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S K Y W AY
Monte Bianco
Skyway Monte Bianco
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e’ come entrare in una sfera di cristallo, ma quello che attrae lo s g u a rd o m a n m a no c he s i s a l e ve rs o l e fa l d e d e l m i t i co m o n te bianco con una leggerissima ma totale rotazione, è una struggente realtà della Natura, non una visione della magia La sfera è la cabina della Skyway monte bianco, la funivia inaugurata il 23 giugno 2015, considerata un must, frutto della moderna tecnologia ingegneristica italiana. Un modo emozionante per raggiungere il punto più vicino alla vetta del monte bianco coper ta dai ghiacciai, da cui si diramano i percorsi alpinistici e i fuoripista che collegano la Val d’aosta alla francia e alla Svizzera. Si tratta della Punta Helbronner, a 3 466 m , dove il respiro rallenta non tanto per l’altitudine, quanto per la vista carica di suggestione offer ta dalla terrazza circolare, la bellezza ovattata e silenziosa delle nevi perenni che si aggrappano alla roccia divenendone superbamente parte al livello Helbronner, merita una visita la sala Hans Marguerettaz con la mostra permanente dei cristalli estratti da vari appassionati cristalliers valdostani sul massiccio del monte bianco affacciato sul monte bianco e sul Dente del Gigante, il Bistrot des Glaciers offre ai turisti la possibilità di uno spuntino in quota mentre si gode di uno scenario fantastico ma l’impianto Skyway è uno scrigno di sorprese anche nella stazione intermedia a 2 173 metri di quota, presso la stazione del Pavillon du Mont Fréty, l’avveniristica funivia di Courmayeur ospita la Cave du Mont Blanc, la cantina con laboratorio di spumantizzazione più alta d’europa ogni anno produce 100 esclusive bottiglie magnum del famoso Cuvée des Guides - Blanc de Morgex et de La Salle extrabrut metodo classico il locale ospita inoltre una piccola esposizione dei vini più illustri della Cave du mont blanc, valorizzati in teche museali con tanto di nicchia e faretto dedicato, arricchita da pannelli illustrativi e tablet che permettono ad ognuna delle bottiglie di raccontare la sua storia e, sempre a questo livello, il ristorante Bellevue, per gustare il meglio della tradizione gastronomica del territorio affacciati sul Tetto d’europa, grazie alle generose vetrate. Dal Pavillon du Mont Fréty, si accede al Giardino Botanico Saussurea, con 900 rarissime specie di piante alpine, e al parco giochi Skyway for Kids www montebianco com
RIO DE LA PLATA, UN MARE DI ACQUA DOLCE
Si tratta dell’estuario formato dai fiumi Uruguay e Paranà, una rientranza a forma di imbuto della costa meridionale del Sud America lunga 290 chilometri e larga oltre 200 in corrispondenza della foce
Il nome “rio de la Plata” costituisce un palese abuso verbale perché in tutto il territorio non si è mai trovato un solo g ra m mo d ’ a rg e n to. i l f i u me s e n z a s po nd e e ra a l l ' i n i z i o semplicemente il mar Dulce, come lo definì il suo scoprito re, J u a n D i a z d e S o l i s , a nc he s e a l u i s i r i ve l ò d e c i s a me n te amaro. Ci era arrivato per caso nel 1516 cercando il passaggio per le indie ma venne ucciso e mangiato da un gruppo di indios Caso sfortunatissimo, visto che all’epoca, da quelle parti, non transitava anima viva Si tratta dell’estuario formato dai fiumi Uruguay e Paranà, una rientranza a forma di imbuto della costa meridionale del
