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Un’avventura sull’isola

L’isola aveva pressappoco la forma di una barca. La parte dove si trovavano quando erano naufragati era come una gobba, dietro la quale le rocce scendevano confusamente alla spiaggia. Sui due fianchi, le pareti di roccia, le cime degli alberi e un pendio ripido; ma davanti un pendio più dolce, ricoperto di alberi, con chiazze rosa; e poi la pianura invasa dalla giungla, di un verde cupo che finiva in una coda rosea. Laggiù dove l’isola finiva nell’acqua c’era un’altra isola: una roccia, quasi staccata, dritta come un forte, che fronteggiava i ragazzi al di là del verde, come un minaccioso bastione rossiccio. I ragazzi esaminarono tutto ciò, poi guardarono il mare. Erano in alto, e nessun miraggio ingannava la vista. – Quella è una scogliera. Una scogliera di corallo.

La scogliera circondava quasi tutta l’isola. Sembrava uno scarabocchio fatto nel mare da un gigante che avesse voluto ricalcare la forma dell’isola con un tratto continuo di gesso, ma si fosse stancato prima di finire. All’interno l’acqua era azzurro chiaro come la coda di un pavone, e vi si vedevano le rocce e le alghe come in un acquario; al di fuori il mare era di un blu scuro.

William Golding, Il signore delle mosche, Mondadori

ApprendistA

scrittore scrittrice

Su un foglio bianco, disegna la mappa dell’isola e inventa i nomi dei luoghi citati.

TRA CIELO E TERRA... IL tempo DELLO yoga

Il mare intorno all’isola era come un acquario… Sdraiati a terra, metti i palmi delle mani sotto i glutei, inarca la schiena e appoggia la nuca al centro. Il tuo sguardo è rivolto al cielo.

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