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GRAMMATICA IN PRATICA
Esercizi su comprensione INVALSI Compiti autentici Prontuario di punteggiatura e ripasso di ortografia dei capitoli accessibili con smartphone e tablet Glossario Word dei testi analizzati per Lim
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Esercizi di scrittura e di comprensione Grammatica in pratica e Grammatica d’Autore (grammatica e letteratura) Audiosintesi sintesi dei capitoli accessibili con smartphone e tablet Esercizi inclusivi Rappresentazioni grafiche della struttura della frase Esercizi “Proviamo insieme” per Lim
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ITALIANO La pratica e la grammatica liano ita
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D. Notarbartolo G. Branciforti
www.bulgarini.it BULGARINI
Daniela Notarbartolo Giuseppe Branciforti
Dalla grammatica alla scrittura e alla comprensione dei testi
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Daniela Notarbartolo Giuseppe Branciforti
GRAMMATICA in PRATICA Dalla grammatica alla scrittura e alla comprensione dei testi
BULGARINI
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©2021 Edizioni Bulgarini – Firenze, Italy www.bulgarini.it
Ai nostri alunni per tutte le domande che ci hanno posto, perché ci hanno costretti ad andare a fondo nelle risposte
Gli autori ringraziano tutti i colleghi che hanno contribuito a questo lavoro con esempi, esercizi, suggerimenti provenienti dalla loro esperienza.
Distribuzione esclusiva: Eli – Loreto (AN) www.elionline.com
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
È vietata la riproduzione, anche parziale, o a uso interno didattico, con qualsiasi mezzo, non autorizzata.
Prima edizione: febbraio 2021 Ristampa:
5 4 3 2 1 2021 2022 2023 2024 2025 Nell’eventualità che illustrazioni di competenza altrui siano riprodotte in questo volume, l’editore è a disposizione degli aventi diritto che non si sono potuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, in caso di cortese segnalazione, a eventuali non voluti errori e/o omissioni nei riferimenti relativi. Nel rispetto della normativa vigente sulla trasparenza nella pubblicità, le immagini escludono ogni e qualsiasi possibile intenzione o effetto promozionale verso i lettori.
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Indice Le parole per cogliere la realtà, 22 – Le parole possono avere un senso particolare per la collettività, 23
3. Dentro le parole .................................
23
Come usare il dizionario, 23 – Entriamo nella storia delle parole, 24 – Ogni anno si registrano neologismi e usi nuovi delle parole, 25 – Non solo “parole”: le espressioni polirematiche e le locuzioni, 25 – Modi di dire: le forme idiomatiche e le metafore lessicalizzate, 26 PARTE
1
4. Avviciniamoci alle forme del lessico adulto ....................................................
Verso una lingua adulta
Unità 1
Grammatica in pratica
La lingua adulta e i registri ........................................ 2 1. Dalla lingua di tutti i giorni alla lingua adulta ................................ 2 2. Parlare è spontaneo, scrivere non lo è 3
PRIMA DI COMINCIARE
Come funziona il parlato, 3 – Come funziona lo scritto, 3
3. Il parlato ammesso ............................ 4. Non sempre qualunque cosa è ammessa: i registri linguistici .........
7
Grammatica in pratica
13 15 15 16 19
Le scelte lessicali ........................................ 1. Il lessico: la qualità delle parole e la loro frequenza .............................
31
32
Il lessico tecnico in una poesia dalla raccolta Satura di Eugenio Montale ............................ SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... GUIDA ALLO STUDIO ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ...................
33 34 34 35 39
Unità 3
13
Unità 2
PRIMA DI COMINCIARE
1. Ricostruire il significato di parole non note ................................................ 2. Accedere a termini specialistici e astratti: il caso del manuale di storia ................................................ Grammatica d’autore
5
Dipende dai mezzi comunicativi, 8 – Dipende dagli interlocutori, 9 – Dipende dai tipi di testo, 10 – Dipende dai contesti specifici, 11
1. Non mischiare fra loro i registri: mistilinguismo e scrittura ................ 2. Suggerimenti per scrivere una lettera formale .................................................. SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... GUIDA ALLO STUDIO ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ...................
27
Parole a braccetto: le solidarietà lessicali, 27 – Imparare il lessico dei concetti: lessico della lingua adulta e dello studio, 29 – Il dizionario e il lessico adulto, 29
20 20
Fenomeni che riguardano il lessico, 21
2. Importanza di andare alla profondità delle parole .......................................... 22
La scrittura e la comprensione di testi 1. Scrivere è un’esperienza personale
41
Scrivere dice prima di tutto qualcosa di chi scrive, 41 – Scrivere riguarda il modo di guardare le cose, 42 – Scrivere significa scegliere, 42 – Scrivere richiede di progettare e riscrivere, 42 – A scrivere si può imparare, 43
2. Scrivere richiede diverse operazioni e diverse competenze ........................
43
La sintassi: evitare le frasi a collana, 44 – Segmentare e accorpare frasi e usare la punteggiatura, 44 – L’estetica: evitare costruzioni squilibrate, 47 – Evitare errori di scarsa chiarezza, 48 – Imparare ad avere flessibilità sintattica, 48 – Confrontare i Indice
III
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diversi effetti espressivi delle forme linguistiche, 48 – Trasformare secondo diverse forme linguistiche, 49
3. Qualche premessa sul comprendere testi ....................................................... 4. Comprendere un testo richiede differenti operazioni e differenti competenze ..........................................
50
51
Riconoscere le informazioni implicite, 51 – Integrare le informazioni collegandole all’interno del testo, 52 – Integrare le informazioni attingendo alla enciclopedia del lettore, 53 – Riconoscere il senso implicito del testo, 53 – Rendersi conto dell’orientamento dell’autore, 54 – Cogliere aspetti propri del genere testuale, 54 – Cogliere gli indizi linguistici e grafici, 55
4. Lo scopo particolare di una frase: la struttura comunicativa ................
80
Le parole nell’ordine regolare, 80 – Alteriamo l’ordine: tema, rema e frasi marcate, 81 – A che cosa servono le frasi marcate, 82
Grammatica in pratica 1. Come evitare ambiguità controllando i gruppi sintattici ............................... 84 2. Riconoscere le inclusioni per comprendere frasi difficili ........ 85
Grammatica in pratica 1. Come funzionano le prove standardizzate di comprensione...... 2. Considerare i macro-aspetti e gli aspetti della comprensione .............. SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... GUIDA ALLO STUDIO ......................................... ESERCIZI .........................................................
frase, 71 – Parole che concordano fra di loro: la concordanza, 72 – Parole che reggono altre parole: la reggenza, 73 – Gruppi che contengono altri gruppi: l’inclusione, 74 – Inclusione e insiemi complessi, 77 – Parole o gruppi aggiunti: l’aggiunta o giustapposizione, 78 – Sostituibilità dei gruppi, 79
Grammatica d’autore 56
L’ordine della frase nei testi poetici: l’anastrofe e l’iperbato ......................
56 57 57 58
L’anastrofe in Alla sera di Ugo Foscolo, 87
............................... ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ................... SCRITTURA SU CONSEGNA GUIDA ALLO STUDIO
86 87 87 88 93
Unità 2
IV
Il soggetto e la predicazione ........................................ 1. Di chi parla la predicazione: il soggetto ............................................
PRIMA DI COMINCIARE
PARTE
2
2. Il soggetto non sempre è un nome .. 3. Dire qualcosa del soggetto: la predicazione ....................................
Unità 1
La frase ........................................ 1. Quali sono frasi e quali non frasi? . 2. Soggetto e predicazione nella frase: la struttura predicativa ....................
64 65 66
La “frase” non coincide con il “messaggio”: gli enunciati, 67 – Il verbo come collante del senso della frase, 67 – La frase “all’osso”: la frase minima, 68 – Aggiungiamo altre informazioni: la frase semplice, 68 – Frasi contenute dentro altre frasi: la frase complessa, 69 – Più della frase, meno della frase, 69
3. Gruppi di parole legate fra loro: la struttura sintattica ....................... Il verbo come collante anche sintattico della Indice
95
Il soggetto concorda sempre con il verbo, 95 – Il soggetto non sempre compie l’azione, 96 – Il soggetto non sempre è in prima posizione, 97 – Il soggetto non sempre è obbligatorio, 97 – Forme particolari di soggetto, 98
L’organizzazione della frase
PRIMA DI COMINCIARE
95
99 100
Predicare attraverso un verbo o una parte nominale, 100 – Altri confronti fra i due tipi di predicazione, 101
4. Predicare attraverso un verbo: la predicazione verbale .....................
101
I “posti vuoti” del verbo e la predicazione, 103
5. Predicare attraverso un nome o un aggettivo: la predicazione nominale.
104
Il verbo essere e le sue molte funzioni, 105 – Casi dubbi: predicazione verbale o nominale?, 106
71
6. Predicare in entrambi i modi: la doppia predicazione ...................... 7. Il verbo non è sempre predicato (e viceversa) ........................................ Più verbi, un solo predicato, 109
106 108
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Grammatica in pratica 1. Evitare gli anacoluti .......................... 111 2. Diversi significati del verbo e numero degli argomenti ................................... 112 3. L’uso e gli effetti degli aggettivi predicativi ............................................ 113 Grammatica d’autore L’anacoluto e il “tema sospeso” come scelte stilistiche consapevoli ........... 114 Predicazione nominale e verbale in due poesie di Gabriele D’Annunzio ........ 115 Gli effetti stilistici della doppia predicazione in Orfano di Giovanni Pascoli ................................................... 116 SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... 117 GUIDA ALLO STUDIO ......................................... 117 ESERCIZI ......................................................... 118 ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ................... 121
funzionali e gli omofoni, 136 – Differenza fra classi di parole e funzioni nella frase, 138 – Parole che si pronunciano nello stesso modo e si scrivono in modo diverso, 138 – Derivazione lessicale e cambio di classe, 139
Grammatica in pratica 1. Osservare le classi di parole come aiuto alla comprensione del testo ............. 141 2. I tipi di testo selezionano determinate classi di parole .................................... 142 Grammatica d’autore La frequenza di certe classi di parole e il loro significato in poesia ........... SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... GUIDA ALLO STUDIO ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ...................
143 145 145 146 150
Unità 2
Il verbo e il suo significato ........................................ 1. Le molte cose che già sappiamo del verbo ............................................... 2. Le informazioni date dal verbo con le sue variabili ............................. 3. Impariamo il sistema verbale: le sette forme di partenza ................
PRIMA DI COMINCIARE
PARTE
3 Unità 1
4. La persona del verbo dice “chi è che” ............................................
Le parole nella frase ........................................ 1. Tante parole di diversa natura: le classi di parola ............................... 2. Il contributo delle classi di parola al significato: il criterio semantico.
126 126 127
Sottocategorie all’interno di una stessa classe, 129
5. Il tempo del verbo dice “quando” avviene l’evento ..................................
Che cosa significa forma di parola, 130 – Che cosa sono le variabili di ciascuna classe di parola, 131
4. Le classi di parole hanno una loro funzione nella frase: il criterio sintattico .............................................
