Oxygen n° 6

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06 — 07.2009 La scienza per tutti

Passepartout

Acqua

La campionessa del silenzio

L’acqua abitata dalla vita (con qualche rischio di potabilità)

di Andrea Bajani

di Enrico Alleva e Michela Santochirico

Intervista a Federica Pellegrini Il colore e il calore dell’acqua

Photoreport

I piedi del polpo

L’acqua nella comunicazione di Kevin Roberts

di Jules Verne

Intervista a Tania Cagnotto

Il mondo visto da quassù

Intervista a Paolo Barelli Un futuro per lo sport di Vittorio Bo

Photoreport Connect the dots

Oro blu

Curiositacqua

Energia che scorre di Francesco Starace

Uno spettacolo meraviglioso

Un’altra Grande Muraglia di Bruce Sterling

Photoreport

Liquid Intervista a Giovanni Malagò Uno sport per il futuro di Vittorio Bo

di John Ross Gli elementi poetici di Philip Ball


006 Nota dell’editore 007 Editoriale 008 – 009 Passepartout

042 – 043 Connect the dots

L’acqua abitata dalla vita (con qualche rischio di potabilità) di Enrico Alleva e Michela Santochirico 022 – 027

Energia che scorre

Acqua di plastica

030 – 031

La campionessa del silenzio di Andrea Bajani

Acqua 010 – 021

088 – 089 Oxygen versus CO2

Curiositacqua 044 – 049 Un’altra Grande Muraglia di Bruce Sterling

090 – 091 I luoghi della scienza 062 – 065 Intervista a Paolo Barelli

La fabbrica d’acqua

050 – 055

Un futuro per lo sport

L’acqua nella comunicazione

di Vittorio Bo

092 – 093 Futur tech

di Kevin Roberts

066 – 073 Photoreport

034 – 035 Intervista a Tania Cagnotto

056 – 057 Photoreport

Liquid

094 – 095 Consumer green

di John Ross

World wide water

Il mondo visto da quassù

Oro blu 074 – 078

032 – 033 Intervista a Federica Pellegrini Il colore e il calore dell’acqua

di Francesco Starace 036 – 041 028 – 029 Photoreport

Uno spettacolo meraviglioso

I piedi del polpo

di Jules Verne

In batteries we trust

058 – 061 Intervista a Giovanni Malagò

Gli elementi poetici

096 Punti di vista

di Philip Ball

Water calculator

Uno sport per il futuro

080 – 087

di Vittorio Bo

Water: H2O = Life

098 – 127 English version


art direction immagine di copertina Liquid © John Ross/LPA

direttore responsabile Gianluca Comin

direttore editoriale

Oxygen nasce da un’idea di Enel, per promuovere la diffusione del pensiero e del dialogo scientifico.

comitato scientifico

Vittorio Bo

Enrico Alleva presidente

coordinamento

Giulio Ballio Roberto Cingolani Fulvio Conti Derrick De Kerckhove Niles Eldredge Paola Girdinio Piero Gnudi Helga Nowotny Telmo Pievani Francesco Profumo Carlo Rizzuto Robert Stavins Umberto Veronesi

Giorgio Gianotto

managing editor Michelle Nebiolo

studiofluo Annalisa Gatto Gaetano Cassini

rivista trimestrale edita da Codice Edizioni presidente Vittorio Bo

impaginazione Martina Panarese

ricerca iconografica Claudia Gandolfi

stampa Officine Grafiche Artistiche Grafart, Venaria (Torino)

collaboratori

distribuzione esclusiva per l’Italia

Mia Adelman Enrico Casadei Daiana Galigani Daniela Giambrone Enrico Martino Davide Scappini

Arnoldo Mondadori editore via Bianca di Savoia 12 20122 Milano t +39 02 754 21 f +39 02 754 22 584

sede legale, direzione, pubblicità e amministrazione Oxygen c/o Codice Edizioni via Giuseppe Pomba 17 10123 Torino t +39 011 197 00 579 f +39 011 197 00 582 oxygen@codiceedizioni.it www.oxygenmag.it © Codice Edizioni. Tutti i diritti di riproduzione e traduzione degli articoli pubblicati sono riservati.


Hanno contribuito a questo numero

Enrico Alleva

Andrea Bajani

Paolo Barelli

Tania Cagnotto

Giovanni Malagò

Federica Pellegrini

Michela Santochirico

Jules Verne

Dopo l’attività di ricerca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dal 1979 lavora presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma dove, dal 1990, è responsabile di un gruppo di ricerca (oggi denominato reparto di neuroscienze comportamentali) con il ruolo di dirigente di ricerca in biologia del comportamento. Visiting scholar presso l’Università di Edimburgo, Stanford e la Washington University di Seattle, è anche membro dei comitati scientifici di ANPA, WWF, Legambiente, Stazione zoologica “A. Dohrn” di Napoli, Istituito dell’Enciclopedia italiana “G. Treccani” dip. Scienze della vita, CNR, Istituto Nazionale Ricerche sulla Montagna. Oltre a essere socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei nella categoria “zoologia e applicazioni” e dell’Accademia medica di Roma, è l’attuale presidente della Società italiana di Etologia.

Scrittore e giornalista, in seguito al successo di Cordiali saluti (Einaudi, 2005) ha scritto molto sul tema del lavoro in Italia prima di pubblicare quello che la critica ha definito uno dei romanzi più importanti degli ultimi anni, Se consideri le colpe (Einaudi, 2007), che gli è valso i premi Mondello, Recanati e Brancati. Collabora con il supplemento domenicale del “Sole 24”, con “La Stampa” e “l’Unità”, conduce Trame con Chiara Pacilli su RadioDue, e per il teatro è coautore di Miserabili, l'ultimo spettacolo di Marco Paolini.

Grande primatista italiano di nuoto negli anni settanta, nel 2001 ha ottenuto la stella d'oro al merito sportivo. È stato vicepresidente della Commissione Europea di Nuoto della Ligue Européenne de Natation dal 1990 al 2000, quando è stato eletto presidente della Fin. Senatore della Repubblica Italiana dal 2001, è esperto in problematiche legislative, fiscali e gestionali nel mondo dell’associazionismo e del no profit, in sviluppo e promozione turistica e in materia televisiva. È attualmente anche vicepresidente della 7a Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) e membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

Nata a Bolzano nel 1985, è figlia di uno dei più forti tuffatori al mondo negli anni settanta, Giorgio Cagnotto; la madre, Carmen Casteiner, dominava la scena italiana dei tuffi nello stesso periodo. Dopo essere diventata campionessa europea e mondiale nelle categorie giovanili, nel 2005 ha conquistato il bronzo ai Mondiali di Nuoto di Montreal, diventando la prima donna italiana ad aver vinto una medaglia mondiale. Attualmente è campionessa europea di tuffi dalla piattaforma 10 metri, dal trampolino 1 metro, 3 metri e 3 metri in sincrono.

Amministratore delegato e socio del gruppo Sa.Mo.Car S.p.A. e membro della Commissione Marzano per il Futuro di Roma Capitale, è anche membro del comitato Esperti Made in Italy del ministero dello sviluppo economico. Tra i molti riconoscimenti ricevuti nel mondo dello sport, la Stella d’Oro al merito sportivo nel 2002, la nomina di Cavaliere della A.S. Roma Calcio nel 2006 e il premio internazionale Fair Play come mecenate per la promozione dello sport nel 2007. Nel 2009 è stato nuovamente eletto nella giunta esecutiva del Coni. Dal 1997 è inoltre presidente del Circolo Canottieri Aniene, fondato nel 1892, primo circolo in Italia a essere insignito del Collare d’Oro, massima onorificenza del nostro paese nel mondo dello sport.

Classe 1988, nata a Mirano, in provincia di Venezia, è oggi l’atleta simbolo dello sport italiano. L’anno che la vede emergere a livello mondiale è il 2004, quando alle Olimpiadi di Atene conquista l’argento nei 200 stile libero, risultato che segna il ritorno di un’atleta italiana sul podio olimpico, 32 anni dopo Novella Calligaris. Da quel giorno in poi è un susseguirsi di record (attualmente ne detiene due), medaglie e vittorie, ma anche selezionatissime apparizioni televisive, un libro e il soggetto di un cortometraggio.

Laureata in scienze naturali presso “La Sapienza” di Roma nel luglio del 2007, ha condotto ricerche sul campo su primati (Cercocebi agili) dal 2004 al 2005 in Repubblica Centrafricana. Collabora con le riviste “Annali dell’Istituto Superiore di Sanità”, “Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità”, “L’indice dei libri del mese”, “Scienza e società” e con l’Istituto dell’Enciclopedia italiana “G. Treccani”. Attualmente svolge attività di divulgazione scientifica e di redazione editoriale in ambito biologico ed evoluzionistico.

Kevin Roberts

Francesco Starace

Ritenuto unanimemente il primo autore di fantascienza, fu uno spirito inquieto e avventuroso. A Parigi, dove si era trasferito per studiare legge per volere dei genitori, entrò in contatto con i circoli letterari dell’epoca, che lo stimolarono a coltivare l’altra sua grande passione: la scrittura. Abbandonata definitivamente la carriera giuridica nel 1860 circa, scrisse decine di romanzi e racconti, alcuni pubblicati dopo la morte, nonché (particolare quasi sempre trascurato) alcune opere teatrali. Dai suoi libri sono stati tratti 126 film.

Amministratore delegato dell’agenzia pubblicitaria multinazionale Saatchi & Saatchi, è anche il primo CEO-in-Residence alla Judge Business School della Cambridge University nel Regno Unito e professore onorario di numerose altre università. Tra i libri di marketing e management che ha pubblicato, citiamo Lovemarks: the Future Beyond Brands (tradotto in 18 lingue), Sisomo: the Future on Screen, Peak Performance: Business Lessons from the World’s Leading Sports Organizations (insieme a Gilson, Pratt e Weymes), e Diesel: XXX Years of Diesel Communication. Il suo blog è krconnect.blogspot.com

Nato a Roma nel 1955, è laureato in ingegneria nucleare al Politecnico di Milano. Ha lavorato con esperienze internazionali nel campo dell’ingegneria e costruzioni di centrali elettriche in General Electric, ABB e ALSTOM. Ha vissuto all’estero per parecchi anni, sia negli Stati Uniti, sia in Arabia Saudita, Egitto, Bulgaria e Svizzera. In Enel dal 2000 è stato responsabile della area di business power all’interno della divisione generazione ed energy management, e successivamente direttore della divisione mercato. Attualmente è presidente di Enel Green Power.

Philip Ball Uno dei più famosi e apprezzati divulgatori di scienza al mondo, ha scritto numerosi libri e articoli, è consulente editoriale di “Nature” e partecipa spesso a trasmissioni televisive. Formatosi a Oxford e Bristol in chimica e fisica, vive a Londra, dove dirige anche la sua piccola compagnia teatrale, la Homunculus Theatre Company..


Nota dell’editore

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L’acqua e la storia dell’umanità... oppure si potrebbe iniziare con l’acqua “è” la storia dell’umanità: il legame dell’uomo con la bevanda che più di tutte ne ha segnato la vita e i comportamenti è intimo e legato a tutta la sua evoluzione e, ancor oggi, è un rapporto che segna differenze, ricchezza, doveri. L’acqua è in sé una questione di vita o di morte: siamo di fronte alla necessità irrinunciabile di preservare le riserve e fare un uso più produttivo delle risorse idriche del pianeta nel momento in cui le richieste crescono esponenzialmente, amplificandone il bisogno, mentre un quinto della popolazione mondiale è privo dell’accesso a una fonte affidabile d’acqua. Non a caso molti osservatori hanno ipotizzato che sarà l’acqua a sostituire il petrolio nel ruolo di risorsa scarsa, con ancora maggiori probabilità di scatenare conflitti internazionali. L’acqua, però, proprio per questo può anche essere un fattore per promuovere la cooperazione internazionale, un elemento in grado di unire e un bisogno capace di creare comprensione e dialogo: e qui si manifesta il turbinare, nelle profondità della storia e della Storia, dell’acqua come culla della vita, dell’acqua come elemento della gioia e del divertimento, dell’acqua come bellezza e creazione. L’acqua è comunque una sfida: una sfida tecnologica per settori complementari e diversi come quello dell’energia, dell’industria e in genere per la compatibilità e sostenibilità ambientale delle attività dell’uomo. È una sfida per la natura e la vita stessa, che ha sempre saputo modi-

Editoriale

ficarsi e adattarsi alle condizioni più estreme, profondità oceaniche, climi freddi o aridi, ingegnerizzando soluzioni raffinate. È una sfida per l’uomo, per i suoi limiti fisici e per il ruolo focale che le sue scelte compiono nell’ecosistema contemporaneo. La comunità internazionale dovrà avere la lungimiranza e la capacità di superare lo sguardo miope delle necessità contingenti e delle misure congiunturali per sviluppare una gestione prospetticamente efficace e scalabile, delle risorse idriche del pianeta. Il miglioramento delle pratiche agricole e una maggiore produttività dell’acqua aiuteranno enormemente a proteggere le nostre risorse e riusciranno a soddisfare il fabbisogno globale. La creazione di questa visione in azioni concrete richiederà una forte volontà dei governi, un impegno finanziario dell’intera comunità internazionale, e la messa a disposizione delle più raffinate tecnologie nei diversi momenti in cui il rapporto uomo-ambiente genera richieste e necessità, dall’ottimizzazione dei processi industriali all’inquinamento. In questo numero, per cercare un aiuto nel difficile compito di orizzontarci in un ambito così articolato, abbiamo tentato di rappresentare la dinamica complessità del mondo liquido ricordandone morbidezza e durezza, scegliendo di farci accompagnare da scrittori e dalle parole di autori che hanno saputo regalare al nostro immaginario così come al nostro essere ancestrale e primigenio, un legame indissolubile con un mondo cui apparteniamo naturalmente da sempre, e che dobbiamo rammentarci di proteggere e servire. E per ricordare ancora una cosa: che il contributo di tutti è fondamentale. Quello di ognuno è necessario. Vittorio Bo, direttore editoriale

“Áriston men hýdor – Non c’è niente di più prezioso dell’acqua” dice Pindaro nel famosissimo incipit della Prima Olimpica. La vita è nata dall’acqua e l’acqua ne è tuttora il fondamento. Eppure non sappiamo con sicurezza come l’acqua sia arrivata sul nostro pianeta. Forse dal cielo, pensa addirittura qualcuno, via qualche capace meteorite. Non è tanto facile in sostanza rintracciare l’origine cosmica dell’acqua che si trova su questo pianeta, mentre è più facile comprendere perché vi si è mantenuta, almeno fino ad oggi. In Carbonio, l’ultimo capitolo de Il sistema periodico Primo Levi, il chimico-scrittore, immagina di rintracciare la lunga, lunghissima storia di un atomo di carbonio, uno dei tanti che si trovano nell’universo, e lo segue nelle sue successive “reincarnazioni”, nella roccia, nelle piante e infine nel suo sistema nervoso. Sarebbe interessante provare a fare lo stesso con una molecola d’acqua, se non con i suoi singoli componenti, ossigeno e idrogeno. L’idrogeno soprattutto, eterno e incorruttibile componente primario dell’universo stesso, presente come elemento da molto più tempo del carbonio, fin dai primissimi anni della vita del cosmo, e risalente come protone ai primi minuti dalla nascita del tutto. Chi sa quante ne ha viste, sempre lui, sempre identico a se stesso, semplice ed etereo mattone fondamentale della realtà materiale! Può bruciare nella fornace di una stella, traversare intrepidamente gli spazi interstellari o formare complesse molecole sulla crosta piuttosto freddina della nostra casa terrena. Si può combinare con il carbonio o l’azoto, per formare le molecole della materia organica, ma soprattutto con l’ossigeno, il comburente di tutte le ossidazioni, violente o lentissime. Se a

“bruciare” è stato l’idrogeno si forma la molecola d’acqua, che si condensa, gela o sale al cielo come vapore e che una volta formata non è più tanto facile da spezzare. Ci sono molte più molecole di acqua in un bicchiere di acqua che bicchieri di acqua in tutti i mari del mondo, tanto è piccola questa molecola; ammassandone un gran numero si può però ottenere vera acqua, bagnata e trasparente, mentre in sé la sua molecola non è, e non può essere, né bagnata né trasparente. Quella che si presenta così limpida e invitante in uno specchio d’acqua può poi evaporare verso il cielo e ridiscenderne dopo essersi condensata in pioggia, nebbia o neve. L’acqua che scende dal cielo si può di nuovo raccogliere in una pozza, in un lago o nel grande mare, dove è mischiata a vari sali, primo tra tutti il comune cloruro di sodio. Il quale si scioglie facilmente nell’acqua, come ben sappiamo, perché il legame elettrico che tiene insieme il cloro, negativo, e il sodio, positivo, si allenta quando una molecola d’acqua vi si insinua e, per le sue proprietà uniche, “scherma” in parte ogni campo elettrico e ne attenua la forza. Questa proprietà dell’acqua, insieme all’altra per la quale gelando si dilata invece di contrarsi, ha reso possibile la vita, operando all’interno delle cellule ma anche per esempio nei mari polari. Quando fa proprio molto freddo il gelo, più leggero, va in superficie e sotto di esso l’acqua resta liquida, così che i pesci possono continuare a vivere. Se questi mari gelassero tutti in blocco, ciò non sarebbe proprio possibile. Acqua uguale vita, quindi, e possiamo considerare la vita come un epifenomeno dell’epifania dell’acqua. Non c’è veramente niente di più prezioso. Edoardo Boncinelli

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I primi popoli a utilizzare la forza dell’acqua come fonte di energia cinetica furono i romani e i greci, per azionare i mulini per macinare il grano. L’utilizzo si estese poi ad altri paesi e proseguì per tutto il Medio Evo e fino alla seconda metà dell’Ottocento, quando nacquero le prime centrali idroelettriche. Oggi l’Italia è il secondo paese dell’Unione Europea per capacità installata idrica con oltre 21 GW di potenza e una produzione annua di 43,4 TWh.

Passepartout

Acqua

a cura di Michelle Nebiolo

Passepartout – Acqua

Le più antiche tracce di navigazione fluviale sono quelle della civiltà che si sviluppò nella Valle dell’Indo, nel Pakistan nord-occidentale, intorno al 3300 a.C.

La fonte di acqua dolce potabile più grande al mondo è il Lago Bajkal in Siberia, Russia, che è molto pulito e presenta un contenuto ridotto di sale e calcio.

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Gli Stati Uniti sono il maggior mercato al mondo in termini di consumo di acqua in bottiglia, seguiti da Messico, Cina e Brasile. Il massimo consumo pro capite, invece, si registra in Italia. Con i suoi 979 metri, il Salto Angel in Venezuela è la cascata più alta al mondo.

Secondo le statistiche della FAO, nel 2005 la Cina è stato il primo paese per pescato, con 17 milioni di tonnellate di pesce, crostacei e molluschi catturati (in Italia se ne pescano meno di 300.000 tonnellate).

La diga più alta al mondo è quella di Nurek in Tagikistan con i suoi 300 metri.

Il luogo dove si registrano le maggiori precipitazioni al mondo è Lloró, un paese nel Chocó, in Colombia, che vanta una media di 13.300 mm di pioggia l’anno.

Siccità, desertificazione e sovrappopolazione sono tra le cause indirette del conflitto in Darfur, Sudan, perché le tribù nomadi degli arabi Baggara si sono spinti a sud con il loro bestiame in cerca di acqua, invadendo i territori occupati per la maggior parte da genti non arabe dedite all’agricoltura.

Una delle prime centrali idroelettriche al mondo fu inaugurata in Australia nel 1885: il piccolo impianto di Waratah, in Tasmania, in grado di generare 650 kW.


L’acqua, abitata dalla vita

oxygen 06 – 07.2009

L’acqua, abitata dalla vita (con qualche rischio di potabilità)

di Enrico Alleva e Michela Santochirico

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L’acqua, elemento (primigenio ma tuttora essenziale) che funge da raccordo, spesso ossidante, a volte arrugginente, di ben altri elementi, tanto inorganici quanto organici.

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L’acqua, abitata dalla vita

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Un florilegio acquatico 012

L’acqua come motivo di vita, l’acqua come bene prezioso da conservare; come, purtroppo, elemento di ulteriore disparità geo-economica di un pezzo di umanità che, in questo perigliosissimo Terzo Millennio, indulge in abluzioni troppo frequenti a spese di un pezzo di umanità, invece, sempre più assetata. Un’acqua, cioè, non più disponibile per tutti gli abitanti umani del pianeta Terra, ma vettore di malattie (anche mortali, soprattutto per neonati e bambini) nelle zone dove le pozze d’acqua sono un bene raro; e dove l’eccessivo popolamento umano e l’indigenza dei bevitori le rende brodo di coltura per infezioni e affezioni di ogni sorta e varietà. In questo articolo tratteremo, con prospettive evolutive davvero disparate, dei rapporti tra acqua e umanità con molte composite sfaccettature, alcune estremamente originali. Il punto di vista, che è particolarità di questa lettura, è quello della dinamicità dei rapporti non solo tra corpo umano o animale e mezzo acquatico, ma anche della storia delle acque e dei popoli che ne hanno fatto (buono o cattivo) uso. L’acqua

Quel legame bizzarro tra due atomi di idrogeno e uno di ossigeno che crea composite e collose piccola entità, con proprietà fisico-chimiche davvero uniche. L’acqua diviene vapore, ciclo atmosferico minerale e vitale dove vapore acqueo diventa nube: poi pioggia, poi ruscello, poi torrente, poi fiume, poi estuario, poi salino mare oppure oceano; o dolce acqua con cui placare le seti dei viventi, con bocche, orifizi, radici o foglie che avide la suggono. L’acqua, che quando ghiaccia diventa più leggera della sua versione liquida, si fa coltre di ghiaccio: galleggia su se stessa costituendo uno strato che protegge la

temperatura delle acque sottostanti, creando una culla termica dove la vita può continuare a prosperare impertinente. Al più, addormentata in forme di vita latente per risvegliarsi nel primaverile discioglimento della coltre ghiacciata; almeno, dove i ghiacci non sono eterni, come sulle vette o ai poli. Ma anche laggiù, vite subacquee prosperano e si riproducono.

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L’acqua scrisse la storia della vita sul pianeta

L’acqua contiene disciolta in se stessa l’atmosfera che cinge il pianeta: un “composto” gassoso dove una porzione di aria, circa un quinto, è costituita da ossigeno, a sua volta costituente essenziale dell’acqua e fiamma ossigenatrice per le vite; quell’ossigeno che per ossidazione ha cambiato la storia del pianeta Terra, trasformandone l’essenza minerale, ossigeno contenuto nell’aria sciolta nell’acqua e che viene captato da tutte le specie viventi acquatiche. Respirato anche dai vegetali che prosperano sott’acqua, ma soprattutto dalle multiformi (talora bizzarre) forme animali che nell’acqua nascono, sopravvivono, invecchiano, rilasciano spermi e depongono uova. La storia della vita sulla Terra recita un adagio tanto noto quanto, in fondo, non del tutto vero. La vita nasce nell’acqua e dall’acqua si propaga sulla Terra: almeno, nel gruppo tassonomico che racchiude le principali classi di vertebrati, esseri provvisti di una prima, almeno rudimentale, colonna vertebrale. Una colonna, che troverà forme tra loro diverse, a volte davvero curiose, ma che resterà ossatura principale dell’intero corpo, sulla quale gli apparati poi si andranno a posizionare. La storia della vita dei vertebrati parte da esseri completamente acquatici. Sono i ciclostomi, ossia le lamprede; esseri “antichissimi” tra i vertebrati anguilliformi il cui capo lascia scorgere so-

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lo rudimenti di organi di senso: occhi piccoli, sensori chemiotattili estremamente sviluppati nel punto dell’estremità cefalica, capo che dà direzione e coordinamento a un tozzo corpo serpentiforme.

una melmosa, ma sufficientemente rigida, struttura cartilaginea (composta da quell’acido ialuronico che oggi, iniettato nelle giunture doloranti di un’umanità ricca, ma sempre più anziana e sempre più artritica, permetteranno di fluidificarne le giunture).

Pesci che sanno nuotare

Da questi antenati primordiali origineranno altri esseri esclusivamente acquatici, un composito mondo di animali provvisti di pinne, di delicati organi di senso quali la sofisticata “linea laterale” (che permette loro di “leggere” anche minute pressioni dell’acqua) e che raggiungeranno, con gli squalodonti, enormi pesci a forma di squalo, dimensioni e varietà di forme di cui oggi non restano che copiose testimonianze fossili. Alcuni saranno enormi abitanti di ancestrali acque terrestri. Ma saranno i pesci i grandi dominatori dei sistemi acquatici, che non abbandoneranno più fino ai nostri tempi contemporanei. I primi pesci non avranno una vera ossatura pesantemente strutturata; saranno, infatti, pesci cartilaginei. Quegli squali e quelle razze che avranno corpi, e soprattutto pinne, sorretti da

Anche se in effetti sbagliò, “il mastino di Darwin” Thomas Henry Huxley, a pensare che le risorse ittiche sarebbero state per l’umanità risorse illimitate, mentre oggi parecchi organismi internazionali (anche in lite perpetua tra loro) si affannano a evitare il completo depauperamento delle biomasse ittiche del pianeta: perché un’umanità ittivora e obesa sta sterminando da mari, laghi e fiumi specie di pesci ogni giorno più rare. Forse solo l’itticoltura intensiva permetterà, in un futuro neppure tanto remoto, di imbandire pietanze a base di pesce. Non molti conoscono l’anatomia delle branchie dei pesci, mirabile apparato biologico che rende respirabile l’ossigeno sciolto nell’acqua attraverso un sistema di lamelle, filamenti e vasi sanguigni “affioranti” che aumenta grandemente al loro interno la superficie di contatto

tra l’apparato branchiale e l’acqua: proprio per garantire lo scambio ininterrotto del succitato ossigeno vitale, che copioso così penetra nel circolo sanguigno. Lamelle, piccoli capillari, organi filamentosi, tutti quanti, insomma, rendono l’acqua abitabile e vitale per le diverse forme di vita che la contengono, vite acquatiche assetate di ossigenazione. La doppia vita degli anfibi

Ancora meno noto è, forse, il fenomeno rappresentato dalle strategie evolutive degli anfibi, quegli esseri (che provengono per continuità filetica dai pesci) i quali portano nel loro nome di anfibio, appunto, l’etimo della complessità: anfì-bios, doppia vita. Gli anfibi, esseri terrestri da adulti (saltellanti ranocchie, rospetti dalla pelle rugosa e verrucosa, umide salamandre e bavosi tritoni) che invece nella loro vita larvale sono giovanili girini acquatici. Salamandre e tritoni producono girini con enormi apparati branchiali filamentosi, che protrudono come arbusti o come cespugli dai lati del capo e che servono, come nei pesci, a respirare l’ossigeno acquatico. Lo stesso succede nei più

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comuni, ma meno noti, sistemi di respirazione acquatica dei girini delle rane e dei rospi: minuscole branchie, durante lo sviluppo, vengono ricoperte da un opercolo; ma sempre sarà il contatto tra l’acqua, contenente ossigeno disciolto, e il resto del corpo dell’animale, a provvedere l’ossigenazione. Negli anfibi, che emergono dall’acqua dove i pesci (con pochissime eccezioni, quelli che secernono abbondantissimo muco cutaneo e dunque si mantengono comunque umidi) restano confinati, l’acqua rimane per sempre sulla pelle: tranne poche specie che vivono nelle zone aride o addirittura desertiche. Porteranno, sul corpo rugoso e provvisto di ghiandole, un’umidità tale da rendere la pelle essa stessa un organo della respirazione. L’ossigeno dell’atmosfera si scioglierà allora sulla pelle umidissima, e così penetrerà nel corpo intero ossigenandolo. I dinosauri abbandonano definitivamente le acque

Mentre nei mari spadroneggiavano le ammoniti, conchiglie spiraliformi abitate da piccoli, a volte giganteschi, polpi (le cui capacità cognitive restano oggi ignote, essendosi estinti), il pia-

© 1,3 Michael DeYoung/ Corbis © 2 Goodshoot/Corbis © 4 Visuals Unlimited/ Corbis © 5 Norbert Wu/Science Faction/Corbis


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neta era popolato da esseri rettiliani essenzialmente terrestri: l’universo composito e multiforme dei dinosauri che molto a lungo popoleranno il pianeta Terra. Alcuni giganteschi dinosauri vivranno nelle acque, altri addirittura cominceranno ad abitare i cieli: con strutture alari che permetteranno loro ora di planare, ora di compiere prestazioni di volo o di balzo piuttosto sofisticate per quei tempi ancestrali.

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La terra si popola di mamme, mammelle e delicati rapporti, anche acquatici, tra genitori e prole

Un enorme asteroide (questa resta la teoria più accreditata) e altri contemporanei sconvolgimenti degli ecosistemi planetari decreteranno la scomparsa dei grandi rettili dinosauriformi. Già ai loro tempi piccoli mammiferi delle dimensioni, e delle sembianze, di minuscole talpe scorrazzavano tra i piedi dei grandi rettili, trascorrendo una pacata vita sommessa, e soprattutto notturna, quando l’astro solare non scaldava più gli enormi corpi assetati di energia dei dinosauri e si rendeva finalmente (caso o necessità?) disponibile spazio esistenziale per i primi mammiferi. Da questi piccoli mammiferi serotini esploderà una varietà di forme di esseri coperti di pelo, in grado di allattare la prole (essendo appunto provvisti di mammelle), capaci di termoregolare energeticamente i loro corpi; e che assumeranno dimensioni sempre maggiori: soprattutto i mammiferi, grazie a questo lattiforme contatto con le loro proli, saranno provvisti di molto sofisticate cure materne.

