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Io sono qui

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Nell’anno nuovo

Nell’anno nuovo

Tendra sentì il calore del sole, aprì gli occhi e si accorse di essere nata. – Sono qui! – gridò, felice di essere al mondo. Un’ombra scura le si parò davanti. – Ssssh! – le intimò. – … Mamma? – balbettò Tendra, intimorita. – Buona e zitta. Mettiti questo. Un copricapo fitto di foglie calò sulla testolina di Tendra, che si accucciò tra i rami, tremando. L’ombra scura si allontanò e Tendra rimase sola, in silenzio, nascosta come le era stato ordinato. Ma Tendra non poteva fare a meno di sentire e di annusare il mondo intorno. La foresta era una meraviglia di vita in movimento e lei non ne faceva parte. Un pappagallo e una pappagallina si posarono su un ramo. – Sono qui! – gridò, felice di avere compagnia. – Ti vedo! – esclamò la pappagallina. – Sono una scimmietta! – esclamò Tendra. Tendra afferrò un ramo e si penzolò nel vuoto. – È bellissimo, guardatemi! Sono qui! Strillava. Il copricapo di foglie le scivolò dalla testa e scomparve nel sottobosco. Ramo dopo ramo, Tendra giunse fino alla savana e si fermò. Una giraffa passava di lì con la sua giraffina. – Sono qui! Sapete se una scimmia può camminare? – Mamma giraffa la ignorò. Perché nessuno si accorgeva di lei? Si toccò e sentì il pelo morbido e tiepido e il cuoricino che batteva forte. C’era per sé, ma non per gli altri.

Sabina Colloredo, Io sono qui, Carthusia per Terre des hommes

Secondo te, perché l’autrice ha raccontato questa storia? Qual è il suo significato?

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