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Giochi con le parole
In questo serpente di parole, la successiva inizia con la stessa lettera con cui finisce la precedente. Leggi.
albero • orco • ossa • aquilone • elicotteri • istrice • edera • arcipelago • ombra • aquila
Continua tu.
In questo serpente di parole, la successiva inizia con lo stesso suono con cui finisce la precedente. Leggi.
limone • neve • vento • torre • regalo • lombrico • cono • nome • meloni • nidi
Continua tu.
Leggi saltando le parole che non c’entrano, poi riscrivi le frasi corrette.
1. Lucia gioca luna sull’altalena morbida in giardino. 2. Il latte cane si è perso mangiato nel bosco. 3. Il libro bambino è caduto dallo nello scaffale. 4. La il pioggia scende dal cielo secchio.
1. 2. 3. 4.
Leggi il testo separando le parole.
ARTUROEGLIANIMALI
Arturoeraunbambinocheamavaglianimali. Liamavatuttisenzaeccezione. Amavaelefantieleoni,conigliemucche,lupieranocchie. Masoprattuttoamava,diunamorespeciale,glianimalipiccoli,comegliinsetti. Adoravailombrichieavevaundebolepergliscarafaggi.
100 storie per quando è troppo tardi, Feltrinelli – Scuola Holden
Leggi il brano e scrivi le parole che mancano. Poi confrontale con quelle in basso.
ALICE
Alice aveva azzurri, furbi e vivaci, attenti a tutto, ma così attenti che più che guardare La era quasi sempre all’ingiù, così da intimidire meglio. I capelli erano arruffati. Indosso aveva sempre dei vecchi jeans con le , calze a righe dentro un paio di da tennis e una felpa con delle allucinanti rane di plastica appiccicate ovunque. Questo era l’aspetto di , tranne in quei giorni in cui decideva che per riuscire nei suoi piani era necessario un travestimento. Allora raccoglieva i in due grosse trecce, che rifiniva con due enormi fiocchi rossi. Gli occhi attenti e sospettosi diventavano due occhioni teneri e sulla bocca fioriva un dolce . Per non parlare dell’ che diventava quanto di più mieloso e pulito riuscisse a trovare nell’armadio. Quando Alice si presentava così, era veramente difficile capire che sotto quell’apparenza si nascondeva un’autentica , capace di escogitare degli scherzi terribili.
A. Russo, La bambina Babilonia, Salani Editore
scarpe • scrutavano • castani • occhi • Alice • bocca • peste • sorriso • abbigliamento • bretelle • capelli
Leggi i testi e completa le parole.
LA NUVOLETTA E I FIORI
Una nu letta nera, piena d’acqua, se ne andava per il c lo, spinta dal vento. – Dove posso far cadere la mia a ua? – domandò tra sé. Guardò giù sulla te a. Vide in un prato tanti ba bi i che si divertivano, cantavano e ridevano. – No, non devo far cadere la mia acqua sopra quei bambini, si bagnerebbero. È meglio che vada avanti ancora un poco. La nuvole a proseguì. Si fermò e guardò giù. Vide un ru llo che scorreva tranquillo. – No, il ruscello non ha bisogno della mia acqua, andrò avanti. Riprese il suo cammino. Si fermò un’altra volta; guardò in basso e vide tanti fio el ini con le corolle abbassat , i petali sciupati, i gambi ingialliti. E sentì anche le voci di lamento: – Abbiamo sete, regalaci un po’ d’acqua, nuvoletta! La nuvola disse tra sé: – Su questi fiori posso lasciar ca re la mia acqua, hanno sete e non aspettano altro. La nuvoletta lasciò cadere la pi gia benefica, che portò freschezza e gioia ai fiori assetati.
IL RE DEGLI ANIMALI
Una vol , mentre il leone stava dormendo, un to lino passeggiò avanti e indietro su di lui. Il leo si svegliò, mise la sua grossa za a sopra al topolino e aprì le fauci per inghio irlo. – Perdono, Maestà! – gridò il topoli . – Lasciami andare! Non lo dimenti rò mai e forse un giorno potrò ricambiarti il fa re. Il leone rise di quelle role ma alzò la zampa e lo lasciò li ro. Dopo qualche tempo, il leo fu preso in una trappola e i caccia ri, che volevano portarlo vivo al loro Re, lo legarono a un albe , allontanandosi. Proprio allora passò di lì il topolino che, vedendo in quale g io si trovasse il leone, si avvicinò e rosicchiò la co a che teneva legato il re degli ani li. – Non avevo forse ra ne? – esclamò il topolino.
Leggi il testo e scrivi le parole mancanti.
LA BAMBINA DI NEVE
Era una
pallida pallida. Era una bambina di neve. Però non si scioglieva mai, nemmeno vicino al . Gli altri bambini, la prima volta che la vedevano, la guardavano con spalancati: siccome era diversa da loro, le giravano alla larga, non si avvicinavano. Poi impararono dai e dai maestri che il mondo è bello perché siamo tutti , se fossimo tutti uguali che noia, vi pare? Mentre i vostri vestiti sono di tanti colori, quelli della bambina di neve erano solo color della neve, e anche i capelli erano , eppure non aveva una faccina da vecchina, aveva lo stesso una da bambina. Che gusti aveva la bambina di neve? Fra gli non le piaceva per niente il nuoto, potete immaginare perché; in compenso, era molto brava in pattinaggio sul ghiaccio. Come le piacevano tanto i surgelati, ma se li mangiava così come uscivano dal freezer. Poi le piacevano molto i ghiaccioli all’anice, che erano come lei, idem il gelato al fior di latte e quello al limone. Anche la panna montata le piaceva come colore, però in confronto al gelato era troppo , le scottava un po’ la lingua. Dopo cena non vedeva l’ora di andare a letto sotto le coperte a scaldarsi i , perché erano sempre gelati. Quando aveva la febbre la sua , che era sempre sotto lo zero, arrivava anche a nove, a dieci, una volta persino a undici gradi. Di notte i suoi sogni preferiti non erano d’oro, erano d’argento o di cristallo: sognava fiocchi di , brina, ghiaccio, ghiaccioli, cubetti, surgelati, celle frigorifere, frigoriferi, freezer, nevicate, grandinate, tormente di neve, igloo, pinguini… Insomma, era una bambina speciale. Ah, dimenticavo di dirvi: quando nevicava, la bambina di ingrassava un po’.
V. Lamarque, La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi Ragazzi
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