6. Il modo del verbo dice “quale valutazione” esprimiamo sull’evento ............................................
Ciascuna classe ha una funzione sintattica “tipica”, 134 – Una classe di parola può funzionare in sostituzione di un’altra, 135 – Parole che possono avere più funzioni: le poli-
152 153
129
134
158
Quando il verbo non dice “chi è che”, 158 – Gerundio, participio e infinito non dicono la persona: i modi non finiti, 159 – Alcuni verbi speciali sono senza soggetto: verbi impersonali, 160 – Alcune forme di verbi normali sono senza agente: forme impersonali, 160
I molti significati dei tempi dell’indicativo, 162 – Come ci rappresentiamo mentalmente un evento: l’aspetto del verbo, 162 – L’aspetto può essere espresso dai verbi fraseologici, 163 – I tempi verbali in relazione fra di loro: la consecutio temporum, 164
3. Guardiamo alla forma delle parole: il criterio morfologico .......................
151
Si può trasformare la persona, 154 – Si può trasformare da tempo semplice a composto, 154 – Si può trasformare la forma da attiva a passiva, 155 – Le trasformazioni e il “sistema”, 155 – Come si chiamano le forme di parola, 157 – Completiamo tutto il sistema, 157
Il contributo delle classi di parole al significato
PRIMA DI COMINCIARE
151
161
165
La modalità espressa dai verbi modali, 166 – Quando si usa il modo congiuntivo, 168 – Quando si usa il modo condizionale, 169 – Come imparare a usare congiuntivo e Indice
V
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2. La definizione: dal generale al particolare .......................................
condizionale: le frasi-stimolo, 170 – Il modo del comando: l’imperativo, 170 – Gli apostrofi dell’imperativo, 171
7. La forma attiva o passiva dice “chi compie l’azione” ........................
Grammatica d’autore 172
I verbi transitivi sono quelli che possono cambiare direzione, 172 – Riprendiamo il concetto di soggetto e di complemento oggetto, 173 – I verbi transitivi hanno due ausiliari, 174 – Verbi transitivi che non hanno la forma passiva, 174 – I due effetti comunicativi della forma passiva, 175 – Attivo, passivo e continuità del punto di vista, 176 – Un significato passivo nascosto: il si passivante, 176
Grammatica d’autore 180
Azione e sfondo, 180 – Narrazione e dialogo, 180 – Tempo “zero” e relazione dei tempi fra loro, 181 – Voce narrante e azione, 182
............................... ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ...................
VI
GUIDA ALLO STUDIO
182 182 183 192
Unità 3
Il gruppo del nome ........................................ 1. Il nome sta in gruppo con altre parole .................................................... 2. Le diverse funzioni dell’aggettivo: attributo o predicato ......................... 3. Alla sinistra del nome stanno i determinanti .....................................
PRIMA DI COMINCIARE
194 194 196
200
202
Aggettivi che descrivono o restringono: i qualificativi, 202 – Un nome che estende un altro nome: l’apposizione e la denominazione, 203 – Una frase-attributo: la frase relativa, 204
Indice
217
Il pronome nel testo o nel contesto: funzione di coreferente o di deittico, 219 – I pronomi coreferenti come rete nel testo: i coesivi, 220
2. Forme e casi particolari nell’uso dei pronomi ..........................................
221
Il diverso peso comunicativo dei pronomi forti e deboli, 221 – Parole dai confini incerti: le, gli e loro nell’italiano attuale, 222
3. Pronomi usati come avverbi: ci, vi e ne ........................................... 4. Pronomi “in coppia”: significato e ortografia dei pronomi doppi ....... 5. Un pronome con due diverse funzioni: si ...........................................
223 225 226
Il pronome riflessivo-medio si e la frase riflessiva, 227
6. Un pronome cerniera fra due frasi: il pronome relativo ............................
228
Il pronome relativo e la dipendente relativa, 229 – Che e per cui nell’italiano attuale, 230 – Pronomi relativi senza antecedente, 231 – Il nesso relativo, 232
1. Diversi tipi di coesivi oltre al pronome per la ripresa del referente ............. 233 2. I coesivi come segnali della continuità del testo: un esercizio di riordino .................... 234 3. Uso adulto dei pronomi cui e ne ...... 236 4. Dalla coordinazione all’uso del relativo ........................................... 237 Grammatica d’autore
Grammatica in pratica 1. Trasformare espressioni verbali in forme nominali: la nominalizzazione ...........................
217
Grammatica in pratica
Gruppi inclusi in altri gruppi: i complementi del nome, 201 – Con la stessa funzione di un aggettivo: il participio, 201
5. Possono descrivere o restringere....
........................................ 1. Una parola vuota ma piena di significato: il pronome .................
PRIMA DI COMINCIARE
197
Il determinante-base: l’articolo, 198
4. Alla destra del nome stanno i modificatori .......................................
209 210 210 211 216
I pronomi e le loro funzioni
1. I tempi verbali come fattore di coesione testuale ................................................. 178 2. Il passivo nei testi scientifici e tecnici ................................................ 179
SCRITTURA SU CONSEGNA
L’uso degli aggettivi determinativi questo e quello ne L’infinito di Giacomo Leopardi .......................... SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... GUIDA ALLO STUDIO ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ................... Unità 4
Grammatica in pratica
Tempi verbali e narrazione in Alessandro Manzoni .....................
208
206
La folla manzoniana attraverso i pronomi .............................................. SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... GUIDA ALLO STUDIO .........................................
238 239 239
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GUIDA ALLO STUDIO
......................................... ...................
ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA
240 245
Unità 5
........................................ 1. Una parola funzionale: la preposizione e la formazione dei complementi .................................
250
250
255
Il complemento oggetto, 255 – Il complemento di misura, 256 – Secondo argomento obliquo, 256 – Il complemento di termine, 257 – Il complemento di agente e causa efficiente, 257
3. Complementi che possono essere retti da verbi specifici .......................
258
I complementi di luogo, 258 – I complementi di colpa-pena e di stima-prezzo, 259 – Il complemento di argomento, 260
4. Complementi che sono retti da aggettivi ..........................................
261
Il complemento di paragone, 261 – Il complemento partitivo, 262
5. Complementi che possono essere retti da un nome .................................
262
Il complemento di specificazione, 263 – Il complemento di materia, 264 – I complementi di qualità e di età, 264 – Il complemento di fine, 264 – Il complemento di limitazione, 264
6. Informazioni aggiuntive oltre la frase minima: i complementi circostanziali .......................................
........................................ 1. Gli avverbi possono avere due diverse funzioni: sintattica e semantica .......................................... 2. Quando l’avverbio è modificatore del significato ......................................
PRIMA DI COMINCIARE
283
283 285
Avverbi che modificano un nome, 286 – Avverbi che modificano un verbo, 286 – Avverbi che modificano un aggettivo o un avverbio, 286 – Avverbi che modificano un’intera frase, 287 – Attenzione ai significati Impliciti: l’esempio di fortunatamente e purtroppo, 288
3. Un avverbio particolarmente importante per il significato: la negazione non ................................. 4. Le congiunzioni possono essere di diverse tipologie ............................ 5. Coordinare con e, o, ma formando gruppi doppi (di elementi singoli o di frasi) .............................................
289 290
292
Gruppi doppi di elementi semplici, 292 – Gruppo doppio di frasi: coordinare due proposizioni, 293
6. Coordinare con nessi logici che legano parti di testo ................... 7. Le congiunzioni che subordinano una proposizione a un’altra ............. 8. Osserviamo da vicino il significato di alcune congiunzioni ......................
VII
294 295 297
Significato di alcune congiunzioni coordinanti, 298 – Significato di alcune congiunzioni subordinanti, 299
265
I complementi di tempo, 266 – I complementi di mezzo, modo, compagnia (e unione), 266 – I complementi di causa, fine e concessivo, 267
7. Avverbio e pronome avverbiale nel posto di un complemento .......... 8. Costrutti preposizionali e gruppi nominali dipendenti dal lessico ......
274 275 281
Avverbi e congiunzioni
Organizzazione gerarchica dei gruppi nella frase: la struttura sintattica, 251 – Le preposizioni e il significato dei gruppi nominali, 252 – I complementi e l’analisi logica, 254
2. Complementi fondamentali nella frase minima ..............................
ESERCIZI
Unità 6
Le preposizioni e il significato dei gruppi nominali PRIMA DI COMINCIARE
......................................... ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ................... GUIDA ALLO STUDIO
269 270
Reggenze di verbi, 271 – Reggenze di nomi, aggettivi, avverbi, 272
Grammatica d’autore 1. Trasformazione di complementi in frasi ................................................... 273 2. Complementi circostanziali e ordine delle parole .......................................... 274 SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... 274
9. Oltre le congiunzioni: i connettivi testuali ...........................
301
Congiunzioni che possono essere usate come connettivi testuali, 302 – Connettivi temporali e coesione del testo, 303 – Connettivi che si basano sul lessico, 303 – I segnali di organizzazione del testo, 304 – Segnali di scansione interna del testo, 306 – Le strutture come forme vuote da utilizzare per scrivere, 307
Grammatica in pratica 1. Piuttosto: una parola incerta fra significato debole o forte .......... 2. Trasformare aggettivi in avverbi ..... 3. La congiunzione e e l’uso sintattico della punteggiatura ........................... 4. Trasformare coordinate in subordinate .....................................
308 309 309 310 Indice
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Grammatica d’autore
Grammatica in pratica
Parallelismi sintattici e coordinazione in Francesco Petrarca ...................... 312 SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... 313 GUIDA ALLO STUDIO ......................................... 313 ESERCIZI ......................................................... 314 ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ................... 322
1. Le potenzialità espressive delle frasi complesse ............................................. 344 Ordine temporale dei fatti e ordine di frase, 344 – Rappresentazione unitaria dei fatti, 345 – Focalizzazione sintattica, 345
2. L’organizzazione focalizzata delle informazioni .............................. 3. Attenzione ai periodi conclusi e non conclusi ..................................... 4. Lettura e comprensione di periodi articolati ...............................................
347 348 349
Grammatica d’autore
PARTE
4
Periodo complesso e focalizzazione in Giovanni Boccaccio ....................... Linguaggio lineare e linguaggio articolato in Alessandro Manzoni ... SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... GUIDA ALLO STUDIO ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ...................
Dalla frase complessa al testo
Unità 1
........................................ 1. Che cosa è una frase complessa....... 2. Diversa posizione delle dipendenti: completive, circostanziali e relative .............................................. 3. Come descrivere le frasi dipendenti ............................................