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Particolarmente saranno dotati di innovativi sistemi mentali che permetteranno loro, specialmente con la comparsa dei primati (le scimmie e con esse l’Homo sapiens), di acquisire un’intelligenza sociale che farà loro esplorare, colonizza-

re e, alla fine, mettere a repentaglio di estinzione l’intera comunità vivente del pianeta Terra. I mammiferi si immergono: storia naturale dei cetacei

Se la storia della vita sulla Terra (dai ciclostomi ai pesci cartilaginei e a quelli ossei, agli anfibi e poi ai rettili) può essere banalmente narrata come un progressivo svincolamento dall’ambiente acquatico, la grande (spesso taciuta) novità sarà rappresentata dai cetacei. Mammiferi come balene delfini capodogli megattere che invaderanno copiosi, e grandiosi, le acque terrestri. I paleontologi ancora dibattono se i delfini derivino da esseri che assomigliano più ai lupi o più alle iene: fatto sta che quadrupedi completamente terrestri si immergeranno un giorno negli oceani, nei mari e nei fiumi per cibarsi di pesci di piccole e medie dimensioni, ma soprattutto di appetitosi calamari, sfidando l’intelligenza dei polpi e delle seppie. Le loro zampe si trasformeranno in pinne, le dita saranno fuse in organi natatori. Acquisiranno un ecoscandaglio per meglio navigare in acque torbide, svilupperanno un cervello straordinario dal punto di vista energetico-metabolico perché permetterà di compiere lunghissime apnee subacquee: i loro tessuti corporei, coordinati dai neuroni, sapranno utilizzare l’ossigeno in maniera davvero straordinaria e innovativa per la storia della vita omeoterma della Terra. I cetacei non hanno branchie, non respirano, cioè, l’ossigeno sciolto nell’acqua, ma sono oggi tra i più sofisticati abitatori dei mari e degli oceani, in grado di sommozzare fino a profondità semi-abissali, come il terribile capodoglio che dà la caccia, nelle buissime profondità, al non più mitico calamaro gigante. Soprattutto, il mezzo acqueo, li svincolerà dall’ineluttabile for-

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za gravitazionale che tanti attriti provoca ai quadrupedi e ai bipedi terrestri quando calpestano la superficie del pianeta. È per questo che balene e balenottere oggi rappresentano i veri “pesi massimi” tra gli abitanti del pianeta Terra, con corpi che, per dimensioni e caratteristiche ponderali, non hanno eguali tra i viventi. Meraviglie strutturali, che aleggiano fluide tra le onde, e le correnti, delle nostre acque.

tre, le acque di questi mari accolgono, loro malgrado, notevoli quantità di scarichi tossici provenienti da zone industrializzate. Inquinanti sono presenti anche nelle acque potabili dei paesi industrializzati, ma di solito, in concentrazioni talmente basse da non costituire un pericolo per la salute umana.

Acque e salute dell’umanità

A livello europeo, la principale direttiva per regolamentare il trattamento dell’acqua potabile risale alla metà degli anni ottanta e fornì una solida base scientifica sui vari aspetti riguardanti i contaminanti di origine naturale e quelli da trasporto delle acque. Le conduttore possono infatti rilasciare rame, piombo e cloruro di vinile, anche se attualmente, in quei paesi dove le regole vengono scritte, e soprattutto applicate, questa tipologia di inquinanti è stata eliminata intervenendo sul miglioramento dei materiali utilizzati per tubature di ogni lunghezza e foggia ingegneristiche.

L’acqua potabile, nei paesi in via di sviluppo, contiene sostanze potenzialmente nocive, anche in assenza di sviluppo industriale: arsenico, fluoro, vanadio e selenio, naturalmente contenuti negli ecosistemi abitati da donne e uomini. Inol-

I paesi neocomunitari, i “nuovi arrivati” nella nostra vecchia Europa, possono oggi usufruire di “twin project”: progetti di cooperazione gemellata tra gli stati membri dell’Unione Euro-

Le grandi balene impareranno a filtrare l’enorme massa di nutrienti marini e oceanici costituita dallo zooplancton, “frittura mista” di minuscoli gamberetti. Purtroppo, un’umanità carnivora, ancora in questi mesi, dibatte se sia il caso di trasformare in polpette, cotolette e bistecche le carni di questi pacifici, giganteschi, delicati abitatori delle nostre acque. Nostri parenti mammiferi “intelligenti”: qualche zoofilo parla di cannibalismo.

pea per offrire l’assistenza necessaria all’attuazione delle normative già vigenti nei paesi dove le regole vennero scritte. La Polonia, per esempio, ha già compiutamente raggiunto gli standard stabiliti, mentre negli altri paesi il processo è in itinere, con velocità diverse ma nel complesso un’andatura promettente. Bisognerà, generosamente, vigilare. Negli Stati Uniti le direttive di regolamentazione delle acque potabili, del tutto simili a quelle europee, sono di competenza dell’Environmental Protection Agency. Europa e Stati Uniti hanno gareggiato, e gareggiano, nel contemperare dati scientifici sulla nocività degli elementi presenti nelle acque, necessità del mondo produttivo, interessi della salute pubblica e dell’evoluzione delle normative: leggi, decreti e regole che garantiscono su base scientifica della salubrità delle acque da bere o in cui immergersi. I paesi scandinavi, Inghilterra inclusa, hanno standard di monitoraggio molto elevati: ma, nonostante questo, neanche loro possono considerarsi indenni da nuove forme di inquinamento delle acque, rappresentate essenzialmente dalla contaminazione di tipo biologico.

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Acqua potabile e rischio di nuove patologie

A Napoli scoppiò un’epidemia di colera negli anni ottanta (dovuta al consumo di molluschi filtratori di acqua marina): in Albania meno di dieci anni fa, a causa, invece, di contaminanti rilasciati nell’acqua potabile. In Europa, nonostante il rischio microbiologico sia tenuto sotto controllo grazie a normative piuttosto rigide e regolari monitoraggi, in qualche occasione si sono diffusi, all’interno delle acque destinate al consumo umano, patogeni con caratteristiche di pericolosità nuove, anche se non del tutto insospettabili. Si tratta di “patogeni emergenti”: microrganismi che sviluppano nuove strategie di sopravvivenza, favoriti da cambiamenti climatici e dal processo di globalizzazione che ne aumenta, in maniera esponenziale, la potenzialità infettiva; le nuove caratteristiche fisiologiche e di virulenza potrebbero essere originate da mutazioni, non inverosimilmente causate da processi di resistenza agli antibiotici, i quali esercitano sui patogeni una forte pressione selettiva. Più antibiotici scarichiamo negli ambienti (anche, somministrandoli a bovini da trasformare più rapidamente

Robert Essel/Corbis Zena Holloway/Corbis © 8 Rainer Jensen-epa/ Corbis © 9 Michael Prince/Corbis 6 7

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L’acqua, abitata dalla vita

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possibile in bistecche), maggiori saranno i rischi che qualche microrganismo sviluppi antibiotico-resistenza: è una regola darwiniana, tanto semplice da comprendere quanto difficile da gestire con saggezza. Alcuni patogeni, infatti, si sono rivelati resistenti ai classici trattamenti con il biossido di cloro, elemento chimico per lungo tempo fondamentale nella salvaguardia della salute delle popolazioni umane come efficientissimo disinfettante delle acque potabili. Armi che, dopo tantissimi anni di assai onorato esercizio, potrebbero rivelarsi ogni giorno più “spuntate”. Acqua marina e nuove mucillagini: inestetismi del Terzo Millennio

Per quanto riguarda gli inquinanti dell’acqua marina, un fenomeno di grande impatto mediatico è stato recentemente rappresentato dalle mucillagini: ammassi di polisaccaridi gelatinosi dovuti, molto probabilmente, a grandi immissioni di materiale organico in mare. Le vacanze marine, tradizionalmente salubri e invitanti, vennero turbate da assai inestetiche presenze di masse mucillaginose, tali da terrorizzare turisti e albergatori: con danni economici, di immagine e ambientali davvero ingenti. Queste sostanze subiscono solo un parziale processo di degradazione a opera di batteri, la cui

attività è limitata dalla scarsità di nutrienti disponibili in mare. Il fenomeno delle mucillagini è più evidente in condizioni di ridotta circolazione delle acque, come avvenne nel ridente Adriatico rivieresco. Normalmente, in questo lembo di mare, le correnti si muovono in senso antiorario; dalle coste jugoslave risalgono fino a Venezia per poi ridiscendere lungo la costa italiana: tanto che i detriti del Po, così trasportati, arrivano fino all’estremo limite del Gargano. In estate, l’azione del vento scirocco interrompe questa circolazione, con il conseguente ristagno delle sostanze organiche immesse in mare dal grande fiume padano, il Po. Creandosi una sorta di “lago chiuso” comparvero (e ricompariranno?) le orribili mucillagini, segno certo di una pessima condotta umana (l’abitudine di scaricare indiscriminatamente elementi inquinanti nelle acque), che malignamente si coniuga con eventi epocali di surriscaldamento globale. Ai posteri l’arduo compito di porci efficace rimedio, magari facendo della pauperista riduzione dei consumi una nuova religione esistenziale.

tropici al Mediterraneo, probabilmente dalle numerose navi che giornalmente percorrono rotte internazionali, anche eludendo le normative che regolamentano la sterilizzazione delle loro strutture sottomarine. Nelle nostre acque la Ostreopsis, favorita dai cambiamenti climatici, è divenuta invasiva arrecando danni a molti altri organismi acquatici oltre che ai frequentatori dei litorali nelle cui acque l’alga prospera: la fioritura estiva, infatti, causa fenomeni di intossicazione per la presenza di una tossina, simile alla pericolosa “palitossina”, la quale raggiunge le mucose attraverso l’inalazione dei minuti frammenti algali presenti nell’areosol marino.

Consigli di lettura e visione Alleva E. e Santucci D. (2005), Dal pesce al filosofo: verso un’ecologia della mente, in “MicroMega”, n. 4

Prolegomeni per una globalizzazione responsabile

Alleva E. (2007), La mente animale, Einaudi

In un temibile Terzo Millennio, dove valute, merci e abitanti umani percorrono aggrovigliate rotte sulla superficie del pianeta, le acque insomma compartecipano del “grande disordine sotto il cielo”. Perciò il fondo dei nostri mari, come il contenuto dei nostri bicchieri, non può non risentirne.

Eldredge N. (2004), La vita sulla Terra: un'enciclopedia della biodiversità, dell'ecologia e dell'evoluzione, ed.it. a cura di Telmo Pievani, Codice Edizioni

Alghe aliene e la scomparsa dei paesaggi subacquei

Recentemente un’alga unicellulare bentonica, la Ostreopsis ovata, ha colonizzato gran parte dei litorali italiani: dopo essere stata trasportata dai

zienza di arrivare fino in fondo secondo canoni forse irrituali. Ma è nella composita, e multimediale, offerta di materiale che tale insieme di contributi potrà forse esercitare qualche efficacia, soprattutto in termini di accorata riflessione sugli stili di vita di un’umanità arrogante: proprio perché irrispettosa degli sconvolgimenti che va producendo nella comunità dei viventi che alberga nel pianeta Terra; sfera rotonda e rotante che ha l’onore (o la sfortuna?) di ospitarci, noi umanità rozza e devastatrice di ecosistemi anche acquatici.

Le letture di questo articolo, che anche si propongono una delicata, e difficile, opera di “futurologia” tentano di far ragionare chi avrà la pa-

Lorenzoni F. (1985), L’acqua tra cielo e terra, Moby Dick Movies Lorenzoni F. (1989), Acqua cloaca, risorsa, meraviglia, Macroedizioni


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Energia che scorre Dai mulini ad acqua, mossi grazie alle pale immerse nei fiumi, alle prime evolute macchine idrauliche dell’Ottocento, fino ai 1.000 gigawatt di potenza mondiale installata nel 2008; l’acqua e l’energia hanno sempre avuto un legame strettissimo. Francesco Starace, presidente di Enel Green Power, ci offre una panoramica del presente dell’energia idroelettrica e soprattutto del suo futuro, che vedrà forse il mare come protagonista.

di Francesco Starace


Energia che scorre

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L’acqua e l’energia hanno un rapporto ormai centenario. L’esigenza di trovare un’energia diversa da quella muscolare degli uomini e degli animali porta, tra il diciannovesimo e ventesimo secolo, a un consistente sviluppo tecnico delle macchine idrauliche. Inizialmente utilizzata per far girare le macine, trasformava l’energia cinetica dello scorrere dell’acqua in energia meccanica, mediante una ruota a pale immersa per metà nel fiume. Con lo stesso principio poi la ruota idraulica servì per azionare macchine per segherie, mantici, magli per le fucine, frantoi per olio, per minerali e per polvere da sparo, mulini per la concia, per la canapa, per la carta, torni da falegname, pompe per sollevare l’acqua…

Le centrali idroelettriche sono l’interpretazione moderna dell’uso dell’energia dei corsi di acqua. Con l’introduzione dell’energia elettrica e la ricerca di fonti utili per la sua produzione, si è resa subito evidente la potenzialità energetica dei corsi di acqua. Il principio su cui si basano le centrali idroelettriche è quello di trasformare l’energia potenziale di una massa d’acqua in quiete e/o l’energia cinetica di una corrente d’acqua in energia meccanica, e successivamente trasformare quest’ultima in energia elettrica. L’energia idraulica rappresenta approssimativamente un quarto dell’energia totale prodotta nel mondo. Su una potenza installata mondia-

le complessiva nel 2008 pari a 4.640 GW, circa 1.000 GW sono idroelettrici; la crescita prevista per questa fonte al 2020, seppur limitata rispetto ad altre fonti di produzione rinnovabili vista la maturità di questa tecnologia, esprimerà ulteriori 300 GW circa. Questa fonte rappresenta di fatto una delle principali e attuali leve di riduzione dell’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera, e contribuisce alla limitazione dalla dipendenza da combustibili fossili essendo di fatto di provenienza “intranazionale” e garantendo un costo di produzione competitivo. La risorsa idroelettrica è concentrata nelle zone ad alta e media piovosità, da cui ne deriva che alcuni paesi nel mondo soddisfano buona parte

della loro domanda energetica utilizzando tale fonte; il grande bacino amazzonico ne è un esempio, con il Brasile che produce circa l’85 % della sua energia sfruttando l’acqua. Anche l’Italia è un paese particolarmente privilegiato da questo punto di vista, considerato il buon tasso di piovosità e la conformazione del territorio con presenza di forti e numerosi dislivelli. La produzione di energia idroelettrica è stata preminente fino all’inizio degli anni sessanta, quando si è stabilizzata intorno al valore di circa 40 miliardi di kWh all’anno, con oscillazioni dovute essenzialmente alle differenti condizioni di idraulicità dei vari anni. In termini percentuali, la produzione idroelettrica, che nel 1960 rap-

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Energia che scorre

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presentava l’82% della produzione complessiva, si è ridotta negli anni ottanta al 25%, mentre la produzione termoelettrica è aumentata, nello stesso periodo, dal 14 al 70%. Ad oggi in Italia sono in esercizio centrali idroelettriche capaci di una potenza pari a circa 17.500 MW, e una produzione media annua di circa 40 TWh, coprendo grossomodo il 12% dei consumi totali. Il Gruppo Enel dalla sua nascita ha un rapporto stretto con questa fonte di energia, con una produzione nel mondo che ha superato i 70 TWh nel 2008. Enel opera in questo settore in Italia, Europa, Nord America e America Latina, con una presenza importante in alcuni paesi che soddisfano significativa parte della domanda energetica attraverso lo sfruttamento della risorsa idrica. Ritengo interessante segnalare l’impianto panamense di Enel Green Power, bacino da circa 300 MW e seconda opera civile dopo il canale, che fornisce il 23% dell’energia consumata nel paese. L’impianto è situato nella Riserva Forestale di Fortuna, una delle maggiori e meglio protette riserve naturali del Panama. Con una dimensione di circa 20.000 ettari, prevalentemente di foresta pluviale, si tratta di un’area caratterizzata da un elevatissimo livello di biodiversità: fa parte del Corridoio Biologico Mesoamericano, ed è stata inserita dall’Unesco tra le zone di Riserva Mondiale della Biosfera. L’impianto in piena integrazione con il contesto naturale e sociale è vissuto dalla comunità panamense come una risorsa importante per il paese,

e un’opportunità di sviluppo sociopolitico oltre che occupazionale. È importante evidenziare inoltre che negli ultimi anni lo sviluppo si è concentrato in particolare sugli impianti di mini-idro che hanno uno scarso impatto sul territorio e possono essere gestiti anche da piccole comunità. Come Enel Green Power, ad esempio, gestiamo oltre 380 centrali mini-idro (le prime centrali risalgono addirittura ai primi del Novecento) per una capacità installata di 1.510 MW in Italia e di circa 700 MW distribuiti tra Spagna, Grecia, Stati Uniti, Messico, Guatemala, Costa Rica, Cile e Brasile. Alcune di queste centrali italiane rappresentano veri e propri riferimenti delle diverse tappe di sviluppo economico del nostro paese, sia per le storie industriali sia per le architetture storiche industriali ad esse collegate. Oltre allo sviluppo delle tecnologie tradizionali, la nuova frontiera per l’energia e l’acqua sta nel mare, grazie all’energia cinetica derivante da maree, onde e correnti con potenzialità enormi in termini energetici ma con moti di grande portata e complessità legati a fenomeni ambientali di difficile controllo. La sfida tecnologica in questo senso sarà quella di costruire macchine affidabili, adeguate per dimensione ed efficaci in campo marino dal punto di vista delle dimensioni. Credo si possa essere ottimisti, vista l’esperienza dell’uomo nel rapporto con il mare che si è sempre rivelato fonte inesauribile di risorse e di energia nell’arco di tutta la storia umana.

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Photoreport

I piedi del polpo

fotografia di Enrico Martino

Nonostante il nome scientifico “Octopus”, di etimologia greca, significhi “otto piedi”, il polpo usa solo i due tentacoli posteriori per nuotare e camminare nel fondale marino. Lo ha scoperto l’anno scorso un’equipe di studiosi del Sea Life Centre di Weymouth, nel Sud della Gran Bretagna, quando ha affidato a un polpo un cubo di Rubik: oltre a usare sei tentacoli – assimilabili a braccia – per manipolarlo, l’animale non ha dimostrato preferenze per un lato in particolare e quindi si può dire ambidestro.


La campionessa del silenzio

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Roberta Krasnig/7min Photography Projects

La campionessa del silenzio L’eleganza del gesto atletico di Federica Pellegrini nelle parole di uno scrittore.

di Andrea Bajani

Ogni volta che vedo un nuotatore lanciarsi in piscina non riesco a non pensare che quel nuotatore, o quella nuotatrice, sta per rompere le acque. C’è un momento, tra lo stacco dei piedi dai blocchi e il suo ingresso nell’acqua, che la superficie della piscina è ferma, placida, sembra inconsapevole. È un momento che sembra di stallo, questo in cui il corpo è sospeso in aria, teso in quel gesto di collegamento, e l’acqua sotto sta ferma come se il suo stato non dovesse cambiare mai. Poi dopo lo stallo c’è questo scoppio, l’ingresso del corpo, ed è lì che ogni volta penso che si sono finalmente rotte le acque. È lì che quella superficie ferma si spacca, e il corpo sprofonda dentro la piscina. E in effetti ha qualcosa del bambino che nasce, questo rompere le acque, entrare dentro una vita nuova liquida, cominciare a esistere in un posto in cui i piedi non poggiano in terra. Io credo che un bambino non nasca quando vede la luce ma quando pronuncia la sua prima parola. È quello il momento in cui il bambino inizia ad esistere realmente, e lo fa infilandosi dentro una parola. Paradossalmente, la prima in cui si infila di solito è “mamma”, e cioè ciò da cui si è sfilato da poco per riuscire a vedere la luce. Quando il bambino pronuncia la prima parola, per me è come se rompesse il silenzio. Rompe il suo silenzio, dal momento che il silenzio degli altri l’ha già rotto da un pezzo col pianto, da quando appunto è venuto alla luce. Giorno do-

po giorno, poi, nella sua vita entreranno altre parole, e saranno parole nuove dentro cui provare a infilarsi. E quanto più numerose saranno le parole a disposizione, tanto più sarà difficile, per il bambino prima e per l’uomo poi, dire chi è. Le parole, messe le une accanto alle altre, sbattono, sono maldestre, fanno soltanto rumore. L’esperienza, crescere, è questo cercare una disposizione delle parole tra loro, eliminare il rumore che fanno. Ogni volta che vedo Federica Pellegrini tuffarsi dai blocchi e poi nuotare, penso a questa cosa delle parole che sbattono tra di loro, che sono maldestre. E penso a questa ricerca, che costa fatica, di eliminare il rumore per dire meglio chi sei. Dopo il tuffo, c’è questa fatica di ricreare il silenzio. Un corpo nell’acqua è un corpo che fa rumore, che increspa la superficie, che lancia maldestro schizzi intorno alle braccia, intorno ai piedi, alla testa. L’allenamento, crescere, è questo cercare una disposizione tra l’acqua ed il corpo, eliminare il rumore. C’è un’impresa da compiere, che è quella di cercare le parole giuste, col corpo, per dire chi sei. Eliminare gli schizzi, scivolare nell’acqua. Ecco, quando la vedo nuotare accanto alle altre, io penso che il miracolo di Federica Pellegrini sia questo silenzio che solo lei riesce a fare intorno al suo corpo. Ogni volta mi vien da pensare che Federica Pellegrini vince perché è l’unica che quel silenzio lo mantiene fino alla fine. Non a caso di chi vince si dice che si afferma. Ovvero, che riesce a dire chi è.

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Intervista a Federica Pellegrini

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Roberta Krasnig/7min Photography Projects

Per elencare o anche solo riassumere le vittorie di Federica Pellegrini servirebbe una rivista appositamente dedicata. Bastano alcuni dati, allora: prima nuotatrice italiana ad aver vinto una medaglia olimpica, detiene attualmente il record del mondo sui 400 m stile libero, il record del mondo sui 200 m stile libero e una sfilza lunga così di primati europei e italiani. Non solo: Federica Pellegrini ha dimostrato anche un’attenzione e una sensibilità non comune in merito a ciò che succede fuori dalla piscina. Nel 2007 ha firmato un libro per Rizzoli (Mamma, posso farmi il piercing?) ed è autrice del soggetto di un cortometraggio (Stile libero) che sensibilizza le ragazze sul tema dei disturbi alimentari.

Intervista a Federica Pellegrini

Il colore e il calore dell’acqua Talento e dedizione, tecnologia ed emozioni, serenità, grinta, intelligenza. E un amore sconfinato per lo sport e per l’acqua.

Sebbene il calcio sia ancora sicuramente lo sport nazionale italiano, negli ultimi anni stanno emergendo anche altre discipline, soprattutto grazie a campioni italiani come lei. Diventa così possibile creare “modelli” alternativi per i giovani? In Italia c’è una monocultura del calcio; questo è un dato di fatto. A turno però esplodono fenomeni che esaltano altri sport. In realtà non credo ai modelli alternativi, bensì all’unico enorme impatto che ha la disciplina sportiva, sia sul fisico sia sulla mente. Dovrebbe essere materia di studio alle scuole elementari.

Le applicazioni tecnologiche per lo sport sono sempre più sofisticate. Negli ultimi giorni si è molto parlato dei costumi che usano i nuotatori. In cosa sono diversi da quelli che usiamo noi in spiaggia? Fanno davvero la differenza? La differenza la fanno il talento e il cuore degli atleti. Me lo sono sentito dire dal presidente del Comitato Internazionale Olimpico, Jacques Rogge, a Pescara, prima del record del mondo ai Giochi del Mediterraneo. Se lo pensa anche lui... Oltre alla tecnica, ci sono anche le emozioni: passando così tante ore in vasca per gli allenamenti, com’è la sensazione fisica dell’acqua addosso? Fa ancora effetto, oppure è ormai il suo ambiente naturale, al punto da essere l’aria a sembrarle strana? L’acqua è il mio elemento naturale, da sempre. Colore e calore. A parte certe giornate dove gli allenamenti sembrano interminabili, resta il perfetto tramite fra i miei pensieri e la ricerca di serenità che perseguo con ostinazione. L’acqua è un nemico, per via della resistenza che oppone ai movimenti, o l’amico che permette di galleggiare e muoversi con la libertà che non abbiamo “sulla terraferma”? Un amico. D’oro.

L’incontenibilità di Maradona, il duello tra Coppi e Bartali, le sfuriate di John McEnroe: la storia dello sport ricorda i grandi atleti anche per il loro carattere, la loro umanità. Quanto conta il successo sportivo, e quanto la personalità? Penso che il carattere debba sostenere il talento. E sono convinta che anche il più grande talento abbia bisogno di essere costantemente allenato. I record e le vittorie sono già tantissime. Quando andrà in pensione per cosa spera di essere ricordata nella storia del nuoto? Simply the best (pur non essendo Wonder Woman...). In che momento ha capito che sarebbe diventata una nuotatrice professionista? Quando in una piccola piscina di periferia, neanche quattordicenne, ho aggredito verbalmente un mio allenatore che mi giudicava inadeguata per una gara che mi aveva promesso avrei fatto il giorno dopo. C’era lì anche mia mamma. Ammutolita. Se non fosse una nuotatrice, cosa farebbe ora? Programmerei con mio fratello Alessandro il giro del mondo in autostop.

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Roberta Krasnig/7min Photography Projects

Intervista a Tania Cagnotto

Il mondo visto da quassù Una gara di tuffi è uno spettacolo per chiunque, anche per chi non segue e non si appassiona a questo sport. Perché? Perché in ogni tuffo, in ogni fase di ogni tuffo, ci sono la precisione e la capacità di un atleta di trasformare la forza di gravità in una danza.

I tuffatori e le tuffatrici danno grazia e plasticità alla forza di gravità nella sua forma più pura: la caduta libera. Al rallentatore fa una certa impressione vedere questi atleti che precipitano composti verso uno specchio d’acqua – da 10 metri sembrerà poco più grande di un tavolo – per poi scivolare in acqua in perfetta verticale. Quei gesti concentrano in un paio di secondi la preparazione di anni, l’esercizio fisico e mentale, la forza e l’eleganza. Oxygen ha chiesto a Tania Cagnotto, prima tuffatrice italiana ad aver vinto una medaglia ai Mondiali e punta di diamante della Nazionale di tuffi, cosa si prova a stare lassù, su quella piattaforma di cemento.

Tecnicamente quali sono i passaggi più difficili di un tuffo? Il salto, l’entrata in acqua, o... Il pre-salto, quella breve rincorsa di 2-3 passi prima del tuffo. È quello il momento più delicato, perché può compromettere la concentrazione e quindi il risultato finale. Oltretutto nei tuffi non esiste margine di errore: devi condensare in pochi istanti mesi, a volte anni, di preparazione. E l’emozione a volta gioca brutti scherzi... C’è un tuffo riconosciuto da tutti come il più difficile in assoluto? No. Esistono gradi diversi di difficoltà, questo sì, ma non c’è “il” tuffo difficile. Dipende dagli atleti. La mia bestia nera,

ad esempio, è il triplo salto mortale in avanti carpiato. Ma ognuno ha i propri “demoni” da esorcizzare. A livello dei campioni come lei, un tuffatore e un nuotatore devono sicuramente avere un fisico e un’attitudine diversi. Ci può descrivere come, e perché? Le stesse dinamiche dei due sport richiedono agli atletici fisici diversi. In genere i tuffatori e le tuffatrici sono bassi ed esili, perché per le evoluzioni in aria c’è bisogno di leggerezza ed elasticità. E di uno sforzo muscolare immediato ed esplosivo. In questo assomigliamo molto ai ginnasti. Il nuoto invece, nonostante le eccezioni come i 50 metri, è uno sport di resistenza.

Ha vinto la prima medaglia a livello europeo a soli 17 anni, con il bronzo dal trampolino sincronizzato dai 3 metri con Maria Marconi e l’argento dalla piattaforma agli Europei di Berlino 2002. La carriera di una tuffatrice, come di tanti altri sportivi, può iniziare prestissimo. Ma è davvero così importante l’età in cui si comincia? È molto importante. L’altissimo livello competitivo dello sport professionale ha abbassato molto l’età media dei vivai. Ormai, dopo i 6 anni è difficile iniziare. Come fa a concentrarsi prima di una gara? Segue qualche “rito” particolare? Niente di trascendentale. Per trovare la giusta concentrazione in gara mi piace

stare da sola; non solo prima ma, considerate le pause tra un tuffo e l’altro, anche durante. Vederla tuffarsi dalla piattaforma da 10 metri lascia gli spettatori con il fiato sospeso. Com’è la sensazione di buttarsi nel vuoto in prima persona? Ci si fa l’abitudine o dà sempre una certa emozione? Con il tempo l’abitudine è inevitabile. Comunque, soprattutto dai 10 metri, la paura per qualche tuffo ti resta sempre attaccata addosso. Ed è sicuramente un bene, perché se ben gestita aiuta a mantenersi vigili e ben consapevoli di quello che si sta facendo. Cascare male da quell’altezza, anche in acqua, non è per niente piacevole!

