OVERFLY by
BENVENUTI ALL’AEROPORTO FALCONE E BORSELLINO
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Milano
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Sommario 101 EDITORIALE DEL PRESIDENTE GESAP FABIO GIAMBRONE 103 EDITORIALE DELL’AD GESAP GIUSEPPE MISTRETTA 104 IL PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DELL’AEROPORTO FALCONE E BORSELLINO è INARRESTABILE 106 MOSTRE: NUTRIRE LA CITTÀ. A TAVOLA NELLA PALERMO ANTICA
108 GANGI GIOIELLO D’ITALIA 110 IL CIBO CHE UNISCE LE GENTI DEL MONDO 111 IL GIARDINO DELLA KOLYMBETRA 112 “GLI ARANCINI DI MONTALBANO” E LA STRADA DEGLI SCRITTORI 113 PROGETTO E-MIGRANTES 114 FARM CULTURAL PARK
Responsabile del progetto ADV MAIORA s.r.l. via Pignatelli, 13 90141 Palermo tel +39 0916115260 Dr. Daniele Cipollina e-mail: d.cipollina@advmaiora.it
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I teatromassimo.it
3 TRE REGINE feb LE Direttore Francesco Lanzillotta Soprano Mariella Devia
2 LE NOZZE mar Direttore Daniel Kawka
Ensemble corale Pokrovsky
11 PETITE MESSE SOLENNELLE apr Direttore Piero Monti Soprano Mariangela Sicilia Contralto Teresa Iervolino Tenore Giorgio Misseri Basso Gianluca Margheri
26 7 NEW YORK, NEW YORK mag giu 26 maggio
DOWNTOWN STORIES
Direttore Daniel Cohen Violino Salvatore Greco 31 maggio
RHAPSODY IN BLUES Direttore Todd Reynolds Pianoforte Uri Caine Clarinetto Giuseppe Balbi 7 giugno
G-SPOT TORNADO
Direttore Jonathan Stockhammer Tromba Paolo Fresu
22 APOCALISSE set NEL DESERTO
Regia di Werner Herzog Direttore Maxime Pascal Voce recitante Cosimo Scordato
30 LENINGRADO set Direttore Aziz Shokhakimov 6 MAHLER ott Direttore Gabriele Ferro Baritono Georg Nigl
9 BRUCKNER nov Direttore Gabriele Ferro
Soprano Andrea Dankovรก Mezzosoprano Anna Maria Chiuri Tenore Peter Berger Basso Marko Mimica
10 MESSIAH dic Direttore Fabio Biondi
Soprano Maria Grazia Schiavo Contralto Sonia Prina Tenore Carlo Allemano Basso Luca Tittoto
Orchestra, Coro, Coro di voci bianche, del Teatro Massimo Maestro del Coro Piero Monti Maestro del Coro di voci bianche Salvatore Punturo
Biglietteria del Teatro Massimo / Tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00 | Call center 091 84.86.000 / tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00
SPECIALE
L’
aeroporto di Palermo è oggi una scommessa vinta. In appena due anni, dal 2014 al 2015, lo scalo aereo palermitano ha cominciato un percorso di cambiamento radicale, trasformandosi in una struttura accogliente e funzionale, commisurata alle potenzialità del territorio, sempre più meta desiderata dai viaggiatori. La sfida consisteva nel dare vitalità a una infrastruttura strategica per la Sicilia Occidentale, porta d’ingresso nel Mediterraneo, incrocio di cultura e tradizioni. Una sfida che il board della Gesap ha raccolto con entusiasmo e che sta portando avanti nel solco di quattro principali direttrici: investimenti, infrastrutture, azione commerciale e comunicazione. Negli ultimi due anni molto è cambiato, ed entro il 2016 molto cambierà. L’aeroporto ha adesso una viabilità razionale agli arrivi e alle partenze; un piazzale aeromobili che ha raddoppiato la capacità e ha reso più sicura la movimentazione degli aeromobili. All’interno dell’aerostazione si stanno recuperando spazi per rendere più servizi ai viaggiatori, grazie al concentramento in un unico e nuovo edificio di tutti gli uffici della società. Nell’area arrivi manca poco alla definizione della nuova hall, spaziosa e luminosa. Impossibile per la Gesap mancare l’obiettivo di un aeroporto che assume una dimensione sempre più internazionale. Oggi più che mai crescono i collegamenti e i passeggeri. Lo scalo aereo palermitano è nella top ten degli aeroporti strategici. Ryanair, Volotea e Vueling hanno
Oggi più che mai crescono i collegamenti e i passeggeri. Lo scalo aereo palermitano è nella top ten degli aeroporti strategici. Colleghiamo 21 Paesi di quattro continenti e 51 aeroporti. Tutto questo è stato possibile grazie alla solidità della compagine societaria e alla professionalità di tutti i dipendenti
aperto le basi a Palermo, mentre con Meridiana, NewYork adesso è più vicina per nove mesi l’anno. Colleghiamo 21 Paesi di quattro continenti e 51 aeroporti. Tutto questo è stato possibile grazie alla solidità della compagine societaria e alla professionalità di tutti i dipendenti. Al lavoro di ogni giorno la società di gestione ha aggiunto un elemento di forza come la comunicazione, aggiornando l’opinione pubblica sui progressi e sui progetti fin qui portati a termine, aprendo al mondo dei social network per fornire ai viaggiatori risposte tempestive sulla struttura
