#shopping #ootd #lookbook #mood #style #fashion #brand
Zara
Alla scoperta del fondatore della catena più famosa al mondo...
#Mél consiglia
ABA04
Abiti su misura, come li vuoi tu!... Intervista a Barbara De Prezzo
#Mél
N°0
Luglio 2017
5,00
Fashion e outfit... Quali sono i profili instagram da seguire?
Pifebo ABA04 Zara consiglia #Mél
Il Abiti vintage su misura, contatto Alla scoperta delcome Fashion e aoutfit... li con vuoi la sono moda tu!...della fondatore catena Quali iIntervista profili a contemporanea Barbara più famosaDe alPrezzo mondo... instagram da seguire?
Design Art director @EnricaSacco Assistente editoriale @EleonoraCervelloni
Fashion Fashion director @MarikaMandatori Fashion & lifestyle editor @DĂŠsirĂŠeBottiglia Social media manager @ChiaraPercoco Writer @ValentinaErgasti
Contributi Fotografia @DanieleMelgiovanni @Emanuele Maracci @EnricaSacco @ScottO’Malley
Contatti Magazine magazinemelange@gmail.com
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Art director enricas.enrica@gmail.com
Contributi Fashion
Web www.magazinemelange.com
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Social
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Instagram magazine_melange Twitter @magazinemelange Tumblr www.magazinemelange.tumblr.com
#editoriale Può la moda fare a meno di Instagram? Questa piattaforma rapidamente, è diventata molto di più di un social network, bensì il social network con il più alto appeal commerciale tra tutti i suoi rivali. E a dirlo è l’esperto @MoffettNathanson, specializzato in ricerche su nuovi media e telecomunicazioni, Infatti di denaro, su Instagram, ne circola tantissimo: ogni pubblicità potrebbe generare un’entrata pari a una cifra compresa tra i 3 e i 6 dollari per ogni utente che clicca su qualsiasi un’inserzione. Ma com’è possibile che un’app nata appena 7 anni fa sia diventata così potente? Innanzitutto esiste praticamente solo su mobile, che è indubbiamente il futuro della navigazione; in secondo luogo, a differenza delle altre piattaforme, Instagram ha un impatto maggiore sul consumatore perché utilizza un linguaggio visivo accattivante e coinvolgente: la modalità con cui i contenuti vengono pubblicati spiccano all’interno del telefono del potenziale utente, con solo video e foto protagonisti dei post, così che la pubblicità può prendere l’intero spazio della schermata, cosa che manda in visibilio i pubblicitari. Per essere completi non va dimenticata la “call to action”: un’ulteriore funzionalità, che permette di comprare subito il prodotto pubblicizzato semplicemente cliccandolo. Questa opzione, secondo AdWeek, può rendere Instagram un vero e proprio canale di e-commerce, perfetto sia per chi vende, che riesce a tener traccia di chi compra online, che per chi gli utenti, che riducono i tempi di acquisto a un paio di click. I veri protagonisti sono loro, gli influencers, e secondo lo studio sullo “Stato dell’Influencer Marketing 2017”, Instagram è il canale principale che ospita collaborazioni fra brand di moda e opinion leader digi-
tali. Una piattaforma che ha reso la moda democratica. Un hashtag virale dimostra di essere un modo molto affidabile per aumentare la richiesta e raggiungere un numero sempre più alto di potenziali consumatori, creando sempre una pubblicità continua. Aggiungiamo che è un social network utilizzato non solo da teenager ma anche da artisti musicali di fama mondiale e questo ha incentivato alcuni brand della moda a utilizzare come testimonial proprio loro. Ciò ha portato un’ulteriore opportunità, una pubblicità indiretta ma molto efficace e con una spesa molto bassa. L’oggetto su cui si focalizza la comunicazione non è più il prodotto, ma il brand. Si percepisce una sorta di alone di magia attorno ai marchi del fashion, che costruiscono storie e narrazioni su di sé, postare eventi unici e coinvolgenti, senza aver paura di osare. Ed è adesso che possiamo comprendere al meglio l’importanza della fotografia che rimane in un ambiente come quello della moda perché permette di raccontarla e di esprimerne la magia, di creare miti ed icone da seguire. La connessione tra fotografia e moda continuerà ad esistere: solo attraverso un’immagine è possibile raccontare la magia che si cela dietro questo mondo. Secondo il “Report Feed Fashion”, le foto di Instagram sono percepite dagli utenti come 2,8 volte più fantasiose e 2 volte più creative rispetto agli altri social on-line. Ovvio che Instagram non potrà mai sostituire quello che c’è già in editoria (magazine, siti, blog), ma è inequivocabilmente un valido alleato dei brand in quanto catalizzatore di sentimenti e azioni. Azioni che potrebbero essere dettate sempre più dall’impulso, qualora ci dovessimo trovare a comprare desideri appena “sfornati” dagli abili addetti ai lavori digitali.
Non solo brand
Non solo stilisti
Ixos 14 ManebĂ 20 Otra Vez 26 Zara 34
Pifebo 44 Valentina de Luca 56 DJW 66 Santarella 74 Vuoi farlo anche tu? 77
Non solo instagram
Non solo interviste
#MĂŠl vi consiglia 84 Silvia Zocchi 87 Maurizia Loi 88 Le sneakears 90
Barbara de Prezzo 96
#shopping #ootd #lookbook #mood #style #fashion #brand
Edit
Non solo brand
Ixos www.ixosofficial.com
Brand Nato in un laboratorio artigiano in una città delle Marche, Ixos inizia nell’anno 1960 il proprio percorso evolutivo come piccolo marchio di calzature. Qualità e artigianalità sono i valori fondanti di questo progetto, affermatosi dall’esperienza di professionisti del settore manifatturiero, da un background solido rappresentato dalla realtà calzaturiera delle marche, e soprattutto dal 100% made in Italy che coinvolge la realizzazione del prodotto in tutte le sue fasi, dall’ideazione fino alla distribuzione nei punti vendita. Di decennio in decennio il brand si sviluppa e continua ad evolversi verso un’uniformità sempre più completa e riconoscibile che si concretizza nel 2000 con il lancio sul mercato nelle collezioni di abbigliamento. Un’idea solida che consente al marchio di affermarsi sul mercato nazionale e al tempo stesso un’evoluzione creativa nel segno di una sperimentazione che non abbandona comunque il legame con il passato. Un mix tra contemporaneità e tradizione, ricerca e artigianalità che diventa tratto distintivo e minimale del linguaggio Ixos.
