Un mondo di bene 4-5

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A. Bollin ● L. Castegini ● M. Contri M. Dal Cortivo ● P. Zani

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4 5

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Riguardo il corso così si è espressa la Conferenza Episcopale Italiana rilasciando il nulla osta alla pubblicazione (prot. n. 794/2018 del 29 novembre 2018):

A. Bollin L. Castegini M. Contri M. Dal Cortivo P. Zani

Corso di IRC per la Scuola Primaria

Corso di IRC

A. Bollin ● L. Castegini ● M. Contri M. Dal Cortivo ● P. Zani

4 5

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4 5

4 5 L’A RT E

SEGNA

I

N

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IL MIO

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Corso di IRC

DI RELIGIONE

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DI RELIGIONE

E LA STORICA TESTATA IN CHIAVE SCOLASTICA:

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A. Bollin ● L. Castegini ● M. Contri M. Dal Cortivo ● P. Zani

4 5 Corso di IRC

per la Scuola Primaria

MAPPE per riassumere e semplificare INCLUSIONE CULTURALE L’ARTE INSEGNA


CLASSE 4a - 5a di Antonio Bollin • Lidia Castegini • Monica Contri • Monica Dal Cortivo • Paola Zani Coordinamento e redazione: Diego Mecenero Consulenza editoriale: Natale Benazzi, Lodovica Cima Progetto grafico e impaginazione: A come Ape di Alessia Zucchi Illustrazioni: Luca Mingolla, Michele Bizzi, Francesca Pesci Responsabile di produzione: Francesco Capitano Foto: Shutterstock, archivi La Spiga - San Paolo

Nulla osta della Conferenza Episcopale Italiana Prot. n. 794/2018 Roma, 29 novembre 2018 + card. Gualtiero Bassetti Presidente della Conferenza Episcopale Italiana

Imprimatur della Diocesi di Vicenza Prot. n. 530/2018 Vicenza, 28 dicembre 2018, Festa dei Santi Innocenti + mons. Beniamino Pizziol Vescovo di Vicenza

© 2019 La Spiga Edizioni Via Soperga, 2 - 20124 Milano tel. 02 2157240 info@elilaspigaedizioni.it www.elilaspigaedizioni.it

© 2019 San Paolo Edizioni Piazza Soncino 5 - 20092 Cinisello Balsamo (MI) tel. 02 660751 sanpaoloedizioni@stpauls.it www.edizionisanpaolo.it

Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla Legge per eventuali e comunque non volute omissioni o imprecisioni nell’indicazione delle fonti bibliografiche o fotografiche. Stampato in Italia presso Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto - Trevi 19.83.206.0P


CLASSE QUARTA Unità 1: una vita in ricerca

Unità 3: una promessa mantenuta

La vita, che fantastica avventura! Caccia al senso della vita I cacciatori e il fulmine Il senso religioso della vita Dal senso del sacro alla religione Tra politeismo e monoteismo Il politeismo antico in Mesopotamia Divinità mesopotamiche Il politeismo in Egitto La vita nell’aldilà La religione della civiltà greca L’aldilà nei greci Il politeismo a Roma L’avventura di un uomo e di un popolo Le pietre della storia

4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

INCLUSIONE CULTURALE

18

Quando “qualcuno” promette... Le promesse messianiche Un regno di pietra

30 31

INCLUSIONE CULTURALE

32

Nel mondo dei Vangeli 33 Il Natale nella storia 34 Le fonti storiche 35 Per riassumere e semplificare 36

Unità 4: Gesù nella sua terra

Per riassumere e semplificare 20

Emozioni per essere umani L’uomo delle parabole L’uomo dei miracoli Gesù sostiene la vita Gesù nella sua terra La Palestina al tempo di Gesù Gruppi religiosi e politici del tempo La casa sulla roccia

Unità 2: in una terra nuova

INCLUSIONE CULTURALE 44 Per riassumere e semplificare 45

17

La storia della salvezza Giosuè e le mura di Gerico Canaan divisa in 12 tribù Debora: la donna giudice

22 23 24

INCLUSIONE CULTURALE

25

Davide e Betsabea 26 Divisioni e dominazioni straniere 27 I profeti, uomini ispirati da Dio 28 Per riassumere e semplificare 29

37 38 39 40 41 42 43

Unità 5: la festa delle feste Il piccolo principe insegna INCLUSIONE CULTURALE

46

La festa delle feste 48 La Chiesa sulla roccia 51 Per riassumere e semplificare 52 Indice Classe 5a

53

Indice quaderno operativo Classe 4a 117 Indice quaderno operativo Classe 5a 164


a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

LA VITA, CHE FANTASTICA AVVENTURA!

Indagine sul senso della vita.

C REIA MO

118 e dis e gna Va’ a pa gina ntura”. la tua “avve

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CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

CACCIA AL SENSO DELLA VITA A

I

L’ARTE NS EGN

Quest’opera di Pablo Picasso, detta Guernica, ci aiuta ad entrare nel profondo della nostra umanità, il “luogo” dove scaturiscono le nostre “domande speciali”. Se entriamo nel quadro con lo sguardo della donna che tiene in mano la lampada ad olio, la scena a cui assiste ci pone di fronte a degli interrogativi.

R IS PO N DIA M

O

i a naliztivi profond a g ro r te in li C erc a g a pa gina 120. za ndo l’op era

IA MO A P P RO FO N D

liil vid eo nel era m e dia nte p l’o ra lo p Es zioni e le inform a to iu l’a n co , bro digitale te. d ell’inse gna n

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a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

I CACCIATORI E IL FULMINE ni fa, ntagne del nord, migliaia di an Fra i boschi rigogliosi delle mo dei Come ogni mattina, il gruppo ri. iato cc ca di ù trib una eva viv ccia, per procurare il cibo nemaschi uscì in una battuta di ca ù. Uno di loro vide tra i cespugli cessario a sfamare l’intera trib un grande daino bianco. va dagli altri per il colore Era un animale che si distingue ti lo conoscevano per senpiù chiaro del suo manto e tut ù, che raccomandavano tito dire dagli anziani della trib sacro agli Esseri Superiori. di non cacciarlo mai in quanto alla tentazione e lanciò Il cacciatore però non resistette cia che lo ferì a morte. contro di lui la sua appuntita lan altri per recuperare la Mentre chiamava l’aiuto degli iò il cielo e si abbatté vittima, un grande lampo squarc ampando in un grande sull’albero del bosco vicino, div i si accorsero del daino incendio. I cacciatori spaventat ta fretta a riferire l’accabianco ucciso e corsero di tut io, il grande sacerdote duto allo sciamano del villagg e stregone. rdonare dal GranEgli disse: «Dobbiamo farci pe co contro di noi de Essere che ha scagliato il fuo ino; oggi stesso per aver ucciso il suo sacro da e daino bianco onoreremo lo spirito del grand caverna sulla dipingendolo sulla parete della montagna sacra!». mano preparò Arrivati sulla montagna, lo scia ere l’animale gli strumenti di pittura per diping affinché plae offrirlo così al Grande Essere Poi ordinò ai casse la sua ira contro la tribù. no danzando cacciatori di invocare il perdo te Essere. tutta la notte in onore al poten

TRIBÙ: gruppo formato da più famiglie legate tra loro per costume e razza. DAINO: mammifero simile al cervo che vive sulle montagne. SCIAMANO: intermediario tra le divinità e il popolo, con poteri di guarigione.

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Una Vita in ric erc a

IL SENSO RELIGIOSO DELLA VITA Osservando la potenza delle forze naturali e le meraviglie che lo circondavano, l’uomo primitivo inizia un lento e lungo percorso di ricerca sul senso della vita. Tu stesso, a volte, ti sarai posto importanti interrogativi del genere. Comincia a porsi i primi interrogativi sul significato dell’esistenza di queste forze e come collocarle rispetto a se stesso. Il racconto della precedente pagina ci fa capire che la risposta data a queste domande non è sempre stata corretta e precisa.

Nelle grotte di Altamira.

?

L’uomo primitivo ha visto nelle forze della natura e nelle meraviglie terrene l’esistenza di Esseri a lui superiori e pertanto ha iniziato a dedicare a loro riti e preghiere per ingraziarseli, colpito dalla loro forza benefica e talvolta distruttiva. Queste prime antiche forme di culto esprimono il senso

R IS PO N DIA M

O

di pa gina 119. Svolgi l’attività

religioso, e il senso del sacro.

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a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

DAL SENSO DEL SACRO ALLA RELIGIONE La storia inizia con la nascita della scrittura ad RELIGIONE: la parola religione deriva dal latino e ha essenzialmente il significato principale di re-ligare (“legare insieme”) cioè unire il mondo terreno a quello divino.

opera delle prime grandi civiltà. Si verifica perciò anche un’evoluzione nel sentimento religioso che aveva contraddistinto l’uomo preistorico: si passa infatti da un primitivo senso del sacro alla nascita della religione vera e propria. Sono molti gli elementi che compongono una religione.

RELIGIONE IDEA DI DIO

LUOGO SACRO

DOCUMENTI

RITI E PREGHIERE

Ogni gruppo di uomini identifica l’esistenza di una o più divinità e le attribuisce delle caratteristiche.

Luogo in cui svolgere riti e cerimonie.

Fonti materiali, scritte, iconografiche, orali.

Gesti e azioni per la divinità.

MINISTRI DEL CULTO

IDEA DELL’ALDILÀ

MITI

Ogni popolo identifica l’idea di come la vita prosegue dopo la morte.

Racconti sacri per rispondere alle domande di senso dell’uomo.

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Gli intermediari tra l’uomo e Dio con il compito di gestire i riti.

A P P RO FO N D

IA MO

a di o p er cia scun un i, p up r g un Divid etevi in a ri guardo gori e, e fate te a c e st ue q cla ss e. esempio alla


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

TRA POLITEISMO E MONOTEISMO Le religioni possono essere di due tipi: politeiste o monoteiste.

RELIGIONE POLITEISTA

Il politeismo, dal greco te polys theoi (“molti dei”), consis divinità. nel credere all’esistenza di più che mo Nelle religioni politeiste è l’uo ndolo cerca Dio e lo “inventa” ricerca a. tur negli elementi della na

La maggior parte dei popoli del passato erano politeisti con la sola eccezione degli ebrei. Molti sono i documenti che hanno lasciato a testimonianza della loro religiosità.

A MONOTEIST Il monoteismo, dal greco sce monos theos (unico dio), ricono l’esistenza di una sola divinità. ne Solitamente, è Dio nella religio mo. monoteista che si rivela all’uo

GIO C H IA MO

imm aa nte e la LIM n g se n l’i n C erc a co pali, riolo gici, sta m he rc a ti r e p gini di re gine. Poi q uesta imm a su li lla co in ta gliali e na 124. birinto a pa gi gioc a con il la

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a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

IL POLITEISMO ANTICO IN MESOPOTAMIA La Mesopotamia era un vasto territorio che fu anticamente abitato da diverse civiltà tra cui i Sumeri, gli Assiri e i Babilonesi. Questi popoli erano politeisti e costruirono in ogni città delle ziggurat, chiamate anche Montagne di Dio. Si tratta di imponenti costruzioni in mattoni d’argilla al centro della città, a tre gradoni, a base rettangolare e con rampe di scale. All’ultimo piano si trovava il tempio con la statua della divinità cui la ziggurat era dedicata e che doveva proteggere la città.

Ziggurat di Ur costruita circa 4000 anni fa in Mesopotamia.

C REIA MO

str uisci gina 124 e co a p a a tin r a Colora la c i d el tuo le indic a zion o d n ue g se la zi g gurat inse gna nte.

Lì poteva entrare solo il re-sacerdote. Nel piano intermedio invece c’erano la scuola e gli appartamenti dei sacerdoti, mentre in quello inferiore i magazzini e gli archivi. La Bibbia, nel libro della Genesi, racconta dell’atto di superbia compiuto dagli uomini per sostituirsi a Dio con la costruzione di una grande torre per arrivare fino al cielo, il luogo della sua residenza. Molto probabilmente si tratta di una grande ziggurat nella città di Babele (Babilonia) in onore al dio Marduk. L’episodio si può ritenere anche un tentativo di “La Torre di Babele”, dipinto di H. Van Clev, XVI secolo.

A P P RO FO N D

IA MO

hea nd e d ella sc m o d lle a i d n Ris po na nte. se gna l’inse g da ch e ti con

10

spiegazione in chiave mitologica sul perché esistano popoli parlanti diverse lingue.

LEG GIA MO

ele in tor re di Ba b lla e d to n o Le g gi il racc Genesi 11,1-9.


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

DIVINITÀ MESOPOTAMICHE I popoli della Mesopotamia adoravano divinità legate agli eleTRIADE: insieme di tre elementi, in questo caso divinità, tra essi in collegamento.

menti della natura come acqua, terra, vento, sole, cielo… a cui avevano attribuito sembianze umane e un duplice aspetto, protettivo e distruttivo. In questo modo potevano spiegare la presenza del bene e del male nella vita. Due tuttavia erano le triadi fondamentali, quella del cosmo e quella degli astri: • COSMO: Anu, dio del cielo e re di tutti gli dei, Enlil, dio dell’aria e del vento, Ea, dio dell’acqua; •A STRI: Utu, dio del sole e della giustizia, Sin dio della luna e della saggezza, Ishtar, dea dell’amore e della guerra.

A P P RO FO N D

Marduk, divenuto il capo degli dei, è il protagonista dei miti della creazione contenuti nel poema dal titolo Enuma Elish.

IA MO

tu tte le entre ti dà m te n a n g se Ascolta l’in cre aai miti d ella o rd ua g ri i n inform a zio esopota mia. zione d ella M

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a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

IL POLITEISMO IN EGITTO La civiltà egizia si è sviluppata intorno al 3500 a. C. in Egitto. Questa terra è attraversata dal fiume Nilo che sfocia a delta nel Mar Mediterraneo. Nel 3000 a.C. c’era un unico regno guidato da un re, chiamato faraone, che significa “grande casa”. Il suo nome era sacro

GIO C H IA MO

125 diver titi Alle pa gine conosc ea scoprire e e gi zia ne. re le divinità

così come la sua persona e perciò era considerato un dio. Questo popolo era politeista. Le divinità erano moltissime e per onorarle gli egizi costruirono numerosi templi, considerati come loro case. Queste costruzioni avevano una struttura a cannocchiale (imbuto) con corridoi in salita fino ad arrivare al centro del tempio, dove c’era la stanza principale chiamata cella o naos in cui era riposta la statua del dio.

SC R I V IA MO

inerenSvolgi l’attività gi zio con i te il tempio e ti consem ateriali ch e a nte. gna l’inse gn

Qui vi poteva entrare solo il faraone e il sommo sacerdote. Tutto intorno si costruivano magazzini, case per i sacerdoti e la scuola. Vicino al tempio si edificavano inoltre grandi sfingi cioè statue con il corpo di leone e la testa d’uomo con lo scopo di incutere paura e obelischi, colonne riccamente decorate a forma di guglia. Tempio di Abu Simbel, sulle rive del Nilo.

Per costruire queste opere grandiose gli egizi impiegarono molti operai costretti a duri lavori, soprattutto per la fabbricazione dei mattoni.

LEG GIA MO

e 2. o ai c apitoli 1 onto in Es o d cc ra il gi g Le

Lavoro quotidiano manuale.

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CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

LA VITA NELL’ALDILÀ Gli antichi egizi credevano nella vita dopo la morte e per questo conservavano il corpo del defunto con la tecnica della mummificazione. Imbalsamatori esperti estraevano prima di tutto gli organi interni, ad eccezione del cuore, sede dell’anima, e li deponevano nei quattro vasi canopi. Successivamente immergevano il corpo in una sostanza chiamata natron (un tipo di sale) per settanta giorni. Successivamente, il corpo veniva ripulito e riempito di erbe profumate e, infine, avvolto in bende di lino. Secondo la cultura egizia l’anima iniziava con la morte del corpo il suo viaggio nel regno di Osiride, per essere giudicata seguendo le indicazioni del celebre Libro dei Morti.

Sarcofago con mummia.

L’anima veniva accompagnata da Anubi, dio dei morti, presso la bilancia per la pesatura del cuore con la piuma di Maat, dea della giustizia e della verità. Se il cuore era più leggero della piuma poteva continuare a vivere, altrimenti si veniva divorati dalla dea Ammit, divinità con viso da coccodrillo e corpo metà di leone e metà

C REIA MO

gina 132 il Ris olvi a pa aff resco p u z zle d ell’ tura d el d ella “p esa cuore”.

di ippopotamo.

A P P RO FO N D

IA MO

lture in tu tte le cu Lo sai ch e ch e e la cre d en za a ntic he esist o la una vita dop l’a nim a a bbia aiuuna ric erc a mor te? Fa’ e ti la sc he da ch ta ndoti con se gna nte. for nis c e l’in

Fasciatura di un defunto con bende di lino.

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CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

LA RELIGIONE DELLA CIVILTÀ GRECA La civiltà greca si è sviluppa lentamente nella penisola della Grecia grazie all’incontro di più popoli politeisti, i quali credevano nell’esistenza di divinità antropomorfe nell’aspetto, ma simili nel carattere e comportamento

A P P RO FO N D

IA MO

e ti gna nte di ch Ascolta l’inse . ito di A racne racconta il m

agli uomini: come loro si innamoravano, gioivano, si arrabbiavano e non potevano sottrarsi al fato o al destino, una forza misteriosa e senza volto. Gli antichi Greci ritenevano che le loro divinità abitassero sul Monte Olimpo, la montagna più alta della Grecia, da cui governavano la vita degli uomini. Infatti da lì vedevano tutto ciò che accadeva sulla Terra. Avevano come detto sembianze antropomorfe ma, a differenza degli uomini, erano immortali, si cibavano di nettare e bevevano ambrosia. Quando gli uomini peccavano di ambizione o volevano diventare come gli dei, venivano severamente puniti. L’uomo quindi era sottoposto al capriccio

Il Monte Olimpo, alto 2985 metri, circondato da nubi.

delle divinità e poteva solamente offrire sacrifici, sperando nella benevolenza divina.

AMBROSIA: pianta cui si attribuiva il potere di rendere immortali.

R IS PO N DIA M

O

do m a nd e Ris pondi alle 136. d ella pa gina

Sacrificio greco su un vaso del 430 a.C.

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CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

L’ALDILÀ NEI GRECI I greci credevano che l’aldilà fosse una specie di regno sotterraneo dei morti, l’Ade, suddiviso in Campi Elisi, luogo dei beati, dove solo coloro che erano scelti dagli dei potevano accedere, e in Tartaro, una profondissima voragi­ne. La scelta dipendeva dal capriccio degli dei, che mandavano nei luoghi citati le anime così come pareva e piaceva loro. Nella visione cristiana cattolica si parla invece di Inferno, Purgatorio e Paradiso. L’Ade raffigurato dal pittore Jean Bruegel.

A

I

L’ARTE NS EGN

Questa

descrizione

greca

dell’aldilà ha influenzato prima la cultura romana pagana ed in seguito anche quella cristiana. Si nota questo anche nella letteratura italiana, in particolare nella Divina Commedia di Dante Alighieri, nella quale sono presenti molti elementi della cultura greca.

A P P RO FO N D

IA MO

e se gna nte ch Ascolta l’in e e il mito di Ad ti racconta Per sefone.

Dante e il suo poema in un affresco di Domenico di Michelino.

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CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

IL POLITEISMO A ROMA La civiltà romana si sviluppò in Italia a Roma, la nota città collocata su sette colli. La religione degli antichi romani era all’inizio strettamente legata alla natura, poi con l’influenza greca le divinità si moltiplicarono e si identificarono per compiti e funzioni con quelle greche, cambiando solamente di nome. Ogni famiglia romana rivolgeva riti e culti, oltre alle divinità classiche, anche a degli spiriti protettori: i Mani (gli spiriti degli antenati), i Penati (gli spiriti del benessere familiare) e i Lari (i protettori delle proprietà familiari). L’ARTE NS EGN

I

In onore agli dei venivano costruiti templi con all’interno statue a loro dedicate. Esisteva un calendario delle feste, tra le

A

Affresco La gloria di Apollo (dio Sole) di Charles Le Brun Verailles

quali una festa particolarmente sentita era il Dies Natalis Solis Invicti, cioè il giorno di nascita del Sole, identificato nelle divinità greco-romane di Giove e Apollo. Quando il Cristianesimo diventò unica religione dell’Impero, questa festa fu gradatamente sostituita con il Natale cristiano di Gesù, il “Sole di salvezza”.

SC R I V IA MO

ta b ella a Completa la pa gina 139.

A P P RO FO N D

IA MO

Alle origini del Cristianesimo le immagini utilizzate nelle catacombe erano simili a quelle in uso ai pagani e questo per sfuggire le persecuzioni.

g e nd a di cconta la le g ra ti e ch te gna n Ascolta l’inse Pa nth eon. la storia d el e o m Re e Romolo

16

Cristo nelle vesti del dio Sole, mosaico del III secolo nella Necropoli Vaticana.

O R IS PO N DIA M

ldo m a nd e d e Ris pondi alle pa gina 140. la sc he da a


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

L’AVVENTURA DI UN UOMO E DI UN POPOLO Fin dalle origini, l’uomo ha sempre cercato Dio per dar significato alla propria vita. Ad un certo punto della storia, all’incirca nel 1850 a.C., la ricerca si capovolge: non è più l’uomo a cercare Dio, ma è Dio, per sua libera iniziativa, ad incontrare l’uomo. Questo fatto straordinario successe ad Abramo, un pastore no-

1

made della Mesopotamia. Inizia così una graduale rivelazione di Dio, prima ad un uomo e poi al suo popolo, quello degli ebrei. Nasce la religione ebraica, di assoluta natura monoteista. L’incontro e il dialogo con Dio avranno come conseguenza per Abramo una vera e propria avventura: lasciare la sua terra per giungere in una completamente nuova e promessa solamente a lui e alla sua discendenza. A Sichem, Abra-

2

mo innalzerà il primo altare di pietra al suo Dio. 3 Da un semplice altare di pietra si arriverà alla costruzione del magnifico Tempio di Salomone, sempre in pietra. 4 Secondo i cristiani, Gesù è “la pietra scartata dai costruttori, diventata testata d’angolo” (Sal 118,22-23).

Secondo gli ebrei, Abramo è il capostipite anche del popolo arabo, tramite il figlio Ismaele avuto con la schiava Agar.

GIO C H IA MO

ità propoSvolgi l’attiv 142. sta a pa gina

17


a

CLASSE 4

ti!

lasse a tut

c Apriamo la

URALE T L U C E N O I S INCLU

LE PIETRE DELLA STORIA Le prime forme di culto dell’umanità avvenivano vicino ad enormi pietre chiamate megaliti. Essi si suddividono in:

m enhir (una grande pietra verticale

conficcata nel terreno);

d olmen (due menhir sormontati

da una pietra orizzontale);

cromlech (un insieme di menhir e dolmen

disposti in forma circolare: a Stonehenge, in

Il sito neolitico di Stonehenge.

Inghilterra, se ne ammira uno di celebre). Quest’arte era parte di antichi rituali sacri, fatti anche di danze, pitture, offerte e sacrifici. Con lo sviluppo delle prime civiltà antiche il luogo di culto diviene sempre più grandioso. Il tempio greco è sempre situato nella parte

C REIA MO

la coti propone te n a n g se L’in ’ di m epop-up a mo str u zione di sioni do a nch e inci n za liz a re i, galit o. e dia nte c alc sulla pietra m

alta di una città (acropoli). È di forma rettangolare, sopraelevato, orientato ad est, con colonne cilindriche sulla cui sommità si trova il capitello, parte decorativa finale. Segue poi il frontone, di forma triangolare e il fregio, cioè un motivo decorativo pittorico posizionato di norma sopra l’architrave. Il tempio è considerato la dimora terrena del dio a cui era dedicato e al cui interno risiedeva la statua della divinità. Solo i sacerdoti potevano entrare, mentre i riti si svolgevano all’esterno su appositi altari. Il tempio greco detto Partenone ad Atene.

18

C O L L A B O R IA

MO

uendo l tempio se g e d e n llo te r ca Costr uisci il nte. i d ell’inse gna le indic a zion


Apriamo la

CLASSE 4 a

classe a tu

INCLUSIONE

tti!

CULTURALE

Nella Bibbia troviamo la descrizione di come venne costruito il Tempio di Salomone e quali materiali furono impiegati. Nel primo libro dei Re si narra che dalle cave della stessa Gerusalemme “il re diede ordine di estrarre grandi massi, tra i migliori perché venissero squadrati per le fondamenta del tempio” (1 Re 5,31). Edifici particolari costruiti dagli egizi con la pietra sono le piramidi. Si tratta di grandiose tombe per i faraoni costruite sulla riva del Nilo. Sono edificate da operai e schiavi in zone riModello in 3D Tempio di Salomone.

alzate per evitare pericoli come le inondazioni e costruite vicino al fiume perché il materiale usato, cioè la pietra, veniva trasportato con le navi. La pietra veniva estratta da cave locali di calcare con scalpelli di rame e utilizzata per fare il corpo principale, mentre quella proveniente da zone vicine e di migliore qualità era usata

LEG GIA MO

o Libro onto nel Prim Le g gi il racc 38. li 5,15-32 e 6,1d ei Re c apito

per la copertura esterna. Accanto alla piramide erano costruiti templi funerari con lo scopo di pregare per il faraone e dove solo i sacerdoti potevano entrare.

A P P RO FO N D

IA MO

io fa moso rai un e dific e ov tr 5 14 a A pa gin ne al poic a d el m atto cn te la n co costr ui to a. sto d ella pietr

La piramide di Cheope a Giza.

R IS PO N DIA M

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se gna nte. propone l’in ti e ch z ui q Ris pondi al

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CLASSE 4

PLIFICA R E M E S E E R UME PE R RIAS S

SENSO RELIGIOSO CAPACITÀ DELL’UOMO PRIMITIVO DI FARSI

RELIGIONE NASCE LA SCRITTURA

LEGAME TRA L’UOMO E DIO

DOMANDE E TROVARE DELLE RISPOSTE

L’UOMO PRIMITIVO

MONOTEISTA

POLITEISTA

CREDERE

CREDERE

IN UN SOLO DIO

IN PIÙ DEI

SI PONE DOMANDE:

SUL SENSO DELLA VITA SUMERI, BABILONESI, SU CHI GUIDA TUTTO CIÒ

EBREI

EGIZI, GRECI, ROMANI…

CHE ACCADE IN NATURA SULLA VITA DOPO LA MORTE

TERRA DI CANAAN (PALESTINA) PERSONAGGI IMPORTANTI: ABRAMO, MOSÈ, GIOSUÈ… TRE RE PRINCIPALI: SAUL, DAVIDE, SALOMONE

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PE R RIAS S UME

CLASSE 4 a

R E E SE MP LIFICA R E

ANTICHI POPOLI POLITEISTI

SUMERI

• DOVE: IN MESOPOTAMIA, TERRA TRA DUE FIUMI. • LUOGO DI CULTO: ZIGGURAT. • DIVINITÀ ANTROPOMORFE: ENLIL, EA, ANU, ISHTAR, SIN…

EGIZI

• DOVE: IN EGITTO. • LUOGO DI CULTO: TEMPIO. • DIVINITÀ ANTROPOMORFE, ZOOMORFE E TERIOFORMI: RA, ISIDE, OSIRIDE, ANUBI, BASTET…

GRECI • DOVE: GRECIA • LUOGO DI CULTO: TEMPIO • DIVINITÀ ANTROPOMORFE: ZEUS, ATENA, APOLLO, POSEIDONE…

ROMANI • DOVE: ITALIA, ROMA • LUOGO DI CULTO: TEMPIO • DIVINITÀ ANTROPOMORFE: GIOVE, APOLLO, NETTUNO, VENERE…

21


a

CLASSE 4

ra nuova In una ter

LA STORIA DELLA SALVEZZA

Regno Regno di Giuda d’Israele

C O L L A B O R IA

Davide e Betsabea: tempo dei Re 1050-950 a.C.

o0

Debora tempo dei giudici 1200-1000 a.C.

nn

it a

d i G esù

a

d ella storia Le g gi il fiore za, nar rata d ella salvez lpar tendo da nella Bibbia, pri con l’aiu to le radici. Sco a te q uale id e d ell’inse gna n e g e nelle vari di Dio em er tapp e.

Do m in

i

e nier a r t s

c

n zio

N as

a

Divisione del regno 950 a.C.

MO

Tempo dei Profeti 950-63 a.C.

Giosué 1200 a.C.

Una storia avvincente.

Esodo 1250-1200 a.C.

o gitt . in E rei 0 a.C eb 5 Gli 0-12 175

Schiavi

Mosé 1250 a.C.

TEMPO DEI PATRIARCHI

Giacobbe 1750 a.C.

22

Abramo 1850 a.C.

Isacco 1800 a.C. Giuseppe 1700 a.C.


CLASSE 4 a

In una ter ra nuova

GIOSUÈ E LE MURA DI GERICO Mosè sapeva che non sarebbe stato lui a condurre gli ebrei in Canaan, la terra promessa, e per questo scelse e istruì il suo successore, Giosuè. Fu infatti questo condottiero a guidare alla conquista dei territori che, nel frattempo, erano stati occupati da altri popoli. Per prima cosa, Giosuè decise di inviare due esploratori nella città di Gerico, la prima che avrebbero trovato dopo aver attraversato il fiume Giordano, circondata da una cinta muraria di pietra. Quando essi rientrarono all’accampamento ebraico descrissero la città e si fecero dei particolari riti religiosi prima di iniziarne la conquista (vedi a pagina 145). In quell’occasione le acque del fiume Giordano miracolosamente si fermarono al passaggio dell’Arca dell’Alleanza che guidava la carovana. Arrivati alle mura della città, gli Israeliti ubbi-

Mosè guarda la terra di Canaan da lontano.

dirono agli ordini del Signore: i soldati fecero numerosi giri attorno le mura, poi fu la volta dei sacerdoti che suonarono sette trombe di corno d’ariete con l’Arca che li seguiva. Questo rituale fu ripetuto per ben sette giorni. L’ultimo giorno al suono delle trombe le mura della città crollarono.

C REIA MO

lla c ad uta l’epis o dio d e Ricostr uisci a gina 145. di Gerico a p

I suonatori delle trombe, dette “shofar”.

23


a

CLASSE 4

ra nuova In una ter

CANAAN DIVISA IN 12 TRIBÙ Canaan fu conquistata dagli

Le 12 tribù di Israele secondo la divisione del Libro di Giosuè

ebrei tranne che per il territorio in cui risiedevano i Filistei, lungo la costa del Mar Mediterraneo. Giosuè divise la Palestina a sorte fra le dodici tribù d’Israele. Radunò poi a Sichem le tribù e chiese loro di rinnovare l’alleanza con Dio. Durante

questa

assemblea

emerse che Israele era formato da tribù autonome con a capo, per ognuna, dei grandi condottieri carismatici, i giudici. Le loro vicende, che si svolsero dal 1250 a.C. al 1000 a. C., sono narrate nel libro della Bibbia che porta il loro nome.

