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Un’avventura in giardino

Tobias riuscì ad arrampicarsi e, con le ultime forze, appoggiò sul ramo grosso prima un braccio, poi una gamba. Si sedette e guardò oltre la staccionata. Subito dietro la staccionata cresceva una fitta siepe. Al di là dei cespugli c’era una distesa selvaggia di arbusti e di alberi. – Non è un bosco, è un giardino. Sono meli, un ciliegio. E se guardi bene riesci a vedere le ciliegie mature – disse a Stefanie, che lo aveva raggiunto con l’agilità di una scimmietta. Lunghi tralci di cespugli di more crescevano su un muro di pietra in rovina. Una macchia di lamponi.

Una panca da giardino invasa dalla camomilla, dalle margherite dei prati e dalla digitale. Un albero secco ricoperto da rose bianche rampicanti. Soffici e scuri tappeti muscosi tra le radici di una possente quercia. Udivano il fruscio delle foglie e sentivano il profumo di fresco delle fronde verdi e della terra bruna. Il giardino riempiva i loro occhi, le loro orecchie e i loro nasi. – Devo andare giù – disse Tobias pieno di entusiasmo. Voleva toccare gli alberi, annusare i fiori, camminare sul muschio soffice e seguire il sentiero lastricato.

Rachel van Kooij, La strega del giardino, Piemme

ApprendistA

scrittore scrittrice

Riscrivi l’avventura di Tobias e Stefanie in un altro ambiente, per esempio uno stagno o un ambiente di montagna. Sostituisci le parole sottolineate. Puoi scrivere qualche appunto qui, prima di scrivere sul quaderno.

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