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#ixos Tutta la distribuzione del prodotto Ixos copre il territorio nazionale attraverso boutique monomarca presenti in alcune delle principali città italiane come Roma, Firenze e Milano, una rete di punti vendita outlet, tra cui troviamo quello di Scalo Milano in prossima apertura, e da poco anche attraverso lo shop online. Per quanto riguarda le calzature, l’azienda Ixos, vanta una distribuzione wholesale che va di pari passo ai canali retail. Inoltre, l’arredo dei negozi riflette lo stile inconfondibile del brand, per poter trasferire alla perfezione i valori del suo contenuto. I materiali provengono dal mondo della calzatura e dal suo contesto industriale; troviamo pelle, legno, microfibre plastiche, lamiere forate e tubolari in ferro sono le cifre dell’alfabeto architettonico usato. Un sapere artigiano che si imprime nel design semplice e nell’arredo minimal che porta con sé il grande fascino di chi sa essere elegante nella pura essenzialità. 19
Abbigliamento Distinguersi con eleganza e senza minimi eccessi è una filosofia e un’esigenza di mercato sempre più spiccata che Ixos ha scelto di perseguire nella creazione di una linea di abbigliamento dedicata alla donna. Nella figura femminile si concentra il profilo del marchio e delle donne che lo incarnano, delineando una femminilità poco eccessiva, senza patina, ma che al tempo sa catturare l’attenzione mostrando carattere ed eleganza. Tutta la proposta d’abbigliamento fonda le proprie radici su un mix di esperienze e influenze e che unisce caratteristiche provenienti da varie culture lontane, rivisitate e proposte secondo una moderna interpretazione che sa valorizzare la centralità della donna mettendo in evidenza i tratti più enigmatici, interessanti e ricercati. Lo studio dei capi si incentra su modelli che abbracciano la figura creando volumi anticonvenzionali, e sulla sovrapposizione di tessuti stampati e abbinati in modo da creare una storia che avvolge la silhouette in maniera intrigante ed elegante. Estrema attenzione infine anche sui filati, le cui trame e lavorazioni creano texture ricche e tridimensionali, che nella totalità del look riescono a trasmettere un’idea di linearità ed essenziale minimalismo tipico del 20
brand. Pelletteria Per definire meglio la proposta di total look, Ixos decide di proporre in aggiunta all’abbigliamento e alla calzatura, una linea di accessori a complemento di ogni collezione. Borse, cinture, portafogli, dettagli che arricchiscono i look grazie ad una varietà di pellami, trattamenti, volumi e texture, tutti fortemente riconducibili al tocco stilistico del marchio. Anche per la pelletteria, la produzione, la ricerca stilistica e tutte le lavorazioni sono affidate ai più grandi laboratori artigianali delle Marche, che garantiscono una qualità 100% made in Italy. Così, anche in questo caso qualità e stile si completano su un binario che dà vita ad un prodotto adatto capace di rispondere nel tempo al gusto di una clientela in costante ricerca di oggetti, di concetti e di 21
Manebí www.manebi.eu
#espadrillas Cos’è Manebí? Un luogo piccolo e delizioso sulla costa provenzale, ed è proprio il luogo in cui ha avuto origine l’idea di due ragazzi, @AntonelloBenati e @VeraDrossopulo, e dove è nato il loro bagaglio culturale. Tutto è cominciato dall’ispirazione di questi giovani amici legati dalla passione per il design che arriva solo secondo alla grande passione per il viaggio. Le espadrillas del marchio Manebí sono pensate per essere indossate in ogni tipo di occasione, dai giorni di sole passati in spiaggia fino alle serate glamour trascorse in città. 22
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“Sono davvero l’unica cosa che ti occorre nella tua borsa per qualsiasi fuga estiva!”
Manebì e i social La presenza di Manebí sui social media è molto sentita, essendo le espadrillas una scelta di molti influencer famosissimi in tutto il mondo, tra cui: @Chiara Ferragni @Aimee Song @Mariano Di Vaio @Patricia Manfield @Alexandra Pereira @Nina Urgell @Louise Roe @Debi Flügge @Negin Mirsalehi
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Produzione e idea Le calzature del brand Manebí sono realizzate a mano da esperti artigiani spagnoli, arricchite stoffe e pellame pregiato, tramandando una produzione centenaria, tra cui anche la tradizionale cucitura a mano della suola. Il processo lavorativo è costituito da diverse fasi: dalla cucitura della suola in iuta naturale ai dettagli finali della parte superiore. L’intera produzione è svolta nella Regione di La Rioja, un distretto conosciuto per la sua provenienza e produzione di espadrillas. La squadra creativa di Manebí è costantemente impegnata nella ricerca di tessuti e pellami in fibre naturali con stampe e finiture che anticipano le nuove tendenze nel rispetto dell’identità del brand. 27
Fedele alla filosofia del marchio, tutte le creazioni sono ispirate da “viaggi in bellissime spiagge di tutto il mondo”. La nuova collezione SS2017 è realizzata con una suede liscia su cui troviamo la firma del marchio, spesso dettagliata con frange che denotano un aspetto decisamente bohemico, e una scelta di colori in cui i toni classici sono combinati con tocchi vibranti per ricordare l’anima tropicale ed estremamente estiva del brand. Inoltre questa stagione, Manebí arricchisce la sua collezione con diverse nuove sagome: sandali in cotone ricamato, versatili slip-on e stivali in velluto scamosciato con l’inserimento di frange (must have della prossima stagione!).
