Postit 1, Italiano, storia e geografia - Selezione di pagine

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Inserto per una consultazione facilitata delle principali regole ortografiche e delle caratteristiche delle parti del discorso

Italiano, storia, geografia per il ripasso e il consolidamento

Milena Locati

MEMO1

Italiano storia geografia per le vacanze

Principato

PosTiT 1 Scuola Secondaria di I° grado

Giochi e parole

LIBRO CON

Antologia Brani con audiolettura per migliorare lessico, comprensione e produzione scritta. Un audio tutorial accompagna gli esercizi più complessi con Realtà Aumentata.

POSTIT 2 con Memo 2 pp. 144 (120 + 24) CODICE 10482K ISBN 978-88-416-1704-5

Grammatica

Storia e geografia Il ripasso di storia e geografia accompagna compiti di realtà che attingono alle conoscenze appena affrontate.

Esercitazioni INVALSI

Milena Locati POSTIT 1 con Memo 1 pp. 144 (120 + 24) CODICE 10481X ISBN 978-88-6706-338-3 POSTIT 2 con Memo 2 pp. 144 (120 + 24) CODICE 10482X ISBN 978-88-6706-339-0

PER L’INSEGNANTE • POSTIT 1 Soluzioni • POSTIT 2 Soluzioni

Prove di valutazione con attività strutturate secondo le indicazioni ministeriali.

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ISBN 978-88-416-1703-8

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L’App librARsi - Realtà Aumentata

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1 Italiano • storia • geografia per le vacanze

Mappe ad alta leggibilità per il ripasso e corredate da diverse tipologie di esercizi. Domande metacognitive stimolano lo studente a riflettere sul proprio processo di apprendimento.

PosTiT

Milena Locati POSTIT 1 con Memo 1 pp. 144 (120 + 24) CODICE 10481K ISBN 978-88-416-1703-8

Giochi linguistici per sviluppare il bagaglio lessicale in modo divertente.

Milena Locati

PosTiT Italiano storia geografia

per le vacanze

1

MEMO L’inserto

costituisce uno strumento di veloce consultazione con i concetti irrinunciabili e gli argomenti più importanti in carattere ad alta leggibilità Didattica inclusiva

© Casa Editrice G. Principato

Realtà aumentata


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PosTiT Milena Locati

Italiano storia geografia

per le vacanze

1

Didattica inclusiva

Realtà aumentata

© Casa Editrice G. Principato

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Coordinamento editoriale: Marco Mauri Redazione: Matteo Gorla Progetto grafico e copertina: Giuseppina Vailati Canta Impaginazione: Bluedit - Torino Disegni: Bluedit - Torino, Daniela Blandino, Alessandra Micheletti Immagine di copertina: ICP Online / Shutterstock L’autrice ringrazia Tommaso Mauri per la preziosa collaborazione. Contenuti digitali Progettazione: Marco Mauri, Giovanna Moraglia Realizzazione: Alberto Vailati Canta, bSmart Labs Referenze iconografiche: ICP Online / Shutterstock Tutte le altre immagini provengono dall’Archivio Principato. Per le riproduzioni di testi e immagini appartenenti a terzi, inserite in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti.

ISBN 978-88-416-1703-8 POSTIT 1 + inserto Memo 1 ISBN 978-88-6706-338-3 POSTIT 1 + inserto Memo 1 Solo versione digitale Prima edizione: marzo 2019 Ristampe 2024 2023 2022 VI V IV

2021 2020 2019 III II I

Printed in Italy © 2019 - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali), corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. L’editore fornisce – per il tramite dei testi scolastici da esso pubblicati e attraverso i relativi supporti o nei siti www.principato.it e www.europassedizioni.it – materiali e link a siti di terze parti esclusivamente per fini didattici o perché indicati e consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto l’editore non è responsabile, neppure indirettamente, del contenuto e delle immagini riprodotte su tali siti in data successiva a quella della pubblicazione, dopo aver controllato la correttezza degli indirizzi web ai quali si rimanda.

Casa Editrice G. Principato S.p.A. Via G.B. Fauché 10 - 20154 Milano siti web: http://www.principato.it e-mail: info@principato.it La casa editrice attua procedure idonee ad assicurare la qualità nel processo di progettazione, realizzazione e distribuzione dei prodotti editoriali.La realizzazione di un libro scolastico è infatti un’attività complessa che comporta controlli di varia natura. È pertanto possibile che, dopo la pubblicazione, siano riscontrabili errori e imprecisioni. La casa editrice ringrazia fin da ora chi vorrà segnalarli a: Servizio clienti Principato e-mail: info@principato.it

Stampa: Vincenzo Bona (TO)

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PosTiT

La struttura della settimana è agile ma significativa: si apre con una pagina di giochi linguistici mirati a sviluppare il bagaglio lessicale in modo divertente e prosegue offrendo una ricca selezione di brani antologici finalizzati al miglioramento delle competenze linguistiche di comprensione e di produzione della lingua scritta. Si propongono non solo esercizi di comprensione e di analisi, ma anche numerosi spunti di trasformazione e di produzione del testo, senza dimenticare la pratica del riassunto, che riveste un ruolo importante nell’esame di stato del primo ciclo.

1

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

1. Cenerentola ci va di nascosto. 2. Lo diventa con un bacio il ranocchio. 3. È di piombo e ha una gamba sola. 4. Cappuccetto vuole andare a trovarla. 5. Da piccolo era brutto e nero. 6. Abita nell’Isola che non c’è. 7. Metà donna e metà pesce. 8. Aveva lunghissimi capelli biondi. 9. Li calzava un famoso gatto. 10. La sorella di Hänsel.