Cos’ha significato essere “figlia d’arte” per lei? Ha significato una fortuna immensa. Ho avuto, e ho tuttora, un allenatore che mi può dare tanti consigli in più perché le ha già passate tutte. E del quale mi posso fidare ciecamente. Se non fosse una tuffatrice, cosa farebbe ora? Credo che avrei studiato fisioterapia, oppure danza.


Uno spettacolo meraviglioso

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Bretagna (Francia), 2003 ©Bernard Descamps/Agence VU

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Uno spettacolo meraviglioso

Jules Verne

Incanto, stupore, una varietà e un’intensità di luci e colori non ripetibili sulla superficie terrestre. Quattro passi sui fondali oceanici, accompagnati da una delle penne più felici di sempre della letteratura fantastica.


Uno spettacolo meraviglioso

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Accra (Ghana), 2008 ©Bruno Boudjelal/Agence VU

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Jules Verne occupa un ruolo notevole e particolare nella storia della letteratura: fra i più rinomati e influenti autori di storie per ragazzi, viene anche considerato uno dei fondatori del romanzo scientifico, nonché un anticipatore della letteratura fantascientifica. Alcune scoperte e innovazioni, che nei suoi libri sembravano essere il felice risultato della sua fervida e fantasiosa mente, nel corso degli anni vennero di fatto realizzate o provate scientificamente. La sua miscela di fantasia immaginifica, conoscenza rigorosa e curiosità sconfinata ha saputo coinvolgere pubblici molto diversi tra loro: una capacità unica che nasceva da un’attenta e continua raccolta di dati scientifici in svariati campi del sapere, dalla geografia alla zoologia, dalla chimica ai progressi della tecnologia dell’epoca, tanto da comporre un archivio personale il cui indice arrivò a ricomprendere più di ventimila voci. A lui e al suo Ventimila leghe sotto i mari, scritto nel 1870 e portato sul grande schermo per la prima volta addirittura da Georges Méliès, uno fra i padri del cinema, nel 1907, ci siamo rivolti per una narrazione degli oceani che unisse, appunto, fantasia, conoscenza e curiosità.

“Come potrei ora rievocare le impressioni che mi ha lasciato questa passeggiata sotto la superficie dell’acqua? Nessun pittore è mai riuscito a riprodurre gli effetti particolari dell’elemento liquido; quindi come potrei farlo io con la mia penna? Il capitano Nemo camminava in testa, mentre il suo compagno ci seguiva a qualche metro di distanza. Conseil e io procedevamo affiancati, come se fosse possibile parlarsi attraverso gli scafandri di metallo. Ormai non sentivo più il peso dei vestiti, delle scarpe, del serbatoio d’aria e di quella ingombrante calotta in cui la mia testa rimbalzava come una mandorla nel guscio. Una volta calato in acqua, tutto questo aveva perso parte del proprio peso, in misura di-

rettamente proporzionale alla quantità di acqua spostata, e in quel momento non potevo che apprezzare la legge scoperta da Archimede. Non ero più una massa inerte: avevo acquisito una nuova libertà di movimento. La potenza con cui la luce rischiarava il fondo oceanico fino a dieci metri sotto la superficie dell’acqua mi stupì. I raggi del sole fendevano senza resistenza la massa acquea, vincendone la stessa colorazione. Potevo distinguere nettamente le cose fino a cento metri di distanza. Oltre si avvertiva una progressiva sfumatura nelle sottili gradazioni dell’oltremare, che lentamente viravano verso l’azzurro per poi diventare penombra. L’elemento in cui mi ero calato, tutto sommato, era simile all’aria; più densa dell’atmosfera terrestre, certo, ma altrettanto diafana. In alto intravedevo la calma della superficie marina. Camminavamo su una sabbia fine e uniforme, diversa da quella delle spiagge increspata dal moto delle onde. Questo splendido tappeto era un vero e proprio specchio riflettente: i raggi del sole vi rimbalzavano con una forza sorprendente, e l’immenso riverbero penetrava in ogni molecola liquida. Qualcuno mi crederà quando dirò che a dieci metri di profondità vedevo come in pieno giorno? Per un quarto d’ora procedemmo sulla sabbia abbagliante, disseminata di una finissima polvere di conchiglie. Piano piano lo scafo del Nautilus, simile a un lungo scoglio, svanì; durante la notte il suo riflettore avrebbe comunque facilitato il nostro ritorno a bordo, proiettando raggi nitidissimi. È difficile capire questo effetto avendo visto solo sulla terraferma la luce proiettata da un riflettore. A causa del pulviscolo di cui l’aria è satura, la luce assume l’aspetto d’una nebbia luminosa; in mare, o sotto il mare, si trasmette con una purezza incomparabile. Mentre continuavamo a camminare, la vasta pianura di sabbia sembrava infinita. Tenevo una

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Uno spettacolo meraviglioso

oxygen 06 – 07.2009 Laguna Blu (Islanda), 1997 ©Pablo Cabado/Agence VU

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mano davanti a me, attraversando le cortine liquide che si chiudevano nuovamente dopo il mio passaggio; la pressione dell’acqua cancellava in poco tempo le impronte dei miei passi. Alcune forme, prima vagamente sfumate, mi apparvero da lontano. Riconobbi stupendi primi piani di rocce, ricoperte da zoofiti della più bella specie, e fui subito colpito da un fenomeno tipico di quei luoghi. Erano le dieci del mattino, e i raggi del sole battevano sulle acque in modo obliquo. I fiori, le rocce, le minuscole piante, le conchiglie e i polipi, ricevendo una luce scomposta dalla rifrazione come in un prisma, mostravano nei propri contorni i setti colori dell’iride. Quel pullulare di toni, simile a un brivido caleidoscopico di verde, giallo, arancione, violetto, indaco e blu, era uno spettacolo meraviglioso, una festa per gli occhi; si trovava concentrata tutta la tavolozza di un colorista! Purtroppo non potevo condividere con Conseil le sensazioni che mi salivano al cervello, e gareggiare con lui in mugolii di ammirazione. E nemmeno sapevo comunicare i pensieri secondo gesti convenuti come vedevo fare al ca-

pitano Nemo e al suo compagno. In mancanza di meglio parlavo a me stesso, e gridavo nella scatola di rame dove era chiusa la mia testa; forse stavo consumando con inutili parole più aria del dovuto. Davanti a tale meraviglia Conseil si era fermato come me. Evidentemente, osservando quegli esemplari di zoofiti e molluschi, stava continuando a classificarli. Polipi ed echinodermi abbondavano; poi gli isidi variegati, le cornularie che vivono in solitudine, ciuffi di oculine vergini (un tempo chiamate “corallo bianco”), le fungie a forma di funghi. Gli anemoni, con il loro disco muscolare aderente, evocavano un tappeto di fiori, smaltato di porpite in cui spiccava il collaretto di tentacoli azzurrati e stelle di mare e asterofiti verrucosi, finissime trine come ricamate dalle najadi (i loro festoni oscillavano secondo i lievi ondeggiamenti prodotti dal nostro passaggio). Per me era un autentico dispiacere schiacciare quei meravigliosi molluschi sparsi a migliaia sul fondale: i “pettini” concentrici, i martelli, i donaci (vere e proprie conchiglie saltellanti), i tron-

chi, i caschi rossi, gli strombi ala-d’angelo, gli afisii e le innumerevoli altre creature che popolano questo oceano infinito. Ma bisognava andare avanti, e noi procedevamo mentre sopra le nostre teste nuotavano branchi di physalie che lasciavano ondeggiare dietro sé tentacoli color oltremare, e meduse il cui ombrello opalino e rosa-tenero, listato d’azzurro, ci riparava dai raggi del sole; e pelagie panopire, che nell’oscurità avrebbero accompagnato il nostro cammino con bagliori fosforescenti. Questo spettacolo continuò per un quarto di miglio; io ogni tanto mi fermavo per un attimo, e subito dopo obbedivo al capitano Nemo che mi richiamava a gesti. Poi la natura del suolo cambiò. Alla pianura di sabbia si sostituì uno strato di fango vischioso, che gli americani chiamano “oaze”, composto unicamente da conchiglie silicee o calcaree. Percorremmo in seguito una prateria dalla vegetazione prorompente e costellata d’alghe, piante marine che le acque non avevano ancora sradicato. Quel prato, dolce al passo, non aveva nulla da invidiare ai più soffici tappeti mai prodotti dall’uo-

mo. Se questa flora rigogliosa accompagnava i nostri passi, non diminuiva peraltro sopra le nostre teste. Un pergolato delicato e fluttuante di piante marine, classificate in quell’esuberante famiglia di alghe di cui si conoscono più di duemila specie, si intrecciava e si librava verso la superficie delle acque. Vedevo fluttuare lunghi nastri di fuco, globulosi o tubolari, laurenzie e cladostefi dal fogliame agilissimo, rodimeni palmati, simili a ventagli di cactus. Mi accorsi che le piante verdi si tenevano in prossimità della superficie, quelle rosse stavano a profondità medie, mentre gli idrofiti neri o scuri formavano giardini e aiuole nei più intimi strati dell’oceano. Le alghe sono un vero miracolo della creazione, una delle meraviglie della flora universale. La loro famiglia produce al tempo stesso i più piccoli e i più grandi vegetali presenti sul nostro pianeta: come si sono contate quarantamila di queste impercettibili pianticelle in uno spazio non superiore a cinque millimetri quadrati, così sono stati raccolti fuchi la cui lunghezza superava i cinquecento metri.”


Connect the dots – Curiositacqua

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Connect the dots

Curiositacqua

a cura di Livia Dallagata

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Virtual water. Ogni goccia azzurra rappresenta 50 litri d’acqua virtuale, ovvero di acqua potabile utilizzata per le varie fasi di produzione di un bene. Le immagini sono tratte dal poster realizzato da Timm Kekeritz con dati di A.K. Chapagain e A.Y. Hoekstra (Water footprints of nations, in “Value of water research report series”, n.16, Unesco-Ihe, Paesi Bassi, 2004). ©Timm Kekeritz, 2007

1. Piove anche sull’asciut-

to. Non arriva dai mulini olandesi ma dall’Africa, la ruota che gira spostando l’acqua. Spinta o tirata da donne e bambini, che devono percorrere anche 10 km al giorno per portare l’acqua al villaggio, è in realtà una tanica ermetica che, riempita, va fatta rotolare e consente di trasportare a piedi diversi litri di acqua. Rigorosamente low cost ha varianti, brevetti e nomi diversi: Q-drum, Roto-tanica, Hippo roller...

2. Distillati di energia. Arriva da Israele il brevetto per una mini-turbina idraulica da installare direttamente nel wc e ottenere energia elettrica a ogni scarico di sciacquone. Mix di fonti e riduzione dei costi per la macchina inventata in Scozia che si installa alla base delle pale eoliche offshore. Le sue “braccia” utilizzano le onde per produrre energia che viene immessa negli stessi cavi nei quali scorre quella generata dal vento. Kobold è la boa italiana che si ancora al fondo del mare e trasforma le correnti in energia: ha 10 mentri di diametro e un rotore che affonda per 5 metri nell’acqua. Già sperimentata nello Stretto di Messina è stata installata in Indonesia.

3. La scoperta dell’acqua

4. Casa dolce casa.

calda. Si trova in fondo all’Oceano Atlantico, a 3 km di profondità la sorgente di acqua più calda nel nostro pianeta (467 °C). Situata in corrispondenza di un enorme ammasso di magma rovente non è né acqua né gas ma un fluido supercritico, più denso del vapore ma più leggero dell’acqua allo stato liquido. Stati simili sono stati riprodotti in laboratorio ma mai osservati in natura.

Nel lago sottomarino Urania, uno dei luoghi più inospitali e inaccessibili della Terra, sono state scoperte forme di vita che riescono a vivere senza luce né ossigeno ma con elevate quantità di metano, idrogeno solforato e sale che qui ha una concentrazione anche 10 volte più alta di quelle dell’acqua marina a cui siamo abituati. È così che, a oltre 3.500 metri di profondità nel Mediterraneo, una complessa comunità di microrganismi vive in condizioni paragonabili a quelle della Terra primordiale o di mondi extraterrestri, come Europa, uno dei satelliti di Giove, o Marte.

5. Happy hour bestiale. Gli onischi, i piccoli crostacei da terra chiamati anche insetti palla – proprio perché si difendono chiudendosi a palla – bevono attraverso tubicini biforcuti detti uropodi, situati... sul “fondoschiena”. Koala nell’antica lingua daruk significa “che non beve mai”. E, in effetti, i marsupiali australiani ricavano l’acqua di cui hanno bisogno dalle foglie di eucalipto: ne mangiano mezzo chilo al giorno, o meglio... nelle loro 4 ore di veglia al giorno.

6. E acqua fu. Nella con-

7. L’isola che non c’è.

8. L’acqua è vita.

9. Pesce fuor d’acqua.

10. Il mar rosso di cran-

tea di Donegal, in Irlanda, le luci di uno dei ponti che attraversano il fiume Finn funzionano ad acqua. Gli innovativi lampioni idraulici a led si accendono grazie a una batteria caricata da una mini turbina idroelettrica da 110 W posizionata proprio sotto il ponte. E nei periodi di secca? Spazio ai pannelli fotovoltaici.

L’oceanografo Curtis Ebbesmeyer, da 15 anni, studia le rotte dei rifiuti negli oceani: fino a oggi ha identificato 11 gyres, le lente correnti circolari che, come vortici, radunano plastica e spazzatura galleggiante creando vere e proprie isole. Il Pacific Trash Vortex è la più nota e si è formata nel Pacifico a partire dagli anni cinquanta: con un diametro di 2500 km e una profondità di 30 metri, è composta da plastica (80%) e da altri rifiuti che giungono da ogni dove trasportati dal North Pacific Gyre. Del resto, ogni anno, solo i cargo perdono 10 000 container nei mari del mondo.

Lo sanno bene nei paesi in via di sviluppo. E lo sa bene anche Torben Vestergaard Frandsen, l’ideatore di Lifestraw, la cannuccia che depura qualunque acqua, anche quella delle pozzanghere. È lunga 31 centimetri, pesa 140 grammi, rende potabili fino a 700 litri di acqua e non ha bisogno né di elettricità né di batterie perché utilizza “semplicemente” 4 filtri diversi. Ha vinto il Saatchi&Saatchi Award 2008 come idea in grado di cambiare il mondo.

Con 8 medaglie vinte alle Olimpiadi di Pechino 2008, il costume più tecno-chiacchierato del mondo, una nuotata che supera i 7 km/h, il 49 di piede e un’apertura alare di oltre 2 metri, Michael Phelps è pur sempre un... uomo in acqua. Basta pensare che i trichechi raggiungono i 24 km/h, i pinguini dieci in più e i delfini i 46. Per non parlare del pesce vela che, vicino alle coste della Florida meridionale e delle Galapagos, quando ha fretta, si sposta a 110 km/h.

berry. L’ottobre, in Massachusetts, porta con sé un evento curioso: la raccolta dei mirtilli rossi. I cranberries, coltivati in ampi infossamenti del terreno, vengono infatti completamente inondati al momento della raccolta. Le bacche, che si staccano più facilmente grazie al passaggio di trattori appositamente studiati, galleggiano sull’acqua in una suggestiva distesa vermiglia e sono aspirate da pompe che provvedono al loro lavaggio. Lo spettacolo ha però i giorni contati perché i cranberries devono essere sulle tavole a stelle e strisce a fine novembre, come vuole il menu del Giorno del Ringraziamento.


Un’altra Grande Muraglia

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Un’altra Grande Muraglia L’uomo si distingue dagli altri animali per la capacità di modificare la natura. Lo sguardo meravigliato ed entusiasta di un narratore rivoluzionario su una delle grandi opere che il nostro genere è riuscito a costruire.

di Bruce Sterling


Un’altra Grande Muraglia

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Du Huaju/XinHua/Xinhua Press/Corbis

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La diga di Xiaolangdi è il secondo progetto fluviale dell’intera Cina. È molto lontana dalla complessità tecnica della più famosa diga delle Tre Gole sullo Jangtze, ma riscuote meno attenzione all’estero perché è meno controversa. La diga delle Tre Gole sposterà più di un milione di persone e allagherà vaste aree famose per la loro bellezza naturale. Xiaolangdi sommergerà posti poco conosciuti e obbligherà a trasferirsi poveri contadini la cui vita potrebbe solo migliorare in un caso come questo. E causerà meno danni ambientali al Fiume Giallo. Perché per gran parte dell’anno esso non esisterà più. Non si tratta semplicemente di un grande progetto. È strano e complesso. La Cina ha una civiltà molto antica, ricca di eredità che la maggior parte delle culture può solo sognare. La civiltà cinese è nata vicino a Xiaolangdi, sulla riva del Fiume Giallo. La Cina ha tenacemente sfruttato questa risorsa per migliaia di anni. Il fiume ha reagito allo sfruttamento. Il Fiume Giallo corre attraverso un’immensa pianura, lungo un terreno denso, stratificato, chiamato loess. Il loess è una cosa veramente bizzarra – sottili particelle accumulate dal vento. Formano una severa massa compatta – si possono trovare delle pareti alte una decina di metri – che tuttavia si dissolve piuttosto facilmente sotto la pioggia fitta. A monte, intorno a Xiaolangdi, la gente può letteralmente vivere nel loess – vi scavano delle grotte, lo usano per preparare mattoni: combinano i mattoni e le grotte, e sprofondano nel loro paesaggio, e ci abitano.

Lo hanno arato e seminato, hanno ottenuto dei raccolti, secolo dopo secolo, mentre a valle dei loro infaticabili sforzi il Fiume Giallo è pieno di loess. È uno dei bacini fluviali più fangosi della terra. In periodo di piena, il fiume diventa in pratica una gigantesca e furiosa distesa di fango. È famoso per l’abitudine a rompere gli argini e a cambiare spontaneamente il suo corso di centinaia di chilometri. Durante la Seconda guerra mondiale, il Kuomintang abbatté uno degli argini, sperando che l’inondazione avrebbe rallentato l’esercito giapponese. La piena uccise un milione di persone e ne lasciò dodici e mezzo senza tetto e a morire di fame. Questo fiume è un pericoloso assassino. E c’è ancora un altro problema: adesso, durante la stagione secca, sfruttato oltre i suoi limiti, il fiume tende a scomparire. Poi c’è il fango. Che ha una strana qualità. Si deposita. Il fondo del fiume si è stratificato, anno dopo anno, con loess fangoso, e si alza. Così anche il livello dell’acqua tende a salire. E questo significa che anche gli argini devono alzarsi – più di milletrecento chilometri di argini che costeggiano il fiume a nord e a sud per tutto il suo percorso. Gli argini sono vecchi. Si sono rotti millecinquecento volte negli ultimi tremila anni. Sebbene il fiume tenda a liberarsi cambiando tragitto, come nel 1194, e nel 1854, e nel 1887 (fra le altre volte), questi argini si sono alzati così tanto che il Fiume Giallo scorre praticamente sui trampoli. Devi scalare una collina per raggiungerlo, scorre più in alto della pia-

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Un’altra Grande Muraglia

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Xiaoyang Liu/Corbis

Keren Su/Corbis

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nura circostante, e le sue rive sono delle infinite Grandi Muraglie. Se il fango si depositasse meno, il vendicativo fiume salirebbe con minore rapidità. Così, la diga di Xiaolangdi diventa in realtà una misura antidisoccupazione che colmerà il divario cinese nel campo dei megaprogetti – oltre milletrecento chilometri di argini, la cui manutenzione e riparazione consuma, a valle, il tempo e le risorse di milioni di persone. Per la Cina, Xiaolangdi è una moderna difficoltà tecnica, dopo quelle premoderne precedenti, susseguitesi per diverse migliaia di anni. Il suo scopo è molto ambizioso, ma certo appartiene alla lunga tradizione autocratica di governo, in cui il controllo dei fiumi nazionali e la capacità di evitare i disastri maggiori concedevano automaticamente credibilità politica. La gigantesca diga è in sostanza divisa in due parti: un complesso idroelettrico di cemento, fantastico, imponente e solido, e una parete grande quanto una montagna in terra di Brobdingang, roccia, loess, cemento e asfalto. L’intero affare è lungo 1317 metri e contiene no-

ve tunnel per la corrente, altri sei che forniscono energia e una volta sotterranea per la turbina. Gli ingegneri di Xiaolangdi hanno bloccato il fiume, ma non hanno iniziato la costruzione del serbatoio da 12,65 miliardi di metri cubi, perché la diga di terra è incompleta. Hanno già finito la parte più difficile, ovvero la struttura di cemento impermeabile, ma per fare in modo che sia stabile devono ammucchiarci sopra una montagna di roccia e detriti. Faranno tutto, perché questo è il genere di lavoro in cui la Cina eccelle da tempo – erigere Grandi Muraglie con pazienza, un mattone dopo l’altro. C’è una cava, a Xiaolangdi, che somiglia a una gigantesca scala di pietra. Ogni volta che fanno esplodere quarantamila chili di dinamite, sistemati in file ordinate come fuochi d’artificio cinesi, quarantamila tonnellate di solida roccia cadono in precisi megacumuli di pietrisco. Una squadra di enormi escavatori da venti tonnellate solleva delicatamente i detriti e li deposita dentro una flotta di camion da sessantasei tonnellate. Questi mostri in colon-

na, con la pazienza delle formiche, oltrepassano la diga per ingrossare il gigantesco mucchio. Secondo passo: ripetere, per diversi anni. È duro, rumoroso, polveroso, costoso, azzardato, è un lavoro brutale – ma alla fine non è complicato. Tuttavia, la cosa difficile arriva con il rompicapo del complesso idroelettrico. Lo schema di base è il seguente: nove giganteschi tunnel per l’acqua si fanno strada attraverso la diga. Sei di questi, i più puliti e liberi da sedimenti, sono abilmente diretti verso un complesso di enormi turbine che generano fino a milleottocento megawatt di energia. Altri tre tunnel servono a dirottare la melma più consistente lontano dalle turbine. Una volta fuori dalle turbine, l’acqua viene incanalata in tre tunnel finali e si avventura per varie condotte sotterranee, in zone coperte e canali all’aria aperta, per poi giungere finalmente a valle. Sembrerebbe un percorso lineare, ma gli imponenti tunnel portano un volume d’acqua fangosa, veloce e ad alta pressione, difficile da controllare. L’interno della diga di Xiaolangdi somi-

glierebbe alla tana di un coyote – se i coyote avessero le dimensioni di un sottomarino. Ci sono tunnel che fanno sembrare quello del CERN un maccherone. La sala delle turbine è un antro di dimensioni lovecraftiane, accentuate dalla imponente gru da cinquanta tonnellate, capace di tirare su e giù intere dinamo idroelettriche come fossero dei thermos. Antichi dei potrebbero accovacciarsi qui dentro e giocare a dadi con le rotule di mastodonti. Non sono mai stato tanto lontano dalla luce del sole provando un così lieve senso di restrizione. Tutto, qui, è di un altro mondo.

Da Sterling B., Lo spirito del Mega, in Gibson W. e Sterling B., Parco giochi con pena di morte (Mondadori, 2001).


L’acqua nella comunicazione

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L’acqua nella comunicazione

di Kevin Roberts

H2O è una semplice formula chimica che impariamo a conoscere dai primi anni delle elementari. Ma quel che rappresenta quella formula è molto di più di una combinazione di banali elementi: l’acqua è vita, e oggi può diventare il cuore di una rivoluzione verso un Pianeta Blu, verso un futuro sostenibile per noi tutti.

L’acqua è fonte di vita. Ho percepito la sua essenza vitale sette anni fa, quando ho volato su un Hercules dalla Nuova Zelanda, dove vivo, fino alle distese di ghiaccio dell’Antartide. Non succede tutti i giorni di mettere piede sul 90% dell’acqua dolce presente sulla Terra. Quel giorno accompagnavo una principessa inglese in una missione ambientalista. Rimanemmo in piedi su un bacino di vita, ghiacciato, visibile chiaramente anche dallo spazio.

Questo aneddoto sfiora appena la superficie di una verità fondamentale. L’acqua, l’acqua dolce, è “una cosa strana”. È rara, è una piccola, preziosa goccia di vita in uno spazio enorme. Come formula naturale che circola attraverso terra, mari e cielo, immagino che l’acqua appartenga a una scienza razionale. Ma per “noi” è così importante che la vedo meglio come quoziente emozionale, capace di collegare potentemen-

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L’acqua nella comunicazione

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te tutte le forme di vita in un Pianeta Blu. L’acqua è sopravvivenza e sostentamento, irrigazione ed energia, salute e purificazione, rituale e salvezza, divertimento e sport, politica e guerra… per limitarci ai soli esseri umani. A uno scienziato la Saatchi & Saatchi, di cui sono a capo, può sembrare un’elica di idee emotive, pubblicità e connettività. Quando questi fili si intrecciano attraverso qualcosa di così primordiale come l’acqua, quello che scopriamo si tuffa nelle emozioni più profonde. In termini di “prodotto” l’acqua forma relazioni di tipo variabile. Si può vedere come commodity,

sguazzando tra le foglie autunnali che galleggiano nella piscina di un miliardario. Può essere un brand, che lotta per conquistarsi il mercato nelle guerre tra acque minerali che si contendono la Mecca delle middle class (gli italiani detengono il record mondiale di consumo di acqua in bottiglia bevendone più di 40 galloni, inclusa la mia Lovemark San Pellegrino... che ha un gran sapore e una grande storia). Infine, per quella persona su sei al mondo che non ha accesso a una fonte di acqua potabile, l'acqua è davvero una cosa fuori dall’ordinario, un sogno, un sapore per cui vivere e per cui si può morire. L’acqua attira grande rispetto e grande amore. Questo è ciò che chiamiamo Lovemark.

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Come "proprietà", l'acqua è cinetica. È un connettore, prima di tutto perché come idea è liquida. È grande, reale e veloce. Riempie i luoghi che attraggono le persone. Ancora di più: l’acqua collega perché ribolle di mistero, sensualità e intimità. Sono questi i tre segreti per costruire un Lovemark. Bisogna passare da quel che c’è sotto la superficie al gorgoglio di una sorgente, al parto in acqua, al battesimo: l’acqua ci porta oltre. Credo che le idee e l’intimità saranno fondamentali per risolvere l’emergenza idrica che ci aspetta. Un quarto della popolazione mondiale vive in paesi dove l’acqua è un elemento critico, mentre nove nazioni si spartiscono il 60% delle

risorse disponibili. Le guerre per l’acqua in luoghi come il Darfur sono un dato di fatto. E con l’aumento della popolazione e dell’inquinamento dovuto alla plastica, e la riduzione delle riserve, abbiamo bisogno di nuove idee, nuove ispirazioni, nuove soluzioni e nuovi approcci. A volte sono le idee più semplici ad accendere la scintilla del cambiamento. Ogni giorno 4.200 bambini muoiono di malattie legate alla contaminazione dell’acqua. Il vincitore del quinto premio Saatchi & Saatchi Award for World Changing Ideas è un congegno portatile per filtrare l’acqua: Lifestraw. Si indossa intorno al collo, e separa la vita dalla morte.

© Katherine Bates & Samantha O'Donovan 2 Foto gentilmente concessa da DeusXFloridal 3 Foto gentilmente concessa da Michelle Lee, alias mishmosh su Flickr

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L’acqua nella comunicazione

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L’intimità si riduce a empatia, impegno e passione, e avremo bisogno di realizzare concretamente questi tre concetti attraverso partnership indistruttibili. L’empatia si può materializzare nella spinta positiva dei finanziamenti internazionali, nell’impegno da parte delle grandi aziende a lavorare secondo una prospettiva di lungo periodo, e nella passione delle persone comuni. Dobbiamo lavorare tutti insieme. Per rendere il mon-

do un posto migliore per tutti. Credo che la vera sfida che tutti dovremo affrontare stia nel rendere la sostenibilità un obiettivo irresistibile. Non insostituibile, né irreversibile. Ma irresistibile, per chiunque. Una ribellione spinta dalla comunicazione e alimentata dalla gente farà scattare l’interruttore da “green” a “True Blue”. Green è responsabilità, True Blue

ispirazione. Green sono i limiti, True Blue le possibilità. Green sono gli obblighi, True Blue le opportunità. Green sono le questioni globali, True Blue è una passione individuale, alla quale è impossibile resistere. True Blue è un modo di procedere verso il Pianeta Blu. C’è una rivoluzione in arrivo, guidata da Saatchi & Saatchi S. L’abbiamo chiamata, sem-

plicemente, Dot. Dot è “Do One Thing”, fai una cosa per un futuro che sia sostenibile e True Blue: ci sono piccole cose che traboccano dall’energia delle grandi idee. Faremo in modo che la cosa giusta da fare sia anche divertente, irresistibile e virale. L’acqua nella comunicazione è ai blocchi di partenza, e pronta a partire.

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Enel partner ufficiale campionati mondiali di nuoto Roma09.

