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La preda
Simile a un grande elefante, alto circa 3 metri e con un peso di 5 tonnellate, il mammut lanoso (oggi estinto) ha una pelliccia folta e ispida, formata da peli lunghi circa 50 centimetri. Sotto la pelle, molto spessa, c’è uno strato di grasso che serve per trattenere il calore del corpo. Le zanne del mammut sono lunghe e ricurve e l’animale le usa per scrollare la neve dalle piante di cui si ciba e per difendersi dai nemici.
Per l’Uomo di Neanderthal il mammut è un animale importante. Egli, infatti, ne utilizza tutte le parti: • la carne per nutrirsi; • la pelle come tappeto o copertura delle tende; • i peli intrecciati e i tendini come funi; • la pelliccia per i vestiti; • le budella come recipienti per l’acqua; • il grasso per impermeabilizzare i vestiti (cioè fare in modo che non si inzuppino d’acqua quando piove o nevica) e per alimentare il fuoco; • le zanne e le ossa più grandi come pali per sostenere le tende; • le ossa più piccole come materiale per costruire utensili.
La STORIA in ITALIA
Nella Valle dell’Aniene, a Saccopastore, vicino a Roma, sono stati rinvenuti dei crani
dell’Uomo
di Neanderthal. Questi reperti costituiscono la più antica testimonianza della presenza di una comunità neanderthaliana in Italia.
Focus
Lyuba è un cucciolo di mammut che è rimasto conservato nel gelo della Siberia per più di 40 000 anni. È stato ritrovato nel 2007 da un cacciatore che l’ha chiamato come sua moglie. Lo stato di conservazione di Lyuba è eccezionale: la pelle, gli occhi, la proboscide sono intatti e nello stomaco vi sono ancora tracce di latte materno. Lyuba aveva circa un mese quando morì.
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