06 — 07.2009 La scienza per tutti
Passepartout
Acqua
La campionessa del silenzio
L’acqua abitata dalla vita (con qualche rischio di potabilità)
di Andrea Bajani
di Enrico Alleva e Michela Santochirico
Intervista a Federica Pellegrini Il colore e il calore dell’acqua
Photoreport
I piedi del polpo
L’acqua nella comunicazione di Kevin Roberts
di Jules Verne
Intervista a Tania Cagnotto
Il mondo visto da quassù
Intervista a Paolo Barelli Un futuro per lo sport di Vittorio Bo
Photoreport Connect the dots
Oro blu
Curiositacqua
Energia che scorre di Francesco Starace
Uno spettacolo meraviglioso
Un’altra Grande Muraglia di Bruce Sterling
Photoreport
Liquid Intervista a Giovanni Malagò Uno sport per il futuro di Vittorio Bo
di John Ross Gli elementi poetici di Philip Ball
006 Nota dell’editore 007 Editoriale 008 – 009 Passepartout
042 – 043 Connect the dots
L’acqua abitata dalla vita (con qualche rischio di potabilità) di Enrico Alleva e Michela Santochirico 022 – 027
Energia che scorre
Acqua di plastica
030 – 031
La campionessa del silenzio di Andrea Bajani
Acqua 010 – 021
088 – 089 Oxygen versus CO2
Curiositacqua 044 – 049 Un’altra Grande Muraglia di Bruce Sterling
090 – 091 I luoghi della scienza 062 – 065 Intervista a Paolo Barelli
La fabbrica d’acqua
050 – 055
Un futuro per lo sport
L’acqua nella comunicazione
di Vittorio Bo
092 – 093 Futur tech
di Kevin Roberts
066 – 073 Photoreport
034 – 035 Intervista a Tania Cagnotto
056 – 057 Photoreport
Liquid
094 – 095 Consumer green
di John Ross
World wide water
Il mondo visto da quassù
Oro blu 074 – 078
032 – 033 Intervista a Federica Pellegrini Il colore e il calore dell’acqua
di Francesco Starace 036 – 041 028 – 029 Photoreport
Uno spettacolo meraviglioso
I piedi del polpo
di Jules Verne
In batteries we trust
058 – 061 Intervista a Giovanni Malagò
Gli elementi poetici
096 Punti di vista
di Philip Ball
Water calculator
Uno sport per il futuro
080 – 087
di Vittorio Bo
Water: H2O = Life
098 – 127 English version
art direction immagine di copertina Liquid © John Ross/LPA
direttore responsabile Gianluca Comin
direttore editoriale
Oxygen nasce da un’idea di Enel, per promuovere la diffusione del pensiero e del dialogo scientifico.
comitato scientifico
Vittorio Bo
Enrico Alleva presidente
coordinamento
Giulio Ballio Roberto Cingolani Fulvio Conti Derrick De Kerckhove Niles Eldredge Paola Girdinio Piero Gnudi Helga Nowotny Telmo Pievani Francesco Profumo Carlo Rizzuto Robert Stavins Umberto Veronesi
Giorgio Gianotto
managing editor Michelle Nebiolo
studiofluo Annalisa Gatto Gaetano Cassini
rivista trimestrale edita da Codice Edizioni presidente Vittorio Bo
impaginazione Martina Panarese
ricerca iconografica Claudia Gandolfi
stampa Officine Grafiche Artistiche Grafart, Venaria (Torino)
collaboratori
distribuzione esclusiva per l’Italia
Mia Adelman Enrico Casadei Daiana Galigani Daniela Giambrone Enrico Martino Davide Scappini
Arnoldo Mondadori editore via Bianca di Savoia 12 20122 Milano t +39 02 754 21 f +39 02 754 22 584
sede legale, direzione, pubblicità e amministrazione Oxygen c/o Codice Edizioni via Giuseppe Pomba 17 10123 Torino t +39 011 197 00 579 f +39 011 197 00 582 oxygen@codiceedizioni.it www.oxygenmag.it © Codice Edizioni. Tutti i diritti di riproduzione e traduzione degli articoli pubblicati sono riservati.
Hanno contribuito a questo numero
Enrico Alleva
Andrea Bajani
Paolo Barelli
Tania Cagnotto
Giovanni Malagò
Federica Pellegrini
Michela Santochirico
Jules Verne
Dopo l’attività di ricerca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dal 1979 lavora presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma dove, dal 1990, è responsabile di un gruppo di ricerca (oggi denominato reparto di neuroscienze comportamentali) con il ruolo di dirigente di ricerca in biologia del comportamento. Visiting scholar presso l’Università di Edimburgo, Stanford e la Washington University di Seattle, è anche membro dei comitati scientifici di ANPA, WWF, Legambiente, Stazione zoologica “A. Dohrn” di Napoli, Istituito dell’Enciclopedia italiana “G. Treccani” dip. Scienze della vita, CNR, Istituto Nazionale Ricerche sulla Montagna. Oltre a essere socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei nella categoria “zoologia e applicazioni” e dell’Accademia medica di Roma, è l’attuale presidente della Società italiana di Etologia.
Scrittore e giornalista, in seguito al successo di Cordiali saluti (Einaudi, 2005) ha scritto molto sul tema del lavoro in Italia prima di pubblicare quello che la critica ha definito uno dei romanzi più importanti degli ultimi anni, Se consideri le colpe (Einaudi, 2007), che gli è valso i premi Mondello, Recanati e Brancati. Collabora con il supplemento domenicale del “Sole 24”, con “La Stampa” e “l’Unità”, conduce Trame con Chiara Pacilli su RadioDue, e per il teatro è coautore di Miserabili, l'ultimo spettacolo di Marco Paolini.
Grande primatista italiano di nuoto negli anni settanta, nel 2001 ha ottenuto la stella d'oro al merito sportivo. È stato vicepresidente della Commissione Europea di Nuoto della Ligue Européenne de Natation dal 1990 al 2000, quando è stato eletto presidente della Fin. Senatore della Repubblica Italiana dal 2001, è esperto in problematiche legislative, fiscali e gestionali nel mondo dell’associazionismo e del no profit, in sviluppo e promozione turistica e in materia televisiva. È attualmente anche vicepresidente della 7a Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) e membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Nata a Bolzano nel 1985, è figlia di uno dei più forti tuffatori al mondo negli anni settanta, Giorgio Cagnotto; la madre, Carmen Casteiner, dominava la scena italiana dei tuffi nello stesso periodo. Dopo essere diventata campionessa europea e mondiale nelle categorie giovanili, nel 2005 ha conquistato il bronzo ai Mondiali di Nuoto di Montreal, diventando la prima donna italiana ad aver vinto una medaglia mondiale. Attualmente è campionessa europea di tuffi dalla piattaforma 10 metri, dal trampolino 1 metro, 3 metri e 3 metri in sincrono.
Amministratore delegato e socio del gruppo Sa.Mo.Car S.p.A. e membro della Commissione Marzano per il Futuro di Roma Capitale, è anche membro del comitato Esperti Made in Italy del ministero dello sviluppo economico. Tra i molti riconoscimenti ricevuti nel mondo dello sport, la Stella d’Oro al merito sportivo nel 2002, la nomina di Cavaliere della A.S. Roma Calcio nel 2006 e il premio internazionale Fair Play come mecenate per la promozione dello sport nel 2007. Nel 2009 è stato nuovamente eletto nella giunta esecutiva del Coni. Dal 1997 è inoltre presidente del Circolo Canottieri Aniene, fondato nel 1892, primo circolo in Italia a essere insignito del Collare d’Oro, massima onorificenza del nostro paese nel mondo dello sport.
Classe 1988, nata a Mirano, in provincia di Venezia, è oggi l’atleta simbolo dello sport italiano. L’anno che la vede emergere a livello mondiale è il 2004, quando alle Olimpiadi di Atene conquista l’argento nei 200 stile libero, risultato che segna il ritorno di un’atleta italiana sul podio olimpico, 32 anni dopo Novella Calligaris. Da quel giorno in poi è un susseguirsi di record (attualmente ne detiene due), medaglie e vittorie, ma anche selezionatissime apparizioni televisive, un libro e il soggetto di un cortometraggio.
Laureata in scienze naturali presso “La Sapienza” di Roma nel luglio del 2007, ha condotto ricerche sul campo su primati (Cercocebi agili) dal 2004 al 2005 in Repubblica Centrafricana. Collabora con le riviste “Annali dell’Istituto Superiore di Sanità”, “Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità”, “L’indice dei libri del mese”, “Scienza e società” e con l’Istituto dell’Enciclopedia italiana “G. Treccani”. Attualmente svolge attività di divulgazione scientifica e di redazione editoriale in ambito biologico ed evoluzionistico.
Kevin Roberts
Francesco Starace
Ritenuto unanimemente il primo autore di fantascienza, fu uno spirito inquieto e avventuroso. A Parigi, dove si era trasferito per studiare legge per volere dei genitori, entrò in contatto con i circoli letterari dell’epoca, che lo stimolarono a coltivare l’altra sua grande passione: la scrittura. Abbandonata definitivamente la carriera giuridica nel 1860 circa, scrisse decine di romanzi e racconti, alcuni pubblicati dopo la morte, nonché (particolare quasi sempre trascurato) alcune opere teatrali. Dai suoi libri sono stati tratti 126 film.
Amministratore delegato dell’agenzia pubblicitaria multinazionale Saatchi & Saatchi, è anche il primo CEO-in-Residence alla Judge Business School della Cambridge University nel Regno Unito e professore onorario di numerose altre università. Tra i libri di marketing e management che ha pubblicato, citiamo Lovemarks: the Future Beyond Brands (tradotto in 18 lingue), Sisomo: the Future on Screen, Peak Performance: Business Lessons from the World’s Leading Sports Organizations (insieme a Gilson, Pratt e Weymes), e Diesel: XXX Years of Diesel Communication. Il suo blog è krconnect.blogspot.com
Nato a Roma nel 1955, è laureato in ingegneria nucleare al Politecnico di Milano. Ha lavorato con esperienze internazionali nel campo dell’ingegneria e costruzioni di centrali elettriche in General Electric, ABB e ALSTOM. Ha vissuto all’estero per parecchi anni, sia negli Stati Uniti, sia in Arabia Saudita, Egitto, Bulgaria e Svizzera. In Enel dal 2000 è stato responsabile della area di business power all’interno della divisione generazione ed energy management, e successivamente direttore della divisione mercato. Attualmente è presidente di Enel Green Power.
Philip Ball Uno dei più famosi e apprezzati divulgatori di scienza al mondo, ha scritto numerosi libri e articoli, è consulente editoriale di “Nature” e partecipa spesso a trasmissioni televisive. Formatosi a Oxford e Bristol in chimica e fisica, vive a Londra, dove dirige anche la sua piccola compagnia teatrale, la Homunculus Theatre Company..
Nota dell’editore
006
L’acqua e la storia dell’umanità... oppure si potrebbe iniziare con l’acqua “è” la storia dell’umanità: il legame dell’uomo con la bevanda che più di tutte ne ha segnato la vita e i comportamenti è intimo e legato a tutta la sua evoluzione e, ancor oggi, è un rapporto che segna differenze, ricchezza, doveri. L’acqua è in sé una questione di vita o di morte: siamo di fronte alla necessità irrinunciabile di preservare le riserve e fare un uso più produttivo delle risorse idriche del pianeta nel momento in cui le richieste crescono esponenzialmente, amplificandone il bisogno, mentre un quinto della popolazione mondiale è privo dell’accesso a una fonte affidabile d’acqua. Non a caso molti osservatori hanno ipotizzato che sarà l’acqua a sostituire il petrolio nel ruolo di risorsa scarsa, con ancora maggiori probabilità di scatenare conflitti internazionali. L’acqua, però, proprio per questo può anche essere un fattore per promuovere la cooperazione internazionale, un elemento in grado di unire e un bisogno capace di creare comprensione e dialogo: e qui si manifesta il turbinare, nelle profondità della storia e della Storia, dell’acqua come culla della vita, dell’acqua come elemento della gioia e del divertimento, dell’acqua come bellezza e creazione. L’acqua è comunque una sfida: una sfida tecnologica per settori complementari e diversi come quello dell’energia, dell’industria e in genere per la compatibilità e sostenibilità ambientale delle attività dell’uomo. È una sfida per la natura e la vita stessa, che ha sempre saputo modi-
Editoriale
ficarsi e adattarsi alle condizioni più estreme, profondità oceaniche, climi freddi o aridi, ingegnerizzando soluzioni raffinate. È una sfida per l’uomo, per i suoi limiti fisici e per il ruolo focale che le sue scelte compiono nell’ecosistema contemporaneo. La comunità internazionale dovrà avere la lungimiranza e la capacità di superare lo sguardo miope delle necessità contingenti e delle misure congiunturali per sviluppare una gestione prospetticamente efficace e scalabile, delle risorse idriche del pianeta. Il miglioramento delle pratiche agricole e una maggiore produttività dell’acqua aiuteranno enormemente a proteggere le nostre risorse e riusciranno a soddisfare il fabbisogno globale. La creazione di questa visione in azioni concrete richiederà una forte volontà dei governi, un impegno finanziario dell’intera comunità internazionale, e la messa a disposizione delle più raffinate tecnologie nei diversi momenti in cui il rapporto uomo-ambiente genera richieste e necessità, dall’ottimizzazione dei processi industriali all’inquinamento. In questo numero, per cercare un aiuto nel difficile compito di orizzontarci in un ambito così articolato, abbiamo tentato di rappresentare la dinamica complessità del mondo liquido ricordandone morbidezza e durezza, scegliendo di farci accompagnare da scrittori e dalle parole di autori che hanno saputo regalare al nostro immaginario così come al nostro essere ancestrale e primigenio, un legame indissolubile con un mondo cui apparteniamo naturalmente da sempre, e che dobbiamo rammentarci di proteggere e servire. E per ricordare ancora una cosa: che il contributo di tutti è fondamentale. Quello di ognuno è necessario. Vittorio Bo, direttore editoriale
“Áriston men hýdor – Non c’è niente di più prezioso dell’acqua” dice Pindaro nel famosissimo incipit della Prima Olimpica. La vita è nata dall’acqua e l’acqua ne è tuttora il fondamento. Eppure non sappiamo con sicurezza come l’acqua sia arrivata sul nostro pianeta. Forse dal cielo, pensa addirittura qualcuno, via qualche capace meteorite. Non è tanto facile in sostanza rintracciare l’origine cosmica dell’acqua che si trova su questo pianeta, mentre è più facile comprendere perché vi si è mantenuta, almeno fino ad oggi. In Carbonio, l’ultimo capitolo de Il sistema periodico Primo Levi, il chimico-scrittore, immagina di rintracciare la lunga, lunghissima storia di un atomo di carbonio, uno dei tanti che si trovano nell’universo, e lo segue nelle sue successive “reincarnazioni”, nella roccia, nelle piante e infine nel suo sistema nervoso. Sarebbe interessante provare a fare lo stesso con una molecola d’acqua, se non con i suoi singoli componenti, ossigeno e idrogeno. L’idrogeno soprattutto, eterno e incorruttibile componente primario dell’universo stesso, presente come elemento da molto più tempo del carbonio, fin dai primissimi anni della vita del cosmo, e risalente come protone ai primi minuti dalla nascita del tutto. Chi sa quante ne ha viste, sempre lui, sempre identico a se stesso, semplice ed etereo mattone fondamentale della realtà materiale! Può bruciare nella fornace di una stella, traversare intrepidamente gli spazi interstellari o formare complesse molecole sulla crosta piuttosto freddina della nostra casa terrena. Si può combinare con il carbonio o l’azoto, per formare le molecole della materia organica, ma soprattutto con l’ossigeno, il comburente di tutte le ossidazioni, violente o lentissime. Se a
“bruciare” è stato l’idrogeno si forma la molecola d’acqua, che si condensa, gela o sale al cielo come vapore e che una volta formata non è più tanto facile da spezzare. Ci sono molte più molecole di acqua in un bicchiere di acqua che bicchieri di acqua in tutti i mari del mondo, tanto è piccola questa molecola; ammassandone un gran numero si può però ottenere vera acqua, bagnata e trasparente, mentre in sé la sua molecola non è, e non può essere, né bagnata né trasparente. Quella che si presenta così limpida e invitante in uno specchio d’acqua può poi evaporare verso il cielo e ridiscenderne dopo essersi condensata in pioggia, nebbia o neve. L’acqua che scende dal cielo si può di nuovo raccogliere in una pozza, in un lago o nel grande mare, dove è mischiata a vari sali, primo tra tutti il comune cloruro di sodio. Il quale si scioglie facilmente nell’acqua, come ben sappiamo, perché il legame elettrico che tiene insieme il cloro, negativo, e il sodio, positivo, si allenta quando una molecola d’acqua vi si insinua e, per le sue proprietà uniche, “scherma” in parte ogni campo elettrico e ne attenua la forza. Questa proprietà dell’acqua, insieme all’altra per la quale gelando si dilata invece di contrarsi, ha reso possibile la vita, operando all’interno delle cellule ma anche per esempio nei mari polari. Quando fa proprio molto freddo il gelo, più leggero, va in superficie e sotto di esso l’acqua resta liquida, così che i pesci possono continuare a vivere. Se questi mari gelassero tutti in blocco, ciò non sarebbe proprio possibile. Acqua uguale vita, quindi, e possiamo considerare la vita come un epifenomeno dell’epifania dell’acqua. Non c’è veramente niente di più prezioso. Edoardo Boncinelli
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I primi popoli a utilizzare la forza dell’acqua come fonte di energia cinetica furono i romani e i greci, per azionare i mulini per macinare il grano. L’utilizzo si estese poi ad altri paesi e proseguì per tutto il Medio Evo e fino alla seconda metà dell’Ottocento, quando nacquero le prime centrali idroelettriche. Oggi l’Italia è il secondo paese dell’Unione Europea per capacità installata idrica con oltre 21 GW di potenza e una produzione annua di 43,4 TWh.
Passepartout
Acqua
a cura di Michelle Nebiolo
Passepartout – Acqua
Le più antiche tracce di navigazione fluviale sono quelle della civiltà che si sviluppò nella Valle dell’Indo, nel Pakistan nord-occidentale, intorno al 3300 a.C.
La fonte di acqua dolce potabile più grande al mondo è il Lago Bajkal in Siberia, Russia, che è molto pulito e presenta un contenuto ridotto di sale e calcio.
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Gli Stati Uniti sono il maggior mercato al mondo in termini di consumo di acqua in bottiglia, seguiti da Messico, Cina e Brasile. Il massimo consumo pro capite, invece, si registra in Italia. Con i suoi 979 metri, il Salto Angel in Venezuela è la cascata più alta al mondo.
Secondo le statistiche della FAO, nel 2005 la Cina è stato il primo paese per pescato, con 17 milioni di tonnellate di pesce, crostacei e molluschi catturati (in Italia se ne pescano meno di 300.000 tonnellate).
La diga più alta al mondo è quella di Nurek in Tagikistan con i suoi 300 metri.
Il luogo dove si registrano le maggiori precipitazioni al mondo è Lloró, un paese nel Chocó, in Colombia, che vanta una media di 13.300 mm di pioggia l’anno.
Siccità, desertificazione e sovrappopolazione sono tra le cause indirette del conflitto in Darfur, Sudan, perché le tribù nomadi degli arabi Baggara si sono spinti a sud con il loro bestiame in cerca di acqua, invadendo i territori occupati per la maggior parte da genti non arabe dedite all’agricoltura.
Una delle prime centrali idroelettriche al mondo fu inaugurata in Australia nel 1885: il piccolo impianto di Waratah, in Tasmania, in grado di generare 650 kW.
L’acqua, abitata dalla vita
oxygen 06 – 07.2009
L’acqua, abitata dalla vita (con qualche rischio di potabilità)
di Enrico Alleva e Michela Santochirico
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L’acqua, elemento (primigenio ma tuttora essenziale) che funge da raccordo, spesso ossidante, a volte arrugginente, di ben altri elementi, tanto inorganici quanto organici.
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L’acqua, abitata dalla vita
oxygen 06 – 07.2009
Un florilegio acquatico 012
L’acqua come motivo di vita, l’acqua come bene prezioso da conservare; come, purtroppo, elemento di ulteriore disparità geo-economica di un pezzo di umanità che, in questo perigliosissimo Terzo Millennio, indulge in abluzioni troppo frequenti a spese di un pezzo di umanità, invece, sempre più assetata. Un’acqua, cioè, non più disponibile per tutti gli abitanti umani del pianeta Terra, ma vettore di malattie (anche mortali, soprattutto per neonati e bambini) nelle zone dove le pozze d’acqua sono un bene raro; e dove l’eccessivo popolamento umano e l’indigenza dei bevitori le rende brodo di coltura per infezioni e affezioni di ogni sorta e varietà. In questo articolo tratteremo, con prospettive evolutive davvero disparate, dei rapporti tra acqua e umanità con molte composite sfaccettature, alcune estremamente originali. Il punto di vista, che è particolarità di questa lettura, è quello della dinamicità dei rapporti non solo tra corpo umano o animale e mezzo acquatico, ma anche della storia delle acque e dei popoli che ne hanno fatto (buono o cattivo) uso. L’acqua
Quel legame bizzarro tra due atomi di idrogeno e uno di ossigeno che crea composite e collose piccola entità, con proprietà fisico-chimiche davvero uniche. L’acqua diviene vapore, ciclo atmosferico minerale e vitale dove vapore acqueo diventa nube: poi pioggia, poi ruscello, poi torrente, poi fiume, poi estuario, poi salino mare oppure oceano; o dolce acqua con cui placare le seti dei viventi, con bocche, orifizi, radici o foglie che avide la suggono. L’acqua, che quando ghiaccia diventa più leggera della sua versione liquida, si fa coltre di ghiaccio: galleggia su se stessa costituendo uno strato che protegge la
temperatura delle acque sottostanti, creando una culla termica dove la vita può continuare a prosperare impertinente. Al più, addormentata in forme di vita latente per risvegliarsi nel primaverile discioglimento della coltre ghiacciata; almeno, dove i ghiacci non sono eterni, come sulle vette o ai poli. Ma anche laggiù, vite subacquee prosperano e si riproducono.
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L’acqua scrisse la storia della vita sul pianeta
L’acqua contiene disciolta in se stessa l’atmosfera che cinge il pianeta: un “composto” gassoso dove una porzione di aria, circa un quinto, è costituita da ossigeno, a sua volta costituente essenziale dell’acqua e fiamma ossigenatrice per le vite; quell’ossigeno che per ossidazione ha cambiato la storia del pianeta Terra, trasformandone l’essenza minerale, ossigeno contenuto nell’aria sciolta nell’acqua e che viene captato da tutte le specie viventi acquatiche. Respirato anche dai vegetali che prosperano sott’acqua, ma soprattutto dalle multiformi (talora bizzarre) forme animali che nell’acqua nascono, sopravvivono, invecchiano, rilasciano spermi e depongono uova. La storia della vita sulla Terra recita un adagio tanto noto quanto, in fondo, non del tutto vero. La vita nasce nell’acqua e dall’acqua si propaga sulla Terra: almeno, nel gruppo tassonomico che racchiude le principali classi di vertebrati, esseri provvisti di una prima, almeno rudimentale, colonna vertebrale. Una colonna, che troverà forme tra loro diverse, a volte davvero curiose, ma che resterà ossatura principale dell’intero corpo, sulla quale gli apparati poi si andranno a posizionare. La storia della vita dei vertebrati parte da esseri completamente acquatici. Sono i ciclostomi, ossia le lamprede; esseri “antichissimi” tra i vertebrati anguilliformi il cui capo lascia scorgere so-
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lo rudimenti di organi di senso: occhi piccoli, sensori chemiotattili estremamente sviluppati nel punto dell’estremità cefalica, capo che dà direzione e coordinamento a un tozzo corpo serpentiforme.
una melmosa, ma sufficientemente rigida, struttura cartilaginea (composta da quell’acido ialuronico che oggi, iniettato nelle giunture doloranti di un’umanità ricca, ma sempre più anziana e sempre più artritica, permetteranno di fluidificarne le giunture).
Pesci che sanno nuotare
Da questi antenati primordiali origineranno altri esseri esclusivamente acquatici, un composito mondo di animali provvisti di pinne, di delicati organi di senso quali la sofisticata “linea laterale” (che permette loro di “leggere” anche minute pressioni dell’acqua) e che raggiungeranno, con gli squalodonti, enormi pesci a forma di squalo, dimensioni e varietà di forme di cui oggi non restano che copiose testimonianze fossili. Alcuni saranno enormi abitanti di ancestrali acque terrestri. Ma saranno i pesci i grandi dominatori dei sistemi acquatici, che non abbandoneranno più fino ai nostri tempi contemporanei. I primi pesci non avranno una vera ossatura pesantemente strutturata; saranno, infatti, pesci cartilaginei. Quegli squali e quelle razze che avranno corpi, e soprattutto pinne, sorretti da
Anche se in effetti sbagliò, “il mastino di Darwin” Thomas Henry Huxley, a pensare che le risorse ittiche sarebbero state per l’umanità risorse illimitate, mentre oggi parecchi organismi internazionali (anche in lite perpetua tra loro) si affannano a evitare il completo depauperamento delle biomasse ittiche del pianeta: perché un’umanità ittivora e obesa sta sterminando da mari, laghi e fiumi specie di pesci ogni giorno più rare. Forse solo l’itticoltura intensiva permetterà, in un futuro neppure tanto remoto, di imbandire pietanze a base di pesce. Non molti conoscono l’anatomia delle branchie dei pesci, mirabile apparato biologico che rende respirabile l’ossigeno sciolto nell’acqua attraverso un sistema di lamelle, filamenti e vasi sanguigni “affioranti” che aumenta grandemente al loro interno la superficie di contatto
tra l’apparato branchiale e l’acqua: proprio per garantire lo scambio ininterrotto del succitato ossigeno vitale, che copioso così penetra nel circolo sanguigno. Lamelle, piccoli capillari, organi filamentosi, tutti quanti, insomma, rendono l’acqua abitabile e vitale per le diverse forme di vita che la contengono, vite acquatiche assetate di ossigenazione. La doppia vita degli anfibi
Ancora meno noto è, forse, il fenomeno rappresentato dalle strategie evolutive degli anfibi, quegli esseri (che provengono per continuità filetica dai pesci) i quali portano nel loro nome di anfibio, appunto, l’etimo della complessità: anfì-bios, doppia vita. Gli anfibi, esseri terrestri da adulti (saltellanti ranocchie, rospetti dalla pelle rugosa e verrucosa, umide salamandre e bavosi tritoni) che invece nella loro vita larvale sono giovanili girini acquatici. Salamandre e tritoni producono girini con enormi apparati branchiali filamentosi, che protrudono come arbusti o come cespugli dai lati del capo e che servono, come nei pesci, a respirare l’ossigeno acquatico. Lo stesso succede nei più
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comuni, ma meno noti, sistemi di respirazione acquatica dei girini delle rane e dei rospi: minuscole branchie, durante lo sviluppo, vengono ricoperte da un opercolo; ma sempre sarà il contatto tra l’acqua, contenente ossigeno disciolto, e il resto del corpo dell’animale, a provvedere l’ossigenazione. Negli anfibi, che emergono dall’acqua dove i pesci (con pochissime eccezioni, quelli che secernono abbondantissimo muco cutaneo e dunque si mantengono comunque umidi) restano confinati, l’acqua rimane per sempre sulla pelle: tranne poche specie che vivono nelle zone aride o addirittura desertiche. Porteranno, sul corpo rugoso e provvisto di ghiandole, un’umidità tale da rendere la pelle essa stessa un organo della respirazione. L’ossigeno dell’atmosfera si scioglierà allora sulla pelle umidissima, e così penetrerà nel corpo intero ossigenandolo. I dinosauri abbandonano definitivamente le acque
Mentre nei mari spadroneggiavano le ammoniti, conchiglie spiraliformi abitate da piccoli, a volte giganteschi, polpi (le cui capacità cognitive restano oggi ignote, essendosi estinti), il pia-
© 1,3 Michael DeYoung/ Corbis © 2 Goodshoot/Corbis © 4 Visuals Unlimited/ Corbis © 5 Norbert Wu/Science Faction/Corbis
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neta era popolato da esseri rettiliani essenzialmente terrestri: l’universo composito e multiforme dei dinosauri che molto a lungo popoleranno il pianeta Terra. Alcuni giganteschi dinosauri vivranno nelle acque, altri addirittura cominceranno ad abitare i cieli: con strutture alari che permetteranno loro ora di planare, ora di compiere prestazioni di volo o di balzo piuttosto sofisticate per quei tempi ancestrali.