PRIMA DI COMINCIARE
326 326
328 330
Le proposizioni dipendenti sono introdotte da parole di diversa natura, 330 – Più predicati, ma in relazione gerarchica fra loro, 332 – Dipendenti con il soggetto esplicito o implicito, o senza introduttore, 334
4. I verbi dicono le relazioni di tempo fra eventi della principale e quelli della dipendente ................................. 335 5. Quando un periodo è articolato e ha una gerarchia complessa .................. 336 In che ordine le proposizioni sono disposte nel periodo, 336 – Inclusioni in altre inclusioni: i gradi di subordinazione, 337 – Da che cosa dipende: reggenze sintattiche e lessicali, 338 – Come rappresentare graficamente il periodo, 339
6. Facciamo alcuni esempi di analisi della gerarchia .................................... Periodi composti da sole coordinate, 341 – Periodi composti da subordinate a catena, 341 – Periodi composti da una principale, una coordinata e una subordinata, 342 – Periodi articolati che non iniziano con una principale, 342 Indice
351 353 353 354 359
Unità 2
Subordinazione e frase complessa VIII
350
Proposizioni completive e relative ........................................ 362 1. Proposizioni nel posto di un argomento del verbo: le completive .................... 362
PRIMA DI COMINCIARE
Proposizioni nel posto del soggetto: le completive soggettive, 363 – Proposizioni nel posto del complemento oggetto: le completive oggettive, 364 – Proposizioni nel posto di un altro argomento: le completive dichiarative, 365 – Proposizioni nel posto di un complemento oggetto particolare: le Interrogative indirette, 366 – Proposizioni oggettive particolari: il discorso indiretto, 367 – Trasformando da diretto a indiretto bisogna trasformare i deittici, 367
2. Proposizioni che espandono un nome: le relative ............................................. 368 Le dipendenti relative possono avere diversi significati impliciti, 369
3. Una parola con moltissime funzioni: che ........................................
370
Grammatica in pratica
341
1. I modi verbali nelle completive ...... 2. Verbi preposizionali e dipendenti relative .................................................. 3. Frase relativa e focalizzazione .......
373 374 376
Grammatica d’autore L’uso della proposizione relativa in A Zacinto di Ugo Foscolo .............
377
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Diversi usi di che in Nebbia di Giovanni Pascoli ............................ SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... GUIDA ALLO STUDIO ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ...................
4. Esempio di analisi di un testo ......... 5. Dall’analisi della struttura logica alla sintesi: riassumere ....................
Unità 3
Subordinate circostanziali ........................................ 1. Le subordinate circostanziali come scelta sintattica .......................
PRIMA DI COMINCIARE
Tutto-parti, 419 – Processo-fasi, 420 – Concetto generale-particolari, o concetto generale-esempi, 420 – Problema-soluzione, 421 – Ipotesi e conferma, 421 – Cause-effetti o conseguenze e catene logiche, 421 – Riformulazione ed elencazione, 422 – Confrontocontrasto, 423
378 380 381 382 385
387 387
1. Scritture su consegna vincolata .....
3.
............................... ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ................... GUIDA ALLO STUDIO
PARTE
1. Subordinate e virgole sintattiche ... 2. Usare la sintassi per riassumere (È la storia di…) ............................... 3. Usare la sintassi per dare una logica alle unità informative ........................ SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... GUIDA ALLO STUDIO ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ...................
401 401 403 405 405 406 413
Dalla sintassi della frase alle relazioni logiche del testo ........................................ 1. Alcuni principi comuni alla frase e al testo ...............................................
414 414
417
Nel testo alcune idee sono principali, altre idee sono secondarie, 418
3. Descriviamo e classifichiamo le relazioni logiche .............................
5 Unità 1
Idea centrale e svolgimento ........................................ 1. Che cosa è e come è fatto un testo . 2. Il testo ha un’idea unitaria e uno svolgimento progressivo ...................
PRIMA DI COMINCIARE
3. L’idea centrale e la funzione del titolo ...............................................
La logica del testo tra connettivi e dati di realtà, 414
2. Le relazioni logiche dicono “che cosa fa” il testo .........................
Scrittura e comprensione
440 440 441
L’idea centrale non coincide con l’argomento, 441
Unità 4
PRIMA DI COMINCIARE
430 430 431 438
IX
Gerundio e participio possono avere diversi valori semantici .................... 400
Grammatica in pratica
428
Scrivere su strutture vuote: clonare frasi, 428 – Scrivere su strutture vuote: clonare testi, 429 SCRITTURA SU CONSEGNA
Dipendenti che esprimono circostanze di tempo, 389 – L’espressione della causa: le causali vere e proprie, 390 – Le cause “nel futuro” o finali, 391 – Le cause frustrate: le subordinate concessive, 392 – Le cause “in una certa misura”: le consecutive, 393 – Le cause condizionate: le condizionali nel periodo ipotetico, 394 – Subordinate dipendenti da un aggettivo: le comparative, 396 – Subordinate dipendenti dal verbo: le modali, 397 – Subordinate per “mettere a tema”: le limitative, 397 – Frasi dipendenti che dipendono da costrutti lessicali, 399
426
Grammatica in pratica
Relazione logica e forma linguistica, 389
2. Descriviamo le circostanziali basandoci sulle relazioni logiche ....................... 389
425
418
442
Il titolo per la comprensione del testo (specialmente espositivo), 442 – Il titolo o la consegna di un compito di scrittura, 443 – L’argomento generico: dalla raccolta di idee…, 443 – … all’impostazione di un problema, 445 – La consegna specifica, 445 – La consegna corredata da documenti, 445
4. L’idea centrale si svolge attraverso una struttura compositiva ...............
447
Che cosa fare davanti alla consegna, 447 – Durante lo svolgimento, 447 – Errori di svolgimento dell’idea centrale, 448 Indice
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5. Distribuire le unità informative in capoversi .........................................
Grammatica in pratica 449
I capoversi: la loro funzione per la comprensione del testo, 449 – Importanza dell’a capo e dei capoversi nella scrittura, 451
6. La parole-chiave e i rapporti di significato fra le parole ................
452
Sinonimi e contrari, 452 – Polisemia e omonimia, 453 – Campi semantici, 454 – Iponimi, iperonimi e meronimi, 455
7. Come si sviluppa l’idea centrale nel testo: la progressione tematica .......
456
Progressioni tematiche efficaci o inefficaci, 457 – Progressione tematica e focalizzazione, 458 – Tipologie di progressione tematica, 458
1. Quando si scrive per ottenere qualcosa: la letter for application (e il curriculum) ................................ 494 2. Il linguaggio pubblicitario tra marketing e innovazione linguistica .................... 496 SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... 496 GUIDA ALLO STUDIO ......................................... 496 ESERCIZI ......................................................... 497 ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ................... 504 Unità 3
Generi di scrittura a scuola ........................................ 1. La scrittura tra libertà, conoscenze grammaticali e testuali, generi di testo .................................................. 2. La risposta breve di argomento specifico ................................................ 3. La parafrasi ......................................... 4. Riassunto di un testo espositivo ..... 5. L’analisi e il commento del testo letterario .............................................. 6. La presentazione sintetica nella “quarta” di copertina ........................ 7. La relazione .........................................
PRIMA DI COMINCIARE
Grammatica in pratica 1. L’importanza del fare l’abstract di un testo ............................................
462
Grammatica d’autore
X
La coesione semantica nel testo letterario ............................. Il tema costante e l’anafora in poesia ................................................ SCRITTURA SU CONSEGNA ............................... GUIDA ALLO STUDIO ......................................... ESERCIZI ......................................................... ESERCIZI GRAMMATICA IN PRATICA ...................
463 464 465 465 466 475
Unità 2
........................................ 476 1. Ogni testo ha uno scopo determinato, anche implicito ................................... 476 2. Quanto contano gli aspetti visivi nella comunicazione .......................... 477
PRIMA DI COMINCIARE
L’infografica a servizio delle informazioni, 477 – Il PowerPoint a supporto del parlato, 478 – Come comporre graficamente a computer una pagina scritta, 479
484
Indice
511 512
515
9. Il tema argomentativo come successione logica ..................................................... 520 10. L’articolo di giornale ......................... 521 11. La tesina o la ricerca documentata. 523 ESERCIZI ......................................................... 524
534
Punteggiatura e tono della voce: un equivoco, 534 – Punteggiatura e scrittura, 535 – Il capoverso (o a capo), 536 – Il punto fermo, 537 – La virgola, 537 – Virgole e significato, 539 – Il punto e virgola, 539 – I due punti, 540 – Virgolette, trattini, parentesi, 540
2. Ortografia ............................................
Il titolo dell’articolo: chiarezza e capacità di catturare l’interesse, 484 – L’attacco dovrebbe essere intrigante, 485 – La funzione dell’ordine capovolto dei fatti nella cronaca, 487 – Lo stile misto dell’articolo brillante, 488 – Il periodo articolato nell’articolo di fondo, 489 Un testo argomentativo scientifico: la dimostrazione, 493
510
La recensione di un libro su un periodico, 515 – La recensione di un libro a scuola, 518
1. Punteggiatura ......................................
Vediamo alcune fra le figure retoriche più note, 481
5. Il testo argomentativo persuasivo ..
505 506 507
Appendice
3. Uno strumento dell’efficacia testuale: la retorica ............................................ 480
4. Un esempio di ricerca dell’efficacia: la prosa giornalistica .........................
505
La relazione scientifica, 512 – Relazione di un’attività didattica, 513 – Relazione di un’esperienza di stage, 514
8. La recensione ......................................
L’efficacia del testo
505
541
Ortografia e scrittura, 541 – Maiuscola, 541 – Apostrofo, 542 – Accento, 543 – Accento in parole omografe, 544
3. Tavole dei verbi ..................................
491
546
Coniugazione di essere e avere, 547 – Verbi regolari, 548 – Verbi irregolari, 551 – Uso degli ausiliari, 555 ESERCIZI
......................................................... .........................................
CONTENUTI DIGITALI
557 566
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P A R T E
1 Verso una lingua adulta
Lezione I • Titolo della parte
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U N I T À
1 La lingua adulta e i registri
PRIMA DI COMINCIARE • La conoscenza della lingua materna, che è un fatto spontaneo, cresce con l’età, gli studi, le occasioni d’uso della vita adulta. • La lingua scritta quasi mai è la stessa che si usa quando si parla; soprattutto, il testo scritto non è la trascrizione del parlato, ma richiede controllo, conoscenza della grammatica e delle caratteristiche di un testo. • Non in tutte le situazioni (e nemmeno in tutti i testi) sono ammesse le stesse soluzioni linguistiche; sapersi regolare nei diversi contesti è una competenza fondamentale.
2
1.
Dalla lingua di tutti i giorni alla lingua adulta
Questo manuale di grammatica ha un duplice obiettivo: • quello di guidarti all’acquisizione di una lingua adulta; • quello di offrirti strumenti, linguistici e testuali, utili a comprendere e a scrivere testi. Infatti, per la comprensione di testi e per la scrittura (ma in certi casi anche per la lingua parlata) un adulto ha bisogno di una conoscenza adeguata dell’italiano. Ma che cosa si intende per “conoscenza adeguata”? Dipende dall’età. Nella scuola superiore diventa necessario acquisire una padronanza medio-alta dell’italiano, per affrontare argomenti e situazioni per i quali il linguaggio quotidiano risulta insufficiente. La lingua infatti non serve solo ai bisogni comunicativi primari: attraverso la lingua si entra in contatto con la storia, il diritto, l’economia, con la stampa, la saggistica, i testi ufficiali, in pratica con la cultura, che permette di partecipare da protagonista alla vita associata, di interessarsi di come va il mondo, di riflettere su quello che accade. Possedere una lingua adulta significa avere: • • • •
la capacità di passare da un registro comunicativo all’altro; un ampio repertorio lessicale; la consapevolezza delle complesse operazioni legate alla comprensione; una flessibilità negli usi sintattici. La lingua adulta richiede che si impari a servirsi consapevolmente della ricchezza di strumenti linguistici a disposizione, cioè un linguaggio più consapevole e articolato.
