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PIANETA CUCCIOLO

DI MADDALENA SALVADEO

Il momento più emozionante della nostra relazione con il cane è forse il primo giorno. Tutte le aspettative, le emozioni, le ansie e le paure confluiscono nel momento in cui saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il nostro futuro cucciolo. Partiamo dal principio: che cos’è un cucciolo? Ognuno di noi protrebbe dare una definizione diversa di questo piccolo organismo e tutte probabilmente sarebbero corrette. Come ogni piccolo animale, il nostro cane deve crescere velocemente: in circa due mesi il piccolo deve diventare quasi autonomo e prepararsi a salutare madre e fratelli. Facciamo chiarezza su questo momento di distacco. In Italia, dopo il disegno di legge 2858 art. 8 comma 6, è vietato staccare il cucciolo dalla madre prima dell’undicesima settimana di età, periodo che è stato modificato e riportato ai 60 giorni classici da un testo di legge unico (modifica di legge del 30 dicembre 2009, n.33, articolo 105, comma 1, lettera e). Si è resa necessaria una legiferazione su questo argomento in quanto questi primi importantissimi giorni rientrano nei protocolli di benessere animale: la madre e l’interazione con i fratelli impartiscono degli insegnamenti che noi difficilmente riusciremo a compensare in un futuro. Non è un caso che i cani staccati troppo presto dalla cucciolata abbiamo problemi nell’utilizzo della bocca e del morso piuttosto che una cattiva autogestione nel famoso “stop”, ovvero quel momento in cui viene richiesto di interrompere un comportamento e di tornare ad una situazione di calma. Spesso questi cuccioli “precoci” sono iperattivi, fisici, irruenti. Questi atteggiamenti, in un cucciolo equilibrato, non sono presenti perché durante il periodo di permanenza in cucciolata la madre e i fratelli impartiscono quella che noi chiameremmo “buona educazione”: la mamma interviene in situazioni in cui i cuccioli esagerano tra di loro per esempio. Anche le interazioni tra fratelli sono preziose: giocando tra loro i piccoli di cane imparano a coordinarsi, a muoversi, a comunicare correttamente. L’essere cucciolo prevede diversi periodi di sviluppo: quello neonatale (dalla nascita ai 15 giorni di vita), quello di transizione (dal 15esimo al 20esimo giorno) e quello di socializzazione (dal 21esimo giorno ai 4 mesi di età). E’ durante il periodo di transizione, che coincide con l’apertura degli occhi e lo sviluppo dell’udito, che avviene l’impregnazione o Imprinting, cioè quel momento particolarmente sensibile e immodificabile in cui l’apprendimento sociale del cucciolo (di qualsiasi genere e specie) è ai massimi livelli. Ciò che succede in questi primi giorni segnerà tutta la vita futura del soggetto.

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Foto di Claudia di Donato per Riviera Sporting Gundogs

Da queste poche righe si capisce quanto sia importante un accurato e attento intervento da parte dell’allevatore, che deve proporre ai cuccioli piccole cose nuove ogni giorno (rumori, consistenze, giochi, superfici ecc) ma senza esagerare con le stimolazioni: il tutto deve avvenire in maniera facile e naturale. Tutto ciò che i cuccioli affronteranno in questo periodo insieme ai fratelli sarà vista come un’esperienza costruttiva, un’avventura da vivere sotto l’occhio attento e vigile della madre, che gioca un ruolo fondamentale. Permettetemi a questo punto due considerazioni sulla mamma. Data la sua importanza, è necessario che la madre affronti la cucciolata con lo spirito giusto: il cane viene definito finalmente maturo a circa 3 anni di età. E’ qui che la maturazione fisica e sociale si concludono, per questo le cucciolate precoci rischiano di avere una madre poco attenta o poco presente, fondamentalmente perché ancora immatura. Lasciamo che le madri facciano a loro volta le cucciole, che crescano e che facciano esperienze di vita. Questo servirà a farle crescere equilibrate e sicure di sè e quindi pronte ad affrontare la gravidanza, il momento del parto e lo svezzamento. Una buona madre avrà molte più probabilità di crescere cuccioli equilibrati. Al compimento dei 60 giorni di vita i cuccioli sono pronti a raggiungere le loro future famiglie e da qui in poi tocca a noi proseguire il lavoro di crescita. Come fare? Ogni cucciolo è ovviamente differente, ma in linea generale, dopo il trauma del distacco materno, bisogna dar loro un primo periodo di abituazione alla nuova casa, alla nuova famiglia, al nuovo ambiente. Questi piccoli esseri sono macchine perfette e si adatteranno in fretta alle novità e alle persone, ma questo vuol dire che si abitueranno subito anche alle cose sbagliate. Per questo nel primo periodo bisogna impostare una buona gestione, che è diversa da una buona educazione. La gestione di un cucciolo riguarda principalmente la soddisfazione dei suoi bisogna primari, quindi fame, sete, deiezioni, riposo. Per questo è importante garantirgli momenti in cui mangiare tranquillo (soprattutto se in casa sono presenti altri cani), luoghi chiari e ben definiti in cui sporcare e momenti in cui riposare.