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(5.) Il lupo inv – “Ca ece and ppu re il sal ccetto Ro ò dritto alla sso isce casa del lupo ent ndi,” grid , ti porto la non La fiab vin ò na e bus a indoss rò, e senza la nonna, o e focacc sò ia; “io ò i suo dir i vestiti motto and sono troppo aprimi”. – alla porta. “Non “Ch e la cuf ò fia e si dritto al lett debole e non hai che da i è?” o sdraiò alzaposso nel lett della nonna alz o. e la ing armi”. Il (6.) Ma hiottì. Cappu Poi ccetto ca di Rosso fiori, aveva che più e quando ne ebb girato in cer non ne e rac della poteva non portar colti tanti andare na e si mis e, si rico e ravigli da lei. Quand in cammin rdò ò o per ed ent che la porta o giunse si ran pressio do nella fosse spalan mestanza cata, Dio mio ne così stra ebbe un’imna che , che solito pen pau sò: sto cos ra L’aggettivo ì volent oggi! e dir “Oh, (7. e che ieri con perte: ) Allora si avv di la non sata sul la nonna era icinò al na!” lett la nonna, faccia, e coricata con o e scostò le ave glio.” che orecch va un asp la cuffia abb coie etto stra – ascorretta. derti “Oh, nonna, grandi!” – desinenza meglio “Per senno. “Oh, che occ tivi con la . agget t .” – gli “Pe egois – tirti me leta hi gro za “Oh, r afferr 5 Comp La ragaz ssi!” non art ca spa . . ventos i meglio.” na, che ma – “Per veica leal egoist zo Un’am ebbe ni gra – “M . a. Il ragaz detto a!” – “Per . coraggios divora a, nonna, che ndi!” dal lett queste leal Una tigre rti o e ing b. Un amico boc. . cetto oiò la parole, il lup meglio!”. o bl Rosso coraggios Un divan E com povera Poi o . . c. Un cane e . Cappu balzò rimise , con la pan spaziosmin na bl cUn locale a lett ciò cia d. Una poltro . a rus . (8. sare son o, s’addo bella piena, o fedel spazios Un marit ) Propri rment orame . e. Una fronte o allo pen ò e inc si . nte. sòacces ra pas uter e fedel fra oIl comp sò lì dav stanzaviol sé: “Co f. Una mogli . . me anti il tto e avv russa sione acces Il cappo icin va da g. La televi tempo. andosi al la vecchia!” cacciatore . e lett viol gli . Sta Entrò o vid venne : e va precedente h. La felpa ilnome? in meercizioper puntar le) del lupo che nella nonna ssi nell’es nte mminie lo cercahile/fe sch tivi espre e che e (mascche for degli agget ma preilsegener poteva anc se il lupo ioppo quando a con la forma un pai aveva concordanz • Osserva dorme noti nella ingoia o di for ora salvar ntato. che cosa la. to bici e aprì la Così non spala tivi? pancia rò, alcuni agget del lup comportano o ad• Come si

Antol ogia

tica Gramma

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GRADO POSITIVO

GRADO TIVO COMPARA

GRADO IVO SUPERLAT

Il ripasso della grammatica è affidato a mappe ad alta leggibilità, utili a fissare le conoscenze e a potenziare la competenza di riflessione sulle strutture linguistiche. Si privilegia un approccio attivo dell’alunno; la sezione Tocca a te TOCCA A TE permette infatti di applicare e verificare immediatamente i contenuti sintetizzati nelle mappe mediante diverse tipologie di esercizi.

La chiusura della settimana presenta, a rotazione, una sezione dedicata o al potenziamento delle competenze digitali all’orientamento o all’INVALSI con attività strutturate come i quesiti ministeriali.

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Storia

Le fonti Utilizzare le fonti per realizzare una breve presentazione della tua scuola indirizzata agli alunni delle classi quinte. 1. Fase della ricerca. Ricerca informazioni relative: • agli anni di costruzione del tuo edificio scolastico; • all’aspetto della tua scuola, raccogliendo immagini o fotografie (puoi scattarne tu oppure cercarne sul sito dell’istituto oppure realizzare dei disegni); • all’organizzazione degli spazi interni ed esterni della scuola, grazie anche alla tua conoscenza diretta; • all’esperienza scolastica trascorsa nella tua scuola da una/due persone che l’abbiano frequentata in passato oppure raccontando tu stesso l’esperienza che stai facendo alla scuola secondaria di primo grado. 2. Fase della progettazione. Organizza le informazioni e le immagini raccolte ideando la struttura di un piccolo libretto o di una presentazione in digitale. 3. Fase della realizzazione del prodotto. Realizza un piccolo libretto (cartaceo o digitale) o una breve presentazione in digitale da donare/mostrare a un alunno di classe quinta all’inizio prossimo anno scolastico.

• Ti è piaciuto questo compito? Perché?

• Quali difficoltà hai trovato?

Scendi in campo con l’•INVALSI Quale fase ti è piaciuta maggiormente? • Sei soddisfatto del prodotto che hai creato? Leggi con attenzione questo testo tratto dal Piccolo principe. • Quali capacità hai messo in campo per realizzarlo?

Il piccolo principe gli chiese: – Che cos’è questo grosso libro? Chi siete? – Sono un geografo, un sapiente che sa dove si trovano i mari, i fiumi, le città, le montagne e i deserti. – Oh! Questo finalmente è un vero mestiere! Ci 20 sono degli oceani qui?

– Non lo posso sapere. – E delle montagne? – Non lo posso sapere. – E delle città, dei fiumi o deserti? – Neppure lo posso sapere. – Ma siete un geografo! – Esatto, ma non sono un esploratore. È a loro che spetta contare le città, i deserti, gli oceani, i fiumi, le montagne e i mari. Il geografo non lascia mai il suo ufficio, interroga gli esploratori che arrivano e ricava informazioni dai loro ricordi… –... Ma tu, tu vieni da lontano! Tu sei un esploratore! Mi devi descrivere il tuo pianeta! – Oh! Da me, non è molto interessante, è talmente piccolo. Ho tre vulcani, due in attività e uno spento. Ho anche un fiore.

2

Rispondi alle domande.

a. Chi ha incontrato il piccolo principe? Un esploratore. Un geografo. Un principe. Un fiore. b. Qual è il compito degli esploratori? Contare i mari e le montagne. Contare le città e i fiumi. Contare i deserti e gli oceani. Contare le città, i deserti, gli oceani, i fiumi, le montagne e i mari. c. Qual è il compito del geografo? Interrogare gli esploratori che arrivano e ricavare informazioni dai loro ricordi. Uscire dal suo ufficio e scoprire nuove terre.

– Noi non annotiamo i fiori. – Perché? Sono le cose più belle. – Perché i fiori sono effimeri. – Che cosa vuol dire “effimero”? – Le geografie – disse il geografo – sono i libri più preziosi fra tutti i libri. È raro che una montagna cambi di posto e che un oceano si prosciughi. Noi descriviamo delle cose eterne. – Che cosa vuol dire effimero? – insistette il piccolo principe. – Vuol dire che è minacciato di scomparire presto. – Allora il mio fiore è destinato a scomparire presto? – Certamente. “Il mio fiore è effimero, non ha che quattro spine per difendersi dal mondo, e io l’ho lasciato solo!” pensò. Per la prima volta si sentì pungere dal rammarico. Ma si fece coraggio e disse: – Cosa mi consigliate di visitare? – Il pianeta Terra – rispose il geografo. Il piccolo principe se ne andò, pensando al suo fiore. da A. de Saint-Exupéry, Il piccolo principe, Mondadori, 2016

Ricavare informazioni dai ricordi degli esploratori. Interrogare gli esploratori. d. Quali elementi compaiono sul pianeta del piccolo principe? Tre vulcani in attività e un fiore. Tre vulcani, due in attività e uno spento e un fiore. Tre vulcani spenti e un fiore. Tre vulcani, un fiore e un fiume. e. Perché i geografi non annotano i fiori? I fiori sono troppo numerosi. Le varie specie di fiori sono troppo diverse. I fiori sono effimeri. I fiori sono elementi troppo piccoli.

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Milena Locati

MEMO tic

a incl

us

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Novità del sussidio è anche la presenza di un audio tutorial riferito agli esercizi più complessi che conferisce al testo un prezioso carattere inclusivo. Tutti i brani antologici sono inoltre corredati di audio lettura.

duta tà posse una quali esprime massimo in grado forte...) o, molto ...) (bellissim assoluto , il più forte (il più bello relativo

_ Verso il compito di realtà `

Particolarmente innovativa è la presenza di domande metacognitive che stimolano lo studente a interrogarsi e a riflettere sul proprio processo di apprendimento a partire dagli esercizi appena svolti. La storia e la geografia si presentano alternativamente nelle settimane e si accompagnano a compiti di realtà in cui viene richiesto di elaborare un prodotto attingendo alle conoscenze appena affrontate.

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SETTIMANA

1

Allegato al volume c’è il MEMO, un ricco vademecum ad alta leggibilità con le principali regole di ortografiche e grammaticali utile da conservare e consultare anche al termine delle vacanze.

e

Inserisci in orizzontale le parole corrispondenti alle definizioni e scopri la parola nascosta.

Didat

Sette settimane di attività per riprendere gli argomenti di italiano, storia e geografia affrontati nel corso dell’anno scolastico, consolidare le conoscenze e mettere alla prova le competenze acquisite.

Giochi

SETTIMANA

1

1. Principali regole ortografiche 2. Le parti del discorso • L’articolo • Il nome • L’aggettivo • Il verbo • Il pronome • La preposizione • La congiunzione • L’avverbio

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Indice SETTIMANA Giochi e parole

7

ANTOLOGIA La favola

8 8 8 9 9

La parte del leone Il leone, l’orso e la volpe Il corvo superbo e i pavoni Il nibbio che voleva nitrire

comprensione • lessico trasforma il testo • produci un testo

GRAMMATICA L’articolo e il nome MAPPA L’articolo e il nome tocca a te

STORIA

Il mestiere dello storico _ Verso il compito di realtà ` Le fonti

Scendi in campo con l’INVALSI

SETTIMANA

SETTIMANA Giochi e parole

23

ANTOLOGIA La fiaba

24 24

Cappuccetto Rosso

comprensione • lessico • trasforma il testo

GRAMMATICA L’aggettivo

29 29 29 31 32

18 18 20

GEOGRAFIA

34 34 36

21

Scendi in campo con l’INVALSI

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13 13 14

MAPPA L’aggettivo tocca a te MAPPA I gradi dell’aggettivo tocca a te

Gli strumenti del geografo _ Verso il compito di realtà ` Le mappe

Giochi e parole ANTOLOGIA La descrizione: ambienti e oggetti

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La nuova casa

40 40

La bambola Isabella

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comprensione • lessico trasforma il testo • produci un testo

GRAMMATICA Il verbo

45 45 46 48 49

STORIA

50 50 52

MAPPA Il verbo e i modi del verbo tocca a te MAPPA Forma e genere del verbo tocca a te

I Germani _ Verso il compito di realtà ` La vita dei Germani Per ORIENTARTI

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SETTIMANA Giochi e parole

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ANTOLOGIA La descrizione di persone Nonna Dowdel

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L’allievo modello

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comprensione • lessico • riassumi il testo

comprensione • lessico • produci un testo

GRAMMATICA Il pronome

62 62 63

GEOGRAFIA

66 66 68

Scendi in campo con l’INVALSI

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MAPPA Il pronome tocca a te

Il reticolato geografico _ Verso il compito di realtà ` Localizzare un punto

SETTIMANA Giochi e parole

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ANTOLOGIA Il mito Teseo e Arianna

72 72

Il cane Argo

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comprensione • trasforma il testo comprensione

GRAMMATICA La preposizione

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STORIA

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Scendi in campo con l’INVALSI

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MAPPA La preposizione tocca a te

Carlo Magno e il feudalesimo _ Verso il compito di realtà ` La cavalleria

5 © Casa Editrice G. Principato

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Indice

SETTIMANA Giochi e parole

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ANTOLOGIA La filastrocca Filastrocca dell’autunno

88 88

L’aviatore

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comprensione • analizza il testo • produci un testo comprensione • produci un testo

GRAMMATICA La congiunzione

MAPPA La congiunzione e le congiunzioni coordinanti tocca a te MAPPA Congiunzioni subordinanti tocca a te

93 93 94 95 96

GEOGRAFIA

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Potenziare le competenze DIGITALI