Sud america lunga 290 chilometri e larga oltre 200 in corrispondenza della foce Si è dibattuto a lungo se il fiume dovesse essere realmente considerato tale oppure un golfo dell'oceano atlantico. in vir tù della por tata d'acqua dolce proveniente dai due principali fiumi e dai loro affluenti che impedisce il riflusso dell'acqua salata dovuto alla marea, il rio de la Plata è oggi unanimemente considerato un fiume il suo bacino idrografico è secondo solo a quello del rio delle amazzoni insieme al Nilo, al Gange e al Danubio, è raffigurato nella fontana dei Quattro fiumi scolpita dal bernini e sita in Piazza Navona a roma magellano lo percorse nel 1520 alla ricerca di un passaggio breve verso l’oceano Pacifico e Caboto ne risalì il corso riportando, al suo ritorno, alcuni ninnoli d’argento ricevuti dagli indios Guaranì, il che fece credere che il fiume potesse condurre a leggendari tesori, nascosti da qualche parte. Da qui il suo nome di fiume dell’argento. Nel 1536 lo Spagnolo Pedro de mendoza fondò sulle sue rive la città di Buenos Aires
La capitale dell’argentina, con i suoi 15 milioni di abitanti, è una metropoli cosmopolita ma ha saputo conser vare le sue vecchie tradizioni Una città da esplorare poco a poco, alla ricerca dei suoi angoli più affascinanti, capace di sorprendere e far innamorare qualsiasi visitatore Una città appassionata e appassionante con una ricca offerta culturale, una deliziosa gastronomia e una moltitudine di locali di tango che si animano di sera nei suoi quartieri più autentici come San Telmo o La Boca Nel “barrio” che fu degli immigrati, soprattutto genovesi, gli appassionati potranno decidere di assistere a una partita di calcio nella famosissima Bombonera, lo stadio dove giocò per molto tempo maradona, ma ci si potrà anche immergere
La capitale dell’Argentina, con i suoi 15 milioni di abitanti, è una metropoli
cosmopolita ma ha saputo conservare le sue vecchie tradizioni nel passato passeggiando in una delle vie più celebri al mondo: il Caminito. Questa via-museo è una delle principali mete turistiche della capitale argentina, famosa per i variopinti edifici in legno, ricostruiti negli anni cinquanta secondo un progetto del pittore benito Quinquela mar tìn e ispirato allo stile originario delle case popolari, i “conventillos”
Qui nacque il tango alla fine dell‘800, sulle sponde del rio de la Plata tra buenos aires e montevideo Questo ballo integra e modifica ritmi creoli, con una forte presenza di reminiscenze africane, e musiche portate dagli immigrati. il suo aspetto popolare è legato all’ambiente nel quale è nato e si è evoluto i due porti, infatti, erano i catalizza- tori di un ’umanità povera proveniente da tutta europa e, in particolare, dall’italia Le sue tematiche sono legate ai valori forti della vita, alla nostalgia, alla tristezza ma anche all’amore per la patria, la casa e la propria donna Dopo una prima fase dominata dalla sensualità, il tango si è via via sviluppato in una miriade di stili, di figure, di passi ossia in tutto un repertorio sul tema dell’abbraccio, sulla necessità di non rimanere soli e di resistere alla miseria, al dolore e all’impotenza a cambiare il proprio destino. Le ragioni del suo successo planetario vanno cercate proprio qui, nella sua capacità di far vibrare le corde più intime del nostro cuore Nel 2009 l’Unesco ha annunciato l’inserimento del tango rioplatense nel Patrimonio dell’Umanità in qualità di Bene Culturale Immateriale
Per assaporare al meglio la vera vita del Paese è d’obbligo una visita ad una Estancia nel cuore delle “ pampas ” , le grandi pianure argentine, dove oggi, come un tempo, la figura del “gaucho”, il mandriano nomade e solitario, impersona il cuore dei valori nazionali abile a cavallo e ottimo allevatore di bestiame, si caratterizzava per destrezza fisica, carattere riser vato e malinconico e una buona dose di superbia Coraggio, lealtà e generosità erano i valori che lo rendevano degno della stima di tutti Senza fissa dimora, guidava le transumanze spostandosi continuamente con i cavalli, le sue “boleadoras”, poncho, lazo, coltello (il facòn) e yerba mate Una vita libera, in grado di farci sognare e desiderare di seguirne le tracce i gauchos assunsero un ruolo fondamentale durante la Guerra di indipendenza argentina nella prima metà dell’800 entrando a far parte di un esercito popolare che abbracciava idee rivoluzionarie.