Foto di Claudia di Donato per Riviera Sporting Gundogs

Piccola curiosità: durante il riposo l’organismo del cucciolo produce l’ormone della crescita ed è dunque fondamentale permettergli di dormire senza essere disturbato e per tutto il tempo di cui ha bisogno. In molti casi è utile utilizzare un luogo in cui ha accesso solo il cucciolo e in cui possa rifugiarsi per dormire. Il nervosismo di alcuni cuccioli in certi orari spesso viene interpretato come eccesso di energia, in realtà in molti casi è solo sonno! Quando siamo sicuri di avere una buona gestione del nostro cucciolo, possiamo passare alla fase educativa. La domanda più comune è “Ma quando si comincia?”. Come abbiamo visto in precedenza il cucciolo è in fase di socializzazione fino ai 4 mesi di età ed è quindi importante proporgli esperienze costruttive durante questo periodo, come per esempio visitare luoghi, passeggiare, conoscere cani e persone, esplorare il mondo tattile e olfattivo. Il tutto sempre seguito da un sano pisolino ristoratore. Un professionista serio sa sempre cosa consigliarvi per ogni fase d’età e a seconda della profilassi vaccinale in atto, ma in linea di principio si può cominciare da subito ad impostare una relazione educativa a casa con il proprio cucciolo... Come? Facendo ciò che al cucciolo riesce meglio: giocando! Come abbiamo già visto, il nostro amico in cucciolata impara attraverso il gioco: sfruttiamo questa caratteristica per insegnare al cane che starci vicino è positivo, che tornare al nostro richiamo gli procura tanto divertimento, che seguendoci si vivono mille esperienze positive e che può contare su di noi in caso di difficoltà. Esistono diversi tipi di giochi che si possono fare con il cucciolo, i due più classici sono la pallina e il tiraemolla. Nel primo caso bisognerà costruire con calma e testa il riporto o la condivisione dell’oggetto palla (a meno che il cane già non ce l’abbia naturalmente); nel secondo caso utilizziamo una corda del materiale che il nostro piccolo amico preferisce (es. Cotone, stracci, pile, tela ecc) e divertiamoci al tiro della fune. In linea di principio la palla rinforza il cane in un punto lontano da noi, il tiraemolla invece imposta le azioni come una “lotta giocosa”, cioè esattamente quello che fanno i cuccioli tra fratelli (in questo caso il rinforzo è vicino al nostro corpo). Il vantaggio del tiraemolla è anche quello di reindirizzare la bocca del cane su un oggetto, permettendogli di utilizzarla in modo del tutto corretto e naturale. La leggenda metropolitana vuole che il tiraemolla aumenti l’aggressività del cane. Lasciamo che questa affermazione resti una leggenda. L’obiettivo di tutti i nostri sforzi è quello di diventare delle persone interessanti agli occhi del nostro cane, delle persone degne di essere seguite e di conseguenza delle buone guide. Il cane non vuole un padrone, vuole una guida che sappia essere divertente ma anche ferma e coerente, un compagno di avventure che gli possa dedicare energie, tempo e perché no anche fatica. Ma sopratutto il cane cerca qualcuno con cui divertirsi. Il segreto per impostare un buon gioco con il vostro cane è che siate voi i primi a divertirvi, che siate fantasiosi, che torniate un po’ bambini lasciandovi alle spalle i freni imposti dalla società. Se riuscirete a far questo scoprirete una nuova frontiera di rapporto con il vostro cane dalla quale difficilmente vorrete tornare indietro.

Foto di Maddalena Salvadeo

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