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Il paesaggio _ Verso il compito di realtà ` Analizzare un paesaggio

SETTIMANA Giochi e parole

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ANTOLOGIA La poesia Arano

104 104

Nel bosco

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comprensione • analizza il testo analizza il testo • produci un testo

SOLUZIONI dei giochi

120

GRAMMATICA L’avverbio

108 108 108

STORIA

112 112 115

Per ORIENTARTI

116

MAPPA L’avverbio tocca a te

La rinascita del Mille e i comuni italiani _ Verso il compito di realtà ` Il comune oggi

I contenuti digitali sono fruibili sul sito www.principato.it, sull’

Realtà Aumentata

e con l’App librARsi

L’applicazione librARsi permette di accedere ai contenuti multimediali direttamente da smartphone e tablet in modo semplice e rapido: • scarica l’App gratuita • inquadra la pagina del libro in cui sono presenti le icone dei contenuti digitali • accedi ai contenuti multimediali

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Giochi

SETTIMANA

1

Individua e circonda le seguenti parole.

volpe

abitudini

morale

uomini

steccato

Esopo

vizio

virtù

rospo

Fedro

uva

usi

rana

masso

condotta

lupo

A quale tipo di testo si riferiscono le parole che hai individuato?

2

e

U

C

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A

N

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A

I

Risolvi il seguente rebus (frase: 8, 6).

Stu

3

Nella colonna centrale scrivi l’animale a cui si riferiscono le descrizioni o le azioni.

Animale dello stagno

Gracida

Piccolo roditore

Squittisce

Mammifero dal pelo rossiccio

Astuta, furba

Re della foresta

Ruggisce

Piccolo, indifeso

Dal pelo candido 7 © Casa Editrice G. Principato

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SETTIMANA •

Le antiche favole offrono utili insegnamenti agli uomini per migliorare i loro comportamenti.

La parte del leone La mucca, la capretta e la pecora, tolleranti delle offese, si allearono nei boschi col leone. Avendo essi preso un grosso cervo, dopo aver fatto le parti, il leone prese la parola e disse: – Io mi prendo la prima perché mi chiamo leone; la seconda me la concederete perché sono forte; la terza parte toccherà a me perché valgo di più; quanto alla quarta, guai a chi la tocca! Così l’arroganza di uno solo portò via l’intera preda. Dell’alleanza col potente non ci si può mai fidare. (Fedro)

Il leone, l’orso e la volpe Quella mattina un grande orso bruno, era proprio affamato. Vagava con la lingua di fuori per la foresta in cerca di un po’ di cibo quando all’improvviso vide, nascosto tra i cespugli, un bel cesto ricolmo di provviste abbandonato sicuramente da qualche cacciatore. Fuori di sé dalla gioia si tuffò su quell’insperato tesoro culinario ma, proprio nello stesso momento ebbe la medesima idea anche un grosso leone che non mangiava da alcuni giorni. I due si trovarono faccia a faccia e si studiarono con espressione rabbiosa. “Questo cesto appartiene a me!”. Urlò l’orso. “Bugiardo!”. Ruggì il leone infuriato. In men che non si dica esplose una lotta terribile tra i contendenti i quali si azzuffarono insultandosi senza riserva. Intanto, poco distante, una giovane volpe passeggiava tranquilla per il bosco occupandosi delle proprie faccende. All’improvviso venne attirata da insolite urla e si avvicinò al luogo di provenienza per scoprire di cosa si trattasse. Appena vide i due animali impegnatissimi a lottare come matti e il cesto 8 © Casa Editrice G. Principato 007_022_sett_1_ITA.indd 8

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Antologia La favola

di cibo abbandonato vicino a loro, le balenò un’idea. Quatta, quatta si avvicinò al paniere, lo afferrò e fuggì via andando a mangiare in pace in un luogo sicuro. Quando, sia il leone sia l’orso, sfiniti per l’estenuante baruffa sostenuta, decisero di spartirsi le provviste dovettero fare i conti con un’amara sorpresa. Il cesto era sparito e al suo posto trovarono unicamente le impronte di una volpe, sicuramente molto furba! (Esopo)

Il corvo superbo e i pavoni Perché nessuno voglia gloriarsi dei beni altrui e viva piuttosto secondo il proprio modo naturale di essere, Esopo ci ha tramandato questo esempio. Gonfio di vuota superbia, un corvo raccolse le penne che erano cadute al pavone e se ne ornò tutto: quindi, disprezzando i suoi, si aggregò alla magnifica brigata dei pavoni. Ed ecco: questi strappano le penne allo sfrontato uccello e lo cacciano a beccate. Conciato per le feste, il corvo si accinse a tornare, rammaricato, fra la sua gente; ma da queste respinto ebbe a patire un amaro rimprovero. Allora uno di quelli che egli prima aveva guardato dall’alto in basso: “Se ti fossi accontentato delle nostre dimore e accettato ciò che la natura ti aveva dato, non avresti patito quell’affronto, né la tua mala sorte proverebbe ora questo rifiuto”. (Fedro)

Il nibbio che voleva nitrire Il nibbio, durante il primo periodo della sua esistenza, aveva posseduto una voce, certo non bella, ma comunque acuta e decisa. Egli, però, era sempre stato nutrito da una incontenibile invidia di tutto e di tutti. Sapeva di essere imparentato con l’aquila, ma questo, invece di costituire un vanto, non faceva altro che alimentare la sua gelosia: capiva di essere inferiore e si rodeva dalla rabbia per questo. Invidiava gli uccelli variopinti come il pappagallo e il pavone, lodati e vezzeggiati da tutti. Inoltre, si mostrava sprezzante nei riguardi dell’usignolo, dicendo tra sé: “Sì, ha una bella vocetta ma è troppo delicata e romantica! Roba da donnicciole! Se devo cercare di migliorare la mia voce certamente non prenderò come esempio questo stupido uccello. Io voglio una voce forte, che si imponga sulle altre!” 9 © Casa Editrice G. Principato 007_022_sett_1_ITA.indd 9

