Magic Ten (Sharon Gannon)

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collana

YOGA


S E M P R E D I S H A R O N G A NN O N

Gatti e cani anche loro sono persone! Jivamukti Yoga: Pratiche per la Liberazione del Corpo e dell’Anima (con David Life) L’Arte dello Yoga (con David Life) Vivere Lo Yoga (tradotto in sette lingue) Yoga Assists (con David Life) Ricette per la Gioia: 200 Deliziose Ricette Vegan


M AGIC TEN P R AT I C H E S P I R I T U A L I Q U O T I D I A N E P ER L A PAC E E IL BEN ES S ER E

SH A RON G A NNON



HANNO DETTO DI

Magic Ten “Magic Ten è una formula brillanti per chiunque voglia iniziare la propria giornata in un modo propizio e benedetto. Lo stile dell’insegnamento di Sharon infonde la pratica di pura magia ed amore. Questa collezione di inspirate gemme dello yoga è uno scrigno del tesoro, pieno di oro spirituale. Consiglio vivamente di dare un’occhiata a questo fantastico libro!” —MC YOGI, musicista e autore di Graffiti Spirituali: Trovando il Mio Vero Sentiero

“Come terapista fisico, insegnante di yoga ed istruttore di anatomia, insegno ed incoraggio i miei clienti e studenti di dottorato ad imparare la Sequenza degli Asana di Magic Ten e di eseguirla regolarmente. È una pratica semplice, replicabile, che aumenta in generale la forza e la flessibilità, mentre muove la vostra spina dorsale in tutte le sei direzioni richieste per una mobilità ottimale. In aggiunta, Magic Ten fornisce una gamma di movimenti per le giunture a cui non sempre si accede in una tipica giornata lavorativa. Diventerete più forti, più mobili e più sani eseguendo questa pratica quotidianamente. Il Dipartimento della Salute e delle Risorse Umane degli Stati Uniti suggerisce che tutti dovremmo fare 150 minuti di esercizio moderato in una settimana in cicli di almeno dieci minuti. Ho riscontrato che I Magic Ten si adattano bene ad un ciclo di dieci minuti di esercizio. Avendo beneficiato dei Magic Ten per anni, non vedo l’ora di integrare le altre pratiche che Sharon condivide nel suo libro, Magic Ten.” —DR. LORI ZUCKER, PT, DPT, CYT

“Come musicista classica, trascorro il 75 percento del mio tempo viaggiando per il mondo esibendomi. Se non fosse per le sequenze di Magic Ten, che eseguo ogni mattina insieme ad una dieta vegana che Sharon raccomanda, non avrei la forza e la capacità di attenzione di cui ho bisogno come artista. Da quando ho iniziato a seguire Magic Ten ho sperimentato una riduzione dello stress mentre viaggio, non soffro del jet lag, mi sento completamente presente in ogni nuovo ambiente ed ho un nuovo senso di mancanza di sforzo quando mi esibisco.” —K ATYA GRINEVA, pianista di concerti di fama internazionale e vincitrice del Premio per la Pace Gusi


“Le pratiche di Magic Ten mi hanno aiutata a creare una vita piena di gioia, benessere e connessione. Sharon è una delle mie più grandi insegnanti ed in questo libro condivide dei semplici strumenti che trasformeranno radicalmente la vostra vita in meglio. Inoltre, queste pratiche sono semplici da eseguire e non richiedono molto tempo! Utilizzatele come base regolare ed osservate come inizierete a fluire senza sforzo con un’abbondante energia vitale.” —KRIS CARR, New York Times autrice di best sellers, cancer thriver (prosperare nonostante il cancro) ed attivista del benessere

“Magic Ten è un’istruzione meravigliosamente inspirata su come usare i nostri corpi, il respiro e l’intenzione personale come sadhana giornaliera o pratica spirituale. È anche un rituale alchemico incarnato progettato per trasformare il “piombo” del nostro ego e gli attaccamenti in “oro” della nostra coscienza in continua evoluzione. La magia consiste nello spostare le nostre realtà energetiche a volontà ed attraverso istruzioni dettagliate Sharon ci guida a sperimentare questi cambiamenti all’interno di noi stessi. Tramite riflessione settimanale, meditazione e pratica asana, sviluppate per supportarci nella nostra personale ricerca del Sé, possiamo sperimentare la magia potente che è dentro il nostro proprio essere e testimoniare il modo in cui queste trasformazioni influenzino la nostra vita. Consiglio vivamente questo libro riflessivo a chiunque cerchi significato ed ispirazione nella propria pratica, da poter portare oltre il corpo e nel cuore stesso del proprio spirito.” —SEANE CORN, insegnante di yoga e cofondatrice di Off the Mat, Into the World

“Sono grato a Magic Ten. È una collezione meravigliosa ed un modello pratico per la propria sadhana personale. Tutte le pratiche svelate in questo potente libro sono estremamente efficaci e mi hanno aiutato nel sentiero, mi hanno reso consapevole e mi hanno rafforzato. Sharon è una luce guida, una fantastica insegnante ed una grande narratrice. Mi riferisco al suo istinto per gli Antichi Egizi e la sua connessione allo Yoga, così come al suo consiglio pratico per una vita vegana. Complimenti a Guzman, così come per le fotografie, che sono bellissime.” —ROB FR ABONI, produttore musicale vincitore del Grammy Award, ex vicepresidente della Island Records ed inventore della RealFeel™ tecnologia audio

“Sharon Gannon ha creato per noi una realizzabile serie di ambiti disciplinari di affermazione vitale e di gratificazione dell’anima ricavate sia dagli antichi insegnamenti che dalle intuizioni acquisite quotidianamente eseguendo essa stessa queste pratiche”.


