In Viaggio con il Tango nel Cuore Ettore Ivaldi e Marina Bertoldi
Libri, ebook, DVD e CD-mp3 rari di tango http://tangodancers.com Prima edizione ebook Massetti Publishing
Dedica dedicato a chi ci ha fatto scoprire e amare questo mondo con sincera Amicizia e Amore a Graziella e Graziano
Note dell’autore Chiedo scusa se ho profanato il sacro mondo del tango, senza averne la competenza. Un mondo però che mi affascina per la sua storia, per le persone che lo popolano, per la sua musica, per i colori, per le emozioni e soprattutto per la sua universalità. Nel mio essere cittadino del mondo non ho quasi mai trovato difficoltà a rifugiarmi nel tango o a ballarlo ovunque mi trovassi. Qualche volta sì, ma considerando che non sempre bazzico nelle grandi metropoli la cosa è più che giustificabile. Questo libretto raccoglie una serie di racconti vissuti in prima persona in questi ultimi tre anni e scritti praticamente a quattro mani con Amur che ha sempre condiviso ogni attimo della mia vita e ogni mio respiro in questi ultimi magici e fantastici 27 anni. Considerando il fatto poi che abbiamo finito di scrivere tutto ciò in prossimità della fine dell’anno 2012 prendiamo l’occasione per augurare a tutti un sereno e felice Natale per proseguire poi con tanta felicità e salute per tutto il nuovo anno e oltre - Occhio all’onda!
Grazie a Gra&Gra Le parole, gli occhi che brillano e il sorriso sono capaci di esprimere poesia e affetto. E’ stato bello esserne testimoni, tanto più se ti identifichi in tutto ciò. “Caro Graziano, devo esprimerti tutta la mia gratitudine perché mi hai insegnato e trasmesso la passione del tango. Inizio a divertirmi e a capire che cosa effettivamente si prova”. E’ bello e giusto esprimere le proprie emozioni, tante volte siamo frenati dall’orgoglio, dalla paura di esteriorizzare le nostre debolezze, di essere magari derisi, ma quando l’emozione esce così spontanea ed effervescente è da andarne orgogliosi. Un messaggio poetico e una positività capace di contagiarti. Già! Gianni è un tipo così che non parla solo con le parole, ma parla e si esprime con le mani, con le espressioni del viso, con la mimica di tutto il corpo. La danza argentina lo ha aggraziato anche in questi semplici movimenti regalandogli ancora più simpatia e dolcezza nei gesti e nelle parole. Ogni dettaglio, per lui, diventa una storia da raccontare e da infiorare con aneddoti, con esperienze vissute o tramandate, con riferimenti ai suoi avi e alle tradizioni più remote. Ma quante ne sa Gianni? Buongustaio, fra non molto assaggeremo il suo risotto ai funghi fatto come lo fanno a “Il Desco”, sembra essere il creatore di una “pearà by yourself” che, se pur non provata, deve essere stata effettivamente ottima. Il motivo della mia affermazione è abbastanza semplice: domenica scorsa in pista in quel di Mantova si è visto un Gianni completamente trasformato che faceva impazzire le donzelle che avevano l’onore di danzare con si tal ballerino. E’ stata forse la pearà gustata nella giornata, l’unica vera ragione di quella mutazione in così poco tempo che ha suscitato invidie a Gigi e al sottoscritto? Umilmente abbiamo richiesto, al nostro Panoramix, di prepararci uno scartoccetto della pozione magica per capire se possa avere effetto anche su personaggi come noi, ma come si sa “non omnia possumus omnes - non tutti possiamo tutto”. Graziano sta al tango come Dante Alighieri alla letteratura italiana. Graziano è il tango, Dante è la letteratura. Il primo tra i due famosi balla...ma, più che ballare, lievita sulla superficie terrestre portando a spasso la sua musa ispiratrice, Graziella, il suo angelo biondo che lo segue trascinata in una dimensione extraterrena. Lei, particolarmente luminosa, con gli occhi chiusi ed attenta ad ogni minima vibrazione del proprio compagno, riempie gli spazi lasciati liberi. Sfrutta i tempi concessi dal ballerino per abbellire a suo piacimento le sinuose curve di un corpo che mette in risalto i piacevoli effetti della danza. Poi, quando timidamente si permette di spiegare al gentil sesso che cosa la spinge a questo o quel particolare movimento, usa un tono dolce e il suo sguardo cerca sempre l’approvazione del maestro, che a sua volta l’ascolta con rispetto e oserei dire anche con curiosità sospetta! Tempo, tempo, tempo, 7 - 8 - 1 ... peso, peso, peso ecco i segreti di questo ballo che è capace di trascinarti nel vortice della musica. Questo muoversi ti fa scoprire il piacere del gesto con la consapevolezza che diventerà anche la guida per chi ti sta di fronte che ha grandi aspettative. Alessia... che in realtà è Serena, ma per me è sempre Alessia perché balla e credo che stia anche con Alessio, ha sintetizzato molto bene la scuola del grande Fenzi: “ci sono due possibilità nel tango: farsi guidare dalla forza delle braccia del proprio compagno... (e io so cosa significa), oppure muoversi grazie ai cambi di peso, ecco questa è la via corretta che ti fa partecipe di un progetto, questo è il ballo che ti vuole trasmette Graziano”. Virgilio, per il nostro amico Dante, è colui che lo guida alla scoperta dei meandri dello sconosciuto alla ricerca dell’Altissimo, reminiscenze scolastiche. Per il nostro maestro la luce arriva da Federico Moreno Rodriguez che con la moglie Catherine Berbessou ha sconvolto ed affascinato i nostri Penelope ed Ulisse. Io ho avuto modo di seguire una lezione con l’argentino