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SETTIMANA Era un bel giorno di primavera. Il nibbio se ne stava tranquillamente appollaiato sopra un ramo di faggio, riparato dalle fresche fronde della pianta. Inaspettato, giunse un cavallo accaldato che, cercando un po’ di refrigerio, andò a riposarsi all’ombra dell’albero. Sdraiandosi con l’intenzione di fare un sonnellino, l’equino, inavvertitamente si punse con un cardo spinoso e, dal dolore, lanciò un lungo e acutissimo nitrito. “Oh, che meraviglia!” Esclamò il nibbio con entusiasmo. Questa è la voce che andrebbe bene per me: acuta, imponente e inconfondibile!”. Il nibbio cominciò da quel mattino, ad esercitarsi nell’imitazione di quel verso meraviglioso. Provò e riprovò scorticandosi la gola, ma inutilmente. Quando, dopo molti tentativi senza successo, si rassegnò a tornare alla sua voce originale, ebbe una brutta sorpresa: gli era sparita a furia di sforzarla! Così dovette accontentarsi di emettere un suono insignificante e rauco per tutta la vita! Chi, mosso da invidia, cerca di imitare ciò che è al di fuori della sua natura, perde anche le proprie doti originali. (Esopo) COMPRENSIONE 1

Dopo aver riletto ogni favola comprendi il testo e rispondi alle domande.

La parte del leone a. Chi sono i protagonisti? b. Che cosa afferma il leone? c. Quale qualità negativa possiede il leone? d. Qual è la morale della favola?

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Antologia La favola

Il leone, l’orso e la volpe a. Quale oggetto trova l’orso mentre vaga per la foresta? b. Perché l’orso si sente scoppiare di gioia? c. Quale altro animale trova il cesto? d. Che cosa vede la volpe? e. Quale idea le balena per la testa?

Il corvo superbo e i pavoni a. Quale stratagemma usa il superbo corvo per unirsi al gruppo dei pavoni? b. Che cosa fanno i pavoni? c. Come reagiscono i compagni al ritorno del corvo rammaricato? d. Riassumi con un proverbio la morale della favola.

Il nibbio che voleva nitrire a. Quale sentimento provava il nibbio per gli altri tipi di uccelli? b. Che cosa pensa della voce dell’usignolo? c. Quale suono si sforza di imitare? d. Perché ora il nibbio emette solo suoni rauchi e insignificanti? e. Ricopia la morale esplicita espressa nella favola.

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SETTIMANA LESSICO 2

Spiega con le tue parole il significato delle seguenti espressioni.

Mala sorte Alleanza Dimora Provviste Fresche fronde

TESTO TRASFORMA IL 3

Accendi la tua fantasia

Modifica la favola Il corvo e i pavoni cambiando i protagonisti, ma mantenendo la stessa morale. Utilizza un linguaggio che ti è più familiare.

STO PRODUCI UN TE 4

Osserva i disegni; inventa una favola in cui compaiano gli elementi disegnati. Non dimenticare la morale!

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Grammatica L’articolo e il nome

Ripassa sul libro di grammatica l’articolo e il nome, poi completa la mappa.

si trova prima del con il quale concorda in genere e numero determinativo: il, lo,

L’ARTICOLO

, i, gli, : uno, una, un

partitivo:

IL NOME

, della, dello indica persone, animali, cose (es.

in base al significato può essere

in base alla forma può essere

in base alla struttura può essere

)

comune o proprio (es.

)

individuale o collettivo (es.

)

maschile o femminile (es.

)

singolare o plurale (es.

)

primitivo o derivato (es.

)

alterato (es.

)

composto (es.

) 13

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SETTIMANA TOCCA A TE 1

Sottolinea gli articoli determinativi e cerchia gli articoli indeterminativi.

C’era una volta un bambino che desiderava andare con la mamma allo zoo. Nel suo paese non c’era un giardino zoologico da poter visitare. Un giorno il bambino e la mamma presero il treno e raggiunsero l’Oasi di san Paradiso. Varcato l’ingresso, il piccolo vide subito molti animali: la giraffa, il leone, il ghepardo e persino un elefante. Lo aspettava una giornata davvero meravigliosa!

2

Sottolinea nelle seguenti frasi gli articoli partitivi.

a. Nella mia classe quest’anno ci sono delle nuove compagne. b. Per raggiungere la vetta ci vuole del tempo. c. La sorella della mamma si chiama Maria. d. La bicicletta di Luca ha dei problemi ai freni. e. Vorrei che mi fossero regalati dei nuovi auricolari. f. Disponete lungo il percorso dei cerchi e dei birilli.

• In tutte le frasi è presente l’articolo partitivo? • Come puoi distinguere l’articolo partitivo dalla preposizione articolata?

3

Inserisci davanti al nome l’articolo determinativo corretto. acqua

occhialini

ranocchio

corsie

spettacolo

zio

gnocchi

quaderno

monti

vasca

pneumatico

toro

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Grammatica L’articolo e il nome

4

Inserisci davanti al nome l’articolo indeterminativo corretto. pugile

imperfezione

buca

anatra

zoo

oca

albero

orchidea

avversario

scarpone

attrezzo

ora

5

Trasforma al plurale l’articolo indeterminativo e il nome dell’esercizio 4.

6

Indica se i seguenti nomi sono propri (P) o comuni (C).

Brescia

cappello

laguna

Marco

scarpa

Firenze

Mediterraneo

giardino

vulcano

isola

Lipari

chiodo

• Quale caratteristica grafica hanno i nomi propri?

7

Specifica per ciascun nome comune un nome proprio e viceversa.

monte

Sahara

città

vulcano

fiume

Volga

Francia

regione

8

Trova il nome collettivo adatto alla definizione.

Un gruppo di alunni classe

Un gruppo di marinai

Un gruppo di isole

Un gruppo di turisti

Un gruppo di stelle

Un insieme di quadri

Un insieme di pecore

Un gruppo di suonatori

Un insieme di alberi da frutto

Un gruppo di calciatori

Un insieme di pini

Un insieme di navi

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SETTIMANA 9

Volgi al femminile i seguenti nomi maschili.

gallo

cugino

dottore

infermiere

scrittore

principe

amico

lettore

castellano

I nomi indipendenti sono quelli che modificano sia la radice sia la desinenza nel passaggio dal maschile al femminile (ad esempio: uomo donna). • Trova due altri esempi di nomi indipendenti.