Mentre si procede, il suo approccio gentile rende questo processo di trasformazione accessibile alle persone indaffarate e persino agli scettici spirituali.” —VICTORIA MOR AN, autrice di Main Street Vegan, The Good Karma Diet, e Creating a Charmed Life

“Se siete dei ricercatori che hanno risuonato con La Via dell’Artista, questo libro trasformerà il modo in cui pensate al vostro percorso spirituale. Magic Ten è una guida necessaria per approfondire la nostra relazione con lo yoga, Dio e noi stessi. Le pratiche e le opzioni di Sharon sono facili da seg uire e rendono possibile v ivere pienamente e compassionevolmente dentro e fuori dal tappetino.” —KIMBERLY WILSON, terapista, autrice e yogi del kimberlywilson.com

“Magic Ten è la strada dello yogi da percorrere. Tutte le pratiche in questo libro sono tangibili e fattibili e hanno il potere di trasformarci dalla violenza alla non violenza. Se prendete uno qualsiasi dei capitoli ed incorporate completamente la pratica nella vostra vita, la magia accadrà. Quella magia si ripercuote dal vostro essere ai cuori ed alle anime di tutti gli esseri. Sharon è la persona perfetta per guidare questo movimento. Dove lei conduce, io la seguirò con gli occhi ben aperti.” —COLLEEN SAIDMAN-YEE, autrice di Yoga for Life


All rights reserved including the right of reproduction in whole or in part of any form. This edition published by arrangement with TarcherPerigee, an imprint of Penguin Publishing Group, a division of Penguin Random House LLC. Penguin Random House LLC Copyright © 2018 by Sharon Gannon Crediti per foto e illustrazioni: tutte le foto di Sharon Gannon tranne quando indicato diversamente, di Guzman tutte le illustrazioni tranne quando indicato diversamente, di David Life pag. 53: Life, David. Yogini Egiziana seduta in Virasana mentre pratica pranayama. Dipinto ad acquerello, 2016. Pag. 68: Gannon, Sharon. Biglietto di ingresso per la Grande Piramide, 2008. Pag. 69: Life, David. Sharon stesa nel sarcofago della Grande Piramide, 2008. Pag. 71: Life, David. Yogini Egiziana. Dipinto ad acquerello, 2017, ispirato ad un dipinto su pietra egiziano del 1200 a.C. Pag. 79: Altare da casa, Faraone Akhenaten, la sua regina Nefertiti e le loro tre figlie mentre vengono benedetti da Aten. Periodo Amarna, ca.1340 a.C., bassorilievo in pietra calcarea. Museo Egizio, Berli-no. Fotografia del bassorilievo fatta dall’autrice, 2016. Pag. 84: Life, David. Cartiglio. Dipinto ad acquerello, 2016.

© Copyright 2020 EIFIS Editore srl Magic Ten - Sharon Gannon I Edizione Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in nessuna forma senza il permesso scritto dell’Editore. Testi: Sharon Gannon Traduzione: Marina Anselmi Editing: Paola Lorenzi Art Director: Davide Cortesi Impaginazione: Davide Rosati by marmellatacomunica.com Stampa: LRC Printing (MO) ISBN 978 88 7517 150 6 © 2020 Luglio – EIFIS Editore srl Viale Malva Nord, 28 48015 Cervia (RA) – Italia www.eifis.it - segreteria@eifis.it L’Editore non si assume alcuna responsabilità per l’utilizzo delle informazioni contenute in questo libro. FSC® è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro creata per la promozione di una gestione responsabile delle foreste del mondo. I prodotti con il marchio FSC® sono certificati in modo indipendente per garantire ai consumatori che essi provengono da foreste gestite in modo tale da soddisfare le esigenze sociali, economiche ed ambientali delle generazioni presenti e future e da altre fonti controllate. www.fsc.org


CONTEN U T I

Introduzione al Cammino

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Come Usare Questo Libro

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SET T IM A NA 1: R isvegliare il Cammino  • Gratitudine  1 SET T IM A NA 2: Benedire il Cammino  • Donare Benedizioni  5 SET T IM A NA 3: Nutrire il Cammino   •  Alimentare gli Uccelli  9 SET T IM A NA 4: Connettersi con il Cammino  • Asana  13 SET T IM A NA 5: Muoversi Attraverso il Cammino  • Danza  35 SET T IM A NA 6: Spazzare il Cammino  • Kriya  39 SET T IM A NA 7: Far Brillare il Cammino  • Kapalabhati  43 SET T IM A NA 8: Indirizzare il Cammino  • Pranayama  47 SET T IM A NA 9: Essere il Cammino  • Meditazione  55 SET T IM A NA 10: Donare  • Rilassamento  63

Una Storia

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Postfazione

85

Glossario

89

Ringraziamenti

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ix



I NTR OD U Z ION E A L CA M MINO

Y

OGA È UNA PAROLA SANSCRITA

che significa “soggiogare o riconnettere” e si

riferisce sia alla pratica che al risultato della pratica. La finalità dello yoga è lo Yoga, per ricordare la propria connessione alla Sorgente Suprema, la felicità

eterna stessa. Lo Yoga insegna che in ogni essere vivente c’è un’anima eterna, l’atman. Le pratiche ci permettono di connetterci con l’atman e di comprendere che i nostri corpi mortali sono le dimore della nostra anima immortale. Le pratiche trasformano alchemicamente la nostra percezione di chi noi siamo. Il corpo dello yogi illuminato ospita la luce della verità. Lo yogi vive nel mondo come uno strumento per questa verità. Ci sono molte pratiche yoga che possono guidare una persona lungo il cammino verso quel magico ricordarsi di chi lui o lei realmente sia. Alcune di queste pratiche sono approfondite in questo libro. Nelle varie scritture yogiche e nei libri sacri indiani ci sono resoconti che descrivono il sentiero o cammino dello yoga. Possiamo leggere le vite dei grandi yogi dei tempi antichi e dare uno sguardo al loro mondo e al modo in cui hanno percorso il loro sentiero. In questo libro condivido alcune delle pratiche che mi hanno aiutata lungo il mio cammino. Condivido, inoltre, alcune delle mie idee riguardo la storia dello yoga e le mie ipotesi riguardanti la sua possibile connessione con l’Antico Egitto. Io amo l’India e ho un grande rispetto per la saggezza spirituale della sua cultura ma non posso negare di essere attratta dai misteri dell’Antico Egitto e di sentire che lo yoga può essere più universale di quello che abitualmente si pensi e che potrebbe essere stato condiviso da entrambe le culture. Dieci anni fa questa intuizione mi portò a visitare l’Egitto. Mentre ero presso la Grande Piramide, sdraiata nella Camera del Re, ebbi un’esperienza

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extra corporea. Il giorno seguente al Museo Egizio del Cairo vidi un dipinto di una figura che sembrava come se stesse facendo un asana (vedi pagina 71) ed incontrai un egittologo che mi mostrò un cerchio magico, chiamato cartiglio (vedi pagina 84), contenente dieci geroglifici che mi sembrò potessero descrivere sorprendentemente le pratiche yoga, le dieci pratiche che io facevo ogni mattina. Questa è la ragione per la quale ogni capitolo inizia con un’immagine di un geroglifico Egizio seguito da un racconto poetico su come il significato del geroglifico potrebbe tradursi nella pratica yoga descritta. Le pratiche che compongono il corso di dieci settimane rimarranno sicuramente indipendenti ma, se voleste approfondire e

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conoscere meglio i geroglifici come retroscena, “Una Storia” - che si trova a pagina

MAGIC TEN

67- racconta della mia avventura yoga in Egitto e della sua connessione con la sadhana condivisa in questo libro. La parola sanscrita sadhana significa “pratica spirituale consapevole”. Ciò che distingue una pratica yoga da un esercizio fisico di routine è l’intenzione. Quando siete impegnati in un’attività con l’intenzione consapevole di av vicinar vi all’illuminazione, alla realizzazione dell’unicità dell’essere, allora questa è sadhana. La sadhana non è mai qualcosa che fate per voi stessi. Si tratta sempre di andare oltre voi stessi, il vostro ego separato, L’ Io e risvegliarvi come parte di un più elevato Sé Divino. Senza l’essenziale ingrediente della bhakti, che significa “devozione o amore per Dio”, la sadhana non produrrà nulla di interessante o magico, ma manterrà invece un ego centrato e legato nella realtà mondana e perseguirà la felicità temporanea attraverso l’accumulazione materiale. Oggigiorno con i centri yoga in quasi tutte le città, paesi e villaggi nel mondo, una persona ha molte opportunità di prendere lezioni di yoga e studiare con insegnanti qualificati. Non sto sostenendo di rifiutare il modello di studio dello yoga, tuttavia dovremmo ricordare che lo yoga riguarda la riconnessione con Dio, e in definitiva è un viaggio solitario interiore. In quanto yogi dovremmo sviluppare l’indipendenza: dipendiamo infatti dall’interiorità. Il viaggio interiore è il viaggio verso la felicità duratura. Essere in grado di andare a lezione con gli altri è grandioso e ha molti benefici. Ma a volte, a causa di esigenze di programma o di limitazioni finanziarie, non è possibile frequentare una classe di yoga. Questo non significa che voi non possiate praticare lo yoga. Voi dovreste trovare qualcosa di semplice e fattibile a cui poter


