Spaesato T41

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IL PUNTO DEL TURISTA Paolo

a cura di Massimo Della Pena

Nel caotico affrettarsi mattutino di chi corre verso il centro della mia città per ripopolarlo dopo la notte in cui esso dorme tranquillo e libero dal peso delle piccole formichine umane che ammorbano piazze, monumenti e portici con un continuo ed inutile vociare o che si rintanano negli uffici dove trascorreranno la giornata lavorativa immersi nella produzione di chissacche od ancora di chi semplicemente si predispone per lo struscio ed il caffè mattutino sedendosi ai tavoli dei più rinomati bar e bistrots cittadini (gestiti da vere e proprie icone dello star system) c’è pochissimo spazio per accorgersi degli altri.

Nessuno ha voglia, davvero voglia, di fermarsi per scambiare un saluto, un’opinione o per chiedere, con doverosa sincerità, come vanno le cose alle altre formichine che si affannano a rincorrersi ed a rincorrere il tempo, perennemente affannate ed in ritardo per non si sa bene quale appuntamento. Così, lentamente ed inesorabilmente, si è persa l’abitudine di comunicare con gli altri,: si è passati da un freddo ma pur sempre percepibile “buongiorno” o “Ciao”, ad un cenno del capo, (minor sforzo in opsseuo all’entropia) sostituito dall’ancor più economica e meno impegnativa abitudine di “far finta di niente” tanto c’è la mascherina e posso sempre dire “nonl’horiconosciuto”. E così, così… nessuno parla, nessuno guarda, nessuno ti conosce, nessuno si ferma, nessuno disturba e così tutti siamo diventati l’uno per l’altro nessuno. In questo oceano di indifferenza resiste, mitico, inossidabile, un unico ed ultimo baluardo. Un esemplare in via d’estinzione di ciò che dovrebbe essere, o meglio possedere, l’uomo: ovvero l’umanità. Umanità intesa come espressione di capacità empatica, di volontà di porsi in contatto, non superficiale, ma profondo con gli altri per provarne a comprendere sensazioni, sentimenti, paure, affanni, gioie, solitudini, amori e dolori. Questo esemplare di panda umano che dovrebbe essere protetto è Paolo. Paolo è un uomo dall’età indefinibile: ad occhio e croce lo collocherei in una fascia di

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