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BURGIO. Conservare e tutelare

Leonardo Scarpinati impegnato con Ardruber Sheran che indica beccaccia durante il monitoraggio

Annuale censimento della beccaccia a Burgio

Conservare e tutelare

ENCI in prima fila con l’impiego di cani specializzati nel monitoraggio dei preziosi volatili. L’annuale convegno ha evidenziato incoraggianti e preziosi risultati

Di nuovo nella splendida Isola di Trinacria per i monitoraggi sulla specie scolopacide: Burgio, monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, (Agrigento) dal 10 al 12 dicembre 2021. Si tratta di uno dei progetti più preziosi che l’ENCI ha messo in atto negli ultimi anni, opera che contribuisce non solamente alla selezione zootecnica del cane da ferma ma che si rivolge anche alla protezione faunistica in questo caso la beccaccia, e tutela ambientale, nelle quali la cinofilia riveste importante e fondamentale ruolo di compartecipazione, e Burgio è l’emblema mondiale di questi eventi in virtù della particolare predilezione da parte dello scolopacide che apprezza questi habitat per il suo svernamento. La beccaccia è oggetto di studio da molti anni e molte sono state le opere di censimento via via messe in atto, ma l’utilizzo del cane da ferma rappresenta sempre più il metodo non invasivo che garantisce lo studio di dati raccolti. L’attivissima Associazione Beccacciai e Perniciai ed il Gruppo Cinofilo Trinacria, rappresentati dal consigliere nazionale ENCI dr. Antonino La Barbera e dal presidente del gruppo Michele Pizzuto, si sono adoperati nell’organizzazione delle opere di questo censimento sono intervenute le unità cinofile con continentali ed inglesi, partecipando al test che ha potuto donare tangibili risultanze sia per la tutela rivolta alla beccaccia che alla selezione zootecnica del cane da ferma. Nel rispetto delle norme sanitarie vigenti, sono stati monitorati una buona porzione della totalità dei 6.000 ettari che comprendono questi terreni, con l’utilizzo di una dozzina di unità cinofile le quali hanno alternato approssimativamente centoquaranta cani nelle tre giornate, prevalentemente Setter inglesi, Kurzhaar e Pointer. Attuando il protocollo concordato con ISPRA sono state scelte le zone di intervento all’interno del comprensorio della Valle del Sosio: nonostante le improvvise precipitazioni notturne si è avuto modo di esplorare le ambientazioni preferite in condizioni che non hanno interferito nell’oculato monitoraggio durante il diurno e che hanno reso possibile il conteggio di quindici beccacce quotidianamente. Tale dato statistico contribuisce allo studio della migrazione di questa specie ed anche alla constatazione del suo stato di salute, oltre che, indirettamente, anche a quello dell’habitat che si cerca di conser-

Antonino La Barbera impegnato durante i monitoraggi

vare. L’ENCI riesce nell’intento grazie alla conservazione del progetto “MYENCI” che concede agli esperti giudici, (qui in veste di monitoratori) l’applicazione messa a punto da ENCI stesso e da ISPRA, contribuendo alla compilazione della scheda di censimento predisposta dal prof. Silvio Spanò. Il 10 dicembre si è svolto il workshop sulle ultime considerazioni in merito alla presenza della beccaccia (Scolopax rusticola) nel territorio della R.N.O. Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, precisamente nell’area di Burgio. “Questo luogo non è stato scelto a caso - come specificato da Francesco Messana, già Ispettore Superiore del Corpo Forestale Regione Sicilia e promotore/organizzatore del meeting - ormai da 30 anni, il piccolo comune agrigentino accoglie regolarmente gli appassionati delle prove di selezione zootecnica canina delle razze da ferma”. Il dott. Osvaldo Ernandez, già direttore sanitario di Trapani, dice di Burgio: “La sua foresta è il più grande serbatoio di bec-

Gruppo di lavoro al Convegno sulla beccaccia di Burgio Monitoratore Mauro Maggiore impegnato con Cuper della Riserva Reale

cacce della Sicilia dopo i Nebrodi e le opere di monitoraggio in queste sedi sono di sicura importanza, quindi per come tali devono essere mantenute, pur considerando le avversità imposte da una burocrazia spesso tiranna e da un atteggiamento di ostruzionismo strumentale. Tali attività risultano necessarie per la continuazione nella tutela della specie oggetto di interesse. Inoltre, l’occasione è fruttuosa in quanto contribuisce al dialogo di confronto tra tutti gli Enti interessati che si riferiscono alla Regione Sicilia, a quelli di protezione e tutela faunistica e quello di interesse cinotecnico, tutti strettamente legati da obiettivi che si rifanno a medesimi intenti di natura zootecnica.” Presso la sala convegni “M.A. Riggio” dell’ex Casello Ferroviario del borgo si sono confrontate tra loro le voci appartenenti a vari e illustri ospiti: tra questi l’Assessore al Territorio e alla Zootecnia, Vincenza Turrisi e l’onorevole Michele Catanzaro deputato della Regione Sicilia che ha manifestato la sua più totale collaborazione. Anche il dott. Walter Carlisi (magistrato di sorveglianza presso l’omonimo ufficio di Agrigento), il dott. Antonino Colletti (già direttore dell’Azienda Foreste Demaniali), Gerlando Cuffaro (Commissario Superiore del Corpo Forestale R.S.), l’architetto Giuseppe Mazzotta responsabile WWF area mediterranea e il dott. Alessandro Tedeschi (titolare del progetto Scolopax Overland un nuovo studio sulla migrazione della Beccaccia) hanno relazionato nel merito dell’argomento. “La tutela dell’ambiente e di qualsiasi specie in esso vivente, nel nostro caso la beccaccia, è possibile soltanto attraverso la messa in opera di una serie di atteggiamenti e di strumenti che consentono il raggiungimento del risultato di un progetto in cui si deve credere fermamente.”, descrive Marco Ragatzu, esperto giudice. Un evento pienamente riuscito che ha giovato della comune passione cinofila e volontà di salvaguardare l’ambiente e la fauna selvatica che lo popola. Argomenti per i quali ENCI ha investito risorse e promosso progetti che ad oggi si rivelano sempre più fruttuosi.

Marco Ragatzu

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