GIUDICI: capi militari prescelti da Dio per liberare il popolo dall’oppressione dei nemici.

R IS PO N DIA M

O

? un ter ri torio on ha av uto n i v Le i d ù ib i la Perc hé la tr a nte e sc riv to d ell’inse gn iu l’a n co a Fa’ una ric erc risposta.

24

A P P RO FO N D

IA MO

ti dà gna nte ch e Ascolta l’inse o a zioni ri guard tu tte le inform no a hi ch e viveva i popoli a ntic no m e costr uiva Ca na a n e co le loro ci ttà.


Apriamo la

CLASSE 4 a

classe a tu

INCLUSIONE

tti!

CULTURALE

DEBORA: LA DONNA GIUDICE I

unificato, Dio li guidava per mezzo dei giudici che,

A

L’ARTE NS EGN

Prima che gli ebrei si organizzassero sotto un regno generalmente, erano dei maschi soprattutto per il compito militare che dovevano svolgere. Unica eccezione fu Debora, abile nel risolvere le questioni giudiziarie e ribelle verso i Cananei. È su ordine di Dio che convoca Barac, una delle guide israelite, per trasmettergli il messaggio divino su come sconfiggere l’esercito nemico del terribile generale Sisara sul monte Tabor. Barac acconsente all’obbedienza a condizione che Debora lo accompagni. Debora profetizza che l’onore di uccidere Sisara sarebbe andato ad una donna.

La Bibbia valorizza, secondo i cristiani, il ruolo della donna come collaboratrice nella salvezza operata da Dio per il suo popolo; ogni eroina biblica anticipa e valorizza, la donna delle donne, Maria, e il suo insostituibile compito nella storia della salvezza.

Debora, profetessa e giudice d’Israele.

R I F LET T IA M

O

se gna nte l’aiu to d ell’in n co a rc e ic R ne ch e rimminili o dier le fi gure fe nti. ch e impor ta coprono c ari

Maschi vs femmine.

LEG GIA MO

Maria, la Madre di Gesù.

n el a di Debora Le g gi la stori ver setti 4,1-5. d ei Giudici ai

libro

25


a

CLASSE 4

ra nuova In una ter

DAVIDE E BETSABEA Intorno al 1020 a.C. le tribù di Israele si trovarono in pericolo per la forte minaccia dei Filistei e sentirono così la necessità di unificare le loro forze con l’elezione di un’unica autorità che guidasse il popolo: il re.

A P P RO FO N D

IA MO

vid e e id e e Golia, Da v Da i d a ri o Ascolta la st il David ci con l’ar te is d n fo ro p p Gionata e a elo. di Mic hela n g

Dio invitò così il profeta Samuele, ultimo giudice in Israele, a consacrare come primo re Saul, appartenente alla tribù di Beniamino. Dopo Saul venne eletto Davide, figlio di Jesse della tribù di Giuda. Davide era un giovane “biondo, dagli occhi belli e di piacevole aspetto” (1 Sam 16,12).

alzatosi dal letto, si mise Un tardo pomeriggio Davide, lla reggia. Dall’alto a passeggiare sulla terrazza de donna che faceva il di quella terrazza egli vide una lla di aspetto. Davide bagno: la donna era molto be nna. Gli fu detto: mandò informarsi chi fosse la do glie di Uria l’hittita». «È Betsabea figlia di Eliam, mo (2 Sam 11,2-3)

GIO C H IA MO

e id enn i simboli ch co 7 14 a n gi Gioc a a pa o a nch e si riferiscon e ch e e id v tific a no Da a Gesù.

Z IA MO D R A M M A T IZ

sc ena un m ettendo in re o tt l’a re fa Prova a ab ea. Davide e Bets a tr to ta n ve dialo go in

26

Davide convoca a corte Betsabea.

Davide con un inganno riuscì a sposare Betsabea, sottraendola a suo marito e disobbedendo così alla Legge di Dio. In seguito al suo pentimento, Dio donò comunque alla coppia quattro figli, tra i quali il saggio Salomone che diventò suo successore e fu il costruttore del Tempio di Gerusalemme. La regalità di Davide anticipa e configura la regalità di Gesù, suo diretto futuro discendente.


CLASSE 4 a

In una ter ra nuova

DIVISIONE DEL REGNO E DOMINAZIONI STRANIERE Israele venne diviso in due regni alla morte di Salomone, conosciuto come un re saggio. Il figlio Roboamo ottenne il regno di Giuda o regno del Sud con capitale Gerusalemme, mentre Geroboamo, un funzionario del re, ottenne il regno di Israele o regno del Nord, con capitale Sichem. In questo periodo e in quelli successivi, Israele fu sottoposto agli attacchi e alle conquiste dei popoli vicini e lontani: • Assiri (722 a.C.); • Babilonesi (587 a.C.); • Persiani (539 a.C.); • Greci (333 a.C.); • Romani (63 a.C.). In queste occasioni il popolo subì deportazioni e la distruzione del tempio di Gerusalemme più volte. Dio tuttavia non abbandonò il suo popolo, anzi inviò ad esso numerosi profeti.

ISRAELE 933 a.C.

Mappa della suddivisione dei regni alla morte di Salomone.

Alla morte di Salomone

R I F LET T IA M

REGNO DI

REGNO DI

O

d ell’ine con l’aiu to ss a cl in ti cu em e, Rifletti e dis , nel suo insi ra b m se ti e m se gna nte: co ifficile? o, facile o d re b e lo o p o p la storia d el Perc hè?

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a

CLASSE 4

ra nuova In una ter

I PROFETI, UOMINI ISPIRATI DA DIO Durante il difficile periodo delle conquiste operarono i profeti, uomini con il compito di parlare a nome di Dio per annunciare la sua volontà, ravvivare la fede, rimproverare a volte il popolo, consolare nei momenti di grande difficoltà e, talora, “predire” il futuro, soprattutto con l’annuncio della venuta di un Salvatore che avrà il compito di portare pace e giustizia. Isaia, sacerdote della tribù di Levi, fu il primo dei cinque profeti maggiori, uno dei più importanti. Visse durante il regno di Giuda tra il 740 a.C. e il 700 a.C., in un periodo difficile nel quale gli ebrei erano sotto il dominio assiro. Le sue profezie erano di natura messianica e indicavano la volontà di Dio come unica via da seguire. In Isaia 28,14-16 si legge:

Profeta Isaia, Cappella Sistina Michelangelo.

Sion, una pietra scelta, “Ecco io pongo una pietra in fondata, un fondamento angolare, preziosa, saldamente n avrà fretta di fuggire”. solido; chi confiderà in essa no

Questa profezia si riferisce a PIETRA ANGOLARE: blocco squadrato, d’angolo, il più importante che sorregge tutto l’edificio. ORACOLO: profezia.

Gesù, al re di stirpe davidica, che diventa fondamento sicuro e in cui si adempiono le antiche promesse. Ezechiele fu un altro dei profeti maggiori, appartenente al gruppo dei sacerdoti, depor-

A P P RO FO N D

IA MO

148 trovi la Alla pa gina altro imstoria di un feta. por ta nte pro

28

tato a Babilonia nel 597. Nei suoi messaggi egli consolò non solo gli ebrei esiliati a Ba-

Profeta Ezechiele, Cappella Sistina, Michelangelo.

bilonia, ma pure quelli rimasti a Gerusalemme. Profetizzò non solo il ritorno in patria e la ricostruzione del tempio, ma anche una nuova alleanza che, secondo i cristiani, si realizzerà con Gesù.


PE R RIAS S UME

GLI EBREI, IL POPOLO ELETTO

CLASSE 4 a

R E E SE MP LIFICA R E

TUTTO HA INIZIO CON:

ABRAMO IL FONDATORE

MOSÈ LIBERA IL POPOLO DALLA SCHIAVITÙ E RICEVE I 10 COMANDAMENTI SUL MONTE SINAI.

LA PALESTINA VIENE DIVISA IN 12 TRIBÙ. ALLA GUIDA DEL POPOLO CI SONO I GIUDICI, CAPI MILITARI VALOROSI

DOPO I GIUDICI È IL TEMPO DEI RE: SAUL, DAVIDE E SALOMONE SONO I PIÙ IMPORTANTI.

12

CON LA MORTE DI SALOMONE IL REGNO VIENE DIVISO TRA I SUOI FIGLI: È IL PERIODO DEI PROFETI, DURANTE L’EPOCA DIFFICILE DELLE DOMINAZIONI STRANIERE.

ESSI RIMPROVERANO IL POPOLO, DANNO PAROLE DI SPERANZA E ANNUNCIANO LA NASCITA DEL MESSIA.

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a

CLASSE 4

a ntenu ta m a s s e m U n a p ro

QUANDO “QUALCUNO” PROMETTE... Ti è mai capitato che qualcuno ti facesse una promessa per te importante? Ebbene, le promesse creano sempre un clima di attesa e di speranza, proprio perché ciò che si desidera si avveri. Al tempo dell’imperatore Cesare Augusto, la dominazione romana in Palestina aveva acceso fortemente l’attesa del Messia, promesso da Dio attraverso i profeti. Ma come immaginavano gli ebrei questo grande Salvatore promesso?

Un grande re, come Davide, che guiderà il popolo con giustizia nella pace.

Un grande profeta, Un grande sacerdote, capace di offrire un sacrificio potente per

come Mosè, inviato da Dio a far rispettare la sua Legge.

la salvezza di Israele.

R IS PO N DIA M

O

una 151 e rifletti su Va’ a pa gina to. h e h ai ric ev u p ro m e s s a c

30

PROMESSA: impegno a realizzare qualcosa di importante per qualcuno. MESSIA: significa “unto con l’olio”, in greco tradotto con Cristos.


U n a p ro m es s

CLASSE 4 a

a m a nten u ta

LE PROMESSE MESSIANICHE BETLEMME: in ebraico significa “casa del pane”, cittadina della Palestina a 10 Km a sud di Gerusalemme. Qui sorge oggi la Basilica della Natività.

Nell’Antico Testamento Dio annuncia al popolo ebraico, attraverso la voce dei profeti, la venuta del Messia, il Salvatore di Israele, capace di ristabilire nel tempo una nuova Alleanza con gli uomini. Costui nascerà da una vergine e sarà chiamato “Emmanuele”, che significa “Dio con noi” (Is 7,14).

agli ebrei il Il profeta Michea (5,1) annuncia ssia: luogo nel quale nascerà il Me piccola da “E tu Betlemme di Efrata, così te uscirà essere tra i villaggi di Giuda, da il dominatoper me colui che dovrà essere dall’antichire in Israele, le sue origini sono tà, dai giorni più remoti”.

Il profeta Isaia (11,1-5) profetizza invece la stirpe da cui il Messia nascerà:

nco di “Un germoglio spunterà dal tro Iesse, su di lui si poserà lo Spirito del Signore; non giudicherà secondo le apparenze, la giustizia sarà fascia per i suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi”.

GIO C H IA MO

zioni ndo le is tr u Gioc a se gue di pa gina 152.

31


a

ti!

lasse a tut

c Apriamo la

URALE T L U C E N O I S INCLU

I

UN REGNO DI PIETRA

L’ARTE NS EGN

A

CLASSE 4

Daniele era uno dei profeti che visse durante il periodo dell’esilio babilonese. Egli intervenne per interpretare il sogno di re Nabucodonosor, che aveva messo a morte tutti i saggi del suo regno perché incapaci di capire una visione avuta che tanto lo tormentava. Solo Daniele, grazie a Dio, riuscì a comprendere cosa inquietava il re e a spiegarne il significato. Daniele illustrò il sogno al re:

co una statua, una sta«Tu stavi osservando, o re, ed ec endore, si ergeva davantua enorme, di straordinario spl ti a te con terribile aspetto. tto e le braccia d’argenAveva la testa d’oro puro, il pe , le gambe di ferro e i to, il ventre e le cosce di bronzo di creta. piedi in parte di ferro e in parte tra si staccò dal monpie Mentre stavi guardando, una , e andò a battere contro te, ma non per mano di uomo di ferro e di argilla, e li i piedi della statua, che erano frantumò. il ferro, l’argilla, il bronzo, Allora si frantumarono anche me la pula sulle aie d’el’argento e l’oro e divennero co lasciar traccia, mentre la state; il vento li portò via senza tua, divenne una granpietra, che aveva colpito la sta quella regione». de montagna che riempì tutta le) (Dal capitolo 2 del libro di Danie

Successivamente, ne diede spiegazione affermando che la pietra che aveva colpito la statua altro non era che un nuovo regno che non avrebbe mai avuto fine.

32

Profeta Daniele, Cappella Sistina, Michelangelo.

O R IS PO N DIA M

o si A q uale re gn ondo te il riferis c e s ec iele? profeta Da n

A P P RO FO N D

IA MO

rc a a piccoli Fa’ una ric e ff resco di gr uppi sull’a Es ponila . Mic hela n g elo alla cla ss e.


U n a p ro m es s

CLASSE 4 a

a m a nten u ta

NEL MONDO DEI VANGELI La storia di Gesù è raccontata nei Vangeli, prima fonte cristiana che descrive come le profezie narrate nell’Antico Testamento si realizzano. Infatti, gli evangelisti Matteo (1,1-16) e Luca (3,23-38), anche se in modo diverso, disegnano l’albero genealogico del Messia, il primo partendo da Abramo e, di padre in figlio, arrivando a Gesù; il secondo, di figlio in padre, da Gesù ad Adamo. Malgrado le differenze, entrambi vogliono evidenziare il legame che unisce Gesù al popolo ebraico e

VANGELO: documento cristiano che racconta la vita e le opere di Gesù. EVANGELISTI: gli autori dei vangeli, che sono quattro. GENEALOGICO: da “genealogia”, ossia la scienza che si occupa di ricostruire i legami di parentela di una o più famiglie.

la sua discendenza regale.

GESÙ BAMBINO

MARIA

GIUSEPPE

RE DAVIDE

Nel mondo dei Vangeli.

ABRAMO

ADAMO ED EVA

GIO C H IA MO

q uadri i prin Dise gna nei ri na g gi ch e co cipali p er so lb ero g enestituis cono l’a o sù, se guend alo gico di Ge i. le indic a zion

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a

CLASSE 4

a ntenu ta m a s s e m U n a p ro

IL NATALE NELLA STORIA La tradizione cristiana cattolica che

A

I

L’ARTE NS EGN

segue il calendario gregoriano festeggia Natale il 25 dicembre, mentre coloro che seguono il calendario giuliano la collocano il 6 o 7 gennaio. Secondo i Vangeli di Luca e Matteo, Gesù nasce a Betlemme in una grotta. Tuttavia, la data non è citata, anzi, le sue origini storiche trovano spiegazione in più ipotesi. La più significativa si rifà alla “sostituzione” della festa pagana del “Natalis Solis Invicti” (nascita del Sole non-vinto, cioè invincibile). I romani, infatti, dopo la festa dei Saturnali (dal 17 al 24 dicembre) festeggiavano la festa del Sol Invictus il 25 dicembre, Sole che con la sua luce vince il buio dei giorni del solstizio d’inverno. Con l’imperatore Teodosio scompare questo culto del Sole, lasciando poco a poco il posto al Natale di Gesù.

Le feste della Luce. Giorgione, Adorazione dei pastori, Washington.

C O L L A B O R IA

MO

et con i rc a in inter n Fa’ una ric e ari greni sui c alend tuoi compa g ulia no. goria no e gi

34

DISEG N IA MO

fo glio liz zare su un Prova a re a d e dic ata ra pittoric a e p o a tu a n u d ei adora zione al tem a d ell’ pa stori.


U n a p ro m es s

CLASSE 4 a

a m a nten u ta

LE FONTI STORICHE Come per ogni personaggio del passato, la storia di Gesù è testimoniata da fonti storiche ben precise. Si possono suddividere questi documenti in due gruppi principali: fonti cristiane e non cristiane.

FONTI STORICHE

Cristiane

Non Cristiane

VANGELI

ANTICHITÀ GIUDAICHE DI GIUSEPPE FLAVIO

NUOVO TESTAMENTO

ANNALI DI TACITO

H LETTERA DI TRAIANO A PLINIO IL GIOVANE

VANGELI APOCRIFI

IA MO A P P RO FO N D

LIM q ualgna nte sulla se n l’i n co a Ric erc ne. nti non cris tia cuna d elle fo

SC R I V IA MO

lle si ric ava da gina 156 cosa a p a ri p o Sc . fonti su Gesù

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a

CLASSE 4

PLIFICA R E M E S E E R UME PE R RIAS S

IL PROFETA È COLUI CHE PARLA A NOME DI DIO

DOVE

QUANDO

DURANTE LE DOMINAZIONI STRANIERE. UN GERMOGLIO SPUNTERÀ DAL

CHE RUOLO HA

TRONCO DI IESSE (ISAIA 11,1)

ANNUNCIA LA VENUTA

UN SAGGIO CHE REGNERÀ

DI UN MESSIA.

CON GIUSTIZIA.

HA PAROLE DI RIMPROVERO VERSO L’INGIUSTIZIA.

UN SACERDOTE CHE OFFRIRÀ TUTTO SE STESSO.

NEI MOMENTI

UN PROFETA CHE PARLERÀ

DIFFICILI RICORDA

CON SAGGEZZA.

L’AMORE DI DIO VERSO IL SUO POPOLO.

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CHI È


CLASSE

4 Gesù nella s ua ter ra

a

EMOZIONI PER ESSERE UMANI Tutti noi di fronte alle grandi emozioni che proviamo ci sentiamo profondamente umani.

Con l’emozionometro.

SONO

SONO

SONO

QUANDO

QUANDO

QUANDO

SONO

SONO

SONO

QUANDO

QUANDO

QUANDO

SC R I V IA MO

ne, sc rivine una emozio sc a ci i sc o n Rico ai provata. a q ua ndo l’h g ie sp e e m il no

Z IA MO D R A M M A T IZ

le i compa gni avanti ai tuo d re a ul m si a. Prova a q uesta pa gin i presenti in n io ss re sp e divers e

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a

CLASSE 4

ua ter ra s a ll e n ù Ges

L’UOMO DELLE PARABOLE Dalle fonti bibliche si ricava che Gesù ha provato le emozioni di tutti noi (piange, si stanca, ha paura, è felice con gli amici…). Visse in Palestina, vestendo secondo le usanze del tempo, insegnò per le strade mediante numerose parabole, ma parlava con l’autorità di un vero maestro: era il rabbi della Galilea. Sono numerose le parabole che definiscono il Regno di Dio come un dono prezioso che por-

PARABOLA: dal greco parabolé, che significa “similitudine, esempio”; si tratta di un racconto che utilizza immagini della cultura del tempo per esprimere un importante insegnamento. RABBI: deriva dall’ebraico e significa “maestro”; indica un esperto della Legge.

ta frutto abbondante. Gesù portò un giorno ai suoi discepoli questo esempio:

tesoro nascosto nel campo, «Il regno dei cieli è simile a un e; poi va pieno di gioia, venun uomo lo trova e lo nascond el campo» (Matteo 13,44). de tutti i suoi averi e compra qu

Qual è il tesoro più prezioso secondo te? La ricchezza, la bellezza, l’ammirazione, l’essere famosi sono delle realtà interessanti, ma i cristiani ritengono che non sono queste a rendere veramente felici: amare ed essere amati dona una gioia grande che nessuna moneta o diamante può dare. A

I

L’ARTE NS EGN

Nel Seminatore al tramonto di Van Gogh, raffigurazione di una parabola sul Regno, notiamo un capovolgimento del colore: il cielo in genere azzurro-blu è giallo, il campo coltivato a grano è giallo qui è blu. Questa trasformazione indica che quando Gesù si è fatto uomo (rappresentato dal seminatore) ha portato il cielo in terra e viceversa. L’uomo-Gesù racchiude in sé la natura “divina” e quella “umana”, di cui si prende cura.

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CLASSE

4 Gesù nella s ua ter ra

a

L’UOMO DEI MIRACOLI Gesù non è solo un semplice uomo onesto, saggio e buono, ma dimostra di possedere tutta la potenza e l’autorità divina attraverso i miracoli. Egli compie azioni meravigliose per aiutare le persone e per sottolineare che lui è il Figlio di Dio venuto per salvare l’umanità.

MIRACOLO: segno potente e prodigioso che desta meraviglia.

Gesù si trovava un giorno a Cafarnao, presso una casa. C’era così tanta gente ad ascoltarlo che alcuni gli calarono davanti un paralitico scoperchiando il tetto.

paralitico: Gesù, vista la loro fede, disse al ccati». «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi pe pensavano e ch Seduti là erano alcuni scribi i peccati se in cuor loro: Chi può rimettere non Dio solo?». pensieri e Ma Gesù indovinò subito i loro i vostri cuodisse: «Perché pensate così ne al paralitico: ri? Che cosa è più facile; dire dire: Alzati, Ti sono rimessi i tuoi peccati, o ina? Ora perprendi il tuo lettuccio e camm omo ha il potere sulla terra ché sappiate che il Figlio dell’u : Alzati, prendi il tuo lettuccio di rimettere i peccati, ti ordino ) e va’ a casa tua». (Marco 2,1-12

Gesù guarisce il paralitico per insegnare alla gente del tempo che le malattie fisiche non sono castighi di Dio, come si pensava e, per far capire che a queste persone Dio è vicino con il perdono, dice “ti sono rimessi i tuoi peccati”. Il volto amorevole di Dio che si mostra in Gesù è molto diverso dal volto severo del Dio rivelato dagli scribi o maestri della Legge del tempo.

A P P RO FO N D

Guarigione del paralitico di Cafarnao, Sant’Appollinare Nuovo, Ravenna.

IA MO

arla d el nte ch e ti p a n g se n l’i Ascolta di Gesù. ia” al tempo tt la a “m i d conc etto

C REIA MO

lo con i o d el miraco ic sa o m il i Costr uisc oi svolgi se gna nte, p in ll’ a d ti a d m ateriali pa gina 157. le attività di

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a

CLASSE 4

ua ter ra s a ll e n ù Ges

GESÙ SOSTIENE LA VITA lla Giunsero alla casa del capo de e o ust sinagoga e Gesù vide tramb e. gente che piangeva e urlava fort e itat ag vi Entrato, disse loro: «Perché more piangete? La bambina non è Ma o. ta, ma dorme». E lo deridevan n sé egli, cacciati tutti fuori, prese co ina mb il padre e la madre della ba rò e quelli che erano con lui ed ent dove era la bambina. e le Prese la mano della bambina a: ific disse: «Talità kum», che sign ito «Fanciulla, io ti dico: alzati!». E sub va; la fanciulla si alzò e cammina no aveva infatti dodici anni. Essi furo presi da grande stupore.

Domenico Morelli, Risurrezione della figlia di Giairo, collezione privata.

GIO C H IA MO

i ercor si fatt Gioc a con i p n i m ateriali da Giairo co se gna nte. ch e ti dà l’in

(Marco 5, 21-43)

Con questo miracolo Gesù capovolge la logica umana, che ad esempio dice: “a tutto c’è rimedio, fuorché alla morte”. Per Gesù la morte è solo un sonno, dal quale risvegliarsi grazie alla potenza di Dio. Questo miracolo è anche un anticipo della risurrezione di Gesù: Dio Padre ha potere su tutto, anche sulla vita e sulla morte.

DISEG N IA MO

era del pittore Oss erva l’op iterpreta il m Morelli e rein tuo dis e gno. racolo con un

Così i cristiani durante la celebrazione della Santa Messa ricordano i defunti come “coloro che si sono addormentati

nella fede del Signore” e che sono in attesa della risurrezione.

A P P RO FO N D

IA MO

”. Era il “Dio risuscita o ” a in m illu “Dio to da tu tti. iro” si gnific a gio conosciu g a Il nom e “Gia n so r e p di un na go ga, q uin c apo d ella si

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CLASSE

4 Gesù nella s ua ter ra

a

GESÙ NELLA SUA TERRA Il paese in cui Gesù nasce è la Palestina, una piccola striscia di terra che si affaccia sul Mar Mediterraneo. All’epoca di Gesù questo territorio era stato conquistato dall’Impero Romano, il cui imperatore Augusto si faceva aiutare dai re del luogo per governarla, con la presenza di un governatore romano. Quest’ultimo aveva il compito di comandare l’esercito, riscuotere le tasse ed esercitare il potere di condannare a morte coloro che avevano commesso gravi reati. Il re di quest’epoca è Erode il Grande. Le principali regioni della Palestina erano tre e cioè: • la GALILEA a nord, zona collinare e con pianure fertili, abitata da popolazioni diverse; qui Gesù visse fino all’età di circa 30 anni; • la SAMARIA al centro, un altopiano con valli coltivate e abitate anche dai samaritani, disprezzati dagli altri perché si erano costruiti un tempio sul monte Garizim in netto contrasto religioso con quello di Gerusalemme; • a GIUDEA a sud, zona montagnosa, dove a Betlemme nacque Gesù e morì a Gerusalemme, la città del Tempio, centro della vita religiosa degli ebrei.

Paesaggi palestinesi.

GIO C H IA MO

lestigioni d ella Pa Colora le re ala le g enda (G na secondo llo; Sa m aria: gia lile a: ross o; i a r ro) Va’ po Giud e a: a z zu pa gina 158.

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a

CLASSE 4

ua ter ra s a ll e n ù Ges

LA PALESTINA AL TEMPO DI GESÙ forti piogge invernali

forti piogge primaverili

La terra di Gesù presentava, come oggi, un clima con due stagioni principali: • l’inverno, piovoso e freddo, tra novembre e

inizia la stagione secca

marzo; • l’estate, calda e secca, tra aprile e ottobre. Con la conquista della Palestina i Romani contribuirono alla costruzione di un’importante rete di vie di comunicazione, concessero la libertà di religione alla popolazione locale ebrai-

ca, che doveva tuttavia pagare forti tributi per caldissimo

prime pioggie autunnali

finanziare le spese dell’Impero e i privilegi dell’imperatore.

La popolazione era per lo più formata da tre grandi gruppi: • l’aristocrazia, cioè i nobili; • una classe media con commercianti e artigiani; • numerosi poveri e ammalati, considerati castigati da Dio, vivevano ai margini della società. La lingua parlata era soprattutto l’aramaico, mentre l’ebraico veniva utilizzato nelle cerimonie liturgiche.

A P P RO FO N D

IA MO

o i lane q uali son gi a m im ll’ e n Scopri la pote diffusi tra n e rm o gi g a vori m na 159. a’ poi a pa gi pola zione. V

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SC R I V IA MO

revee d elenc a b lto a in e n m a gi Oss erva l’im in Palestina: otti coltivati m ente i pro d


CLASSE

4 Gesù nella s ua ter ra

a

GRUPPI RELIGIOSI E POLITICI DEL TEMPO La religione ebraica era ed è monoteista ma, all’epoca di Gesù, i variegati gruppi esistenti la praticavano con interpretazioni diverse.

GRUPPI RELIGIOSI E POLITICI FARISEI

SADDUCEI

Appartenevano alla classe dei commercianti, artigiani e contadini. Erano ebrei osservanti della Legge, soprattutto della Torah.

Gruppo formato da ricche famiglie patrizie e di sacerdoti. Interpretavano la Legge alla lettera. Tra loro veniva scelto il Sommo Sacerdote. Collaboravano con i romani.

I SAMARITAN Abitanti della Samaria. Erano malvisti perché non avevano mantenuto l’unità del culto, costruendo un nuovo tempio sul monte Garizim, in Samaria.

C O L L A B O R IA

MO

ZELOTI Gruppo politico fortemente contro il dominio romano. Desideravano cacciarlo con l’uso della lotta armata.

SCRIBI Erano coloro che interpretavano le Sacre Scritture, detti dottori della Legge. Molti di loro erano Farisei.

SACERDOTI Coloro che, suddivisi in diversi gruppi, guidavano le celebrazioni sacre al Tempio.

I

PUBBLICAN

Erano gli esattori delle tasse, sfruttavano la popolazione e per questo erano odiati.

averla appa e, dopo Oss erva la m e. ntala in cla ss letta, comm e

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a

CLASSE 4

ti!

lasse a tut

c Apriamo la

URALE T L U C E N O I S INCLU

LE PIETRE DELLA STORIA: LA CASA SULLA ROCCIA i In quel tempo Gesù disse ai suo discepoli: «Chiunque ascolta in queste mie parole e le mette pratica, sarà simile ad un uomo saggio, che ha costruito la sua gcasa sulla roccia. Cadde la pio o on gia, strariparono i fiumi, soffiar i venti e si abbatterono su quella rcasa, ma essa non cadde, pe ché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie , parole e non le mette in pratica sarà simile ad un uomo stolto, a che ha costruito la sua casa sull sabbia. oi Cadde la pioggia, strariparon tba fiumi, soffiarono i venti e si ab terono su quella casa, ed essa e» cadde e la sua rovina fu grand (Matteo 7,24-27)

Per i cristiani la roccia su cui fondare la vita è la parola di Gesù ed il suo esempio. San Pietro parla ai suoi fedeli di “una pietra viva rigettata

dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio” (1 Pietro 2,4). Pioggia di sconforto, di dolore, fiumi ingrossati di violenza e di guerra, venti impetuosi di egoismo si abbattono sulla vita di ogni uomo, ma chi ha scelto di seguire la strada di Gesù supererà ogni prova. Questa la fede dei cristiani.

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C REIA MO

sa sulla str uisci la c a A pa g. 160 co sicure. n g elo… c a se roccia EdilVa


PE R RIAS S UME

CLASSE 4 a

R E E SE MP LIFICA R E

VITA IN PALESTINA AL TEMPO DI GESÙ

PALESTINA: PICCOLA TERRA, PROVINCIA ROMANA, BAGNATA DAL MAR MEDITERRANEO E DAL MAR MORTO, ATTRAVERSATA DAL FIUME GIORDANO. CITTÀ IMPORTANTI: BETLEMME, NAZARET, GERUSALEMME. GESÙ NASCE A BETLEMME QUALCHE ANNO PRIMA DELL’ANNO 0. TUTTA LA SUA VITA È RACCONTATA NEI VANGELI.

GRUPPI SOCIALI E POLITICI: PUBBLICANI, CONTADINI, PESCATORI, COMMERCIANTI, PASTORI, AMMALATI, ZELOTI, SADDUCEI, SCRIBI, FARISEI, SAMARITANI.

ALCUNI DI LORO

VANGELO SIGNIFICA “BUONA NOTIZIA”. SONO

ACCETTANO GESÙ, ALTRI

QUATTRO E SONO STATI TRAMANDATI PRIMA A

LO RIFIUTANO.