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La terra si popola di mamme, mammelle e delicati rapporti, anche acquatici, tra genitori e prole
Un enorme asteroide (questa resta la teoria più accreditata) e altri contemporanei sconvolgimenti degli ecosistemi planetari decreteranno la scomparsa dei grandi rettili dinosauriformi. Già ai loro tempi piccoli mammiferi delle dimensioni, e delle sembianze, di minuscole talpe scorrazzavano tra i piedi dei grandi rettili, trascorrendo una pacata vita sommessa, e soprattutto notturna, quando l’astro solare non scaldava più gli enormi corpi assetati di energia dei dinosauri e si rendeva finalmente (caso o necessità?) disponibile spazio esistenziale per i primi mammiferi. Da questi piccoli mammiferi serotini esploderà una varietà di forme di esseri coperti di pelo, in grado di allattare la prole (essendo appunto provvisti di mammelle), capaci di termoregolare energeticamente i loro corpi; e che assumeranno dimensioni sempre maggiori: soprattutto i mammiferi, grazie a questo lattiforme contatto con le loro proli, saranno provvisti di molto sofisticate cure materne.
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Particolarmente saranno dotati di innovativi sistemi mentali che permetteranno loro, specialmente con la comparsa dei primati (le scimmie e con esse l’Homo sapiens), di acquisire un’intelligenza sociale che farà loro esplorare, colonizza-
re e, alla fine, mettere a repentaglio di estinzione l’intera comunità vivente del pianeta Terra. I mammiferi si immergono: storia naturale dei cetacei
Se la storia della vita sulla Terra (dai ciclostomi ai pesci cartilaginei e a quelli ossei, agli anfibi e poi ai rettili) può essere banalmente narrata come un progressivo svincolamento dall’ambiente acquatico, la grande (spesso taciuta) novità sarà rappresentata dai cetacei. Mammiferi come balene delfini capodogli megattere che invaderanno copiosi, e grandiosi, le acque terrestri. I paleontologi ancora dibattono se i delfini derivino da esseri che assomigliano più ai lupi o più alle iene: fatto sta che quadrupedi completamente terrestri si immergeranno un giorno negli oceani, nei mari e nei fiumi per cibarsi di pesci di piccole e medie dimensioni, ma soprattutto di appetitosi calamari, sfidando l’intelligenza dei polpi e delle seppie. Le loro zampe si trasformeranno in pinne, le dita saranno fuse in organi natatori. Acquisiranno un ecoscandaglio per meglio navigare in acque torbide, svilupperanno un cervello straordinario dal punto di vista energetico-metabolico perché permetterà di compiere lunghissime apnee subacquee: i loro tessuti corporei, coordinati dai neuroni, sapranno utilizzare l’ossigeno in maniera davvero straordinaria e innovativa per la storia della vita omeoterma della Terra. I cetacei non hanno branchie, non respirano, cioè, l’ossigeno sciolto nell’acqua, ma sono oggi tra i più sofisticati abitatori dei mari e degli oceani, in grado di sommozzare fino a profondità semi-abissali, come il terribile capodoglio che dà la caccia, nelle buissime profondità, al non più mitico calamaro gigante. Soprattutto, il mezzo acqueo, li svincolerà dall’ineluttabile for-
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za gravitazionale che tanti attriti provoca ai quadrupedi e ai bipedi terrestri quando calpestano la superficie del pianeta. È per questo che balene e balenottere oggi rappresentano i veri “pesi massimi” tra gli abitanti del pianeta Terra, con corpi che, per dimensioni e caratteristiche ponderali, non hanno eguali tra i viventi. Meraviglie strutturali, che aleggiano fluide tra le onde, e le correnti, delle nostre acque.
tre, le acque di questi mari accolgono, loro malgrado, notevoli quantità di scarichi tossici provenienti da zone industrializzate. Inquinanti sono presenti anche nelle acque potabili dei paesi industrializzati, ma di solito, in concentrazioni talmente basse da non costituire un pericolo per la salute umana.
Acque e salute dell’umanità
A livello europeo, la principale direttiva per regolamentare il trattamento dell’acqua potabile risale alla metà degli anni ottanta e fornì una solida base scientifica sui vari aspetti riguardanti i contaminanti di origine naturale e quelli da trasporto delle acque. Le conduttore possono infatti rilasciare rame, piombo e cloruro di vinile, anche se attualmente, in quei paesi dove le regole vengono scritte, e soprattutto applicate, questa tipologia di inquinanti è stata eliminata intervenendo sul miglioramento dei materiali utilizzati per tubature di ogni lunghezza e foggia ingegneristiche.
L’acqua potabile, nei paesi in via di sviluppo, contiene sostanze potenzialmente nocive, anche in assenza di sviluppo industriale: arsenico, fluoro, vanadio e selenio, naturalmente contenuti negli ecosistemi abitati da donne e uomini. Inol-
I paesi neocomunitari, i “nuovi arrivati” nella nostra vecchia Europa, possono oggi usufruire di “twin project”: progetti di cooperazione gemellata tra gli stati membri dell’Unione Euro-
Le grandi balene impareranno a filtrare l’enorme massa di nutrienti marini e oceanici costituita dallo zooplancton, “frittura mista” di minuscoli gamberetti. Purtroppo, un’umanità carnivora, ancora in questi mesi, dibatte se sia il caso di trasformare in polpette, cotolette e bistecche le carni di questi pacifici, giganteschi, delicati abitatori delle nostre acque. Nostri parenti mammiferi “intelligenti”: qualche zoofilo parla di cannibalismo.
pea per offrire l’assistenza necessaria all’attuazione delle normative già vigenti nei paesi dove le regole vennero scritte. La Polonia, per esempio, ha già compiutamente raggiunto gli standard stabiliti, mentre negli altri paesi il processo è in itinere, con velocità diverse ma nel complesso un’andatura promettente. Bisognerà, generosamente, vigilare. Negli Stati Uniti le direttive di regolamentazione delle acque potabili, del tutto simili a quelle europee, sono di competenza dell’Environmental Protection Agency. Europa e Stati Uniti hanno gareggiato, e gareggiano, nel contemperare dati scientifici sulla nocività degli elementi presenti nelle acque, necessità del mondo produttivo, interessi della salute pubblica e dell’evoluzione delle normative: leggi, decreti e regole che garantiscono su base scientifica della salubrità delle acque da bere o in cui immergersi. I paesi scandinavi, Inghilterra inclusa, hanno standard di monitoraggio molto elevati: ma, nonostante questo, neanche loro possono considerarsi indenni da nuove forme di inquinamento delle acque, rappresentate essenzialmente dalla contaminazione di tipo biologico.
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Acqua potabile e rischio di nuove patologie
A Napoli scoppiò un’epidemia di colera negli anni ottanta (dovuta al consumo di molluschi filtratori di acqua marina): in Albania meno di dieci anni fa, a causa, invece, di contaminanti rilasciati nell’acqua potabile. In Europa, nonostante il rischio microbiologico sia tenuto sotto controllo grazie a normative piuttosto rigide e regolari monitoraggi, in qualche occasione si sono diffusi, all’interno delle acque destinate al consumo umano, patogeni con caratteristiche di pericolosità nuove, anche se non del tutto insospettabili. Si tratta di “patogeni emergenti”: microrganismi che sviluppano nuove strategie di sopravvivenza, favoriti da cambiamenti climatici e dal processo di globalizzazione che ne aumenta, in maniera esponenziale, la potenzialità infettiva; le nuove caratteristiche fisiologiche e di virulenza potrebbero essere originate da mutazioni, non inverosimilmente causate da processi di resistenza agli antibiotici, i quali esercitano sui patogeni una forte pressione selettiva. Più antibiotici scarichiamo negli ambienti (anche, somministrandoli a bovini da trasformare più rapidamente
Robert Essel/Corbis Zena Holloway/Corbis © 8 Rainer Jensen-epa/ Corbis © 9 Michael Prince/Corbis 6 7
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L’acqua, abitata dalla vita
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possibile in bistecche), maggiori saranno i rischi che qualche microrganismo sviluppi antibiotico-resistenza: è una regola darwiniana, tanto semplice da comprendere quanto difficile da gestire con saggezza. Alcuni patogeni, infatti, si sono rivelati resistenti ai classici trattamenti con il biossido di cloro, elemento chimico per lungo tempo fondamentale nella salvaguardia della salute delle popolazioni umane come efficientissimo disinfettante delle acque potabili. Armi che, dopo tantissimi anni di assai onorato esercizio, potrebbero rivelarsi ogni giorno più “spuntate”. Acqua marina e nuove mucillagini: inestetismi del Terzo Millennio
Per quanto riguarda gli inquinanti dell’acqua marina, un fenomeno di grande impatto mediatico è stato recentemente rappresentato dalle mucillagini: ammassi di polisaccaridi gelatinosi dovuti, molto probabilmente, a grandi immissioni di materiale organico in mare. Le vacanze marine, tradizionalmente salubri e invitanti, vennero turbate da assai inestetiche presenze di masse mucillaginose, tali da terrorizzare turisti e albergatori: con danni economici, di immagine e ambientali davvero ingenti. Queste sostanze subiscono solo un parziale processo di degradazione a opera di batteri, la cui
attività è limitata dalla scarsità di nutrienti disponibili in mare. Il fenomeno delle mucillagini è più evidente in condizioni di ridotta circolazione delle acque, come avvenne nel ridente Adriatico rivieresco. Normalmente, in questo lembo di mare, le correnti si muovono in senso antiorario; dalle coste jugoslave risalgono fino a Venezia per poi ridiscendere lungo la costa italiana: tanto che i detriti del Po, così trasportati, arrivano fino all’estremo limite del Gargano. In estate, l’azione del vento scirocco interrompe questa circolazione, con il conseguente ristagno delle sostanze organiche immesse in mare dal grande fiume padano, il Po. Creandosi una sorta di “lago chiuso” comparvero (e ricompariranno?) le orribili mucillagini, segno certo di una pessima condotta umana (l’abitudine di scaricare indiscriminatamente elementi inquinanti nelle acque), che malignamente si coniuga con eventi epocali di surriscaldamento globale. Ai posteri l’arduo compito di porci efficace rimedio, magari facendo della pauperista riduzione dei consumi una nuova religione esistenziale.
tropici al Mediterraneo, probabilmente dalle numerose navi che giornalmente percorrono rotte internazionali, anche eludendo le normative che regolamentano la sterilizzazione delle loro strutture sottomarine. Nelle nostre acque la Ostreopsis, favorita dai cambiamenti climatici, è divenuta invasiva arrecando danni a molti altri organismi acquatici oltre che ai frequentatori dei litorali nelle cui acque l’alga prospera: la fioritura estiva, infatti, causa fenomeni di intossicazione per la presenza di una tossina, simile alla pericolosa “palitossina”, la quale raggiunge le mucose attraverso l’inalazione dei minuti frammenti algali presenti nell’areosol marino.
Consigli di lettura e visione Alleva E. e Santucci D. (2005), Dal pesce al filosofo: verso un’ecologia della mente, in “MicroMega”, n. 4
Prolegomeni per una globalizzazione responsabile
Alleva E. (2007), La mente animale, Einaudi
In un temibile Terzo Millennio, dove valute, merci e abitanti umani percorrono aggrovigliate rotte sulla superficie del pianeta, le acque insomma compartecipano del “grande disordine sotto il cielo”. Perciò il fondo dei nostri mari, come il contenuto dei nostri bicchieri, non può non risentirne.
Eldredge N. (2004), La vita sulla Terra: un'enciclopedia della biodiversità, dell'ecologia e dell'evoluzione, ed.it. a cura di Telmo Pievani, Codice Edizioni
Alghe aliene e la scomparsa dei paesaggi subacquei
Recentemente un’alga unicellulare bentonica, la Ostreopsis ovata, ha colonizzato gran parte dei litorali italiani: dopo essere stata trasportata dai
zienza di arrivare fino in fondo secondo canoni forse irrituali. Ma è nella composita, e multimediale, offerta di materiale che tale insieme di contributi potrà forse esercitare qualche efficacia, soprattutto in termini di accorata riflessione sugli stili di vita di un’umanità arrogante: proprio perché irrispettosa degli sconvolgimenti che va producendo nella comunità dei viventi che alberga nel pianeta Terra; sfera rotonda e rotante che ha l’onore (o la sfortuna?) di ospitarci, noi umanità rozza e devastatrice di ecosistemi anche acquatici.
Le letture di questo articolo, che anche si propongono una delicata, e difficile, opera di “futurologia” tentano di far ragionare chi avrà la pa-
Lorenzoni F. (1985), L’acqua tra cielo e terra, Moby Dick Movies Lorenzoni F. (1989), Acqua cloaca, risorsa, meraviglia, Macroedizioni
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Energia che scorre Dai mulini ad acqua, mossi grazie alle pale immerse nei fiumi, alle prime evolute macchine idrauliche dell’Ottocento, fino ai 1.000 gigawatt di potenza mondiale installata nel 2008; l’acqua e l’energia hanno sempre avuto un legame strettissimo. Francesco Starace, presidente di Enel Green Power, ci offre una panoramica del presente dell’energia idroelettrica e soprattutto del suo futuro, che vedrà forse il mare come protagonista.
di Francesco Starace
Energia che scorre
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L’acqua e l’energia hanno un rapporto ormai centenario. L’esigenza di trovare un’energia diversa da quella muscolare degli uomini e degli animali porta, tra il diciannovesimo e ventesimo secolo, a un consistente sviluppo tecnico delle macchine idrauliche. Inizialmente utilizzata per far girare le macine, trasformava l’energia cinetica dello scorrere dell’acqua in energia meccanica, mediante una ruota a pale immersa per metà nel fiume. Con lo stesso principio poi la ruota idraulica servì per azionare macchine per segherie, mantici, magli per le fucine, frantoi per olio, per minerali e per polvere da sparo, mulini per la concia, per la canapa, per la carta, torni da falegname, pompe per sollevare l’acqua…
Le centrali idroelettriche sono l’interpretazione moderna dell’uso dell’energia dei corsi di acqua. Con l’introduzione dell’energia elettrica e la ricerca di fonti utili per la sua produzione, si è resa subito evidente la potenzialità energetica dei corsi di acqua. Il principio su cui si basano le centrali idroelettriche è quello di trasformare l’energia potenziale di una massa d’acqua in quiete e/o l’energia cinetica di una corrente d’acqua in energia meccanica, e successivamente trasformare quest’ultima in energia elettrica. L’energia idraulica rappresenta approssimativamente un quarto dell’energia totale prodotta nel mondo. Su una potenza installata mondia-
le complessiva nel 2008 pari a 4.640 GW, circa 1.000 GW sono idroelettrici; la crescita prevista per questa fonte al 2020, seppur limitata rispetto ad altre fonti di produzione rinnovabili vista la maturità di questa tecnologia, esprimerà ulteriori 300 GW circa. Questa fonte rappresenta di fatto una delle principali e attuali leve di riduzione dell’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera, e contribuisce alla limitazione dalla dipendenza da combustibili fossili essendo di fatto di provenienza “intranazionale” e garantendo un costo di produzione competitivo. La risorsa idroelettrica è concentrata nelle zone ad alta e media piovosità, da cui ne deriva che alcuni paesi nel mondo soddisfano buona parte
della loro domanda energetica utilizzando tale fonte; il grande bacino amazzonico ne è un esempio, con il Brasile che produce circa l’85 % della sua energia sfruttando l’acqua. Anche l’Italia è un paese particolarmente privilegiato da questo punto di vista, considerato il buon tasso di piovosità e la conformazione del territorio con presenza di forti e numerosi dislivelli. La produzione di energia idroelettrica è stata preminente fino all’inizio degli anni sessanta, quando si è stabilizzata intorno al valore di circa 40 miliardi di kWh all’anno, con oscillazioni dovute essenzialmente alle differenti condizioni di idraulicità dei vari anni. In termini percentuali, la produzione idroelettrica, che nel 1960 rap-
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Energia che scorre
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presentava l’82% della produzione complessiva, si è ridotta negli anni ottanta al 25%, mentre la produzione termoelettrica è aumentata, nello stesso periodo, dal 14 al 70%. Ad oggi in Italia sono in esercizio centrali idroelettriche capaci di una potenza pari a circa 17.500 MW, e una produzione media annua di circa 40 TWh, coprendo grossomodo il 12% dei consumi totali. Il Gruppo Enel dalla sua nascita ha un rapporto stretto con questa fonte di energia, con una produzione nel mondo che ha superato i 70 TWh nel 2008. Enel opera in questo settore in Italia, Europa, Nord America e America Latina, con una presenza importante in alcuni paesi che soddisfano significativa parte della domanda energetica attraverso lo sfruttamento della risorsa idrica. Ritengo interessante segnalare l’impianto panamense di Enel Green Power, bacino da circa 300 MW e seconda opera civile dopo il canale, che fornisce il 23% dell’energia consumata nel paese. L’impianto è situato nella Riserva Forestale di Fortuna, una delle maggiori e meglio protette riserve naturali del Panama. Con una dimensione di circa 20.000 ettari, prevalentemente di foresta pluviale, si tratta di un’area caratterizzata da un elevatissimo livello di biodiversità: fa parte del Corridoio Biologico Mesoamericano, ed è stata inserita dall’Unesco tra le zone di Riserva Mondiale della Biosfera. L’impianto in piena integrazione con il contesto naturale e sociale è vissuto dalla comunità panamense come una risorsa importante per il paese,
e un’opportunità di sviluppo sociopolitico oltre che occupazionale. È importante evidenziare inoltre che negli ultimi anni lo sviluppo si è concentrato in particolare sugli impianti di mini-idro che hanno uno scarso impatto sul territorio e possono essere gestiti anche da piccole comunità. Come Enel Green Power, ad esempio, gestiamo oltre 380 centrali mini-idro (le prime centrali risalgono addirittura ai primi del Novecento) per una capacità installata di 1.510 MW in Italia e di circa 700 MW distribuiti tra Spagna, Grecia, Stati Uniti, Messico, Guatemala, Costa Rica, Cile e Brasile. Alcune di queste centrali italiane rappresentano veri e propri riferimenti delle diverse tappe di sviluppo economico del nostro paese, sia per le storie industriali sia per le architetture storiche industriali ad esse collegate. Oltre allo sviluppo delle tecnologie tradizionali, la nuova frontiera per l’energia e l’acqua sta nel mare, grazie all’energia cinetica derivante da maree, onde e correnti con potenzialità enormi in termini energetici ma con moti di grande portata e complessità legati a fenomeni ambientali di difficile controllo. La sfida tecnologica in questo senso sarà quella di costruire macchine affidabili, adeguate per dimensione ed efficaci in campo marino dal punto di vista delle dimensioni. Credo si possa essere ottimisti, vista l’esperienza dell’uomo nel rapporto con il mare che si è sempre rivelato fonte inesauribile di risorse e di energia nell’arco di tutta la storia umana.
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Photoreport
I piedi del polpo
fotografia di Enrico Martino
Nonostante il nome scientifico “Octopus”, di etimologia greca, significhi “otto piedi”, il polpo usa solo i due tentacoli posteriori per nuotare e camminare nel fondale marino. Lo ha scoperto l’anno scorso un’equipe di studiosi del Sea Life Centre di Weymouth, nel Sud della Gran Bretagna, quando ha affidato a un polpo un cubo di Rubik: oltre a usare sei tentacoli – assimilabili a braccia – per manipolarlo, l’animale non ha dimostrato preferenze per un lato in particolare e quindi si può dire ambidestro.
La campionessa del silenzio
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Roberta Krasnig/7min Photography Projects
La campionessa del silenzio L’eleganza del gesto atletico di Federica Pellegrini nelle parole di uno scrittore.
di Andrea Bajani
Ogni volta che vedo un nuotatore lanciarsi in piscina non riesco a non pensare che quel nuotatore, o quella nuotatrice, sta per rompere le acque. C’è un momento, tra lo stacco dei piedi dai blocchi e il suo ingresso nell’acqua, che la superficie della piscina è ferma, placida, sembra inconsapevole. È un momento che sembra di stallo, questo in cui il corpo è sospeso in aria, teso in quel gesto di collegamento, e l’acqua sotto sta ferma come se il suo stato non dovesse cambiare mai. Poi dopo lo stallo c’è questo scoppio, l’ingresso del corpo, ed è lì che ogni volta penso che si sono finalmente rotte le acque. È lì che quella superficie ferma si spacca, e il corpo sprofonda dentro la piscina. E in effetti ha qualcosa del bambino che nasce, questo rompere le acque, entrare dentro una vita nuova liquida, cominciare a esistere in un posto in cui i piedi non poggiano in terra. Io credo che un bambino non nasca quando vede la luce ma quando pronuncia la sua prima parola. È quello il momento in cui il bambino inizia ad esistere realmente, e lo fa infilandosi dentro una parola. Paradossalmente, la prima in cui si infila di solito è “mamma”, e cioè ciò da cui si è sfilato da poco per riuscire a vedere la luce. Quando il bambino pronuncia la prima parola, per me è come se rompesse il silenzio. Rompe il suo silenzio, dal momento che il silenzio degli altri l’ha già rotto da un pezzo col pianto, da quando appunto è venuto alla luce. Giorno do-
po giorno, poi, nella sua vita entreranno altre parole, e saranno parole nuove dentro cui provare a infilarsi. E quanto più numerose saranno le parole a disposizione, tanto più sarà difficile, per il bambino prima e per l’uomo poi, dire chi è. Le parole, messe le une accanto alle altre, sbattono, sono maldestre, fanno soltanto rumore. L’esperienza, crescere, è questo cercare una disposizione delle parole tra loro, eliminare il rumore che fanno. Ogni volta che vedo Federica Pellegrini tuffarsi dai blocchi e poi nuotare, penso a questa cosa delle parole che sbattono tra di loro, che sono maldestre. E penso a questa ricerca, che costa fatica, di eliminare il rumore per dire meglio chi sei. Dopo il tuffo, c’è questa fatica di ricreare il silenzio. Un corpo nell’acqua è un corpo che fa rumore, che increspa la superficie, che lancia maldestro schizzi intorno alle braccia, intorno ai piedi, alla testa. L’allenamento, crescere, è questo cercare una disposizione tra l’acqua ed il corpo, eliminare il rumore. C’è un’impresa da compiere, che è quella di cercare le parole giuste, col corpo, per dire chi sei. Eliminare gli schizzi, scivolare nell’acqua. Ecco, quando la vedo nuotare accanto alle altre, io penso che il miracolo di Federica Pellegrini sia questo silenzio che solo lei riesce a fare intorno al suo corpo. Ogni volta mi vien da pensare che Federica Pellegrini vince perché è l’unica che quel silenzio lo mantiene fino alla fine. Non a caso di chi vince si dice che si afferma. Ovvero, che riesce a dire chi è.
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Intervista a Federica Pellegrini
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Roberta Krasnig/7min Photography Projects
Per elencare o anche solo riassumere le vittorie di Federica Pellegrini servirebbe una rivista appositamente dedicata. Bastano alcuni dati, allora: prima nuotatrice italiana ad aver vinto una medaglia olimpica, detiene attualmente il record del mondo sui 400 m stile libero, il record del mondo sui 200 m stile libero e una sfilza lunga così di primati europei e italiani. Non solo: Federica Pellegrini ha dimostrato anche un’attenzione e una sensibilità non comune in merito a ciò che succede fuori dalla piscina. Nel 2007 ha firmato un libro per Rizzoli (Mamma, posso farmi il piercing?) ed è autrice del soggetto di un cortometraggio (Stile libero) che sensibilizza le ragazze sul tema dei disturbi alimentari.
Intervista a Federica Pellegrini
Il colore e il calore dell’acqua Talento e dedizione, tecnologia ed emozioni, serenità, grinta, intelligenza. E un amore sconfinato per lo sport e per l’acqua.
Sebbene il calcio sia ancora sicuramente lo sport nazionale italiano, negli ultimi anni stanno emergendo anche altre discipline, soprattutto grazie a campioni italiani come lei. Diventa così possibile creare “modelli” alternativi per i giovani? In Italia c’è una monocultura del calcio; questo è un dato di fatto. A turno però esplodono fenomeni che esaltano altri sport. In realtà non credo ai modelli alternativi, bensì all’unico enorme impatto che ha la disciplina sportiva, sia sul fisico sia sulla mente. Dovrebbe essere materia di studio alle scuole elementari.
Le applicazioni tecnologiche per lo sport sono sempre più sofisticate. Negli ultimi giorni si è molto parlato dei costumi che usano i nuotatori. In cosa sono diversi da quelli che usiamo noi in spiaggia? Fanno davvero la differenza? La differenza la fanno il talento e il cuore degli atleti. Me lo sono sentito dire dal presidente del Comitato Internazionale Olimpico, Jacques Rogge, a Pescara, prima del record del mondo ai Giochi del Mediterraneo. Se lo pensa anche lui... Oltre alla tecnica, ci sono anche le emozioni: passando così tante ore in vasca per gli allenamenti, com’è la sensazione fisica dell’acqua addosso? Fa ancora effetto, oppure è ormai il suo ambiente naturale, al punto da essere l’aria a sembrarle strana? L’acqua è il mio elemento naturale, da sempre. Colore e calore. A parte certe giornate dove gli allenamenti sembrano interminabili, resta il perfetto tramite fra i miei pensieri e la ricerca di serenità che perseguo con ostinazione. L’acqua è un nemico, per via della resistenza che oppone ai movimenti, o l’amico che permette di galleggiare e muoversi con la libertà che non abbiamo “sulla terraferma”? Un amico. D’oro.
L’incontenibilità di Maradona, il duello tra Coppi e Bartali, le sfuriate di John McEnroe: la storia dello sport ricorda i grandi atleti anche per il loro carattere, la loro umanità. Quanto conta il successo sportivo, e quanto la personalità? Penso che il carattere debba sostenere il talento. E sono convinta che anche il più grande talento abbia bisogno di essere costantemente allenato. I record e le vittorie sono già tantissime. Quando andrà in pensione per cosa spera di essere ricordata nella storia del nuoto? Simply the best (pur non essendo Wonder Woman...). In che momento ha capito che sarebbe diventata una nuotatrice professionista? Quando in una piccola piscina di periferia, neanche quattordicenne, ho aggredito verbalmente un mio allenatore che mi giudicava inadeguata per una gara che mi aveva promesso avrei fatto il giorno dopo. C’era lì anche mia mamma. Ammutolita. Se non fosse una nuotatrice, cosa farebbe ora? Programmerei con mio fratello Alessandro il giro del mondo in autostop.
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Roberta Krasnig/7min Photography Projects
Intervista a Tania Cagnotto
Il mondo visto da quassù Una gara di tuffi è uno spettacolo per chiunque, anche per chi non segue e non si appassiona a questo sport. Perché? Perché in ogni tuffo, in ogni fase di ogni tuffo, ci sono la precisione e la capacità di un atleta di trasformare la forza di gravità in una danza.
I tuffatori e le tuffatrici danno grazia e plasticità alla forza di gravità nella sua forma più pura: la caduta libera. Al rallentatore fa una certa impressione vedere questi atleti che precipitano composti verso uno specchio d’acqua – da 10 metri sembrerà poco più grande di un tavolo – per poi scivolare in acqua in perfetta verticale. Quei gesti concentrano in un paio di secondi la preparazione di anni, l’esercizio fisico e mentale, la forza e l’eleganza. Oxygen ha chiesto a Tania Cagnotto, prima tuffatrice italiana ad aver vinto una medaglia ai Mondiali e punta di diamante della Nazionale di tuffi, cosa si prova a stare lassù, su quella piattaforma di cemento.
Tecnicamente quali sono i passaggi più difficili di un tuffo? Il salto, l’entrata in acqua, o... Il pre-salto, quella breve rincorsa di 2-3 passi prima del tuffo. È quello il momento più delicato, perché può compromettere la concentrazione e quindi il risultato finale. Oltretutto nei tuffi non esiste margine di errore: devi condensare in pochi istanti mesi, a volte anni, di preparazione. E l’emozione a volta gioca brutti scherzi... C’è un tuffo riconosciuto da tutti come il più difficile in assoluto? No. Esistono gradi diversi di difficoltà, questo sì, ma non c’è “il” tuffo difficile. Dipende dagli atleti. La mia bestia nera,
ad esempio, è il triplo salto mortale in avanti carpiato. Ma ognuno ha i propri “demoni” da esorcizzare. A livello dei campioni come lei, un tuffatore e un nuotatore devono sicuramente avere un fisico e un’attitudine diversi. Ci può descrivere come, e perché? Le stesse dinamiche dei due sport richiedono agli atletici fisici diversi. In genere i tuffatori e le tuffatrici sono bassi ed esili, perché per le evoluzioni in aria c’è bisogno di leggerezza ed elasticità. E di uno sforzo muscolare immediato ed esplosivo. In questo assomigliamo molto ai ginnasti. Il nuoto invece, nonostante le eccezioni come i 50 metri, è uno sport di resistenza.
Ha vinto la prima medaglia a livello europeo a soli 17 anni, con il bronzo dal trampolino sincronizzato dai 3 metri con Maria Marconi e l’argento dalla piattaforma agli Europei di Berlino 2002. La carriera di una tuffatrice, come di tanti altri sportivi, può iniziare prestissimo. Ma è davvero così importante l’età in cui si comincia? È molto importante. L’altissimo livello competitivo dello sport professionale ha abbassato molto l’età media dei vivai. Ormai, dopo i 6 anni è difficile iniziare. Come fa a concentrarsi prima di una gara? Segue qualche “rito” particolare? Niente di trascendentale. Per trovare la giusta concentrazione in gara mi piace
stare da sola; non solo prima ma, considerate le pause tra un tuffo e l’altro, anche durante. Vederla tuffarsi dalla piattaforma da 10 metri lascia gli spettatori con il fiato sospeso. Com’è la sensazione di buttarsi nel vuoto in prima persona? Ci si fa l’abitudine o dà sempre una certa emozione? Con il tempo l’abitudine è inevitabile. Comunque, soprattutto dai 10 metri, la paura per qualche tuffo ti resta sempre attaccata addosso. Ed è sicuramente un bene, perché se ben gestita aiuta a mantenersi vigili e ben consapevoli di quello che si sta facendo. Cascare male da quell’altezza, anche in acqua, non è per niente piacevole!