PER UNA VOLTA, SIAMO CON CHI NON RISPARMIA ENERGIE.

ENEL VI DÀ IL BENVENUTO AI MONDIALI DI NUOTO ROMA09. L’ e n e r g i a c h e a m i a m o è q u e l l a c h e n a s c e d a l l a p a s s i o n e , q u e l l a c h e p o r t a a c o m p e t e r e per l’eccellenza ovunque nel mondo. E’ l’energia di cui ogni paese ha bisogno per

v i v e r e e c r e s c e r e . L’ e n e r g i a d e i m o n d i a l i d i n u o t o e q u e l l a d i Enel si mescoleranno dal 17 luglio al 2 agosto a Roma nell’elemento da cui entrambe nascono: l’acqua. roma2009.enel.it


Photoreport

Oro blu

fotografia di Lew Robertson/Corbis

15.000 litri d’acqua per ottenere 15 kg di cereali, che permettono di ottenere 1 kg di carne bovina (fonte: Fao). Numeri sconcertanti, che nella loro inequivocabile crudezza descrivono meglio di mille discorsi il valore dell’acqua. Un altro dato: il consumo annuo medio procapite di carne si aggira intorno ai 100 kg in America e ai 70 kg in Europa. Infine una provocazione: chiedetevi cosa potrebbero comportare in termini di sostenibilità globale due o tre arrosti in meno all’anno. Ve la sentite?


Intervista a Giovanni Malagò

Dietro la facciata mondana e “dolcevitaiola”, Giovanni Malagò nasconde in realtà un’intensa attività di imprenditore tenace e organizzatore puntiglioso (o “matematico”, come ama definirsi lui stesso). Oltre ad essere socio e amministratore delegato della Samocar Spa, rappresentante del marchio Ferrari, Malagò ha ricoperto numerosi incarichi, per lo più nel mondo dello sport; uno su tutti, la presidenza dal 1997 del prestigioso Circolo Canottieri Aniene di Roma. La persona adatta, insomma, per gestire la delicata preparazione dei Mondiali di Nuoto.

Uno sport per il futuro Un lavoro impegnativo, capillare e costante iniziato nel luglio del 2005. Una copertura mediatica straordinaria per un cartellone di eventi di altissimo livello. Si accendono i riflettori su Roma, che ospita quest’anno i Mondiali di Nuoto. Testimone privilegiato di questa straordinaria avventura è Giovanni Malagò, romano doc, imprenditore e presidente del comitato organizzatore.

di Vittorio Bo

L’iter per l’organizzazione dei Mondiali è stato lungo e non del tutto sereno. Quanto lavoro – in termini di tempi, persone, contatti – è stato necessario per preparare tutto? L’iter organizzativo è iniziato nel luglio 2005 quando a Montreal ci siamo aggiudicati i diritti dell’evento, vincendo una concorrenza particolarmente agguerrita con città come Mosca, Atene, Dubai e soprattutto Yokohama, che abbiamo battuto con un solo punto di scarto e che era sostenuta da una compagine nazionale fortissima a livello sia politico sia di supporto media. Abbiamo vinto mettendo in campo le carte di Roma con la sua bellezza e la sua rico-

noscibilità mondiale, abbiamo giocato bene ma soprattutto abbiamo presentato un progetto convincente e un master plan concreto. Sono più di tre anni che lavoriamo in stretta sintonia con gli enti locali, con le istituzioni governative e soprattutto con la Fin (Federazione Italiana Nuoto, n.d.r.) Quanto sono state determinanti le partnership e le sponsorizzazioni per rendere possibile questo Mondiale? Sono state non solo determinanti ma fondamentali, perché questo evento si realizza grazie a contributi di privati e di enti locali, che coprono il 95% del budget. Si tratta di molte partnership istituzionali e di imprese, tra cui Enel che voglio ringraziare, così come contributi tecnici di particolare rilevanza. Mi preme sottolineare che questi risultati sono particolarmente eccellenti in ragione di una drammatica congiuntura dei mercati, che ovviamente ha anche toccato il settore delle sponsorizzazioni. Abbiamo lavorato bene e per tempo, presentando un cartellone di eventi di altissimo livello, con la coscienza di voler creare un grandissimo prodotto. E stimiamo in 200.000 i biglietti che verranno venduti per questo grande evento.

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Intervista a Giovanni Malagò

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Quali saranno i momenti clou dell’evento dal punto di vista sportivo, istituzionale, e per il grande pubblico? I Mondiali di Nuoto 2009 rappresentano il più importante evento sportivo dell’anno in tutta Europa. Saranno presenti 183 nazioni, 2.800 atleti, saranno collegate più di 60 televisioni da tutto il mondo e la sola Rai garantirà otto ore di diretta quotidiana in chiaro. L’evento di apertura sarà di grande spettacolarità, una bellissima coreografia adatta all’importanza della manifestazione, ma anche ai tempi che stiamo vivendo, quindi essenziale. Per

noi e per il pubblico le gare più importanti e spettacolari saranno certamente quelle della Pellegrini, della Filippi e i 100 stile libero maschili. Questi Mondiali sono considerati l’evento sportivo dell’anno ospitato in Italia. Cosa significa per la città di Roma? Ci giochiamo la coreografia del verde di Monte Mario, il Tevere, il romanticismo della città eterna, ma anche la tradizione dei Campionati Internazionali di Tennis, la Champions League: insomma grandi eventi sportivi amati dal pubblico di tutto il mondo in una delle

cornici storiche, artistiche e paesaggistiche più suggestive del pianeta. È per questo che ci auguriamo che alla cerimonia protocollare di apertura partecipino le più alte cariche dello Stato, a testimonianza della consapevolezza del nostro impegno ma anche delle straordinarie potenzialità che questo evento rappresenta come grande vetrina dell’Italia per il mondo. I riflettori di Roma, la vita privata della Pellegrini portata in prima pagina insieme alle sue medaglie, i campioni come Rosolino ormai diventati popola-

ri... riusciranno a distogliere almeno un po’ l’attenzione dal mito del pallone, e ad offrire un modello alternativo ai giovani? La Federazione Italiana Nuoto in questi anni ha allargato molto la propria base, con più di 800.000 tesserati e 5 milioni di praticanti: numeri importanti che rappresentato più di ogni altro lo straordinario sforzo compiuto, attraverso un crescente impegno nell’organizzazione di manifestazioni sportive che hanno aperto a sempre più partecipanti. Vorrei sottolineare che questo è il mondiale delle discipline acquatiche;

non solo nuoto, quindi, ma anche pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato, fondo. Si è giunti a questo appuntamento lungo un percorso durato diversi anni, in cui si è preparata bene la strada e che rappresenta quindi un’eredità da conservare e coltivare. I campioni sono un esempio per i giovani, per stimolarli e renderli partecipi di percorsi nuovi e diversi, in cui alla competizione si deve accompagnare sempre il riconoscimento e la curiosità degli altri. Questi mondiali vogliono rappresentare anche questa opportunità. Aggiungo infine che lo sforzo or-

ganizzativo ha fatto sì che si potessero riqualificare impianti e aree importanti quali quelle del Foro Italico, e che l’impiantistica a latere di opere pubbliche e private è orientata al loro utilizzo anche dopo la manifestazione mondiale. Siamo pronti a raccogliere questa importante sfida perché ci siamo assunti la responsabilità piena che questa pietra importante rappresenta, per ciò che abbiamo fatto sinora e soprattutto per ciò che possiamo e dobbiamo ancora fare.


Intervista a Paolo Barelli

Intervista a Paolo Barelli

Un futuro per lo sport

di Vittorio Bo

Roberta Krasnig/7min Photography Projects

Non un evento “usa e getta”, un fuoco d’artificio mediatico; i Mondiali di Nuoto in programma a Roma tra il 17 luglio e il 2 agosto saranno l’occasione di creare e rafforzare modelli positivi per i giovani, investire in infrastrutture che rimarranno alla città e mostrare un volto nuovo dello sport. Ne abbiamo parlato con Paolo Barelli, ex olimpico di nuoto e oggi a capo della Federazione Italiana Nuoto.

Per lo straordinario appuntamento dei Mondiali di Nuoto 2009 abbiamo incontrato uno dei grandi protagonisti del nuoto di ieri e di oggi. Venti volte campione italiano e ventidue volte primatista italiano di nuoto, Paolo Barelli ha partecipato ai Giochi Olimpici di Monaco 1972 e a due finali olimpiche a Montreal 1976. Ha vinto la prima storica medaglia mondiale del nuoto italiano ai Mondiali: il bronzo con la staffetta 4x100 stile libero a Cali nel 1975. Oggi è presidente della Federazione Italiana Nuoto, che dirige dal 2000. Con i Mondiali di Roma si accendono i riflettori sul nuoto italiano. Fenomeni anche mediatici come questi attirano e coinvolgono il grande pubblico, che durante le competizioni segue le vicende dei campioni, italiani e stranieri. Ma possono essere l’occasione per scoprirsi veri appassionati di sport? Noi registriamo, complici i grandi successi ottenuti, un positivo cambiamento ormai da quindici anni da parte di tutti i soggetti coinvolti: crescita dei nostri atleti in termini numerici e di risultati ottenuti, numero di praticanti in crescente sviluppo con un conseguente aumento dell’immagine di tutto il set-

tore del nuoto, cui si aggiunge un’attenzione particolare delle ore televisive dedicate. Il nostro movimento conta su 1.700/1.800 società, con una capacità organizzativa e tecnica d’avanguardia, che alimentano un vivaio eccezionale di atleti e che rendono possibile la crescita competitiva di ragazzi dotati e molto determinati. Sono loro il nostro vero tesoro. La Fin è sicuramente un osservatorio privilegiato dal quale tenere sott’occhio l’interesse degli italiani per gli sport acquatici; un interesse che in questi anni è aumentato molto. In che misura i risultati sportivi e il “personaggio” creato intorno ad alcuni atleti possono attirare un pubblico più vasto? Il “personaggio” è senz’altro importante, perché diventa un attrattore e un modello. Più cresce la rosa dei campioni e più c’è spirito di emulazione e di confronto. Abbiamo tanti esempi che dal recente passato ci riportano a questo concetto. Basti pensare al primo record mondiale italiano di Lamberti, a Battistoni, a Merisi, al settebello e al setterosa, al grande ritorno oggi dei tuffatori. C’è un legame stretto tra risultati e passione degli sportivi, e di conseguen-

za c’è una crescita di iscritti, come si è potuto verificare dopo le edizioni dei Mondiali e delle Olimpiadi. Insieme all’atletica il nuoto è diventato lo sport principe delle Olimpiadi, e i campioni e i modelli nelle ultime Olimpiadi di Beijng sono stati appunto un grande nuotatore come Phelps e un grande velocista come Usain Bolt. L’emulazione, il confronto e l’attrattiva per un vasto pubblico, oltre ad avvicinare i giovani allo sport, implicano anche una certa “responsabilità” sociale. Si può parlare di un valore sociale degli sportivi nella nostra cultura, come modelli di vita sana, dedizione, eccellenza? Certamente, e il nostro sport nello specifico riveste un alto valore sociale ed educativo. Ricordiamoci che in acqua ci muoviamo in un elemento che non è quello naturale, per cui il nostro è prima di tutto un grande sforzo per la tutela e la salvaguardia dell’individuo. Abbiamo in tanti anni creato una cultura del salvataggio. Com’è cambiata la percezione dello sport e dello sportivo, del vincitore e della competitività da quando negli anni settanta lei gareggiava e vinceva a oggi?

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Intervista a Paolo Barelli

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La percezione complessiva è quella di un fenomeno in continua crescita, non solo nel nostro Paese ma anche in molte altre parti del mondo. Oggi l’organizzazione di una manifestazione come questa è 10 volte più complessa in termini organizzativi e di sistema, ma è anche diventata molto più attrattiva per le società e per i partner. Recentemente è scoppiato (e rientrato) il caso sui costumi Jaked01, che per il fenomeno dell’air trapping si pensava favorissero le prestazioni degli atleti. L’Università di Pisa, incaricata dalla Jaked, ha smentito che questo avvenga, e i costumi sono stati riomologati. C’è un limite all’aiuto che la tecnologia può dare agli atleti, prima di diventare sleale? Qual è? Il costume non dev’essere determinante per le prestazioni. Io personalmente sono stato contrario a quest’ultima generazione di costumi, e credo che non debba diventare elemento competitivo, tanto che nelle ultime Olimpiadi abbia-

mo deciso solo a pochi giorni dalle gare i costumi da utilizzare. Si tornerà mai al costumino? Potrebbe essere una suggestione carica di un po’ di nostalgia, ma non credo. Ci vogliono regole precise, severe, obiettive in un mercato aperto, senza monopoli. È necessario avere il pieno rispetto della concorrenza per consentire anche uno sviluppo economico adeguato del settore. Quali sono state le difficoltà nei preparativi di un evento così complesso? E quali sono i risultati già raggiunti? In questo momento (inizio luglio, ndr) siamo ancora nella fase finale dei preparativi prima dell’apertura, e ci auguriamo quindi che tutto funzioni per il meglio. Le difficoltà sono quelle che si riscontrano spesso in Italia nell’organizzare un evento così articolato; per questo il nostro obiettivo riteniamo sia anche più ambizioso di quello di “fare bella figura”. Vogliamo lasciare un’eredità tangibile lasciando un segno per il futuro delle discipline natatorie; basti

pensare che dopo più di 70 anni dal 1936 abbiamo creato una vasca da 50 metri. Abbiamo alzato l’asticella molto in alto: sarebbe stato più semplice creare strutture “usa e getta”, ma nonostante le difficoltà organizzative abbiamo lavorato nel verso giusto. Gli enti locali sono stati particolarmente sensibili e di supporto, così come i partner privati, tra cui Enel e Intesa Sanpaolo, che sin dall’inizio ci hanno accompagnato in un’eccezionale azione di collaborazione. In questo senso particolare attenzione va riconosciuta a Enel per la campagna pubblicitaria di sostegno alla Federazione. Questi, ma non solo, sono segni positivi tangibili di un sistema Paese che quando vuole può collaborare a un fine comune con intenti ambiziosi. Siamo orgogliosi di aver portato a Roma i Mondiali di Nuoto; stiamo lavorando con passione e dedizione dal 2005 a questo grande evento, la cui realizzazione è anche un grande risultato di immagine per il nuoto e per l’Italia.


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fotografie di John Ross/LPA

Il liquido, in natura, non ha una forma propria, ma quella del contenitore che lo trattiene. Il liquido, in natura, scorre irrefrenabile, scioglie le rigiditĂ , compie percorsi inaspettati e per questo creativi, belli, a volte fastidiosi, a volte utili. Il liquido, sĂŹ, ma anche il pensiero.


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Gli elementi poetici

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Gli elementi poetici

di Philip Ball

I quattro elementi dell’antichità costellano la storia della cultura occidentale. Re Lear vaga nell’uragano, sotto la pioggia battente, l’aria sferzante e il “fulmine schiantaroveri”: gli “elementi scatenati” della natura.

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E due sonetti di Shakespeare si uniscono a celebrare il quartetto: “terra e mare [...] così composto di terra e acqua” e “l’aria leggera e il purificante fuoco”. La tradizione letteraria ha continuato a difendere i quattro elementi antichi, che forniscono il principio organizzativo dei Quartetti di Thomas Stearns Eliot. I filosofi greci coniugarono la teoria dei quattro elementi con l’idea dei quattro colori primari: per Empedocle erano il bianco, il nero, il rosso e l’ochron, in accordo con la tavolozza cromatica preferita dai pittori greci (bianco, nero, rosso e giallo). Nel II secolo d.C. l’astrologo ateniese Antioco associò questi colori rispettivamente all’acqua, alla terra, all’aria e al fuoco. Il desiderio di collegare gli elementi ai colori sopravvisse anche dopo che il celebre quartetto dell’antichità venne smentito. L’artista rinascimentale Leon Battista Alberti attribuì il rosso al fuoco, l’azzurro all’aria, il verde all’acqua e il cinereum alla terra;

per Leonardo da Vinci invece la terra era gialla. Queste associazioni avrebbero permeato le idee contemporanee dei pittori sul modo in cui mescolare e usare i colori. Il numero 4 torna anche in altri contesti, come i punti cardinali (la tradizione cinese riconosce cinque elementi e cinque “direzioni”) e i quattro “umori” della medicina classica. Secondo il medico greco Galeno (c. 130-201 d.C.), la nostra salute dipende dall’equilibrio di questi quattro fluidi: il sangue rosso, il flemma bianco, la bile gialla e la bile nera. Pur tenendo conto dell’ossessione antica e medievale per le “corrispondenze” tra le caratteristiche e le creazioni della natura, è chiaro che, nel caso dei quattro elementi aristotelici, c’è qualcosa che affonda le radici nell’esperienza umana. Come sottolinea lo scrittore canadese Northrop Frye: “I quattro elementi non sono un concetto di grande utilità, per la chimica moder-

na; in altre parole, non sono affatto degli elementi. Eppure [...] la terra, l’aria, l’acqua e il fuoco continuano a essere i quattro elementi dell’esperienza così come l’immaginiamo, e sempre lo saranno”. Non a caso il filosofo francese Gaston Bachelard ha voluto esplorare l’influenza “psicoanalitica” di questi elementi (in particolare acqua e fuoco) nel mito e nella poesia. Crediamo, infatti, che nel regno dell’immaginazione sia possibile stabilire una legge dei quattro elementi che classifichi le diverse immaginazioni materiali secondo che esse si riferiscano al fuoco, all’aria, all’acqua o alla terra. [...] Perché una rêverie abbia sufficiente continuità per produrre un’opera scritta [...] occorre che essa trovi la sua materia, che un elemento le dia la propria sostanza, la propria regola, la sua poetica specifica. Non per nulla le filosofie primitive compivano spesso una scelta decisiva su questo terreno, associando ai loro principi formali uno dei quattro elementi

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fondamentali, che sono divenuti così il segno distintivo di temperamento filosofico. Bachelard suggerisce che questo temperamento sia, per ogni individuo, condizionato dall’ambiente materiale che lo circonda: Ma il paese natale è più una materia che un’estensione; è un granito o una terra, un vento o un’aridità, un’acqua o una luce. È in esso che le nostre rêveries si materializzano; è per suo mezzo che il nostro sogno prende la sua giusta sostanza; è a esso che chiediamo il nostro colore fondamentale. Sognando vicino al fiume, ho votato la mia immaginazione all’acqua verde e chiara, all’acqua che fa verdi i prati. Malgrado una tendenza a sopravvalutare la supremazia del sistema a quattro elementi – come abbiamo visto, ce ne sono stati molti altri – questa idea spiega in parte la longevità degli elemen-

© 1–3 Narelle Autio/Agence VU


La divulgazione è fondamentale per la scienza; se rimane isolata la scienza perde i legami con la società e fallisce nel suo obiettivo

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Umberto Veronesi

Codice Edizioni s.r.l. via G. Pomba 17 10123 Torino t +39.011.19700579/580 f +39.011.19700582 www.codiceedizioni.it info@codiceedizioni.it

EDIZIONI

Paul Roberts La fine del cibo

Un libro semplice, che introduce ai concetti essenziali della fisica alla base della costruzione delle armi nucleari, della progettazione di attacchi terroristici, delle più avanzate tecniche di sorveglianza e dei processi che hanno generato il riscaldamento globale.

pp. 496, euro 28,00

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ti di Empedocle. Essi corrispondono, si accordano con la nostra esperienza. Contraddistinguono tipi diversi di materia. In altre parole, gli elementi classici sono i rappresentanti, a noi familiari, dei diversi stati fisici che la materia può assumere. La terra rappresenta non solo il suolo o la roccia, ma tutti i solidi; l’acqua è l’archetipo di tutti i liquidi; l’aria di tutti i gas e i vapori. Il fuoco invece fa caso a sé, in quanto fenomeno davvero unico e impressionante: è un plasma danzante di molecole e frammenti molecolari, che vengono eccitati dal calore fino a raggiungere uno stato incandescente. Non è una sostanza vera e propria, ma una combinazione variabile di sostanze in uno stato particolare e insolito, causato da una reazione chimica. In termini di esperienza, il fuoco è un perfetto simbolo dell’altro fenomeno reale ma intangibile: la luce. Anche gli antichi la pensavano in questo modo: gli elementi erano tipi, da non identificare troppo alla lettera con sostanze particolari. Quando Platone parla dell’elemento

acqua, non si riferisce al liquido che scorre nei fiumi, che altro non è se non una manifestazione dell’elemento acqua, proprio come il piombo fuso. L’elemento acqua è “ciò che scorre”. Analogamente, l’elemento terra non è meramente il suolo, ma carne, legno, metallo. Gli elementi platonici possono essere convertiti l’uno nell’altro grazie alle affinità geometriche dei loro “atomi”.Per Anassagora, ogni sostanza materiale è un miscuglio di tutti e quattro gli elementi, dunque una sostanza si trasforma in un’altra in virtù dell’aumentata percentuale di uno o più elementi e della corrispondente diminuzione degli altri. Questa concezione della materia come mescolanza di elementi è alla base delle antiquate teorie degli elementi e rappresenta una delle grandi differenze con la moderna nozione di elemento quale sostanza fondamentale che può essere isolata e purificata.

Richard Muller Fisica per i presidenti del futuro La scienza dietro i titoli dei giornali

Clay Shirky Uno per uno, tutti per tutti Il potere di organizzare senza organizzazione

pp. 344, euro 26,00

pp. 264, euro 23,00

Questo di Clay Shirky è un libro deliziosamente leggibile; quasi ogni pagina contiene un’illuminazione che potrebbe cambiare il modo in cui interpretiamo questa nuova era dei social media. Assolutamente da leggere.

Da Ball P., Elementi (Codice Edizioni, 2007).

Un libro indispensabile: la migliore analisi sull’economia alimentare globale che possiate trovare al giorno d’oggi. Michael Pollan, autore de Il dilemma dell’onnivoro

Gabrielle Walker Un oceano d’aria Perché il vento soffia e altri misteri dell’atmosfera pp. 280, euro 26,00

Chris Anderson, direttore di “Wired” e autore di La coda lunga

Jonah Lehrer Come decidiamo pp. 240, euro 24,00

Gregory Clark Senza pietà Breve storia economica del mondo pp. 448, euro 32,00

Lehrer è un brillante giovane scrittore. La sua scrittura chiara e vivida – incisiva e ponderata, ma anche sensibile e modesta – è un piacere. Oliver Sacks

Nessuno è ancora riuscito a svelare il mistero del progresso umano, ma Gregory Clark, con questo libro, ci si è avvicinato più di chiunque altro. “The New York Times”


Water: H2O = Life Una grande esposizione dell’American Museum of Natural History ha iniziato il suo tour internazionale presso i più grandi musei di tutto il mondo. Dopo il successo riscosso a New York, la mostra sarà al Field Museum of Natural History di Chicago fino a settembre, per poi passare a Cleveland, Canberra, Toronto...


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“Water” è una grande mostra con cui l’American Museum of Natural History di New York ha voluto celebrare il ruolo vitale di questo straordinario elemento della nostra vita e si inserisce nella serie di esposizioni con cui la maggiore struttura museale scientifico-naturalistica del mondo vuole avvicinare il grande pubblico alle storie del nostro pianeta. Parte integrante del museo, nella più autentica tradizione anglosassone, è l’attività di ricerca (sono più di 50 i curatori che svolgono attività scientifica all’interno della struttura) che garantisce un indiscusso valore alla mostra, esempio anche di una grande collaborazione tra istituzioni a livello internazionale (Cleveland, Chicago,

San Paulo del Brasile, Canberra, Toronto, Singapore). Come dichiara Eleanor Sterling, direttrice del Centro per la Biodiversità e la Conservazione dell’AMNH, “Water ci aiuta a pensare all’acqua in nuove e sorprendenti prospettive. Noi tutti dobbiamo comprendere non solo quanto sia importante per l’intera vita del pianeta, ma anche quanto ciascuno di noi possa fare per aiutare a proteggere questa risorsa fondamentale, oggi e per le future generazioni”. La mostra racconta la bellezza e la natura essenziale del “sangue” vitale del pianeta utilizzando strumenti multimediali, immagini dai satelliti, diorami, animali vivi, proiezioni tridimensionali per riuscire a rendere al visitatore un’esperien-

za diretta, coinvolgente e personale. Pone il visitatore in modo diretto e semplice di fronte alle evidenze scientifiche e alle possibilità di intervento, sottolineando la stretta relazione degli ecosistemi rispetto alla qualità dell’acqua e alla sua disponibilità. Più di cento manufatti e modelli sono presenti nel percorso espositivo per raccontare il ruolo fondamentale che in tutte le civiltà essa ha rappresentato e quanto perciò sia fondamentale preservarla e incoraggiare tutti per un utilizzo responsabile. Il visitatore viene introdotto al percorso attraverso una parete d’acqua (“Fog screen”), una instal-

lazione su cui viene proiettato il termine “acqua” in diverse lingue (Water, Maji, Wasser, Rano, Salila, Agua, Eau, Siram, Su, ecc.) per scoprirne le profonde affinità culturali, evidenziando subito la necessità di lavorare tutti alla conservazione di questo preziosissimo bene, che solo per il 3% è potabile, e spesso inaccessibile a causa di ghiacciai, fonti nella profondità della terra, ecc. Nell’exhibit l’acqua, cadendo in un pozzo illuminato, esalta la propria bellezza e piena universalità, ma anche la scarsità e fragilità. Una seconda sezione presenta la “Vita nell’Acqua”, raccontando quanto sia necessaria per la sopravvivenza di esseri umani, animali e piante ma come la sua presenza possa variare critica-


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mente da un posto all’altro della Terra e come siano incredibilmente diverse le forme di adattamento delle specie in ragione della presenza, della temperatura, o della vita in acqua salata o dolce. “Pianeta Blu” è la terza sezione, nella quale la Terra si “colora” della sua materia più diffusa, raccontando le straordinarie proprietà chimiche e fisiche della molecola H2O. Una grande sfera proietta – attraverso i rilevamenti dei satelliti – la presenza, la distribuzione e l’uso dell’acqua sulla Terra, mentre un’altra installazione rappresenta il ciclo dell’acqua attraverso i tre stadi solido, liquido e gassoso. “Water Works” evidenzia quanto l’acqua sia stata fondamentale nell’evoluzione e nella crescita delle civiltà, quanto sia necessaria per qualsiasi bene prodotto e consumato, e le conseguenze del modo in cui noi la consumiamo.

Molti sono gli esempi particolarmente stimolanti in questa sezione: la ricostruzione di un canyon scavato dall’acqua come “architetto della natura”; l’exhibit dove si evidenzia come sia necessaria l’irrigazione per più del 40% della produzione di cibo; il game-quiz che permette a tutti i visitatori di conoscere la quantità d’acqua necessaria per fabbricare prodotti quotidiani come una T-shirt o un hamburger. “Water Everywhere” ci racconta come uomini, piante e animali si siano adattati a vivere dove l’acqua è particolarmente abbondante. Questa sezione esplora alcuni dei luoghi più freddi del mondo, dove l’essere umano ha creato le condizioni per sopravvivere, e spiega il pericolo che i cambiamenti climatici presentano per quegli ecosistemi. Poi, insieme a ricostruzioni in diorama di un ecosistema di villaggio fluviale in Cambogia, si possono vedere reperti storici e archeo-

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logici attraverso i quali rintracciamo i segni della simbologia e della forza vitale dell’acqua: anfore, strumenti cerimoniali, mezzi di trasporto che ci dicono della sua imprescindibile presenza e importanza. “Healty Water” è una sezione fondamentale nella quale si rende evidente la stretta connessione tra salute e acqua: un video-microscopio permette al visitatore di vedere microrganismi che risiedono in una singola goccia, un exhibit interattivo ci fa scoprire quanta acqua è contenuta in un pezzo di roccia, un sari indiano utilizzato in modo rudimentale come filtro evidenzia le condizioni umane di adattamento per la prevenzione delle malattie provocate dai batteri, una parete di bottiglie d’acqua di plastica evidenzia il consumo d’acqua per produrre quegli stessi contenitori. “Restoring Ecosystems” evidenzia come l’acqua, più di altre risorse del pianeta, esemplifichi il principio ecologico dell’interconnessione tra esseri viventi attraverso tre esempi importanti: il lago Mono in California, dove si assiste alla rigenerazione di un incantevole ecosistema, una tavoletta cuneiforme di 4.000 anni fa in cui si rac-

conta della forza vitale dell’acqua dei fiumi Tigre ed Eufrate, e il delta del Mississippi. La sezione finale “What can I do?” conferma il senso intero della mostra coinvolgendo il visitatore in una dimensione di consapevolezza e di responsabilità, portando anche esempi concreti di uomini che lavorano per proteggere l’acqua (“water heroes” come il conservatore del Bronx River) e un quiz interattivo finale che istruisce sulle forme quotidiane di risparmio e di conservazione (come i regolatori d’acqua per uso domestico). L’acqua è essenziale per la vita e gioca un ruolo primario nella conservazione del territorio e nell’equilibrio del clima. Ogni giorno piove sulla Terra un’enorme quantità d’acqua e ogni anno più di 40.000 km cubi di acqua dolce si riversano nel mare. Questo ciclo meraviglioso, sinonimo di vita e di continua rigenerazione, va difeso e conservato e questa mostra ci invita a prendere attivamente parte, dalle piccole decisioni personali quotidiane alla richiesta concreta di impegno collettivo, a un processo di cambiamento per il presente e il futuro della Terra.

