Incanto - Letture 2

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Maria A. Procopio, Giulia Corasaniti

Il piacere di leggere

Con

Letture 2

Storie

Educazione

Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi Oltre l’insegnamento Educ Ability
a episodi Percorsi tematici
civica e Cittadinanza
Educazione socio-emotiva
la voce e le musiche di GIANLUCA LALLI

Il

Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi Oltre l’insegnamento Educ Ability
Letture 2
piacere
Maria A. Procopio, Giulia Corasaniti
di leggere

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4 DI NUOVO INSIEME

6 C’era una volta l’estate

7 Il primo giorno di scuola della maestra Fant

8 Inseparabili

9 Il mare in giardino

10 Lo zaino di Hoa

11 Nel paese di Hoa

12 In vacanza con il nonno

13 Il maestro Spaventa

14 Un amico dal cuore verde

15 Il tuo nome è una favola

16 I nostri giochi

17 Ciao da tutto il mondo • COMPITO DI REALTÀ

18 AUTUNNO … CON LA FATA DEI COLORI

20 L’albero in affitto

22 I nonni non hanno fretta

23 Il cuore dell’albero

24 La foglia fortunata

25 Ottobre gioca

26 Un gufo pauroso

27 Halloween in pineta • COMPITO DI REALTÀ

28

30 Il sogno della lavagna

32 Gomma • Sgomma

33 Foglio • Sfoglio

34 Computer • Scomputer

35 La nostra classe in rima

36 verifichiamo

un DI MARE CIAO ! come PAROLE

38

38 Un sacco carico di…

39 episodio 1 • … Sogni

il dei CIRCO SOGNI

40 episodio 2 • Sogni e note brillanti

42 Che mostro!

43 Chi è il mostro?

44 Il sogno ritrovato

45 Una voce da campione!

46 Il sogno di Bebe…

47 … Campionessa speciale

48 Un forzuto tra gomitoli e… bulli

49 Il bullo Gedeone

50 Con la noia ti spuntano le ali

51 Ecco l’uccellina Luigina!

52 Quel lento è un portento!

53 Ecco Gianconiglio!

54 Brontolare a… crepapelle!

55 Ecco Gastone il brontolone!

56 Genitori di cuore, risate di cuore

57 Corina ridolina

58 verifichiamo

60 episodio 3 • Sogni di ogni colore!

62 INVERNO… CON IL RE DELLE FAVOLE

64 Bufera in agguato!

65 Un storia al calduccio

66 episodio 1 •Alla non festa di Capodanno sul pianeta Altrove

68 episodio 2 •Prudenza! Sì, pruderò…

70 episodio 3 •Clepodia e Seppietta in casa Spinetta

INDICE
GIOCATTOLI

72 episodio 4 • Dai Cliccammicca anche il cellulare ha un cuore

74 episodio 5 •Squilli bestiali: bau, miao, roarr!

76 episodio 6 •Teschi su testchi di… euro per la banda Vampi

78 episodio 7 •Gli ecomostri

80 episodio 8 •Ci sono vampiri e… vampiri

82 episodio 9 •Rimedio? A chi?

84 episodio 10 •La Befana per un anno intero: robe da… Altrove

86 verifichiamo

88

88 A che gioco giochiamo con Rock e Roll?

fa rima con GIOCARE AMARE

89 La fantasia è una bella compagnia

90 Una casa bambina

91 La mia cameretta è un castello

92 Campana

93 Grandi amici

94 L’acchiappacaviglie

95 Litigi

96 Coriandolino e il Paese azzurrino

98 verifichiamo

100 PRIMAVERA… CON LA PRINCIPESSA

DEL RISVEGLIO

100 Rimbalzi, profumi e giochi… a fiumi!

102 Le nuvole: che buffi personaggi!

103 Una farfalla in città

104 La festa dei colori in India

105 Le uova… fioriscono! • COMPITO DI REALTÀ

106

107 Partenze e… partite

108 Gatti, fichi e la scuola sparita

109 Chi non legge… sbaglia treno

110 Il primo giorno di scuola in Cina

111 L’albero dei palloni

112 L’omino degli arcobaleni

113 Amina e Ami

114 Piede da calciatrice

115 Rima delle bambine calciatrici

116 Troppa acqua!

117 L’ultimo bicchiere

118 Geronimo…

119 … Libero come il vento

120 Sotto il velo verde-bosco

121 Una mamma che vola

122 Il venditore di orologi

124 Il ricamo più bello

125 A Stranalandia

126 Destinazione: futuro

128 Destinazione: futuro in 4 C

130 Ascolta: parlano gli uccelli

131 Cucù, ci sei?

132 Ascolta: parlano i pesci

133 C’era una volta l’acqua

134 Filastrocca Ciclacibo

135 Ciclacose

136 Filastrocca Ciclaplastica

137 Ascolta: parlano i bambini

138 verifichiamo

140 ESTATE…

CON LA REGINA DEI GIOCHI

142 Liberi

143 Ode al gelato

144 Canzoncina delle vacanze

a fare con la GIOCHIAMO GOAL TERRA

un DI MARE CIAO !

Ciao, a voi di casa… ops, di classe! Non mi riconoscete? Sono sempre io, Rock!

E io sono sempre suo fratello gemello, Roll! A furia di saltare e ballare, a volte mi acciambello dai piedi al naso...

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INSIEME DI NUOVO

Anticipi AMO di tutto un po’

Eccomi, ci sono di nuovo anche io, la vostra maestra Fant! Passeremo un nuovo anno insieme. Pronte? Pronti?

Parcheggio la mia Roll Rossa e arrivo!

RACCONTIAMO

Vacanze finite, ricomincia la scuola! Confrontati con i compagni e le compagne e racconta.

Secondo te, sei cresciuto/a rispetto all’anno scorso? E i tuoi compagni e le tue compagne?

Quali emozioni hai provato pensando di ritornare a scuola dopo le vacanze estive?

Che cosa hai fatto la sera prima di ricominciare la scuola?

Quali desideri avevi? Quali paure?

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L’estate è finita, ma ora ci siamo NOI! Nella nostra scuola studiare è come giocare, è un gioco divertente e interessante, il mestiere di studente. Parola del nostro maestro della fantasia Gianni Rodari!

C’ERA UNA VOLTA L’ESTATE

Brevi i giorni, più lunghe le sere, molta gente cambia mestiere.

Il bagnino in riva al mare gli ombrelloni chiude e dispare, aggiusta le reti in un paio d’ore ridiventa pescatore.

Il gelataio è disperato, più nessuno vuole il gelato; lui pensa, poi che fa?

Caldarroste venderà.

Pensano i bambini con dispiacere:

“Le vacanze, un bel mestiere!

Che peccato doverlo cambiare perché a scuola si deve tornare!”. Ma poi riprendono allegramente il mestiere dello studente.

Gianni Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi Ragazzi

con

Fa caldo, mi sciolgo.

Mangiami subito.

COMPRENDIAMO

Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati dai puntini. Poi completa.

Che cosa farà il bagnino finita l’estate? Farà il .

Il gelataio che cosa venderà? Venderà . E i bambini, che cosa faranno?

I bambini faranno gli .

UN MARE DI CIAO! 6
le RIME
Gioca con le parole di un gelato. Scrivi nel contorno le seguenti frasi. Fa

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

DELLA MAESTRA FANT

È arrivato il primo giorno di scuola anche per la maestra Fant.

La sveglia crudele non tace, finché gli occhi di Fant non sono completamente aperti e una mano la scaraventa lontano.

Non c’è tempo, bisogna correre... non è assolutamente il caso di arrivare in ritardo proprio il primo giorno di scuola.

Evviva, ce l’ha fatta! È arrivata in classe un attimo prima del suono della campanella. I suoi bambini la stavano aspettando pieni di energia. Fant li guarda con affetto.

– Scriverete un bel testo – sussurra la maestra con un filo di voce. – Il titolo è: “Come ho trascorso le mie vacanze”.

I bambini sono un po’ delusi, avevano una gran voglia

di raccontare tutto a voce, ma alla fine tirano fuori la penna e il quaderno senza fare troppe storie.

Nicoletta Costa, Margherita-maestra-dormigliona, Emme Edizioni (adattamento)

COMPRENDIAMO

Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati.

Quando è arrivata in classe Fant?

Che cosa fa la maestra Fant?

Che testo devono fare i bambini?

RACCO NT I A M O

Chi ti sveglia la mattina?

Come ti senti appena sveglio/a?

Riflessione linguistica e Scrittura, pagina 74 UN MARE DI CIAO! 7

Anche il nostro primo giorno di scuola è stato così divertente che lo abbiamo scritto tutto sul quaderno. Questo trio di compagni è inseparabile!

INSEPARABILI

dal MIO diario

Caro diario, proprio oggi, il primo giorno di scuola, litigavo con la mamma su come dovevo vestirmi.

Io volevo la gonna corta estiva e nel preciso istante in cui lei mi diceva: – La tuta da ginnastica è meglio, ma fai quello che vuoi, sei più testarda di un mulo! – hanno suonato alla porta.

Ho pensato che fosse Alì. I suoi genitori vanno a lavorare alle sei del mattino e lui non sa che cosa fare fino a quando è ora di andare a scuola. Ma non era lui a suonare alla porta, era Paul. Quando l’ho visto sono rimasta a bocca aperta: com’era cambiato! Erano le 7:45 e siamo andati a scuola. All’angolo abbiamo incontrato Alì: anche lui è rimasto a bocca aperta quando ha visto Paul... Caro il mio diario, tu lo sai perché... I miei segreti sono tutti nelle tue pagine. La tua amica segreta, Susy

COMPRENDIAMO

Christine Nöstlinger, Diario segreto di Susy, Edizioni Piemme (adattamento)

Perché sono rimasti tutti a bocca aperta quando hanno visto Paul?

Perché

UN MARE DI CIAO! 8

La maestra Fant ci ha chiesto che cosa abbiamo fatto in vacanza. Noi raccontiamo. E voi, che cosa avete fatto?

IL MARE IN GIARDINO

Toby racconta che un pomeriggio estivo lui e Sara stavano giocando in giardino: mamma e papà erano al lavoro e c’era la nonna a occuparsi di loro. Era una giornata molto calda.

– Vorrei essere al mare, oggi – disse Toby.

– Forse possiamo fare il mare in giardino – disse la nonna.

Trovò la vecchia piscina di plastica. I bambini la aiutarono a portarla in giardino e la nonna disse: – Adesso la canna!

L’acqua iniziò a cadere dentro la piscina, che si riempì immediatamente.

– È ora di una nuotata! – disse la nonna.

– I bambini, in fretta e furia, si misero i costumi da bagno e... SPLASH! saltarono nella piscina.

George Adams - Selina Young, Un anno pieno di storie, Mondadori (adattamento)

COMPRENDIAMO

Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati dai puntini. Poi completa.

Chi sono i protagonisti di questa storia?

I protagonisti sono .

Dove sono e dove avrebbero voluto essere in quel giorno caldissimo? Sono in ma avrebbero voluto essere al .

Riflessione linguistica e Scrittura, pagina 78 UN MARE DI CIAO! 9
dialoghiAMO

LO ZAINO DI HOA

La nostra compagna Hoa viene dal Vietnam, un Paese vicino alla Cina. Ha il nome di un fiore.

Lei non parla, ma la maestra Fant oggi ci ha fatto scoprire alcune curiosità sul suo Paese. Hoa sorride… e guarda Ai, il suo compagno cinese.

– Voi venite a scuola con lo zaino, ma immaginate uno zaino di vimini simile a un bel cesto. Nel popolo delle montagne dove vive Hoa si usa regalare una prima gerla piccolissima ai bambini che imparano a camminare… Lo immaginate il cesto pieno di libri e quaderni? – racconta Fant.

Tutti si guardano stupiti.

– In Vietnam tutti i nomi hanno un significato: una stagione (Linh, primavera), un elemento naturale (Sŏn, montagna), una qualità desiderata (‘Phúc, felicità) e molti altri.

Lo stesso nome può essere utilizzato per i maschi e per le femmine. Curioso, vero? – aggiunge Fant.

Mentre la maestra Fant parla tutti guardano Hoa e Ai…

Rossano Palazzeschi - Elisa Prati, I bambini del mondo, Giunti Junior (adattamento)

Il paese di Hoa si chiama Vietnam e si trova in Asia!

10 UN MARE DI CIAO!
curiosiAMO
nel mondo

curiosiAMO nel mondo

NEL PAESE DI HOA

In Vietnam, il Paese di Hoa, in estate ci sono spesso pioggia, burrasche, temporali e in alcuni paesi di montagna si smette perfino di andare a scuola. In estate matura il riso, i prati diventano verdissimi e, siccome c’è tanto da fare nei campi, i bambini e le bambine aiutano i genitori portando gerle cariche di pannocchie, bambù, erba e cibo per gli animali.

Rossano Palazzeschi - Elisa Prati, I bambini del mondo, Giunti Junior (adattamento)

COMPRENDIAMO

Completa.

La gerla è lo z che usano i bambini e le bambine del Paese di Hoa.

La gerla serve anche per portare sulle spalle .

UN MARE DI CIAO! 11

IN VACANZA CON IL NONNO

Ecco che arriva in classe Stina come un vento in tempesta.

È così che dice il nonno. Stina in classe parla come un fiume in piena e racconta che, in estate, con il nonno Faustino andava sempre a caccia di oggetti sospinti a riva dal mare oppure che erano lì per terra, in attesa di essere scoperti: piume, bei legnetti, strani barattoli... Insomma, se si abita su un’isola, si può trovare di tutto e di più!

– Oggi abbiamo una bella fortuna! – diceva il nonno una mattina, appendendo le reti ad asciugare.

– Un rombo chiodato, due persici e quattro passere. Niente male: sono tutti pesci prelibati!

– Eh già, e anche questa non è niente male –rispondeva Stina, che aveva appena trovato una bella piuma grossa.

– Chi l’ha persa?

– Un gabbiano reale, direi – rispondeva il nonno.

Lena Anderson, Tempestina, LupoGuido

RACCONTIAMO

Hai raccolto degli oggetti durante le vacanze? Quali?

Dove?

Li hai portati a scuola come ricordo delle vacanze?

Riflessione linguistica e Scrittura, pagina 82 UN MARE DI CIAO! 12

dal MIO diario IL MAESTRO SPAVENTA

descriviAMO

Caro diario, oggi è arrivato un nuovo maestro e ha dato a tutti noi un quadernino, cioè TU!

Vuole che TU sia il nostro diario, l’amico dei segreti, ma io non so che cosa scrivere.

Continuo solo a guardare il maestro e allora te lo presento, così lo puoi vedere con gli occhi delle parole. È un po’... particolare. Il mio maestro ha i baffi. Si chiama Spaventa. Secondo me è un nome che si è inventato lui. Non mi spaventa neanche un po’, infatti sorride sotto i baffi neri e, quando parla forte e gironzola per l’aula, tutti quei capelli scuri si scuotono un po’. Io sono alta solo quanto la sua gamba e riesco a parlare con lui solo quando è seduto... mi fa male il collo a guardarlo.

Il maestro ha detto: – Come vi ho spiegato, useremo spesso il diario e vedrete che fra non molto comincerete a sentirlo come un amico.

Ma che razza di amico è un quaderno a righe?

Giulia B.

Barbara Park, Giulia B. e gli occhiali viola, Mondadori (adattamento)

COMPRENDIAMO

Io non ho capito bene com’è questo maestro e neanche come si chiama...

Tu lo hai capito?

Sottolinea nel testo. Poi disegna su un foglio. Quando più avanti lo conoscerai, confrontalo con il tuo.

13 UN MARE DI CIAO!

UN AMICO DAL CUORE VERDE

dal NOSTRO diario

Caro diario della classe seconda, noi tutti ti abbiamo realizzato con un quaderno, ma ti abbiamo attaccato sulla copertina un cuore verde, perché la maestra Fant e il maestro Spaventa ci hanno detto che sei di carta riciclata e hai il cuore dell’albero che abbiamo salvato. Qui scriveremo tutti i nostri momenti più belli e le nostre avventure di questo anno insieme. Per adesso ti diciamo che siamo contenti di essere di nuovo a scuola, di aver ritrovato tutti i compagni e le compagne e di aver accolto Hoa, che viene dal Vietnam.

Il tuo posto è questo magico filo vicino alla lavagna, dove ti abbiamo attaccato con due mollette verdi.

Ti apriremo ogni volta che avremo qualcosa di interessante da raccontarti.

A presto!

“NOI” dal cuore “rosso” come l’amicizia

COMPRENDIAMO

Completa.

Il diario ha un cuore di colore .

Il diario di classe è fatto di carta e la carta

si fa con gli .

I bambini e le bambine di seconda hanno

il cuore come l’amicizia.

La carta si mette nella raccolta differenziata, così si fanno altri quaderni e altri fogli senza abbattere continuamente alberi.

UN MARE DI CIAO! 14

IL TUO NOME È UNA FAVOLA

Quang: chiaro

Quyen: uccello

Thang: trionfo

Son: morbido

Thi: poesia

Nghi: dubbioso

Nghia: per sempre

Tuyet: nevicata

Vui: per essere felici

Thuy: amicizia

Ahn: pace

Thoan: sicuro

Duc: desiderio

Dung: coraggioso

Bian: misterioso

Bao: tesoro

Bien: mare

Linh: primavera

Ha: sole

Han-Toan: sicuro

Chau: cosa preziosa

Ecco tanti nomi che si usano in Cina e in Vietnam, i paesi di Hoa e di Ai. Leggi il loro significato. Quale ti piace di più?

Io scelgo questo nome:

RACCONTIAMO

E ai tuoi compagni e alle tue compagne, quali piacciono di più? Confrontatevi in classe.

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I NOSTRI GIOCHI

Mamma e papà non potevano comperarci né un gioco né un vestito nuovo né tanto meno una medicina per quando eravamo ammalati. Potevano darci solamente il necessario per sopravvivere. I nostri giochi sono stati sempre “gli oggetti” che madre natura ci donava. La terra, i frutti degli alberi, gli animali dei boschi...

Noi bambine, fin dall’età di tre anni, giocavamo con i piccoli telai, cosicché sin da piccole apprendevamo a essere tessitrici.

Per parte loro, i bambini imparavano a usare il machete e la zappa, ossia gli strumenti di lavoro.

Ma, nonostante la miseria, la fame, la povertà, siamo stati molto felici, perché avevamo la tenerezza e l’amore dei nostri genitori.

Rigoberta Menchù, Premio Nobel per la pace 1992

COMPRENDIAMO

Con che cosa giocavano le bambine?

Biglie. Bambole. Piccoli Telai.

E i bambini?

Costruzioni. Biglie.

Machete e zappa.

Perché gli uni e gli altri erano felici?

Perché avevano l’amore dei genitori.

PAROLE NELLO Z A I NO

Perché avevano tanti giochi.

Perché avevano tante cose da mangiare.

Machete: grosso martello. pesante lama usata per il taglio della vegetazione.

16 UN MARE DI CIAO!

CIAO DA TUTTO IL MONDO

Scriviamo “Ciao” in tante lingue diverse sulle onde del mare.

Spagnolo: Holà

Norvegese: Hallo

Arabo: Marhabaan

Hindi: Namasté

Cinese: N h o

Russo: Privet

Ucraino: Pryvit

Vietnamita: Xin chào

CHE COSA SERVE

Adesso divertiamoci a realizzare un mare di… CIAO!

Disegniamo le onde sui fogli di carta velina.

Scegliamo ciascuno/a un “ciao” in una lingua diversa e scriviamolo su un foglio.

• Carta velina di tre tonalità di azzurro

• Carta crespa di colori diversi

• Matite, forbici, colla

• Striscione di carta bianco

Ritagliamole.

Incolliamo le onde su uno striscione bianco da attaccare alla parete.

Sui contorni delle lettere incolliamo dei pallini di carta crespa colorata. Il mare porterà i nostri saluti in tutto il mondo!

COMPITO DI REALTÀ
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AUTUNNO

dal MIO diario

Guardate che festa là fuori: la fata dei colori, in autunno, ha dipinto il mondo e con i suoi frutti addolcisce tutti i cuori!

Oggi sono andata al parco e la mia palla si è fermata su un’altra palla tra le foglie colorate. Una palla spinosa e con le zampe.

Ho detto: adesso ci rotoliamo su questo tappeto di foglie. Il riccio mi guardava zitto zitto...

18
LEGGIAMO L E I M M A G INI

dal MIO diario

Mentre finivo di rotolarmi nel tappeto di foglie di mille colori, da un albero mi è caduto un riccio in testa e poi sono inciampato in un riccio con le zampe...

Oggi è la giornata più spinosa e punzecchiante dell’anno.

Ehi, bambini!

Avete visto che colori nel parco?

Andiamo a gustare sotto il nostro albero i frutti autunnali. Abbiamo castagne, pere e uva!

19 Rime e Calligrammi nel diario
FATA COLORI con dei la

L’autunno sta per arrivare. Secondo voi, gli alberi saranno felici o tristi?

L’ALBERO IN AFFITTO

Era estate e in un prato c’era un albero tutto solo... I bambini erano al mare e nessuno giocava con lui. Stanco di non avere nessuno con cui parlare, l’albero tutto solo decise un giorno di appendere al suo ramo più bello un grande cartello con la scritta: ”DA AFFITTARE”, e aspettò tutta l’estate con i rami conserti.

In autunno arrivò uno scoiattolo: cercava un posto per passare l’inverno al caldo. Dopo aver ammucchiato ghiande e semi, preparò la sua tana. “Che bellezza”, pensò l’albero tutto contento di aver trovato un inquilino. Ma non fece nemmeno a tempo a chiedergli: – Come ti chiami? – che lo scoiattolo si era già addormentato. Con un grande ronzio venne all’improvviso uno sciame di centoundici api. L’albero, dopo aver cercato di imparare a memoria i nomi di tutte le api, sentì un gran mal di testa per la fatica fatta, e si addormentò.

20
AUTUNNO

E dormì tutto l’inverno, sotto la neve...

Quando si risvegliò, a primavera, era cresciuto tanto, ma tanto che i rami erano arrivati a toccare le stelle. ”Mamma mia! E adesso come faccio?”, pensò l’albero. “Da questa altezza non riesco a vedere più nessuno!”.

Ma quando venne la notte, nel cielo spuntò uno spicchio di luna, giallo come un limone. Un poco pauroso, l’albero cominciò a parlare con la luna, che non aveva niente da fare e sapeva tante cose.

I due divennero subito amici e l’albero si sentì davvero contento.

Paolo Caielli, L’albero in affitto, Einaudi (adattamento)

COMPRENDIAMO

Che cosa pensa l’albero in ogni stagione? Collega ogni pensiero all’albero corrispondente, numerando.

Che bello finalmente qualcuno! Ma come ti chiami?

Sono triste, qui non c’è nessuno... Che stanchezza e che freddo...! ZZZZ

1 3

Ma qui non c’è nessuno... Meno male che c’è la luna!

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21 FATA COLORI con dei la

I NONNI NON HANNO FRETTA

Caro diario, ecco la poesia che ho scritto per i nonni il 2 ottobre, nel giorno della festa dedicata a tutti i nonni del mondo.

Ci sono delle cose che solo i nonni sanno, son storie più lontane di quelle di quest’anno.

Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro tutti i giorni

sono il tuo compleanno.

Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno: nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno. Il tuo amico inseparabile, Bruno

Bruno Tognolini

COMPRENDIAMO

Completa.

Secondo Bruno, i nonni non hanno mai quando stanno con i .

Quale espressione non va bene con la poesia sui nonni?

tenerezza • di corsa • racconti • con calma • relax • lentamente

22
Cancella con una ✕ . AUTUNNO

IL CUORE DELL’ALBERO

Caro diario, domenica sono andato con il nonno in collina e gli ho chiesto:

– Ma perché qui tutti gli alberi hanno perso le foglie, tranne uno?

Il nonno mi ha raccontato questa storia.

Fra tanti alberi di una collina

ce n’era uno che non perdeva mai le foglie, neanche nei mesi freddi dell’inverno.

Il contadino si meravigliò di questo fatto e chiamò i dottori degli alberi per sapere la verità.

Gli esperti esaminarono a lungo le foglie, i rami, il tronco e le radici e poi ciascuno disse la sua, ma nessuno seppe dare una spiegazione a tale fenomeno.

Eppure, la verità era semplice:

l’albero non perdeva le foglie per riparare i passeri nelle notti d’inverno. Incredibile, vero?

A presto

Romano

Romano Battaglia, Il canto della natura, Larus (adattamento)

COMPR E N D I AMO

L’albero che non perde le foglie è malato? Sottolinea in verde la risposta nel testo.

23 FATA COLORI con dei la

LA FOGLIA FORTUNATA

Era autunno e la foglia Giacomina si vedeva diventare sempre più gialla. Si sentiva triste e malata perché la mamma pianta non riusciva più a mandarle il nutrimento attraverso le vene. Un giorno si guardò intorno e vide che anche le sue sorelline stavano diventando gialle, rosse e marroni; anzi, ne vide qualcuna staccarsi dalle braccia della mamma e cadere a terra. Certe erano già cadute. Giacomina non capiva quello che stava succedendo e si chiedeva: ”Perché dovrò abbandonare anch’io la mamma?”. In quel momento un colpo di vento strappò via Giacomina, che si sentì dondolare nell’aria e le sembrò di essere una farfalla. Dondolando, arrivò sulla terra umida e si sentì più morta che viva. All’improvviso udì tante voci di bambini e una mano morbida e tiepida la raccolse.

Fu portata in un posto caldo, che non aveva mai visto e dopo un po’ si trovò con altre foglie attaccate a un ramo di betulla disegnato su un cartellone. Era contenta perché così nessuno la poteva calpestare e le sembrava di stare ancora vicino alla sua mamma.

Poi c’erano le voci di tanti bambini che le tenevano compagnia.

Anna Becarelli, Scrivere come, scrivere cosa, Nicola Milano

COMPRENDIAMO

Secondo te, dove è finita Giacomina?

Che cosa te lo ha fatto capire?

24
AUTUNNO

OTTOBRE GIOCA

Ottobre comincia il suo gioco: dipinge le foglie di croco, le indora: se sbaglia, le strappa. le dona al vento che scappa.

Accende l’ultimo lampo, saluta chi semina il campo, la rondine che trasvola, i bimbi che tornano a scuola.

Ma a un tratto... dov’è la sua gioia?

Ottobre fa il broncio, si annoia, piagnucola... pioggerellina monotona, fina, fina.

Dina Mc Arthur Rebucci

COMPRENDIAMO

Ottobre si comporta come un bambino: quali azioni compie? Sottolineale nella poesia, poi completa.

Ottobre gioca: ottobre le foglie; ottobre, se sbaglia, le foglie; ottobre le foglie al vento; ottobre nel cielo un lampo; ottobre saluta i contadini; ottobre saluta ; ottobre saluta ; ottobre fa il perché si annoia; ottobre, infine, pioggerellina.

25
FATA COLORI con dei la

UN GUFO PAUROSO

Caro diario,

la sera ho sempre paura di andare a dormire, ma ieri sera papà mi ha raccontato questa storia.

Plop era un gufetto piccolino e piumoso, aveva enormi occhi rotondi e due gambette stortignaccole. Era, insomma, uguale a tutti gli altri gufi, tranne in una cosa: aveva paura del buio.

– Tu non puoi avere paura del buio – gli disse la mamma. –I gufi non hanno paura del buio.

– Ma io sì! – replicò Plop.

– Ma i gufi sono uccelli notturni! – esclamò lei.

– Io non voglio essere un uccello notturno! – sbuffò Plop. –Voglio essere un uccello del giorno.

– Tu hai paura del buio perché non lo conosci: che cosa sai di lui?

– Che è tutto nero – rispose Plop.

L’albero che non perdeva le foglie ascoltava e pensava:

“Un giorno qualcuno dirà a Plop che il buio è... abbagliante e io starò ad ascoltare i loro discorsi...”.

Jill Tomlinson, Il gufo che aveva paura del buio, Nuove Edizioni Romane (adattamento)

Completa la descrizione di Plop con le parole adatte del testo. quadretto DI PAROLE Plop è un gufetto p e p , con due gambette e due occhi , ma ha paura del e vorrebbe essere un uccello del . Invece i gufi sono costretti ad andare in giro di .

26
AUTUNNO

HALLOWEN IN PINETA

Caro diario, oggi siamo andati a festeggiare Halloween in pineta. Abbiamo raccolto tante pigne e poi in classe le abbiamo trasformate in riccetti e gufetti... Ecco come si fanno!

I GUFETTI DI HALLOWEEN

CHE COSA SERVE

• Una pigna per ogni gufo

• Feltro di almeno 3 colori diversi

• Occhi finti • Spillatrice • Colla • Forbici

1 Scegliete le pigne più graziose per il corpo del nostro gufetto.

2 Tagliate delle porzioni di feltro dei colori che preferite: un triangolo per il becco, due forme adatte per le ali e dei cerchi per una parte degli occhi.

3 Con la spillatrice o con la colla, assemblate le varie parti del gufo.

4 Incollate gli occhietti finti.

5 Fissate alla pigna gli occhi, il becco e le ali. Il tuo gufetto è pronto per… volare o dormire!

La tua affezionatissima classe seconda G

COMPITO DI REALTÀ 27

come PAROLE GIOCATTOLI

dal MIO diario

Caro diario, ti va se giochiamo a dire cose strambe?

Oggi siamo in classe tutto il giorno, piove e il cielo è nero.

La terra è tutta piena di pozzanghere.

Io le salterò tutte quando andrò a casa.

28

dal MIO diario

Quando oggi tornerò a casa, salterò dentro le pozzanghere a schizzare l’acqua: non vedo l’ora! Le mie gambe fanno già splash, splacc, spong... s... Santo cielo! Quante s.... s...ilenzio!

Bambini e bambine, oggi non si può uscire in giardino, piove. Giochiamo con le parole?

Se mettiamo una S davanti a tutte le cose, che cosa succederà?

Parole con la S davanti 29

IL SOGNO DELLA LAVAGNA

C’era una volta una lavagna triste triste.

“Non ce la faccio più”, pensava, “sono stanca di vedere i bambini spaventati, bambini che piangono, che mi guardano come se fossi una strega porta sfortuna. Un giorno o l’altro me ne vado!”.

E un bel giorno, anzi una bella notte, se ne andò: uscì dalla scuola e se ne andò per il mondo.

Il cancellino le rotolò dietro piagnucolando: – Signora lavagna, vengo con te.

Andarono insieme. Il cancellino cancellava le nuvole del cielo perché la notte fosse più chiara; cancellava i ciottoli sulle stradine di campagna perché la lavagna non inciampasse; cancellava le montagne troppo alte.

Cammina, cammina, una bella notte, la lavagna si fermò.

Disse: – Cancellino, sono molto stanca, ho bisogno di dormire.

Il cancellino cancellò sterpi, rovi, pietre che si trovavano intorno: e così la lavagna poté sdraiarsi sull’erba pulita sotto la chioma di un grosso albero.

COMPRENDIAMO

Rispondi.

Perché la lavagna era triste?

Che cosa fece una notte?

Chi la seguì? Che cosa faceva?

Che cosa sognò la lavagna?

PAROLE COME GIOCATTOLI 30

– Signora lavagna – disse il cancellino – ti sei stesa sotto un castano, è pericoloso. Se ti cade un riccio sulla faccia, ti punge, ti fa male. Io lo cancello, quest’albero.

Ma la lavagna si era già addormentata e stava facendo un sogno.

Sognava di essere in piedi in mezzo a un prato con tanti bambini intorno. E i bambini erano quelli della sua scuola, però erano allegri, scrivevano con gessi colorati: inventavano poesie, inventavano parole, inventavano numeri, inventavano disegni. Lei era felice. Da lontano sentiva la voce del cancellino:

– Signora lavagna, svegliati, è giorno.

– No – rispondeva lei, – non voglio svegliarmi.

Non mi sveglierò finché il sogno che sto facendo non sarà diventato realtà.

Luciana Borsetto, da I primi amici, Edizioni Raiteri

RACCONTIAMO

E la lavagna o la LIM della vostra classe vi fa paura? Perché?

PAROLE COME GIOCATTOLI 31

Che cosa succede se mettiamo una S davanti alla gomma?

Forse non cancellerà più.

GOMMA • S GOMMA

Chi non riconosce l’utilità di una gomma?

Sbagli? Presto fatto: cancellato.

Vuoi mettere invece gli strafalcioni

senza possibilità di correzione?

Una volta c’erano solo penna, calamaio e inchiostro: e con gli scarabocchi, cari miei era un problema vostro…

Ma pensate se ci fosse una sgomma. Un piccolo amuleto da tenere sul banco: basta che stia là e ogni macchia, ogni pasticcio, ogni idea ingarbugliata, la A senza H, la E senza accento, svanirebbero tutti in un soffio di vento.

Anzi, dalla penna proprio non uscirebbero, perché le regole della lingua italiana tutti perfettamente conoscerebbero.

Maria A. Procopio - Manuela Leporesi, Calendario Rodarianamente, La Spiga Edizioni

Forse, invece di cancellare, disegnerà...

RACCONTIAMO

Nella filastrocca “la sgomma”

è un amuleto, cioè un piccolo portafortuna da tenere sul banco per non fare errori sui quaderni. Immagina e racconta.

Vorrei una “sgomma” che mi aiutasse a non fare alcuni errori sui quaderni. Quali? Vorrei una “sgomma” che mi aiutasse a cancellare alcune notizie dai telegiornali. Quali?

PAROLE COME GIOCATTOLI 32

Un foglio con una S davanti diventerà...

... una nuvola? ... un gabbiano?

FOGLIO • S FOGLIO

Il foglio è bianco, pulito, sta lì e aspetta che qualcuno abbia un’idea da suggerire, da scrivere, da lasciare. Lo sfoglio basta guardarlo e capta le tue idee, quelle che non sai esprimere o che forse non sai neanche di avere; o quelle che ci sono ma che non riesci a mettere nero su bianco.

Allora la penna va da sola, sfoglia quel libro fitto fitto fatto di parole ingarbugliate che hai nella mente, le sgarbuglia, le seleziona, scrive tutto ciò che per te è importante e che vale la pena di comunicare alla gente.

Maria A. Procopio - Manuela Leporesi, Calendario Rodarianamente, La Spiga Edizioni

Disegna qui un foglio a righe del tuo quaderno e trasformalo in uno s foglio come lo vorresti tu.

PAROLE COME GIOCATTOLI
33

Il computer

sa fare di tutto e di più, vero?

Allora lo scomputer non sa fare niente.

COMPUTER • S COMPUTER

Dicono che il computer sa far tutto:

sa scrivere, leggere, calcolare e perfino parlare. Da solo non fa un bel niente:

sei tu che gli insegni anche a cantare e a ballare, a scrivere e a calcolare.

Il computer è veloce a memorizzare e in questo ti potrà superare.

Ma lo scomputer sa immaginare, inventare, con le mani creare, meravigliarsi e far meravigliare...

Leggi la filastrocca e lo scoprirai!

COMPRENDIAMO

Lo scomputer è ancora da inventare e forse non lo inventeranno mai perché lo scomputer fa quello che tu fai.

Lo scomputer sei tu!

Quali sono le azioni che possono fare solo le persone e non i computer? Sottolineale.

Scrivere

Inventare

Fare i conti

Leggere

Divertirsi

Fare amicizia

Meravigliarsi

PAROLE COME GIOCATTOLI 34

dal MIO diario LA NOSTRA CLASSE IN RIMA

Caro diario della classe seconda G, sai che a scuola ci divertiamo a giocare con tutte le parole?

La maestra ci chiama uno alla volta scrivendo alla lavagna il nostro nome e noi poi inventiamo una rima. La poesia comincia così:

“Nella classe prima parlavamo tutti in rima”. La maestra prosegue scrivendo alla lavagna: “Maurizio arriva in fretta” e Maurizio subito inventa la rima: “Perché va in bicicletta”.

“Elisa a casa ha un gatto... che a volte fa un po’ il matto”.

La maestra arriva a me: “Silvia mangia la torta...”. Allora interviene

Clarissa di botto: “Silvia mangia la torta perché ha la lingua corta!”.

I miei compagni scoppiano a ridere, ma io mi arrabbio e urlo.

– Non ho affatto la lingua corta!

– Allora che cosa scriviamo?

– Silvia mangia la torta e poi ne dice un sacco e una sporta!

Paola Zannoner, Silvia Lingualunga, Mondadori (adattamento)

Giocate anche voi in classe. Inventate una rima per ogni nome.

Si accettano solo qualità positive per ogni persona: questa è la prima regola!

PAROLE COME GIOCATTOLI
35

GIUSEPPE È DIVENTATO

UN PIANETA

Lo scolaro Giuseppe Moneta, di Gastone in un momento di distrazione è diventato un pianeta.

Circola intorno al sole a discreta velocità, attento a non urtare con la testa, coi piedi e con le mani i pianeti più anziani.

Per oggi dunque a scuola non verrà.

La signora maestra

è pregata di scusarlo, i compagni di banco di osservarlo. Stanotte sarà visibile tra le costellazioni perfettamente riconoscibile per una macchia d’inchiostro sui pantaloni.

FANTASIE in rima

quadretto DI PAROLE

Gianni Rodari, Uno strano biglietto di giustificazione

Se pensi al comportamento del pianeta Giuseppe, quale espressione sceglieresti? Indica con una ✕ .

Giuseppe è: come un uragano. come una trottola. come una nuvola. come il sole.

36 verifichiamo

COMPRENDIAMO

Ecco l’identikit di Giuseppe! Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati dai puntini. Poi completa.

Chi era?

Che cosa è diventato?

Perché?

Che cosa fa?

Come si comporta?

Quando potrai vederlo?

Come lo potrai riconoscere?

E tu, quando sei distratto/a dove vai a finire? Sulla luna, su una stella, su una nuvola, in fondo al mare, su un treno volante...?

O dove ancora? Immagina e disegna. Alla fine del lavoro confronta il tuo disegno con quello dei compagni e delle compagne: sarà divertente!

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COME È ANDATA?

il dei CIRCO SOGNI

UN SACCO CARICO DI...

Oggi sono tutta scombussolata... Ho fatto un incubo: che paura!

Io invece ho fatto un sogno fantastico: c’era una pagliaccia piccola piccola che raccoglieva i sogni in un sacco bianco...

Bambini e bambine, oggi in classe giochiamo a raccontare i sogni. Alcuni entreranno dalla finestra... Chissà quante storie!

38

episodio 1 ... SOGNI

Quel piccolo circo non c’era la sera. E invece questa mattina eccolo qui, montato in mezzo al grande giardino della scuola di Giocolandia! È smagliante con il tendone colorato, sembra nato durante la notte come un fungo gigante. La porta di una roulotte si spalanca e appare una pagliaccia: è piccola piccola, ha un costume rosso e giallo, a righe e a quadretti. La sua voce è così gentile, così speciale, che tutti gli abitanti del paese provano simpatia per lei.

– Ti ho vista – dice una bambina alla pagliaccia – quando al mattino presto esci dal paese e ritorni con quel sacchetto gonfio.

La pagliaccia Martina sorride e apre il tendone: sbucano fuori i suoi amici e le sue amiche: dieci api ballerine, le Apisisters, il coniglio verde Bibo, il suo assistente, e Spizzy, il topolino cantautore con la sua chitarrina.

COMPRENDIAMO

Rispondi.

Dove si trova il circo?

Il circo si trova

Come si chiama la pagliaccia?

La pagliaccia si chiama . Com’è?

Lei è , indossa , ha una voce .

Chi sono i suoi amici?

Sono dieci , un e un

Diverso è divertente 39

episodio 2 SOGNI E NOTE BRILLANTI

Martina, per rispondere alla bambina, racconta una cosa straordinaria.

– Noi tutti sogniamo, i nostri sogni restano nell’aria durante la notte, ma al mattino, prima che il sole sorga, se ne vanno, scivolando dalle fessure delle finestre. Pochi sanno dove vadano i sogni sognati nella notte. Io lo so. I sogni, usciti dalle finestre, corrono nei prati. Sono leggeri, veloci, silenziosi.

Cercano un prato con l’erba alta e, quando l’hanno trovato, si allargano e si distendono, galleggiando sui fili d’erba. Poi respirano a pieni polmoni l’aria fresca del mattino e si gonfiano come bolle, come palloncini trasparenti.

COMPRENDIAMO

Martina è una pagliaccia straordinaria e si è data un compito importante. Quale?

Completa.

Martina cattura i al mattino presto.

Hai capito che cosa fanno i sogni?

Escono dalle , corrono nei , respirano l’aria e poi si gonfiano come e come ; poi catturano il primo e diventano luminosi; infine , ma diventano le note e formano la dell’universo.

IL CIRCO DEI SOGNI 40

Catturano il primo raggio dell’aurora e diventano luminosi, anche se, al sorgere del sole, svaniscono ai nostri occhi.

I sogni diventano note brillanti e insieme formano la musica dell’universo. Tocca a noi ritrovare il nostro sogno, ascoltando la sua speciale e singolare melodia.

– Allora quel sacchetto di tela bianca... – sussurra stupita la bambina.

– È pieno dei vostri sogni – rivela Martina. – Li ho catturati per voi al mattino presto, passando sotto le vostre finestre. Se volete, possiamo vederli.

– Vederli? – esclama sbalordita la bambina. – Rivedere i sogni sognati? Ricordare i sogni dimenticati? Questo è davvero uno spettacolo straordinario, mai visto prima!

– Certo! Scopriremo sognatrici e sognatori, tra le tante persone speciali e incredibili che popolano il mondo.

Roberta Grazzani, Una pagliaccia piccola piccola, Edizioni SEI (adattamento)

Che cosa vuol dire svaniscono ai nostri occhi ? Indica con una ✕ .

Corrono.

Diventano invisibili.

Muoiono.

IL CIRCO DEI SOGNI 41

Martina apre piano piano il sacchetto di tela bianca e pronuncia una piccola parola: “Vai”. Un piccolo sogno vola come una farfalla. Va prima da Alessia, che gli dice: “Sì, vai”. Il sogno si posa sullo schermo. Tutti ora possono vedere...

CHE MOSTRO!

Alessia ha paura del buio profondo che nella notte inghiotte il mondo e trasforma ogni forma e ogni rumore in una scena da film dell’orrore.

Una notte si sveglia: deve fare pipì. Si alza, fa un passo, ma poi, lì per lì, la paura l’afferra. Quell’ombra che cos’è?

Un ladro, un mostro, un lupo... Chi è? È sogno o realtà?

Alessia trema e si blocca di là. L’ombra era solo un attaccapanni.

Alessia si muove, ma quanti affanni!

RACCONTIAMO in rima

Segue il corridoio, con la mano sul muro. Il corridoio: quanto è scuro!

Tende le orecchie. Che cos’è quel fruscio?

Una lacrima scende, la luna osserva, da dietro le tende.

Sussurra: basta! Ci vuole un lumino, e posa una stella sul comodino: è una nota brillante che illumina il cuore quel gesto d’amore.

Chiara Ingrao - Giulia Pintus, Maldipaura, Edizioni Corsare

COMPRENDIAMO

Chi è il mostro che fa spaventare Alessia? Completa.

È solo un .

RACCONTIAMO

Racconta un tuo sogno spaventoso e ascolta quello dei compagni e delle compagne.

Riflessione linguistica e Scrittura, pagina 70 IL CIRCO DEI SOGNI 42

DESCRIVIAMO in rima

CHI È IL MOSTRO?

Un’ombra senza forma, a terra piantata su tre piedi e tante teste, a giudicare dai cappelli, scuri pure quelli.

E le braccia,

senza mani, penzoloni, che impressione...

Nascoste o tagliate?

Con le unghie mangiucchiate...

Ma quanti affanni!

Il mostro è solo... un attaccapanni!

COMPRENDIAMO

Com’è questo mostro-attaccapanni? Completa.

In testa ha tanti . È senza e ha le braccia .

Si appoggia a terra su piedi.

quadretto DI PAROLE

Anche a te è capitato di scambiare qualcosa per un mostro, quando è buio? Racconta e poi descrivi il “mostro” sul quaderno.

IL CIRCO DEI SOGNI 43

Il sogno di Gino è come una pallina, paffuta e canterina...

IL SOGNO RITROVATO

Gino ha vergogna di essere guardato: si sente brutto, goffo, sgraziato. In cortile non gioca. Se ne sta fuori tiro, dove nessuno può prenderlo in giro.

Fugge dall’eco di una parola

che troppo spesso rimbomba a scuola: comincia per “cicci” e finisce per “one” e fa più male di uno schiaffone. Un sogno Gino ce l’ha, ma ancora non lo sa...

Un giorno arriva una nuova maestra.

Insegna musica, ha una piccola orchestra.

Ha una grande chitarra. Chi vuole cantare?

Gino sobbalza. Lei si mette a suonare.

Le note saltellano. D’improvviso, una voce spicca il volo e le acchiappa, nella classe che tace.

Il bruco bambino che pareva una palla ha messo le ali, si è fatto farfalla.

E un canto di ribelle, squillante, argentino, fa vibrare nei cuori la bellezza di Gino. Una nota brillante, il sogno ritrovato con un po’ di coraggio è realizzato.

Roberta Grazzani, Una pagliaccia piccola piccola, Edizioni SEI (adattamento)

RACCONTIAMO

Secondo te, perché Gino aveva vergogna?

Qual è la sua “nota brillante”?

IL CIRCO DEI SOGNI 44
RACCONTIAMO in rima

UNA VOCE DA CAMPIONE!

Gino era un ragazzo di circa nove anni, talmente grosso che sembrava gonfiato da una pompa potentissima. Molte pieghe di ciccia spuntavano da ogni parte del suo corpo e la sua faccia assomigliava a una palla di pasta con due piccoli occhi, simili a uvetta passa.

Ma la voce, quando ha scoperto la sua voce...

Cantava e si sentiva leggero con quella voce melodiosa, il suo viso prendeva un’espressione mai vista prima allo specchio. Adesso lo possiamo proprio dire che: “la musica ci rende belli”.

Roald Dahl, Charlie e la fabbrica di cioccolato, Salani Editore (adattamento)

quadretto DI PAROLE

Dopo aver letto, mi sembra di vedere Gino.

Completa la descrizione con le parole adatte. Prima trovale nel testo.

Gino sembra gonfiato da una pompa per quanto è . Ha molte di ciccia. La sua faccia sembra e gli occhi sono piccoli e somigliano all’

Ma Gino a un certo punto scopre la sua voce. La sua voce è e Gino si sente

Che bel sogno quello di Gino! Una nota molto brillante la sua!

DESCRIVIAMO IL CIRCO DEI SOGNI 45

IL SOGNO DI BEBE...

Ed ecco a voi, signore e signori, il sogno di una famosa schermatrice: si chiama Beatrice.

Fin da bambina amava le sfide, quelle sportive a colpi di fioretto, ma una malattia l’ha costretta a letto.

Quando si è svegliata... (coraggio bambine e bambini, guardatemi in faccia)

Beatrice non aveva più le gambe e le braccia!

Come avrebbe potuto continuare, nella vita e nello sport, a divertirsi e a gareggiare?

Ma Bebe, così le piaceva farsi chiamare, non smise mai di immaginare e sognare di volare tra le stelle, anche sulla sedia a rotelle: si legò un fioretto al braccio e ne combinò delle belle!

Amiche ed amici le dicevano:

– Vieni, ci puoi sfidare!

Fu così che Bebe volò e raggiunse il suo sogno che diventò vero e incredibile.

COMPRENDIAMO

Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati dai puntini. Poi completa.

Perché Bebe è sulla sedia a rotelle?

Qual è il suo sogno?

Elena Favilli - Francesca Cavallo, Storie della buonanotte per bambine ribelli 2, Mondadori (adattamento)

Con quali parole amiche e amici hanno aiutato Bebe a realizzare il suo sogno?

IL CIRCO DEI SOGNI 46
RACCONTIAMO in rima

DESCRIVIAMO

in rima

... CAMPIONESSA SPECIALE

La vita di Bebe bambina era ricca di passioni: gli Scout, il disegno e la pittura. Dall’età di 6 anni prese in mano un fioretto e si tuffò nel gioco della scherma:

Bebe è un portento, niente la ferma!

Non l’ha fermata neanche la grave malattia che se la stava portando via.

Con la grinta del suo sorriso luminoso e con quegli occhi verde prato

lasciava tutti senza fiato.

Perfino ogni ricciolo biondo dalla sedia a rotelle faceva il finimondo, fino a portare a casa la medaglia d’oro. “Bebe, sei davvero speciale!”

le gridiamo tutte e tutti quanti in coro!

quadretto DI PAROLE

Ci sono tre versi che descrivono com’è l’aspetto fisico di Bebe. Trovali e evidenziali nei colori indicati dai puntini. Poi completa.

Bebe ha i capelli , gli occhi e un sorriso .

Adesso cerca e sottolinea nel testo le parole che indicano com’è Bebe “dentro”...

Ognuno ha la sua nota brillante per realizzare il suo sogno. Per Bebe il sogno è lo sport.

RACCONTIAMO

Secondo te, qual è la nota brillante di Bebe?

IL CIRCO DEI SOGNI 47

UN FORZUTO

TRA GOMITOLI E… BULLI

Nel Circo dei sogni lavora Ettore, l’uomo straordinariamente forte.

È capace di cose incredibili, come sollevare con la sola forza dell’indice ben due lavatrici, piene di panni bagnati.

Ma, finito il suo lavoro, Ettore è un uomo riservato, perché ha un segreto...

Più di tutto, Ettore ama rilassarsi lavorando a maglia e all’uncinetto.

Leonardo e Gedeone, due bulli perfetti, lo sbeffeggiano in continuazione, ma, nonostante ciò, Ettore salverà loro e tutti quelli del Circo da una brutta situazione. Infatti, quando un vento forte diventa tempesta e porta via il tendone e lascia tutti senza cappelli e senza vestiti e senza mutande..., ecco che Ettore improvvisa la sua lezione...

Tutti sono pronti a imparare a fare la maglia, anche Leonardo e Gedeone: non vorranno di certo rimanere svestiti!

Magali Le Huche, Ettore L’uomo straordinariamente forte, Settenove Edizioni (adattamento)

COMPRENDIAMO

Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati dai puntini. Poi completa.

Ettore è il forzuto del Circo di Martina che, quando è stanco, ha un segreto per rilassarsi: lavorare a e all’ .

Ma un arriva e leva via a tutti i vestiti, anche le .

Così, per non rimanere svestito, anche Leonardo e Gedeone sognano di imparare a fare la .

IL CIRCO DEI SOGNI 48
RACCONTIAMO in rima

DESCRIVIAMO in rima IL BULLO GEDEONE

Gedeone è stato un bullo da bambino, ma non è cambiato

anche se è rimasto solo soletto e a capo chino. Era alto e muscoloso, un energumeno presuntuoso: era così allora e purtroppo lo è anche ora. Prendeva in giro i bambini che avevano bei giudizi in classe e adesso prende in giro Ettore come se non bastasse, solo perché Gedeone è invidioso del gigante forte, generoso e coraggioso. È come se a Gedeone non servisse nessuna lezione.

Ma il sogno qualcosa gli ha fatto capire: prima o poi svestito resterai se a bullonare e a bullizzare continuerai quadretto DI PAROLE

Scegli le qualità e gli atteggiamenti di Ettore e di Gedeone e collegale ai personaggi corrispondenti.

Ettore gedeone

solo soletto

forte muscoloso coraggioso invidioso

presuntuoso a capo chino

IL CIRCO DEI SOGNI 49

CON LA NOIA TI SPUNTANO LE ALI

Nella scuola “Luna” i bambini sapevano trasformarsi in uccelli. Non lo facevano spesso, solo quando si annoiavano.

La maestra Amelia, che lo sapeva, faceva in modo che la scuola per loro fosse un po’ lavoro e un po’ gioco, così restavano bambini per tutta la mattina e diventavano uccelli solo nel pomeriggio quando avevano un po’ di tempo per annoiarsi in pace.

Ma una mattina a scuola la maestra Amelia non c’era.

Al suo posto c’era un’altra maestra, che non li conosceva affatto e voleva che stessero fermi ai loro posti.

I bambini di Luna così cominciarono ad annoiarsi.

La prima a volare via fu Luigina, che si trasformò in un’“uccellina” azzurra.

Poi toccò a Allison, che diventò un’uccellina gialla come il sole.

Dopo Luigina e Allison, volarono via Enrico, Francesca, Giampiero e molti altri. Tutti passavano attraverso i muri, che diventavano sempre più sottili e trasparenti.

I bambini-uccello si andavano a posare sulla

Grande Quercia che cresceva nel cortile della scuola.

Sui suoi rami pigolavano allegri e si godevano l’aria fresca.

Sembrava quasi che aspettassero qualcosa.

Allora la maestra aprì un libro e si mise a leggere una storia. E i bambini tornarono tra i banchi.

Perché i bambini

si trasformano in uccelli?

COMPRENDIAMO IL CIRCO DEI SOGNI 50
è divertente
Stefano Bordiglioni, Storie per te, Einaudi Ragazzi (adattamento)
DIVERSO

DIVERSO è divertente

ECCO L’UCCELLINA

LUIGINA!

Capelli castani un po’ spettinata, occhi scuri, palpebre calate, bocca imbronciata.

La noia è pesante, Luigina la sente ingombrante, il banco le sta stretto, deve fare qualcosa in fretta. Con il dito sul banco picchietta, sta ferma, ma già sgambetta. Ed ecco la fantasia, preziosa compagnia le mette le ali e dalla finestra chiusa vola via:

Luigina è diventata un’uccellina... Sorvola il prato e ora sta sulla quercia appollaiata, ma giura che non vede l’ora di rientrare a scuola.

E tu, che cosa fai per vincere la noia? RACCONTIAMO

IL CIRCO DEI SOGNI 51

QUEL LENTO È UN PORTENTO!

Tutti gli amici di Gianconiglio sapevano fare qualcosa di speciale: Orecchiostorto sapeva trovare una bella carota anche nel deserto, Zampalunga correva velocissimo, Unghiadura scavava tane profonde come nessun altro. Il piccolo Gianconiglio sembrava proprio non avere qualità, ma c’era una cosa che sapeva fare benissimo: dormire. Un giorno, però, accade, e qui comincia il sogno di Gianconiglio, che un grosso lupo riuscì ad arrivare fino al prato dove c’era la città di tane dei conigli. L’animalaccio saltò fuori da un cespuglio e si gettò sugli amici di Gianconiglio.

Li avrebbe sicuramente catturati se non fosse stato distratto da un coniglio che non scappava e che sembrava non avere affatto paura. Era Gianconiglio: proprio in quel momento gli era venuto un tale colpo di sonno che non era riuscito a resistere. Il lupo si diresse verso di lui. L’aveva quasi raggiunto, quando il coniglietto fece uno sbadiglio così grande e così contagioso, che il lupo non riuscì a resistere e anche lui sbadigliò.