accedere in qualsiasi momento, così che non dobbiate dipendere dal frequentare una classe per praticare lo yoga, e lo yoga possa diventare un modo di vivere quotidiano. Tradizionalmente, gli yogi hanno imparato sotto la guida di un insegnante, poi però hanno continuato la loro pratica da soli. Adoro andare alle lezioni di yoga, ma spesso per me non è pratico farlo. Io pratico da sola ogni giorno. La mia pratica inizia al mattino quando mi sveglio, mentre sono ancora sdraiata nel letto, ricordandomi di essere grata. Quello che rivelo in questo libro è come la mia pratica continui a svolgersi iniziando da lì, come mia sadhana personale - che io ho seguito nel corso degli anni nella privacy della mia casa o in una stanza d’albergo o ovunque mi trovassi -, mi fornisca il modo di proiettarmi nella calma, più spirituale. Magic Ten (n.d.t i magici dieci) è il mio modo di condividere quella sadhana. Le dieci pratiche sono presentate come un corso di dieci settimane, fornendo al principiante così come allo yogi esperto una formula per esercitarsi a casa. Possono essere fatte insieme come pratica a sé stante o come riscaldamento: una preparazione per una pratica asana più lunga e completa. Ci sono pratiche su come svegliarsi di buon umore ogni mattina e su come diventare più santi; pratiche che rivelano i segreti del benessere e dell’abbondanza e che aumenteranno la vostra energia vitale insegnandovi come conservare e dirigere il vostro prana o forza vitale. Ci sono pratiche che vi aiuteranno a risolvere i vecchi problemi relazionali disintossicando il vostro corpo e spurgando i vostri pensieri dalle emozioni negative e che vi manterranno agile ed in forma nell’età avanzata. C’è una semplice pratica di meditazione, passo dopo passo, come modo per liberarvi dalla paura della morte e vivere comodamente a vostro agio nella vostra pelle per il resto della vostra vita.

xiii INTRODUZIONE AL CAMMINO

giornata, con la speranza che mi aiuti ad essere una persona migliore, più gentile, più



COME US A RE QUESTO L IBR O

A

FFINCHÉ UNA PRATICA PRODUCA

un frutto dolce deve essere fatta

regolarmente: quotidianamente è il massimo. Dovrebbe diventare un’abitudine, una buona abitudine come lavarsi i denti. E, come lavarsi i

denti, una pratica yoga quotidiana non deve occupare il giorno intero. Fatela come prima cosa al mattino e consentite ai benefici di svilupparsi e rivelarsi per tutto il resto della giornata. Nel tempo, con una costante pratica quotidiana regolare, i benefici si accumuleranno. La trasformazione è sempre sottile e graduale ma, tuttavia, inevitabile, se vi impegnate a mantenere la costanza nella vostra pratica. Il libro si divide in capitoli o settimane. Il titolo di ogni capitolo mostra “il cammino” - un’introduzione focalizzata su una specifica pratica, seguita dalle istruzioni su come eseguirla per quella settimana. C’è, inoltre, un glossario alla fine del libro, per aiutarvi a comprendere molti dei termini sanscriti e stranieri che sono usati in tutto il libro. Opzione #1: utilizzate il libro per disporre di una pratica che aumenti gradualmente di intensità di settimana in settimana per un periodo di dieci settimane. Per esempio, per la prima settimana ogni giorno praticate “Gratitudine”. Nella seconda settimana aggiungete la pratica del “Donare Benedizioni”. Alla terza settimana aggiungete “Alimentare gli Uccelli” e proseguite, aggiungendo una nuova pratica ogni settimana. Alla fine delle 10 settimane farete tutte le dieci pratiche in sequenza ogni giorno.

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Opzione #2: prendete una qualsiasi delle pratiche che vi attirano e praticatela “à la carte”. Opzione #3: selezionate solo la serie “Magic Ten” serie di asana che compaiono nella quarta settimana, Connettersi con il Cammino: una semplice pratica fisica che può essere eseguita in dieci minuti circa e che renderà il vostro corpo in forma ed agile. Opzione #4: usate tutte e dieci le pratiche o una qualsiasi di esse come preliminare o riscaldamento per la vostra pratica asana. Se scegliete questa

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opzione, è meglio porre la pratica del profondo rilassamento di shavasana,

MAGIC TEN

indicata nella settimana 10, dopo la vostra pratica asana. Opzione #5: personalizzate e riorganizzate la sequenza della pratica in un ordine diverso da quello presentato nel libro. Per esempio, sedetevi a meditare come prima cosa al mattino, spostando la pratica 9 al punto numero 1. Successivamente lasciate che la sequenza si svolga mentre praticate gratitudine, dare benedizioni, alimentare gli uccelli e così via.

Sentitevi sempre liberi di modificare in modo creativo le pratiche così che si adattino alla vostra capacità e stile di vita. Come vedrete, vi ho fornito alcune opzioni suggerite al fine di aiutarvi. Fate del vostro meglio e lasciate il resto, o - come amo dire - “Fate del vostro meglio e lasciate che Dio faccia il resto”.


