Allegato a PER FARE UN ALBERO 3. Non vendibile separatamente
Il piacere di apprendere PER FARE UN ALBERO • Mindfulness
Elena Uboldi
Direzione Scientifica Lorenzo Castelli
a il libro g ir
MINDFULNESS
Gruppo Editoriale ELi Ed. Civica
Progetto suddiviso in tre aree di competenza Percorsi tematici con una doppia visione: Mindfulness e Filosofica Approccio teorico e operativo
PER FARE UN ALBERO • Educazione civica
Direzione Scientifica Lorenzo Castelli
Elena Uboldi
AGENDA 2030
EDUCAZIONE CIVICA
Proposte didattiche interdisciplinari Percorso sui tre nuclei tematici per l’intero anno scolastico Pagine di verifica per ogni quadrimestre a il libro g ir
Min
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Gruppo Editoriale ELi
Il piacere di apprendere Allegato a PER FARE UN ALBERO 3. Non vendibile separatamente
INDICE AREA EMOTIVA
AREA RELAZIONALE
IL PENSIERO
2 Il potere del pensiero 3 Facciamo un gioco
LA FIDUCIA
G IOC O
22 Una promessa 23 Mi fido di te
4 La fabbrica dei pensieri
Percorso ad ostacoli 24 Ti fidi di me?
5
25
L’IMMAGINAZIONE
6 Con gli occhi chiusi
L’EMPATIA
7 Viaggiare con la mente…
26 Calzini spaiati
La palla immaginaria 8 Che cosa vedi?
G IOC O
9
27 Come ti senti? 28 La ricetta dell’empatia 29 L’AMICIZIA
AREA COGNITIVA
30 Legami importanti
LA MERAVIGLIA
32 Una riga per terra
10 Meravigliosamente
33
12 Piccole meraviglie 13 LA REALTÀ
14 Mente vagabonda 16 Presente! 17 IL TEMPO
18 Se tu conoscessi il tempo… 20 Il tuo tempo 21
G IOC O
IL PENSIERO
IL POTERE DEL PENSIERO Nella mente di Giovanni c’è una grande confusione: c’è rumore di tamburi e strumenti a percussione. Altri giorni c’è la nebbia fitta fitta come sabbia, altri invece c’è lo scoppio forte e secco della rabbia. Nella mente di Giovanni non ci sono le canzoni, non ci sono frasi belle profumate di emozioni. Ci son solo tre parole come palle di cannone che qualcuno ha pronunciato troppe volte: sei un ciccione!
Nella testa di Lauretta mai nessuno ci può entrare non ci sono né finestre né le porte per passare. La sua password la conosce lei soltanto e solamente non la dice mai a nessuno, non si fida della gente. Nella mente di Lauretta c’è uno spazio da riempire con pensieri calmi e belli che potranno poi fiorire.
Che cosa c’è nella mente di Giovanni e Lauretta? Sottolinea nelle due poesie le parole che lo spiegano. 2
Il PENSIERO è l’attività della mente che immagina, produce idee, desideri, giudizi e opinioni. Indicazioni operative in Guida
G IOC O
FACCIAMO UN GIOCO Materiale occorrente: • una bottiglia di plastica trasparente • acqua • brillantini 1 Prendi la bottiglietta di plastica, riempila di acqua e brillantini. Chiudi bene il tappo, agita la bottiglietta e appoggiala su un tavolo davanti a te. Che cosa accade?
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È facile vedere in modo chiaro attraverso l’acqua?
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Perchè?
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2 Ora prova a lasciare la bottiglietta ferma per un po’ di tempo. Che cosa accade ai brillantini? .......................................................................... ..........................................................................
Ora è più facile vedere attraverso la bottiglia?
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La mente è come questa bottiglia: quando i nostri pensieri sono agitati non ci permettono di vedere chiaramente. Ti è mai successo? Racconta.
3
IL PENSIERO
LA FABBRICA DEI PENSIERI Quali pensieri fabbrica la tua mente quando sei agitato/a, preoccupato/a o triste? ......................................................................................................... ......................................................................................................... .........................................................................................................