trapiantato a Parigi e spero di farlo nel futuro con più assiduità, certo è che il fluido che trasmette è potente. Ho visto una sola volta il buon Graziano tremare ed infuocarsi, anche se sempre con molto stile, quando aveva proposto a noi allievi di partecipare ad uno stage per l’appunto con Federico. Un signore di mezza età, probabilmente grande professionista nella vita, ha fatto la domanda che non doveva fare: “chi è Federico?” Chiedere chi è questo personaggio a chi lo vede come un dio è come chiedere ad un tennista chi è Rafael Nadal o a un canoista chi è Jon Lugbill! Non lo doveva proprio fare perché Federico è Federico il grande Moreno Rodriguez che pone le radici del su tango su quello danzato negli anni ’40 e nella sua inventiva. Devo aver letto da qualche parte che il tango è un sentimento che si balla! Deve essere proprio così perché altrimenti non si spiegherebbe tanto facilmente la magia di questo essere diversi, di questo essere uniti nella propria individualità, di essere attratti e complici di una musica che nella sua drammaticità offre la coscienza e la certezza di una vita migliore. “hasta las candelas non ardan"
Barrios Ca’ di David Sposti un divano, metti il tavolo vicino alla finestra, accendi lo stereo, metti la musica giusta e d’incanto anche una sala da pranzo si trasforma in una sala da ballo, e la cena non è più un semplice convivio, ma è la Milonga del mercoledì al barrios di Ca’ di David a casa di Gigi e Franca. Questi sono i misteri della vita o meglio del tango! Che gente spettacolare piena di energia che zampetta sul marmo e, in scarpetta da ginnastica, accenna passi nei tre metri quadrati, gode di una cadenza greca o di un tango nuevo. Balla il vals in armonia e quel che più conta con il sorriso e con la mente libera che sogna e che esplora nuovi confini. Tutto il resto non esiste. Il gruppo, che fino a pochi minuti prima aveva apprezzato non poco il risottino ai funghi e il brasato della bella e brava Franca, sposta l’attenzione dalla forchetta allo schermo 13 pollici MacBook e si concentra per ammirare i miti del ballo. I più raffinati e avvezzi fra noi si emozionano non poco a guardare questi artisti ed io mi emoziono nel guardare loro e godo di questo sublime momento. I miei amici conoscono ogni dettaglio, conoscono vita, morte e miracoli di personaggi come Pablo Veron, che tiene i piedi di Dio, Gustavo Naveira, Mariano Chicho Frumboli, the new generation. Colgono la gestualità di un passo, ammirano entusiasti il collo del piede di Juana Sepulveda, il gioco di gambe del ballerino, la postura del ballo anni ’40, l’interpretazione musicale del bandoneòn . Che miti... i miei amici! Poi i nostri maestri, al secolo Gra-Gra, questi personaggi li hanno conosciuti davvero, attraverso diversi stage a cui hanno partecipato. E noi, plebe tanguera, incantati ad ascoltare ed a implorare conoscenza, ci immergiamo in racconti e aneddoti su questi eroi del tango. Veron è un po’ stronzetto, dice “la” Gra, ma, se invitato a togliersi la maschera che inevitabilmente indossa, diventa un piacevole compagno di tavola con barzellette e racconti, sottolinea “il” Gra. Guastavo che passa con estrema facilità da un genere all’altro è capace di mettersi in gioco e di offrire performance mozza fiato anche senza musica, ballando e scherzando con la sua compagna-ballerina. Mi sembra di aver capito che “il” Gra è artisticamente innamorato di Gustavo, ma “la” Gra non è gelosa perché si parla di arte e ballo. Il cuore di Gra batte per la Gra e per nessun’altra. E pensare che eravamo andati per una cena tra amici in estrema tranquillità e rilassatezza, tutto si sarebbe potuto pensare, ma non certo di aver pure il tempo e la voglia di ballare. Mah! forse questa riflessione è arrivata senza pensarci troppo perché in effetti era impossibile ed impensabile riuscire a tenere fermi personaggi che nel sangue non hanno più eritrociti e leucociti, ma note della “Cumparsita” e nelle notti sognano di girare gli spartiti ad Astor Piazzola. Gli stessi poi, camminando per strada, tengono le punte aperte e partono sempre da una “salida basica” fino al primo palo della luce che usano per esercitarsi in un abbellimento prima di riprende la sequenza di otto passi. Procedono “mirando” e trovando la pulzella giusta con un “cabeceo” la trascinano nel vortice del ballo. Lì per lì la poveretta non capisce, ma presa nel suo ruolo li ag- “gancia” e “apilada” vola verso nuovi confini ... “hasta las candelas non ardan tra bolei, ronda y volcades” “Como un acróbata demente saltaré, sobre el abismo de tu escote hasta sentir que enloquecí tu corazón de libertad... ¡Ya vas a ver!”