Parte I • Verso una lingua adulta
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2.
Parlare è spontaneo, scrivere non lo è
Parlato e scritto sono due modi di usare la lingua piuttosto diversi; lo scritto è più che la semplice trascrizione del parlato, perché richiede la capacità di adeguare il linguaggio alla pagina scritta, ai diversi contesti e ai diversi contenuti.
Come funziona il parlato Il parlato si affida all’udito e, in particolare, alla voce, all’intonazione, alle pause, ma anche alle espressioni del viso, ai gesti e agli sguardi. • Dal punto di vista comunicativo, il parlato punta all’efficacia immediata. Non a caso, sono tipiche del parlato forme comunicativamente molto incisive come le frasi marcate, che usano l’ordine delle parole e il tono della voce per sottolineare un’informazione particolare, e che in genere contengono un’informazione implicita. È lui che ha sbagliato. (non io) Il cane lo porta giù Mario. (tu finisci di sparecchiare)
Frasi marcate
• Dal punto di vista informativo, il parlato avviene in presenza degli interlocutori e può fare affidamento sul contesto: non è necessario dire tutto e si può sottintendere quello che può essere integrato facilmente. Nel parlato sono normali espressioni deittiche (cioè che si capiscono solo nel contesto) come qui, ora, oggi, che non dicono dove si trova chi parla, che ore sono e che giorno è, perché queste informazioni fanno parte del presente vissuto dagli interlocutori. • Dal punto di vista linguistico, nel parlato costruiamo il discorso man mano che lo pronunciamo, ossia decidiamo in corso d’opera come svilupparlo, senza particolari strategie: per esempio, iniziamo il periodo in un modo e lo proseguiamo in un altro, apriamo una subordinata e la lasciamo a metà, torniamo indietro a riprendere e correggere quanto detto e così via. Anche la scelta delle parole non è rigorosa, ma ammette imprecisioni e ripensamenti, senza un reale pericolo di fraintendimento. Osserviamo, per esempio, il testo seguente, che rappresenta la trascrizione di una conversazione comune ed evidenzia molti aspetti tipici del parlato. … Allora, niente: eravamo in tre in macchina, e Marco dice: vabbè, senti, tu vai avanti, che sai la strada, noi ti seguiamo, e dietro viene l’altro, no. Non doveva essere molto lontano… solo che questa qui, un’emerita deficiente, cioè praticamente ha superato in curva un autobus.
Esitazioni, rappresentate dai puntini di sospensione Frasi legate solo da virgola, senza elementi sintattici di connessione Richiami all’interlocutore: senti Intercalari: no, cioè praticamente Rafforzamenti tipici del parlato: questa qui Espressioni del parlato: vabbè Espressioni poco cortesi: emerita deficiente
Come funziona lo scritto Lo scritto si basa sulla vista e fa affidamento, tra l’altro, sulla organizzazione dei paragrafi e sulla scansione del testo attraverso capoversi, sulla punteggiatura, su artifici grafici come i titoli, il carattere grassetto o corsivo, sull’impaginazione. Se si vuole migliorare, quindi, la propria competenza linguistica scritta, occorre anche padroneggiare gli aspetti grafici: l’uso del computer abitua molto più della penna a prestare attenzione agli aspetti visivi. Unità 1 • La lingua adulta e i registri
3
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• Dal punto di vista comunicativo, lo scritto riesce a mostrare l’organizzazione delle idee. Grazie alle sue facoltà percettive, il lettore può scorrere una pagina con un colpo d’occhio, tornare indietro per individuare la distribuzione delle idee, i singoli passaggi logici, i nessi sintattici che li esprimono: tutte operazioni che, scrivendo, bisogna saper controllare. Dal punto di vista della percezione visiva la lettura a computer consente una minore padronanza dell’insieme della pagina. • Dal punto di vista informativo, il testo scritto si utilizza in assenza dell’interlocutore: per questa ragione, ciò che è utile alla comprensione deve essere il più possibile esplicito oppure recuperabile per il lettore di ogni tempo e di ogni luogo. Ciò non esclude la presenza di informazioni implicite o colmabili per inferenza, ma il grado di esplicitezza in un testo scritto deve comunque essere sempre elevato. • Dal punto di vista linguistico, lo scritto di solito riesce a proporre forme linguistiche più complesse: la scelta delle parole è più precisa, l’uso appropriato dei modi (per esempio il congiuntivo) trasmette sfumature di significato che nel parlato possono non essere curate. Inoltre la capacità di legare sintatticamente più idee e di farle diventare una struttura unica attraverso la subordinazione non è semplicemente questione di stile, bensì una forma di interpretazione dei fatti: messi in relazione reciproca in un certo modo, i fatti non vengono solo “detti”, ma anche “spiegati”. Osserviamo questo esempio, che già dal punto di vista della costruzione sintattica presenta un’architettura complessa, con subordinate e coordinate, e impiega altri elementi tipici dello scritto.
4
Una conoscenza della lingua materna sicura e ricca, che non si limiti ai bisogni comunicativi primari, elementari, ma includa un ampio repertorio lessicale, una flessibilità di usi sintattici e una capacità di passare da un registro comunicativo all’altro in modo appropriato e cioè con sensibilità all’occasione e alla concreta circostanza comunicativa, è insomma una precondizione per un paese civile che intenda restare competitivo nella contemporaneità e nel futuro prossimo.
C’è un solo lungo periodo che dopo il soggetto (conoscenza) presenta una precisazione introdotta dal relativo che, con: – una sua coordinata introdotta da ma (sottinteso che); – una riformulazione di appropriato introdotta da e cioè.
Il soggetto (conoscenza) è quindi molto distante dal suo verbo (è). Anche la predicazione, cioè la seconda parte della frase contenente il verbo è, ha una sua dipendente introdotta dal relativo che. Sono elementi tipici dello scritto: – l’uso del congiuntivo (non si limiti, includa, intenda), – il lessico scelto (bisogni comunicativi, sensibilità, precondizione, contemporaneità).
Quanto all’esplicitezza, è un errore fare conto su riferimenti alla cosiddetta “enciclopedia del lettore”, che è quello che chi ascolta dovrebbe sapere per capire, ma che invece può non sapere. I graffiti sono sotto gli occhi di tutti, ricoprono i Uso di un termine inglese non spiegato muri delle nostre città. Qualcuno scrivendo sui (street art), indicandolo come già noto (quemuri è diventato un esponente di questa sta). “street art”.
Nell’esempio seguente invece si dà per scontata una parte importante del contenuto. Parte I • Verso una lingua adulta
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Non ho bisogno delle bandierine, perché que- Chi non sa di cosa si sta parlando può pensare st’anno vado in montagna. che questa frase sia incoerente; in realtà, chi
parla si riferisce alle bandierine usate per fare segnalazioni da una barca all’altra, che l’interlocutore presta tutti gli anni a chi parla. L’errore di dare per scontate informazioni importanti è frequente nei compiti scolastici perché lo studente, sapendo che il professore conosce l’argomento, omette dati che invece sono indispensabili in un testo autosufficiente, come dovrebbe essere quello scritto. Il parlato si affida all’udito, punta all’efficacia immediata della comunicazione, anche facendo riferimento al contesto, e si basa su una costruzione del discorso che si sviluppa progressivamente. Lo scritto si affida alla vista e rende, quindi, visibile l’organizzazione delle idee, ha elevato grado di esplicitezza e una più complessa struttura linguistica.
3.
Il parlato ammesso
Alcuni aspetti linguistici provenienti dal parlato fanno parte ormai dell’italiano “neo-standard” o “italiano dell’uso medio” (per distinguerlo da un italiano “standard” o “alto”). Questa varietà della nostra lingua tende ad accogliere innovazioni che un tempo venivano corrette come veri e propri errori. Le caratteristiche dell’italiano neo-standard, con distribuzione ineguale dei diversi fenomeni a seconda delle regioni, sono le seguenti:
5 • semplificazione del sistema dei pronomi e dei dimostrativi, e loro posizione Lui arriva domani.
lui, lei, loro usati come soggetto
gli dico
gli al posto di a lei o a loro
L’hai detto te.
te al posto di tu soggetto
Dammi quel libro che hai in mano.
scomparsa di codesto, usato solo in Toscana
Me lo puoi dare.
al posto di puoi darmelo
C’hai ragione!
ci attualizzante col verbo avere
il giorno che ti ho incontrato
che polivalente
GRAMMASCRITTURA Cerca in un blog un testo dalle caratteristiche del parlato e trasformalo in un testo che segue le convenzioni dello scritto.
Unità 1 • La lingua adulta e i registri
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• selezione e diverso uso delle congiunzioni e degli interrogativi dato che, al momento che
al posto di poiché
come mai, com’è che
al posto di perché
cosa?
al posto di che cosa?
• semplificazione del sistema verbale Se lo sapevo non venivo.
indicativo al posto del congiuntivo per l’ipotesi
L’anno prossimo vado a Londra.
presente al posto del futuro
Credo che non viene più.
indicativo al posto del congiuntivo per la valutazione di un fatto
Mi chiedo come puoi dire una cosa simile.
indicativo per la domanda indiretta
• ridondanze e ripetizioni mentre invece Di questo non ne voglio parlare.
6
questo qui, quello lì
Provengono dal parlato, ma sono presenti anche nello scritto: • frasi marcate e ripetizione del pronome I debiti bisogna pagarli.
anticipazione dell’oggetto a sinistra
L’ho comprato io il giornale.
spostamento del soggetto a destra
È un’ora che cerco di telefonarti.
frase scissa
C’è tuo fratello che ti cerca.
ci attualizzante e scissione della frase
• prevalenza della coordinazione sulla subordinazione Ho studiato ma ho preso lo stesso un brutto voto. Vengo da te così ne parliamo.
L’italiano neo-standard è utilizzato da tutte le categorie di persone (colte o meno colte) anche nella scrittura e, pur non essendo scorretto, non sempre è accettabile: dipende dalle circostanze e dal genere di testo. Le caratteristiche del neo-standard sono quasi sempre accettabili nel parlato, mentre continuano a essere sentite come meno accettabili in forme più controllate dello scritto. Parte I • Verso una lingua adulta
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GRAMMASCRITTURA Riscrivi in una forma standard le espressioni seguenti, che contengono ciascuna un fenomeno dell’italiano neo-standard. a. Il giorno che vieni in ufficio ti passo tutta la documentazione. b. Domani vado in università, giovedì invece sono a casa. c. Se l’amministrata di quella finanziaria non estingueva immediatamente il debito, veniva immediatamente commissariata. d. Caterina vide suo padre e sua madre che l’aspettavano e gli disse: “Vi voglio bene!”
4.
Non sempre qualunque cosa è ammessa: i registri linguistici
I registri linguistici sono come delle famiglie di espressioni che risultano adeguate in un certo contesto, ma che possono non esserlo in un altro. A seconda della situazione, può essere opportuno: un linguaggio più familiare, meno curato e più vicino al parlato, oppure un linguaggio più curato, più preciso e più vicino allo scritto. La situazione, o contesto, cambia a seconda: • • • •
del mezzo (scritto/parlato, ma anche e-mail/raccomandata), degli interlocutori (estranei/amici), del tipo di testo (legge/sms), dell’argomento (finanza pubblica/ricetta di cucina).
7
Il cambiamento di registro incide su: • le scelte lessicali Sventurato – Sfortunato – Scalognato – Iellato Questi sinonimi (ordinati dal più “alto” al più – Sfigato “basso”) non si usano negli stessi contesti.
• la sintassi Sebbene in passato la classe politica annove- L’uso della subordinazione e di modi verbali rasse brillanti oratori, oggi sempre di più tende più espressivi non è colloquiale, ma è tipico a mettersi al livello dell’ascoltatore medio, per- di una lingua più curata. dendo qualunque aura di autorità.
La scelta del registro deve mantenersi coerente all’interno del testo: se il lessico è curato, la sintassi non può essere sciatta (e viceversa). Il convegno aveva visto la partecipazione dei Un testo professionale che a un certo punto rappresentati delle associazioni professionali assume un registro colloquiale e giovanilidel settore, che si erano succeduti al microfo- stico è considerato sconveniente. no. A metà dei lavori i dirigenti se ne erano fregati dell’ordine stabilito dal programma e ciascuno era intervenuto come gli girava. Unità 1 • La lingua adulta e i registri
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Il mistilinguismo (commistione di registri diversi) è ammesso solo in certi tipi di testo (per esempio il blog) o se usato da scrittori esperti per scopi specifici. I registri linguistici si definiscono come famiglie di espressioni il cui uso dipende dal contesto. Quest’ultimo muta in relazione ai mezzi utilizzati, agli interlocutori, al tipo di testo e all’argomento.
Dipende dai mezzi comunicativi Se lo scritto rappresenta già di per sé un mezzo distinto dal parlato, esso a sua volta può manifestarsi attraverso diversi canali (cioè mezzi comunicativi), che incidono sul modo in cui si organizza il testo. L’invio di una semplice comunicazione via mail di carattere informativo tramite posta elettronica risulterà meno impegnativo e, in certi casi, ammetterà persino un linguaggio colloquiale. Gentili signori, purtroppo, non avendo più ri- La comunicazione relativa all’affitto di un apcevuto da voi la conferma per l’affitto dell’ap- partamento avviene via mail e non richiede partamento di Albenga per la prima settimana espressioni formali. di agosto, l’ho affittato ad un’altra famiglia che mi ha dato subito la caparra, mi dispiace.
Al contrario la raccomandata costituisce un tipo di spedizione postale caratterizzata da ufficialità, in quanto serve a dimostrare, a ottenere la prova dell’avvenuto inoltro della comunicazione: essa pertanto richiederà un impegno maggiore da parte di chi scrive.
8 Con la presente Mario Rossi (dati) chiede for- Sono vere e proprie formule: la presente, formale disdetta del contratto stipulato in data male disdetta, il sottoscritto, non obbligato xx.zz.yy. La presente è inviata con raccoman- in alcun modo. data A/R e nel momento del ricevimento della ricevuta di ritorno il sottoscritto si riterrà non più obbligato in alcun modo nei vostri confronti, ancor più a pagamenti non giustificati nel contratto e a penali.
In un documento ufficiale firmato da un’autorità competente una parola come chiede, dichiara, certifica, ecc. si trova isolata al centro riga; essa “fa avvenire” quello che sta comunicando, per esempio autorizza, oppure ordina, dove la parola stessa dà luogo a precise conseguenze giuridiche. Il Sindaco, visto … considerato … ritenuto che …
Il testo indica che, dal momento in cui il sindaco ha firmato l’ordine, le squadre operative acquistano il diritto/dovere di eseguirlo.
ORDINA la demolizione del muro pericolante.
I mezzi comunicativi incidono sulla forma di un testo. Se caratterizzati da un certo grado di ufficialità, essi comportano il ricorso a un linguaggio più complesso e, in alcuni casi, a specifici elementi formali. Parte I • Verso una lingua adulta
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Dipende dagli interlocutori Ci si esprime in modo diverso anche a seconda dell’interlocutore e del contesto sociale. Parlare con un amico coetaneo o con un adulto sconosciuto richiede un adeguamento delle espressioni e del tono, che saranno più amichevoli e confidenziali con l’amico, più controllati con l’adulto. Ehi, vieni un attimo, dammi una mano.
Al coetaneo
Scusi, le dispiacerebbe aiutarmi?
All’adulto sconosciuto
Una stessa espressione può essere formulata in modi molto diversi, da quello più elaborato al più popolare, fino a diventare scortese. Mi pregio informarLa che la nostra venuta non Addirittura arcaico rientra nell’ambito del fattibile. Vogliate prendere atto dell’impossibilità della Molto formale venuta dei sottoscritti. La informo che non potremo essere presenti.
Adeguata a uno scritto fra estranei
Sa, non possiamo venire.
Ancora usando il lei ma più colloquiale
Mica possiamo venire, eh!
Parlato, popolare
Ehi, apri ‘ste orecchie, col cavolo che veniamo.
Decisamente scortese
9
Il registro non è solo una regola linguistica: è una forma di rispetto verso l’altro, è saper trovare il tono giusto per comunicare. L’uso della lingua secondo relazioni sociali adeguate si impara nel tempo: il bambino tratta familiarmente lo sconosciuto e l’amico, il grande e il piccolo, e solo lentamente riesce a controllare il proprio linguaggio. Del registro, inteso in questo senso più ampio, fanno parte molti aspetti. • Distinguere quello che si può o non si può dire: un detto popolare recita “non si parla di corde in casa dell’impiccato”, per dire che un discorso mal controllato può dare dispiacere all’interlocutore e renderlo mal disposto. • Fa parte della scelta del registro avere ben presente la differenza fra dare del tu e dare del lei. Già nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di I grado spesso si passa da: ciao maestra! a Salve, prof.! Questa espressione però non andrà più bene all’università, dove sarà preferibile Buongiorno, professore. • Capire la situazione in cui possono essere ammesse parole inopportune o addirittura volgari, che in certi contesti sono stonate e inaccettabili. È importante, in termini di capacità di relazione, saper evitare espressioni brusche, o una franchezza eccessiva. • Saper tenere conto dei ruoli. Osserviamo due frasi dette al preside da uno studente. Sono disponibile a incon- L’affermazione risulta scortese e linguisticamente inadatta: è il trarla alle 11. preside, infatti, che si rende disponibile. Sarebbe disponibile per un Lo studente non è un “pari grado” del preside e quindi deve colloquio domani alle 11? chiedergli con gentilezza se potrà riceverlo in quel certo orario. Unità 1 • La lingua adulta e i registri
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La capacità di usare in modo opportuno i registri si apprende con l’esperienza di discorsi, conversazioni e testi legati a differenti situazioni. Parlare esclusivamente con gli amici di argomenti legati alla quotidianità non garantisce alcun progresso in tal senso; viceversa, andare a scuola, viaggiare, conoscere persone appartenenti a contesti diversi da quello familiare aiuta ad ampliare le proprie esperienze, sia relazionali sia espressive. La scelta del registro non è soltanto una questione linguistica, ma anche sociale, in quanto è influenzata dalla relazione con i diversi interlocutori coinvolti nella comunicazione e dal contesto in cui essa si svolge.
Dipende dai tipi di testo La varietà dei registri si definisce anche in rapporto al testo: tra una conversazione per strada fra due conoscenti e il testo della Costituzione italiana, che assumiamo come i due estremi, ci sono in mezzo tantissimi generi di testo, che si differenziano per contesto, interlocutore e, appunto, registro. Per semplificare, possiamo ricondurre i testi soprattutto scritti a tre grandi categorie: molto controllati, mediamente controllati, piuttosto liberi (ma non sgrammaticati!). Generi di testo Molto controllati •
10
Testi scientifici, accademici, testi di legge, documenti ufficiali, regolamenti vincolanti, atti pubblici…
Mediamente controllati •
Manuali scolastici, articoli di giornale, avvisi al pubblico, lettere o relazioni di lavoro…
Piuttosto liberi •
E-mail e scritti personali, diari e autobiografie, post su blog o social, messaggi in chat, scambi di informazioni fra colleghi…
Abbiamo lasciato da parte i testi letterari e, in particolare, quelli poetici: entrambi, infatti, si basano sulla creatività espressiva; tuttavia, essi rispondono al contempo a tali regole e convenzioni (soprattutto la poesia) che diventa complesso ricondurli a una categoria ordinaria. Alcuni criteri per distinguere i testi sono: • la definitezza dei contenuti, dotati di maggiori o minori vincoli (l’opinione personale è diversa dalla dimostrazione argomentata); • la elaborazione del linguaggio e il suo orientamento a maggiore o minore formalismo o neutralità sul piano emotivo; • lo scopo, più o meno vincolante (è diverso prescrivere, spiegare, o raccontare). Queste differenze di registro e di “controllo” si possono trovare all’interno di una stessa tipologia di testo (narrativo, descrittivo, ecc.). Per comprendere meglio, facciamo alcuni esempi di diversi generi di testo espositivo. 1. Testo molto controllato: disposizioni dal regolamento di una banca Premesso che riveste la qualifica di emigrato il cittadino italiano che risulta iscritto nei registri anagrafici del comune italiano di residenza, ma è espatriato in uno stato estero per svolgervi un lavoro subordinato; per l’accensione del conto in valuta estera il cittadino emigrato deve attenersi alle modalità riportate di seguito. Parte I • Verso una lingua adulta
Le disposizioni hanno lo scopo di regolare un comportamento che ha condizioni precise; per questo prevale un linguaggio tecnico in cui i termini sono definiti in modo univoco (a volte attraverso formule) e non si prestano a interpretazioni e a commenti, ed esplicitano tutto quello che è necessario sapere.
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2. Testo mediamente controllato: voce enclopedica da Wikipedia L’emigrato è spinto a cercare un luogo diverso da quello di origine “dove aver miglior fortuna”, quando vengono a mancare le condizioni necessarie al pieno compimento dei suoi desideri. (…) La separazione dalla terra d’origine è sempre sentita come una frattura nella vita personale.
La voce enciclopedica ha lo scopo di dare semplici informazioni che, per quanto corrette, non aspirano a essere una trattazione esauriente e rigorosa; per questo sono ammessi anche modi di dire come avere miglior fortuna o il riferimento ai sentimenti personali, anche se il senso è comunque abbastanza ben definito.
3. Testo piuttosto libero: post dal blog Il Giornale.it Ebbene sì, cari italiani, sugli immigrati e sulle In questo blog chi scrive cerca un contatto Ong, il premier non ve la racconta giusta. immediato con il lettore e usa espressioni
idiomatiche. I testi possono essere ricondotti a tre categorie fondamentali: molto controllati, mediamente controllati e piuttosto liberi, distinti anche in base al registro linguistico.
Dipende dai contesti specifici Si definiscono sottocodici le lingue speciali usate in contesti specifici, in cui si trattano argomenti altrettanto specifici e delimitati: il linguaggio del calcio, della politica, della medicina, ecc. Ognuno di questi ambiti particolari usa un lessico di parole tecniche e, a volte, anche uno stile proprio. Prendiamo in considerazione qualche esempio: • Il linguaggio scientifico usa termini specifici. Dal punto di vista stilistico, preferisce le forme nominali e quelle passive o impersonali, perché il testo non si rivolge a qualcuno in particolare. Il linguaggio scientifico è tipico del cosiddetto bugiardino, cioè del foglio di accompagnamento di un medicinale. La somministrazione delle bustine, contenenti aspartame, è controindicata nei casi di fenilchetonuria. Nei rari casi di reazioni allergiche la somministrazione deve essere sospesa e deve essere istituito un idoneo trattamento.
• Il linguaggio del giornalismo sportivo utilizza non solo termini propri, ma anche uno stile metaforico molto singolare, e spesso termini stranieri. È il 7’ quando Matos entra in area, su di lui cerca la chiusura in scivolata Murillo. Situazione non facile per Massa che battezza il tocco del pallone come effettuato da Murillo, assegnando l’angolo. Questa volta Massa giudica bene e assegna il penalty per l’Inter.
• Il linguaggio dell’amministrazione pubblica, al contrario, utilizza un linguaggio piuttosto formale, a volte farraginoso. Nelle costruzioni sintattiche prevalgono frasi impersonali e un lessico poco frequente. Gentile collega, facendo seguito all’intercorsa conversazione telefonica, desidero una risposta al seguente quesito. Unità 1 • La lingua adulta e i registri
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In generale, il linguaggio amministrativo presenta queste caratteristiche: – è ricco di arcaismi (testé, altresì, all’uopo…), di locuzioni solenni (la Signoria Vostra, rendere omaggio, fare obbligo…), di formule stereotipate (netto rifiuto, autorità competente…), di varianti più formali delle congiunzioni (qualora al posto di se…); – abbondano i derivati, come sostantivi derivati da verbi e verbi derivati da nomi (l’utilizzo, la revoca, il riordino, disdettare = dare disdetta, referenziare = dare referenze), e le locuzioni (al fine di, allo scopo di, a condizione che); – abbondano parole astratte al posto di quelle comuni (liquidità = soldi), latinismi (vigesimo quarto = ventiquattresimo). La Pubblica Amministrazione ha raccomandato una stesura più immediata almeno dei testi destinati al grande pubblico, come le bollette di luce e gas, o le istruzioni per la denuncia dei redditi: è importante infatti che il cittadino, al quale sono indirizzati regolamenti, circolari, norme, capisca che cosa gli viene richiesto. Alcuni credono che il linguaggio amministrativo, che è un sottoprodotto del linguaggio giuridico, sia di registro più alto e quindi esteticamente migliore, il che non è vero. Il “burocratese” è invece un esempio negativo, innaturalmente pomposo. A seguito del colloquio da me intrattenuto con il dirigente, in cui mi si offriva la possibilità di inviarle la presente mail, La informo che i docenti che operano presso codesto istituto hanno convenuto di dover partecipare al corso in oggetto da tenersi a breve presso la nostra scuola.
Modi tipici del linguaggio amministrativo: a seguito di, La informo che, da tenersi a breve Eccesso di formalismo: il passivo da me intrattenuto, l’impersonale mi si offriva Lessico pretenzioso: codesto istituto usato scorrettamente al posto del corretto questo
12 I sottocodici sono lingue speciali utilizzate in ambiti specifici e caratterizzate da lessico e stile propri.
Italo Calvino e l’antilingua
GRAMMASCRITTURA Riscrivi il seguente testo (una comunicazione delle Poste) in uno stile meno burocratico e più comprensibile.
Tutela dei minori I minori possono essere meno consapevoli dei rischi, delle conseguenze, nonché dei loro diritti in relazione al trattamento dei dati personali, pertanto Poste Italiane S.p.A. rivolge loro una specifica protezione, con particolare riguardo all’utilizzo dei dati personali per fini di marketing o di creazione di profili individuali e alla raccolta di dati personali nell’ambito dei servizi forniti direttamente al minore. Per quanto riguarda l’offerta diretta di servizi della società dell’informazione (ovvero qualsiasi servizio prestato per via elettronica), il trattamento di dati personali richiede il consenso esplicito del minore ed è lecito ove il minore abbia compiuto l’età minima prevista dalla legge applicabile. (da www.poste.it)
Parte I • Verso una lingua adulta
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1.
Non mischiare fra loro i registri: mistilinguismo e scrittura
Chi non è ancora esperto a volte non sa distinguere fra le parole colloquiali e quelle più complesse, rischiando involontariamente di mescolare i registri (mistilinguismo), con un effetto negativo. A furia di spifferare a destra e a manca tutto L’espressione irreparabile danno d’immaquello che veniva a sapere, ne ha ricavato un gine è troppo colta per un contesto parlato irreparabile danno d’immagine. come quello della espressione che la precede
(spifferare a destra e a manca), tipica del parlato. In un blog il mistilinguismo è ammesso: i testi sono parlati-scritti nel senso che riproducono il parlato, come una conversazione, e mirano a coinvolgere il lettore, come nell’esempio che segue (si discute di un modello di auto). Ma allora, tutto ‘sto sforzo creativo di rifare da capo una leggenda vecchia di 71 anni, a che è servito? Mi sono posto il quesito e ho provato a darmi una risposta. Sapete qual è? Che l’intenzione della casa madre, io credo, è quella di andare a pescare una clientela nuova, più ampia, con più capacità di spesa e molto, molto meno in fissa con l’offroad, il fango e tutti gli annessi e connessi del caso. Quanto è Defender tutto questo? Boh, forse poco. Ma, alla fine della fiera, conteranno solo i numeri.
Espressioni tipiche del parlato: l’abbreviazione ‘sto, alcune scelte lessicali (andare a pescare, meno in fissa con, alla fine della fiera), l’interiezione Boh! Termini più specialistici: casa madre, clientela, capacità di spesa
(dal web)
2.
Suggerimenti per scrivere una lettera formale
Non è facile trovare il tono adatto per rivolgersi a persone che non si conoscono, oppure con le quali non c’è un rapporto confidenziale, che sia giustamente distaccato ma non artificioso, soprattutto quando si scrive per proporre la propria candidatura per uno stage, per richiedere informazioni, per protestare per una situazione scorretta, per iscriversi a un bando di concorso, ecc. Se il candidato a un posto di lavoro, in questo caso una cattedra di insegnamento in una scuola, scrive alla segreteria dell’istituto una e-mail di questo tenore, tutta giocata sui toni personali, Unità 1 • La lingua adulta e i registri
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sembrerà come minimo poco adeguato dal punto di vista linguistico, se non del tutto fuori contesto e quindi poco affidabile (perciò non lo assumeranno!). Chiamare per nome proprio può essere inopportuno
Così si può scrivere a una coetanea
Dettagli che esulano dal lavoro
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Modo di dire del parlato
Buonasera Carlotta, come andiamo?
Battuta di spirito non opportuna
Prima di tutto una buona notizia: ho finito ora il mio ultimo esame dei 24 CFU. Urrà! Sono un po’ più abilitato di prima.Come le dicevo, avrei alcune domande sul mio futuro all’Istituto M.B. di Gorgonzola. 1. Potete aiutarmi a trovare una camera da affittare? Vorrei tenermi basso con i costi, per mettere da parte quanto più possibile. Mi accontento facilmente. Potrei anche guardare online ma tutti mi dicono di stare attento e forse faccio prima a chiedere aiuto a voi. 2. Da Gorgonzola, se la casa/camera la prendo là, si raggiunge facilmente Milano (per, per esempio, uscire la sera)? 3. Secondo voi, riesco a mantenere una qualche vita sociale? Può sembrare una domanda scema ma non ho davvero idea di cosa mi aspetta; per esempio se andassi a XY, il paese di mia mamma, il massimo dell’avventura sarebbe andare a giocare a Burraco al bar di mio zio. Grazie dell’attenzione e attendo vostre notizie. Le scuole con le quali ho fatto i colloqui finora non sembrano dare grossi segni di vita. Un cordiale saluto, Mario
Dettagli non pertinenti per chi legge
Dettagli non pertinenti e dal tono spiritoso come parlando con un coetaneo
Rivolgersi a un ufficio, o a una persona verso la quale manifestiamo rispetto, richiede l’uso di certe forme linguistiche di registro diverso da quello quotidiano: non è ammesso il mistilinguismo. Scrivendo a un’azienda o a un ufficio, nella formula di interlocuzione potremmo usare le espressioni negli esempi che seguono. Spettabile ditta – Spettabile ufficio … Gentile signor preside – Gentile avvocato … – Egregio signore … – Egregio dottor …
Un testo formale deve contenere chiaramente l’argomento e lo scopo, solitamente segnalato come “Oggetto” (per esempio “Richiesta di rimborso per …”). Devono anche essere ben chiari la data, il mittente e il destinatario: questi dati fanno testo in caso di controversia. Come forma allocutiva non si usa il tu. A una singola persona daremo del lei, rivolgendoci a una ditta o a un ufficio potremo dare del voi e usare lo scomparso determinativo codesto. Vi confermo che ho provveduto all’invio di …
Uso del voi
Faccio presente a codesto ufficio che …
Uso di codesto
Parte I • Verso una lingua adulta
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Se il registro è molto formale si può usare Ella o il plurale Loro. I pronomi riferiti al destinatario possono in certi casi essere scritti con la lettera maiuscola. Mi rivolgo a Lei per …
Le formule di chiusura sono varie. In attesa di gentile riscontro porgo rispettosi Più freddo saluti. Con i miei migliori saluti
Più disinvolto
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SCRITTURA
SU
CONSEGNA
Scrivi un breve testo su un argomento a tua scelta, oppure una lettera a un interlocutore da te scelto, in una prima versione in stile amichevole e in una seconda versione in stile più controllato.
Guida allo studio 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
Quali sono le differenze fra lingua per comunicare e lingua adulta? Perché è necessario apprendere anche la lingua adulta? Quali criteri si possono usare per distinguere il parlato dallo scritto? Perché e sotto quali profili lo scritto richiede una educazione particolare? Che cosa si intende per esplicitezza e perché nello scritto deve essere maggiore che nel parlato? Che cosa si intende per neo-standard e in quali tipi di testo o situazioni è ammesso? In che modo incidono sulle scelte linguistiche i tipi di testo, il contesto, gli interlocutori e i mezzi comunicativi? 8. Quali sono le caratteristiche del “burocratese” e perché questo tipo di linguaggio non è stilisticamente migliore? 9. Che cosa significano le espressioni: registro, neo-standard, lingue speciali e sottocodici, mistilinguismo?
Unità 1 • La lingua adulta e i registri
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2. 1.
Parlare è spontaneo, scrivere non lo è
Nei due brani che seguono sottolinea le parole che indicano scelte comunicative, informative e linguistiche tipiche del parlato. a. Ciao a tutti, io uso queste cuffie “Panasonic RP-HT 160”, le sto usando da 2/3 anni, prima le ha usate per pochissimo tempo mia sorella. Mi era già capitato che non si sentisse da una cuffia, ma poi muovendo i fili tornava normale. Ora è da un giorno così e penso si sia rotta definitivamente. C’è qualcosa che posso fare? Comunque non mi importa più di tanto perché le ho usate tantissimo, quindi non mi dà fastidio buttarle hanno fatto la loro vita. b. Giuro che non è una presa di posizione, né voglia di fare il bastian contrario. Gomorra l’ho visto e non mi è piaciuto per niente. Mentre tutti intorno a me ne subivano gli effetti collaterali (in maniera preoccupantemente simile a quella mostrata da The Jackal), io ne restavo completamente indifferente. Gusti, certamente: ma ho comunque provato ad analizzare questa mia idiosincrasia. Perché Romanzo Criminale mi mette ancora i brividi e mi dà dipendenza mentre con Gomorra ho fatto fatica a finire un episodio? La mettiamo in una top 10, che fa sempre la sua figura. (tratto da Internet)
2.
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Leggi attentamente i brani di seguito riportati. Basandoti sulle parti sottolineate (che riguardano gli aspetti comunicativo, informativo e linguistico), stabilisci per ciascuno se si tratta di un testo scritto o di un testo parlato. Alla fine scegli un brano e fai una breve analisi scritta spiegando come hai valutato ciascuno dei tre aspetti (comunicativo, informativo e linguistico). a. Daniele se devo dirti proprio, la canzone Losing my religion l’ha caratterizzata sicuramente la mia adolescenza, che è legata soprattutto questa canzone a una ragazza ovviamente, a lei, quindi insomma una cosa abbastanza ... Quando sento Losing my religion veramente rivivo a pieno tutta la mia adolescenza, però, se devo dirti proprio, il cantante Fabrizio De André, abbiamo ricordato due venerdì fa, è stato il cantante della mia adolescenza; ma io non vorrei soffermarmi su una canzone bensì andare forse anche un po’ più indietro, al periodo delle medie, all’atmosfera delle feste delle medie in cui ogni canzone aveva il suo momento particolare. Quando si ballava tutti insieme, quando c’era il lento, ecco quella era un’atmosfera che ricordo con piacere della mia adolescenza proprio perché è forse l’unica che veramente non si può ricreare, sotto nessun aspetto. b. È stata una buona Italia secondo me c’è tanto da migliorare, ci sono alcuni aspetti su cui lavorare, non basta questo all’Europeo ma siamo sulla buona strada. Noi siamo ottimisti e dobbiamo esserlo per forza. Se vai lì senza positività fai poca strada. Dobbiamo avere la sana incoscienza e andare là con le nostre consapevolezze, sarà dura ma venderemo cara la pelle. Oggi come oggi gli avversari sono sempre difficili da battere tutti, ho visto altri risultati sorprendenti come la Germania che ha perso contro la Slovacchia; la Scozia aveva un girone difficile e non era una squadra da sottovalutare, stasera non abbiamo loro concesso nulla a parte una mezza occasione. c. La teoria dei diritti umani contempla due tipi di diritti: quelli la cui osservanza si realizza semplicemente non intervenendo, come il diritto al culto, e quelli la cui attuazione ha bisogno di risorse. Alcuni dubitano che in quest’ultimo caso si possa parlare di diritti. C’è dunque una netta distinzione tra un’interpretazione ristretta (il diritto a procurarsi il cibo mediante i propri sforzi senza essere intralciati) e un’interpretazione ampia (il diritto a ricevere il cibo quando non si è in grado di procurarselo). L’interpretazione ampia garantisce una nutrizione adeguata quando il lavoro o la terra non sono disponibili, e implica dunque l’impiego di risorse per nutrire gli esseri umani. Numerosi governi non accettano quest’interpretazione. Anzi alcuni hanno sostenuto che spendere tempo e denaro per promuovere il diritto al cibo significa sprecare risorse che sarebbe meglio destinare ai poveri.
3.
Trasforma i brani dei due esercizi precedenti che possono essere classificati come “parlato” in testi più vicini al registro dello scritto.
Parte I • Verso una lingua adulta
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Il parlato ammesso
3. 4.
Nelle seguenti frasi, elimina le ridondanze nell’uso dei pronomi; riformula ciascuna frase nei modi possibili. Segui l’esempio. Non dirglielo a lui che mi hanno dato una multa. ➞ Non dire a lui che mi hanno dato una multa. oppure Non dirgli che mi hanno dato una multa. a. Ma a me chi me lo assicura che verrete? b. Parlategliene a lei, se volete. c. Diglielo tu a loro che non è colpa di quel ragazzo. d. Ma a te ti è piaciuto questo libro? e. Sì, gliel’ha consegnato a loro il suo libro. f. A me mi pare che siano impazziti tutti. g. Ho cercato di farglielo comprare a lei quel vestito, ma non c’era la taglia. h. Tu a lui glielo faresti un favore?
5.
Sottolinea nelle seguenti frasi a sinistra e descrivi nella colonna a destra la caratteristica dell’italiano neostandard che ciascuna di esse contiene. Caratteristica
a. Pensa molto, ma realizza poco.
.............................................................
b. Non sembra che ha già 50 anni.
.............................................................
c. Come mai non sei andato agli allenamenti?
.............................................................
d. La ragazza era incosciente del destino che era già stato deciso per lei, che proprio perché ancora bambina non lo poteva capire.
............................................................. .............................................................
e. A Giuseppe gli telefono domani.
.............................................................
f. È la solita antipatica: non dargli retta!
.............................................................
g. Ho litigato con Gianni e Luigi. Non gli presterò mai più il tablet.
.............................................................
h. Ci vediamo nel posto che vuoi te.
.............................................................
Non sempre qualunque cosa è ammessa: i registri linguistici
4. 6.
Associa a ogni parola di registro familiare quella corrispondente di registro alto che trovi nell’elenco. Petulante • Sisma • Villoso • Probo • Dimora • Fobia • Ineludibile • Abbiente • Abulico • Arcano • Consueto • Palese • Etico • Filantropico • Antitetico a. b. c. d. e.
7.
Svogliato ............................ Morale ............................... Paura ................................. Solito .................................. Umanitario .........................
f. g. h. i. j.
Onesto ............................... Ricco ................................. Inevitabile .......................... Opposto ............................ Evidente ............................
k. Peloso ............................... l. Terremoto .......................... m. Segreto .............................. n. Casa .................................. o. Noioso ...............................
Riscrivi le seguenti frasi utilizzando un registro più adatto alla situazione indicata. Situazione
Frase
a. Tra amici
Che schifo ‘sto film!
b. Al preside
......................................................................................................................................
c. Alla zia
Ciao, un bacione da Rimini
d. Al professore
......................................................................................................................................
e. A un amico
Si gela: c’è una coperta?
f. Presso gli ospiti
......................................................................................................................................
g. In casa
Mi allunghi un altro po’ di spaghetti?
h. Al ristorante
...................................................................................................................................... Unità 1 • La lingua adulta e i registri
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8.
Riscrivi le seguenti frasi in un registro: a. più alto a1.
Allora, questo gelato, arriva o no? ............................................................................................................................................................ a2. Su, corri, vai a chiamarlo, è arrivato Luca! ............................................................................................................................................................ b. più basso b1.
Abbia la cortesia di avvisare sua madre del mio arrivo. ............................................................................................................................................................ b2. Il prolungato maltempo comprometterà seriamente la produzione agricola. ............................................................................................................................................................
9.
Riscrivi il seguente testo, prevalentemente colloquiale, in uno stile più formale. Spett. le ditta … S.r.l. Via Moplen 13, Brescia Oggetto: risposta a vostra inserzione Ho letto l’inserzione per il posto di ragioniere che Voi avete messo sul giornale “Lavoro subito” e vorrei propormi. Ho preso il diploma di ragioniere nel 2009 e ho avuto un’esperienza breve ma eccezionalmente formativa come contabile. Sono una persona affidabile e precisa, me la cavo bene nelle situazioni incasinate e mi piace un sacco il lavoro di gruppo. Sono particolarmente interessato al profilo professionale da Voi richiesto. Mi va bene se devo viaggiare per lavoro o per la formazione. In allegato c’è il mio curriculum vitae. Per favore rispondetemi. Saluti Gino Rossi
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10. I seguenti termini possono avere due significati, uno generico e uno specifico nel sottocodice della disciplina indicata in parentesi. Con l’aiuto del dizionario, definisci di volta in volta entrambi i significati. Una volta completato l’esercizio, trascrivi sul quaderno dei brevi testi in cui ciascuna parola è usata nei due significati differenti, anche prendendoli da internet. a. Area (generico/matematica). b. Caccia (generico/aeronautica) c. Dado (generico/culinaria). d. Acuto (generico/musica). e. Sezione (generico/geometria) f. Cima (generico/marina). g. Tessuto (generico/biologia). h. Obiettivo (generico/fotografia).
11. Nel testo che segue, individua le strutture tipiche del linguaggio burocratico (arcaismi, sostantivi deverbali, parole astratte, ecc.). Poi riscrivi il brano sostituendo le espressioni in burocratese con altre più semplici. Con la presente segnalo a tutti i Signori condomini che in data ... si è verificato un distacco di intonaco dalla facciata dell’edificio prospiciente il cortile comune. I vigili del fuoco, immediatamente intervenuti, hanno intimato al condominio di eseguire immediatamente i lavori necessari per l’eliminazione dello stato di pericolo. Ho provveduto a transennare la parte di cortile in cui si è verificato il sinistro e, nel contempo, Vi invito espressamente, fino a quando non saranno ultimati gli interventi necessari alla eliminazione dello stato di pericolo, a non praticare i luoghi interessati alla caduta dei calcinacci. Nel declinare sin d’ora ogni responsabilità per gli eventuali danni che dovessero derivare nel caso di inosservanza alle istruzioni sopra dettate Vi invito a prestare la massima attenzione. L’Amministratore (dal web)
12. Riscrivi questo testo, “traducendolo” da burocratese a linguaggio più scorrevole e moderno, senza cadere nel parlato. Si informa la cittadinanza che nei giorni sottoelencati dalle ore 23,30 a cura della ditta *** sarà effettuato nel centro abitato il trattamento di disinfestazione contro gli insetti infestanti. La cittadinanza è invitata: – a non esporre alimenti in luoghi aperti; – a chiudere porte e finestre; – a non lasciare all’esterno biancheria stesa e animali domestici. Nel caso in cui, a causa del maltempo, non si possa effettuare l’intervento programmato, lo stesso sarà rimandato ad altra data. Si ringrazia per la collaborazione. Il sindaco Parte I • Verso una lingua adulta
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1.
Non mischiare fra loro i registri: mistilinguismo e scrittura
13. Distingui gli elementi tipici dello scritto e quelli del parlato, che nel seguente testo sono mescolati fra loro (commento di un lettore a un articolo di un quotidiano on line). Qua in Italia, i politici, che poi son politici solo nel nome rispetto alle figure istituzionali degli altri paesi, usano la res publica per farsi i cavoli loro, condurre i loro teatrini, le loro battaglie da asilo, ignorando la loro funzione precipua, servire il paese. Non interessa a nessuno di questi individui dare a Roma un sindaco. Il fatto che ci sia Roma e che per qualche ragione abbia un sindaco è un fatto puramente marginale rispetto alle loro beghe personali da partito.
14. Riscrivi i seguenti testi dando loro omogeneità di registro (o solo colloquiale o solo formale). a. Mi raccomando, Paolo, metti il casco quando vai in moto, onde evitare spiacevoli conseguenze. b. Si rammenta che, a norma di legge, in questo locale è vietato fumare: ai trasgressori facciamo pagare una bella multa di 500 euro. c. È compito della Repubblica far fuori gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della gente e l’effettiva partecipazione di tutti quelli che faticano all’organizzazione politica, economica e sociale della nostra cara Italia. (cfr. Art. 3 della Costituzione). d. I dosaggi che diamo qui sotto sono consigliati per gente anzianotta e ragazzi dopo che hanno fatto i 14 anni. (bugiardino di un medicinale). e. Si dà avviso ai signori viaggiatori che siamo in arrivo nella stazione di Genova: mi raccomando, non lasciate pacchi e pacchettini! f. Madre, la pasta si è leggermente raffreddata: potrebbe cortesemente riscaldarla per 30 secondi circa nel forno a microonde, azionato alla massima potenza?
2.
Suggerimenti per scrivere una lettera formale
15. Nella seguente lettera rintraccia tutte le formule linguistiche proprie di una lettera formale. Utilizzane poi alcune per comporre una lettera a un destinatario scelto da te. Spett.le Rossi e C. Viale Forlanini 698 Milano Milano 13/5/2017 Oggetto: risoluzione acquisto Citroen DS19 Faccio seguito ai ripetuti solleciti effettuati sia telefonicamente sia a mezzo comunicazione fax, invitandovi a volermi rimettere l’importo di euro 600, dopo l’intervenuta risoluzione della proposta di acquisto dell’autovettura Citroen DS19. Nonostante la vs. conferma telefonica che la restituzione sarebbe avvenuta a mezzo bonifico bancario con valuta 12/5/2017, il vs. rappresentante Rag. Bianchi ha ulteriormente procrastinato il pagamento senza stabilire un termine e senza giustificazione alcuna. Vi faccio presente che al solo fine di evitare un inutile contenzioso avevo confermato la mia volontà di trovare una soluzione negoziale (via telefono il 28/4/2017), e ciò su vostra esplicita richiesta. Qualora la restituzione non avvenga nel termine di 7 giorni con le modalità pattuite, mi riservo di adire le vie legali e di promuovere ogni opportuna azione che tenga conto sia del ritardo nella restituzione sia del danno per quanto è avvenuto. Distinti saluti Giuseppe Verdi Via Leoncavallo 766 Milano Unità 1 • La lingua adulta e i registri
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U N I T À
2 Le scelte lessicali
PRIMA DI COMINCIARE • Uno degli elementi propri di una lingua adulta è l’ampiezza del lessico che si capisce e che si utilizza attivamente, adeguato ai testi di maggiore complessità che si leggono e si scrivono in età adulta. • Fa parte della lingua adulta anche la coscienza della profondità delle parole, che si coglie nella loro storia, nella loro origine, nelle sfumature legate alla loro combinazione. • In particolare, il lessico dei concetti (o astratto) si incontra in testi di argomento culturale in senso lato, e richiede una specifica competenza.
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1.
Il lessico: la qualità delle parole e la loro frequenza
La dimensione lessicale è il livello-base della padronanza linguistica: in età adulta essa riguarda non solo il cosiddetto bagaglio lessicale, ossia la quantità di parole che si conoscono, ma la coscienza della loro profondità o qualità, nonché le particolarità legate al loro accostamento. Da piccoli si usano solo parole molto frequenti e molto comuni, ma con l’età e gli studi il bagaglio si amplia a parole meno frequenti e più specifiche. Le parole infatti non hanno tutte la stessa frequenza d’uso. C’è un rapporto stretto fra ampiezza del lessico e frequenza d’uso delle parole. • Prendiamo in considerazione la parola pane: tutti la conosciamo e la usiamo forse anche tutti i giorni parlando in casa: fa parte del vocabolario di base. • Diversa è la parola pergolato: non è detto che a tutti sia capitato nella vita di vedere un bel pergolato di uva sotto il quale pranzare al fresco, eppure molti dovrebbero comunque riuscire a comprendere il significato della parola quando la sentono. Fa parte del lessico comune, noto a chi ha un livello medio-superiore di istruzione. • Ancora più lontana dall’uso comune è la parola metonimia: si può vivere tutta la vita senza sentirla mai e senza conoscerla, poiché si tratta di un termine tecnico e specifico. Il linguaggio contemporaneo tende a favorire le parole comuni a discapito di quelle più specifiche.
La descrizione del lessico e la frequenza d’uso “Una parola al giorno”, per recuperare parole diventate col tempo meno frequenti Parte I • Verso una lingua adulta
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Un testo deve contemporaneamente essere sia leggibile sia denso di informazioni. • Il livello di leggibilità di un testo dipende in buona parte dalle scelte lessicali: quanto maggiore è la frequenza del lessico utilizzato, tanto maggiore è la leggibilità. Nel caso di informazioni che devono raggiungere la totalità dei cittadini, per esempio le indicazioni su come compilare un modulo, la leggibilità è il fattore fondamentale. • In altri casi, il fattore fondamentale può essere invece l’informatività: la capacità di un testo di veicolare informazioni nuove. Quanto più un termine è specializzato nell’indicare un certo contenuto, e quindi meno frequente, tanto maggiore è la quantità di informazioni che porta con sé. Il messaggio meno prevedibile porta la massima quantità di informazione, il più prevedibile non porta nuove informazioni. Il linguaggio tecnico è quello con frequenza minore e maggiore informatività. Per esempio, un verbo generico come fare è frequente, perché può essere legato a una gran quantità di oggetti (fare una fotografia, una legge, una frittata, una casa, una passeggiata, ecc.), ma di per sé fornisce informazioni poco specifiche. Un verbo molto particolare invece funziona all’inverso: per esempio, il verbo promulgare si applica solo alla legge, è meno frequente e porta un’informazione specifica. La leggibilità di un testo può essere “misurata” anche dal punto di vista quantitativo con software appositi (per esempio Gulpease) e guardando altro oltre il lessico: lunghezza delle parole, lunghezza delle frasi, livello della subordinazione, riferimenti pronominali, ecc. La qualità di uno scritto sta nell’equilibrio fra le due esigenze del linguaggio, che deve essere allo stesso tempo comprensibile e ricco di informazioni specifiche. Il vocabolario di base non fornisce strumenti sufficienti per costruire testi (scritti o parlati) ricchi dal punto di vista lessicale e informativo. A tale scopo, è utile ampliare il proprio bagaglio imparando anche espressioni di uso meno frequente.
Fenomeni che riguardano il lessico I fenomeni che riguardano il lessico sono di varia natura e si intrecciano variamente con i fenomeni grammaticali e testuali. Per questo alcuni non saranno esaminati qui ma nei contesti in cui diventano più significativi. • Sono fenomeni di “morfologia” lessicale quelli legati alla derivazione tramite suffissi e prefissi a partire da una parola base. Carta ➞ cartaceo – Felice ➞ infelice
• Sono invece fenomeni di semantica lessicale i rapporti di significato fra parole, come la definizione delle aree semantiche, o i rapporti di sinonimia, omonimia ecc. Questi fenomeni hanno una certa incidenza sulla coesione del testo. Banco, cattedra, aula ➞ Area semantica legata alla scuola
• Sono fenomeni di sintassi lessicale, che spesso riguardano il lessico adulto, i costrutti preposizionali, cioè le preposizioni obbligatorie richieste dal lessico. Avere bisogno di qualcosa Unità 2 • Le scelte lessicali
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Sono fenomeni sintattici anche le combinazioni lessicali, che esamineremo in questa unità. Esse comprendono: le parole composte, le espressioni polirematiche, le locuzioni, le forme idiomatiche e le metafore entrate nel lessico, le diverse forme di solidarietà lessicali (o collocazioni).
2.
L’importanza di andare alla profondità delle parole
Le parole hanno anche un valore evocativo, persino emotivo. Ne sanno qualcosa i poeti: la poesia lavora proprio su una voluta ricerca della profondità delle parole, che viene poi ampliata fino a comprendere gli aspetti sonori e ritmici. Al contrario la povertà lessicale è fonte di veri e propri danni.
Le parole per cogliere la realtà Possedere una ampiezza lessicale è come poter contare su un buon olfatto o una buona vista, perché ci permette di cogliere la realtà con maggiore ricchezza. Sapere come si chiamano le cose evita la banalizzazione della realtà: una realtà povera non è interessante, non dà gusto, annoia, rende piatto anche chi la dice. Vediamo qualche esempio:
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• termini come un coso, una roba, un tizio, una tipa, un arnese, usati al posto di quelli propri, di fatto impoveriscono la percezione; • spesso si usa l’aggettivo carino per descrivere situazioni molto diverse fra loro, che più propriamente si potrebbero definire coinvolgenti, emozionanti, strepitose, attraenti. Conoscere il nome delle cose poi ci fa notare particolari poco visibili, per esempio: • i rebbi della forchetta sono quelli che servono per infilzare il cibo; • il raspo del grappolo d’uva è quello che avanza quando si sono tolti tutti gli acini, che di essi fa appunto un grappolo. Per un ragazzo che vuole essere consapevole di sé è indispensabile conoscere i nomi dei sentimenti che prova, altrimenti anche una dichiarazione d’amore, un semplice intervento in classe, rischiano di risultare sfasati e di dare un’idea di chi parla diversa da ciò che è. Deve anche sapere che c’è differenza tra nostalgia e malinconia, che la rabbia non è l’ira, che l’inquietudine non è la confusione. Le parole servono a “dare un nome” a quanto si sperimenta nella realtà. Un lessico ricco consente di cogliere la complessità della realtà che, quindi, non viene banalizzata. La ricchezza lessicale ci rende sensibili verso noi stessi e i nostri sentimenti e arricchisce l’immagine che noi trasmettiamo all’esterno.
GRAMMASCRITTURA Cerca nel dizionario alcune parole che hai trovato nel libro di storia e che non conoscevi, e utilizza la fraseologia del dizionario per inventare frasi di senso compiuto in cui le utilizzi.
Parte I • Verso una lingua adulta