Water: H2O = Life is organized by the American Museum of Natural History, New York, and the Science Museum of Minnesota, St. Paul, in collaboration with Great Lakes Science Center, Cleveland; The Field Museum, Chicago; Instituto Sangari, São Paulo, Brazil; National Museum of Australia, Canberra; Royal Ontario Museum, Toronto, Canada; San Diego Natural History Museum; and Singapore Science Centre with PUB Singapore.


Oxygen versus CO2

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Oxygen versus CO2 di Claudia Gandolfi

Acqua di plastica

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Ogni anno, nel mondo, circolano 160 miliardi di bottiglie d’acqua minerale. Solo per la lavorazione della plastica necessaria si consumano 81 milioni di litri di petrolio e 600 miliardi di litri d’acqua. Per imbottigliare e distribuire un litro d’acqua ne servono all’incirca altri due per produrre e trasportare la bottiglia che lo conterrà: si tratta della cosiddetta acqua virtuale di un bene o di un servizio, che rappresenta il volume di acqua dolce consumata per produrlo, sommando tutte le fasi della catena di produzione. Ben l’87% degli italiani consuma abitualmente acqua in bottiglia, per un totale di 11.200 milioni di litri l’anno. Eppure in Italia l’acqua potabile degli acquedotti è molto controllata, e ha il pregio di essere decisamente economica, oltre che ecologica; non è infatti necessario trasportarla se non attraverso pochi metri di tubi. Al contrario, dopo l’imbottigliamento, le acque minerali percorrono moltissimi chilometri in autostrada. Per fare un esempio, tra le fonti delle 12 maggiori marche di acqua minerale vendute in Italia, nessuna dista meno di 200 chilo-

metri da Roma. L’acqua in bottiglia, una volta, poteva essere venduta solo in farmacia, e solo se aveva meravigliose virtù terapeutiche. Di fatto, oggi, la legge tollera, per alcuni contaminanti, limiti più permissivi rispetto a quelli applicati all’acqua del rubinetto, per la quale i controlli vengono effettuati mensilmente, laddove l’autocertificazione delle aziende produttrici viene fatta in media ogni 3 anni. Esistono quindi controlli e limiti più severi relativi alla presenza di sostanze tossiche nell’acqua potabile: l’arsenico, per esempio, non può superare la concentrazione di 10 microgrammi per litro, mentre a chi beve acqua minerale può capitare una dose fino a 5 volte superiore. Una recente indagine nazionale sul servizio idrico, realizzata dalla Federconsumatori, traccia un quadro complesso delle abitudini dei consumatori e dello stato di salute degli acquedotti nazionali: gli italiani, che bevono sicuramente meno bibite zuccherate di molti altri popoli europei, non rinunciano però all’acqua in bottiglia, un mercato che raggiunge i 3 miliardi di euro all’anno.

Su 49 città prese in esame in base agli indici di inquinamento (nitrati e ammoniaca) e ai valori di alcuni elementi chimici (ferro, manganese e sali come i cloruri e i solfati), gli acquedotti migliori, per i quali cioè tutte le analisi rientrano nel livello ottimale, sono quelli di Benevento, Bergamo, Campobasso, Mantova, Teramo, Gorizia e Roma. La valutazione complessiva dei dati pone comunque la quasi totalità dei Comuni in una fascia di qualità più che buona. In un tempo in cui sempre più spesso si sente parlare di privatizzazione degli acquedotti pubblici, tra i sostenitori dell’”acqua del sindaco” si annoverano amministratori pubblici di tutto il mondo, dal sindaco di New York Michael Bloomberg, che ha lanciato la campagna “prova l’acqua del rubinetto” (Take back the tap), al Comune di Firenze, dove in Consiglio comunale e negli uffici pubblici i distributori automatici di bottigliette sono stati sostituiti da contenitori di “acqua di Firenze”.

foto di Davide Scappini

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I luoghi della scienza

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I luoghi della scienza di Enrico Casadei

La fabbrica d’acqua

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Da qualche anno gigantesche serre costruite in aree desertiche e costiere stanno compiendo una specie di miracolo: ricavare dall’oceano grandi quantità di acqua dolce e permettere la coltivazione di ortaggi in siti inospitali e altrimenti inadatti ai raccolti. Tutto questo sfruttando esclusivamente risorse naturali rinnovabili (l’acqua salata e il sole) e materiali riciclabili (polietilene e cartone). Sembra la classica quadratura del cerchio possibile solo sulla carta. Invece si tratta di una realtà oggi operativa che potrebbe in futuro salvare la vita di milioni di persone. Nato nel 1991 dalla mente di Charlie Paton, in collaborazione con Michael Pawlyn (architetto esperto di strutture biosostenibili) e Bill Watts (esperto di efficienza energetica applicata agli impianti industriali), il progetto della Seawater Greenhouse si prefigge di produrre acqua dolce e aria fresca per coltivare in zone aride e desertiche, facendo ricorso al sole, al vento e all’acqua di mare. Le implicazioni sono a dir poco rivoluzionarie: in un pianeta sempre più assetato e popolato, dove la disponibilità di acqua dolce si prefigura come una sfida ancor più drammatica della crisi petrolifera, le “serre ad acqua di mare” di Paton si candidano di diritto a rappresentare una soluzione economica ed ecosostenibile al crescente fabbisogno idrico. La prima sperimentazione è avvenuta nel 1995 a Tenerife, nelle Ca-

narie, e i risultati più che incoraggianti hanno in seguito portato alla costruzione di altre serre più grandi ad Abu Dhabi e in Oman. Il principio di funzionamento si basa sul fenomeno naturale del passaggio di stato dell’acqua, dal liquido al gassoso e viceversa, processo innescato grazie al sole e al vento. L’idea di fondo è quella di utilizzare a un’estremità della serra (la parete più esposta al sole) l’evaporazione dell’acqua di mare per creare aria fresca e umida: in media 15°C in meno rispetto alla temperatura esterna, e con un tasso di umidità prossimo al 90%. Un condensatore posto all’altra estremità della serra fa sì che l’aria, che nel frattempo è entrata in contatto prima con l’aria calda e secca proveniente dal tetto e poi con un secondo evaporatore, si condensi e venga raccolta in appositi contenitori sotto forma di acqua desalinizzata, adatta all’irrigazione delle colture. In poche parole si tratta di una grossa macchina “fabbrica-rugiada”, che prima trasforma l’acqua salata in vapore acqueo, e poi quest’ultimo di nuovo in acqua, ma privo di sale. I vantaggi sono molteplici. Innanzitutto lo staff di cui fa parte Paton ha in questo modo ideato, imitando la natura, un metodo economico e sostenibile per ottenere acqua dolce. I tradizionali impianti di desalinizzazione prevedono infatti l’utilizzo di circa tre litri di petrolio e di 1.000 litri d’acqua per garantire un solo chilo di

raccolto. L’elevato grado di umidità mantenuto all’interno della serra riduce inoltre la traspirazione delle piante e di conseguenza il quantitativo di acqua necessaria all’irrigazione. Questo permette di risparmiare molta acqua, che può essere destinata ad altri usi. Negli ultimi anni alla Seawater Greenhouse è stata affiancata un’altra tecnologia innovativa: un generatore di energia solare termodinamica (o concentrated solar power, CSP), capace di produrre energia elettrica in modo assolutamente pulito e con efficienza doppia rispetto al solare fotovoltaico. Il CSP e la Seawater Greenhouse sono tecnologie molto adatte per le zone desertiche estremamente calde, e sono del tutto complementari: mentre la prima produce molto calore, la seconda lo utilizza per aumentare l’evaporazione e produrre acqua dolce. Allo stesso tempo mentre il CSP produce elettricità, le serre producono cibo, mettendo a disposizione delle coltivazioni fino a 5 volte l’acqua necessaria alla loro crescita. Il tutto, cosa non da poco, riciclabile al 100%.

Foto gentilmente concessa da Seawater Greenhouse.

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Future tech

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Future tech di Giorgio Gianotto

In batteries we trust

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La fiducia nella tecnologia è un dato costante delle nostre vite: consapevolmente o meno, conoscendo o meno azioni e retroazioni create dai nostri gesti più quotidiani, affidiamo giorno dopo giorno le nostre vite a tecnologie fra le più diverse, per i nostri sistemi di pagamento, per muoverci, per comunicare, alimentarci, curarci e rilassarci. Il nostro è un mondo ad alto tasso tecnologico, e il nostro affidarsi è continuo, spesso messianico: la velocità con cui i nuovi strumenti sono entrati nel nostro quotidiano e hanno cominciato a modificare le nostre abitudini è stata tale da non darci il tempo di prendere le misure. Inseriamo una tessera magnetica in un lettore e sappiamo che pagheremo il conto della splendida cena appena consumata, potremo entrare in un locale per goderci uno spettacolo, o recuperare la nostra auto dal parcheggio in cui l’abbiamo lasciata. Perché non dovrebbe succedere?

C’è però un momento in cui l’abitudine di cui si tinge tale fiducia ritrova la sua vulnerabilità, la “nostra” vulnerabilità: quando una batteria finisce improvvisamente. A chi non è capitato: il cellulare a metà di una telefonata importante, la batteria del portatile un attimo prima della fine di un documento fondamentale, il navigatore mentre siamo persi in una zona sconosciuta... La tecnologia ci segue, ci accompagna: ma le batterie no. Può parere strano, che il nostro attuale livello tecnologico trovi un ostacolo proprio in una delle sue componenti più “storiche”, se vogliamo. Ma non lo è: l’accumulazione dell’energia è, da sempre, uno dei problemi che occupa più pagine delle ricerche tecnologiche e delle scelte commerciali dell’ultimo secolo. Batterie più o meno performanti, più o meno grandi o piccole, sostituibili, riciclabili, ricaricabili, vittime di scelte di design o frutto di ricerche in-

dustriali e di industrializzazione e assistenza, questi oggetti segnano buona parte dell’industria contemporanea, e quindi buona parte delle nostre scelte: e delle nostre vite. E in un mondo sempre più fatto di mobilità e globalizzazione, in cui l’essere online rappresenta sempre più una necessità lavorativa e sociale, la portata delle batterie è l’oscuro vaticinio della nostra presenza, della nostra capacità di lavoro, del nostro successo o meno. Online sino a quando le batterie saranno sufficientemente cariche per consentircelo, poi spariremo: cellulari, notebook, laptop, sempre più la nostra vita dipende da atomi e bit che solo le batterie consentono di scambiare, manovrare e realizzare. Protagoniste da sempre, dunque, le batterie spesso segnano il successo o la scalabilità di un modello, la cui nuova release spesso porta fra i suoi dati più importanti la maggior durata del prodotto in termini

di durata – ecco! – della batteria, a causa di un minor consumo, di miglior ottimizzazione nell’utilizzo di risorse software e hardware, tutti impegnati in una corsa estrema alla durata. Nel momento in cui le fonti di energia sono uno dei problemi più importanti del mondo, Samsung ha annunciato un brevetto che prevede la possibilità di provvedere alle esigenze energetiche di un cellulare attraverso batterie ad acqua: la reazione tra questa e un metallo farebbe scaturire idrogeno, che verrebbe utilizzato per l’alimentazione del telefono. Secondo le prime indicazioni la batteria potrebbe essere disponibile sul mercato entro l’anno 2010. Una scoperta che potrebbe cambiare molte delle nostre abitudini, e forse darci anche più fiducia, nella tecnologia e nell’ambiente che ci circonda.

Foto di Davide Scappini

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Consumer green

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Consumer green di Daniela Giambrone

World wide water

Il tema sembra essere ormai inflazionato tanto se ne parla, ma in pratica è ancora lontano il raggiungimento dell’obiettivo: il risparmio idrico o, meglio, il consumo intelligente dell’acqua che, dove c’è, dà l’illusione di essere illimitata. Ma così non è, come è stato ricordato nella giornata internazionale dell’acqua, il 22 marzo scorso, durante il quinto World Water Forum. Il direttore generale della Fao Jacques Diouf ha parlato chiaramente: “I milioni di agricoltori che in tutto il mondo producono il cibo che noi mangiamo devono essere al centro di ogni processo di cambiamento. Hanno bisogno di essere incoraggiati e indirizzati a produrre di più con meno acqua. Ciò richiede investimenti e incentivi ben finalizzati, oltre a un contesto politico adeguato”. Un programma non da poco, anzi, non da pochi. Se i giochi politici ed economici sono appannaggio di alcuni, i tanti rimanenti cosa possono fare per contribuire a una causa globale? – È banale, molti di voi lo sapranno, ma ricordarlo non guasta. Il risparmio d’acqua che si ottiene variando appena i gesti quotidiani è davvero sorprendente. E quindi corriamo veloci sugli accorgimenti che tutti sanno ma che

non tutti fanno: i rubinetti aperti solo quando serve, meglio la doccia che un bagno, lavarsi i denti usando un bicchiere, usare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico e preferibilmente di sera (per prendere due piccioni con una fava, risparmiando acqua ed energia). Inoltre, dare più fiducia ai nostri rubinetti. L'acqua degli acquedotti è sicura e comoda, ma surclassata a colpi di spot dall'acqua in bottiglia, cara per le nostre tasche e poco sostenibile per l'ambiente. – Sì, ammettiamo che adesso è un po’ troppo di moda, ma il suo fondamento lo ha. Mangiare vegetariano ha più di un vantaggio. Se rimaniamo nell’ambito del risparmio idrico, mangiare meno carne garantisce un contributo notevole. Produrre carne costa molta acqua e comporta anche vari livelli di inquinamento all’ambiente. Per l’allevamento di ogni singolo animale vengono consumati mangimi vegetali (la cui coltivazione richiede acqua), acqua per dar da bere all’animale, acqua per condurre l’allevamento per tutta la vita dell’animale. Interessante e creativa l’iniziativa del Virtual Water Project (www.traumkrieger.de/virtualwater): un poster double face illustra in una grafica basic e

accattivante la water footprint di ciascun alimento. Un vademecum indispensabile per riconoscere quegli alimenti che impattano in quantità maggiore sull’acqua. Si scopre per esempio che ci vogliono 4500 litri di acqua per una bistecca di 300 gr o 500 litri per 500 gr di farina. – Fashion victim o indie shopper che siate, potete contribuire alla causa anche attraverso l’acquisto di abbigliamento. Sul sito di Wire & Twine (www.wireandtwine.com/green) – gruppo di designer, artisti e altro – troverete tante cose eco friendly, dalle t-shirt ai pannolini, pensate per sensibilizzare alla salvaguardia del pianeta. Fra queste, una maglietta che ricorda le 50 regole per vivere bene e in armonia con l’ambiente (www.50waystohelp.com): non mancano i consigli su come consumare l’acqua secondo un’ottica sostenibile. E se acqua vuol dire anche acqua salata da mantenere pulita, interessante è l’iniziativa di Clean Ocean Project (www.cleanoceanproject.org), gruppo di azione che vuole salvaguardare oceani, onde e spiagge attraverso la vendita di una linea di abbigliamento, ma non solo. Per il momento rintracciabili solo a Fuerteventura.

095


oxygen 06 – 07.2009

Punti di vista

Enel official partner of the 13th Fina World Championships Roma09.

di Michelle Nebiolo

096

Water calculator http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_depth/629/629/ 5086298.stm

Sono cresciuta in una famiglia attenta ai consumi, con mia nonna che nelle giornate di pioggia metteva fuori i secchi per raccogliere acqua per l’orto. Oggi è un’immagine che fa sorridere, ma la cultura del risparmio sta tornando alla ribalta grazie a una miriade di iniziative che hanno come obiettivo principale la sensibilizzazione del grande pubblico alle questioni ambientali. Stiamo riscoprendo che sprecare è un peccato. Stiamo riscoprendo l’acqua calda. Proprio a renderci conto di quanta acqua usiamo ogni giorno, dando per scontato quella che per un miliardo di persone al mondo è ancora una risorsa scarsa e preziosa, servono gli ormai numerosi calcolatori della “water footprint” disponibili sul web. Estendendo l’intuitivo concetto di “carbon footprint”, ci troviamo di fronte a un numero che indica l’impronta ambientale che lasciamo – il danno che causiamo al pianeta, prendendo più di quanto non riusciamo a restituire – con ogni doccia, ogni autolavaggio, ogni bistecca.

Uno dei calcolatori più accattivanti è quello messo online dalla BBC: stanza per stanza, si inseriscono i dati relativi alle proprie abitudini domestiche in modo semplice e veloce (con suggerimenti per chi, come me, non sapeva che una lavatrice consumasse tra i 50 e i 100 litri d’acqua a ciclo). Una pecca? Non prende in considerazione l’acqua consumata per alimentarsi: quella usata per cucinare, prepararsi il caffè, ma anche per allevare i polli o crescere il grano che troviamo, alcune fasi di lavorazione dopo, sugli scaffali del supermercato. Quindi, anche se il risultato è che consumo 109 litri d’acqua al giorno contro i 155 di media di un inglese, non mi sento sollevata. Secondo il Water Calculator, 109 litri sono circa 22 secchi d’acqua, che ogni giorno faccio scendere comodamente dal rubinetto mentre in Africa è necessario camminare in media 6 chilometri per approvvigionarsi a una fonte. Per di più, proprio mentre sono in ufficio a scrivere questo articolo, piove. Stasera innaffierò le piante sapendo che almeno un secchio, uno su 22, potevo risparmiarlo.

FOR ONCE, WE SUPPORT THOSE WHO DON’T SAVE ENERGY. ENEL WELCOMES YOU TO THE FINA WORLD CHAMPIONSHIPS ROMA09. The energy we cherish is generated by passion. It powers our bid for excellence a l l o v e r t h e w o r l d . I t i s t h e e n e r g y e v e r y c o u n t r y n e e d s t o t h r i v e a n d g r o w. The energy of the Fina World Championships and Enel will meet in Rome between July 17 and August 2 in the element from which they originate: water. www.enel.com


oxygen

English version

06 – 07.2009

Contributors

098

Andrea Bajani

Paolo Barelli

Tania Cagnotto

Federica Pellegrini

Michela Santochirico

Writer and journalist, he focused

One of the great Italian swimming

Born in Bolzano in 1985, she is the

Born in Mirano, Venice, in 1988,

Before graduating in natural sci-

Francesco Starace Born in Rome in 1955, he graduat-

on the issue of work and work

champions of the 1970s, in 2001

daughter of one of the best divers

she is today’s icon of Italian sport.

ences at Rome’s “La Sapienza”

ed in nuclear engineering from

Enrico Alleva

conditions in Italy after the great

he was awarded the gold star for

of the 1970s, Giorgio Cagnotto,

She reached worldwide fame in

University in July 2007, she did on-

Milan’s

After working as researcher at

success of his novel Cordiali saluti

sports achievements. He was vice-

and of Carmen Casteiner, who also

2004, winning the 200 freestyle sil-

field research on primates (Cerco-

worked abroad in the field of engi-

Pisa’s Scuola Normale Superiore, in

(Einaudi, 2005), but also published

president of the European Swim-

was a national diving champion at

ver medal at the Olympic games in

cebi agili) form 2004 to 2005 in

neering and power plant construc-

1979 he started working at the Isti-

what the critics have said is one of

ming Commission of the Ligue

the time. After becoming European

Athens – and bringing an Italian

Central African Republic. She col-

tion for General Electric, ABB and

tuto Superiore di Sanità in Rome,

the most relevant novels of the last

Européenne de Natation from

and world champion in junior com-

sportswoman back to the Olympic

laborates with journals such as

ALSTOM. He lived abroad for

where in 1990 he was put in

few years, Se consideri le colpe

1990 to 2000, when he was elect-

petitions, in 2005 she won bronze

podium after 32 from Novella Cal-

“Annali dell’Istituto Superiore di

many years, in the United States,

charge of a research group (now

(Einaudi, 2007), which won the

ed president of Fin. Senator of the

at the Montreal World Aquatics

ligaris. From then on she has bro-

Sanità”, “Notiziario dell’Istituto

Saudi Arabia, Egypt, Bulgaria and

called behavioral neurosciences’

Mondello, Recanati and Brancati

Italian Republic since 2001, he is an

Championships becoming the first

ken record after record (currently

Superiore di Sanità”, “L’indice dei

Switzerland. In Enel since 2000, he

department) as research manager

awards. He regularly writes for the

expert in legal, fiscal and manage-

Italian sportswoman to receive a

holds two) and won numerous

libri del mese”, “Scienza e società”

was head of the business power

in behavioral biology. Visiting

Sunday supplement of “Sole 24”,

ment issues for associations and

world championship medal. She is

competitions,

also

and with the Istituto dell’Enciclope-

area within the generation and

scholar in Edinburgh’s University,

for “La Stampa” and “l’Unità”, co-

non profit organizations, as well as

currently European champion for

appeared on a few well-selected

dia italiana “G. Treccani”. She is

energy management division, and

Stanford and Washington Universi-

hosts Trame with Chiara Pacilli on

in tourism development and pro-

10 m platform, 1 and 3 m spring-

television programs, written a book

currently working in the fields of

later managing director of the

ty in Seattle, he is also a member

RadioDue and for theater has co-

motion and in television broadcast-

board, and 3 m synchronized

and a short film.

popular science and writes about

market division. He is currently

on the scientific board of ANPA,

authored Marco Paolini’s latest

ing. He is currently also vice-presi-

springboard diving.

biology and evolutionism.

president of Enel Green Power.

WWF, Legambiente, Stazione zoo-

work, Miserabili.

dent of the 7th permanent commission (Public education, cultural

Giovanni Malagò

CEO Worldwide of ideas company

Jules Verne

ito dell’Enciclopedia italiana “G.

Philip Ball

heritage) and a member of the Par-

CEO and shareholder of the

Saatchi & Saatchi, he is also inau-

Universally considered the first

Treccani” dip. Scienze della vita,

A science writer and a consultant

liamentary commission for the

Sa.Mo.Car S.p.A. group and mem-

gural CEO-in-Residence at Cam-

author of science fiction, he was

CNR, Istituto Nazionale Ricerche

editor for “Nature”, he was for-

general address and monitoring

ber of the Marzano Commission

bridge University’s Judge Business

restless and adventurous by character. Sent to Paris by his parents to

logica “A. Dohrn” di Napoli, Istitu-

but

has

Polytechnic.

He

has

Kevin Roberts

sulla Montagna. On top of collabo-

merly an editor for physical science

over radio and television broad-

for the Future or Rome as Capital,

School in the United Kingdom, and

rating

Accademia

for over 10 years. He writes about

casting services.

he is also on the ministry of eco-

an honorary professor at numerous

study law, he frequently joined lit-

Nazionale dei Lincei for the “zoolo-

all areas of science for the interna-

nomic development’s Made in Italy

universities. His published market-

erary circles that sparked his imag-

gy and applications” category and

tional press, and has broadcast on

Experts board. Amongst the many

ing

books

ination and pushed him to follow

with the Accademia medica in

TV and radio. He holds a degree in

sports-related recognitions recei-

include Lovemarks: the Future

his true great passion: writing.

Rome, he is currently president of

chemistry from Oxford University

ved, the Gold Star in 2002, his

Beyond Brands (translated in 18

After giving up his career in law in

the Società italiana di Etologia.

and a doctorate in physics from

investiture as Cavaliere of A.S.

languages), Sisomo: The Future on

1860, he wrote tens of novels and

Bristol University. He lives in Lon-

Roma Calcio in 2006 and the inter-

Screen, Peak Performance: Busi-

short stories, some of which were

don, where his Homunculus The-

national Fair Play award as patron

ness lessons from the World’s

published after his death, as well as

atre Company occasionally per-

of sports in 2007. In 2009 he was

Leading Sports Organizations (with

a few (usually neglected) plays. His

forms on a shoestring budget.

re-elected for the executive board

Gilson, Pratt and Weymes), and

books have inspired an incredible

on Coni. Since 1997, he has also

Diesel: XXX Years of Diesel Com-

126 movies.

been president of Circolo Canot-

munication. His blog is krconnect.

tieri Aniene, founded in 1892, the

blogspot.com

with

the

first club in Italy to receive the Gold Collar – the highest honor in our country in the world of sports.

and

management

099


oxygen

Publisher’s note

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English version

06 – 07.2009

we can see the whirling of the

will require strong action by gov-

water in its depth as in the history,

ernments, plus financial effort by

Editorial

most it can create bonds with oxy-

Passepartout

gen, the fuel of all oxidations,

ter have to take their livestock further south, to land mainly occupied

Vittorio Bo, editorial director

as cradle of life, or as an element of

the whole international communi-

Edoardo Boncinelli

whether violent or slow. If hydro-

Water

by non-Arab farming peoples.

Water and mankind’s history... or

joy, beauty and creation.

ty, and availability of the most

“Áriston men hýdor – Nothing’s

gen is what “burnt” the result is a

— The tallest dam in the world is

— The United States is the largest

shall we start with “water is

However water represents a chal-

sophisticated technologies at dif-

more precious than water,” says

water molecule which can con-

the 300-meter-high Nurek Dam in

consumer market for bottled water

mankind’s history”? The bond

lenge: a technological one in fields

ferent times when the relation

Pindaro in the famous incipit of

dense, freeze or rise to the skies as

Tajikistan.

in the world, followed by Mexico,

between man and the drinking

complementary and different at

mankind-environment will create

the Olympian 1. Life was born in

vapor, and which is difficult to

— According to 2005 statistics by

China, and Brazil. Italy is the coun-

substance which has marked life

the same time, like energy and

new necessities, including opti-

water, and water is crucial to life to

break apart once it’s formed. There

FAO, China was the number one

try with the highest rate of bottled

and behaviours has always been

industry, or those relevant to envi-

mization of industrial processes

this day. However, we are not sure

are more molecules of water in a

country in terms of captured fish

water drank per person.

intimately part of their reciprocal

ronmental compatibility and sus-

and reduction of pollution.

about how water arrived on out

single glass than glasses of water

with over 17 million tons of fish,

— The earliest evidence of river nav-

evolution so that today their rela-

tainability of human activities.

We have tried in this issue, to rep-

planet: some even think from

in the whole world: that’s how

crustaceans and mollusks (Italy cap-

igation is found in the Indus Valley

tionship can still identify differ-

This challenge has always been

resent the dynamic complexity of

outer space, on a meteorite. It’s

small this molecule is; putting

tures less than 300,000 tons).

Civilization, which existed in north-

ences, wealth, duties.

able to modify and adapt itself to

the liquid world mentioning its

not as easy to track the cosmic ori-

together a huge number of them

— One of the first hydroelectric sta-

western Pakistan around 3300 BC.

Water per se is a matter of life and

the most extreme conditions, in

softness and hardness, by choosing

gin of water on Earth as it is to

you obtain water that is wet and

tions in the world was the small one

death: we are facing the irrevoca-

the depth of the ocean, in either

authors whose words have given

understand why it remained here,

transparent, but the molecule

that opened at Waratah, in the Aus-

ble need to save reserves and make

cold or arid climates, forcing man

us our imagination of the future

at least until now.

itself is not, and cannot be, neither

tralian island of Tasmania, in 1885:

wet nor transparent.

a more productive use of hydro-

to find sophisticated engineering

and our inner ancestral soul as

In Carbon, the final chapter of his

resources of the planet, when

solutions. It is a challenge to

well, an everlasting bond with the

The Periodic Table, chemist and

it could generate 650 kW. — The first people to use water to

demand is increasing exponentially,

mankind, for his physiological lim-

world we have always belonged to,

writer Primo Levi imagines to track

What seems so clear and inviting

produce energy through mills were

amplifying necessities.

its and his choices which can deter-

and which we must preserve duti-

back the long, very long history of

in a body of water can evaporate

ancient Romans and Greeks. Other

Meanwhile a fifth of the world’s

mine the contemporary ecosystem.

fully. Finally we would like to

a carbon atom, one of the many

towards the sky and fall back

countries used this mechanism and

population does not have access to

The international community will

remind mankind that a contribu-

that exist in the universe, following

down after condensing into rain,

continued to employ it throughout

any reliable water source.

have to be both far-sighted and

tion from everyone is fundamental

it along a series of “reincarna-

fog or snow. Rain can collect again

the Middle Ages and until the sec-

and necessary.

ond half of the 1800s, when the

Many observers have expressed the

able to overcome the short-sight-

tions” – in rocks, in plants and

in a puddle, lake or sea, where it

hypothesis that water will replace

edness consequent to contingent

finally in his nervous system. It

mixes with salts – first and fore-

first hydroelectric plants were built.

petrol in the strategic role of scarce

situations, in order to develop a

would be interesting to do the

most common sodium chloride,

Today, Italy is the second country in

resource, with even higher proba-

durable and effective management

same with a water molecule, if not

which

water

the UE in terms of installed hydro

bilities to cause international con-

of the hydro-resources of the plan-

with its single components of oxy-

because the electric bond holding

capacity, with over 21 GW of pow-

flicts. Water, and mainly because of

et. Improvement in agricultural

gen and hydrogen. The latter,

together the negative ion of chlo-

er and an annual production of

this reason, can be an important

practices and more productive uti-

especially, is an eternal and incor-

ride and the positive ion of sodium

43,4 TWh.

factor to promote international

lization of water will be of great

ruptible primary element of the

is loosened by water, which insinu-

— Lloró, a town situated in Chocó,

cooperation, as an element able to

help to protect the resources, while

universe itself, going much further

ates it and “shields” a part of the

Colombia, is probably the place

unite and to create conditions for

satisfying global needs.

back in time than carbon, all the

electric field making it weaker. This

with the largest measured rainfall in

comprehension and dialog: here

To implement this vision into reality

way to the very first years of the

particular feature of water, togeth-

the world, averaging 13,300 mm

cosmos’s life and, as proton, even

er with the fact that when frozen

per year.

to the first minutes after every-

it dilates instead of contracting,

– The single largest freshwater re-

thing began. Who knows what

has made life possible, operating

source suitable for drinking is Lake

that atom has seen in all these

inside cells, but also in polar seas.