Cos’ha significato essere “figlia d’arte” per lei? Ha significato una fortuna immensa. Ho avuto, e ho tuttora, un allenatore che mi può dare tanti consigli in più perché le ha già passate tutte. E del quale mi posso fidare ciecamente. Se non fosse una tuffatrice, cosa farebbe ora? Credo che avrei studiato fisioterapia, oppure danza.
Uno spettacolo meraviglioso
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Bretagna (Francia), 2003 ©Bernard Descamps/Agence VU
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Uno spettacolo meraviglioso
Jules Verne
Incanto, stupore, una varietà e un’intensità di luci e colori non ripetibili sulla superficie terrestre. Quattro passi sui fondali oceanici, accompagnati da una delle penne più felici di sempre della letteratura fantastica.
Uno spettacolo meraviglioso
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Accra (Ghana), 2008 ©Bruno Boudjelal/Agence VU
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Jules Verne occupa un ruolo notevole e particolare nella storia della letteratura: fra i più rinomati e influenti autori di storie per ragazzi, viene anche considerato uno dei fondatori del romanzo scientifico, nonché un anticipatore della letteratura fantascientifica. Alcune scoperte e innovazioni, che nei suoi libri sembravano essere il felice risultato della sua fervida e fantasiosa mente, nel corso degli anni vennero di fatto realizzate o provate scientificamente. La sua miscela di fantasia immaginifica, conoscenza rigorosa e curiosità sconfinata ha saputo coinvolgere pubblici molto diversi tra loro: una capacità unica che nasceva da un’attenta e continua raccolta di dati scientifici in svariati campi del sapere, dalla geografia alla zoologia, dalla chimica ai progressi della tecnologia dell’epoca, tanto da comporre un archivio personale il cui indice arrivò a ricomprendere più di ventimila voci. A lui e al suo Ventimila leghe sotto i mari, scritto nel 1870 e portato sul grande schermo per la prima volta addirittura da Georges Méliès, uno fra i padri del cinema, nel 1907, ci siamo rivolti per una narrazione degli oceani che unisse, appunto, fantasia, conoscenza e curiosità.
“Come potrei ora rievocare le impressioni che mi ha lasciato questa passeggiata sotto la superficie dell’acqua? Nessun pittore è mai riuscito a riprodurre gli effetti particolari dell’elemento liquido; quindi come potrei farlo io con la mia penna? Il capitano Nemo camminava in testa, mentre il suo compagno ci seguiva a qualche metro di distanza. Conseil e io procedevamo affiancati, come se fosse possibile parlarsi attraverso gli scafandri di metallo. Ormai non sentivo più il peso dei vestiti, delle scarpe, del serbatoio d’aria e di quella ingombrante calotta in cui la mia testa rimbalzava come una mandorla nel guscio. Una volta calato in acqua, tutto questo aveva perso parte del proprio peso, in misura di-
rettamente proporzionale alla quantità di acqua spostata, e in quel momento non potevo che apprezzare la legge scoperta da Archimede. Non ero più una massa inerte: avevo acquisito una nuova libertà di movimento. La potenza con cui la luce rischiarava il fondo oceanico fino a dieci metri sotto la superficie dell’acqua mi stupì. I raggi del sole fendevano senza resistenza la massa acquea, vincendone la stessa colorazione. Potevo distinguere nettamente le cose fino a cento metri di distanza. Oltre si avvertiva una progressiva sfumatura nelle sottili gradazioni dell’oltremare, che lentamente viravano verso l’azzurro per poi diventare penombra. L’elemento in cui mi ero calato, tutto sommato, era simile all’aria; più densa dell’atmosfera terrestre, certo, ma altrettanto diafana. In alto intravedevo la calma della superficie marina. Camminavamo su una sabbia fine e uniforme, diversa da quella delle spiagge increspata dal moto delle onde. Questo splendido tappeto era un vero e proprio specchio riflettente: i raggi del sole vi rimbalzavano con una forza sorprendente, e l’immenso riverbero penetrava in ogni molecola liquida. Qualcuno mi crederà quando dirò che a dieci metri di profondità vedevo come in pieno giorno? Per un quarto d’ora procedemmo sulla sabbia abbagliante, disseminata di una finissima polvere di conchiglie. Piano piano lo scafo del Nautilus, simile a un lungo scoglio, svanì; durante la notte il suo riflettore avrebbe comunque facilitato il nostro ritorno a bordo, proiettando raggi nitidissimi. È difficile capire questo effetto avendo visto solo sulla terraferma la luce proiettata da un riflettore. A causa del pulviscolo di cui l’aria è satura, la luce assume l’aspetto d’una nebbia luminosa; in mare, o sotto il mare, si trasmette con una purezza incomparabile. Mentre continuavamo a camminare, la vasta pianura di sabbia sembrava infinita. Tenevo una
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Uno spettacolo meraviglioso
oxygen 06 – 07.2009 Laguna Blu (Islanda), 1997 ©Pablo Cabado/Agence VU
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mano davanti a me, attraversando le cortine liquide che si chiudevano nuovamente dopo il mio passaggio; la pressione dell’acqua cancellava in poco tempo le impronte dei miei passi. Alcune forme, prima vagamente sfumate, mi apparvero da lontano. Riconobbi stupendi primi piani di rocce, ricoperte da zoofiti della più bella specie, e fui subito colpito da un fenomeno tipico di quei luoghi. Erano le dieci del mattino, e i raggi del sole battevano sulle acque in modo obliquo. I fiori, le rocce, le minuscole piante, le conchiglie e i polipi, ricevendo una luce scomposta dalla rifrazione come in un prisma, mostravano nei propri contorni i setti colori dell’iride. Quel pullulare di toni, simile a un brivido caleidoscopico di verde, giallo, arancione, violetto, indaco e blu, era uno spettacolo meraviglioso, una festa per gli occhi; si trovava concentrata tutta la tavolozza di un colorista! Purtroppo non potevo condividere con Conseil le sensazioni che mi salivano al cervello, e gareggiare con lui in mugolii di ammirazione. E nemmeno sapevo comunicare i pensieri secondo gesti convenuti come vedevo fare al ca-
pitano Nemo e al suo compagno. In mancanza di meglio parlavo a me stesso, e gridavo nella scatola di rame dove era chiusa la mia testa; forse stavo consumando con inutili parole più aria del dovuto. Davanti a tale meraviglia Conseil si era fermato come me. Evidentemente, osservando quegli esemplari di zoofiti e molluschi, stava continuando a classificarli. Polipi ed echinodermi abbondavano; poi gli isidi variegati, le cornularie che vivono in solitudine, ciuffi di oculine vergini (un tempo chiamate “corallo bianco”), le fungie a forma di funghi. Gli anemoni, con il loro disco muscolare aderente, evocavano un tappeto di fiori, smaltato di porpite in cui spiccava il collaretto di tentacoli azzurrati e stelle di mare e asterofiti verrucosi, finissime trine come ricamate dalle najadi (i loro festoni oscillavano secondo i lievi ondeggiamenti prodotti dal nostro passaggio). Per me era un autentico dispiacere schiacciare quei meravigliosi molluschi sparsi a migliaia sul fondale: i “pettini” concentrici, i martelli, i donaci (vere e proprie conchiglie saltellanti), i tron-
chi, i caschi rossi, gli strombi ala-d’angelo, gli afisii e le innumerevoli altre creature che popolano questo oceano infinito. Ma bisognava andare avanti, e noi procedevamo mentre sopra le nostre teste nuotavano branchi di physalie che lasciavano ondeggiare dietro sé tentacoli color oltremare, e meduse il cui ombrello opalino e rosa-tenero, listato d’azzurro, ci riparava dai raggi del sole; e pelagie panopire, che nell’oscurità avrebbero accompagnato il nostro cammino con bagliori fosforescenti. Questo spettacolo continuò per un quarto di miglio; io ogni tanto mi fermavo per un attimo, e subito dopo obbedivo al capitano Nemo che mi richiamava a gesti. Poi la natura del suolo cambiò. Alla pianura di sabbia si sostituì uno strato di fango vischioso, che gli americani chiamano “oaze”, composto unicamente da conchiglie silicee o calcaree. Percorremmo in seguito una prateria dalla vegetazione prorompente e costellata d’alghe, piante marine che le acque non avevano ancora sradicato. Quel prato, dolce al passo, non aveva nulla da invidiare ai più soffici tappeti mai prodotti dall’uo-
mo. Se questa flora rigogliosa accompagnava i nostri passi, non diminuiva peraltro sopra le nostre teste. Un pergolato delicato e fluttuante di piante marine, classificate in quell’esuberante famiglia di alghe di cui si conoscono più di duemila specie, si intrecciava e si librava verso la superficie delle acque. Vedevo fluttuare lunghi nastri di fuco, globulosi o tubolari, laurenzie e cladostefi dal fogliame agilissimo, rodimeni palmati, simili a ventagli di cactus. Mi accorsi che le piante verdi si tenevano in prossimità della superficie, quelle rosse stavano a profondità medie, mentre gli idrofiti neri o scuri formavano giardini e aiuole nei più intimi strati dell’oceano. Le alghe sono un vero miracolo della creazione, una delle meraviglie della flora universale. La loro famiglia produce al tempo stesso i più piccoli e i più grandi vegetali presenti sul nostro pianeta: come si sono contate quarantamila di queste impercettibili pianticelle in uno spazio non superiore a cinque millimetri quadrati, così sono stati raccolti fuchi la cui lunghezza superava i cinquecento metri.”
Connect the dots – Curiositacqua
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Connect the dots
Curiositacqua
a cura di Livia Dallagata
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Virtual water. Ogni goccia azzurra rappresenta 50 litri d’acqua virtuale, ovvero di acqua potabile utilizzata per le varie fasi di produzione di un bene. Le immagini sono tratte dal poster realizzato da Timm Kekeritz con dati di A.K. Chapagain e A.Y. Hoekstra (Water footprints of nations, in “Value of water research report series”, n.16, Unesco-Ihe, Paesi Bassi, 2004). ©Timm Kekeritz, 2007
1. Piove anche sull’asciut-
to. Non arriva dai mulini olandesi ma dall’Africa, la ruota che gira spostando l’acqua. Spinta o tirata da donne e bambini, che devono percorrere anche 10 km al giorno per portare l’acqua al villaggio, è in realtà una tanica ermetica che, riempita, va fatta rotolare e consente di trasportare a piedi diversi litri di acqua. Rigorosamente low cost ha varianti, brevetti e nomi diversi: Q-drum, Roto-tanica, Hippo roller...
2. Distillati di energia. Arriva da Israele il brevetto per una mini-turbina idraulica da installare direttamente nel wc e ottenere energia elettrica a ogni scarico di sciacquone. Mix di fonti e riduzione dei costi per la macchina inventata in Scozia che si installa alla base delle pale eoliche offshore. Le sue “braccia” utilizzano le onde per produrre energia che viene immessa negli stessi cavi nei quali scorre quella generata dal vento. Kobold è la boa italiana che si ancora al fondo del mare e trasforma le correnti in energia: ha 10 mentri di diametro e un rotore che affonda per 5 metri nell’acqua. Già sperimentata nello Stretto di Messina è stata installata in Indonesia.
3. La scoperta dell’acqua
4. Casa dolce casa.
calda. Si trova in fondo all’Oceano Atlantico, a 3 km di profondità la sorgente di acqua più calda nel nostro pianeta (467 °C). Situata in corrispondenza di un enorme ammasso di magma rovente non è né acqua né gas ma un fluido supercritico, più denso del vapore ma più leggero dell’acqua allo stato liquido. Stati simili sono stati riprodotti in laboratorio ma mai osservati in natura.
Nel lago sottomarino Urania, uno dei luoghi più inospitali e inaccessibili della Terra, sono state scoperte forme di vita che riescono a vivere senza luce né ossigeno ma con elevate quantità di metano, idrogeno solforato e sale che qui ha una concentrazione anche 10 volte più alta di quelle dell’acqua marina a cui siamo abituati. È così che, a oltre 3.500 metri di profondità nel Mediterraneo, una complessa comunità di microrganismi vive in condizioni paragonabili a quelle della Terra primordiale o di mondi extraterrestri, come Europa, uno dei satelliti di Giove, o Marte.
5. Happy hour bestiale. Gli onischi, i piccoli crostacei da terra chiamati anche insetti palla – proprio perché si difendono chiudendosi a palla – bevono attraverso tubicini biforcuti detti uropodi, situati... sul “fondoschiena”. Koala nell’antica lingua daruk significa “che non beve mai”. E, in effetti, i marsupiali australiani ricavano l’acqua di cui hanno bisogno dalle foglie di eucalipto: ne mangiano mezzo chilo al giorno, o meglio... nelle loro 4 ore di veglia al giorno.
6. E acqua fu. Nella con-
7. L’isola che non c’è.
8. L’acqua è vita.
9. Pesce fuor d’acqua.
10. Il mar rosso di cran-
tea di Donegal, in Irlanda, le luci di uno dei ponti che attraversano il fiume Finn funzionano ad acqua. Gli innovativi lampioni idraulici a led si accendono grazie a una batteria caricata da una mini turbina idroelettrica da 110 W posizionata proprio sotto il ponte. E nei periodi di secca? Spazio ai pannelli fotovoltaici.
L’oceanografo Curtis Ebbesmeyer, da 15 anni, studia le rotte dei rifiuti negli oceani: fino a oggi ha identificato 11 gyres, le lente correnti circolari che, come vortici, radunano plastica e spazzatura galleggiante creando vere e proprie isole. Il Pacific Trash Vortex è la più nota e si è formata nel Pacifico a partire dagli anni cinquanta: con un diametro di 2500 km e una profondità di 30 metri, è composta da plastica (80%) e da altri rifiuti che giungono da ogni dove trasportati dal North Pacific Gyre. Del resto, ogni anno, solo i cargo perdono 10 000 container nei mari del mondo.
Lo sanno bene nei paesi in via di sviluppo. E lo sa bene anche Torben Vestergaard Frandsen, l’ideatore di Lifestraw, la cannuccia che depura qualunque acqua, anche quella delle pozzanghere. È lunga 31 centimetri, pesa 140 grammi, rende potabili fino a 700 litri di acqua e non ha bisogno né di elettricità né di batterie perché utilizza “semplicemente” 4 filtri diversi. Ha vinto il Saatchi&Saatchi Award 2008 come idea in grado di cambiare il mondo.
Con 8 medaglie vinte alle Olimpiadi di Pechino 2008, il costume più tecno-chiacchierato del mondo, una nuotata che supera i 7 km/h, il 49 di piede e un’apertura alare di oltre 2 metri, Michael Phelps è pur sempre un... uomo in acqua. Basta pensare che i trichechi raggiungono i 24 km/h, i pinguini dieci in più e i delfini i 46. Per non parlare del pesce vela che, vicino alle coste della Florida meridionale e delle Galapagos, quando ha fretta, si sposta a 110 km/h.
berry. L’ottobre, in Massachusetts, porta con sé un evento curioso: la raccolta dei mirtilli rossi. I cranberries, coltivati in ampi infossamenti del terreno, vengono infatti completamente inondati al momento della raccolta. Le bacche, che si staccano più facilmente grazie al passaggio di trattori appositamente studiati, galleggiano sull’acqua in una suggestiva distesa vermiglia e sono aspirate da pompe che provvedono al loro lavaggio. Lo spettacolo ha però i giorni contati perché i cranberries devono essere sulle tavole a stelle e strisce a fine novembre, come vuole il menu del Giorno del Ringraziamento.
Un’altra Grande Muraglia
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Un’altra Grande Muraglia L’uomo si distingue dagli altri animali per la capacità di modificare la natura. Lo sguardo meravigliato ed entusiasta di un narratore rivoluzionario su una delle grandi opere che il nostro genere è riuscito a costruire.
di Bruce Sterling
Un’altra Grande Muraglia
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Du Huaju/XinHua/Xinhua Press/Corbis
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La diga di Xiaolangdi è il secondo progetto fluviale dell’intera Cina. È molto lontana dalla complessità tecnica della più famosa diga delle Tre Gole sullo Jangtze, ma riscuote meno attenzione all’estero perché è meno controversa. La diga delle Tre Gole sposterà più di un milione di persone e allagherà vaste aree famose per la loro bellezza naturale. Xiaolangdi sommergerà posti poco conosciuti e obbligherà a trasferirsi poveri contadini la cui vita potrebbe solo migliorare in un caso come questo. E causerà meno danni ambientali al Fiume Giallo. Perché per gran parte dell’anno esso non esisterà più. Non si tratta semplicemente di un grande progetto. È strano e complesso. La Cina ha una civiltà molto antica, ricca di eredità che la maggior parte delle culture può solo sognare. La civiltà cinese è nata vicino a Xiaolangdi, sulla riva del Fiume Giallo. La Cina ha tenacemente sfruttato questa risorsa per migliaia di anni. Il fiume ha reagito allo sfruttamento. Il Fiume Giallo corre attraverso un’immensa pianura, lungo un terreno denso, stratificato, chiamato loess. Il loess è una cosa veramente bizzarra – sottili particelle accumulate dal vento. Formano una severa massa compatta – si possono trovare delle pareti alte una decina di metri – che tuttavia si dissolve piuttosto facilmente sotto la pioggia fitta. A monte, intorno a Xiaolangdi, la gente può letteralmente vivere nel loess – vi scavano delle grotte, lo usano per preparare mattoni: combinano i mattoni e le grotte, e sprofondano nel loro paesaggio, e ci abitano.
Lo hanno arato e seminato, hanno ottenuto dei raccolti, secolo dopo secolo, mentre a valle dei loro infaticabili sforzi il Fiume Giallo è pieno di loess. È uno dei bacini fluviali più fangosi della terra. In periodo di piena, il fiume diventa in pratica una gigantesca e furiosa distesa di fango. È famoso per l’abitudine a rompere gli argini e a cambiare spontaneamente il suo corso di centinaia di chilometri. Durante la Seconda guerra mondiale, il Kuomintang abbatté uno degli argini, sperando che l’inondazione avrebbe rallentato l’esercito giapponese. La piena uccise un milione di persone e ne lasciò dodici e mezzo senza tetto e a morire di fame. Questo fiume è un pericoloso assassino. E c’è ancora un altro problema: adesso, durante la stagione secca, sfruttato oltre i suoi limiti, il fiume tende a scomparire. Poi c’è il fango. Che ha una strana qualità. Si deposita. Il fondo del fiume si è stratificato, anno dopo anno, con loess fangoso, e si alza. Così anche il livello dell’acqua tende a salire. E questo significa che anche gli argini devono alzarsi – più di milletrecento chilometri di argini che costeggiano il fiume a nord e a sud per tutto il suo percorso. Gli argini sono vecchi. Si sono rotti millecinquecento volte negli ultimi tremila anni. Sebbene il fiume tenda a liberarsi cambiando tragitto, come nel 1194, e nel 1854, e nel 1887 (fra le altre volte), questi argini si sono alzati così tanto che il Fiume Giallo scorre praticamente sui trampoli. Devi scalare una collina per raggiungerlo, scorre più in alto della pia-
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Un’altra Grande Muraglia
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Xiaoyang Liu/Corbis
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nura circostante, e le sue rive sono delle infinite Grandi Muraglie. Se il fango si depositasse meno, il vendicativo fiume salirebbe con minore rapidità. Così, la diga di Xiaolangdi diventa in realtà una misura antidisoccupazione che colmerà il divario cinese nel campo dei megaprogetti – oltre milletrecento chilometri di argini, la cui manutenzione e riparazione consuma, a valle, il tempo e le risorse di milioni di persone. Per la Cina, Xiaolangdi è una moderna difficoltà tecnica, dopo quelle premoderne precedenti, susseguitesi per diverse migliaia di anni. Il suo scopo è molto ambizioso, ma certo appartiene alla lunga tradizione autocratica di governo, in cui il controllo dei fiumi nazionali e la capacità di evitare i disastri maggiori concedevano automaticamente credibilità politica. La gigantesca diga è in sostanza divisa in due parti: un complesso idroelettrico di cemento, fantastico, imponente e solido, e una parete grande quanto una montagna in terra di Brobdingang, roccia, loess, cemento e asfalto. L’intero affare è lungo 1317 metri e contiene no-
ve tunnel per la corrente, altri sei che forniscono energia e una volta sotterranea per la turbina. Gli ingegneri di Xiaolangdi hanno bloccato il fiume, ma non hanno iniziato la costruzione del serbatoio da 12,65 miliardi di metri cubi, perché la diga di terra è incompleta. Hanno già finito la parte più difficile, ovvero la struttura di cemento impermeabile, ma per fare in modo che sia stabile devono ammucchiarci sopra una montagna di roccia e detriti. Faranno tutto, perché questo è il genere di lavoro in cui la Cina eccelle da tempo – erigere Grandi Muraglie con pazienza, un mattone dopo l’altro. C’è una cava, a Xiaolangdi, che somiglia a una gigantesca scala di pietra. Ogni volta che fanno esplodere quarantamila chili di dinamite, sistemati in file ordinate come fuochi d’artificio cinesi, quarantamila tonnellate di solida roccia cadono in precisi megacumuli di pietrisco. Una squadra di enormi escavatori da venti tonnellate solleva delicatamente i detriti e li deposita dentro una flotta di camion da sessantasei tonnellate. Questi mostri in colon-
na, con la pazienza delle formiche, oltrepassano la diga per ingrossare il gigantesco mucchio. Secondo passo: ripetere, per diversi anni. È duro, rumoroso, polveroso, costoso, azzardato, è un lavoro brutale – ma alla fine non è complicato. Tuttavia, la cosa difficile arriva con il rompicapo del complesso idroelettrico. Lo schema di base è il seguente: nove giganteschi tunnel per l’acqua si fanno strada attraverso la diga. Sei di questi, i più puliti e liberi da sedimenti, sono abilmente diretti verso un complesso di enormi turbine che generano fino a milleottocento megawatt di energia. Altri tre tunnel servono a dirottare la melma più consistente lontano dalle turbine. Una volta fuori dalle turbine, l’acqua viene incanalata in tre tunnel finali e si avventura per varie condotte sotterranee, in zone coperte e canali all’aria aperta, per poi giungere finalmente a valle. Sembrerebbe un percorso lineare, ma gli imponenti tunnel portano un volume d’acqua fangosa, veloce e ad alta pressione, difficile da controllare. L’interno della diga di Xiaolangdi somi-
glierebbe alla tana di un coyote – se i coyote avessero le dimensioni di un sottomarino. Ci sono tunnel che fanno sembrare quello del CERN un maccherone. La sala delle turbine è un antro di dimensioni lovecraftiane, accentuate dalla imponente gru da cinquanta tonnellate, capace di tirare su e giù intere dinamo idroelettriche come fossero dei thermos. Antichi dei potrebbero accovacciarsi qui dentro e giocare a dadi con le rotule di mastodonti. Non sono mai stato tanto lontano dalla luce del sole provando un così lieve senso di restrizione. Tutto, qui, è di un altro mondo.
Da Sterling B., Lo spirito del Mega, in Gibson W. e Sterling B., Parco giochi con pena di morte (Mondadori, 2001).
L’acqua nella comunicazione
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L’acqua nella comunicazione
di Kevin Roberts
H2O è una semplice formula chimica che impariamo a conoscere dai primi anni delle elementari. Ma quel che rappresenta quella formula è molto di più di una combinazione di banali elementi: l’acqua è vita, e oggi può diventare il cuore di una rivoluzione verso un Pianeta Blu, verso un futuro sostenibile per noi tutti.
L’acqua è fonte di vita. Ho percepito la sua essenza vitale sette anni fa, quando ho volato su un Hercules dalla Nuova Zelanda, dove vivo, fino alle distese di ghiaccio dell’Antartide. Non succede tutti i giorni di mettere piede sul 90% dell’acqua dolce presente sulla Terra. Quel giorno accompagnavo una principessa inglese in una missione ambientalista. Rimanemmo in piedi su un bacino di vita, ghiacciato, visibile chiaramente anche dallo spazio.
Questo aneddoto sfiora appena la superficie di una verità fondamentale. L’acqua, l’acqua dolce, è “una cosa strana”. È rara, è una piccola, preziosa goccia di vita in uno spazio enorme. Come formula naturale che circola attraverso terra, mari e cielo, immagino che l’acqua appartenga a una scienza razionale. Ma per “noi” è così importante che la vedo meglio come quoziente emozionale, capace di collegare potentemen-
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L’acqua nella comunicazione
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te tutte le forme di vita in un Pianeta Blu. L’acqua è sopravvivenza e sostentamento, irrigazione ed energia, salute e purificazione, rituale e salvezza, divertimento e sport, politica e guerra… per limitarci ai soli esseri umani. A uno scienziato la Saatchi & Saatchi, di cui sono a capo, può sembrare un’elica di idee emotive, pubblicità e connettività. Quando questi fili si intrecciano attraverso qualcosa di così primordiale come l’acqua, quello che scopriamo si tuffa nelle emozioni più profonde. In termini di “prodotto” l’acqua forma relazioni di tipo variabile. Si può vedere come commodity,
sguazzando tra le foglie autunnali che galleggiano nella piscina di un miliardario. Può essere un brand, che lotta per conquistarsi il mercato nelle guerre tra acque minerali che si contendono la Mecca delle middle class (gli italiani detengono il record mondiale di consumo di acqua in bottiglia bevendone più di 40 galloni, inclusa la mia Lovemark San Pellegrino... che ha un gran sapore e una grande storia). Infine, per quella persona su sei al mondo che non ha accesso a una fonte di acqua potabile, l'acqua è davvero una cosa fuori dall’ordinario, un sogno, un sapore per cui vivere e per cui si può morire. L’acqua attira grande rispetto e grande amore. Questo è ciò che chiamiamo Lovemark.
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Come "proprietà", l'acqua è cinetica. È un connettore, prima di tutto perché come idea è liquida. È grande, reale e veloce. Riempie i luoghi che attraggono le persone. Ancora di più: l’acqua collega perché ribolle di mistero, sensualità e intimità. Sono questi i tre segreti per costruire un Lovemark. Bisogna passare da quel che c’è sotto la superficie al gorgoglio di una sorgente, al parto in acqua, al battesimo: l’acqua ci porta oltre. Credo che le idee e l’intimità saranno fondamentali per risolvere l’emergenza idrica che ci aspetta. Un quarto della popolazione mondiale vive in paesi dove l’acqua è un elemento critico, mentre nove nazioni si spartiscono il 60% delle
risorse disponibili. Le guerre per l’acqua in luoghi come il Darfur sono un dato di fatto. E con l’aumento della popolazione e dell’inquinamento dovuto alla plastica, e la riduzione delle riserve, abbiamo bisogno di nuove idee, nuove ispirazioni, nuove soluzioni e nuovi approcci. A volte sono le idee più semplici ad accendere la scintilla del cambiamento. Ogni giorno 4.200 bambini muoiono di malattie legate alla contaminazione dell’acqua. Il vincitore del quinto premio Saatchi & Saatchi Award for World Changing Ideas è un congegno portatile per filtrare l’acqua: Lifestraw. Si indossa intorno al collo, e separa la vita dalla morte.
© Katherine Bates & Samantha O'Donovan 2 Foto gentilmente concessa da DeusXFloridal 3 Foto gentilmente concessa da Michelle Lee, alias mishmosh su Flickr
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L’acqua nella comunicazione
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L’intimità si riduce a empatia, impegno e passione, e avremo bisogno di realizzare concretamente questi tre concetti attraverso partnership indistruttibili. L’empatia si può materializzare nella spinta positiva dei finanziamenti internazionali, nell’impegno da parte delle grandi aziende a lavorare secondo una prospettiva di lungo periodo, e nella passione delle persone comuni. Dobbiamo lavorare tutti insieme. Per rendere il mon-
do un posto migliore per tutti. Credo che la vera sfida che tutti dovremo affrontare stia nel rendere la sostenibilità un obiettivo irresistibile. Non insostituibile, né irreversibile. Ma irresistibile, per chiunque. Una ribellione spinta dalla comunicazione e alimentata dalla gente farà scattare l’interruttore da “green” a “True Blue”. Green è responsabilità, True Blue
ispirazione. Green sono i limiti, True Blue le possibilità. Green sono gli obblighi, True Blue le opportunità. Green sono le questioni globali, True Blue è una passione individuale, alla quale è impossibile resistere. True Blue è un modo di procedere verso il Pianeta Blu. C’è una rivoluzione in arrivo, guidata da Saatchi & Saatchi S. L’abbiamo chiamata, sem-
plicemente, Dot. Dot è “Do One Thing”, fai una cosa per un futuro che sia sostenibile e True Blue: ci sono piccole cose che traboccano dall’energia delle grandi idee. Faremo in modo che la cosa giusta da fare sia anche divertente, irresistibile e virale. L’acqua nella comunicazione è ai blocchi di partenza, e pronta a partire.