VOCE E POI PER ISCRITTO. IN ESSI CI SONO

PARABOLE

MIRACOLI

STORIE RACCONTATE

FATTI STRAORDINARI

DA GESÙ PER

CHE NON SI POSSONO

INSEGNARE.

SPIEGARE.

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a

CLASSE 4

ti!

lasse a tut

c Apriamo la

URALE T L U C E N O I S INCLU

IL PICCOLO PRINCIPE In quel momento apparve la volpe. «Buon giorno», disse la volpe. «Buon giorno», rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. «Sono qui, - disse la voce - sotto al melo…». «Chi sei? - domandò il piccolo principe - Sei molto carino…». «Sono la volpe», disse la volpe. «Vieni a giocare con me, - le propose il piccolo principe - sono così triste…». «Non posso giocare con te», disse la volpe, «non sono addomesticata». «Ah! Scusa», fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: «Che cosa vuol dire addomesticare?». «Non sei di queste parti, tu, - disse la volpe - che cosa cerchi?». «Cerco gli uomini. - disse il piccolo principe - Che cosa vuol dire addomesticare?». «Gli uomini - disse la volpe, - hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso! Allevano anche delle galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?». «No, - disse il piccolo principe. - cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?». «È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”…». «Creare dei legami?». «Certo», disse la volpe. «Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al monLe Regole dell’Amicizia.

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do…». […]


Apriamo la

CLASSE 4 a

classe a tu

INCLUSIONE

tti!

CULTURALE

E ritornò dalla volpe. «Addio», disse. «Addio», disse la volpe. «Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. «L’essenziale è invisibile agli occhi», ripeté il piccolo principe, per ricordarselo. «È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante». «È il tempo che ho perduto per la mia rosa…», sussurrò il piccolo principe per ricordarselo. «Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…». «Io sono responsabile della mia rosa…», ripeté il piccolo principe per ricordarselo.

O R IS PO N DIA M

bra no, Le g gi tu tto il ui e una par te q ata u na co ns e gn te, dall’ins e gna n alle poi ris pondi dom a nd e.

(Da Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry)

1) Chi incontra il piccolo principe?

2) Cosa gli chiede?

3) Cosa vuol dire addomesticare?

4) In quale modo il piccolo principe addomestica la volpe?

5) Quale legame si instaura tra i due personaggi?

6) Quale segreto svela la volpe al piccolo principe? Spiega con parole tue il suo significato.

7) Conosci qualcuno che per amore degli altri ha donato la sua vita?

Z IA MO D R A M M A T IZ

o n a nd o a ttore imp ers l’a re fa a Prova colo prinmpa gni il pic co i o tu i n co turno e la rosa. cip e, la volp e

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a

CLASSE 4

e d elle fes t La fes ta

LA FESTA DELLE FESTE C O L L A B O R IA

La Pasqua cristiana è la festività più importante del Cristianesimo. La sua data varia di anno in anno in quanto cade la domenica successiva al plenilunio di primavera. È preceduta da un periodo di preparazione di circa 40 giorni chiamato Quaresima, che inizia con il Mercoledì delle Ceneri e si conclude con la Settimana Santa. Questa settimana ha inizio con la Domenica delle Palme,

MO

c erc a sulle Fate una ri ree raffiguop ere sculto ione di Gesù ra nti la pa ss i i Mo d ena. Po nel Duomo d gnific ato d el ric erc ate il si nilunio”. termine “ple

in cui i cristiani ricordano l’entrata di Gesù a Gerusalemme, accolto con rami di ulivo come un re. Il Cristianesimo, difatti, riprende i concetti fondanti della Pa-

R IS PO N DIA M

O

i suscita Ch e emozion p era? in te q uest’o

squa ebraica e li carica di significativi nuovi.

GIOVEDÌ SANTO Gesù, come tutti gli ebrei, si trova a festeggiare la Pasqua ebraica nel cosiddetto Cenacolo a Gerusalemme e, durante quella sua Ultima Cena, dona il suo corpo e il suo sangue. Leonardo da Vinci, Ultima Cena, Milano.

Il pane spezzato e il vino offerto, accompagnati dalle sue parole, diventano l’offerta di se stesso per dar vita alla nuova ed eterna alleanza tra Dio e l’intera umanità. L’altro grande gesto compiuto da Gesù durante l’Ultima Cena è la lavanda dei piedi agli apostoli, gesto col quale mostra che l’amore è servizio e umiltà.

SC R I V IA MO

Lavanda dei piedi, Duomo di Modena.

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c endo in q ue e Gesù sta fa ch ò ci i v ri sc De ultore a. sta op era sc ua ebraic a. ic ato di Pa sq if n g si il i v ri Sc


CLASSE 4 a

La fes ta d elle fes t e

(Rielaborato dai Vangeli)

A

I

ici apostoli, Gesù si recò Dopo aver cenato con i suoi am gare. Qui Gesù manicon loro nell’orto degli ulivi a pre stava per accadere… festò la sua paura per ciò che con un semplice bacio lo Ed ecco giungere Giuda che romani…. consegnò nelle mani dei soldati edrio, il tribunale ebraico Fu subito portato davanti al Sin uto dal Sommo Sacerformato da 71 membri e presied lpevole in materia religiodote, da cui fu riconosciuto co essere il “Figlio di Dio”. sa, poiché aveva affermato di ano, presieduto dal Fu quindi inviato al tribunale rom Ponzio Pilato. governatore che all’epoca era pur non trovando nessuna Costui condusse il processo e, litica lo condannò dopo colpa, per sola convenienza po allora fu consegnato ai aver interpellato la folla. Gesù condussero al Golgota, soldati che lo flagellarono e lo cifisso. fuori Gerusalemme, dove fu cro

L’ARTE NS EGN

Giotto, Il bacio di Giuda, Padova.

Z IA MO Z I T A M M A R D

fatti re in sc ena i Prova a m ette i. orto de gli uliv accaduti nell’

SC R I V IA MO

A

L’ARTE NS EGN

I

rati da Giotsona g gi illust r e p i e d lti Desc rivi i vo rovi q ua ndo ozioni ch e p m e le o d n to, a naliz za into. oss ervi il dip

VENERDÌ SANTO Secondo quanto testimoniano i Vangeli, Gesù morì verso le tre del pomeriggio e in quello stesso istante si compirono segni prodigiosi: il cielo si fece buio, si verificò un terremoto e il velo del Tempio si squarciò.

R IS PO N DIA M

O

omina no Quali colori d i Va n Go gh? nel dipinto d

Vincent Van Gogh, La pietà, Amsterdam.

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a

CLASSE 4

e d elle fes t La fes ta

Una ricostruzione del sepolcro di Gesù, formato d’Arimatea, Nei Vangeli si narra di Giuseppe di due camere interne, la prima più piccola, l Sinedrio che, ricco e autorevole membro de la seconda con la tomba vera e propria. ese il suo divenuto discepolo di Gesù, chi corpo a Pilato per la sepoltura. e averlo Dopo averlo calato dalla croce in una se po avvolto in un lenzuolo, lo de , cia tomba nuova scavata nella roc pietra chiudendola con una grande rotonda. e era Questo sepolcro probabilment sso stato fatto inizialmente per lo ste sù. Ge r pe to Giuseppe, ma poi usa olcro Alcune donne si recarono al sep tare con profumi e aromi per comple to. la sepoltura, ma lo trovarono vuo he gli anc o Successivamente, accorser no aro apostoli Pietro e Giovanni, lo trov quanto era vuoto e non riuscirono a capire nde emozione, ma allo successo: li dominava una gra to così straordinario. Non erano stesso tempo timore, per un fat morire. Gesù aveva detto loro prima di ancora pronti a capire quanto

(Rielaborato dai Vangeli)

SC R I V IA MO

na g gi sc rivi i p er so Nomina e d e

el raffigurati n

dipinto.

A P P RO FO N D

IA MO

nte na l’inse gna e ti conse g ch li a ri te a r reTra i m into sulla risu ip d so o m fa altro troverai un . zione di Gesù

Raffaello, Risurrezione di Cristo, San Paolo del Brasile.

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GIO C H IA MO

sta ttività propo Gioc a con l’a 162. alla pa gina


CLASSE 4 a

La fes ta d elle fes t e

LE PIETRE DELLA STORIA: TU SEI PIETRO - LA CHIESA SULLA ROCCIA sarea di FilipGesù, giunto nella regione di Ce «La gente, chi po, domandò ai suoi discepoli: ». dice che sia il Figlio dell’uomo? ni il Battista, Risposero: «Alcuni dicono Giovan uno dei profeti». altri Elia, altri Geremia o qualc e io sia?». RispoDisse loro: «Ma voi, chi dite ch , il Figlio del Dio se Simon Pietro: «Tu sei il Cristo vivente». Simone, figlio di E Gesù gli disse: «Beato sei tu, gue te lo hanGiona, perché né carne né san e è nei cieli. E io no rivelato, ma il Padre mio ch a pietra edia te dico: tu sei Pietro e su quest ze degli inferi ficherò la mia Chiesa e le poten te darò le chiavi non prevarranno su di essa. A e legherai sulla del regno dei cieli: tutto ciò ch to ciò che scioterra sarà legato nei cieli, e tut i cieli». glierai sulla terra sarà sciolto ne

Nicholas Poussin, Cristo consegna le chiavi a Pietro, Edimburgo.

(Matteo 16,13-19)

Fin dall’inizio della sua missione, Gesù ha scelto do-

Fa’ una ricerca sul significato delle seguenti parole: PAPA – VESCOVO LAICO – RELIGIOSO – PRETE

dici apostoli per continuare la sua opera. Ma uno di loro doveva essere la prima pietra viva di fondamento: l’apostolo Simone-Pietro. Pietro viene scelto non per le caratteristiche esteriori (fortezza, bella presenza, ricchezza), ma per una dote che gli è stata data da Dio Padre stesso: la fede (“né carne, né sangue te lo hanno rivelato ma il Padre mio”). Pietro diviene dunque il primo tra gli Apostoli come prima pietra, primo Papa e vescovo di Roma. Anche i suoi successori cambieranno nome una volta eletti. I vescovi, invece, saranno i successori degli Apostoli.

I successori di Pietro.

A P P RO FO N D

IA MO

ci sono d ella Chi esa a ri o st lla e N a solipi, piccole m Pa lti o m ti a st dato in e ha n no gui ch e, tr ie p e d i Dio. ile il Popolo d mo do mira b ra ndi a su alcune g rc e c ri a un ’ Fa i. fi gure di Pap

51


a

CLASSE 4

PLIFICA R E M E S E E R UME PE R RIAS S

GESÙ È VERO… …UOMO

…DIO

VISSUTO IN PALESTINA ALL’ETÀ

DICHIARA DI ESSERE IL FIGLIO DI

DI CIRCA 30 ANNI, INIZIA LA SUA

DIO E COME TALE COMPIE AZIONI

MISSIONE COME MAESTRO.

STRAORDINARIE (MIRACOLI).

PARLAVA AL POPOLO IN PARABOLE PER SPIEGARE CON PAROLE SEMPLICI CONCETTI DIFFICILI.

I MIRACOLI SONO I SEGNI DELLA VENUTA DEL REGNO DI DIO E DELLA DIVINITÀ DI CRISTO.

CON IL MIRACOLO DELLA RISURREZIONE DI LAZZARO GESÙ ANTICIPA LA SUA RISURREZIONE NELLA PASQUA CRISTIANA.

VIENE ARRESTATO NELL’ORTO

CENA PER L’ULTIMA

SUBISCE LA

DEGLI ULIVI, FATTO CHE

VOLTA CON I SUOI

CROCIFISSIONE

DÀ INIZIO AL SUO PROCESSO

AMICI APOSTOLI

E VIENE SEPOLTO

DA PARTE DEGLI EBREI

NEL CENACOLO.

IN UN SEPOLCRO.

E DEI ROMANI.

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CLASSE QUINTA Unità 1: In cammino nel tempo In viaggio col pellegrino di Vallombrosa 54 Pellegrini a Gerusalemme 55 Il dono dello Spirito Santo 56 La via scelta dalla comunità di Gerusalemme 57 La via del Cristianesimo 58 La via di Pietro 59 La via della misericordia con Papa Francesco INCLUSIONE CULTURALE 60 Sulla via di Damasco: la conversione di Paolo 61 I viaggi dell’apostolo delle genti 62 Per riassumere e semplificare 63

Unità 2: Difficoltà di un viaggio Le difficoltà di un viaggio 64 Cristiani in difficoltà a Gerusalemme 65 Cristiani in difficoltà a Roma 66 Le emozioni della paura INCLUSIONE CULTURALE 67 Le emozioni dell’amore INCLUSIONE CULTURALE 68 Le grandi persecuzioni 69 Il martirio dei cristiani 70 Il viaggio dei martiri 71 L’arte nelle catacombe 72 Viaggio verso la libertà 73 Il pellegrinaggio di Sant’Elena 74 Per riassumere e semplificare 75 Alla scoperta dell’architettura delle chiese 76

Unità 3: Le vie del cambiamento La Chiesa in cammino

79

La strada dei monaci eremiti 80 La strada dei monaci cenobiti 81 La strada di Cirillo e Metodio 82 Un giorno in monastero 83 Il monastero nelle altre religioni INCLUSIONE CULTURALE 84 Per riassumere e semplificare 85 La via degli ordini religiosi 86 La via delle riforme 87 Benedetto XVI, il Papa come un nonno 88

Unità 4: Agli incroci della vita Strade che si separano 89 Lo scisma d’Oriente: 90 Lo scisma ad Occidente. 91 La Chiesa anglicana 92 Per riassumere e semplificare 93 La via dei grandi Concili 96 Il movimento ecumenico 97 Tradizioni di Pasqua interconfessionali INCLUSIONE CULTURALE 98 Viaggio nelle tradizioni natalizie INCLUSIONE CULTURALE 100

Unità 5: Sulle strade del mondo Il pellegrino nelle varie religioni 101 La via della religione cristiana 102 la via della religione ebraica 104 La giornata della memoria INCLUSIONE CULTURALE 106 La via della religione islamica 108 La via della religione buddhista 110 La via della religione induista 112 La via di altre religioni e movimenti 114 La via del dialogo 115 Per riassumere e semplificare 116


a

CLASSE 5

nel tempo o in m m a In c

IN VIAGGIO CON IL PELLEGRINO DI VALLOMBROSA Cari amici, sono Corrado di Vallombrosa, località presso Firenze; sono vissuto tra il 1000 e 1050 d.C. Oggi voglio raccontarvi la mia vita di pellegrino.

Avete mai fatto un viaggio con la vostra famiglia? Ebbene, quando ci si mette in viaggio si fa fatica e non si vede l’ora di arrivare ma, quando si arriva, si viene ricompensati dalla gioia del nuovo ambiente. Nel Medioevo mettersi in cammino per una meta santa era considerato un voto, una promessa fatta per ottenere il perdono dei peccati, una particolare grazia o, ancora, come pratica di devozione. Le tre principali mete sacre del pellegrino furono Gerusalemme, Roma e Santiago de Compostela.

Itinerari del territorio. Questo è il look che aveva un pellegrino del mio tempo: bastone, bisaccia, abiti semplici e cappello a larghe falde o cappuccio. Ora partiremo per Gerusalemme, la città santa dove Gesù è morto e risorto e dove è iniziata la vita della prima comunità cristiana.

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A P P RO FO N D

IA MO

i 166 trovera Alla pa gina a zioni altre inform tem a d el p ele attività sul le grina g gio.


CLASS

E5 In c a mmin o nel tem po a

PELLEGRINI A GERUSALEMME PER LA PENTECOSTE EBRAICA Il calendario ebraico è sia lunare che solare e ha 12 o 13 mesi fatti di 29 o 30 giorni. In esso si susseguono diverse festività tutte legate alle stagioni. Una di queste, strettamente correlata alla Pasqua ebraica, è la Pentecoste, che si festeggia 50 giorni dopo la Pasqua. Questa ricorrenza, detta in ebraico Shavuot, nasce inizialmente come festa agricola di ringraziamento del raccolto del frumento per diventare, successivamente, occasione del ricordo del dono della Legge ricevuta da Mosè sul monte Sinai. È una delle feste del pellegrinaggio, in quanto gli ebrei sono invitati ad anda-

Un antico calendario ebraico.

re a Gerusalemme. È mentre gli apostoli si trovavano con Maria a Gerusalemme nel Cenacolo, proprio a festeggiare Shavuot, che accadde un fatto straordinario: Gesù donò loro lo Spirito Santo. i stava per finire, si trovavano tutt Mentre il giorno di Pentecoste rombo, ne all’improvviso dal cielo un insieme nello stesso luogo. Ven sa gagliardo, e riempì tutta la ca come di vento che si abbatte dove si trovavano. fuoco che si dividevano e si Apparvero loro lingue come di Santo ed essi furono tutti pieni di Spirito posarono su ciascuno di loro; il loro va da e lingue come lo Spirito e cominciarono a parlare in altr potere d’esprimersi. me Giudei osservanti di ogni Si trovavano allora in Gerusalem unò e uto quel fragore, la folla si rad nazione che è sotto il cielo. Ven lingua. pria no li sentiva parlare la pro rimase sbigottita perché ciascu

IA M A P P RO FO N D

O

ttoline a i li A postoli, so g e d ti At li g e nto d 9. Le g gi il racco ’ a pa gina 16 Sa nto, poi va ito ir Sp llo e simboli d

PASQUA: significa passaggio. PENTECOSTE: il termine significa “50 giorni dopo Pasqua”. PELLEGRINAGGIO: dal latino peregrinus, cioè straniero, colui che si mette in viaggio come straniero verso mete sacre.

C REIA MO

oi comCre a con i tu alendario pa gni un c ali feste d elle princip ebraic he.

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a

CLASSE 5

nel tempo o in m m a In c

IL DONO DELLO SPIRITO SANTO Lo Spirito Santo ricevuto dagli apostoli dona loro la forza e il coraggio di annunciare la risurrezione di Gesù nel mondo allora conosciuto. Ecco quindi il cambiamento e la trasformazione: la Pentecoste cristiana diventa così la festa del dono dello Spirito Santo e della nascita della Chiesa, intesa come comunità. La prima comunità, nata a Gerusalemme, si svilupperà poi nel tempo e continuerà ad operare diffondendosi sempre più.

Un Dio in tre Persone.

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R IS PO N DIA M Ris pondi alle a pa gina 170.

O

do m a nd e


CLASS

E5 In c a mmin o nel tem po a

LA VIA SCELTA DALLA COMUNITÀ DI GERUSALEMME La prima comunità, che si forma dopo la Pentecoste, era costituita dagli apostoli, dai primi convertiti dopo il discorso pubblico di Pietro, dai discepoli e dalle donne che erano sempre state al seguito di Gesù. Pietro affida la guida di questa comunità a Giacomo di Zebedeo, che morirà martire intorno al 44 d.C. per decapitazione, durante la persecuzione di re Erode Agrippa I (le spoglie del martire sono venerate a Santiago di Compostela).

MARTIRE: significa testimone, colui che rimane fedele fino a dare la vita. KERIGMA: indica l’annuncio della passione, morte e risurrezione di Gesù.

Il compito principale della guida era annunciare il kerigma, battezzare e risolvere eventuali dispute. La comunità di Gerusalemme percorreva la via indicata da Gesù:

segnamento degli Apostoli e Erano assidui nell’ascoltare l’in . Un ione del pane e nelle preghiere nell’unione fraterna, nella fraz era op r pe o digi e segni avvenivan senso di timore era in tutti e pro degli Apostoli. credenti stavano insieme e Tutti coloro che erano diventati ze le ; chi aveva proprietà e sostan tenevano ogni cosa in comune no. scu cia tutti, secondo il bisogno di vendeva e ne faceva parte a il tavano il tempio e spezzavano Ogni giorno tutti insieme frequen re, con letizia e semplicità di cuo pane a casa prendendo i pasti patia di tutto il popolo. lodando Dio e godendo la sim giungeva alla Intanto il Signore ogni giorno ag ati. comunità quelli che erano salv (Atti degli Apostoli 2, 42-48)

R IS PO N DIA M

SC R I V IA MO

munità si La prim a co c a se prirad unava in a pa givate. Scopri veniva no na 171 com e ste a bichia m ate q ue m e era no ta zioni e co str utturate.

O

esc ri td elle a zioni d le ua q e: n gi ma ità di Oss erva l’im prim a comun la o d n ie p m co te in At 2 sta e? Ger us alemm

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a

CLASSE 5

nel tempo o in m m a In c

LA VIA DEL CRISTIANESIMO La prima diffusione del Cristianesimo.

VANGELO: dal greco euanghelion che significa buona notizia.

Gli Apostoli, pieni di Spirito Santo, partirono da Gerusalemme e percorrendo le strade realizzate dai romani portarono il Vangelo a popoli vicini e lontani, così come Gesù aveva loro comandato. Le prime comunità cristiane furono chiamate Chiese (da ekklesiae, assemblee convocate) e i primi a convertirsi erano per lo più ebrei, ma ben presto anche appartenenti ad altre nazioni e religioni entrano a far parte delle comunità cristiane. La via dei pellegrini per Santiago di Compostela ebbe origine nel medioevo, quando si scoprirono i resti di San Giacomo, martire per decapitazione. La sua tomba divenne meta di pellegrinaggio inseme a quella di Gesù a Gerusalemme e di San Pietro a Roma.

A P P RO FO N D

IA MO

l’och e ti spie ga te n a n g se n Ascolta l’i pone tia ni e ti pro is cr e m o n l ri gine d e m a na. lla via bilità ro un’attività su

Altare di San Giacomo all’interno della cattedrale di Santiago di Campostela.

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CLASS

E5 In c a mmin o nel tem po a

LA VIA DI PIETRO: DA PESCATORE A CAPO DELLA CHIESA Pietro, in origine Simone, è uno dei quattro Apostoli che Gesù chiama sulle rive del lago di Tiberiade. Nato in Galilea, era un pescatore di Cafarnao che non esitò a seguire Gesù e ad abbandonare tutto, anche la famiglia, appena lo chiamò. È l’Apostolo che assiste a molte azioni di Gesù, come al miracolo della risurrezione della figlia di Giairo e alla sua trasfigurazione. È anche però colui che lo rinnega per ben tre volte. Alla morte di Gesù, diventò capo dei 12 apostoli e s’impegnò a diffondere il Cristianesimo scrivendo due lettere per le comunità cristiane e arrivando a predicare fino a Roma, dove morì duran-

Domenico Ghirlandaio, La vocazione dei primi apostoli, Cappella Sistina.

te la persecuzione di Nerone tra il 64 e il 67 d.C. Fu crocifisso a testa in giù, perché non si reputava degno di morire come il suo maestro. Sul luogo del suo martirio oggi sorge la Basilica di San Pietro. È considerato dalla Chiesa cattolica il primo Papa.

GIO C H IA MO

ifo d e gli il libro apocr o d n co se e, esù. Qui PPIA Pi etro ch io, incontra G SULL A VIA A tir r a m l a d ndo : scostava fug g e enuta c elebre iv Atti di Pi etro d a d n a m o ad al Si gnore un Pi etro pone oli le lettere. endo ai simb itu st so o d n prila m ette ✡ ✤ ✩ ✴?

✤✮✪✩✧✥

✱✷✮

✡=A ✤=D ✥=E ✩=I

SC R I V IA MO

ità di Es e gui l’attiv la pripa gina 172, m a par te.

✪=M ✴=S ✧=N ✷=U ✮=O ✶=V ✱=Q

?

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a

CLASSE 5

ti!

lasse a tut

c Apriamo la

URALE T L U C E N O I S INCLU

LA VIA DELLA MISERICORDIA CON PAPA FRANCESCO Jeorge Mario Bergoglio è stato scelto come Papa il 13 marzo 2013. Si è presentato alla folla che lo attendeva affacciandosi al balcone con un semplice “buonasera” e ha invitato i fedeli a pregare per lui. Primo pontefice di nazionalità argentina e con il nome di Francesco, nacque in una famiglia di origini piemontesi: scoprì la propria vocazione religiosa e decise di entrare in seminario. Le parole chiave del suo pontificato riguardano l’umiltà e la vicinanza ai poveri, così come i suoi gesti verso i più deboli e gli emarginati. La sua è la “Chiesa della misericordia” e non a caso ha indetto un Giubileo così intitolato, insegnando con il suo comportamento che i cristiani sono chiamati a vivere l’insegnamento evangelico delle origini.

SC R I V IA MO

GIUBILEO: periodo di tempo, in genere un anno, in cui la Chiesa si dedica con più intensità alla riflessione, conversione e penitenza.

60

le infora 173 e con n gi a p a ’ a V raccoq ui hai potu to e ch i n o zi a m rep eribili e con altre ch n (a re lie g gna nte) iu to d ell’inse l’a n co te re in lla vita di le tapp e d e i sc ui r st co ri sco. Papa Fra nc e


CLASS

E5 In c a mmin o nel tem po a

SULLA VIA DI DAMASCO: LA CONVERSIONE DI PAOLO Saulo di Tarso è uno dei maggiori protagonisti della diffusione del Cristianesimo, soprattutto presso i pagani greci e romani. Nasce a Tarso verso il 5-10 d.C. da una famiglia benestante e il padre commerciava in tendaggi. Fariseo osservante, godeva della cittadinanza romana e assistette al martirio di Stefano tenendo i mantelli ai lapidatori. La sua conversione si ebbe quando, mentre si trovava in viaggio verso la città di Damasco per perseguitare i cristiani, venne improvvisamente avvolto da una luce intensa e sentì la voce di Gesù dirgli: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Divenuto temporaneamente cieco in quell’occasione, fu accompagnato a Damasco e, una volta guarito, diventò cristiano con il nome di Paolo e un grande testimone della fede in Gesù Cristo. Dopo quattro viaggi e numerose lettere scritte per mantenere il contatto con le comunità fondate, venne più volte

Michelangelo, La conversione di Saulo, Cappella Paolina.

A P P RO FO N D

IA MO

na nte ch e ti Se gui l’inse g to di Mic hespie ga il dipin la n g elo.

arrestato finché, arrivato a Roma, morì decapitato durante la persecuzione di Nerone negli anni 64-67 d.C. Sul luogo del suo martirio sorge ora la maestosa Basilica di San Paolo fuori le mura.

SC R I V IA MO

hem a d ell’aCompila lo sc a trovi a pa gin postolo ch e da par te. 172, la secon

GIO C H IA MO

DA MASC O: ri SULL A VIA DI e scoprirai solvi il rebus ad e a Saulo. ch e cosa acc

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a

CLASSE 5

nel tempo o in m m a In c

I VIAGGI DELL’APOSTOLO DELLE GENTI I viaggi di San Paolo sono descritti nel libro degli Atti PAGANO: significa abitante del villaggio, legato ai culti della terra e dei raccolti.

degli Apostoli e nelle sue numerose lettere. Lo scopo principale di questi viaggi è quello di diffondere il messaggio evangelico non solo agli ebrei,

GENTILE: appartenente alla religione greca o romana.

ma anche ai pagani e ai gentili. Per questo motivo è chiamato l’apostolo delle genti. Durante questi viag-

EPISTOLARE: da epistola cioè lettera; Paolo si tiene in contatto con le comunità da lui formate tramite lettere.

gi Paolo fonda numerose comunità con cui si tiene in contatto per via epistolare.

IL PRIMO VIAGGIO Paolo compie il suo primo viaggio insieme a Barnaba tra il 45 e il 49 d.C.

Primo viaggio di San Paolo

Dura circa 4 anni e per un po’ sono accompagnati anche da Marco, che poi li lascia per paura delle difficoltà. Visitano diversi luoghi, tra i quali Antiochia, di Pisidia dove Paolo tiene un discorso in sinagoga e viene criticato dagli ebrei. Si rivolge anche ai pagani e guarisce un paralitico. Secondo viaggio di San Paolo

L’ULTIMO VIAGGIO L’ultimo viaggio è quello che porta Paolo a Roma dopo il suo arresto. Durante il tragitto verso la capitale la nave naufraga a Malta e qui rimane per circa tre mesi, compiendo numerosi miracoli. Arrivato a Roma nell’anno 61, continua a diffondere la religione cristiana fino al suo martirio durante la persecuzione di Nerone nel 67 d.C.

GIO C H IA MO

hi d el gioco d ei risc il n co i tit r Dive a 174. trovi a pa gin via g gio ch e

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A P P RO FO N D

IA MO

ascolta terzo via g gio, e o d n co se anche il Paolo compie rla. che te ne pa l’inse gnante


PE R RIAS S UME

CLASSE 5 a

R E E SE MP LIFICA R E

PENTECOSTE 50 GIORNI DOPO LA PASQUA

EBRAICA

SI RIUNIVANO NELLA

CRISTIANA

SECONDO ATTI 2,42-48

PRIMA COMUNITÀ

I CRISTIANI DI

DI GERUSALEMME

QUESTA COMUNITÀ

FORMATA DA

ASCOLTAVANO

PIETRO ERA

PAOLO ERA

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a

CLASSE 5

io i un via g g d à lt o ic f Dif

LE DIFFICOLTÀ DEL VIAGGIO Cari amici, viaggiare sembra sempre bello, affascinante e facile, ma non è così. Soprattutto ai miei tempi: non c’erano le macchine veloci, si andava a piedi e la stanchezza si faceva sentire. Inoltre, le strade erano pericolose ed era alto il rischio di essere assaliti dai briganti, dai lupi o da altri animali selvatici. Non sempre si tornava a casa sani e salvi. Del resto anche ai giorni vostri per le strade c’è il rischio di incidenti, a volte anche mortali.

Avete visto che anche per San Paolo viaggiare non fu sempre facile. Non solo per l’incolumità fisica, ma anche per incontri che feriscono il cuore.

Così, la strada dei primi cristiani fu disseminata di grandi difficoltà e sofferenze.

O R IS PO N DIA M

e hai difficoltà ch le ta n o cc Ra o via gura nte un tu incontrato d 176. gio a pa gina

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In molti casi non sono stati né accolti, né accettati. Sono stati derisi e addirittura perseguitati già nella loro nazione. Lo vedremo con San Stefano. Poi ci sposteremo a Roma, la sede dell’Impero e ne scopriremo di belle!


Difficoltà

CLASSE 5 a

di un via g gio

CRISTIANI IN DIFFICOLTÀ A GERUSALEMME Gli ebrei non videro di buon occhio i primi cristiani, soprattutto DIACONO: dal greco diàkonos che significa servitore, colui che amministrava e distribuiva le offerte per i poveri. LAPIDAZIONE: esecuzione di condanna a morte a sassate.

perché non accettavano il fatto che Gesù fosse il Figlio di Dio. In particolare, le autorità religiose ebree erano preoccupate per il rapido aumento dei cristiani. Per tali ragioni si opposero alla diffusione della nuova religione, incitando il popolo a perseguitare i cristiani. Il diacono cristiano Stefano è considerato il primo martire.