Quali pensieri produce quando sei tranquillo/a, sereno/a e allegro/a? .......................................................................................................... .......................................................................................................... ..........................................................................................................
Stai per iniziare una nuova attività? Vuoi avere la mente libera per concentrarti al meglio? Ecco una sfida per te: scacciare i pensieri che non servono dalla tua mente. Segui le indicazioni dell’insegnante: mettiti in una posizione comoda e chiudi gli occhi; inspira con il naso e trattieni l’aria per qualche secondo; espira e soffia fuori l’aria dalla bocca lentamente. Ripeti questo esercizio per qualche minuto seguendo le parole dell’insegnante. Sei riuscito/a a scacciare tutti i pensieri dalla mente? Racconta.
• • •
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Indicazioni operative in Guida
Renato Cartesio era un filosofo francese. Egli affermava che PENSARE significa ESISTERE e che questo è ciò che distingue un essere che vive da un sasso o un pezzo di legno.
Secondo me è come dico io.
La filosofia insegna a pensare, a porci delle domande e a dare forma alle idee che nascono nella nostra testa. Gli esseri umani hanno la capacità di pensare e di cercare le risposte alle tante domande che nascono dalla loro curiosità. Anche secondo me è come dico io.
Quando hai un’idea è come se ti si accendesse una lampadina nella mente. Ti è mai successo? ............................................................................................ L’idea è un pensiero che arriva all’improvviso e che prima non c’era. Come può essere un’idea? Geniale, buona
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Se pensiamo in gruppo, possono nascere più idee? Perché? ..........................................................................................................................................................
Può succedere di litigare quando si hanno idee diverse? Ti è capitato? ..........................................................................................................................................................
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L’IMMAGINAZIONE
CON GLI OCCHI CHIUSI Amin spesso aveva paura. Si chiudeva in se stesso come in un’armatura. Paura delle cose che gli succedevano intorno, delle cose brutte che accadevano ogni giorno. Qualche volta pensò di scappare lontano, ma ogni suo tentativo risultò sempre vano: provò così a fuggire ugualmente usando soltanto la mente. Così chiuse gli occhi e cominciò a immaginare cose belle che poteva desiderare: i sorrisi, gli sguardi felici, le giravolte nel prato, la sua bici, il suo gatto arancione dal pelo arruffato; una casa con dentro le persone che ama, fuori dalla finestra un bel panorama. Eh sì, lui possedeva un grande potere: sapeva immaginare al posto di vedere, e anche quando la guerra fu proprio finita ne fece tesoro per tutta la vita.
L’IMMAGINAZIONE è la capacità di costruire cose e situazioni con immagini create dalla mente.
Amin è un bambino che vive in un paese dove c’era la guerra. Che cosa faceva quando aveva paura?
Scappava.
Immaginava cose belle.
Quali erano le cose che Amin immaginava? ............................................................................. ..............................................................................................................................................................................
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Indicazioni operative in Guida
L’IMMAGINAZIONE
VIAGGIARE CON LA MENTE… Prova a chiudere gli occhi e a immaginare di essere in un altro luogo in questo momento. Poi completa:
Disegna ciò che hai immaginato.
• Dove ti trovi? .......................................................................................
• Che cosa vedi intorno a te? ...................................................................................... ......................................................................................
• Come ti sei sentito/a in quel luogo? ...................................................................................... ......................................................................................
LA PALLA IMMAGINARIA Questo è un gioco che puoi fare con i compagni e le compagne nella tua aula.
G IOC O
Come si gioca L’insegnante prende una palla immaginaria con le mani e la lancia a un bambino. Chi riceve la palla si alza e la afferra con entrambe le mani, poi lentamente la lancia a un altro bambino.
È stato facile giocare con la palla immaginaria? Perché? ............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................