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Enel partner ufficiale campionati mondiali di nuoto Roma09.
PER UNA VOLTA, SIAMO CON CHI NON RISPARMIA ENERGIE.
ENEL VI DÀ IL BENVENUTO AI MONDIALI DI NUOTO ROMA09. L’ e n e r g i a c h e a m i a m o è q u e l l a c h e n a s c e d a l l a p a s s i o n e , q u e l l a c h e p o r t a a c o m p e t e r e per l’eccellenza ovunque nel mondo. E’ l’energia di cui ogni paese ha bisogno per
v i v e r e e c r e s c e r e . L’ e n e r g i a d e i m o n d i a l i d i n u o t o e q u e l l a d i Enel si mescoleranno dal 17 luglio al 2 agosto a Roma nell’elemento da cui entrambe nascono: l’acqua. roma2009.enel.it
Photoreport
Oro blu
fotografia di Lew Robertson/Corbis
15.000 litri d’acqua per ottenere 15 kg di cereali, che permettono di ottenere 1 kg di carne bovina (fonte: Fao). Numeri sconcertanti, che nella loro inequivocabile crudezza descrivono meglio di mille discorsi il valore dell’acqua. Un altro dato: il consumo annuo medio procapite di carne si aggira intorno ai 100 kg in America e ai 70 kg in Europa. Infine una provocazione: chiedetevi cosa potrebbero comportare in termini di sostenibilità globale due o tre arrosti in meno all’anno. Ve la sentite?
Intervista a Giovanni Malagò
Dietro la facciata mondana e “dolcevitaiola”, Giovanni Malagò nasconde in realtà un’intensa attività di imprenditore tenace e organizzatore puntiglioso (o “matematico”, come ama definirsi lui stesso). Oltre ad essere socio e amministratore delegato della Samocar Spa, rappresentante del marchio Ferrari, Malagò ha ricoperto numerosi incarichi, per lo più nel mondo dello sport; uno su tutti, la presidenza dal 1997 del prestigioso Circolo Canottieri Aniene di Roma. La persona adatta, insomma, per gestire la delicata preparazione dei Mondiali di Nuoto.
Uno sport per il futuro Un lavoro impegnativo, capillare e costante iniziato nel luglio del 2005. Una copertura mediatica straordinaria per un cartellone di eventi di altissimo livello. Si accendono i riflettori su Roma, che ospita quest’anno i Mondiali di Nuoto. Testimone privilegiato di questa straordinaria avventura è Giovanni Malagò, romano doc, imprenditore e presidente del comitato organizzatore.
di Vittorio Bo
L’iter per l’organizzazione dei Mondiali è stato lungo e non del tutto sereno. Quanto lavoro – in termini di tempi, persone, contatti – è stato necessario per preparare tutto? L’iter organizzativo è iniziato nel luglio 2005 quando a Montreal ci siamo aggiudicati i diritti dell’evento, vincendo una concorrenza particolarmente agguerrita con città come Mosca, Atene, Dubai e soprattutto Yokohama, che abbiamo battuto con un solo punto di scarto e che era sostenuta da una compagine nazionale fortissima a livello sia politico sia di supporto media. Abbiamo vinto mettendo in campo le carte di Roma con la sua bellezza e la sua rico-
noscibilità mondiale, abbiamo giocato bene ma soprattutto abbiamo presentato un progetto convincente e un master plan concreto. Sono più di tre anni che lavoriamo in stretta sintonia con gli enti locali, con le istituzioni governative e soprattutto con la Fin (Federazione Italiana Nuoto, n.d.r.) Quanto sono state determinanti le partnership e le sponsorizzazioni per rendere possibile questo Mondiale? Sono state non solo determinanti ma fondamentali, perché questo evento si realizza grazie a contributi di privati e di enti locali, che coprono il 95% del budget. Si tratta di molte partnership istituzionali e di imprese, tra cui Enel che voglio ringraziare, così come contributi tecnici di particolare rilevanza. Mi preme sottolineare che questi risultati sono particolarmente eccellenti in ragione di una drammatica congiuntura dei mercati, che ovviamente ha anche toccato il settore delle sponsorizzazioni. Abbiamo lavorato bene e per tempo, presentando un cartellone di eventi di altissimo livello, con la coscienza di voler creare un grandissimo prodotto. E stimiamo in 200.000 i biglietti che verranno venduti per questo grande evento.
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Intervista a Giovanni Malagò
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Quali saranno i momenti clou dell’evento dal punto di vista sportivo, istituzionale, e per il grande pubblico? I Mondiali di Nuoto 2009 rappresentano il più importante evento sportivo dell’anno in tutta Europa. Saranno presenti 183 nazioni, 2.800 atleti, saranno collegate più di 60 televisioni da tutto il mondo e la sola Rai garantirà otto ore di diretta quotidiana in chiaro. L’evento di apertura sarà di grande spettacolarità, una bellissima coreografia adatta all’importanza della manifestazione, ma anche ai tempi che stiamo vivendo, quindi essenziale. Per
noi e per il pubblico le gare più importanti e spettacolari saranno certamente quelle della Pellegrini, della Filippi e i 100 stile libero maschili. Questi Mondiali sono considerati l’evento sportivo dell’anno ospitato in Italia. Cosa significa per la città di Roma? Ci giochiamo la coreografia del verde di Monte Mario, il Tevere, il romanticismo della città eterna, ma anche la tradizione dei Campionati Internazionali di Tennis, la Champions League: insomma grandi eventi sportivi amati dal pubblico di tutto il mondo in una delle
cornici storiche, artistiche e paesaggistiche più suggestive del pianeta. È per questo che ci auguriamo che alla cerimonia protocollare di apertura partecipino le più alte cariche dello Stato, a testimonianza della consapevolezza del nostro impegno ma anche delle straordinarie potenzialità che questo evento rappresenta come grande vetrina dell’Italia per il mondo. I riflettori di Roma, la vita privata della Pellegrini portata in prima pagina insieme alle sue medaglie, i campioni come Rosolino ormai diventati popola-
ri... riusciranno a distogliere almeno un po’ l’attenzione dal mito del pallone, e ad offrire un modello alternativo ai giovani? La Federazione Italiana Nuoto in questi anni ha allargato molto la propria base, con più di 800.000 tesserati e 5 milioni di praticanti: numeri importanti che rappresentato più di ogni altro lo straordinario sforzo compiuto, attraverso un crescente impegno nell’organizzazione di manifestazioni sportive che hanno aperto a sempre più partecipanti. Vorrei sottolineare che questo è il mondiale delle discipline acquatiche;
non solo nuoto, quindi, ma anche pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato, fondo. Si è giunti a questo appuntamento lungo un percorso durato diversi anni, in cui si è preparata bene la strada e che rappresenta quindi un’eredità da conservare e coltivare. I campioni sono un esempio per i giovani, per stimolarli e renderli partecipi di percorsi nuovi e diversi, in cui alla competizione si deve accompagnare sempre il riconoscimento e la curiosità degli altri. Questi mondiali vogliono rappresentare anche questa opportunità. Aggiungo infine che lo sforzo or-
ganizzativo ha fatto sì che si potessero riqualificare impianti e aree importanti quali quelle del Foro Italico, e che l’impiantistica a latere di opere pubbliche e private è orientata al loro utilizzo anche dopo la manifestazione mondiale. Siamo pronti a raccogliere questa importante sfida perché ci siamo assunti la responsabilità piena che questa pietra importante rappresenta, per ciò che abbiamo fatto sinora e soprattutto per ciò che possiamo e dobbiamo ancora fare.
Intervista a Paolo Barelli
Intervista a Paolo Barelli
Un futuro per lo sport
di Vittorio Bo
Roberta Krasnig/7min Photography Projects
Non un evento “usa e getta”, un fuoco d’artificio mediatico; i Mondiali di Nuoto in programma a Roma tra il 17 luglio e il 2 agosto saranno l’occasione di creare e rafforzare modelli positivi per i giovani, investire in infrastrutture che rimarranno alla città e mostrare un volto nuovo dello sport. Ne abbiamo parlato con Paolo Barelli, ex olimpico di nuoto e oggi a capo della Federazione Italiana Nuoto.
Per lo straordinario appuntamento dei Mondiali di Nuoto 2009 abbiamo incontrato uno dei grandi protagonisti del nuoto di ieri e di oggi. Venti volte campione italiano e ventidue volte primatista italiano di nuoto, Paolo Barelli ha partecipato ai Giochi Olimpici di Monaco 1972 e a due finali olimpiche a Montreal 1976. Ha vinto la prima storica medaglia mondiale del nuoto italiano ai Mondiali: il bronzo con la staffetta 4x100 stile libero a Cali nel 1975. Oggi è presidente della Federazione Italiana Nuoto, che dirige dal 2000. Con i Mondiali di Roma si accendono i riflettori sul nuoto italiano. Fenomeni anche mediatici come questi attirano e coinvolgono il grande pubblico, che durante le competizioni segue le vicende dei campioni, italiani e stranieri. Ma possono essere l’occasione per scoprirsi veri appassionati di sport? Noi registriamo, complici i grandi successi ottenuti, un positivo cambiamento ormai da quindici anni da parte di tutti i soggetti coinvolti: crescita dei nostri atleti in termini numerici e di risultati ottenuti, numero di praticanti in crescente sviluppo con un conseguente aumento dell’immagine di tutto il set-
tore del nuoto, cui si aggiunge un’attenzione particolare delle ore televisive dedicate. Il nostro movimento conta su 1.700/1.800 società, con una capacità organizzativa e tecnica d’avanguardia, che alimentano un vivaio eccezionale di atleti e che rendono possibile la crescita competitiva di ragazzi dotati e molto determinati. Sono loro il nostro vero tesoro. La Fin è sicuramente un osservatorio privilegiato dal quale tenere sott’occhio l’interesse degli italiani per gli sport acquatici; un interesse che in questi anni è aumentato molto. In che misura i risultati sportivi e il “personaggio” creato intorno ad alcuni atleti possono attirare un pubblico più vasto? Il “personaggio” è senz’altro importante, perché diventa un attrattore e un modello. Più cresce la rosa dei campioni e più c’è spirito di emulazione e di confronto. Abbiamo tanti esempi che dal recente passato ci riportano a questo concetto. Basti pensare al primo record mondiale italiano di Lamberti, a Battistoni, a Merisi, al settebello e al setterosa, al grande ritorno oggi dei tuffatori. C’è un legame stretto tra risultati e passione degli sportivi, e di conseguen-
za c’è una crescita di iscritti, come si è potuto verificare dopo le edizioni dei Mondiali e delle Olimpiadi. Insieme all’atletica il nuoto è diventato lo sport principe delle Olimpiadi, e i campioni e i modelli nelle ultime Olimpiadi di Beijng sono stati appunto un grande nuotatore come Phelps e un grande velocista come Usain Bolt. L’emulazione, il confronto e l’attrattiva per un vasto pubblico, oltre ad avvicinare i giovani allo sport, implicano anche una certa “responsabilità” sociale. Si può parlare di un valore sociale degli sportivi nella nostra cultura, come modelli di vita sana, dedizione, eccellenza? Certamente, e il nostro sport nello specifico riveste un alto valore sociale ed educativo. Ricordiamoci che in acqua ci muoviamo in un elemento che non è quello naturale, per cui il nostro è prima di tutto un grande sforzo per la tutela e la salvaguardia dell’individuo. Abbiamo in tanti anni creato una cultura del salvataggio. Com’è cambiata la percezione dello sport e dello sportivo, del vincitore e della competitività da quando negli anni settanta lei gareggiava e vinceva a oggi?
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Intervista a Paolo Barelli
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La percezione complessiva è quella di un fenomeno in continua crescita, non solo nel nostro Paese ma anche in molte altre parti del mondo. Oggi l’organizzazione di una manifestazione come questa è 10 volte più complessa in termini organizzativi e di sistema, ma è anche diventata molto più attrattiva per le società e per i partner. Recentemente è scoppiato (e rientrato) il caso sui costumi Jaked01, che per il fenomeno dell’air trapping si pensava favorissero le prestazioni degli atleti. L’Università di Pisa, incaricata dalla Jaked, ha smentito che questo avvenga, e i costumi sono stati riomologati. C’è un limite all’aiuto che la tecnologia può dare agli atleti, prima di diventare sleale? Qual è? Il costume non dev’essere determinante per le prestazioni. Io personalmente sono stato contrario a quest’ultima generazione di costumi, e credo che non debba diventare elemento competitivo, tanto che nelle ultime Olimpiadi abbia-
mo deciso solo a pochi giorni dalle gare i costumi da utilizzare. Si tornerà mai al costumino? Potrebbe essere una suggestione carica di un po’ di nostalgia, ma non credo. Ci vogliono regole precise, severe, obiettive in un mercato aperto, senza monopoli. È necessario avere il pieno rispetto della concorrenza per consentire anche uno sviluppo economico adeguato del settore. Quali sono state le difficoltà nei preparativi di un evento così complesso? E quali sono i risultati già raggiunti? In questo momento (inizio luglio, ndr) siamo ancora nella fase finale dei preparativi prima dell’apertura, e ci auguriamo quindi che tutto funzioni per il meglio. Le difficoltà sono quelle che si riscontrano spesso in Italia nell’organizzare un evento così articolato; per questo il nostro obiettivo riteniamo sia anche più ambizioso di quello di “fare bella figura”. Vogliamo lasciare un’eredità tangibile lasciando un segno per il futuro delle discipline natatorie; basti
pensare che dopo più di 70 anni dal 1936 abbiamo creato una vasca da 50 metri. Abbiamo alzato l’asticella molto in alto: sarebbe stato più semplice creare strutture “usa e getta”, ma nonostante le difficoltà organizzative abbiamo lavorato nel verso giusto. Gli enti locali sono stati particolarmente sensibili e di supporto, così come i partner privati, tra cui Enel e Intesa Sanpaolo, che sin dall’inizio ci hanno accompagnato in un’eccezionale azione di collaborazione. In questo senso particolare attenzione va riconosciuta a Enel per la campagna pubblicitaria di sostegno alla Federazione. Questi, ma non solo, sono segni positivi tangibili di un sistema Paese che quando vuole può collaborare a un fine comune con intenti ambiziosi. Siamo orgogliosi di aver portato a Roma i Mondiali di Nuoto; stiamo lavorando con passione e dedizione dal 2005 a questo grande evento, la cui realizzazione è anche un grande risultato di immagine per il nuoto e per l’Italia.
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fotografie di John Ross/LPA
Il liquido, in natura, non ha una forma propria, ma quella del contenitore che lo trattiene. Il liquido, in natura, scorre irrefrenabile, scioglie le rigiditĂ , compie percorsi inaspettati e per questo creativi, belli, a volte fastidiosi, a volte utili. Il liquido, sĂŹ, ma anche il pensiero.
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Gli elementi poetici
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Gli elementi poetici
di Philip Ball
I quattro elementi dell’antichità costellano la storia della cultura occidentale. Re Lear vaga nell’uragano, sotto la pioggia battente, l’aria sferzante e il “fulmine schiantaroveri”: gli “elementi scatenati” della natura.
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E due sonetti di Shakespeare si uniscono a celebrare il quartetto: “terra e mare [...] così composto di terra e acqua” e “l’aria leggera e il purificante fuoco”. La tradizione letteraria ha continuato a difendere i quattro elementi antichi, che forniscono il principio organizzativo dei Quartetti di Thomas Stearns Eliot. I filosofi greci coniugarono la teoria dei quattro elementi con l’idea dei quattro colori primari: per Empedocle erano il bianco, il nero, il rosso e l’ochron, in accordo con la tavolozza cromatica preferita dai pittori greci (bianco, nero, rosso e giallo). Nel II secolo d.C. l’astrologo ateniese Antioco associò questi colori rispettivamente all’acqua, alla terra, all’aria e al fuoco. Il desiderio di collegare gli elementi ai colori sopravvisse anche dopo che il celebre quartetto dell’antichità venne smentito. L’artista rinascimentale Leon Battista Alberti attribuì il rosso al fuoco, l’azzurro all’aria, il verde all’acqua e il cinereum alla terra;
per Leonardo da Vinci invece la terra era gialla. Queste associazioni avrebbero permeato le idee contemporanee dei pittori sul modo in cui mescolare e usare i colori. Il numero 4 torna anche in altri contesti, come i punti cardinali (la tradizione cinese riconosce cinque elementi e cinque “direzioni”) e i quattro “umori” della medicina classica. Secondo il medico greco Galeno (c. 130-201 d.C.), la nostra salute dipende dall’equilibrio di questi quattro fluidi: il sangue rosso, il flemma bianco, la bile gialla e la bile nera. Pur tenendo conto dell’ossessione antica e medievale per le “corrispondenze” tra le caratteristiche e le creazioni della natura, è chiaro che, nel caso dei quattro elementi aristotelici, c’è qualcosa che affonda le radici nell’esperienza umana. Come sottolinea lo scrittore canadese Northrop Frye: “I quattro elementi non sono un concetto di grande utilità, per la chimica moder-
na; in altre parole, non sono affatto degli elementi. Eppure [...] la terra, l’aria, l’acqua e il fuoco continuano a essere i quattro elementi dell’esperienza così come l’immaginiamo, e sempre lo saranno”. Non a caso il filosofo francese Gaston Bachelard ha voluto esplorare l’influenza “psicoanalitica” di questi elementi (in particolare acqua e fuoco) nel mito e nella poesia. Crediamo, infatti, che nel regno dell’immaginazione sia possibile stabilire una legge dei quattro elementi che classifichi le diverse immaginazioni materiali secondo che esse si riferiscano al fuoco, all’aria, all’acqua o alla terra. [...] Perché una rêverie abbia sufficiente continuità per produrre un’opera scritta [...] occorre che essa trovi la sua materia, che un elemento le dia la propria sostanza, la propria regola, la sua poetica specifica. Non per nulla le filosofie primitive compivano spesso una scelta decisiva su questo terreno, associando ai loro principi formali uno dei quattro elementi
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fondamentali, che sono divenuti così il segno distintivo di temperamento filosofico. Bachelard suggerisce che questo temperamento sia, per ogni individuo, condizionato dall’ambiente materiale che lo circonda: Ma il paese natale è più una materia che un’estensione; è un granito o una terra, un vento o un’aridità, un’acqua o una luce. È in esso che le nostre rêveries si materializzano; è per suo mezzo che il nostro sogno prende la sua giusta sostanza; è a esso che chiediamo il nostro colore fondamentale. Sognando vicino al fiume, ho votato la mia immaginazione all’acqua verde e chiara, all’acqua che fa verdi i prati. Malgrado una tendenza a sopravvalutare la supremazia del sistema a quattro elementi – come abbiamo visto, ce ne sono stati molti altri – questa idea spiega in parte la longevità degli elemen-
© 1–3 Narelle Autio/Agence VU
La divulgazione è fondamentale per la scienza; se rimane isolata la scienza perde i legami con la società e fallisce nel suo obiettivo
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EDIZIONI
Paul Roberts La fine del cibo
Un libro semplice, che introduce ai concetti essenziali della fisica alla base della costruzione delle armi nucleari, della progettazione di attacchi terroristici, delle più avanzate tecniche di sorveglianza e dei processi che hanno generato il riscaldamento globale.
pp. 496, euro 28,00
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ti di Empedocle. Essi corrispondono, si accordano con la nostra esperienza. Contraddistinguono tipi diversi di materia. In altre parole, gli elementi classici sono i rappresentanti, a noi familiari, dei diversi stati fisici che la materia può assumere. La terra rappresenta non solo il suolo o la roccia, ma tutti i solidi; l’acqua è l’archetipo di tutti i liquidi; l’aria di tutti i gas e i vapori. Il fuoco invece fa caso a sé, in quanto fenomeno davvero unico e impressionante: è un plasma danzante di molecole e frammenti molecolari, che vengono eccitati dal calore fino a raggiungere uno stato incandescente. Non è una sostanza vera e propria, ma una combinazione variabile di sostanze in uno stato particolare e insolito, causato da una reazione chimica. In termini di esperienza, il fuoco è un perfetto simbolo dell’altro fenomeno reale ma intangibile: la luce. Anche gli antichi la pensavano in questo modo: gli elementi erano tipi, da non identificare troppo alla lettera con sostanze particolari. Quando Platone parla dell’elemento
acqua, non si riferisce al liquido che scorre nei fiumi, che altro non è se non una manifestazione dell’elemento acqua, proprio come il piombo fuso. L’elemento acqua è “ciò che scorre”. Analogamente, l’elemento terra non è meramente il suolo, ma carne, legno, metallo. Gli elementi platonici possono essere convertiti l’uno nell’altro grazie alle affinità geometriche dei loro “atomi”.Per Anassagora, ogni sostanza materiale è un miscuglio di tutti e quattro gli elementi, dunque una sostanza si trasforma in un’altra in virtù dell’aumentata percentuale di uno o più elementi e della corrispondente diminuzione degli altri. Questa concezione della materia come mescolanza di elementi è alla base delle antiquate teorie degli elementi e rappresenta una delle grandi differenze con la moderna nozione di elemento quale sostanza fondamentale che può essere isolata e purificata.
Richard Muller Fisica per i presidenti del futuro La scienza dietro i titoli dei giornali
Clay Shirky Uno per uno, tutti per tutti Il potere di organizzare senza organizzazione
pp. 344, euro 26,00
pp. 264, euro 23,00
Questo di Clay Shirky è un libro deliziosamente leggibile; quasi ogni pagina contiene un’illuminazione che potrebbe cambiare il modo in cui interpretiamo questa nuova era dei social media. Assolutamente da leggere.
Da Ball P., Elementi (Codice Edizioni, 2007).
Un libro indispensabile: la migliore analisi sull’economia alimentare globale che possiate trovare al giorno d’oggi. Michael Pollan, autore de Il dilemma dell’onnivoro
Gabrielle Walker Un oceano d’aria Perché il vento soffia e altri misteri dell’atmosfera pp. 280, euro 26,00
Chris Anderson, direttore di “Wired” e autore di La coda lunga
Jonah Lehrer Come decidiamo pp. 240, euro 24,00
Gregory Clark Senza pietà Breve storia economica del mondo pp. 448, euro 32,00
Lehrer è un brillante giovane scrittore. La sua scrittura chiara e vivida – incisiva e ponderata, ma anche sensibile e modesta – è un piacere. Oliver Sacks
Nessuno è ancora riuscito a svelare il mistero del progresso umano, ma Gregory Clark, con questo libro, ci si è avvicinato più di chiunque altro. “The New York Times”
Water: H2O = Life Una grande esposizione dell’American Museum of Natural History ha iniziato il suo tour internazionale presso i più grandi musei di tutto il mondo. Dopo il successo riscosso a New York, la mostra sarà al Field Museum of Natural History di Chicago fino a settembre, per poi passare a Cleveland, Canberra, Toronto...
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“Water” è una grande mostra con cui l’American Museum of Natural History di New York ha voluto celebrare il ruolo vitale di questo straordinario elemento della nostra vita e si inserisce nella serie di esposizioni con cui la maggiore struttura museale scientifico-naturalistica del mondo vuole avvicinare il grande pubblico alle storie del nostro pianeta. Parte integrante del museo, nella più autentica tradizione anglosassone, è l’attività di ricerca (sono più di 50 i curatori che svolgono attività scientifica all’interno della struttura) che garantisce un indiscusso valore alla mostra, esempio anche di una grande collaborazione tra istituzioni a livello internazionale (Cleveland, Chicago,
San Paulo del Brasile, Canberra, Toronto, Singapore). Come dichiara Eleanor Sterling, direttrice del Centro per la Biodiversità e la Conservazione dell’AMNH, “Water ci aiuta a pensare all’acqua in nuove e sorprendenti prospettive. Noi tutti dobbiamo comprendere non solo quanto sia importante per l’intera vita del pianeta, ma anche quanto ciascuno di noi possa fare per aiutare a proteggere questa risorsa fondamentale, oggi e per le future generazioni”. La mostra racconta la bellezza e la natura essenziale del “sangue” vitale del pianeta utilizzando strumenti multimediali, immagini dai satelliti, diorami, animali vivi, proiezioni tridimensionali per riuscire a rendere al visitatore un’esperien-
za diretta, coinvolgente e personale. Pone il visitatore in modo diretto e semplice di fronte alle evidenze scientifiche e alle possibilità di intervento, sottolineando la stretta relazione degli ecosistemi rispetto alla qualità dell’acqua e alla sua disponibilità. Più di cento manufatti e modelli sono presenti nel percorso espositivo per raccontare il ruolo fondamentale che in tutte le civiltà essa ha rappresentato e quanto perciò sia fondamentale preservarla e incoraggiare tutti per un utilizzo responsabile. Il visitatore viene introdotto al percorso attraverso una parete d’acqua (“Fog screen”), una instal-
lazione su cui viene proiettato il termine “acqua” in diverse lingue (Water, Maji, Wasser, Rano, Salila, Agua, Eau, Siram, Su, ecc.) per scoprirne le profonde affinità culturali, evidenziando subito la necessità di lavorare tutti alla conservazione di questo preziosissimo bene, che solo per il 3% è potabile, e spesso inaccessibile a causa di ghiacciai, fonti nella profondità della terra, ecc. Nell’exhibit l’acqua, cadendo in un pozzo illuminato, esalta la propria bellezza e piena universalità, ma anche la scarsità e fragilità. Una seconda sezione presenta la “Vita nell’Acqua”, raccontando quanto sia necessaria per la sopravvivenza di esseri umani, animali e piante ma come la sua presenza possa variare critica-
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mente da un posto all’altro della Terra e come siano incredibilmente diverse le forme di adattamento delle specie in ragione della presenza, della temperatura, o della vita in acqua salata o dolce. “Pianeta Blu” è la terza sezione, nella quale la Terra si “colora” della sua materia più diffusa, raccontando le straordinarie proprietà chimiche e fisiche della molecola H2O. Una grande sfera proietta – attraverso i rilevamenti dei satelliti – la presenza, la distribuzione e l’uso dell’acqua sulla Terra, mentre un’altra installazione rappresenta il ciclo dell’acqua attraverso i tre stadi solido, liquido e gassoso. “Water Works” evidenzia quanto l’acqua sia stata fondamentale nell’evoluzione e nella crescita delle civiltà, quanto sia necessaria per qualsiasi bene prodotto e consumato, e le conseguenze del modo in cui noi la consumiamo.
Molti sono gli esempi particolarmente stimolanti in questa sezione: la ricostruzione di un canyon scavato dall’acqua come “architetto della natura”; l’exhibit dove si evidenzia come sia necessaria l’irrigazione per più del 40% della produzione di cibo; il game-quiz che permette a tutti i visitatori di conoscere la quantità d’acqua necessaria per fabbricare prodotti quotidiani come una T-shirt o un hamburger. “Water Everywhere” ci racconta come uomini, piante e animali si siano adattati a vivere dove l’acqua è particolarmente abbondante. Questa sezione esplora alcuni dei luoghi più freddi del mondo, dove l’essere umano ha creato le condizioni per sopravvivere, e spiega il pericolo che i cambiamenti climatici presentano per quegli ecosistemi. Poi, insieme a ricostruzioni in diorama di un ecosistema di villaggio fluviale in Cambogia, si possono vedere reperti storici e archeo-
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logici attraverso i quali rintracciamo i segni della simbologia e della forza vitale dell’acqua: anfore, strumenti cerimoniali, mezzi di trasporto che ci dicono della sua imprescindibile presenza e importanza. “Healty Water” è una sezione fondamentale nella quale si rende evidente la stretta connessione tra salute e acqua: un video-microscopio permette al visitatore di vedere microrganismi che risiedono in una singola goccia, un exhibit interattivo ci fa scoprire quanta acqua è contenuta in un pezzo di roccia, un sari indiano utilizzato in modo rudimentale come filtro evidenzia le condizioni umane di adattamento per la prevenzione delle malattie provocate dai batteri, una parete di bottiglie d’acqua di plastica evidenzia il consumo d’acqua per produrre quegli stessi contenitori. “Restoring Ecosystems” evidenzia come l’acqua, più di altre risorse del pianeta, esemplifichi il principio ecologico dell’interconnessione tra esseri viventi attraverso tre esempi importanti: il lago Mono in California, dove si assiste alla rigenerazione di un incantevole ecosistema, una tavoletta cuneiforme di 4.000 anni fa in cui si rac-
conta della forza vitale dell’acqua dei fiumi Tigre ed Eufrate, e il delta del Mississippi. La sezione finale “What can I do?” conferma il senso intero della mostra coinvolgendo il visitatore in una dimensione di consapevolezza e di responsabilità, portando anche esempi concreti di uomini che lavorano per proteggere l’acqua (“water heroes” come il conservatore del Bronx River) e un quiz interattivo finale che istruisce sulle forme quotidiane di risparmio e di conservazione (come i regolatori d’acqua per uso domestico). L’acqua è essenziale per la vita e gioca un ruolo primario nella conservazione del territorio e nell’equilibrio del clima. Ogni giorno piove sulla Terra un’enorme quantità d’acqua e ogni anno più di 40.000 km cubi di acqua dolce si riversano nel mare. Questo ciclo meraviglioso, sinonimo di vita e di continua rigenerazione, va difeso e conservato e questa mostra ci invita a prendere attivamente parte, dalle piccole decisioni personali quotidiane alla richiesta concreta di impegno collettivo, a un processo di cambiamento per il presente e il futuro della Terra.