STEFANO, IL PRIMO MARTIRE Stefano, di cui non si conosce bene la

SC R I V IA MO

ità proEs e gui l’attiv na 177. posta a pa gi

provenienza era, secondo alcuni, di origine greca, in quanto a Gerusalemme, all’epoca, si potevano incontrare più popolazioni rappresentative di culture diverse. Secondo altri, era un ebreo, uno dei primi a convertirsi alla religione cristiana. Negli Atti degli Apostoli si racconta di come Stefano fosse un uomo pieno di fede e di Spirito, che convertiva

Giotto, Santo Stefano, Firenze.

molte persone al Cristianesimo grazie alla sua predicazione. Proprio per questo verso il 36 d.C. alcuni ebrei accuLuca Giordano, Martirio di Santo Stefano, Vicenza

IA MO A P P RO FO N D

sulla LIM l’inse gna nte C erc a con l m ar tirio i pittorici d e alcuni esemp di Stefa no.

sarono Stefano di offesa verso Dio e lo portarono davanti al Sinedrio, dove fu ritenuto colpevole e, trascinato fuori città, venne lapidato alla presenza di Saulo. Mentre Stefano veniva martirizzato, manifestò la sua grande fede pronunciando parole di perdono nei confronti dei suoi persecutori.

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io i un via g g d à lt o ic f Dif

CRISTIANI IN DIFFICOLTÀ A ROMA Il Cristianesimo fu invece inizialmente tollerato dai romani, ma poi fu considerato causa di calamità naturali e di varie sventure e guerre che colpivano l’Impero. La fede cristiana fu ritenuta una setta pericolosa per i principi e valori in cui credeva, un crimine contro lo Stato. L’adesione ai riti dei loro dèi, poi, garantiva secondo i romani un patto di protezione con loro, a cui però i cristiani si rifiuta-

LAPSI: significa “caduti”, nel senso di coloro che hanno tradito la fede. SETTA: gruppo con un credo religioso considerato dubbio e negativo.

vano di partecipare perché la loro fede nell’unico Dio non lo permetteva. Iniziò dunque il periodo delle persecuzioni, repressioni violente contro i cristiani. Coloro che venivano catturati dovevano rinunciare alla propria fede e sacrificare agli dei o all’imperatore. Alcuni di essi non sopportarono le torture e rinnegarono la fede in Gesù (i lapsi), altri invece scelsero di morire per il loro credo e per

A P P RO FO N D

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ci a pa giA pprofondis ren ze tra na 178 le diffe m a ni. cris tia ni e ro

questo furono chiamati martiri (testimoni).

In tribunale dinanzi ai cristiani.

Jean-Léon Gérôme, Ultima preghiera di martiri cristiani, Parigi.

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Apriamo la

CLASSE 5 a

classe a tu

INCLUSIONE

tti!

CULTURALE

LE EMOZIONI DELLA PAURA con olio, tempera e pastello del pitto-

A

L’ARTE NS EGN

I

L’urlo è un famoso dipinto su cartone re Edvard Munch. L’artista ha rappresentato il tema dell’angoscia e dello smarrimento: l’ispirazione è derivata da un’esperienza vera vissuta dal pittore. Infatti, durante una passeggiata con degli amici, fu preso un giorno da un senso di grande paura: lui stesso confessa di “aver sentito un grande urlo infinito pervadere la natura”. Osservando il capolavoro si possono distinguere: •d ue persone sullo fondo (gli amici) che non si accorgono del terrore del loro conoscente; • il volto dell’uomo che sembra un teschio e il suo grido di grande paura che sconvolge anche il paesaggio, ma non la strada, l’unica presenza “amica”; • il corpo deformato sembra senza colonna vertebrale: l’uomo che urla

Edvard Munch, L’urlo, Oslo.

perde fisicità e diventa vittima del sentimento che sta provando.

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C REIA MO

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a

CLASSE 5

ti!

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c Apriamo la

URALE T L U C E N O I S INCLU

LE EMOZIONI DELL’AMORE La nascita di Venere è una tela dipinta su lino dell’artista Sandro Botticelli che si trova alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Risale circa al 1483-1485. Il pittore vuole rappresentare la nascita di Venere, dea dell’amore, in equilibrio su una conchiglia, spinta a riva da

C REIA MO

lorare la Diver titi a co era ch e ti copia d ell’op se gna nte. for nis c e l’in

Zefiro, un leggero vento e Clori, dea della primavera. Un’altra delle divinità legate alla primavera la accoglie e le porge un mantello ricamato con fiori, affinché si possa coprire. Venere, qui dipinta con viso malinconico, rappresenta le virtù e il duplice aspetto dell’amore, quello terreno, ma anche quello spirituale. È un amore che muove tutta la natura

R IS PO N DIA M

O

do m a nd e Ris pondi alle pone l’inse ch e ti pro gna nte.

e il fatto che la dea sia priva di vesti indica la purezza e la nobiltà dell’animo umano, motivo per cui l’opera è stata accostata dai cristiani al concetto di bellezza dell’anima.

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A

I

L’ARTE NS EGN

Sandro Botticelli, La nascita di Venere, Firenze.


Difficoltà

CLASSE 5 a

di un via g gio

LE GRANDI PERSECUZIONI Nel 64 d.C., quando era imperatore Nerone, i cri-

Oltre ad essere perse-

stiani furono accusati di aver causato l’incendio

guitati, negli anni 90 con

scoppiato nella città di Roma.

l’imperatore

L’evento fu considerato motivo valido per martiriz-

ai cristiani vengono con-

zare i cristiani e durante questa persecuzione mori-

fiscati i beni e sono accu-

rono anche gli apostoli Pietro e Paolo.

sati di ateismo.

Domiziano

Con Traiano (112 circa) bastava che

L’imperatore Decio (250 circa) perse-

un cittadino romano denunciasse

guitò in modo violento i cristiani, poi-

un cristiano e quest’ultimo, se non

ché aveva stabilito che tutti i cittadini

sacrificava agli dèi, doveva essere

dovessero fare sacrifici alle divinità e

condannato.

all’imperatore: chi si rifiutava doveva essere condannato a morte.

Verso il 257 Valeriano si accanì soprat-

L’imperatore Diocleziano perseguitò in

tutto contro i vescovi e gli uomini di

modo violento i cristiani, confiscando

fede che si rifiutavano di sacrificare

loro i beni e distruggendo chiese e testi

agli dèi, condannandoli all’esilio.

sacri cristiani.

Dai documenti ricaviamo come si comportavano alcune autorità romane. “Sottopose a supplizio i Cristiani, razza di uomini d’una superstizione nuova e malefica”. (Gaio Svetonio, Vita Neronis, XVI, 2) “Ne presentò come rei e colpì con supplizi raffinatissimi coloro che il volgo, odiandoli per i loro delitti, chiamava cristiani”. (Cornelio Tacito, Annales, XV, 44) “Ecco come mi sono comportato con coloro che mi sono stati deferiti quali cristiani. Domandai a loro stessi se fossero cristiani. A quelli che rispondevano affermativamente ripetei due o tre volte il supplizio: quelli che perseveravano li ho fatti uccidere”. (Plinio il Giovane a Traiano Imperatore, Lettere)

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io i un via g g d à lt o ic f Dif

IL MARTIRIO DEI CRISTIANI Molte furono le pene inflitte ai cristiani durante le persecuzioni, tra queste l’esposizione alla lotta contro animali feroci. Sant’Ignazio di Antiochia, considerato il secondo successore di Pietro ad Antiochia, venne imprigionato e condotto a Roma per essere divorato dai leoni durante i festeggiamenti in onore dell’imperatore Traiano, intorno al 107 d.C. Sant’Ignazio sbranato dai leoni nel Colosseo, miniatura medioevale.

Autore di alcune Lettere, preziose testimonianze della vita della Chiesa del suo tempo, Ignazio si era convertito alla fede cristiana in età adulta, grazie all’incontro con l’apostolo Giovanni. La Chiesa cattolica lo festeg-

DIES NATALIS: il giorno della “nascita” a vita nuova di un santo o di un martire, che per la Chiesa corrisponde al giorno della sua morte, momento in cui entra nella vita eterna.

gia il suo dies natalis, il 17 ottobre. Secondo la tradizione, Sebastiano viveva al tempo di Diocleziano. Divenne ufficiale dell’esercito e, convertitosi dal paganesimo, diffuse la religione cristiana presso i militari e i funzionari. Molti, grazie a lui, si convertirono al Cristianesimo e morirono poi martiri, chi lapidato, chi tra-

A P P RO FO N D

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rofondim enAscolta l’app atro Flavio, to sull’a nfi te erosi supte atro di num i cris tia ni. plizi infer ti a

fitto da lance o ucciso sul rogo. Lo stesso Sebastiano, scoperto dall’imperatore, fu legato a un palo, denudato e trafitto da numerose frecce. La Chiesa cattolica lo festeggia il 20 gennaio.

SC R I V IA MO

dall’ina 179 e a scolta n gi a p a ità Es e gui l’attiv ba stia no. oni su Sa n Se zi a rm fo in se gna nte le

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Perugino, San Sebastiano, Parigi.


Difficoltà

CLASSE 5 a

di un via g gio

IL VIAGGIO DEI MARTIRI: DALLE CATACOMBE ALLE RELIQUIE Le prime forme di culto ai martiri furono docu-

Reliquiario del dente di San Giovanni Battista, Duomo di Monza.

mentate durante la persecuzione del 258. Il martire defunto veniva avvolto in un lenzuolo di lino e tumulato nella cripta di una catacomba. La lastra di chiusura ne portava inciso il nome, le date di nascita e di morte e un’epigrafe con simboli paleocristiani. Ogni anno la comunità faceva memoria del martire nel giorno della sua morte (dies natalis), considerato il giorno della sua nuova vita eterna. Si riuniva in preghiera presso la tomba, celebrando un pasto funebre con la lettura delle gesta e del martirio. Successivamente, su alcune tombe vennero costruite delle basiliche dedicate al martire, che divennero spesso meta di pellegrinaggio. Verso la fine del IV secolo si sviluppò l’usanza di ricercare reliquie appartenute al martire, come ulteriore forma di culto dal carattere soprattutto popolare.

TUMULAZIONE: sepoltura del corpo del defunto in nicchie scavate, chiamate loculi. EPIGRAFE: breve scrittura o disegno scritto sopra ad una lastra di marmo o altro materiale. RELIQUIE: resti appartenuti al corpo o alle vesti di un santo, di un beato o di un martire.

A P P RO FO N D

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Le catacombe di San Callisto a Roma.

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L’ARTE NELLE CATACOMBE All’interno delle catacombe si possono scoprire le prime forme di arte cristiana, rappresentata da semplici segni, che illustravano in modo simbolico la propria fede e i momenti più significativi della vita di Gesù e dei suoi discepoli. Queste raffigurazioni non erano importanti solo per il loro aspetto decorativo, ma soprattutto per il significato religioso che racchiudevano. A questi semplici disegni si aggiungono anche le prime scene bibliche dell’Antico e Nuovo Testamento, affrescate alle pareti delle catacombe stesse.

1) Il MONOGRAMMA DI CRISTO, due lettere dell’alfabeto greco intrecciate tra loro, le prime due della parola greca Cristo, X (chi) e P (ro).

2) Il PESCE, perché le lettere della parola greca “pesce” (IXTHYC) formano un acrostico: Iesùs Christòs Theòu Uiòs Sotèr, cioè “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”.

3) L’ANCORA, simbolo di colui che ha raggiunto il porto e quindi di salvezza.

4) Il BUON PASTORE con la pecora sulle spalle, rappresentazione di Gesù che salva. Era inciso sulle tombe e affrescato sulle pareti.

5) La FENICE, simbolo di risurrezione, perché dopo la sua morte risorge dalle sue ceneri.

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6) La NAVE, che rappresenta la Chiesa diretta verso la vita eterna.

GIO C H IA MO

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Difficoltà

CLASSE 5 a

di un via g gio

VIAGGIO VERSO LA LIBERTÀ Il lungo periodo di persecuzioni contro i cristiani si conclude con EDITTO: legge, ordinanza.

una legge emanata nel 311 dall’imperatore Galerio, un editto in cui si riconosce loro la libertà di professare la propria fede e di costruire edifici di culto. Successivamente, nell’anno 313, con l’editto di Milano o editto di tolleranza, Costantino per l’Occidente e Licinio per l’Oriente, riconoscono la fede cristiana libera di essere praticata: il Cristianesimo ottiene la pari dignità con tutte le altre fedi presenti nello Stato.

sto e Licinio Augusto, «Noi, dunque Costantino Augu ente a Milano e avenessendoci incontrati proficuam relativi alla pubblica do discusso tutti gli argomenti ni che vedevamo utilità e sicurezza, fra le disposizio re in atto fra le prime, utili a molte persone o da mette al culto della divinità abbiamo posto queste relative i e a tutti gli altri la affinché sia consentito ai cristian e ciascuno crede, aflibertà di seguire la religione ch lo, qualunque essa sia, finché la divinità che sta in cie pace e prosperità». a noi e a tutti i nostri sudditi dia

Con l’editto di Tessalonica, emanato nel 380 da Graziano, Teodosio I e Valentiniano, il Cristianesimo venne riconosciuto come unica religione ammessa nell’Impero e quindi “religione di Stato”. Piero della Francesca, Il sogno di Costantino, Arezzo.

C REIA MO

c ar ta d e gli Costr uisci la undo le is tr e ditti se gue a 181. zioni di pa gin

Vennero considerati illegali i riti politeisti e gli antichi templi furono chiusi.

Moneta con l’imperatore romano Teodosio I.

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IL PELLEGRINAGGIO DI SANT’ELENA La storia racconta di come Elena, madre dell’imperatore Costantino I, abbia compiuto nel IV secolo d.C. un pellegrinaggio a Gerusalemme a seguito del quale si diffuse la leggenda di come sia stata ritrovata la vera croce su cui Gesù morì. La leggenda racconta che per riconoscere quella autentica, essendone state ritrovate tre, sia stato posto su tutte il corpo di un defunto e che questi su una abbia ripreso a vivere. Nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma si possono vedere alcune delle reliquie che Elena avrebbe riportato a Roma: la croce di uno dei due ladroni, la Jan van Eyck, Ritrovamento della santa croce, miniatura del XV secolo.

spugna bagnata di aceto utilizzata per dissetare Gesù, un chiodo e parte della corona di spine.

CHI ERA ELENA Flavia Giulia Elena nacque nel 248 in Bitinia. Di umili condizioni, forse una locandiera, sposò l’imperatore Costanzo Cloro. Nel 274 diede alla luce Costantino I, imperatore che dimostrò sempre un particolare affetto per la madre, tanto da onorarla con il titolo di Augusta. Questa si convertì al Cristianesimo e fu sempre vicina al figlio. Quando morì nel 330, fu sepolta in un mausoleo a Roma, detto di Elena, in un sarcofago di porfido rosso conservato oggi nei Musei Vaticani, inizialmente destinato a Costantino. Per la Chiesa cattolica la sua ricorrenza è il 18 agosto.

C REIA MO

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A P P RO FO N D

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Icona ortodossa bulgara con Elena, Costantino e la vera croce.

Sa nt’Elena grina g gio di lle e p il ci is d A pprofon a nte. ni d ell’inse gn o zi a ic d in le se guendo


PE R RIAS S UME

CLASSE 5 a

R E E SE MP LIFICA R E

LE PERSECUZIONI INIZIANO AD OPERA DEI ROMANI PERCHÉ:

I CRISTIANI AVEVANO IDEALI DI

ADORAVANO UN SOLO DIO E SI

AMORE, FRATERNITÀ, TOLLERANZA

RIFIUTAVANO DI OFFRIRE SACRIFICI

VERSO TUTTI GLI UOMINI.

NON SOLO AGLI DEI, MA ANCHE ALL’IMPERATORE.

LA PRIMA PERSECUZIONE SI HA CON NERONE NEL 64 d.C.: I CRISTIANI SONO ACCUSATI DELL’INCENDIO DI ROMA. MUOIONO MARTIRI ANCHE PIETRO E PAOLO.

SI SUSSEGUONO PERIODI DI RELATIVA TRANQUILLITÀ AD ALTRI DI GRANDE REPRESSIONE E CRUDELTÀ A SECONDA DELL’IMPERATORE CHE GOVERNAVA E DELL’APPLICAZIONE DELLE LEGGI ANTI CRISTIANE.

COLORO CHE MORIVANO PER LA LORO FEDE ERANO CHIAMATI MARTIRI (TESTIMONI), MENTRE QUELLI CHE RINNEGANO GESÙ PER PAURA SONO DETTI LAPSI.

L’EDITTO DI MILANO CONCEDE LA LIBERTÀ

L’EDITTO DI TESSALONICA

DI RELIGIONE ANCHE AI CRISTIANI

PROCLAMA IL CRISTIANESIMO

AL PARI DELLE ALTRE FEDI.

RELIGIONE DI STATO.

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VIAGGIO NEL TEMPO ALLA SCOPERTA... Alla fine delle persecuzioni, i cristiani professavano quindi liberamente la propria religione e si riunivano la domenica per il culto. Inizialmente si utilizzarono le basiliche romane, in attesa della costruzione di un edificio tutto per loro. Queste basiliche erano costruzioni pubbliche usate per amministrare la giustizia, per le assemblee e le attività commerciali, tra le quali anche il mercato. Costruite a pianta rettangolare e fornite di

GIO C H IA MO

m a gine il Sc rivi nell’im r retto acnum ero co una par te c a nto a cia sc d ella ba silic a. 1. Entrata 2. Colon ne 3. Navata 4. A bsid e

colonne, avevano l’ingresso sul lato più lungo ed erano internamente divise in tre o cinque navate (corridoi), mentre l’abside, una o due, rettangolare o circolare, ospitava la statua dell’imperatore o di una divinità.

LA BASILICA ROMANA Sullo stile delle basiliche romane si costruirono, dal I al IV secolo, le prime basiliche paleocristiane, imponenti edifici con caratteristiche diverse da quelle romane. La prima, edificata su un terreno

SC R I V IA MO

aratteristitroverai le c A pa gina 182 is tia na. silic a paleocr ch e d ella ba

donato dall’imperatore Costantino, fu probabilmente quella di San Giovanni in Laterano. Lo scorrere del tempo e i cambiamenti culturali hanno arricchito il patrimonio architettonico cristiano attraverso l’uso di stili diversi, con lo scopo di esprimere, anche visivamente, ciò che visibile non è: il legame intimo tra Dio e l’uomo.

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C O L L A B O R IA

MO

racconto se gna nte un Ascolta dall’in d e gli l’impor ta n za e ir p a c r e utile p si. e difici religio


Difficoltà

CLASSE 5 a

di un via g gio

...DELL’ARCHITETTURA DELLE CHIESE LO STILE ROMANICO Lo stile romanico si diffonde in Europa tra l’XI e il XII secolo in particolare in Italia, Germania, Francia e Spagna. Si tratta di edifici con uno stile contraddistinto da: • muri spessi e robusti, • colonne o pilastri con capitelli decorati con elementi vegetali o fantasie geometriche, • archi a tutto sesto, • volta a botte, o con capriate, • poche finestre. Una fonte di luce viene proiettata verso l’altare attraverso il rosone, ampia finestra tondeggiante collocata sulla parte

Il Duomo di Modena.

alta della facciata. All’interno è possibile trovare una cripta, mentre all’esterno un campanile richiama, mediante il suono di campane, i fedeli alla liturgia e avvisa in caso di pericolo, calamità naturali o invasioni.

O R IS PO N DIA M

do m a nd e Ris pondi alle a gina 184. ch e trovi a p

LO STILE GOTICO Lo stile gotico si sviluppa a partire dalla metà del XII e fino al XVI secolo. Nasce in Francia per poi diffondersi in tutta Europa. Gli elementi distintivi di questa nuova arte sono: • la scomparsa di mura spesse, • lo slancio dell’edificio verso l’alto, quasi a toccare il cielo, • archi a sesto acuto, • pareti con vetrate colorate in modo da creare all’interno giochi di luce, • volta a crociera. Esternamente la chiesa veniva spesso arricchita con statue, guglie e archi rampanti. Il Duomo di Orvieto.

C O L L A B O R IA

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io i un via g g d à lt o ic f Dif

LO STILE RINASCIMENTALE Lo stile rinascimentale nasce in Europa intorno al XV e XVI secolo: l’Italia ne è il maggiore esponente. Con questo stile si riscopre soprattutto l’arte greco-romana nelle proporzioni degli edifici, nell’armonia tra i diversi elementi e nell’uso di forme geometriche. A ciò si aggiunge l’uso dell’arco a botte, di una pianta centrale e la maestosa costruzione di una grande cupola.

La Basilica di San Pietro in Vaticano.

LO STILE BAROCCO L’arte barocca si sviluppa a partire dal XVII secolo: niente con questo stile deve essere semplice e tutto deve suscitare stupore e meraviglia. Ecco quindi la presenza di linee curve complesse e spesso intrecciate, il gran uso di pitture, specchi, sculture e stucchi poiché tutto lo spazio a disposizione deve essere riempito. Le chiese si presentano così con un effetto scenografico notevole. L’importanza della luce naturale e l’utilizzo di materiali preziosi completano l’opera. La Chiesa di San Giorgio a Ragusa.

Chiesa, duomo, cattedrale, santuario.

LO STILE MODERNO Le chiese costruite negli ultimi anni sono l’esempio del cambiamento che si è avuto a seguito del Concilio Ecumenico Vaticano II, che approfondiremo più avanti. Si costruisce con forme diversificate e con spazi molto ampi, così che all’interno sembra esserci un tutt’uno tra il presbiterio e lo spazio riservato ai fedeli. Si fa uso di luci artificiali, cemento armato, acciaio e vari elementi stilizzati.

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La Chiesa del Giubileo a Roma.


CLA

SSE 5 Le vie d e l c a mbia m ento

a

LA CHIESA IN CAMMINO PER ATTUARE IL MANDATO DI GESÙ Lo stato d’animo di un pellegrino che intraprende un viaggio spirituale è di completa fiducia e di abbandono verso ciò che il Signore riserva per lui. Così è per i cristiani, sia che si tratti del cammino di evangelizzazione sia che si tratti del cammino ordinario della vita stessa, non deve mancare la fiducia nel Signore che cammina a fianco di ciascuno.

Come un bambino che esce dalla propria casa per andare incontro ai suoi doveri scolastici o ad altro, sicuro di poter contare sempre sull’amore delle persone che gli sono accanto, così il cristiano esce nel mondo per testimoniare con la propria vita l’amore di Gesù Cristo per l’umanità. Il monachesimo e i diversi movimenti riformatori, che andremo a conoscere, rappresentano una

GIO C H IA MO

trovi la birinto ch e il n co i tit r Dive a pa gina 185.

nuova forma di testimonianza evangelica che ha dato più linfa e vigore al mandato di Cristo.

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CLASSE 5

l c a mbia m Le vie d e

ento

LA STRADA DEI MONACI EREMITI Il grande Impero Romano venne diviso da Teodosio in Impero d’Occidente e d’Oriente. Alla sua morte, tuttavia, si entrò in un periodo di particolare crisi le cui cause furono molteplici. Si assistette contemporaneamente ad una massiccia conversione di quei pagani che, come stabiliva la legge, dovevano seguire la fede del proprio sovrano. Il monachesimo si sviluppò proprio in questo difficile periodo storico, confrontandosi con la crisi dell’Impero e con quella della fede. I pagani che si convertivano al Cristianesimo non erano Vestizione di un monaco eremita.

infatti tutti convinti: alcuni di loro lo face-

vano solo per convenienza e per imitare l’imperatore. Nacque così in alcuni la volontà di allontanarsi dai villaggi per vivere maggiormente la fede in Gesù, staccandosi dalla vita priva di valori che molti praticavano. Uno dei primi eremiti fu San Antonio Abate, un giovane ricco che scelse di abitare in solitudine nel deserto trascorrendo le giornate in preghiera e in povertà.

Pisanello, Madonna tra i Santi Antonio Abate e Giorgio, Londra.

Cerca sul dizionario la parola e trascrivi la definizione di EREMITA

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d ella ci le c aus e A pprofondis teriali ero con i m a cris i d ell’Imp se gna nte. ch e ti dà l’in


CLA

SSE 5 Le vie d e l c a mbia m ento

a

LA STRADA DEI MONACI CENOBITI Un secondo successivo tipo

di

monachesimo,

quello cenobita, portò gli eremiti a vivere insieme in monasteri secondo una Regola ben definita.

IA MO A P P RO FO N D

fu il vescoScopri q uale n zò Sa n B evo ch e influe i m ateriali ne d etto con se gna nte. for niti dall’in

Diffusosi inizialmente in Oriente, questo movimento vede come iniziatore un certo Pacomio, giovane pagano egiziano reclutato nell’esercito romano contro la sua volontà. Costui si convertì al Cristianesimo ed elaborò la prima Regola prevedendo che i monaci potessero vivere insieme. Icona ortodossa raffigurante Pacomio.

Pacomio organizzò una comunità di monaci che vivevano insieme sotto la guida di un abate o di una badessa.

A lui si attribuiscono dei miracoli, tra i quali l’aver parlato la lingua greca e latina senza averle mai studiate. Morì nel maggio del 348. Successivamente, il monachesimo cenobitico si diffuse in Occidente grazie a San Benedetto. Nato a Norcia attorno al 480, visse per circa tre anni come monaco eremita e poi come monaco cenobita, fondando il celebre monastero di Montecassino. Egli elaborò la sua Regola nel 540, ritenendo importante il rispetto delle singole caratteristiche dell’uomo e delle sue capacità. Questa Regola è fondata sulla preghiera e sul lavoro (ora et labora).

Un monaco benedettino dei tempi odierni.

San Benedetto da Norcia.

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CLASSE 5

l c a mbia m Le vie d e

ento

LA STRADA DI CIRILLO E METODIO Cirillo e Metodio erano due fratelli, figli di un magistrato, nati verso l’820-830 a Tessalonica. Rimasti orfani in giovane età studiarono a Costantinopoli. Sono conosciuti come “apostoli degli slavi” per la loro opera di evangelizzazione nelle zone dell’attuale Slovacchia e Repubblica Ceca. I due avevano caratteri diversi: Cirillo era molto interessato allo studio della teologia e della filosofia, ma anche di discipline quali la geometria e l’astronomia; Metodio invece era un amministratore in Macedonia. I due si ritrovarono, dopo diverse vicende, entrambi monaci ed evangelizzatori grazie alla conoscenza della lingua slava e all’invenzione, per opera di Cirillo, di un nuovo alfabeto chiamato in suo onore cirillico. Essi riuscirono così a comunicare con quelle popolazioni, a differenza di altri, e ad introdurre tale lingua anche nella liturgia.

O R IS PO N DIA M

om e conos ciu ti c o n o s io d o e M eto Perc hé Cirill gli Slavi”? “apos toli d e

ntore atelli è l’inve r f e u d i a Quale tr alfa b eto?

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di un nuovo

I santi Cirillo e Metodio.


CLA

SSE 5 Le vie d e l c a mbia m ento

a

UN GIORNO IN MONASTERO Torre campanaria

Mulino

Magazzini

Il monastero si presenta come

Dormitorio

Stalle

una piccola cittadina autonoma e indipendente, formata da differenti edifici e spazi:

Refettorio

abbazia, foresteria, bibliote-

Scriptorium

ca, campi, stalle… Nel medioevo le giornate iniziavano all’alba e terminava-

Chiostro

no al tramonto e la vita dei

Chiesa abbaziale Stanze dei conventi e dei novizi

Alloggio dell’abate Foresteria Muro di cinta

Portineria

monaci trascorreva coerentemente ai ritmi dell’epoca, ma suddivisa tra momenti di lavoro e di preghiera, tutti sta-

Infermeria

biliti da una Regola rigorosa.

Le ore dedicate alla preghiera in comune erano scandite dal suono delle campane e i momenti di lavoro variavano con l’alternarsi delle stagioni. I monaci vivevano del proprio lavoro ed erano convinti di partecipare con esso al cambiamento storico della cultura, grazie soprattutto al lavoro degli amanuensi, che tramandarono nei secoli molti importanti libri (i codici), ricopiandoli a mano, opere che altrimenti sarebbero andate perdute. I monasteri, costruiti fuori dalle città, contribuirono inoltre a rendere il terreno adatto alle coltivazioni perché bonificato dai monaci.

Monaci al lavoro.

Tra conventi e monasteri.

C REIA MO

le is tr umonaco con l e d ito b l’a Costr uisci a stero, la a nch e il mon i Po 7. 18 a n zioni a pa gi naci a m atrata d ei mo ve la e ta ia lettera min se gna nte. for niti dall’in li a ri te a m i nuensi con

SC R I V IA MO

sa sta n no e d esc rivi co e n gi a m m l’i Oss erva onaci. fac endo i m

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a

CLASSE 5

ti!

lasse a tut

c Apriamo la

URALE T L U C E N O I S INCLU

IL MONACHESIMO NELLE ALTRE RELIGIONI Il monachesimo è presente in tutte le diverse religioni del mondo con modalità diversificate di vita e di regola. Nel Buddhismo chi sceglie la vita monastica conferma la propria scelta definitiva a vent’anni, trascorso un periodo di tempo di noviziato, cioè di prova. Di regola ci si presenta davanti a un gruppo di dieci membri anziani, spiegando le motivazioni della propria scelta. È prevista, in questo momento, la rasatura dei capelli, la recitazione di una formula e la consegna della veste. Si vive poi praticando la povertà e la meditazione e il celibato. Tali voti non durano sempre: il monaco può scegliere di cambiare vita in qualsiasi momento. Nell’Induismo il monachesimo può essere di tipo eremitico, vissuto in solitudine e in contemplazione, oppure cenobitico, in comunità, con a capo un maestro spirituale.

Giovani monaci buddhisti.

GIO C H IA MO

parole Gioc a con le simo sed el monach e dic a zioni condo le in te. d ell’inse gna n

La regola che contraddistingue questa pratica è prima di tutto la povertà e la vita itinerante. I monaci induisti vivono infatti di elemosina, spostandosi continuamente da un luogo all’altro.

SC R I V IA MO

he del monacaratteristic le lle se ca e o. risp ettiv n ziate nel test Inserisci nelle averle evide o p o d ù d in dhista e chesimo bud

MONACI BUDDHISTI

Un monaco indù.

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MONACI INDÙ


PE R RIAS S UME

CLASSE 5 a

R E E SE MP LIFICA R E

NEL MEDIOEVO IL CRISTIANESIMO SUBISCE UNA GRANDE CRISI:

ALCUNI SI CONVERTONO PER FEDE, ALTRI SOLO PER IMITARE GLI IMPERATORI.

NASCE IN ALCUNI L’ESIGENZA SAN ANTONIO

DI RITIRARSI NEL DESERTO PER VIVERE MAGGIORMENTE

MONACI EREMITI

LA FEDE IN GESÙ.