Otra Vez www.otravezcollection.com
#apiedinudi Otra vez non è semplicemente un brand di abbigliamento femminile ma un modo di essere. Infatti i capi firmati Otra Vez, una volta indossati, riescono a rappresentare cosa siamo, come viviamo e ciò che amiamo; questo poiché le collezioni sono formate da linee pulite e semplici, vestiti comodi, tessuti raffinati e scelte sempre inaspettate tipiche del marchio. Viene curato ogni particolare con un amore estremo, di giorno e di notte, sempre; ogni pezzo è pensato e realizzato in Italia con lavorazione sartoriale. Tra i tessuti utilizzati troviamo un poliestere di prima scelta, fresco, morbido, molto simile alla seta, scelto per le sue caratteristiche uniche e perché comodo da usare sempre, non si stropiccia mai! Acquistare un capo del marchio Otra Vez significa far parte del mondo che la stilista @AnnaElardo ha sviluppato per condividere la sua passione per la moda.
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Costume sgambato con giro manica molto profondo e scollatura sulla schiena. Sulla stoffa un pattern con disegni di arance, colorato, fresco, e soprattutto unico. 80% poliamide, 20% elastene.
Abito lungo, morbido, leggero con scollatura sulla schiena, volant intorno e giro manica profondo. Particolare e semplice allo stesso tempo. Pattern di arance, grintoso e colorato. Poliestere. 31
Raffinata camicetta con bottoncini sul davanti impreziosita da volant. Perfetta in ogni occasione. Un pattern estivo con coloratissime fragole e fragoline di bosco, divertente, ed estremamente femminile. Poliestere.
Abito lungo, largo, con ampio volant sulle spalle e spalline sottili. Ideale per il periodo estivo. Piccola collezione dedicata a Frida Kahlo, un pattern che la racconta attraverso illustrazioni stilizzate del suo volto. Poliestere. 32
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Abito lungo con ampio volant sulle spalle e spalline sottili. ideale sempre, purchè con il sole. Fantasia angurie, simpatica ed estiva, su sfondo beige/oro con dettagli in rosa acceso. Poliestere.
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Zara www.zara.com
Zara è un’azienda d’abbigliamento spagnola di proprietà di Inditex Group, che possiede anche marchi quali Massimo Dutti, Pull and Bear, Oysho, Uterqüe, Stradivarius e Bershka. Con sede a La Coruña, in Galizia, Zara nel complesso conta 900 negozi, distribuiti in 73 Paesi in tutto il mondo. Zara è stata fondata nel 1975 da Amancio Ortega Gaona a La Coruña (in Spagna). Nel 1980, la società ha intrapreso l’espansione internazionale aprendo un punto vendita a Porto, in Portogallo, nel 1989 negli Stati Uniti e nel 1990 in Francia, in Messico nel 1992, in Grecia nel 1993, in Belgio e in Svezia nel 1994 e successivamente negli altri stati dove attualmente conta la sua rete. Nel 2005 Zara è entrata per la primissima volta nella lista delle 100 più famose marche del mondo, situandosi al 77º posto, secondo la classifica annuale stilata da Business Week capace di superare nel 2006 le vendite del competitor svedese Hennes & Mauritz.
Chi è Amancio Ortega? @AmancioOrtega ha superato il genio dell’IT Bill Gates come l’uomo più ricco al mondo con una fortuna che si aggira all’incirca tra i 79,5 miliardi di dollari. Un nome che a molti non dice niente, e che molti, proprio con i sacchetti di Zara tra le mani, non sanno riconoscere. Ortega, noto anche come Mr. Zara, è niente meno che il genio dietro a Zara, Zara Home, Pull&Bear, Bershka, Massimo Dutti, Oysho, Uterqüe e Stradivarious. Ma dove inizia la storia? Nel 1936 a Busdongo de Arbas, piccolo paesino che oggi conta solo 118 abitanti, nasce Lui. Di origini umili, il padre ferroviere e sua madre casalinga, a soli 14 anni, Ortega, si vede costretto a dover abbandonare la scuola per dedicarsi al lavoro come fattorino presso una camiceria di Gala. Ed è proprio da queste umili origini che Ortega svilupperà il proprio genio per gli affari e su cui fonderà il proprio impero.
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Il suo successo è dovuto al suo spiccato genio, che gli permise di riconoscere il valore che il cliente ha. Inizia quindi con lo studiare prima di tutto il cliente, le sue esigenze e come si rapporta ai prodotti che compra. È questa attenzione ai propri consumatori, uno dei segreti del successo di Mr. Zara. Ad oggi, Zara è l’unico fast fashion brand che a basso prezzo riesce a vendere nuovi prodotti in sole 3 settimane, mentre i suoi competitors ci mettono 5 mesi per vendere nuovi capi. La storia però inizia nel 1963 quando con l’allora moglie Rosalia Mera fonda Confecciones GOA. Una piccolissima merceria in cui pigiami e prodotti per l’intimo vengono venduti. Ma è nel 1975 che nasce Zara. Il nome in realtà doveva essere Zorba, dal greco, ma visto che vi era già un piccolo bar con quel nome, Ortega decise di riciclare le insegne già create mantenendo solo tre lettere: Z, R, A.
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E fu così che il suo primo negozio aprì nella zona commerciale più chic della Coruña. Il successo fu tale che già nel 1983 l’azienda vantava 9 punti vendita in Spagna, un traguardo incredibile.In genere, il mondo della moda lavora dall’alto verso il basso. I designer scelgono cosa andrà di moda portare ed i consumatori comprano. Ortega invece lavora al contrario: nei negozi si studia il cliente e si guarda cosa chiede. Un’altra dinamica rivoluzionaria è che i negozi di Zara non hanno un magazzino. Gli abiti vengono sostituiti dopo solo 2-3 settimane e sono sempre pronti per essere spediti verso altri punti vendita o per essere messi in attesa dei saldi. Questa natura effimera invoglia il cliente a comprare subito, perché non sa mai se domani il capo desiderato ci sarà ancora. Ortega, ha saputo sfruttare il grande mondo digitale a proprio vantaggio ed è riuscito a mantenere comunque l’idea di far cogliere l’attimo al cliente.