• SET TIMANA 1 •

R ISVEGLIAR E IL CA MMINO G R AT I T U D I N E

SETTIMANA 1 - Risvegliare il Cammino: Gratitudine. Il sole, in un modo gentile e premuroso, estende i raggi che danno la vita a tutti gli esseri viventi sulla Terra, fornendoci calore, luce e vita, l’energia che ci innalza verso il nostro pieno potenziale come esseri gentili e premurosi. La vita è un privilegio. L’umiltà è la virtù più importante da coltivare per uno yogi poiché tramite l’umiltà può diminuire il proprio egocentrismo e risvegliare l’autorealizzazione. Ad ogni nuovo giorno ci viene donata l’opportunità di ricordare chi realmente siamo, di ricordare la nostra divina, eterna connessione con il Supremo. La gratitudine risveglia l’umiltà e l’umiltà conduce all’illuminazione. Il modo in cui iniziate la vostra giornata colorerà l’intera giornata. Se volete che la presenza della bontà vi guidi durante tutta la giornata, il modo migliore è ricordare la fonte della bontà appena vi svegliate. Svegliarsi di buon umore è qualcosa che voi potete effettivamente praticare da soli. Questo è quello che una pratica è; non è qualcosa che necessariamente viene in modo naturale. Al principio l’addestramento alla consapevolezza è essenziale. Nel tempo la vostra disciplina incomincerà a produrre risultati, la pratica diventerà una seconda natura e vi risveglierete graziosamente nell’attitudine di colui che è grato.

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Questi primi yogi hanno affinato le pratiche che aumentano umiltà e compassione, consentendo loro di cambiare il senso di identità dall’ego e liberarsi dalle sue egoistiche richieste di soddisfazione. Una volta liberati dall’egocentrismo, potevano approfondire la ricerca della verità e riconnettersi al Sé interiore eterno e beato. Nel tempo queste pratiche magiche sono diventate note come yoga. Forse alcuni di quegli antichi yogi si sono reincarnati ed oggi camminano in mezzo a noi, quando siamo nel mezzo di una crisi ambientale e spirituale universale. Penso che lo yoga sia così popolare nel mondo d’oggi perché la Terra ha bisogno di yogi, quelli che sanno vivere in armonia con lei. Queste pratiche ci forniscono modi per

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trasformare noi stessi ed il mondo in un luogo magico. La via dello yogi è la via della

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gentilezza e della compassione ed è disponibile per noi ora, per chiunque abbia il coraggio di osare preoccuparsi della felicità degli altri.


GLOSS A RIO

(La maggior parte delle parole sono in sanscrito se non diversamente indicato) paura della morte, uno dei cinque klesha od ostacoli allo Yoga, citati da Patanjali ne lo Yoga Sutra.

ABHINIVESHA:

sadhana, pratica, sedersi con qualcosa che ci impegni per un lungo periodo di tempo, sforzo continuato, impegno ripetuto. ABHYASA:

AGNI:

fuoco.

AJNA:

percepire, sesto chakra, centro del terzo occhio.

(1353-1336 a.C.) faraone dell’Egitto della XVIII Dinastia, sovrano per diciassette anni; precedentemente conosciuto come Amenhotep IV. Fondò la città di Amarna, trasferendo la capitale da Tebe. Noto come “il re eretico” perché istituì la prima religione monoteistica conosciuta nel mondo. AKHENATEN:

ASANA:

seggio, connessione con la Terra, relazione con la Terra e tutti gli esseri.

otto arti. Il sentiero in otto passi del raja yoga come descritto da Patanjali: yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara, dharana, dhyana, samadhi; il nome del sistema dello yoga insegnato da Shri K. Pattabhi Jois. ASHTANGA:

ANAHATA: ANTU:

liberato, quarto chakra, centro del cuore.

possa essere così.

ATMAN:

l’anima eterna, il Vero Sé, che dimora in ogni essere.

ignoranza, non conoscenza (nescenza), confondere l’irreale con il reale, uno dei cinque klesha od ostacoli allo Yoga, citato da Patanjali. AVIDYA:

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BANDHA:

dalla radice del verbo bandh, significa legare, bandha è un blocco energetico, usato per indirizzare il flusso del prana.

BHAKTI: dalla radice bhaj, significa trattare con riverenza, affetto ed amore, devozione a Dio. BHAV(A):

stato d’animo di beatitudine divina della coscienza unitiva, sperimentare direttamente l’amore di Dio, percezione emozionale illuminata, sensazione o stato d’animo connesso con il divino.

BRAHMA:

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colui che si espande, il creatore dell’universo.

MAGIC TEN

CARTIGLIO - CARTOUCHE : una parola francese che significa “cartuccia di pistola”. Quando i soldati di Napoleone arrivarono in Egitto, alla fine del 1700, videro molte di queste forme che racchiudevano scritti geroglifici. A quel tempo nessuno era in grado di leggere i geroglifici e non sapevano cosa stessero guardando, e a loro sembravano come cartucce di proiettili vuote. La parola divenne così comunemente usata che rimase il termine standard per descrivere l’anello ovale circondato da una rappresentazione pittorica di una corda piegata e legata alla fine, di solito contenente un nome scritto in geroglifici egizi. Prima che la forma fosse allungata era un cerchio e veniva chiamato sheni, che significa “circondare” ma, per adattarsi a più geroglifici all’interno, il cerchio fu allungato in una forma ovale. CHAKRA: CHITTA:

ruota, cerchio, porta della percezione.

qualcosa di mentale, pensieri, fluttuazioni, vortici.