SAN BENEDETTO DA NORCIA

SUCCESSIVAMENTE SI DIFFONDE IL MONACHESIMO, CON UNA RIGOROSA REGOLA.

MONACI CENOBITI OGNUNO SVOLGE UN LAVORO SULLA BASE DELLE PROPRIE CAPACITÀ.

FONDA UN

I MONACI AMANUENSI

LE BIBLIOTECHE

MONASTERO

RICOPIAVANO A MANO

ERANO RICCHE

A MONTECASSINO.

PER MESI TESTI PER AVERNE

I MONACI DEVONO

UNA COPIA.

DI CODICI GRECI E LATINI.

RISPETTARE LA REGOLA “ORA ET LABORA”.

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CLASSE 5

l c a mbia m Le vie d e

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LA VIA DEGLI ORDINI RELIGIOSI Il grande poeta italiano Dante Alighieri descrive nell’XI canto del Paradiso, attraverso il frate domenicano San Tommaso d’Aquino, la figura di San Francesco d’Assisi e le sue opere. Francesco è descritto nel poema come una delle grandi guide della Chiesa, un uomo che rinuncia ai beni terreni per vivere in povertà, stile di vita contrario a quello del suo tempo. Il suo esempio venne accolto anche da altri giovani desiderosi di imitarlo: nacque così l’Ordine dei Frati Minori, riconosciuto prima da Papa InGiotto, San Francesco rinuncia ai beni terreni, Assisi.

nocenzo III e poi da Onorio III. Durante il suo viaggio in Terra Santa a Damietta, a po-

C O L L A B O R IA

MO

et rc a in inter n Fa’ una ric e si: Ordini religio sui se guenti e Carm elita ni Dom enic a ni, a r ricc hisci la tu Gesuiti. Poi a à il q ua nto ti dir ric erc a con te. tuo inse gna n

chi chilometri dal Cairo, ottenne nel periodo delle Crociate l’ammirazione del sultano. Una volta tornato in Italia, ricevette sul monte della Verna le stimmate, cioè i segni della passione di Cristo sul suo corpo. La sua Regola, oltre la preghiera e la meditazione, prevede la vita in comune, dove ognuno si prende cura dell’altro, la povertà e la condivisione con tutti i più bisognosi.

R IS PO N DIA M

O

es co? i S a n Fra nc d iù p i d e c colpis Ch e cos a ti

Giotto, San Francesco riceve le stimmate, Assisi.

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CLA

SSE 5 Le vie d e l c a mbia m ento

a

LA VIA DELLE RIFORME In questo fervente momento di ricostruzione e rinnovamento dovuto al proliferare di nuovi Ordini e movimenti, nasce il desiderio di una profonda riforma della Chiesa. Uno dei servizi di promozione umana di questo periodo fu l’istituzione di strutture per i figli analfabeti delle persone umili: in quest’opera di servizio spicca la figura di San Filippo Neri, un sacerdote fiorentino che a Roma ideò un sistema di istruzione e preghiera con momenti Un oratorio dei giorni d’oggi.

di divertimento che prenderà il nome di oratorio.

San Filippo fonda la Congregazione dei Preti dell’Oratorio con alla base della Regola la frase “niente altro che la carità”. Sullo stesso esempio, in epoca più recente, San Giovanni Bosco costituirà degli oratori a Torino. Altro servizio di promozione umana e di rinnovamento della Chiesa fu offerto da San Carlo Borromeo con l’istituzione dei seminari per educare, preparare e formare i futuri sacerdoti sull’esempio evangelico di Gesù. Un generoso servizio di carità ai poveri e ai malati viene dato con l’istituzione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, un sacerdote francese di umile estrazione contadina.

C REIA MO

ività proEs e gui le att na 192. posta a pa gi

Giornalisti di cronaca bianca.

La gigantesca statua di San Carlo Borromeo ad Arona, chiamata Sancarlone, alta 23 metri, rivestita di rame, cava all’interno. Tecnica che ha ispirato la costruzione della Statua della Libertà.

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CLASSE 5

l c a mbia m Le vie d e

ento

BENEDETTO XVI, IL PAPA COME UN NONNO r, Sono Joseph Aloisius Ratzinge etto XVI, ed Ben meglio conosciuto come Papa o stato eletto il settimo pontefice tedesco. Son 28 febbraio 2013, 19 marzo 2005, in carica fino al al mio ministero. quando ho deciso di rinunciare Ora sono un Papa “emerito”.

Nel 1946 , dopo il normale ciclo di s tu d i di tutti, a studiare ho iniziato teologia , appass moltissim ionand o che ho p di queste tematic omi oi sempre he approfo n d ito nella vita .

Ho poi insegnato teologia ai giovani preti, fino a quando sono stato nominato vescovo e, successivamente, cardinale. A Roma per ben due volte ho partecipato a un conclave per l’elezione di un Papa.

Ho svolto numerosi incarichi importanti, soprattutto inerenti la dottrina della fede nel cattolica, fino quando no so conclave del 2005 stato eletto Papa. Ho detto scelto il nome di Bene di in memoria del santo Norcia patroni d’Europa.

A P P RO FO N D

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Sono na to in Bav (German iera ia) il 16 a prile 192 da padre 7 gen artigiana darme e madre . Sono e seminari o a 12 an ntrato in ni e intra così la str preso ada di u n a to tale dedizion e a Dio.

IA MO

Papa o d ue Papi, n o st si e te n attualm e pproSap evi ch e d etto XVI? A e n e B a p Pa l’em eri to Fra nc esco e l’inse gna nte. fondis ci con


CLASS

E5 Agli inc ro ci d ella vit a

a

STRADE CHE SI SEPARANO Cari amici, eccomi di nuovo con voi. Sono sicuro che vi è successo di aver incontrato, lungo il vostro cammino scolastico, dei compagni con cui avete interrotto la vostra amicizia per un cambiamento di Scuola o Istituto. In questo caso le vostre strade si sono separate ed ognuno ha proseguito con nuove avventure ed esperienze. Ebbene anche tra i cristiani è successa una cosa simile, anche se un po’ più complessa da spiegare.

I cristiani erano all’inizio come una grande famiglia unita, poi, a causa di separazioni, litigi e discrepanze dottrinali, hanno intrapreso strade diverse, talvolta perdendosi di vista.

In tempi recenti, però, si è cercato di riallacciare i rapporti di amicizia bruscamente interrotti, ricordandosi che, al di là delle diverse ricchezze esperienziali che ognuno possiede,

SC R I V IA MO

na 193. rafico a pa gi Completa il g

c’è un punto fondamentale in cui i cristiani sono uniti ed è la figura di Gesù Cristo, maestro e guida di tutta la Chiesa

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CLASSE 5

i d ella vita c o r c in li Ag

UN SALTO A COSTANTINOPOLI: LO SCISMA D’ORIENTE L’imperatore Teodosio divise l’impero fra i due suoi figli: Onorio ottenne l’Impero Romano d’Occidente, con capitale Roma, e Arcadio quello d’Oriente o Impero bizantino con la sua capitale Bisanzio. Si trattava di un unico Impero governato da due sovrani il cui legame andò a deteriorar-

BISANZIO: prima capitale dell’Impero Romano d’Oriente. SCISMA: divisione, separazione.

si, causandone successivamente una netta divisione. Questa e la preoccupazione delle dominazioni germaniche provocarono una crisi politica nell’Impero d’Occidente. I due regni si differenziavano per la lingua parlata (il latino per l’Occidente e il greco per l’Oriente), ma anche per opinioni teologiche differenti che nel 1054 portarono al primo grande scisma religioso. Tra tutte, la causa principale della divisione fu la mancanza di dialogo tra il vescovo di Roma, il Papa, e il Patriarca, vescovo di Costantinopoli. Si accentuò quindi la discussione sul

La divisione tra Impero Romano d’Oriente e d’Occidente.

primato del Papa. Nel 1054 Papa Leone IX inviò un’ambasciata a Costantinopoli al Patriarca Michele Cerulario con lo scopo di spiegare la sua posizione. La missione fallì e nacquero due Chiese ben distinte, quella a Occidente, chiamata cattolica, con a capo il Una ricostruzione dell’antica Costantinopoli.

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Papa e, quella a Oriente, ortodossa, con a capo il Patriarca.

C REIA MO

ar tina le Se gna sulla c d ei d ue d ue c apitali nte e Ocimp eri, Ori e tendo un cid ente, m et vendo il pallino e sc ri

nom e. ci il testo A pprofondis d el Cre do.


CLASS

E5 Agli inc ro ci d ella vit a

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UN VIAGGIO A WITTEMBERG: LO SCISMA D’OCCIDENTE Nel 1517 Martin Lutero fu il protagonista di un altro grande scisma, in Occidente, conosciuto come riforma protestante. La Chiesa cattolica stava vivendo un periodo particolare di crisi spirituale e questo monaco tedesco decise di denunciare pubblicamente la situazione di corruzione con le sue 95 tesi scritte a Wittenberg. Per questa sua intensa forma di protesta fu scomunicato e cacciato dalla Chiesa cattolica. I motivi che scatenarono la nuova divisione furono i seguenti.

L’arcipelago protestante. La corruzione del clero. Papa, vescovi, sacerdoti si dedicavano più ad attività mondane e di potere che al loro reale compito di umili pastori.

Il nepotismo, cioè la tendenza di persone influenti e di potere a favorire con incarichi i propri parenti, indipendentemente dalle loro capacità e competenze.

A P P RO FO N D

IA MO

La simonia, cioè la compravendita di beni spirituali in cambio di denaro. Il rifiuto della venerazione della Madonna.

Il rifiuto di cinque dei sacramenti e del Magistero e Tradizione della Chiesa.

La vendita delle indulgenze: per poter far fronte alla costruzione della Basilica di San Pietro, Papa Leone X permise la vendita dell’indulgenza, cioè la remissione delle pene derivanti dai peccati dietro pagamento di una somma di denaro.

di Lu tero tto d ella vita re lib il i sc ui Costr gna nte. r niti dall’inse fo li a ri te a m con i

GIO C H IA MO

con il gior nalis ta Diver titi a fare pa gina 195. le attività di

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CLASSE 5

i d ella vita c o r c in li Ag

PARTIAMO PER L’INGHILTERRA: LA CHIESA ANGLICANA Nel 1534 la Chiesa inglese si divise da quella cattolica con l’Atto di Supremazia, mediante il quale re Enrico VIII si autoproclamò capo della Chiesa anglicana, dopo aver ricevuto dal Papa la negazione alla sua richiesta di annullamento

GIO C H IA MO

na 196 con Gioc a a pa gi poste. le attività pro

del matrimonio con Caterina d’Aragona. A rifiutare la cosa fu Papa Clemente VII e ciò provocò la rottura dei rapporti e il nuovo scisma. Da quel momento il sovrano divenne capo della Chiesa anglicana, che conserverà, tuttavia, la liturgia e la struttura gerarchica della Chiesa cattolica, dando autorità, solo in questioni di fede, all’arcivescovo di Canterbury. Caterina d’Aragona sposò Enrico VIII nel 1509 all’età di 23 anni. Dal loro matrimo-

Il re Enrico VIII.

nio non erano sopravvissuti eredi maschi e questa fu la motivazione principale per cui fu chiesto l’annullaLa regina Caterina d’Aragona.

mento del matrimonio. Anna Bolena era una bellissima dama di compagnia della regina, di cui il

ATTO DI SUPREMAZIA: dichiarazione votata dal Parlamento britannico, il 3 novembre 1534, secondo la quale il re diventava supremo e unico capo della Chiesa d’Inghilterra.

re si era invaghito. Era molto più giovane del re e questo faceva sperare che il nuovo matrimonio portasse il figlio maschio tanto desiderato. Ma ciò non avvenne: da questo matrimonio nacque la La regina Anna Bolena.

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futura regina Elisabetta.


PE R RIAS S UME

CLASSE 5 a

R E E SE MP LIFICA R E

LA CHIESA CRISTIANA E IL PRIMO SCISMA

CON L’EDITTO DI TESSALONICA LA RELIGIONE CRISTIANA DIVENTA RELIGIONE DI STATO.

L’IMPERATORE TEODOSIO DIVIDE L’IMPERO IN DUE PARTI FRA I DUE SUOI FIGLI: L’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE (ONORIO) E L’IMPERO ROMANO D’ORIENTE (ARCADIO).

L’IMPERO D’OCCIDENTE ENTRA IN CRISI PRIMA PER MOTIVI CAUSE POLITICHE

POLITICI E, POI, NEL 1054 AVVIENE IL PRIMO GRANDE SCISMA RELIGIOSO. Un attuale monaco ortodosso.

•R APPORTI TRA

CAUSE RELIGIOSE

• I NSERIMENTO

IMPERATORI

NEL CREDO LATINO DELLA

DETERIORATI.

PAROLA FILIOQUE PER

• I NVASIONI GERMANICHE.

INDICARE LA NATURA DIVINA DI GESÙ. • PRIMATO DEL PAPA SUL PATRIARCA.

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CLASSE 5

PLIFICA R E M E S E E R UME PE R RIAS S CHI?

RIFORMA PROTESTANTE

DOVE?

QUANDO?

PROTAGONISTA MARTIN LUTERO, MONACO TEDESCO AGOSTINIANO, NATO

GERMANIA

NEL 1517 PRESENTÒ A WITTENBERG LE SUE 95 TESI.

NEL 1483 E MORTO NEL 1546.

PERCHÈ

ANTAGONISTA

QUESTO DOCUMENTO VIENE DIFFUSO IN TUTTA

PAPA LEONE X CHE

LA GERMANIA GRAZIE

AVEVA BISOGNO

ALL’INVENZIONE

DI DENARO PER

DELLA STAMPA (1455).

TERMINARE LA BASILICA DI SAN PIETRO.

MARTIN LUTERO OBIETTA ALLA CHIESA CATTOLICA ALCUNI COMPORTAMENTI CHE NON SEGUONO GLI INSEGNAMENTI DI GESÙ:

LA CORRUZIONE

LA SIMONIA CIOÈ LA COMPRAVENDITA

DEL CLERO.

DI BENI SPIRITUALI.

IL NEPOTISMO, CIOÈ IL

LA VENDITA DELLE INDULGENZE, CIOÈ IL PERDONO

CLERO FAVORIVA I PARENTI

DELLE COLPE DERIVANTI DA UN PECCATO DIETRO

CONCEDENDO LORO DEI

PAGAMENTO DI UNA SOMMA DI DENARO.

PRIVILEGI.

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PE R RIAS S UME

CLASSE 5 a

R E E SE MP LIFICA R E

SCISMA ANGLICANO

CHI?

PAPA CLEMENTE VII

RE ENRICO VIII

IL RE INGLESE VOLEVA IL DIVORZIO DALLA MOGLIE CATERINA D’ARAGONA. PAPA CLEMENTE VII GLIELO NEGA.

ENRICO VIII SI PROCLAMA CAPO DELLA CHIESA CON L’ATTO DI SUPREMAZIA. CIÒ PROVOCA LO SCISMA CON I CATTOLICI (1534).

A P P RO FO N D

IA MO

ss ioni le vari e confe ta n o fr n co A pa gina 197 proposto. ello sc hem a d to iu l’a n cris tia ne co

Un documento ecumenico.

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CLASSE 5

i d ella vita c o r c in li Ag

TUTTE ANTEPRIME

LA VIA DEI GRANDI CONCILI La risposta della Chiesa ai grandi scismi fu la convocazione dei Concili. Con il quarto Concilio di Costantinopoli (869-870), indetto dall’imperatore bizantino Basilio, si affermò il primato del Pontefi-

CONCILIO: assemblea di tutti i vescovi, i cardinali e altri esperti, sotto la guida del Papa, per discutere di importanti realtà della Chiesa.

ce romano. Per quanto riguarda lo scisma protestante, Papa Paolo III convocò nel 1545 a Trento un Concilio per definire in modo preciso quanto contestato dai protestanti: si affermò l’importanza delle opere per la salvezza, Il IV Concilio di Costantinopoli in un’antica stampa.

il culto dei santi, il valore di tutti i Sacramenti, l’importanza della tradizione della Chiesa, si definì il canone della Bibbia.

Il Concilio diede inoltre impulso ad un rinnovamento religioso in campo disciplinare e pastorale del clero e dei laici impegnati; questa scelta della Chiesa è chiamata Riforma cattolica. Fu infine con il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) che si attuò una vera apertura verso le altre Chiese separate, in particolare con il Decreto sull’ecumeni-

Il Concilio di Trento.

smo, documento che ancora oggi apre al dialogo e alla collaborazione.

A P P RO FO N D

IA MO

is c e l’inseli ch e ti for n a ri te a m i n Co nco d ei 21 fondis ci l’ele ro p p a te n a gn enici. Concili Ecum

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Il Concilio Ecumenico Vaticano II fu indetto da Papa Giovanni XXIII e concluso da Papa Paolo VI.


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E5 Agli inc ro ci d ella vit a

a

IL MOVIMENTO ECUMENICO Il movimento ecumenico indica tutte le iniziative che vogliono unire i cristiani separati (cattolici, ortodossi, protestanti, anglicani). Molti di questi progetti sono nati in epoca medievale e portati poi avanti nei tempi successivi. Agli inizi del XX secolo la parola è nell’uso comune del linguaggio. Nel 1910 iniziò il movimento vero e proprio quando, a Edimburgo, fu convocata una conferenza missionaria mondiale che sottolineò l’importanza dell’unità dei cristiani e l’impegno all’evangelizzazione. Seguirono diverse iniziative, tra cui l’avvio del Segretariato per l’UEnzo Bianchi con Bartolomeo, Patriarca di Costantinopoli.

nità dei Cristiani da parte di Papa Giovanni XXIII, il Decreto conciliare Unitatis Redintegratio (“ristabilimento dell’unità”) con la riabilitazione delle altre confessioni come “fratelli separati” a cui si

aggiunsero momenti di preghiera come la giornata annuale di Assisi, iniziata nell’ottobre del 1986 da Papa Giovanni Paolo II, a cui parteciparono non solo gli esponenti delle diverse confessioni cristiane, ma anche gli esponenti delle altre religioni. Enzo Bianchi è il fondatore della nota Comunità di Bose, in provincia di Biella. Questa comunità, i cui esponenti appartengono a diverse confessioni cristiane, promuove il dialogo ecumenico. Questo esempio si è diffuso in altre località, come ad esempio Gerusalemme e Ostuni, in Italia.

C REIA MO

tia ne nfess ioni cris co lle e d ro e Cre a l’alb . ll’inse gna nte ali for niti da con i m ateri

C O L L A B O R IA

MO

i il simbolo: ne e d esc riv gi a m m l’i a rv Oss e to d ell’insedo con l’aiu n a rc e c ri ti aiu ta mo” su inla “ecum enis ro a p la te gna n ter net.

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CLASSE 5

ti!

lasse a tut

c Apriamo la

URALE T L U C E N O I S INCLU

UNA FESTA DI PASQUA INTERCONFESSIONALE La Pasqua, festa della risurrezione di Gesù, non ha una data fissa, ma è mobile cioè cade la domenica successiva al primo plenilunio di primavera (a partire dal 21 marzo), secondo quanto stabilito dal Concilio di Nicea (325 d.C.). La festa per la Chiesa cattolica e protestante non combacia con quella ortodossa per la diversità nell’utilizzo dei calendari. Il calendario giuliano, utilizzato dagli ortodossi, fa cadere la festa tra il 4 aprile e 8 maggio, mentre i cattolici e protestanti utilizzano il calendario gregoriano, nel quale le date variano tra il 22 marzo e il 25 aprile. In gergo comune si dice Pasqua bassa quando cade tra il 22 marzo e 2 aprile, Pasqua media tra il 3 e il 13 aprile e Pasqua alta dal 14 al 25 aprile.

Icona del XIV secolo raffigurante la risurrezione e discesa agli inferi di Cristo.

C REIA MO

str uisci poi pa sq uali. Co va uo le ra lo Co teriali ch e ti ale con i m a ur ug a o tt lie ig il b nte. dà l’inse gna

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FR Per i b ANCIA ambin le cam i fran silenzio pane, ch cesi e se da l Vene sono fino a rdì Pa a Rom squa, sono Santo a. v sono o Mentre a P olate asqua ccupa ti a sc il cielo ru loro rit per scorge tare orno, r i loro g e il nasco e ciocc ndono le u nitori olato ova a p l poi ne er farli dive rtire lla rice rca.


Apriamo la

CLASSE 5 a

classe a tu

INCLUSIONE

tti!

CULTURALE

TRADIZIONI PASQUALI IA GREC i Pasqua d notte cano in a l l e re N eli si al buio e d e f i tti una sa tu chie cendono vono là ac a che de fino el a cand re acces sa. a e c ten oa n r o t i al r

NIA GERMA hi no fuoc o d n e c Si ac riale n mate o c i r c a s esto con qu e le a r natu dono i accen s o c o on u f sa. Poi c ie h c in ceri cima ri si con le cene buon per un a r r e t la o raccolt

INGHILTER RA Il Giovedì Santo a Londra vi è l’uso di donare a i poveri delle bors e di dena ro, distribuite , dopo la celebrazio ne religios a, dalla sovra na su un vassoio d ’argento.

RUSSIA del A mezzanotte viene Sabato Santo cessione svolta una pro hiesa e attorno alla c Pasqua la mattina di picnic si consuma un i un sulla tomba d parente.

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CLASSE 5

ti!

lasse a tut

c Apriamo la

URALE T L U C E N O I S INCLU

I

Ogni anno i cristiani di ogni confessio-

L’ARTE NS EGN

A

VIAGGIO NELLE TRADIZIONI NATALIZIE ne attendono con gioia l’arrivo della festa del Natale. In ogni Paese del mondo ci si prepara e si festeggia la nascita di Gesù con usi, costumi e tradizioni differenti. Vedi a pag. 198.

Domenico Ghirlandaio, Adorazione dei pastori, Firenze.

C REIA MO

colo ero di Natale Addobba l’alb e più ti piac e. ra ndolo com

A P P RO FO N D

-

IA MO

r sona gntesto e i p e co il za liz a n A Ghirla npittoric a d el ra e p o ll’ e d gi sente:. daio q ui pre esù? “grotta” di G • Com e è la a n giatoia? • Com e la m ? sullo sfondo • Chi si ve d e

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CLAS

SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo a

IL PELLEGRINAGGIO NELLE VARIE RELIGIONI Abbiamo viaggiato nel cuore della cristianità, abbiamo scrutato le divergenze nate nel suo interno, ora andremo a conoscere quali significati può assumere il pellegrinaggio in base all’idea presente nelle religioni più diffuse nel mondo. La ricchezza delle esperienze, accumulate nei secoli dai popoli sparsi nel mondo, hanno prodotto un modo di intendere il pellegrinaggio che cambia di luogo in luogo.

Un pellegrinaggio può essere di espiazione o penitenziale, rituale, contemplativo, devozionale, turistico, metaforico, obbligatorio, facoltativo. Si tratta sempre di un viaggio, di una ricerca per l’elevazione spirituale.

C REIA MO

stra str uire la gio Diver titi a co riali i con i m ate d elle religion nte. c e l’inse gna ch e ti for nis

In ogni classe ormai è presente almeno un compagno o una compagna appartenente ad un’altra fede religiosa: ebbene, si potrebbe partire dal loro racconto per capire come viene concepito il pellegrinaggio nella loro esperienza. Bisaccia in spalle, allora, alla scoperta di nuovi e diversi cammini!

Tutti in redazione.

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a

CLASSE 5

o d el m o nd e d a r t s Sulle

LA VIA DELLA RELIGIONE CRISTIANA La religione cristiana ha come fondamento la figura di Gesù, il Figlio di Dio nato per opera dello Spirito Santo da una giovane donna di Nazareh. Nella sua persona egli ha reso visibile Dio, disposto per il suo grande amore a sacrificare il Figlio. Il nucleo centrale della predicazione cristiana (kerygma) è attorno alla morte e alla risurrezione di Gesù Cristo. Il Cristianesimo, sia pur vincendo le difficoltà delle epoche storiche, ha subito anche le crisi teologiche dei diversi scismi e le difficoltà nell’incontro con le diGiotto, Risurrezione di Gesù, Padova.

verse culture.

Non sono mancate anche guerre di religione che hanno portato i cristiani a combattere. Ne sono un esempio le crociate. Papa Urbano II incitò i cristiani di Occidente a liberare Gerusalemme e la Palestina dall’occupazione turca, che si contrapponeva ai liberi pellegrinaggi dei cristiani in Terra Santa. Fu così che nel 1096 molti cavalieri e aristocratici partirono da diverse zone dell’Europa, conquistarono Gerusalemme e si riappropriarono del Santo Sepolcro (prima crociata).

Antica miniatura raffigurante alcuni crociati.

Questa crociata fu considerata una sorta di pellegrinaggio armato in difesa dei cristiani, tanto che i crociati ricevevano dal Pontefice i privilegi spirituali che spettavano ai normali pellegrini.

C O L L A B O R IA

Un’illustrazione islamica della crociata.

102

MO

d elle rc a sul tem a e c ri ve re b Fa’ una mpa gni. em e ai tuoi co crociate insi


CLAS

SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo LIBRO SACRO Il libro sacro dei cristiani è la Bibbia, formata complessivamente da 73 libri e suddivisa in due grandi parti, l’Antico Testamento (46) e il Nuovo Testamento (27). Di quest’ultimo fanno parte i Vangeli. Si tratta di una grande opera composta da tanti libri differenti tra loro per origine, autori, lingua, data e generi letterari, tramandata inizialmente a voce (tradizione orale) e successivamente per iscritto (tradizione scritta).

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La miniatura di un’antica Bibbia.

LUOGO DI CULTO La chiesa è il luogo della presenza di Dio e il luogo di preghiera dei cristiani, sede dell’incontro della comunità. Nel corso dei secoli la chiesa ha cambiato forme, dimensioni e quindi nome sulla base della funzione che assumeva (basilica, duomo, santuario, cattedrale, pieve…). A guidare la comunità è il sacerdote o presbitero. I cristiani vi si recano di domenica, giorno di riposo. La Chiesa di San Benedetto, a Norcia, prima del terremoto del 2016.

SIMBOLO Il simbolo centrale del Cristianesimo è la croce a ricordo della morte di Gesù e del grande gesto d’amore che egli ha avuto verso gli uomini, offrendosi in sacrificio per loro.

PELLEGRINAGGIO Nella religione cristiana esistono fin dalle origini due principali tipi di pellegrinaggio: quello devozionale e quello penitenziale. Il primo è finalizzato alla conversione, il secondo all’espiazione per una grave colpa commessa.

Una croce in stile bizantino.

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5. pa gine 202-20 roposte alle p ità iv tt a le Svolgi

Un pellegrino medievale.

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o d el m o nd e d a r t s Sulle

LA VIA DELLA RELIGIONE EBRAICA La storia del popolo ebraico ha SUKOTH: dalla parola ebraica sukah, significa capanna.

inizio tanto tempo fa, quando Abramo, pastore politeista originario della Mesopotamia, concede la sua fiducia a un Dio che gli fa tre promesse: una terra, un

figlio e una discendenza numerosa. La piena fiducia di Abramo in Dio è così tanto forte da essere disponibile a sacrificare la cosa a lui più cara, il figlio Isacco avuto dalla moglie Sara, in tarda età. Questa fede contraddistinguerà tutti personaggi della reli-

Caravaggio, Sacrificio di Isacco, Milano.

gione ebraica. Con Mosè gli ebrei fuggirono dalla schiavitù d’Egitto, attraversarono il Mar Rosso e intrapresero il pellegrinaggio storico che li portò alla Terra Promessa. Questo esodo durò ben 40 anni e fu sostenuto da Dio che intervenne con acqua e cibo, in particolar modo la manna. Durante il loro peregrinare nel deserto gli ebrei vivevano in capanne (sukkot). Ancora adesso Sukkot, Festa delle Capanne o dei Tabernacoli, è una delle ricorrenze principali, che dura circa otto giorni. Gli ebrei si recavano in pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme.

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aver e g no d op o Colora il dis reo sa gom a l’eb incollato sulla a gina 203. ch e trovi a p

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SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo a

Scrigno ottomano della Torah.

LIBRO SACRO Il libro sacro degli ebrei è la Tanakh, che comprende la Torah il cui significato nella lingua ebraica è “guidare, insegnare”, la quale corrisponde ai primi 5 libri della Bibbia cristiana, detti Pentateuco, i libri profetici (nebi’im) e i libri storici (ketubim). Gli insegnamenti della Torah sono, secondo la cultura ebraica, trasmessi direttamente da Dio a Mosè e rappresentano una guida da seguire per la vita.

LUOGO DI CULTO L’edificio sacro per gli ebrei è la sinagoga, termine greco che significa “adunanza”. La comparsa di questo edificio risale all’epoca dell’esilio babilonese ed è diventata il primo edificio in cui assistere a tutti i riti. La pianta dell’edificio è in tutto simile a quello di una basilica a tre navate. I fedeli, uomini e donne, separati, si orientano a pregare verso Gerusalemme. La stessa arca santa, cioè l’armadio che custodisce la Torah è sulla parete orientale, con una lampada sempre accesa collocata accanto. Gli ebrei, guidati dal rabbino, vi si recano di sabato.

SIMBOLO La religiosità ebraica è contraddistinta da due elementi simbolici: la Stella di Davide che indica il legame tra uomo e Dio, formato dall’intreccio di due triangoli equilateri con i vertici rivolti uno verso l’alto e l’altro verso il basso a rappresentare l’incontro tra il divino e l’umano; la Menorah, il candelabro a sette bracci, che per alcuni simboleggia il roveto di Mosè e quindi Dio che gli si è manifestato, per altri i giorni della creazione con al centro il sabato.

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Interno della sinagoga di Firenze.

PELLEGRINAGGIO Una delle mete simboliche non solo dell’Ebraismo ma anche del Cristianesimo e dell’Islam è il Muro Occidentale di Gerusalemme, cioè la parte occidentale dell’antico muro di cinta del secondo Tempio di Gerusalemme.

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206-208. e alle pa gine st o p ro p ità Svolgi le attiv

Il Muro Occidentale di Gerusalemme, detto anche Muro del Pianto.

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ti!

lasse a tut

c Apriamo la

URALE T L U C E N O I S INCLU

LA GIORNATA DELLA MEMORIA Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche arrivarono nella cittadina di Auschwitz, in Polonia, dove vi era un noto campo di concentramento. Lì liberarono i superstiti di una grande tragedia dei nostri tempi. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) ha stabilito che, in tale data di ogni anno a livello internazionale, si celebrasse la commemorazione delle vittime dell’olocausto. L’Italia con una specifica Legge ha così stabilito:

Il sacrario ai caduti di Marzabotto (Bologna).