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e sui servizi. Un motivo in più che ha spinto la Gesap a sbarcare in rete con un nuovo sito internet dell’aeroporto e a lanciare l’App per smartphone per accedere facilmente al dettaglio di tutti i servizi forniti quotidianamente, nonché dei voli. è questa la realtà che vive oggi l’aeroporto di Palermo, così diversa e più interessante di quella di due anni fa. Che nel giro di pochi mesi cambierà ancora, in meglio. E allora parleremo di un’altra scommessa vinta per il territorio palermitano. Fabio Giambrone Presidente Gesap SpA
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O P E R E
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B A L L E T T I teatromassimo.it
Richard Wagner
28 4 GÖTTERDÄMMERUNG gen feb Direttore Stefan Anton Reck Regia Graham Vick Giuseppe Verdi
19 26 feb 5 6 mar 13 15 mar
ATTILA
Direttore Daniel Oren Regia Daniele Abbado Testo di Attilio Bolzoni Musica di Giovanni Sollima
IL CARAVAGGIO RUBATO
Direttore e violoncello solista Giovanni Sollima Immagini Letizia Battaglia Gaetano Donizetti
LA FILLE DU RÉGIMENT Direttore Keri-Lynn Wilson Regia Filippo Crivelli Gaetano Donizetti
30 5 DI LAMMERMOOR mar apr LUCIA Direttore Riccardo Frizza Regia Gilbert Deflo Gioachino Rossini
19 26 LA CENERENTOLA apr Direttore Gabriele Ferro
Regia Giorgio Barberio Corsetti Philip Glass
29 5 LE STREGHE DI VENEZIA apr mag Direttore Francesco Lanzillotta Regia Giorgio Barberio Corsetti
Georg Friedrich Händel
13 19 CINDERELLA mag Direttore Ignazio Maria Schifani
Coreografia e scene Fabrizio Monteverde Coreografie di Roland Petit
15 19 SOIRÉE ROLAND PETIT giu Direttore Alessandro Ferrari Étoile Eleonora Abbagnato Giacomo Puccini
BUTTERFLY 16 25 MADAMA Direttore Jader Bignamini set Regia Nicola Berloffa Leóš Janáček
23 2 JENŮFA ott nov Direttore Gabriele Ferro Regia Robert Carsen Georges Bizet
26 4 nov dic CARMEN Direttore Alejo Pérez Regia Calixto Bieito Pëtr Il’ič Čajkovskij
21 28 LO SCHIACCIANOCI dic Direttore Kevin Rhodes Coreografia Giuseppe Picone
Orchestra, Coro, Coro di voci bianche, Corpo di ballo e Tecnici del Teatro Massimo Maestro del Coro Piero Monti Maestro del Coro di voci bianche Salvatore Punturo
Biglietteria del Teatro Massimo / Tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00 | Call center 091 84.86.000 / tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00
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ieci anni fa fu lanciata l’idea della creazione di un grande hub dell’euromediterraneo. Palermo al centro del Mediterraneo punto di riferimento del traffico proveniente dall’Africa, dal Medio Oriente e perfino dall’Asia e destinato all’Europa. Sono trascorsi dieci anni ma quella idea resta sempre valida, e l’impegno che la nuova dirigenza della Gesap, la Società che gestisce il “Falcone e Borsellino”, vuole assumere, è quello di fare dell’Aeroporto di Palermo un modello di efficienza e di organizzazione proiettato verso una dimensione più internazionale. Esistono poche località al mondo con le stesse fortunate caratteristiche dello scalo palermitano. La posizione geografica e la tradizione storica millenaria lo rendono un interlocutore privilegiato dell’Europa e dei Paesi del Mediterraneo. L’hub del mediterraneo, quindi, sarebbe un formidabile strumento di ottimizzazione dei voli nazionali ed internazionali, anche alla luce della programmazione dei voli da Palermo con Roma e Milano, due basi verso il Nord Europa. L’aumento di passeggeri e voli, che si mantiene costante anche ad inizio anno 2016, è il risultato di quella razionalizzazione del traffico nazionale ed internazionale che ha perseguito la nuova “governance” aeroportuale, puntando soprattutto al mantenimento di una offerta maggiore durante tutto il periodo invernale. I passeggeri internazionali sono stati quasi 32 mila facendo registrare una percentuale di +31,6%. Oltre all’aspetto centrale di un buon trend di sviluppo dei flussi di traffico, al rilancio complessivo dello
Esistono poche località al mondo con le stesse fortunate caratteristiche dello scalo palermitano. La posizione geografica e la tradizione storica millenaria lo rendono un interlocutore privilegiato dell’Europa e dei Paesi del Mediterraneo
scalo ha anche contribuito il positivo impatto della nuova aerostazione attraverso gli importanti investimenti strutturali grazie ai quali oggi, lo scalo siciliano, si colloca tra i più efficienti aeroporti nazionali ed internazionali. L’ampliamento dell’aerostazione e l’adeguamento delle infrastrutture, previste nel piano degli investimenti, ed attualmente in fase di realizzazione, sono interventi studiati per raggiungere i più elevati standard di sicurezza, migliorare i servizi ai passeggeri e agli operatori del settore, e per aumentare il confort. La struttura aeroportuale in via di completamento, sta incrementando le aree adibite ad attività commerciali così da divenire un polo di attrazione polifunzionale per tutto il bacino del Mediterraneo. I numeri di questa crescita passano inevitabilmente anche da un miglioramento dei prezzi; oggi le condizioni di viaggio della scalo palermitano sono buone laddove si muove il Low cost e si sviluppa una sana