Water: H2O = Life is organized by the American Museum of Natural History, New York, and the Science Museum of Minnesota, St. Paul, in collaboration with Great Lakes Science Center, Cleveland; The Field Museum, Chicago; Instituto Sangari, São Paulo, Brazil; National Museum of Australia, Canberra; Royal Ontario Museum, Toronto, Canada; San Diego Natural History Museum; and Singapore Science Centre with PUB Singapore.
Oxygen versus CO2
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Oxygen versus CO2 di Claudia Gandolfi
Acqua di plastica
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Ogni anno, nel mondo, circolano 160 miliardi di bottiglie d’acqua minerale. Solo per la lavorazione della plastica necessaria si consumano 81 milioni di litri di petrolio e 600 miliardi di litri d’acqua. Per imbottigliare e distribuire un litro d’acqua ne servono all’incirca altri due per produrre e trasportare la bottiglia che lo conterrà: si tratta della cosiddetta acqua virtuale di un bene o di un servizio, che rappresenta il volume di acqua dolce consumata per produrlo, sommando tutte le fasi della catena di produzione. Ben l’87% degli italiani consuma abitualmente acqua in bottiglia, per un totale di 11.200 milioni di litri l’anno. Eppure in Italia l’acqua potabile degli acquedotti è molto controllata, e ha il pregio di essere decisamente economica, oltre che ecologica; non è infatti necessario trasportarla se non attraverso pochi metri di tubi. Al contrario, dopo l’imbottigliamento, le acque minerali percorrono moltissimi chilometri in autostrada. Per fare un esempio, tra le fonti delle 12 maggiori marche di acqua minerale vendute in Italia, nessuna dista meno di 200 chilo-
metri da Roma. L’acqua in bottiglia, una volta, poteva essere venduta solo in farmacia, e solo se aveva meravigliose virtù terapeutiche. Di fatto, oggi, la legge tollera, per alcuni contaminanti, limiti più permissivi rispetto a quelli applicati all’acqua del rubinetto, per la quale i controlli vengono effettuati mensilmente, laddove l’autocertificazione delle aziende produttrici viene fatta in media ogni 3 anni. Esistono quindi controlli e limiti più severi relativi alla presenza di sostanze tossiche nell’acqua potabile: l’arsenico, per esempio, non può superare la concentrazione di 10 microgrammi per litro, mentre a chi beve acqua minerale può capitare una dose fino a 5 volte superiore. Una recente indagine nazionale sul servizio idrico, realizzata dalla Federconsumatori, traccia un quadro complesso delle abitudini dei consumatori e dello stato di salute degli acquedotti nazionali: gli italiani, che bevono sicuramente meno bibite zuccherate di molti altri popoli europei, non rinunciano però all’acqua in bottiglia, un mercato che raggiunge i 3 miliardi di euro all’anno.
Su 49 città prese in esame in base agli indici di inquinamento (nitrati e ammoniaca) e ai valori di alcuni elementi chimici (ferro, manganese e sali come i cloruri e i solfati), gli acquedotti migliori, per i quali cioè tutte le analisi rientrano nel livello ottimale, sono quelli di Benevento, Bergamo, Campobasso, Mantova, Teramo, Gorizia e Roma. La valutazione complessiva dei dati pone comunque la quasi totalità dei Comuni in una fascia di qualità più che buona. In un tempo in cui sempre più spesso si sente parlare di privatizzazione degli acquedotti pubblici, tra i sostenitori dell’”acqua del sindaco” si annoverano amministratori pubblici di tutto il mondo, dal sindaco di New York Michael Bloomberg, che ha lanciato la campagna “prova l’acqua del rubinetto” (Take back the tap), al Comune di Firenze, dove in Consiglio comunale e negli uffici pubblici i distributori automatici di bottigliette sono stati sostituiti da contenitori di “acqua di Firenze”.
foto di Davide Scappini
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I luoghi della scienza
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I luoghi della scienza di Enrico Casadei
La fabbrica d’acqua
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Da qualche anno gigantesche serre costruite in aree desertiche e costiere stanno compiendo una specie di miracolo: ricavare dall’oceano grandi quantità di acqua dolce e permettere la coltivazione di ortaggi in siti inospitali e altrimenti inadatti ai raccolti. Tutto questo sfruttando esclusivamente risorse naturali rinnovabili (l’acqua salata e il sole) e materiali riciclabili (polietilene e cartone). Sembra la classica quadratura del cerchio possibile solo sulla carta. Invece si tratta di una realtà oggi operativa che potrebbe in futuro salvare la vita di milioni di persone. Nato nel 1991 dalla mente di Charlie Paton, in collaborazione con Michael Pawlyn (architetto esperto di strutture biosostenibili) e Bill Watts (esperto di efficienza energetica applicata agli impianti industriali), il progetto della Seawater Greenhouse si prefigge di produrre acqua dolce e aria fresca per coltivare in zone aride e desertiche, facendo ricorso al sole, al vento e all’acqua di mare. Le implicazioni sono a dir poco rivoluzionarie: in un pianeta sempre più assetato e popolato, dove la disponibilità di acqua dolce si prefigura come una sfida ancor più drammatica della crisi petrolifera, le “serre ad acqua di mare” di Paton si candidano di diritto a rappresentare una soluzione economica ed ecosostenibile al crescente fabbisogno idrico. La prima sperimentazione è avvenuta nel 1995 a Tenerife, nelle Ca-
narie, e i risultati più che incoraggianti hanno in seguito portato alla costruzione di altre serre più grandi ad Abu Dhabi e in Oman. Il principio di funzionamento si basa sul fenomeno naturale del passaggio di stato dell’acqua, dal liquido al gassoso e viceversa, processo innescato grazie al sole e al vento. L’idea di fondo è quella di utilizzare a un’estremità della serra (la parete più esposta al sole) l’evaporazione dell’acqua di mare per creare aria fresca e umida: in media 15°C in meno rispetto alla temperatura esterna, e con un tasso di umidità prossimo al 90%. Un condensatore posto all’altra estremità della serra fa sì che l’aria, che nel frattempo è entrata in contatto prima con l’aria calda e secca proveniente dal tetto e poi con un secondo evaporatore, si condensi e venga raccolta in appositi contenitori sotto forma di acqua desalinizzata, adatta all’irrigazione delle colture. In poche parole si tratta di una grossa macchina “fabbrica-rugiada”, che prima trasforma l’acqua salata in vapore acqueo, e poi quest’ultimo di nuovo in acqua, ma privo di sale. I vantaggi sono molteplici. Innanzitutto lo staff di cui fa parte Paton ha in questo modo ideato, imitando la natura, un metodo economico e sostenibile per ottenere acqua dolce. I tradizionali impianti di desalinizzazione prevedono infatti l’utilizzo di circa tre litri di petrolio e di 1.000 litri d’acqua per garantire un solo chilo di
raccolto. L’elevato grado di umidità mantenuto all’interno della serra riduce inoltre la traspirazione delle piante e di conseguenza il quantitativo di acqua necessaria all’irrigazione. Questo permette di risparmiare molta acqua, che può essere destinata ad altri usi. Negli ultimi anni alla Seawater Greenhouse è stata affiancata un’altra tecnologia innovativa: un generatore di energia solare termodinamica (o concentrated solar power, CSP), capace di produrre energia elettrica in modo assolutamente pulito e con efficienza doppia rispetto al solare fotovoltaico. Il CSP e la Seawater Greenhouse sono tecnologie molto adatte per le zone desertiche estremamente calde, e sono del tutto complementari: mentre la prima produce molto calore, la seconda lo utilizza per aumentare l’evaporazione e produrre acqua dolce. Allo stesso tempo mentre il CSP produce elettricità, le serre producono cibo, mettendo a disposizione delle coltivazioni fino a 5 volte l’acqua necessaria alla loro crescita. Il tutto, cosa non da poco, riciclabile al 100%.
Foto gentilmente concessa da Seawater Greenhouse.
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Future tech
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Future tech di Giorgio Gianotto
In batteries we trust
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La fiducia nella tecnologia è un dato costante delle nostre vite: consapevolmente o meno, conoscendo o meno azioni e retroazioni create dai nostri gesti più quotidiani, affidiamo giorno dopo giorno le nostre vite a tecnologie fra le più diverse, per i nostri sistemi di pagamento, per muoverci, per comunicare, alimentarci, curarci e rilassarci. Il nostro è un mondo ad alto tasso tecnologico, e il nostro affidarsi è continuo, spesso messianico: la velocità con cui i nuovi strumenti sono entrati nel nostro quotidiano e hanno cominciato a modificare le nostre abitudini è stata tale da non darci il tempo di prendere le misure. Inseriamo una tessera magnetica in un lettore e sappiamo che pagheremo il conto della splendida cena appena consumata, potremo entrare in un locale per goderci uno spettacolo, o recuperare la nostra auto dal parcheggio in cui l’abbiamo lasciata. Perché non dovrebbe succedere?
C’è però un momento in cui l’abitudine di cui si tinge tale fiducia ritrova la sua vulnerabilità, la “nostra” vulnerabilità: quando una batteria finisce improvvisamente. A chi non è capitato: il cellulare a metà di una telefonata importante, la batteria del portatile un attimo prima della fine di un documento fondamentale, il navigatore mentre siamo persi in una zona sconosciuta... La tecnologia ci segue, ci accompagna: ma le batterie no. Può parere strano, che il nostro attuale livello tecnologico trovi un ostacolo proprio in una delle sue componenti più “storiche”, se vogliamo. Ma non lo è: l’accumulazione dell’energia è, da sempre, uno dei problemi che occupa più pagine delle ricerche tecnologiche e delle scelte commerciali dell’ultimo secolo. Batterie più o meno performanti, più o meno grandi o piccole, sostituibili, riciclabili, ricaricabili, vittime di scelte di design o frutto di ricerche in-
dustriali e di industrializzazione e assistenza, questi oggetti segnano buona parte dell’industria contemporanea, e quindi buona parte delle nostre scelte: e delle nostre vite. E in un mondo sempre più fatto di mobilità e globalizzazione, in cui l’essere online rappresenta sempre più una necessità lavorativa e sociale, la portata delle batterie è l’oscuro vaticinio della nostra presenza, della nostra capacità di lavoro, del nostro successo o meno. Online sino a quando le batterie saranno sufficientemente cariche per consentircelo, poi spariremo: cellulari, notebook, laptop, sempre più la nostra vita dipende da atomi e bit che solo le batterie consentono di scambiare, manovrare e realizzare. Protagoniste da sempre, dunque, le batterie spesso segnano il successo o la scalabilità di un modello, la cui nuova release spesso porta fra i suoi dati più importanti la maggior durata del prodotto in termini
di durata – ecco! – della batteria, a causa di un minor consumo, di miglior ottimizzazione nell’utilizzo di risorse software e hardware, tutti impegnati in una corsa estrema alla durata. Nel momento in cui le fonti di energia sono uno dei problemi più importanti del mondo, Samsung ha annunciato un brevetto che prevede la possibilità di provvedere alle esigenze energetiche di un cellulare attraverso batterie ad acqua: la reazione tra questa e un metallo farebbe scaturire idrogeno, che verrebbe utilizzato per l’alimentazione del telefono. Secondo le prime indicazioni la batteria potrebbe essere disponibile sul mercato entro l’anno 2010. Una scoperta che potrebbe cambiare molte delle nostre abitudini, e forse darci anche più fiducia, nella tecnologia e nell’ambiente che ci circonda.
Foto di Davide Scappini
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Consumer green
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Consumer green di Daniela Giambrone
World wide water
Il tema sembra essere ormai inflazionato tanto se ne parla, ma in pratica è ancora lontano il raggiungimento dell’obiettivo: il risparmio idrico o, meglio, il consumo intelligente dell’acqua che, dove c’è, dà l’illusione di essere illimitata. Ma così non è, come è stato ricordato nella giornata internazionale dell’acqua, il 22 marzo scorso, durante il quinto World Water Forum. Il direttore generale della Fao Jacques Diouf ha parlato chiaramente: “I milioni di agricoltori che in tutto il mondo producono il cibo che noi mangiamo devono essere al centro di ogni processo di cambiamento. Hanno bisogno di essere incoraggiati e indirizzati a produrre di più con meno acqua. Ciò richiede investimenti e incentivi ben finalizzati, oltre a un contesto politico adeguato”. Un programma non da poco, anzi, non da pochi. Se i giochi politici ed economici sono appannaggio di alcuni, i tanti rimanenti cosa possono fare per contribuire a una causa globale? – È banale, molti di voi lo sapranno, ma ricordarlo non guasta. Il risparmio d’acqua che si ottiene variando appena i gesti quotidiani è davvero sorprendente. E quindi corriamo veloci sugli accorgimenti che tutti sanno ma che
non tutti fanno: i rubinetti aperti solo quando serve, meglio la doccia che un bagno, lavarsi i denti usando un bicchiere, usare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico e preferibilmente di sera (per prendere due piccioni con una fava, risparmiando acqua ed energia). Inoltre, dare più fiducia ai nostri rubinetti. L'acqua degli acquedotti è sicura e comoda, ma surclassata a colpi di spot dall'acqua in bottiglia, cara per le nostre tasche e poco sostenibile per l'ambiente. – Sì, ammettiamo che adesso è un po’ troppo di moda, ma il suo fondamento lo ha. Mangiare vegetariano ha più di un vantaggio. Se rimaniamo nell’ambito del risparmio idrico, mangiare meno carne garantisce un contributo notevole. Produrre carne costa molta acqua e comporta anche vari livelli di inquinamento all’ambiente. Per l’allevamento di ogni singolo animale vengono consumati mangimi vegetali (la cui coltivazione richiede acqua), acqua per dar da bere all’animale, acqua per condurre l’allevamento per tutta la vita dell’animale. Interessante e creativa l’iniziativa del Virtual Water Project (www.traumkrieger.de/virtualwater): un poster double face illustra in una grafica basic e
accattivante la water footprint di ciascun alimento. Un vademecum indispensabile per riconoscere quegli alimenti che impattano in quantità maggiore sull’acqua. Si scopre per esempio che ci vogliono 4500 litri di acqua per una bistecca di 300 gr o 500 litri per 500 gr di farina. – Fashion victim o indie shopper che siate, potete contribuire alla causa anche attraverso l’acquisto di abbigliamento. Sul sito di Wire & Twine (www.wireandtwine.com/green) – gruppo di designer, artisti e altro – troverete tante cose eco friendly, dalle t-shirt ai pannolini, pensate per sensibilizzare alla salvaguardia del pianeta. Fra queste, una maglietta che ricorda le 50 regole per vivere bene e in armonia con l’ambiente (www.50waystohelp.com): non mancano i consigli su come consumare l’acqua secondo un’ottica sostenibile. E se acqua vuol dire anche acqua salata da mantenere pulita, interessante è l’iniziativa di Clean Ocean Project (www.cleanoceanproject.org), gruppo di azione che vuole salvaguardare oceani, onde e spiagge attraverso la vendita di una linea di abbigliamento, ma non solo. Per il momento rintracciabili solo a Fuerteventura.
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Punti di vista
Enel official partner of the 13th Fina World Championships Roma09.
di Michelle Nebiolo
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Water calculator http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_depth/629/629/ 5086298.stm
Sono cresciuta in una famiglia attenta ai consumi, con mia nonna che nelle giornate di pioggia metteva fuori i secchi per raccogliere acqua per l’orto. Oggi è un’immagine che fa sorridere, ma la cultura del risparmio sta tornando alla ribalta grazie a una miriade di iniziative che hanno come obiettivo principale la sensibilizzazione del grande pubblico alle questioni ambientali. Stiamo riscoprendo che sprecare è un peccato. Stiamo riscoprendo l’acqua calda. Proprio a renderci conto di quanta acqua usiamo ogni giorno, dando per scontato quella che per un miliardo di persone al mondo è ancora una risorsa scarsa e preziosa, servono gli ormai numerosi calcolatori della “water footprint” disponibili sul web. Estendendo l’intuitivo concetto di “carbon footprint”, ci troviamo di fronte a un numero che indica l’impronta ambientale che lasciamo – il danno che causiamo al pianeta, prendendo più di quanto non riusciamo a restituire – con ogni doccia, ogni autolavaggio, ogni bistecca.
Uno dei calcolatori più accattivanti è quello messo online dalla BBC: stanza per stanza, si inseriscono i dati relativi alle proprie abitudini domestiche in modo semplice e veloce (con suggerimenti per chi, come me, non sapeva che una lavatrice consumasse tra i 50 e i 100 litri d’acqua a ciclo). Una pecca? Non prende in considerazione l’acqua consumata per alimentarsi: quella usata per cucinare, prepararsi il caffè, ma anche per allevare i polli o crescere il grano che troviamo, alcune fasi di lavorazione dopo, sugli scaffali del supermercato. Quindi, anche se il risultato è che consumo 109 litri d’acqua al giorno contro i 155 di media di un inglese, non mi sento sollevata. Secondo il Water Calculator, 109 litri sono circa 22 secchi d’acqua, che ogni giorno faccio scendere comodamente dal rubinetto mentre in Africa è necessario camminare in media 6 chilometri per approvvigionarsi a una fonte. Per di più, proprio mentre sono in ufficio a scrivere questo articolo, piove. Stasera innaffierò le piante sapendo che almeno un secchio, uno su 22, potevo risparmiarlo.
FOR ONCE, WE SUPPORT THOSE WHO DON’T SAVE ENERGY. ENEL WELCOMES YOU TO THE FINA WORLD CHAMPIONSHIPS ROMA09. The energy we cherish is generated by passion. It powers our bid for excellence a l l o v e r t h e w o r l d . I t i s t h e e n e r g y e v e r y c o u n t r y n e e d s t o t h r i v e a n d g r o w. The energy of the Fina World Championships and Enel will meet in Rome between July 17 and August 2 in the element from which they originate: water. www.enel.com
oxygen
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Contributors
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Andrea Bajani
Paolo Barelli
Tania Cagnotto
Federica Pellegrini
Michela Santochirico
Writer and journalist, he focused
One of the great Italian swimming
Born in Bolzano in 1985, she is the
Born in Mirano, Venice, in 1988,
Before graduating in natural sci-
Francesco Starace Born in Rome in 1955, he graduat-
on the issue of work and work
champions of the 1970s, in 2001
daughter of one of the best divers
she is today’s icon of Italian sport.
ences at Rome’s “La Sapienza”
ed in nuclear engineering from
Enrico Alleva
conditions in Italy after the great
he was awarded the gold star for
of the 1970s, Giorgio Cagnotto,
She reached worldwide fame in
University in July 2007, she did on-
Milan’s
After working as researcher at
success of his novel Cordiali saluti
sports achievements. He was vice-
and of Carmen Casteiner, who also
2004, winning the 200 freestyle sil-
field research on primates (Cerco-
worked abroad in the field of engi-
Pisa’s Scuola Normale Superiore, in
(Einaudi, 2005), but also published
president of the European Swim-
was a national diving champion at
ver medal at the Olympic games in
cebi agili) form 2004 to 2005 in
neering and power plant construc-
1979 he started working at the Isti-
what the critics have said is one of
ming Commission of the Ligue
the time. After becoming European
Athens – and bringing an Italian
Central African Republic. She col-
tion for General Electric, ABB and
tuto Superiore di Sanità in Rome,
the most relevant novels of the last
Européenne de Natation from
and world champion in junior com-
sportswoman back to the Olympic
laborates with journals such as
ALSTOM. He lived abroad for
where in 1990 he was put in
few years, Se consideri le colpe
1990 to 2000, when he was elect-
petitions, in 2005 she won bronze
podium after 32 from Novella Cal-
“Annali dell’Istituto Superiore di
many years, in the United States,
charge of a research group (now
(Einaudi, 2007), which won the
ed president of Fin. Senator of the
at the Montreal World Aquatics
ligaris. From then on she has bro-
Sanità”, “Notiziario dell’Istituto
Saudi Arabia, Egypt, Bulgaria and
called behavioral neurosciences’
Mondello, Recanati and Brancati
Italian Republic since 2001, he is an
Championships becoming the first
ken record after record (currently
Superiore di Sanità”, “L’indice dei
Switzerland. In Enel since 2000, he
department) as research manager
awards. He regularly writes for the
expert in legal, fiscal and manage-
Italian sportswoman to receive a
holds two) and won numerous
libri del mese”, “Scienza e società”
was head of the business power
in behavioral biology. Visiting
Sunday supplement of “Sole 24”,
ment issues for associations and
world championship medal. She is
competitions,
also
and with the Istituto dell’Enciclope-
area within the generation and
scholar in Edinburgh’s University,
for “La Stampa” and “l’Unità”, co-
non profit organizations, as well as
currently European champion for
appeared on a few well-selected
dia italiana “G. Treccani”. She is
energy management division, and
Stanford and Washington Universi-
hosts Trame with Chiara Pacilli on
in tourism development and pro-
10 m platform, 1 and 3 m spring-
television programs, written a book
currently working in the fields of
later managing director of the
ty in Seattle, he is also a member
RadioDue and for theater has co-
motion and in television broadcast-
board, and 3 m synchronized
and a short film.
popular science and writes about
market division. He is currently
on the scientific board of ANPA,
authored Marco Paolini’s latest
ing. He is currently also vice-presi-
springboard diving.
biology and evolutionism.
president of Enel Green Power.
WWF, Legambiente, Stazione zoo-
work, Miserabili.
dent of the 7th permanent commission (Public education, cultural
Giovanni Malagò
CEO Worldwide of ideas company
Jules Verne
ito dell’Enciclopedia italiana “G.
Philip Ball
heritage) and a member of the Par-
CEO and shareholder of the
Saatchi & Saatchi, he is also inau-
Universally considered the first
Treccani” dip. Scienze della vita,
A science writer and a consultant
liamentary commission for the
Sa.Mo.Car S.p.A. group and mem-
gural CEO-in-Residence at Cam-
author of science fiction, he was
CNR, Istituto Nazionale Ricerche
editor for “Nature”, he was for-
general address and monitoring
ber of the Marzano Commission
bridge University’s Judge Business
restless and adventurous by character. Sent to Paris by his parents to
logica “A. Dohrn” di Napoli, Istitu-
but
has
Polytechnic.
He
has
Kevin Roberts
sulla Montagna. On top of collabo-
merly an editor for physical science
over radio and television broad-
for the Future or Rome as Capital,
School in the United Kingdom, and
rating
Accademia
for over 10 years. He writes about
casting services.
he is also on the ministry of eco-
an honorary professor at numerous
study law, he frequently joined lit-
Nazionale dei Lincei for the “zoolo-
all areas of science for the interna-
nomic development’s Made in Italy
universities. His published market-
erary circles that sparked his imag-
gy and applications” category and
tional press, and has broadcast on
Experts board. Amongst the many
ing
books
ination and pushed him to follow
with the Accademia medica in
TV and radio. He holds a degree in
sports-related recognitions recei-
include Lovemarks: the Future
his true great passion: writing.
Rome, he is currently president of
chemistry from Oxford University
ved, the Gold Star in 2002, his
Beyond Brands (translated in 18
After giving up his career in law in
the Società italiana di Etologia.
and a doctorate in physics from
investiture as Cavaliere of A.S.
languages), Sisomo: The Future on
1860, he wrote tens of novels and
Bristol University. He lives in Lon-
Roma Calcio in 2006 and the inter-
Screen, Peak Performance: Busi-
short stories, some of which were
don, where his Homunculus The-
national Fair Play award as patron
ness lessons from the World’s
published after his death, as well as
atre Company occasionally per-
of sports in 2007. In 2009 he was
Leading Sports Organizations (with
a few (usually neglected) plays. His
forms on a shoestring budget.
re-elected for the executive board
Gilson, Pratt and Weymes), and
books have inspired an incredible
on Coni. Since 1997, he has also
Diesel: XXX Years of Diesel Com-
126 movies.
been president of Circolo Canot-
munication. His blog is krconnect.
tieri Aniene, founded in 1892, the
blogspot.com
with
the
first club in Italy to receive the Gold Collar – the highest honor in our country in the world of sports.
and
management
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oxygen
Publisher’s note
100
English version
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we can see the whirling of the
will require strong action by gov-
water in its depth as in the history,
ernments, plus financial effort by
Editorial
most it can create bonds with oxy-
Passepartout
gen, the fuel of all oxidations,
ter have to take their livestock further south, to land mainly occupied
Vittorio Bo, editorial director
as cradle of life, or as an element of
the whole international communi-
Edoardo Boncinelli
whether violent or slow. If hydro-
Water
by non-Arab farming peoples.
Water and mankind’s history... or
joy, beauty and creation.
ty, and availability of the most
“Áriston men hýdor – Nothing’s
gen is what “burnt” the result is a
— The tallest dam in the world is
— The United States is the largest
shall we start with “water is
However water represents a chal-
sophisticated technologies at dif-
more precious than water,” says
water molecule which can con-
the 300-meter-high Nurek Dam in
consumer market for bottled water
mankind’s history”? The bond
lenge: a technological one in fields
ferent times when the relation
Pindaro in the famous incipit of
dense, freeze or rise to the skies as
Tajikistan.
in the world, followed by Mexico,
between man and the drinking
complementary and different at
mankind-environment will create
the Olympian 1. Life was born in
vapor, and which is difficult to
— According to 2005 statistics by
China, and Brazil. Italy is the coun-
substance which has marked life
the same time, like energy and
new necessities, including opti-
water, and water is crucial to life to
break apart once it’s formed. There
FAO, China was the number one
try with the highest rate of bottled
and behaviours has always been
industry, or those relevant to envi-
mization of industrial processes
this day. However, we are not sure
are more molecules of water in a
country in terms of captured fish
water drank per person.
intimately part of their reciprocal
ronmental compatibility and sus-
and reduction of pollution.
about how water arrived on out
single glass than glasses of water
with over 17 million tons of fish,
— The earliest evidence of river nav-
evolution so that today their rela-
tainability of human activities.
We have tried in this issue, to rep-
planet: some even think from
in the whole world: that’s how
crustaceans and mollusks (Italy cap-
igation is found in the Indus Valley
tionship can still identify differ-
This challenge has always been
resent the dynamic complexity of
outer space, on a meteorite. It’s
small this molecule is; putting
tures less than 300,000 tons).
Civilization, which existed in north-
ences, wealth, duties.
able to modify and adapt itself to
the liquid world mentioning its
not as easy to track the cosmic ori-
together a huge number of them
— One of the first hydroelectric sta-
western Pakistan around 3300 BC.
Water per se is a matter of life and
the most extreme conditions, in
softness and hardness, by choosing
gin of water on Earth as it is to
you obtain water that is wet and
tions in the world was the small one
death: we are facing the irrevoca-
the depth of the ocean, in either
authors whose words have given
understand why it remained here,
transparent, but the molecule
that opened at Waratah, in the Aus-
ble need to save reserves and make
cold or arid climates, forcing man
us our imagination of the future
at least until now.
itself is not, and cannot be, neither
tralian island of Tasmania, in 1885:
wet nor transparent.
a more productive use of hydro-
to find sophisticated engineering
and our inner ancestral soul as
In Carbon, the final chapter of his
resources of the planet, when
solutions. It is a challenge to
well, an everlasting bond with the
The Periodic Table, chemist and
it could generate 650 kW. — The first people to use water to
demand is increasing exponentially,
mankind, for his physiological lim-
world we have always belonged to,
writer Primo Levi imagines to track
What seems so clear and inviting
produce energy through mills were
amplifying necessities.
its and his choices which can deter-
and which we must preserve duti-
back the long, very long history of
in a body of water can evaporate
ancient Romans and Greeks. Other
Meanwhile a fifth of the world’s
mine the contemporary ecosystem.
fully. Finally we would like to
a carbon atom, one of the many
towards the sky and fall back
countries used this mechanism and
population does not have access to
The international community will
remind mankind that a contribu-
that exist in the universe, following
down after condensing into rain,
continued to employ it throughout
any reliable water source.
have to be both far-sighted and
tion from everyone is fundamental
it along a series of “reincarna-
fog or snow. Rain can collect again
the Middle Ages and until the sec-
and necessary.
ond half of the 1800s, when the
Many observers have expressed the
able to overcome the short-sight-
tions” – in rocks, in plants and
in a puddle, lake or sea, where it
hypothesis that water will replace
edness consequent to contingent
finally in his nervous system. It
mixes with salts – first and fore-
first hydroelectric plants were built.
petrol in the strategic role of scarce
situations, in order to develop a
would be interesting to do the
most common sodium chloride,
Today, Italy is the second country in
resource, with even higher proba-
durable and effective management
same with a water molecule, if not
which
water
the UE in terms of installed hydro
bilities to cause international con-
of the hydro-resources of the plan-
with its single components of oxy-
because the electric bond holding
capacity, with over 21 GW of pow-
flicts. Water, and mainly because of
et. Improvement in agricultural
gen and hydrogen. The latter,
together the negative ion of chlo-
er and an annual production of
this reason, can be an important
practices and more productive uti-
especially, is an eternal and incor-
ride and the positive ion of sodium
43,4 TWh.
factor to promote international
lization of water will be of great
ruptible primary element of the
is loosened by water, which insinu-
— Lloró, a town situated in Chocó,
cooperation, as an element able to
help to protect the resources, while
universe itself, going much further
ates it and “shields” a part of the
Colombia, is probably the place
unite and to create conditions for
satisfying global needs.
back in time than carbon, all the
electric field making it weaker. This
with the largest measured rainfall in
comprehension and dialog: here
To implement this vision into reality
way to the very first years of the
particular feature of water, togeth-
the world, averaging 13,300 mm
cosmos’s life and, as proton, even
er with the fact that when frozen
per year.
to the first minutes after every-
it dilates instead of contracting,
– The single largest freshwater re-
thing began. Who knows what
has made life possible, operating
source suitable for drinking is Lake
that atom has seen in all these
inside cells, but also in polar seas.