10 Specifica se il nome di genere comune in grassetto è maschile (M) o femminile (F). a. Un’insegnante ha vinto il concorso letterario. b. Ho avvistato un alpinista sulla vetta. c. Il traguardo è stato tagliato da un’atleta statunitense. d. Una turista inglese mi ha chiesto informazioni stradali. e. Sul bordo della strada correva veloce un ciclista. 11 Volgi al femminile o al maschile i seguenti nomi di animali. gatto

volpe

cane

giraffa

asino

orso

• Come funziona il genere per i nomi di animali?

• Tutti i nomi di animali hanno il corrispondente femminile? • “Volpe”, “giraffa” sono già nomi femminili. Come ottengo il maschile?

Si dicono nomi di genere promiscuo.

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Grammatica L’articolo e il nome

12 Sottolinea i nomi primitivi e cerchia i nomi derivati.

lattaio opera

carta

fiore

latte

cartolaio

collo

libreria

fiorista

libro operaio

collana

13 Specifica gli alterati dei seguenti nomi.

nome gatto

diminutivo

accrescitivo

dispregiativo

vezzeggiativo

gattino

gattone

gattaccio

gattuccio

vento erba casa strada ragazzo 14 Svolgi l’analisi grammaticale dei seguenti nomi. boscaiolo sabbiolina ruscello funghetto sciame posacenere

Osserva l’ultimo nome dell’esercizio precedente. • Da quali parti è formato? Si dice nome

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SETTIMANA

Il mestiere dello storico 1

Leggi e completa.

Per fonti storiche si intende tutto ciò che permette agli storici di conoscere il passato e di ricostruire eventi accaduti in anni anche molto lontani. Possiamo distinguere le fonti in base alla categoria di appartenenza in: • fonti (diari, annali, cronache); • fonti orali; (racconti, leggende, canti); • fonti (utensili, monete, gioielli); • fonti (graffiti, affreschi, dipinti). Le fonti storiche possono essere volontarie o involontarie. • Le fonti storiche sono quelle create con lo scopo di lasciare ai posteri un ricordo, come riviste, articoli di giornale, libri.

2

Riconosci il tipo di fonte riprodotto nelle illustrazioni.

• Le fonti storiche invece, sono documenti che costituiscono una fonte per lo storico, ma che non sono state create con tale scopo, come ad esempio gli scheletri, gli utensili rinvenuti attraverso gli scavi archeologici e così via.

a.

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Storia

3

Numera in ordine corretto le seguenti azioni che caratterizzano il mestiere dello storico. Ricostruisce gli avvenimenti del passato. Raccoglie informazioni e dati attraverso le fonti. Si avvale anche dell’aiuto di altri specialisti per studiare i dati e ricostruire correttamente i fatti. Studia e analizza i documenti raccogliendoli in ordine cronologico.

4 b.

Spiega con le tue parole di che cosa si occupano i seguenti specialisti che aiutano lo storico nel suo lavoro (puoi anche consultare il vocabolario).

a. Archeologo

b. Paleontologo

c. Geologo

d. Chimico c.

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Storia

SETTIMANA

_ Verso il compito di realtà ` Le fonti Utilizzare le fonti per realizzare una breve presentazione della tua scuola indirizzata agli alunni delle classi quinte. 1. Fase della ricerca. Ricerca informazioni relative: • agli anni di costruzione del tuo edificio scolastico; • all’aspetto della tua scuola, raccogliendo immagini o fotografie (puoi scattarne tu oppure cercarne sul sito dell’istituto oppure realizzare dei disegni); all’organizzazione degli spazi interni ed esterni della scuola, grazie • anche alla tua conoscenza diretta; all’esperienza scolastica trascorsa nella tua scuola da una/due persone • che l’abbiano frequentata in passato oppure raccontando tu stesso l’esperienza che stai facendo alla scuola secondaria di primo grado. 2. Fase della progettazione. Organizza le informazioni e le immagini raccolte ideando la struttura di un piccolo libretto o di una presentazione digitale. 3. Fase della realizzazione del prodotto. Realizza un piccolo libretto (cartaceo o digitale) o una breve presentazione digitale da donare/mostrare a un alunno di classe quinta all’inizio del prossimo anno scolastico.

• Ti è piaciuto questo compito? Perché?

• Quali difficoltà hai trovato?

• Quale fase ti è piaciuta maggiormente?

• Sei soddisfatto del prodotto che hai creato?

• Quali capacità hai messo in campo per realizzarlo?

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Scendi in campo con l’INVALSI INVALSI 1

Leggi con attenzione questa favola di Fedro.

Un lupo magro e sfinito incontra un cane ben pasciuto, con il pelo folto e lucido. Si fermano, si salutano e il lupo domanda: – Come mai tu sei così grasso? Io sono molto più forte di te, eppure, guardami: sto morendo di fame e non mi reggo sulle zampe. – Anche tu, amico mio, puoi ingrassare, se vieni con il mio padrone. C’è solo da far la guardia di notte perché non entrino in casa i ladri. – Bene, ci sto. Sono stanco di prendere acqua e neve e di affannarmi in cerca di cibo. Mentre camminano, il lupo si accorge che il cane ha un segno intorno al collo. – Che cos’è questo, amico? – gli domanda. – Sai, di solito mi legano. – E, dimmi: se vuoi puoi andartene? – Eh, no – risponde il cane. – Allora, cane, goditi tu i bei pasti. Io preferisco morire di fame piuttosto che rinunciare alla mia libertà.

2

Rispondi alle domande.

a. Chi sono i protagonisti della favola? Il cane. Il lupo. Il padrone. Il cane pasciuto e il lupo sfinito.

d. Che cosa significa “pelo folto”? Lucido. Fitto. Morbido. Ispido.

b. Perché il cane è ben pasciuto? Perché sa procurarsi le prede. Perché il padrone lo nutre. Perché ama mangiare sempre. Perché ha costituzione robusta.

e. A che cosa il lupo non vuole rinunciare? Ai pasti. Alla libertà. Agli amici. Al padrone.

c. Che cosa nota il lupo sul collo del cane? Un collare. Un segno. Nulla. Una medaglietta.

f. Che cosa significa “prendere acqua e neve”? Bere. Stare all’esterno. Cercare cibo. Cercare amici.

