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P I M A N I
La Mia Faccia
E questa è la mia faccia speriamo che ti piaccia la fronte è una campagna il naso una montagna gli occhi son fontane le orecchie son due tane la bocca è una gran grotta la lingua è una marmotta che sta un po’ sotto i fiori e dopo salta fuori!
R.Piumini, L’albero azzurro
CHIEDI ALL’INSEGNANTE DI FARTI ASCOLTARE LA CANZONE
E TOCCA LA TUA FACCIA.
DISEGNA LA TUA FACCIA
SEGUENDO LE INDICAZIONI
DEL TESTO DELLA CANZONE.
L’ALBERO E IL BAMBINO
C’era un ALBERO e c’era un bambino. L’ALBERO aveva molti nomi e anche il bambino aveva molti nomi. L’ALBERO si chiamava ombra, gioco, vento, parola.
In primavera l’ALBERO aveva la chioma ampia e arruffata. In autunno l’ALBERO aveva la chioma stanca e colorata. Ogni anno il bambino faceva il giro delle stagioni con gli occhi che scrutavano i segni delle cose che nascevano e che morivano. Nascevano le foglie, i fiori, i frutti sui rami dell’albero. Nascevano e poi appassivano e morivano per lasciare il posto alle foglie, ai fiori e ai frutti che sarebbero nati dopo di loro. L’albero parlava la lingua del vento, dei mulinelli, dei soffi lievi, del silenzio. Io sono un ALBERO. Puoi venire a trovarmi, puoi abbracciarmi.
E. Nava, L’albero e il bambino, Edizioni Piemme