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Lo stile degli atleti
Laky di Pezzulli Tor di Rigano
GHEDI prova per inglesi e continentali
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Lo stile degli atleti
Valutare questa caratteristica è indispensabile per favorire la selezione di soggetti idonei all’attività venatoria
Siamo oramai in piena stagione di prove classiche a quaglie, periodo durante il quale questa verifica funzionale trova palcoscenici lungo tutta la Penisola. Nell’articolo trattiamo di quella organizzata dal Gruppo Cinofilo Bresciano a Ghedi (BS) nelle date di 21 e 22 maggio 2022 inserita nel calendario di quelle del Trofeo di Pianura ENCI. Un’ottima partecipazione riscontrata sia per le razze inglesi in campo la prima delle due giornate che per i continentali all’indomani: rispettivamente settantotto e novantuno iscrizioni. Logistica e organizzazione tecnica ben curata nei particolari, così come le condizioni di terreno e vegetazione messe a disposizione dei numerosissimi soggetti al test. Nel nutrito gruppo di partecipanti si sono evidenziati con migliori risultati il Pointer inglese Hadolf Islo del Sasa Stankovic condotto da Federico Camellini, il Setter Bobi Brown de Gastone con Fabrizio Baraghini, gli Epagneul Breton Tor di Giampiero Rigano, e Laky condotto da Mauro Pezzulli, oltre ai Kurzhaar Ethan di Damiano Melotti e Kuman di S. Caterina del Sasso di Emilio Lago. Tutti con la massima qualifica e vincitori delle rispettive batterie, CAC guadagnato solamente da Tor e Laky. È stata rilevante la partecipazione delle razze continentali che, pian piano, stanno incrementando la loro presenza in questa nota di concorso sino ad oggi partecipata in netta maggioranza dagli inglesi. Si tratta di una costatazione che non passa inosservata: molto lavoro di promozione è stato messo in atto negli anni passati appunto per raggiungere tale obiettivo, e quanto accaduto a Brescia in questi giorni testimonia la sua qualità e i tangibili risultati
Bobi Brown di Baraghini in azione Ethan di Melotti
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ottenuti. Umberto Saletti, Presidente del Gruppo Cinofilo Bresciano, grazie alla collaborazione del suo nutrito staff, soprattutto con l’instancabile e precisa Stefania Lanzanova, ha realizzato con precisione e trasparenza una splendida prova di lavoro. Per le razze inglesi in campo i giudici Daniele Gaddini, Oliviano Nobile, Diego Pola, Mario Testa e Matteo Toniato, mentre i continentali sono stati verificati da Angelo Bonacina, Alessandro Braga, ancora Daniele Gaddini, Ernesto Ghirardo e Marco Ragatzu. Il terreno a disposizione per una verifica di tipo funzionale si è presentato in condizioni ottime: ampiezze e vegetazione ideali, questa seconda adeguata per densità e altezza ma, soprattutto, per la totale assenza di pericolosi forasacchi. Bellissimi teatri e palcoscenici frequentati da una grande moltitudine di appassionati che si confrontano e assistono alle prestazioni dei soggetti giunti in queste palestre dopo lunghi periodi di addestramento. Emergono protagonisti d’eccezione, capaci di mostrare le peculiarità della razza alla quale appartengono e per la quale vengono, eventualmente, indicati come potenziali riproduttori appunto in virtù dello stile dimostrato. Non è una competizione: i soggetti vengono testati sempre in coppia e si impegnano in cerca pressochè geometrica e bilanciata ai lati, con lacets di ridotta profondità proprio
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Kuman di Santa Caterina del Sasso di Lago Hadolf di Richelli (foto repertorio)
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per avere maggiori possibilità di reperire la flebile emanazione della piccola quaglia. Devono collaborare e rispettarsi ma soprattutto si manifestano in una situazione che permette di verificare come reagiscono all’emanazione, il modus con il quale vanno in ferma e come si muovono sul terreno, (galoppo o trotto secondo la razza di appartenenza). Vengono poste in evidenza iniziativa e avidità, ma anche spiccato senso di collegamento e prontezza nel rispondere ai comandi del conduttore. Si lavora in due e quindi viene pretesa la capacità di collaborare e scambiarsi il terreno assegnato con regolarità, oltre al fondamentale rispetto del compagno, verso il quale si deve consentire in caso di sua ferma, (spontaneo per gli inglesi e consentito anche a comando per i continentali). Il criterio di giudizio vede innanzitutto l’osservazione dello stile di razza, della potenza olfattiva, della facilità all’incontro e della regolarità espressa nella cerca, ma anche della perfezione del dressaggio. Fattore determinante è il vento, la sua direzione. Questo ha caratterizzato dal lato tecnico la prova di lavoro: anche le condizioni climatiche erano ottime e il vento non è mancato, ma la costanza nella direzione e nella sua intensità è venuta meno. Ciò ha chiaramente influito nella risultanza finale per ogni cane: se da un lato ha influito negativamente arrecando evidenti difficoltà, dall’altro ha permesso ad alcuni di manifestare la richiesta capacità di saper “interrogare l’aria”, con conseguenti successi e soddisfazione nelle qualifiche ottenute. Di fatto: evidente e positivo riscontro di partecipazione nella verifica magistralmente organizzata. La classica di Ghedi si conferma come saliente punto di riferimento per i test in questa nota di concorso. Marco Ragatzu
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