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Scendi in campo con l’INVALSI 3

Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere o false. Correggi nell’ultima colonna le affermazioni false.

Il cane è stanco

V

F

Il lupo è magro

V

F

Il cane può allontanarsi liberamente

V

F

Il lupo preferisce mantenere la sua libertà

V

F

Il lupo e il cane si salutano

V

F

4

Correggi l’errore.

Il: articolo indeterminativo, maschile, singolare Amico: nome comune di cosa, maschile, singolare Acqua: nome comune di cosa, maschile, singolare Collo: nome proprio di cosa, maschile, singolare Neve: nome comune di cosa, femminile, plurale 5

Scrivi per ogni nome primitivo un nome derivato.

amico

collo

acqua

neve

6

Scrivi per ogni nome primitivo un nome alterato.

zampe

segno

lupo

cane

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Storia

_ Verso il compito di realtà ` Il comune oggi 1. Fase della ricerca.

Ricerca i dati del comune in cui vivi (superficie, abitanti, stemma ecc.).

Chi è il sindaco del tuo comune? Quali sono i suoi poteri?

Che cos’è la giunta comunale? Quali sono i suoi poteri?

2. Fase della progettazione: comuni a confronto.

Il comune di oggi indica la stessa realtà dei comuni italiani sorti tra l’XI e il XII secolo? Quali sono le differenze?

3. Fase della realizzazione del prodotto.

Prepara una scheda sintetica che permetta di conoscere meglio il tuo comune. Comune

Abitanti

Provincia

Sindaco

Superficie

Giunta comunale

Luoghi di interesse o da visitare

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Per ORIENTARTI Mi conosco per crescere Ora sei quasi pronto a iniziare la seconda classe della scuola secondaria di primo grado. Ripensa a te stesso durante la scorsa estate, quando ti accingevi a fare il grande passo dalla scuola primaria alla secondaria e prova a vedere come sei cambiato. Descriviti ed evidenzia eventuali cambiamenti. 1

Costruisci la tua carta d’identità.

Aspetto fisico.

Carattere e personalità.

Amicizie e relazioni.

Interessi.

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Milena Locati

it ca incl

us

iva

Didat

O M E M

1

1. Principali regole ortografiche 2. Le parti del discorso • L’articolo • Il nome • L’aggettivo • Il verbo • Il pronome • La preposizione • La congiunzione • L’avverbio

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1

Principali regole ortografiche

-CE,-CIE; -GE-GIE Nella sillaba finale: si usano ce e ge nel plurale di parole che terminano in -cia e -gia preceduti da una consonante

mancia, mance; frangia, frange

si preferisce usare cie e gie nel plurale di parole che terminano in -cia e -gia se la sillaba finale è preceduta da vocale

acacia, acacie; valigia, valigie

la i si mantiene sempre quando è accentata

farmacìa, farmacie; magìa, magie

All’interno delle parole si mantiene la i: in alcuni nomi come residuo di un’antica pronuncia

cielo, cieco

in alcuni nomi di origine latina e nei loro derivati

efficienza, efficiente; società, socievole; sufficienza, sufficiente; igiene, igienico

nei nomi che terminano in -iera, -iere

crociera, raggiera, pasticciere, paciere

C/Q; CCU/CQU/QQU

usa c nelle seguenti parole: arcuato, cuoco, cuore, proficuo, scuola. • Si usa q nelle seguenti parole: iniquo, quoziente, liquore. • Si Il raddoppiamento del suono qu si scrive cqu: acquisto, acqua, nacque. • Si usa ccu quando subito dopo viene una consonante: accusa, accurato, occupare. • Si usa qqu solo in soqquadro. •

H La lettera h non ha un suono specifico; indica: il suono duro di c e g davanti alle vocali e, i: oche, giochi, streghe, ghigno; distingue alcune voci del verbo avere (ho, hai, ha, hanno) da altre parole con lo stesso suono (o, ai, a, anno); si usa in alcune forme esclamative: oh!, ahi!, ah!, ahimè!

• • •

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MB/MP Davanti a b e p si usa sempre la m, non la n: ambiente, bambola, composizione, Giampaolo (ma Gian Paolo). Fanno eccezione alcuni composti di bene: benpensante, benparlante.

NI/GN

usa ni nelle seguenti parole: colonia, genio, scrutinio, Campania. • Si • In tutti gli altri casi si usa gn: magnifico, ingegno, campagna.

ATTENZIONE! Dopo il gruppo gn, la i non si mette mai (ingegnere, calcagno, ognuno), ad eccezione di quando è accentata (compagnìa) e in alcune voci dei verbi in -gnare (insegniamo, disegniamo, bagniate).

SCE/SCI

si usa sce: ascesa, scelta, pascere. • IlSolitamente sc mantiene la i nelle parole scienza e coscienza e nei loro • digramma scienziato, scientifico, coscienzioso, incosciente, incoscienza.

derivati: La i si conserva anche nelle parole usciere e scie.

LI/GLI Si usa li: nelle sillabe iniziali di parola: liana, lieto, lieve, liuto; fanno eccezione l’articolo gli e i pronomi glielo, gliela, glieli, gliele; quando si ha un suono doppio: allievo, sollievo, cancelliere; nelle parole che conservano la scrittura latina: balia, domicilio, esilio, milione, olio, vigilia; nei nomi propri: Attilio, Aurelio, Emilio, Virgilio; fa eccezione Guglielmo; nei nomi geografici di origine latina: Italia, Sicilia, Versilia; altri nomi, di origine straniera, si scrivono con gli: Marsiglia, Siviglia. Si usa gli: in tutti gli altri casi: famiglia, luglio, maglia.