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L’IMMAGINAZIONE
CHE COSA VEDI? Conosci il libro “Il Piccolo Principe”? Leggi il brano e prova a riflettere sul significato del suo disegno. Mostrai il mio capolavoro alle persone grandi, domandando se il disegno li spaventava. Ma mi risposero: – Spaventare? Perché mai uno dovrebbe essere spaventato da un cappello? Il mio disegno non era il disegno di un cappello. Era il disegno di un boa che digeriva un elefante. Affinché vedessero chiaramente che cos’era, disegnai l’interno del boa. Bisogna sempre spiegarle le cose, ai grandi. Antoine De Saint-Exupèri, Il Piccolo Principe, Garzanti
Osserva il disegno del Piccolo Principe e completa.
• Il Piccolo Principe disegna un boa che digerisce un elefante, ma tutti pensano che sia
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• Tu che cosa vedi guardando questo disegno? Usa l’immaginazione e descrivi. ................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................
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Indicazioni operative in Guida
Giovanni Francesco Rodari, detto Gianni Rodari, fu uno scrittore, poeta e giornalista italiano che ha scritto molte storie per bambini. Esiste una Grammatica della fantasia? Possiamo cercare di dare delle regole alla fantasia? Allenare il nostro cervello a immaginare può essere un gioco divertente secondo Rodari.
UN SASSO NELLO STAGNO Hai mai gettato un sasso in uno stagno? Che cosa accade? Dal punto in cui il sasso tocca l’acqua si formano dei cerchi. Accade la stessa cosa nella nostra mente quando sentiamo la parola sasso: la nostra immaginazione scatena una serie di reazioni come piccole onde nello stagno.
Se dico SASSO, poi penso masso-scoglio-mare... E tu? Se dici SASSO, poi pensi… ........................................................................................................... ...........................................................................................................
Un altro esercizio può essere quello di scomporre una parola nelle sue lettere e provare a scrivere una storiella con le iniziali. Prova anche con altre parole come TEMPO, GIOCO, FANTASIA…
SASSO S Sulla A Altalena S Saltano S Sette O Oche
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LA MERAVIGLIA
MERAVIGLIOSAMENTE Era il luogo più affascinante e misterioso che uno potesse immaginare. Tutti gli alti muri di cinta erano coperti da moltissime piante rampicanti. Mary si era già immaginata che dovesse essere diverso da altri giardini, ma la realtà superava di gran lunga la fantasia. − Come è tutto fermo, immobile! – mormorò. “Immobile!”. Stette un attimo immobile anche lei, ascoltando il silenzio del giardino. Anche il pettirosso taceva; appoggiato su un grosso ramo di un albero vicino a lei, la guardava senza neppur muovere la testa. − Questo silenzio sono io a romperlo dopo dieci anni − bisbigliò. Si allontanò dalla porta camminando in punta di piedi, come se avesse paura di svegliare qualcuno. Era dentro il giardino segreto e avrebbe potuto tornarci sempre; sapeva dove era la porta e aveva la chiave: quello sarebbe diventato il suo mondo. Il sole brillava tra le mura che racchiudevano il giardino, il cielo sembrava ancora più azzurro e luminoso in questo pezzetto di terra.
La protagonista del racconto prova un senso di MERAVIGLIA. Meravigliarsi significa provare stupore di fonte a qualcosa.
• Dove si trova Mary?
• Come descrive il giardino la bambina?
In un luogo di vacanza.
Disordinato e silenzioso.
In un giardino.
Affascinante e misterioso.
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Indicazioni operative in Guida
LA MERAVIGLIA
Leggi le frasi
In quel giardino così silenzioso e dall’apparenza così strano, sembrava di essere lontani mille miglia da tutti, ma, per qualche strana ragione, Mary non si sentiva sola. Il tempo era volato via senza che lei se ne accorgesse: era rimasta nel giardino due o tre ore. Era così felice! − Tornerò nel pomeriggio – promise a se stessa guardandosi intorno e parlando agli alberi e ai rosai come se avessero potuto ascoltarla. Si avvicinò correndo in punta di piedi alla porta, l’aprì, la richiuse e uscì sul viale scivolando sotto i lunghi rami di edera. Frances Hodgson Burnett, Il Giardino segreto, Einaudi
Ti è mai capitato di trovarti in un luogo davvero meraviglioso? Racconta e ascolta i racconti dei tuoi compagni e delle tue compagne.