L’animalaccio sentì che gli occhi gli si chiudevano, fece uno sforzo per stare sveglio, ma niente da fare: iniziò a ronfare!

Stefano Bordiglioni, Storie per te, Einaudi Ragazzi (adattamento)

Completa.

COMPRENDIAMO Gianconiglio aveva solo amici eccezionali. Unghiadura scavava , Orecchiostorto sapeva trovare anche , Zampalunga . Gianconiglio sapeva solo . Però anche Gianconiglio aveva una nota brillante: era proprio

IL CIRCO DEI SOGNI 52
RACCONTIAMO

ECCO GIANCONIGLIO!

Gianconiglio era lì, rannicchiato in un cespuglio, goffo e rotondetto, dal pelo bianco e piumoso, con un triangolino rosa di naso, gli occhi rossi e sbigottiti, le orecchie appiattite sulla schiena.

Immobile, quel grazioso coniglio, sta per aprire la bocca in un grande, contagioso sbadiglio. Italo Calvino, Marcovaldo (adattamento)

quadretto DI PAROLE

Ecco l’identikit di Gianconiglio! Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati dai puntini. Poi completa.

Chi è?

Com’è il suo aspetto?

Com’è il pelo?

Come sono gli occhi?

Com’è il naso?

Come sono le orecchie?

Che cosa fa? È rannicchiato

Bello! Allora io faccio l’identikit del nostro cagnolino RAGÙ!

Fai anche tu un ritratto di un animale che hai o che conosci.

DESCRIVIAMO
IL CIRCO DEI SOGNI 53

Un grosso sogno esce borbottando dal sacco di tela di Martina: è il sogno di Gastone.

BRONTOLARE A... CREPAPELLE!

Una volta dei bambini stavano giocando a palla dietro la casa. Gastone aprì la finestra e, strepitando, disse ai bambini di non gridare tanto. Allora i bambini presero pattini e monopattini e andarono in strada. L’uomo aprì un’altra finestra e si mise a urlare ai bambini di non fare rumore. Allora i bambini presero una lunga corda e andarono nel parco. Gastone decise di andare a passeggio nel parco e, vedendo i bambini che saltavano la corda, ricominciò a strillare che non dovevano sbarrare la strada con la corda.

Gastone confessa di essere davvero un brontolone, ma solo perché è senza lavoro e vorrebbe dedicarsi a fare il ragioniere.

Tutti lo aiuteranno a trovare la sua nota brillante per realizzare un sogno: poter lavorare. Gastone da solo ha trovato una nota stonata: brontolare.

Ursula Wölfel, Storie per ridere, Nuove Edizioni Romane (adattamento)

COMPRENDIAMO

Collega.

Nota stonata di Gastone

Nota brillante di Gastone

lavorare brontolare

IL CIRCO DEI SOGNI 54
RACCONTIAMO

ECCO GASTONE IL BRONTOLONE!

Un cespuglio per capelli, una patata rugosa per viso, il becco di un’aquila, al posto del naso, e per occhi due verdi pistacchi socchiusi. La smorfia nella bocca è all’ingiù dipinta. L’energumeno dalla corporatura possente braccia sui fianchi, pancia sporgente, ha passi ritmati, come quelli di un soldato Non parla, ma borbotta: una pentola di fagioli borlotti. Il brontolone, se tutto va bene, sta zitto, ma non perde occasione, per fare qualche opposizione.

quadretto DI PAROLE

Ecco un’identikit di Gastone! Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati dai puntini. Poi completa.

Chi è?

Com’è il suo aspetto (corporatura, braccia, pancia...)?

Come sono i capelli? Somigliano a

Come sono gli occhi?

Com’è la bocca?

Come si comporta?

RACCONT I A M O

A pagina 54 hai letto qual è il sogno di Gastone. Secondo te, che cosa lo potrà aiutare a realizzarlo?

Confrontati con i compagni e le compagne.

IL CIRCO DEI SOGNI 55 DESCRIVIAMO

Il sogno di Corina è allegro e svolazzante...

GENITORI DI CUORE, RISATE DI CUORE

C’era una volta una bambina di nome Corina. Era così allegra che rideva sempre. Corina veniva dal Brasile, non aveva mai conosciuto i suoi veri genitori, ma finalmente era felice: aveva una mamma e un papà adottivi e anche una sorellina.

Un giorno, mentre era a passeggio con il nonno, si mise a piovere forte. Erano senza impermeabile e senza ombrello, per cui, con altra gente, si ripararono sotto a un portone. La gente se la prendeva con la pioggia e brontolava, invece la bambina rideva. La pioggia cominciò a gocciolare dal tetto sul cappello del nonno, fermandosi lì, come dentro a una scodella, e, quando il cappello fu tutto pieno d’acqua, traboccò gocciolando nel colletto di Corina. Allora la piccola scoppiò a ridere ancora più forte, facendo ridere anche il nonno. Passò un camion e schizzò tutti di fango. Corina si trovò bagnata e sudicia da capo a piedi. La gente stava per arrabbiarsi un’altra volta, invece la bambina scoppiò a ridere così forte che anche il nonno dovette ridere. A quel punto la gente non si arrabbiò più e tutti risero insieme a loro.

Corina ha una nota brillante: la risata contagiosa.

Ursula Wölfel, Storie per ridere, Nuove Edizioni Romane

E tu, quante risate hai fatto?

Che cosa vuol dire avere una mamma e un papà adottivi?

IL CIRCO DEI SOGNI 56 RACCONTIAMO
RACCONT
I A M O

DESCRIVIAMO in rima

CORINA RIDOLINA

Una cascata di capelli, con riccioli sulle spalle come neri e lucidi anelli, una monetina tintinnante per viso, una patatina al posto del naso e per occhi due neri scarabei vispi e spalancati. La bocca sdentata è sempre pronta alla risata. Ecco Corina!

Come una minuta leprottina dai passi saltellanti balza esultante, non parla ma canta con la voce argentina di quella monetina... L’allegra bambina sa stare anche zitta, ma non perde occasione per raddrizzare ridendo ogni strafalcione.

quadretto DI PAROLE

Ecco un’identikit di Corina! Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati dai puntini, poi completa.

Chi è?

Com’è il suo aspetto? Somiglia a

Come sono i capelli? Somigliano a

Com’è il viso? Somiglia a

Com’è naso? Somiglia a

Com’è sono gli occhi? Somigliano a

Com’è la bocca?

Che cosa fa?

IL CIRCO DEI SOGNI 57

ABBIAMO IMPARATO A RACCONTARE

ALICE CASCHERINA

Questa è la storia di Alice Cascherina, che cascava sempre dappertutto.

Il nonno la cercava per portarla ai giardini:

– Alice! Dove sei, Alice?

– Sono qui, nonno.

– Dove, qui?

– Nella sveglia.

Si, aveva aperto lo sportello della sveglia per curiosare un po’, ed era finita tra gli ingranaggi e le molle...

Un’altra volta il nonno la cercava per darle la merenda:

– Alice! Dove sei, Alice?

– Sono qui, nonno.

– Dove, qui?

– Ma proprio qui, nella bottiglia. Avevo sete, ci sono cascata dentro.

Ed eccola là che nuotava affannosamente per tenersi a galla.

Il nonno calò una cordicina dentro la bottiglia, Alice vi si aggrappò e vi si arrampicò con destrezza. Era brava in ginnastica.

Un’altra volta ancora Alice era scomparsa.

– Alice! Alice! Dove sei, Alice?

Stavolta non rispondeva. Non poteva rispondere.

58 verifichiamo

Nel curiosare in cucina era caduta nel cassetto delle tovaglie e dei tovaglioli e ci si era addormentata. Che abbracci, che baci quando la ritrovarono! E Alice ne approfittò subito per cascare nel taschino della giacca di papà e quando la tirarono fuori aveva fatto in tempo a impiastricciarsi tutta la faccia giocando con la penna a sfera.

Gianni Rodari, Favole al telefono (adattamento)

COMPREN D I A M O

Dov’è caduta Alice Cascherina?

Disegna ciascun luogo in cui è caduta.

RACCO NT I A M O

Anche tu, spinto/a dalla curiosità come Alice, sei caduto/a in qualche luogo o modo strano? Racconta, poi confrontati con i compagni e le compagne.

COME È ANDATA?

59

episodio 3 SOGNI DI OGNI COLORE!

Nel Circo dei sogni della pagliaccia Martina c’è posto per tutti. Tutti sono speciali e hanno un sogno, ma sono in cerca di quella nota brillante per realizzarlo. Sognano anche gli animaletti, nel circo di Martina: Gianconiglio, le Apisisters e Bibo, il coniglio verde.

Ciascuno ha la possibilità di esibirsi con un numero straordinario nel tendone del Circo, posizionato nel giardino della scuola di Giocolandia. In quella scuola possono entrare grandi e piccini, perché non si smette mai di divertirsi e di imparare.

Illustra in questo sacco trasparente il tuo sogno.

IL CIRCO DEI SOGNI 60

Collega ogni “nota brillante” al relativo personaggio del Circo dei sogni.

Qualche nota andrà bene anche per due di loro.

Attenzione: c’è una nota “vuota” che aspetta una parola da te!

Scrivi la prima parola che ti viene in mente e che faresti suonare con le altre.

sorriso

stravaganza

tenerezza

gentilezza

curiosità

fantasia

lentezza

sincerità

coraggio

IL CIRCO DEI SOGNI 61

dal MIO diario

Appena mi sono svegliata ho visto il Re Inverno maestoso e bello dalla mia finestra, con il suo candido mantello. Sono corsa in giardino e mi sono tuffata nel mare bianco che sembrava azzurrino. Ho messo i vestiti asciutti prima di andare a scuola. Sui fiocchi di neve, come bianche note, si vola!

62
INVERNO

dal MIO diario

e con la neve mi confondo.

Sono una valanga, salto sulla slitta-katanga, faccio il giro del mondo che bella matanga!

Speriamo che non mi spezzo la gamba o la ganga...

Ma noooo, la valanga ridiventa palla, la palla si sminuzza in fiocchi e la neve mi spruzza gli occhi

Ritorno sulla slitta-katanga, è salva la gamba e la ganga e anche i due ginocchi.

Che giornata coi fiocchi!

Io non ho mai sentito le parole “katanga”, “matanga”, “ganga”!

Certo, perché sono non parole!

63
RE FAVOLE con delle il

BUFERA IN AGGUATO!

Se fossi in voi sarei molto attento, sta per colpirvi la forza del vento, sta per bagnarvi la pioggia violenta, una tempesta, una tormenta!

Se fossi in voi starei al riparo, con questa nebbia non basta un faro, fulmini e lampi

vi girano attorno, grandine, neve riempiono il giorno.

Ma stai tranquilla, sì, stai sereno che poi ritorna l’arcobaleno!

Alessandro Riccioni - Vittoria Facchini, Fenomenale, Lapis edizioni

PAROLE NELLO Z A I NO

Sto per realizzare un nuvolone con le parole del tempo invernale che ho trovato nella poesia. Mi vuoi aiutare?

Prima sottolinea le parole del tempo invernale nella poesia, poi completa il calligramma.

Negli ultimi due versi c’è scritto: che poi ritorna l’ .

In questo caso, che cosa indica “sereno”?

Uno stato d’animo. Il tempo atmosferico.

INVERNO 64

UNA STORIA AL CALDUCCIO

Nelle sere d’inverno, accanto al camino, è l’ora dei racconti per ogni bambina e per ogni bambino. Il freddo, la bufera, la tempesta lasciamoli fuori... in casa ci sono coccole, storie, parole a riscaldare i cuori.

Ci sono le feste, i dolci, ci sono i doni..., ma li ricevono davvero tutti i bambini buoni?

Volta la pagina e poi l’altra ancora, e volerai a una certa ora, in ogni dove, anche sul pianeta Altrove.

Che storia è questa?

Festa o non festa? Sarà lieta o mesta?

Hai capito? Non importa: gira la pagina e poi l’altra ancora…

… e ti divertirai: hai la mia parola!

65
QUANTE emozioni! RE FAVOLE con delle il

o stupore?

DI CAPODANNO SUL PIANETA ALTROVE

Scrasc, screek, scrosc, pum, patapum, deng, deng! La non festa della notte di Capodanno è uno spettacolo di frantumi sul pianeta Altrove. – Se non cammini rasente i muri, ti potrebbe arrivare una zuppiera in testa – zia Clepodia avverte così la sua nipotina Seppietta.

Clepodia era una giovane e vivace Altrovina, che si era cacciata nei guai finendo vittima di un incantesimo del re degli abissi: così era diventata un’elegante piovra velata e invisibile, dalla testa lucida come una lampadina. Stesso destino da fantasma era toccato alla nipotina, trasformata in una simpatica seppietta che parlando lanciava spruzzetti d’inchiostro, che però li vedi solo tu che leggi.

COMPR E N D I AMO

Completa.

Questo episodio si svolge prima o dopo Capodanno?

Secondo me, si svolge e si capisce da queste parole: .

Dove ci troviamo? Siamo sul pianeta

Chi sono le due protagoniste dell’intera storia?

Sono la zia e la nipotina .

Chi è? Scrivi N se è la nipotina, Z se è la zia.

Simpatica seppietta che lancia inchiostro quando parla.

Elegante piovra invisibile, dalla testa lucida.

66
INVERNO
QUANTE emozioni
curiosità
episodio 1 ALLA NON FESTA

Ma fermiamoci un attimo… qualcosa non vi è chiaro?

A Capodanno da voi è festa, vero? E durante le feste voi ricevete regali? Su Altrove è una non festa e tutti lanciano dalla finestra i regali ricevuti durante tutto l’anno. Le due fantasmine tentacolate, zia e nipote, quella notte si godevano lo spettacolo, raccattando qua e là un orologino e qualche guinzaglio, diventato troppo stretto per l’amico a quattro zampe.

Immagina zia e nipotina e disegnale.

IN SCENA

Che cosa si dicono i personaggi? Inventare dei semplici dialoghi e mettete in scena il brano. Qualcuno/a interpreta la zia, qualcuno/a sarà la nipotina e qualcuno/a il narratore.

67
RE FAVOLE con delle il

episodio 2

PRUDENZA! SÌ, PRUDERÒ…

– Questa non festa mi diverte da impazzire – continuava a dire Seppietta saltellando e “spruzzettando”. – Peccato che duri solo una notte!

sospetto o preoccupazione?

– Una notte, sì, ma potrebbe essere mooolto intensa e fruttuosa –rifletteva Clepodia con espressione enigmatica, grattandosi la testa con i suoi tentacoli invisibili.

– Che cosa ti sta frullando in quella testa, zia? – domandò Seppietta sospettosa. Quando la zia si grattava in quel modo quella lucida lampadina, proprio come quella volta che si era cacciata nei guai, la nipotina la guardava con un pizzico di preoccupazione.

– Tranquilla, seguimi e vedrai. Il divertimento è assicurato! Devi solo essere prudente.

– Pruderò tantissimo, zietta!

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QUANTE emozioni
INVERNO

PAROLE NELLO Z A I NO

Completa.

A volte le parole ingannano: invece di dire “sarò prudente”, Seppietta ha detto “ tantissimo”!

È come se le dovesse venire il .

Secondo te, che vuol dire “frullare” in testa?

COMPR E N D I AMO

Indica con una o più ✕ .

Seppietta pensa che nella testa della zia si stia agitando qualche strana: parola. curiosità. idea.

Seppietta quando vede Clepodia grattarsi la testa, sapendo che si era già cacciata nei guai altre volte, diventa sospettosa e prova: curiosità. terrore. preoccupazione. stupore.

69
RE FAVOLE con delle il

episodio 3 CLEPODIA E SEPPIETTA IN CASA SPINETTA

Mentre in piazza ancora impazzava il lancio di piatti, bicchieri, cuscini, pupazzi, Clepodia si dileguò, attraverso la fessura di una finestra, seguita da Seppietta.

Appena in casa della famiglia Spinetta, approfittando della confusione generale, la piovra mise in azione i suoi invisibili tentacoli e infilò nel suo sacco di tela bianca soldatini, macchinine, bambole, animaletti di peluche sparsi nella cameretta dei bambini.

confusione o stupore?

Seppietta rimase impietrita e non ebbe il coraggio di muovere un tentacolo. Com’era possibile… la zia!

COMPR E N D I AMO

Scegli l’espressione giusta e completa.

Che cosa fa zia Clepodia da lasciare impietrita Seppietta?

Non le basta raccattare gli oggetti lanciati dalle finestra, ma li in casa delle persone!

guarda • prende • ruba

Seppietta rimane impietrita perché

è spaventata • è preoccupata • disapprova fortemente il comportamento della zia

70
INVERNO
QUANTE emozioni

Clepodia diede uno scossone alla nipotina e volarono da un balcone aperto, schivando il lancio di un candelabro di bronzo.

Fu la volta dell’appartamento di una pasticciera.

La cucina era cosparsa di vassoi stracolmi di ogni sorta di leccornie. Mentre dalla finestra tutte le vecchie formine da forno facevano un bel volo, Clepodia fece man bassa di una ventina di bignè, cannoncini ripieni e ogni varietà di pasticcini. Le bamboline, gli orsetti, i soldatini ne fecero una bella scorpacciata!

emozioniAMO

Secondo te, Seppietta dirà qualcosa alla zia?

Rimarrà sempre al suo fianco? Scrivi il suo stato d’animo, poi confrontati con i compagni e le campagne.

Infine, scoprite che cosa fa effettivamente Seppietta nelle pagine successive.

71
RE FAVOLE con delle il

episodio 4 DAI CLICCAMMICCA ANCHE IL CELLULARE HA UN CUORE

La famiglia Cliccammicca era supertecnologica: ogni dispositivo che si possa immaginare, si trovava nelle loro case.

Ovviamente, anche ai tre piccoli “Clicchini” non si faceva mancare nulla: cellulari, computer portatili, tablet, auricolari bluetooth, navigatori, e-reader, smartwatch e consolle di vario genere. Per di più in duplice o triplice copia!

Tutti i Cliccammicca, piccoli e grandi, nutrivano sentimenti profondi verso il proprio cellulare, che a sua volta seguiva il suo padroncino o la sua padroncina come un cagnolino, una gattina, un coniglietto o qualsivoglia animaletto da compagnia.

COMPR E N D I AMO

A quali personaggi si riferiscono i seguenti comportamenti? Collega.

Sospirava di amore.

Abbracciava commosso il suo padroncino.

Nutrivano sentimenti profondi per il cellulare.