CHITTA PRASADANAM :

una mente con una dolce attitudine.

DEVO MAHESWARA: un nome per il Signore Shiva, l’aspetto distruttivo della Trinità

Indù. DHARANA :

concentrazione, l’abilità di focalizzare la mente che porta al dhyana o alla meditazione.

DHYANA:

lo stato meditativo di assorbimento, la focalizzazione continua dell’attenzione su un oggetto senza interruzione.

DIVINO:

trascendentale, oltre il mondano mondo temporale; paradisiaco, celestiale.

FARAONE :

(greco) originariamente dalla radice pr che significa “casa + grande”, riferendosi ad un palazzo ma poi, dal tempo di Akhenaten, la parola fu usata come titolo per il re o il sovrano d’Egitto.

GURU:

colui che rimuove l’oscurità/l’ignoranza, insegnante spirituale.


HARE :

invocativo di Hara, un nome per Radha, consorte di Krisha (o Shakti).

HARI:

un nome per Krishna, che significa colui che rimuove tutte le afflizioni.

HATHA YOGA :

dalla radice hath, significa “forzare”. Hatha yoga è lo yoga della forza. Ha =sole+tha=luna; una pratica per bilanciare la coppia di opposti: sole/luna, destra/ sinistra, maschio/femmina, sé/altri.

HATHA YOGA PRADIPIK A :

il titolo di un antico manuale tecnico scritto in forma di sutra dallo Yogi Swatmarama nel XIV secolo. Il titolo significa fare chiarezza su come unire insieme il sole e la luna. IDA :

il flusso della luna bianca, nadi sinistra, canale ricettivo.

JIVA :

ripetizione del mantra. anima individuale, il sé incarnato separato dagli altri.

JIVANMUKTA : JIVAMUKTI :

l’anima liberata.

vivere liberati.

K APALABHATI :

teschio splendente.

K ARMA : azione. Secondo la legge del karma, la situazione attuale di una persona è il risultato delle sue azioni passate. KECHARI MUDRA : un sigillo yogico, usato nelle pratiche kriya e pranayama, nelle quali la punta della lingua è arricciata all’indietro e premuta verso l’alto contro il palato molle; una posizione studiata per risvegliare le energie spirituali calmando la lingua e diminuendo la fame, i discorsi inutili ed i pensieri che distraggono. KLESHA :

ostacolo. Patanjali ne lo Yoga Sutra elenca cinque klesha, o ostacoli allo yoga: avidya (ignoranza), asmita (egoismo), raga (piacere), dvesa (avversione) e abhinivesha (paura della morte). KRISHNA :

il più attraente, il desiderio del cuore più intimo; nero, tenebroso, il Sé Supremo, Dio.

KRIYA :

azione di purificazione.

KUMBHAK (A): KUNDALINI :

tenere, assaporare.

coscienza. Si dice che giaccia in uno stato dormiente, arrotolata come un serpente alla base della colonna vertebrale nel chakra muladhara. Quando

G LO S SA R I O

JAPA :

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l’illuminazione inizia a sorgere, la coscienza come kundalini inizia a salire attraverso i chakra nel canale centrale. LEELA:

gioco cosmico, l’Eterno Dramma Divino.

LOK AH : MALA :

luogo, posto, mondo, reame.

rosario, perle infilate insieme e usate per recitare mantra e preghiere.

MAMA :

mio.

MANIPURA :

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il gioiello nella città, terzo chakra.

MAGIC TEN

MANTRA :

protezione per la mente. Da man=mente + tra=attraversare.

MARG(A) :

sentiero, via.

MUDRA :

sigillo di energia, usato per dirigere il prana in un modo particolare. I Mudra sono di solito eseguiti come gesti delle mani, ma ci sono anche mudra che vengono eseguiti con tutto il corpo.

MULA :

radice.

MULADHARA : NADI :

luogo della radice, primo chakra alla base della colonna vertebrale.

canale; fiume, corrente, flusso, condotto energetico per il prana; forza vitale.

NAMAH :

non io - mi inchino ad un sé Superiore.

OM :

il pranava, ciò che si rinnova sempre, il nome primordiale di Dio. I tre suoni più elementari che un essere umano possa produrre: AH-OO-MM.

PADMASANA :

posizione del loto eseguito sollevando il piede destro e posizionandolo in alto sulla parte interna della coscia sinistra, quindi sollevando il piede sinistro e posizionandolo in alto sulla coscia destra, tradizionalmente una delle posizioni suggerite per la pratica del pranayama e della meditazione.

PARAM :

oltre, più elevato, migliore.

PATANJALI : il nome dell’autore dello Yoga Sutra, che visse all’incirca tra duemila e cinquemila anni fa. Il nome significa pa (serpente che cade) + anjali (mani aperte). La leggenda narra che egli, con le sembianze di un serpente, cadde nelle mani tese di sua madre e per questo fu chiamato Patanjali. PINGALA:

il flusso del sole rosso, la nadi destra, il canale maschile.


PRANA :

forza vitale, vitalità, uno dei cinque vayu o venti. Il Prana vayu è il vento che si muove verso l’alto. PRANAYAMA :

da Prana = forza vitale + yama = limite; limitare la forza vitale o pran + ayama = espandere o rilasciare la forza vitale.