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E la pubblicità? La sua pubblicità sono i negozi e l’abilità nel proporre sempre abiti nuovi e soprattutto adatti alla stagione: non si troveranno mai da Zara maglioncini di lana in pieno settembre. A meno che il tempo non lo richieda. Il brand è noto a tutti, ma nessuno ne sa riconoscere il fondatore. Un paradosso che a molti sembra incredibile: tanto famoso il brand Zara quanto sconosciuto il suo fondatore. L’anonimato di Ortega è dovuto ad un animo riservato e molto umile. Non interessato ad apparire, ma più concentrato sui propri clienti, di Amancio Ortega si sa pochissimo. Non aiuta il fatto che non abbia mai rilasciato interviste e che fino al 1998 nessuno mai era riuscito a scattargli una foto. Ma ciò che è proprio di Ortega e che gli ha permesso di realizzarsi con così tanto successo è che non si crede Dio. Anzi, vive e si veste con molta umiltà e si ricorda sempre da dov’è partito.
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#shopping #ootd #lookbook #mood #style #fashion #brand
Art
Non solo stilisti
Pifebo
Fotografie di @EnricaSacco
C’è vintage e vintage, ma quello dei negozi Pifebo nasconde la sintonia di tre persone che hanno deciso di donare alla loro città, Roma, la possibilità di far evolvere qualcosa che ancora non esisteva. Pi-Fe-Bo in realtà sono le iniziali dei loro tre cognomi (@ElisaPittiglio, @FrancescoFerucci, @CristianoBomba). Un grande legame che però non è bastato per rendere reale Pifebo, il sudore, quello si! L’idea nasce nel 2006 quando i ragazzi avevano più o meno 23 anni, e per trovare il capitale per avviarsi si sono rimboccati le maniche in un negozio di giocattoli, Cristiano e Francesco, mentre Elisa come commessa in un grande magazzino. Raccontano però che non sono certamente mancate anche delle piccole fortune come quando l’ottico della mamma di Cristiano gli ha dato scatole e scatole di occhiali vintage di marca, ignaro del tesoro che custodiva in magazzino; adesso anche lui ha creato una vetrina vintage all’interno del negozio.
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spendere un po di soldi! Allo stesso tempo dev’essere possibile restar fuori dalla massificazione, ci deve essere un’alternativa alle grandi catene di brand e l’opportunità di indossare finalmente un articolo unico e irripetibile e perché no… riuscire ad unire le due cose!
Ma comunque all’inizio far conoscere questo nome non è stato per nulla semplice. Tutto è nato quando i tre ragazzi si rendono conto che le strade che avevano intrapreso non facevano per loro, e infatti decidono di scommettere sulle loro passioni; “I mercati di Via Sannio e Porta Portese sono state la nostra vera scuola!” afferma Cristiano! Ma l’ispirazione decisiva è arrivata durante un viaggio fatto dai tre a Stoccolma, dove la cultura del vintage non era legata al concetto di usato. E qui è necessario sfatare un mito, in modo da definire chiaramente anche il concetto fondamentale di Pifebo: chi vende e compra vintage non è necessariamente un nostalgico, anzi, si avvicina di più a un trend setter, perché questi capi di abbigliamento e gli accessori selezionati, per uomo e donna, vogliono cercare e trovano, continui motivi di contatto con la moda contemporanea. L’unica nostalgia che rimane è quella per la qualità con cui una volta venivano realizzati i capi, e che se volessimo acquistare oggi, un abito di ottima fattura, bisognerebbe
I punti vendita sono tre e raccolgono usato d’epoca dagli anni sessanta ai novanta, anche se prediligono gli ottanta. Il primo è stato quello di San Lorenzo, era il 2007, poi è stata la volta di Monti e successivamente l’apertura in zona San Giovanni. Il boston terrier nel logo è in realtà il cane il Cristiano, si chiama Orazio e ai tre sembrava perfetto per accompagnare il nome Pifebo, e poi è stato scelto il rosso perché attrae e trascina con sé un grande sentimento legato alla passione e al divertimento. Infatti tra le mura dei negozi aleggia un mood da Luna Park, con neon e pareti piene di santini rinvenuti dalla pulizia dei pezzi. E sono proprio queste ultime cose “ritrova-
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“Chi dice che bisogna essere diversi per completarsi io non l’ho mai capito. Noi tre siamo uguali identici e funziona benissimo. Ci conosciamo da sempre, ci vogliamo bene e ci capiamo al volo�
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te” a donare quell’energia che un oggetto o un vestito acquistato oggi non possiede, un’energia diversa che può intristirti oppure farti pensare a quel valore aggiunto di ogni capo: un coefficiente d’attrazione in più che ci spinge a comprarlo! Pifebo nasce quando esplode il boom dei social network, che gli danno una grande mano a farsi conoscere e presto i tre pionieri incontrano un target sempre più ampio di acquirenti, persone di ogni tipo, e con gusti differenti: le ragazzine preadolescenti fissate troppo con la moda, i vecchi biker, gli skinhead faccia a faccia con i pariolini di Roma Nord, e chi più ne ha più ne metta! Abitini dalle fogge e fantasie più impensabili, completi da bagno anni ’50, vecchie giubbe militari, file e file di stivali camperos e texani, giubbotti decorati, centinaia di borse, abiti eleganti da sera con pizzi e paillettes, blazer di velluto anni ’70, camicie hawaiane. Niente di così eccessivamente raffinato, solo una quantità esorbitante di capi che, se ben utilizzati, danno sicuramente un tocco in più al nostro look.