Non la degnava di uno sguardo.

72 QUANTE emozioni amore e indifferenza
INVERNO

Clepodia e Seppietta si aggiravano invisibili, gustandosi curiose scenette.

La bambina sospirava accarezzando il suo Pucci modello Soft 770, ricoperto di una morbida custodia dalle lunghe orecchie, ma quell’impassibile

“coniglietto-cellulare” non la degnava di uno sguardo nonostante lei sospirasse d’amore per lui!

Il bambino di casa, intanto, giocava a nascondere il suo Assens 831, che abbracciava commosso il suo padroncino ogni volta che lo ritrovava, anche se sapeva già dov’era.

Clepodia, tirata dalla sottana dalla nipotina

sempre più inorridita, faceva sparire nel sacco con la rapidità di un fulmine un numero non precisato di cellulari e dispositivi sparsi in casa Cliccammicca.

Ma a quel punto successe il patatrac...

PAROLE NELLO Z A I NO

La bambina sospirava accarezzando il suo cellulare!

Rileggi attentamente tutta la frase e indica con una ✕ il significato adatto a “sospirava”.

Tirava un sospiro di sollievo.

Aveva un forte desiderio: che il suo cellulare ricambiasse il suo amore.

Respirava a fatica per il caldo.

“E invece il suo cellulare non la degnava di uno sguardo”. Che cosa significa? Indica con una ✕ l’espressione più adeguata.

Era immobile. Era spento. Era indifferente.

73
RE FAVOLE con delle il

episodio 5

SQUILLI BESTIALI: BAU, MIAO, ROARR!

I cellulari, istruiti com’erano ad affrontare ogni situazione, cominciarono a squillare all’impazzata, avvisando i loro padroni che erano stati rapiti.

Seppietta, attaccata all’invisibile sottana della zia, incapace di fermare le sue inspiegabili “ladrate”, veniva trascinata, sempre attraverso una fessura, nel sotterraneo di un tombino. E lì i cellulari fermarono i loro squilli, si fa per dire, i loro schiamazzi, abbai, miagolii... Le linee telefoniche laggiù erano interrotte. Tutto tacque improvvisamente.

Seppietta ebbe un fremito, fino a quando i suoi occhi si abituarono al buio, per poi rimanere di stucco, quando intravide cumuli e cumuli di oggetti di ogni genere. Due loschi figuri discutevano di affari.

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QUANTE emozioni meraviglia o spavento?
INVERNO

Scegli l’espressione giusta e completa.

COMPR E N D I AMO L’avventura diventa intrigante! Adesso le protagoniste sono finite .

in un pozzo • in una tomba • in un sotterraneo

Completa la frase. Prima, però, sottolinea nel testo con lo stesso colore dei puntini.

Alla fine compaiono altri personaggi, non si sa bene chi, ma sono due

emozioniAMO

Seppietta prova un’emozione dietro l’altra. Leggi la parte in neretto nel testo, sottolinea la prima reazione di rosso (ebbe un fremito) e la seconda di verde ( per poi rimanere di stucco), poi colora la coppia di emozioni corrispondenti.

sorpresa e meraviglia

curiosità e paura

75
paura e stupore RE FAVOLE con delle il

episodio 6

TESCHI SU TESCHI DI… EURO

PER LA BANDA VAMPI

– Con tutta questa bella refurtiva della non festa di Capodanno di quest’anno, unita a quelle accumulate negli ultimi dieci anni, il nostro capitale ammonta a un triliardo e 250 teschi di euro.

Finalmente potremo realizzare la città che fa per noi! – e dicendo questo il vampiro capo, dal mantello viola, si fregava le mani.

– Nella confusione generale noi e i nostri fantasmi abbiamo portato via di tutto e di più dalle case. Guarda! – confessava quello con i capelli tutti dritti e neri.

– Dopo aver costruito gli appartamenti, li venderemo via etere… –gli faceva eco il socio, vestito di nero.

– … e tutti quelli che abboccheranno avranno una bella sorpresa, saranno le nostre prede e non se ne accorgeranno nemmeno –continuava quello tutto grigio.

COMPR E N D I AMO

Completa le frasi. Prima, però, sottolinea nel testo con lo stesso colore dei puntini.

I loschi figuri erano i vampiri della Vampi. I vampiri rubavano, vendevano, prendevano soldi per costruire una che faceva per loro!

I loschi figuri vendevano gli via etere.

76
QUANTE emozioni fiducia
INVERNO
o prudenza?

– Sì, infatti! La nostra dentiera, quando affonderà i canini per succhiare il loro sangue, sarà assolutamente indolore –concludeva il socio dal mantello blu.

E così, ricorrendo a una spettacolare tecnologia altrovina, in men che non si dica, i vampiri della banda Vampi realizzarono nella periferia del pianeta dei bellissimi palazzi di vetro, con il tetto, le terrazze e i balconi, traboccanti di edera aliena.

Il tam tam forsennato della pubblicità su tutti i social assicurò nell’immediato ricchi e ricche clienti, ignari del terribile destino che li aspettava.

emozioniAMO

Sottolinea l’emozione giusta nel dialogo di Rock e Roll.

Io provo PAURA / FIDUCIA / AMMIRAZIONE, per questi personaggi.

Bisogna essere TRANQUILLI / SERENI / PRUDENTI a comprare quelle case.

77
RE FAVOLE con delle il

INVERNO

episodio 7

GLI ECOMOSTRI

QUANTE emozioni rabbia, meraviglia o terrore?

Allo scoccare della mezzanotte i palazzi firmati “Vampi” diventavano degli ecomostri, per poi riprendere all’alba le loro sembianze spettacolari.

Ma la notte… la notte… quel quartiere era terrificante! Le case erano facce grigie di cemento, dai portoni come bocche cavernose e buie e dalle finestre nere, come occhi dalle orbite vuote.

I vampiri si godevano lo spettacolo con l’acquolina in bocca, pregustando la scorpacciata di sangue di quei poveri Altrovini che credevano di dormire in un quartiere luminoso come quelli del Pianeta Blu, la Terra, dove tutti sognavano di andare.

COMPR E N D I AMO

Che cosa sono gli ecomostri? Leggi, cerca le riposte nel testo, poi completa.

Sono i firmati dalla ditta “ ”, meravigliosi di e terrificanti di I vampiri possono entrare e a piacimento nelle !

78

E chi poteva immaginare gli ecomostri, dove potevano entrare e uscire a piacimento i vampiri? D’altronde, tutti rispettavano la regola numero uno dei condomini: “È severamente vietato mettere il naso, o un dito del piede o della mano, fuori casa dopo la mezzanotte”.

Eppure qualcuno poteva vedere che cosa succedeva di notte e di giorno...

emozioniAMO

Che emozione provi leggendo questo episodio?

Colora l’emozione più intensa per te.

meraviglia

rabbia

terrore

RACCO NT I A M O

Secondo te, chi può vedere di notte e di giorno che cosa succede nel quartiere degli ecomostri?

A che cosa assomigliano le porte degli ecomostri? E le finestre?

Colora nel testo le due espressioni in modo diverso.

Completa il calligramma dell’ecomostro con le parole che lo descrivono nel testo.

79
RE FAVOLE con delle il
FACCE GRIGIE DI CE MENTO

CI SONO VAMPIRI E... VAMPIRI

I vampiri della luce, sempre in rivalità con i loro colleghi notturni, decisero di giocare un bel tiro a quei loschi trafficanti di oggetti della non festa. Essi, grazie al magico potere di un anello, potevano passare dalla notte al giorno e dal giorno alla notte, senza patire la luce. Quando videro i palazzi di vetro, traboccanti di edere altrovine, trasformarsi in ecomostri, i vampiri della luce si indignarono – È venuto il momento di agire contro quei furfanti!

– Salveremo quei poveri ricchi degli inquilini dai canini dei nostri colleghi! – promisero uno dopo l’altro.

emozioniAMO

Sottolinea l’espressione giusta e completa i dialoghi di Rock e Roll.

Finalmente!

Tutta la mia

APPROVAZIONE / SODDISFAZIONE / MERAVIGLIA nei confronti di questi vampiri della !

Provo anch’io la stessa emozione. Giustizia sia verso quei mascalzoni dei vampiri .

80 QUANTE
episodio
emozioni approvazione, soddisfazione
8
INVERNO

E, così dicendo, s’introdussero dalla solita fessura nei sotterranei. L’anello solare, illuminandosi, ebbe il potere di ripristinare le linee telefoniche e a quel punto tutti i cellulari sottratti agli Altrovini durante le non feste di Capodanno, ripresero improvvisamente a emettere i loro trilli, ops, i loro versi. Alcuni ruggivano come leoni, altri barrivano come elefanti, altri sibilavano come serpenti a sonagli, coprendo i più miti versi di cani, gatti e conigli.

– Aiuto! Gli animali feroci! – urlava uno dei loschi figuri notturni.

– Ma dove sono? Si sentono ma non si vedono… Si salvi chi può! –strepitava in preda al panico il suo socio.

– Si salvi chi può! – era il grido che contagiò tutti, scovandoli dai bui nascondogli.

I soci della ditta Vampi e i loro numerosi scagnozzi nascosti nei tombini, senza pensare alle conseguenze, uscirono allo scoperto per sfuggire alle belve invisibili, sciogliendosi come cera. Questo era il destino dei vampiri notturni, privi dell’anello magico, che osavano sfidare la luce del sole. Ma... Clepodia e Seppietta? Dove saranno finite?

IN SCENA

Pronti/e per una scenetta?

Alcuni/e di voi saranno i vampiri della luce; altri/e interpreteranno i vampiri del buio.

I dialoghi scritti in colore vi aiuteranno.

Io leggerò la parte del narratore. Voi prestate attenzione a fare l’espressione giusta quando pronuncerò queste parole al posto di “dire”: si indignarono, promisero, urlava, strepitava.

81
RE FAVOLE con delle il

episodio 9 RIMEDIO? A CHI?

Le due fantasmine tentacolate erano le uniche a sapere da dove provenivano i versi degli animali e, contando sulla loro invisibilità, sgusciarono da una fessura del tombino. Tappandosi le orecchie, si ritrovarono in una strada solitaria ai margini del quartiere. Seppietta tirò con forza la zia dalla sottana: voleva far sentire la sua voce alta e ben chiara.

– Zia, adesso fermati e ascoltami una volta per tutte, per favore! –urlava con fare deciso la nipotina.

– Ma io sono la zia e tu la nipote, si sono invertiti i ruoli adesso?

– No, non si sono invertiti i ruoli, ma ti ho visto fare delle bruttissime azioni, che non approvo affatto, anche se non ti ho mai disprezzata perché ti voglio bene. Adesso, però, è venuto il momento di trovare un rimedio.

COMPR E N D I AMO

Completa colorando il riquadro giusto.

La nipotina ha pensato a una soluzione per porre fine rimedio agli errori della zia.

Completa.

Clepodia non sarà più invisibile e distribuirà gli oggetti rubati e accumulati nell’immenso a tutte le persone che ne avranno .

emozioni disapprovazione o disprezzo?

82
QUANTE
INVERNO

– Ri… me… dio? Rimedio a me?

– Sì, certo! Quando i padroni dei cellulari, che continuano a squillare all’impazzata chiedendo aiuto, scopriranno il furto, noi saremo lì

– Non ci penso nemmeno, cara Seppiettina della zia!

– Vuoi che dica tutto alla polizia?

– Traditrice.

– Non sono una traditrice. Tu prenderai le sembianze altrovine che avevi prima di diventare Clepodia fantasma, perdendo, almeno per un po’ di tempo, l’invisibilità che ti è stata mooolto utile...

– E poi? Continua a farfugliare, carina mia!

– E poi dirai la verità e ti offrirai di distribuire a tutte le persone che ne avranno bisogno gli oggetti che i “Vampi” hanno accumulato in questo immenso deposito anche con il tuo contributo. Io sarò disposta ad aiutarti.

La zia non ebbe il coraggio di ribattere, ma si chiedeva come la cara Seppiettina avesse organizzato quell’amorevole tranello.

IN SCENA

Pronti/e per una scenetta? Qualcuno/a interpreterà Seppietta, qualcuno/a sarà Clepodia e qualcun altro o qualcun’altra leggerà la parte del narratore o della narratrice.

83
RE FAVOLE con delle il

episodio 10

LA BEFANA PER UN ANNO INTERO: ROBE DA... ALTROVE

QUANTE emozioni gratitudine soddisfazione allegria

... E così ogni giorno su Altrove, alla luce del sole per un anno intero, si aggirava, casa dopo casa, Clepodia a fare da Befana per tutti gli Altrovini e le Altrovine, ricevendo, in cambio di tanta generosità, mille grazie, abbracci e baci. Seppietta, ritornata la bella Altrovina di nome Betta, seguiva la zia facendo divertire con i suoi giochi di contorsioni e acrobazie grandi e piccoli, comprese nonne e zie. Capitomboli e risate a non finire: che giornate, e per un anno intero!

I vampiri della luce erano sempre con loro a trasportare tutta la merce su un elicottero, guidato dal magico potere dell’anello del sole.

I colleghi notturni, sopravvissuti ai “colpi di sole”, osservavano la scena pentiti, ma senza parole.

84
INVERNO

Clepodia continuava a chiedersi come la fantastica Seppietta fosse riuscita a fare tutto questo. Chiedetelo anche voi a Nettunix, il re degli abissi! La piccola furbetta, infatti, si era messa d’accordo con lui per annullare l’incantesimo che egli aveva inflitto a zia e nipote, quando si lanciavano in sfide demenziali nel vuoto, osando imitarlo.

Ma questa è un’altra storia... ed è anche finita bene!

COMPR E N D I AMO

Completa scrivendo e colorando i riquadri giusti.

Clepodia è diventata generosa perché ha imparato a distribuire doni a tutti.

In cambio riceveva .

Tutti provavano un senso di allegria soddisfazione gratitudine Seppietta-Betta faceva divertire con . Che soddisfazione paura scoperta !

85
RE FAVOLE con delle il

GIACOMO DI CRISTALLO

Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.

Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie. Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte…

La gente lo chiamava Giacomo di cristallo.

Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo.

La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.

Ma Giacomo non poteva tacere…

Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione…

Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte del tiranno, perché la verità è più luminosa del giorno.

verifichiamo 86

COMPRENDIAMO

Completa disegnando i simboli adatti e scrivendo. Attenzione: le parole non sono sempre uguali a quelle del racconto, ma le puoi capire lo stesso!

SIMBOLI

Gianni Rodari, il grande maestro della fantasia, ha immaginato un bambino trasparente.

Attraverso il suo corpo si vedeva il battere.

Si vedevano i suoi pensieri guizzare come

Tutti lo chiamavano Giacomo di cristallo.

L’unica e ultima bugia era come dietro la sua fronte.

Ridisse la verità e la palla di fuoco si .

Anche quando c’era un feroce dittatore

Giacomo non poteva tacere e finì in una .

La prigione spandeva la luce della .

La verità è più luminosa del

COME È ANDATA? 87

fa rima con GIOCARE AMARE

A te quale gioco piace di più, oltre ad ascoltare e inventare storie?

A CHE GIOCO GIOCHIAMO CON ROCK E ROLL?

A me la sera, prima di andare a letto, piace giocare a sconfiggere i mostri della notte. E a voi, amiche e amici?

88

LA FANTASIA È UNA BELLA COMPAGNIA!

Quando sei da sola perché è chiusa la scuola, quando sei da sola, da solo... puoi spiccare con la fantasia un bel volo.

Puoi immaginare strani animaletti, disegnarli come sai e saranno perfetti!

Puoi scoprire in casa vecchi oggetti e guardarli con occhi nuovi: scoprirai nuovi aspetti!

Allora le cannucce delle bibite tutte colorate, diventeranno altalene e presto le bottiglie di bibite vuote saranno piene!

Istruzioni per inventare giochi 89

UNA CASA BAMBINA

Cerchiamo l’architetto che sappia disegnare una casa intera e non soltanto il tetto, che sappia indovinare i desideri dei bambini che sognano a colori una casa trasparente disegnata con i fiori, morbida di dentro dura di fuori.

Una casa bambina

non troppo grande, non troppo piccolina, con posti per giocare e fare la magia

che ogni bambino dice: – È proprio casa mia!

Giuseppe Pederiali, Le case dei sogni bambini, Bruno Mondadori

RACCONTIAMO

Lo scrittore ha immaginato una casa bambina, tutta trasparente. Secondo te, perché? Scrivi la tua idea personale, poi confrontati con i compagni e le compagne.

90 GIOCARE FA RIMA CON AMARE
in CASA

LA MIA CAMERETTA È UN CASTELLO

A casa gioco in tanti modi specialmente nella mia cameretta. Con i cuscini delle poltrone e del divano, costruisco una casa che diventa un fortino oppure un sommergibile. Con due sedie sdraiate per terra e con gli schienali appoggiati, invento una macchina di Formula Uno: un coperchio è il volante, un cucchiaio di legno è la leva del cambio e io sono il pilota. Con i cubetti delle costruzioni faccio castelli meravigliosi e invento la guerra con soldati cannoni che lanciano tappi di sughero contro le torri. Però poi faccio tornare subito la pace.

Pensandoci bene, quindi, anche la casa dà la possibilità di fare mille giochi: basta avere un po’ di fantasia.

Roberto Piumini, Holly Hobby filastrocche dei perché, Mondadori (adattamento)

COMPRENDIAMO

Scrivi l’occorrente per giocare a... Leggi e sottolinea nel testo con i colori indicati dai puntini. Poi completa.

Il mio fortino

Occorrente:

La mia macchina da Formula Uno

Occorrente:

Attacco al castello

Occorrente:

RACCONT I A M O

E voi, quando giocate, come trasformate la vostra cameretta o la stanza della vostra casa dove passate più tempo?

in CAMERETTA 91 GIOCARE FA RIMA CON AMARE

CAMPANA

La nonna mi ha raccontato che il gioco della Campana è conosciuto da tutti i bambini europei ma anche da quelli cinesi, indiani, marocchini, peruviani e ha tanti nomi diversi. In Inghilterra si chiama Hopscotch, in Francia Marelles. Con il gesso si disegna per terra una figura fatta di caselle o case numerate, poi si tira un sasso sulla prima, si salta tutto con un piede prima avanti e poi indietro. Se non si toccano mai i bordi delle case, si prosegue tirando di nuovo il sasso, altrimenti si deve cedere il turno. Vince chi finisce per primo tutta la campana.

