MARIA ANTONIETTA BENEDETTELLI
SMS dal paradiso Un angelo ti scrive
Romanzo
A
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Maria Antonietta Benedettelli
SMS DAL PARADISO Romanzo
© Mimep-Docete, 2015
ISBN 978–88–8424–327-0
Stampa: Mimep-Docete via Papa Giovanni XXIII, 2 20060 Pessano con Bornago (MI) tel.: 02-95741935, 02-95744647 internet: info@mimep.it www.mimep.it www.mimepjunior.it
Primo SMS Dopo alcuni giorni, non era ancora successo niente. Cioè, non l’aveva più reincontrato. Tess continuava a vivere le sue giornate come prima, anche se qualcuno aveva notato in lei qualcosa di diverso. Una nuova luce negli occhi. Un sorriso appena accennato. Una maggiore gentilezza e disponibilità. Si avvicinava il fine settimana e Tess non aveva voglia di fare niente in particolare. Alcuni tra i suoi colleghi più giovani, approfittando dell’ondata di caldo, sarebbero andati al mare la domenica e l’avevano invitata a partire con loro. Bisogna ammettere che erano sempre abbastanza gentili, ma sembrava che lei se ne accorgesse solo ora. – No, ragazzi, vi ringrazio davvero, ma non posso… Un’altra volta, ok? In realtà, Tess lo sapeva bene, non era solo la stanchezza dopo una settimana di lavoro, o l’abitudine a vivere nella sua solita apatica solitudine, che le avevano fatto rifiutare l’invito. Non era neppure la fatica di sorridere e partecipare ai discorsi in compagnia, ridere alle battute e mostrare interesse agli immancabili pettegolezzi. D’altronde, nessuno l’aveva mai forzata o fatta sentire di peso quelle rare volte in cui era uscita; anzi, se fosse stata più attenta e serena, probabilmente si sarebbe accorta che c’era anche qualcuno che le faceva un po’ il filo. E comunque lei era lontana mille chilometri non solo da immaginare qualunque interesse nei suoi confronti, ma perfino dal provare soltanto a pensarci. Era una donna giovane e carina, anche se si curava meno di un tempo e aveva l’aria un po’ sciupata.
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SMS DAL PARADISO
Ora il suo cuore ferito era difeso da barricate alte e ben piazzate: impossibile, o quasi, poterlo espugnare. Ma il motivo del rifiuto, quello vero (Tess faticava ad ammetterlo anche a se stessa) era un altro. Sperava, dal profondo di quel cuore prigioniero, di rivedere colui che aveva saputo chiamarla al di fuori di sé, che aveva svegliato in lei curiosità e interesse. Di più: l’aveva affascinata e attratta, tanto da riuscire a farla sentire (almeno un po’, ed era già tanto) di nuovo viva. Il sabato, terminate le lezioni, si incamminò verso il parcheggio della scuola e salì in macchina. L’auto era rimasta al sole per quasi tutta la mattina, e bruciava di calore. Tess aprì i finestrini, accese l’aria condizionata, scese un attimo per aspettare un minimo di frescura, quindi si avviò. Via, verso un altro fine settimana. Dopo pranzo, si coricò sul divano con un libro nuovo, ma dopo una pagina crollò, stanca. Si risvegliò a pomeriggio inoltrato. “O mio Dio! Quanto ho dormito?”, esclamò sgranando gli occhi sul quadrante dell’orologio. “Ero stanca, ok, ma così è un po’ troppo!”. Si alzò e si lavò il viso, si pettinò, e si ritrovò a pensare di andare a fare un giro nel paese vicino. Era un po’ che non andava e, si stupì, ne aveva voglia davvero. Avrebbe guardato un po’ di vetrine, magari preso un gelato, o fatto un salto in quella libreria aperta da poco che sembrava interessante. Indossò un vestito sui toni dell’azzurro che quest’anno non aveva ancora tirato fuori dall’armadio, si truccò giusto quel tanto che serviva per non sembrare pallida come un fantasma, sistemò con discreta cura i capelli, e infine si sorrise allo specchio: “Sì, passabile. Sembro quasi normale. Andiamo”. Arrivata in paese, per un po’ girò a vuoto, così, senza fare niente di speciale. Gustò il suo gelato, guardò le vetrine, godendo di un vento fresco che le scompigliava i capelli. Quindi si diresse verso la libreria.