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Contatti Pifebo Negozi Via dei Volsci, 101/b - Roma (RM) Via dei Serpenti, 141 - Roma (RM) Via dei Valeri, 10 - Roma (RM) Shop online: www.pifebo.com Social Facebook: @pifebo Instagram: pifeboshop
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Valentina De Luca Fotografie di @EmanueleMaracci
Nata nel 1992 e cresciuta in un piccolo paese in provincia di Potenza (Latronico), @ValentinaDeLuca si trasferisce a Roma per frequentare un’accademia di moda per seguire la sua passione. Dopo i tre anni di studio, non volendo ritornare nel suo paese d’origine, cerca qualsiasi soluzione pur di difendere la sua indipendenza. Trovato un lavoro come sales in un negozio “otherstories", la sua produzione inizia quasi per gioco in una sera qualunque al rientro dalle vacanze estive. Volendo trovare qualcosa che non esistesse già in commercio, la stilista si concentra su due punti fondamentali: intimo e arte, infatti, dopo numerose ricerche, riesce a trovare uno schema in grado di riprodurre sul tessuto la più celebre opera dell'artista Edvard Munch: l'Urlo. Questo le permetterà non solo di cominciare a produrre il suo primo capo di intimo, ma anche di pubblicarlo su Depop, una famosa piattaforma di moda che conta circa 200000 iscritti. Inizialmente la stilista non riceve il giusto riscontro, ma, dopo la pubblicazione di alcuni suoi lavori su Tumblr e Instagram, riesce finalmente ad attirare
l'attenzione del pubblico social ricevendo molti like. Nonostante la forte richiesta, il lavoro di produzione risulta ancora molto lento così la stilista decide di acquistare la sua prima macchina ricamatrice che le permette di ridurre considerevolmente i tempi di lavorazione e con la quale sperimenta nuovi soggetti. Di seguito decide di contattare alcune blogger, concentrandosi non tanto sulla loro popolarità e bellezza, ma sul loro stile, infatti, vediamo alcuni dei suoi modelli indossati da: @ShawnySander @NoémieVonMeiss @NewshaSyeh @ElenaLoww @AlessiaBossi Proprio quest'inverno Valentina decide di iniziare una nuova collezione affiancata ai suoi Art Bra. “Sarà una collezione di intimo più romantica e vedremo l’utilizzo del velluto, nelle nuance di grigio e bordeaux. Per la parte inferiore ritroviamo degli slip a vita alta e una parte divertente creata da elastici, sempre in velluto e dello stesso colore”.
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“A d i f f e r e n z a d i m o l t i s t i l i s t i affermati e non, amo tutta la moda, non mi focalizzo solo su uno stile perché credo che in ogni donna ci siano due parti, quella più bambina con la voglia di giocare con ciò che indossa e quella un pochino più maliziosa”
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La creatività di questa stilista inizia a spostarsi anche sui vestiti. Il primo ad essere prodotto, una jumpsuit nera, realizzata con dei ricami di fiori neri applicati sullo scollo, riporta lo stesso gioco di elastici che possiamo trovare nei reggiseni di velluto mentre, per la parte inferiore, troviamo un semplice pantalone a zampa di elefante, un must have indiscusso di questa stagione estiva. #artbra: Il materiale utilizzato per realizzare gli Art Bra è lo stesso per tutti, ovvero tulle ed elastici in microfibra. Per quanto riguarda i capi con l'Urlo di Munch (e successivamente anche quelli dedicati a Pulp Fiction), si utilizza una tela sopra la quale viene riprodotta l'opera con la tecnica del punto e croce, in seguito il ricamo viene rifinito a mano e poi applicato sul tulle del reggiseno. Per quello di Frida Khalo, invece, si usa un metodo diverso: l'artista messicana infatti, viene ricamata direttamente sul tulle e poi ritagliata per formare la coppa del reggiseno che si può trovare in cinque diverse misure.
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Contatti Valentina De Luca Negozi Shop online:Â www.crazyboobs.bigcartel.com Depop: @valentinadeluca Social Instagram: valentina_de.luca
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DJW
Fotografie di @EnricaSacco
Il brand DJW (DressJWell) nasce nel 2014 e prende il suo nome da una serie di combinazioni scelte quasi per gioco in modo da riuscire a comunicare l’idea di bellezza presente in ogni capo. La “J” che troviamo all’interno dell’acronimo sta per @JessicaBuonanno, ideatrice del marchio e stilista. DressJWell, grazie alla sua produzione artigianale, mette in evidenza la bellezza e l’originalità dei capi rendendolo unico e riconoscibile. All’interno di ogni capsule collection si progettano sia i capi da realizzare sia le stampe che poi verranno applicate insieme ad accessori su ogni capo. L’idea è quella di dare la possibilità al cliente di trovare, all’interno di ogni stagione, più collezioni, in modo da avere sempre a disposizione una vasta scelta. I capi icona che identificano il brand sono per la Fall/ Winter l’indumento felpa, inteso non più come capo utilizzato per andare in palestra o scuola, ma come il punto di forza dell’outfit. Mentre per la Spring/ Summer, la T-Shirt, tanto amata per la sua semplicità e praticità diventa, come per il capo felpa, l’elemento fondamentale di ogni mood. Infine per ogni edizione estiva, DJW, propone una linea di costumi che vengono realizzati seguendo i colori e le stampe tipici del brand. Tutti i capi DJW possono essere acquistati nei punti vendita o tramite la pagina Facebook o Instagram.