Dopo aver letto il racconto prova a immaginare il “giardino segreto” nei particolari e a rappresentarlo in un disegno.
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LA MERAVIGLIA
PICCOLE MERAVIGLIE Osserva, leggi e rifletti. Mi meraviglia il colore del mare!
Mi meraviglia quando qualcuno fa qualcosa di bello per me!
Mi meraviglia vedere qualcuno che si vuole bene!
Ora disegna e scrivi una cosa che ti meraviglia. Mi meraviglia .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... ....................................................................
La meraviglia si può allenare cercando di essere curioso/a e di fare esperienze nuove ogni giorno. C’è un’esperienza nuova che vorresti fare?
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Sarei curioso/a di ......................................................................... ......................................................................... .........................................................................
Indicazioni operative in Guida
Aristotele era un filosofo, un pensatore e un uomo saggio. Nella sua vita ha riflettuto molto sulla ricerca del bene e della felicità. Da giovane era un allievo di Platone (filosofo e scrittore greco), ma successivamente fondò ad Atene, in Grecia, una scuola tutta sua. Come Aristotele, anche tu puoi porti delle domande a cui trovare le risposte. Domande come: perché? Per che cosa? Perché no? In questo modo ti accorgerai che anche le cose semplici possono suscitare meraviglia. Facciamoci delle domande.
Così cerchiamo insieme le risposte.
Una delle domande che l’uomo nella storia si è posto è questa: CHE COS’È LA FELICITÀ? Per te che cos’è la felicità? Quando ti senti felice? Rispondi, poi confrontati con i compagni e le compagne.
La CURIOSITÀ è una scintilla che ci spinge a fare domande e ad aumentare le nostre conoscenze. Proviamo a essere curiosi/e e a lasciarci meravigliare dalle cose che ci circondano ma anche dagli altri, da quello che fanno e che pensano.
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LA REALTÀ
MENTE VAGABONDA Anna è pronta per la gara di nuoto. Per una stagione intera si è preparata con cura perfezionando lo stile e migliorando i suoi tempi. Ha lavorato sodo e sa di poter vincere. È finalmente arrivato il giorno della gara e mancano ormai poche manciate di minuti alla sua squadra. Lei sarebbe stata la prima a scendere in acqua. Quando il giudice di gara pronuncia il suo nome, si prepara a bordo piscina, indossa la cuffia e prende un bel respiro. Dritta e con le braccia protese verso l’alto attende solo il fischio del via, che arriva un secondo dopo. Si tuffa e comincia a nuotare, sa che deve restare concentrata sul respiro, sulle bracciate, ma la tensione per quella gara è davvero alta e la mente di Anna comincia a vagare. Pensa ai giorni precedenti, quando l’allenatore l’aveva rimproverata spesso per quelle sue bracciate non sempre perfette, alla sua amica Bea che riusciva sempre a fare tempi migliori dei suoi. Al papà che le aveva promesso un premio a fine gara.
La REALTÀ è ciò che succede in questo momento e che vediamo intorno a noi.
Nel testo sottolinea in verde i pensieri che Anna fa rivolti al passato e in rosso quelli rivolti al futuro. 14
Indicazioni operative in Guida
LA REALTÀ Nel frattempo arriva a fondo vasca e con una mezza capriola veloce inverte la direzione e torna indietro a dorso. Mentre nuota però la sua mente torna a vagare: ora Anna pensa a ciò che accadrebbe se non dovesse qualificarsi, a che cosa direbbero tutti. Le mancano ancora tre intere vasche, ma lei ha la netta sensazione di avere già perso.
Alla fine della gara l’allenatore chiede ad Anna che cosa sia successo. Lei risponde spiegando come si è sentita… Qual è la risposta di Anna secondo te? Indica con una ✘. Sapevo che avrei perso dall’inizio perché non sono abbastanza brava.
Tutti quei pensieri mi hanno distratto dalla gara e ho perso la concentrazione.
Come finirà la gara? Anna riuscirà a restare concentrata e a qualificarsi? Prova a scrivere il finale della storia. .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................