PRIMO SMS
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Stava per attraversare la strada, quando le squillò il cellulare. SMS. Aprì. Vieni fuori! “Che cosa? Ma… chi è che…?”. Tess cercò subito di capire chi le aveva inviato il messaggio, ma… niente. Non appariva nessun nome, o numero. E poi, cosa significava? Che vuol dire “vieni fuori”? Fuori dove? “Sembra uno scherzo, o qualcuno che sta giocando a nascondino, che mi ha “stanata”!”. Quasi rise tra sé, ma subito il suo sorriso si bloccò, improvvisamente consapevole che era vero, sì, lei stava giocando a nascondino. Anche se non era un gioco molto divertente. Da quanto tempo, ormai, si nascondeva a se stessa, oltre che agli altri, e oscillava tra la delusione di non essere più cercata, perché dimenticata e indifferente per tutti, e la paura di essere trovata, messa allo scoperto, guardata. O mio Dio, guai se qualcuno l’avesse vista, così com’era, con le sue angosce e i suoi strazi! Cosa avrebbe visto? Non osava pensarci. Si sentì come un animale braccato, e iniziò a guardarsi attorno impaurita. Squillo. Nuovo messaggio. “Ancora!”. Aprì. Tess, non avere paura! Vieni fuori! Si fermò, appoggiandosi al muro più vicino a lei, senza parole. Non sapeva cosa pensare. Non riusciva neppure a pensare. Poi, qualcosa (che cosa?) le fece alzare lentamente la testa,
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SMS DAL PARADISO
come obbedendo a un silenzioso richiamo. Come se lei, sentendosi osservata, fosse invitata a sua volta a guardare. Fu così che, per la seconda volta, lo vide. Era lui. Stessa “mise”: jeans, maglietta bianca, cellulare in mano. E sorrideva. Anzi, le sorrideva. La guardava dal di là della strada, ma la profondità del suo sguardo era tale che, se si fosse trovato a dieci centimetri dal suo volto, non sarebbe potuta essere più intensa. Possibile? Ancora una volta, quello sguardo le arrivò dritto al cuore. Tess smise quasi di respirare, ma non distolse gli occhi da lui. Che, d’altronde, non abbandonò la presa nemmeno per un istante. Il suo sorriso – caldo, invitante – si fece più ampio, mentre le faceva… l’occhiolino! “Affascinante”, pensò Tess, “incredibile… Ma chi è? Cosa…?”. E attraversò la strada, dirigendosi come una calamita verso di lui. Stavolta lui non sparì; rimase, fermo e sorridente, ad aspettarla, mettendo in tasca il cellulare. Quando gli fu davanti, Tess aprì la bocca per parlare, ma non sapeva… non poteva… – Ciao, Tess. Allora, sei venuta fuori! Ne sono felice – Prese per primo la parola, con una voce così profonda e sicura, che sembrava un’ancora di salvezza a cui potersi aggrappare. Sorrideva, bellissimo, gli occhi che brillavano. – Chi sei tu? Come mi conosci? Chi ti ha dato il mio numero? Cosa vuoi da me? E cosa vuol dire vieni fuori? – Tess lo investì, lasciando che per un attimo paura e sconcerto prendessero il sopravvento sul richiamo misterioso esercitato su di lei da quell’uomo. O forse aveva paura proprio perché la affascinava troppo? – Che cosa significa vieni fuori lo sai – rispose con dolcezza – direi che lo hai già capito…
PRIMO SMS