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Contatti DJW Negozi Via Trento, 137 - Fondi (LT) Social Facebook: @DJWclothing Instagram: djw_collection
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Santarella Fotografie di @ScottO’Malley
senza limite, che avvolgono la donna liberandola dalle taglie. Eh si! I capi Santarella non hanno taglie, bensì due misure. Misure identificate con i nomi di due icone cinematografiche rese famose da due film girati proprio a Roma, dove nasce il brand: Audrey Hepburn e Anita Ekberg. Per capire meglio di cosa stiamo parlando dobbiamo far riferimento al capo Icona di questo marchio: la Ruota. È formata semplicemente da due strati di tessuto, morbido e avvolgente, prende ispirazione dagli abiti della tradizione africana e giapponese e ai pargoli brasiliani; può adattarsi a qualsiasi fisico. A seconda delle stagioni e dei mood può essere declinato con tessuti differenti. “Avevamo voglia di progettare qualcosa di innovativo…così è nata la Ruota!” Già dalla scelta dei materiali ritroviamo la professione di architetti di Barbara e Francesca, con superfici riconoscibili sia al tatto che per cromatismo: vengono accoppiati dei layers di tessuti contrastanti per peso, quindi uno pesante e uno leggero, e spesso anche contrastanti per colorazione, in modo che le superfici, con le loro caratteristiche così diverse, siano identificabili sia separati, sia nel gioco di combinazione di entrambi. Quindi due forme pure che si sovrappongono tra di loro, uno di base, chiamato portante, pesante e strutturato, e l’altro unito ad
Il marchio Santarella è due nomi, @FrancescaGattoni e @BarbaraAnnunziata. “Nel gergo teatrale, la rella è praticamente lo stand al quale si appendono le stampelle con tutti i vestiti di scena. E noi, patite di moda, ci sentivamo santificate alla rella”. Con queste parole le nostre due designer ci spiegano com’è nato il termine Santerella. Inoltre, il nome del marchio, è un omaggio alle loro origini napoletane: Santarella è una santa realmente vissuta a fine ‘700, Santa Maria Francesca, molto venerata nei quartieri spagnoli, famosa per ricamare con fili d’oro su tessuto, protettrice della famiglia e delle donne in gravidanza! La grande particolarità di questa firma deve tutto il merito al percorso formativo delle due titolari: non la moda ma l’architettura e il design. Proprio questo approccio, molto lontano dal mondo della moda, ha creato un percorso del tutto nuovo, infatti le creazioni Santarella, vengono concepite seguendo principi di industrial design: ogni stoffa si muove nello spazio trasformandosi in volumi sempre nuovi che avvolgono il corpo. Le cuciture sono diventate delle nervature, elementi portanti che mettono in evidenza le curve solo dove è necessario; il resto è costituito da superfici fluide,
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Vuoi farlo anche tu? Vuoi brevettare le tue invenzioni come Barbara e Francesca? Per riuscirci, bisogna fare domanda all’ufficio brevetti delle camere di commercio. La proposta deve rispondere a vari requisiti quali novità, originalità, applicabilità industriale, liceità, e risultare da un progresso tecnico creativo. I brevetti d’invenzione sono protetti per un periodo di 20 anni. Per quanto riguarda i costi relativi alla richiesta e alla tasse di mantenimento, troverete tutto al sito: www.uibrnov.it.
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esso solo nella cucitura posta al centro della scollatura, che ha caratteristiche completamente opposte, di leggerezza, di elasticità e di trasparenza. I due tessuti interagiscono tra di loro per il fatto che non esiste né dritto né rovescio, né sopra né sotto, e per questo possono assumere infinite combinazioni sul qualsiasi tipo di corporatura. La Ruota diventa la forma base di un capo del tutto trasformabile, che non ha direzione, Infatti l’interpretazione è lasciata alla donna che lo indosserà e potrà farlo suo. Proprio questa visione di un vestito così innovativo ha fatto guadagnare nel 2011, il premio Roma provincia creativa. Da lì poi segue la decisione di brevettarlo, per tutelarne l’originalità. Neanche Woody Allen è rimasto indifferente! Infatti troviamo il capo la Ruota nel suo film “A Roma con amore”, per il quale ne ha acquistate dodici. Santarella però non è solamente Ruota; la medesima idea rimane coerente i tutti gli abiti della collezione, con una logica di semplificazione di tutte le parti del capo, un capo che non ha nessun tipo di direzione e che necessita, contrariamente all’apparenze, di essere progettato in ogni minimo dettaglio. Cappotti, giacche, camicie, che non sono tradizionali, poiché possono essere indossati sia al dritto che al rovescio e non hanno ne cuciture ne cerniere.
L’eliminazione di queste parti del capo prevede l’utilizzo esclusivamente di tessuti di alta qualità e solamente made in Italy, come sete, crepe di cotone, modal e molti altri. La cosa fondamentale è che possano essere tagliati al vivo. L’abito si adatta alla persona, rivelando l’identità di chi la indossa e non il contrario! Possiamo trovare gli abiti Santarella nella boutique Aini in via del Pellegrino a Roma, in un negozio di Orbetello e in uno sull’isola di Ponza. Anche l’idea di marketing è speciale e innovativa. La distribuzione infatti passa anche per una strada che lega gli Eventi Esperienziali, e la vendita tramite e-commerce. In questi incontri, verrà presentato in esclusiva al pubblico il video “uno per tutte”, nel quale venti donne, tutte diverse per età e attitudine, si esprimono liberamente attraverso lo stesso modello Ruota. Questo permette di mettere in risalto solo la persona, con le sue infinite sfaccettature; si potrebbe definire un progetto anti-moda poiché ogni capo non ha durata stagionale, è indossabile tutto l’anno si arricchisce di volta in volta con altri di collezioni successive e segue tutti i momenti di mutamento del corpo della donna, anche in gravidanza. Barbara e Francesca si ispirano ad una donna vera, reale, che non subisce la moda ma che finalmente la decide!
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Contatti Santarella Negozi Shop online: www.wearever.it Social Facebook: Santarella Twitter: Santarella Instagram: santarella_wearever Sito web: www.santarella.net
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#shopping #ootd #lookbook #mood #style #fashion #brand
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Outfit of the day Non solo instagram
utilizzati, cercare e seguire le pagine giuste. A proposito di queste ultime, #Mél vi consiglia la pagina di @SilviaZocchi: cheap_is_cool. La sua bio presenta un blog in cui troviamo post con foto personali o postate da fashion blogger e non, che fotografano il loro capo appena comprato, indossato o anche arrivato in un pacco con il corriere! È una pagina perfettamente organizzata poiché tutti i post sono accompagnati con la descrizione del capo, il prezzo, il tag con il negozio in cui è in vendita, e il codice abbinato per la ricerca nello shop online. Inoltre Silvia è sempre disponibile a rispondere alle domande che le vengono fatte. L’editrice ha chiesto a Silvia e @MauriziaLoi di descrivere tramite una piccola bio la loro esperienza sui social.