• • • • •

LE DOPPIE Si raddoppiano le consonanti iniziali del secondo elemento in parole formate con: sopra-, sovra-, contra-, così-

soprattutto, sovraccarico, contrapporre, cosiddetto

a, da, fra, su

attendere, dapprima, frattanto, sussistere

e, o, ne, se, ra

ebbene, oppure, nemmeno, semmai, rappresentare

Inoltre, tutte le consonanti possono presentarsi raddoppiate se si trovano tra due vocali: abbonato, gruppo, fatto, masso, organizzare.

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1

Principali regole ortografiche

Non si raddoppiano: le consonanti g e z davanti alla terminazione -ione

stagione, moltiplicazione

la consonante z davanti alle terminazioni -ia, -ie, -io furbizia, spezie, ospizio la lettera b davanti alla terminazione -ile

flebile, automobile, impossibile

le consonanti delle parole formate con i prefissi di-, tra-, contro-, sotto-

discendente, tracolla, contromarcia, sottoposto

L’ACCENTO

QUASSÙ

È obbligatorio l’accento: sulle parole tronche formate da due o più sillabe: pa-pà, cit-tà, one-stà, pre-ci-pi-tò; sui monosillabi che contengono due vocali, quando l’accento cade sull’ultima: più, può, ciò, già, giù; sui composti di tre, re, blu e su: ventitré, viceré, rossoblù, lassù; sui monosillabi che hanno significati diversi con o senza accento:

• • • •

MONOSILLABI CON L’ACCENTO

MONOSILLABI SENZA L’ACCENTO

ché

= perché, congiunzione

che

congiunzione o pronome relativo

voce del verbo dare

da

preposizione semplice

= giorno, nome

di

preposizione semplice

è

voce del verbo essere

e

congiunzione

avverbio

la

articolo o pronome personale

avverbio

li

pronome personale

congiunzione

ne

pronome o avverbio

pronome

se

congiunzione

avverbio

si

pronome

nome

te

pronome

Non occorre segnare l’accento: sui monosillabi che contengono una sola vocale: fu, me, ti, so, tra, sto; sugli avverbi qui e qua.

• •

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L’ELISIONE E L’APOSTROFO L’elisione è obbligatoria: con gli articoli lo, la e con le preposizioni articolate formate con tali articoli

l’eco, l’ulivo, dell’antiquario, dall’orefice

con l’aggettivo dimostrativo quello/a

quell’elefante, quell’ampolla

con gli aggettivi bello/a, santo/a

bell’e pronto, bell’anfora, sant’Antonio, sant’Agata

con l’avverbio ci davanti a voci del verbo essere che cominciano per e-

c’è, c’era, c’erano

in alcune formule fisse

tutt’altro, l’altr’anno, tutt’al più, a quattr’occhi

L’elisione è vietata: con la forma avverbiale o pronominale ci davanti a parola che inizia per a-, o-, u-

ci andiamo (non c’andiamo), ci amiamo (non c’amiamo)

con la preposizione da, perché potrebbe d’ora in avanti, d’ora in poi, essere confusa con di; fanno eccezione d’altronde, d’altra parte espressioni quali con i pronomi personali li e le

li attende, le elenca

con gli articoli e le preposizioni articolate che precedono parole che iniziano con i + vocale

lo iodio, della iena

con gli articoli le e gli

le arance (non l’arance), gli antichi (non gl’antichi), gli italiani / gl’italiani

Il segno grafico dell’elisione si chiama apostrofo.

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1

Principali regole ortografiche

IL TRONCAMENTO Il troncamento è obbligatorio: con uno e i suoi composti (alcuno, ciascuno, nessuno)

un elefante, alcun indizio, ciascun uomo, nessun cavallo

con buono

buon uomo, buon compleanno

con bello, santo, quello davanti a nomi bel gioco, quel treno, san Paolo la cui lettera iniziale richiederebbe l’articolo il o un

ATTENZIONE! Fanno eccezione: i santi il cui nome inizia per z: san Zenone, san Zaccaria; con suora e frate davanti a un nome proprio: suor Carla, fra Luca; con una serie di nomi comuni quali signore, professore,

• • •

ingegnere, dottore, cavaliere, seguiti da un nome proprio: il professor Pino, l’ingegner Rosi; con alcune parole come amore, bene, fiore, fine, fino, male, usate in espressioni fisse: amor profano, ben fatto, fior di panna, in fin dei conti, fin lì, mal di denti.

Il troncamento non avviene: con le parole al plurale

buoni esiti, buone compagnie, quelle collane, quelle antologie

con parole che iniziano per z, gn, ps, x, s + consonante

bello zaino, uno gnocco, quello pseudonimo, uno xilofono, bello studente

Il troncamento non ha segno grafico.

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FORME PARTICOLARI DI TRONCAMENTO CHE VOGLIONO L’APOSTROFO

ATTENZIONE! Alcuni verbi al modo imperativo e poche altre parole di uso comune o di derivazione dialettale: be’

bene

mo’

invece di modo

da’

dai

po’

poco

di’

dici

sta’

stai

fa’

fai

va’

vai

invece di

LA MAIUSCOLA Si usa la lettera maiuscola: all’inizio di un testo, all’inizio del discorso diretto, dopo un punto fermo; con i nomi propri di persona e di animale, con i cognomi e con i soprannomi; con i nomi propri geografici di nazioni, città, vie, piazze; con i nomi di corpi celesti. Attenzione: sole, terra, luna vogliono la maiuscola solo quando sono usati nell’ambito astronomico; con i nomi di feste religiose e civili; con i nomi di persone sacre, di divinità e con i loro attributi; con i nomi di enti, società, istituti, pubblici uffici; con i nomi di secoli, di periodi storico-culturali e di avvenimenti storico-politici; con i titoli di film, giornali, riviste, libri, opere d’arte, opere musicali; con i nomi di popoli, specialmente quando indicano quelli del passato; nelle forme di cortesia e di deferenza; nelle sigle (nelle più note può essere maiuscola anche solo l’iniziale); con nomi come Mezzogiorno, Settentrione, Meridione, Oriente, Occidente, Nord, Sud, Est, Ovest quando indicano zone geografiche.

• • • •

• • • • • • • • •

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