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LA REALTÀ
PRESENTE!
La nostra mente è un po’ vagabonda, abituata ad andare avanti e indietro nel tempo. Spesso i pensieri del passato ci rattristano oppure i pensieri su ciò che potrebbe accadere nel futuro ci distraggono dalla realtà ovvero dal momento presente.
Quando arriviamo a scuola l’insegnante fa l’appello e noi diciamo di essere presenti. Ma lo siamo sempre? Oppure in alcuni momenti ci siamo con il corpo, ma con la mente siamo altrove? Durante le lezioni ti capita di pensare ad altro? A che cosa pensi? Completa.
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Per essere davvero PRESENTE nella REALTÀ fai un bel respiro e libera la mente dai pensieri che la portano lontano.
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Indicazioni operative in Guida
Galileo Galilei fu uno scienziato italiano, originario di Pisa, che diffuse un nuovo modo di fare scienza. Inventò il cannocchiale e ideò il metodo sperimentale che oggi ancora studiamo e applichiamo. Galileo affermava che la realtà è tutto ciò che è misurabile e concreto. Il metodo sperimentale è la modalità con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà. Si parte da ipotesi e punti di vista diversi, poi si sperimentano le diverse ipotesi e si arriva alla conclusione.
Sai fare il gioco degli schieramenti? L’insegnante vi chiede di esprimere il vostro parere su un argomento. Meglio il gelato o il ghiacciolo? Il calcio o il basket? Ogni bambino e ogni bambina esprime il proprio parere e si sposta accanto a chi la pensa nel suo stesso modo. Alla fine del gioco si saranno formati due gruppi con due punti di vista diversi. Quale sarà il più numeroso? Il punto di vista è il modo in cui vediamo la realtà, ciascuno ha il proprio. Nella vostra classe capita mai che ci siano punti di vista diversi? In quali occasioni? È giusto allontanare qualcuno perché la pensa in modo diverso da noi? Sarebbe utile cercare di capire anche il suo punto di vista? Discutetene in classe. 17
IL TEMPO
SE TU CONOSCESSI IL TEMPO… − Se tu conoscessi il Tempo come lo conosco io… − disse il Cappellaio, agitando sprezzante il capo. − Scommetto che non ci hai nemmeno parlato, con il Tempo! − Forse no − rispose prudente Alice; − ma so che devo batterlo quando ho lezione di musica. − Ah! Questo spiega tutto − disse il Cappellaio. − Non gli va di essere battuto. Se invece ti fossi mantenuta in buoni rapporti con lui, lui farebbe fare al tuo orologio tutto quello che vuoi tu. Per esempio, metti che siano le nove di mattina, l’ora di cominciare le lezioni: basta che gli sussurri una parolina, al tempo, ed ecco che le ore volano via in un battibaleno! L’una e mezza, ora di pranzo! − Sarebbe magnifico − disse Alice soprappensiero, − però mi sa che non avrei ancora fame. − Dapprincipio no. Forse − disse il Cappellaio. − Ma puoi tenerlo fermo all’una e mezzo finché vuoi. − E tu fai così? − chiese Alice. Il Cappellaio scosse il capo dolorosamente. – No − rispose, − abbiamo litigato lo scorso marzo... e da allora... non vuol fare più nulla di quello che gli chiedo! Ora sono sempre le sei… Lewis Carroll, Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie
Il TEMPO viene misurato in giorni, ore e minuti. Non si può vedere né toccare ed è come un filo teso su cui camminiamo per tutta la nostra vita.
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Indicazioni operative in Guida
IL TEMPO
Se ti chiedessero di disegnare il TEMPO, come lo disegneresti?
• C’è un detto che dice: “Spendi bene il tuo tempo”. Che cosa significa secondo te? ............................................................................................................... ...............................................................................................................
In quali situazioni spendi bene il tuo tempo e in quali invece no?