OLOCAUSTO: in greco

significa bruciato interace il giorno 27 gennaio, «La Repubblica italiana riconos o iorn “G z, wit sch Au di lli mente, qui riferito al sance data dell’abbattimento dei ca l de nio rmi (ste ah Sho re la crificio di vittime umane. della Memoria”, al fine di ricorda iana dei ital e ion cuz rse pe la li, zia raz gi popolo ebraico), le leg no subìto la deportazione, cittadini ebrei, gli italiani che han coloro che, anche in campi e propria vita la prigionia, la morte, nonché di sterminio, ed a rischio della tto ge pro al sti po op o son si i, schieramenti divers to i perseguitati. hanno salvato altre vite e protet organizzati cerimonie, moria” di cui all’articolo 1, sono Me la del o iorn “G del ne asio In occ ssione, in modo uni di narrazione dei fatti e di rifle iniziative, incontri e momenti com aduto al popolo ordine e grado, su quanto è acc particolare nelle scuole di ogni do da conservare itici italiani nei campi nazisti in mo pol e tari mili ti orta dep ai e o ebraic ria nel nostro ico ed oscuro periodo della sto trag un di ria mo me la lia l’Ita nel futuro del adere». ili eventi non possano mai più acc Paese e in Europa, e affinché sim icoli1-2) (Legge n. 211 del 20/07/2000 art

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Apriamo la

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classe a tu tti!

INCLUSIONE

CULTURALE

La bambina del treno è una toccante favola che ha come protagonisti due bambini: Anna, ebrea, con una stella sul vestito e Jarek, bambino non ebreo, che vede passare sul treno diretto ad Auschwitz la bambina che dal finestrino lo saluta. Questa favola scritta e disegnata da due autrici vicentine Lorenza Farina e Manuela Simoncelli - pone in modo delicato un’attenta riflessione su domande alle quali ancora oggi è difficile rispondere.

La portinaia Apollonia ha invece come protagonisti Daniel, un bambino ebreo che abita in un palazzo, e Apollonia, la portinaia del palazzo che fa tanta paura a Daniel per il suo aspetto severo e cupo. Invece, proprio quella donna seria e riservata salverà mamma e figlio dai tedeschi che erano venuti per catturarli.

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oste ttività prop Svolgi le a 9-210. alle pa gine 20

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LA VIA DELLA RELIGIONE ISLAMICA Maometto, secondo la religione islamica, nacque nel 570 a La Mecca e morì nel 632 a Medina. Rimasto orfano in tenera età di entrambi i genitori, venne accudito dal nonno e successivamente accolto nella casa dello zio. Da politeista, nei suoi viaggi, conobbe l’Ebraismo e il Cristianesimo. A seguito della rivelazione dell’arcangelo Gabriele, che gli apparve affermando di essere stato scelto da Dio come messaggero, Maometto iniziò a predicare l’esistenza di un solo e unico Dio, Allah. La predicazione di Maometto coinvolse una piccola comunità di La Miniatura di manoscritto ottomano raffigurante la nascita di Maometto.

Mecca e trovò l’ostilità di altri, che lo ostacolarono e lo costrinsero nel 622 a fuggire a Medina (fatto detto Egira),

dando vita così alla nascita dell’Islam. In questa città Maometto riuscì a organizzare una comunità. Alla sua morte saranno i califfi i suoi successori.

IL VIAGGIO DI MAOMETTO Maometto raccontò di essere stato svegliato da un angelo e di aver compiuto un viaggio in una sola notte cavalcando Buraq, una creatura dal volto femminile e dal corpo di mulo e asino che lo portò dalla Ka’ba di La Mecca al Tempio di Gerusalemme. Successivamente avrebbe visitato l’inferno, osservando le sof-

Il cosiddetto volo notturno di Maometto.

ferenze degli uomini a causa delle colpe commesse durante la vita terrena, per essere poi accompagnato al cospetto di Allah non prima di

Svolgi una breve ricerca sul termine

aver superato i sette cieli. In ciascuno in-

MUSULMANO

contrò un profeta che lo aveva preceduto (Adamo, Abramo, Giovanni Battista, Gesù…).

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SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo

Un antico libro del Corano.

LIBRO SACRO La parola araba Corano significa “recitazione a voce alta” ed è il testo sacro dell’Islam. È formato da 114 Sure (capitoli), tutte dello stesso valore, disposte non per ordine cronologico, ma per lunghezza. In essi è contenuto il messaggio rivelato da Allah al suo profeta Maometto, da lui recitato più volte a dei testimoni che lo hanno trascritto su differenti materiali come fogli di papiro e stoffe, messi poi in ordine da uno dei califfi.

LUOGO DI CULTO La moschea è il luogo di preghiera per i fedeli dell’Islam, i musulmani. Vi si ritrovano ogni venerdì, al richiamo del muezzin dall’alto del minareto, una grande torre. La preghiera è guidata dall’imam. I fedeli, in piedi o prostrati a terra su un tappeto, sono rivolti verso La Mecca grazie a una nicchia sulla parete, il mihrab, che ne indica la direzione. È obbligatorio purificarsi prima della preghiera ed è vietato decorare i luoghi di culto con immagini di uomini o di animali: le uniche figure concesse sono i cosiddetti arabeschi con soggetti vegetali, mosaici o scritte del Corano.

SIMBOLO La mezzaluna con la stella è il simbolo principale della religione musulmana. Si racconta che Filippo II di Macedonia assediò Bisanzio in una notte oscura ma, nell’avvicinarsi alla città, un forte vento spazzò via le nubi che oscuravano la luna e ciò permise alle sentinelle di notare il nemico e dare l’allarme. L’assedio fallì e la falce di luna da allora venne scolpita su molti oggetti in pietra e notata al punto di assumere un valore magico. Con l’impero ottomano prima, ma anche poi, diventò il simbolo islamico.

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Moschea blu, Istanbul.

PELLEGRINAGGIO Il pellegrinaggio alla Mecca è uno dei cinque pilastri dell’Islam, assieme alla professione di fede, la preghiera, l’elemosina e il digiuno nel mese di Ramadan. È fondamentale che ogni musulmano compia almeno un viaggio a La Mecca al santuario della Ka’ba nell’ultimo mese dell’anno. Il santuario musulmano di La Mecca.

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l’ar gom ento profondis ci p a e 1 21 a n di pa gi Svolgi l’attività gna nte. r nis c e l’inse fo ti e ch li a con i m ateri

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LA VIA DELLA RELIGIONE BUDDHISTA Il fondatore della religione buddhista è il principe Siddharta Gautama (566-486 a.C.). Rimasto orfano di madre, fu allevato dalla seconda moglie del padre, la zia. Si racconta che alla nascita di Siddharta furono invitati a corte dei bramini e uno di questi annunciò che il bambino sarebbe diventato o un grande monarca o un grande asceta. Il padre rimase molto turbato e fece tutto quanto era possibile per evitare l’avverarsi di quanto detto. Siddharta, quindi, crebbe protetto nel lusso di un ricco palazzo, ma a circa 29 anni la sua vita cambiò quando uscì e si scontrò con una realtà a lui sconosciuta. Per le vie del paese incontrò quattro situazioni dolorose di vita: • un vecchio, • un ammalato, • un morto, Buddha riceve l’illuminazione.

• un asceta.

La loro vista lo portarono a un dialogo interiore alla ricerca di risposte significative e profonde sul senso del vivere. La sua ricerca terminò quando ebbe l’illuminazione sotto una pianta di fico. Da allora è conosciuto con il nome di Buddha, che significa “illuminato”. LA VIA DELLE QUATTRO VERITÀ riore che portò Buddha La conclusione del viaggio inte della sua filosofia fu all’illuminazione e che è il centro causa di ciò sta nel questa: la vita è sofferenza e la elimina il dolore e si arridesiderio; non desiderando si va alla luce del Nirvana. via che conduce al Ciò è possibile seguendo una mentali del Buddhismo rispetto delle otto regole fonda (ottuplice sentiero).

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Un’immagine di Buddha.

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di pa gina 212 Svolgi l’attività nis ci l’ar gom e e approfond rriali ch e ti fo to con i m ate na nte. nis c e l’inse g

Il Buddhismo in Italia.


CLAS

SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo a

LIBRO SACRO I Tripitaka sono i libri sacri del Buddhismo, scritti da autori sconosciuti su foglie di palma a partire dal III secolo a.C., raccolti e conservati in ceste. Si suddividono in tre parti: la prima contiene le regole che i monaci devono seguire, la seconda il pensiero di Buddha, mentre nella terza vengono sviluppate le spiegazioni delle verità del Buddhismo. Una pagina di un testo buddhista.

LUOGO DI CULTO Il tempio è il luogo di culto dei buddhisti. È formato da un edificio che contiene i seguenti elementi: una sala per il culto, un ficus che rappresenta l’albero sotto il quale Buddha ha raggiunto il Nirvana, un reliquario, un altare e gli alloggi dei monaci. Per diventare monaci bisogna aver compiuto vent’anni e aver trascorso un periodo di noviziato. Si viene poi ammesso al giudizio di un gruppo di monaci anziani. Un tempio buddhista.

SIMBOLO La ruota a otto raggi è il simbolo del Buddhismo. È conosciuta anche come ruota dell’esistenza o del divenire. Raffigurata sui muri esterni dei templi, essa si compone di diversi anelli e raggi che simboleggiano tre grandi mali, quali la cupidigia, l’odio e l’ignoranza, a cui si aggiunge la rappresentazione di sei mondi, ognuno dei quali assume un significato umano ben definito.

PELLEGRINAGGIO Nella religione buddhista quattro sono i luoghi significativi del pellegrinaggio, perché simbolo di avvenimenti importanti della vita di Buddha: Lumbini, il luogo della nascita, Bodhgaya, quello dell’illuminazione, Sarnath, sede del primo sermone e Kusinagar, il luogo dove egli cessò nella sua dimensione terrena. Il tempio di Bodhgaya

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CLASSE 5

o d el m o nd e d a r t s Sulle

LA VIA DELLA RELIGIONE INDUISTA L’Induismo è un insegnamento religioso tra i più antichi. Esso non ha un fondatore ben definito, ma si può riferire a una popolazione nomade, gli Arii, che emigrarono e si stabilirono lungo le rive del fiume Indo, verso il 1500 a.C., mescolandosi con gli abitanti del luogo. L’Induismo crede in molte divinità, tutte riferibili a Brahman il dio supremo, formato da tre entità: Brahma il creatore, Vishnu il conservatore e Shiva il distruttore. Queste tre divinità, conosciute con il nome di Trimurti, rappresentano il ciclo della vita. Difatti l’esistenza dell’inUna famiglia induista.

dividuo si sviluppa attorno al concetto di karma, cioè ciò che guida e condiziona il comportamento umano.

Si tratta di una strada in cui tutte le azioni condizionano, è la via per la vita futura, al punto che si ha la credenza della trasmigrazione delle anime, per la quale l’individuo o, meglio, la sua anima, l’atman, rinasce in una condizione migliore o peggiore. Questo fenomeno viene chiamato samsara (ciclo delle rinascite). L’Induismo è la via per liberarsi da questo ciclo per riunirsi al Grande Essere, il Brahman. Tutto ciò è possibile attraverso un percorso di meditazione, preghiera, studio, pellegrinaggio e buone azioni. Immagine di Brahma.

R IS PO N DIA M

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p o ndi la e poi ris a r lo o C . a ta è S hiv q ui dis e gna c hé? La divinità s enta e p er e r p p a r si da: com e la alla dom a n

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CLAS

SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo a

LIBRO SACRO I Veda sono i testi sacri indù, scritti in sanscrito, un’antica lingua dell’India. Il termine significa conoscenza. Essi racchiudono al loro interno preghiere, inni e norme. Ci sono anche altri testi, tra cui le Upanishad: in un dialogo tra maestro e discepolo si espone una riflessione sulla vita e sulle difficoltà che l’uomo vive alternando sofferenza e amore. Una pagina dei Veda.

LUOGO DI CULTO Il luogo di preghiera dell’Induismo è il mandir, punto di incontro tra divinità e fedeli. Al centro del tempio vi è una statua della divinità, presso la quale ci si reca a pregare e offrire doni, come fiori, incenso, denaro, cibo. L’uomo entra scalzo, mentre la donna deve coprire il capo con un velo. In ogni casa induista, inoltre, vi è uno spazio dedicato ad un piccolo santuario domestico. Un mandir induista.

SIMBOLO L’Om è la sillaba sacra induista, usata nei mantra e nelle adorazioni.

PELLEGRINAGGIO Il pellegrinaggio, molto praticato nell’Induismo, vede i fedeli recarsi in templi costruiti soprattutto lungo le rive del fiume Gange, il fiume sacro. È obbligatorio fare il bagno rituale purificatorio, almeno una volta nella vita, recandosi a Varanasi, città sacra. Le stesse ceneri dei morti possono essere sparse nel fiume. Donne indù durante un rito di purificazione.

GIO C H IA MO

ch e ità e i giochi Svolgi le attiv nse gna nte. ti propone l’i

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CLASSE 5

o d el m o nd e d a r t s Sulle

LA VIA DI ALTRE RELIGIONI E MOVIMENTI Altre religioni, pur avendo un numero inferiore di seguaci, sono presenti nel mondo. Si tratta. ad esempio, delle cosiddette religioni primitive le quali hanno la convinzione che ogni cosa sia animata da uno spirito e che sono caratterizzate da rituali di tipo magico. Altra religione è quella dei Sikh, conosciuti in molti Paesi e anche qui in Italia, dove i loro figli frequentano le nostre scuole. Approfondiamo quindi in cosa consiste il loro credo. teista diffusa sopratIl Sikhismo è una religione mono eli credono infatti in tutto in India, dove è nata. I fed re di ogni cosa. un unico Grande Essere, Creato que simboli, i cinque Importante è la regola dei cin e le rappresentano “K”, proprio perché i simboli ch iniziano con questa lettera: • divieto di tagliare i capelli. legno che tiene fermi • obbligo di piccolo pettine di i capelli sotto il turbante, rati alle ginocchia, • obbligo di pantaloni larghi ser ialetto di ferro, • obbligo di portare un bracc a lama curva. • obbligo di portare un pugnale

Il Tempio d’Oro nel nord dell’India è meta di pellegrinaggio per i fedeli.

LIBRO SACRO DEI SIKH I fedeli di questo credo si affidano al Sri Guru Granth Sahib Ji, lo scritto che racchiude il pensiero dei dieci guru. I Sikh celebrano come feste i giorni di nascita e di morte di questi grandi maestri guru.

Accanto alle molte altre strade di fede percorse da molte persone in tutto il mondo, vi sono anche coloro che non aderiscono a nessuna religione o negano l’esistenza di Dio (ateismo).

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R IS PO N DIA M

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el q uiz do m a nd e d Ris pondi alle 3 in poi. da pa gina 21


CLAS

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LA VIA DEL DIALOGO La Dichiarazione Nostra Aetate, pubblicata nel 1965, è uno dei documenti prodotti dal Concilio Ecumenico Vaticano II e racchiude le linee guida che la Chiesa cattolica segue nei rapporti con le religioni non-cristiane. Tale documento sottolinea che “la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni”, quindi l’atteggiamento da promuovere è il pieno rispetto verso le altre fedi. Lo spirito di apertura al confronto contenuto in Nostra Aetate ha portato all’istituzione del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso con la finalità di promuovere, incoraggiare lo studio, il dialogo, il rispetto, la tolleranza e la collaborazione tra grandi religioni. Papa Francesco in occasione dell’udienza generale interreligiosa nel ricordo dei 50 anni di Nostra Aetate ha così affermato: “La Chiesa guarda con stima i credenti di tutte le religioni e ne apprezza l’impegno spirituale e morale… nel lavoro comune per la pace alla lotta contro la miseria, la corruzione, il degrado ambientale e contro la violenza… Non abbiamo ricette per questi problemi, ma abbiamo una grande risorsa: la preghiera”.

DIALOGO: composto dal greco dià (attraverso) e logos (discorso) significa conversare, confrontando verbalmente le proprie idee e opinioni. TOLLERANZA: atteggiamento di rispetto delle idee o opinioni altrui anche se in contrasto o non condivise con le proprie.

C REIA MO

retto-s toaliz zare il lib re a i tit r ve Di se guena natroccolo to ut r b l e d a ri na nte. oni d ell’inse g zi a ic d in le o d

Papa Francesco in Sri Lanka in un incontro interreligioso.

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CLASSE 5

PLIFICA R E M E S E E R UME PE R RIAS S

LE RELIGIONI NEL MONDO

LE RELIGIONI DEL LIBRO

MONOTEISTE POLITEISTE RELIGIONI ASIATICHE EBRAISMO

ISLAM

SIKHISMO INDUISMO

LA PIÙ ANTICA

BUDDHISMO

SI DIVIDE IN SCIITI E SUNNITI CRISTIANESIMO

SI SUDDIVIDE IN 4 CONFESSIONI: CATTOLICI ORTODOSSI

CREDE NEL BRAHAMAN

TRASMIGRAZIONE

SIDDHARTA

ANIME

GAUTAMA: PRINCIPE

PROTESTANTI

FONDATORE

ANGLICANI

NIRVANA

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RELIGIONI PRIMITIVE: LUOGHI, OGGETTI

ATEISMO: DIO

HANNO QUALITÀ SOPRANNATURALI

NON ESISTE


CLASSE QUARTA Unità 1: Una Vita in ricerca

Unità 3: Una promessa mantenuta

Pronti, partenza… via! 118 Prova d’ingresso 119 La Guernica 120 Chi risponde alle nostre domande? 121 Domande a scuola 122 Religioni di ieri e di oggi 123 In Mesopotamia 124 Riconoscere immagini egizie 125 Verifichiamo 127 Indovina chi sono 128 Il tempio egizio del dio Khonsu 130 Essere dèi in Egitto 131 La pesatura delle anime 132 Lavori egizi in corso 135 Verifichiamo 136 Gli dèi nell’antica Grecia 137 Verifichiamo 138 Dèi greci e dèi romani 139 Verifichiamo 140 I mattoni d’argilla al posto delle pietre 141 La cartina del viaggio di Abramo 142

Il valore di una promessa 151 L’annuncio del salvatore 152 Verifichiamo 153 Vangeli ed evangelisti 154 Crucinatale 155 Le fonti su Gesù 156

Unità 2: In una terra nuova Come siamo cresciuti! 143 L’albero genealogico da Abramo 144 Cadono le mura di Gerico 145 Le 12 tribù di Israele 146 I simboli di Davide 147 Il profeta Giona 148 L’altare di pietra a Sichem 149 Verifichiamo 150

Unità 4: Gesù nella sua terra La guarigione del paralitico 157 Verifichiamo 158 Drone su Gerusalemme 159 Impresa EdilVangelo… case sicure! 160

Unità 5: La festa delle feste La festa di Pasqua 161 Verifichiamo 162 La Chiesa sulla roccia 163


a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

PRONTI, PARTENZA... VIA! Disegna nelle orme cosa ti aspetti da questa nuova avventura scolastica.

Ora spiega ai compagni e all’insegnante cosa hai disegnato e perché.

118


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

PROVA D’INGRESSO Rispondi alle domande completando il cruciverba.

1

9 6 5

4 10 8

2 7 3

1. Dove si svolge il primo miracolo di Gesù? 2. Chi è la mamma di Gesù? 3. Dove nasce Gesù? 4. Come si chiama la terra degli ebrei? 5. Chi è stato il primo patriarca? 6. In quale libro della Bibbia si trova il racconto della creazione? 7. Quale teoria scientifica espone l’ipotesi della nascita del mondo? 8. Per quale piatto Esaù accetta di donare la primogenitura? 9. Li sapeva interpretare Giuseppe. 10. Il nome di Dio per gli Ebrei. 11. Uno dei figli di Isacco. 12. La moglie di Abramo.

12

11

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CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

LA GUERNICA Colora il dipinto con sfumature grigie e giocando con i contrasti del bianco e nero.

approfondimento. Ris pondi poi alle dom and e di

senti nel quadro re secondo te gli animali pre Quale signific ato pos sono ave e le loro espres sioni?

senti nel quadro? (e perché) le per sone pre Quali atteggiam enti han no

por res ti? e in ma no quali dom and e ti Se tu fos si la don na con il lum

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CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

CHI RISPONDE ALLE NOSTRE DOMANDE? Compila la tabella degli interrogativi che poni più spesso. LE PERSONE A CUI

LE MIE DOMANDE

LE RISPOSTE OTTENUTE

MI RIVOLGO

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CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

DOMANDE A SCUOLA Anche a scuola ci si pone una serie di domande che trovano risposta nelle diverse discipline scientifiche. Collega ogni domanda del ragazzo al libro nel quale egli può trovare la risposta.

Come si è formata la Terra?

Cosa sono gli esseri viventi?

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Cosa significa contrapposizione?

Dove iniziano le Alpi?

Quali sono i colori

Chi ha dato origine

primari?

ad ogni cosa?


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

RELIGIONI DI IERI E DI OGGI In tutte le religioni, politeiste e monoteiste, del passato e odierne, ci sono degli elementi in comune. Nella colonna a sinistra trovi gli elementi legati al passato, mentre in quella di destra vedi alcuni di quelli attuali. Riconoscili e collegali tra di loro con una freccia. IERI

OGGI

Uomini riuniti per danzare dinanzi alle loro divinità per chiedere aiuto e protezione.

Ancora oggi si fanno offerte utilizzate poi in modi diversi in comunità.

Gruppo di uomini riuniti prima della caccia.

Persone riunite insieme per la loro festa religiosa più importante.

Primizie della terra portate come offerta alla divinità.

Uomini in preghiera che cantano e lodano Dio.

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a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

IN MESOPOTAMIA Colora la cartina della Mesopotamia secondo la legenda proposta. Ricorda che le terre più fertili sono vicine ai fiumi o circondate dal mare: è qui che si sono formate le più grandi civiltà del passato. In particolare osserva il tratteggio: è una zona che è stata chiamata mezzaluna fertile.

LEGENDA MESOPOTAMIA EGITTO

Nord

PALESTINA GRECIA ITALIA MARE E FIUMI ALTRE TERRE

Collega il reperto al popolo a cui appartiene.

EBREI EGIZI

SUMERI BABILONESI

GRECI

124


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

RICONOSCERE IMMAGINI EGIZIE Ritaglia e incolla nel posto corretto a pagina 128 e 129 del testo.

125



CLASSE 4 a

VE RIFICHIA

MO

Rispondi mettendo VERO (V) o FALSO (F). 1.

L’uomo è un “essere religioso” fin dall’antichità.

2.

La religione è il legame che unisce l’uomo a Dio.

3.

Le religioni non hanno lasciato nessun reperto.

4.

Le prime civiltà sono sorte vicino al deserto.

5.

Sumeri, Babilonesi e Assiri erano monoteisti.

6.

La parola “Mesopotamia” significa “isola in mezzo al mare”.

7.

La Mesopotamia era circondata dai fiumi Tigri ed Eufrate.

8.

Era proibito raffigurare le divinità mediante statue e immagini.

9.

In onore delle divinità venivano fatte offerte e sacrifici.

10.

La divinità che proteggeva la città era venerata nel tempio situato sulla ziggurat.

Ris pondi alle dom and e.

ne “religione monoteista”? • Cos a vuol dire l’es pressio ligione politeista”? • Cos a vuol dire invece “re • Che cos’era la zig gurat?

cri zione. ta e dove? Fa’ una breve des • Con che cos a era edifica

ele? • Che cos’era la Tor re di Bab

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a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

INDOVINA CHI SONO Ritaglia le immagini a pagina 125 e incollale nel posto giusto. Fa’ attenzione alla didascalia. RA

Sono il re degli dei, dio del Sole. Con la mia barca percorro il cielo e mantengo l’ordine. Il faraone è considerato mio figlio.

OSIRIDE

ANUBI

Sono il dio del regno dei morti che giudica i defunti. Ho l’aspetto di una mummia e il mio viso è verde perché è il colore della rinascita.

Sono il dio dei morti, accompagno il defunto nell’Aldilà. Ho il corpo di uomo e la testa di sciacallo.

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CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a ISIDE

Sono la moglie di Osiride, dea protettrice dei bambini e della famiglia.

HAPY

Sono il dio che rappresenta Il fiume Nilo e le sue piene. Proprio per questo fatto sono adorato in tutto l’Egitto. KHUM

Sono la divinità con la testa d’ariete. Con il mio tornio ho creato gli uomini.

129


a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

IL TEMPIO EGIZIO DEL DIO KHONSU Osserva lo schema del tempio del dio Khonsu a Karnak e scoprine gli elementi inserendo i nomi in maiuscolo nell’immagine. • PILONE: facciata formata da due muraglioni decorati con scene che simboleggiano la vittoria del bene sul male • CORTILE: spazio a cielo aperto in cui possono entrare i fedeli, decorato con scene di vittoria. • SALA IPOSTILA: stanza con colonne il cui soffitto è dipinto con stelle e divinità. • VESTIBOLO: luogo in cui si prepara il culto dedicato agli dei. • CELLA: stanza sacra con la statua della divinità.

130


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

ESSERE DEI IN EGITTO Le divinità dell’antico Egitto si suddividono in tre grandi gruppi. DIVINITÀ

ANTROPOMORFE Divinità con sembianze umane, di uomo o di donna.

ZOOMORFE Divinità con sembianze di animali (gatto, cane, scarabeo, ecc.).

TERIOFORMI Divinità con aspetto per metà umano e per metà animale.

Collega con una freccia gli dei alla loro classe di appartenenza.

ANTROPOMORFO ZOOMORFO TERIOFORME

131


a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

LA PESATURA DELLE ANIME Ricostruisci qui sotto l’immagine della pesatura delle anime che trovi nella pagina qui accanto. Indovina poi i personaggi scrivendo in rosso sull’immagine il numero relativo che trovi nella legenda in basso.

LEGENDA 1. Osiride è seduto sul suo trono e giudica il defunto. 2. Il defunto è rappresentato a destra dell’affresco pronto per il giudizio. 3. Horus con la testa di falco e Anubi, dio con la testa di sciacallo, sono alla bilancia per pesare il cuore del defunto con la piuma di Maat. 4. Thot, con la testa di ibis, è pronto a trascrivere il risultato. 5. Sullo sfondo vi sono i giudici che assistono al giudizio. 6. Davanti a Osiride c’è Ammit, pronta a divorare l’uomo qualora il suo cuore non sia puro. 7. La dea Hator dà forza e speranza all’uomo.

132


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

LA PESATURA DELLE ANIME Ricostruisci nella pagina precedente l’immagine della pesatura delle anime contenuta in un papiro conservato al Museo Egizio di Torino.

133



CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

LAVORI EGIZI IN CORSO Osserva l’immagine con attenzione, rispondi e colora.

1. Come si chiama l’edificio che viene costruito? Per chi è? A cosa serve? 2. Quale materiale viene utilizzato?

Mattoni d’argilla

Mattoni di pietra

Sassi

Descrivi brevemente a voce la tecnica di costruzione. 3. Chi costruiva l’edificio? 4. Come si chiamano gli altri due monumenti presenti nell’immagine? Indica il nome e descrivili.

135


a

CLASSE 4

VE RIFICHIA

MO

Rispondi mettendo VERO (V) o FALSO (F). 1. 2.

La civiltà egizia si è sviluppata

3.

Il Nilo era considerato un dio.

verso il 1800 a.C.

4.

A nord l’Egitto confina con il Mar Rosso.

Il fiume che attraversa l’Egitto

5.

Le acque del Nilo in certi mesi inondano

si chiama Nilo.

i campi.

Completa il brano inserendo al posto giusto le seguenti partole: L’ Egitto si trova in

settentrionale e inizial-

DIVINITÀ

mente era diviso in due regni, l’Alto e il Basso Egitto. Fu solo suc-

CAVE

cessivamente che nacque un solo regno sotto la guida di un re

SCHIAVI

chiamato

. Egli era considerato il figlio di , dio del Sole e per questo anche lui una

FARAONE

da onorare e rispettare non solo nella

PIRAMIDE

persona ma anche nel nome. Alla sua morte veniva sepolto in una grandiosa costruzione, la

, apposita-

edificata da sulla riva

e del fiume Nilo, poiché più ido-

nea all’arrivo via fiume delle zioni provenienti dalle

o espres sioni. Definis ci le seguenti parole Limo: Divinità antropomorfe: Divinità terioformi: Mummia: Sarcofago: Sfin ge: Eso do:

136

TOMBA

RA

PIETRE

mente costruita per lui. Si tratta di una

Divinità zoomorfe:

OPERAI

su imbarcavicine e lontane.

OCCIDENTALE AFRICA


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

GLI DEI DELLA GRECIA ANTICA Riconosci le divinità e collegale ai cartellini. Colora.

ZEUS: sono il re degli dei, dio del cielo. Mando pioggia, vento e fulmini sugli uomini per punirli.

POSEIDONE: sono fratello di Zeus e Ade. Comando sui mari e sui fiumi e proteggo i marinai.

AFRODITE: sono anche io figlia di Zeus, la più bella delle dee. Proteggo gli innamorati.

DEMETRA: sono la sorella di Zeus, divinità della terra e delle messi.

ERA: sono la moglie di Zeus e la protettrice della famiglia.

ATENA: sono la figlia di Zeus, dea della saggezza. Proteggo gli artigiani.

ADE: sono il dio del regno dei morti e sono fratello di Zeus.

APOLLO: sono figlio di Zeus, dio del Sole e della musica. Proteggo gli agricoltori e i musicisti.

137


a

CLASSE 4

VE RIFICHIA

MO

la risposta esatta. 1. Indica con una crocetta uppata in: • La civiltà greca si è svil

esopotamia M

recia G

• La Grecia è:

n’is ola u

na penisola u

n des erto u

onoteis ti m

oliteisti p

tei a

• Gli antichi greci era no:

to si chia ma: • Il loro principale luo go di cul t empio iggurat z

2. Des crivi il luo go di culto.

. 3. Definis ci le seguenti parole Colonna: Frontone: Capitello: 4. Cos a sono le Olimpiadi?

138

I talia

hiesa c


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

DEI GRECI E DEI ROMANI Completa le parti mancanti della tabella. NOME ROMANO

PLUTONE

NOME GRECO

CARATTERISTICHE

ZEUS

Re degli dei, signore del cielo e del fulmine. Fratello di Ade. Marito e fratello di Era.

ERA

Madre degli dei, moglie e sorella di Zeus. Dea del matrimonio e del parto.

ADE

VENERE

Dea dell’amore e della bellezza, dei giardini e dei campi.

APOLLO

Dio del sole e dell’arte.

DIANA ARES

MARTE MINERVA

Dea della sapienza, della guerra e delle arti.

DEMETRA

Dea del grano e dei raccolti. Moglie di Ade, dea degli inferi e dell’alternanza delle stagioni.

PROSERPINA NETTUNO

Dea della luna, della caccia e delle nascite.

POSEIDONE

DIONISIO

Dio del vino e della vegetazione.

CRONO

Dio dell’agricoltura e del tempo.