Rossano Palazzeschi - Elisa Prati, I bambini del mondo, Giunti Junior (adattamento)

COMPRENDI AM O

Ecco le istruzioni per giocare a Campana... Completa. Osserva le azioni in -are, -ere, -ire.

1 Disegnare per terra la “campana” fatta di caselle ate.

2 are un sasso sulla casella.

3 are tutta la “campana” con un piede e poi

4 ere il turno se si toccano i ; altrimenti ire dal punto 2 e f ire la “campana”.

Una volta completato, facciamo un quadretto per la classe.

GIOCARE FA RIMA CON AMARE 92 in CORTILE e nel MONDO cittadinanza

e nel MONDO cittadinanza

GRANDI AMICI

Bimbi e animali possono diventare grandi amici di giochi. Forse anche tu hai un animale domestico con cui ti piace giocare o c’è un animale che ti piacerebbe incontrare libero nel suo ambiente per osservare le sue abitudini e fartelo amico. Pensa che, così come tu giochi con un gattino, un cane, un pesciolino, ci sono bambini che giocano con elefanti, delfini, iguana, camaleonti, scimmie, grossi pappagalli, falchi, koala e procioni.

... E lo sai che c’è un’intera città amica dei gatti?

È Ypres, in Belgio.

Qui l’8 maggio si celebra la festa dei gatti. La tradizione vuole che si lanci un gatto di peluche dalla torre del mercato e che si sfili seguendo un corteo di gatti-carri. Naturalmente tutti si devono travestire da gatti!

Rossano Palazzeschi - Elisa Prati, I bambini del mondo, Giunti Junior (adattamento)

RACCONT I A M O

Raccontaci il gioco che fai o che vorresti fare con il tuo animaletto preferito.

Immagina una festa come quella di Ypres, dedicata al tuo animaletto: che cosa dovrebbero fare tutte le persone?

Non solo i bambini amano giocare con gli animali, anche noi grandi, in tutto il mondo. In Belgio, ad esempio, c’è una “città che miagola”!

93 GIOCARE FA RIMA CON AMARE in CORTILE

L’ACCHIAPPACAVIGLIE

Ogni sera quando vado a dormire, prima che io spenga la luce, la mamma deve controllare tutta la stanza. Guarda attentamente nell’armadio.

Resto immobile nel letto, al buio.

La mia testa comincia a riempirsi di mostri, ma all’improvviso mi blocco, divento un pezzo di ghiaccio. Dentro di me sento una grossa mano fredda e ruvida chiudersi attorno alla mia caviglia. Mi metto a gridare aiuto.

– Di’ un po’, che cosa succede? – mi chiede papà.

– Forse è l’Acchiappacaviglie – gli rispondo.

– Non è per caso di nuovo il Terribile Attorcigliadita o il perfido Rosicchiaginocchia?

– No, l’hai fatto scappare tu dalla paura.

– Allora qui abbiamo un’altra missione per il tremendo papà Vendicatore.

– Stai attento! – grido allora a pieni polmoni. – Il mio papà sta venendo a prenderti!

Rose Impey - Maria Kemp, L’Acchiappa Caviglie, Edizioni Piccoli

COMPRENDIAMO

Chi sono? Sottolinea nel testo, poi scrivi i nomi.

C’è un gioco spaventoso che ti piace fare con le persone care? Quale? RACCONTIAMO

94 GIOCARE FA RIMA CON AMARE
... con i GENITORI

Sulla spiaggia, paletta e secchiello, bimbi e bimbe fecero un bel castello.

Un granchio lo vide:

– L’han fatto per me – disse, –da oggi io sarò re. Sbucò dall’acqua una sardina:

– È mio quel castello. Sarò regina.

Poi venne un’alice, poi una platessa:

– Sarò imperatrice

– Io principessa!

Per quel castello in riva al mare i pesci non fecero che litigare.

Poi venne un’onda, e nella sua scia

castello e bisticci si portò via.

Sottolinea nella filastrocca la frase che ti fa capire chi sarà Roll e illustrala qui accanto.

COMPRENDI AM O

Scrivi i personaggi del testo con i colori corrispondenti. Poi disegnali sul quaderno.

1 Bimbi e bimbe

2 3 4 5 6

I pesciolini litigano... come noi bambine e bambini!

Io vorrei essere chi porta la pace.

... con AMICHE e AMICI LITIGI 95 GIOCARE FA RIMA CON AMARE

Ohi, che capitombolo!

Sono finito in ospedale, mezzo rotto!

E io con te!

Meno male che nel reparto di pediatria abbiamo incontrato

Coriandolino e con lui la fata

Elisabetta, la dottoressa del nostro reparto.

CORIANDOLINO E IL PAESE AZZURRINO

Siamo nel paese del freddo, della pioggia e del vento… dove tutti i bambini e le bambine si sono trasformati in ghiaccioli, gli alberi hanno mal di tronco, le nuvolette sono svenute, sono cadute dal cielo giù per terra. Le montagne hanno la febbre, gli uccellini e tutti gli animali il mal di gola. Il mare piange perché è rimasto solo, nessuno va più a trovarlo per il troppo freddo.

Addirittura, un giorno, durante una tempesta di vento, il signor Buffetto perde un orecchio che vola… vola via e se ne va in giro per il mondo. Ma questo orecchio volante diventa una specie di navigatore che si mette in contatto con Coriandolino. – Che cosa succede? – chiede il piccolo mago incuriosito. E l’orecchio volante del signor Buffetto, che ormai aveva imparato tutti i linguaggi del mondo, andando di qua e di là, gli spiegò che si trattava di un’emergenza: – Attenzione, attenzione! Nel paese del freddo stanno tutti male!

Coriandolino allora toccò i suoi coriandoli. Incominciò a muoversi quello azzurro, che gli disse: – Vieni con me!

Dobbiamo raggiungere il Pianeta Azzurro… azzurro come me…

96 GIOCARE FA RIMA CON AMARE

“Qual era questo pianeta?”, si chiedeva l’orecchio di Buffetto. – Adesso lo vedremo – rispose il coriandolo azzurro, che aveva già letto il pensiero dell’orecchio.

Seguirono il coriandolo azzurro… Dapprima sentivano strani rumori, poi suoni, poi musiche e canzoni.

Improvvisamente, tra strani rumori e poi musiche e canzoni si aprì il sipario e... ecco il Pianeta Azzurro! Qui c’erano le infermiere azzurrine e i dottori azzurrini che distribuivano a tutti le loro scatoline magiche con i rimedi per ogni malanno: l’ossigeno per le nuvolette, le caramelle alla menta per il mal di gola degli uccellini e di tutti gli animaletti, il succo di frutta per le montagne con la febbre, il sole per rallegrare il mare e tutti i bambini e le bambine del mondo!

Il sole portò finalmente l’estate e via ogni malanno!

dal web

Questi sono dei segnalibri fatti da noi con gli abbassalingua mentre eravamo in ospedale.

Realizzate anche voi dei simpatici segnalibri, procurandovi degli stecchetti dei ghiaccioli, dei ritagli di stoffa e... tanta fantasia!

97 GIOCARE FA RIMA CON AMARE

MIYUKI FA LA NANNA CON IL NONNO

PRIMA DI LEGGERE

Il titolo di questo racconto mi fa venire in mente: il momento del sonno.

il momento di addormentarsi con una persona cara. una bambina di un paese lontano. un viaggio in un paese lontano.

È quasi notte, ma Miyuki sta ancora giocando nel prato e il nonno non riesce a convincerla ad andare a letto.

– Miyuki, è ora di prepararsi a sognare.

– Non ancora, nonno, guarda: c’è il sole e io ho tantissime cose da fare davvero.

– E che cosa hai da fare di così importante da non poter aspettare domani?

Giocando, Miyuki afferra il vento e cerca un modo per rallentare il tempo.

– Tu cerchi di imbrogliarmi, nonno. Adesso non posso dormire, devo preparare ogni cosa per l’arrivo della regina delle libellule. Domani verrà con la sua corte, magari ha scelto il nostro giardino: è un avvenimento importante. Per favore, aiutami a costruire un baldacchino in suo onore, là, sotto il ciliegio.

– Va bene, Miyuki, costruiamo questo riparo. Ma poi andrai a dormire?

Così il nonno aiuta Miyuki: qualche foglia caduta, tre ramoscelli e un papavero.

verifichiamo 98
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30

È tutto pronto per accogliere la regina delle libellule...

– Nonno, per favore, concedimi ancora un’altra danza, l’ultima danza della giornata per ringraziare il sole che oggi ha brillato gentile sulla nostra casa.

Allora il nonno danza con Miyuki, che comincia a sbadigliare. Gli occhi di Miyuki cominciano a chiudersi un pochino, appena un pochino. Miyuki sbadiglia una volta, due, tre, ma... – Manca ancora una cosa, una cosa molto importante, nonno. – Lo so, Miyuki, non me ne sono dimenticato. Manca la storia della buonanotte, te la racconto. Ma tu chiudi gli occhi. Ascoltami. Il nonno prende il libro e Miyuki chiude gli occhi e lui comincia a leggere la storia, prima che la bambina si addormenti.

Roxane Marie Galliez - Seng Soun Ratanavanh, Sogni d'oro Miyuki, Terre di Mezzo Editore

COMPRENDI AM O

Chi sono i protagonisti (righe 1-2)?

Una bambina italiana e il nonno.

Un bambino di un altro Paese e il nonno.

Una bambina che ha un nome non italiano e il nonno. Il nonno e la nonna.

Miyuki non vuole andare a dormire perché (riga 5): vuole guardare la TV. ha tante cose da fare. vuole giocare con la nonna. ha paura del buio.

Il nonno:

ascolta la bambina e sta segue con pazienza la bambina in silenzio. nei suoi giochi.

è molto impaziente. è molto nervoso.

Alla fine come si addormenta Miyuki (righe 27-30)?

Si addormenta ascoltando

COME È ANDATA? 99
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PRIMAVERA

RIMBALZI, PROFUMI

E GIOCHI... A FIUMI!

dal MIO diario

Pum, patapunfete, perepepè! Salti, capriole, rimbalzi nei prati, corse in bici e scampanellate... Si ritorna all’aria aperta. La primavera è arrivata, come una principessa è da tutti ammirata.

dal MIO diario

Mi arrampico sui rami fioriti, corro nei campi, annuso le viole dei prati. In giro è pieno di bambini e bambine. È tutta una festa, nulla è fermo o si arresta.

100

Il mondo è sbocciato, di colori è inondato. Si diffondono i suoi delicati profumi, giochi in danze, canti scorrono a fiumi. Corriamo tutti da mattina a sera, è arrivata la Principessa delle stagioni, la primavera!

101
scriviamo di tutto un po'... sulla natura
PRINCIPESSA RISVEGLIO con del la

LE NUVOLE:

CHE BUFFI PERSONAGGI!

Quando l’inverno finiva, il cielo diventava azzurro e io guardavo le nuvole bianche che passavano sopra di me. Le guardavo dalla terrazza dal giardino, dal campo sportivo, dai prati.

Ma le guardavo di più quando c’era vento, perché mentre si muovevano cambiavano forma, diventavano più grandi o si spezzavano in tante altre piccole nuvole.

Il cielo è sempre uno spettacolo bellissimo e grandioso: io vi immaginavo cavalli bianchi, onde spumeggianti, giardini fioriti e caverne misteriose. Il cielo non è mai uguale, è come un film con tante scene.

Mario Lodi, Il cielo che si muove, Editoriale Scienza

Che cosa immagina l’autore quando osserva le nuvole?

Anche io vedo buffi personaggi nelle nuvole, e tu?

Disegna sul quaderno la nuvola più buffa che hai mai visto. Poi inventa alcune parole adatte per farne un calligramma.

102
PRIMAVERA

UNA FARFALLA IN CITTÀ

Con ali di cento colori rubate ai pittori, volando nel cielo sereno disegni l’arcobaleno.

Ma nelle grigie città di cemento, fra mille tubi di scappamento, fra selve di balconi senza fiori, non c’è più posto per i colori.

Gli unici colori della città sono i semafori e la pubblicità. Architetti, sindaci, assessori, costruite città con parchi e fiori, con aiuole verdi, rosse e gialle, per accogliere le farfalle:

all’ombra degli alberi amici anche i bimbi vivranno felici.

Marcello Argilli, Il gioco delle cose, Bompiani (adattamento)

SCRIVIAMO

Nei versi evidenziati il poeta descrive una “città ideale”.

Scrivi tu altri elementi fondamentali per avere una bella città.

LA CITTÀ IDEALE

103
PRINCIPESSA RISVEGLIO con del la

LA FESTA DEI COLORI IN INDIA

COMPRENDIAMO

L’Holi è un’importante festa religiosa dell’India ed è tra le più affascinanti del mondo. Pensate che l’usanza più allegra è quella di sporcarsi con polveri colorate.

È un rito: simboleggia la rinascita, che la rende un po’ simile alla Pasqua. Proprio per questo viene replicata in giro per il mondo, anche in Europa, come celebrazione della primavera, dei colori e del divertimento.

Negli anni, il festival si è trasformato in un evento di musica e divertimento in un clima festoso tanto amato dai giovani.

I significati del festival, però, non finiscono qui. Infatti, l’Holi Festival simboleggia anche la vittoria del bene sul male, l’addio dell’inverno, l’incontro con gli altri e la voglia di ridere, giocare, dimenticare e stare bene. Insomma, un inno alla felicità! dal web

Leggi le domande e sottolinea nel testo le risposte con i colori indicati dai puntini. Poi completa.

Di che cosa parla il brano?

Dove si svolge la festa?

Qual è la particolare usanza?

In che modo si divertono le persone?

A quale altra festa somiglia?

Che cosa significa questa festa?

104
PRIMAVERA

LE UOVA... FIORISCONO!

Ecco un modo bellissimo per far entrare la natura e la primavera in casa!

CHE COSA SERVE

• Semi oppure fagioli o lenticchie

• Gusci di uovo

• Cotone o terriccio

• Pennarelli neri

1

3

Poniamo sul fondo del guscio del terriccio o del cotone imbevuto d’acqua. Disegniamo delle faccine buffe o sorridenti nel guscio.

4

2

Inseriamo i semi o i legumi direttamente nel terriccio o nel cotone.

Quando le piantine spuntano e cominciano a crescere, è possibile piantarle in un vaso più grande con tutto il guscio all’interno del terreno.

I gusci sono infatti un ottimo fertilizzante!

COMPITO DI REALTÀ
105

a fare con la

GIOCHIAMO GOAL TERRA

Ehi, siete pronti per un altro viaggio ancora? Questa volta canteremo, balleremo e faremo una partita di pallone, insieme per il mondo, a bordo di un treno in ritardo di sette anni, nove giorni e cinque ore. Incredibile, ma vero!

Con la sua speciale lentezza il treno attraverserà tutti i continenti, valicherà oceani a bordo di gigantesche navi, si arrampicherà su catene montuose, oltrepasserà i fiumi. A ogni stazione saliranno persone diverse, sarà un miscuglio di colori, di profumi, di sapori, di canti e di storie incredibili. È stata inaugurata una scuola nel convoglio-guida. Gli insegnanti compariranno su un teleschermo in ogni carrozza, così tutti, piccoli e grandi, potranno continuare a studiare perché la scuola non si può fermare.

[I racconti di questa sezione sono adattati e ispirati da: Rosa Tiziana Bruno, Il treno per Timbuctù, in Noi siamo il futuro, Raffaello Ragazzi]

106

PARTENZE E... PARTITE

Ogni tanto il treno sosterà 90 minuti per lasciarci giocare in un campo di calcio: faremo parte di una sola squadra: la Terra. Ogni goal sarà dedicato a rendere più accogliente il nostro Pianeta, la grande palla che, girando, ci fa incontrare tutti e tutte. La nostra Terra ha bisogno di essere coccolata, abbracciata, amata: le piante e gli animali già lo fanno. Pronti a salire a bordo? Destinazione Timbuctù, una delle sette meraviglie del mondo! Sul treno faremo sventolare una bandiera verde, bianca e blu come i colori del nostro meraviglioso Pianeta, che vogliamo sempre più bello, vivace, pieno di vita.

BUONA PARTENZA E BUONA PARTITA!

Viaggiamo per il mondo 107

GIOCHIAMO

GATTI, FICHI E LA SCUOLA SPARITA

La scuola inaugurata nel treno è molto severa: per essere promossi bisogna studiare parecchio.

Sara è in sala d’attesa, non sa se entrare nella carrozza-scuola. Studiare non le piace, lei ama i gatti e i fichi. Sara ha un sogno inconfessabile: vorrebbe che tutte le scuole del mondo sparissero d’improvviso in un buco nero! Che bello sarebbe!

Niente più compiti, nessuna interrogazione, mai più sveglia di primo mattino, solo tanta libertà.

Sulla sua carrozza sale Pablito, che non è mai andato a scuola, e tanti altri bambini con storie molto diverse da quelle di Sara. Un giorno si incontreranno tutti.

Sara cambierà idea?

COMPRENDIAMO

Leggi le domande sul trenino e sottolinea nel testo, con i colori corrispondenti, le parole che ti servono per rispondere. Fai attenzione che non sempre ci sono tutte!

CHI è il/la protagonista? DOVE? CHE COSA FA? QUAL È IL PROBLEMA? CON CHI si trova il/la protagonista?

RISOLVECOMEIL PROBLEMA?

di qualità
ISTRUZIONE
A FARE GOAL CON LA TERRA 108

ISTRUZIONE di qualità

CHI NON LEGGE… SBAGLIA TRENO

GIOCHIAMO

Alla stazione di Bogotà sulla carrozza numero 1 è salito Pablito insieme a sua madre Gabriela. Pablito ha la pelle color caffè e un’infinità di curiosità nello sguardo. A scuola non c’è mai stato e nemmeno sua madre ha mai visto un’aula scolastica, per questo non sono riusciti a decifrare il cartello in stazione. Così è successo che hanno preso il treno per Timbuctù al posto di quello per Kathmandu. Pablito non vede l’ora di imparare a leggere i cartelli delle stazioni per poter girare il mondo senza perdersi!

COMPRENDIAMO

Leggi le domande sul trenino e sottolinea nel testo, con i colori corrispondenti, le parole che ti servono per rispondere. Fai attenzione che non sempre ci sono tutte!

CHI è il/la protagonista? DOVE? CHE COSA FA?

QUAL È IL PROBLEMA?

CON CHI si trova il protagonista?

RISOLVECOMEIL PROBLEMA?