Baikal in Siberia, Russia, which has a

centuries, always remaining identi-

When it’s very cold, ice, which is

very low salt and calcium content

easily

melts

in

cal to itself, a simple and ethereal

lighter, rises to the surface and

and is therefore very clean.

cornerstone of material reality!

leaves liquid water underneath –

— Angel Falls in Venezuela is the

It can burn in the furnace of a star,

so fish can survive. If seas froze

world's tallest waterfall at 979 me-

bravely cross interstellar space or

completely, this wouldn’t be possi-

ters.

form complex molecules on the

ble.

— A combination of drought, de-

chilly surface of our earthly home.

depends on it completely. There

sertification and overpopulation are

It can combine with carbon and

really is nothing more precious.

among the causes of the conflict in

Life

equals

water,

and

nitrogen and form molecules of

Darfur, Sudan, because the Arab

organic matter, but first and fore-

Baggara nomads searching for wa-

101


oxygen

English version

06 – 07.2009

102

Few people realize how wonderful

amphibians, land beings as adults

direction and coordination to a

the anatomy of fish is, with gills

(jumping frogs, rough and warty

skin, other than a few species living

butch snake-like body.

that enable them to breath oxygen

skinned toads, moist salamanders

in arid areas and deserts. They

that is dissolved in water through a

and slobbering newts) are unlike

carry on their rough and full of

Fish that can swim

system of lamellae, filaments and

their own larva when they were

glands skin, a moisture which

These are the primordial ancestors

superficial blood vessels that grad-

young aquatic tadpoles.

of other aquatic-only beings, a var-

ually increases the contact surface

ied world of animals with fins and

with water: thus guaranteeing the

Salamanders and newts produce

will dissolve on the very humid

delicate sensorial organs like the

continuous exchange of oxygen,

tadpoles with large fibrous gills

skin, and so penetrating the entire body, gives it oxygen.

sophisticated “lateral line” (which

which in great quantities can enter

that protrude like buds on the sides

the blood flow. Lamellae, small

of the head, used to breath aquat-

water pressure variations), which

vessels, thread-like organs, all

ic oxygen, as with fish.

Dinosaurs abandon water for-

reached a range of sizes and dif-

together, make water livable and

The same thing happens in the

ever

ferent shapes that we can only

vital for the different water-born

more common, but less known,

While the seas were dominated by

imagine today, thanks to the

and oxygen-thirsty species that it

aquatic breathing systems of tad-

ammonites, spiral form shells

abundant fossil evidence: there

contains.

poles of frogs and toads: they have

inhabited by small, and sometimes

miniature gills covered by an oper-

gigantic octopuses (whose cogni-

103

fish! Some must now be huge

The double life of the amphib-

culum during development, but it

tive capabilities remain unknown

inhabitants of terrestrial ancestral

ians

is the contact between the water

today, because they are extinct),

waters. But fish are the great rulers

Even less known is, perhaps, the

of the rest of the body to provide

the planet was populated by rep-

of water systems, which they

phenomenon represented by the

the oxygen. In the amphibians,

tiles, essentially terrestrial, forming

never have left, even to this day.

evolution strategies of amphibians,

which emerge from the water

the composite and multiform universe of dinosaurs which then pop-

First fish had no heavily structured

those beings that derive from fish

where fish remain instead (there

deadly, especially for newborn

becomes clouds, then rain, stream,

Earth, transforming its mineral

bones, and were, in fact cartilagi-

and that contain in the etymology

are few exceptions, those which

ulated for long time the Earth.

babies and children) where it is rare

river and estuary, then finally salty

essence, and is contained in air

nous fish. Sharks and stingrays

of their name the origin of com-

secrete abundant skin mucus and

Some gigantic dinosaurs lived in

plexity: anfi-bios, double life. The

therefore keep themselves humid),

the water, others started to even

and precious, and where overpop-

sea or ocean; or fresh water that liv-

that is dissolved in water, captured

with bodies, and first of all fins,

ulation and poor sanitary condi-

ing beings like to quench their thirst

by all underwater living species.

held up by a slimy, but sufficiently

by Enrico Alleva

tions turn it into the perfect envi-

with, whether through mouths,

Even underwater plants breathe it

stiff cartilaginous structure (made

and Michela Santochirico

ronment for infections of all kinds

roots or leaves. Water becomes

in, but it is mostly the oddly shaped

of the same hyaluronic acid that

Water: a fundamental element

to breed.

lighter when frozen, and becomes

animals that in water are born, sur-

today is injected in the aching

that connects other elements,

This article is about the relationship

ice sheets: it floats on itself building

vive, age and reproduce.

joints of the rich part of humanity,

both inorganic and organic,

between water and humanity, in all

a layer that protects it from the

often oxidizing... sometimes

of its multifaceted aspects, and will

temperature of water below. This

The Earth’s history repeats a well-

arthritis).

increasingly older and subject to

adopt a range of interesting evolu-

creates a thermal cradle where life

known, but not completely true

However,

tionary perspectives. Our point of

can prosper, perhaps snoozing in

adage. Life is born in water, and

Thomas Henry Huxley, was in fact

Water in its full range

view will be quite original, as we

latent forms of life, waiting for

from water extends to dry land: at

wrong to think that ichthyic

Water as reason for life, as a pre-

will focus on the dynamic relation-

spring’s awakening. At least where

least in the taxonomical group that

resources would be unlimited for

cious resource that we must con-

ships between human or animal

ice is not eternal, like on mountain

includes the main classes of verte-

humanity: today a number of

serve; unfortunately, also as one of

body and water medium, but also

tops and at the poles... but even

brates, that is beings that have at

international organisms (some-

the triggers of geo-economical dif-

on the history of water, and of the

there, underwater forms of life

least a primordial backbone. The

times

ferences between the part of

people who have made (good or

prosper and reproduce.

latter can have different, some-

against the other) strive to avoid

humanity that in this very danger-

bad) use of it.

even producing rust.

makes the skin itself a respiratory organ. The atmospheric oxygen

enables them to “read” even small

were even enormous shark-like

Water, inhabited by life (with a few risks for drinkability)

the water always remains on the

oped on the head, which gives

ous Third Millennium indulges in

“Darwin’s

constantly

Bulldog”,

pitting

one

times odd shapes, but is always the

the complete impoverishment of

Water wrote the history of life

main part of the body’s bone sys-

the planet’s ichthyic biomasses:

excessively frequent showers and

Water

on this planet

tem, on which other apparatus will

because

another part of humanity, which is

The bizarre bond between two

Water contains, dissolved in itself,

find place. Vertebrates started out

humanity is depleting seas, lakes

a

fish-eating,

obese

and rivers, making more species of

growing thirstier and thirstier

atoms of hydrogen and one of oxy-

the atmosphere that surrounds the

as completely aquatic beings: as

instead.

gen creates small, composite and

planet: a gas compound in which

cyclostomes, i.e. lampreys, ancient

fish rare or at risk of extinction

Water, that is, as something not

sticky entities with truly unique

about one fifth of air is made up of

beings amongst the eel-like verte-

every day. Perhaps in the near

available to all the human beings

physical and chemical proprieties.

oxygen, itself an essential part of

brates with only rudimentary sens-

future only intensive fish-farming

on the planet; as something that

Water becomes vapour, in a miner-

water and the spark of life. Oxygen

es – small eyes, chemo-tactile sen-

will make it possible for us to cook

can carry diseases (sometimes

al and vital cycle where vapour

has changed the history of this

sors that are incredibly well-devel-

wonderful recipes with fish.


oxygen

104

English version

06 – 07.2009

live in the skies, with wing struc-

warming the enormous energy

nize, and which , in the end, to

so, to hyenas: being that, four

extraordinary and innovative man-

substances like arsenic, fluorine,

already reached the required stan-

In Europe, despite the fact that

tures which permitted them to

depleted bodies, this finally gave

jeopardize the entire living commu-

footed terrestrial animals will

ner for the history of homeother-

vanadium, selenium, which are

dards, while in other countries the

microbiological risks are kept under

either fly or to leap in a rather

space for the existence of the first

nity on the planet Earth.

plunge one day into the oceans, in

mic life on Earth.

naturally present in the ecosystems

process is still going on, with differ-

control, thanks to rather rigid regu-

sophisticated way.

mammals.

the seas and in the rivers to feed

Cetaceans have no gills, they do

where women and men live. Fur-

ent speed, however, proceeding in

lations and routine monitoring, in

From these small mammals came

Mammals plunge in the water:

on small and medium size fish, but

not breathe the oxygen dissolved

thermore the seas of these areas

a promising way.

some circumstances there have

Earth becomes populated by

forth a variety of forms which were

history of cetaceans

even more on squid, challenging

in the water, but they are still today

receive considerable quantities of

Monitoring will be necessary, even

developed, in the waters to be

mammals, with frequently deli-

covered in hair, able to give milk to

If the history of life on Earth (from

the intelligence of the octopus and

among the most sophisticated

toxic substances originated in

if sometimes this will imply gener-

used by humans, pathogen ele-

cate

their young as they had teats, and

cyclostomes to cartilaginous and

cuttlefish.

inhabitants of the seas, with the

industrialized areas.

ous efforts. In the United States the

ments with new harmful features,

between parents and offspring

able to adjust their body heat, and

bony fish, to amphibians and to

directives

even if not completely unexpected.

An enormous asteroid (which

assuming larger and larger dimen-

reptiles) could just be narrated as a

Their paws evolved into fins, their

depths, like the sperm whale that

Pollutants are also present in the

waters are very similar to the Euro-

remains the most credited theory)

sions: above all the mammals,

progressive liberation from the

fingers into swimming organs.

hunts the giant squid there in the

drinkable waters of industrialized

pean ones, and are strictly of com-

We are dealing with “emerging

and other events upsetting the

thanks to their way of feeding their

aquatic environment, the greatest

They also acquired an echo-sound-

darkness. Above all, the aquatic

countries, but usually in very low

petence of Epa (Environmental pro-

pathogens”, microorganisms that

planetary ecosystems, resulted in

young, they had more sophisticat-

innovation, often not mentioned,

ing system, to better navigate

element, made them free from the

concentrations such to not repre-

tection agency).

are developing new survival strate-

the

the

ed means of tending their young.

would

by

cloudy waters, developing an

gravitational force that is the cause

sent a danger to human health.

Europe and United States have

gies, favored by climatic changes

dinosaurs. Already during those

They particularly had innovative

cetaceans. Mammals such as

extraordinary brain from metabol-

of much friction drag to terrestrial

In Europe the main directive to reg-

been competing, and still compete,

and by the globalization processes

times

some

mental systems which allowed,

whales, dolphins, etc. will invade in

ic-energy point of view. This

animals when they walk on the

ulate treatments of drinkable water

to cope scientific data related to

which increase exponentially their

resembling tiny moles, ran around

with the appearance of primates

great numbers the Earth’s waters.

enabled them to stay submerged

surface of the planet. For this rea-

was introduced in the middle ‘80s,

harm caused by elements present

infective potential. The new physi-

the feet of the big reptiles, living a

(monkeys, and Homo sapiens), to

The paleontologists are still debat-

for long periods of time: their body

son the whales represent today the

and became a solid scientific base

in the waters, with the necessities

ological and virulent features might

rapport,

also

disappearance small

aquatic,

of

mammals,

be

represented

ability to dive to semi-abysmal

regulating

drinkable

calm life, and mainly nocturnal, so

acquire a social intelligence which

ing whether dolphins derive from

tissues, coordinated by neurons,

real “heavyweights” among the

for various aspects regarding pollu-

of the production processes, the

be caused by mutations, probably

that when the sun no longer was

enabled them to explore, to colo-

creatures similar to wolves, or more

became able to utilize oxygen in an

inhabitants of the Earth, with bod-

tants either originated by natural

public health and the evolution in

originated in processes of resistance to antibiotics, these exercising

ies that, for dimensions and

sources or consequent to the

rules and standards: laws, decrees,

weight, have no equals with other

water’s transport.

rules which can guarantee the

a strong selective pressure.

living beings. They are structural

In fact piping can release copper,

health of waters to drink and/or to

The more antibiotics we release in

wonders hovering fluidly waves

lead and vinyl-chloride: neverthe-

plunge in, based on scientific

the environment (even by giving

and streams of our waters.

less, in those countries where the

results. The Scandinavian countries

them to cattle raised to produce

Big whales learnt to filter zoo-

rules are now not only issued but

and the United Kingdom have very

beef as quickly as possible), the

plankton, the big nourishing mass

actually applied, this category of

high monitoring standards as well.

higher will be the risk that some

of minishrimps. Unfortunately, our

pollutants has been practically

However, they are not unscathed

microorganism can develop resist-

carnivorous mankind is debating,

eliminated by interventions improv-

from new ways of water pollution,

ance to antibiotics: this is just a

even in these latest months, to

ing the materials used for piping of

mainly due to biological contami-

Darwinian rule, very simple to

transform into meatballs and

any engineering application.

nation.

steaks the meat of these peaceful,

The countries which have recently

understand but very difficult to be wisely managed. A few pathogens

gigantic and delicate inhabitants of

joined the European Union can

Drinking water and risk of new

have demonstrated to a resistance

our waters. Zoophiles describe this

take advantage of “twin projects”,

pathologies

to the classic treatment by chlorine

as a case of cannibalism versus our

these being part of cooperation

In the 1980s a cholera epidemic

dioxide, which for a long time has

“intelligent” mammal relatives.

projects between member states of

broke out in Naples, due to the

been fundamentally used as a very

the European Union where assis-

consumption of seawater filtrating

efficient disinfectant of drinking

Waters and health of mankind

tance is given to implement rules

shellfish. Less than ten years ago

water: we may have to face the

In developing countries, even in

and standards already enforced in

another epidemic broke out in

fact that the tools, which have

absence of industry, drinkable

countries where those rules were

Albania because of contaminants

been serving us very dutifully for

water contains potentially noxious

issued. Poland, for example, has

released in drinking water.

long time, are becoming obsolete.

105


oxygen

English version

06 – 07.2009

Marine water and new mu-

counterclockwise; they go up from

tions of the Italian coasts, after

the sky”. Therefore the bottom of

cilage: un-aestheticism in the

the Yugoslav coast to reach the

being transported to the Mediter-

our seas will be affected, in the

Third Millennium

Venetian area, then they go down

ranean from the tropics by numer-

same way as the content of our

Regarding the pollutants of marine

along the Italian coast, all the way

ous ships which daily cover interna-

drinking glasses.

water, mucilage has recently repre-

to southern Gargano promontory.

tional routes, probably eluding the

The readings recommended in this

prescriptions relevant to steriliza-

booklet, besides having the pur-

mediatic impact: we are dealing

Sometimes during the summer,

tion of their submarine structures.

pose of a delicate and difficult

with big jelly-like masses of polysac-

because of a South-East wind, that

This alga Ostreopsis has become

“futurology” work, are a tentative

charide, very probably due to a big

circulation is interrupted, thus caus-

invasive in our waters, being also

effort to force further reflection by

discharge of organic materials in

ing the stagnation of the organic

favored by climatic changes, and is

whomever will be patient enough

the sea.

substances discharged at sea by the

a cause of damage to many other

to reach the end without preclu-

Sea holidays, healthy and charming

big Po river. By the formation of this

aquatic organisms other than to

sion and fixed schemes. The materials, offered in composite

sented a phenomenon with big

106

by tradition, have been disturbed

sort of “closed lake” the ugly

the attendants of the coast where

by the appearance of ugly masses

mucilage appeared (or perhaps will

it prospers: the summer blooming,

and multimedia ways, may con-

of mucilage, to the point to scare

reappear), certainly a sign of a very

in fact, can be reason of intoxica-

tribute effectively to a deep reflec-

tourists and hotel managers, thus

bad human behavior, such as care-

tion due to the presence of a toxin,

tion about the lifestyles of an arro-

causing big damage to the econo-

lessly discharging pollutants into

similar to the dangerous “palytox-

gant humanity, regardless of the

my, the reputation of resorts and

the waters, which effects are mag-

in”, which can reach the mucus

changes which it produces in the

environment.

substance

nified by other events due to the

membranes when minuscule frag-

community of living beings of the

undergoes a process of partial

global warming. Our heirs will have

ments, present in the sea aerosol,

planet Earth, the rotating sphere

degradation by the work of bacte-

the difficult task to find suitable

are inhaled.

hosting us, a rude humanity,

ria, limited by the scarcity of nour-

remedies, perhaps by adopting a

ishing elements in the sea.

drastic reduction of consumption as

Prolegomenon for a responsi-

The phenomenon of mucilage

a new philosophy of life.

That

became more evident in situations

107

Flowing energy

was 82% of the overall produc-

the river. By using the same princi-

main and actually available levers

ple the water wheel served the

for the reduction of carbon dioxide

tion, was reduced to 25% in the

by Francesco Starace

purpose to drive saw mills, bellows,

in the air, and also it contributes to

1980s, and in the meantime the

destroyer of ecosystems including

Water and Energy have always

paper mills, oil-presses, mineral

limit our dependence on fossil

thermo-electric production was

aquatic ones.

been strictly connected: since

crushers, gunpowder-presses, tex-

fuels, being, in fact, of “intra-

increased during the same period,

ble globalization

(Please refer to Italian version for

the time of watermills, moved

tile mills, wood lathes, water lifting

national” origin and by guarantee-

from 14% to 70%. Now in Italy

In the Third Millennium where

recommended reading)

by blades in the rivers, then to

pumps, etc.

ing competitive production cost.

there are hydro-power plants able

the first hydro-machines deve-

The hydro-power plants are the

The hydro-electric resource is con-

to generate a power level of

loped in the 1800s, up to 1,000

updated version of how to utilize

centrated in areas with an average

approx 17,500 MW, with a yearly average production of about 40

of reduced circulation of water, as

Alien algae and the disappear-

money, merchandise and people

occurred at sites of the elegant

ance of underwater views

cover intricate routes on the plan-

Adriatic Riviera. Normally, in that

A unicellular benthonic alga, Ostre-

et’s surface, also the waters partic-

Gigawatts of installed capacity

the energy from water streams.

to high rainfall, thus a few coun-

portion of sea, currents circulate

opsis ovata, has colonized big por-

ipate to the “great disorder under

worldwide in 2008. Francesco

They work based on the principle

tries can satisfy a very good portion

TWh, satisfying roughly 12% of

Starace, president of Enel

of transforming first the gravity

of their energy demand in this way;

the total consumption.

Green Power, gives here a

energy possessed by a static mass

an example is represented by the

Enel Group has maintained a

panoramic view of hydro-elec-

of water, or the kinetic energy of a

Great Amazon Basin, with Brazil

strong bond with this source of

tric energy at present and

water stream into mechanical ener-

producing about 85% of its energy

energy, by producing more than 70

furthermore of its future, when

gy, and then after to transform this

by exploiting water.

TWh around the world. Enel oper-

perhaps the sea will be the

into electric energy. Also Italy is a privileged country

North America and Latin America,

,

protagonist.

ates in this sector in Italy, Europe,

Hydro-energy is estimated to be

from this point of view, because of

with an important presence in a

Water and energy have by now

approximately one fourth of the

a good rainfall level and its territo-

few countries which satisfy a sig-

more than century-old relationship.

total energy produced in the

rial conformation, with many and

nificant part of their energy

The need to find, between the

world. Out of the overall quantity

high differences in altitude levels.

demand by exploiting the hydro

nineteen century and the twenti-

of 4,640 GW of power installed

The production of hydro-energy

resources.

eth, an alternative to the energy

around the world, about 1,000

was pre-eminent until the begin-

produced by human and animal

GW are of hydro-electric type; the

ning of the 1960s, when it stabi-

I deem of interest to mention the

muscles, led to a major technical

foreseen growth of this type of

lized itself around the figure of 40

Enel Green Power installation in

development

hydraulic

power up to 2020, although limit-

billion kWh per annum, with oscil-

Panama, with a basin of about 300

machines. These, initially used to

ed compared to other types of

lations, mainly due to different

MW, the second largest civil work

move other machines, were trans-

renewable sources, due to its tech-

hydro-conditions occurring in dif-

after the canal, which supplies

forming the kinetic energy pro-

nological maturity, is assumed to

ferent years.

23% of the energy consumed in

of

the country.

duced by the water flow into

be a further 300 GW.

mechanical energy, by keeping a

As a matter of fact, this type of

In terms of percentages, the hydro-

The facility is located at the Fortu-

wheel with blades half immersed in

source is representing one of the

electric production, which in 1960

na Forest Reserve, one of the major


oxygen

English version

06 – 07.2009

108

109

and best protected natural reserves

Spain, Greece, United States, Mex-

of Panama, which with a dimen-

ico, Guatemala, Costa Rica, Chile

sion of about 20,000 hectares,

and Brazil. Some of these plants in

mainly of rain forest, is an area fea-

The champion of silence

touch the earth begins. I believe

Every time I see Federica Pellegrini

that winners ‘affirm’ themselves. In

that a child isn’t born in the

dive from the pedestal and swim, I

other words, that they are able to

by Andrea Bajani

moment in which he first sees the

think of this image of clumsy

say who they are.

Italy represent reference points of

The athletic elegance of Fede-

light, but when he speaks his first

words that bump and bang up

Translation by Mia Adelman

turing a very high bio-diversity

the various stages of the econom-

rica Pellegrini in a writer’s

word. That is the moment in which

against each other. And I think of

level: it is part of the Biological

ic development of our country,

words.

a child truly begins to exist, and he

that effort, that difficulty, to elimi-

Mesoamerican Path, and it has

either for the industrial history or

does it by slipping himself into a

nate the noise so as to better say

been declared by Unesco one of

for the historic industry- architec-

Every time I see a swimmer plunge

word. Paradoxically, the first word

who we are.

Interview with Federica Pellegrini

the areas of the World Biosphere

tural aspects to which they are

into a pool I can’t help but think

he slips himself into is usually

After a dive, there is the effort to

The color and warmth of water

Reserve. The plant, fully integrated

connected.

that he or she is about to break the

‘mamma’, which is what he just

recreate silence. A body in water is

water. There is a moment, between

slipped out of not so long ago so

a body that makes noise, that turns

Talent and dedication, techno-

Besides the development of tradi-

the moment when feet leave the

as to see the light. When a child

the surface to choppy waves and

logy and emotion, serenity,

with the natural and social contest, is considered by the Panama community as an important resource

tional technologies, the new fron-

platform and when hands touch

utters his first word, for me it’s as

ripples, that throws clumsy splat-

guts and intelligence. And a

for the country, and also an oppor-

tier for energy and water lies in the

the water, in which the surface of

though he has broken the silence.

ters and splashes from the arms,

boundless love for sports and

tunity from the social-political

sea, thanks to the kinetic energy

the pool is still, placid, seemingly

the feet and the head. Training, like

water.

point of view, as well as a job cre-

originated by tides, waves and

unaware. It’s a moment that seems

Broken his own silence since the

growing, is a search to find order

ating one.

streams with enormous potential

frozen in suspended animation;

silence of others has already been

between the water and the body,

To catalogue or even just sum up

in terms of energy, but also with

the body suspended in air, tensed

broken with his crying since the

eliminating the noise.

Federica Pellegrini’s victories we

It is also important to say that, in

movements of big capacity and

in a connecting pose, and the

day he first saw that light. Day

the last few years, the develop-

complexity, connected to environ-

water beneath is motionless as

after day, from then on, other

There is a goal to reach, which is to

magazine.

ment has been particularly con-

mental phenomena which are diffi-

though it will never change.

words will enter his life, and there

find the right words, with the body,

So we will have to just list a few

centrated towards mini hydro-

cult to control. In this direction, the

will be new words inside of which

to say who you are. Do away with

stats: first female Italian swimmer

plants, which have a small impact

technological challenge will be to

Then, time recommences with an

he will want to try to slip himself.

the splashing, slip into the water. In

to win an Olympic medal, current

over the territory and can be man-

make reliable, adequately sized

explosion, the body’s entrance, and

And the more numerous the words

fact, when I see her swim along-

400 m freestyle world record hold-

aged even by small community

and effective machines in the

that’s when I always think that the

he has at his disposition, the more

side the others, I think that the

er, 200 m freestyle world record

groups.

marine field, with a special eye to

water has finally been broken.

difficult it will be, first for the child

magic of Federica Pellegrini lives in

holder and a long list of Italian and

For example, Enel Green Power is

the dimensions. I believe that we

That’s when that still, motionless

then for the man, to say who he is.

this silence that only she is able to

European wins. And it doesn’t stop

managing more than 380 mini

can be optimistic, in view of the

surface ruptures, and the body

The words, as they lay side by side,

create around her body.

there:

hydro-plants (the first plants date

experience of mankind in relation

plunges into the pool. And, effec-

make a racket, jostle each other,

Each time the thought enters my

shown remarkable interest and

back to the early years of the

to the sea, as it has always demon-

tively, it brings childbirth to mind,

are clumsy and noisy. Experience,

mind that Federica Pellegrini wins

sensitivity for what’s happening in

1900s) with an installed capacity

strated to be an inexhaustible

this breaking of the waters, this

growing, this also means finding

because she is the only one to

the world outside the pool. In 2007

of 1,510 MW in Italy, and of about

source of energy and resources in

entering a new liquid life where an

order for the words, eliminating

maintain that silence to the end.

she wrote a book for Rizzoli

700 MW, distributed between

the entire history of humanity.

existence in which the feet do not

the noise they make.

It’s not coincidence that we say

(Mamma, posso farmi il piercing?)

would need to dedicate an entire

Federica

Pellegrini

has


oxygen

110

English version

06 – 07.2009

and she is the author of a short

Besides technique, let’s talk

film (Stile libero) aimed at raising

about emotion: passing so

hope to be remembered for in

the awareness of girls on the sub-

many hours training in the pool,

the annals of swimming?

ject of eating disorders.

what is the physical sensation

Simply the best (though I’m not

of water on your skin like now?

Wonder Woman…).

from the sport, what do you

Although soccer is still certainly

Does it still have an effect on

the national Italian sport, in the

you or has it become your natu-

In what moment did you under-

last few years other sports are

ral environment by now, maybe

stand that you’d become a pro-

gaining

even to the point where it’s the

fessional swimmer?

attention,

mostly

thanks to Italian champions like

air that feels strange?

When in a little pool in suburbia,

yourself. Do you think that it is

Water has always been my natural

when I wasn’t even fourteen, I ver-

Interview with Tania Cagnotto

National Diving Championships

At the level you are competing

has lowered the median age of

becoming possible to create

element. Color and warmth. Aside

bally assaulted my trainer because

The world from up here

what it’s like to be up there on that

at, a diver and a swimmer must

who’s training. At this point it’s

alternative ‘models’ for young

from some days where my work-

he’d decided I wasn’t ready for a

tiny cement platform.

have different physiques and

hard to begin after 6 years of age.

people?

outs seem to last forever, I’m left

race that he’d promised I could

Diving competitions are fasci-

attitudes. Can you describe

In Italy we have a ‘monoculture’ of

with a perfect balance between my

have participated in the next day.

nating for anyone, even for

Technically, what are the most

how and why?

What do you do to concentrate

soccer, that’s just how it is.

thoughts and my relentless search

My mom was there too. Speech-

those who are not fans and

difficult parts of a dive? The

The two sports demand two differ-

before a race? Do you have

But, now and then, trends take off

for serenity.

less.

don’t follow the sport. Why?

takeoff, the entrance into the

ent types of physique. Generally

some special ‘rite’ you practice?

Because in every dive, in every

water, or...?

divers are short and slim, because

Nothing transcendental. To focus

that put other sports in the spotlight. I don’t really believe in alter-

Is water an enemy for the resist-

If you weren’t a swimmer, what

moment of every dive, we see

The pre-takeoff, those two or three

weightlessness and flexibility is

my concentration I like to just be by

native models, but in a distinct,

ance to movement that it

would you do right now?

precision and the capacity of

short steps before jumping. That’s

necessary to perform twists and

myself; not just before but, if you

huge impact that sports disciplines

embodies, or a friend that

I’d program a hitchhiking trip

an athlete to turn the force of

the most delicate moment because

turns in the air. It’s a sudden, explo-

consider the pause between one

have on both the body and mind.

allows you to float and to move

around the world with my brother

gravity into a dance.

it can compromise your concentra-

sive burst of energy, actually it is

dive and the next, also during.

It should be a subject taught in

with a freedom we don’t have

Alessandro.

tion and so, also, the final result.

quite close to what gymnasts do.

elementary schools.

on dry land?