139


a

CLASSE 4

VE RIFICHIA

MO

e. Ris pondi alle seguenti dom and rom ana? 1. Dove si sviluppa la civiltà tettori della famiglia? 2. Quali era no gli spiriti pro

e gli dei per la don na avesse voluto pre gar una se , ana rom iltà civ la 3. S econdo te, nel ché? a chi si sarebb e rivolta? Per riuscita del suo matrimonio,

o vino? naiuoli per la riuscita del lor 4. Cosa doveva no fare i vig

5. Che cos’è il Pantheon?

Divertiti a risolvere i seguenti rebus. I protagonisti della leggenda della fondazione di Roma: RO

VE A

Due divinità romane: e

E

140

e

E


CLASSE 4 a

Una Vita in ric erc a

I MATTONI D’ARGILLA AL POSTO DELLE PIETRE Vista la scarsità di pietre in Mesopotamia la ziggurat è stata interamente costruita con mattoni d’argilla, terriccio che si poteva trovare facilmente in questo territorio nei fondali dei fiumi e che ben si adattava perciò a questa costruzione. I sumeri, in particolare, hanno inventato a riguardo la tecnica del mattone a crudo, cioè di un manufatto che veniva fatto essiccare al sole poiché scarseggiava il legname da bruciare nei forni per poterli cuocere. Solo successivamente utilizzarono anche mattoni cotti in forno, che risultavano più resistenti e solidi. Calce e bitume erano la malta che li legava insieme. 1

4

3 6

2 5

Osserva le vignette e inserisci nei cartellini i nomi dei passaggi per arrivare alla costruzione del mattone e al suo utilizzo. ESTRAZIONE ARGILLA • IMPASTO DELL’ARGILLA • RECUPERO DELL’ACQUA RECUPERO DELLA PAGLIA • STAMPA DEI MATTONI • COSTRUZIONE

Esegui l’attività della tavoletta di argilla seguendo le istruzioni dell’insegnante.

141


a

CLASSE 4

in ric erc a Una Vita

LA CARTINA DEL VIAGGIO DI ABRAMO Inserisci negli appositi spazi i nomi delle tappe del percorso di Abramo.

eu

fra te

tig

ri

MAR MEDiTERRANEO

mar morto

golfo persico

egitto sinai

Riordina le stelle che Dio ha mostrato ad Abramo dalla più grande alla più piccola e scoprirai il progetto di Dio su di lui:

S

E

E

S

S N

O

N

Z C

142

A

A

D

R

S

I

D N

M


CLASSE 4 a

In una ter ra nuova

COME SIAMO CRESCIUTI! Incolla delle fotografie di alcune esperienze della tua classe nei quattro anni di scuola passati. Scrivi sotto ciascuna un tuo commento o ricordo.

Primo giorno della classe prima:

Gita di classe seconda:

Un particolare progetto di classe terza:

Quel giorno speciale in classe quarta:

143


a

CLASSE 4

ra nuova In una ter

L’ALBERO GENEALOGICO DA ABRAMO Nella Bibbia e, precisamente, nell’Antico Testamento, si racconta la storia del popolo eletto, scelto da Dio, gli Ebrei. È con Abramo, uomo della fede, che questa grande storia ha inizio, portata poi a compimento dai suoi successori Isacco, Giacobbe e da personaggi carismatici che, con l’aiuto di Dio, riescono a ricondurre gli ebrei a Canaan, la Terra Promessa. SARA

ABRAMO

REBECCA

ISACCO

ESAÙ

GIACOBBE

ISMAELE

RACHELE

GIUSEPPE

AGAR

ZILPA

ASER

BENIAMINO

BILA

GAD

DAN

NEFTALI

LIA

RUBEN

SIMEONE

LEVI

GIUDA

ZABULON

ISSACAR

Leggi con l’insegnante lo schema dell’albero genealogico e commentalo. Perché alcuni nomi sono messi in risalto? Quale ruolo hanno avuto nella storia del popolo ebreo? Ricordi l’avventura di Mosè e il ruolo importante che ha avuto?

144


CLASSE 4 a

In una ter ra nuova

CADONO LE MURA DI GERICO Disegna intorno alle mura che cadono tutti i personaggi e gli oggetti coinvolti (l’Arca dell’Alleanza, i portantini, i sacerdoti, i suonatori di shofar...).

145


a

CLASSE 4

ra nuova In una ter

LE 12 TRIBÙ D’ISRAELE Ogni tribù ebraica si distingueva me-

fenica

diante un simbolo, portato su una bandiera formata da un drappo di seta chiamato degalim.

aram

AN

EO

Questi simboli venivano disposti attor-

RR

no all’Arca dell’Alleanza durante gli

R M ED

iTE

spostamenti. Aiutandoti con la cartina della Palestina a pagina 24, colora

MA

con i diversi colori la disposizione delle dodici tribù e attribuisci lo stesso colore al simbolo e al nome sottostante.

fi

li

st

ei

ammon

moab edom

BENIAMINO

SIMEONE

ASER

RUBEN

GAD

EFRAIM

ISSACAR

MANASSE

GIUDA

NEFTALI

DAN

ZABULON

146


CLASSE 4 a

In una ter ra nuova

I SIMBOLI DI DAVIDE Collega i simboli di Davide con la spiegazione e il riferimento a Gesù.

Davide diventa re: la sua regalità anticipa quella di Gesù, il Re dei re. Davide vince il gigante Golia con una semplice fionda: Gesù sconfigge il male con l’amore. Davide era un giovane pastore: Gesù è il buon pastore che ama e si prende cura degli uomini. Davide viene unto re dal profeta Samuele: Gesù è il Messia, cioè l’unto da Dio. Davide componeva e pregava i Salmi con l’arpa: Gesù insegna la preghiera del Padre nostro. Davide indossava il mantello da pastore per accompagnare il gregge in giro per i pascoli: Gesù proclama il suo messaggio in ogni villaggio. Davide usava il bastone del pastore come guida e come scettro: Gesù è la guida per tutti gli uomini di buona volontà.

147


a

CLASSE 4

ra nuova In una ter

IL PROFETA GIONA Ascolta la storia del profeta Giona, poi riordina numerando le vignette e scrivi sotto ciascuna una breve didascalia.

148


CLASSE 4 a

In una ter ra nuova

L’ALTARE DI PIETRA A SICHEM Nella Bibbia si dice che, quando Abramo arrivò nella terra di Canaan, lo attraversò fino a una località detta Sichem. Lì il Signore gli apparve dicendo che alla sua discendenza avrebbe dato quel paese. “Allora Abram costruì in quel posto un altare al Signore che gli era apparso” (Genesi 12,7).

I due disegni differiscono tra di loro per 10 particolari: scoprili segnandoli con il colore rosso. Cerca nel riquadro le seguenti parole. Le lettere restanti

PACE • ARA • CLAN

ti daranno una frase detta da Dio ad Abramo.

FUMO • DIO

M

E

P

I

E

T

R

A

S

C

A

R

T

A

T

A

A

O

C

L

A

N

S

M

E

H

C

I

S

G

T

C

G

I

R

I

S

U

R

R

E

Z

I

O

N

E

D

A

SCARTATA • TESTATA

A

L

L

I

N

O

I

Z

U

L

B

A

M

S

A

A

D’ANGOLO • SALMO

Z

O

M

L

A

S

O

C

O

U

F

P

O

U

C

C

Z

D

I

O

T

H

E

C

A

P

I

M

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S

A

I

I

V

E

S

T

I

B

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L

O

U

A

A

R

T

E

N

E

C

O

R

T

I

L

E

F

R

V

A

R

A

L

MORIAH • CORTILE

I

T

E

S

T

A

T

A

D

A

N

G

O

L

O

O

MAGAZZINI

SICHEM • FUOCO CIELO • PIETRA

RISURREZIONE GESÙ • TEMPIO VESTIBOLO • VASCA ABLUZIONI

149


a

CLASSE 4

VE RIFICHIA

MO

Completa la linea del tempo completando le didascalie. storia della salvezza

storia della salvezza

linea tempo - parte 1

linea tempo - parte 2

canaaN: la terra

giacobbe e le 12

abramo

p e s a c h

alleanza del MONTE

IL FIGLIO DI ABRAMO: DIO PARLA A

gli ebrei VANNO in

giosuÈ

schiavitÙ i giu _ _ _ _

Collega le frasi della colonna di sinistra con le rispettive di destra, utilizzando a coppia lo stesso colore. Mosè sapeva di non tornare a Canaan e per questo…

… a guidarle furono i giudici, valorosi condottieri.

Gerico è…

…due regni, quello di Giuda a Sud e quello di Efraim a Nord.

Riconquistata Canaan il territorio fu diviso fra le 12 tribù… Debora era… Il popolo ebreo si rese conto che aveva bisogno di un’unica guida per contrastare gli altri popoli:… Alla morte di re Salomone, la Palestina venne divisa in…

…assiri, babilonesi, persiani, greci, romani. …Dio inviò i profeti. …scelse Giosuè come suo successore. … un giudice abile e tenace contro l’oppressione nemica.

I popoli che conquistano la Palestina furono…

…la città che gli ebrei conquistarono appena arrivarono a Canaan: le sue mura caddero al suono delle trombe.

Nel difficile periodo delle conquiste straniere…

...con i nomi dei figli di Giacobbe e Giuseppe

Rispondi: Chi erano i giudici e quali compiti avevano? Fa’ un esempio concreto.

150


U n a p ro m es s

CLASSE 4 a

a m a nten u ta

IL VALORE DI UNA PROMESSA Rispondi alle seguenti domande. 1. Ricorda una promessa che per te è stata importante: chi te l’ha fatta?

2. Quale era la promessa?

3. Perché, secondo te, era importante?

4. Si è realizzata la promessa? Come?

Illustra questo fatto nel riquadro.

151


a

CLASSE 4

a ntenu ta m a s s e m U n a p ro

L’ANNUNCIO DEL SALVATORE Analizza il testo e rispondi. Da Michea 5,1: “Ma da te o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”. • Che cosa è Betlemme? • Perché è chiamata Efrata? • Chi è, secondo te, il dominatore e quali caratteristiche deve avere? Scrivi alcuni aggettivi. B

E

T

L

E

M

M

E

V

C

S

A

D

Q

F

R

E

C

A

P

I

A

V

I

I

O

P

R

O

F

E

T

A

G

C

R

O

I

M

W

A

N

P

M

A

G

I

A

H

L

S

I

GERMOGLIO • EFRATA

C

T

C

A

G

F

L

M

N

G

E

R

N

ISRAELE • GIUSTIZIA • GIUDA

N

A

O

S

G

E

S

U

O

I

P

A

A

TRONCO • PROFETA • ISAIA

O

M

E

T

H

S

C

M

O

U

P

E

T

MESSIA • ERODE • STELLA

T

E

D

O

I

S

R

C

R

S

E

L

O

PACE • MAGI • PASTORI

I

S

O

R

D

E

N

R

O

T

S

E

R

AMA • MARIA • ANGELI

R

S

R

I

G

I

U

D

A

I

U

S

E

I

I

E

I

L

E

G

N

A

Z

I

S

A

P

A

S

T

E

L

L

A

Q

I

G

C

M

S

I

G

N

O

R

E

I

S

A

I

A

A

Ricerca nello schema le seguenti parole: MICHEA • SPIRITO • GESÙ BETLEMME • SIGNORE

DOMINATORE • IESSE

ORO • GIUSEPPE

1 52


CLASSE 4 a

VE RIFICHIA

MO

Completa lo schema, inserendo al posto giusto le seguenti parole: GIONA • MAGGIORI • ISAIA • MINORI • MICHEA GEREMIA • BARUC • ABDIA • DANIELE

PROFETI

Ris pondi alle dom and e.

a. 1. Definis ci la parola profet

feta? 2. Quali sono i compiti del pro 1. 2. 3.

153


a

CLASSE 4

a ntenu ta m a s s e m U n a p ro

VANGELI ED EVANGELISTI Abbina l’evangelista al proprio simbolo, completando il filo di ciascu-

Marco

Matteo

Luca

Giovanni

na canna da pesca in modo corrispondente.

Risolvi il cruciverba. Alla fine, le lettere evidenziate ti daranno il messaggio centrale dei Vangeli.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

154

1. Era un esattore delle tasse. 2. Il mestiere di Luca. 3. L’evangelista discepolo di Pietro. 4. Lo sono i vangeli di Marco, Matteo e Luca. 5. Il numero dei Vangeli. 6. Libro sacro che contiene i Vangeli. 7. L’evangelista che ha per simbolo l’aquila. 8. L’evangelista che ha conosciuto l’apostolo Paolo. 9. I Vangeli sono le … cristiane su Gesù. 10. I Vangeli sono stati prima raccontati a… 11. Succcessivamente sono stati messi per … 12. Significato della parola Vangelo.


U n a p ro m es s

CLASSE 4 a

a m a nten u ta

CRUCINATALE Compila con le definizioni corrette e poi colora.

2 4

5 9

3 1 10 8

6

7

1. L’albero del Messia. 2. Libri che raccontano la storia di Gesù. 3. Festa cristiana della nascita di Gesù. 4. Può essere gregoriano o giuliano. 5. Vi nasce Gesù. 6. Città natale di Gesù. 7. Antica festa pagana romana. 8. Nella grotta con Gesù. 9. L’adorazione dei pastori che hai studiato è un dipinto di … 10. Nome dell’imperatore che decretò la scomparsa del culto del sole.

155


a

CLASSE 4

a ntenu ta m a s s e m U n a p ro

LE FONTI SU GESÙ Ricava quali informazioni su Gesù ti danno le fonti non cristiane, ricostruendo le parole con le sillabe sparse nelle nuvolette. Coloro che seguivano Gesù si chiamavano

STIA

.

STO

STRO CRI

MA E

CRI

NI

Gesù fu un grande chiamato il

.

SE

Gesù compie opere e i suoi lo consideravano

TE MOR

Gesù fu

DI DIO

.

PON

LA ZIO

,

PRO

GIO

Gesù fu condannato a PI

TO

sotto il regno di Tiberio, dal procuratore .

.

FIS SO

CI CRO

Ricava le informazioni che ti danno le fonti cristiane, inserendo nel testo le parole sotto riportate. Gesù vestiva con la

ben tessu-

ta, aveva una buona

e provava

ed gli uomini. Parlava con va raccontando

per l’umanità.

156

, insegnae compiva molti

. Le mento dell’

come tutti

e il comandasono il suo messaggio

AMORE

PARABOLE

AUTORITÀ

SALUTE

TUNICA

EMOZIONI

BEATITUDINI

SENTIMENTI MIRACOLI


CLASSE

4 Gesù nella s ua ter ra

a

LA GUARIGIONE DEL PARALITICO Osserva le vignette e ricostruisci il brano del Vangelo di Marco del miracolo della guarigione del paralitico. Colora.

157


a

CLASSE 4

VE RIFICHIA

MO

Colloca nella cartina i nomi delle regioni della Palestina (Galilea, Samaria, Giudea) e i nomi delle principali città (Betlemme, Nazaret, Gerusalemme), il fiume e i mari. Inserisci le parole nel box in basso negli spazi appropriati. La Palestina al tempo di

era

un piccola striscia di terra sotto il dominio . Essa si affaccia sul Mar

e pro-

prio per la posizione

che occu-

pa era molto ambita da molti popoli. A Nord si trova il Mare o lago di chiamato anche di Galilea proprio per la in cui si trova. Da esso si prolunga il fiume che a

sfocia nel Mar , così chiamato per la sua alta

concentrazione di

tanto da

non permette la vita. L’imperatore di questa epoca era Il quale proprio perché risiedeva a

si faceva aiutare dai

re del luogo: al tempo di Gesù il re era

Egli man-

teneva così i propri privilegi e allo stesso tempo veniva sostenuto da un

inviato sul luogo come voce dell’autorità

imperiale. Alla sua morte il regno venne diviso tra i suoi tre figli: ,

,

.

ROMA • MORTO • IMPERIALE • ERODE ANTIPA • GEOGRAFICA • GOVERNATORE GESÙ • FILIPPO • GIORDANO • AUGUSTO • TIBERIADE • SALE • ROMANO ARCHELAO • REGIONE • POSIZIONE • ERODE IL GRANDE • SUD • MEDITERRANEO

Scegli una regione e descrivila brevemente.

158


CLASSE

4 Gesù nella s ua ter ra

a

DRONE SU GERUSALEMME Osserva Gerusalemme vista dall’alto e inserisci al posto giusto le seguenti parole mancanti nelle didascalie: PECORE - CEDRO - PISCINA SILOE - OLIVI SALOMONE - ANTONIA ________ di betZAEta torre _ ___ ______

strada per il monte degli _________

porta delle __________

frutteto di getsemani

tico

por piazzale del tempio

_

___

___

___

__ di _

tempio

portico reale

valle del _________

piscina di ________

159


a

CLASSE 4

ua ter ra s a ll e n ù Ges

IMPRESA EDILVANGELO... CASE SICURE! La roccia su cui il cristiano fonda la sua vita è la Parola di Gesù. Solo così egli affronta e supera le difficoltà che incontra nel cammino. Unisci i puntini e costruisci la casa-vita sulla roccia-Gesù. Poi rispondi alla domanda.

5

6

4

7

3

8

2

1 14

13

12

Cosa consiglia Gesù con questo racconto?

160

11

10

9


CLASSE 4 a

La fes ta d elle fes t e

LA FESTA DI PASQUA Descrivi la scena e ciascun personaggio di Pasqua a parole tue. Poi colora l’immagine.

Riodina le vignette della Pasqua di Gesù e scrivi per ognuna una breve didascalia.

161


a

CLASSE 4

VE RIFICHIA

MO

Risolvi il cruciverba e poi colora.

6 1

7

10

4 11 8 3

12 2 5 9

1. Festa cristiana della risurrezione. 2. Gesto umile di Gesù il Giovedì Santo. 3. È il sangue di Gesù. 4. È il corpo di Gesù. 5. Luogo in cui Gesù viene arrestato. 6. Apostolo che tradisce Gesù. 7. Chiudeva la tomba di Gesù. 8. Si recano alla tomba di Gesù per completare la sepoltura. 9. Tomba di Gesù. 10. Amico di Gesù, membro del Sinedrio. 11. Li portarono per ungere il corpo di Gesù. 12. Amico che rinnega Gesù ben tre volte.

162


CLASSE 4 a

La fes ta d elle fes t e

LA CHIESA SULLA ROCCIA Collega alle figure il tipo di servizio che ciascuno svolge. Colora.

Guida della Chiesa e successore di Pietro. Guida la comunità, annuncia e amministra i sacramenti. Successore degli apostoli. Stretto collaboratore del vescovo. Consacra la sua vita al servizio della comunità. Fa voto e promessa di seguire la regola di vita di povertà, castità e obbedienza. Coloro che sono battezzati e mettono in pratica l’insegnamento di Gesù nella loro vita.

163


CLASSE QUINTA Unità 1: In cammino nel tempo

Unità 4: Agli incroci della vita

Prova d’ingresso 165 I simboli del pellegrinaggio 166 Vesti il pellegrino 167 Lo Spirito Santo in simboli 169 Verifichiamo 170 La domus ecclesiae 171 La conversione di Pietro e Paolo 172 Un successore di Pietro: Papa Francesco 173 I rischi del viaggio 174 Verifichiamo 175

Amici che vanno… nuovi che arrivano 193 La questione del Filioque 194 Giornalista per caso 195 La dinastia Tudor 196 Confessioni cristiane a confronto 197 Natale nel mondo 198 Verifichiamo 201

Unità 2: Difficoltà di un viaggio Un mio viaggio 176 Santo Stefano 177 Valori romani e cristiani a confronto 178 Verifichiamo 179 Cimiteri sotterranei 180 Editti alla mano 181 Tanti stili, tante chiese 182 Verifichiamo 183 Gotico o romano? 184

Unità 3: Le vie del cambiamento In cammino verso la scuola 185 Impariamo il cirillico 186 L’abito fa il monaco 187 La giornata del monaco 188 Verifichiamo 189 Tra misticismo ed ascesi 191 Una Chiesa promotrice di umanità 192

Unità 5: Sulle strade del mondo Vesti e oggetti liturgici 202 Il calendario liturgico 205 L’ebreo in cucina 206 Nel mondo ebraico 207 Ebrei e cristiani a confronto 208 La farfalla della memoria 209 Ad Auschwitz 210 Il pellegrino musulmano 211 Vesti e oggetti religiosi buddhisti 212 Di religione in religione 213


CLASS

E5 In c a mmin o nel tem po

a

PROVA D’INGRESSO Risolvi il quiz colorando le caselle con lo stesso colore. …monoteisti.

Sumeri, babilonesi, greci e romani erano…

…Grecia.

La ziggurat è… …una grande piramide a gradoni sulla cui sommità c’è il tempio.

Gli ebrei erano… Le divinità greche abitavano sulla montagna più alta della…

Palestina.

Il Giordano è il fiume che scorre in …

…un grande edificio circondato da grandi colonne, considerato la casa terrena della divinità.

Il tempio greco e romano è…

O (F). Rispondi ai quesiti con VERO (V) o FALS

…politeisti.

V

F

• Il succ essore di Mosè è re Davide.

V

F

terra di Canaan. • La Palestina era chia mata anticam ente

V

F

o gra nde regno. • La Palestina è stata sempre un unic

V

F

ieri. • I giudici furono dei valorosi condott

V

F

V

F

aico. • Abramo è il secondo patriarc a ebr

io a Betlemm e. • Re Salomone fece costruire il Temp

Spiega la differenza tra religione monoteista e politeista.

165


a

CLASSE 5

nel tempo o in m m a In c

I SIMBOLI DEL PELLEGRINAGGIO I signa peregrinationis (simboli del pellegrinaggio) che caratterizzavano il viaggio dei pellegrini erano costituiti dalla bisaccia, dalla conchiglia e infine dal bordone. Leggi il significato di questi elementi e scrivi dentro il loro nome. Simbolo di fede e perseveranza, aveva in passato anche una funzione i difesa contro gli animali selvatici aggressivi.

Simile a una mano aperta, è simbolo di rigenerazione e salvezza ed è usato anche nel rito battesimale.

Realizzata in pelle di animale e simbolo di carità e altruismo, proprio per questo veniva lasciata aperta.

Ascolta il racconto della leggenda della conchiglia proposto dall’insegnante, poi disegna l’episodio nel riquadro.

166


CLASS

E5 In c a mmin o nel tem po

a

VESTI IL PELLEGRINO Il pellegrino indossava una veste corta, detta schiavina, pensata per non intralciare il cammino, sopra a dei pantaloni di stoffa; un cappello a larga tesa per difendere dal sole o dalla pioggia; un mantello di tela cerata detto sanrocchino; calzari in cuoio; un bastone ricurvo chiamato bordone per appoggiarsi o per difendersi da animali selvatici, sul quale veniva legata una conchiglia e una borraccia per l’acqua; infine a tracolla veniva portata una bisaccia aperta. Ritaglia ed incolla sulla sagoma le vesti tipiche del pellegrino.

167



CLASS

E5 In c a mmin o nel tem po

a

LO SPIRITO SANTO IN SIMBOLI Nella Bibbia, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, lo Spirito Santo viene rappresentato mediante diversi simboli che evidenziano i differenti compiti che esso ha: quello di creare, quello di operare continuamente nel tempo e nello spazio e quello di guidare. Ecco i simboli con il loro significato. Collegali al disegno appropriato. SIMBOLI

SIGNIFICATO

ACQUA

Nel Battesimo lo Spirito Santo dona una vita nuova.

FUOCO

Lo Spirito Santo trasforma cose e persone.

VENTO

Lo Spirito Santo è il soffio vitale di Dio.

LUCE

Lo Spirito Santo evoca la presenza di Dio.

COLOMBA

Lo Spirito Santo scende dal Cielo nel Battesimo di Gesù al fiume Giordano.

SIGILLO

Con l’unzione si stabilisce un patto sicuro e stabile, cioè un’alleanza definitiva per sempre.

MANI

Le mani imposte sulla persona evocano la potenza dello Spirito Santo.

DISEGNO

169


a

CLASSE 5

VE RIFICHIA

MO

Colora la vignetta e rispondi alle domande. 1. Chi sono i personaggi della vignetta?

2. Dove sono riuniti e perché?

3. G li uomini maschi presenti non sono dodici. Non è strano? Ricostruisci con l’aiuto dell’insegnante la vicenda.

Risolvi il cruciverba.

1 2 3 4 5 6 7 8 1. Festa ebraica del dono della Legge. 2. Il numero nascosto nella parola Pentecoste. 3. Viene donato il giorno di Pentecoste. 4. Nasce il giorno di Pentecoste. 5. Uno dei simboli dello Spirito Santo.

6. Unica donna presente nel Cenacolo a Pentecoste. 7. Le hanno a Pentecoste gli Apostoli sulla testa. 8. La città della prima comunità cristiana.

Spiega la differenza tra Pentecoste ebraica e cristiana. Quale altra festa cristiana trae le sue antiche origini da quella ebraica? Quale nuovo significato le dà Gesù?

170


CLASS

E5 In c a mmin o nel tem po

a

LA DOMUS ECCLESIAE Precedentemente all’editto di Costantino, i primi cristiani si radunavano in case o edifici privati, chiamate domus ecclesiae, un termine latino che significa “casa dell’assemblea” o “casa della Chiesa”. Osserva l’immagine sotto riportata, poi scrivi negli appositi spazi quali azioni descritte nel brano del Atti degli Apostoli venivano compiute. INGRESSO:

SALA DI RIUNIONE:

SALA PER LA CENA:

SALA CON UNA GRANDE VASCA:

Fa’ una ricerca in internet con l’aiuto dell’insegnante su una delle più importanti domus ecclesiae rinvenuta a Dura Europos, poi descrivila brevemente qui sotto.

SALA DI LETTURA:

171


a

CLASSE 5

nel tempo o in m m a In c

LA CONVERSIONE DI PIETRO E DI PAOLO Completa lo schema inserendo nei cerchi le informazioni su Pietro prima e dopo l’incontro con Gesù.

LAGO DI GALILEA

Completa lo schema inserendo nei cerchi le informazioni su Paolo prima e dopo l’incontro con Gesù.

DAMASCO

1 72


CLASS

E5 In c a mmin o nel tem po

a

UN SUCCESSORE DI PIETRO: PAPA FRANCESCO Scrivi negli spazi delle didascalie riguardanti la vita di Papa Francesco. Ricava le informazioni dalla pagina 58.

1 73


a

CLASSE 5

nel tempo o in m m a In c

I RISCHI DEL VIAGGIO Ogni viaggio comporta delle difficoltà e dei rischi di vario genere. Leggi la cronaca dei viaggi di San Paolo e poi gioca a mo’ di viaggio dell’oca.

REGOLAMENTO • Procurati un dado e dei segnaposto per ogni giocatore.

• Se si arriva alla casella 20 con la prigione si sta fermi un giro.

• Quando si arriva nelle caselle di pericolo 4-10-19-23 si deve elencare una delle difficoltà incontrate da San Paolo rispettivamente nel primo, secondo, terzo e quarto viaggio. • Se si arriva sulla casella 7 con la barchetta e la 25 con le orme si va avanti di 3 caselle.

• Alla casella 26 si ritorna alla casella precedente.

174

• Alla casella 8 si salta direttamente alla 13.

• Vince il primo che arriva all’ultima casella.


CLASSE 5 a

VE RIFICHIA

MO

Osserva le vignette e rispondi alle domande. A quale episodio della vita di Pietro si riferisce questa vignetta?

E questa di Saulo a quale episodio si riferisce?

Scrivi se le seguenti affermazioni corrispondono a Pietro o a Saulo segnando P o S. 1. 2.

P rima che Gesù mi chiamasse facevo

6.

I l mio nome era Simone.

il pescatore.

7.

H o rinnegato Gesù tre volte.

E ro il figlio di un ricco commerciante

8.

Sulla via di Damasco ho incontra-

di stoffe per tende. 3.

E ro un ebreo osservante della Legge ebraica.

4.

H o abbandonato tutto, anche la famiglia, per seguire subito Gesù.

5.

S ono diventato un pescatore di uomini.

to Gesù e la mia vita è cambiata. 9.

S ono conosciuto con il nome di “apostolo delle genti”.

10.

Sono il primo Papa della Chiesa.

11.

H o compiuto numerosi viaggi e scritto molte lettere.

175


a

CLASSE 5

un via g gio i d à lt o ic Diff

UN MIO VIAGGIO Ricorda un viaggio che hai compiuto e poi rispondi alle domande seguenti. che hai intrapreso. meta e il motivo del via ggio la e ent vem bre ta con Rac 1.

oni alla par ten za? 2. Quali era no le tue emozi

rato qualch e difficoltà? 3. Durante il via ggio hai incont

all’arrivo? 4. Che emozioni hai provato

ivi quelle negative itive e fuori dalla valigia scr 5. M etti in valigia le parole pos tra le seguenti:

SCOPRIRE COSE NUOVE

SENTIRSI VIVI

GIOIA

METTERSI IN GIOCO

PAURA

PERICOLO

INSICUREZZA

MISURARSI

CAMBIARE

RESPONSABILIZZARSI

INCIDENTE

DELUSIONE

176


Difficoltà

CLASSE 5 a

di un via g gio

SANTO STEFANO Inserisci nel brano le seguenti parole elencate al posto giusto: BLASFEMIA FEDE

CRISTIANA GESÙ

LAPIDATO

MARTIRE

DIACONO SINEDRIO

Stefano era un uomo di origine abitava a

EBREO GRECA

CULTURA GERUSALEMME

o un

che

. Fu uno dei primi ad aderire alla religione .

Per la sua grande

e

divenne un

e diffuse il credo cristiano in ché nel 36 d.C. fu accusato dagli ebrei di

fin.

Per questa grande accusa fu riconosciuto colpevole dai membri del e portato fuori città È considerato il primo

. della Chiesa.

uenti dom and e. ina 63, poi rispondi alle seg pag a ni agi imm due le a Oss erv drappe ggiata? una scatola ele gantem ente no ma in ha o fan Ste ché 1. Nel dipinto di Giotto per pensare la sua ves te? della comuni tà cristia na fa rno inte all’ co ari inc le qua A 2. lo? è colloc ato il per sonaggio Sau 3. Nel dipinto del Luini dove trova Stefano? 4. In quale atteggiam ento si ndo? 5. Quale città si ved e sullo sfo han no nelle loro ma ni? che attornia Stefano? Cos a 6. Cos a sta fac endo la folla ega ne il motivo due dipinti. Des crivili e poi spi 7. Confronta i colori usati nei

177


a

CLASSE 5

un via g gio i d à lt o ic Diff

VALORI ROMANI E CRISTIANI A CONFRONTO Colora i disegni e collega le affermazioni, mettendo in parallelo, a due a due, la frase relativa ai romani con la corrispondente dei cristiani, con lo stesso numero dall’1 al 5. Gli antichi romani basavano la loro vita secondo i seguenti principi: L’imperatore era considerato una divinità a cui offrire sacrifici. La popolazione era divisa in classi sociali e l’appartenenza ad un determinato ceto distingueva e differenziava le persone. Avevano una religione politeista: facevano sacrifici agli dei in cambio di aiuto e protezione e quindi con loro stabilivano un patto. Gli uomini svolgevano il servizio militare. Abbandonavano i bambini che nascevano con malformazioni. I cristiani invece basavano la loro vita sugli insegnamenti di Gesù e quindi: Adoravano un solo e unico Dio. Accoglievano tutti, anche le persone più deboli, secondo comandamento “ama il prossimo tuo come te stesso”. Si rifiutavano di andare in guerra. Consideravano tutte le persone uguali fra loro indipendentemente dall’appartenenza sociale. Si rifiutavano di onorare l’imperatore e di offrirgli sacrifici.

