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La scrittura • La religione
La scrittura
I Micenei svilupparono un tipo di scrittura molto simile a quella cretese, chiamata dagli storici Lineare B, che è stata decifrata e ci ha consentito di conoscere meglio questa civiltà. La Lineare B presenta caratteri scritti da sinistra a destra ed è formata da circa 200 segni; alcuni sono ideogrammi, altri gruppi sillabici. I Micenei avevano anche un sistema numerico decimale; i numeri erano rappresentati da linee verticali e orizzontali e da cerchi. Dalle tavolette d’argilla rinvenute è stato possibile capire che la scrittura era usata per registrare i fatti accaduti, le proprietà delle famiglie e le merci immagazzinate, vendute o acquistate.
■ Una delle tavolette con iscrizioni in Lineare B trovata a Pilo.
Gruppi sillabici: segni che corrispondono a un’intera sillaba.
La religione
Si sa poco delle credenze e delle divinità dei Micenei. Erano politeisti e nei santuari dove si svolgevano i riti sono state rinvenute statuette di terracotta, raffiguranti animali o esseri umani con le braccia alzate.
■ Queste statuette risalgono al 1300 a.C. circa e rappresentano divinità con testa a becco d’uccello e un copricapo cilindrico.
Le tombe
I Micenei credevano nell’aldilà e seppellivano i defunti in tombe dove ponevano anche il corredo funebre, un insieme di oggetti che erano appartenuti al defunto. Le prime tombe erano a pozzo, cioè fosse profonde anche dieci metri, delimitate in superficie da un muro circolare. In seguito vennero realizzate le tombe “a tholos” (a cupola), scavate nelle colline. In queste tombe furono ritrovate maschere funerarie in oro che ricoprivano i volti dei re defunti. La sepoltura più famosa è la cosiddetta “tomba di Agamennone”, a Micene, chiamata così perché vi fu trovato un ricco corredo funebre. Si pensò che potesse appartenere al re che, secondo la leggenda, aveva conquistato Troia.
■ Questa maschera d’oro fu trovata sul volto di un corpo nella cosiddetta “tomba di
Agamennone”.