PRASAD : un dono gentile e benedetto, qualcosa che è stato offerto a Dio o ad una persona rispettabile, poi restituito al donatore, un termine usato spesso per quanto riguarda il cibo che è stato offerto. PUSHTI :

ben nutrito, grazioso.

PUSHTI MARG :

sentiero della grazia, un lignaggio yogico fondato da Shri Vallabhacharya (1479-1531).

pronunciato con la “a” lunga, Rama significa l’avatar di Vishnu, l’eroe dell’epopea del Ramayana. Pronunciato con la “a” breve, Rama è un altro nome per Lakshmi, la dea della fortuna. SADHANA :

pratica spirituale consapevole, azione fatta con l’intenzione di realizzare

lo Yoga. SAHASRARA :

dai mille petali, settimo, o chakra corona situato sopra la sommità

del capo. SAKSHAT: SAKSHI : SAMA :

vicino.

testimone.

uguale, stabile, neutrale, equo, calmo.

SAMADHI :

uguale al più alto, illuminazione, Yoga; connessione con Dio, l’ottavo ramo del sistema yoga Ashtanga di Patanjali.

SAMASTA : SARA :

stessa posizione.

lavare o agitare.

SARCOFAGI :

(greco) sarcofagi (cofani di pietra)

SATCHIDANANDA :

verità, coscienza e beatitudine, gli attributi dell’eterno e supremo

Sé Divino. SATTVA : SHAKTI:

luce, puro, equilibrato.

principio femminile, o energia divina.

G LO S SA R I O

RAMA :

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SHANTI :

pace, calma.

SHARANAM :

rifugio, santuario, luogo sicuro.

SHAVASANA :

posizione del cadavere, la pratica del morire o del lasciar andare il

corpo fisico. SHIVA : SHRI :

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colui che è di buon auspicio.

divinamente bello.

STHIRA :

costante, stabile, coerente.

SUKHA :

“spazio dolce”, confortevole, spazioso, semplice, un senso di luminosità

e gioia.

MAGIC TEN

SUKHINOH :

felice, a proprio agio, confortevole.

SWADHISTHANA : TAMASICO :

il suo posto preferito, secondo chakra.

stagnante, buio, decadente.

UDDIYANA BANDHA :

blocco per volare verso l’altro, fatto sollevando il diaframma verso l’alto dopo aver espirato.

VAYU :

aria, vento, forza vitale.

VIRASANA : posizione dell’eroe, un asana yogica dove il praticante siede tra i due piedi con le ginocchia unite, una posizione suggerita usata per il pranayama e la pratica della meditazione. VISHNU :

il Signore Supremo, tutta la realtà pervadente e sostenitrice dell’universo.

VISHUDDHA :

luogo della purezza, privo di veleno, quinto chakra.

YOGA :

(in maiuscolo) giogo, unire, connettere, ricordare, unione con il Sé, con Dio, illuminazione.

YOGA :

(in minuscolo) le pratiche che hanno lo scopo di realizzare lo Yoga o l’illuminazione.

YOGI :

colui che ha ricordato Dio, colui che si è unito al Sé più elevato, con Dio, colui che ha ottenuto lo Yoga o l’illuminazione, colui che pratica lo yoga.


RINGR A Z IA ME N T I

Grazie a David Life, per la costante collaborazione creativa e il supporto manifestato in molteplici modi, compresi i meravigliosi disegni forniti per il libro, nonché il progetto del design. Inoltre, per le molte ore che ha trascorso ascoltandomi mentre leggevo ad alta voce dai primi manoscritti, dandomi riscontro ed incoraggiandomi a scrivere la storia dell’av ventura egiziana. Sempre senza lamentele, venendo pazientemente in mio aiuto quando ne avevo bisogno per risolvere i problemi del computer durante la scrittura. Dicono che un’immagine vale più di mille parole, quindi se questo libro non avesse avuto immagini avrebbe dovuto avere più pagine piene di molte più parole e molto probabilmente sarebbe risultato piuttosto noioso. Così devo ringraziare Constance Hansen e Russel Peacock, il duo dinamico conosciuto come Guzman, per averci salvato dall’ottusità con le loro fotografie evocative. Grazie alla mia editrice, Sara Carder, della TarcherPerigee, per aver creduto che il mio personale cammino yogico potesse essere di beneficio anche per gli altri, e per aver paragonato il mio libro a quello di Julia Cameron, The Artist’s Way. Grazie - inoltre - a Heather Brennan e al gruppo editoriale per essersi presi cura di me e avermi supportato lungo ogni passo del percorso. Sono profondamente debitrice a Megan Newman per avermi presentata a Sara. Mi sarei sentita molto sola senza il supporto della mia agente letteraria di fiducia, Joel Gotler, che ha condotto sapientemente la nostra nave attraverso le acque agitate ed i mari in tempesta del mondo editoriale, oltre a sapere quando galleggiare, tutto il tempo con la bussola in mano senza mai perdere di vista la direzione verso la quale eravamo diretti.