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concorrenza tra le compagnie. Essere ottimisti quindi oggi si può, se il nostro aeroporto saprà essere il punto di partenza di uno sviluppo economico, oggi inadeguato, della nostra Isola. Il patrimonio culturale ed enogastronomico costituiscono degli elementi che potrebbero dare una grande spinta alla crescita economica della Sicilia e l’aumento esponenziale del traffico passeggeri ne è la prova. Si tratta di un risultato che premia l’impegno costante di una gestione attenta alle relazioni commerciali con i vettori nell’obiettivo per il 2016 , di superare il tetto dei cinque milioni di passeggeri. Giuseppe Mistretta Amministratore Delegato Gesap SpA
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l’aeroporto Il processo di trasformazione del “Falcone e Borsellino” è inarrestabile
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egli ultimi anni l’aeroporto di Palermo sta scalando le classifiche per numero di passeggeri, attestandosi sulla soglia dei 5 milioni, ma anche in tema di qualità dei servizi erogati si va ritagliando una spazio sempre più considerevole collocandosi tra i primi 10 aeroporti d’Italia. Particolare attenzione va dedicata ai dati di traffico – perché l’aeroporto Falcone e Borsellino si è confermato tra gli scali più brillanti del panorama italiano. Il 2015 si è chiuso con un incremento del 7,44% di passeggeri in transito, rispetto al 2014. Ed è stato sfiorato il tetto dei cinque milioni di presenze (4,9 milioni). Prende quota il turismo: un milione sono stati i passeggeri internazionali (+7%), grazie alla
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permanenza, anche in inverno, dei collegamenti che prima erano inseriti solo nella programmazione estiva. Fin dai primi mesi del 2015 l’aumento dei passeggeri è stato progressivo. Nel periodo estivo, in tre mesi, sono sbarcati a Palermo oltre un milione e mezzo di passeggeri. Crescita a doppia cifra anche nei mesi invernali, con il mese di dicembre ad oltre il 18% di aumento. Anche a gennaio 2016 si registra ancora una crescita del traffico Pax pari al +14,9%, nella scia del trend 2015, inoltre, anche il recente restyling del portale internet consentirà ai passeggeri di accedere a numerosi servizi online e agli operatori di settore ed aziende di trovare tutte le informazioni riguardanti la società e le opportunità di business. Svariate sono le iniziative che ha messo in campo la Gesap, la Società di gestione aeroportuale,
e l’obiettivo della riqualificazione del terminal, secondo un concept d’avanguardia, sta prendendo forma e sostanza. Il comfort del viaggiatore e la qualità del servizio erogato ha suggerito, come obiettivo primario, la riconfigurazione della viabilità in zona arrivi, che ha consentito un accesso più agevole all’aerostazione. La realizzazione del nuovo Curb partenze, ha riconfigurato totalmente la viabilità a livello partenze del Terminal con la realizzazione di una nuova corsia di marcia per i veicoli modificandone il layout; ed è già operativa l’area a traffico controllato ZTC - Kiss&Go per il controllo e la regolamentazione del transito dei mezzi all’interno del sedime aeroportuale.
GRAFICO: Traffico commerciale Passeggeri Aeroporto di Palermo dal 2005 al 2015 Partenze + Arrivi
Nell’ottica poi di una ottimizzazione anche delle infrastrutture, l’ampliamento del piazzale aeromobili, ad oggi, ha determinato l’aumento della superficie del piazzale con il conseguente aumento del numero degli Stand di sosta consentendo altresì il miglioramento nella gestione, in termini di Safety, del traffico di superficie durante le operazioni di parcheggio e rullaggio degli aeromobili. Ad oggi l’accesso al piazzale è consentito anche ad aeromobili che nel linguaggio aeronautico sono definiti di classe ICAO “E”: quali il Boeing B-747 e l’Airbus A-330. Grandi lavori anche per la realizzazione della terza sala check-in ubicata al piano arrivi, che anticipa alcune fasi del progetto di sistemazione della nuova Hall Arrivi, che prevede una totale ristrutturazione e rifunzionalizzazione complessiva del piano terra dell’Aerostazione. Il progetto, oltre a prevedere la realizzazione della sala check-in vera e propria, prevede la implementazione dei nastri bagagli BHS Baggage Handling System aumentando la capacità dell’intero sistema di smistamento bagagli dell’aeroporto. Anche l’attuale Hall Arrivi verrà ampliata, ad oggi angusta e del tutto inadeguata, integrando un’area interna al Terminal, in precedenza utilizzata come parcheggio. Tale area attualmente totalmente ancora
inutilizzata è oggetto di molteplici attività di adeguamento strutturale e civile, rientrando anch’essa nel più ampio Piano degli investimenti previsti sul terminal passeggeri il cui avvio dei lavori è previsto per i primi mesi del prossimo anno.
