2 minute read

Dal bambino Martin fino a te

Ciao. Mi chiamo Martin e ho sei anni. Tra qualche giorno io e il mio più caro amico di giochi cominceremo la scuola. Sono proprio contento di stare con lui: ci conosciamo da quando avevamo tre anni. Adesso vado a chiamarlo a casa… - Buongiorno signora, suo figlio può venire a giocare con me? - No. - Perché? Sta forse male? - No, torna a casa. È così e basta. Me ne vad,o ma il giorno dopo ritorno e la risposta è sempre la stessa e così il giorno dopo ancora. Alla fine la signora, di fronte alla mia insistenza, spiega: - Non potrete più incontrarvi perché da domani lui inizierà una scuola diversa dalla tua. Mio figlio frequenterà una scuola per “white” (bianchi) e tu una per “colored” (neri). Devi renderti conto che tu sei diverso. Torno a casa sconvolto: non riesco a comprendere perché io, a causa della mia carnagione marroncina, debba essere costretto a separarmi dal mio amico. Chiedo il perché alla mamma e lei mi spiega che cos’è il razzismo e dei tanti pregiudizi che molti bianchi hanno ancora nei confronti della gente di colore. Lascio a te, però, bambino o bambina di oggi, le ultime parole della mamma, che custodirò per sempre dentro di me: - Qualunque cosa ti diranno, non dovrai mai dubitare di essere un bambino come gli altri.

RAZZISMO: distinguere le persone in base alle razze, esaltando le qualità superiori di una razza rispetto all’altra. PREGIUDIZIO: idea nata senza la conoscenza di fatti e persone e che perciò può portare a dare giudizi sbagliati e cattivi su di esse.

Di fronte alla separazione dal suo amico, Martin prova un grande dispiacere e si accorge che nel suo Paese gli uomini di pelle scura non possono frequentare gli stessi locali dei bianchi, non possono sedersi nei posti dei bianchi sugli autobus... Così Martin Luther King decide di far capire a tutti che quel modo di pensare è ingiusto usando la forza del dialogo. È famoso il suo discorso “Io ho un sogno”, che tiene il 28 agosto 1963 a Washington, negli Stati Uniti, in cui si chiede che un giorno la popolazione di colore possa avere gli stessi diritti di quella bianca.

Io ho un sogno. Che i miei quattro figli piccoli potranno vivere un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno. Che un giorno lo stato di Alabama diverrà un luogo dove i bambini e le bambine di colore daranno la mano ai bambini e alle bambine bianchi, e cammineranno insieme come fratelli e sorelle...

Disegna nel cuore il sogno di Martin.

This article is from: