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Sotto il Sole QUADERNO OPERATIVO DI
ITALIANO PER IL RIPASSO ESTIVO
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Marco Colombo Giovanni Lucchetti
Sotto il Sole QUADERNO OPERATIVO DI
ITALIANO PER IL RIPASSO ESTIVO
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Presentazione Ma chi era il “Barbarossa”? E come si scrive il plurale di camicia? Che cosa s’intende per Levante? Sapresti rispondere? Ti proponiamo un breve testo utile per consolidare e, in alcuni casi, approfondire le conoscenze acquisite durante l’anno scolastico. Si tratta di un interessante percorso tra Italiano, Storia, Geografia e Cittadinanza e Costituzione. Il viaggio si svolgerà in otto settimane durante le quali potrai metterti alla prova in modo divertente. Troverai letture, ripasso grammaticale e uno spazio per arricchire il tuo vocabolario personale oppure per chiarire alcuni dubbi sull’ortografia. Apprezzerai il gusto della lettura e le differenze tra i vari generi letterari con un occhio particolare alla tua personale produzione scritta. Viaggerai attraverso il tempo: ripercorrerai tutte le tappe più significative, innanzitutto, della storia medievale. Incontrerai cavalieri, monaci, papi e imperatori, personaggi ricchi di fascino e vivrai vicende curiose e appassionanti. Documenti e immagini ti faranno entrare in stretto contatto con il lavoro e gli strumenti dello storico. L’avventura sarà anche nello spazio, e ti permetterà di scoprire i paesaggi della penisola italiana. Viaggerai tra montagna, collina, pianura e mare e grazie all’aiuto di mappe, carte e fotografie potrai mettere alla prova le tue abilità e conoscenze specifiche. La settima settimana è speciale: siamo nel cuore dell’estate, ormai il ripasso è quasi completato e ti troverai coinvolto in uno stupefacente QUIZ per risolvere l’enigma del castello. L’ottava settimana invece ti propone un ripasso di Cittadinanza e Costituzione con una particolare attenzione al comune, l’entità territoriale in cui vivi e di cui potrai conoscere meglio organizzazione, strutture e attività. Chiudono il volume due prove Invalsi (la prima ricca di suggerimenti per la soluzione dei quesiti, la seconda di tipo tradizionale) e delle simpatiche e originali proposte di compiti di realtà, pensate ad hoc per essere svolte in vacanza. Il tutto sarà completato da un bel testo di narrativa per riempire le tue giornate in città, sotto l’ombrellone o magari in un bosco.
Buon viaggio e buon divertimento! Sotto il sole. Vol. 1
info@elilaspigaedizioni.it www.elilaspigaedizioni.it
di Marco Colombo e Giovanni Lucchetti
Stampato in Italia presso Tecnostampa - Pigini Group Printing Division Loreto - Trevi
Responsabile editoriale: Beatrice Loreti Art director: Marco Mercatali Responsabile di produzione: Francesco Capitano Progetto grafico, copertina, impaginazione: Curvilinee Illustrazioni: Elisa Bellotti
© 2018 ELI – La Spiga Edizioni Via Brecce – Loreto tel. 071 750 701
18.83.231.0 ISBN 978-88-468-3732-5 Le fotocopie non autorizzate sono illegali. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore.
Indice Prima settimana Antologia
Il mito e la leggenda
Il giudizio di Paride.................................................................. 6 Analisi e comprensione del testo ......................... 8
Grammatica Il verbo (parte I) ...................................................................... 10 L’angolo dell’ortografia: l’accento .................... 13
Storia La fine dell’Impero romano d’Occidente.............................................................................. 15
Geografia Orientarsi .................................................................................... 18 Meridiani e paralleli .............................................................. 19
Seconda settimana Antologia
La favola e la fiaba
Le tre figlie del Re................................................................. 22 Il topo di campagna e il topo di città ...................... 23 Analisi e comprensione del testo ...................... 24
Grammatica Il verbo (parte II) ..................................................................... 26 L’angolo dell’ortografia: il troncamento e l’elisione ........................................ 29
Storia L’impero bizantino e il tentativo di riunificazione dell’Impero ........................................... 31
Geografia Le carte geografiche .......................................................... 33
Terza settimana Antologia
Il testo descrittivo
Quarta settimana Antologia
Il racconto umoristico
Il panda gigante ..................................................................... 38 Analisi e comprensione del testo ...................... 39
Gutenberg o l’invenzione della stampa ................ 52 Analisi e comprensione del testo ...................... 54
Grammatica
Grammatica
L’articolo e il nome .............................................................. 41 L’angolo dell’ortografia: i gruppi difficili (CIE-CE, GIE-GE) ............................................................. 45
L’aggettivo ................................................................................. 56 L’angolo dell’ortografia: i gruppi difficili (GN-GNI-NI; LI-GLI) ...................................................... 61
Storia Il monachesimo occidentale ......................................... 46
Geografia Il paesaggio montuoso e il paesaggio collinare ..................................................... 49
Storia L’Islàm: la nascita e la prima diffusione ................ 62
Geografia Il paesaggio pianeggiante e il paesaggio marino ........................................................ 65
Quinta settimana Antologia
La filastrocca
Sesta settimana Antologia
Il racconto d’avventura
Il treno degli emigranti ....................................................... 68 Analisi e comprensione del testo ...................... 70
Il primo incontro con l’uomo ........................................ 84 Analisi e comprensione del testo ...................... 86
Grammatica
Grammatica
Le parti invariabili del discorso .................................... 72 L’angolo dell’ortografia: le consonanti doppie..................................................... 77
Il pronome ................................................................................. 88 L’angolo dell’ortografia: l’uso dell’H .............. 92
Storia Carlo Magno e l’impero Carolingio: splendore e crisi del sistema feudale ..................... 78
Geografia L’azione dell’uomo sull’ambiente: il paesaggio urbano ............................................................ 82
Settima settimana Quiz sotto il sole L’enigma del castello ...................................................... 102
Storia L’impero e i comuni (da Federico I a Federico II) ........................................ 109 La nascita delle signorie e degli stati regionali italiani ........................................ 111
Storia La rinascita dell’anno 1000: lotta per le investiture, comuni e repubbliche marinare ....... 93 I conflitti religiosi nel basso Medioevo: le Crociate ................................................................................. 96
Geografia Clima, economia e amministrazione in Italia ..... 98 L’economia italiana.............................................................. 99 L’Italia delle regioni ........................................................... 101
Ottava settimana Cittadinanza e Costituzione La Costituzione: la legge più importante .......... 114 Il Comune................................................................................ 117
Invalsi Prova di comprensione 1............................................. 122 Quesiti grammaticali 1 ................................................... 127 Prova di comprensione 2............................................. 130 Quesiti grammaticali 2 ................................................... 135
Compiti di realtà Il bel paese!............................................................................ 137 Gioca che ti RI passa! .................................................... 141
Prima Settimana
Antologia Il mito e la leggenda
Il giudizio di Paride Esistono molti racconti di miti e leggende del mondo classico. In questo racconto con uno stile moderno e un po’ scherzoso si spiega l’origine della guerra di Troia. Leggilo con attenzione perché è più serio di quanto sembrerebbe a prima vista e svela alcuni aspetti della mentalità antica. Teti, una delle dee del mare, doveva sposare Peleo re di Ftia1, e tutti gli dei si erano riuniti a festeggiare gli sposi. Fra gli invitati c’era Eros, figlio di Afrodite e, come sua madre, dio dell’amore. Era un bambino biondo, bello e birichino, che scherzava con tutti e portava sempre con sé l’arco e le frecce. Quando voleva che qualcuno, uomo o dio, si innamorasse, scoccava una delle sue frecce e chi veniva colpito s’innamorava immediatamente. Eros, perciò, se ne stava al pranzo di nozze al posto d’onore, accanto alla sposa. Chirone, uno dei centauri2 venuti al banchetto, parlò di Achille che doveva nascere da Teti, dell’eroe biondo che avrebbe meravigliato il mondo col suo valore inarrivabile. Poi Ganimede3, il prediletto di Zeus, versò dalle anfore d’oro il nettare, vino degli dei: tutti gli dei cominciarono allora a mangiare e a bere, e se ne stavano contenti e in pace. Giunse però Eris, la dea della discordia che, rabbiosa per non essere stata invitata, decise di vendicarsi degli dei. Così volò nel giardino delle Esperidi4, dove c’era un albero dalle mele d’oro; colse una mela, ci scrisse sopra qualcosa e tornò nell’Olimpo. Lì, lesta lesta, prima che Eros la vedesse, gettò la mela sulla tavola e scappò via. Quando gli dei videro quella mela d’oro, sentirono il forte desidero di toccarla e di leggere quello che c’era scritto. Perciò si affannavano, gridavano, litigavano… e Eris, da lontano, guardava e se la godeva. Era riuscita a mettere scompiglio nell’Olimpo. Finalmente Zeus, il padre degli uomini e degli dei, prese in mano la mela e lesse quello che c’era scritto: ‘Alla più bella’. Gli dei si quietarono, ma figuratevi un po’ che baccano fecero le dee! Specialmente le più belle: Pallade Atena, Era, moglie di Zeus, e Afrodite. Le tre dee facevano a chi strillava di più. A un tratto Zeus si alzò in piedi facendo tremare l’Olimpo e mettendo tutti a tacere. “La dea più bella” disse Zeus “avrà la mela d’oro. Ma non sarò io a giudicare né alcuno degli altri dei. Sarà un mortale a fare da giudice. In una capanna, ai piedi del monte Ida5,” continuò Zeus “vive un bellissimo giovinetto che si chiama Paride Alessandro. Egli si crede figlio del pastore Agelao6, ma invece è un principe, figlio di Priamo, re di Troia. Paride Alessandro giudicherà. Afrodite, Era e Pallade vadano da lui: Ermes le accompagni”. Ermes era un dio che aveva le ali ai piedi e faceva le commissioni per gli altri dei. Zeus diede la mela d’oro a Ermes, che condusse le tre dee sul monte Ida. L’Olimpo tornò in pace e il pranzo di nozze continuò. Paride se ne stava solo sul prato, all’ombra
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Antologia
Prima Settimana
Il mito e la leggenda
del faggio antico, quando all’improvviso gli apparve Ermes che gli parlò come se lo conoscesse da molto tempo. “Non spaventarti, Paride Alessandro” disse Ermes “vieni a giudicare le dee che hanno lasciato il cielo per farsi vedere da te. Decidi quale ti pare la più bella e dà a lei questa mela”. Paride alzò gli occhi e guardò stupito le tre bellissime dee. Fino ad allora non aveva mai pensato di essere un grand’uomo, ma adesso gli pareva di diventare speciale, il più bravo del mondo, il più fortunato tra gli uomini! Invece, povero Paride, stavano per iniziare tutti i suoi guai! Mentre stava in silenzio ad ammirare le tre dee, una di loro, Pallade Atena, lo prese per mano e gli parlò. “Vieni, figlio di Priamo, vieni ad ammirare la dea della guerra e della sapienza. Tu dovrai difendere le mura di Troia; se tu darai a me la mela, io ti farò diventare un uomo saggio, io salverò la tua città e ti farò diventare il più forte fra tutti i guerrieri”. Subito dopo parlò Era. “Guardami, Paride” disse “guarda la sposa di Zeus, del padre degli dei. Tu sei principe e figlio di re, ma io posso farti diventare il re più potente del mondo: tutta l’Asia ti obbedirà se darai la mela a me!” Infine parlò Afrodite. Disse: “O Paride! Guarda Afrodite, la dea del piacere. Tu sei giovane e figlio di re e ti devi divertire. Se darai la mela d’oro a me, ti darò in moglie Elena, la donna più bella del mondo. E tu sarai felice, perché niente è più piacevole che vivere con una bella donna”. Paride guardò Afrodite che sorrideva, era davvero affascinante; l’idea di poter vivere con la più bella donna del mondo lo vinse, ed egli diede ad Afrodite la mela d’oro. Era e Pallade lo fissarono un momento in silenzio, come per rimproverarlo7: poi le tre dee sparirono, Ermes sparì, e tutti tornarono nell’Olimpo. (Riduz. e adatt. da L.Orvieto, Storie della storia del mondo, Giunti) 1 Ftia: città della Tessaglia nella Grecia settentrionale. 2 Chirone, uno dei centauri: Chirone sarà il maestro di Achille; i centauri erano esseri mitologici, metà uomini e metà cavalli. 3 Ganimede: giovinetto bellissimo che fu rapito da Giove e portato sull’Olimpo perché facesse il coppiere degli dei. 4 Esperidi: le tre figlie di Atlante (Egle, Aretusa, Espera) custodi del giardino dove cresceva l’albero delle mele d’oro. 5 Monte Ida: monte dell’asia Minore, presso Troia. 6 Agelao: a lui Priamo aveva affidato Paride, allontanandolo da Troia, perché l’oracolo aveva predetto che sarebbe stato la rovina della città. 7 per rimproverarlo: d’ora in avanti le due dee parteggeranno per i Greci e odieranno i Troiani.
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Antologia
Prima Settimana
Analisi e comprensione del testo
1 Quali di questi dei e dee sono stati invitati alle nozze di Peleo e Teti? a) b) c) d)
Paride, Poseidone, Afrodite, Zeus, Eros. Pallade, Poseidone, Afrodite, Zeus, Eros. Pallade, Poseidone, Afrodite, Zeus, Eris. Peleo, Chirone, Afrodite, Zeus, Eros.
2 Dove si svolgono le nozze di Peleo e Teti? a) b) c) d)
Nel giardino delle Esperidi. Nel palazzo di Peleo e Teti. Sull’Olimpo. Nell’isola di Ogigia.
3 Chi “Era un bambino biondo, bello e birichino, che scherzava con tutti e portava sempre con sé l’arco e le frecce”? a) Ganimede. b) Chirone.
c) Paride. d) Eros.
4 Che cosa significa “Egli si crede figlio del pastore Agelao”? a) b) c) d)
Paride essendo cresciuto presso il pastore Agelao crede di essere suo figlio. Paride ha strane idee in testa. Paride si dà delle arie. Agelao crede che Paride sia suo figlio.
5 Ricerca nel testo e scrivi a che proposito sono citate le Esperidi. ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ....................................................................................................................... ........................................................................................................................ ........................................................................................................................
6 Quale dea pronuncia le seguenti frasi? Afrodite a) Vieni, figlio di Priamo. b) Io posso farti diventare il re più potente del mondo. c) Io ti farò diventare un uomo saggio. d) Niente è più piacevole che vivere con una bella donna. e) Tutta l’Asia ti obbedirà. f) Tu dovrai difendere le mura di Troia.
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Pallade Atena
Era
Antologia
Prima Settimana
Analisi e comprensione del testo
7 Elenca il nome di almeno tre divinità secondarie citate nel mito. ........................................................................................................................ .......................................................................................................................
8 Perché Eris lancia la mela d’oro nella sala del banchetto? a) b) c) d)
È gelosa perché anche lei è innamorata di Peleo. Teti le sta antipatica. Vuole vendicarsi perché non è stata invitata alle nozze. È dispettosa di natura.
9 Chi è Ganimede? a) Il messaggero degli dei. b) Il coppiere degli dei.
c) Il portavoce degli dei. d) Il cugino di Teti.
10 Perché Paride decide di dare la mela d’oro ad Afrodite? ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................
Questo mito fa capire che bisogna stare molto attenti perché la discordia è sempre in agguato. E tu, cosa hai imparato leggendo questo brano? ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................
Quella volta che mi sono sentito un mito!
IL MITO
Il mito è una forma di spiegazione non scientifica della realtà, ma non per questo meno interessante e da considerare falsa. Essa è, infatti, un tentativo di comprensione della realtà. Prova a scrivere un mito (lunghezza minima del testo 15 righe) per spiegare perché avvengono i terremoti e gli tsunami. Il protagonista del mito sarai tu. 1. Hai trovato interessante questo racconto? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 2. Hai imparato qualcosa di nuovo? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 3. Hai trovato difficile questo brano? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto).
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ica
Grammat
Il verbo (parte I)
Prima Settimana
Il Piccolo Principe incontrò un mercante di pillole che calmavano la sete. “Perché vendi questa roba?” chiese il Piccolo Principe. “È una grossa economia di tempo” disse il mercante “gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano 53 minuti alla settimana”. “E che cosa se ne fa di questi 53 minuti?” chiese perplesso il Piccolo Principe. “Se ne fa quel che si vuole…” rispose sicuro il mercante. “Io” disse il Piccolo Principe “se avessi 53 minuti da spendere, camminerei adagio, adagio verso la fontana...”
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(Da A. de Saint Exupery, Il Piccolo Principe)
Abbiamo evidenziato tutte le voci verbali del brano. Rileggilo attentamente e rispondi alle seguenti domande. 1 Che cosa hanno in comune i verbi incontrò (riga 1), chiese (riga 2) e disse (riga 3)? a) b) c) d)
Esprimono azioni avvenute in un recente passato. Appartengono alla stessa coniugazione. Esprimono azioni avvenute in un lontano passato. Narrano azioni in terza persona plurale.
2 Il verbo avessi (riga 7) esprime: a) un ordine. b) una possibilità.
c) una certezza. d) una sensazione.
Il verbo è l’elemento fondamentale della frase: può indicare un’azione o un modo di essere. I verbi della lingua italiana appartengono alle declinazioni: -are (ad. es. mangiare), -ere (ad es. temere), -ire (ad es. partire). ATTENZIONE! Essere e avere non appartengono a nessuna delle tre coniugazioni poiché hanno una coniugazione propria.
3 Azioni o modi di essere? Che cosa esprimono le voci verbali evidenziate? Metti una ✘ dove ritieni opportuno. Modi di essere a) Dove hai preso quel martello? b) Giorgio è dispiaciuto. c) Non studio mai dopo cena. d) Ho trovato un ombrello nuovo sul taxi. e) I nonni sono gentili con me.
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Azioni
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Grammatic
Prima Settimana
Il verbo (parte I)
4 Nel seguente elenco c’è un errore: trovalo e sottolinealo. a) 1ª coniugazione: cantare, comprare, giocare. b) 2ª coniugazione: correre, piangere, leggere. c) 3ª coniugazione: udire, mentire, parlare. I modi verbali sono 7 e si dividono in due categorie: 4 modi finiti (esprimono sempre tempo, persona, numero) e 3 indefiniti (non indicano né persona né numero, a eccezione del participio). MODI FINITI
MODI INDEFINITI
Indicativo: presente, imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro semplice, futuro anteriore. Congiuntivo: presente, imperfetto, passato, trapassato. Condizionale: presente, passato. Imperativo: presente.
Infinito: presente, passato. Participio: presente, passato. Gerundio: presente, passato.
5 Nel seguente elenco c’è un errore: trovalo e sottolinealo. a) Tempi del modo indicativo: presente, imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro semplice, futuro anteriore. b) Tempi del modo congiuntivo: presente, imperfetto, passato, trapassato. c) Tempi del modo condizionale: presente, passato, futuro. d) Tempi del modo participio: presente, passato.
6 Esegui l’analisi delle forme verbali attive come nell’esempio. Voce verbale a) avevano narrato
Coniugazione 1ª
Modo indicativo
Tempo trapassato prossimo
Persona 3ª plurale
b) abbiate valutato c) correndo d) venissero e) stampato f) consigliarono g) cambierebbero h) canteremo i) hai sentito j) avere indagato k) avrebbero comprato l) sottolinea tu m) ebbe riparato n) bevuto
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Grammatic
a
Prima Settimana
Il verbo (parte I)
7 Indica l’analisi corretta della forma verbale “noi avremmo osservato”. a) b) c) d)
Voce del verbo osservare, 1ª coniug., modo condizionale, tempo presente, 2ª pers. plur. Voce del verbo osservare, 1ª coniug., modo congiuntivo, tempo passato, 1ª pers. plur. Voce del verbo osservare, 1ª coniug., modo condizionale, tempo passato, 1ª pers. plur. Voce del verbo osservare, 3ª coniug., modo condizionale, tempo passato, 1ª pers. plur.
8 Coniuga i seguenti verbi secondo le indicazioni. a) b) c) d) e) f)
Verbo saltare, indicativo passato remoto, 1ª p. sing . ................................................................................... Verbo segnare, indicativo futuro anteriore, 1ª p. plur..................................................................................... Verbo superare, condizionale passato, 2ª p. plur. .......................................................................................... Verbo avvitare, congiuntivo imperfetto, 2ª p. sing. ........................................................................................ Verbo sorridere, imperativo presente, 2ª p. sing. ............................................................................................ Verbo educare, indicativo trapassato remoto, 1ª p. sing. ..........................................................................
A seconda del genere è possibile dividere i verbi in transitivi e intransitivi. • Transitivi: esprimono un’azione che passa (transita) direttamente dal soggetto che la compie all’oggetto che la riceve. Es. Antonio (soggetto) ha comprato una bicicletta nuova (oggetto). • Intransitivi: esprimono un’azione che non passa (non transita) sull’oggetto, ma termina sul soggetto stesso che la compie. Es. L’aereo (soggetto) per New York partirà alle 9.30.
9 Sottolinea in blu i verbi transitivi e in rosso gli intransitivi. Lo zio taglia l’erba da due ore. Aldo ha smarrito la valigia in aeroporto. La casa di Piero è piena di mobili antichi. La polizia ha fermato i ladri al casello autostradale. e) Il treno arriverà in perfetto orario. f) I dromedari vivono nei deserti caldi. a) b) c) d)
g) Tutti i presenti salutarono il regista con un fragoroso applauso. h) Il panorama è offuscato dalla nebbia. i) Il crollo del palazzo è avvenuto attorno alle 15. j) Andrea compra spesso jeans alla moda. k) Mi aiuteresti nella sistemazione della camera? l) Hai conosciuto anche tu l’amico di Marcello?
10 Inventa quattro frasi che contengano verbi transitivi. Per facilitarti il compito ti forniamo un elenco di possibili “oggetti”. un aquilone – il telecomando – quattro chiacchiere – mio fratello – un appartamento Es. Mia cugina sta facendo quattro chiacchiere con le vicine di casa. 1. ................................................................................................................................................................................................................... 2. ................................................................................................................................................................................................................... 3. ................................................................................................................................................................................................................... 4. ...................................................................................................................................................................................................................
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a
Grammatic
Prima Settimana
Il verbo (parte I)
A seconda della forma i verbi si suddividono in attivi, passivi, riflessivi, impersonali. • Attivi: quando il soggetto del verbo compie l’azione. Es: Il pescatore guarda il mare. • Passivi: quando il soggetto del verbo subisce l’azione. Es: Il corso di guida sicura è frequentato da molti automobilisti. ATTENZIONE! Hanno la forma passiva solo i verbi transitivi. • Riflessivi: quando il soggetto compie e nello stesso tempo subisce l’azione. Es: Marco si pettina. ATTENZIONE! Hanno la forma riflessiva solo i verbi transitivi. • Impersonali: quando il verbo non ha un soggetto espresso e si usa soltanto alla terza persona singolare. Es: Si dice che domani il tempo cambierà. ATTENZIONE! Sia i verbi transitivi che gli intransitivi possono avere la forma impersonale.
11 Indica se le seguenti forme verbali sono attive, passive o riflessive. Attiva
Passiva
Riflessiva
a) Il piatto è stato servito dal cameriere. b) Luigi ha prenotato i biglietti per il cinema. c) Dopo la partita Walter si lavò a lungo. d) La legge fu approvata dal parlamento. e) L’azienda sarà acquistata da un imprenditore straniero. f) I turisti hanno comprato molti souvenir della Torre di Pisa. g) L’atleta si tuffò dal trampolino senza esitazione. h) Il cioccolato contiene molte calorie.
12 Quale tra le seguenti frasi contiene un verbo impersonale? a) b) c) d)
Si voltò di scatto ma non vide nessuno. L’auto è stata acquistata a rate. Dal mare proviene sempre una brezza delicata. È bene dire sempre la verità.
L’angolo dell’ortografia: l’accento Tutte le parole hanno l’accento (accento tonico), ma solo alcune hanno anche l’accento grafico, cioè scritto sulla parola stessa. L’accento grafico è obbligatorio: 1) sulle parole tronche (accentate cioè sull’ultima lettera) di due o più sillabe: sarò, libertà; 2) in alcuni monosillabi come ciò, già, giù, piè, più, può, scià; 3) su alcuni polisillabi per distinguerli dai loro omografi: àncora/ancòra, bàlia/balìa; 4) in alcuni monosillabi che, senza accento, potrebbero essere confusi con parole che hanno la stessa grafia, detti omografi:come né, lì, là, dì.
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Grammatic
a
Prima Settimana
Il verbo (parte I)
ATTENZIONE! In particolare non confondere: • ché (forma abbreviata di perché) e che (pronome o congiunzione); Es. Prendi l’ombrello, ché piove – Studia la grammatica, che è una materia importante – Dico che sei un campione! • dà (verbo dare) e da (preposizione); Es. Luca dà il libro a Lorenzo – Sono arrivato da tre ore. • dì (nome arcaico per giorno) e di (preposizione); Es. Il dì e la notte – Il libro di Gaia. • è (verbo essere) ed e (congiunzione); Es. Dennis è un bravo ragazzo – Mare e montagna. • là (avverbio di luogo) e la (articolo o pronome);
Es. Paolo è là dietro – Apparecchia la tavola – è la tua! • lì (avverbio di luogo) e li (pronome); Es. Il diario di Christian è lì – Li conoscete? • né (congiunzione negativa) e ne (avverbio o pronome); Es. Né pane, né vino – Te ne vai? – Che ne so? • sé (pronome) e se (congiunzione); Es. Chi fa da sé, fa per tre! Es. Se piove, prendi l’ombrello. • sì (affermazione) e si (pronome); Es. Avete studiato? Sì. – Davide si lava in continuazione. • tè (bevanda) e te (pronome); Es. Hai già bevuto il tè? – Te lo dico per l’ultima volta!
CACCIA ALL’ERRORE! Metti l’accento o cancellalo nelle parole in corsivo. a) E già stata comprata la bicicletta per il compleanno di Giorgio. b) Il giorno e l’alternarsi di di e notte. c) Dì solito non ricevo a quest’ora. d) Ho capito che vuoi essere interrogato! e) Non uscire ché fa freddo. f) Non riesco a venire ne oggi ne domani. g) Nè ho parlato con Antonio proprio stamattina. h) Li ha mandati di la! i) Oggi nessuno mi da ascolto! j) Beatrice si lava i capelli tutte le sere. k) Federica è abituata a bere il te ogni giorno alle cinque, dà vera donna inglese! l) Verrò da voi il prossimo week-end. m) Credo non ne abbia parlato con nessuno.
LO SBADATO! In queste frasi mancano dieci accenti; inseriscili opportunamente. a) Riccardo mi da sempre una mano, e proprio un bravo ragazzo! b) Selene non è venuta a scuola ne ieri ne oggi. c) Giulia ha prestato la gomma all’amica. d) Sara è andata la a cercare le amiche. e) Davide ha rovesciato il tè sulla maglia di Claudia. f) Non passare di li, se non vuoi farti del male! g) Ho saputo che Eleonora e tornata. h) Il buon di si vede dal mattino. i) Se domenica il tempo e bello andremo a sciare. j) Chiara ha dimenticato li l’astuccio e lo zaino.
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Storia La fine dell’Impero romano d’Occidente
Prima Settimana
Già a partire dal II-III secolo, l’Impero romano si trovava in condizioni di debolezza rispetto al passato. I fattori che contribuirono al declino e alla sua inevitabile fine furono vari. La gestione di territori così vasti richiedeva una notevole coesione politica e militare. L’esercito romano, che aveva costituito per secoli la vera forza dell’impero, non era più così unito e forte. Infatti, lo Stato si affidava sempre più spesso a truppe di mercenari (soldati a pagamento) reclutati tra i Germani. Ben presto accadde che un numero sempre più consistente di generali e comandanti provenisse da zone dell’Impero molto lontane da Roma e il loro potere personale dava origine a contrasti e incomprensioni con gli organismi politici. D’altra parte, proprio la politica viveva momenti di crisi dovuti alla corruzione dilagante. Nell’intento di governare e controllare in modo più efficiente l’Impero, Teodosio pensò di dividerlo in due parti, che affidò ai suoi due figli: a Onorio spettò l’Impero d’Occidente, ad Arcadio quello d’Oriente (395). L’unità dell’Impero era così stata compromessa per sempre. A tutto ciò si aggiunse la pressione di popoli che abitavano a ridosso del limes (il confine dell’Impero). Queste popolazioni avevano spesso sconfinato all’interno dei territori romani ma erano state sempre ricacciate indietro da un esercito ben organizzato. Ma la massiccia migrazione nell’Europa centrale da parte degli Unni, una popolazione proveniente dalla Mongolia, provocò il conseguente spostamento dei Germani all’interno del limes. I primi a invadere la penisola italiana furono i Visigoti guidati da Alarico che saccheggiarono Roma nel 410, trovando una scarsissima opposizione militare. In seguito fu la volta degli Unni del re Attila che, dopo aver distrutto Aquileia e Milano, minacciavano di proseguire la loro marcia verso la capitale. Secondo la tradizione, il re unno fu fermato grazie all’intervento di papa Leone I che lo convinse a liberare, dietro riscatto, i nobili fatti prigionieri e a non distruggere Roma (452). Dal mare giunse, però, un’altra pericolosa insidia per l’Impero: i Vandali, una popolazione germanica orientale. Questi, dopo aver occupato la Spagna, partirono dalle coste nordafricane alla volta di Roma. La città venne nuovamente saccheggiata. Nel 474, Oreste, generale a capo di un esercito di mercenari, nominò imperatore d’Occidente il figlio Romolo Augustolo ma, solo due anni dopo (476), Odoacre, un altro generale barbaro, lo depose e si rifiutò di nominare un altro imperatore per timore della reazione di Zenone, l’imperatore d’Oriente. Senza una guida politica finiva di fatto l’Impero romano d’Occidente mentre quello d’Oriente rimase in vita ancora a lungo, fino al 1453.
Antico mosaico romano della Villa romana del Casale, a Piazza Armerina, Sicilia.
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Storia
Prima Settimana
La fine dell’Impero romano d’Occidente
1 Collega opportunamente la colonna delle cause con quella degli effetti: Causa Effetto a) L’Impero Romano è indebolito politicamente e fatica a controllare i suoi immensi territori.
1. I Germani passano il limes.
b) Gli Unni giungono nell’Europa centrale.
3. Il re degli Unni decide di non saccheggiare Roma.
c) Odoacre teme la reazione di Zenone. d) Il papa incontra Attila.
2. Non viene nominato alcun imperatore d’Occidente.
4. Teodosio decide di dividere l’Impero in due parti.
2 Scrivi accanto a ogni data l’evento corrispondente. a) b) c) d) e) f)
II-III secolo: ...................................................................................................................................................................................... 395: ...................................................................................................................................................................................................... 410: ...................................................................................................................................................................................................... 452: ...................................................................................................................................................................................................... 476: ...................................................................................................................................................................................................... 1453: ...................................................................................................................................................................................................
3 Chi erano questi personaggi? Collega opportunamente la colonna di destra con quella di sinistra.
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a) Leone I
1. ultimo imperatore dell’impero Romano d’Occidente
b) Attila
2. re dei Visigoti
c) Alarico
3. pontefice che difese Roma dai barbari
d) Romolo Augustolo
4. re degli Unni
Incontro tra Leone il Grande e Attila (affresco di Raffaello, del 1514, Musei Vaticani).
Storia
Prima Settimana
La fine dell’Impero romano d’Occidente
Analisi del documento: la carta dell’Europa La carta raffigura gli spostamenti delle popolazioni barbariche all’interno del territorio dell’Impero all’inizio del V secolo. Come puoi notare i confini vennero attraversati più volte. Il fiume Danubio costituiva il limes naturale che un tempo l’esercito romano riusciva a difendere con efficacia.
4 Osserva attentamente la carta e rispondi alle seguenti domande. a) Chi giunge fino a Roma? b) Chi arriva invece a Ravenna? Roma: ........................................................................................................................................................................................................ Ravenna: .................................................................................................................................................................................................
5 Osserva attentamente la carta e metti una ✘ su VERO o FALSO. a) b) c) d) e) f)
La maggior parte delle invasioni giunge da sud. Visigoti e Ostrogoti si sono diretti verso la penisola italiana. L’Impero romano d’Oriente risente in minima parte delle invasioni. Gli Unni provengono da ovest. Angli e Sassoni si stabiliscono in Gallia. I Vandali conquistano le coste nordafricane.
V V V V V V
F F F F F F
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Geografia Prima Settimana
Orientarsi
Orientarsi significa sapere con precisione dove ci si trova rispetto a un punto di riferimento, per esempio capire in quale direzione bisogna andare per raggiungere un certo luogo. Per orientarsi occorre prima di tutto stabilire dove si trova il nord. Per questo può essere molto utile sapere che: 1) il SOLE – alle ore 12 il sole genera ombre rivolte verso nord. Per esempio se piantiamo nel terreno un bastone (gnomone), questo proietterà la sua ombra verso il nord; 2) la STELLA POLARE – di notte nel nostro emisfero (quando è sereno) è ben visibile una stella molto luminosa; è la stella polare che indica il nord; 3) il MUSCHIO – la parte rivolta a nord delle piante è generalmente coperta da muschio; 4) la BUSSOLA – è uno strumento il cui ago calamitato indica sempre il nord. Una volta stabilito dove si trova il nord, potremo facilmente collocare gli altri PUNTI CARDINALI (sud, est, ovest).
1 Completa in modo opportuno le seguenti affermazioni. a) b) c) d) e)
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Si dice Nord ma anche ........................................................................................................................................................... Si dice Occidente ma anche .............................................................................................................................................. Si dice Mezzogiorno ma anche ........................................................................................................................................ Si dice Levante ma anche ................................................................................................................................................... Nell’emisfero Nord, per orientarmi, di notte uso la ......................................................; di giorno uso il ................................................................. . Sempre posso usare la ................................................................. .
Geografia
Prima Settimana
Orientarsi
La Terra è una sfera leggermente schiacciata in corrispondenza dei Poli (Polo nord e Polo sud). Le semicirconferenze immaginarie che collegano i due poli sono dette MERIDIANI. Il meridiano fondamentale, di riferimento, è quello di Greenwich (da una località nei pressi di Londra). In totale i meridiani sono 360, 180 a est e 180 a ovest del Meridiano di Greenwich, tutti con la medesima lunghezza. Per mezzo di essi si misura la longitudine. Ci sono poi delle circonferenze immaginarie che corrono parallele tra loro in senso orizzontale, i PARALLELI. Il parallelo di riferimento è l’Equatore che divide la terra in due emisferi: l’emisfero Boreale o nord, e l’emisfero Australe o sud. In totale i paralleli sono 180, 90 a nord e 90 a sud dell’Equatore. Per mezzo di essi si misura la latitudine. L’insieme dei meridiani e dei paralleli forma il RETICOLATO GEOGRAFICO, una rete di linee immaginarie che permette di localizzare un punto sulla superficie terrestre, attraverso le coordinate geografiche (ad esempio, Roma ha coordinate 41° e 53’ nord e 12° e 30’ est). La terra non è solo idealmente percorsa dal reticolato geografico, ma anche da 24 fusi orari che la suddividono in altrettante zone.
2 Attribuisci i nomi corretti.
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Geografia
Orientarsi
Prima Settimana
3 Stabilisci le coordinate geografiche delle città indicate, come nell’esempio.
Roma 41° nord e 12° est Los Angeles .............................................................. New York .................................................................... Rio de Janeiro ......................................................... Londra .......................................................................... Il Cairo ...........................................................................
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Mosca ........................................................................... Bangkok ...................................................................... Pechino ........................................................................ Città del Capo ......................................................... Tokyo ............................................................................. Sydney .........................................................................
Geografia
Prima Settimana
Orientarsi
4 Risolvi l’enigma del volo Hai deciso di recarti a Londra per un viaggio di affari. Sul sito di una compagnia aerea italiana hai prenotato i biglietti. Al momento di ricontrollare l’avvenuto acquisto ti accorgi di una strana situazione: la durata del viaggio è 2 ore e 40 minuti, ma il volo di andata impiega un’ora e 40 minuti, quello di ritorno tre ore e 40 minuti. Come è possibile? Per aiutarti a risolvere l’enigma, ti diamo un consiglio:
Osserva con attenzione la carta qui sotto
Soluzione: ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................
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Seconda Settimana
Antologia La favola e la fiaba
Le tre figlie del Re Sai distinguere una favola da una fiaba? In genere, la prima si caratterizza per la presenza di animali che si muovono in una cornice verosimile, mentre la seconda contiene spesso elementi fantastici, come maghi e fate. Non sempre però è così facile riconoscerle. Ti propongo di leggere questi due brevi racconti e di provare a individuarne le caratteristiche fondamentali.
C’era una volta un re che, essendo molto vecchio e ormai vicino alla morte, decise di dividere il suo regno fra le sue tre figlie. Chiamò la sua primogenita e le chiese: – Quanto bene mi vuoi? – Ti amo come amo l’argento – rispose la primogenita. Il re fu molto felice di questa risposta e decise di donarle una parte del suo regno. Poi chiamò la secondogenita, le fece la stessa domanda e lei rispose: – Ti amo più di tutto, ti amo come amo l’oro. Il re, felice per la risposta, donò anche a lei una parte del suo regno. Infine chiamò la terzogenita. Alla domanda ella rispose: – Non mi piace dirti bugie, voglio essere sincera: ti amo come amo il sale. Il re si arrabbiò moltissimo per la risposta ricevuta, la cacciò, divise i suoi averi tra le prime due figlie mentre la terza se ne andò in un altro paese dove trovò lavoro come serva di un principe. Un giorno il principe organizzò una grande festa e invitò anche il re. La principessa preparò il pranzo. Quando tutto fu pronto, il principe diede inizio alla festa e tutti incominciarono a mangiare. C’era però qualcosa di strano nel cibo: mancava completamente il sale. Allora il principe fece chiamare la fanciulla per chiedere spiegazioni. Lei venne e disse: – Non ho usato il sale per far capire che esso è una delle cose più importanti al mondo. Il re capì solo allora quanto importante lui fosse per sua figlia. La principessa si riappacificò con il padre e visse felice e contenta.
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Antologia
Seconda Settimana
La favola e la fiaba
Il topo di campagna e il topo di città
Un giorno il topo di città andò a trovare il cugino di campagna. Questo cugino era di modi semplici e rozzi, ma amava molto il suo amico cittadino e gli diede un cordiale benvenuto. Lardo e fagioli, pane e formaggio erano tutto ciò che poteva offrirgli, ma li offrì volentieri. Il topo di città torse il lungo naso e disse: – Non riesco a capire, caro cugino, come tu possa tirare avanti con un cibo così misero. Vieni con me, e io ti farò vedere come si vive. Quando avrai trascorso una settimana in città, ti meraviglierai di aver potuto sopportare la vita in campagna! Detto fatto, i due topi si misero in cammino e arrivarono all’abitazione del topo di città a notte tarda. – Desideri un rinfresco, dopo un viaggio così lungo? – domandò con cortesia il topo di città; e condusse l’amico nella grande sala da pranzo. Qui trovarono i resti di un ricco banchetto e si misero subito a divorare dolci, marmellata e tutto quello che c’era di buono. A un tratto udirono dei latrati. – Che cos’è questo? – chiese il topo di campagna. – Oh, sono soltanto i cani di casa – rispose l’altro. – Soltanto! – esclamò il topo di campagna. – Non amo questa musica, durante i pasti. In quell’istante si spalancò la porta ed entrarono due enormi mastini: i due topi ebbero appena il tempo di saltar giù e di correre fuori. – Addio, cugino! – disse il topo di campagna. – Come! Te ne vai così presto? – chiese l’altro. – Sì – replicò il topo di campagna: – Meglio lardo e fagioli in pace che dolci e marmellata nell’angoscia. È meglio vivere in santa pace una vita modesta, che vivere nel lusso sempre fra i batticuori.
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Antologia
Seconda Settimana
Analisi e comprensione del testo
1 Quale dei due racconti è una favola? a) Il primo. b) Il secondo.
c) Entrambi. d) Nessuno dei due.
2 Quale dei due racconti è una fiaba? a) Il primo. b) Il secondo.
c) Entrambi. d) Nessuno dei due.
3 La terza figlia del re (nel primo racconto) è: a) un’ingrata. b) imprecisa.
c) non si può dire. d) affezionata al padre.
4 Che cosa significa “Meglio lardo e fagioli in pace che dolci e marmellata nell’angoscia”? a) b) c) d)
È meglio vivere con poco, ma essere tranquilli. I dolci sono buoni, ma provocano disturbi. Il lardo e i fagioli si ottengono più facilmente dei dolci e della marmellata. Il topo di campagna preferisce il salato al dolce.
5 A cosa paragonano il padre le tre figlie? ....................................................................................................................... ........................................................................................................................ ........................................................................................................................
6 Individua a quale racconto appartengono le seguenti parole e trova per ognuna di esse un sinonimo: Le tre figlie del re
Il topo di campagna e il topo di città
Sinonimo
a) mastini b) primogenita c) latrati d) lusso e) averi f) misero g) lardo
7 Quale spiegazione dà la principessa per avere cucinato cibo insipido? ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................
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Antologia
Seconda Settimana
Analisi e comprensione del testo
8 Quali di questi elementi è tipico della favola? a) La presenza di elementi scientifici. b) L’ambientazione in campagna.
c) La presenza di animali. d) La presenza di principi e principesse.
9 Quali di questi elementi è tipico della fiaba? a) La presenza di elementi scientifici. b) L’ambientazione in campagna.
c) La presenza di animali. d) La presenza di principi e principesse.
10 Quali elementi accomunano i due racconti? ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... .......................................................................................................................
Questi racconti fanno capire che non bisogna mai fermarsi alla superficie, perché andando in profondità si scoprono particolari importanti. E tu, cosa hai imparato leggendo questi brani? ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... .......................................................................................................................
Il puzzle della fiaba
SCRIVERE UNA FIABA
Scegli almeno un elemento per categoria tra quelli indicati qua sotto e componi una fiaba (lunghezza minima del testo 15 righe). PROTAGONISTI La regina stolta La bambina gigantesca Il cacciatore di sogni Il fabbro senza lingua Il re senza denti
ANTAGONISTI Il gigante senza braccia La gallina cesarina La strega dai mille colori Il dottor brigante Il signor no
LUOGHI
MEZZI MAGICI Il succo del sonno L’anello dei desideri Il mantello dell’invisibilità La lampada indovina La pulce profumata
AIUTANTI DEL BENE L’ape Mirella La fata Celestina Il folletto rubacuori Frate indovino Lo sciamano Serafino
AIUTANTI DEL MALE
L’isola deserta La cima tempestosa La città senza regole Il fiume lento La landa desolata Malibù, la fattucchiera Cornelia, la zappatrice La strega del nord Il drago verde Il serpente a sonagli
1. Hai trovato interessanti questi racconti? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 molto). 2. Hai imparato qualcosa di nuovo? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 3. Hai trovato difficili questi brani? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto).
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ica
Grammat Seconda Settimana
Il verbo (parte II)
Una particolare categoria di verbi sono i cosiddetti “verbi di servizio”, chiamati così perché svolgono una funzione di aiuto rispetto ad altri verbi. Si possono dividere in: • ausiliari = essere e avere. Sono utilizzati per dare origine ai tempi composti e alle forme del passivo. Es. I nonni sono stati invitati alla festa di compleanno; Giorgio ha trovato un porcino nel bosco. • servili = potere, volere, dovere, sapere, solere e altri simili. Precedono un verbo all’infinito, attribuendogli un significato particolare. Es. Il tema in classe deve essere consegnato entro tre ore; Carla sa nuotare benissimo. • fraseologici = continuare a, cominciare a, smettere di, stare per, accingersi, preferire e altri simili. Si uniscono a un verbo per indicare il modo in cui si svolge l’azione. Es. Smise di nevicare improvvisamente; Con l’arrivo dell’inverno cominciò a fare freddo. ATTENZIONE! Ausiliari, servili e fraseologici perdono queste funzioni quando sono utilizzati come verbi autonomi. Es. Preferisco la montagna al mare; L’allenamento cominciò in orario; Marco non sa niente di meccanica.
1 In quale delle seguenti frasi essere o avere svolgono la funzione di ausiliare? a) b) c) d) e) f)
L’auto di papà è pronta per la revisione. Il cane ha fiutato l’odore di selvaggina. La zia è arrivata con l’aereo proveniente da Olbia. Si dice che i gatti abbiano sette vite. Daniele ha visto Antonio in compagnia di due amiche. Luigi è nostro nipote.
2 Indica se le seguenti frasi contengono verbi servili o fraseologici. Servili a) Preferisco nuotare a correre. b) Posso venire con te al cinema? c) Il tempo sta per cambiare. d) Anna vuole imparare a pattinare sul ghiaccio. e) Smettila di ridere! f) Mirko dovrebbe sistemare in fretta la sua camera. g) Gianluca è solito studiare subito dopo pranzo. h) Mia sorella cominciò a preoccuparsi poiché ritardavo.
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Fraseologici
a
Grammatic
Seconda Settimana
Il verbo (parte II)
3 In quali delle seguenti frasi potere, volere e dovere sono usati come verbi servili? In quali, invece, come verbi autonomi? Servili
Autonomi
a) Ritengo che tu mi debba delle scuse. b) Mi scusi, ma proprio non posso. c) Luca può giocare anche tutta la partita perché si è allenato con costanza. d) Dovrei comprare un nuovo paio di scarponi da montagna per l’escursione sul ghiacciaio. e) Non voglio confusione durante la mia assenza! f) Marta vorrebbe uscire con gli amici quasi tutte le sere.
Come abbiamo già detto, la lingua italiana ha sette modi verbali: quattro finiti e tre indefiniti. • Modi finiti: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo. • Modi indefiniti: infinito, participio, gerundio. Ogni modo ha particolari caratteristiche di significato e si articola in diversi tempi verbali: MODI FINITI
CARATTERISTICHE
TEMPI VERBALI
Indicativo: (8 tempi verbali)
è il modo della realtà. Esprime fatti del presente, del passato o del futuro. Es. Giorgio gioca a basket.
Tempi semplici: presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice. Tempi composti: passato prossimo, trapassato remoto, trapassato prossimo, futuro anteriore.
Congiuntivo: (4 tempi verbali)
è il modo della possibilità. Esprime desiderio, consiglio, ordine, dubbio, ipotesi. Es. Sebbene ci fosse poco sole, Antonio andò ugualmente in spiaggia.
Tempi semplici: presente, imperfetto. Tempi composti: passato, trapassato.
Condizionale: (2 tempi verbali)
è il modo della possibilità che una cosa avvenga ma solo a certe condizioni (di qui il nome). Es. Se avessi saputo cosa fare, l’avrei fatto sicuramente.
Tempo semplice: presente. Tempi composti: passato.
Imperativo: (1 tempo verbale)
è il modo che esprime un comando o un divieto. Es. Fai prima gli esercizi e poi lo stretching. ATTENZIONE! L’imperativo negativo si esprime con non + infinito. Es. Non toccare la marmitta della moto quando è calda.
Tempo semplice: presente.
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Grammatic
a
Seconda Settimana
Il verbo (parte II)
MODI INDEFINITI
CARATTERISTICHE
TEMPI VERBALI
Infinito: (2 tempi verbali)
esprime il semplice significato del verbo. Es. Amare, giocare, cantare.
Tempo semplice: presente. Tempo composto: passato.
Participio: (2 tempi verbali)
ha le caratteristiche sia di un verbo (1) che di un aggettivo (2). Come verbo esprime un’azione o un modo di essere, come aggettivo svolge funzione di attributo. Es. Appresa la notizia della vittoria, tutti cominciarono a festeggiare (1); il calcio è il mio sport preferito (2).
Tempi semplici: presente, imperfetto. Tempi composti: passato, trapassato.
Gerundio: (2 tempi verbali)
esprime un evento, un’azione o uno stato in rapporto con un altro evento presente nella proposizione principale. Il rapporto può essere di causa, mezzo, modo, tempo. Es. Essendo molto stanchi (causa), ci addormentammo subito.
Tempo semplice: presente. Tempi composti: passato.
4 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. a) b) c) d) e) f)
Il congiuntivo è il modo della realtà. Il participio può svolgere la funzione di verbo o di aggettivo. L’imperativo negativo si esprime con non + participio. Il semplice significato del verbo è espresso dall’infinito. Comandi e divieti sono espressi dal condizionale. Il gerundio è un modo che si articola in 4 tempi.
5 Indica in quale frase è presente un verbo di modo imperativo. a) b) c) d)
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Mi piacerebbe che fossi meno impulsivo. Il generale ordinò ai suoi uomini di ritirarsi. Ti consiglio vivamente di ascoltare prima di parlare. Per favore, non calpestare il prato!
V V V V V V
F F F F F F
a
Grammatic
Seconda Settimana
Il verbo (parte II)
6 Trasforma le seguenti forme dell’infinito presente in quelle del gerundio (presente o passato). a) b) c) d)
Cuocere = ............................................................................................................ (gerundio presente). Stare = ................................................................................................................... (gerundio passato). Correre = .............................................................................................................. (gerundio presente). Avere = .................................................................................................................. (gerundio passato).
7 Completa le seguenti frasi aggiungendo le forme verbali suggerite, come nell’esempio. funzioni a) Speriamo che ........................................................ tutto alla perfezione (verbo funzionare: modo congiuntivo, tempo presente). b) Se potessimo ........................................................ subito in tuo aiuto (verbo venire: modo condizionale, tempo presente). c) Se ........................................................ del tuo arrivo, sarei venuto a prenderti in stazione (verbo sapere: modo congiuntivo, tempo trapassato). d) ........................................................ pure, l’aspettavamo tutti! (verbo entrare: modo congiuntivo, tempo presente). e) Vuoi che ti ........................................................ a fare i compiti? (verbo aiutare: modo congiuntivo, tempo presente).
L’angolo dell’ortografia: il troncamento e l’elisione Il troncamento è la caduta di una vocale o di una sillaba alla fine di una parola (che può avvenire anche quando la parola successiva inizia per consonante). L’elisione è l’uso dell’apostrofo tra due parole (la prima deve finire per vocale e la seconda deve iniziare per vocale). Il troncamento è obbligatorio: 1) con dottore, signore, ingegnere, suora e un nome proprio: suor Giovanna; dottor Colombo; 2) con uno e i suoi composti (nessuno, qualcuno, ciascuno, alcuno ecc.): nessun altro; ciascun bambino; 3) con tale, quale e il verbo essere: qual è; tal è; 4) con quello, bello e santo: San Luca; quel cane. ATTENZIONE in particolare a queste eccezioni (sono troncamenti che vogliono l’apostrofo!): 1) po’ (= poco); 2) cinque verbi all’imperativo: da’, di’, fa’, sta’, va’ (che stanno per dai, dici, fai, stai, vai). L’elisione è obbligatoria: 1) con gli articoli singolari UNA, LO, LA e con le preposizioni articolate formate da lo e la (es. dell’, nell’): un’amicizia; l’ozio; dell’uomo; nell’indice ecc; 2) con alcuni aggettivi come bello/a, santo/a, questo/a, quello/a: Sant’Ugo; quest’anno; quell’erba; 3) in espressioni come mezz’ora, senz’altro, quattr’occhi ecc. 4) con CI, DOVE e COME davanti al verbo essere: c’è; dov’è; com’è. ATTENZIONE in particolare a: tutt’uno ma non tuttuno; tutt’oggi ma non tuttoggi; tutt’altro ma non tuttaltro; tuttora ma non tutt’ora.
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Grammatic
a
Il verbo (parte II)
Seconda Settimana
CACCIA ALL’ERRORE! In ogni frase ci sono due parole scritte unitamente come se fossero una parola sola. Riscrivi nell’apposito spazio le due parole distinte, separandole con l’apostrofo. a) Nellarea sciistica delle Dolomiti ci sono moltissime piste. ..........................................................................................................................................................
b) Non sono daccordo con te. ..........................................................................................................................................................
c) Basterebbe allenarsi mezzora al giorno per essere sempre in forma. ..........................................................................................................................................................
d) Giacomo e Luigi non sinteressano mai della mia situazione. ..........................................................................................................................................................
e) Simone ha già letto unaltra pagina. ..........................................................................................................................................................
f)
Ho deciso che questinverno andrò spesso a pattinare. ..........................................................................................................................................................
g) Mia nonna ogni settimana fa una visita nella chiesa di Santangelo. ..........................................................................................................................................................
h) Nella chiesa di San Clemente, a Roma, c’è unantica iscrizione. ..........................................................................................................................................................
i)
Oggi Carlo ha avuto proprio una bellidea.
j)
Matteo parteciperà senzaltro alle gare.
.......................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................
LO SBADATO! Nelle seguenti frasi c’è una coppia di parole tra le quali è richiesto un troncamento. Trascrivila, senza inserirvi l’apostrofo. a) Nessuno ragazzo ha svolto i compiti in modo corretto. ..........................................................................................................................................................
b) Suora Elisabetta ha una borsa piena di doni per i suoi bambini. ..........................................................................................................................................................
c) La chiesa di Roma è dedicata a Santo Pietro. ..........................................................................................................................................................
d) Il buono pane di mio nonno è noto in tutto il paese. ..........................................................................................................................................................
e) Giacomo è proprio un buono uomo. ..........................................................................................................................................................
f)
Nelle vacanze di Natale è previsto bello tempo. ..........................................................................................................................................................
g) Amedeo crede di essere uno asino, ma non è vero. ..........................................................................................................................................................
h) Nessuno ostaggio sarà liberato prima di pagare il riscatto. ..........................................................................................................................................................
i)
Ciascuno ragazzo deve portare l’autorizzazione dei genitori.
j)
Abbiamo dormito per due sere al Grande Hotel.
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Storia L’impero bizantino e il tentativo di riunificazione dell’Impero
Seconda Settimana
1 Completa il testo inserendo le parole mancanti, scegliendole tra quelle di seguito indicate. viceré • Ravenna • Giustiniano • riunificare • Belisario • Vandali • Ostrogoti • Teodorico • 553 • Oriente • religioso • 527 • Bisanzio • diritto Mentre a ovest i regni romano-germanici avevano preso il posto dell’Impero romano d’Occidente, in .. l’impero bizantino con capitale Costantinopoli (o .............................) prosperava grazie al potere incontrastato dell’imperatore che si presentava al tempo stesso come capo politico e ................. ................ . Di particolare rilievo fu il regno di .......................................... che governò dal ............... al 565. L’imperatore, uomo ambizioso e appassionato del potere aveva intuito che uno Stato forte aveva bisogno di leggi autorevoli. Così ordinò ai giuristi bizantini di raccogliere le leggi romane in un’opera passata alla storia come Codice di Giustiniano (Corpus Iuris Civilis, cioè “raccolta del diritto civile”). Il Codice di Giustiniano ebbe il merito di disporre in modo ordinato e sistematico il meglio delle leggi della giurisprudenza romana che, altrimenti, sarebbero andate perse o dimenticate: ancora oggi quest’opera viene considerata fondamentale per la storia del ................................... . Ma il grande sogno dell’imperatore era quello di .............................. l’Impero, riconquistando i territori appartenuti all’ex Impero romano d’Occidente. L’esercito bizantino, capeggiato dal generale .......................................... sconfisse i ............................... che occupavano l’Africa settentrionale per poi sbarcare in Italia dove si scontrarono con gli .............................. che occupavano la penisola. La guerra, nota con il nome di greco-gotica (535 – ...............), si rivelò lunga e sanguinosa a causa della tenace resistenza ostrogota. La popolazione era stata messa a dura prova dal conflitto e dalla fame e dovette subire l’imposizione di pesanti tributi da parte di Costantinopoli. Giustiniano nominò capo del regno bizantino in Italia un esarca cioè un ............................ che pose la capitale a .........................................., città che aveva già conosciuto una fioritura economica e culturale come capitale ostrogota del regno di .......................................... . .....................................
Il metodo dello storico: la datazione e la periodizzazione Saper collocare gli avvenimenti nel tempo è una delle competenze fondamentali dello storico. È, perciò, importante avere un punto di riferimento da cui partire per determinare un “prima” e un “dopo”. Nel mondo occidentale si usa come riferimento la nascita di Cristo (anno 0). Gli anni che seguono questo evento si indicano con la sigla d.C. (dopo Cristo), mentre quelli che lo precedono con a.C. (avanti Cristo). La scoperta dell’America, per esempio, avviene sul finire del XV secolo, esattamente nel 1492 d.C., cioè 1492 anni dopo la nascita di Cristo. Per convenzione i secoli si indicano con i numeri romani. ATTENZIONE! I secoli d.C. iniziano sempre con la cifra 1 e finiscono con la cifra 0, mentre quelli a.C. iniziano sempre con la cifra 0 e terminano con la cifra 1.
Es.
secolo
a.C. inizio/fine
d.C. inizio/fine
I secolo
100 – 1
1 – 100
V secolo
500 – 401
401 – 500
X secolo
1000 – 901
901 – 1000
XV secolo
1500 – 1401
1401 – 1500
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Storia
L’impero bizantino e il tentativo di riunificazione dell’Impero
Seconda Settimana
2 Collega opportunamente la colonna di destra con quella di sinistra. a) secolo
1. 365 giorni
b) giorno
2. 1000 anni
c) lustro
3. 7 giorni
d) anno
4. 100 anni
e) settimana
5. 5 anni
f) millennio
6. 24 ore
3 Inserisci le seguenti date sulla linea del tempo: la distanza tra due linee azzurre corrisponde a 100 anni. 1000 a.C. / 400 d.C. / 750 d.C. / 200 a.C. / 1000 d.C. / 350 a.C. / 500 a.C. / 900 a.C. d.C.
a.C. 0
4 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE, ovvero se indicano situazioni possibili o impossibili. a) b) c) d)
Lapo nasce nel 1250 d.C. e muore nel 1180 d.C. Claretta nasce nel 1888 d.C. e muore nel 1950 d.C. Sebastiano nasce nel 23 a.C. e muore nel 48 d.C. Walter nasce nel 15 d.C. e muore nel 34 a.C.
5 Quando inizia un secolo? Quando finisce? Scrivi la data d’inizio e di fine negli appositi spazi. a) IV secolo d.C.: inizio ............................................. fine ................................................ b) II secolo a.C.: inizio ............................................ fine ................................................ c) XIV secolo d.C.: inizio ............................................. fine ................................................ d) XVI secolo a.C.: inizio ............................................. fine ................................................ Costantinopoli: attuale Istanbul.
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Geografia Le carte geografiche
Seconda Settimana
Lo studio della geografia comporta non solo la conoscenza degli elementi fisici, politici ed economici della terra, ma anche e soprattutto la capacità di localizzare, cioè di collocare nello spazio, tutti questi elementi. Non ha senso conoscere la geografia fisica (i monti, i mari, i laghi, i fiumi ecc.) e nemmeno quella politica (i confini degli stati, le regioni, le città ecc.) senza sapere dove si trova un monte, una città, un confine. Inoltre risulta più facile ricordare i dati geografici se si conosce anche la loro posizione. Lo strumento indispensabile per questo lavoro di localizzazione è la carta geografica, cioè una rappresentazione grafica e simbolica della superficie della terra in piano e rimpicciolita rispetto alla realtà. Possiamo distinguere le carte in base agli elementi del territorio che vengono evidenziati nella loro rappresentazione della realtà. I principali esempi di carta sono: • le carte generiche che rappresentano genericamente la terra o una parte di essa; • le carte politiche che rappresentano soprattutto le suddivisioni politico-amministrative degli stati (stati, confini, regioni, città ecc.); • le carte storiche che riproducono la situazione di una zona o di uno stato in un determinato periodo e spesso evidenziano luoghi importanti (sedi di battaglie, di scontri politico-religiosi o di congressi e trattati); • le carte fisiche che rappresentano soprattutto gli elementi della geografia fisica (monti, laghi, fiumi, mari, pianure ecc.). Mare della Groenlandia
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ISLANDA
OCEANO ATLANTICO Carta generica dell’Islanda.
Carta fisica della Svizzera.
Carta politica dell’Europa centrale.
Carta storica: le guerre persiane.
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Geografia
Seconda Settimana
Le carte geografiche
Le carte geografiche sono anche distinte in base alla scala, cioè al rapporto che hanno con la realtà: la scala definisce la riduzione applicata nel passaggio dalle misure reali alla rappresentazione sulla carta. 1 centimetro (cm) rappresentato sulla carta
La scala si definisce in base a un rapporto numerico:
1:10.000
CORRISPONDE A
10.000 centimetri (cm) Le piante e le mappe nella realtà hanno una scala grandissima, cioè da 1:10 a 1:10.000. Sono rappresentazioni di case (rappresentazioni dei locali), di città (vie, piazze, parchi), di piccoli campi in campagna (per opere tecniche).
ESPLORANDO LE CARTE GEOGRAFICHE Sempre in ambito fisico ci sono una serie di carte che evidenziano aspetti più specifici: • le carte idrografiche che evidenziano le acque presenti in una zona (fiumi, laghi mari ecc.); • le carte orografiche che evidenziano, in particolare, i rilievi montuosi attraverso diversi procedimenti quali, ad esempio, le tinte altimetriche (le regioni pianeggianti sono, generalmente, verdi; le montagne hanno diverse gradazioni di marrone ecc.); • le carte geologiche che rappresentano soprattutto la composizione dei terreni, riportata con colori e simboli diversi (le rocce, le loro caratteristiche; giacimenti minerali e fossili ecc.); • le carte etnografiche che rappresentano la distribuzione dell’uomo su un determinato territorio.
Carta etnografica delle popolazioni germaniche (50 d.C.).
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Carta orografica della Valle d’Aosta.
Geografia
Seconda Settimana
Le carte geografiche
1 Osserva questa pianta di parte della zona 5 di Milano tratta da ‘Google Maps’. Quali informazioni puoi trarre consultando una carta di questo tipo? .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... .................................................................... ....................................................................
Le carte topografiche hanno una grande scala, compresa fra 1:10.000 e 1:200.000, sono utilizzate soprattutto per fini turistici ed escursionistici (carte di centri turistici per rilevare gli alberghi e i principali servizi, carte escursionistiche, sciistiche, cicloturistiche che rappresentano sentieri, piste ecc.).
Carta sciistica di Ortisei.
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Geografia
Le carte geografiche
Seconda Settimana
2 Osserva questa carta escursionistica del Monte Rosa e prova a costruirne una legenda, che riporti i principali elementi. ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... .......................................................................................
Le carte corografiche hanno, invece, una scala media, cioè da 1:200.000 a 1:1.000.000, e sono usate soprattutto come carte stradali. Uno degli atlanti stradali più diffuso in Italia è l’Atlante stradale del Touring Club Italiano che presenta carte (suddivise in pagine) che raffigurano tutto il territorio italiano.
3 Quali vie di comunicazione (es. statali) puoi trovare su questa carta corografica tratta dal programma ‘Microsoft AutoRoute 2002’? ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ...................................................................................
Cosa rappresentano secondo te le sigle A4, A51, A1 ecc.? ................................................................................... ................................................................................... ..................................................................................
E le sigle SP30, SP203? .................................................................................. .................................................................................. ..................................................................................
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Geografia
Seconda Settimana
Le carte geografiche
Le carte geografiche in senso stretto hanno invece una scala piccola, superiore a 1:1.000.000, e sono usate per scopi storici, scientifici, geografici, militari.
Carta geografica (storica). L’Italia nel 1843.
4 Osserva la carta dell’Italia e rispondi alle seguenti domande. a) L’Italia del 1843 era unita? ................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................
b) Quali erano le città più importanti? ................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................
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Terza Settimana
Antologia Il testo descrittivo
Il panda gigante Hai mai provato a scrivere una descrizione? Ci sono diverse possibilità; si può descrivere qualcosa in modo assolutamente oggettivo, oppure da un punto di vista soggettivo. Un testo enciclopedico, ad esempio, descrive in modo totalmente oggettivo. Ti propongo di leggere questa descrizione del panda gigante e di provare a individuarne le caratteristiche fondamentali. Il panda gigante (il cui nome scientifico è Ailuropoda melanoleuca) è un grosso orso bianco e nero. Il muso presenta grandi macchie nere attorno agli occhi, che sono rotondi e di colore molto scuro. È lungo 120-150 centimetri, il suo peso varia dai 75 ai 160 kg e può raggiungere i trent’anni di vita. La maggior parte del torace e del muso è bianca; sono invece neri la schiena, le orecchie, le zampe e il suo mantello. Quando è in pericolo si arrampica sugli alberi, così le parti nere della pelliccia si confondono con i tronchi scuri dell’albero. Non ha una buona vista, ma le mascelle sono talmente potenti da riuscire a triturare il metallo. La zampa del panda è costituita da cinque dita più il pollice, un sesto dito che è in realtà un osso del polso modificato: quest’osso, con l’evoluzione, si è allungato e ingrandito, ed è dotato di muscolatura propria. Quando il panda gigante fu visto per la prima volta in Cina, gli scienziati pensarono di inserirlo, con il panda rosso, nella famiglia dei procioni. Ma, confrontando i geni tra specie, hanno deciso di collocarlo nella famiglia degli orsi. I panda giganti vivono nelle foreste di bambù sulle montagne, tra i 1800 e i 3000 metri d’altitudine nella Cina occidentale. Poiché il bambù raramente cresce oltre i 3500 metri, il panda non cerca di andare più in alto. In questi luoghi si trovano foreste temperate, con vegetazione sempreverde, dove il clima è generalmente umido e freddo. È classificato come carnivoro predatore, ma si differenzia dalla maggior parte degli altri carnivori, perché, paradossalmente, non mangia carne. È teoricamente onnivoro, come i suoi parenti orsi, ma in pratica si nutre esclusivamente di bambù, che rappresenta il 99% della sua dieta, infatti ne consuma oltre 15 kg al giorno. Non disdegna di cibarsi di piccoli animali quali lucertole, pesci e roditori, ed è anche molto ghiotto di latte. Il debole apporto energetico di una dieta così povera spiega perché il panda è costretto a mangiare tutto il giorno. Per non riempirsi inutilmente il panda seleziona quello che mangia, prediligendo le foglie e gli steli di bambù. Quando mangia, generalmente, sta seduto; non si arrampica sugli alberi per procurarsi il cibo, bensì per riposare o, altre volte, per mandare richiami ai suoi simili. (Da www.maialino.it)
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Antologia
Terza Settimana
Analisi e comprensione del testo
1 L’autore del brano vuole: a) b) c) d)
comunicarci i suoi sentimenti nei confronti dell’animale descritto. fornirci informazioni precise e scientifiche sul panda. descrivere il carattere del panda. convincerci a comprare un panda come animale domestico.
2 Nel brano prevalgono: a) periodi chiari e brevi. b) periodi lunghi e complessi.
c) frequenti domande retoriche. d) lunghi discorsi indiretti.
3 Nel brano sono contenute alcune espressioni tipiche del linguaggio scientifico. Individuale nel seguente elenco (Attenzione! Le risposte corrette sono tre). a) b) c) d)
Ghiotto di latte. Apporto energetico. Famiglia degli orsi. Le parti nere della pelliccia.
e) f) g) h)
Trent’anni di vita. Piccoli animali. Ailuropoda melanoleuca. Mangiare tutto il giorno.
4 In base alle informazioni presenti nel brano, prova a compilare una “carta d’identità” dell’animale descritto. Nome Nome scientifico Famiglia Lunghezza Peso Aspetto fisico Habitat Alimentazione
5 Le macchie nere del panda gli consentono di: a) b) c) d)
sembrare più simpatico. riconoscere altri individui della sua specie. mimetizzarsi fra gli alberi. arrampicarsi sugli alberi.
6 Una zampa del panda ha: a) b) c) d)
cinque dita. nessun dito. sei dita. cinque dita più il pollice, cioè un osso del polso modificato.
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Antologia
Terza Settimana
Analisi e comprensione del testo
7 Il panda è stato visto per la prima volta in: a) Cina. b) Europa.
c) America. d) Africa.
8 Perché gli scienziati hanno deciso di inserire il panda nella famiglia degli orsi? a) b) c) d)
Perché non hanno avuto nessun’altra idea. Per una somiglianza fisica. Perché i suoi geni sono simili a quelli degli orsi. Perché ha quattro zampe.
9 L’espressione “non disdegna di cibarsi” significa: a) b) c) d)
non rifiuta di mangiare. non vuole mangiare. non è abituato a mangiare. non desidera mangiare.
Questo racconto fa capire che ci sono casi in cui è fondamentale essere precisi e rigorosi. Questo vale non solo per una descrizione, ma anche nella vita. E tu, cosa hai imparato leggendo questo brano? ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... .......................................................................................................................
Giochiamo a descrivere
Scrivere una descrizione oggettiva e una soggettiva Ora scrivi una descrizione oggettiva di almeno 10 righe sul tuo animale preferito (immagina di scrivere per un’importante enciclopedia), e poi fanne una descrizione soggettiva, sempre di almeno 10 righe (immagina di dover convincere i tuoi genitori a comprarti quell’animale). Ricorda che nella descrizione oggettiva devi dare informazioni chiare e precise, cercando di utilizzare le parole tipiche del linguaggio scientifico con periodi brevi e chiari, mentre nella descrizione soggettiva devi esprimere le emozioni e i sentimenti che provi nei confronti dell’animale e descriverne il carattere. 1. Hai trovato interessante questo racconto? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 2. Hai imparato qualcosa di nuovo? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 3. Hai trovato difficile questo brano? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto).
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Grammat
ica
L’articolo e il nome
Terza Settimana
L’articolo è una parte variabile del discorso, che serve a introdurre un nome. Il suo genere e il numero concordano con il nome a cui si riferisce. Gli articoli si dividono in determinativi (il, lo, la, i, gli, le); indeterminativi (un, uno, una) e partitivi (del, della, dei, degli, delle).
1 Nelle frasi seguenti sottolinea in rosso gli articoli determinativi, in blu gli indeterminativi e in verde i partitivi. a) Il cane di Lucia è molto socievole. b) Luca è stato morso da un cane che non aveva mai visto prima. c) Ieri, al cinema, ho visto un film bellissimo. d) La mia sorellina ha dei bellissimi capelli. e) Pierino è andato a comprare del pane.
f) g) h) i) j)
Le farfalle tropicali hanno dei colori molto vivaci. Lo zio di Nicola è un importante banchiere. Giulia ha bisogno di un litro di latte per la torta. Vuoi del latte nel tè? Giuseppe è molto abile a lavorare il legno.
2 Inserisci l’articolo determinativo corretto. a) b) c) d) e)
xilofono gnocchi psicologo gesto perle
f) g) h) i) j)
pneumatico gomma foglie mani corso
3 Inserisci l’articolo indeterminativo corretto, mettendo l’apostrofo dove è necessario. a) b) c) d) e)
orso palla zaino vacanza amica
f) g) h) i) j)
festa uovo affresco pantofola oca
Il nome è una parte variabile del discorso, che è usata per indicare una persona, un animale, una cosa, un concetto o un sentimento. I nomi possono variare per genere (maschile o femminile; es.: gatto-gatta) e numero (singolare o plurale; es.: gatto-gatti).
4 Scrivi il plurale dei seguenti nomi. a) b) c) d) e)
collega chimico spiaggia ragazza margine
f) g) h) i) j)
città superficie spazio collegio sacco
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Grammatic
a
Terza Settimana
L’articolo e il nome
5 Nel brano seguente sottolinea in rosso i nomi maschili e in blu quelli femminili. Mowgli non aveva mai visto una città indiana e questa, benché fosse poco più di un cumulo di rovine, appariva ancora magnifica e grandiosa. Un re l’aveva costruita molto tempo prima su una piccola collina. Si distinguevano ancora le strade di pietra che conducevano alla porta distrutta, dove le ultime schegge di legno pendevano dai cardini consunti e arrugginiti. Alberi erano cresciuti dentro e fuori le mura; i merli erano crollati e diroccati e i rampicanti selvatici uscivano dalle finestre delle torri formando folti cespugli contorti sui muri. (Da R. Kipling, Il libro della giungla)
I nomi, in base al loro significato, possono essere divisi in: PROPRI
Indicano persone, animali o cose ben determinati, si scrivono con la lettera maiuscola.
Es. Giorgio, Italia, Fido.
COMUNI
Indicano persone, animali o cose in modo generico.
Es. cane, scuola.
INDIVIDUALI
Indicano una singola persona, un animale o una cosa. Possono essere singolari o plurali.
Es. albero, insetti.
COLLETTIVI
Indicano un gruppo o un insieme di persone, animali o cose.
Es. bosco, sciame.
CONCRETI
Indicano qualcosa che si può vedere, ascoltare, toccare ecc.
Es. ferro, roccia.
ASTRATTI
Indicano un concetto, un’idea, un sentimento ecc.
Es. amore, libertà.
6 Individua e correggi gli errori nell’uso delle lettere maiuscole, nelle seguenti frasi. a) b) c) d) e) f)
I Romani sono un popolo molto antico del lazio. Lucia ha alcuni amici Romani. Hai avvisato marco della festa di sabato? Massimo possiede molti Marchi Svizzeri. I fazzoletti sono nel cassetto di camilla. Quest’anno andremo in vacanza con i rossi.
g) La Rosa è un fiore molto delicato. h) Hai parlato con rosa del tuo problema? i) Per i cristiani le feste più importanti dell’anno sono la pasqua e il natale. j) Il presidente della repubblica ha pronunciato il suo messaggio al Popolo Italiano.
7 Abbina a ciascun nome individuale il collettivo corrispondente. a) mucca
1. branco
b) nave
2. bosco
c) ape
3. esercito
d) uccello
4. flotta
e) lupo
5. stormo
f) alunno
6. mandria
g) albero
7. scolaresca
h) soldato
8. sciame
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a
Grammatic
Terza Settimana
L’articolo e il nome
8 Gli stessi nomi possono essere concreti o astratti a seconda del contesto in cui si trovano. Sottolinea i nomi in corsivo, in rosso quando sono astratti, in blu quando sono concreti. a) Il conferenziere ha perso più volte il filo del discorso. b) Alla mamma serve del filo rosso. c) Maria studia legge all’università. d) Il governo ha approvato una nuova legge. e) La freccia colpì il soldato in prima linea. f) Marco ha molte frecce al proprio arco.
g) Il taglio di Lucia era molto profondo. h) Paola ha dato un taglio netto al passato. i) Ogni anno viene assegnato il premio Nobel per la medicina. j) La mamma è andata in farmacia per comprare una medicina per Filippo.
I nomi si possono anche dividere in: PRIMITIVI
Sono nomi che non derivano da nessun altro nome.
Es. cane.
DERIVATI
Sono nomi che derivano da un altro nome e hanno un significato diverso dal nome primitivo da cui derivano.
Es. canile.
ALTERATI
Sono nomi che derivano da un altro nome e hanno un significato simile a quello del nome primitivo da cui derivano. Ne esistono 4 tipi: diminutivi, vezzeggiativi, accrescitivi, peggiorativi.
Es. cagnolino, cagnetto, cagnone, cagnaccio.
COMPOSTI
Sono nomi formati dall’unione di due o più parole.
Es. pescecane.
N.B. Il plurale dei nomi composti segue regole diverse a seconda delle parole che li compongono: nome + nome = plurale del secondo termine = cavolfiori; nome + aggettivo = plurale di entrambi = casseforti; aggettivo + nome = plurale del secondo = francobolli; verbo + nome = plurale del secondo termine se è maschile singolare = parafanghi, altrimenti rimane invariato al plurale = cavatappi; verbo + verbo = invariabili entrambi = lasciapassare; avverbio + verbo = invariabili entrambi = benessere; aggettivo + verbo = invariabili entrambi = quietovivere; preposizione + nome = plurale del secondo termine = sottopassaggi; più parole = invariabili, in genere = nontiscordardimé. In caso di dubbio controlla sempre sul vocabolario.
9 Sottolinea in rosso i nomi alterati e in blu quelli derivati. a) In libreria non ho trovato quel libricino che mi h) Il frutteto di nonna Eugenia è pieno di mele. i) Il fratellino di Simone è appena nato. avevi chiesto. b) Anche gli alpinisti più esperti evitano quella j) Marcello mangia un uovo sodo col cucchiaino. zona per i suoi pericolosi crepacci. c) Lucia era presente quando è successo il fattaccio. d) Gli orecchini di Eleonora sono molto preziosi. e) La mamma ha preparato le orecchiette al pesto per cena. f) Paolo è stato a casa diversi giorni per gli orecchioni. g) Quello squadrone vinse il campionato per quattro volte.
43
Grammatic
a
Terza Settimana
L’articolo e il nome
10 Forma dei nomi composti abbinando le parole della prima colonna con quelle della seconda. a) porta
1. forte
b) capo
2. bottiglie
c) apri
3. panca
d) piano
4. classe
e) cassa
5. pacchi
f) franco
6. scala
g) stuzzica
7. bollo
h) sotto
8. denti
11 Trova l’intruso nei seguenti elenchi di nomi. a) b) c) d) e) f) g) h)
Nomi alterati accrescitivi: portone, macchinone, barone, librone. Nomi composti: tergicristallo, libreria, soprannome, sottoscala. Nomi alterati: palazzaccio, casetta, appartamentino, grattacielo. Nomi derivati: portinaio, fabbro, libraio, autista. Nomi alterati diminutivi: libricino, cagnolino, farina, gattina. Nomi primitivi: mare, onda, ombrellone, sole. Nomi composti: ferrovia, bassopiano, dormiveglia, fondamento. Nomi alterati peggiorativi: cagnaccio, fattaccio, straccio, parolaccia.
12 Individua il plurale sbagliato dei seguenti nomi e correggilo. a) b) c) d) e)
Cassaforte/casseforti. Pianoforte/pianiforti. Portacenere/portaceneri. Bassopiano/bassipiano. Pescecane/pescicani.
f) g) h) i) j)
Ferrovia/ferrovie. Soprannome/soprannomi. Sottopassaggio/sottopassaggi. Copriruota/copriruote. Portafortuna/portafortune.
13 Fai l’analisi grammaticale dei seguenti nomi, specifica se si tratta di nomi comuni o propri, maschili o femminili, singolari o plurali, concreti o astratti, individuali o collettivi, primitivi, derivati, alterati o composti. a) Italia b) fortuna c) portaborse d) gattino e) libertà f) flotta g) giustizia h) borsone i) orecchino j) aria
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a
Grammatic
Terza Settimana
L’articolo e il nome
L’angolo dell’ortografia: i gruppi difficili (CIE-CE, GIE-GE) I suoni ce e ge in italiano si scrivono di solito senza la i, ma esistono alcune eccezioni:
• gruppo -cie: cielo, cieco, specie, superficie, società, sufficienza, deficiente, pasticciere, crociera, lanciere, artificiere, braciere, bilanciere ecc. • gruppo -gie: effigie, archibugiere, formaggiera, gorgiera, igiene (e derivati), raggiera. Ricorda che in caso di dubbio è sempre consigliabile controllare sul vocabolario. Le parole che terminano in -cia/-gia conservano la i al plurale solo quando la i è accentata o quando il gruppo -cia/-gia è preceduto da vocale. Es.: farmacia/farmacie; audacia/audacie; ma arancia/arance; provincia/province.
CACCIA ALL’ERRORE! Sottolinea e correggi gli errori. a) b) c) d) e) f) g) h) i) j)
UN DUBBIO ATROCE! Forma il plurale delle seguenti parole. Singolare
Plurale
Singolare
a) faccia
h) frangia
b) mancia
i) grigia
c) provincia
j) antologia
d) pelliccia
k) pioggia
e) camicia
l) egregia
f) treccia
m) spiaggia
g) fiducia
n) magia
pronuncie messaggero superficie roccie società sufficienza cieco facce pancie gielato
k) l) m) n) o) p) q) r) s) t)
cielo ciliegie cera giesso pasticcere igene acciecante gesto boccie bracere
Plurale
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Storia Terza Settimana
Il Monachesimo occidentale
1 Completa il testo inserendo opportunamente le parole di seguito indicate. preghiera – 535 – ora et labora – culturale – copiatura – 529 – Subiaco – monachesimo – Bibbia – lavoro – deserto – Norcia – Regola Il .................................................. ebbe origine in oriente nel III-IV secolo quando un certo numero di cristiani avevano abbandonato le loro città, le loro famiglie e le loro abitazioni per vivere in luoghi appartati come il .................................. . I primi monaci eremiti (monaco = colui che vive da solo; eremita = abitante del deserto) si dedicavano in solitudine alla meditazione e alla .......................................... . Il monachesimo occidentale, invece, presentò fi n dalle origini caratteristiche ben diverse. San Benedetto da ................................... (Umbria), considerato il “padre” del monachesimo occidentale, dopo aver sperimentato la vita appartata del monaco presso .............................., nel .................. riunì attorno a sé una prima comunità di monaci a Montecassino (Lazio). Aveva così inizio un’esperienza nuova, quella del monachesimo europeo, caratterizzato dalla vita in comune dei religiosi. Al fine di regolare la vita della piccola comunità, nel .............. San Benedetto scrisse un documento detto appunto ............................. che fu approvato dal papa. Il monaco doveva risiedere all’interno del monastero svolgendo sostanzialmente due tipi di attività: la preghiera e il ................................... . Ecco perché la formula latina ............................................... ..., cioè prega e lavora, può riassumere effi cacemente lo spirito della regola benedettina. La giornata del monaco cominciava molto presto alla mattina ed era scandita da momenti di preghiera e meditazione (solitaria o in comune) e attività lavorative di vario genere. All’interno dei monasteri o abbazie (da abate = capo), si svolgevano lavori umili legati alla quotidianità (agricoltore, falegname, cuoco, erborista, giardiniere ecc.) oppure occupazioni di grande rilievo culturale come quelle della conservazione e della .................................................. di testi sacri, a partire dalla ............................., e testi non religiosi come alcuni classici del mondo romano e greco. Senza il prezioso lavoro degli amanuensi, cioè degli addetti alla copiatura dei manoscritti, moltissime opere di inestimabile valore ............................... non sarebbero giunte fino ai nostri giorni.
San Benedetto si ritira a Subiaco, in un affresco di Spinello Aretino del 1387.
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Storia
Terza Settimana
Il Monachesimo occidentale
2 Collega opportunamente le parole della colonna di destra con le definizioni di sinistra. a) abate
1. addetto alla copiatura dei manoscritti
b) regola
2. colui che vive da solo
c) eremita
3. capo della comunità dei monaci
d) amanuense
4. abitante del deserto
e) monaco
5. documento che “organizza” la vita del monaco
Analisi del documento: la pianta di un’abbazia torre
magazzini
alloggio dell’abate
chiesa
stalla
scriptorium chiostro refettorio
dormitorio mura di cinta
foresteria
3 Dopo aver osservato attentamente la pianta dell’abbazia, prova a suddividere gli ambienti destinati all’alloggio, alla preghiera e alle varie attività lavorative. Ti diamo un piccolo aiuto: il chiostro è un cortile interno dove i monaci pregano o meditano passeggiando al coperto. Alloggi e vita in comune
Ambienti di preghiera
Attività lavorative
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Storia
Il Monachesimo occidentale
Terza Settimana
Analisi del documento: la pianta di un’abbazia Il testo era scritto su fogli di pergamena, un materiale costoso ricavato da pelli di animale: vitello ma più spesso pecora e capra. Il libro era l’insieme di fogli cuciti a mano e si chiamava codice.
Ogni monaco aveva un suo compito: quello raffigurato sta preparando la superficie della pergamena per la scrittura. Il dictator dettava il testo, lo scriptor lo scriveva, il correptor lo correggeva e il miniator lo decorava.
Un robusto leggio di legno sorreggeva la pergamena e gli strumenti di lavoro: coltelli, pietra pomice (rendeva liscia la pergamena), righello e la penna d’oca che veniva intinta nell’inchiostro per la scrittura.
Abbazia benedettina di Einsiedeln, Svizzera.
4 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) b) c) d) e) f)
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Ogni monaco si occupava di tutte le fasi di lavorazione di un libro. I libri scritti a mano erano detti codici. La pergamena era un materiale non molto costoso. Il leggio serviva come base di appoggio per materiali e strumenti. Per scrivere era utilizzata una penna d’oca. Ogni volume era cucito a mano da artigiani che si trovavano al di fuori dell’abbazia.
V V V V V V
F F F F F F
Geografia Il paesaggio montuoso e il paesaggio collinare
Terza Settimana
La montagna è un rilievo che si innalza sopra i 600 metri sul livello del mare (mslm). Può avere una o più cime: la cima più elevata si chiama vetta. Quando le cime sono vicine le une alle altre e formano un’area montuosa, si parla di massiccio, se invece si susseguono una in fila all’altra si parla di catena. Le montagne sopra i 3000 m sono spesso coperte da ghiacciai, la cui azione di erosione, unita a quella dei torrenti, lungo il corso di molti anni ha portato alla formazione delle valli. Le colline sono invece rilievi più bassi, tra i 300 e i 600 mslm, con pendii più dolci e verdeggianti. Infatti montagne e colline si distinguono anche per la diversa vegetazione.
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Geografia
Il paesaggio montuoso e il paesaggio collinare
Terza Settimana
1 Leggi con attenzione le parole che seguono e collegale opportunamente con delle frecce alle immagini. Attenzione! Alcune parole potrebbero appartenere a entrambi i paesaggi.
crinale • casa colonica • parete • vetta • ghiacciaio • agriturismo • versante • sommità catena montuosa • borgo • strada rurale • valle • bosco • pascolo
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Geografia
Terza Settimana
Il paesaggio montuoso e il paesaggio collinare
2 Organizza un’escursione al rifugio Denza, vicino alla Presanella. Itinerario 1 Dall’ex-Forte Pozzi Alti, raggiungibile con strada carrozzabile da Stavèl, segnavie 233206 − ore 1.30.
Itinerario 2 Dalla Baita Velón m 1354 in Val di Vermìglio (accessibile per strada dalla statale a monte di Vermìglio), segnavia 233 che taglia i tornanti di una vecchia strada militare fino ai ruderi del forte austriaco della Presanella (Forte ex-Pozzi Alti) m 1884, indi sentiero che incrocia il segnavia 206 proveniente dalla Val Stavèl − ore 2.45.
Itinerario 3 Da Stavèl (strada di 5 km da Vermìglio), indi sentiero 206 che dai Masi di Stavèl m 1273 supera le rovine della baita Presanella e si ricongiunge all’itinerario precedente a quota 1936 − ore 3.
3 Dopo aver osservato con attenzione la carta e letto le indicazioni, completa la seguente tabella. Altezza Rifugio: Punto di partenza: Itinerario 1:
Segnavia n.
Ore
Itinerario 2:
Segnavia n.
Ore
Itinerario 3:
Segnavia n.
Ore
Dislivello:
Quale itinerario ti sembra più semplice? .................................................................................................................................
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Quarta Settimana
Antologia Il racconto umoristico
Gutenberg o l’invenzione della stampa Sapevi che ci si può divertire anche leggendo? I racconti umoristici servono proprio a questo e costituiscono un vero e proprio genere letterario. Il brano che segue parla in modo scherzoso di Gutenberg, il famoso inventore tedesco, che nel 1455, a Magonza, realizzò il primo libro a stampa della storia, una Bibbia. Tuttavia la storia della geniale invenzione di Gutenberg nel brano viene raccontata in modo un po’ diverso… Recentemente, chi non lo sa? “Io” dirà il lettore. Aspettate. Recentemente, chi non lo sa?, è ricorso il centenario della nascita – o della morte, è lo stesso; cioè, non è lo stesso, ma non importa – di Gutenberg, inventore della stampa. È interessante rievocare come avvenne questa invenzione per dimostrare, una volta di più, che spesso da una piccola cosa viene fuori una grande idea. Bisogna, dunque, sapere che Gutenberg aveva la passione… “Dei libri!” diranno gli incompetenti.
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Antologia
Quarta Settimana
Il racconto umoristico
Come poteva avere la passione dei libri, se ancora libri non se ne stampavano? Si facevano libri manoscritti1, ma era tutta un’altra cosa. Dunque, l’ottimo Gutenberg aveva la passione del teatro, ma gli mancavano i quattrini per andarci. Il brav’uomo aveva più volte chiesto i biglietti di favore2, ma i capocomici3 gli avevano risposto picche. Ed egli, avendo un certo ingegnaccio per le invenzioni, si scervellava per farne una che gli permettesse di entrare gratis a teatro. In un primo momento gli era venuta l’idea di un ritrovato che rendesse invisibili le persone, per poter passare non viste sotto gli occhi della maschera4. Provò con acidi, filtri, pillole ed eliotropi5, sempre invano. Veniva visto benissimo e respinto dal controllore che sedeva presso l’entrata. Provò a circondarsi di vapori. Ma, scoperto, fu rimandato indietro. Provò a gettare sabbia negli occhi della maschera. Ma fu arrestato. Né gli sorrideva l’idea di fingersi attore, per passare dalla parte del palcoscenico. Voleva l’invenzione, la trovata semplice e sicura, che gli permettesse di entrare gratis. Si scervellava per questo. Non dormiva la notte. E finalmente, una sera, ebbe la divinazione, il lampo di genio. Si presenta all’ingresso del teatro e dice semplicemente: “Stampa”. “Stampa6!” grida la maschera di rimando. E lo lascia entrare. Era la grande trovata. Così Gutenberg, dopo aver per vario tempo utilizzato l’invenzione per entrare in teatro gratis, pensò di perfezionarla e farne altre utili applicazioni, che dovevano in breve portare il suo ritrovato a un alto grado di sviluppo. Cominciò a utilizzarla per stampare libri e, una volta trovata la via, il più era fatto. Onore a Gutenberg. (Da A. Campanile, Vite di uomini illustri)
1 manoscritti: libri scritti a mano, diffusi prima dell’invenzione della stampa. 2 biglietti di favore: biglietti gratuiti. 3 capocomici: capi delle compagnie teatrali, che assumono e pagano gli attori. 4 occhi della maschera: nei cinema e nei teatri è l’inserviente che controlla i biglietti e accompagna le persone al proprio posto. 5 eliotropi: strumenti che usano degli specchi per riflettere i raggi solari a grandi distanze. 6 Stampa: i giornalisti, che fanno le recensioni degli spettacoli, entrano gratis a teatro e per farsi riconoscere dicono appunto: “Stampa”. Ovviamente all’epoca di Gutenberg non esistevano giornali, né tanto meno giornalisti, dal momento che fu proprio l’invenzione della stampa a permettere ai giornali di esistere.
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Antologia
Quarta Settimana
Analisi e comprensione del testo
1 Lo scopo del brano è: a) informare il lettore di un fatto storico. b) creare un racconto divertente, prendendo spunto da un fatto storico.
c) prendere in giro la passione del teatro di Gutenberg. d) raccontare la vera storia dell’invenzione della stampa.
2 L’ambientazione storica del brano è: a) coerente e corretta in ogni particolare. b) scorretta, perché l’autore non sapeva chi fosse Gutenberg.
c) volutamente scorretta, per aumentare l’effetto comico. d) coerente, ma solo in parte.
3 “E finalmente, una sera, ebbe la divinazione, il lampo di genio. Si presenta all’ingresso del teatro e dice semplicemente: ‘Stampa’. ‘Stampa!’ grida la maschera di rimando”. Questo passaggio contiene la battuta su cui è costruito tutto il brano. Per spiegarla si potrebbe dire che: a) b) c) d)
è un gioco di parole, che sfrutta il duplice significato della parola “stampa”. fa ridere, perché Gutenberg riesce finalmente a entrare gratis a teatro. la battuta si basa sul fatto che Gutenberg e la maschera dicono insieme la stessa parola. fa ridere, perché non è un episodio storico.
4 Che cosa significa l’espressione usata nel brano “gli avevano risposto picche”? a) Gli avevano detto di presentarsi la prossima volta. b) Lo avevano fatto entrare.
c) Gli avevano offerto dei biglietti per un altro spettacolo. d) Gli avevano risposto di no.
5 L’espressione “aveva un certo ingegnaccio per le invenzioni” significa che: a) non era capace di inventare nulla. c) era abile nel realizzare nuove invenzioni. b) faceva molte invenzioni, ma gli venivano d) agli amanti del teatro piace fare invenzioni. male.
6 Quali di queste tecniche umoristiche sono presenti nel brano? a) Humor nero. b) Iperbole (cioè esagerazione) comica.
c) Gioco di parole. d) Suspense.
7 Collega opportunamente i vocaboli, usati nel testo, con il loro significato. a)
acido
1) pastiglia curativa da assumere per bocca
b)
filtro
2) bevanda magica a cui si attribuivano virtù prodigiose
c)
pillola
d)
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3) strumento che usa degli specchi per riflettere i raggi solari a grandi distanze
eliotropo 4) sostanza chimica dal sapore aspro
Antologia
Quarta Settimana
Analisi e comprensione del testo
8 Quale motivo giustifica la scelta di affidare il ruolo di protagonista a Gutenberg? a) b) c) d)
È una scelta casuale. La comicità della passione per il teatro che prova il protagonista. L’epoca in cui è ambientata la storia è ideale per un racconto umoristico. Se il protagonista non fosse l’inventore della stampa, la battuta finale non funzionerebbe.
9 “Così Gutenberg, dopo aver per vario tempo utilizzato l’invenzione per entrare in teatro gratis, pensò di perfezionarla e farne altre utili applicazioni, che dovevano in breve portare il suo ritrovato a un alto grado di sviluppo. Cominciò a utilizzarla per stampare libri e, una volta trovata la via, il più era fatto”. La conclusione del brano è coerente con la parte precedente? Oppure c’è un salto logico che crea un effetto comico? ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................
10 Che cosa significa l’espressione “biglietti di favore”? a) Biglietti omaggio. b) Biglietti di auguri.
c) Biglietti per chiedere un favore. d) Scontrini.
Questo racconto fa capire che si può ridere anche imparando cose nuove o riflettendo su fatti storici come l’invenzione della stampa. E tu, cosa hai imparato leggendo questo brano? ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ...................................................................................
Inventiamo un finale
SCRIVERE UNA CONCLUSIONE ORIGINALE
Ora tocca a te. Gutenberg avrebbe potuto inventare la stampa in un altro modo? Scrivi un breve racconto umoristico (di almeno 15 righe), che fornisca una versione diversa dell’invenzione della stampa. Prova a usare le tecniche umoristiche presenti anche all’interno del brano che hai appena letto, ricordando che la comicità di un racconto si fonda spesso su un finale a sorpresa. 1. Hai trovato interessante questo racconto? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 2. Hai imparato qualcosa di nuovo? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 3. Hai trovato difficile questo brano? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto).
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ica
Grammat
L’aggettivo
Quarta Settimana
L’aggettivo è una parte variabile del discorso, che serve ad aggiungere informazioni al nome a cui si riferisce e concorda con esso in genere (maschile o femminile) e numero (singolare o plurale). Se un aggettivo si riferisce a più nomi, che presentano generi e numeri differenti, esso va concordato al plurale maschile. Esistono anche alcuni aggettivi invariabili, che non modificano mai la propria forma (es. pari, dispari, impari, e gli aggettivi che indicano un colore: rosa, blu ecc.). ATTENZIONE! Un caso particolare è costituito dagli aggettivi bello, buono, santo, che modificano la propria forma in base all’iniziale del nome che segue.
1 Completa la tabella, concordando l’aggettivo con il nome che segue. Bello
Buono
Santo
a) ..................................
gioco
a) ..................................
uomo
a) ............................
Anna
b) ..................................
fortuna
b) ..................................
uomini
b) ............................
Carlo
c) ..................................
giocattoli
c) ..................................
anima
c) ............................
Anselmo
d) ..................................
affari
d) ..................................
compito
d) ............................
Pietro e Paolo
e) ..................................
orto
e) ..................................
amiche
e) ............................
donne
2 Completa le frasi, concordando l’aggettivo fra parentesi col nome a cui si riferisce. a) b) c) d) e) f) g) h)
Luca ha portato quattro quaderni ............................. (blu). Lucio ha comprato la verdura ai ............................. (grande) magazzini. La sdraio di Marta è ............................. (vicino) alla mia. I fratelli e le sorelle di Mario sono molto ............................. (simpatico). I pomodori e le carote che hai usato per la minestra erano molto ............................. (gustoso). Oggi la luce del sole è troppo ............................. (intenso). La spiaggia è ............................. (pieno) di ombrelloni ............................. (colorato). Al bar vicino alla spiaggia vendono gelati e granite davvero ............................. (ottimo).
Gli aggettivi si dividono in: qualificativi
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Definiscono una qualità del nome.
Es. bello, giusto ecc.
possessivi
Indicano una determinazione di possesso.
Es. mio, tuo, suo ecc.
dimostrativi
Esprimono una posizione nello spazio o nel tempo rispetto a chi parla o a chi ascolta.
Es. questo, quello, codesto ecc.
a
Grammatic
Quarta Settimana
DETERMINATIVI
L’aggettivo
indefiniti
Indicano una quantità indefinita o una qualità generica.
Es. alcuni, poco, altro, tale ecc.
numerali
Esprimono una quantità precisa (cardinali) o un ordine all’interno di una serie (ordinali).
Es. uno, due, (cardinali); primo, secondo, (ordinali) ecc.
interrogativi Indicano una determinazione interrogativa. esclamativi
Esprimono una determinazione esclamativa.
Es. quale?, quanto? ecc. Es. quale!, quanto! ecc.
ATTENZIONE! I determinativi possono essere anche pronomi, sono aggettivi solo quando accompagnano un nome. Es. Molti è aggettivo nella frase: “Ho visto molti bambini”; ma è pronome nella frase: “Molti fra i bambini si sono divertiti”.
3 Nei seguenti gruppi di aggettivi c’è un intruso: trovalo e sottolinealo. Aggettivi qualificativi: a) Bello, divertente, mio, giocoso. b) Vincente, primo, forte, veloce. c) Vicino, lontano, distante, quello.
Aggettivi indefiniti: a) Dieci, alcuni, molti, tale. b) Certi, pochi, tanti, quanti? c) Ogni, ciascuno, qualche, quale!
Aggettivi numerali ordinali: a) Primo, ventiquattro, quarantesimo, ventiduesimo. b) Tre, quarto, sesto, centesimo. c) Decimo, dodicesimo, quattordici, settimo.
4 Nel seguente brano sottolinea tutti gli aggettivi e inseriscili correttamente nella tabella. Sull’opposto pendio scesero in una regione pianeggiante con grandi distese di boschi e molti fiumi, e per queste distese corsero decisi, per ore e ore, mentre il sole saliva sempre più e il giorno diveniva sempre più caldo. Buck aveva una gioia selvaggia. Capiva di rispondere finalmente al richiamo correndo, così, a fianco del suo fratello del bosco, verso il luogo da cui certo quel richiamo veniva. Antichi ricordi lo assalivano adesso, ed egli ne era eccitato come un tempo era eccitato dalla realtà di cui essi erano l’ombra. Aveva già fatto le stesse cose in qualche parte di quell’altro mondo oscuramente rievocato, e le ripeteva adesso correndo libero nell’aperto spazio con la terra vergine sotto i piedi e gli aperti cieli sul capo. (Da J. London, Il richiamo della foresta)
Aggettivi qualificativi
Aggettivi possessivi
Aggettivi indefiniti
Aggettivi dimostrativi
.....................................................
...................................................
................................................
.....................................................
.....................................................
...................................................
................................................
.....................................................
...................................................
................................................
.....................................................
...................................................
................................................
.....................................................
...................................................
................................................
.....................................................
..................................................... ..................................................... .....................................................
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Grammatic
a
Quarta Settimana
L’aggettivo
5 Nelle seguenti frasi, sottolinea in rosso gli aggettivi numerali cardinali e in blu i numerali ordinali. Fai attenzione a non confondere aggettivi e pronomi. a) b) c) d) e) f) g) h) i) j)
Giulio si classificò primo nella corsa a ostacoli. Ho visto quattro ragazzi entrare in casa. Il quarto era Marco. Maria preparò ventuno focaccine da regalare alle sue amiche. Il centesimo atleta tagliò il traguardo trenta minuti dopo il primo. Le tre cuoche del ristorante sono molto abili a preparare i secondi. Il secondo piatto era il pollo alla cacciatora. I venti bambini si misero in fila per due. La quarta macchina che ha tagliato il traguardo era una Ferrari. I due gemelli Romolo e Remo fondarono Roma. È stata la prima volta che sono entrato in quel posto e sarà anche l’ultima!
6 Nelle seguenti frasi, sottolinea in rosso gli aggettivi indefiniti, in blu gli interrogativi e in verde gli esclamativi. a) b) c) d) e)
Ho preso alcune uova al mercato. Quanti bambini sono usciti da quella porta? Quale auto ha vinto la gara di domenica? Verrò da te un altro giorno. Ogni ora la lancetta dei minuti compie un giro completo.
f) g) h) i) j)
Che gioia rivederti! Quanti ragazzi sono venuti alla festa di ieri! Quale vestito hai scelto? Nel frigorifero è rimasta poca verdura. Molte persone accorsero a vedere la scena.
Gli aggettivi qualificativi possono essere di tre diversi gradi, cioè possono esprimere una qualità in tre modi. GRADO
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COME SI FORMA
ESEMPIO
Esprime una qualità senza specificarne la misura.
L’aggettivo è così come lo trovi scritto sul dizionario.
Es. giovane.
di maggioranza
Indica una qualità posseduta dal primo termine di paragone a un livello maggiore rispetto al secondo.
Più + forma base dell’aggettivo + di + secondo termine di paragone.
Es. Mario è più giovane di Luigi.
di uguaglianza
Indica una qualità posseduta dal primo termine di paragone a un livello uguale rispetto al secondo.
Così/tanto + forma base dell’aggettivo + come/quanto + secondo termine di paragone.
Es. Mario è così (tanto) giovane come (quanto) Luigi.
di minoranza
Indica una qualità posseduta dal primo termine di paragone a un livello minore rispetto al secondo.
Meno + forma base dell’aggettivo + di + secondo termine di paragone.
Es. Mario è meno giovane di Luigi.
Positivo
Comparativo
DEFINIZIONE
a
Grammatic
Quarta Settimana
L’aggettivo
GRADO Superlativo
DEFINIZIONE
COME SI FORMA
ESEMPIO
assoluto
Esprime una qualità posseduta al massimo grado dal nome a cui si riferisce.
Forma base dell’aggettivo + -issimo; oppure molto + forma base dell’aggettivo.
Es. Mario è giovanissimo; oppure è molto giovane.
relativo
Esprime una qualità posseduta al massimo grado, ma solo all’interno di un gruppo di persone o di cose.
Il/lo/la/i/gli/le + più/ meno + forma base dell’aggettivo.
Es. Mario è il più giovane della scuola.
ATTENZIONE! Esistono alcuni aggettivi che, oltre alle forme regolari, presentano forme irregolari di comparativo di maggioranza e di superlativo relativo. Positivo
Comparativo di maggioranza
Superlativo assoluto
buono
più buono – migliore
buonissimo – ottimo
cattivo
più cattivo – peggiore
cattivissimo – pessimo
grande
più grande – maggiore
grandissimo – massimo
piccolo
più piccolo – minore
piccolissimo – minimo
molto
più
moltissimo
poco
meno
pochissimo
alto
più alto – superiore
altissimo – supremo o sommo
basso
più basso – inferiore
bassissimo – infimo
interno
più interno – interiore
intimo
esterno
più esterno – esteriore
estremo
7 Sottolinea gli aggettivi qualificativi e inseriscili correttamente nella tabella. Milano è la città più importante della Lombardia. Matteo è più basso di Marco. Nella nostra classe Luigi è il meno abile in matematica, ma il più bravo in italiano. L’aquila vola altissima sopra le vette delle montagne. Il Monte Rosa è meno alto del Monte Bianco. La volpe astuta è riuscita a fuggire dai crudeli cacciatori. Lucia è tanto bella quanto Marta. La lepre è un animale molto veloce e con lunghissime orecchie. Martino è intelligente come suo fratello. Pamela è meno brava di Roberta a nuotare, ma è un’ottima giocatrice di pallavolo. La strada per entrare in casa dei miei zii è molto stretta: per questo la grande auto di Giuseppe non può arrivarci. l) Le vacanze estive sono le più lunghe e le più divertenti dell’anno. m) I genitori di Camilla sono molto pazienti e non si arrabbiano spesso. n) Le guerre puniche furono uno dei conflitti più lunghi dell’antichità. a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k)
59
Grammatic
a
Quarta Settimana
L’aggettivo
Positivo
Comparativo
superlativo
di maggioranza
di uguaglianza
di minoranza
assoluto
relativo
..................................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
..................................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
.................................. .................................. ..................................
8 Alcune delle seguenti frasi sono corrette, altre sbagliate. Sottolinea e correggi gli errori. a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k)
La pastasciutta al ragù di nonna Ada è ottima. Lucia è una pallavolista migliore di Marta. Messi è il più migliore giocatore del Barcellona. Marco abita a un piano più inferiore del nostro. Abbiamo raggiunto il punto più estremo dell’altopiano. Giovanni è più peggiore di Marco a giocare a pallanuoto. L’esito della tua verifica è molto ottimo. Il livello di quella squadra è assai infimo. Ronaldo è molto superiore a tutti i calciatori portoghesi. Il livello del mare è inferiore rispetto a un’ora fa. Fabio è più migliore di Paolo a disegnare.
9 Esegui l’analisi grammaticale dei seguenti aggettivi. Ricorda di indicare il tipo di aggettivo (qualificativo e determinativo: possessivo, indefinito, numerale, dimostrativo, esclamativo, interrogativo), il genere (maschile o femminile) e il numero (singolare e plurale). Se si tratta di un aggettivo qualificativo, specifica anche il grado (positivo, comparativo o superlativo). a)
Pessimo: ..........................................................................................................................
b) Liberi: ................................................................................................................................. c)
Quali?: ...............................................................................................................................
d) Più giusto di: ................................................................................................................. e)
Nostre: ..............................................................................................................................
f)
Quante!: ...........................................................................................................................
g) Bianchissimo: ...............................................................................................................
60
h)
Quelli: .................................................................................................................................
i)
Sommo...............................................................................................................................
j)
Altra.......................................................................................................................................
a
Grammatic
Quarta Settimana
L’aggettivo
L’angolo dell’ortografia: i gruppi difficili (GN-GNI-NI; LI-GLI) Il suono gn contenuto in parole come gnomo, spugna, castagna, viene solitamente scritto senza i. Tuttavia questa regola non è sempre valida: infatti, fanno eccezione le parole in cui la i è accentata, come compagnia, e i verbi terminanti in -gnare o -gnere, quando sono seguiti dalla desinenza -iamo (indicativo e congiuntivo presente, I p. plur.), -iate (congiuntivo presente, II p. plur.), come accompagniamo, spegniate. È possibile anche confondere il suono gn con il suono ni, contenuto in parole come macedonia, fandonia, comunione, geranio, genio e molte altre. In questo caso non esistono regole precise alle quali riferirsi per dedurre l’esatta grafia, è perciò necessario, in caso di dubbio, consultare il dizionario. Invece, per evitare di confondere i gruppi li e gli, ricorda che li si usa solo: a inizio parola (lira, liuto ecc.); quando l’accento cade sulla i (cigolio, brontolio ecc.); nei nomi propri di persona (Rosalia, Attilio; eccezione: Guglielmo); in alcune parole che si scrivono ancora con la grafia latina (umiliare, olio, esilio ecc.). In tutti gli altri casi si usa gli: foglia, maglia, taglia, togliere ecc.
CACCIA ALL’ERRORE! Alcune di queste parole sono scritte in modo corretto, altre no. Sottolinea e correggi gli errori. a) foglia k) liana b) oglio l) sbalio c) malione m) travalio d) paglia n) attiglio e) svelia o) figlio f) cornelia p) coniglio g) moglie q) vermilio h) capiliatura r) navilio i) familia s) intruglio j) familiare t) orgoglio
UN DUBBIO ATROCE! Completa le parole inserendo gn, gni o ni. a) fo...........a k) accompa...........are l) patrimo...........o b) pe...........o c) cra...........o m) matrimo...........ale d) ba...........amo n) ba...........o e) ma...........a o) vergo...........a f) co...........o p) i...........orante g) ra...........o q) inse...........amo h) spe...........ate r) novilu...........o i) sma...........a s) giu...........o j) compa...........a t) caro...........a
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Storia Quarta Settimana
L’Islàm: la nascita e la prima diffusione
LEGGI LA CARTINA
• L’area gialla indica l’Arabia conquistata da Maometto • L’area giallo scuro contrassegna le conquiste dei califfi • La linea rossa mostra i confini dell’Impero bizantino prima delle conquiste arabe
La religione islamica ebbe origine nella penisola arabica grazie alla predicazione del profeta Maometto. Egli nacque alla Mecca nel 570 e nel 595 sposò una donna colta e benestante di nome Khadigia. Poco dopo il matrimonio Maometto ebbe una crisi religiosa, generata dalla visione dell’arcangelo Gabriele, che lo portò a elaborare una vera e propria religione fondata su un’unica divinità (monoteismo): Allah. Attorno al Profeta si raccolse rapidamente un gruppo di seguaci detti musulmani, cioè sottomessi a Dio. Nel 622, a causa dell’ostilità dei mercanti della Mecca, Maometto fu costretto alla fuga (ègira) verso Medina. Questa data è divenuta, poi, fondamentale per il mondo islamico in quanto, convenzionalmente, con essa coincide l’anno zero da cui partire per la periodizzazione. Nel 630 egli fece ritorno alla Mecca senza incontrare ostilità e lì morì, nel 632, considerato da tutti “il Profeta” di Allah. Sotto il comando dei califfi, i successori di Maometto, la religione islamica conobbe una straordinaria e rapida espansione. Oltre alla penisola arabica, l’Islàm conquistò, già nel corso del VII secolo, la Persia, la Siria, la Palestina, l’Egitto, una parte dell’Africa settentrionale e la penisola iberica. Le cause di questo fenomeno sono da ricondurre sia alla debolezza dell’impero bizantino e dell’impero persiano, sia alla determinazione e all’entusiasmo che la lotta per la diffusione della propria fede generava nell’esercito.
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Storia
Quarta Settimana
L’Islàm: la nascita e la prima diffusione
1 Collega opportunamente la colonna di destra con quella di sinistra. a) monoteismo
1. fuga
b) ègira
2. successore di Maometto
c) musulmano
3. religione con un’unica divinità
d) califfo
4. “sottomesso a Dio”
2 Quali furono le “vere” cause della rapida espansione dell’Islàm? a) b) c) d)
Capacità di prevedere le mosse del nemico. Debolezza dei Bizantini e dei Persiani. Alleanza con i Franchi. Determinazione dell’esercito.
V V V V
F F F F
3 Osserva con attenzione la carta geografica alla pagina precedente. Quale tra le seguenti aree geografiche non fu interessata dalla conquista dell’Islàm? a) Spagna. b) Persia.
c) Isole britanniche. d) Egitto.
Analisi del documento: il Corano e la professione di fede islamica Il Corano è il testo sacro dell’Islàm, la parola di Allah rivelata a Maometto, ma messa per iscritto dopo la morte del profeta. È composto di oltre seimila versetti suddivisi in 114 sure (capitoli) che contengono precetti religiosi e concrete indicazioni per la vita dei credenti. I cinque pilastri, cioè le cinque regole, molto note, cui si devono attenere i musulmani sono: professione di fede; preghiera: 5 volte al giorno rivolti verso la Mecca e venerdì in moschea (luogo di culto); l’elemosina ai poveri; digiuno durante il mese di Ramadàn; pellegrinaggio alla Mecca (almeno una volta nel corso della vita). Il primo pilastro dell’Islàm è, dunque, la professione di fede e, in lingua araba, è detto shahada cioè “testimonianza”. La professione di fede islamica, infatti, consiste nel rendere testimonianza che non c’è divinità all’infuori di Allah (monoteismo) e che Maometto (Muhammad) è l’Apostolo di Allah. La formula della professione di fede è: “Attesto che non c’è divinità tranne Allah! Attesto che Muhammad è l’Apostolo di Allah”. (Da www.corano.it).
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Storia
L’Islàm: la nascita e la prima diffusione
Quarta Settimana
4 Quali informazioni si possono rintracciare nell’introduzione al documento? SÌ
NO
a) Le sure sono i capitoli del Corano. b) Il Corano è composto di oltre seimila capitoli. c) La moschea è il luogo di culto dei musulmani. d) Il musulmano deve recarsi alla Mecca almeno una volta nella vita. e) Maometto ha scritto il Corano. f) Il Corano contiene unicamente regole religiose.
5
Individua le affermazioni false in merito alla professione di fede islamica e correggile opportunamente nello spazio sottostante. Le affermazioni corrette non devono essere modificate. a) La professione di fede è il secondo pilastro dell’Islàm. .........................................................................................................................................................................................................................
b) L’Apostolo di Allah è Maometto. .........................................................................................................................................................................................................................
c) Oltre ad Allah esistono altre divinità. .........................................................................................................................................................................................................................
d) La professione di fede è detta shahada cioè “testimonianza”. .........................................................................................................................................................................................................................
La Mecca, la città santa per i musulmani.
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Geografia Il paesaggio pianeggiante e il paesaggio marino
Quarta Settimana
Le pianure sono territori, con un’altezza inferiore ai 300 mslm, che si sono formati con il deposito del materiale eroso dalle montagne da parte di fiumi, oppure per lo sprofondamento del terreno in seguito ai movimenti della crosta terrestre. Un territorio pianeggiante sopra i 300 m si chiama altopiano. Una pianura posta leggermente sopra il livello del mare è chiamata, invece, bassopiano. Infine, un’area pianeggiante sotto il livello del mare si chiama depressione. Il mare è l’insieme delle acque salate che circondano i continenti e le isole e che costituiscono il 70% della superficie terrestre. Per paesaggio marino intendiamo quello in cui avviene il contatto tra le terre emerse e il mare. Si tratta, quindi, del paesaggio costiero; la costa assume forme e caratteristiche molto diverse, spesso legate all’azione dell’acqua.
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Geografia
Il paesaggio pianeggiante e il paesaggio marino
Quarta Settimana
1 Osserva con attenzione i seguenti paesaggi. Collega con delle frecce i termini, di seguito indicati, alle immagini. Attenzione! Alcune parole potrebbero appartenere a entrambi i paesaggi!
fiume • baia – campo coltivato • porto turistico • canale di irrigazione • costa frastagliata • golfo • imbarcazione turistica • macchia mediterranea • scoglio • argine • strada costiera • villaggio marittimo
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Geografia
Quarta Settimana
Il paesaggio pianeggiante e il paesaggio marino
2 Scrivi le parole nei punti indicati scegliendo tra: mare, stretto, bocca, pianura. Attenzione: una parola è ripetuta due volte.
............................................
............................................
............................................
............................................ ............................................
Hai già scelto dove andare in vacanza? .................................................................................................................................. Quale tipo di costa preferisci? Perché? ................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................
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Quinta Settimana
Antologia La filastrocca
Il treno degli emigranti Una filastrocca è un componimento breve che ha ritmo rapido e cadenza regolare. Ricorre spesso all’uso delle rime e a parole di origine popolare. Ne esistono di vario tipo e argomento. Questa filastrocca di Gianni Rodari ci spinge a riflettere su una tematica molto attuale. L’autore ci parla, infatti, di un emigrante e dei suoi sentimenti, mentre è costretto ad abbandonare il suo paese. Non è grossa, non è pesante la valigia dell’emigrante… C’è un po’ di terra del mio villaggio, per non restare solo in viaggio… 5
un vestito, un pane, un frutto, e questo è tutto. Ma il cuore no, non l’ho portato: nella valigia non c’è entrato. 10
Troppa pena aveva a partire, oltre il mare non vuole venire. Lui resta, fedele come un cane, nella terra che non mi dà pane: un piccolo campo, proprio lassù… Ma il treno corre: non si vede più.
(Da G. Rodari, Filastrocche in cielo e in terra)
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Antologia
Quinta Settimana
La filastrocca
Quattro chiacchiere sulle figure retoriche! Allitterazione: ripetizione, in parole diverse all’interno di un verso o di versi successivi, di vocali, consonanti e sillabe che hanno lo stesso suono. Es. rimbombò, rimbalzò. Anafora: ripetizione di una parola, o gruppi di parole, all’inizio di due o più frasi o versi. Serve a dare maggiore incisività a una parola che per il poeta contiene un significato importante. Es. “Tu fiore non retto da stelo, / tu luce non nata da fuoco, / tu simile a stella nel cielo;…” (G. Pascoli, Il sogno della vergine, 39-41). Metafora: consiste nell’usare una parola per esprimere un concetto non perfettamente coincidente con il suo significato abituale. Es. una montagna di compiti. Onomatopea: consiste nell’usare parole in grado di suggerire o riprodurre il suono della cosa che si vuole indicare. Es. nei campi c’è un breve gregre di ranelle. Ossimoro: consiste nell’avvicinare due parole di significato opposto. Es. tacito tumulto; silenzio assordante; ghiaccio bollente. Personificazione: è l’attribuzione di elementi e sentimenti propri dell’uomo a oggetti inanimati. Es. la terra livida, ansante, in sussulto. Similitudine: è un paragone tenuto insieme dalla parola “come”. Es. bello come un dio. Sineddoche: consiste nel nominare una parte per il tutto, è un tipo particolare di metafora. Es. le vele facevano rotta a sud. Sinestesia: consiste nell’avvicinare due parole appartenenti a due mondi sensoriali diversi. Es. ombra silenziosa, ombra accesa.
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Antologia
Quinta Settimana
Analisi e comprensione del testo
1 Individua quale di queste coppie di parole della filastrocca non forma una rima. a) Pesante – emigrante. b) Frutto – tutto.
c) Cane – pane. d) Lassù – più.
2 Quali di questi oggetti sono contenuti nella valigia dell’emigrante? a) b) c) d) e) f) g) h)
Un telefono. Un po’ di terra. Un pane. Il suo cuore. Un ombrello. Un cuscino. Un vestito. Un frutto.
V V V V V V V V
F F F F F F F F
3 Quale delle seguenti affermazioni è vera? a) b) c) d)
L’emigrante è molto ricco. Il treno è pieno di gente felice e fortunata, che viaggia per andare in vacanza. Il protagonista della filastrocca è addolorato, perché sta abbandonando la propria casa. L’emigrante alla fine non parte, ma resta a casa.
4 Il protagonista della filastrocca è: a) un personaggio completamente inventato. b) un amico dell’autore.
c) un emigrante sconosciuto, simbolo di tutti i migranti. d) non è chiaro chi sia il protagonista.
5 L’emigrante abbandona la sua terra perché: a) era stufo di abitare sempre nello stesso posto. c) doveva raggiungere un suo parente in un’altra città. b) lì non aveva più di che mangiare. d) gli piaceva viaggiare e vedere posti diversi.
6 L’emigrante dice di non poter portare il proprio cuore in valigia. Per capire quest’espressione non possiamo interpretarla letteralmente: come si chiama questo tipo di figura retorica? a) Anafora. b) Similitudine.
c) Metafora. d) Ossimoro.
7 Che tipo di figura retorica è contenuta nella frase “Lui resta, fedele come un cane”? a) Similitudine. b) Sineddoche.
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c) Metafora. d) Onomatopea.
Antologia
Quinta Settimana
Analisi e comprensione del testo
8 Quali sentimenti, secondo te, prevalgono nella poesia? a) b) c) d)
Voglia di partire. Amore per la propria terra. Desiderio di arricchirsi. Nostalgia.
V V V V
F F F F
9 “Dà” (v. 12), si scrive con l’accento: a) quando è preposizione. b) in ogni caso.
c) quando è verbo. d) mai, è un errore di stampa.
10 Che cosa significa l’espressione “Non è grossa, non è pesante / la valigia dell’emigrante…”? a) b) c) d)
L’emigrante non ha con sé molti bagagli. L’emigrante ha con sé una valigia di materiale leggero. L’emigrante non ha la valigia. L’emigrante non porta con sé molte cose, perché si farà spedire il resto con un corriere.
Questa filastrocca fa pensare agli emigranti dei nostri giorni, alle fatiche e ai dispiaceri che devono affrontare nell’abbandonare il proprio paese natale. Secondo te l’emigrante della filastrocca è simile a quello attuale? Quali sono le differenze e quali le somiglianze? Rispondi, motivando brevemente. ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... .......................................................................................................................
Giochiamo con le rime
SCRIVERE UNA FILASTROCCA
Ora tocca a te. Scrivi una filastrocca su una determinata categoria di persone (bambini, genitori, lavoratori ecc.) e descrivine sentimenti e caratteristiche. Ricorda che la filastrocca è un breve componimento in rima baciata (cioè una rima come quelle presenti nel brano, in cui un verso fa rima col successivo), caratterizzato da un linguaggio semplice e da una lunghezza del verso variabile. 1. Hai trovato interessante questo racconto? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 2. Hai imparato qualcosa di nuovo? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 3. Hai trovato difficile questo brano? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto).
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ica
Grammat
Le parti invariabili del discorso
Quinta Settimana
Si chiamano parti invariabili del discorso quelle parole che non possono cambiare mai la propria forma. In italiano sono gli avverbi, le preposizioni, le congiunzioni e le esclamazioni (o interiezioni). L’avverbio si aggiunge a verbi, aggettivi, nomi o altri avverbi per modificare o precisare il loro significato. Gli avverbi possono essere divisi in questo modo: DEFINIZIONE
ESEMPI
Avverbi di modo
Esprimono il modo in cui avviene un’azione.
Bene, così, giustamente ecc.
Avverbi di quantità
Esprimono una quantità non ben definita.
Molto, poco, troppo ecc.
Avverbi di tempo
Esprimono il tempo in cui avviene l’azione.
Ieri, dopo, successivamente ecc.
Avverbi di luogo
Esprimono il luogo in cui avviene un’azione o in cui si trova qualcuno.
Qui, sopra, lì, laggiù ecc.
Avverbi di interrogazione
Introducono una domanda diretta.
Perché?, Dove? ecc.
Avverbi di esclamazione
Introducono un’esclamazione.
Come!, Dove! ecc.
Avverbi di valutazione
Affermazione
Si usano per affermare ciò che è espresso dal verbo.
Sì, certo, sicuramente ecc.
Negazione
Si usano per negare ciò che è espresso dal verbo.
No, nemmeno, affatto ecc.
Dubbio
Si usano per esprimere un dubbio.
Forse, magari, quasi ecc.
Gli avverbi di modo e alcuni avverbi di tempo e luogo possono avere, come gli aggettivi, il comparativo di maggioranza, di uguaglianza e di minoranza e il superlativo assoluto e relativo.
1 Nelle seguenti frasi sottolinea gli avverbi e inseriscili correttamente nella tabella. Paola ha svolto molto male il suo compito. Farò certamente quello che mi è stato chiesto. Forse passerò domani: oggi non ci sono riuscito. Parcheggia là questa macchina. Comportati bene alla festa. Perché non mi hai detto nulla? Come sei fortunato a vivere qui! L’imputato fu condannato ingiustamente. Bisogna sempre svolgere seriamente il proprio lavoro. j) Giuseppe è stato troppo gentile in quella circostanza: io mi sarei comportato diversamente. a) b) c) d) e) f) g) h) i)
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Grammatic
Quinta Settimana
Le parti invariabili del discorso
Avverbi di: modo tempo luogo quantità interrogazione esclamazione valutazione
2 Leggi attentamente la frase e poi stabilisci se le affermazioni che seguono sono VERE o FALSE: “Ieri sono andato a scuola molto velocemente, perché ero in ritardo”. a) b) c) d) e) f)
La parola perché è un avverbio interrogativo. È presente un avverbio di tempo. La parola velocemente è un avverbio di velocità. La parola molto è un avverbio di quantità. È presente un avverbio di modo. Non è presente nessun avverbio.
V V V V V V
F F F F F F
3 Come per gli aggettivi, anche per gli avverbi esistono comparativi e superlativi irregolari. Completa la tabella, aiutandoti col vocabolario in caso di dubbio. Comparativo di maggioranza
Superlativo
a) bene b) male c) molto d) poco e) grandemente
4 Nella frase “Marco si è comportato meno cortesemente di Lucia”, l’avverbio meno cortesemente è espresso al grado: a) b) c) d)
superlativo di minoranza. comparativo di uguaglianza. comparativo di minoranza. superlativo relativo.
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Grammatic
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Quinta Settimana
Le parti invariabili del discorso
Le congiunzioni servono per collegare due o più parole all’interno di una frase o due o più frasi fra loro. Esse possono essere: • coordinanti, quando uniscono due parole o due frasi ponendole sullo stesso piano (es. e, ma, o, però , oppure ecc.); • subordinanti, quando uniscono due frasi ponendo una alle dipendenze dell’altra (es. affinché, quando, perché, se, che ecc.) Le preposizioni servono per legare fra loro parole all’interno di una frase o, più raramente, frasi all’interno di un periodo. Esse si dividono in: ESEMPI
Proprie
Si usano solo come preposizioni.
Semplici
Di, a, da, in, con, su, per, tra, fra.
Articolate (preposizione + articolo)
Della, dalle, sugli, ai, sullo ecc.
Improprie
Sono altre parti del discorso, che possono svolgere la funzione di preposizione.
Lungo, vicino, durante, dietro, prima ecc.
Locuzioni preposizionali
Sono gruppi di parole che svolgono la funzione di preposizioni.
A forza di, in cambio di, vicino a, prima di ecc.
ATTENZIONE! La parola che, oltre che pronome relativo e aggettivo/pronome interrogativo ed esclamativo, può essere anche congiunzione subordinante (es. Lucia afferma che ha fatto tutto ciò che poteva: il primo che è congiunzione subordinante, il secondo un pronome relativo).
5 Sottolinea in rosso le congiunzioni coordinanti e in blu quelle subordinanti. Marco e Rebecca sono molto amici. Quando arrivi, telefonami. Spiegami perché non me lo hai detto. Ti ho spedito quella lettera, affinché tu sapessi tutto. e) Sono andato in spiaggia, ma lì non c’era nessuno. f) Se Mirella fosse stata furba, non l’avrebbe fatto. a) b) c) d)
g) Preferisci il gelato o il ghiacciolo? h) Potevi compiere una buona azione, però non l’hai fatto. i) Nonostante te l’avessi detto, sei andato ugualmente a casa. j) Geronimo e Toro Seduto erano famosi capi indiani.
6 La parola sui è: a) b) c) d)
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una preposizione articolata formata da su + gli. una preposizione semplice. una preposizione articolata formata da su + i. una preposizione impropria.
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Grammatic
Quinta Settimana
Le parti invariabili del discorso
7 Nelle seguenti frasi sottolinea che solo quando è una congiunzione subordinante. a) b) c) d) e) f) g) h) i) j)
Il cappotto che ho visto era molto bello. Mi hanno promesso che saremmo andati al mare. Che cosa stai facendo? Gli ho risposto che eravamo d’accordo con lei. Paola, che abita vicino a casa mia, viene a scuola con me tutti i giorni. Fabrizio sostiene che riuscirà ad accontentare tutti. L’autobus che passa sotto casa mia è il numero 79. I miei genitori hanno deciso che andranno in Sardegna. La Sicilia, che è chiamata anche Trinacria, è un’isola del Mediterraneo. Che caldo fa in questa macchina!
8 Nella frase “Marco è arrivato da Luca prima di Carlo, durante le vacanze estive”: a) b) c) d) e) f)
da è una preposizione articolata. prima di è una locuzione preposizionale. durante è un aggettivo. estive è una preposizione impropria. da è una preposizione semplice. durante è una preposizione impropria.
V V V V V V
F F F F F F
L’esclamazione (o interiezione) è utilizzata per esprimere sensazioni o emozioni. Viene solitamente posta all’inizio di frasi terminanti con il punto esclamativo. Es. Oh come sarebbe bello! Le esclamazioni si dividono in: • proprie: parole che possono essere solo esclamazioni (es. ahi, ah, beh ecc.); • improprie: altre parti del discorso usate come esclamazioni (es. bravi, forza, salve ecc.); • locuzioni esclamative: gruppi di parole usati come esclamazioni (es. santo cielo, poveri noi, accidenti a te ecc.).
9 Inserisci l’esclamazione che ti sembra più adatta all’inizio delle seguenti frasi. a) ........................ quanto vorrei essere come lui! b) ........................ dove andremo a finire! c) ........................ mi sono fatto male alla gamba! d) ........................ non c’è più speranza per noi! e) “........................ Italia!” Gridavano i tifosi allo stadio. f) “........................!” disse il vicino uscendo di casa. g) ........................ che spettacolo meraviglioso! h) ........................ non mollare proprio adesso! i) ........................ ancora un piccolo sforzo e avremo finito! j) “........................!” Disse prima di salire sull’aereo e non tornare mai più.
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Quinta Settimana
Le parti invariabili del discorso
10 Nel brano che segue sottolinea tutte le parti invariabili e riportale correttamente nella tabella. Ricordo ancora, in tutti i particolari, il suo arrivo alla locanda; era un uomo alto e robusto, con la pelle abbronzata, un codino incatramato che gli dondolava sulla logora giacca blu, le mani grosse e ruvide e una cicatrice livida che gli solcava una guancia, a ricordo forse di una sciabolata. […] Si guardò intorno con aria sprezzante, e intonò con voce arrochita quella vecchia canzone marinaresca, che in seguito ci avrebbe risuonato tanto spesso nelle orecchie: “Quindici uomini sul baule del morto, yo-oh-oh e una bottiglia di rum!” (Da R.L. Stevenson, L’isola del tesoro tesoro)
Avverbi
Congiunzioni
Preposizioni
Esclamazioni
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Quinta Settimana
Le parti invariabili del discorso
L’angolo dell’ortografia: le consonanti doppie In italiano non esistono regole fisse riguardanti il raddoppiamento delle consonanti. L’unico modo per capire quando una consonante va raddoppiata è rifarsi alla sua pronuncia: se la consonante viene pronunciata con un’intensità maggiore, allora è una consonante doppia.
ATTENZIONE! È molto importante, in italiano, la distinzione tra le consonanti doppie e quelle semplici; infatti, la presenza o meno della doppia può modificare il significato di una parola (es. la pala e la palla; caro e carro ecc.). Per evitare alcuni degli errori più comuni bisogna ricordare che la q non raddoppia mai. Unica eccezione a questa regola è la parola soqquadro, in tutti gli altri casi si usa il gruppo cq (es. acqua). Anche la z non raddoppia quando si trova all’interno del gruppo zio, zia, zie (es. grazia, azione, spezie ecc.). La b non raddoppia mai quando è seguita da -ile (es. amabile, rispettabile ecc.). La g seguita da -ion- non raddoppia mai (es. ragioniere, stagionale ecc.).
CACCIA ALL’ERRORE! Sottolinea la parola scritta in modo corretto. a) acquitrino − aqquitrino b) imperdonabbile − imperdonabile c) strazziante − straziante d) guarigione − guariggione e) fattoria − fatoria f) ragione − raggione g) affinché − afinché h) cosicché − cosiché i) pozione − pozzione j) ciottoli − ciotoli
UN DUBBIO ATROCE! 1. Quale fra queste parole è scritta in modo corretto? a) soprattutto b) sopratutto c) soprattuto d) sopratuto 2. Scrivi una frase per ciascuna parola delle seguenti coppie. a) copia − coppia b) fatto − fato c) canne − cane d) palla − pala e) carro − caro f) posso − poso g) tonno − tono
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Storia Carlo Magno e l’Impero Carolingio: splendore e crisi del sistema feudale
Quinta Settimana 1
Completa il testo inserendo opportunamente le parole mancanti, scelte tra quelle suggerite qui di seguito. declino • patto • Franchi • funzionari • contee • fedeltà • 814 • investitura • vassallo • feudo • 800 • feudalesimo
Nella notte di Natale dell’................., il papa Leone III incoronò Carlo, re dei ............................., imperatore del Sacro Romano Impero. Carlo Magno organizzò gli immensi territori dell’impero suddividendoli in ................................ e marche che furono governate da cavalieri e nobili fedeli all’imperatore. Questi ultimi erano controllati da ............................................... imperiali, detti missi dominici, che riferivano puntualmente a Carlo Magno ciò che accadeva in ogni singolo territorio. Il sistema di potere si basava sul ........................... che legava l’imperatore al suo .................................... Durante la solenne cerimonia dell’......................................., il vassallo giurava .............................. e aiuto in guerra al signore ed egli, in cambio, gli concedeva un ..........................., cioè un territorio da governare: ecco perché questo sistema politico è definito ........................................... Alla morte di Carlo Magno (.................), il Sacro Romano Impero rimase unito per poco tempo, infatti nell’843 (accordo di Verdun), dopo aspre contese, venne suddiviso in tre parti: la Francia andò a Carlo il Calvo, l’Europa centrale a Ludovico il Germanico, l’Italia e una parte della Germania a Lotario. La fine dell’Impero segnava anche l’inesorabile ............................... del sistema feudale.
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Carlo Magno
Carlo Magno incoronato imperatore da papa Leone III.
Storia
Quinta Settimana
Carlo Magno e l’Impero Carolingio: splendore e crisi del sistema feudale
2 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) b) c) d) e) f)
Carlo Magno ereditò il Sacro Romano Impero dal padre. Feudo era il nome che comunemente indicava il castello o una fortezza. Il sistema feudale era basato su rapporti di reciproca fedeltà. Con l’accordo di Verdun il Sacro Romano Impero fu diviso in tre parti. Durante l’investitura l’imperatore giurava fedeltà al vassallo. Carlo Magno fu incoronato imperatore nell’814.
V V V V V
F F F F F
V
F
Analisi del documento: la cerimonia dell’investitura La cerimonia dell’investitura costituiva un momento importante per la vita sociale dell’Alto medioevo e perciò non era lasciata al caso ma seguiva un rigido cerimoniale. La preparazione: a partire dalla sera precedente la cerimonia, il feudatario/cavaliere doveva confessarsi, digiunare e passare la notte in preghiera per essere pronto spiritualmente. Il luogo: la cerimonia poteva svolgersi in un castello o un luogo sacro (chiesa, cattedrale ecc.). Le fasi: dopo la celebrazione della messa e la benedizione delle armi, si entrava nel “cuore” vero e proprio della cerimonia che si articolava in tre momenti:
• • •
1. La prova: il signore appoggiava la spada sulla spalla del futuro feudatario che stava inginocchiato davanti a lui. In origine il gesto doveva “provare” la forza fisica del cavaliere. 2. L’omaggio: il feudatario univa le mani e le poneva all’interno di quelle del signore. Il gesto simboleggiava la sottomissione del feudatario. 3. Il bacio: era la fase finale della cerimonia e sanciva il legame di fedeltà tra i due soggetti. Al termine della cerimonia il signore concedeva al vassallo un feudo, cioè un territorio da governare.
Figura 1
Figura 2
Figura 3
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Storia
Carlo Magno e l’Impero Carolingio: splendore e crisi del sistema feudale
Quinta Settimana
3 Osserva attentamente l’immagine a pagina 79 e rispondi alle seguenti domande. a) A quale fase della cerimonia si riferisce la figura 2? Omaggio
Prova
Bacio
b) A quale categoria sociale appartengono le persone in piedi? Ecclesiastici
Contadini
Cavalieri
c) Perché il personaggio al centro della scena è inginocchiato? In segno di rispetto In segno di supplica e preghiera In segno di sottomissione d) Indica con una ✘ a quali fasi della cerimonia corrispondono le seguenti affermazioni. Preparazione
Prova
Omaggio
Bacio
1. Indica la sottomissione al signore. 2. È la fase finale della cerimonia. 3. Segna il legame di fedeltà tra signore e feudatario. 4. Il signore pone le sue mani all’esterno delle mani giunte del cavaliere. 5. Serviva a “sperimentare” la forza fisica del cavaliere. 6. Digiuno, confessione e preghiera erano momenti importanti per il cavaliere.
4 Completa il testo inserendo opportunamente le parole mancanti, scegliendo tra quelle di seguito suggerite. Chiesa • papa • fedeltà • imperatore • 962 • Vichinghi • Ottone I • compromesso • 1122 • Saraceni • privilegio di Ottone • frammentazione Dopo l’accordo di Verdun, il sistema feudale entrò in crisi per lo strapotere acquisito dai feudatari che rendeva ingovernabile l’Impero a causa della sua estrema ........................................................... Inoltre, l’Europa dovette fare i conti con una nuova ondata di invasioni: da nord i ..............................................., da est gli Ungari e da sud i .......................................... Ma con l’elezione dell’imperatore ................................ di Sassonia (...................), l’autorità imperiale riprese vigore anche grazie alla nomina dei vescovi-conti. L’imperatore tolse i feudi ai conti e ai marchesi, ritenuti infedeli, e li affidò a ecclesiastici (vescoviconti) che, non avendo figli, non potevano tramandare il feudo facendolo così, di fatto, tornare nelle mani dell’imperatore. Ben presto Ottone I entrò in contrasto con la Chiesa poiché, oltre a eleggere i vescovi-conti, pretendeva di intervenire nell’elezione del papa che doveva essere una persona gradita all’imperatore (.....................................................................); inoltre dopo l’elezione il pontefice avrebbe dovuto giurare ............................... al sovrano. Questo atteggiamento determinò uno scontro tra i due poteri forti del Medioevo: la ........................... e l’Impero. La cosiddetta lotta per le investiture proseguì con alterne vicende e scontri memorabili (come quello tra Gregorio VII ed Enrico IV) fino al ....................... (Concordato di Worms) quando una soluzione di .................................... stabiliva che i vescovi sarebbero stati nominati dal ...................... dietro consiglio di una speciale commissione e, successivamente, l’....................... avrebbe donato loro un feudo attraverso la cerimonia dell’investitura.
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Storia
Quinta Settimana
Carlo Magno e l’Impero Carolingio: splendore e crisi del sistema feudale
5 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) b) c) d)
Il sistema feudale entra in crisi rendendo più debole l’Impero. I vescovi-conti erano nominati dall’imperatore. La lotta per le investiture vede come protagonisti papi e vescovi. Il Concordato di Worms stabiliva la superiorità dell’imperatore sul papa.
V V V V
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6 Cosa succedeva alla morte di un vescovo-conte? a) Non avendo figli, il feudo veniva ereditato dai fratelli del defunto. b) I figli del vescovo-conte ottenevano il feudo dall’imperatore. c) Non avendo eredi, il feudo tornava all’imperatore. d) L’imperatore nominava vescovo-conte il primo figlio maschio del defunto.
I protagonisti della lotta per le investiture Gregorio VII ed Enrico IV furono due protagonisti della lotta per le investiture. Il pontefice scomunicò l’imperatore che, per ottenere il perdono dal papa, si recò personalmente a Canossa nel 1077 nel castello della contessa Matilde. L’incontro tra i due non fu inizialmente semplice: Enrico IV dovette attendere al freddo per tre giorni fuori dal castello prima di essere ricevuto da Gregorio VII.
Lo storico incontro tra Matilde di Canossa, l’imperatore Enrico IV e il papa Gregorio VII.
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Quinta Settimana
Geografia L’azione dell’uomo sull’ambiente: il paesaggio urbano
I paesaggi presenti sulla terra sono, ormai, quasi interamente modificati dall’azione dell’uomo. Per trovare un paesaggio ancora naturale dobbiamo spingerci in alta montagna, al largo nel mare o in zone in cui la vita umana è pressoché impossibile (poli, deserti ecc.). Il luogo dove sono maggiormente visibili le trasformazioni introdotte dall’uomo è il paesaggio urbano ricco di edifici, strade, piazze, stazioni, parchi, ospedali, cinema, campi sportivi ecc. Di norma, in Italia, si parla di città quando si è in presenza di centri con più di 20.000 abitanti, in cui si concentrano le strutture rispondenti principalmente a tre funzioni: residenziale, economica e politico-amministrativa.
1 Completa il seguente schema relativo al paesaggio urbano, inserendo i termini di seguito indicati. governare • abitare • 20.000 • radiale • popolazione • scacchiera • commercio
CITTÀ 1. Centro abitato con almeno ............................... abitanti e con forte concentrazione di ............................................. . 2. Può avere pianta ............................................., radiocentrica o a ............................................. .
SVOLGE LE FUNZIONI
RESIDENZIALE 3. È ricca, cioè, di edifici dove ............................................. .
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ECONOMICA 4. È ricca, cioè, di strutture per il ............................................. .
POLITICO-ECONOMICA 5. È ricca, cioè, di strutture per ............................................. .
Geografia
Quinta Settimana
L’azione dell’uomo sull’ambiente: il paesaggio urbano
2 Osserva con attenzione questa immagine del paesaggio urbano e inserisci opportunamente i numeri nell’immagine scegliendoli dall’elenco. Attenzione! Ci sono delle parole in più! 1) piazza 2) area commerciale 3) parco cittadino 4) sottopassaggio 5) palazzo dei congressi 6) grattacielo 7) strada principale 8) zona residenziale 9) ponte 10) area più antica
3 Andrai a Roma per visitare la città. Hai deciso di vedere: il Colosseo – San Pietro – il Circo Massimo – la Basilica di San Giovanni – piazza di Spagna – i Musei Vaticani con la Cappella Sistina – San Paolo Fuori le Mura. Ha trovato un albergo a pochi passi dalla fermata della linea B Tiburtina. Pianifica un itinerario per visitare questi monumenti in due giorni, spostandoti in modo ragionevole con la metropolitana. 1° GIORNO: Colosseo – Circo Massimo – San Paolo fuori le mura; al ritorno Piazza di Spagna 2° GIORNO: ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ...................................................................................
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Sesta Settimana
Antologia Il racconto d’avventura
Il primo incontro con l’uomo Il racconto d’avventura è un genere letterario nato nell’Ottocento e caratterizzato dalla presenza di imprese eroiche e avvincenti, narrate con ritmo rapido e incalzante. Il brano che segue, tratto dal romanzo Zanna Bianca di Jack London, parla del primo contatto del lupo protagonista del libro con degli uomini, un gruppo di indiani che si trova vicino a un fiume.
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Capitò all’improvviso e fu tutta colpa del lupetto. Era stato incauto; aveva abbandonato la tana per andare a bere al fiumicello. Forse non s’era accorto perché ancora tutto insonnolito (era stato fuori l’intera notte sulla pista della carne1 e si era svegliato proprio allora); oppure la sua imprudenza dipendeva dalla familiarità del sentiero che portava al fiume e che aveva percorso più volte senza che gli accadesse mai nulla. Oltrepassò il pino spaccato dal fulmine, traversò lo spiazzo e si immerse trottando tra gli alberi. Allora, nello stesso istante, vide e odorò. Dinanzi a lui, seduti in silenzio sulle anche, v’erano cinque cose vive, mai viste prima d’allora. Per la prima volta il lupetto vedeva un essere umano; ma quei cinque uomini, scorgendolo, non balzarono in piedi, non mostrarono i denti, non ringhiarono. Non si mossero affatto e rimasero lì, silenziosi e sinistri2. Non si mosse nemmeno il lupetto. L’istinto di tutto l’essere suo lo avrebbe spinto a scappare alla disperata se d’un tratto, e per la prima volta, non si fosse destato3 in lui l’istinto contrario. Lo invadeva una specie di terrore reverenziale; era ridotto all’immobilità da un senso schiacciante della propria miseria, della propria piccolezza. Lì erano dominio e potere, qualche cosa di superiore, di alto, al di sopra di lui.
Antologia
Sesta Settimana
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Il racconto d’avventura
Il lupetto non aveva mai visto un uomo, eppure possedeva l’istinto dell’uomo. In modo vago e confuso, riconosceva l’animale che si era preso la supremazia su tutti gli animali del mondo. Lo guardava non solo coi propri occhi, ma con gli occhi di tutti gli antenati, gli occhi che avevano circondato nelle tenebre i fuochi d’innumerevoli accampamenti invernali, che avevano spiato dalla sicurezza della distanza e dei folti cespugli lo strano essere a due gambe che era il signore di tutte le cose viventi4. […] Uno degli indiani s’alzò e si avvicinò per chinarsi e toccarlo; il lupetto si appiattì ancor più. Era l’ignoto, concretatosi finalmente in una forma di carne e d’ossa5, che si curvava e si protendeva per impadronirsi di lui. […] Mentre la mano scendeva sempre di più, infuriava nel lupetto la battaglia degli istinti: era lacerato da due impulsi profondi, quello di arrendersi e quello di combattere. L’azione risultante fu un compromesso: fece l’una cosa e l’altra; sembrò arrendersi finché la mano quasi non lo toccò e allora combatté. I denti gli balenarono in un morso che si affondò nella mano; subito ricevette uno scapaccione da un lato della testa che lo fece rotolare su un fianco. (Mentre il cucciolo di lupo si lamentava pieno di paura e gli indiani ridevano osservandolo, arrivò in suo soccorso la madre, che aveva sentito i suoi gemiti). Balzò in mezzo agli indiani: la sua ansiosa, bellicosa6 maternità faceva di lei qualcosa di poco piacevole da vedere; ma per il lupetto lo spettacolo del suo furore vendicativo era piacevole. Con un piccolo grido le balzò accanto, mentre gli animali-uomini si affrettavano a indietreggiare di qualche passo. La lupa si piantò davanti al lupetto, affrontando gli uomini col pelo irto e un ringhio profondo giù giù nella gola; il muso era stravolto da una feroce espressione di minaccia, il naso corrugato dalla punta alla radice, così prodigiosa era la violenza del ringhio. In quel momento uno degli uomini lanciò un grido: “Kiche7!”. Era un’esclamazione di sorpresa. Il lupetto sentì che la collera della madre si afflosciava a quel suono. “Kiche!” ripeté l’uomo, questa volta con tono aspro e autoritario. E allora il lupetto vide la madre, la lupa, l’intrepida, appiattirsi ventre a terra, gemendo, agitando la coda, facendo segni di pace. Non capiva; era stupefatto. Il sacro timore dell’uomo lo invase di nuovo; il suo istinto era stato giusto: sua madre lo stava dimostrando. Anch’essa faceva atto di sottomissione agli animali-uomini. (Da J. London, Zanna Bianca) 1 pista della carne: è il nome con cui nel libro è chiamato il percorso compiuto dai lupi durante la caccia, alla ricerca di nuove prede. 2 sinistri: minacciosi. 3 destato: svegliato. 4 viventi: il lupetto, che non aveva ancora mai visto l’uomo, tuttavia possedeva un istintivo timore nei suoi confronti, che gli derivava da tutti i contatti che i suoi antenati avevano avuto con gli uomini nel passato. 5 forma di carne e d’ossa: l’ignoto, un concetto astratto, si era concretizzato nell’uomo che il lupetto aveva davanti a lui. 6 bellicosa: guerriera. 7 Kiche: il nome pronunciato dall’indiano (il cui nome è Castoro Grigio) è proprio quello della madre del lupetto, che non era una lupa nata libera, ma era scappata da circa un anno dall’accampamento indiano. Castoro Grigio porterà Kiche e il lupetto al suo accampamento e addomesticherà e darà il nome di Zanna Bianca al protagonista del romanzo.
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Antologia
Sesta Settimana
Analisi e comprensione del testo
1 Riordina le sequenze del brano, che sono qui riportate in ordine sparso, e indica attraverso la numerazione delle righe la loro ampiezza. N. sequenza
Titolo sequenza
Dalla riga
Alla riga
L’arrivo della madre. Il lupetto vede gli uomini per la prima volta. Il riconoscimento: gli indiani non sono dei nemici. Un uomo tenta di afferrare il lupetto.
2 L’espressione “lo invadeva una specie di terrore reverenziale” (riga 15) significa che: a) b) c) d)
il lupetto era terrorizzato per via dell’aspetto mostruoso degli uomini. il lupetto si vergognava, perché non era abituato a stare con degli estranei. il lupetto aveva paura, perché provava un innato senso di rispetto nei confronti dell’uomo. il lupetto aveva paura, perché non era di carattere molto coraggioso.
3 In quale altro modo si potrebbe esprimere la frase “il muso era stravolto da una feroce espressione di minaccia” (righe 39-40)? a) b) c) d)
L’espressione profondamente minacciosa del muso ne modificava completamente i lineamenti. Il muso minaccioso era reso irriconoscibile dalla fatica. Il muso della lupa aveva i tipici lineamenti di un animale feroce. Il muso della madre era stranamente minaccioso, nonostante il suo carattere mite.
4 Chi è il protagonista del brano? a) Il lupetto. b) La lupa.
c) Gli uomini. d) Il padre di Zanna Bianca.
5 Perché l’autore descrive nel dettaglio la scena e i sentimenti provati dal lupetto, invece di limitarsi a descrivere l’azione? SÌ
NO
a) Per allungare il romanzo. b) Per creare suspense e attesa nel lettore. c) Per aiutare il lettore a immedesimarsi nella scena. d) Perché senza le parti descrittive l’azione non potrebbe proseguire.
6 Da quale istinto è dominato il cucciolo di lupo quando l’uomo allunga la mano verso di lui? a) Un’istintiva fiducia nei confronti dell’uomo. b) Una grandissima paura e voglia di fuggire.
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c) Una feroce aggressività. d) È diviso fra l’istinto di arrendersi e quello di combattere.
Antologia
Sesta Settimana
Analisi e comprensione del testo
7 Perché la madre si era rivolta minacciosa contro gli uomini? SÌ
NO
a) Perché aveva sentito i lamenti del figlio. b) Perché gli uomini erano entrati nel suo territorio. c) Perché era ostile verso tutti gli uomini. d) Perché era spinta dal suo istinto di protezione nei confronti del lupetto.
8 Perché alla parola pronunciata dall’indiano, la lupa si calma e assume un atteggiamento di sottomissione? a) b) c) d)
Perché la parola dell’indiano ha un miracoloso effetto calmante. Perché non lo capisce. Perché l’indiano le grida il nome di suo figlio. Perché riconosce nell’indiano il suo vecchio padrone.
9 Che cosa significa l’espressione “possedeva l’istinto dell’uomo” (riga 18)? a) Era istintivo come un uomo. c) Sapeva riconoscere la presenza di un uomo. b) Aveva le stesse capacità di un uomo. d) Aveva perso le caratteristiche del lupo.
10 Nell’espressione “era lacerato da due impulsi profondi” (riga 27) il verbo è: a) di forma passiva. b) di forma attiva.
c) di forma riflessiva. d) di forma impersonale.
La lettura di questo brano è molto emozionante perché permette di immedesimarsi nel lupetto e di comprendere i suoi sentimenti contrastanti. E tu, che cosa hai provato leggendo questo brano? ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... .......................................................................................................................
Facciamo sintesi!
Scrivere un riassunto
Ora prova tu! Aiutandoti con la divisione in sequenze fatta nel primo esercizio, scrivi un riassunto del brano che hai appena letto. Ricorda che in un riassunto vengono eliminate, o almeno fortemente ridotte, le parti descrittive, così come i discorsi diretti, mentre non deve mancare nessun elemento necessario a comprendere lo svolgimento dell’azione. 1. Hai trovato interessante questo racconto? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 2. Hai imparato qualcosa di nuovo? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 3. Hai trovato difficile questo brano? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto).
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ica
Grammat
Il pronome
Sesta Settimana
Il pronome è una parte variabile del discorso, che può sostituire un nome o un’altra parte del discorso. In italiano i pronomi si dividono in pronomi personali, relativi, dimostrativi, possessivi, indefiniti, interrogativi, esclamativi.
1 Scrivi nelle parentesi il nome che è stato sostituito dal pronome sottolineato.
Es. Luca ha comprato delle uova, che (le uova) gli serviranno per fare una torta. a) Questo vestito è troppo lungo, quello (........................) è della giusta taglia. b) Io ho portato la mia ricerca, dov’è la tua (........................)? c) A Marco non è piaciuto il cappellino, perché era troppo piccolo per lui (........................). d) Anna è uscita con l’ombrello, ma l’ha (........................) dimenticato a scuola. e) Lucia era entusiasta, quando le (........................) hai dato il tuo regalo.
f) Hai comprato il pane o te ne (........................) sei dimenticato? g) Non ho portato tutti i dolci, ma solo alcuni (........................). h) I ragazzi entrarono quasi tutti, solo uno (........................) restò in cortile. i) Chiara era contenta, perché la professoressa le (........................) ha fatto molti complimenti. j) Giuseppe, resta in casa o ti (........................) ammalerai!
I pronomi personali si dividono in pronomi personali soggetto (io, tu, egli, noi, voi, essi) e complemento (mi/me, ti/te, si/lui/lei, ci, vi, si/loro) in base alla funzione che svolgono all’interno della frase. Questi pronomi possono essere classificati in base alla persona (prima, seconda e terza) e al numero (singolare e plurale). Solo i pronomi di terza persona singolare si differenziano anche in base al genere (maschile e femminile).
SOGGETTO COMPLEMENTO
I persona singolare
II persona singolare
III persona singolare
I persona plurale
II persona plurale
III persona plurale
Io
Tu
Egli, esso, essa (lui, lei)
Noi
Voi
Essi, esse (loro)
Mi, me
Te, ti
Lui, lei, lo, gli, la, le, ne, si
Ci
Vi
Li, le, ne, si, loro
NOTA Lui, lei, loro, in passato, erano usati solo come pronomi personali complemento, ma, ormai da diversi anni, è ammesso il loro uso come pronomi personali soggetto.
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a
Grammatic
Sesta Settimana
Il pronome
2 Nelle seguenti frasi sottolinea in rosso i pronomi personali complemento e in blu quelli soggetto. a) Tu sei stato molto scortese a non salutarla. b) Fabiana non ti ha visto l’altro giorno. c) Lucia andò allo spettacolo, ma ne restò delusa. d) Non gli piace mai niente: Francesco è proprio incontentabile! e) Io le ho proposto di fare il bagno, ma aveva mangiato da poco.
Io te l’avevo detto: non dovevi fidarti. L’ha detto lui in persona. Ti dispiace spostarti un po’ a destra? Il mare le sembrava uno spettacolo meraviglioso. j) La vetta del monte gli apparve al di sopra delle basse colline. f) g) h) i)
3 Riscrivi le seguenti frasi sostituendo al nome sottolineato il corretto pronome personale. Es. Giulio è andato al mare = Egli è andato al mare; Ho dato il regalo a Lucio = Gli ho dato il regalo. a) b) c) d) e)
Fabiana ha preparato la crostata. Mi sono dimenticata del regalo. Hai dato il resto alla mamma? Non ho visto i ragazzi arrivare. Ho consegnato il pacco ai miei amici.
f) g) h) i) j)
I fantasmi apparvero all’improvviso. I ragazzi aprirono subito le caramelle. Giuseppe ha portato la sua tenda. La torta era davvero buonissima. Pamela ha comprato un libro interessante.
I pronomi relativi sostituiscono un nome o un’altra parte del discorso, mettendo in relazione due frasi fra loro. Essi sono: che, cui (invariabili), il quale/la quale/i quali/le quali. Es. In strada c’era un bambino, che giocava. ATTENZIONE! Chi è considerato pronome doppio o misto, perché ha sia la funzione di pronome dimostrativo, sia quella di pronome relativo. Chi può anche essere usato come pronome interrogativo, quando introduce una domanda.
4 Nelle seguenti frasi sottolinea i pronomi relativi. a) Ho visto Luca che passeggiava nel parco. b) Ieri ho incontrato Marta, a cui dovevo restituire il libro che mi aveva prestato. c) Colui che è senza peccato scagli la prima pietra. d) Ieri ho salutato Luca, il quale però non mi ha visto. e) Tommaso non sopporta la luce che entra dalla finestra.
f) Le onde si infrangevano sugli scogli i quali si trovavano vicino alla spiaggia. g) Per fortuna Fabrizio mi ha parlato di quella festa, di cui mi ero completamente scordato. h) Giacomo mi ha parlato della vacanza, che volete fare a giugno. i) Can che abbaia non morde. j) Mi sono scordato il motivo per cui ero venuto.
ATTENZIONE! Che non è sempre un pronome relativo: infatti può essere anche congiunzione o pronome/aggettivo interrogativo o esclamativo. Che è pronome relativo solo quando può essere sostituito da il/la quale − i/le quali.
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Grammatic
a
Sesta Settimana
Il pronome
5 Sottolinea che solo quando è un pronome relativo. a) Marco ha detto che andrà lui al supermercato. b) Mario, che è appassionato di elettronica, è bravo ad aggiustare i computer. c) Giulia afferma che è necessario portare più panini al picnic. d) Marcello ha un cane, che è molto intelligente. e) Il pappagallo che si trova allo zoo ripete ogni genere di frase. f) Ilaria, che domani compie gli anni, farà una grande festa. g) Che cosa hai detto? h) Che bello passeggiare nel parco! i) Ho molto apprezzato il regalo che mi hai fatto a Natale. j) La nonna dice sempre che bisogna fare attenzione. I pronomi dimostrativi, possessivi, indefiniti, interrogativi ed esclamativi hanno caratteristiche simili agli aggettivi determinativi, ai quali per lo più corrispondono. L’unica differenza fra pronomi e aggettivi è che gli aggettivi accompagnano un nome, mentre i pronomi lo sostituiscono. Es. La tua penna è nell’astuccio, tua = aggettivo possessivo. Non ho visto la penna di Lucia, ma la tua è nell’astuccio, tua = pronome possessivo. Esistono tuttavia alcuni dimostrativi e indefiniti che possono essere usati solo come pronomi:
• •
dimostrativi: costui, costei, costoro, colui, colei, coloro, questi, quegli, ciò; indefiniti: uno/a, qualcuno/a, ognuno/a, chiunque, altri, chicchessia, qualcosa, alcunché, niente, nulla.
6 In quale delle seguenti frasi la parola questo è un pronome? a) Questo albergo è molto accogliente. b) Ho scelto questo, perché è il migliore.
c) Ieri sono andato in questo ristorante. d) Questo ragazzo è mio amico.
7 In quale delle seguenti frasi la parola mia è un aggettivo? a) Ho portato la tua borsa ma ho dimenticato la mia. c) Giovanni passa le vacanze da mia mamma. b) La tua auto va a gasolio, la mia a benzina. d) La tua casa è a Genova, la mia a Milano.
8 Sottolinea in rosso gli aggettivi determinativi e in blu i pronomi. a) Marinella è andata a trovare suo fratello. b) Quel signore è stato gentilissimo, non come l’altro. c) Mario ha comprato quello, non questo. d) Quale coperta hai scelto? e) Che spettacolo i fuochi d’artificio di ieri sera! f) Che hai combinato?
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Il mio mantello è più caldo del tuo. Chi era costui? Giuseppe ha la tua maglietta. Pietro ha raccolto alcune delle sue cose ed è andato via. k) A Lucia piace molto la pasta, quanta ne ha mangiata ieri! g) h) i) j)
a
Grammatic
Sesta Settimana
Il pronome
9 Sottolinea tutti i pronomi presenti nel brano. Il signore e la signora Dursley possedevano tutto quel che si poteva desiderare, ma avevano anche un segreto, e il loro più grande timore era che qualcuno potesse scoprirlo. Loro non credevano che avrebbero potuto sopportare che qualcuno venisse a sapere dei Potter. La signora Potter era la sorella della signora Dursley, ma non si vedevano da anni. […] I Dursley rabbrividivano al solo pensiero di quel che avrebbero detto i vicini se i Potter si fossero fatti vedere nei paraggi. Sapevano che i Potter avevano anche loro un figlio piccolo, ma non lo avevano mai visto. E il ragazzino era un’altra buona ragione per tenere i Potter a distanza: non volevano che Dudley frequentasse un bambino di quel genere. (Da J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale)
10 Ora inserisci correttamente nella tabella i pronomi che hai sottolineato negli esercizi 8 e 9. Personali
Relativi
Indefiniti
Possessivi
Dimostrativi
Interrogativi
Esclamativi
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11 Esegui l’analisi grammaticale dei seguenti pronomi. Specifica il tipo di pronome (personale, relativo ecc.), il genere e il numero (solo quando è possibile). Solo per i pronomi personali specifica la persona (prima, seconda o terza) e la funzione (soggetto o complemento). a) uno b) essi c) gli d) mie e) costui f) ognuno g) quanto! h) ciò i) cui j) che?
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Grammatic
a
Sesta Settimana
Il pronome
L’angolo dell’ortografia: l’uso dell’H La H è una “lettera muta”, cioè che non corrisponde a nessun suono particolare. Si usa in italiano solo in alcuni casi ben definiti: • per trasformare il suono dolce ce/ge/ci/gi nel suono duro che/ghe/chi/ghi (es. chiesa, ghiro ecc.); • per distinguere alcune forme del verbo avere: ho, ha, hanno, hai; • in alcune esclamazioni o interiezioni: ahi, ah, oh, beh ecc.; • in alcuni nomi geografici (es. Rho) e in alcuni cognomi (es. De Mattheis); • in alcune parole straniere, entrate nella nostra lingua (es. hacker, hotel, flash ecc.).
A CACCIA DI VERITÀ! Leggi attentamente la frase che segue e metti una ✘ su Vero o Falso: “Il ragazzo che ci aiuta ce l’hai presentato tu”. a) Le parole che e ce hanno lo stesso significato.
V
F
b) L’unica differenza grafica fra che e ce è la presenza dell’h. V
F
c) La pronuncia di che e ce è identica.
V
F
d) L’h in italiano è completamente ininfluente, la sua assenza non può cambiare il significato di una parola. V
F
e) L’h in italiano può distinguere fra loro due parole, determinando una variazione di significato.
F
V
UN DUBBIO ATROCE! Inserisci l’h solo dove è necessario. a) L’............anno scorso è successo un fatto gravissimo. b) L’............o visto con i miei occhi. c) Il G............iro d’Italia passerà a Milano. d) Mario gioca spesso a ............ockey con gli amici. e) Trascorrerò la notte in ............otel. f) ............anno guadagnato molti soldi in quell’operazione. g) La mia macchina fotografica non ha il flas............ h) A............imé, non sono stato proprio fortunato! i) Chi l’............a visto? j) ............o una zia che vive a Forlì.
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Storia La rinascita dell’anno 1000: Medioevo: lotta I confl itti religiosi nel basso le crociate Sesta Settimana per le investiture, Comuni e Repubbliche marinare Dopo l’anno 1000 l’Europa conobbe un’epoca di rinascita e relativo benessere. La diminuzione delle epidemie e delle guerre e l’utilizzo di nuove tecniche e strumenti agricoli (aratro pesante, tecnica della rotazione triennale) favorirono la crescita della popolazione. Le città tornarono a popolarsi e fiorirono gli affari grazie ai mercanti e agli artigiani che si riunirono in libere associazioni di lavoratori dette corporazioni di arti e mestieri. Proprio nelle città europee, ma soprattutto in quelle dell’Italia centro-settentrionale, nacque il desiderio di liberarsi dal potere dei feudatari o dell’imperatore che detenevano alcuni privilegi esclusivi (battere moneta, riscuotere le tasse, giudicare nei tribunali). I primi comuni desideravano gestire liberamente queste funzioni fondamentali per la vita civile e, perciò, si diedero un governo e delle leggi autonome. Lo sviluppo dei traffici commerciali avvenne prevalentemente via mare e fu così che alcune città italiane, Genova, Venezia, Amalfi e Pisa, si arricchirono contendendosi a lungo il monopolio delle principali rotte commerciali del Mediterraneo. Le repubbliche marinare si scontrarono a più riprese, fino al progressivo declino di Amalfi e Pisa a favore di Genova e soprattutto di Venezia che divenne la “regina” dei traffici con l’Oriente.
1 Collega opportunamente le frasi indicate nella colonna delle cause con quelle contenute nella colonna degli effetti.
CAUSA a) Diminuzioni delle epidemie e guerre, sviluppo di strumenti e tecniche agricole. b) Sviluppo degli affari nelle città, grazie a mercanti e artigiani. c) Desiderio di libertà e autogoverno da parte delle autorità cittadine.
EFFETTO 1. Formazione dei Comuni. 2. Sviluppo delle repubbliche marinare. 3. Nascita delle corporazioni di arti e mestieri. 4. Notevole aumento della popolazione.
d) Incremento dei traffici “via mare”.
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Storia
La rinascita dell’anno 1000: lotta per le investiture, Comuni e Repubbliche marinare
Sesta Settimana
Analisi del documento: le nuove tecniche e gli strumenti agricoli Lo strumento basilare per la lavorazione dei campi era l’aratro. Per rendere più agevole il lavoro, i campi avevano forma allungata perché questo consentiva di diminuire il numero dei percorsi fatti per arare e il relativo numero di girate. I rendimenti dei terreni migliorarono con la rotazione biennale e triennale. Con quella biennale il campo veniva suddiviso in due parti: la prima a maggese, cioè a riposo, la seconda seminata a cereali. L’anno successivo si invertivano le parti. Con quella triennale, il terreno veniva diviso in tre parti: una coltivata a cereali invernali (segale e frumento), una a legumi (fave, piselli ecc.), la terza era soltanto arata. L’avvento della rotazione triennale portò vantaggi significativi per l’agricoltura medievale.
Trés Riches Heures du duc de Berry, Folio 3, dei fratelli Limbourg (1385-1416).
2 Rispondi alle seguenti domande scegliendo l’opzione corretta. a) Quale strumento sta utilizzando il contadino? 1. Carro a ruote. 2. Aratro pesante. 3. Vanga. b) Quale fonte di energia permette il lavoro del contadino? 1. La forza muscolare dell’animale guidata dall’uomo. 2. La forza dell’uomo unita alle ruote dell’attrezzo. c) Il campo si trova: 1. all’interno delle mura di una città. 2. fuori dalle mura cittadine. 3. in prossimità di un fiume.
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Storia
Sesta Settimana
La rinascita dell’anno 1000: lotta per le investiture, Comuni e Repubbliche marinare
3 Osserva attentamente lo schema e indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE.
a) Con la rotazione triennale si coltiva il 50% di superficie di campo ogni anno. b) La rotazione triennale permette due semine l’anno. c) Nella parte lasciata a maggese venivano coltivati alberi da frutto. d) La rotazione triennale consente di ottenere maggiore varietà di prodotti agricoli.
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Storia Sesta Settimana
I conflitti religiosi nel basso Medioevo: le Crociate
Il papa Urbano II nel 1095 chiamò a raccolta tutti i cavalieri e i fedeli di buona volontà che intendessero liberare Gerusalemme dalla dominazione turca. Iniziavano così le Crociate (ben 8 in tutto, tra il 1096 e il 1270), spedizioni armate dirette verso un luogo simbolico per la cristianità: il Santo Sepolcro. Oltre a questa motivazione religiosa, vi erano anche ragioni politiche, economiche e sociali: limitare la potenza turca e spingere la violenza dei cavalieri europei verso gli “infedeli”, strappando loro territori e ricchezze. Soltanto la prima crociata ebbe successo (1096-1099) e portò alla formazione dei regni latini d’oriente ma, subito dopo, i turchi rioccuparono di nuovo Gerusalemme. Sul piano militare quindi le Crociate furono un fallimento ma contribuirono alla fioritura dei commerci via mare verso oriente, arricchendo soprattutto Genova e la Repubblica di Venezia che si erano occupate del trasporto delle merci e dei crociati.
4 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) b) c) d) e) f)
Gerusalemme è un luogo simbolo della cristianità perché vi è nato Gesù Cristo. Urbano II proclama la fine delle Crociate. Le Crociate furono 8. All’origine delle Crociate c’erano solo cause economiche e politiche. Dal punto di vista militare le Crociate furono un disastro. Genova e Venezia si arricchirono con le Crociate.
Analisi del documento: l’equipaggiamento del cavaliere L’equipaggiamento del cavaliere medievale era concepito in modo da proteggere il cavaliere dai colpi dei nemici ma, allo stesso tempo, consentirgli di ferire mortalmente. A differenza delle armature dell’antichità, costruite prevalentemente in cuoio e altri materiali “leggeri”, a partire dal Trecento vennero utilizzate lastre di ferro per la protezione del corpo del cavaliere. Sotto l’armatura vera e propria egli indossava una maglia di anelli di ferro intrecciati detta “cotta”. Anche il cavallo doveva essere protetto dai colpi: l’armatura dei cavalli era detta “barda”, da cui deriva il temine “bardatura” del cavallo. Con la comparsa delle armi da fuoco nel XVI e XVII secolo le armature di questo tipo diventarono inefficaci e vennero gradualmente sostituite da altri tipi di divisa militare.
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Storia
Sesta Settimana
I conflitti religiosi nel basso Medioevo: le Crociate
5 Osserva l’immagine e completa le descrizioni inserendo le parole di seguito indicate. gomito • articolazioni • movimento • battaglia • costosa • ferro • caviglia • bardatura • visione L’elmo doveva proteggere dai colpi ma anche consentire la ............................ del nemico e del campo di ............................
Per garantire una certa libertà di ......................................., le armature erano dotate di giunture mobili nei punti di rotazione delle ...................................: spalla, ............................, polso, bacino, ginocchia, ............................ .
La ................................. del cavallo era molto ............................ e consisteva in elementi di stoffa e protezioni di cuoio o ............................ .
6 Osserva l’equipaggiamento del cavaliere. Quali oggetti servono per difendersi? Quali invece per attaccare? Cerchia in blu quelli per la difesa e in rosso quelli per l’attacco.
a) Elmo
b) Mazza ferrata
c) Spada
d) Alabarda
e) Scudo
f) Lancia
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Geografia Clima, economia e amministrazione in Italia
Sesta Settimana
IL CLIMA ITALIANO L’Italia è uno stato molto vario dal punto di vista climatico: si possono infatti distinguere nella nostra penisola ben 5 regioni climatiche: 1) la regione alpina, caratterizzata da inverni lunghi, rigidi e nevosi ed estati brevi e fresche; 2) la regione padana, caratterizzata da un clima di tipo continentale con inverni freddi e nebbiosi, estati calde e afose e piogge concentrate in determinati periodi di tempo cui seguono periodi secchi; 3) la regione tirrenica, caratterizzata dal clima mediterraneo con modeste precipitazioni e temperature estive elevate; 4) la regione adriatica, caratterizzata da inverni freddi e secchi ed estati calde e afose con piogge concentrate nelle stagioni primaverili e autunnali; 5) la regione appenninica, caratterizzata da un clima continentale più freddo con possibili nevicate nella stagione invernale.
1 Nella prima colonna sono indicate alcune caratteristiche climatiche italiane. Individua a quali regioni appartengono e metti la ✘ nella colonna appropriata. Caratteristiche climatiche a) Estati calde e afose. b) Inverni rigidi e nevosi. c) Inverni nebbiosi. d) Piogge primaverili e autunnali. e) Modeste precipitazioni. f) Estati fresche. g) Inverni miti.
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Regione alpina
Regione padana
Regione tirrenica
Regione adriatica
Regione appenninica
Geografia
Sesta Settimana
Clima, economia e amministrazione in Italia
2 Ora colora la carta dell’Italia e la legenda in base alle diverse regioni climatiche.
Regione ...............................................................
Regione ...............................................................
Regione ...............................................................
Regione ...............................................................
Regione ...............................................................
L’economia italiana Le attività economiche si dividono in tre settori: 1) il settore primario che comprende ciò che l’uomo ricava direttamente dall’ambiente (l’agricoltura, la pesca, l’allevamento, l’estrazione mineraria ecc.); 2) il settore secondario che comprende ciò che l’uomo ricava trasformando le materie prime, quindi in particolar modo l’industria; 3) il settore terziario che comprende le attività che forniscono servizi (banche, scuole, ospedali ecc.).
3 Collega opportunamente le seguenti attività al settore corrispondente. Pesca
Assicurazioni
PRIMARIO Sanità
Artigianato
SECONDARIO Alberghi Caccia
Cinema
TERZIARIO
Industria aeronautica
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Geografia
Sesta Settimana
Clima, economia e amministrazione in Italia
4 Il prodotto finito che noi acquistiamo è spesso frutto di lavori svolti in tutte e tre i settori, quello primario, quello secondario e quello terziario. Consideriamo per esempio il vino e proviamo a vedere quali settori sono coinvolti nelle fasi di produzione e vendita. Inserisci opportunamente le seguenti voci nella tabella: coltivazione di uva
etichettamento delle bottiglie vinificazione e imbottigliamento
vendita e commercializzazione Primario Secondario Terziario
100
vendemmia
Geografia
Sesta Settimana
Clima, economia e amministrazione in Italia
L’Italia delle regioni Dal punto di vista politico-amministrativo l’Italia è divisa in 20 regioni; 5 di esse sono a statuto speciale (Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna), cioè godono di privilegi per la loro posizione periferica o per la presenza di minoranze linguistiche. B A
D
C
F
E
L G
M
I H
O
R P
S
Q
N
V T
U
5 Indica il nome corretto di ogni regione scrivendo in ogni quadratino la lettera corrispondente. VALLE D’AOSTA
EMILIA ROMAGNA
CAMPANIA
PIEMONTE
TOSCANA
PUGLIA
LOMBARDIA
MARCHE
BASILICATA
LIGURIA
UMBRIA
CALABRIA
VENETO
LAZIO
SICILIA
TRENTINO ALTO ADIGE
ABRUZZO
SARDEGNA
FRIULI VENEZIA GIULIA
MOLISE
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Settima Settimana
QUIZ SOTTO IL SOLE
L’enigma del castello Al Castello di Galeotto e Belinda, è successo un fatto terribile: il principe Clodoveo, figlio di Galeotto e Belinda, è stato rapito. I genitori sono disperati: non sanno chi sia stato e dove si trovi loro figlio. Aiutali a risolvere questa terribile situazione.
Innanzitutto bisogna orientarsi nel castello: associa in modo corretto le parole, di seguito indicate, alle parti numerate sul disegno, in questo modo sara’ piu’ facile muoversi per effettuare le ricerche. pozzo • mastio • porta a saracinesca • mura fortificate • cammino per la ronda • bandiera • merli • ponte levatoio • fossato • torrione • alta corte • feritoia • bassa corte
1. ........................................................................................... 2. ........................................................................................... 3. ........................................................................................... 4. ........................................................................................... 5. ........................................................................................... 6. ........................................................................................... 7. ...........................................................................................
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8. ........................................................................................... 9. ........................................................................................... 10. ........................................................................................... 11. ........................................................................................... 12. ........................................................................................... 13. ...........................................................................................
QUIZ
Settima Settimana
SOTTO IL SOLE
Dai un’occhiatina nel TORRIONE, quella torre rotonda, grossa e massiccia, costruita a difesa del castello. È oscura e maleodorante e si fa molta fatica a proseguire nella ricerca; però osserva in un angolo la pergamena che dice:
Se il principe Clodoveo vuoi trovare questo messaggio devi decifrare; non sarà un lavoro semplice da fare: le lettere devi rintracciare, nelle varie zone del castello vai a cercare.
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L’enigma è risolto!
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QUIZ
Settima Settimana
SOTTO IL SOLE
A questo punto bisogna esplorare le varie aree del castello e cercare di recuperare le lettere per decifrare il messaggio. Scegli pure l’ordine che preferisci per esplorare i luoghi. Buona fortuna! POZZO − Presso il pozzo c’è una giovane e bella donna che sta attingendo l’acqua e che canticchia: “il numero 9 corrisponde all’iniziale della regione italiana in cui nasce il fiume Po”.
MASTIO − Questa torre, la più alta di tutte, ha la porta d’ingresso sbarrata. Per il momento è impossibile entrare. Peccato, da lassù si potrebbe esplorare dall’alto l’intera area del castello!
MURA FORTIFICATE − Presso le mura che circondano il castello sembra non esserci nulla di interessante, anzi no. Inciso sul muro, in un angolo, c’è questo enigma: “Carlo Magno fu incoronato imperatore del sacro romano impero da Leone ........... : C”.
Hai capito cosa significa? Che se sai quale papa ha incoronato Carlo Magno, sai a quale numero corrisponde la C; per esempio, se è Leone VII, allora la C sarà il 7.
FERITOIA − Incastrata nella feritoia c’è una pergamena un po’ sgualcita, ma ancora leggibile che dice: “anagramma queste lettere per trovare i due nomi dell’ultimo imperatore dell’Impero romano d’Occidente: oloRmo ustAluogo”. La prima lettera trovata corrisponde al numero 10 e l’ultima al numero 1.
FOSSATO − Presso il fossato sta pescando Pier, il figlio lo lo so, io lo so, del giullare di corte, che dice scherzando: “lo al numero 7 corrisponde la congiunzione più usata nella lingua italiana”.
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QUIZ
Settima Settimana
SOTTO IL SOLE
BASSA CORTE − Oggi la parte bassa della corte del castello è deserta o quasi; in fondo è seduta una vecchina, che dice di conoscere 4 lettere, ma ti farà sapere quali sono solo se risolvi questo cruciverba verbale! Nelle caselle colorate la lettera inserita corrisponde al numero indicato.
CRUCIVERBA
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1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
Voce del verbo AMARE, modo indicativo, tempo passato remoto, 2ª pers. sing., attivo. Voce del verbo LODARE, modo imperativo, tempo presente, 2ª pers. sing, attivo. Voce del verbo CHIEDERE, modo congiuntivo, tempo presente, 3ª pers. plur., attivo. Voce del verbo ESSERE, modo indicativo, tempo imperfetto, 2ª pers. sing, attivo. Voce del verbo SENTIRE, modo condizionale, tempo presente, 1ª pers. sing, attivo. Voce del verbo MANDARE, modo indicativo, tempo futuro semplice, 2ª pers. plur, attivo. Voce del verbo RUGGIRE, modo gerundio, tempo presente, attivo. Voce del verbo LEGGERE, modo participio, tempo passato. Voce del verbo PORTARE, modo indicativo, tempo passato prossimo, 3ª pers. sing, attivo. Voce del verbo AMARE, modo infinito, tempo presente, attivo.
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QUIZ
Settima Settimana
SOTTO IL SOLE
ALTA CORTE − Nella parte alta del castello si sta svolgendo il mercato. Sono presenti molte persone che urlano frasi strane e apparentemente senza senso; tra tutte sembra interessante quello che dice Saladino, mercante arabo di “la M corrisponde al numero delle risposte false al mio quiz!”. stoffe: “l QUIZ a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k) l)
Il limes è la massima espansione dell’Impero Romano. La caduta dell’Impero romano d’Oriente avviene nel 476 d.C. Dopo la caduta dell’Impero nell’area occidentale nascono i regni romano-germanici. La regola dei monaci benedettini era fondata sul motto ora et labora. L’ègira è avvenuta nel 622 d.C. Il Ramadam è il mese di digiuno dei musulmani. Carlo Magno è stato incoronato imperatore nella notte di Natale dell’800. Missi dominici è sinonimo di vassalli. Il successore di Carlo Magno fu Ottone I. Le Crociate puntavano alla riconquista cristiana di Gerusalemme. Urbano II ha proclamato la fine delle Crociate. Federico I è detto “Barbarossa”.
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PONTE LEVATOIO − L’addetto al ponte levatoio dice che il numero corrispondente alla lettera D è contenuto in questa favola: è il numero più alto tra tutti quelli citati. Ecco il suo racconto: “Una sera la volpe vide in fondo a un pozzo il grosso cerchio della luna; così tondo e giallo le sembrò un formaggio. Dei due secchi che servivano ad attingere l’acqua, uno stava in alto, tenuto sospeso dall’altro che stava in basso. La volpe affamata entrò nel secchio superiore e subito si trovò in fondo al pozzo. Si accorse allora del suo errore e subito fu colta dal timore: sarebbe potuta risalire soltanto se un altro animale affamato, attirato dall’immagine del falso formaggio, fosse entrato nell’altro secchio riportando il suo verso l’alto. Quattro giorni stette dentro al buco nero senza che un cane la vedesse. Il tempo fece il suo mestiere e in cinque notti l’astro circolare si era ridotto a una mezzaluna. La volpe era disperata quand’ecco che passò di là un lupo affamato e si fermò a contemplare quel luccicante oggetto. – Amico mio – gridò la volpe – voglio offrirti da mangiare. Vedi questa cosa accanto a me? È un formaggio eccellente e squisito, fatto col latte di tredici mucche famose e, se qualcuno un po’ sofferente ne mangiasse un pochino, sarebbe subito risanato, tant’è gustoso. Vedi, io stessa ne ho uno spicchio rosicchiato ma ne resta, se ti va, un bel boccone prelibato. Scendi a gustarlo: ho lasciato un secchio apposta per te. – L’imbroglio funzionò; il lupo, sciocco, si lasciò ingannare: nel secchio entrò e, il suo peso, la volpe in alto riportò”.
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(Rid. e adatt. da J. de La Fontaine, Il lupo e la volpe)
QUIZ
Settima Settimana
SOTTO IL SOLE
MERLI − I merli, a prima vista, sembrano tutti uguali ma a uno sguardo più attento si può vedere che ce n’è uno verniciato di fresco. Su di esso è inciso uno strano schema con un’iscrizione che dice: “cancella i nomi delle 20 regioni italiane, le caselle rimaste conterranno la vocale che corrisponde al numero 5 e la consonante che corrisponde al numero 14”. Attento! Una regione è stata inserita due volte.
CRUCIPUZZLE
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BANDIERA − Sulla bandiera è stato scritto questo indovinello: “il numero 6 corrisponde alla lettera iniziale della risposta corretta al seguente quesito: Che cos’è l’orogenesi?” 1. Insieme dei fenomeni che danno origine alle montagne. 2. Scienza che studia il formarsi dei filoni d’oro nelle miniere. PORTA A SARACINESCA − Legato alla saracinesca c’è un asse su cui è stato inciso: “il 16 è la lettera iniziale della categoria grammaticale indispensabile perché esista una frase”.
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QUIZ
Settima Settimana
SOTTO IL SOLE
CAMMINO PER LA RONDA − Sul percorso non si vede nulla di interessante, ma c’è la sentinella, appassionata di epica antica, che si dice disposta a rivelare 4 lettere se completi il CRUCIMITO in modo corretto.
CRUCIMITO 1
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1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
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Narciso vede la sua riflessa nel lago. Il figlio mostruoso di Pasifae. Aiuta Teseo col celebre filo. La dea dell’oltretomba. Il re degli dei. Vi è stato rinchiuso il Minotauro. Il popolo a cui appartiene Arianna. È perdutamente innamorato di Euridice. Il re di Creta. La moglie di Zeus.
Storia L’impero e i Comuni (da Federico I a Federico II)
Settima Settimana
Attorno alla metà del XII secolo l’autorità imperiale perse vigore tanto che l’imperatore Federico I Barbarossa poteva controllare direttamente solo i territori della Germania e dell’Italia settentrionale, mentre Francia e Inghilterra erano governate da dinastie ormai ben consolidate. I comuni del nord Italia, però, intrapresero un processo di liberazione dai privilegi feudali esercitati dall’imperatore (riscossione delle tasse, amministrazione della giustizia, diritto di battere moneta e allargare le mura delle città). Lo scontro tra Federico I e i comuni non tardò a manifestarsi e Milano venne rasa al suolo nel 1162 dalle truppe imperiali. Ma i comuni, organizzati nella Lega lombarda, ottennero una vittoria schiacciante nella battaglia di Legnano (1176) e con la pace di Costanza raggiunsero l’autonomia politica ed economica richiesta, pur riconoscendo ancora, almeno formalmente, l’autorità dell’imperatore. Con l’avvento di Federico II di Svevia, nipote di Federico Barbarossa, la lotta tra comuni e impero riprese vigore. L’imperatore, deciso a sottomettere Miniatura medievale di Federico I Barbarossa tra i tutta la penisola italiana, entrò in consuoi figli, Enrico e Federico. flitto con il papa e con i comuni che si unirono in una alleanza (Lega lombarda). Nel 1237 la Lega fu sconfitta duramente a Cortenuova, mentre il papa venne assediato a Roma, ma nel 1248 e 1249 l’esercito imperiale fu ripetutamente sconfitto. Il conflitto terminò nel 1250 con la morte dell’imperatore. Con Federico II si spegneva uno dei grandi personaggi del medioevo. Uomo colto, intelligente e amante della cultura, pose le basi per la creazione di uno stato moderno con una serie di leggi che miravano ad accentrare il potere nelle sue mani.
109
Storia
Settima Settimana
L’impero e i Comuni (da Federico I a Federico II)
Federico II e la falconeria Federico II è stato definito dai suoi contemporanei stupor mundi, cioè “meraviglia del mondo”. In effetti l’imperatore era un uomo intelligente e colto. Tra i suoi passatempi preferiti spiccava quello della falconeria, cioè l’arte della caccia col falcone. A questa nobile arte egli dedicò un vero e proprio trattato, De arte venandi cum avibus, cioè appunto “l’arte della caccia con il falcone”. L’opera consta di un trattato sui sistemi di allevamento, addestramento e impiego di rapaci nella caccia, tutti ampiamente descritti. Oltre alla catalogazione degli uccelli, vengono analizzate le attrezzature per la falconeria, le modalità per catturare i falchi, per il loro addestramento e, infine, i diversi sistemi di caccia.
Ritratto di Federico II con il falco dal De arte venandi cum avibus.
1 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) I comuni dell’Italia del Nord volevano l’indipendenza dall’imperatore. b) Federico I Barbarossa sconfigge la Lega lombarda a Legnano. c) Milano viene rasa al suolo da Federico II. d) A Cortenuova Federico II sconfigge la Lega lombarda. e) I comuni si allearono con il papa contro Federico II. f) Federico II era figlio di Federico I.
2 Collega opportunamente la data della colonna di destra con l’evento corrispondente nella colonna di sinistra.
110
a) 1162
1) morte di Federico II
b) 1176
2) distruzione di Milano
c) 1237
3) battaglia di Legnano
d) 1250
4) battaglia di Cortenuova
V V V V V V
F F F F F F
Storia La nascita delle signorie e degli stati regionali italiani
Settima Settimana
3 Completa il testo inserendo le parole mancanti, scelte tra quelle di seguito indicate. frammentazione • podestà • Firenze • corporazioni • popolo grasso • 1492 • imperiale • signorie • Venezia • Milano • 1454 • XV secolo I comuni italiani, ormai liberi dal dominio ......................................, vissero solo un breve periodo di pace perché presto entrarono in crisi, trasformandosi profondamente. Il popolo minuto (lavoratori delle ..........................................) e il ............................................................. (ricchi borghesi) si scontravano sempre più spesso tanto che, per cercare una pacificazione che garantisse il governo, si affidarono a politici provenienti da altri comuni, detti “.............................”. Col passare del tempo accadde che i podestà, oppure i capi della milizia del comune o ancora i cosiddetti “capitani del popolo”, rafforzarono il loro potere personale diventando signori incontrastati: nascevano così le ................................... . La penisola italiana del ............................... risultava pertanto divisa tra signorie, come quella di ..................... ................, Repubbliche, come quella di Genova e .. ................................... e stati feudali come il Ducato di Savoia, lo Stato della Chiesa o il Regno di Napoli. La .................................................. del territorio italiano portò a una serie di conflitti tra singoli stati che terminò solo nel ............................. con la pace di Lodi architettata dal signore di .................. ......................, Lorenzo il Magnifico. Ma alla sua morte (...................) la situazione precipitò nuovamente e la penisola italiana tornò a dividersi e indebolirsi sempre più. Milano
Venezia
Firenze
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Storia
La nascita delle signorie e degli stati regionali italiani
Settima Settimana
Analisi del documento: l’Italia dopo la pace di Lodi
La pace di Lodi (9 aprile 1454) pose fine agli scontri tra Venezia e Milano che duravano fin dagli inizi del ‘400. L’importanza di tale evento consiste nell’aver generato una nuova situazione politica in grado di garantire quarant’anni di equilibrio territoriale e favorire lo sviluppo del Rinascimento italiano. Nella seconda parte del ‘400, questo equilibrio perdurò grazie alla politica di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico.
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Storia
Settima Settimana
La nascita delle signorie e degli stati regionali italiani
4 Osserva attentamente la carta geografica e rispondi alle seguenti domande. a) Da chi sono governate la Corsica e la Liguria? ........................................................................................................... b) Siena, Lucca e Firenze, tre città toscane, in passato si trovavano sotto il dominio di tre differenti autorità governative? Quali? .......................................................................................................................................... c) Visconti e Sforza sono i signori del? ....................................................................................................................................
5 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) b) c) d)
Lo Stato della Chiesa si estendeva fino a Mantova. Il vicereame spagnolo di Napoli comprendeva gran parte del sud Italia. La Repubblica di Venezia estendeva i propri confini anche oltre gli attuali confini italiani. Il nord e il centro della penisola italiana risultavano meno frammentati del Sud.
V V V V
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La Primavera di Botticelli, 1482 circa. Il quadro fu commissionato da Lorenzo dei Medici per la sua villa di Castello.
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Ottava Settimana
Cittadinanza e Costituzione
La Costituzione: la legge più importante Come ben sappiamo, ogni sport oppure ogni gioco, per funzionare bene deve avere delle regole cui si attengono tutti i partecipanti. Così avviene anche per le comunità di persone: per esempio la tua classe o il paese in cui viviamo. Ma come si chiamano le regole che fanno funzionare gli Stati? Esse sono dette leggi. L’Italia, per esempio, è una Repubblica e i suoi Principi Fondamentali, cioè le regole base per la convivenza civile, sono contenuti nella Costituzione della Repubblica, il documento che sta a fondamento di tutte le leggi dello Stato.
LA COSTITUZIONE ITALIANA La Costituzione è in vigore dal primo gennaio 1948 ed è composta da 139 articoli e da 18 disposizioni transitorie e finali. Ecco come è strutturata:
PARTE PRIMA
PARTE SECONDA
PRINCIPI FONDAMENTALI
ARTT. 1-12
contengono i principi che ispirano tutta la Costituzione
DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI
ARTT. 13-54
contengono le regole fondamentali sui rapporti Stato/ cittadini, quindi delineano la forma di Stato
ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA
ARTT. 55-139
contengono le regole sui principali organi dello Stato, quindi delineano la forma di Governo
DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
18 articoli
contengono le norme per il passaggio dalla vecchia alla nuova Costituzione
Obiettivo competenze A Rifletti ora sulla tua classe e sul tuo sport preferito: entrambe hanno delle regole. Pensa in particolare a due di esse: quali sono? A chi sono rivolte? A cosa servono? Chi le fa rispettare? Completa le tabelle. Classe REGOLA 1. 2.
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È RIVOLTA A...
SERVE A…
CHI LA FA RISPETTARE
Ottava Settimana
Cittadinanza e Costituzione
Sport preferito REGOLA
È RIVOLTA A...
SERVE A…
CHI LA FA RISPETTARE
1. 2.
B Ecco l’esempio di due importanti articoli della Costituzione: leggili e rispondi alle domande, dopo aver riletto il box di approfondimento. ART. 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Quest’articolo pone l’accento sul lavoro e sul popolo sovrano che governa in modo democratico. A quale parte della Costituzione appartiene? .........................................................................................................................................................................................
ART. 55. Il Parlamento si compone della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione. L’articolo ci presenta il Parlamento, composto da due assemblee (Camere) di persone elette dal popolo: la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica. Il Parlamento ha il compito di fare le leggi (potere legislativo). A quale parte della Costituzione appartiene? .........................................................................................................................................................................................
Dalla Costituzione al governo del territorio Ma come è suddiviso a livello territoriale il nostro Paese? Ce lo dice l’articolo 114 della Costituzione. Articolo 114 La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento.
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Cittadinanza e Costituzione
Ottava Settimana
COS’È UNO STATO? Con la parola “Stato” si indica contemporaneamente: • un popolo • un territorio in cui il popolo vive • le regole che il popolo si è dato per convivere. Chi vive in un determinato Stato, per esempio l’Italia o la Francia, deve osservare le leggi di questi Paesi. Le stesse leggi devono essere osservate dai cittadini che non appartengono a questi Stati, ma vi risiedono o li visitano per motivi di lavoro, di turismo ecc.
Obiettivo competenze A La carta geografica mostra il territorio italiano suddiviso in Regioni. Osservala attentamente e poi svolgi le attività indicate: • conta le regioni: sono ........................... ........................................................................... ..........................................................................
• colloca la capitale d’Italia nel punto giusto • individua la regione in cui vivi e colorala del colore che preferisci. • il Capoluogo della tua regione è: ...... ........................................................................... ...........................................................................
• le Province della tua regione sono (elencale): ...................................................... ........................................................................... ..........................................................................
• la Provincia in cui vivi è:........................ ........................................................................... ...........................................................................
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Ottava Settimana
Cittadinanza e Costituzione
Il Comune Ora ci soffermeremo in particolare sul Comune, l’entità territoriale più piccola prevista dalla Costituzione. Il Comune è un ente che fa parte dello Stato. È caratterizzato da: • un territorio • una comunità che vive nel territorio • una organizzazione che governa il territorio. Ogni Comune deve osservare le leggi dello Stato ma la Costituzione dice che è anche dotato di una certa autonomia.
Obiettivo competenze A Conosci il tuo Comune in termini geografici? Sapresti compilare una breve “carta d’identità” del Comune in cui vivi? Raccogli le seguenti informazioni, dopo aver svolto una breve ricerca in rete. Nome del Comune: ......................................................................................................................................... Numero abitanti: ............................................................................................................................................... Superficie territorio: ......................................................................................................................................... Clima: .................................................................................................................................................................... Santo patrono: .................................................................................................................................................. Monumenti principali: ..................................................................................................................................... Feste più importanti: ....................................................................................................................................... Piatti tipici: ...........................................................................................................................................................
B In Italia ci sono quasi 8000 Comuni e praticamente ognuno di essi ha un suo stemma che spesso ha origini antiche e riflette la storia e le tradizioni del territorio. Cerca in Internet informazioni sullo stemma (digitando ad es. “stemmi comuni italiani”) del tuo Comune, seguendo il seguente schema: Datazione dello stemma (se rintracciabile): ............................................................................................ Immagine raffigurata: ...................................................................................................................................... Tipo di sfondo (figure, paesaggi, colori ecc..) ....................................................................................... Significato immagine: ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................
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Ottava Settimana
Il comune
Il governo del Comune Ma chi è questo signore, con la fascia tricolore? Ha un compito importante che può essere pesante. L’hanno eletto i cittadini, non sono certo dei bambini… Si tratta del Sindaco, il responsabile del governo del Comune. Ma come si governa un Comune? Tutto parte sempre dai cittadini perché, come afferma l’Art 1 della Costituzione: “La sovranità appartiene al popolo.”
I CITTADINI
CONSIGLIO COMUNALE
eleggono
SINDACO nomina
I protagonisti Il Sindaco: è eletto direttamente dai cittadini e resta in carica per cinque anni; rappresenta tutti i cittadini e ha la responsabilità di dirigere il governo della comunità locale. Nomina la Giunta ed emana ordinanze valide su tutto il territorio del Comune.
GIUNTA COMUNALE (Assessori)
La Giunta comunale: è composta da assessori (un numero variabile da 2 a 8, a seconda delle dimensioni del Comune) che collaborano con il Sindaco nel governare il territorio. Ogni assessore si occupa di uno specifico settore dell’amministrazione (istruzione, lavori pubblici ecc.) Il Consiglio comunale: è costituito dai consiglieri (un numero variabile da 12 a 60) eletti dai cittadini. Ha un proprio presidente, esercita funzioni di controllo sull’amministrazione e decide su tutte le questioni di maggiore importanza per il Comune (bilanci, regolamenti, piani urbanistici).
IL LESSICO Consigliere: membro del Consiglio comunale Bilancio: documento periodico (in genere annuale) in cui si elencano le entrate e le uscite economiche (in questo caso del Comune) Ordinanza: norma o legge emanata dal sindaco
Obiettivo competenze A Cerca in rete il sito web del tuo Comune; troverai di sicuro molte informazioni utili sul sindaco, gli assessori e la Giunta comunale. Scrivi di seguito le informazioni richieste. Nome del Sindaco: ................................................................................................................................................... Nome di almeno due assessori del tuo paese e rispettive competenze (ad esempio assessore all’istruzione o ai lavori pubblici): .......................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................
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Ottava Settimana
Il Comune
Di cosa si occupa un Comune? Il Comune si occupa di vari aspetti che riguardano il territorio, la popolazione e i servizi ai cittadini: Ecco i più importanti:
La Polizia municipale: i vigili urbani organizzano la circolazione stradale e controllano l’applicazione delle regole del Codice della Strada.
Il Piano urbanistico con il quale si decide come devono essere distribuite sul territorio le abitazioni, le strade, il verde, i sevizi. Il Comune, in armonia con le leggi statali e regionali, concede i permessi di costruire e si occupa di tenere in buone condizioni le strade, i parchi, gli acquedotti, i giardini ecc.
La Scuola, attività culturali e ricreative: il Comune ha il dovere di provvedere all’organizzazione delle scuole materne, primarie e secondarie. Si occupa anche delle istituzioni ricreative come musei, biblioteche, teatri, palestre.
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Il Comune
Ottava Settimana
Il Comune può gestire servizi pubblici come gas, acqua, trasporti urbani, ecc.
I servizi anagrafici: gli uffici comunali tengono i registri anagrafici, dove sono elencate tutte le persone residenti nel Comune, nonché il registro dei matrimoni, delle nascite e delle morti. I cittadini si possono recare negli uffici comunali per i documenti che riguardano la propria famiglia, la data di nascita o il luogo di residenza.
L’assistenza sociale, l’assistenza sanitaria e veterinaria, attraverso personale specializzato (assistenti sociali, medici, psicologi, veterinari ecc.).
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Ottava Settimana
Il Comune
Obiettivo competenze A Svolgi una breve indagine sul territorio del tuo Comune (puoi aiutarti anche con una ricerca su Internet), alla scoperta di alcuni luoghi che offrono servizi essenziali per i cittadini. Dopo aver trovato l’indirizzo di ciascun luogo, calcola la loro distanza dalla tua abitazione. Indirizzo della sede del Comune: .................................................................................................................... ...................................................................................
distanza ...............................................................................
Indirizzo comando Polizia municipale (Vigili): ............................................................................................. ...................................................................................
distanza ...............................................................................
Indirizzo Uffici anagrafici del Comune: .......................................................................................................... ...................................................................................
distanza ...............................................................................
Indirizzi (almeno due) di scuole, teatri, palestre, piscine, stadi comunali ........................................ ...................................................................................
distanza ................................................................................
...................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................
distanza ................................................
...........................................................................................................................................................
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INVALSI PROVA DI COMPRENSIONE 1 Leggi il testo per rispondere alle domande di comprensione. Leggile attentamente una per una, ma prima di dare una risposta riguarda la parte del testo cui si riferiscono. Le note in evidenza ti faranno da guida. 6 ottobre Sono due settimane che non ho più scritto una parola sul mio diario, perché ero ammalato. Il Dr. Collalto è venuto a vedermi due volte al giorno ed è stato così buono con me, che quasi ho il rimorso per averlo fatto spaventare, quella sera. Stamattina sentivo Ada e Virginia che parlavano insieme nel corridoio: naturalmente mi sono messo ad ascoltare 5 quello che dicevano. Pare che ci sarà una festa in maschera a casa nostra. Virginia diceva che era più tranquilla sapendomi a letto; così era sicura della riuscita della festa. Lei spera che io stia in camera per un mese intero!!! Non capisco perché le sorelle maggiori non vogliano bene ai fratellini più piccoli... Invece io voglio molto bene a Virginia: vado anche due volte al giorno a ritirare e imbucare la sua posta. Va bè, ogni tanto leggo le sue lettere, 10 ma tanto lei non viene mica a saperlo, e quindi non deve avercela con me! Oggi mi sentivo meglio e nel pomeriggio, verso le tre, ho sentito Caterina la cameriera che mi portava la merenda. Allora mi sono nascosto dietro la porta con addosso uno scialle nero della mamma, e mentre stava per entrare le sono saltato addosso abbaiando come un cane. Quella stupida si è spaventata e ha lasciato cadere per terra il vassoio, rompendo 15 il servizio di porcellana e rovesciando sul tappeto latte e caffè. Non solo: ha cominciato a urlare come un’ossessa, correndo per tutta la casa, facendo accorrere tutti, le sorelle, i genitori, la cuoca: Giovanni! Insomma un trambusto. Chiaramente sono stato sgridato ancora. Ma mica era colpa mia se quell’oca di Caterina si è messa a starnazzare tanto! Ma appena guarito voglio scappare da questa casa, così impareranno a trattare bene i ra20 gazzini educati! 12 ottobre Mio caro giornalino ho tanto bisogno di sfogarmi con te! Quante cose mi sono successe ieri... Come ti avevo anticipato ieri le mie sorelle erano agitatissime per l’organizzazione della festa: andavano e venivano da tutte le stanze, bisbigliavano fra di loro, tutte affaccendate... Non si pensava né si parlava d’altro. A un tratto eccoti una grande scampanella25 ta, e le mie sorelle interrompono la lista degli invitati chiedendosi: “Chi sarà a quest’ora?”. E chi era? La zia Bettina, in pelle e ossa. La zia Bettina che sta in campagna e viene a trovarci due volte l’anno. Le ragazze, con un filo di voce dissero: “Ma che bella sorpresa!”. Ma in effetti erano livide e con la scusa di andare a preparare la camera piantarono la zia con la mamma. Chiaramente io le seguii di nascosto. Appena sole, cominciarono 30 a bisbigliare. “Brutta vecchiaccia!” disse Ada con gli occhi pieni di lacrime. “E figuriamoci se non si tratterrà: e come sarà contenta, anzi, di indossare quello stupido vestito di seta verde, i guanti gialli e la cuffietta viola in testa!” esclamò Virginia con aria ironica. “Ci farà vergognare, sarà troppo ridicola!” aggiunse Luisa disperata. La zia è straricca, ma è così
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PROVA DI COMPRENSIONE 1
antica, poveretta! Quindi le mie sorelle non avevano piacere che la zia rimanesse per la festa. E non avevano forse ragione, povere ragazze? Dopo essersi tanto affaccendate perché la festa riuscisse bene, non era un vero peccato che quella vecchia ridicola venisse a compromettere l’esito della serata? Bisognava salvare la situazione. Bisognava che qualcuno si sacrificasse per la loro felicità. Non è forse una nobile azione per un bambino di cuore il sacrificio per la felicità delle proprie sorelle? Perciò, dopo pranzo presi da parte la zia Bettina e col tono serio che meritava la circostanza le dissi: “Zia, vuoi fare una cosa gradita alle tue nipoti?”. “Come??!” chiese lei. “Se vuoi farle felici fai il piacere di andartene prima della festa da ballo. Capirai, tu sei troppo vecchia e troppo ridicola per questo tipo di feste, ed è naturale che non ti vogliano. Però non dire che te l’ho detto io. Dammi retta, tornatene a casa lunedì e vedrai che loro saranno molto contente!”. Ora io mi chiedo: era proprio il caso che la zia si inquietasse, che andasse a spifferare ogni cosa a tutti (cosa che tra l’altro le avevo chiesto gentilmente di non fare) e urlasse che la mattina dopo se ne sarebbe andata subito? E infatti la mattina dopo se n’è andata, come promesso, dichiarando che non avrebbe mai più rimesso piede in casa nostra. Ma questo non è tutto. Pare che papà le avesse chiesto in prestito una certa somma di denaro e così la zia lo ha accusato di usare i soldi solo per dare delle feste. Ora ditemi: che colpa ne ho io, di tutto questo? Ma come al solito tutta la responsabilità è ricaduta su un povero bambino di nove anni: io! Non voglio avvilirti, povero diario, raccontandoti tutto quello che ho sofferto, mi basta raccontarti che appena uscita di casa la zia Bettina, le persone che più dovrebbero amarmi a questo mondo mi hanno preso a sculacciate!!! (Da Vamba, Il giornalino di Gianburrasca)
1
Perché sul diario non è stato scritto nulla per due settimane?
a) b) c) d)
Perché il diario era stato smarrito. Per la pigrizia del bambino. A causa della malattia del bambino. Perché il bambino era stato messo in punizione.
2 Chi è il protagonista del racconto?
a) b) c) d)
Zia Bettina. Caterina. Un bambino di nove anni. Giovanni, un bambino di nove anni.
3 Quale rapporto di parentela lega Ada e Virginia?
a) b) c) d)
Sono cugine. Sono parenti alla lontana. Sono sorelle. Sono figlie di zia Bettina.
L’informazione è data in modo esplicito proprio all’inizio del brano.
Per rispondere alla domanda prova a chiederti chi è l’“attore” principale delle vicende narrate. Fai attenzione! Due risposte si assomigliano molto, ma una contiene un elemento di diversità. Ricerca nel testo possibili conferme di questa informazione in più. L’informazione è riscontrabile in tutto il brano, ma è data chiaramente dal bambino nel testo del giorno 6 ottobre.
123
INVALSI
PROVA DI COMPRENSIONE 1
4 I due avverbi “naturalmente” (riga 4) e “chiaramente”
(riga 29) lasciano intendere che:
a) b) c) d)
chi si comporta male viene sempre scoperto. per il bambino era naturale fare scherzi. gli adulti cercano sempre di nascondere qualcosa ai bambini. per i bambini è normale ascoltare di nascosto i discorsi degli adulti.
5 Che cosa indica il gerundio “sapendomi” (riga 6)?
a) b) c) d)
Per rispondere prova a sostituire il gerundio con ognuna delle quattro possibili risposte. Quale ti sembra la più adatta?
A tal punto da sapere. Affinché sapesse. Dopo aver saputo. Poiché sapeva.
6 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE.
a) b) c) d) e) f)
Il Dr. Collalto è sempre scortese con i bambini. Il bambino legge le lettere di Virginia. Ada e Virginia organizzano una cena per gli amici. Il Dr. Collalto ha visitato il bambino due volte al giorno. La cameriera porta al bambino la colazione. Il bambino si maschera con un lenzuolo bianco.
V V V V V V
F F F F F F
7 Ricostruisci l’ordine degli eventi ordinandoli nel modo
opportuno.
a) b) c) d) e) f)
Dopo essersi mascherato, il bambino si nasconde dietro la porta... Il bambino è sgridato ... Caterina lascia cadere il vassoio ... Il bambino si accorge dell’arrivo di Caterina ... Caterina urla attirando l’attenzione di tutti ... Il bambino salta addosso a Caterina abbaiando ...
8 A quale animale da cortile viene paragonata Caterina? Rin-
traccia l’informazione nel testo e ricopiala nello spazio sottostante.
............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................
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Per rispondere alla domanda rileggi attentamente le due frasi soffermandoti sulle azioni espresse dai verbi “mi sono messo ad ascoltare” e “le seguii di nascosto”. Indicano comportamenti “normali” e accettati senza problemi da tutti?
Per rispondere rileggi attentamente il testo del 6 ottobre e troverai le informazioni necessarie.
La domanda ti chiede di ricostruire con precisione una scena descritta dal bambino con numeri che vanno da 1 a 6 (es. a-1; b-2 ecc.). Rileggi attentamente gli avvenimenti del giorno 6 (verso le tre di pomeriggio), chiedendoti cosa accade prima e cosa accade dopo.
L’informazione è contenuta chiaramente nel testo (ultime 3 righe del 6 ottobre), ma per rispondere alla domanda c’è un altro indizio. Il verbo “starnazzare” (riga 18) in questo contesto significa “agitarsi/parlare chiassosamente”, ma il primo significato è quello di “sbattere rumorosamente le ali sul terreno”. Quale animale si comporta così?
INVALSI 9
PROVA DI COMPRENSIONE 1
Quali aggettivi si addicono (Sì) o non si addicono (No) al bambino? SÌ
NO
a) taciturno
Per rispondere devi ripensare agli atteggiamenti che ha assunto il bambino nel corso della vicenda. Soffermati su ogni aggettivo chiedendoti se è davvero adatto a descriverlo.
b) tranquillo c) dispettoso d) vivace e) crudele f) irresponsabile
10 Quando sono avvenuti i fatti narrati nella pagina
del giorno 12 ottobre?
a) b) c) d)
Il 12 ottobre. Giorni prima. L’11 ottobre. La mattina del 10 ottobre.
11 Cosa spinge il bambino a scrivere le sue avventure?
Rintraccia l’informazione nel testo e ricopiala nello spazio sottostante.
L’informazione non è fornita in modo esplicito nel testo ma c’è un avverbio di tempo che ti può aiutare a rintracciarla. Rileggi con attenzione la prima riga del testo del giorno 12 ottobre.
Per rispondere rileggi la prima riga del giorno 12 ottobre. Quale bisogno prova il bambino?
............................................................................ ............................................................................
12 Indica se le seguenti affermazioni relative alla zia
Bettina sono VERE o FALSE.
a) b) c) d) e) f)
È molto anziana. Visita i nipoti almeno una volta al mese. Porta con sé regali per tutti. Vive in campagna. È molto magra. Un tempo era ricca.
V V V V V V
F F F F F F
La domanda ti chiede di ricostruire un “ritratto” delle caratteristiche di questo personaggio. In quale punto del brano se ne parla? Rintraccialo e rileggi con attenzione ricordando che nessun particolare deve essere tralasciato.
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INVALSI
PROVA DI COMPRENSIONE 1
13 Come definiresti l’atteggiamento di Ada e Virginia
quando vedono apparire la zia Bettina?
a) b) c) d)
Scontroso. Gentile ma solo in apparenza. Affettuoso. Ostile.
14 Quale effetto vuole provocare l’autore con l’espressione
“E chi era? La zia Bettina, in pelle e ossa” (riga 26)?
a) b) c) d)
Attesa. Compassione. Tristezza. Comicità.
15 Perché le ragazze temono che zia Bettina si fermi
a casa loro?
a) b) c) d)
Perché temono che farà fare loro brutta figura. Perché si veste come una persona povera. Perché ha l’abitudine di criticare tutto e tutti. Perché si comporta in modo maleducato.
16 Collega opportunamente le parole della prima colonna
con i sinonimi/significati corrispondenti. Parola
Sinonimo/significato
a)
ossesso
1.
che fa ridere
b)
trambusto
2.
diffondere notizie riservate
c)
spifferare
3.
parlare a bassa voce
d)
ridicolo
4.
molto agitato/frenetico
e)
bisbigliare
5.
preoccuparsi/irritarsi
f)
inquietarsi
6.
movimento disordinato e rumoroso
17 Quale accusa rivolge zia Bettina al padre del bambino?
a) b) c) d)
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Di non avere rispetto per le persone anziane. Di spendere tutti i soldi nell’organizzazione di feste. Di organizzare feste all’insaputa dei parenti. Di non saper educare il proprio figlio.
Per rispondere alla domanda immagina lo stato d’animo delle due ragazze che stavano compilando la lista degli invitati alla festa e vedono arrivare un ospite inatteso e non proprio gradito.
Soffermati sulla parte sottolineata e prova a riflettere sul fatto che l’espressione sostituisce quella di uso comune “in carne e ossa”. Quale sentimento suscita in te la lettura di questa frase?
Per rispondere alla domanda considera tutti gli elementi che differenziano le ragazze dalla zia: età, abbigliamento, abitudini ecc.
La domanda indaga la tua competenza lessicale. Un’indicazione utile per una corretta soluzione dell’esercizio potrebbe essere quella di distinguere i verbi dalle altre parti del discorso.
L’informazione è data esplicitamente nel testo: rileggi attentamente la righe 47-48.
INVALSI
PROVA DI COMPRENSIONE 1
18 Alla fine del brano il bambino è “sculacciato” (riga
Per rispondere alla domanda potresti seguire due strade: la prima è quella di soffermarti sul verbo “sembra” utilizzato nel testo della consegna; la seconda è quella di chiederti se il bambino in effetti mette in pratica i comportamenti descritti nelle quattro opzioni.
52). Perché egli sembra non capire i motivi per cui viene punito?
a) Perché prima di agire chiede sempre il permesso ai genitori. b) Perché dopo aver agito chiede sempre scusa per ciò che ha fatto. c) Perché pensa, o almeno così vuol fare credere, di agire per il bene degli altri. d) Perché agisce dopo aver riflettuto per alcuni giorni. 19 Il narratore:
a) b) c) d)
ha vissuto solo parzialmente gli eventi narrati. riferisce situazioni descritte dal protagonista. coincide con il protagonista. si distanzia dal protagonista.
20 Il testo che hai letto è:
a) b) c) d)
una lettera. un diario. un romanzo comico-realistico. un testo di cronaca.
La domanda ti chiede di riflettere sulla figura del narratore (colui che racconta la vicenda) e su quella del protagonista (colui che sta al centro della vicenda). Potrebbe essere utile soffermarsi sulla persona delle voci verbali utilizzate nella prima riga del brano. Chi è il soggetto dei due verbi? Chi sta parlando? L’informazione è data esplicitamente in almeno due punti del brano (all’inizio e alla fine). Spesso il bambino si rivolge al suo stesso scritto dandogli del “tu”, quasi fosse un amico. Oppure potresti soffermarti sulle caratteristiche di ognuna delle possibili opzioni. Corrispondono al testo che hai letto?
QUESITI GRAMMATICALI 1 I quesiti indagano diversi aspetti della competenza grammaticale. Leggili uno a uno e rispondi alle domande.
1
Nella frase che segue, quale segno di punteggiatura va inserito tra il verbo “esclamò” e le virgolette?
Rifletti sulle funzioni dei segni di punteggiatura. Quale segno introduce un discorso diretto?
A quel punto l’allenatore esclamò… “Ormai la partita è vinta!”. a) b) c) d)
Virgola. Punto e virgola. Punto. Due punti.
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INVALSI
QUESITI GRAMMATICALI 1
2 Leggi con attenzione queste frasi e inserisci gli
apostrofi dove ritieni opportuno.
Fu davvero una bell idea: l occhio di Polifemo fu colpito da un palo che Ulisse e i suoi compagni affilarono e infuocarono. Nessun altra persona avrebbe potuto inventare un inganno simile. 3 Quale delle seguenti parole non è scritta in modo corretto?
a) Te. b) Tre.
c) Ventitré. d) Blù.
4 In quali tra le seguenti frasi la parola “questo” è usata come
aggettivo? In quali, invece, come pronome?
AGGETTIVO
PRONOME
a) Sono contento che tu abbia raggiunto questo risultato.
Per rispondere devi riflettere sull’uso dell’apostrofo. In questo caso deve essere inserito perché indica un’elisione, che si verifica quando cade la vocale finale di una parola seguita da un’altra parola che inizia per vocale.
Ricorda che, a parte rari casi (ad es. egli dà), le parole composte da una sola sillaba non sono mai accentate (accento grafico).
Ricorda che l’aggettivo è una parola che si aggiunge al nome, mentre il pronome, in genere, sostituisce un nome. In quali frasi “questo” è accompagnato da un nome? In quali invece no?
b) Questo proprio non me lo dovevi fare! c) Per risolvere questo esercizio bisogna saper distinguere gli aggettivi dai pronomi. d) Quel libro non mi è piaciuto, questo sì.
5 Quanti avverbi sono presenti nella frase: “Là, nella stalla, il
fieno finì velocemente, poi gli animali non mangiarono più”?
a) Due. b) Tre.
c) Cinque. d) Quattro.
6 Nella frase “Avendo comprato un nuovo videogioco, Marco
invitò Luca a casa sua per giocare”, in quale modo e tempo è coniugato il verbo “comprare”? Scrivilo qui di seguito.
Modo: .............................................................................................. Tempo: ..............................................................................................
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Per rispondere alla domanda devi riconoscere gli avverbi presenti nella frase. Se non ricordi bene di cosa si tratta, puoi ragionare sul fatto che gli avverbi sono parti invariabili del discorso e perciò hanno una sola desinenza. Rintraccia tutte le parole che non variano a seconda di maschile/ femminile o singolare/plurale.
La voce verbale in questione appartiene alla categoria dei cosiddetti modi indefiniti (participio, gerundio, infinito) e l’azione che esprime si svolge chiaramente nel passato.
INVALSI
QUESITI GRAMMATICALI 1
7 Quale tra le seguenti frasi non è scritta in modo cor-
retto?
a) Se non vieni con me, andrò da solo. b) Se avessi visto il cartello stradale, non avrei sbagliato strada. c) Se dovrei essere un animale, sarei di sicuro un’aquila. d) Se volessi mangiare qualcosa di speciale, andrei in un ristorante etnico. 8 In quale frase è presente un verbo di modo imperativo?
a) Vorrei che voi andaste a letto più presto la sera. b) Dove vai? c) Va’ a spostare l’automobile prima che ci facciano la multa. d) Ti ordino di mettere a posto immediatamente la camera. 9 Indica per ciascuna parola riportata in tabella, se si
tratta di un nome derivato o alterato. nome
Derivato
Alterato
a) stradina
Per rispondere a questo quesito ricorda che il condizionale esprime la possibilità che una cosa avvenga ma solo a certe condizioni. In ogni caso “se“ non è mai seguito da un modo condizionale.
L’imperativo è il modo che esprime ordini o divieti. Ma attenzione! Ha solo il tempo presente e in genere si esprime con la seconda persona singolare e plurale (tu/voi).
Per distinguere i nomi alterati da quelli derivati, basta ricordare che gli alterati sono formati in genere da una radice più un suffisso specifico, mentre i derivati sono composti da una radice, da un prefisso, da un suffisso o da entrambi.
b) cittadinanza c) omone d) bigliettaio e) piazzetta f) vicesindaco g) impaginazione 10 In quale delle seguenti frasi non è presente un
predicato nominale?
a) b) c) d)
La lezione è stata molto interessante. Lo zio è in vacanza al mare. La verdura è freschissima. Il signor Rossi è ingegnere.
Il predicato nominale è composto da due parti: una voce del verbo essere (copula) e un nome o un aggettivo (nome del predicato). Inoltre è sempre predicato verbale quando significa stare, rimanere, trovarsi ecc.
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INVALSI PROVA DI COMPRENSIONE 2 Caccia a Moby Dick!
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E così mi ritrovai imbarcato sul Pequod, la nave del “famoso” capitano Achab. Per molti giorni dopo la partenza da Nantucket, di lui non si vide nemmeno l’ombra. Si udiva soltanto la sua voce gridare, di tanto in tanto, un ordine dalla cabina. Poi, finalmente, lo vidi. Era una mattina: salendo sul ponte, guardai verso il timone… Eccolo. Era lui. Alto e grande, pareva fatto di bronzo; dai capelli grigi gli usciva una cicatrice che gli attraversava il viso e scendeva giù, per il collo, a nascondersi tra gli abiti. Guardai, infine, la sua gamba d’avorio. Proprio così, d’avorio. A Nantucket me ne avevano parlato… Emanava da quella figura, che stava immobile sul ponte, una forza e una volontà formidabili. Quel mattino, non disse nemmeno una parola; e fino a quando restò sul ponte, nessuno di noi osò aprire bocca. Egli si ritirò presto: ma, da allora, si mostrò ogni giorno, e passeggiava a lungo su e giù, guardando pensoso l’orizzonte. Ci abituammo a lui. Intanto il Pequod navigava verso i caldi mari dell’equatore. Un giorno ci giunse un ordine inatteso: adunata. Il capitano Achab ci voleva tutti sul ponte. Aveva da parlarci. Ci radunammo, dunque. Lui era là ad aspettarci; immobile, gli occhi fissi al mare. Poi cominciò a passeggiare, su e giù, come sempre, come fosse solo. Ma d’un tratto si arrestò e fulminandoci con uno sguardo gridò: “Che cosa fate, marinai, quando avvistate una balena?”. Tutti in coro, e con sollievo, rispondemmo: “La segnaliamo!”. “Bene! E poi?”. “Ammainiamo le lance, e la inseguiamo!”. Achab ci guardava soddisfatto, osservandoci in silenzio, e ascoltando le nostre grida come se fossero una strana musica. Quando fummo di nuovo zitti, egli riprese: “Guardate!” e alzò la destra mostrando una moneta d’oro. “È una moneta da sedici dollari… Starburck, dammi un martello”. Starburck obbedì; Achab prese il martello e si avvicinò all’albero maestro. “Guardate! Chi di voi avvisterà una balena bianca, con la fronte piena di rughe e la mandibola storta, e tre buchi nella pinna di coda… ebbene chi avvisterà quella balena avrà questa moneta d’oro!”. “Urrà! Urrà!” gridammo. Ed egli inchiodò la moneta all’albero. “Capitano,” disse a questo punto Tashtego, “quella vostra balena… non la chiamano Moby Dick?” Achab si volse di scatto verso di lui. “Cosa? Moby Dick?” gridò. “Perché? Tu… la conosci, Tashtego?”. “La conosco anch’io” fece allora Deggu. “Non ha uno spruzzo molto grosso e rapido? E non ha molti arpioni nella sua pellaccia, capitano, tutti storti?” domandò ancora il marinaio. “Sì… sì, amici. Sì, amici miei…” disse il capitano con voce alterata. “È lei! È Moby Dick!”. E Starburck mormorò: “Moby Dick? Non è stata lei a strapparvi la gamba, signore?”. “Sì, è stata lei! Sì!” urlò il capitano Achab con un singhiozzo. “È stata quella balena bianca a fare di me un invalido, ma io mi vendicherò! Le darò la caccia su tutti i sette mari, a nord e a sud, a est e a ovest, dovunque” disse. “Per questo siete con me, uomini! Per cacciare la balena bianca in tutti i mari del mondo”. “Sì! Sì!” urlammo, travolti dall’entusiasmo. “Ma che faccia avete, Starburck? Avete paura di Moby Dick?” Starburck, preoccupato, rispose: “No, capitano, la paura non c’entra. Caccerò Moby Dick; ma io mi sono imbarcato per cacciare
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INVALSI
PROVA DI COMPRENSIONE 2
40 balene, e non per aiutarvi a compiere la vostra vendetta. Quanti barili d’olio credete di ricavare
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da Moby Dick?”. A questa domanda, il viso di Achab si fece pallido. I suoi occhi fiammeggiarono. “Barili d’olio?” mormorò. “No. Non cerco quelli: cerco la soddisfazione che può dare la vendetta” proseguì poi. “Uccidere quella balena bianca è lo scopo della mia vita…”. “Via, capitano! Parlate di Moby Dick come se fosse un uomo!”. A questa frase, seguì poi un lungo silenzio. Achab fissava intensamente Starburck. “Starburck, voi non potete capire” sussurrò poi. “Per me, Moby Dick non è né uomo né balena: è come una forza che mi schiaccia. Come un muro che mi imprigiona. E io devo abbatterlo. Quella forza è l’ignoto, e io odio l’ignoto, e devo vincerlo!”. La sua voce era divenuta quasi un soffio; ma subito risuonò alta e chiara: “Portate un barile di rum! E che tutti ne abbiano un bicchiere!”. Fu portato immediatamente un barile di rum. “Dovremmo bere tutti insieme!” ordinò. “Marinai, mettetevi in cerchio, ora; e voi, ufficiali, fatevi avanti e incrociate insieme le vostre lance. Questo è un antico rito dei balenieri, e ve lo voglio insegnare…”. Tutti obbedimmo. Achab tese il braccio, afferrò le aste nel punto in cui s’incrociavano. Poi dette un grande strattone lanciando, insieme, un’occhiata fiammeggiante ai tre ufficiali, che abbassarono lo sguardo come intimiditi. Tutti aspettavamo in silenzio… “Bene!” disse Achab. “Morte a Moby Dick! E che il cielo dia la caccia a noi, se non cacceremo Moby Dick sino alla morte! Giuratelo!”. “Morte a Moby Dick!” urlammo tutti, esaltati. Nei giorni successivi mi raccontarono la storia della perfida balena bianca che avevamo giurato d’uccidere. Pochi l’avevano vista e meno ancora le avevano dato la caccia. Era nata così la leggenda che portasse sfortuna a tutti: sfortuna e morte. Tutti coloro che avevano osato inseguirla e attaccarla, avevano dovuto subire la sua ira selvaggia. Dietro di sé lasciava solo lance sfondate, navi danneggiate, marinai feriti. Nessuno sapeva dove fosse. Sembrava immortale. Più di un cacciatore era ossessionato dall’idea di ucciderla. Ma invano l’aveva affrontata… nonostante tutti gli sforzi. La perfida balena bianca sembrava immortale. Diceva la leggenda che un coraggioso capitano s’era lanciato contro di lei armato solo di un coltello. Il mare era in tempesta, e le lance dell’equipaggio erano state rovesciate. Ma il coraggioso capitano non aveva esitato, e si era lanciato contro la balena per colpirla al cuore. La leggenda diceva il vero. Quel capitano era Achab. Aveva ingaggiato un coraggioso duello con la balena… Era stato allora che la balena bianca, con un colpo di mandibola, gli aveva tagliato la gamba. Lo aveva attaccato da sotto, spalancando la bocca. Achab era stato ripescato in fin di vita. La sua nave era poi tornata tristemente verso Nantucket, sfidando i venti impetuosi che soffiano in inverno attorno a Capo Horn. Il capitano Achab aveva passato mesi e mesi nel suo letto di malato, a pensare alla bestia malvagia che lo aveva ferito. Aveva delirato, e rischiato di diventare pazzo. La disgrazia che lo aveva colpito stava quindi per fargli perdere la ragione… Poi il suo fisico forte lo aveva salvato, ed era guarito. Ma da allora un pensiero non lo abbandonava mai: la vendetta. Voleva ritrovare Moby Dick, ucciderla. Infatti Moby Dick era divenuta per lui il simbolo stesso della sua disgrazia. Spinto da questa ossessione, per anni e anni Achab aveva condotto la sua caccia spietata. Era disposto a rinunciare a tutto quanto la vita poteva ancora offrirgli. E questa sua ossessione aveva fatto nascere la leggenda della nave maledetta, il Pequod. Il Pequod e il suo capitano, dicevano i marinai, erano entrambi maledetti… (Da H. Melville, Moby Dick)
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INVALSI
PROVA DI COMPRENSIONE 1
1 Cos’è il Pequod (riga 1)?
a) La nave del Capitano Achab.
c) La compagnia navale di cui è proprietario il Capitano Achab. d) Il peschereccio del Capitano Achab.
b) Una nave passeggeri.
2 Quali tra questi nomi non corrisponde a quello di un membro dell’equipaggio
del Capitano Achab?
a) Nantucket. b) Deggu.
c) Tashtego. d) Starburck.
3 L’espressione “pareva fatto di bronzo” (riga 5) è un’osservazione:
a) soggettiva. b) oggettiva.
c) senza senso. d) poco aderente alla realtà.
4 Per quale motivo è citato l’avorio?
a) b) c) d)
Perché si parla di caccia all’elefante per procurarsi zanne d’avorio. Perché è il materiale con cui è fatto l’albero maestro. Perché è il materiale di cui è fatta la gamba di Achab. Perché la nave trasporta un prezioso carico d’avorio.
5 Quali caratteristiche fisiche presenta il Capitano Achab? Indica se le seguenti
affermazioni sono VERE o FALSE.
a) Ha la fascia nera sull’occhio destro. b) È alto. c) Ha i capelli grigi.
V V V
F F F
d) Ha una lunga cicatrice. e) È robusto. f) Ha gli occhiali da vista.
V V V
F F F
6 Qual è lo scopo di vita del Capitano Achab? Rintraccia l’informazione nel testo e scrivila
nello spazio sottostante.
..............................................................................................................................
7 Quali aggettivi si addicono al carattere del Capitano Achab (Sì)?
Quali, invece, non si addicono (No)? Metti una ✘ dove ritieni opportuno. SÌ
NO
SÌ
a) pensieroso
d) forte
b) bugiardo
e) coraggioso
c) noioso
f) avido
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NO
INVALSI
PROVA DI COMPRENSIONE 1
8 A chi promette una moneta d’oro il Capitano Achab?
a) b) c) d)
A chi costruisce un arpione adatto a uccidere grosse balene. A chi uccide la balena bianca. A chi segnala la presenza di balene. A chi avvista la balena bianca.
9 Indica se le seguenti affermazioni relative alla balena bianca sono VERE o FALSE.
a) Ha due buchi nella pinna di coda. V b) Ha una grossa ferita sopra un occhio. V
F F
c) Ha la fronte piena di rughe. d) Ha la mandibola storta.
V V
F F
10 Da quale parola potrebbe essere sostituito l’aggettivo “intimiditi” (riga 55)?
a) Arrabbiati. b) Impauriti.
c) Distratti. d) Insicuri.
11 Cosa impone il Capitano Achab al suo equipaggio?
a) b) c) d)
Una promessa di fedeltà al Capitano. La lettura di un’accurata descrizione di Moby Dick. Un giuramento. Il giuramento di mantenere il segreto sulla caccia alla balena bianca.
12 Secondo Starburck, cosa si dovrebbe ricavare dalla caccia alla balena?
a) Pinne. b) Denti.
c) Olio. d) Carne.
13 Quale leggenda accompagna Moby Dick?
a) Che porti sfortuna e morte. b) Che non sia solo un animale.
c) Che emerga solo dopo le tempeste. d) Che dia coraggio e immortalità.
14 Quale rischio ha corso Achab dopo l’attacco della balena bianca?
a) Perdere la stima dei suoi marinai. b) Essere dimenticato da tutti.
c) Diventare povero. d) Diventare pazzo.
15 Collega opportunamente le parole della prima colonna con i significati corrispondenti.
Parola
Significato
a)
cabina
1.
piano che divide orizzontalmente una nave
b)
ponte
2.
camera per passeggeri ed equipaggio
c)
timone
3.
palo verticale che sorregge pennoni o vele
d)
albero maestro
4.
organo che serve a mantenere o a cambiare la rotta
133
INVALSI
PROVA DI COMPRENSIONE 2
16 Capo Horn (riga 75) è il nome di:
a) b) c) d)
una nave. un vento. un marinaio. un luogo.
17 Indica con una ✘ se le informazioni si rintracciano nel testo oppure no.
informazioni
SÌ
a) Il Capitano Achab paga uno stipendio di 16 dollari a ciascun marinaio. b) A bordo delle baleniere si beve birra. c) Moby Dick è il nome che Achab attribuisce alla balena bianca. d) Achab conosce un antico rito dei cacciatori di balene. e) La nave di Achab naviga verso i caldi mari dell’equatore. f) Pochi marinai hanno visto dal vivo Moby Dick.
18 Quale strategia adotta la balena bianca per sorprendere il Capitano Achab?
a) b) c) d)
Tenta di affogarlo. Lo solleva e lo butta in alto. Lo divide dai suoi compagni. Lo attacca da sotto.
19 I particolari del duello tra il Capitano Achab e Moby Dick sono “raccontati” da:
a) b) c) d)
Starburck. una leggenda. un marinaio del porto. Achab.
20 La vicenda è narrata da:
a) b) c) d)
134
Achab. Deggu. un membro dell’equipaggio. Starburck.
NO
QUESITI GRAMMATICALI 2 1 Riscrivi il seguente periodo, in modo opportuno, inserendo le lettere maiuscole.
cristoforo colombo, navigatore genovese, giunse in america nel 1492 con tre caravelle: la nina, la pinta e la santa maria. in realtà egli credeva di essere giunto nel lontano oriente. 2 Inserisci nella seguente frase “sé, s’è, se”.
…... vedeste la sorella di Luca, non la riconoscereste più: …... tinta i capelli ma ha sbagliato colore e ora non sa più come rimediare. Evidentemente deve aver fatto tutto da ...... 3 Tra le seguenti coppie di parole, segna con una ✘ quella scritta correttamente. a)
piogge
pioggie
d)
grafito
graffito
b)
pulman
pullman
e)
scientifico
scentifico
c)
eccezzionale
eccezionale
f)
canpana
campana
4 Nel seguente periodo individua e sottolinea i predicati.
Al mercato abbiamo comprato tutto ciò che ci serviva ma non abbiamo trovato la frutta fresca per fare la macedonia che piace tanto ad Antonio. 5 Nella frase “I cuochi cui ci siamo rivolti per il pranzo di nozze sono i migliori di tutta la
zona”, il pronome sottolineato può essere sostituito con:
a) al quale.
b) che.
c) i quali.
d) ai quali.
6 Nella frase “La tua automobile è più veloce della mia”, la parola sottolineata è:
a) b) c) d)
aggettivo qualificativo, genere maschile, numero singolare. pronome possessivo, genere femminile, numero singolare. aggettivo possessivo, genere femminile, numero singolare. pronome dimostrativo, genere femminile, numero singolare.
7 In quali tra le seguenti frasi la parola “sopra” è usata come preposizione?
In quali, invece, come avverbio?
PREPOSIZIONE
AVVERBIO
a) Sopra al tavolo ci sono libri, quaderni e pennarelli. b) All’interno di una stanza, l’aria fredda tende a stare sotto mentre quella calda sopra. c) Metti lo scatolone sopra lo scaffale, per favore. d) Non trovi il portafogli? Dovrebbe essere proprio lì sopra.
135
INVALSI
QUESITI GRAMMATICALI 2
8 Nella frase “Se avessi saputo avrei agito diversamente” in quale modo
e tempo è coniugata la forma verbale sottolineata? Scrivilo qui di seguito.
Modo: .............................................................................................................................................................................................................. Tempo: ........................................................................................................................................................................................................... 9 Collega le parole della colonna 1 con il loro sinonimo, nella colonna 2. Fai attenzione! Nella
seconda colonna c’è una parola in più. Parola
Sinonimo
a)
secco
1.
meraviglia
b)
indirizzo
2.
allegria
c)
stupore
3.
recapito
d)
trepidazione
4.
arido
5.
apprensione
10 Quale complemento oggetto è presente nel seguente periodo?
Individualo e trascrivilo nello spazio sottostante.
Vi ho sentito cantare e mi siete sembrati molto intonati. Complemento oggetto: ..................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................
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COMPITI DI REALTÀ IL BEL PAESE! Immagina di aver ricevuto l’incarico da parte dell’Ufficio informazioni turistiche del luogo dove sei stato in vacanza di realizzare una brochure informativa. Dovrai raccogliere informazioni e immagini del luogo dove sei stato e organizzarle in modo chiaro e accattivante. Se hai fatto un buon lavoro, il prossimo anno molti sceglieranno di andare in vacanza nel tuo “bel paese”! Per raccogliere alcune informazioni necessarie all’organizzazione dell’itinerario, usa le attività proposte nella fase 1.
FASE 1 STRUMENTI E RISORSE ORIENTARSI: LEGGERE LA PIANTA 1 Lavora sulla mappa Cerca una mappa del luogo dove sei in vacanza e svolgi le seguenti attività. a. Cerchia i monumenti o i luoghi di interesse. b. Indica con una ✘ il luogo dove si trova la stazione dei treni o dei bus (più vicina al centro). c. Immagina di partire dalla stazione e di dover vedere i monumenti o i luoghi di interesse. Quale percorso faresti? Indica l’ordine in cui visiteresti i monumenti. 1. .................................................................................................... 2. .................................................................................................... 3. .................................................................................................... 4. .................................................................................................... 5. .................................................................................................... 6. ....................................................................................................
RICERCARE FONTI ED INFORMAZIONI ATTENDIBILI 2 Cerca informazioni sui luoghi di interesse a… Attraverso una ricerca in rete (webquest) e su fonti cartacee (guide e riviste), procurati qualche informazione sui luoghi più interessanti dell’area di cui ti stai occupando.
137
COMPITI DI REALTÀ
Il bel paese!
Alcuni suggerimenti per la ricerca online
Alcuni suggerimenti per la ricerca su guide cartacee
Alcuni suggerimenti per la ricerca sulle riviste
Quando fai una ricerca online, cioè in Internet, non tutti i siti che trovi sono attendibili, perciò puoi provare a seguire questi suggerimenti: • inserisci tra “virgolette” quello che vuoi cercare (per esempio “monumenti arabi di Palermo”): in questo modo compariranno solo i siti che contengono questa dicitura; • scegli i primi siti che ti vengono proposti, sono quelli più visitati. Su Internet puoi provare anche a cercare informazioni su come raggiungere la località e spostarti rapidamente sul territorio.
Le guide cartacee sono libri tascabili costruiti per aiutare i viaggiatori. Spesso questi libri sono già strutturati per suggerire diversi itinerari in base al numero dei giorni a disposizione e al tema del viaggio. Per esempio sulla guida potresti trovare dei suggerimenti per la visita a…
Esistono alcune riviste di viaggi che propongono articoli su città e luoghi da visitare. Sono molto interessanti perché di solito si concentrano sui monumenti e sulle zone meno conosciute. In queste riviste si trovano anche suggerimenti curiosi molto utili. Un esempio potrebbe essere la rivista di viaggi del Corriere della Sera online: http://viaggi.corriere.it/
RIELABORARE INFORMAZIONI 3 Riorganizzare il materiale raccolto Una volta recuperato il materiale, organizzalo aiutandoti con la seguente tabella per sintetizzare le informazioni. Confronta le diverse fonti per arricchire il più possibile la tua tabella. Luogo di interesse
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Descrizione
Indirizzo/quartiere
COMPITI DI REALTÀ
Il bel paese!
RICERCARE FONTI ED INFORMAZIONI ATTENDIBILI 4 Informati sui mezzi di trasporto Cerca in Internet e su fonti cartacee informazioni sui mezzi di trasporto utilizzabili nel luogo di cui ti stai occupando. Ricordati che un turista non solo ha bisogno di raggiungere la città (in aereo, in treno…), ma anche di spostarsi all’interno di essa da un luogo all’altro. Non è da escludere la possibilità di usare mezzi di trasporto pubblici o di fare dei percorsi a piedi per ammirare la città.
FASE 2 PRODUZIONE: CREA LA BROCHURE…. È arrivato il momento di preparare la brochure, non dimenticare di inserire, oltre ai testi, immagini delle bellezze del luogo con opportune didascalie. La brochure deve essere chiara e di comunicazione immediata ed efficace: evita quindi di scrivere frasi troppo lunghe, bastano brevi frasi in elenchi puntati o numerati. La tua esposizione completerà tutto ciò che non è scritto. Puoi cercare in rete le immagini dei monumenti o dei luoghi.
FASE 3 ESPOSIZIONE: L’ITINERARIO A…. PRESENTAZIONE IN CLASSE Presenta ai compagni e ai docenti il tuo lavoro in circa 5 minuti: prepara un discorso chiaro e convincente; immagina di dover “proporre” il tuo lavoro a un ipotetico turista.
FASE 4 AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA A conclusione dell’attività, rifletti anche in modo individuale sull’esperienza fatta e compila questa tabella dell’autobiografia cognitiva: Ora è il momento di un tuo giudizio personale sul tuo lavoro. Che cosa ne pensi del lavoro che hai fatto? Compila questa griglia che ti aiuterà a dare un giudizio completo e critico al tuo lavoro.
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COMPITI DI REALTÀ
Il bel paese!
1 Gli argomenti ✔ Di quali argomenti ti sei occupato? Li hai trovati facili o difficili? Argomento
Facile
Difficile
1. 2. 3. ✔ Sapevi già qualcosa su questi argomenti?
NO
SÌ
✔ Ti è servito per realizzare meglio il lavoro?
NO
SÌ
✔ Scrivi 3 cose che hai imparato e che ti sono rimaste più impresse.
2 Il prodotto finale ✔ Che voto daresti al lavoro prodotto? ............................................ ✔ Che cosa ti piace del tuo lavoro? .......................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................
✔ Che cosa cambieresti? .................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................
✔ Che cosa ti è piaciuto di questa attività? ......................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................
✔ Perché? ..................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................
✔ Che cosa invece non ti è piaciuto? ...................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................
✔ Perché? .................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................
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COMPITI DI REALTÀ GIOCA CHE TI RI PASSA! Per ripassare i contenuti essenziali della storia studiata lo scorso anno, ti proponiamo la progettazione di un gioco ispirato alle modalità dei quiz televisivi: al rientro a scuola a settembre, lo sottoporrai ad un compagno e tu farai il gioco che il tuo compagno avrà elaborato. Il più abile sarà quello che accumulerà punti, non solo perché conosce meglio gli argomenti, ma anche perché dotato di miglior prontezza di riflessi. Se hai svolto correttamente le attività proposte ogni settimana per il ripasso di storia, avrai raccolto informazioni utili alla formulazione delle domande del quiz; ora non ti resta che seguire i preziosi suggerimenti per la preparazione di materiali che ti consentiranno di ripassare giocando.
FASE 1 PRODUZIONE DEL GIOCO 1. Rileggi la pagina di ripasso che è posta all’inizio di ogni argomento storico (ce n’è una per ogni settimana, ad esempio pag. 15). 2. Scegli un passaggio che ti sembra significativo per quell’argomento e disegnalo in uno dei riquadri che trovi qua sotto (ad esempio per il testo di pag. 15 puoi disegnare papa Leone I che ferma il re degli Unni Attila). 3. Ripeti l’operazione per ogni settimana e completa i 7 riquadri. 4. Scrivi poi su un foglio (che inserirai nel libro) le soluzioni.
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Gioca che ti RI passa!
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COMPITI DI REALTÀ
COMPITI DI REALTÀ
Gioca che ti RI passa!
FASE 2 LA SFIDA Una volta tornato a scuola, sfiderai un tuo compagno: tu lavorerai con le sue carte e lui con le tue. Vedremo chi sarà il vero re del RI passo.
FASE 3 AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA A conclusione dell’attività, rifletti anche in modo individuale sull’esperienza fatta e compila questa tabella dell’autobiografia cognitiva: Ora è il momento di un tuo giudizio personale sul tuo lavoro. Che cosa ne pensi del lavoro che hai fatto? Compila questa griglia che ti aiuterà a dare un giudizio completo e critico al tuo lavoro.
1 Gli argomenti ✔ Di quali argomenti ti sei occupato? Li hai trovati facili o difficili? Argomento
Facile
Difficile
1. 2. 3. ✔ Sapevi già qualcosa su questi argomenti?
NO
SÌ
✔ Ti è servito per realizzare meglio il lavoro?
NO
SÌ
✔ Scrivi 3 cose che hai imparato e che ti sono rimaste più impresse.
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Gioca che ti RI passa!
COMPITI DI REALTÀ
2 Il prodotto finale ✔ Che voto daresti al lavoro prodotto? ............................................ ✔ Che cosa ti piace del tuo lavoro? .......................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................
✔ Che cosa cambieresti? .................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................
✔ Che cosa ti è piaciuto di questa attività? ......................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................
✔ Perché? ..................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................
✔ Che cosa invece non ti è piaciuto? ...................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................
✔ Perché? .................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................
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