#ootd
Instagram lo sappiamo tutti è ormai al servizio della moda. Tante sono le persone che oggi condividono i propri look, gli accessori, gli abiti indossati o ripiegati sul letto. Non solo gli Influencer più famosi possono darci qualche spunto, troviamo anche molte insider della moda emergenti che con le loro mille proposte esclusivamente di brand alla portata di tutti, ci aiutano al mattino quando proprio, non sappiamo cosa indossare. Le fotografie condivise inoltre mettono in pratica vere e proprie pubblicità sugli abiti più alla moda, e se vogliamo trovare un qualsiasi spunto su cosa vogliamo comprare in un pomeriggio di shopping, o dare un nuovo impulso al proprio look, basta digitare nella casella “cerca” dedicata di Instagram gli hashtag più
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“Shopping: l’arte di acquistare vestiti che non ti ser vono con i soldi che non hai!”
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@SilviaZocchi Per ogni post, c’è abbastanza lavoro dietro: la ricerca degli scatti più belli, vedere se sono di collezioni attuali e nel caso riportare sempre il prezzo e il codice del prodotto. Cerco di essere presente tutti i giorni in modo che le ragazze sappiano di poter trovare ogni giorno consigli sulle novità, sui capi più carini, ecc. Al momento non ho progetti in futuro, vivo alla giornata più o meno, perché sto studiando per altro nella vita. Mi sto laureando in Chimica e in Tecnologie Farmaceutiche, però devo ammettere che, se la pagina potesse diventare qualcosa di importante, non mi dispiacerebbe affatto!
Cheap_is_cool
Ho aperto questa pagina più di tre anni fa quasi per gioco, dopo una seduta di shopping con lo scopo di condividere i miei acquisti con qualcuno e dare consigli. Così nacque Cheap_is_cool! Già dal nome volevo far capire che si parlava di moda lowcost. Piano piano ho visto che la cosa incuriosiva e sempre più persone erano interessate ai miei post quotidiani. Ad oggi conto più di 140 mila donne e devo essere sincera, non mi sarei, mai e poi mai, aspettata tutto questo. Amo la mia pagina e per me è come una figlia che curo con molta passione e impegno.
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@MauriziaLoi Allora, inizio col parlarvi un po’ di me... mi sono laureata come farmacista all’età di 25 anni. Sono sarda, ma la Sardegna mi è sempre andata troppo stretta perché io amo viaggiare e ne faccio lo scopo principale delle mie giornate, infatti, appena mi è possibile parto per vedere nuovi posti e girare il più possibile. Sono appassionata di moda, e credo che si possa essere al passo con le tendenze non spendendo obbligatoriamente tanti soldi, ma sapendo portare ciò che si indossa, per lo stesso principio in cui credo che si possa essere eleganti sia con un tacco dodici, sia con una scarpa da ginnastica. Lo shopping è una delle mie valvole di sfogo e tra i miei negozi preferiti troviamo Zara,
Bershka, Tezenis, Calzedonia, ma lo è quasi per tutte le donne in fondo! Il mio nickname sui social è Mauriloi, un’abbreviazione del mio nome e cognome. Collaboro con un’applicazione di moda, 21 buttons, dove posto i miei outfit e taggo il negozio dove li ho acquistati, di modo che chi volesse comprarli, con un clic sul capo, viene portato direttamente sulla pagina del sito per poterlo acquistare. Il link per scaricarla si trova sulla mia pagina instagram, anche lì sono presente con il nome Mauriloi. Collaboro inoltre con vari brand che mi spediscono capi da indossare o anche prodotti da provare e poi recensire sui sulle mie pagine social.
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Le sneakers Un colore che mi fa impazzire e che va molto di moda è il rosa, che sembrerebbe difficile da abbinare, in realtà è versatile e riesce a smorzare moltissimo un outfit total black. Un altro punto debole per me sono i calzini, ne ho davvero tantissimi; grazie a Calzedonia e Tezenis possiamo davvero rendere l’outfit divertente con le fantasie, glitter, fiocchi e chi più ne ha più ne metta. La calza, rimane sempre un dettaglio fondamentale per gli appassionati di moda, da questa si intuisce subito la cura del particolare. Quest’anno il must have sono le calze a rete, che si possono indossare sotto un pantalone strappato o con un vestitino, e calze con i fiocchi, che danno un tocco romantico all’outfit o alle sneakers. Io amo indossare la calza a rete corta con le vans e i jeans strappati, e le calze col fiocchetto con le Adidas. Penso che i social e sopratutto Instagram siano fonte di ispirazione per noi ragazze e che le mode ormai partano proprio da qui.
#vansoldschool
Le scarpe sportive sono il capo che utilizzo di più in assoluto, proprio perché sono facili da portare, versatili, abbinabili ad ogni tipo di look e giuste per ogni occasione. Per esempio non bisogna aver paura a metterle con calze a rete e gonna, anzi, sono utili a smorzare un look che con un tacco potrebbe essere troppo raffinato o esagerato, così da avere un mood adatto alle occasioni più informali. Per quanto riguarda i colori delle sneakers, vario molto, ne ho tantissime: colorate per la primavera/estate e più scure per l’inverno. Con le scarpe è sempre consentito osare, ma se ad esempio utilizzate delle scarpe rosse non vestitevi di rosso, piuttosto mettete un qualcosa che richiami solo un po questo colore, ad esempio un dettaglio sulla borsa o una scritta sulla maglia. Il nero ovviamente è il colore must have, insieme al bianco, le scarpe di questi due colori non possono proprio mancare nel nostro armadio.