Tempo speso bene
Tempo speso male
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IL TEMPO
IL TUO TEMPO Vorrei un tempo lungo per andare a piedi a scuola seguendo una farfalla che nel vento viaggia e vola. Vorrei un tempo zitto per sentire il mio respiro e tuffarmi a capofitto nel silenzio, quello vero. Luigina Del Gobbo, Sophie Fatus, Vorrei un tempo lento lento, Lapis
Ti piacerebbe avere più tempo per te? Come riscriveresti la prima strofa della poesia? Vorrei un tempo lungo per ..................................................................................................................................................................... .............................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................
Le nostre giornate sono sempre ricche di impegni e spesso facciamo le cose di fretta; perché non pensare a un’attività da vivere lentamente, assaporandone ogni momento? Durante l’intervallo prova a mangiare la merenda con calma, gustando ogni boccone, senza fretta. Mastica bene il cibo e cerca di sentirne tutti i sapori. Quali sensazioni hai provato? Hai scoperto qualcosa di nuovo?
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Indicazioni operative in Guida
Seneca fu un filosofo rivoluzionario. Fu molto coraggioso perché seppe sostenere le sue idee in tempi in cui a farlo si rischiava la vita. Seneca scrisse molti pensieri sul tempo che fugge e non riusciamo mai ad afferrare, sul tempo che passa e ci travolge e li raccolse in un testo straordinario, intitolato non a caso “La brevità della vita”.
La parola PRESENTE non indica solo un tempo verbale. Stare nel PRESENTE significa vivere ogni situazione con consapevolezza. Osserva il disegno qui a lato. Chi tra i due bambini è davvero concentrato sul momento presente? ...............................................................................................
ALESSIO
FRANZ
In questo momento riesci a concentrarti sul presente? Ti capita di fare pensieri che ti portano in un altro luogo? Quali? ........................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................
Confronta la tua risposta con quella dei compagni e delle tue compagne. 21
LA FIDUCIA
UNA PROMESSA − Voglio deporre un uovo. Con le ultime forze che mi restano voglio deporre un uovo. Amico gatto, si vede che sei un animale buono e di nobili sentimenti, per questo ti chiedo di farmi tre promesse. Mi accontenterai? − disse agitando le zampe nel tentativo di alzarsi in piedi. Zorba pensò che la povera gabbiana stesse delirando: − Ti prometto tutto quello che vuoi. Ma ora riposa − miagolò impietosito. − Non ho tempo di riposare. Promettimi che non ti mangerai l’uovo − rispose aprendo gli occhi. − Prometto che non mi mangerò l’uovo − ripeté Zorba. − Promettimi che ne avrai cura finché non sarà nato il piccolo − continuò sollevando il capo. − Prometto che avrò cura dell’uovo finché non sarà nato il piccolo. − E promettimi che gli insegnerai a volare − disse guardando fisso negli occhi il gatto. Allora Zorba si rese conto che quella sfortunata gabbiana non solo delirava, ma era completamente pazza. − Prometto che gli insegnerò a volare. Luis Sepùlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Guanda
La FIDUCIA è un atteggiamento verso gli altri o se stessi che dona sicurezza e tranquillità.
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Completa. La gabbiana cerca qualcuno che possa occuparsi del suo uovo, così decide di fidarsi del gatto Zorba. Il gatto quindi le promette che .................................................................................
Indicazioni operative in Guida
LA FIDUCIA
MI FIDO DI TE Avere fiducia negli altri è importante. Significa sapere di poter contare su qualcuno senza timore. Chi sono le persone di cui hai fiducia? Io mi fido di
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PERCORSO A OSTACOLI Questo gioco ti aiuterà a sperimentare la fiducia negli altri.
G IOC O
Come si gioca Si formano delle coppie, un bambino farà il percorso e sarà bendato e l’altro farà da guida. Gli altri giocatori dispongono nello spazio alcuni oggetti formando un percorso a ostacoli. La guida dovrà aiutare il compagno bendato a muoversi lungo il campo, dando dei comandi precisi: un passo avanti, un passo a destra, due passi a sinistra, un passo piccolo a destra ecc. Riuscirà ad arrivare in fondo senza toccare gli ostacoli? La gara si ripete scambiandosi i ruoli.
Ti è piaciuto di più fare da guida o fare il percorso bendato?