Sono state migliorate le infrastrutture dedicate ai Passeggeri a ridotta mobilità, ai quali è stata destinata una sala con accesso facilitato, procedure di priorità nei controlli security e passaporti, e la possibilità di disporre di un posto-auto di sola fermata in prossimità del Punto di Accoglienza, al fine di effettuarvi esclusivamente le operazioni di sbarco dall’autovettura e di scarico bagagli e a breve sarà fruibile anche una sala relax per le mamme che devono allattare. Sono attualmente in corso i lavori per la realizzazione di nuovi i varchi di controllo sicurezza sui due livelli del Terminal, fra i quali è prevista anche la realizzazione del fast track per l’imbarco prioritario e in via di realizzazione, al primo piano dell’Aerostazione, nel segno di un percorso di contaminazione interculturale e di integrazione anche la Cappella multireligione. Il processo di trasformazione del “Falcone e Borsellino” è inarrestabile.
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Nutrire la Città A tavola nella Palermo antica
Museo Salinas (Foto Vittorio Fazio)
L’
esposizione Nutrire la città. A tavola nella Palermo antica (curatrice Francesca Spatafora, Direttore Museo Salinas) si inserisce tra le iniziative collaterali di Expo Milano e tratta il tema dell’alimentazione sotto diversi aspetti: il contesto naturale e il paesaggio agricolo, l’approvvigionamento delle risorse, il cibo e le consuetudini ad esso connesse, le suppellettili della tavola. Il percorso si snoda cronolo-
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gicamente dalle più antiche fasi preistoriche fino all’età dei Viceré con particolari focus sulla città fenicio-punica e sulla città romana. Accompagnate da un articolato apparato descrittivo a cui si associano specie arboree, suoni e immagini, odori, sono presentate suppellettili e ceramiche da trasporto, da cucina e da mensa relative ai diversi periodi considerati: alcuni di questi materiali vengono esposti al pubblico per la prima volta; tra essi – ritrovato nel corso delle ricerche archeologiche condotte allo Steri e apparecchiato su un’ampia tavola
– il pregiato servizio da mensa recante lo stemma dei Chiaromonte utilizzato dalla potente famiglia aristocratica che, nel XIV secolo, costruì a Palermo la sua sontuosa dimora o ancora le suppellettili utilizzate dai Viceré che all’inizio del secolo successivo abitarono lo stesso Palazzo. Il periodo punico della città (VII-III sec. a.C.) è documentato attraverso alcuni dei materiali rinvenuti nella necropoli e utilizzati per i banchetti funebri; tra il vasellame da mensa si ricordano alcuni piatti che conservano ancora al loro interno i resti dei pasti consumati oltre 2700 anni fa nel corso delle cerimonie funebri:
Piatto da pesce (IV sec. a.C.) dalla Necropoli punica di Palermo
Piatto da pesce (IV sec. a.C.) Dalla Necropoli punica di Palermo
Piatto da pesce (IV sec. a.C.) Dalla Necropoli punica di Palermo
La tavola dei Chiaromonte (XIV sec.) e dei Vicerè (XV sec.) Dagli scavi di Palazzo Chiaromonte (Palermo)
Museo Salinas
Testa di Dioniso / Bacco (I sec. d.C.) Dalle Case Romane di Piazza della Vittoria (Palermo)
La tavola dei Chiaromonte (XIV sec.) e dei Vicerè (XV sec.) Dagli scavi di Palazzo Chiaromonte (Palermo) Testa di Dioniso / Bacco (I sec. d.C.) Dalle Case Romane di Piazza della Vittoria (Palermo)
Piatto da pesce (IV sec Dalla Necropoli punica
La tavola dei Chiaromo e dei Vicerè (XV sec.) Dagli scavi di Palazzo C (Palermo)
Clip presentazione mostra: https://www.facebook.com/video.php?v=910786365610159&set=vb.700986953256769&type=2&theater La mostra è prorogata fino a data da stabilirsi in dipendenza della data di riapertura parziale dell'esposizione permanente del Museo. Info: +39.091.6116807 Orari: Martedì - Venerdì 9.30 – 18.30; Sabato - Domenica e Festivi 9.30 – 13.30. Ingresso libero Facebook https://www.facebook.com/Museo.Archeologico.Antonino.Salinas.Palermo/ YouTube https://www.youtube.com/channel/UCCelIXh2KKJMKqQ6FHstyBw/videos?shelf_id=0&sort=dd&view=0 Twitter https://twitter.com/MuseoSalinas
Testa di Dioniso / Bacco (I sec. d.C.) dalle Case Romane di Piazza della Vittoria (Palermo)
La tavola dei Chiaromonte (XIV sec.) e dei Vicerè (XV sec.) dagli scavi di Palazzo Chiaromonte (Palermo) Clip presentazione mostra: https://www.facebook.com/video.php?v=910786365610159&set=vb.700986953256769&type=2&theater la sua naturale propensione gusci di uova, lischefino di apesce, ossa genti di varia diversa prove-parziale con La mostra è prorogata data da stabilirsi tra in dipendenza della e data di riapertura dell'esposizione permanente del Museo. Info: +39.091.6116807 all’accoglienza, ha già nell’antichità di volatili. L’età romana, invece, nienza, da mescolanze e da ininterOrari: Martedì - Venerdì 9.30 – 18.30; Sabato - Domenica e Festivi 9.30 – 13.30. Ingresso libero il volto multiforme di una grande èFacebook evocatahttps://www.facebook.com/Museo.Archeologico.Antonino.Salinas.Palermo/ grazie all’esposizione di rotte contaminazioni. Una Palermo YouTube https://www.youtube.com/channel/UCCelIXh2KKJMKqQ6FHstyBw/videos?shelf_id=0&sort=dd&view=0 città mediterranea aperta alle novità ceramiche e suppellettili in vetro che, con il suo grande porto e il suo Twitter https://twitter.com/MuseoSalinas
provenienti da Palermo e da altri siti della Sicilia occidentale nonché da pentole e vasi di bronzo rinvenuti in una lussuosa dimora scavata a Pompei agli inizi dell’Ottocento, i cui arredi furono donati al Museo di Palermo da Ferdinando II di Borbone nel 1831. Ma, soprattutto, il cibo e le modalità di rifornimento e consumo del cibo stesso, sono presentati come il riflesso della interculturalità della città, un luogo emblematico caratterizzato da continui arrivi, da incontri
fertile entroterra, ma soprattutto
e pronta ai cambiamenti.