Baikal in Siberia, Russia, which has a
centuries, always remaining identi-
When it’s very cold, ice, which is
very low salt and calcium content
easily
melts
in
cal to itself, a simple and ethereal
lighter, rises to the surface and
and is therefore very clean.
cornerstone of material reality!
leaves liquid water underneath –
— Angel Falls in Venezuela is the
It can burn in the furnace of a star,
so fish can survive. If seas froze
world's tallest waterfall at 979 me-
bravely cross interstellar space or
completely, this wouldn’t be possi-
ters.
form complex molecules on the
ble.
— A combination of drought, de-
chilly surface of our earthly home.
depends on it completely. There
sertification and overpopulation are
It can combine with carbon and
really is nothing more precious.
among the causes of the conflict in
Life
equals
water,
and
nitrogen and form molecules of
Darfur, Sudan, because the Arab
organic matter, but first and fore-
Baggara nomads searching for wa-
101
oxygen
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102
Few people realize how wonderful
amphibians, land beings as adults
direction and coordination to a
the anatomy of fish is, with gills
(jumping frogs, rough and warty
skin, other than a few species living
butch snake-like body.
that enable them to breath oxygen
skinned toads, moist salamanders
in arid areas and deserts. They
that is dissolved in water through a
and slobbering newts) are unlike
carry on their rough and full of
Fish that can swim
system of lamellae, filaments and
their own larva when they were
glands skin, a moisture which
These are the primordial ancestors
superficial blood vessels that grad-
young aquatic tadpoles.
of other aquatic-only beings, a var-
ually increases the contact surface
ied world of animals with fins and
with water: thus guaranteeing the
Salamanders and newts produce
will dissolve on the very humid
delicate sensorial organs like the
continuous exchange of oxygen,
tadpoles with large fibrous gills
skin, and so penetrating the entire body, gives it oxygen.
sophisticated “lateral line” (which
which in great quantities can enter
that protrude like buds on the sides
the blood flow. Lamellae, small
of the head, used to breath aquat-
water pressure variations), which
vessels, thread-like organs, all
ic oxygen, as with fish.
Dinosaurs abandon water for-
reached a range of sizes and dif-
together, make water livable and
The same thing happens in the
ever
ferent shapes that we can only
vital for the different water-born
more common, but less known,
While the seas were dominated by
imagine today, thanks to the
and oxygen-thirsty species that it
aquatic breathing systems of tad-
ammonites, spiral form shells
abundant fossil evidence: there
contains.
poles of frogs and toads: they have
inhabited by small, and sometimes
miniature gills covered by an oper-
gigantic octopuses (whose cogni-
103
fish! Some must now be huge
The double life of the amphib-
culum during development, but it
tive capabilities remain unknown
inhabitants of terrestrial ancestral
ians
is the contact between the water
today, because they are extinct),
waters. But fish are the great rulers
Even less known is, perhaps, the
of the rest of the body to provide
the planet was populated by rep-
of water systems, which they
phenomenon represented by the
the oxygen. In the amphibians,
tiles, essentially terrestrial, forming
never have left, even to this day.
evolution strategies of amphibians,
which emerge from the water
the composite and multiform universe of dinosaurs which then pop-
First fish had no heavily structured
those beings that derive from fish
where fish remain instead (there
deadly, especially for newborn
becomes clouds, then rain, stream,
Earth, transforming its mineral
bones, and were, in fact cartilagi-
and that contain in the etymology
are few exceptions, those which
ulated for long time the Earth.
babies and children) where it is rare
river and estuary, then finally salty
essence, and is contained in air
nous fish. Sharks and stingrays
of their name the origin of com-
secrete abundant skin mucus and
Some gigantic dinosaurs lived in
plexity: anfi-bios, double life. The
therefore keep themselves humid),
the water, others started to even
and precious, and where overpop-
sea or ocean; or fresh water that liv-
that is dissolved in water, captured
with bodies, and first of all fins,
ulation and poor sanitary condi-
ing beings like to quench their thirst
by all underwater living species.
held up by a slimy, but sufficiently
by Enrico Alleva
tions turn it into the perfect envi-
with, whether through mouths,
Even underwater plants breathe it
stiff cartilaginous structure (made
and Michela Santochirico
ronment for infections of all kinds
roots or leaves. Water becomes
in, but it is mostly the oddly shaped
of the same hyaluronic acid that
Water: a fundamental element
to breed.
lighter when frozen, and becomes
animals that in water are born, sur-
today is injected in the aching
that connects other elements,
This article is about the relationship
ice sheets: it floats on itself building
vive, age and reproduce.
joints of the rich part of humanity,
both inorganic and organic,
between water and humanity, in all
a layer that protects it from the
often oxidizing... sometimes
of its multifaceted aspects, and will
temperature of water below. This
The Earth’s history repeats a well-
arthritis).
increasingly older and subject to
adopt a range of interesting evolu-
creates a thermal cradle where life
known, but not completely true
However,
tionary perspectives. Our point of
can prosper, perhaps snoozing in
adage. Life is born in water, and
Thomas Henry Huxley, was in fact
Water in its full range
view will be quite original, as we
latent forms of life, waiting for
from water extends to dry land: at
wrong to think that ichthyic
Water as reason for life, as a pre-
will focus on the dynamic relation-
spring’s awakening. At least where
least in the taxonomical group that
resources would be unlimited for
cious resource that we must con-
ships between human or animal
ice is not eternal, like on mountain
includes the main classes of verte-
humanity: today a number of
serve; unfortunately, also as one of
body and water medium, but also
tops and at the poles... but even
brates, that is beings that have at
international organisms (some-
the triggers of geo-economical dif-
on the history of water, and of the
there, underwater forms of life
least a primordial backbone. The
times
ferences between the part of
people who have made (good or
prosper and reproduce.
latter can have different, some-
against the other) strive to avoid
humanity that in this very danger-
bad) use of it.
even producing rust.
makes the skin itself a respiratory organ. The atmospheric oxygen
enables them to “read” even small
were even enormous shark-like
Water, inhabited by life (with a few risks for drinkability)
the water always remains on the
oped on the head, which gives
ous Third Millennium indulges in
“Darwin’s
constantly
Bulldog”,
pitting
one
times odd shapes, but is always the
the complete impoverishment of
Water wrote the history of life
main part of the body’s bone sys-
the planet’s ichthyic biomasses:
excessively frequent showers and
Water
on this planet
tem, on which other apparatus will
because
another part of humanity, which is
The bizarre bond between two
Water contains, dissolved in itself,
find place. Vertebrates started out
humanity is depleting seas, lakes
a
fish-eating,
obese
and rivers, making more species of
growing thirstier and thirstier
atoms of hydrogen and one of oxy-
the atmosphere that surrounds the
as completely aquatic beings: as
instead.
gen creates small, composite and
planet: a gas compound in which
cyclostomes, i.e. lampreys, ancient
fish rare or at risk of extinction
Water, that is, as something not
sticky entities with truly unique
about one fifth of air is made up of
beings amongst the eel-like verte-
every day. Perhaps in the near
available to all the human beings
physical and chemical proprieties.
oxygen, itself an essential part of
brates with only rudimentary sens-
future only intensive fish-farming
on the planet; as something that
Water becomes vapour, in a miner-
water and the spark of life. Oxygen
es – small eyes, chemo-tactile sen-
will make it possible for us to cook
can carry diseases (sometimes
al and vital cycle where vapour
has changed the history of this
sors that are incredibly well-devel-
wonderful recipes with fish.
oxygen
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live in the skies, with wing struc-
warming the enormous energy
nize, and which , in the end, to
so, to hyenas: being that, four
extraordinary and innovative man-
substances like arsenic, fluorine,
already reached the required stan-
In Europe, despite the fact that
tures which permitted them to
depleted bodies, this finally gave
jeopardize the entire living commu-
footed terrestrial animals will
ner for the history of homeother-
vanadium, selenium, which are
dards, while in other countries the
microbiological risks are kept under
either fly or to leap in a rather
space for the existence of the first
nity on the planet Earth.
plunge one day into the oceans, in
mic life on Earth.
naturally present in the ecosystems
process is still going on, with differ-
control, thanks to rather rigid regu-
sophisticated way.
mammals.
the seas and in the rivers to feed
Cetaceans have no gills, they do
where women and men live. Fur-
ent speed, however, proceeding in
lations and routine monitoring, in
From these small mammals came
Mammals plunge in the water:
on small and medium size fish, but
not breathe the oxygen dissolved
thermore the seas of these areas
a promising way.
some circumstances there have
Earth becomes populated by
forth a variety of forms which were
history of cetaceans
even more on squid, challenging
in the water, but they are still today
receive considerable quantities of
Monitoring will be necessary, even
developed, in the waters to be
mammals, with frequently deli-
covered in hair, able to give milk to
If the history of life on Earth (from
the intelligence of the octopus and
among the most sophisticated
toxic substances originated in
if sometimes this will imply gener-
used by humans, pathogen ele-
cate
their young as they had teats, and
cyclostomes to cartilaginous and
cuttlefish.
inhabitants of the seas, with the
industrialized areas.
ous efforts. In the United States the
ments with new harmful features,
between parents and offspring
able to adjust their body heat, and
bony fish, to amphibians and to
directives
even if not completely unexpected.
An enormous asteroid (which
assuming larger and larger dimen-
reptiles) could just be narrated as a
Their paws evolved into fins, their
depths, like the sperm whale that
Pollutants are also present in the
waters are very similar to the Euro-
remains the most credited theory)
sions: above all the mammals,
progressive liberation from the
fingers into swimming organs.
hunts the giant squid there in the
drinkable waters of industrialized
pean ones, and are strictly of com-
We are dealing with “emerging
and other events upsetting the
thanks to their way of feeding their
aquatic environment, the greatest
They also acquired an echo-sound-
darkness. Above all, the aquatic
countries, but usually in very low
petence of Epa (Environmental pro-
pathogens”, microorganisms that
planetary ecosystems, resulted in
young, they had more sophisticat-
innovation, often not mentioned,
ing system, to better navigate
element, made them free from the
concentrations such to not repre-
tection agency).
are developing new survival strate-
the
the
ed means of tending their young.
would
by
cloudy waters, developing an
gravitational force that is the cause
sent a danger to human health.
Europe and United States have
gies, favored by climatic changes
dinosaurs. Already during those
They particularly had innovative
cetaceans. Mammals such as
extraordinary brain from metabol-
of much friction drag to terrestrial
In Europe the main directive to reg-
been competing, and still compete,
and by the globalization processes
times
some
mental systems which allowed,
whales, dolphins, etc. will invade in
ic-energy point of view. This
animals when they walk on the
ulate treatments of drinkable water
to cope scientific data related to
which increase exponentially their
resembling tiny moles, ran around
with the appearance of primates
great numbers the Earth’s waters.
enabled them to stay submerged
surface of the planet. For this rea-
was introduced in the middle ‘80s,
harm caused by elements present
infective potential. The new physi-
the feet of the big reptiles, living a
(monkeys, and Homo sapiens), to
The paleontologists are still debat-
for long periods of time: their body
son the whales represent today the
and became a solid scientific base
in the waters, with the necessities
ological and virulent features might
rapport,
also
disappearance small
aquatic,
of
mammals,
be
represented
ability to dive to semi-abysmal
regulating
drinkable
calm life, and mainly nocturnal, so
acquire a social intelligence which
ing whether dolphins derive from
tissues, coordinated by neurons,
real “heavyweights” among the
for various aspects regarding pollu-
of the production processes, the
be caused by mutations, probably
that when the sun no longer was
enabled them to explore, to colo-
creatures similar to wolves, or more
became able to utilize oxygen in an
inhabitants of the Earth, with bod-
tants either originated by natural
public health and the evolution in
originated in processes of resistance to antibiotics, these exercising
ies that, for dimensions and
sources or consequent to the
rules and standards: laws, decrees,
weight, have no equals with other
water’s transport.
rules which can guarantee the
a strong selective pressure.
living beings. They are structural
In fact piping can release copper,
health of waters to drink and/or to
The more antibiotics we release in
wonders hovering fluidly waves
lead and vinyl-chloride: neverthe-
plunge in, based on scientific
the environment (even by giving
and streams of our waters.
less, in those countries where the
results. The Scandinavian countries
them to cattle raised to produce
Big whales learnt to filter zoo-
rules are now not only issued but
and the United Kingdom have very
beef as quickly as possible), the
plankton, the big nourishing mass
actually applied, this category of
high monitoring standards as well.
higher will be the risk that some
of minishrimps. Unfortunately, our
pollutants has been practically
However, they are not unscathed
microorganism can develop resist-
carnivorous mankind is debating,
eliminated by interventions improv-
from new ways of water pollution,
ance to antibiotics: this is just a
even in these latest months, to
ing the materials used for piping of
mainly due to biological contami-
Darwinian rule, very simple to
transform into meatballs and
any engineering application.
nation.
steaks the meat of these peaceful,
The countries which have recently
understand but very difficult to be wisely managed. A few pathogens
gigantic and delicate inhabitants of
joined the European Union can
Drinking water and risk of new
have demonstrated to a resistance
our waters. Zoophiles describe this
take advantage of “twin projects”,
pathologies
to the classic treatment by chlorine
as a case of cannibalism versus our
these being part of cooperation
In the 1980s a cholera epidemic
dioxide, which for a long time has
“intelligent” mammal relatives.
projects between member states of
broke out in Naples, due to the
been fundamentally used as a very
the European Union where assis-
consumption of seawater filtrating
efficient disinfectant of drinking
Waters and health of mankind
tance is given to implement rules
shellfish. Less than ten years ago
water: we may have to face the
In developing countries, even in
and standards already enforced in
another epidemic broke out in
fact that the tools, which have
absence of industry, drinkable
countries where those rules were
Albania because of contaminants
been serving us very dutifully for
water contains potentially noxious
issued. Poland, for example, has
released in drinking water.
long time, are becoming obsolete.
105
oxygen
English version
06 – 07.2009
Marine water and new mu-
counterclockwise; they go up from
tions of the Italian coasts, after
the sky”. Therefore the bottom of
cilage: un-aestheticism in the
the Yugoslav coast to reach the
being transported to the Mediter-
our seas will be affected, in the
Third Millennium
Venetian area, then they go down
ranean from the tropics by numer-
same way as the content of our
Regarding the pollutants of marine
along the Italian coast, all the way
ous ships which daily cover interna-
drinking glasses.
water, mucilage has recently repre-
to southern Gargano promontory.
tional routes, probably eluding the
The readings recommended in this
prescriptions relevant to steriliza-
booklet, besides having the pur-
mediatic impact: we are dealing
Sometimes during the summer,
tion of their submarine structures.
pose of a delicate and difficult
with big jelly-like masses of polysac-
because of a South-East wind, that
This alga Ostreopsis has become
“futurology” work, are a tentative
charide, very probably due to a big
circulation is interrupted, thus caus-
invasive in our waters, being also
effort to force further reflection by
discharge of organic materials in
ing the stagnation of the organic
favored by climatic changes, and is
whomever will be patient enough
the sea.
substances discharged at sea by the
a cause of damage to many other
to reach the end without preclu-
Sea holidays, healthy and charming
big Po river. By the formation of this
aquatic organisms other than to
sion and fixed schemes. The materials, offered in composite
sented a phenomenon with big
106
by tradition, have been disturbed
sort of “closed lake” the ugly
the attendants of the coast where
by the appearance of ugly masses
mucilage appeared (or perhaps will
it prospers: the summer blooming,
and multimedia ways, may con-
of mucilage, to the point to scare
reappear), certainly a sign of a very
in fact, can be reason of intoxica-
tribute effectively to a deep reflec-
tourists and hotel managers, thus
bad human behavior, such as care-
tion due to the presence of a toxin,
tion about the lifestyles of an arro-
causing big damage to the econo-
lessly discharging pollutants into
similar to the dangerous “palytox-
gant humanity, regardless of the
my, the reputation of resorts and
the waters, which effects are mag-
in”, which can reach the mucus
changes which it produces in the
environment.
substance
nified by other events due to the
membranes when minuscule frag-
community of living beings of the
undergoes a process of partial
global warming. Our heirs will have
ments, present in the sea aerosol,
planet Earth, the rotating sphere
degradation by the work of bacte-
the difficult task to find suitable
are inhaled.
hosting us, a rude humanity,
ria, limited by the scarcity of nour-
remedies, perhaps by adopting a
ishing elements in the sea.
drastic reduction of consumption as
Prolegomenon for a responsi-
The phenomenon of mucilage
a new philosophy of life.
That
became more evident in situations
107
Flowing energy
was 82% of the overall produc-
the river. By using the same princi-
main and actually available levers
ple the water wheel served the
for the reduction of carbon dioxide
tion, was reduced to 25% in the
by Francesco Starace
purpose to drive saw mills, bellows,
in the air, and also it contributes to
1980s, and in the meantime the
destroyer of ecosystems including
Water and Energy have always
paper mills, oil-presses, mineral
limit our dependence on fossil
thermo-electric production was
aquatic ones.
been strictly connected: since
crushers, gunpowder-presses, tex-
fuels, being, in fact, of “intra-
increased during the same period,
ble globalization
(Please refer to Italian version for
the time of watermills, moved
tile mills, wood lathes, water lifting
national” origin and by guarantee-
from 14% to 70%. Now in Italy
In the Third Millennium where
recommended reading)
by blades in the rivers, then to
pumps, etc.
ing competitive production cost.
there are hydro-power plants able
the first hydro-machines deve-
The hydro-power plants are the
The hydro-electric resource is con-
to generate a power level of
loped in the 1800s, up to 1,000
updated version of how to utilize
centrated in areas with an average
approx 17,500 MW, with a yearly average production of about 40
of reduced circulation of water, as
Alien algae and the disappear-
money, merchandise and people
occurred at sites of the elegant
ance of underwater views
cover intricate routes on the plan-
Adriatic Riviera. Normally, in that
A unicellular benthonic alga, Ostre-
et’s surface, also the waters partic-
Gigawatts of installed capacity
the energy from water streams.
to high rainfall, thus a few coun-
portion of sea, currents circulate
opsis ovata, has colonized big por-
ipate to the “great disorder under
worldwide in 2008. Francesco
They work based on the principle
tries can satisfy a very good portion
TWh, satisfying roughly 12% of
Starace, president of Enel
of transforming first the gravity
of their energy demand in this way;
the total consumption.
Green Power, gives here a
energy possessed by a static mass
an example is represented by the
Enel Group has maintained a
panoramic view of hydro-elec-
of water, or the kinetic energy of a
Great Amazon Basin, with Brazil
strong bond with this source of
tric energy at present and
water stream into mechanical ener-
producing about 85% of its energy
energy, by producing more than 70
furthermore of its future, when
gy, and then after to transform this
by exploiting water.
TWh around the world. Enel oper-
perhaps the sea will be the
into electric energy. Also Italy is a privileged country
North America and Latin America,
,
protagonist.
ates in this sector in Italy, Europe,
Hydro-energy is estimated to be
from this point of view, because of
with an important presence in a
Water and energy have by now
approximately one fourth of the
a good rainfall level and its territo-
few countries which satisfy a sig-
more than century-old relationship.
total energy produced in the
rial conformation, with many and
nificant part of their energy
The need to find, between the
world. Out of the overall quantity
high differences in altitude levels.
demand by exploiting the hydro
nineteen century and the twenti-
of 4,640 GW of power installed
The production of hydro-energy
resources.
eth, an alternative to the energy
around the world, about 1,000
was pre-eminent until the begin-
produced by human and animal
GW are of hydro-electric type; the
ning of the 1960s, when it stabi-
I deem of interest to mention the
muscles, led to a major technical
foreseen growth of this type of
lized itself around the figure of 40
Enel Green Power installation in
development
hydraulic
power up to 2020, although limit-
billion kWh per annum, with oscil-
Panama, with a basin of about 300
machines. These, initially used to
ed compared to other types of
lations, mainly due to different
MW, the second largest civil work
move other machines, were trans-
renewable sources, due to its tech-
hydro-conditions occurring in dif-
after the canal, which supplies
forming the kinetic energy pro-
nological maturity, is assumed to
ferent years.
23% of the energy consumed in
of
the country.
duced by the water flow into
be a further 300 GW.
mechanical energy, by keeping a
As a matter of fact, this type of
In terms of percentages, the hydro-
The facility is located at the Fortu-
wheel with blades half immersed in
source is representing one of the
electric production, which in 1960
na Forest Reserve, one of the major
oxygen
English version
06 – 07.2009
108
109
and best protected natural reserves
Spain, Greece, United States, Mex-
of Panama, which with a dimen-
ico, Guatemala, Costa Rica, Chile
sion of about 20,000 hectares,
and Brazil. Some of these plants in
mainly of rain forest, is an area fea-
The champion of silence
touch the earth begins. I believe
Every time I see Federica Pellegrini
that winners ‘affirm’ themselves. In
that a child isn’t born in the
dive from the pedestal and swim, I
other words, that they are able to
by Andrea Bajani
moment in which he first sees the
think of this image of clumsy
say who they are.
Italy represent reference points of
The athletic elegance of Fede-
light, but when he speaks his first
words that bump and bang up
Translation by Mia Adelman
turing a very high bio-diversity
the various stages of the econom-
rica Pellegrini in a writer’s
word. That is the moment in which
against each other. And I think of
level: it is part of the Biological
ic development of our country,
words.
a child truly begins to exist, and he
that effort, that difficulty, to elimi-
Mesoamerican Path, and it has
either for the industrial history or
does it by slipping himself into a
nate the noise so as to better say
been declared by Unesco one of
for the historic industry- architec-
Every time I see a swimmer plunge
word. Paradoxically, the first word
who we are.
Interview with Federica Pellegrini
the areas of the World Biosphere
tural aspects to which they are
into a pool I can’t help but think
he slips himself into is usually
After a dive, there is the effort to
The color and warmth of water
Reserve. The plant, fully integrated
connected.
that he or she is about to break the
‘mamma’, which is what he just
recreate silence. A body in water is
water. There is a moment, between
slipped out of not so long ago so
a body that makes noise, that turns
Talent and dedication, techno-
Besides the development of tradi-
the moment when feet leave the
as to see the light. When a child
the surface to choppy waves and
logy and emotion, serenity,
with the natural and social contest, is considered by the Panama community as an important resource
tional technologies, the new fron-
platform and when hands touch
utters his first word, for me it’s as
ripples, that throws clumsy splat-
guts and intelligence. And a
for the country, and also an oppor-
tier for energy and water lies in the
the water, in which the surface of
though he has broken the silence.
ters and splashes from the arms,
boundless love for sports and
tunity from the social-political
sea, thanks to the kinetic energy
the pool is still, placid, seemingly
the feet and the head. Training, like
water.
point of view, as well as a job cre-
originated by tides, waves and
unaware. It’s a moment that seems
Broken his own silence since the
growing, is a search to find order
ating one.
streams with enormous potential
frozen in suspended animation;
silence of others has already been
between the water and the body,
To catalogue or even just sum up
in terms of energy, but also with
the body suspended in air, tensed
broken with his crying since the
eliminating the noise.
Federica Pellegrini’s victories we
It is also important to say that, in
movements of big capacity and
in a connecting pose, and the
day he first saw that light. Day
the last few years, the develop-
complexity, connected to environ-
water beneath is motionless as
after day, from then on, other
There is a goal to reach, which is to
magazine.
ment has been particularly con-
mental phenomena which are diffi-
though it will never change.
words will enter his life, and there
find the right words, with the body,
So we will have to just list a few
centrated towards mini hydro-
cult to control. In this direction, the
will be new words inside of which
to say who you are. Do away with
stats: first female Italian swimmer
plants, which have a small impact
technological challenge will be to
Then, time recommences with an
he will want to try to slip himself.
the splashing, slip into the water. In
to win an Olympic medal, current
over the territory and can be man-
make reliable, adequately sized
explosion, the body’s entrance, and
And the more numerous the words
fact, when I see her swim along-
400 m freestyle world record hold-
aged even by small community
and effective machines in the
that’s when I always think that the
he has at his disposition, the more
side the others, I think that the
er, 200 m freestyle world record
groups.
marine field, with a special eye to
water has finally been broken.
difficult it will be, first for the child
magic of Federica Pellegrini lives in
holder and a long list of Italian and
For example, Enel Green Power is
the dimensions. I believe that we
That’s when that still, motionless
then for the man, to say who he is.
this silence that only she is able to
European wins. And it doesn’t stop
managing more than 380 mini
can be optimistic, in view of the
surface ruptures, and the body
The words, as they lay side by side,
create around her body.
there:
hydro-plants (the first plants date
experience of mankind in relation
plunges into the pool. And, effec-
make a racket, jostle each other,
Each time the thought enters my
shown remarkable interest and
back to the early years of the
to the sea, as it has always demon-
tively, it brings childbirth to mind,
are clumsy and noisy. Experience,
mind that Federica Pellegrini wins
sensitivity for what’s happening in
1900s) with an installed capacity
strated to be an inexhaustible
this breaking of the waters, this
growing, this also means finding
because she is the only one to
the world outside the pool. In 2007
of 1,510 MW in Italy, and of about
source of energy and resources in
entering a new liquid life where an
order for the words, eliminating
maintain that silence to the end.
she wrote a book for Rizzoli
700 MW, distributed between
the entire history of humanity.
existence in which the feet do not
the noise they make.
It’s not coincidence that we say
(Mamma, posso farmi il piercing?)
would need to dedicate an entire
Federica
Pellegrini
has
oxygen
110
English version
06 – 07.2009
and she is the author of a short
Besides technique, let’s talk
film (Stile libero) aimed at raising
about emotion: passing so
hope to be remembered for in
the awareness of girls on the sub-
many hours training in the pool,
the annals of swimming?
ject of eating disorders.
what is the physical sensation
Simply the best (though I’m not
of water on your skin like now?
Wonder Woman…).
from the sport, what do you
Although soccer is still certainly
Does it still have an effect on
the national Italian sport, in the
you or has it become your natu-
In what moment did you under-
last few years other sports are
ral environment by now, maybe
stand that you’d become a pro-
gaining
even to the point where it’s the
fessional swimmer?
attention,
mostly
thanks to Italian champions like
air that feels strange?
When in a little pool in suburbia,
yourself. Do you think that it is
Water has always been my natural
when I wasn’t even fourteen, I ver-
Interview with Tania Cagnotto
National Diving Championships
At the level you are competing
has lowered the median age of
becoming possible to create
element. Color and warmth. Aside
bally assaulted my trainer because
The world from up here
what it’s like to be up there on that
at, a diver and a swimmer must
who’s training. At this point it’s
alternative ‘models’ for young
from some days where my work-
he’d decided I wasn’t ready for a
tiny cement platform.
have different physiques and
hard to begin after 6 years of age.
people?
outs seem to last forever, I’m left
race that he’d promised I could
Diving competitions are fasci-
attitudes. Can you describe
In Italy we have a ‘monoculture’ of
with a perfect balance between my
have participated in the next day.
nating for anyone, even for
Technically, what are the most
how and why?
What do you do to concentrate
soccer, that’s just how it is.
thoughts and my relentless search
My mom was there too. Speech-
those who are not fans and
difficult parts of a dive? The
The two sports demand two differ-
before a race? Do you have
But, now and then, trends take off
for serenity.
less.
don’t follow the sport. Why?
takeoff, the entrance into the
ent types of physique. Generally
some special ‘rite’ you practice?
Because in every dive, in every
water, or...?
divers are short and slim, because
Nothing transcendental. To focus
that put other sports in the spotlight. I don’t really believe in alter-
Is water an enemy for the resist-
If you weren’t a swimmer, what
moment of every dive, we see
The pre-takeoff, those two or three
weightlessness and flexibility is
my concentration I like to just be by
native models, but in a distinct,
ance to movement that it
would you do right now?
precision and the capacity of
short steps before jumping. That’s
necessary to perform twists and
myself; not just before but, if you
huge impact that sports disciplines
embodies, or a friend that
I’d program a hitchhiking trip
an athlete to turn the force of
the most delicate moment because
turns in the air. It’s a sudden, explo-
consider the pause between one
have on both the body and mind.
allows you to float and to move
around the world with my brother
gravity into a dance.
it can compromise your concentra-
sive burst of energy, actually it is
dive and the next, also during.