• Quando ero la guida
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• Quando ero bendato
Quali difficoltà hai incontrato nelle due situazioni? Spiega.
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LA FIDUCIA
TI FIDI DI ME? Se mi dici un segreto, non lo dico a nessuno, sarò sempre discreto e al momento opportuno ti saprò ascoltare se con me vuoi parlare.
Se mi chiedi un aiuto, su di me puoi contare e in un solo minuto ti verrò ad aiutare, io con le mie paure e tu con le tue, che si fa molto prima a sconfiggerle in due.
Ci sono persone che si fidano di te e lo dimostrano in molti modi: l’insegnante quando ti affida un incarico, un amico o un’amica quando ti confida un segreto. Come ti senti quando ciò accade? ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................
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Indicazioni operative in Guida
Socrate era un filosofo greco nato ad Atene. Era un uomo che si faceva tante domande e amava cercare le risposte parlando con i suoi concittadini, in particolare con i giovani, da cui era molto amato. Socrate pensava che per trovare le risposte a tante domande fosse necessario imparare a conoscere bene se stessi. Che cosa ne pensi? Ciascuno di noi ha limiti e risorse. Che cosa significa?
Hai fiducia nelle tue risorse? Fai un gioco insieme ai compagni e alle compagne. Prendi un foglio di carta e scrivi la parola RISORSE. Cerca sul dizionario il significato di questa parola, poi prova a elencare le tue risorse. Infine confrontati con i compagni e le compagne.
3So essere un buon amico o una buona amica
3Sono curioso/a 3.......................................................... 3.......................................................... 3.......................................................... 3.......................................................... 25
L’EMPATIA
CALZINI SPAIATI C’era una volta un allegro calzino dentro a un cassetto e vicino vicino un altro identico, proprio perfetto, con gli stessi pallini e senza un difetto. Ma dopo un bel giro dentro la lavatrice la loro sorte divenne infelice e il calzino dentro al cassetto si trovò all’improvviso solo soletto. Al posto dell’altro, che ormai si era perso, ne arrivò uno del tutto diverso.
Che grande sciagura, che grosso guaio se manca l’altro per fare il paio! − Non essere triste, so io come fare. Anch’io come te mi sento un po’ male. E fu così che i due calzini si scambiarono righe, ricami e pallini, in fondo si può anche esser spaiati senza sentirsi per forza sbagliati. Da quel giorno furono amici perfetti con i loro pallini e i loro difetti.
Nella filastrocca sottolinea il verso in cui è chiaro che i due calzini provano le stesse emozioni. 26
L’EMPATIA è la capacità di mettersi nei panni di un altro e comprendere come si sente in una certa situazione. Indicazioni operative in Guida
L’EMPATIA
COME TI SENTI? Osserva le immagini: come si sentono questi bambini e queste bambine secondo te? Quali sentimenti provano?
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Ti è mai capitato, leggendo un libro o guardando un film, di immaginare di essere al posto del protagonista o della protagonista? Hai provato le sue stesse emozioni? Parlane con i compagni e le compagne.
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L’EMPATIA
LA RICETTA DELL’EMPATIA Esiste una ricetta per l’empatia? Quali ingredienti sono necessari per mettersi nei panni degli altri? Tu quali sceglieresti? Compila la tua lista.
ascolto
giudizio
attenzione
fretta
pazienza
INGREDIENTI DELL’EMPATIA ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... .....................................................................
E ora mescoliamo insieme gli ingredienti usando le PAROLE GIUSTE!
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Quali sono le parole giuste per entrare in comunicazione con gli altri? Indica con ✘ le frasi che pensi possano funzionare.
Posso fare qualcosa per te?
Anche a me è successa la stessa cosa, ti capisco.
Non me ne importa niente.
Non preoccuparti, ci sono io!
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Indicazioni operative in Guida
Madre Teresa nacque in Albania e, ancora molto giovane, decise di diventare suora. Quando venne mandata in India rimase commossa profondamente dall’estrema povertà dei quartieri della periferia di Calcutta. Madre Teresa rimane così colpita dalla sofferenza dei più poveri che decide di dedicare a loro la sua intera vita. Per la sua attività e il suo amore per il prossimo ricevette il premio Nobel per la pace.