Clip presentazione mostra: https://www.facebook.com Clip presentazione mostra: /video.php?v=910786365610159&set=vb.700986953256769&type=2&theater https://www.facebook.com/video.php?v=910786365610159&set=vb.70098 La mostra è prorogata fino a data da stabilirsi in dipendenza della data d La mostra è prorogata fino a data da stabilirsi permanente del Museo. Info: +39.091.6116807 in dipendenza della data di riapertura parziale dell’esposizione Orari: Martedì - Venerdì 9.30 – 18.30; Sabato - Domenica e Festivi 9.30 – 13 https://www.facebook.com/Museo.Archeologico.Antonino.Salina permanente del Museo. Facebook Info: +39.091.6116807 YouTube https://www.youtube.com/channel/UCCelIXh2KKJMKqQ6FHstyBw Orari: Martedì - Venerdì – 18.30; Twitter 9.30 https://twitter.com/MuseoSalinas Sabato - Domenica e Festivi 9.30 – 13.30. Ingresso libero Facebook https://www.facebook.com/Museo.Archeologico.Antonino.Salinas.Palermo/ YouTube https://www.youtube.com/channel/UCCelIXh2KKJMKqQ6FHstyBw/ videos?shelf_id=0&sort=dd&view=0 Twitter https://twitter.com/MuseoSalinas
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Gangi gioiello d’Italia
è
l’unico comune siciliano ad aver avuto attribuito l’importante titolo dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per gli affari regionali, turismo e sport e dall’Anci. Il Comune di Gangi entra nell’importante circuito di promozione turistica, dopo quelli di Borgo più Bello d’Italia e di Comune turistico e a vocazione turistica che promuoverà il Borgo Madonita a livello nazionale e internazionale avendo come target il turista italiano e straniero desideroso di approfondire e conoscere anche i luoghi meno noti del panorama turistico siciliano. Il meritato riconoscimento del Comune madonito è stato ottenuto per essersi distinto per attrattiva turistica e capacità di valorizzare le tradizioni e il territorio, la commissione ha tenuto conto anche di altri
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importanti requisiti: un patrimonio architettonico ambientale realizzato con piani particolareggiati e di recupero del centro storico, una serie di interventi e misure adottati per la mobilità interna e miglioramento della qualità urbana rivolta al green, la raccolta differenziata dei rifiuti e attenzione all’ecosistema naturale, ma anche un’ottima ricettività alberghiera, punti di informazione e promozione turistica attraverso sito web e azioni di sensibilizzazione dei mass media, musei, aree archeologiche, biblioteche, parchi e riserve naturali, organizzazione di eventi culturali ed enogastronomici.
Tutti criteri necessari per promuovere il turismo di qualità esempio del “buon vivere” italiano, che contribuiscono ad incrementare le politiche di destagionalizzazione attraverso la valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale, turistico, storico-urbanistico, architettonico ed enogastronomico. Il marchio “Gioiello d’Italia” e “Comune Gioiello d’Italia” servirà a promuovere l’Italian life style attraverso una rete d’eccellenza alla quale aderiscono gli altri “ Gioielli d’Italia”: San Marco in lamis, San Benedetto Po, Specchia, Romagnese, Peschiera del Garda, Montecosaro, Cisternino, Castellabate, Bova, Bevagna, Campodimele, Castel’arquato, Gradara, Montescaglioso, Pienza, Sala Baganza, San Leo, Sermoneta, Spilimbergo e Etroubl.