Si è dibattuto a lungo se il fiume dovesse essere realmente considerato tale oppure un golfo dell'Oceano Atlantico, il Rio de la Plata è oggi unanimemente considerato un fiume
La Vera Storia Di Eva Duarte Tra Mito E Realt
ma non si può parlare di argentina senza pensare a Eva Peròn, fig u r a l e g g e nd a r i a e c o n t rove r s a , i c o n a d e l f i l m “ e v i t a ” d e l ’ 9 6 c o n m a d o n n a e, o g g i , d i u n d r a m m a s to r i c o i n t i to l a to “S a n t a e v i t a ” p r o d o t to d a S a l m a H a ye k e i s p i r a to a l r o m a n z o b es t- s e l l e r f i rm a to d a To m a s e l oy m a r t i ne z N e l l u g l i o d e l 1 9 5 2 , a l l ’et à d i s o l i 3 3 a n n i , e va Pe rò n m u o re pe r u n t u m o r e a l l ’ u te r o . D o n n a fo r te e c o m b a t t i v a , è l a f i r s t l a d y d e ll’argentina, seconda moglie del Presidente Juan Domingo Peròn, m a s o p r a t t u t to u n a po l i t i c a ve ne r a t a d a l po po l o. L a ve r a s to r i a d i e va Du a r te v i ve t r a m i to e r e a l t à f i g l i a i l l e g i t t i m a d i u n l a t i - fo n d i s t a , s i t r a s fe r ì a bu e n o s a i r e s a p p e n a q u i n d i c e n n e c o n i l s o g no d i d i ve n t a r e u n a s te l l a d e l c i ne m a e r i u s c ì a c o n q u i s t a r e fa m a e po te r e g r a z i e a l s u o m a t r i mo n i o c o n i l f u t u r o p r es i d e n te d e l p a es e S e g n at a d a l l e a n g he r i e s u b i te ne l l ’ i n fa n z i a , s i s c h i e rò d a l l a p a r te d e i p i ù d e bo l i , i “ d es c a m i s a d o s ” , d i ve n t a nd o ne l a p al a d i n a . a l l ’ i n d o m a n i d e l l a s u a m o r te, i l s u o c o r p o ve n n e i m b a ls a m a to p e r d i ve n t a r e u n a r e l i q u i a ve n e r a t a d a l p o p o l o m a n o n t r ovò s e po l t u r a e r i po s o pe r u n q u a r to d i s e c o l o
L a s to r i a d e l l e pe r e g r i n a z i o n i r o c a m bo l es c he d e l s u o c a d a ve r e, d i ve n t a to o g g et to d i c u l to, è m a c a b r a q u a n to a f fa s c i n a n te N e l
1 9 7 6 i s u o i r es t i f u r o no, f i n a l me n te, r es t i t u i t i a l l e s o r e l l e Du a r te c he l a fe c e r o s e p pe l l i r e ne l l a to m b a d i fa m i g l i a a l l a Re co l et a , i l c i m i te r o p i ù es c l u s i vo d e l l a c a p i t a l e a rg e n t i n a , d ove, o g g i , è l a to m b a p i ù v i s i t a t a .
Sulla sponda orientale del río de la Plata, a poco più di un ’ ora di traghetto da buenos aires, in territorio uruguayano, Colonia del Sacramento è una cittadina incredibilmente pittoresca dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco il Barrio Histórico, ossia il nucleo di epoca coloniale dalla forma irregolare formato da strette strade acciottolate, sorge su una piccola penisola protesa nel fiume Le belle file di platani offrono riparo dal caldo estivo, mentre il lungofiume è teatro di tramonti spettacolari. Per la sua bellezza e la vicinanza con l’argentina, Colonia richiama in ogni stagione migliaia di visitatori. Capitale del paese, la più meridionale del Sud america e residenza di quasi metà della popolazione uruguayana, Montevideo è una città frizzante e creativa con una ricca vita culturale adagiata lungo le sponde del rio de la Plata, nei suoi 20 chilometri di estensione da est a ovest, assume tanti volti diversi, dal porto industriale all’esclusivo quartiere di Carrasco lungo la spiaggia Nello storico distretto degli affari in centro città, gli edifici art déco e neoclassici si contendono lo spazio con grattacieli grigi e fatiscenti che sembrano arrivare direttamente da l’avana mentre i palazzi eleganti e moderni di Punta Carretas e Pocitos ricordano Copacabana il panorama musicale, teatrale e artistico è in continuo fermento, dagli eleganti teatri d’epoca ai localini dove si balla il tango. Sede amministrativa del mercosur, montevideo occupa il primo posto nella classifica delle città sudamericane con la maggiore qualità della vita! Le tensioni socio-economiche, gli episodi di guerriglia orga- nizzata e l’involuzione repressiva che caratterizzarono gli anni ’70 sono, ormai, acqua passata La tendenza negativa dell’economia sembra superata e tutti gli indicatori sono in costante crescita. alla fine della giornata lavorativa, gli abitanti raggiungono il lungomare per una bella passeggiata, una corsetta corroborante o, semplicemente, una chiacchierata con gli amici. e’ bello incontrarli e condividere un mate, l’infuso amarognolo molto apprezzato per le sue proprietà stimolanti e terapeutiche che rappresenta la bibita coloniale tradizionale per eccellenza