It should be a subject taught in
with a freedom we don’t have
Alessandro.
tion and so, also, the final result.
quite close to what gymnasts do.
elementary schools.
on dry land?
Translation by Mia Adelman
Divers grant grace and flexibility to
What’s more, in diving there is no
Instead with swimming, except for
Seeing you leap from a plat-
the force of gravity in its purest
room for error: you have to con-
races like the 50 meter, it’s a resist-
form 10meters up leaves the
ance sport.
public holding their breath.
A friend. A dear friend. Technological advances in the
form: freefall. It is always awe-
centrate months, sometimes years,
sport are increasingly sophisti-
Maradona’s irrepressibility, the
inspiring to see these athletes in
of preparation into an instant. And
cated. Lately we’ve heard a
duel between Coppi and Bar-
slow motion falling, flawlessly
sometimes your emotions can play
You won your first European
yourself into space like that?
great deal about the suits that
tali, John McEnroe’s tantrums:
composed, towards a mirror of
some terrible games with you…
medal, the bronze for three
Do you get used to it or does it
swimmers are using. How are
sports history also remembers
water – from 10 meters up it must
meter springboard synchro-
always give you a bit of pause?
they different than what we
the greats for their character,
seem only slightly larger than a
Is there a dive that is known by
nized diving with Maria Mar-
In time it becomes inevitable that
wear at the beach? Do they
their humanity. How much does
kitchen table – to then slide, per-
everyone as the most difficult
coni, at only 17 years old, then
you get used to it.
really make such a difference?
an athlete’s success count com-
fectly vertical, into the water.
of all?
the silver for platform diving at
Anyway, especially for the 10
What’s it like for you to throw
The difference is made by the tal-
pared to their personality?
Those few movements concentrate
No. It’s true that there are different
the Berlin European Champi-
meter, a bit of fear for some of the
ent and heart of the athletes. I
I think that the character has to
years of preparation, physical and
levels of difficulty, but there isn’t
onships in 2002. A diver’s
dives is always there. And that is
heard it said by the President of
support talent. And I’m convinced
mental exercise, strength and ele-
‘the’ most difficult dive. It depends
career, as with many other ath-
certainly a good thing, because if
the International Olympic Commit-
that even the greatest talents need
gance, into a couple of seconds.
on the athlete. My boogeyman,
letes, can begin very young. But
it’s used correctly it keeps us on
tee, Jacques Rogge, in Pescara
to train constantly.
Oxygen asked Tania Cagnotto, the
for example, is the forward triple
is the age in which one begins
our toes and careful in what we
first female Italian diver to have
summersault pike. But each of us
really so important?
are doing. Hitting the water badly
before the world record at the Mediterranean Games. If that’s
Your wins and records are
won a medal at the World Cham-
has our own demons we need to
It’s very important. The high com-
from that height is not pleasurable
what he thinks…
numerous. When you retire
pionships and leading lady of the
work out.
petitive level of professional sports
by any means!
oxygen
112
English version
06 – 07.2009
tance were discernible. I recog-
What has it meant for you
sidered the founder of scientific
Captain Nemo walked in front, his
being a second generation
novels, as well as a precursor of sci-
companion followed some steps
nised magnificent rocks, hung with
diver?
ence fiction. Some of the discover-
behind. Conseil and I remained
a tapestry of zoophytes of the most
It has been an immeasurable for-
ies and innovations that seemed
near each other, as if an exchange
beautiful kind, and I was at first
tune. I’ve had, and still have, a
like amusing brainchildren of his in
of words had been possible
struck by the peculiar effect of this
trainer who can give me so much
his books, over the years have
through our metallic cases. I no
medium.
extra advice because he’s been
actually become reality or have
longer felt the weight of my cloth-
there. And I can trust him com-
been proven to be true scientifical-
ing, or of my shoes, of my reservoir
It was then ten in the morning; the
pletely.
ly. The mix of imagination and infi-
of air, or my thick helmet, in the
rays of the sun struck the surface
nite curiosity captures a wide range
midst of which my head rattled like
of the waves at rather an oblique
If you weren’t a diver, what
of audiences: a unique skill that
an almond in its shell.
angle, and at the touch of their
would you be doing now?
stemmed from the careful and
The light, which lit the soil thirty
light, decomposed by refraction as through a prism, flowers, rocks,
113
I think I would have studied physio-
continuous study of scientific data
feet below the surface of the
therapy or maybe dance.
in a plethora of fields, from geog-
ocean, astonished me by its power.
plants, shells, and polypi were
inexhaustible ocean. But we were
leaving to the black or brown the
obscure mass, looming in the
energy thanks to its 10-meter
Translation by Mia Adelman
raphy to zoology, from chemistry
The solar rays shone through the
shaded at the edges by the seven
bound to walk, so we went on,
care of forming gardens and
shadow, at a short distance.
diameter and its 5-meter under-
to the progresses of technology in
watery mass easily, and dissipated
solar colours. It was marvellous, a
whilst above our heads waved
parterres in the remote beds of the
“It is the forest of the Island of
water rotor. After testing in the
the author’s times... all of which
all colour, and I clearly distin-
feast for the eyes, this complica-
medusae whose umbrellas of opal
ocean. We had quitted the Nau-
Crespo,” thought I; and I was not
Straits of Messina, it has been
contributed to a personal archive
guished objects at a distance of a
tion of coloured tints, a perfect
or rose-pink, escalloped with a
tilus about an hour and a half. It
mistaken.”
installed in Indonesia.
with an index of over 20,000
hundred and fifty yards.
An awesome view
kaleidoscope of green, yellow,
band of blue, sheltered us from
was near noon; I knew by the per-
orange, violet, indigo, and blue; in
the rays of the sun and fiery pela-
pendicularity of the sun's rays,
3 At the bottom of the Atlantic
Beyond that the tints darkened
one word, the whole palette of an
giae, which, in the darkness,
which were no longer refracted.
Ocean. 3 km deep, is the warmest
items. To Jules Verne and his Twenby Jules Verne
ty Thousand Leagues Under the
Connect the dots
Enchantment and surprise in
Sea, written in 1870 and transport-
into fine gradations of ultramarine,
enthusiastic colourist!
would have strewn our path with
front of a variety and intensity
ed to the silver screen for the first
and faded into vague obscurity.
Why could I not communicate to
phosphorescent light.
of lights and colors that can
time from no less than Georges
Truly this water which surrounded
Conseil the lively sensations which
never be replicated on the sur-
Méliès, one of the founding fathers
me was but another air denser
were mounting to my brain, and
All these wonders I saw in the
emerald
face. Take a walk on the bot-
of cinema, in 1907, we turned for
than the terrestrial atmosphere,
rival him in expressions of admira-
space of a quarter of a mile, scarce-
tom of the ocean, following
a wonderful story about the ocean
but almost as transparent. Above
tion? For aught I knew, Captain
one of the best authors of fan-
– able to bring together imagina-
me was the calm surface of the
Nemo and his companion might
tasy literature of all times.
tion, knowledge and curiosity.
sea. We were walking on fine,
Jules Verne holds a special place in
“And now, how can I retrace the
The magical colours disappeared by degrees, and the shades of
water spring of our planet (467 °C). Situated right where a huge
Water-curiosity
scorching magma amass, it’s nei-
effaced. We walked with a regular
1 In Africa women and children
ic fluid that is more dense than
ly stopping, and following Captain
step, which rang upon the ground
who have to walk up to 10 km a
vapor but lighter than plain water.
Nemo, who beckoned me on by
with astonishing intensity; the
day to carry water to the village
Similar results have been recreated
be able to exchange thoughts by
signs. Soon the nature of the soil
slightest noise was transmitted
push or pull a wheel: it’s actually an
in laboratories, but never found in
even sand, not wrinkled, as on a
means of signs previously agreed
changed; to the sandy plain suc-
with a quickness to which the ear
hermetic tank, which can be filled
nature elsewhere.
flat shore, which retains the
upon.
ceeded an extent of slimy mud
is unaccustomed on the earth;
up and roll, making it easier to
and
sapphire
were
ther liquid nor gas, but a supercrit-
literary history: he is one of the
impression left upon me by that
impression of the billows.
which the Americans call “ooze,”
indeed, water is a better conduc-
carry many liters of water on foot.
most renown and influent authors
walk under the waters? Words are
This dazzling carpet, really a reflec-
So, for want of better, I talked to
composed of equal parts of sili-
tor of sound than air, in the ratio
Always low cost, it flaunts many
water lake Urania, one of the least
of young adults’ novels, and is con-
impotent to relate such wonders!
tor, repelled the rays of the sun
myself; I declaimed in the copper
cious and calcareous shells.
of four to one. At this period the
variations, patents and names: Q-
welcoming and accessible places
earth sloped downwards; the light
drum, Roto-tanica, Hippo roller...
with wonderful intensity, which
box which covered my head,
accounted for the vibration which
thereby expending more air in vain
penetrated every atom of liquid. Shall I be believed when I say that,
4 Home sweet home. In the under-
on Earth, forms of life that can live
We then travelled over a plain of
took a uniform tint. We were at a
words than was perhaps wise. Var-
seaweed of wild and luxuriant veg-
depth of a hundred and five yards
2 In Israel a mini-hydraulic turbine
discovered. What they do need is
ious kinds of isis, clusters of pure
etation. This sward was of close
and twenty inches, undergoing a
has been patented: it can be
methanol, hydrogen sulfide and
at the depth of thirty feet, I could
tuft-coral,
and
texture, and soft to the feet, and
pressure of six atmospheres.
installed directly in the toilet to
salt, which is 10 times more con-
see as if I was in broad daylight?
anemones formed a brilliant gar-
rivalled the softest carpet woven by
For a quarter of an hour I trod on
den of flowers, decked with their
the hand of man.
this sand, sown with the impalpa-
collarettes of blue tentacles, sea-
ble dust of shells.
stars studding the sandy bottom. It
prickly
fungi,
without light or oxygen have been
produce electricity every time you
centrated there than in seawater
At this depth I could still see the
flush the water. In Scotland, a
we are used to. So, over 3,500
But whilst verdure was spread at
rays of the sun, though feebly; to
new kind of machine mixes ener-
meters deep into the Mediter-
our feet, it did not abandon our
their intense brilliancy had suc-
gy sources to reduce costs:
ranean, a complex community of
was a real grief to me to crush
heads. A light network of marine
ceeded a reddish twilight, the low-
attached to the base of offshore
microorganisms lives in an environ-
The hull of the Nautilus, resem-
under my feet the brilliant speci-
plants, of that inexhaustible family
est state between day and night;
wind mills, it has “arms” that use
ment similar to that of primordial Earth, or of extraterrestrial worlds
bling a long shoal, disappeared by
mens of molluscs which strewed
of seaweeds of which more than
but we could still see well enough;
waves to produce energy, which
degrees; but its lantern, when
the ground by thousands, of ham-
two thousand kinds are known,
it was not necessary to resort to
goes straight into the same cables
like Europa, one of Jupiter’s satel-
darkness should overtake us in the
merheads,
(veritable
grew on the surface of the water.I
the Ruhmkorff apparatus as yet.
as the wind-generated power.
lites, or Mars.
waters, would help to guide us on
bounding shells), of staircases, and
noticed that the green plants kept
At this moment Captain Nemo
Kobold, finally, is an Italian inven-
board by its distinct rays. Soon
red helmet-shells, angel-wings,
nearer the top of the sea, whilst
stopped; he waited till I joined
tion: anchored to the bottom of
5 A beastly happy hour. The com-
forms of objects outlined in the dis-
and many others produced by this
the red were at a greater depth,
him, and then pointed to an
the sea, it transforms currents in
mon pill-bug, a small crustacean
donaciae
oxygen
that curls up as a ball when
“simply” uses 4 different filters. It
natural beauty. Xiaolangdi will
attacked, are able to take in water
won the Saatchi&Saatchi World
drown a relative backwater and
would slow up the Japanese army.
through their rear ends, through
Changing Ideas Award in 2008.
displace poverty-stricken peasants
The flood killed nearly a million
whose lives may well improve for
people and left 12.5 million home-
special
114
06 – 07.2009
tube-shaped
structures
levee, rashly hoping that the flood
called uropods. Koala means “he
9 With 8 Beijing Olympics medals
that experience. And the dam
less and starving.
who never drinks” in the ancient
in 2008, the most talked-about
can’t cause much environmental
This river is a major killer. And
Daruk language: and the Aus-
techno-bathing suit, over 7 km/h at
harm to the Yellow River. That’s
there’s more trouble yet, since dur-
tralian marsupials actually get all
top swimming speed, size 14 shoes
because for much of the year the
ing the dry season the overtaxed
the water they need from eucalypt
and a 2-meter wingspan, Michael
Yellow River no longer exists.
river now routinely disappears.
leaves, of which they eat a pound
Phelps is still... a man in water.
This isn’t merely a very large proj-
Then there’s the mud. It has a
a day... that is, in the four hours
Walruses reach 24 km/h, penguins
ect. It’s a very strange and complex
strange property. It settles in the
where command of the nation’s
into a fleet of 66-ton trucks. A
scale, accentuated by its monster
they
ten more, and dolphins speed up
one. China is a very, very old civi-
Yellow River. The bottom of the
rivers and avoidance of major dis-
bucket chain of these monster
rail-mounted 50-ton crane, which
stay
awake
every
day.
to 46. Not to mention the sailfish,
lization with legacy issues most
river is layered year by year with
asters automatically bestows polit-
trucks motor, with antlike persist-
can pluck whole hydroelectric
6 And then there was water. In the
which can move at 110 km/h when
cultures can only dream of. Chi-
loess mud, and it rises. So the river
ical credibility.
ence, over to the dam to add to
dynamos up and out like Thermos
county of Donegal, Ireland, the
in a rush.
nese civilization was born near
above it has to rise, too. And that
The giant dam basically comes in
the giant heap. Step two: Repeat,
bottles. Elder gods could squat in
Xiaolangdi on the banks of the
means that the levees have to rise
two parts: a fantastically huge,
for several years.
that space and shoot dice with the
lights of one of the first bridges that
kneebones of mastodons. I’ve
cross the river Finn are water-pow-
10 October brings along a curious
Yellow River. China has tenacious-
as well – more than 1,300 kilome-
solid concrete hydroelectric com-
ered. The innovative hydraulic led-
event in Massachusetts: cramberry
ly exploited the Yellow River for
ters of levees, which line the Yel-
plex and a Brobdingnagian earth,
It’s hard, loud, dusty, grimy, oner-
never been so far from daylight
lampposts turn on thanks to a bat-
fields are completely submerged
thousands of years. The river has
low River on its north and south
rock, loess, concrete, and asphalt
ous, hazardous, brute labor – but
with so little sense of confinement.
tery that is recharged by a mini, 110
and special tractors release the fruit
reacted badly to the exploitation.
embankments all the way down
wall the size of a mountain. The
at least it’s not complicated. The
W turbine that is placed right under
from the bush. Berries then float in
the plain. The levees are old.
whole shebang is 1,317 meters
complicated stuff is all taking place
the bridge. And when the river runs
a gorgeous red lake, and are
The Yellow River runs through a
They have broken 1,500 times dur-
long and features nine flood tun-
in the mind-boggling hydroelectric
slow? Solar panels kick in.
sucked up by pumps that wash
huge continental plain with a
ing the last 3,000 years. And
nels, six more providing power,
complex. The basic scheme is as
It is otherworldly. From Sterling B., The spirit of Mega, in “Wired”, issue 6.07, July 1998.
them. All in a great haste, as cram-
dense, high-piled soil called loess.
although the river broke convul-
and an underground turbine vault.
follows: Nine giant tunnels of
7 Oceanographer Curtis Ebbes-
berries must make it to American
Loess is very odd stuff – wind-
sively free and changed course in
The engineers of the Xiaolangdi
water work their way through the
meyer has been studying oceanic
families’ tables by Thanksgiving
heaped fine particles. It clumps
1194, and in 1854, and in 1887
joint venture have already blocked
dam. Six of them, the clearest and
garbage routs for the past 15
Day.t is the forest of the Island of
together fiercely – you can see ver-
(among other times), these levees
the Yellow River, but they haven’t
most sediment free, are cunningly
years. Until now, he has pinpointed
Crespo,” thought I; and I was not
tical cliffs of loess 30 feet high –
have risen so high that the river
yet established their 12.65 billion-
directed through a set of monster
11 gyres, i.e. the slow circular cur-
mistaken.”
but it also dissolves rather easily in
they entrain is basically flowing on
cubic-meter reservoir, because
turbines that can generate up to
rents that gather plastic and float-
a hard rain. Upstream, around
stilts.
they haven’t yet completed the
1,800 megawatts of power.
ing rubbish like vortexes, creating
Xiaolangdi, the people can literally
earthen dam. They’ve done the
Three other tunnels serve to coax
actual islands. The Pacific Trash
live in loess – they carve caves in it,
You have to climb uphill to reach
hard part of it – they’ve put down
the thickest muck away from the
they fire bricks from it; they com-
the Yellow River; it is flowing high-
its waterproof concrete spine – but
turbine feeds. After exiting the tur-
bine the bricks and the caves, and
er than the surrounding country-
to get the spine to stay put they
bines, the water is combined into
Vortex
is the most famous, and
Another Great Wall
formed in the Pacific during the 1950s: 2,500 km in diameter and
by Bruce Sterling
they sink right into their landscape
side, and its banks are endless
have to pile a Matterhorn of rock
three tailrace tunnels and ventures
30 meters thick, it’s made of plastic
Man differs from other animals
and dwell inside it. They’ve plowed
Great Walls of China. If less mud
and dirt on top of it. This will be
in and out of various underground
(80%) and other refuse that the
in that he can modify nature.
it, and planted it, and harvested it,
shows up, the vengeful river will
accomplished, because it is the
conduits, and into covered areas
North Pacific Gyre brings in. Just
The wonder and enthusiasm of
century after century – while
climb a little less rapidly. So the
kind of work at which China has
and open channels, and finally
think: every year cargos alone lose
a revolutionary writer in front
downstream from their tireless
Xiaolangdi dam is in reality a labor-
long excelled – erecting great walls
downstream.
10 000 containers around the
of one of the major infrastruc-
efforts the Yellow River is choked
saving stopgap for China’s perpet-
one patient brick at a time.
straightforward, but the design of
world’s seas.
tures ever built by our race.
with yellow loess. It is one of the
ual megaproject – the more than
muddiest rivers on earth.
1,300 kilometers of levees, whose
They have a quarry at Xiaolangdi
very high-pressure tonnage of
It
may
sound
huge tunnels carrying a swift and
8 Water is life, as people in devel-
Xiaolangdi is China’s second-rank-
In flood season, the Yellow River is
care and repair consume the time
like a giant set of stone stairs.
muddy water is no easy matter.
oping countries know well. So Tor-
ing river project. It’s far more tech-
basically a giant angry mudslide. In
and resources of millions of people
Every once in a while they set off
The interior of the Xiaolangdi dam
ben Vestergaard Frandsen, the
nically complex than the better-
the flat plain of heartland China,
downstream. Xiaolangdi is a mod-
40,000 kilos of dynamite, placed
resembles a prairie-dog burrow – if
inventor of Lifestraw, a filtering
known Three Gorges Dam on the
there is very little standing in its
ern technical fix for several thou-
in a neat row like a string of Chi-
prairie dogs were the size of diesel
straw that can make even puddles
Yangtze, but it gets less foreign
way. It has been known to burst its
sand years of previous Chinese
nese firecrackers, and 40,000 met-
submarines. There are tunnels in
drinkable, is 31 centimeters long,
attention because it is less contro-
levees and spontaneously change
premodern technical fixes.
ric tons of solid rock calve off into
Xiaolangdi that make the CERN
weighs 140 grams and can make
versial. Three Gorges will displace
course over hundreds of miles.
Its scope is extremely ambitious
neat megaheaps of rubble. Then a
tunnel look like a strand of maca-
700 liters of water safe with no
more than a million people and
During the Second World War, the
but very much in the long tradition
set of 20-ton backhoes daintily
roni. The chamber for the water
need for electricity not batteries. It
drown vast areas famous for their
Kuomintang broke a Yellow River
of Chinese autocratic government,
picks up the debris and drops it
turbines is a vault of Lovecraftian
115
oxygen
Water in communication
116
English version
06 – 07.2009
is so elemental to “us” that I’d see
a dream, a taste you live for and
4,200 children die of water-related
opportunity. Green is about global
strong national group with both
high-level program, creating a
it as an emotional quotient – one
maybe you die for. It’s high on
diseases. The winner of the fifth
issues. True Blue is about individual
Interview with Giovanni Malagò
political and media interests.
wonderful event. And we expect
by Kevin Roberts
with connecting power for all life
respect and it’s high on love. We
Saatchi & Saatchi Award for World
passion, and that’s irresistible. True
A sport for the future
We won by offering Rome, with its
200,000 tickets to be sold for the
H2O is a simple formula we
on a Blue Planet. Water is survival
call this a Lovemark.
Changing Ideas was the Lifestraw,
Blue is a way forward for a Blue
beauty and worldwide fame, we
occasion.
learn in the very first years of
and sustenance, irrigation and
a portable drinking filtration sys-
Planet. A revolution is coming, led
by Vittorio Bo
played well but we most of all pre-
school. But it represents much
energy, health and purification, rit-
As a “property”, water is kinetic.
tem. Worn around the neck, it fil-
by Saatchi & Saatchi S. We’ve sim-
The 2009 Fina World Cham-
sented a convincing project and a
What will the highlights of the
more than an obvious combi-
ual and rescue, fun and sport, pol-
It’s a connector, first because as an
ters death from life.
ply called it DOT. Dot is Do One
pionships in Rome represent an
sound master plan. We have
event be for sport fans, institu-
nation of chemical elements:
itics and wars, and that’s just for
idea it’s liquid. It’s big, real, and
Thing for a sustainable True Blue
exceptional chance for sports,
worked closely and in harmony
tions and the general public?
water is life, and today it can
the humans.
fast. It fills spaces that people are
Intimacy boils down to empathy,
future – tiny packages bursting
but also a challenge for the
with local bodies, governmental
The 2009 Fina World Champi-
drawn to. More so, water connects
commitment and passion, and
with the energy of big ideas.
organization and infrastructu-
institutions and with Fin (Feder-
onships are the biggest sports
because it’s boiling with mystery,
we’ll need these three delivered
We’re going to make doing the
res involved in an event of this
azione italiana nuoto, Italy’s swim-
event of the year to be held in
turn into the heart of a revolution that will lead to a Blue
For a scientist, the company I lead
Planet, to a sustainable future
Saatchi & Saatchi could be seen as
sensuality and intimacy.
through indestructible partner-
right thing fun, irresistible and
size. We met with Giovanni
ming federation – editor’s note) for
Europe. An incredible 183 coun-
for all of us.
a helix of emotional ideas, advertis-
These are the three secrets for
ships. Empathy through critical
viral. Water in communication is
Malagò, Rome-born entrepre-
over three years.
tries and 2,800 athletes will partic-
ing and connectivity. When these
building Lovemarks. From what’s
updrafts like international financ-
getting started.
neur and president of the
Water is the life giver. I felt its vital
strands twist through something so
below the surface to a bubbling
ing, empathy through commit-
organizing committee, to
How important were partners
nels from the whole world broadcasting; the Italian national TV Rai
ipate, with over 60 television chan-
essence seven years ago when I
primal as water, what we discover
spring to birthing in water, to a
ment from corporations to take
understand what this amazing
and sponsors to turn the plans
flew in a Hercules aircraft from
dives deep into the emotions. In a
baptism, water takes us beyond.
the long view, and empathy
adventure looks like from his
for the World Championship
alone will guarantee eight hours of
New Zealand, my home, to the
“product” sense, water forms rela-
through the passion of everyday
privileged point of view
into something real?
daily live shows!
Antarctic ice sheet. It’s not every-
tionships of variable qualities. It
I think ideas and intimacy will be
people. All of us must work
They were absolutely crucial,
The opening ceremony will be
day you plant your feet on 90% of
can be experienced as a commodi-
the keys to resolving the water cri-
together. To make the world a bet-
Organizing the World Champi-
because the whole event is created
spectacular: the choreography will
all the fresh water on Earth. On
ty, sloshing around with autumn
sis ahead. A quarter of the world’s
ter place for everyone.
onships was long work, and pre-
thanks to private and local bodies’
be beautiful, fit for this important
that day I was accompanying an
leaves in a billionaire’s swimming
population lives in countries experi-
I think the real challenge we all face
sented a few problems along
contributions, which cover 95% of
event, but also minimalist, reflect-
English princess on a conservation
pool. It can be a brand, competing
encing water stress.
is how to make sustainability irre-
the way. How much work was
the budget. We’ve been support-
ing the challenging times we are
mission. We stood on a frozen pool
for big love in bottled-water wars
Nine countries share 60% of avail-
sistible. Not irreplaceable, not irre-
necessary – in terms of time,
ed by many institutions and com-
living. For us and for the general
of life, clearly visible from space.
across middle class meccas (Italians
able resources. Water wars in
versible. Irresistible. To everyone.
people, contacts – to prepare
panies – amongst which I want to
public the most important and
drink more than 40 gallons of bot-
places like Darfur are a fact. And
everything?
thank Enel – as well as by signifi-
exciting stories to follow will cer-
This anecdote skims the top of a
tled water per person annually, a
with population and plastic pollu-
A people-powered communica-
We started in July 2005 in Montre-
cant technical contributions.
tainly be Federica Pellegrini’s and
basic truth. Water, fresh water, is
world record – including my own
tion rising, and water reservoirs
tion-driven rebellion flicks the
al, when Rome was chosen to host
I cannot stress enough how the
Alessia Filippi’s, as well as the men’s
“something else”. In the great
Lovemark, San Pellegrino... a great
falling, we need new ideas, new
switch from “green” to “True
the event winning against the
excellent results we achieved stand
100 freestyle.
tract of space it is rare, a tiny drop
taste and a great story).
inspirations, new solutions, new
Blue”. Green is about responsibili-
feisty competition of Moscow,
out in the global economy’s dra-
approaches.
of precious life. As a formula of
And if you’re the one in every six
nature cycling through earth, sea
people worldwide without access
and sky, I guess water is one of
to safe drinking water, then water
those rational sciences. But water
is that “something else.” It’s surely
ty. True Blue is about inspiration.
Athens, Dubai and, above all,
matic situation, which obviously
This is seen as the sports event
Green is about limits. True Blue is
Yokohama, which we were able to
took its toll on sponsorships too.
of the year to be hosted in Italy.
Sometimes the simplest ideas can
about possibilities. Green is about
surpass only by one point, and
The quality and timeliness of our
What role will it have for the
put a fire under change. Every day,
obligation. True Blue is about
which was supported by a very
work has allowed us to present a
city of Rome?