(Foto Sandro Catanese)
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e danze, i canti, i costumi, la poesia, la musica delle tradizioni popolari e il cibo: sono questi gli elementi di comunione e di scambio di esperienze, inseriti quest’anno nella Sagra del Mandorlo in Fiore 2016, che si è svolta dall’11 febbraio al 13 marzo, per comunicare messaggi di pace e fratellanza. “Il Mediterraneo è divenuto teatro di violenza, di negazione di diritti. Ma cresce il bisogno di pace e fraternità. La nostra città è una sponda, che accoglie e non respinge. Saremo la primavera di amicizia tra i popoli”. Così il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, sul suo profilo facebook, ha invitato a partecipare alla nuova edizione di questa particolare festa della primavera siciliana, che celebra da 71 anni l’eccezionale e precoce fioritura dei mandorli nella spettacolare Valle dei Templi. La manifestazione, dopo i primi dieci anni di vita, 61 anni addietro, si è arricchita del Festival Internazionale del Folklore, in cui
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Il cibo che unisce le genti del mondo
uomini e donne provenienti da ogni parte del mondo diffondono, insieme, un messaggio di fratellanza, di integrazione e di di pace. Ogni anno dinanzi al Tempio della Concordia viene acceso il tripode dell’Amicizia dai rappresentanti dei gruppi folkloristici internazionali, che danno vita il giorno seguente alla Fiaccolata, sfilando lungo le vie cittadine. L’apertura della manifestazione è dedicata al Festival Internazionale dei Bambini del Mondo: un prologo di speranza lanciato dai più giovani per un futuro senza conflitti e senza povertà. L’ultima settimana della Sagra, con il 61° Festival Internazionale del Folklore, è caratterizzata dal rinnovo del messaggio di pace e fratellanza tra i popoli in un percorso di contaminazione interculturale e di integrazione. Nei fine settimana, dal venerdì alla domenica, lo street food è stato la novità dell’edizione 2016. In particolare, nella settimana dal 26 al 28 febbraio Slow Food ha proposto laboratori, preparazione di piatti tipici, degustazioni, secondo i valori e la filosofia dell’associazione. Nella settimana successiva, da venerdì 4 a domenica 6 marzo, protagonista è stata la terza edizione di Man-
dorlafest, percorso dedicato alla mandorla, ai suoi pregi organolettici e alle sue infinite applicazioni in cucina e non solo, con laboratori, dimostrazioni e degustazioni. Anche i ristoratori hanno proposto un concorso per il piatto alla mandorla più apprezzato. Sono seguiti, poi, uno spettacolo di pizza acrobatica e infine la degustazione di pizza dolce alla mandorla. Tra gli appuntamenti anche i cooking show de Le Soste di Ulisse, con l’eccellenza di ristoranti, hotel e cantine di Sicilia. Protagonista, tra tutti, Pino Cuttaia. Il cibo, dunque, ha fatto da fil rouge in un programma fittissimo di appuntamenti, tra spettacoli e sfilate, non soltanto di gruppi folkloristici locali, regionali e internazionali, ma anche di bande musicali, di carretti siciliani e cortei storici. Il Festival vuole rappresentare la gioia e la speranza in un momento in cui i temi dell’unità e dell’appartenenza ad un’unica famiglia umana si ripropongono su scala planetaria, la Sicilia e la Valle dei Templi, attraverso la lunga tradizione della Festa del Mandorlo in Fiore, sono un mirabile esempio di convivenza di popoli e diversità culturale e rappresentano un importante esempio di civiltà.
(Foto Sandro Catanese)
Il Giardino della Kolymbetra
Immagini del Giardino della Kolymbreta
(Foto Domenico Piccione)
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illetrecento ettari di rara bellezza, che racchiudono monumenti e reperti di una città antichissima, Akràgas, i cui fondatori, 2600 anni fa, vollero che sorgesse su una terra fiorente e generosa di frutti, sotto il cielo più azzurro e di fronte al mare. Il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, dichiarata nel 1997 dall’Unesco “patrimonio mondiale dell’umanità”, oltre ad essere uno dei maggiori complessi archeologici del Mediterraneo, è un giardino di alberi secolari e colture tra le più antiche. Nel territorio del Parco la vite viene coltivata, a spalliera, per la produzione di uve da vino. Da questi vigneti si produce il vino “Diodoros” che ha le qualità organolettiche di un prodotto tipico delle colture tradizionali del territorio agrigentino. Gli agrumi prevalenti sono aranci e limoni, localizzati lungo i corsi d’acqua. Il Giardino della Kolymbetra è un antico giardino tipico, recuperato al suo uso originario e alla fruizione, gestito dal FAI, in cui sono presenti agrumeti con varietà rare e di pregio, da gustare ma anche da avvicinare al naso con tutta la buccia per ubriacarsi di profumi. Il giardino della Kolymbetra è descritto da Piran-
dello, ne I vecchi e i giovani: “... In quel luogo, ora detto dell’Abbadia bassa, gli Akragantini, cento anni dopo la fondazione della loro città, avevano formato la pescheria, gran bacino d’acqua che si estendeva fino all’Hypsas e la cui diga concorreva col fiume alla fortificazione della città”. Qui è amabile godere di un pic nic a base di pane cunzato, delle olive schiacciate, della tuma, della ricotta fresca e dei frutti di madre natura che genorosamente offre questo luogo straordinario gestito dal FAI, ritemprandosi con del vino liquoroso. Meno diffuso nel Parco della Valle dei Templi è il pistacchio: alcune piante sono state impiantate, insieme a varietà di mandorlo e di olivo, nell’area del Museo vivente del Mandorlo, realizzando così una “collezione vivente” di grande valore scientifico e culturale che raccoglie e conserva varietà rare o in via di estinzione. Numerose e ultracentenarie sono le piante di carrubo, sia in vicinanza dei monumenti, sia in terreni marginali e scoscesi. Lungo i confini del Parco è molto diffuso l’olivastro o olivo selvatico, mentre, nei terreni coltivati si riscontrano oliveti con varietà di olive tradizionali e con piante secolari. Alcune di queste, per maestosità e portamento, nonché per il contesto storico-culturale e paesaggistico in cui si trovano, sono state censite e catalogate come “Alberi monumentali” e inserite nell’elenco de “I grandi alberi di Sicilia”. Dagli oliveti dei terreni demaniali del Parco si ricava l’olio “Diodoros” che ha avuto diversi riconoscimenti per qualità e delicatezza di gusto. Il mandorlo è tra le piante più diffuse nel territorio del Parco, anche nei terreni poco fertili e marginali. Per la sua precoce fioritura, che in alcuni anni può avvenire anche a dicembre, conferisce al paesaggio, in pieno inverno, un aspetto unico e suggestivo. Il frutto è generalmente consumato secco ed è destinato alla pasticceria. Da non perdere il couscous dolce, da una segreta ricetta antichissima custodita dalle suore del Monastero di Santo Spirito, nel centro storico di Agrigento.