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Fece una pausa, avvicinandosi e abbassando il tono della voce. – Io sono qui per farti tornare, Tess. – Tornare dove? Che significa? – esclamò lei con tono quasi di sfida. – Tornare a vivere! O vuoi continuare a nasconderti, a sopravvivere? È questo ciò che vuoi, Tess? È così che ti piace la tua vita? “Caspita, non perde tempo! Come si permette, come fa?”, pensò, cercando di mettersi sulla difensiva. Senza riuscirci. Ora lui non sorrideva più, eppure l’intensità del suo sguardo e la profondità della voce erano tali da farle fin male al cuore. Ma era un dolore che la faceva sentire viva. Non una sofferenza sorda, no; era come togliere detriti che ostruivano il flusso vitale del suo cuore, per lasciarne sgorgare un’acqua troppo a lungo rimasta sepolta. Perché, perché aveva già permesso alla propria armatura di difesa di allentarsi? Com’era potuto succedere? Ora era più vulnerabile… Era questo che voleva? Tess aveva paura di scoprire la risposta che esigeva di essere ascoltata. Respirare di nuovo, risollevarsi. Ricominciare. Deglutì, mentre lui annuiva: – Ricominciare, sì. Sono qui per questo. Appoggiati a me, affidati! – Eh no, un attimo! Io non ti conosco! Chi sei? E cosa ne sai tu della mia vita? Non capisco – reagì. – Lo so, ma capirai. Sono stato mandato da te per aiutarti. Da troppo tempo non vivi, Tess. Non è così che deve essere. Vuoi accettare il mio aiuto? – Sei stato mandato… – Tess scrollò piano la testa, quasi pronta a crollare. – Ma cosa sei? Un santone, una specie di guru? Guarda che non credo a queste cose! Egli rise con amabilità:
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SMS DAL PARADISO
– No, assolutamente! Certo, fai bene a non fidarti di chiunque, ma per me puoi fare un’eccezione! Fece una pausa, parlando con lentezza, a bassa voce, con uno sguardo penetrante a cui Tess non poteva, e neppure voleva, sfuggire. – Io conosco tutto di te, Tess, e ti voglio bene. Non ti farò mai del male. – Mi conosci? Mi vuoi bene? , “Ah, questo è troppo!”, pensò, “Devo andarmene subito, prima che…”. E poi, senza fiato, incredula, lo guardò, e si perse nei suoi occhi. Insospettita, incuriosita, speranzosa, affascinata. – Beh, non sarai mica Dio! – No, Tess – rispose con un sorriso dolcissimo – non sono Dio, no. Però – e fece ancora una pausa – vicinissimo al suo volto, però è Lui che mi manda da te. Tess non parlava, cercando la verità negli occhi di quel misterioso, incantevole sconosciuto. – So – disse calcando le parole – che puoi credermi. Prima ancora che io te ne dia la prova, e lo farò, tu sai già che ciò che ti dico è vero. Perché lo senti nel profondo del tuo cuore, che sta ricominciando a battere. Come la prima volta che ci siamo visti, davanti al centro commerciale, ricordi? Hai già iniziato a risorgere, Tess. Tu sai che è vero. Fidati di me, e rinasci a vita nuova. Tess iniziò a piangere. Non soltanto per le parole che lui le aveva detto, ma per come le aveva dette. Qualcosa si muoveva dentro di lei, ogni volta che egli parlava. Si vergognava, si detestava, ma non poteva farci niente. Le lacrime presero a scendere in silenzio, poi sempre più copiose. Il suo cuore assomigliava ora a un mare in tempesta, che rimescolava e portava a galla detriti e sabbia, rimasti ben sepolti fino a quel momento. Dio mio, stava di nuovo crollando in un attimo! Ma che stava succedendo? Da dove gli veniva il potere di farle questo? E come poteva fidarsi?
PRIMO SMS
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Poi, lui la prese per mano, e la condusse in un angolo piÚ appartato. Con molta dolcezza accompagnò il capo di lei sulla sua spalla, lasciandola sfogare, mentre le carezzava delicatamente i capelli, in silenzio.
Una moderna catechesi in forma di romanzo. Non uno dei tanti libri sugli angeli ma – attraverso l’incontro eccezionale e gratuito di una donna con il proprio Angelo Custode – la proposta al lettore di un cammino spirituale e umano alla scoperta dell’amore verso Dio e verso il prossimo.
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