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Molti ringraziamenti all’insegnante di Jivamukti Yoga ed alla brillante infermiera, Cassandra Rigney, per la sua esperienza ed intuizioni riguardo gli effetti fisiologici di kapalabhati e pranayama su polmoni e reni. Ringrazio con gioia il mio caro amico, il rispettato fisico ed egittologo Tommy Broussard, per aver ascoltato seriamente la mia teoria. Molti anni fa, quando chiesi a Tommy se pensasse che lo yoga potesse essere stato praticato nell’antico Egitto, disse che non lo sapeva ma che, se qualcuno poteva saperlo, sarebbe stato il suo amico, il carismatico Zahi Hawass, che si scoprì essere al tempo nientemeno che il Ministro per le Antichità dello stato egiziano. A quel tempo il Dr. Hawass rifiutò l’idea e disse a Tommy di dirmi

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che non era possibile che lo yoga fosse stato praticato nell’antico Egitto. Ma recentemente,

MAGIC TEN

mentre ero al lavoro su questo manoscritto, Tommy mi riferì di aver parlato con il Dr. Hawass, il quale aveva detto: “All’inizio ho respinto la tua amica circa la teoria degli insegnanti di yoga, ma alcune prove hanno un’apparenza che potrebbe supportare la sua idea, ma sarebbe ancora molto difficile dimostrarlo”. Comunque, devo dare credito sia a Tommy che al Dr. Hawass per avermi dato l’ispirazione per il personaggio immaginario di Karim Hassan. Mi inchino al mio guru-ji, Shri K. Pattabhi Jois, per il suo senso di avventura e per i suoi modi spesso birichini e misteriosi. Quando fu chiesto a Pattabhi Jois come fosse nato il suo sistema di Ashtanga Yoga, in particolare da dove provenisse la serie di asana, disse che, un giorno, quando era con il suo guru Shri Krishnamacharya, nella Biblioteca di Calcutta, si imbatterono in un testo yoga perduto da tempo scritto su foglie di banano, che mostrava pittoricamente tutte le sequenze di asana. Quando chiesi se potessi vedere quelle foglie, ha riso e ha risposto: “Le formiche le hanno mangiate molto tempo fa!”. Sono sempre grata alla mia insegnante di danza classica, la grande Ruthanna Boris. Quando vivevo a Seattle, Washington, studiavo con la Signora Boris dal 1973 al 1979, lei insegnava alla classe una serie di esercizi di riscaldamento che chiamava “magici sette”. Ci assicurò che tutti i ballerini del New York City Ballet eseguivano ogni mattina i magici sette prima dei plié alla sbarra. Ci disse che Joseph Pilates stesso li ha insegnati alla compagnia come riscaldamento per i ballerini, che li avrebbe aiutati a proteggersi dagli infortuni. Non ricordo l’intera serie ma ricordo che includeva il modificare la posizione delle spalle e questo probabilmente è stato il mio primo incontro con uno yoga asana. L’idea di inserire la parola “magico” nelle mie serie di esercizi di riscaldamento


certamente può essere ricondotto ai magici sette della Signora Boris. Ringraziamenti a Kathleen Hunt, che ha praticato i magici sette al mio fianco per molti anni con Ruthanna Boris mentre insieme eravamo studentesse di danza all’Università di Washington negli anni '70. È stato con Kathleen che ho condiviso l’interesse per la storia francese del periodo napoleonico, ed è stata lei ad incoraggiarmi di includere la verticale nelle mie pratiche yoga del mattino e mi ha ispirato, tramite il suo esempio disciplinato, ad aumentare gradualmente il tempo che trascorrevo stando in verticale ogni mattina, così che ora sto in verticale per sessanta respiri. Grazie a Kelly Britton, Rob Fraboni, Giacobazzi Yanez, Carly Boland, Arjun Bruggeman, Alex Febre, Hari Mulukutla, Katya Grineva, De Anna Haun e Steven per aver fornito suggerimenti per rendere il testo più fluido. Molti apprezzamenti vanno a Jaimie Epstein e Katie Manitsas per la loro utile assistenza per l’editing nelle prime fasi di realizzazione del manoscritto. Io continuo ad essere profondamente commossa da tutti gli studenti del Jivamukti Yoga, che, negli anni, hanno scoperto come le serie Magic Ten di dieci semplici esercizi siano di beneficio per loro. Spero che con questo nuovo libro, abbracceranno la versione ampliata di Magic Ten, aggiungendo un plus alla loro pratica personale quotidiana.

97 RINGRAZIAMENTI

Haun per avermi ascoltato pazientemente leggere la prima versione del manoscritto e


NOTE



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Il Cuore della Grande Perfezione Insegnamenti visionari di Düdjom Lingpa sullo dzogchen, la Grande Perfezione, assieme a tre commentari essenziali dei suoi discepoli. Contenuti del testo: il Vajra affilato del tantra della consapevolezza cosciente, di Düdjom Lingpa; l’essenza del chiaro significato, di Pema Tashi; il Dharma sciocco di un idiota vestito di fango e piume, di Düdjom Lingpa; la visione illuminata di Samantabhadra, di Düdjom Lingpa. ISBN 978-8875172305 € 25 pag. 352

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