Translation by Mia Adelman

Divers grant grace and flexibility to

What’s more, in diving there is no

Instead with swimming, except for

Seeing you leap from a plat-

the force of gravity in its purest

room for error: you have to con-

races like the 50 meter, it’s a resist-

form 10meters up leaves the

ance sport.

public holding their breath.

A friend. A dear friend. Technological advances in the

form: freefall. It is always awe-

centrate months, sometimes years,

sport are increasingly sophisti-

Maradona’s irrepressibility, the

inspiring to see these athletes in

of preparation into an instant. And

cated. Lately we’ve heard a

duel between Coppi and Bar-

slow motion falling, flawlessly

sometimes your emotions can play

You won your first European

yourself into space like that?

great deal about the suits that

tali, John McEnroe’s tantrums:

composed, towards a mirror of

some terrible games with you…

medal, the bronze for three

Do you get used to it or does it

swimmers are using. How are

sports history also remembers

water – from 10 meters up it must

meter springboard synchro-

always give you a bit of pause?

they different than what we

the greats for their character,

seem only slightly larger than a

Is there a dive that is known by

nized diving with Maria Mar-

In time it becomes inevitable that

wear at the beach? Do they

their humanity. How much does

kitchen table – to then slide, per-

everyone as the most difficult

coni, at only 17 years old, then

you get used to it.

really make such a difference?

an athlete’s success count com-

fectly vertical, into the water.

of all?

the silver for platform diving at

Anyway, especially for the 10

What’s it like for you to throw

The difference is made by the tal-

pared to their personality?

Those few movements concentrate

No. It’s true that there are different

the Berlin European Champi-

meter, a bit of fear for some of the

ent and heart of the athletes. I

I think that the character has to

years of preparation, physical and

levels of difficulty, but there isn’t

onships in 2002. A diver’s

dives is always there. And that is

heard it said by the President of

support talent. And I’m convinced

mental exercise, strength and ele-

‘the’ most difficult dive. It depends

career, as with many other ath-

certainly a good thing, because if

the International Olympic Commit-

that even the greatest talents need

gance, into a couple of seconds.

on the athlete. My boogeyman,

letes, can begin very young. But

it’s used correctly it keeps us on

tee, Jacques Rogge, in Pescara

to train constantly.

Oxygen asked Tania Cagnotto, the

for example, is the forward triple

is the age in which one begins

our toes and careful in what we

first female Italian diver to have

summersault pike. But each of us

really so important?

are doing. Hitting the water badly

before the world record at the Mediterranean Games. If that’s

Your wins and records are

won a medal at the World Cham-

has our own demons we need to

It’s very important. The high com-

from that height is not pleasurable

what he thinks…

numerous. When you retire

pionships and leading lady of the

work out.

petitive level of professional sports

by any means!


oxygen

112

English version

06 – 07.2009

tance were discernible. I recog-

What has it meant for you

sidered the founder of scientific

Captain Nemo walked in front, his

being a second generation

novels, as well as a precursor of sci-

companion followed some steps

nised magnificent rocks, hung with

diver?

ence fiction. Some of the discover-

behind. Conseil and I remained

a tapestry of zoophytes of the most

It has been an immeasurable for-

ies and innovations that seemed

near each other, as if an exchange

beautiful kind, and I was at first

tune. I’ve had, and still have, a

like amusing brainchildren of his in

of words had been possible

struck by the peculiar effect of this

trainer who can give me so much

his books, over the years have

through our metallic cases. I no

medium.

extra advice because he’s been

actually become reality or have

longer felt the weight of my cloth-

there. And I can trust him com-

been proven to be true scientifical-

ing, or of my shoes, of my reservoir

It was then ten in the morning; the

pletely.

ly. The mix of imagination and infi-

of air, or my thick helmet, in the

rays of the sun struck the surface

nite curiosity captures a wide range

midst of which my head rattled like

of the waves at rather an oblique

If you weren’t a diver, what

of audiences: a unique skill that

an almond in its shell.

angle, and at the touch of their

would you be doing now?

stemmed from the careful and

The light, which lit the soil thirty

light, decomposed by refraction as through a prism, flowers, rocks,

113

I think I would have studied physio-

continuous study of scientific data

feet below the surface of the

therapy or maybe dance.

in a plethora of fields, from geog-

ocean, astonished me by its power.

plants, shells, and polypi were

inexhaustible ocean. But we were

leaving to the black or brown the

obscure mass, looming in the

energy thanks to its 10-meter

Translation by Mia Adelman

raphy to zoology, from chemistry

The solar rays shone through the

shaded at the edges by the seven

bound to walk, so we went on,

care of forming gardens and

shadow, at a short distance.

diameter and its 5-meter under-

to the progresses of technology in

watery mass easily, and dissipated

solar colours. It was marvellous, a

whilst above our heads waved

parterres in the remote beds of the

“It is the forest of the Island of

water rotor. After testing in the

the author’s times... all of which

all colour, and I clearly distin-

feast for the eyes, this complica-

medusae whose umbrellas of opal

ocean. We had quitted the Nau-

Crespo,” thought I; and I was not

Straits of Messina, it has been

contributed to a personal archive

guished objects at a distance of a

tion of coloured tints, a perfect

or rose-pink, escalloped with a

tilus about an hour and a half. It

mistaken.”

installed in Indonesia.

with an index of over 20,000

hundred and fifty yards.

An awesome view

kaleidoscope of green, yellow,

band of blue, sheltered us from

was near noon; I knew by the per-

orange, violet, indigo, and blue; in

the rays of the sun and fiery pela-

pendicularity of the sun's rays,

3 At the bottom of the Atlantic

Beyond that the tints darkened

one word, the whole palette of an

giae, which, in the darkness,

which were no longer refracted.

Ocean. 3 km deep, is the warmest

items. To Jules Verne and his Twenby Jules Verne

ty Thousand Leagues Under the

Connect the dots

Enchantment and surprise in

Sea, written in 1870 and transport-

into fine gradations of ultramarine,

enthusiastic colourist!

would have strewn our path with

front of a variety and intensity

ed to the silver screen for the first

and faded into vague obscurity.

Why could I not communicate to

phosphorescent light.

of lights and colors that can

time from no less than Georges

Truly this water which surrounded

Conseil the lively sensations which

never be replicated on the sur-

Méliès, one of the founding fathers

me was but another air denser

were mounting to my brain, and

All these wonders I saw in the

emerald

face. Take a walk on the bot-

of cinema, in 1907, we turned for

than the terrestrial atmosphere,

rival him in expressions of admira-

space of a quarter of a mile, scarce-

tom of the ocean, following

a wonderful story about the ocean

but almost as transparent. Above

tion? For aught I knew, Captain

one of the best authors of fan-

– able to bring together imagina-

me was the calm surface of the

Nemo and his companion might

tasy literature of all times.

tion, knowledge and curiosity.

sea. We were walking on fine,

Jules Verne holds a special place in

“And now, how can I retrace the

The magical colours disappeared by degrees, and the shades of

water spring of our planet (467 °C). Situated right where a huge

Water-curiosity

scorching magma amass, it’s nei-

effaced. We walked with a regular

1 In Africa women and children

ic fluid that is more dense than

ly stopping, and following Captain

step, which rang upon the ground

who have to walk up to 10 km a

vapor but lighter than plain water.

Nemo, who beckoned me on by

with astonishing intensity; the

day to carry water to the village

Similar results have been recreated

be able to exchange thoughts by

signs. Soon the nature of the soil

slightest noise was transmitted

push or pull a wheel: it’s actually an

in laboratories, but never found in

even sand, not wrinkled, as on a

means of signs previously agreed

changed; to the sandy plain suc-

with a quickness to which the ear

hermetic tank, which can be filled

nature elsewhere.

flat shore, which retains the

upon.

ceeded an extent of slimy mud

is unaccustomed on the earth;

up and roll, making it easier to

and

sapphire

were

ther liquid nor gas, but a supercrit-

literary history: he is one of the

impression left upon me by that

impression of the billows.

which the Americans call “ooze,”

indeed, water is a better conduc-

carry many liters of water on foot.

most renown and influent authors

walk under the waters? Words are

This dazzling carpet, really a reflec-

So, for want of better, I talked to

composed of equal parts of sili-

tor of sound than air, in the ratio

Always low cost, it flaunts many

water lake Urania, one of the least

of young adults’ novels, and is con-

impotent to relate such wonders!

tor, repelled the rays of the sun

myself; I declaimed in the copper

cious and calcareous shells.

of four to one. At this period the

variations, patents and names: Q-

welcoming and accessible places

earth sloped downwards; the light

drum, Roto-tanica, Hippo roller...

with wonderful intensity, which

box which covered my head,

accounted for the vibration which

thereby expending more air in vain

penetrated every atom of liquid. Shall I be believed when I say that,

4 Home sweet home. In the under-

on Earth, forms of life that can live

We then travelled over a plain of

took a uniform tint. We were at a

words than was perhaps wise. Var-

seaweed of wild and luxuriant veg-

depth of a hundred and five yards

2 In Israel a mini-hydraulic turbine

discovered. What they do need is

ious kinds of isis, clusters of pure

etation. This sward was of close

and twenty inches, undergoing a

has been patented: it can be

methanol, hydrogen sulfide and

at the depth of thirty feet, I could

tuft-coral,

and

texture, and soft to the feet, and

pressure of six atmospheres.

installed directly in the toilet to

salt, which is 10 times more con-

see as if I was in broad daylight?

anemones formed a brilliant gar-

rivalled the softest carpet woven by

For a quarter of an hour I trod on

den of flowers, decked with their

the hand of man.

this sand, sown with the impalpa-

collarettes of blue tentacles, sea-

ble dust of shells.

stars studding the sandy bottom. It

prickly

fungi,

without light or oxygen have been

produce electricity every time you

centrated there than in seawater

At this depth I could still see the

flush the water. In Scotland, a

we are used to. So, over 3,500

But whilst verdure was spread at

rays of the sun, though feebly; to

new kind of machine mixes ener-

meters deep into the Mediter-

our feet, it did not abandon our

their intense brilliancy had suc-

gy sources to reduce costs:

ranean, a complex community of

was a real grief to me to crush

heads. A light network of marine

ceeded a reddish twilight, the low-

attached to the base of offshore

microorganisms lives in an environ-

The hull of the Nautilus, resem-

under my feet the brilliant speci-

plants, of that inexhaustible family

est state between day and night;

wind mills, it has “arms” that use

ment similar to that of primordial Earth, or of extraterrestrial worlds

bling a long shoal, disappeared by

mens of molluscs which strewed

of seaweeds of which more than

but we could still see well enough;

waves to produce energy, which

degrees; but its lantern, when

the ground by thousands, of ham-

two thousand kinds are known,

it was not necessary to resort to

goes straight into the same cables

like Europa, one of Jupiter’s satel-

darkness should overtake us in the

merheads,

(veritable

grew on the surface of the water.I

the Ruhmkorff apparatus as yet.

as the wind-generated power.

lites, or Mars.

waters, would help to guide us on

bounding shells), of staircases, and

noticed that the green plants kept

At this moment Captain Nemo

Kobold, finally, is an Italian inven-

board by its distinct rays. Soon

red helmet-shells, angel-wings,

nearer the top of the sea, whilst

stopped; he waited till I joined

tion: anchored to the bottom of

5 A beastly happy hour. The com-

forms of objects outlined in the dis-

and many others produced by this

the red were at a greater depth,

him, and then pointed to an

the sea, it transforms currents in

mon pill-bug, a small crustacean

donaciae


oxygen

that curls up as a ball when

“simply” uses 4 different filters. It

natural beauty. Xiaolangdi will

attacked, are able to take in water

won the Saatchi&Saatchi World

drown a relative backwater and

would slow up the Japanese army.

through their rear ends, through

Changing Ideas Award in 2008.

displace poverty-stricken peasants

The flood killed nearly a million

whose lives may well improve for

people and left 12.5 million home-

special

114

06 – 07.2009

tube-shaped

structures

levee, rashly hoping that the flood

called uropods. Koala means “he

9 With 8 Beijing Olympics medals

that experience. And the dam

less and starving.

who never drinks” in the ancient

in 2008, the most talked-about

can’t cause much environmental

This river is a major killer. And

Daruk language: and the Aus-

techno-bathing suit, over 7 km/h at

harm to the Yellow River. That’s

there’s more trouble yet, since dur-

tralian marsupials actually get all

top swimming speed, size 14 shoes

because for much of the year the

ing the dry season the overtaxed

the water they need from eucalypt

and a 2-meter wingspan, Michael

Yellow River no longer exists.

river now routinely disappears.

leaves, of which they eat a pound

Phelps is still... a man in water.

This isn’t merely a very large proj-

Then there’s the mud. It has a

a day... that is, in the four hours

Walruses reach 24 km/h, penguins

ect. It’s a very strange and complex

strange property. It settles in the

where command of the nation’s

into a fleet of 66-ton trucks. A

scale, accentuated by its monster

they

ten more, and dolphins speed up

one. China is a very, very old civi-

Yellow River. The bottom of the

rivers and avoidance of major dis-

bucket chain of these monster

rail-mounted 50-ton crane, which

stay

awake

every

day.

to 46. Not to mention the sailfish,

lization with legacy issues most

river is layered year by year with

asters automatically bestows polit-

trucks motor, with antlike persist-

can pluck whole hydroelectric

6 And then there was water. In the

which can move at 110 km/h when

cultures can only dream of. Chi-

loess mud, and it rises. So the river

ical credibility.

ence, over to the dam to add to

dynamos up and out like Thermos

county of Donegal, Ireland, the

in a rush.

nese civilization was born near

above it has to rise, too. And that

The giant dam basically comes in

the giant heap. Step two: Repeat,

bottles. Elder gods could squat in

Xiaolangdi on the banks of the

means that the levees have to rise

two parts: a fantastically huge,

for several years.

that space and shoot dice with the

lights of one of the first bridges that

kneebones of mastodons. I’ve

cross the river Finn are water-pow-

10 October brings along a curious

Yellow River. China has tenacious-

as well – more than 1,300 kilome-

solid concrete hydroelectric com-

ered. The innovative hydraulic led-

event in Massachusetts: cramberry

ly exploited the Yellow River for

ters of levees, which line the Yel-

plex and a Brobdingnagian earth,

It’s hard, loud, dusty, grimy, oner-

never been so far from daylight

lampposts turn on thanks to a bat-

fields are completely submerged

thousands of years. The river has

low River on its north and south

rock, loess, concrete, and asphalt

ous, hazardous, brute labor – but

with so little sense of confinement.

tery that is recharged by a mini, 110

and special tractors release the fruit

reacted badly to the exploitation.

embankments all the way down

wall the size of a mountain. The

at least it’s not complicated. The

W turbine that is placed right under

from the bush. Berries then float in

the plain. The levees are old.

whole shebang is 1,317 meters

complicated stuff is all taking place

the bridge. And when the river runs

a gorgeous red lake, and are

The Yellow River runs through a

They have broken 1,500 times dur-

long and features nine flood tun-

in the mind-boggling hydroelectric

slow? Solar panels kick in.

sucked up by pumps that wash

huge continental plain with a

ing the last 3,000 years. And

nels, six more providing power,

complex. The basic scheme is as

It is otherworldly. From Sterling B., The spirit of Mega, in “Wired”, issue 6.07, July 1998.

them. All in a great haste, as cram-

dense, high-piled soil called loess.

although the river broke convul-

and an underground turbine vault.

follows: Nine giant tunnels of

7 Oceanographer Curtis Ebbes-

berries must make it to American

Loess is very odd stuff – wind-

sively free and changed course in

The engineers of the Xiaolangdi

water work their way through the

meyer has been studying oceanic

families’ tables by Thanksgiving

heaped fine particles. It clumps

1194, and in 1854, and in 1887

joint venture have already blocked

dam. Six of them, the clearest and

garbage routs for the past 15

Day.t is the forest of the Island of

together fiercely – you can see ver-

(among other times), these levees

the Yellow River, but they haven’t

most sediment free, are cunningly

years. Until now, he has pinpointed

Crespo,” thought I; and I was not

tical cliffs of loess 30 feet high –

have risen so high that the river

yet established their 12.65 billion-

directed through a set of monster

11 gyres, i.e. the slow circular cur-

mistaken.”

but it also dissolves rather easily in

they entrain is basically flowing on

cubic-meter reservoir, because

turbines that can generate up to

rents that gather plastic and float-

a hard rain. Upstream, around

stilts.

they haven’t yet completed the

1,800 megawatts of power.

ing rubbish like vortexes, creating

Xiaolangdi, the people can literally

earthen dam. They’ve done the

Three other tunnels serve to coax

actual islands. The Pacific Trash

live in loess – they carve caves in it,

You have to climb uphill to reach

hard part of it – they’ve put down

the thickest muck away from the

they fire bricks from it; they com-

the Yellow River; it is flowing high-

its waterproof concrete spine – but

turbine feeds. After exiting the tur-

bine the bricks and the caves, and

er than the surrounding country-

to get the spine to stay put they

bines, the water is combined into

Vortex

is the most famous, and

Another Great Wall

formed in the Pacific during the 1950s: 2,500 km in diameter and

by Bruce Sterling

they sink right into their landscape

side, and its banks are endless

have to pile a Matterhorn of rock

three tailrace tunnels and ventures

30 meters thick, it’s made of plastic

Man differs from other animals

and dwell inside it. They’ve plowed

Great Walls of China. If less mud

and dirt on top of it. This will be

in and out of various underground

(80%) and other refuse that the

in that he can modify nature.

it, and planted it, and harvested it,

shows up, the vengeful river will

accomplished, because it is the

conduits, and into covered areas

North Pacific Gyre brings in. Just

The wonder and enthusiasm of

century after century – while

climb a little less rapidly. So the

kind of work at which China has

and open channels, and finally

think: every year cargos alone lose

a revolutionary writer in front

downstream from their tireless

Xiaolangdi dam is in reality a labor-

long excelled – erecting great walls

downstream.

10 000 containers around the

of one of the major infrastruc-

efforts the Yellow River is choked

saving stopgap for China’s perpet-

one patient brick at a time.

straightforward, but the design of

world’s seas.

tures ever built by our race.

with yellow loess. It is one of the

ual megaproject – the more than

muddiest rivers on earth.

1,300 kilometers of levees, whose

They have a quarry at Xiaolangdi

very high-pressure tonnage of

It

may

sound

huge tunnels carrying a swift and

8 Water is life, as people in devel-

Xiaolangdi is China’s second-rank-

In flood season, the Yellow River is

care and repair consume the time

like a giant set of stone stairs.

muddy water is no easy matter.

oping countries know well. So Tor-

ing river project. It’s far more tech-

basically a giant angry mudslide. In

and resources of millions of people

Every once in a while they set off

The interior of the Xiaolangdi dam

ben Vestergaard Frandsen, the

nically complex than the better-

the flat plain of heartland China,

downstream. Xiaolangdi is a mod-

40,000 kilos of dynamite, placed

resembles a prairie-dog burrow – if

inventor of Lifestraw, a filtering

known Three Gorges Dam on the

there is very little standing in its

ern technical fix for several thou-

in a neat row like a string of Chi-

prairie dogs were the size of diesel

straw that can make even puddles

Yangtze, but it gets less foreign

way. It has been known to burst its

sand years of previous Chinese

nese firecrackers, and 40,000 met-

submarines. There are tunnels in

drinkable, is 31 centimeters long,

attention because it is less contro-

levees and spontaneously change

premodern technical fixes.

ric tons of solid rock calve off into

Xiaolangdi that make the CERN

weighs 140 grams and can make

versial. Three Gorges will displace

course over hundreds of miles.

Its scope is extremely ambitious

neat megaheaps of rubble. Then a

tunnel look like a strand of maca-

700 liters of water safe with no

more than a million people and

During the Second World War, the

but very much in the long tradition

set of 20-ton backhoes daintily

roni. The chamber for the water

need for electricity not batteries. It

drown vast areas famous for their

Kuomintang broke a Yellow River

of Chinese autocratic government,

picks up the debris and drops it

turbines is a vault of Lovecraftian

115


oxygen

Water in communication

116

English version

06 – 07.2009

is so elemental to “us” that I’d see

a dream, a taste you live for and

4,200 children die of water-related

opportunity. Green is about global

strong national group with both

high-level program, creating a

it as an emotional quotient – one

maybe you die for. It’s high on

diseases. The winner of the fifth

issues. True Blue is about individual

Interview with Giovanni Malagò

political and media interests.

wonderful event. And we expect

by Kevin Roberts

with connecting power for all life

respect and it’s high on love. We

Saatchi & Saatchi Award for World

passion, and that’s irresistible. True

A sport for the future

We won by offering Rome, with its

200,000 tickets to be sold for the

H2O is a simple formula we

on a Blue Planet. Water is survival

call this a Lovemark.

Changing Ideas was the Lifestraw,

Blue is a way forward for a Blue

beauty and worldwide fame, we

occasion.

learn in the very first years of

and sustenance, irrigation and

a portable drinking filtration sys-

Planet. A revolution is coming, led

by Vittorio Bo

played well but we most of all pre-

school. But it represents much

energy, health and purification, rit-

As a “property”, water is kinetic.

tem. Worn around the neck, it fil-

by Saatchi & Saatchi S. We’ve sim-

The 2009 Fina World Cham-

sented a convincing project and a

What will the highlights of the

more than an obvious combi-

ual and rescue, fun and sport, pol-

It’s a connector, first because as an

ters death from life.

ply called it DOT. Dot is Do One

pionships in Rome represent an

sound master plan. We have

event be for sport fans, institu-

nation of chemical elements:

itics and wars, and that’s just for

idea it’s liquid. It’s big, real, and

Thing for a sustainable True Blue

exceptional chance for sports,

worked closely and in harmony

tions and the general public?

water is life, and today it can

the humans.

fast. It fills spaces that people are

Intimacy boils down to empathy,

future – tiny packages bursting

but also a challenge for the

with local bodies, governmental

The 2009 Fina World Champi-

drawn to. More so, water connects

commitment and passion, and

with the energy of big ideas.

organization and infrastructu-

institutions and with Fin (Feder-

onships are the biggest sports

because it’s boiling with mystery,

we’ll need these three delivered

We’re going to make doing the

res involved in an event of this

azione italiana nuoto, Italy’s swim-

event of the year to be held in

turn into the heart of a revolution that will lead to a Blue

For a scientist, the company I lead

Planet, to a sustainable future

Saatchi & Saatchi could be seen as

sensuality and intimacy.

through indestructible partner-

right thing fun, irresistible and

size. We met with Giovanni

ming federation – editor’s note) for

Europe. An incredible 183 coun-

for all of us.

a helix of emotional ideas, advertis-

These are the three secrets for

ships. Empathy through critical

viral. Water in communication is

Malagò, Rome-born entrepre-

over three years.

tries and 2,800 athletes will partic-

ing and connectivity. When these

building Lovemarks. From what’s

updrafts like international financ-

getting started.

neur and president of the

Water is the life giver. I felt its vital

strands twist through something so

below the surface to a bubbling

ing, empathy through commit-

organizing committee, to

How important were partners

nels from the whole world broadcasting; the Italian national TV Rai

ipate, with over 60 television chan-

essence seven years ago when I

primal as water, what we discover

spring to birthing in water, to a

ment from corporations to take

understand what this amazing

and sponsors to turn the plans

flew in a Hercules aircraft from

dives deep into the emotions. In a

baptism, water takes us beyond.

the long view, and empathy

adventure looks like from his

for the World Championship

alone will guarantee eight hours of

New Zealand, my home, to the

“product” sense, water forms rela-

through the passion of everyday

privileged point of view

into something real?

daily live shows!

Antarctic ice sheet. It’s not every-

tionships of variable qualities. It

I think ideas and intimacy will be

people. All of us must work

They were absolutely crucial,

The opening ceremony will be

day you plant your feet on 90% of

can be experienced as a commodi-

the keys to resolving the water cri-

together. To make the world a bet-

Organizing the World Champi-

because the whole event is created

spectacular: the choreography will

all the fresh water on Earth. On

ty, sloshing around with autumn

sis ahead. A quarter of the world’s

ter place for everyone.

onships was long work, and pre-

thanks to private and local bodies’

be beautiful, fit for this important

that day I was accompanying an

leaves in a billionaire’s swimming

population lives in countries experi-

I think the real challenge we all face

sented a few problems along

contributions, which cover 95% of

event, but also minimalist, reflect-

English princess on a conservation

pool. It can be a brand, competing

encing water stress.

is how to make sustainability irre-

the way. How much work was

the budget. We’ve been support-

ing the challenging times we are

mission. We stood on a frozen pool

for big love in bottled-water wars

Nine countries share 60% of avail-

sistible. Not irreplaceable, not irre-

necessary – in terms of time,

ed by many institutions and com-

living. For us and for the general

of life, clearly visible from space.

across middle class meccas (Italians

able resources. Water wars in

versible. Irresistible. To everyone.

people, contacts – to prepare

panies – amongst which I want to

public the most important and

drink more than 40 gallons of bot-

places like Darfur are a fact. And

everything?

thank Enel – as well as by signifi-

exciting stories to follow will cer-

This anecdote skims the top of a

tled water per person annually, a

with population and plastic pollu-

A people-powered communica-

We started in July 2005 in Montre-

cant technical contributions.

tainly be Federica Pellegrini’s and

basic truth. Water, fresh water, is

world record – including my own

tion rising, and water reservoirs

tion-driven rebellion flicks the

al, when Rome was chosen to host

I cannot stress enough how the

Alessia Filippi’s, as well as the men’s

“something else”. In the great

Lovemark, San Pellegrino... a great

falling, we need new ideas, new

switch from “green” to “True

the event winning against the

excellent results we achieved stand

100 freestyle.

tract of space it is rare, a tiny drop

taste and a great story).

inspirations, new solutions, new

Blue”. Green is about responsibili-

feisty competition of Moscow,

out in the global economy’s dra-

approaches.

of precious life. As a formula of

And if you’re the one in every six

nature cycling through earth, sea

people worldwide without access

and sky, I guess water is one of

to safe drinking water, then water

those rational sciences. But water

is that “something else.” It’s surely

ty. True Blue is about inspiration.

Athens, Dubai and, above all,

matic situation, which obviously

This is seen as the sports event

Green is about limits. True Blue is

Yokohama, which we were able to

took its toll on sponsorships too.

of the year to be hosted in Italy.

Sometimes the simplest ideas can

about possibilities. Green is about

surpass only by one point, and

The quality and timeliness of our

What role will it have for the

put a fire under change. Every day,

obligation. True Blue is about

which was supported by a very

work has allowed us to present a

city of Rome?

117


oxygen

118

English version

06 – 07.2009

The emulation, comparison and

We are putting out Mount Mario’s

who enjoy water sports. These are

on the full responsibility for this

Interview with Paolo Barelli

The Championships in Rome

eye on the interest of the Ital-

green setting, the Tiber, the eternal

significant figures, resulting from

great milestone, for what we’ve

A future for sport

put the spotlight on Italian

ian people for water sports; an

attraction they inspire in the

city’s romanticism, but also the tra-

our efforts to organize sports

done until now and, most of all, for

swimming. Events like this act

interest which has taken off in

public – other than bringing

dition of the International tennis

events that are increasingly open

what we can and must still do.

by Vittorio Bo

as mediators, attracting and

the last few years. How much

more young athletes to the

championships and the Champions

to a wider range and number of

The Fina World Championships

involving the general public

do sports results and sports star

sport –also gives athletes a cer-

League: great sports events that

participants. This is the world

in Rome will not just be

who follows the struggles and

personalities count in attract-

tain social ‘responsibility’. Do

fans in the whole world enjoy in

championship of water sports, not

another media show, a quickly

stories of the athletes, Italian or

ing a wider public?

they have social value in our

one of the most inspiring historical,

just swimming but also water

forgotten flash in the pan. They

not. Are these also opportuni-

Sports ‘personalities’ are undeni-

culture as models of a healthy

artistic and environmental settings

polo, diving and synchronized

are the chance to create and

ties to discover a true passion

ably important, because they

lifestyle, dedication and excel-

in the planet.

swimming.

bolster positive role models for

of sports?

become not only an attraction in

lence?

younger generations, invest in

For about the last fifteen years

and of themselves, but also role

Certainly, and actually our sport

We are reaching the finishing line

infrastructures for the city’s fu-

we’ve seen a very positive change

models. The more trophies an ath-

has a particularly high social and

That’s why we hope the highest political personalities of the country will participate in the opening

of a long journey, a work of sever-

ture and show a new face in

on the part of everyone involved

lete wins the more the spirit of

educational value. Let’s not forget

ceremony, showing they are aware

al years during which we prepared

sports.

thanks to the great successes

emulation and comparison grows.

that in the water we move through

of our efforts and of the extraordi-

the road, a legacy of experience

we’ve had: growth in the numbers

We have many recent examples

an element that is not our own

nary potential that this event holds

that should be maintained and cul-

For the occasion of the extraordi-

of athletes as well as their results,

that confirm this idea. Just think of

natural environment, so our efforts

to showcase Italy worldwide.

tivated. Our champions are role

nary Fina World Championships

the number of those practising the

the first Italian world record by

are primarily geared towards the

models for youngsters: they moti-

2009 event we had the honor of

sport has grown steadily which has

Lambeti, of Battistoni, of Merisi, of

safety and wellbeing of the individ-

The spotlight on Rome, Federica

vate them and include them in new

speaking with one of the greatest

helped the growth of the sport’s

settebello and setterosa and of the

ual. Through the years we have

Pellegrini’s private life on the

and different adventures, in which

names in swimming, past or pres-

visibility in general, especially the

clamorous comeback of diving.

also created a culture that supports

first page of newspapers along-

competition must coexist with

ent. A twenty-time Italian swim

amount of time dedicated to it on

side her medals, and popular

gratefulness and curiosity for oth-

champion and twenty-two-time

television. We have about 1,700-

There is a strong relationship

champions like Rosolino... will

ers. These championships repre-

Italian record holder, Paolo Barelli

1,800 members and an innovative

between competition results and

What has changed as far as the

all this succeed in taking a bit of

sent this opportunity too.

competed at the Olympic Games

organizational and technological

the increase in participants, as we

image of the sport and the athlete, the winners and the com-

lifeguards and their role.

our

Finally, let me add that the efforts

in Munich in 1972, at two Olympic

capacity that nurtures an excep-

verified after the World Champi-

national sport, soccer, and in

we’ve made in organizing the

finals in Montreal in 1976 and he

tional group of athletes and allows

onships and the Olympics.

petitiveness from when you

offering a different model for

whole event have led to the reno-

won the first history making Italian

for the continual competitive

Together with track and field,

were racing and winning in the

the younger generations in the

vation of important sports facilities

medal at the World Champi-

growth of our very determined and

swimming has become the main

Seventies and the sport today?

country?

and areas such as the Foro Italico,

onships: a bronze for the 4x100

talented members. They are a true

Olympic focus sport and, in fact,

The image is of a continuously

The Italian swimming federation

and all that work will remain avail-

freestyle relay in Cali in 1975.

treasure trove.

the champions and models of the

growing phenomenon, not only in

has grown a lot in the past few

able for future use.