A FARE GOAL CON LA TERRA 109

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA IN CINA

Mùchén, un anziano cinese, sale sul nono vagone. Racconta a tutti i bambini, che lo ascoltano dal teleschermo del treno, come si svolgeva nel suo paese il primo giorno di scuola, che era anche il primo giorno d’inverno. Tanti anni fa, il padre lo portò nella pagoda del dio della letteratura, ponendolo sotto la sua protezione. Il bambino offrì al dio cipolla fresca, simbolo dell’intelligenza; sedano, presagio di diligenza; mandorle tostate, presagio di armonia con i futuri discepoli compagni. Il futuro scolaro offrì una merenda al maestro di scuola e ai suoi futuri discepoli compagni: cachi e mandarini.

Prima mangiò il maestro, il quale poi dava da mangiare il resto ai suoi futuri discepoli dicendo loro: – Mangiate i mandarini, presagio di armonia! Abbiate la pace e la concordia! Abbiate la dolcezza della canna da zucchero e perseverate fino alla fine.

A scuola insieme, Atlas (adattamento)

COMPRENDIAMO

Leggi le domande sul trenino e sottolinea nel testo, con i colori corrispondenti, le parole che ti servono per rispondere. Fai attenzione che non sempre ci sono tutte!

CHI è il/la protagonista? DOVE?

CHE COSA FA?

QUAL È IL PROBLEMA?

CON CHI si trova il protagonista?

RISOLVECOMEIL PROBLEMA?

SCONFIGGERE la povertà
GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 110

L’ALBERO DEI PALLONI

Il treno a un certo punto si fermò vicino a uno zoo. Tutti scesero a guardare negli occhi gli animaletti tristi, chiusi nelle gabbie...

Che tenerezza e che dispiacere per loro!

C’era un grande albero vicino allo zoo, triste anche lui.

I bambini additavano tutti gli alberi e li chiamavano per nome. Dicevano all’albero giallo: – Ecco la mimosa!

E all’albero rosa: – Guarda il ciliegio!

E all’albero viola, invece: – Questo è il glicine!

Ma nessuno additava l’albero verde, e così lui non conosceva il suo nome. A un certo punto, venne un uomo e mise un carretto sotto l’albero; l’uomo vendeva biscotti, gelati e palloni colorati. Tutti i papà e le mamme si avvicinarono subito e comprarono biscotti, gelati e palloni per i loro bambini; ma ben presto i bambini si lasciarono sfuggire i bei palloni colorati e i fili si impigliarono tra i rami dell’albero:

c’erano palloni blu, gialli, rossi, arancioni, viola e rosa.

– Guardate! L’albero dei palloni!

Ma l’albero non sapeva di chiamarsi Betulla.

Donald Windham, L’albero dei palloni, Emme Edizioni (adattamento)

COMPRENDIAMO

Leggi le domande sul trenino e sottolinea nel testo, con i colori corrispondenti, le parole che ti servono per rispondere. Fai attenzione che non sempre ci sono tutte!

CHI è il/la protagonista? DOVE? CHE COSA FA? CON CHI

QUAL È IL PROBLEMA?

si
il
PROBLEMA?
trova
protagonista? RISOLVECOMEIL
GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 111

GIOCHIAMO

DEGLI ARCOBALENI

Alla stazione di Kabul è salito l’omino degli arcobaleni.

Quando soffiava nella sua tromba di vetro, un fascio di luce partiva verso l’alto dal finestrino della carrozza numero 3 e un attimo dopo un arco di sette colori attraversava il cielo e il temporale era finito.

Ogni giorno portava in giro per il mondo mille e mille arcobaleni.

Quel giorno, mentre saliva sul treno, l’omino incontrò una bambina che piangeva. – Come ti chiami piccola e perché piangi? – le chiese.

– Mi chiamo Amina – rispose da bambina tra un singhiozzo e l’altro – e piango perché non riesco più a trovare Ami, la mia cagnolina. Tu l’hai vista, per caso?

L’omino degli arcobaleni disse di no e la bambina ricominciò a piangere ancora più forte. Le lacrime e i singhiozzi

all’omino ricordavano tanto un temporale e lui sapeva bene come far terminare un temporale.

Stefano Bordiglioni, Storie per te, Einaudi Ragazzi (adattamento)

Prima di fare la “caccia alle informazioni” come nelle pagine precedenti, scrivi la domanda sul vagoncino vuoto. Poi racconta la storia a chi vuoi tu.

CHI è il/la protagonista? ...........................

CHE COSA FA?

QUAL È IL PROBLEMA? CON CHI si trova il/la protagonista?

RISOLVECOMEIL PROBLEMA?

A FARE GOAL CON LA TERRA 112 SALUTE e benessere L’OMINO
COMPRENDIAMO

SALUTE e benessere AMINA E AMI

L’omino degli arcobaleni prese la sua tromba e soffiò verso l’alto. Una colonna di luce tagliò il cielo in due e diventò un magnifico arcobaleno. Amina restò a bocca aperta davanti a quel grande arco colorato in cielo e smise di piangere. L’arcobaleno era così bello e così vicino che le sembrava di poterlo toccare. Anche qualcun altro lo vide: la sua cagnolina Ami. Fu così che Amina se la ritrovò davanti tutta allegra con la sua coda bella dritta. L’omino sorrise: aveva capito che le lacrime erano il temporale che gli piaceva di meno. E così decise che avrebbe preparato molti altri arcobaleni per ogni bambina e bambino che piangeva.

La carrozza numero 3 aveva posto sufficiente per accogliere l’omino misterioso, Amina e la sua cagnolina.

Stefano Bordiglioni, Storie per te, Einaudi Ragazzi (adattamento)

COMPRENDIAMO

GIOCHIAMO

Prima di fare la “caccia alle informazioni” come nelle pagine precedenti, scrivi la domanda sul vagoncino vuoto. Poi racconta la storia a chi vuoi tu.

CHI è il/la protagonista? ...........................

CHE COSA FA? QUAL È IL PROBLEMA? CON CHI si trova il/la protagonista? RISOLVECOMEIL PROBLEMA? A FARE GOAL CON LA TERRA 113

GIOCHIAMO

PIEDE DA CALCIATRICE

A Cagliari, sulla carrozza numero 5, sono saliti Leo e Efrem. – Devo farti una confessione – dice Leo, – ma deve restare un segreto tra noi. Ricordi Riccardo, quel ragazzo della seconda A? È lui il nuovo capitano della squadra della scuola. Nessuno riesce a capire perché il prof. abbia scelto proprio lui.

Ed Efrem: – Ti ricordi invece quella volta che l’arbitro

Juan Carlos ha urlato ‘Calcio d’angolo!’? Bisogna ammetterlo: Samyra aveva una potenza magistrale nei cross.

Chissà perché nessuno aveva mai pensato di farla giocare!

Dall’inizio dell’anno era stato deciso che nelle ore di motoria noi maschi avremmo giocato a calcio e le ragazze avrebbero pattinato, “pallavolato”.

Leo osserva: – Chissà perché tutti, maschi e femmine, avevamo accettato questa situazione senza protestare.

Emanuela Da Ros, Voglio fare la mister, in Noi siamo il futuro, Raffaello Ragazzi (adattamento)

COMPRENDIAMO

Prima di fare la “caccia alle informazioni” come nelle pagine precedenti, scrivi le domande sui vagoncini vuoti. Poi racconta la storia a chi vuoi tu.

CHI è il/la protagonista? ...........................

............................. .............................
PROBLEMA?
CHE COSA FA? QUAL È IL PROBLEMA?
RISOLVECOMEIL
A FARE GOAL CON LA TERRA 114 PARITÀ di genere

PARITÀ di genere RIMA DELLE BAMBINE

CALCIATRICI

– Da grande voglio far la calciatrice.

– Ma tu sei una bambina!

– E ne sono felice! E poi che te ne importa?

– Sei pure piccolina, non vai bene neanche in porta.

– Tu non ti preoccupare, e pensa a Maradona.

– Ma il calcio non perdona!

È una cosa da maschi!

È fatto di potenza, di colpi, di rischi.

– Ascoltami, bambino, e stappati le orecchie!

Sei ancora piccolino e le tue idee sono già vecchie.

Il calcio è anche furbizia, è grazia, è cuore.

Ho detto calciatrice, non ho detto calciatore.

RACCO NT I A M O

COMPRENDIAMO

Bruno Tognolini, Rime Rimedio, Salani Prima di fare la “caccia alle informazioni” come nelle pagine precedenti, scrivi le domande sui vagoncini vuoti. Poi racconta la storia a chi vuoi tu.

Secondo te, il calcio è uno sport per bambine?

Perché?

Confrontati in classe.

CHI è il/la protagonista? ........................... ............................. ............................. QUAL È IL PROBLEMA? CON CHI si trova il/la protagonista? RISOLVECOMEIL PROBLEMA? GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 115

GIOCHIAMO

TROPPA ACQUA!

Leo racconta a Efrem che l’estate scorsa è andato in campeggio a Feraxi, in Sardegna. Gli fa vedere una foto.

– Quando scende la sera le acque della laguna e quelle del mare diventano prima di un celeste luminoso e poi dello stesso colore di un’arancia matura. Quando tira forte il vento di scirocco e le onde del mare si tuffano nella laguna hai l’impressione che tutto il mondo sia fatto solo d’acqua persino il cielo. Ma un’alluvione ci ha colpito in piena notte: un incubo, ti giuro! Il mare ha invaso le tende di acqua e fango, fino alle caviglie e noi ci siamo dovuti rifugiare nell’auto di mamma. Quattro adulti e cinque ragazzi tutti bagnati fradici, ma per fortuna vivi e insieme.

Alberto Melis, Il mezzo bicchiere d’acqua di Efrem, in Noi siamo il futuro, Raffaello Ragazzi (adattamento)

COMPRENDIAMO

CHI è il/la protagonista? ...........................

CHE COSA FA?

............................. ............................. ............................. ............................. RISOLVECOMEIL PROBLEMA?
A FARE GOAL CON LA TERRA 116
ACQUA pulita

ACQUA pulita

L’ULTIMO BICCHIERE

Efrem racconta di quando il suo Paese, l’Etiopia, è stato colpito dalla siccità.

Tutti soffrivano per la mancanza di acqua e cibo. Efrem infilò il libro nel suo zainetto e prima di uscire prese in mano il bicchiere d’acqua pieno a metà che suo padre aveva lasciato per lui sul tavolo: era l’ultimo! Efrem avrebbe voluto bere l’ultimo bicchiere d’acqua la sera prima, ma non lo fece. La mattina dopo uscì all’aperto con il bicchiere in mano e con le labbra arse e si recò davanti ad Ayati Zafi, il grande baobab. Non era sicuro fosse vero ciò che tutti dicevano su questi possenti alberi e cioè che fossero capaci di sopravvivere anche nei più lunghi periodi di siccità. Perciò Efrem decise che il suo ultimo mezzo bicchiere d’acqua sarebbe stato per il baobab. Piano piano lo versò ai suoi piedi fino all’ultima goccia. Alberto Melis, Il mezzo bicchiere d’acqua di Efrem, in Noi siamo il futuro, Raffaello Ragazzi (adattamento)

COMPRENDIAMO

Prima di fare la “caccia alle informazioni” come nelle pagine precedenti, scrivi le domande sui vagoncini vuoti. Poi racconta la storia a chi vuoi tu.

CHI è il/la protagonista? ........................... CHE COSA FA? ............................. ............................. ............................. ............................. RISOLVECOMEIL PROBLEMA? GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 117

GERONIMO...

A Tucson, sulla carrozza numero 10, sale John, un anziano signore americano dai capelli bianchi e dalla pelle pallida. John racconta ai bambini la storia degli indiani d’America e del loro capitano coraggioso, Geronimo.

– C’era una volta un bambino di nome Geronimo nato nella tribù degli Apache. Prima dell’arrivo degli Europei in America, gli Apache erano un popolo che viveva nelle grandi praterie. Ma tutto cominciò quando giunsero i “visi pallidi”, che si impadronirono della loro terra e li imprigionarono nelle riserve da dove non potevano più uscire. Intanto Geronimo, come tutti i bambini Apache, imparò a reagire in fretta a ogni tipo di pericolo, a cacciare e a combattere. Diventato adulto, sviluppò una qualità molto ammirevole: il coraggio.

Elena Sforza, 100 racconti per bambini coraggiosi, Electa kids (adattamento)

COMPRENDIAMO

Prima di fare la “caccia alle informazioni” come nelle pagine precedenti, scrivi le domande sui vagoncini vuoti. Poi racconta la storia a chi vuoi tu.

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MONDO più giusto per un

...

LIBERO COME IL VENTO

Geronimo sapeva benissimo come usare il suo coraggio. Era nato libero come il vento e voleva rimanere libero per sempre. Non poteva permettere che gli aggressori derubassero gli Apache e li mettessero nella riserva. Perciò guidò il suo popolo in battaglia per far trionfare la libertà e la giustizia. Geronimo diventò un avversario formidabile e i bianchi impararono a rispettarlo e a temerlo.

Purtroppo alla fine venne sconfitto e rinchiuso nella prigione di Fort Sill con altri capi pellerossa. Ma non si abbatté, anzi proseguì la sua battaglia: anche dalla prigione continuò a raccontare la sua storia e a parlare a nome della sua gente perché non si ripetessero mai più ingiustizie e disuguaglianze tra gli uomini e le donne della terra.

Elena Sforza, 100 racconti per bambini coraggiosi, Electa Kids (adattamento)

SCRIVIAMO

Tu senti di avere coraggio? In quali occasioni? Scrivi brevemente, poi confrontati con i compagni e le compagne.

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 119 MONDO più giusto per un

SOTTO IL VELO VERDE-BOSCO

Il Cairo: alla stazione è salita

Faduma, 12 anni. Ha un velo verde bosco che le copre i lunghi capelli neri. Non ha il biglietto. Sta fuggendo dal suo datore di lavoro che la costringe a trasportare mattoni dall’alba al tramonto e non ha molta voglia di giocare con gli altri. Ascolta e tace nella carrozza 8, da sotto quel velo verde-bosco.

SCRIVIAMO

Fatima sta fuggendo da una situazione ingiusta. Sicuramente sogna una vita diversa.

Secondo te, quali sono i suoi sogni?

RACCO NT I A M O

Quali sono, invece, i tuoi sogni? E quelli dei tuoi compagni e delle tue compagne? Sono uguali o diversi rispetto a quelli di Fatima?

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 120 i BAMBINI non lavorano

UNA MAMMA CHE VOLA

A Buddina, in Australia, sale sulla carrozza numero 10

Niki, la mamma di Jimmy, un bambino non vedente.

Da anni Niki gira il mondo portandolo con sé sulle spalle.

– Io e il mio bambino amiamo le stesse cose – dice Niki.

– Sono sempre stata una bambina selvaggia, mi piace fare festa e divertirmi. Amo le persone che ho incontrato lungo la strada e che mi hanno insegnato tanto. Ho vissuto un momento terribile quando ho scoperto che il mio bambino non avrebbe mai visto i colori, ma, girando il mondo, lui li può “sentire”. Ora sono davvero felice della mia vita: sento il mio bambino che ride sulla spiaggia, poi sulla neve, poi sull’erba a fare il picnic. Ogni piccolo gesto, ogni nuova parola di Jimmy è una vittoria per me! Con lui sulle spalle potrei anche volare.

COMPRENDIAMO

....................... ....................... ............................ CHE COSA FA? ............................ ............................ ............................. ............................. RISOLVECOMEIL PROBLEMA? GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 121
è
dal web DIVERSO
divertente

GIOCHIAMO

IL VENDITORE DI OROLOGI

Amilcare, un anziano senzatetto, sale a Ginevra, in Svizzera. Un tempo aveva una bottega di orologi, ma poi gli affitti sono diventati troppo cari e tutto è andato a rotoli. Comunque non sembra arrabbiato: ha lo sguardo sereno di chi ha spostato i suoi sogni solo un po’ più in là.

e COMUNITÀ sostenibili CITTÀ

.

.

Il termine “favelas”, plurale di “favela”, indica delle baraccopoli (cioè tante baracche vicine) dove le persone vivono in condizioni di grande povertà e in pessime condizioni igienico-sanitarie. Molti bambini e bambine non hanno la possibilità di andare a scuola.

RACCO NT I A M O

Che cosa vuol dire che Amilcare “ha spostato i suoi sogni solo un po’ più in là”?

Confrontati con i compagni e le compagne.

PAROLE NELLO Z A I NO A FARE GOAL CON LA TERRA 122
Marwan ha gli occhi color Smeraldo. È salito alla stazione di Caracas dopo aver camminato a piedi dalla favela al binario del treno. La sua casa è fatta di lamiere. In inverno ci piove dentro e in estate sembra un forno acceso, come tutte le abitazioni della favela. Sa leggere perché è andato a scuola per un po’, ma non abbastanza da imparare a far di conto.
“ Senzatetto” vuol dire
“ Far di conto” vuol dire

Davide ha lasciato la periferia di Torino insieme a sua nonna Lina. È diretto in una città nuova. Deve ricominciare finalmente a frequentare la scuola con regolarità, senza il pericolo di incontrare dei bulli lungo il tragitto.

Davide considera Amilcare il suo nonno adottivo: non finisce mai di ascoltare le sue storie, vorrebbe conquistare un briciolo del suo coraggio, della sua saggezza, della sua ironia. La carrozza numero 11 è diventata la loro navicella spaziale verso il futuro, verso un mondo migliore, dove le città accoglieranno a braccia aperte proprio tutti e tutte.

COMPRENDIAMO

Prima di fare la “caccia alle informazioni” come nelle pagine precedenti, scrivi le domande sui vagoncini vuoti. Poi racconta la storia a chi vuoi tu.

........................ ............................ ............................ ............................ ............................ ............................ ........................ ............................ ............................ ............................ ............................ GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 123

IL RICAMO PIÙ BELLO

Farah è salita alla stazione di Baghdad e ha preso posto nella carrozza numero 8 insieme a suo zio Samir. Parla soltanto in arabo, ma questo non le impedisce di giocare con gli altri bambini e le altre bambine del treno. La scuola del suo paese è stata bombardata nell’ultima guerra e non è stata ancora ricostruita, dunque Farah ha dovuto abituarsi a studiare in un’aula di cielo e di roccia.

In treno si esercita a scrivere per non dimenticare quel che ha imparato e tutti osservano incuriositi i ricami del suo alfabeto.

Il ricamo più bello è questo:

Si legge “salam” e vuol dire pace.