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“Credo che una donna possa essere raffinata ed elegante anche con un paio di sneakers ai piedi, se sa portarle e abbinarle all ’out fit giusto�
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Contatti Silvia Zocchi Social Facebook: @cheapiscool Instagram: Cheap_is_cool 21 Buttons: app.21buttons.com/buttoner/Cheap_is_cool_
Contatti Maurizia Loi Social Mail: maurizia.loi@tiscali.it Instagram: mauriloi 21 Buttons: app.21buttons.com/buttoner/mauriloi
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#shopping #ootd #lookbook #mood #style #fashion #brand
You
Non solo interviste
ABA04 Chi è @BarbaraDePrezzo? Raccontaci di te e del tuo background. Barbara De Prezzo è una ragazza che ha intrapreso per gioco e per curiosità un percorso di formazione creativa nell’ambito della moda. Gioco e curiosità si sono trasformati in una vera e propria passione, iniziando a dare così forma ai miei sogni con le mie creazioni. Dopo gli studi e il diploma per disegnatrice e stilista di moda presso un istituto professionale femminile che hanno acceso la mia passione e rafforzato il mio desiderio creativo, a diciannove anni ho bussato con i miei schizzi alle porte di diverse case di moda senza grande riscontro. Delusa ma non sconfitta, ho iniziato a realizzare le mie creazioni per amici e parenti. Il giro si è allargato, sono arrivate le tanto attese soddisfazioni e a vent’anni sono ritornata a Roma, mia città d’adozione con la quale mantengo tuttora uno stretto rapporto di lavoro e affettivo. Dopo aver presentato il mio curriculum a diverse case di moda, la boutique di Egon Von Fürstenberg mi ha contattata come commessa. Quest’esperienza è stata molto formativa, perché mi ha permesso di rapportarmi con un target di clientela amante del “Made in Italy” e del capo esclusivo, e di interagire con le clienti. Dopo due anni, Fürstenberg mi ha “promossa”, proponendomi di lavorare nell’Ufficio Stile dove si organizzavano le sfilate di moda. Anni di esperienza a stretto contatto con questo grande stilista hanno acceso il desiderio di creare abiti alla moda, unici e originali. Dopo dodici anni, ormai certa della strada che intendevo percorrere, ho voluto restituire alla mia terra la passione che mi ha sempre trasmesso e che ha ispirato e ispira ancora le mie creazioni. Sono rientrata a Lecce e ho avviato la mia attività artigianale, aprendo un laboratorio creativo di moda. 98
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Ricordi la tua primissima creazione?
La mia primissima creazione è stata un abito da cerimonia per una cliente, a 19 anni. Era un abito bicolore e dal taglio asimmetrico; ricordo ancora la particolarità dei tagli impunturati.
Solamente abiti da sposa?
Le mie collezioni spaziano dagli abiti da cocktail a quelli da sera fino ad abbracciare quelli da sposa.
Quale è il tuo approccio stilistico alla moda? Cosa influenza la tua estetica? Il mio approccio stilistico alla moda rivela uno sguardo attento e critico alle tendenze del momento, da me interpretate e rivisitate in base al mio estro creativo e alle esigenze e ai gusti delle clienti. La mia estetica è influenzata da tutto ciò che mi circonda (la natura in primis nella sua varietà di forme, i colori della terra e del mare, le persone) e da tutto ciò che vivo in prima persona. Traggo spunto dai dettagli, da particolari inusuali che colgo nella natura e nelle persone. Tutto può diventare fonte di ispirazione.
Lecce la tua città! Ti è stata d’aiuto nel tuo percorso o a volte hai pensato di “evadere”?
A diciannove anni, insicura delle mie capacità ma ormai certa del percorso che volevo intraprendere, ho lasciato Lecce, non per evadere, ma perché ritenevo che fosse necessaria un’esperienza formativa che schiudesse orizzonti più ampi. Ho fatto ritorno a Lecce con un bagaglio ricco, conquistato grazie all’esperienza romana, che ho messo a disposizione della mia città. 100
Stilista e sarta, dove sei distribuita? Porti avanti anche lavori su commissione?
Attualmente mi divido tra Lecce e Roma, lavoro prevalentemente su commissione, anche se nel mio laboratorio a Lecce, espongo una collezione di capi unici che spaziano dagli abiti da cerimonia e da sera fino ad abbracciare quelli da sposa.
Ci sarà una collezione primavera-estate 2017?
La collezione Primavera-Estate 2017 è già pronta da un paio di mesi, ma mi piace arricchirla e aggiornarla periodicamente in base alla mia ispirazione e ad incontri stimolanti. La mia è una collezione “in fieri”.
Ci racconti il processo creativo che c’è dietro ogni tuo lavoro?
Dietro ogni mio lavoro, c’è un percorso creativo che si nutre di molteplici motivi ispiratori. La maggiore fonte di ispirazione resta sempre la natura, con la varietà delle sue forme e dei suoi colori che ispirano i miei stati d’animo. Recentemente, ho tratto spunto, ad esempio, da una buccia di arancia sulla spiaggia per realizzare una creazione. In generale, tutto ciò che accende il mio interesse e stuzzica la mia curiosità può ispirare i miei lavori: incontri con persone interessanti, delle quali colgo un particolare nel viso, nella postura, nell’abbigliamento; il particolare di una chiesa, di un monumento, lo scorcio di una città; frasi estrapolate da un libro; il testo di una canzone, una melodia; tutta la gamma delle emozioni. Ci sono icone della moda, del passato o del presente, 101
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che ispirano il tuo lavoro? Le icone della moda che ispirano principalmente il mio lavoro sono le intramontabili sorelle Fontana e Valentino.
Sempre di più la moda si racconta tramite il web. Che rapporto avete con internet e con i social network? Il mio rapporto con Internet e con i social network nell’ambito della mia attività è equilibrato, ma non esclusivo. Premetto che prediligo il rapporto diretto con la cliente con la quale mi piace scambiare opinioni e coinvolgerla nel processo creativo, sottoponendo diversi schizzi e tessuti per giungere ad una scelta condivisa. Tuttavia, comprendo che Internet e social network sono diventati un veicolo importante per farsi conoscere ed emergere. Attualmente, promuovo le mie creazioni su Facebook, Instagram e Pinterest.
Progetti futuri?
Tra i progetti futuri, una collezione che celebri l’incontro tra Lecce, mia città natale, e Roma, la città che ha nutrito il mio desiderio di creare. Mi piacerebbe esporre i miei capi in una vetrina a Roma e ancor di più aspiro ad aprire un piccolo show-room nella Capitale.
Dove si possono acquistare i tuoi capi? Come possiamo contattarti? I miei capi si possono acquistare a Lecce, nell’atelier di Via dei Perroni, 7. Sono inoltre contattabile tramite la mia pagina Facebook e su Instagram. 105