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“Gli arancini di Montalbano” E la Strada degli Scrittori
“I
l suco della carne s’ammisca col risotto. A questo punto si piglia tanticchia di risotto, s’assistema nel palmo d’una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e copre con dell’altro riso a formare una bella palla. Ogni palla la si fa rotolare nella farina, poi si passa nel bianco d’ovo e nel pane grattato. Doppo, tutti gli arancini s’infilano in una padeddra d’oglio bollente e si fanno friggere fino a quando pigliano un colore d’oro vecchio”. Così che si preparano “gli arancini di Montalbano”. La ricetta è tratta dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. Luoghi e sapori s’intersecano lungo la Strada degli Scrittori, un itinerario per ripercorre i luoghi amati dagli scrittori e descritti nei loro romanzi, dettagliati in pagine di letteratura e di teatro, che hanno appassionato e formato intere generazioni. La strada è la SS 640, che unisce cultura e turismo nei luoghi siciliani che hanno visto nascere e
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produrre scrittori quali Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e molti altri, da Racalmuto a Porto Empedocle, passando per Agrigento, la Valle dei Templi, fino a lambire Palma di Montechiaro. Ad Agrigento è nato Luigi Pirandello; qui ha avuto la sua prima formazione. La città è “teatro” dei suoi personaggi e delle vicende pirandelliane: il Caos, la Kolymbetra e il Colle di Girgenti. Racalmuto è il mondo di Regalpetra di Leonardo Sciascia: dalla Fondazione Sciascia al castello Chiaramontano, dalla scalinata della Madonna del Monte, fino al Circolo Unione e al Teatro Regina Marghe-
La casa di Pirandello
rita, tra sapori e sensazioni della sua terra. Andrea Camilleri lo troviamo tra Vigata e Montelusa, luoghi che non si trovano sulla carta geografica, ma che vengono individuati in un’area compresa tra Girgenti e il mare africano di Porto Empedocle. Un modo per ripercorrere i passi del commissario Montalbano, dalla Torre Carlo V ai caffè della via Roma, e per rivivere le sue passioni gastronomiche. Giuseppe Tomasi di Lampedusa è invece nella terra in cui le pagine del Gattopardo prendono vita: il viaggio del principe, la vita della Beata Corbera, le suore del monastero benedettino di Palma di Montechiaro, i dolci di mandorla, la Chiesa Madre, tra memorie ed emozioni che diedero impulso alla stesura finale del romanzo. La Strada degli Scrittori conduce a Caltanissetta, città in cui il drammaturgo Pier Maria Rosso di San Secondo visse la prima parte della sua vita e dove è sepolto: dalla casa natale, nel Quartiere di Santa Lucia, al Collegio dei Gesuiti, oggi Chiesa di Sant’Agata, fino al cimitero monumentale; ma soprattutto il museo mineralogico e delle zolfare, dalle quali trasse ispirazione per alcuni suoi scritti. Di Favara, lo scrittore Antonio Russello conservò sempre i “colori e l’identità”, elementi riscontrabili nel Castello, nei palazzi, nel caffè di
Caponata alla siciliana
piazza Cavour in cui soleva fermarsi, nei volti della gente, generosa e ospitale. Tra la piazza e i Sette Cortili si è tentati dal profumo intenso dell’arancina e delle panelle, mescolati agli odori della cucina nordafricana. Racalmuto merita una degustazione presso le trattorie locali di caponata o di sarde a “beccafico”, accompagnate dai vini locali e, per finire, dai tipici taralli di zucchero e limone. Una sosta sentimentale nei luoghi del Caos, dove Pirandello
Sarde a beccafico
nacque: “... Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’olivi saraceni affacciata agli orli di un altipiano d’argille azzurre sul mare africano”. Ed è proprio il mare che invita a degustare a San Leone un gelato al pistacchio siciliano, della tradizione dolciaria raffadalese, oppure a fare una capatina a Porto Empedocle nelle caffetterie della via Roma, amate da Camilleri per provare i sapori di arancine, cannoli
Progetto E-Migrantes
L’
emozione dei canti e delle danze, l’incontro con la gente del luogo alla ricerca dei legami affettivi, l’accoglienza calorosa di una comunità che conserva ancora tradizioni e memorie, i sapori, i suoni e gli odori di un pezzo di Sicilia ancora legata alla campagna, dove una vita semplice, lenta, genuina scorre senza essere turbata dalle frenesie del mondo contemporaneo. è il senso del progetto E-Migrantes che promuove nel territorio del Distretto Turistico della Valle dei Templi la creazione di un’offerta turistica indirizzata ai siciliani residenti all’estero, in ogni parte del mondo, e soprattutto a quanti, tra i discendenti, hanno smarrito il legame con la terra d’origine, ma desiderano ritrovarlo, per rivivere ricordi e racconti tramandati per generazioni. L’intento è riallacciare legami altrimenti perduti, proponendo di individuare i luoghi della famiglia originaria, ripercorrere le fasi salienti della storia delle