COMPRENDI AMO

Secondo te, che cos’è l’aula “di cielo e di roccia” di cui si parla nel testo?

Che cosa sono i “ricami” dell’alfabeto di Farah?

Perché vengono definiti “ricami”?

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 124
e ISTRUZIONE per tutti PACE

DIVERSO

è divertente

A STRANALANDIA

Una bella notte il treno si fermò a Stranalandia e grandi e piccini sognarono i più strani animaletti.

E ridevano, ridevano, sognavano e ridevano. Esistono a Stranalandia alcuni uccelli che beccano uova, latte e frutta e trasformano il tutto in ottimo gelato, rivendendolo poi agli altri animali.

Ecco nel disegno in alto Cremino, un uccello che produce crema e zabaione, con il caratteristico becco a cono e la coda a cannuccia di bibita.

Qui accanto c’è il picchio Panario, che produce panna per gelati e torte.

Lo spiolo non si vede ma c’è. Appostato dietro i cespugli, gli alberi, magari dietro al libro che leggete, ascolta e guarda. Guarda e poi racconta, maligno, a un altro spiolo, che a sua volta racconta a un altro spiolo e così via, nella catena del pettegolezzo spiolico.

Stefano Benni, I meravigliosi animali di Stranalandia, Feltrinelli (adattamento)

COMPRENDIAMO

Insieme ai compagni e alle compagne, inventa altri nomi di strani animali. Ecco qualche suggerimento!

C'è il riccio spazza-briciole che arriva durante la ricreazione e in mensa.

C'è il ghiro-cancellino che si sveglia quando c'è da pulire la lavagna.

C'è il serpente-righello che...

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 125

DESTINAZIONE: FUTURO

Dopo un anno, nove giorni e cinque ore, il treno arriva a destinazione:

Timbuctù, un luogo tra realtà e sogno.

Prima di scendere tutti si incontrano nella carrozza-guida dove c’è la scuola. Ogni passeggero non vede l’ora di conoscere i maestri e le maestre e guardarsi in faccia finalmente, non più attraverso il teleschermo.

Ognuno conosce ormai la storia di ciascun passeggero e tutti si scambiano sorrisi, strette di mano, abbracci.

Qualcuno ha scelto una persona speciale con cui stringere un’amicizia più profonda.

Sara ha scelto Amina e la sua cagnolina Ami.

I genitori di Sara sono insegnanti e accettano la proposta di Sara: adottare Amina e Ami!

Amina è rimasta silenziosa e non sa che dire; la cagnolina scodinzola come per rassicurarla: gli animaletti capiscono al volo tutto.

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 126
BELLO per tutti un MONDO

Sara non vede l’ora di condividere con la sua nuova sorellina i suoi giochi e anche i compiti. Eh sì, ha proprio cambiato idea sulla scuola, durante il lungo viaggio, ha addirittura studiato tanto e ha fatto tante domande ai suoi genitori-maestri.

La domanda che ha più a cuore Sara è: come possiamo migliorare la vita di tutti nel nostro pianeta? Per “tutti” Sara intende non solo donne, uomini, bambine e bambini, ma anche gli animali e anche gli alberi, che sono tantissimi e nessuno li sa contare o dividere tra maschi e femmine!

Rispetto per tutte le forme di vita, anche le più piccole.

Leggi la frase, rifletti, poi fai un esempio raccontando un fatto che ti è successo o che hai visto.

Chiedi a una persona adulta o anziana com’era l’ambiente naturale quando aveva la tua età. Poi confrontati con i compagni e le compagne.

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 127
RACCO NT I A M O

DESTINAZIONE:

FUTURO IN 4 C

La maestra Fant e il maestro Spaventa sono rimasti a Giocolandia, ma conoscono tutti i maestri del treno e non vedono l’ora di presentare a tutti i passeggeri la loro ricetta con le 4 C per stare bene nel nostro meraviglioso Pianeta Terra.

– Per stare bene sulla nostra Terra, bisogna controllare le nostre risorse – afferma Fant.

– Che cosa sono le “risorse”? – chiede Sara.

– Sono i nostri beni preziosi, gli alberi, i fiori, la natura e i suoi frutti – risponde Spaventa.

– Ma il nonno mi ha detto che le nostre risorse sono anche la nostra casa, i nostri soldi.

– Certo, tutti abbiamo bisogno di una casa e del denaro per acquistare ciò che ci serve per vivere, avere una vita dignitosa e decorosa, sentirci sani e sereni – dice Fant.

– Ecco allora le 4 C che ci ha suggerito una grande scienziata che si chiama Rita – aggiunge Spaventa.

Cooperazione vuol dire collaborazione: la Terra ha bisogno di grandi e piccini.

Contributo non solo parole, ma gesti, anche uno piccolo.

Compassione vuol dire preoccuparci di chi ha bisogno e aiutarlo.

Conservazione vuol dire conservare le nostre risorse, non consumarle e sprecarle, perché poi non ci saranno più.

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 128
MONDO
BELLO per tutti un

– Ho capito! Partiamo dalle piante, dai fiori, dagli animaletti del nostro Pianeta. Tutti possiamo fare qualcosa per proteggerli, sono la nostra prima ricchezza! Io amo i gatti e i fichi, ma posso piantare nel giardino altre piante, così arriveranno tante api, tante lucertoline. Anche loro sono animaletti preziosi per la natura! – esulta Sara.

Tutte le persone del treno abbracciano Sara, e anche la sua idea: la porteranno in giro per il mondo!

Viaggeranno con tante orecchie aperte per ascoltare la natura e... conservarla, che vuol dire anche salvarla!

Ispirato alle 4 C della Finanza Etica secondo Rita Levi Montalcini

RACCONT I AMO

Per poterci divertire abbiamo bisogno di vivere in un mondo bello dove tutti e tutte stiamo bene.

Trova nel testo i segreti della scienziata Rita Levi Montalcini e sottolineali. Poi completa i segreti delle 4 C.

C realizza un lavoretto con i tuoi compagni e le tue compagne: sarà bello fare qualcosa insieme!

C mettete ognuno/a qualche monetina per acquistare un piccolo gioco per la vostra classe. Basta pochissimo!

C andate a trovare gli animaletti in un gattile: saranno felici di avere le vostre coccole.

C portate giochi che non usate più in classe: saranno una cosa nuova per tutti/e e saranno felici di non finire in pattumiera!

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 129

GIOCHIAMO

Hai orecchie per ascoltare...

Parla... la natura.

ASCOLTA: PARLANO GLI UCCELLI

Noi sappiamo volare, il nostro ambiente è il cielo lasciateci trillare liberi.

Perché ci catturate con le reti e spegnete il nostro canto?

Mario Salucci Favero, La vita è nostra, Editrice La Scuola

RACCONTIAMO

Che cosa ci chiedono gli uccelli? E tu, che cosa risponderesti loro?

Confrontati con i compagni e le compagne.

GOAL CON LA TERRA 130 la VITA nell’aria
A FARE

CUCÙ, CI SEI?

Cucù, ci sei?

Sono qui, mi vedi? Ma dove sei?

Sono qui, in piedi!

Davanti a me c’è solo fumo e non ci vedo, perciò mi siedo. È solo nebbia, che tutto oscura, forse là dentro c’è un’avventura.

Ora cantiamo, cantiamo in coro, forse quel grigio nasconde un tesoro. È stato bello!

La nebbia è un bel gioco, fa un po’ paura ma dura poco.

Alessandro Riccioni - Vittoria Facchini, Fenomenale, Lapis Edizioni

COMPRENDIAMO

Bello il gioco del cucù!

Dove ci si dovrebbe nascondere? Sottolinea la risposta nel testo, poi indica con una ✕ .

Dietro un albero dove c’è un tesoro.

Dietro la nebbia e il fumo.

Dove si vuole.

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 131
Colora nello stesso modo le rime uguali.

ASCOLTA: PARLANO I PESCI

Noi sappiamo nuotare.

Il nostro ambiente è l’acqua.

Perché inquinate l’onda e ci fate morire nelle vostre schiume?

Mario Salucci Favero, La vita è nostra, Editrice La Scuola

RACCONTIAMO

Che cosa ci chiedono i pesci?

E tu, che cosa risponderesti loro?

Confrontati con i compagni e le compagne.

A FARE GOAL CON LA TERRA 132
GIOCHIAMO
la VITA nell’acqua

C’ERA UNA VOLTA L’ACQUA

C’era una volta l’Acqua e anche oggi c’è, antica e sempre nuova, di pioggia o di corrente, di neve, ghiaccio, goccia, di cascata o di torrente… All’Acqua io domando:

– Ci sarai anche domani?

Per bere, per nuotare, navigare, per lavarmi faccia e mani…!

COMPRENDIAMO

In quanti modi si presenta l’acqua in questa poesia? Cercali nel testo e sottolineali con colori diversi.

RACCONTIAMO

Secondo te, che cosa possiamo fare perché in futuro ci sia acqua per tutti?

Confrontati con i compagni e le compagne.

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 133

FILASTROCCA CICLACIBO

Mangio l’arancia, butto la buccia

Dentro il Sacchetto per la Campagna

Dove coi raggi il sole la schiaccia

Dove con l’acqua la pioggia la bagna

Sopra ci cadono bucce di frutta

Gusci di uova, ossicini e caffè

Quello che nelle cucine si butta

Lische di pesci e bustine di tè

Vengono a pranzo vermi ed insetti

Vengono al pascolo microbi e funghi

Mangiano e tritano avidi e ghiotti

Passano i giorni, umidi e lunghi

Fa l’incantesimo Fata Natura

Cambia il colore, l’odore passa

Quella che era per noi spazzatura

Diventa terra umida e grassa

Terra pulita dove cresce bene

Fragola, nespola, cachi ed arancia

Frutta e verdura, fichi e banane

Tutto buon cibo nella mia pancia.

Bruno Tognolini, Rime Rimedio, Salani

COMPRENDIAMO

Questa filastrocca parla di quando ricicliamo il vetro, la plastica, gli avanzi di cibo. Sottolinea i versi che ci dicono che cosa diventerà il cibo avanzato che noi mettiamo nei sacchetti dell’umido.

Che divertenti queste rime: sono a saltelli?

Colora nello stesso modo quelle uguali e capirai!

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 134 RICICLIAMO

CICLACOSE

C’era un ombrello di stoffa nera, da pioggia, però aveva così paura di bagnarsi che, quando pioveva, non si apriva mai. Così lo riportavano a casa asciutto.

Il padrone dell’ombrello si stancò e comprò un ombrello nuovo. L’ombrello che non voleva aprirsi venne messo dentro un armadio.

Un giorno, dopo molto tempo, lo trovò un bambino che si chiamava Ales.

– Posso giocare con questo ombrello vecchio? –domandò alla mamma.

– Certo, Ales – disse la mamma, – però non in casa, giù in cortile.

Ales andò in cortile, al sole. Era caldo.

In una terrazza c’erano gerani rossi e in fondo al cortile due grandi alberi verdi sotto il cielo azzurro. Il vecchio ombrello si aprì subito felice e come uno specchio lucente. Prese il giallo del sole, il rosso dei gerani, il verde degli alberi, l’azzurro del cielo. Così, da un vecchio ombrello nero, nacquero gli allegri ombrelloni da sole.

Sebastiano Magon, A scuola insieme, ATLAS L’ombrello di stoffa nera vive una nuova vita e si trasforma in un bell’ombrello colorato.

RACCONT I AMO

Pensa ad alcuni oggetti che hai in casa: potresti dare nuova vita a qualcuno di loro vecchio o inutilizzato? Come? Confrontati con i compagni e le compagne.

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 135

FILASTROCCA

CICLAPLASTICA

Plic ploc plastica

Gocciola dal cielo

Nuvola fantastica

Di polistirolo

Piovono bottiglie

Crescono bottoni

Muoiono conchiglie

Nascono flaconi

Niente più bambine

Basta coi bambini

Solo bamboline

Solo soldatini (...)

Ma che brutto sogno

Meglio che mi sveglio

Meglio che decido

Dove vado e cosa voglio

Io voglio giocare (...)

Con le mie cose care

Magari anche di plastica

Però da riciclare.

(...)

Ma subito perché

Dopo sarà la plastica

A riciclare me.

Bruno Tognolini, Rime Rimedio, Salani

RACCONTIAMO

Che cosa puoi fare tu per produrre meno plastica? Fai degli esempi. Poi confrontati con i compagni e le compagne.

COMPRENDIAMO

Secondo te, che cosa pensa il poeta?

Anche i piccoli possono fare qualcosa: separare la plastica nella raccolta dei rifiuti per riciclarla.

Il compito dei piccoli è solo giocare con i giochi di plastica.

A FARE GOAL CON LA TERRA 136
GIOCHIAMO
RICICLIAMO

nelle MANI dei piccoli

Il futuro... che cos’è? Siamo noi!

ASCOLTA: PARLANO I BAMBINI

Ascolta: parlano le bambine e i bambini.

La nostra patria è il mondo

Dateci amore, cibo per crescere, prati per correre, gioia per imparare. Perché ci dividete con l’odio, la guerra, l’ingiustizia, la fame?

Mario Salucci Favero, La vita è nostra, Editrice La Scuola

RACCONTIAMO

Che cosa desiderano bambini e bambine? Quali problemi vedono i più piccoli?

Che cosa puoi rispondere a tutti i bambini e le bambine del mondo? Confrontati con i compagni e le compagne.

GIOCHIAMO A FARE GOAL CON LA TERRA 137

Con le matite disegno il mondo e voglio farlo bello rotondo e per colorarlo ricco e vivace, voglio vederlo pieno di pace.

Cristina Ansuini, Il treno della frutta, Edizioni Anicia

COMPRENDIAMO

Illustra il sole nella prima strofa.

Quanti animali del mare! Sottolineali nella seconda strofa, poi colorali.

Quanti fiori! Sottolineali nella terza strofa, poi colorali.

Rappresenta il mondo come piace a te nella quarta strofa.

Colora nello stesso modo le rime uguali.

Come sono disposte le rime?

Al bacio (sono vicine). A caso. A saltelli.

COME È ANDATA? 139

ESTATE

dal MIO diario

Caro diario, oggi è l’ultimo giorno di scuola e ti vogliamo salutare con una filastrocca scritta a più mani…

l’estate sta arrivando e tutti si stanno salutando, con le mani, con i baci, con capitomboli, canestri e tombole! Tre stagioni insieme son passate, autunno, inverno, primavera, sotto questo cielo di tutto si è avvicendato: mille colori, neve, fiori, e anche nuvole e tempesta.

140

dal MIO diario

Ma a scuola tutto è stato una festa. All’aria aperta abbiamo giocato, nel cortile, nel parco e nel prato. In quest’aula abbiamo trovato giochi di parole, storie, personaggi dei sogni e le memorie dei nonni.

dal MIO diario

Su un treno immaginario abbiamo viaggiato e bambini di tutto il mondo abbiamo incontrato. Con loro abbiamo giocato una grande partita, ogni goal un punto per il nostro Pianeta!

Quante idee, litigi e parole su quel treno chiamato SCUOLA, si fa insieme la più bella partita: quella della vita!

Completa queste ultime pagine del diario di seconda di Rock e Roll, colorando.

Tempo di ricordi e vacanze
141
REGINA GIOCHI con dei la

LIBERI

Liberi di bere

liberi di mangiare

liberi di prendere

liberi di dare

liberi di scegliere

liberi di pensare

liberi di partire

liberi di tornare

liberi di tacere

liberi di parlare

liberi di credere

liberi di dubitare

liberi di applaudire

liberi di fischiare

liberi di crescere

liberi di cantare

liberi di essere

liberi di fare

Questa filastrocca può continuare all’infinito… Continuiamo anche noi?

Liberi di...

liberi di difendere e conservare la libertà che avremmo saputo ogni giorno conquistare.

Stefano Bordiglioni, in Un paese bambino, Stoppani Edizioni

142 ESTATE

ODE AL GELATO

Il gelato è la più bella invenzione del mondo

dopo la mamma e il babbo il fratello e la sorella

e, considerati anche i parenti, vien solo dopo la nutella.

Mi sento più ricco di un nababbo, un cono lo slurpo in un secondo e me lo gusto piano piano

come fossi un gran sultano.

Datemi un gelato e sarò ricco nel cioccolato mi ci ficco!

Come sarebbero belli tutti gli umani con grandi gelati tra le mani.

Davide Rondoni, in Un paese bambino, Stoppani Edizioni

Inventiamo una filastrocca simile ma dedicata alla palla!

143 REGINA GIOCHI con dei la

CANZONCINA DELLE VACANZE

Viva l’estate, i fiori, le farfalle, le ciliegie rosse, le zucche gialle!

Viva la rondine che in cielo vola, viva la fine della scuola!

Care vacanze siete arrivate, al cuore di tutti gioia portate!

Bimbo allegro la scuola è finita!

Cogli e spoglia la margherita.

Per ogni petalo un amico trovi:

tanti, tanti amici nuovi.

Marcello Argilli

Come ti senti adesso che la scuola è quasi finita? Completa.

Felice perché .

Ma anche un po’ triste perché .

ESTATE
B UON E VACANZE!
RACCONT I AMO 144

Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio

Consulenza didattica: Luciana Ventriglia, formatrice AID, specialista in pedagogia clinica

Redazione: Nicoletta Baldini, Ludovica Stabile

Responsabile di produzione: Francesco Capitano

Progetto grafico e impaginazione: Elisabetta Giovannini

Illustrazioni: Simonetta Baldini, Gabriel Cortina, Erika De Pieri, Manuela Leporesi, Mauro Sacco ed Elisa Vallarino

Copertina: A come Ape di Alessia Zucchi

Ricerca iconografica: Nicoletta Baldini

Referenze iconografiche: Shutterstock

Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division

Loreto – Trevi 24.83.208.0

Per esigenze didattiche i testi sono stati quasi tutti ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla legge per eventuali e non volute omissioni o errori di attribuzione. I testi di cui non si cita la fonte sono delle autrici del Libro.

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Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.

Classe 2

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ISBN per l’adozione 978-88-468-4483-5

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ACCESSIBILE: volumi sfogliabili, esercizi interattivi, audiolibri, tracce audio, canzoni, video animati delle storie, video per la corretta grafia, video tutorial di matematica e discipline, percorsi semplificati stampabili

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Una serie di otto cartoni animati con simpatici personaggi attraverso i quali educare i bambini e le bambine al benessere psico-fisico e in particolare a una corretta alimentazione.

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