And he’s also been the President of

last Olympics in Beijing were the

our country, but also in many other

years, reaching over 800,000

We are ready to take this important

the Italian Federation of Swim

Fina is surely a privileged obser-

great swimmers like Phelps and

parts of the world. Organizing an

members and 5 million people

challenge because we have taken

Sports since 2000.

vatory from which to keep an

runners like Usain Bolt.

event like this one has become ten

attention

away

from

119


oxygen

English version

06 – 07.2009

The poetic elements

120

after the Greek primaries had been

But... earth, air, water and fire are

through it that our dream seizes

discarded. The Renaissance artist

still the four elements of imagina-

upon its true substance. From it

by Philip Ball

Leon Battista Alberti awarded red

tive experience, and always will

we solicit our fundamental colour.

The four elements of antiquity

to fire, blue to air, green to water,

be.’This is why the French philoso-

Dreaming by the river, I dedicated

perfuse the history of Western

and ‘ash colour’ (cinereum) to

pher Gaston Bachelard felt it

my imagination to water, to clear,

culture. Shakespeare’s Lear

earth; Leonardo da Vinci made

appropriate to explore the ‘psycho-

green water, the water that makes

runs amok in the stormy rain,

earth yellow instead.

analytic’ influence of these ele-

the meadows green.”

the rushing air, and the ‘oak-

These associations would have

ments (in particular water and fire) Despite a tendency to overestimate

times more complicated in terms of

efits have you already gotten

cleaving thunderbolts’ on fire,

surely informed the contempora-

in myth and poetry.

management systems, but it has

out of it?

nature’s ‘fretful elements’.

neous ideas of painters about how

“I believe it is possible [he said] to

the primacy of the four-element

also become much more attractive

At this moment (editor’s note:

to mix and use colours.

establish in the realm of the imagi-

scheme – there have been, as we

for society as a whole and for our

beginning of July) we are still in the

Two of his sonnets are paired in

This fourness of fundamental prin-

nation, a law of the four elements

have seen, many others – this idea

partners and sponsors.

final preparation stages before

celebration of the quartet: ‘sea and

ciples reaches further, embracing

which classifies various kinds of

goes some way towards explaining

opening, and we are hoping it will

land... so much of earth and water

the four points of the compass

material imagination by their con-

the longevity of Empedocles’ ele-

Recently the debate on Jaked01

all go smoothly.

wrought’, and ‘slight air and purg-

(Chinese tradition acknowledges

nections with fire, air, water or

ments. They fit, they accord with

suits, which, thanks to the phe-

The difficulties were the usual ones

ing fire’. Literary tradition has con-

five elements, and five ‘directions’)

earth... A material element must

our experience. They distinguish

nomenon of air trapping, were

you find when planning such an

tinued to uphold the four ancient

and the four ‘humours’ of classical

provide its own substance, its par-

different kinds of matter.

thought to give athletes an

intricate event in Italy, which is why

elements, which supply the organ-

medicine.

ticular rules and poetics. It is not

What this really means is that the

advantage, has raised its head.

our goal has been to do more than

izing principle of T.S. Eliot’s Quar-

According to the Greek physician

simply coincidental that primitive

classical elements are familiar rep-

The University of Pisa was hired

just ‘pull it off’.

tets. The Greek philosophers cou-

Galen (AD c.130-201), our health

philosophies often made a decisive

resentatives of the different physi-

by Jaked to look into it and has

We wanted to leave a tangible pat-

pled a four-element theory to the

depends on the balance of these

choice along these lines. They asso-

cal states that matter can adopt.

denied that the suits actually

rimony for the future of water

idea of four ‘primary’ colours: to

four essences: red blood, white

ciated with their formal principles

do provide such an advantage,

sports; just think that more than 70

Empedocles there were white,

phlegm, and black and yellow bile.

one of the four fundamental ele-

so they were reapproved for

years after 1936 we have finally

black, red, and the vaguely defined

competition. Is there a limit to

built a 50 meter pool. We’ve raised

ochron, consistent with the prefer-

Even allowing for the ancient and

Earth represents not just soil or

ments, which thus became signs of

rocks, but all solids. Water is the

philosophic disposition.”

archetype of all liquids; air, of all gases and vapours. Fire is a strange

how much help athletes can

the bar pretty high: it would have

ence of the classical Greek painters

medieval obsession with ‘corre-

receive from technology before

been easier to build a ‘disposable’

for a four-colour palette of white,

spondences’ among the character-

Bachelard suggests that this dispo-

one, for it is indeed a unique and

it becomes unfair? What is that

structure, but despite the difficul-

black, red, and yellow.

istics and creations of nature, there

sition is, for every individual, condi-

striking phenomenon. Fire is actu-

limit?

ties we believe we went in the right

The Athenian astrologer Antiochos

is clearly something about the four

tioned by his or her material envi-

ally a dancing plasma of molecules

The suit shouldn’t be a determin-

direction. Local companies have

in the second century AD assigned

Aristotelian writer Northrop Frye

ronment: “the region we call

and molecular fragments, excited

ing factor for the performance.

been particularly helpful and sensi-

these colours, respectively, to

writes: ‘The four elements are not

home is less expanse than matter;

into a glowing state by heat. It is

Personally, I was against this latest

tive to our needs, as were the part-

water, earth, air, and fire.

a conception of much use to mod-

it is granite or soil, wind or dry-

not a substance as such, but a vari-

generation of swimsuits, and I

ners such as Enel and Sanpaolo,

A determination to link the four

ern chemistry – that is, they are not

ness, water or light. It is in it that

able combination of substances in

don’t think they should become an

who were by our side in an excep-

elements to colours persisted long

the elements of nature.

we

a particular and unusual state

element of the competition, actu-

tional show of collaboration since

ally in the last Olympics we decided

the very beginning. In this sense I

on our suits only a few days before

believe we should chiefly recognize

the games. Will we ever go back to

Enel for the publicity campaign in

simple briefs? It might be consid-

support of the Federation.

ered a nostalgic suggestion, but I

This, amongst other things, is a

don’t see it that way. We need pre-

positive sign of a country that can

cise, severe and objective rules in a

work towards a common, ambi-

free market, without monopolies.

tious goal when it wants to.We are

And it is also necessary to have the

proud to have brought the Fina

full respect of our challengers to

World Championships to Rome;

allow for an economic develop-

we’ve been working towards this

ment that befits the sector

grand event with passion and ded-

What

tion is a point of pride both for

ication since 2005 and its realizawere

the

difficulties

involved in organizing such a

swim sports and for Italy.

complex event? And what ben-

Translation by Mia Adelman

materialize

our

reveries,

121


oxygen

caused by a chemical reaction. In 122

English version

06 – 07.2009

Water: H2O = Life

experiential terms, fire is a perfect symbol of that other, intangible

One of the American Museum

perspectives. We all need to under-

ing the need for all inhabitants of

development

civilized

evident: a video-microscope allows

of the land and keeping the climate

stand not only how important it is

the earth to work for the conserva-

world, how necessary it is for

visitors to see microorganisms that

in balance. Everyday an enormous

for all life on our planet, but also

tion of this oh so precious element,

everything produced and con-

live in a single drop, an interactive

amount of water rains down on

of

the

aspect of reality: light.

of Natural History’s great exhi-

how much each of us can do to

which is potable for only 3% of the

sumed and the consequences of

exhibit that lets us see how much

Earth and every year 40,000 square

The ancients saw things this way

bits has begun an international

help protect this fundamental

word’s population and is often

the manner in which we consume

water is contained in a piece of

km of fresh water runs into the sea.

rock, an Indian sari is used as a

too: that elements were types, not

tour of the world top

resource, today and for future gen-

inaccessible thanks to glaciers,

it. There are many particularly

to be too closely identified with

museums. After a smashing

erations.”

sources being deep underground

thought provoking examples in

rudimentary filter to underscore

This magnificent cycle, synony-

particular substances. When Plato

success in New York, the show

etc. In this exhibit water, falling

this part of the exhibition: the

the human condition and how we

mous with life and continued

speaks of water the element, he

will go to Chicago’s Field

The exhibit demonstrates the

into an illuminated pool, unveils all

reconstruction of a canyon dug

adapt to prevent illnesses pro-

regeneration, needs to be defend-

does not mean the same thing as

Museum of Natural History

beauty and the essential nature of

its beauty and universal value, but

out by water in its role as ‘nature’s

voked by bacteria, a wall of plastic

ed and preserved, and this exhibit

the water that flows in rivers. River

until September, then touches

our planet’s vital ‘blood’ using

also its scarcity and fragility.

architect’; the exhibit where the

water bottles reminds us of the

invites us to take an active role in

water is a manifestation of elemen-

down in Cleveland, Camberra,

multimedia tools such as satellite

need for irrigation for over 40% of

water needed to produce the con-

doing so, from small everyday per-

tary water, but so is molten lead.

Toronto...

images, dioramas, live animals and

In the second parte of the exhibit

the world’s food is highlighted; the

tainers in which its held.

sonal

three dimensional projections in

‘Life in Water’ is presented, ably

quiz-game where visitors learn the

Elementary water is ‘that which

decisions

to

concrete

requests for a collective commit-

flows’. Likewise, elementary earth

“Water” is a fascinating exhibit

the effort to offer visitors a direct,

communicating how necessary it is

amount of water needed to pro-

“Restoring Ecosystems” shows us

ment to a process of change for

is not just the stuff in the ground,

with which New York’s American

involving and highly personal

for the survival of human beings,

duce everyday products such as a

how water, more than any other

the present and future of the Earth.

but flesh, wood, metal.

Museum of Natural History cele-

experience. Scientific evidence is

animals and plants, but how its

T-shirt or a hamburger.

resource on the planet, exemplifies

Translation by Mia Adelman

Plato’s elements can be intercon-

brates the vital role played by this

presented to the visitor in a

presence can be markedly varied

the ecological principal of the interconnection between living

verted because of the geometric

extraordinary element in our lives:

straightforward simple manner, as

from one place to another around

“Water Everywhere” shows us

commonalities of their ‘atoms’. For

the show itself takes its place in a

is the possibility of direct personal

the world and how the adaptations

how humans, plants and animals

creatures through three important

Anaxagoras, all material sub-

series of exhibits that the world’s

involvement, and the tight bonds

of different species – in response to

are designed to live where water is

examples: California’s Lake Mono, where we see the regeneration of

stances are mixtures of all four ele-

most renowned natural sciences

that tie ecosystems to the quality

its presence, its temperature or

particularly abundant.

ments, so one substance changes

museum has chosen as a tool to

of water as well as its availability is

whether it is salty or fresh – are

This section explores some of the

a beautiful ecosystem, a 4,000

to another by virtue of the growth

bring the story of our planet to the

underscored.

incredibly diverse.

coldest parts of the globe, where

cuneiform table which tells the

in proportion of one or more ele-

general public.

More than one hundred handi-

“Blue Planet” is the third part in

humans have created the neces-

story of the vital force of the rivers

ments and the corresponding

An integral part of the museum, in

crafts and models are presented

which the Earth is ‘colored’ by her

sary conditions for survival, and it

Tigris and Euphrates and the Mis-

diminution of the others. This view

the best Anglo-Saxon tradition, is

throughout the exhibition to pay

most abundant material, present-

explains the danger that climate

sissippi Delta.

of matter as intimate blends of ele-

the research activity (there are

tribute to the fundamental role

ing the extraordinary chemical and

change

The last section, “What can I do?”

ments is central to the antiquated

more than 50 curators that are

that water has played in all civiliza-

physical properties of the H2O mol-

ecosystems.

reinforces the entire message of

elementary theories, and is one of

involved in scientific work within

tions and how important it is to

ecule. A great sphere where the

Then, with a diorama reconstruc-

the exhibit, inviting visitors to enter

the stark contrasts with the mod-

the structure) which undoubtedly

preserve it and encourage the

presence, distribution and use of

tion of a fluvial village in Cambo-

a dimension of consciousness and

ern notion of an element as a fun-

bestows even more value to the

world’s population to use it

water on the planet is projected –

dia, visitors observe historic and

responsibility and also bringing

damental substance that can be

exhibit, a shining example of col-

responsibly.

thanks to information taken from

archaeological proof of water’s

forth some concrete examples of people who work hard to protect

represents

laborative

satellite pictures – takes center

vital

From Ball P., The Elements. A Very

high level international institutions

Visitors enter the exhibit through a

stage, while another installation

amphorae,

tools,

water (‘water heroes’ like the cura-

Short Introduction (Oxford Univer-

(Cleveland, Chicago, San Paulo of

wall of water (“Fog screen”), an

represents the cycle of water

means of transport that continue

tor of the Bronx River) and an inter-

sity Press, 2002).

Brazil, Canberra, Toronto and Sin-

installation on which the word

through its three stages: solid, liq-

to stress its inescapable presence

active final quiz that teaches day to

gapore). As says Eleanor Sterling,

‘water’ is projected in a variety of

uid and gaseous.

and importance.

day methods for saving and con-

director of the Center for Biodiver-

languages (Water, Maji, Wasser,

sity and the Conservation of the

Rano, Salila, Agua, Eau, Siram, Su,

“Water Works” underscores how

“Healthy Water” is an essential

AMNH, “Water helps us to think of

etc.), thus putting the spotlight on

water has been fundamental in

area in which the tight bond

Water is essential for life and plays

water from new and surprising

its deep cultural ties and highlight-

evolution and in the growth and

between health and water is made

a primary role in the conservation

between

and

those

isolated and purified.

teamwork

energy

for

symbolism:

ceremonial

serving water (like domestic water regulators).

123


oxygen

English version

06 – 07.2009

124

125

Oxygen versus CO2

air, which in the meantime has

tive technological advance: a gen-

resources. The implications are rev-

come first into contact with the

erator able to produce thermody-

The water factory

olutionary to say the least: in an

hot, dry air coming from the roof

namic solar energy (also known as

by Enrico Casadei

ever thirstier and more populated

and then with a second evaporator,

concentrated solar power or CSP),

world, where the availability of

condenses and is collected in hold-

capable of producing absolutely

For a few years now gigantic

fresh water is becoming a bigger

ing tanks as desalinated water, fit

clean electricity with twice the effi-

investigated on the basis of pollu-

greenhouses in desert and coastal

challenge than the oil crisis, Paton’s

to use for agricultural irrigation. In

ciency of photovoltaic energy. CSP and the Seawater Greenhouse are

without any doubt, less sugared

among the sources of the 12 major

soft drinks than many other

Plastic water

brands of mineral water sold in

European

by Claudia Gandolfi

Italy, none of them is farther than

renounce to bottled water, with a

200 kilometres from Rome. Time

market of 3 billion euros per

Every year 160 billions bottles of

ago, bottled water could be sold

annum. In 49 cities that have been

mineral water circulate worldwide.

only at the pharmacy, and only if it

Just for the production of the nec-

had special therapeutic features.

essary plastic 81 million litres of oil and 600 billion litres of water have

As a matter of fact, the law at

Science’s sites

the sun, wind and seawater as

bottled. To give an example,

populations,

cannot

tion indexes (nitrates and ammo-

areas have been working a sort of

seawater greenhouses represent

short, the greenhouse acts as an

nia) and content of some chemical

miracle: turning huge quantities of

an economical and sustainable

enormous ‘dew-factory’, trans-

technologies that lend themselves

elements (iron, manganese and

ocean water into fresh water,

solution to the planet’s growing

forming

water

to extreme desert areas and are perfectly complimentary: while the

saltwater

into

to be used. So, in order to bottle

present allows for a few contami-

salts like chlorides and sulphates),

allowing for the growth of fruits

water requirements.

vapour, which then returns to it’s

and distribute one litre of water,

nants, quantity levels higher than

the best public supplies, for which

and vegetables in inhospitable

The first experimentation took

water state, but without the salt.

first produces an excess of heat,

another two litres are needed in

what admitted for tap water, for

all analyses showed optimal results,

lands otherwise completely unsuit-

place in 1995 on Tenerife, in the

There are many advantages.

the second uses it to augment evaporation and produce fresh

order to produce and transport the

which checks are done monthly,

resulted to be those of Benevento,

able

all

Canary Islands, and the very

containing bottle: this is the so

whereas the certification of pro-

Bergamo, Campobasso, Mantua,

through the exclusive use of natu-

encouraging results inspired the

First and foremost, Paton and his

water. At the same time, while the

called virtual water for a good

ducing companies is made every

Teramo, Gorizia and Rome. How-

ral, sustainable resources (salt

construction

team have, by imitating nature,

CSI produces electricity, the green-

and/or service, represented by the

three years. Therefore controls and

ever the overall evaluation placed

water and sun) and recycled mate-

greenhouses in Abu Dhabi and in

created an economical and sustain-

house produces food, providing

volume of sweet water used to

limits for the presence of toxic sub-

almost all the municipalities within

rials (polyethylene and cardboard).

Oman. The working principal is

able method for obtaining fresh

the plants with up to 5 times the

for

cultivation.

And

of

other,

larger,

produce it, adding all the produc-

stances are stricter for normal

a range of quality higher than just

It seems like the classic example of

based on the natural phenomenon

water. In fact, traditional desalin-

water necessary for their cultiva-

tion chain phases.

potable water; for example, the

normally good.

a circle only possible on paper, yet

of water’s passage from liquid to

ization plants require three litres of

tion. And all 100% recyclable.

Something like 87% of the Italian

presence of arsenic cannot be

Now, while always more frequently

it’s an operating reality that could

gaseous form and back again, a

petroleum and 1,000 litres of

Translation by Mia Adelman

population usually drinks bottled

higher than 10 micrograms per

we hear talks about privatizing the

save the lives of millions of people

process that takes place thanks to

water to produce just one kilo of

water, for a total amount of twelve

litre, while it is possible to have a

public water supply, we see many

in the future.

sun and wind.

final product.

million litres a year. And yet in Italy

concentration 5 times higher in

public administrators among the

Born in 1991 from the mind of

The basic idea is that of using, on

The high humidity level within the

the potable water from the main

bottled mineral water.

supporters of the “Water of the

Charlie Paton, in collaboration with

one end of the greenhouse (the

greenhouse also reduces water loss

Mayor”, from Michael Bloomberg,

Michael Pawlyn (architect and

part that gets the most sun), the

from the plants themselves and

public supply is strictly controlled, with the advantage of being very

A recent survey on the public water

mayor of New York City, who start-

expert on bio-sustainable struc-

evaporation of seawater to create

consequently also reduces the

economical, and not only ecologi-

service, carried out by Federcon-

ed the campaign “Take back the

tures) and Bill Watts (expert on

cool, humid air: generally about

amount of water needed for irriga-

cal, since it needs only a few

sumatori (a national consumer

tap”, to the Municipality of Flo-

energetic efficiency as applied to

15° less than the outside tempera-

tion. This allows a great deal of

metres of pipe for its transporta-

association) outlines a rather com-

rence, where all the automatic bot-

industrial sites), the Seawater

ture and with 90% humidity.

water to be saved and used for

tion. On the other hand, mineral

plex picture of consumer habits

tle distributors in city hall and other

Greenhouse project’s goal is to pro-

water has to cover many and many

and of the condition of the main

public offices have been replaced

duce fresh water and air to culti-

A condenser at the other end of

years the Seawater Greenhouse

kilometres of highway, after being

water supply: Italians, who drink,

by “water of Florence” containers

vate in hot, arid desert areas , using

the greenhouse ensures that the

has been joined by another innova-

other purposes. In the last few


oxygen

English version

06 – 07.2009

Consumer green

coming from the aqueduct is safe

oceans we need to keep clean, you

input the information about your

and convenient, but suffers the

should get to know Clean Ocean

household habits, simply and

World wide water

lack of sophisticated advertising

Project (www.cleanoceanproject.

quickly (with suggestions for those

by Daniela Giambrone

showcasing bottled water, which

org), who strive to save the oceans,

who, like me didn’t know a wash-

is expensive and taxing for the

waves and beaches by, amongst

ing machine uses between 50 and

environment.

other things, selling a clothing line.

100 liters of water per cycle).

Only available in Fuerteventura for

One flaw? It doesn’t take into con-

truth is humanity is still far from

Not for the faint of heart

now.

sideration the water that we use to

reaching the goal of sufficient

We’re ready to admit it’s becoming

water conservation, or, better yet,

a trend, but the choice to be vege-

fee, or even raise the chicken and

intelligent use of water – which has

tarian makes sense, in many ways.

grow the wheat that we find, a

the habit of appearing unlimited

Keeping to water conservation,

where it is available. Unfortunately

eating less meat makes a huge

it’s not, as the fifth World Water

contribution.

Forum on March 22nd, interna-

“costs” a lot of water and causes

tional water day, reminded us.

pollution on different levels. Water

You might think the subject’s received enough attention, but the

126

Producing

meat

feed ourselves: to cook, make cof-

Viewpoints

few steps along the production process,

on

the

supermarket

Water calculator

shelves. So, even though it turns

by Michelle Nebiolo

out I consume 109 liters of water a day, compared to the 155 of an

must be used to grow fodder, to

http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_de

average British person, I don’t real-

Fao general director, Jacques Diouf

quench any animal’s thirst, to man-

pth/629/629/5086298.stm

ly feel relieved.

we disappear: cell phones, note-

clearly stated: “The millions of

age the farm for the whole life of

Future tech

denly die. It’s happened to all of us: our cell phone in the middle of an

books, laptops, our lives depend

farmers who all around the world

the animal. We suggest looking at

I was raised in a family that was

According to the Water Calculator,

In batteries we trust

important conversation, our laptop

on atoms and bits that we can

produce the food we eat, must be

an interesting and creative idea by

always careful about waste, with

109 liters are equivalent to about

by Giorgio Gianotto

right before finishing a crucial

exchange, manage and create only

at the core of any change process.

Virtual Water Project (www.traum

my grandmother putting out buck-

22 buckets of water, which I con-

report, our navigator just as we

if batteries are at our side.

They need to be encouraged and

krieger.de/virtualwater): a double

ets under the rain to collect water

veniently receive from the faucets

motivated to produce more, with

face poster showing in basic and

for the garden. That might seem

in my home every day. People in

Trusting technologies is a constant

find ourselves lost in the middle of

in our lives: whether we are aware

an unknown area...

Batteries, the “stars of technolo-

less water. This requires well placed

fun graphics different foods’ water

naive today, but the culture of sav-

Africa, in the meantime, have to

of it or not, whether we know or

Technology follows us as a com-

gy”, are often crucial to the suc-

investments and incentives, on top

footprint. A must-have gadget to

ing is making a strong comeback

walk an average of 6 kilometers to reach the closest fountain. Plus, as

not what happens behind the

panion: but batteries don’t. These

cess and improvement of a model,

of an adequate political context.”

recognize which types of food

thanks to a myriad of initiatives

scenes of many simple everyday

“historical” components are actu-

with every new release flaunting,

An incredibly challenging task,

have a bigger impact on our water

that aim at increasing the general

I sit in the office writing this article

actions, day after day we are put-

ally holding back our current level

first and foremost, a longer-lasting

involving all world leaders who can

resources. Here’s an example: you

public’s awareness about environ-

today, it’s raining – and tonight I

ting our lives in the hands of an

of technology.

– of course! – battery, thanks to

influence the political and econom-

need 4,500 liters of water to pro-

mental issues. We are rediscover-

will water my plants knowing that

lower energy consumption and an

ical scenario of the future. But

duce a 300 g steak, and 500 liters

ing that wasting is a wrong.

It may seem strange, but it’s not:

optimal use of software and hard-

what can the rest of us do to con-

for 500 g of flour.

portation, communication, food,

collecting energy has been a chal-

ware resources, all meant to gain

tribute to the global cause?

curing illnesses and entertainment.

lenge for scientific and commercial

time. In a time when energy

research for over a century. Batter-

sources are one of th most impor-

Ours is a technology-intensive

ies that perform better, smaller,

world, in which we’ve constantly

increasingly wide range of technologies – for payments, trans-

In fact, there are now many “water Looking for options

footprint” calculators on the web

Some obvious advice

If you see yourselves as fashion vic-

which strive to make us realize

tant problems in the world, Sam-

It’s common sense, but repeating it

tims or indie shoppers, you can still

how much water we use every day,

bigger, recyclable, rechargeable,

sung has announced a patent for

once more can’t hurt. The amount

do your part by buying green-chic

giving for granted something that

had to trust new tools, which have

killed off by design trends or born

water-based batteries: reacting

of water we can save by adjusting

clothes. Wire & Twine (www.wire-

is a precious and scarce resource

become part of our lives and

from industrial research and indus-

with metal, water apparently can

some of our daily habits is surpris-

andtwine.com/green) – a group of

for a billion people on this planet.

changed our habits so quickly we

trialization and assistance... these

produce hydrogen, powering the

ing. And so let’s jump to the occa-

designers, artists and more – offer

Extending the popular concept of

didn’t have time to second guess

objects mark most of contempo-

brand’s new cell phone.

sion and do what everyone knows

many eco-friendly items, ranging

“carbon footprint”, we can calcu-

them. We insert a magnetic card in

rary industry and therefore most of

This innovative battery is expected

is right (but not everyone does):

from

all

late a number that quantifies the

a reader and know we are paying

our choices and lives.

to be available to the market by

keep the water running only when

designed to raise awareness about

environmental footprint – the dam-

for the wonderful dinner we just

In a world that is increasingly

2010, and could change many of

necessary,

saving the planet.

age we cause to the planet, taking

had, or gaining access to the venue

mobile and global, where being

our habits – perhaps increasing our

bathing, brush your teeth using a

Our top pick is a t-shirt with a

more than what we can give back

of a great show, or getting our car

online is becoming necessary both

faith in technology and in the envi-

cup, use the washing machine and

reminder of 50 rules to live well

– with every shower, every car

our of a parking lot. Of course,

for work and private life, batteries’

ronment surrounding us.

dish washer only when full e

and in harmony with the environ-

wash, every steak.

shower

instead

of

t-shirts

to

I could have saved at least one bucket out of 22.

diapers,

why not?

life-span is the weak link in our

preferably in the evening (killing

ment (www.50waystohelp.com):

But there are times when our usual

presence, our reliability at work,

two birds with one stone, you’ll

including of course sustainable

One of the most attractive calcula-

trust reveals its vulnerability, “our”

and our success. We are online as

save both water and energy).

ways to use water. And if your con-

tors is the one that the BBC has put

vulnerability: when batteries sud-

long as batteries allow us to, then

Plus, trust your faucets. Water

cern is the salty water in the

online: one room at a time, you

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Oxygen è stampata su carta UPM Fine 120 gsm, certificarta EU Flower.

Il marchio EU Flower garantisce che l’intero ciclo di vita del prodotto ha un impatto ambientale limitato, a partire dalla scelta delle materie prime fino alla lavorazione, e dal dispendio energetico allo smaltimento dei rifiuti.

Per le riproduzioni grafiche e fotografiche appartenenti alla proprietà di terzi inserite in quest’opera, l’Editore è a disposizione degli aventi diritto, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti bibliografici.

I testi sono composti in Arnhem © OurType, 2002. Tutti i diritti sono riservati. Frutiger ©1988 Adobe Systems Incorporated. Tutti i diritti sono riservati. Frutiger è un marchio registrato di Linotype AG e/o delle sue sussidiarie.


Oxygen nasce da un’idea di Enel, per promuovere la diffusione del pensiero e del dialogo scientifico.

Testata registrata presso il Tribunale di Torino autorizzazione n. 76 del 16 luglio 2007 Iscrizione al Roc n. 16116

ISSN: 1972-1668


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