origini, attraverso materiale documentale, fotografico e di tradizione orale. La dolcezza è il filo conduttore di questo viaggio attraverso i sensi e lo è soprattutto per i sapori che si incontrano. Attraversato un dedalo di viuzze dalla storica via Atenea, fermandosi nei cortili e incontrando la gente del luogo, si raggiunge il Monastero di Santo Spirito di Agrigento, dove le monache di clausura offrono agli ospiti il couscous dolce, antica ricetta di matrice araba e segretissima. Ma è a Favara che, nel cuore di Farm Cultural Park (museo d’arte contemporanea e luogo in cui si inventano nuovi modi di pensare, abitare e vivere), dopo aver gustato la minestra di San Giuseppe (una crema di legumi, ortaggi e finocchietto con pasta di ogni tipo), ciascuno potrà realizzare e assaporare il proprio agnello pasquale (pasta di mandorle con interno di pistacchio, decorata a forma di pecorella). Al Borgo Santa Rita, nei luoghi delle miniere nissene, sarà possibile incontrare genuinità e salubrità
siciliani, pizzette e granite al limone. La terra del Gattopardo, Palma, invita invece a ritrovare i piatti descritti nel romanzo, dal timballo di maccheroni e gli “ovetti duri” al tacchino dorato con le soffici salse. Per finire, il “trionfo della gola”: “la gelatina al rum preferita dal principe”, il “verde opaco dei pistacchi macinati” e “il biancomangiare” con zucchero e cannella. Ovviamente, accompagnati dai colorati rosoli della tradizione. (Foto Giuseppe Spolo)
gustando il pane dei grani più antichi, lievitato alla vecchia maniera, e sfincioni di ogni tipo. A Palma di Montechiaro, attraverso la ruota, le suore di clausura restituiranno dolcezza al palato con i classici ricci di mandorla, mentre in serata si potrà degustare il menù del principe di Lampedusa, per rivivere il fascino del Gattopardo. Tra i fantasmi del castello di Mussomeli e Sutera, tra i borghi più belli d’Italia, immancabili esperienze sono il pane con l’olio d’oliva, la ricotta calda col “siero”, il tutto accompagnato dai profumi di un vino nuovo.
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Farm Cultural Park
L’
arte assetata di spazio pubblico è il leit motiv del Farm Cultural Park di Favara un museo multifunzione che si propone anche come centro culturale e attrazione turistica. Fondato il 25 giugno 2010 dal notaio Andrea Bartoli e dalla moglie, l’avvocato Florinda Saieva, sorge all’interno del Cortile Bentivegna, un aggregato di vicoli e cortili che ospitano piccoli palazzi di matrice araba situato nei pressi del centro storico di Favara. Oltre che sede di installazioni permanenti di arte contemporanea, il centro culturale si propone come residenza per artisti stranieri e come sede per presentazioni di libri e vari corsi di architettura. Lo scopo principale di questo progetto è quello di recuperare tutto il centro storico di Favara e trasformare il paese nella seconda attrazione turistica della provincia di Agrigento dopo la Valle dei Templi. Il Progetto trae ispirazione da tre luoghi culto dell’arte contem-
poranea intesa nella sua molteplicità: il Palais de Tokyo di Parigi, sede della cultura contemporanea ed anche luogo di intrattenimento; Marrakech, piazza principale del Marocco, luogo alquanto suggestivo e ricco di intrattenimento e ristoro; e il mercato di Camden Town, dove comprare oggetti di qualsiasi tipo e mangiare cibo di qualsiasi parte del mondo; Il blog britannico Purple Travel ha collocato il Farm Cultural Park e Favara al sesto posto al mondo come meta turistica dell’arte contemporanea preceduta da Firenze, Parigi, Bilbao, le isole della Grecia e New York, nel 2011 il museo ha vinto il Premio Cultura di Gestione di Federculture. Il complesso Museale si avvale di 3 Gallerie d’arte e 2 spazi espositivi temporanei e permanenti: Farmyoung-art, Fondazione Bartoli-Felter, Artegiovane Sicilia, Terry Richardson Fan Club e Uwe Jaentsh Museum.1 centro di architettura contemporanea: Sicily Foundation.1 complesso di residenza per artisti, designer, ar-
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chitetti e curatori. 1 scuola di specializzazione in Hotellerie d’avanguardia.1 centro di grafica e web design. Librerie d’arte, architettura e cultura contemporanea. Ed altri spazi per congressi, feste, eventi, ludoteca linguistica e dipartimenti educativi per adulti e bambini, spazi di ristoro innovativi, store di design e di food esclusivo e noleggio bici.
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