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Un’avventura in montagna
Ritornarono la notte successiva e Ania, che li aveva aspettati, li sentì aggirarsi sotto le sue finestre. Erano ancora due. Il maschio e la compagna, forse. Ania socchiuse piano l’imposta e, senza paura, mise i bocconi sul davanzale: pezzi di carne e pane raffermo. Poi aspettò. E i due animali mangiarono tutto, poi rimasero fermi sotto la finestra, come in attesa. Avevano ancora fame. – Non ho più niente – disse Ania. Ma si ricordò delle mele. Quelle non mancavano mai, il cesto in cucina era sempre pieno. – Ecco, – mormorò, disponendo le mele sul davanzale. Mentre i lupi addentavano voracemente le mele, facendole crocchiare, Ania socchiuse pianissimo l’imposta e mise fuori la mano destra aperta, con un pezzetto di carne sulle dita. Piano piano la fece scivolare sul davanzale con un movimento impercettibile. La femmina si era allontanata, ma il maschio era ancora lì. L’animale si fermò: l’odore di Ania era un odore nuovo. – Sono io, lupo – lo pregava lei – e questa è la mia mano, non avere paura. Il muso del lupo si avvicinò e Ania sentì il suo respiro caldo sulla pelle. – Siamo amici. Non avere paura, prendi.
Immobile sopra la mano, il lupo fiutava quell’odore diverso. E alla fine, prese il pezzetto di carne tra i denti e la lingua. Un salto silenzioso e scomparve, insieme alla compagna.
Roberta Grazzani, Lupi dietro gli alberi, Fabbri
IL TESTO SOTTO LA LENTE COMPRENSIONE
Secondo te, che cosa ha pensato il lupo quando ha visto la mano della bambina?