Osserva la prima immagine. Che cosa hai pensato guardando l’uomo? Che cosa hai immaginato nascondesse dietro la schiena? E guardando la seconda? Hai cambiato parere? Confronta le tue riflessioni con quelle dei compagni e delle compagne.
Giudicare gli altri è un’azione che spesso facciamo senza rendercene conto. Quante volte diciamo che una persona non ci piace senza nemmeno conoscerla bene? Questo atteggiamento si chiama PREGIUDIZIO e significa “giudicare prima”, appunto prima di conoscere qualcuno. I pregiudizi ci allontanano dagli altri e non ci permettono di avvicinarci a loro.
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L’AMICIZIA
LEGAMI IMPORTANTI Lo sai cosa vuol dire essere amici? Vuol dire che non mi tradisci mai. Che io ci credo, a tutto ciò che dici Che io mi fido, di tutto ciò che fai. Vuol dire fare insieme tanta strada Vuol dire che qualunque cosa accada Io da te non m’aspetto nessun male. È questo, amico mio: mai nessun male.
L’AMICIZIA è un rapporto in cui senti che una persona può capirti e che tu puoi capirla, che puoi fidarti di lei e lei di te.
Bruno Tognolini, Rime del fare e del non fare, Gallucci
Nella poesia si parla di ............................................................ Che cos’è per te l’amicizia? Segna con una o più ✘.
Un legame forte.
Una cosa che può finire.
Avere qualcuno a cui raccontare i segreti.
Avere qualcuno che è sempre d’accordo con me.
30
Indicazioni operative in Guida
L’AMICIZIA
Sono un buon amico/una buona amica quando… ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... .....................................................................................
Non sono un buon amico/una buona amica quando… ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... .....................................................................................
L’amicizia va coltivata, come una piantina, così che possa crescere forte. Che cosa puoi fare perché questo accada?
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L’AMICIZIA
UNA RIGA PER TERRA Di te mi fidavo. Mi fidavo ciecamente, ma tu hai dimostrato che non ti importa niente. Racconti i miei segreti come se fosse un gioco, per me valgono tanto, per te contano poco. Da oggi te lo dico: io non ti faccio la guerra, ma fra me e te c’è una riga per terra. Janna Carioli, Poesie a righe e a quadretti, Giunti Junior
La poesia racconta di un’amicizia finita. Ti è mai capitato di sentirti tradito/a da un amico o da un’amica? Confrontati con i compagni e le compagne.
Quando due persone sono molto amiche si dice che sono amici per la pelle. Chi è il tuo amico o la tua amica per la pelle? Che cos’ha di speciale? Che cosa vi piace fare insieme? ..................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................
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Indicazioni operative in Guida
Marco Tullio Cicerone era un importante filosofo che proveniva da una ricca famiglia romana e che scrisse molte opere tra cui il Laelius de amicitia in cui affronta proprio il tema dell’amicizia. Cicerone pensava che, dopo la sapienza, l’amicizia fosse il bene più prezioso. L’amicizia è un legame forte tra le persone che si scelgono per le loro qualità. Se vogliamo che un’amicizia duri nel tempo, è necessario essere sinceri.
ESSERE SINCERI significa non nascondere agli altri ciò che proviamo o pensiamo, ma esprimerlo per fare in modo di permettere loro di conoscerci davvero. Essere sinceri significa anche ammettere i propri errori: le persone apprezzano quando qualcuno dice di aver sbagliato e si scusa. Ammettere i propri errori serve per diventare grandi.
Tecla, ieri, invece di aiutare la sua amica Elena a fare i compiti come le aveva richiesto, ha preferito andare a casa della cuginetta. Quando Elena lo ha saputo le ha chiesto spiegazioni. Tecla è molto dispiaciuta: potrebbe raccontare una bugia oppure essere sincera e dire la verità. Che cosa potrebbe dire alla sua amica Elena? ............................................................................................................... ...............................................................................................................
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