178


CLASSE 5 a

VE RIFICHIA

MO

e. Ris pondi alle seguenti dom and ? 1. Cos a sono le per secuzioni

per seguitati? 2. Perché i cristia ni furono

la parola martiri e lapsi. 3. Spi ega la differenza tra

pagina 68? dipinto di Paolo Veronese a 4. Chi è rappresentato nel

i cristia ni? furono i più acc ani ti contro 5. Quali imp eratori rom ani

179


a

CLASSE 5

un via g gio i d à lt o ic Diff

CIMITERI SOTTERRANEI Leggi il brano sottostante e poi inserisci nelle caselle gli elementi indicati in rosso. Le catacombe sono gallerie sotterranee alte circa 2,5 metri, strutturate a più livelli, fino a una profondità massima di circa 30 metri. Venivano scavate nel tufo, un tipo di terreno facile da lavorare e diffuso soprattutto nell’Italia centrale e meridionale. Erano edificate fuori città in terreni di privati, perché la legge romana proibiva la loro costruzione all’interno delle mura cittadine per motivi igienici e religiosi. Avevano lo scopo di seppellire i defunti cristiani, infatti possono essere considerate dei veri e propri cimiteri. I cristiani praticavano per i fedeli defunti la sepoltura in attesa della risurrezione, trascurando la pratica della cremazione in uso presso altri popoli. Vennero costruite a partire dal II secolo. L’ingresso consisteva in una scala che conduceva i fedeli alle gallerie sottostanti, alle cui pareti venivano scavati in senso orizzontale i loculi, alti 40-60 centimetri e lunghi 1,5 metri circa, utilizzati per il corpo del defunto avvolto in un lenzuolo di lino. I loculi erano chiusi da lastre di marmo o mattoni su cui incidere il nome e la data di nascita e morte, oltre a un epigrafe simbolica. All’interno delle gallerie si trovavano inoltre delle cripte destinate a un martire, i cubicoli, le tombe per le famiglie e gli arcosoli per i Papi, i nobili e i martiri. L’aria filtrava attraverso dei lucernari.

180

e. Ris pondi alle seguenti dom and e? 1. Che cos a sono le catacomb

ti i loculi, le cripte, 2. D esc rivi a chi era no des tina i cubicoli e gli arcosoli.


Difficoltà

CLASSE 5 a

di un via g gio

EDITTI ALLA MANO Scrivi su un foglietto, con parole tue, il contenuto degli editti di Milano a pagina 71 e quello di Tessalo­nica ricercandolo con l’insegnante, poi mettili in una bustina di carta, da te costruita e incollala nella casella a fianco dell’imperatore giusto.

INCOLLA QUI LA BUSTA

COSTANTINO

INCOLLA QUI LA BUSTA

TEODOSIO

e. Ris pondi alle seguenti dom and la parola libertà? 1. Che cos a signific a per te

2. E per i primi cristia ni?

181


a

CLASSE 5

un via g gio i d à lt o ic Diff

TANTI STILI, TANTE CHIESE Sull’esempio delle basiliche romane si costruirono le basiliche paleocristiane con alcune caratteristiche diversificate. Osserva l’immagine, poi inserisci nei quadratini il numero corrispondente ai vari elementi della basilica paleocristiana. 1. Transetto

Un ingresso sul lato più corto. Un nartece o quadriportico, cioè un

2. Presbiterio

porticato esterno riservato a chi non era ancora battezzato.

3. Navate

Una pianta rettangolare nel primo periodo e poi, dal IV secolo, a croce latina o greca. La pianta veniva divisa dalle file di colonne in navate, di cui le laterali più basse e in penombra, la centrale più alta e più illuminata. Un transetto, cioè una navata più cor-

4. Nartece 5. Ingresso

ta perpendicolare a quella centrale. Un’abside in cui si trovava l’altare e il presbiterio. 6. Pianta a croce

Confronta la basilica romana di pagina 74 con la basilica paleocristiana e annota le differenze. BASILICA ROMANA USO ENTRATA PIANTA COLLOCAZIONE ABSIDE

182

BASILICA PALEOCRISTIANA


CLASSE 5 a

VE RIFICHIA

MO

Scrivi sotto ad ogni disegno lo stile architettonico corrispondente e numera in ordine cronologico.

183


a

CLASSE 5

un via g gio i d à lt o ic Diff

GOTICO O ROMANICO? Scrivi sotto alle due chiese se si tratta di un’architettura gotica o romanica.

Duomo di Siena.

Chiesa di San Paolo, Pisa.

Elenca nello schema gli elementi distintivi di questi due stili. STILE ROMANICO

Scrivi i nomi dei due tipi di arco rappresentati.

184

STILE GOTICO


CLA

SSE 5 Le vie d e l c a mbia m ento

a

IN CAMMINO VERSO LA SCUOLA Scopri il percorso giusto per arrivare a scuola. Incontrerai tante persone che ti sono vicine per aiutarti.

PARTENZA

Elenca di seguito le persone su cui puoi contare nel tuo viaggio da casa a scuola.

185


a

CLASSE 5

l c a mbia m Le vie d e

ento

IMPARIAMO IL CIRILLICO Divertiti a comporre alcune frasi utilizzando i caratteri cirillici (se non trovi alcune lettere scegli quelle col suono più simile)..

IL MIO NOME UN SALUTO IL LAVORO DEL MIO PAPÀ IL NOME DELL’INSEGNANTE DI RELIGIONE IL NOME DI ALCUNI MIEI COMPAGNI

UN PENSIERO AGLI AMICI

186


CLA

SSE 5 Le vie d e l c a mbia m ento

a

L’ABITO FA IL MONACO Leggi le indicazioni di ogni indumento appartenente o al frate o al monaco, poi completa correttamente le didascalie dell’immagine. SCAPOLARE: striscia di stoffa con apertura dalla testa simile al grembiule per il lavoro.

COCOLLA: cappa chiusa senza maniche con cappuccio.

SAIO: abito lungo di stoffa grezza simile al sacco.

CINGOLO: cordone in cintura con 3 nodi ad indicare i 3 voti di povertà, obbedienza e castità.

SCARPE: calzature in cuoio cucite a mano.

SANDALI: semplici calzature per risaltare lo stato di povertà.

TONSURA: cima della testa rasata a forma di cerchio come segno di consacrazione religiosa.

CUFFIA: copricapo in lino.

TONACA: abito lungo di lana color nero.

MONACO

FRATE

187


a

CLASSE 5

l c a mbia m Le vie d e

ento

LA GIORNATA DEL MONACO Segui il percorso e scopri la giornata del monaco. Poi colora. ORE 6:00 SVEGLIA CON LE CAMPANE DEL MATTUTINO E RECITA DI PREGHIERE E CANTI.

ORE 7:00 PREGHIERA CON I SALMI (LODI) NEL CORO DELLA CHIESA

ORE 9:00 COLAZIONE LAVORO (ORA TERZA)

ORE 12:30 PREGHIERA (ORA SESTA) PRANZO

ORE 22:00 SVEGLIA PER RECITARE IL NOTTURNO RIPOSO

ORE 18:00 PREGHIERE CON I SALMI (VESPRO) E SANTA MESSA CENA RIPOSO

188

ORE 15:00 PREGHIERA (ORA NONA) LAVORO


CLASSE 5 a

VE RIFICHIA

MO

Osserva l’immagine e descrivi le parti principali del monastero. Colora.

Scrivi accanto ad ogni parola la definizione esatta; puoi aiutarti con l’uso del dizionario. Portineria Foresteria Scriptorium Chiostro Refettorio Infermeria Abbazia

189


a

CLASSE 5

VE RIFICHIA

MO

Inserisci le risposte corrette nella tabella sottostante.

• Il monachesimo nasce nel …

M

D

O

E

V

• Molti si erano convertiti per …

C

N

V

• Altri per …

C

N

V

• Monaci in solitudine.

E

• Monaci in comunità.

C

N

B

• Vi si ospitano i forestieri.

F

R

S

• Il monaco di Norcia.

B

T

• La chiesa in un monastero.

A

A

• Guida il monastero.

A

O

N Z

O

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A

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E

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R T

E

Ris pondi alle dom and e. 1. Che cos’è lo scriptorium?

ens e? monas tero il monaco am anu 2. Quale compito svolge nel

alcuni giorni in un un pellegrino ospitato per si fos e po tem nel o ietr S e tor nas si ind 3. ti attenerti? quale gra nde norma dovres monas tero benedettino, a

190


CLA

SSE 5 Le vie d e l c a mbia m ento

a

TRA MISTICISMO ED ASCESI Leggi le seguenti informazioni e poi gioca a comporre le parole nello schema: dalle caselle colorate uscirà il nome di una pratica diffusa nel monachesimo. I dervisci sono monaci mendicanti facenti parte di confraternite musulmane sufi. Essi sono degli asceti, cioè dei ricercatori dell’unione con Dio, che praticano un radicale distacco dai beni materiali per percorrere la via spirituale della beatitudine divina. Sono famosi i dervisci della danza roteante, che ruotano a lungo su se stessi, guidati da un esperto alla ricerca dell’estasi che li mette in comunione con Allah. Nell’Ebraismo, pur non prevedendo una sorta di monachesimo vero e proprio, vi sono alcuni gruppi che praticano delle forme di ascetismo con celibato e digiuno. M P

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191


a

CLASSE 5

l c a mbia m Le vie d e

ento

UNA CHIESA PROMOTRICE DI UMANITÀ Osserva attentamente le immagini, poi scrivi sotto ciascuna a quale servizio di promozione e rinnovamento si riferisce. Nel riquadro libero disegna un’iniziativa di aiuto, che riscontri nel tuo territorio e scrivi sotto chi se ne occupa. Poi colora.

192


CLASSE

5 Agli inc ro ci d ella V ita

a

AMICI CHE VANNO... NUOVI CHE ARRIVANO Completa il diagramma dei più importanti amici che hai incontrato durante il tuo percorso scolastico, poi cerchia di rosso quelli che non sono più con te ora e scrivi accanto il motivo. SCUOLA DELL’INFANZIA GRUPPO DEI

SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA

SCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA

193


a

CLASSE 5

ella Vita d i c o r c in Agli

LA QUESTIONE DEL FILIOQUE Questa espressione latina, che significa “e dal Figlio”, è stata introdotta nel Credo per affermare che lo Spirito Santo procede sia dal Padre che dal Figlio. Ciò fu causa di controversia tra le Chiese di Roma e di Costantinopoli, prima con il patriarca Fozio e poi con il patriarca Michele I Cerulario, fino al grande scisma del 1054. Leggi i due simboli (i Credo) uno dei primi secoli detto “apostolico” e quello Niceno-Costantinopolitano, frutto dell’apporto dei Concili. Poi rispondi alle domande.

SIMBOLO APOSTOLICO ente, Io credo in Dio, Padre onnipot e in terra a dell creatore del cielo e tro nos o, Figli o Gesù Cristo, suo unic Spiridi ito cep con Signore, il quale fu , gine Ver ria Ma to Santo, nacque da so, cifis cro fu to, patì sotto Ponzio Pila inferi; il morì e fu sepolto; discese agli salì al rte; mo da terzo giorno risuscitò re Pad , Dio di tra cielo, siede alla des ei icar giud a à onnipotente: di là verr vivi e i morti. ta Credo nello Spirito Santo, la san dei ne unio com Chiesa cattolica, la la i, cat pec dei Santi, la remissione eterna. risurrezione della carne, la vita Amen.

POLITANO SIMBOLO NICENO-COSTANTINO

ipotente, creatore del cielo e Credo in un solo Dio, Padre onn ili e invisibili. della terra, di tutte le cose visib Cristo, unigenito Figlio di Dio, ù Ges , Credo in un solo Signore e, secoli: Dio da Dio, Luce da Luc nato dal Padre prima di tutti i ansost sa stes non creato, della Dio vero da Dio vero, generato, e le cose sono state create. tutt lui di za del Padre; per mezzo ezza Per noi uomini e per la nostra salv o Spirito Santo si è incarnato dell ra ope discese dal cielo e per si è fatto uomo. Fu crocifisso per nel seno della Vergine Maria e cifu sepolto. Il terzo giorno è risus noi sotto Ponzio Pilato, morì e o al cielo, tato, secondo le Scritture, è salit nuovo verrà, nella gloria, di E re. siede alla destra del Pad il suo regno non avrà fine. per giudicare i vivi e i morti, e è Signore e dà la vita, e proceCredo nello Spirito Santo, che il Padre e il Figlio è adorato e de dal Padre e dal Figlio, e con zo dei profeti. glorificato, e ha parlato per mez a e apostolica. Professo un tolic cat ta, Credo la Chiesa una, san dei peccati. Aspetto la risurrezio solo battesimo per il perdono che verrà. Amen. ne dei morti e la vita del mondo

1. Quale dei due simboli conosci maggiormente? 2. Sottolinea in rosso il Filioque e poi spiega con le tue parole cosa significa l’espressione 3. Confronta i due simboli riportando le principali differenze. 4. In quale anno si sono svolti i Concili di Nicea e quello di Costantinopoli? 5. Perché in questi due Concili si è pensato di redigere un simbolo di fede?

194


CLASSE

5 Agli inc ro ci d ella V ita

a

GIORNALISTA PER CASO Trasformati in un giornalista del tempo. Osservando le immagini, trascrivi nei fumetti il tuo articolo, descrivendo quanto è accaduto nella riforma protestante: i protagonisti, il contesto storico, le motivazioni della protesta, come si conclude la vicenda e tutto quanto ritieni utile documentare.

195


a

CLASSE 5

ella Vita d i c o r c in Agli

LA DINASTIA TUDOR Chi è il personaggio raffigurato in questo ritratto? Rispondi e descrivi a parole tue la sua vicenda.

Cerca le parole elencate e can-

A

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restanti uscirà il nome del docu-

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mento amministrativo con cui Enri-

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O A

C

A

cellale nella tabella: dalle lettere

co VIII si proclamò capo supremo della Chiesa inglese. ANGLICANA

DIVORZIO

ANNA BOLENA ARTURO CATERINA CATTOLICA CHIESA CLEMENTE CORTE

196

CORTIGIANA

USI

CAPO

FIGLI

TUTTO

FIRMA MATRIMONIO USARE SIRE

MARIA

VESCOVO


CLASSE

5 Agli inc ro ci d ella V ita

a

CONFESSIONI CRISTIANE A CONFRONTO... Sono un sacerdote

Sono un Pope

cattolico. La Chiesa è

Sono un pastore

ortodosso. Le

guidata dal Papa.

protestante.

nostre Chiese

La nostra dottrina si basa

sono autocefale

su tre aspetti fondamentali:

cioè indipendenti e

“sola fede” cioè l’uomo si

autonome.

salva per la sola fede e non per le opere buone; “sola scrittura”: ognuno può interpretare la Bibbia; non esiste una gerarchia ecclesiastica.

Colora di giallo le caselle con le informazioni che sono uguali in almeno due confessioni cristiane. Ve ne sono di uguali in tutte e tre? PROTESTANTI

CATTOLICI

ORTODOSSI

I sacerdoti sono chiamati pastori e si possono sposare.

Esiste una gerarchia fatta da Papa, vescovi e sacerdoti che non possono sposarsi.

Il Pope guida la comunità, mentre il Patriarca è il capo della Chiesa ortodossa con i vescovi. Solo il Pope può sposarsi.

Non veneriamo Maria e i Santi.

Si attua il culto di Maria e dei Santi.

Maria e i Santi vengono onorati.

Esistono solo due sacramenti: il Battesimo e la Cena del Signore.

I sacramenti sono sette.

I sacramenti sono sette.

Le chiese sono edifici molto semplici.

Gli edifici sono in stili architettonici diversi, ricchi di statue e dipinti.

Le chiese sono prive di posti a sedere e ricche di icone. L’iconostasi separa i fedeli dal Pope.

L’Eucaristia è il ricordo dell’ultima Cena di Gesù.

Nell’Eucaristia è presente realmente Gesù.

Nell’Eucaristia è presente realmente Gesù.

197


a

CLASSE 5

ella Vita d i c o r c in Agli

NATALE NEL MONDO Leggi le diverse tradizioni natalizie del mondo, poi ritaglia le palline e incollale sull’albero vuoto in questa pagina.

198


CLASSE

5 Agli inc ro ci d ella V ita

a

AUSTRIA Per le vie delle città

FILIPPINE

alcuni si travestono da

Si gareggia a chi

Krampus, personaggio

crea la lanterna più

che punisce i bambini che

ricercata e originale,

si comportano

sia nelle dimensioni

male. FINLANDIA

che nei materiali.

I bambini attendono con ansia l’arrivo di Babbo Natale dalla

SVEZIA

Lapponia.

Ci si prepara alla festa addobbando

CINA

le case con fiori

Si festeggia decorando

colorati, soprattutto

l’albero detto della luce

rossi.

con lanterne, fiori e MESSICO

catene di carta rossa, simbolo di felicità.

Si fa una processione a ricordo di Maria e Giuseppe e del loro bussare alle porte per chiedere alloggio. AUSTRALIA GERMANIA Il giorno di San Martino i bambini fanno una processione con lanterne costruite a scuola.

Le persone si ritrovano sotto il cielo stellato di calde notti estive per accendere candele e festeggiare con canti natalizi.

199



CLASSE 5 a

VE RIFICHIA

MO

Completa le frasi scrivendo la lettera dell’alfabeto relativa alla parte mancante di ciascuna riportata a fondo pagina. 1. Allo scisma d’Oriente contribuirono

10. Papa Clemente VII non volle conce-

oltre a delle cause di natura religiosa,

dere l’annullamento del matrimonio di

anche

Enrico VIII e

.

2. Il Pope è il ministro di culto nella

.

11. Enrico VIII desiderava eredi maschi per

.

3. Il termine “ortodosso” sta ad indicare

questo sposa

.

la retta fede, mentre “cattolica” sta

12. Il re inglese è il capo della

per universale

13. I ministri del culto della Chiesa cattoli-

.

4. Le chiese ortodosse sono arricchite dalla presenza dell’iconostasi,

ca sono i sacerdoti che

. I ministri del culto della Chiesa

protestante si chiamano pastori e

rimentare la misericordia di Dio è

. .

7. La vendita delle indulgenze, la pratica

protestanti

.

16. Per i cattolici i modelli di vita esemplare da seguire sono

.

17. Le chiese protestanti sono

.

del nepotismo e la simonia scatenaro-

18. Gli ortodossi celebrano il Natale il

no

19. I cattolici e i protestanti celebrano il

.

8. Per i protestanti il centro della celebrazione domenicale è

.

9. Enrico VIII si è separato dalla Chiesa cattolica con

.

15. La Cena del Signore rappresenta per i

salva solo per la fede in Gesù Cristo e

6. Il capo della Chiesa cattolica è

.

14. Il sacramento istituito da Gesù per spe-

.

5. Martin Lutero sosteneva che l’uomo si non

.

Natale il

.

.

20. Gli anglicani per le questioni di fede seguono

.

.

A. Possono sposarsi

K. Anna Bolena

B. L’Atto di Supremazia

L. La reazione di Martin Lutero

C. Caterina d’Aragona

M. Per le opere

D. Cause politiche

N. 25 dicembre

E. Chiesa ortodossa

O. La confessione

F. Non possono sposarsi

P. Maria e i Santi

G. Il Papa

Q. Semplici e disadorne

H. Chiesa anglicana

R. L’arcivescovo di Canterbury

I. La lettura della Bibbia

S. 6 gennaio

J. Una parete adorna di icone

T. La comunione

201


a

CLASSE 5

o d el m o nd e d a r t s Sulle

VESTI E OGGETTI LITURGICI Incolla accanto alla relativa immagine le etichette col significato e utilizzo che trovi a pagina 203.

202


CLAS

SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo MANUTERGIO Piccolo asciugamano per le mani. PATENA Piatto di metallo che contiene l’ostia.

CASULA Ampia e lunga sopravveste di stoffa dal colore liturgico appropriato.

STOLA Striscia di stoffa dal colore liturgico appropriato che il sacerdote porta sulle spalle.

AMPOLLINE Vasetti per l’acqua e il vino da consacrare.

SECCHIELLO CON ASPERSORIO Contenitore dell’acqua santa utilizzato durante le benedizioni.

CINGOLO Cordone simbolo del legame con Dio.

TURIBOLO Incensiere per bruciare l’incenso. NAVICELLA Contenitore dell’incenso in granuli.

AMITTO Panno bianco con due nastri da appoggiare sulle spalle prima di indossare il camice.

CORPORALE Tessuto quadrato inamidato che serve da tovaglietta per l’Eucaristia.

CAMICE Tunica bianca liturgica segno di purezza.

OSTENSORIO Serve per l’esposizione dell’Eucaristia.

CALICE Coppa destinata a contenere il Sangue di Gesù. PISSIDE Coppa con coperchio che contiene le particole consacrate.

a

Ritaglia ed incolla a pagina 102 del testo.

203



CLAS

SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo

a

IL CALENDARIO LITURGICO Il

calendario

liturgico

scandisce le feste e le riavendo come riferimen-

SET SA TIMA NTA NA

to gli episodi della vita di Gesù Cristo, “Signore del

QU ARE S

tempo, della storia”. Co-

IMA

lora il calendario utilizzando i colori spiegati nello

TEMPOIO AR ORDIN

NATALE

schema sottostante.

NTO AVVE

IO DINAR TEMPO OR

O CRISRTE

COLORE

BIANCO-ORO

CORPUS DOMINI

Chiesa, TRINITA’

della

PENTECOSTE

correnze

SIGNIFICATO

TEMPO

Indica purezza, luce,

Natale • Pasqua • Corpus Domini

santità e gloria divina.

Battesimo • Batrimonio • Ordine Feste di Maria e di Santi non martiri.

VIOLA

ROSSO

VERDE

Indica conversione

Avvento • Quaresima • Funerali •

e penitenza.

Confessione.

Indica lo Spirito Santo

Venerdì Santo • Pentecoste • Cresima

e il sangue (martirio).

Feste di martiri.

Indica attesa, speranza

Si usa nel tempo ordinario

e vita.

(tutti gli altri casi).

Vi sono tre cicli di letture evangeliche scanditi in tre anni detti A-B-C. Fa’ una breve ricerca a riguardo e riportala di seguito.

205


a

CLASSE 5

o d el m o nd e d a r t s Sulle

L’EBREO IN CUCINA Samuel,

un

cuoco

ebreo principiante, è andato a fare la spesa ma, sbadatamente, ha portato a casa dei cibi impuri per un ebreo. Aiutalo a riporre in frigorifero i cibi kasher (puri-adatti), collegandoli con una freccia ai ripiani del frigorifero. Fa’ attenzione alle regole sotto riportate e ricordati di segnare con una X rossa i cibi tarèf (proibiti).

Nel libro del Levitico vengono indicati i cibi permessi con il metodo per prepararli. 1. Vengono considerati puri i quadrupedi ruminanti con l’unghia bipartita (bovi-

animali perché è simbolo di vita che

ni, ovini, caprini).

appartiene a Dio.

2. Tra i volatili sono proibiti i rapaci e gli uccelli notturni. 3. Si possono mangiare solo pesci con squame e pinne (no quindi ai molluschi e crostacei).

206

4. Non ci si può cibare del sangue degli

5. Non si possono mescolare latticini con carne, devono essere consumati in pasti diversi a distanza di 6 ore e riposti in scomparti diversi.


CLAS

SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo

a

NEL MONDO EBRAICO Completa le spiegazioni con le parole che trovi scritte qui di seguito. DEVOZIONE • COPRICAPO • JHWH • LETTURA • TORAH • MANO TELO • ABRAMO • FESTA • CORNO • RISPETTO •

La veste del sommo sacerdote è composta da un turbante di lino bianco e una piastra d’oro con il nome santo di

, una tunica di lino

bianca sopra un manto di porpora viola bordato da sonagli d’oro puro e melograni e sopra ancora l’efod (veste sacra di lino con fili porpora, rosso, viola e oro) sul quale è fissato con lacci blu il pettorale. Il tallit è un

rettangolare

La kippah è un

usato

bianco con righe blu e delle frange che

dai maschi ebrei in sinagoga o nelle

rappresentano l’osservanza della Torah,

feste rituali. Rappresenta il

indossato da ebrei

dal

13 anno di età in poi duran-

e il timore di Dio.

te la preghiera e nei giorni di

.

I tefillin sono piccoli astucci neri contenenti brani della

che vengo-

Lo shofar è il te (l’ariete che

di arieha sa-

no legati con cinghie di cuoio alla testa

crificato al Signore al posto del figlio),

o al braccio sinistro.

la cui forma indica l’atteggiamento di che il pio ebreo deve avere nei confronti di Dio. Viene suonato nelle sinagoghe in occasioni importanti.

Lo yad è una piccola tenere il segno durante la

d’argento che viene utilizzata per della Torah, per evitare

che le mani umane tocchino direttamente il testo sacro.

207


a

CLASSE 5

o d el m o nd e d a r t s Sulle

EBREI E CRISTIANI A CONFRONTO Completa lo schema di confronto tra religione ebraica e cristiana. RELIGIONE EBRAICA

RELIGIONE CRISTIANA

TESTO SACRO

TESTO SACRO

GERUSALEMME

GERUSALEMME

ALTRO

ALTRO

Scegli la riposta corretta mettendo la crocetta sul quadratino corrispondente. 1. Immagina di essere un maschio ebreo di 13 anni: cosa ti accadrà?

Dovrai obbligatoriamente andare in pellegrinaggio a Gerusalemme con la Torah e lo yad.

Dovrai celebrare il bar mitzvah indossando la kippah, il tallit e i tefillin.

Dovrai costruire una capanna sul tuo balcone e suonare lo shofar in presenza del rabbino.

2. Quali mansioni compie un chierichetto in chiesa?

Veste con la stola e porta sull’altare le ampolline, il calice e la patena, poi con il manutergio asciuga le mani del sacerdote.

Veste con la tunica, benedice con il secchiello e l’aspersorio i pellegrini in partenza per i pellegrinaggi e infine porta la croce in processione.

Veste con la tunica, passa al sacerdote nei tempi corretti le ampolline, il manutergio, il turibolo e, in caso, lo dondola per far fuoriuscire l’incenso; infine tiene il secchiello mentre il sacerdote con l’aspersorio benedice i fedeli.

208


CLAS

SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo

a

LA FARFALLA DELLA MEMORIA La farfalla sul filo spinato di una copertina del libro La bambina del treno è simbolo di ciò che ad Auschwitz veniva negato: la libertà, la speranza e la vita. Scrivi dentro le ali della farfalla quale finale avresti dato alla storia di Anna e Jarek.

Risolvi il rebus e scoprirai come viene chiamato dagli ebrei il giorno 27 gennaio di ogni anno.

GIOR

DEL

MORIA

209


a

CLASSE 5

o d el m o nd e d a r t s Sulle

AD AUSCHWITZ Leggi il testo della seguente nota canzone di Francesco Guccini, poi scrivi sotto un breve commento sul significato della frase “Ancora tuona il cannone, ancora non è contento…”. Son morto con altri cento, son morto ch’ ero bambino, passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento.... Ad Auschwitz c’era la neve, il fumo saliva lento nel freddo giorno d’ inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento... Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio: è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento... Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento... Ancora tuona il cannone, ancora non è contento di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento... Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà... Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà...

Cosa significa “Adesso sono nel vento”?

210


CLAS

SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo

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IL PELLEGRINO MUSULMANO Aiuta il pellegrino musulmano a raggiungere il luogo del pellegrinaggio rispondendo alle domande. Segui le frecce solo colorando la casella con la risposta corretta. Come si chiama il fondatore della religione musulmana?

Gesù

Il nome del testo sacro è?

Maometto

Torah

Corano

Antico testamento Il testo sacro è diviso in:

Come si chiama la torre usata per il richiamo dei fedeli?

Nuovo testamento

Minareto Campanile

I successori di Maometto si chiamano:

Califfi Imam

Il nome dei capitoli del testo sacro.

Venerdì Paragrafi

Sabato

Qual è il giorno sacro?

Sure

211


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CLASSE 5

o d el m o nd e d a r t s Sulle

VESTI E OGGETTI RELIGIOSI BUDDHISTI Unisci con delle frecce solo gli oggetti e vesti usuali per un bonzo (monaco buddhista), poi nomina ciascuna immagine con le parole scelte tra quelle presenti nel box sottostante.

BONZO

ROSARIO • LOTO • VESTE ARANCIONE • CAPPOTTO • BERRETTO • SENTIERO MULINI • BATTOCCHIO • CASULA • CAMPANA • CHIESA • MARTELLO • COPPA CORONA • CELLA • SASSO • PALLA • CORNO • QUADERNO • STUOLA • OCCHIALI

Scegli, tra le connotazioni alimentari seguenti, quella dei bonzi, cerchiandola con il colore verde.

212

CARNIVORO VEGANO

VEGETARIANO ONNIVORO

LATTANTE


CLAS

SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo

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DI RELIGIONE IN RELIGIONE Per ogni immagine inventa una domanda e rispondi. Inserisci nel rettangolino della vignetta la lettera iniziale della religione corrispondente (Cristiana, Ebrea, Musulmana, Buddhista, Induismo, Sikhismo). Domanda:

Domanda:

Domanda:

Risposta:

Risposta:

Risposta:

Domanda:

Domanda:

Domanda:

Risposta:

Risposta:

Risposta:

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CLASSE 5

o d el m o nd e d a r t s Sulle

214

Domanda:

Domanda:

Domanda:

Risposta:

Risposta:

Risposta:

Domanda:

Domanda:

Domanda:

Risposta:

Risposta:

Risposta:


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SE 5 Sulle s tra d e d el m o ndo Domanda:

Domanda:

Domanda:

Risposta:

Risposta:

Risposta:

Domanda:

Domanda:

Domanda:

Risposta:

Risposta:

Risposta:

a

215


a

CLASSE 5

o d el m o nd e d a r t s Sulle Domanda:

Domanda:

Domanda:

Risposta:

Risposta:

Risposta:

Domanda:

Domanda:

Domanda:

Risposta:

Risposta:

Risposta:

216


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