117
oxygen
118
English version
06 – 07.2009
The emulation, comparison and
We are putting out Mount Mario’s
who enjoy water sports. These are
on the full responsibility for this
Interview with Paolo Barelli
The Championships in Rome
eye on the interest of the Ital-
green setting, the Tiber, the eternal
significant figures, resulting from
great milestone, for what we’ve
A future for sport
put the spotlight on Italian
ian people for water sports; an
attraction they inspire in the
city’s romanticism, but also the tra-
our efforts to organize sports
done until now and, most of all, for
swimming. Events like this act
interest which has taken off in
public – other than bringing
dition of the International tennis
events that are increasingly open
what we can and must still do.
by Vittorio Bo
as mediators, attracting and
the last few years. How much
more young athletes to the
championships and the Champions
to a wider range and number of
The Fina World Championships
involving the general public
do sports results and sports star
sport –also gives athletes a cer-
League: great sports events that
participants. This is the world
in Rome will not just be
who follows the struggles and
personalities count in attract-
tain social ‘responsibility’. Do
fans in the whole world enjoy in
championship of water sports, not
another media show, a quickly
stories of the athletes, Italian or
ing a wider public?
they have social value in our
one of the most inspiring historical,
just swimming but also water
forgotten flash in the pan. They
not. Are these also opportuni-
Sports ‘personalities’ are undeni-
culture as models of a healthy
artistic and environmental settings
polo, diving and synchronized
are the chance to create and
ties to discover a true passion
ably important, because they
lifestyle, dedication and excel-
in the planet.
swimming.
bolster positive role models for
of sports?
become not only an attraction in
lence?
younger generations, invest in
For about the last fifteen years
and of themselves, but also role
Certainly, and actually our sport
We are reaching the finishing line
infrastructures for the city’s fu-
we’ve seen a very positive change
models. The more trophies an ath-
has a particularly high social and
That’s why we hope the highest political personalities of the country will participate in the opening
of a long journey, a work of sever-
ture and show a new face in
on the part of everyone involved
lete wins the more the spirit of
educational value. Let’s not forget
ceremony, showing they are aware
al years during which we prepared
sports.
thanks to the great successes
emulation and comparison grows.
that in the water we move through
of our efforts and of the extraordi-
the road, a legacy of experience
we’ve had: growth in the numbers
We have many recent examples
an element that is not our own
nary potential that this event holds
that should be maintained and cul-
For the occasion of the extraordi-
of athletes as well as their results,
that confirm this idea. Just think of
natural environment, so our efforts
to showcase Italy worldwide.
tivated. Our champions are role
nary Fina World Championships
the number of those practising the
the first Italian world record by
are primarily geared towards the
models for youngsters: they moti-
2009 event we had the honor of
sport has grown steadily which has
Lambeti, of Battistoni, of Merisi, of
safety and wellbeing of the individ-
The spotlight on Rome, Federica
vate them and include them in new
speaking with one of the greatest
helped the growth of the sport’s
settebello and setterosa and of the
ual. Through the years we have
Pellegrini’s private life on the
and different adventures, in which
names in swimming, past or pres-
visibility in general, especially the
clamorous comeback of diving.
also created a culture that supports
first page of newspapers along-
competition must coexist with
ent. A twenty-time Italian swim
amount of time dedicated to it on
side her medals, and popular
gratefulness and curiosity for oth-
champion and twenty-two-time
television. We have about 1,700-
There is a strong relationship
champions like Rosolino... will
ers. These championships repre-
Italian record holder, Paolo Barelli
1,800 members and an innovative
between competition results and
What has changed as far as the
all this succeed in taking a bit of
sent this opportunity too.
competed at the Olympic Games
organizational and technological
the increase in participants, as we
image of the sport and the athlete, the winners and the com-
lifeguards and their role.
our
Finally, let me add that the efforts
in Munich in 1972, at two Olympic
capacity that nurtures an excep-
verified after the World Champi-
national sport, soccer, and in
we’ve made in organizing the
finals in Montreal in 1976 and he
tional group of athletes and allows
onships and the Olympics.
petitiveness from when you
offering a different model for
whole event have led to the reno-
won the first history making Italian
for the continual competitive
Together with track and field,
were racing and winning in the
the younger generations in the
vation of important sports facilities
medal at the World Champi-
growth of our very determined and
swimming has become the main
Seventies and the sport today?
country?
and areas such as the Foro Italico,
onships: a bronze for the 4x100
talented members. They are a true
Olympic focus sport and, in fact,
The image is of a continuously
The Italian swimming federation
and all that work will remain avail-
freestyle relay in Cali in 1975.
treasure trove.
the champions and models of the
growing phenomenon, not only in
has grown a lot in the past few
able for future use.
And he’s also been the President of
last Olympics in Beijing were the
our country, but also in many other
years, reaching over 800,000
We are ready to take this important
the Italian Federation of Swim
Fina is surely a privileged obser-
great swimmers like Phelps and
parts of the world. Organizing an
members and 5 million people
challenge because we have taken
Sports since 2000.
vatory from which to keep an
runners like Usain Bolt.
event like this one has become ten
attention
away
from
119
oxygen
English version
06 – 07.2009
The poetic elements
120
after the Greek primaries had been
But... earth, air, water and fire are
through it that our dream seizes
discarded. The Renaissance artist
still the four elements of imagina-
upon its true substance. From it
by Philip Ball
Leon Battista Alberti awarded red
tive experience, and always will
we solicit our fundamental colour.
The four elements of antiquity
to fire, blue to air, green to water,
be.’This is why the French philoso-
Dreaming by the river, I dedicated
perfuse the history of Western
and ‘ash colour’ (cinereum) to
pher Gaston Bachelard felt it
my imagination to water, to clear,
culture. Shakespeare’s Lear
earth; Leonardo da Vinci made
appropriate to explore the ‘psycho-
green water, the water that makes
runs amok in the stormy rain,
earth yellow instead.
analytic’ influence of these ele-
the meadows green.”
the rushing air, and the ‘oak-
These associations would have
ments (in particular water and fire) Despite a tendency to overestimate
times more complicated in terms of
efits have you already gotten
cleaving thunderbolts’ on fire,
surely informed the contempora-
in myth and poetry.
management systems, but it has
out of it?
nature’s ‘fretful elements’.
neous ideas of painters about how
“I believe it is possible [he said] to
the primacy of the four-element
also become much more attractive
At this moment (editor’s note:
to mix and use colours.
establish in the realm of the imagi-
scheme – there have been, as we
for society as a whole and for our
beginning of July) we are still in the
Two of his sonnets are paired in
This fourness of fundamental prin-
nation, a law of the four elements
have seen, many others – this idea
partners and sponsors.
final preparation stages before
celebration of the quartet: ‘sea and
ciples reaches further, embracing
which classifies various kinds of
goes some way towards explaining
opening, and we are hoping it will
land... so much of earth and water
the four points of the compass
material imagination by their con-
the longevity of Empedocles’ ele-
Recently the debate on Jaked01
all go smoothly.
wrought’, and ‘slight air and purg-
(Chinese tradition acknowledges
nections with fire, air, water or
ments. They fit, they accord with
suits, which, thanks to the phe-
The difficulties were the usual ones
ing fire’. Literary tradition has con-
five elements, and five ‘directions’)
earth... A material element must
our experience. They distinguish
nomenon of air trapping, were
you find when planning such an
tinued to uphold the four ancient
and the four ‘humours’ of classical
provide its own substance, its par-
different kinds of matter.
thought to give athletes an
intricate event in Italy, which is why
elements, which supply the organ-
medicine.
ticular rules and poetics. It is not
What this really means is that the
advantage, has raised its head.
our goal has been to do more than
izing principle of T.S. Eliot’s Quar-
According to the Greek physician
simply coincidental that primitive
classical elements are familiar rep-
The University of Pisa was hired
just ‘pull it off’.
tets. The Greek philosophers cou-
Galen (AD c.130-201), our health
philosophies often made a decisive
resentatives of the different physi-
by Jaked to look into it and has
We wanted to leave a tangible pat-
pled a four-element theory to the
depends on the balance of these
choice along these lines. They asso-
cal states that matter can adopt.
denied that the suits actually
rimony for the future of water
idea of four ‘primary’ colours: to
four essences: red blood, white
ciated with their formal principles
do provide such an advantage,
sports; just think that more than 70
Empedocles there were white,
phlegm, and black and yellow bile.
one of the four fundamental ele-
so they were reapproved for
years after 1936 we have finally
black, red, and the vaguely defined
competition. Is there a limit to
built a 50 meter pool. We’ve raised
ochron, consistent with the prefer-
Even allowing for the ancient and
Earth represents not just soil or
ments, which thus became signs of
rocks, but all solids. Water is the
philosophic disposition.”
archetype of all liquids; air, of all gases and vapours. Fire is a strange
how much help athletes can
the bar pretty high: it would have
ence of the classical Greek painters
medieval obsession with ‘corre-
receive from technology before
been easier to build a ‘disposable’
for a four-colour palette of white,
spondences’ among the character-
Bachelard suggests that this dispo-
one, for it is indeed a unique and
it becomes unfair? What is that
structure, but despite the difficul-
black, red, and yellow.
istics and creations of nature, there
sition is, for every individual, condi-
striking phenomenon. Fire is actu-
limit?
ties we believe we went in the right
The Athenian astrologer Antiochos
is clearly something about the four
tioned by his or her material envi-
ally a dancing plasma of molecules
The suit shouldn’t be a determin-
direction. Local companies have
in the second century AD assigned
Aristotelian writer Northrop Frye
ronment: “the region we call
and molecular fragments, excited
ing factor for the performance.
been particularly helpful and sensi-
these colours, respectively, to
writes: ‘The four elements are not
home is less expanse than matter;
into a glowing state by heat. It is
Personally, I was against this latest
tive to our needs, as were the part-
water, earth, air, and fire.
a conception of much use to mod-
it is granite or soil, wind or dry-
not a substance as such, but a vari-
generation of swimsuits, and I
ners such as Enel and Sanpaolo,
A determination to link the four
ern chemistry – that is, they are not
ness, water or light. It is in it that
able combination of substances in
don’t think they should become an
who were by our side in an excep-
elements to colours persisted long
the elements of nature.
we
a particular and unusual state
element of the competition, actu-
tional show of collaboration since
ally in the last Olympics we decided
the very beginning. In this sense I
on our suits only a few days before
believe we should chiefly recognize
the games. Will we ever go back to
Enel for the publicity campaign in
simple briefs? It might be consid-
support of the Federation.
ered a nostalgic suggestion, but I
This, amongst other things, is a
don’t see it that way. We need pre-
positive sign of a country that can
cise, severe and objective rules in a
work towards a common, ambi-
free market, without monopolies.
tious goal when it wants to.We are
And it is also necessary to have the
proud to have brought the Fina
full respect of our challengers to
World Championships to Rome;
allow for an economic develop-
we’ve been working towards this
ment that befits the sector
grand event with passion and ded-
What
tion is a point of pride both for
ication since 2005 and its realizawere
the
difficulties
involved in organizing such a
swim sports and for Italy.
complex event? And what ben-
Translation by Mia Adelman
materialize
our
reveries,
121
oxygen
caused by a chemical reaction. In 122
English version
06 – 07.2009
Water: H2O = Life
experiential terms, fire is a perfect symbol of that other, intangible
One of the American Museum
perspectives. We all need to under-
ing the need for all inhabitants of
development
civilized
evident: a video-microscope allows
of the land and keeping the climate
stand not only how important it is
the earth to work for the conserva-
world, how necessary it is for
visitors to see microorganisms that
in balance. Everyday an enormous
for all life on our planet, but also
tion of this oh so precious element,
everything produced and con-
live in a single drop, an interactive
amount of water rains down on
of
the
aspect of reality: light.
of Natural History’s great exhi-
how much each of us can do to
which is potable for only 3% of the
sumed and the consequences of
exhibit that lets us see how much
Earth and every year 40,000 square
The ancients saw things this way
bits has begun an international
help protect this fundamental
word’s population and is often
the manner in which we consume
water is contained in a piece of
km of fresh water runs into the sea.
rock, an Indian sari is used as a
too: that elements were types, not
tour of the world top
resource, today and for future gen-
inaccessible thanks to glaciers,
it. There are many particularly
to be too closely identified with
museums. After a smashing
erations.”
sources being deep underground
thought provoking examples in
rudimentary filter to underscore
This magnificent cycle, synony-
particular substances. When Plato
success in New York, the show
etc. In this exhibit water, falling
this part of the exhibition: the
the human condition and how we
mous with life and continued
speaks of water the element, he
will go to Chicago’s Field
The exhibit demonstrates the
into an illuminated pool, unveils all
reconstruction of a canyon dug
adapt to prevent illnesses pro-
regeneration, needs to be defend-
does not mean the same thing as
Museum of Natural History
beauty and the essential nature of
its beauty and universal value, but
out by water in its role as ‘nature’s
voked by bacteria, a wall of plastic
ed and preserved, and this exhibit
the water that flows in rivers. River
until September, then touches
our planet’s vital ‘blood’ using
also its scarcity and fragility.
architect’; the exhibit where the
water bottles reminds us of the
invites us to take an active role in
water is a manifestation of elemen-
down in Cleveland, Camberra,
multimedia tools such as satellite
need for irrigation for over 40% of
water needed to produce the con-
doing so, from small everyday per-
tary water, but so is molten lead.
Toronto...
images, dioramas, live animals and
In the second parte of the exhibit
the world’s food is highlighted; the
tainers in which its held.
sonal
three dimensional projections in
‘Life in Water’ is presented, ably
quiz-game where visitors learn the
Elementary water is ‘that which
decisions
to
concrete
requests for a collective commit-
flows’. Likewise, elementary earth
“Water” is a fascinating exhibit
the effort to offer visitors a direct,
communicating how necessary it is
amount of water needed to pro-
“Restoring Ecosystems” shows us
ment to a process of change for
is not just the stuff in the ground,
with which New York’s American
involving and highly personal
for the survival of human beings,
duce everyday products such as a
how water, more than any other
the present and future of the Earth.
but flesh, wood, metal.
Museum of Natural History cele-
experience. Scientific evidence is
animals and plants, but how its
T-shirt or a hamburger.
resource on the planet, exemplifies
Translation by Mia Adelman
Plato’s elements can be intercon-
brates the vital role played by this
presented to the visitor in a
presence can be markedly varied
the ecological principal of the interconnection between living
verted because of the geometric
extraordinary element in our lives:
straightforward simple manner, as
from one place to another around
“Water Everywhere” shows us
commonalities of their ‘atoms’. For
the show itself takes its place in a
is the possibility of direct personal
the world and how the adaptations
how humans, plants and animals
creatures through three important
Anaxagoras, all material sub-
series of exhibits that the world’s
involvement, and the tight bonds
of different species – in response to
are designed to live where water is
examples: California’s Lake Mono, where we see the regeneration of
stances are mixtures of all four ele-
most renowned natural sciences
that tie ecosystems to the quality
its presence, its temperature or
particularly abundant.
ments, so one substance changes
museum has chosen as a tool to
of water as well as its availability is
whether it is salty or fresh – are
This section explores some of the
a beautiful ecosystem, a 4,000
to another by virtue of the growth
bring the story of our planet to the
underscored.
incredibly diverse.
coldest parts of the globe, where
cuneiform table which tells the
in proportion of one or more ele-
general public.
More than one hundred handi-
“Blue Planet” is the third part in
humans have created the neces-
story of the vital force of the rivers
ments and the corresponding
An integral part of the museum, in
crafts and models are presented
which the Earth is ‘colored’ by her
sary conditions for survival, and it
Tigris and Euphrates and the Mis-
diminution of the others. This view
the best Anglo-Saxon tradition, is
throughout the exhibition to pay
most abundant material, present-
explains the danger that climate
sissippi Delta.
of matter as intimate blends of ele-
the research activity (there are
tribute to the fundamental role
ing the extraordinary chemical and
change
The last section, “What can I do?”
ments is central to the antiquated
more than 50 curators that are
that water has played in all civiliza-
physical properties of the H2O mol-
ecosystems.
reinforces the entire message of
elementary theories, and is one of
involved in scientific work within
tions and how important it is to
ecule. A great sphere where the
Then, with a diorama reconstruc-
the exhibit, inviting visitors to enter
the stark contrasts with the mod-
the structure) which undoubtedly
preserve it and encourage the
presence, distribution and use of
tion of a fluvial village in Cambo-
a dimension of consciousness and
ern notion of an element as a fun-
bestows even more value to the
world’s population to use it
water on the planet is projected –
dia, visitors observe historic and
responsibility and also bringing
damental substance that can be
exhibit, a shining example of col-
responsibly.
thanks to information taken from
archaeological proof of water’s
forth some concrete examples of people who work hard to protect
represents
laborative
satellite pictures – takes center
vital
From Ball P., The Elements. A Very
high level international institutions
Visitors enter the exhibit through a
stage, while another installation
amphorae,
tools,
water (‘water heroes’ like the cura-
Short Introduction (Oxford Univer-
(Cleveland, Chicago, San Paulo of
wall of water (“Fog screen”), an
represents the cycle of water
means of transport that continue
tor of the Bronx River) and an inter-
sity Press, 2002).
Brazil, Canberra, Toronto and Sin-
installation on which the word
through its three stages: solid, liq-
to stress its inescapable presence
active final quiz that teaches day to
gapore). As says Eleanor Sterling,
‘water’ is projected in a variety of
uid and gaseous.
and importance.
day methods for saving and con-
director of the Center for Biodiver-
languages (Water, Maji, Wasser,
sity and the Conservation of the
Rano, Salila, Agua, Eau, Siram, Su,
“Water Works” underscores how
“Healthy Water” is an essential
AMNH, “Water helps us to think of
etc.), thus putting the spotlight on
water has been fundamental in
area in which the tight bond
Water is essential for life and plays
water from new and surprising
its deep cultural ties and highlight-
evolution and in the growth and
between health and water is made
a primary role in the conservation
between
and
those
isolated and purified.
teamwork
energy
for
symbolism:
ceremonial
serving water (like domestic water regulators).
123
oxygen
English version
06 – 07.2009
124
125
Oxygen versus CO2
air, which in the meantime has
tive technological advance: a gen-
resources. The implications are rev-
come first into contact with the
erator able to produce thermody-
The water factory
olutionary to say the least: in an
hot, dry air coming from the roof
namic solar energy (also known as
by Enrico Casadei
ever thirstier and more populated
and then with a second evaporator,
concentrated solar power or CSP),
world, where the availability of
condenses and is collected in hold-
capable of producing absolutely
For a few years now gigantic
fresh water is becoming a bigger
ing tanks as desalinated water, fit
clean electricity with twice the effi-
investigated on the basis of pollu-
greenhouses in desert and coastal
challenge than the oil crisis, Paton’s
to use for agricultural irrigation. In
ciency of photovoltaic energy. CSP and the Seawater Greenhouse are
without any doubt, less sugared
among the sources of the 12 major
soft drinks than many other
Plastic water
brands of mineral water sold in
European
by Claudia Gandolfi
Italy, none of them is farther than
renounce to bottled water, with a
200 kilometres from Rome. Time
market of 3 billion euros per
Every year 160 billions bottles of
ago, bottled water could be sold
annum. In 49 cities that have been
mineral water circulate worldwide.
only at the pharmacy, and only if it
Just for the production of the nec-
had special therapeutic features.
essary plastic 81 million litres of oil and 600 billion litres of water have
As a matter of fact, the law at
Science’s sites
the sun, wind and seawater as
bottled. To give an example,
populations,
cannot
tion indexes (nitrates and ammo-
areas have been working a sort of
seawater greenhouses represent
short, the greenhouse acts as an
nia) and content of some chemical
miracle: turning huge quantities of
an economical and sustainable
enormous ‘dew-factory’, trans-
technologies that lend themselves
elements (iron, manganese and
ocean water into fresh water,
solution to the planet’s growing
forming
water
to extreme desert areas and are perfectly complimentary: while the
saltwater
into
to be used. So, in order to bottle
present allows for a few contami-
salts like chlorides and sulphates),
allowing for the growth of fruits
water requirements.
vapour, which then returns to it’s
and distribute one litre of water,
nants, quantity levels higher than
the best public supplies, for which
and vegetables in inhospitable
The first experimentation took
water state, but without the salt.
first produces an excess of heat,
another two litres are needed in
what admitted for tap water, for
all analyses showed optimal results,
lands otherwise completely unsuit-
place in 1995 on Tenerife, in the
There are many advantages.
the second uses it to augment evaporation and produce fresh
order to produce and transport the
which checks are done monthly,
resulted to be those of Benevento,
able
all
Canary Islands, and the very
containing bottle: this is the so
whereas the certification of pro-
Bergamo, Campobasso, Mantua,
through the exclusive use of natu-
encouraging results inspired the
First and foremost, Paton and his
water. At the same time, while the
called virtual water for a good
ducing companies is made every
Teramo, Gorizia and Rome. How-
ral, sustainable resources (salt
construction
team have, by imitating nature,
CSI produces electricity, the green-
and/or service, represented by the
three years. Therefore controls and
ever the overall evaluation placed
water and sun) and recycled mate-
greenhouses in Abu Dhabi and in
created an economical and sustain-
house produces food, providing
volume of sweet water used to
limits for the presence of toxic sub-
almost all the municipalities within
rials (polyethylene and cardboard).
Oman. The working principal is
able method for obtaining fresh
the plants with up to 5 times the
for
cultivation.
And
of
other,
larger,
produce it, adding all the produc-
stances are stricter for normal
a range of quality higher than just
It seems like the classic example of
based on the natural phenomenon
water. In fact, traditional desalin-
water necessary for their cultiva-
tion chain phases.
potable water; for example, the
normally good.
a circle only possible on paper, yet
of water’s passage from liquid to
ization plants require three litres of
tion. And all 100% recyclable.
Something like 87% of the Italian
presence of arsenic cannot be
Now, while always more frequently
it’s an operating reality that could
gaseous form and back again, a
petroleum and 1,000 litres of
Translation by Mia Adelman
population usually drinks bottled
higher than 10 micrograms per
we hear talks about privatizing the
save the lives of millions of people
process that takes place thanks to
water to produce just one kilo of
water, for a total amount of twelve
litre, while it is possible to have a
public water supply, we see many
in the future.
sun and wind.
final product.
million litres a year. And yet in Italy
concentration 5 times higher in
public administrators among the
Born in 1991 from the mind of
The basic idea is that of using, on
The high humidity level within the
the potable water from the main
bottled mineral water.
supporters of the “Water of the
Charlie Paton, in collaboration with
one end of the greenhouse (the
greenhouse also reduces water loss
Mayor”, from Michael Bloomberg,
Michael Pawlyn (architect and
part that gets the most sun), the
from the plants themselves and
public supply is strictly controlled, with the advantage of being very
A recent survey on the public water
mayor of New York City, who start-
expert on bio-sustainable struc-
evaporation of seawater to create
consequently also reduces the
economical, and not only ecologi-
service, carried out by Federcon-
ed the campaign “Take back the
tures) and Bill Watts (expert on
cool, humid air: generally about
amount of water needed for irriga-
cal, since it needs only a few
sumatori (a national consumer
tap”, to the Municipality of Flo-
energetic efficiency as applied to
15° less than the outside tempera-
tion. This allows a great deal of
metres of pipe for its transporta-
association) outlines a rather com-
rence, where all the automatic bot-
industrial sites), the Seawater
ture and with 90% humidity.
water to be saved and used for
tion. On the other hand, mineral
plex picture of consumer habits
tle distributors in city hall and other
Greenhouse project’s goal is to pro-
water has to cover many and many
and of the condition of the main
public offices have been replaced
duce fresh water and air to culti-
A condenser at the other end of
years the Seawater Greenhouse
kilometres of highway, after being
water supply: Italians, who drink,
by “water of Florence” containers
vate in hot, arid desert areas , using
the greenhouse ensures that the
has been joined by another innova-
other purposes. In the last few
oxygen
English version
06 – 07.2009
Consumer green
coming from the aqueduct is safe
oceans we need to keep clean, you
input the information about your
and convenient, but suffers the
should get to know Clean Ocean
household habits, simply and
World wide water
lack of sophisticated advertising
Project (www.cleanoceanproject.
quickly (with suggestions for those
by Daniela Giambrone
showcasing bottled water, which
org), who strive to save the oceans,
who, like me didn’t know a wash-
is expensive and taxing for the
waves and beaches by, amongst
ing machine uses between 50 and
environment.
other things, selling a clothing line.
100 liters of water per cycle).
Only available in Fuerteventura for
One flaw? It doesn’t take into con-
truth is humanity is still far from
Not for the faint of heart
now.
sideration the water that we use to
reaching the goal of sufficient
We’re ready to admit it’s becoming
water conservation, or, better yet,
a trend, but the choice to be vege-
fee, or even raise the chicken and
intelligent use of water – which has
tarian makes sense, in many ways.
grow the wheat that we find, a
the habit of appearing unlimited
Keeping to water conservation,
where it is available. Unfortunately
eating less meat makes a huge
it’s not, as the fifth World Water
contribution.
Forum on March 22nd, interna-
“costs” a lot of water and causes
tional water day, reminded us.
pollution on different levels. Water
You might think the subject’s received enough attention, but the
126
Producing
meat
feed ourselves: to cook, make cof-
Viewpoints
few steps along the production process,
on
the
supermarket
Water calculator
shelves. So, even though it turns
by Michelle Nebiolo
out I consume 109 liters of water a day, compared to the 155 of an
must be used to grow fodder, to
http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_de
average British person, I don’t real-
Fao general director, Jacques Diouf
quench any animal’s thirst, to man-
pth/629/629/5086298.stm
ly feel relieved.
we disappear: cell phones, note-
clearly stated: “The millions of
age the farm for the whole life of
Future tech
denly die. It’s happened to all of us: our cell phone in the middle of an
books, laptops, our lives depend
farmers who all around the world
the animal. We suggest looking at
I was raised in a family that was
According to the Water Calculator,
In batteries we trust
important conversation, our laptop
on atoms and bits that we can
produce the food we eat, must be
an interesting and creative idea by
always careful about waste, with
109 liters are equivalent to about
by Giorgio Gianotto
right before finishing a crucial
exchange, manage and create only
at the core of any change process.
Virtual Water Project (www.traum
my grandmother putting out buck-
22 buckets of water, which I con-
report, our navigator just as we
if batteries are at our side.
They need to be encouraged and
krieger.de/virtualwater): a double
ets under the rain to collect water
veniently receive from the faucets
motivated to produce more, with
face poster showing in basic and
for the garden. That might seem
in my home every day. People in
Trusting technologies is a constant
find ourselves lost in the middle of
in our lives: whether we are aware
an unknown area...
Batteries, the “stars of technolo-
less water. This requires well placed
fun graphics different foods’ water
naive today, but the culture of sav-
Africa, in the meantime, have to
of it or not, whether we know or
Technology follows us as a com-
gy”, are often crucial to the suc-
investments and incentives, on top
footprint. A must-have gadget to
ing is making a strong comeback
walk an average of 6 kilometers to reach the closest fountain. Plus, as
not what happens behind the
panion: but batteries don’t. These
cess and improvement of a model,
of an adequate political context.”
recognize which types of food
thanks to a myriad of initiatives
scenes of many simple everyday
“historical” components are actu-
with every new release flaunting,
An incredibly challenging task,
have a bigger impact on our water
that aim at increasing the general
I sit in the office writing this article
actions, day after day we are put-
ally holding back our current level
first and foremost, a longer-lasting
involving all world leaders who can
resources. Here’s an example: you
public’s awareness about environ-
today, it’s raining – and tonight I
ting our lives in the hands of an
of technology.
– of course! – battery, thanks to
influence the political and econom-
need 4,500 liters of water to pro-
mental issues. We are rediscover-
will water my plants knowing that
lower energy consumption and an
ical scenario of the future. But
duce a 300 g steak, and 500 liters
ing that wasting is a wrong.
It may seem strange, but it’s not:
optimal use of software and hard-
what can the rest of us do to con-
for 500 g of flour.
portation, communication, food,
collecting energy has been a chal-
ware resources, all meant to gain
tribute to the global cause?
curing illnesses and entertainment.
lenge for scientific and commercial
time. In a time when energy
research for over a century. Batter-
sources are one of th most impor-
Ours is a technology-intensive
ies that perform better, smaller,
world, in which we’ve constantly
increasingly wide range of technologies – for payments, trans-
In fact, there are now many “water Looking for options
footprint” calculators on the web
Some obvious advice
If you see yourselves as fashion vic-
which strive to make us realize
tant problems in the world, Sam-
It’s common sense, but repeating it
tims or indie shoppers, you can still
how much water we use every day,
bigger, recyclable, rechargeable,
sung has announced a patent for
once more can’t hurt. The amount
do your part by buying green-chic
giving for granted something that
had to trust new tools, which have
killed off by design trends or born
water-based batteries: reacting
of water we can save by adjusting
clothes. Wire & Twine (www.wire-
is a precious and scarce resource
become part of our lives and
from industrial research and indus-
with metal, water apparently can
some of our daily habits is surpris-
andtwine.com/green) – a group of
for a billion people on this planet.
changed our habits so quickly we
trialization and assistance... these
produce hydrogen, powering the
ing. And so let’s jump to the occa-
designers, artists and more – offer
Extending the popular concept of
didn’t have time to second guess
objects mark most of contempo-
brand’s new cell phone.
sion and do what everyone knows
many eco-friendly items, ranging
“carbon footprint”, we can calcu-
them. We insert a magnetic card in
rary industry and therefore most of
This innovative battery is expected
is right (but not everyone does):
from
all
late a number that quantifies the
a reader and know we are paying
our choices and lives.
to be available to the market by
keep the water running only when
designed to raise awareness about
environmental footprint – the dam-
for the wonderful dinner we just
In a world that is increasingly
2010, and could change many of
necessary,
saving the planet.
age we cause to the planet, taking
had, or gaining access to the venue
mobile and global, where being
our habits – perhaps increasing our
bathing, brush your teeth using a
Our top pick is a t-shirt with a
more than what we can give back
of a great show, or getting our car
online is becoming necessary both
faith in technology and in the envi-
cup, use the washing machine and
reminder of 50 rules to live well
– with every shower, every car
our of a parking lot. Of course,
for work and private life, batteries’
ronment surrounding us.
dish washer only when full e
and in harmony with the environ-
wash, every steak.
shower
instead
of
t-shirts
to
I could have saved at least one bucket out of 22.
diapers,
why not?
life-span is the weak link in our
preferably in the evening (killing
ment (www.50waystohelp.com):
But there are times when our usual
presence, our reliability at work,
two birds with one stone, you’ll
including of course sustainable
One of the most attractive calcula-
trust reveals its vulnerability, “our”
and our success. We are online as
save both water and energy).
ways to use water. And if your con-
tors is the one that the BBC has put
vulnerability: when batteries sud-
long as batteries allow us to, then
Plus, trust your faucets. Water
cern is the salty water in the
online: one room at a time, you
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Oxygen è stampata su carta UPM Fine 120 gsm, certificarta EU Flower.
Il marchio EU Flower garantisce che l’intero ciclo di vita del prodotto ha un impatto ambientale limitato, a partire dalla scelta delle materie prime fino alla lavorazione, e dal dispendio energetico allo smaltimento dei rifiuti.
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