Questo è il tango o questa è la vita o è la vita che è il tango? Certo non ne ho le prove scientifiche, ma mi convinco sempre di più che il tango sia un elemento integrante ed intrigante nell’essere umano. Vedo di spiegarmi meglio, anche se un grafomane come il sottoscritto tende per natura ad esagerare nel descrivere e nell’elaborare concetti che vagano attorno a noi e avrebbe la presunzione di concretizzarli in nero e bianco. Forse, a volte, le idee, i sentimenti, le parole, le emozioni, svaniscono ancora prima di prendere forma e vagano liberi attorno a noi. Poi ci sono giorni con più luce e in trasparenza il sole li cattura per restituirteli e per far sì che qualcuno li raccolga come margherite da mettere al centro del tavolo imbandito per alimentarsi in vista del domani. Oppure, a volte, si riesce a nasconderli e a custodirli nel nostro cuore per concretizzarli poi su questi tasti che le mie dita cercano affannose e senza sosta. Se mai succedesse tutto ciò, e cioè trasformare l’invisibile in visibile, l’etereo in palpabile, devo a quel punto trovarvi preparati per guidarvi all’eleganza e al fascino di questi passi di danza che riusciranno a percuotervi come il profumo dei tigli a primavera, come il vento fresco in un’estate torrida. Riusciranno anche a scatenare in voi la passione per vivere sempre più intensamente. La passione vi colpirà con la forza dell’oceano, capace di scuotere il mondo intero. Scoprire la pienezza del vostro essere uomo e donna in un’unica movenza, in uno scambio di ruoli che si uniscono per rendere ancora più forte la vostra energia. La miccia scatta o può scattare da una complicanza o da un’evoluzione di un “ocho atras” che ti illumina il cammino e ti lascia basito ed incredulo. E... se finisci per tagliare la strada alla donna con un passo indietro di sinistro concatenandoti a lei, scoprirai che la tua vita assume un’altra dimensione. Una catena, che a differenza di un concetto negativo, ti legherà al tuo essere l’altro o l’altra indifferentemente! Ruoli che si alternano e che si sovrastano l’uno con l’altra. Scoprirai che le certezze sulle quali hai basato la tua esistenza si frantumeranno su un cambio di peso mal dato e ti accorgerai ancora che le tue presunte abilità motorie ti sono servite per danzare con un guscio sull’elemento liquido, ma non per far roteare attorno a te la donna della tua vita in quel vortice che “vorrei potesse non finire mai”! Quindi la necessità di ricercare gesti, movimenti, deambulazioni che ti portano a camminare scavando con il piede la terra che calpesti. Il tuo avanzare dissocia il tronco dal bacino e dalle gambe. L’equilibrio è l’estasi di un fenicottero che su un piede solo ci passa metà della sua vita. Il tanguero invece l’altro piede lo usa per abbellire un momento che sembra eterno, ma non lo è. Per addolcire quel passo che è il preludio del successivo e che ti proietta avanti o in cerchio con molta più energia e grazia. Una pausa può diventare il fuoco nel tramonto, un accenno di spalla il segnale per sferrare l’attacco, un’entrata di bacino ti porta sull’altro lato, uno sguardo ti rasserena e se trovi nella tua compagna la luce delle stelle inizierai a volare. Esci all’”americana”, porta la donna verso la tua mano sinistra avvolgila con il tuo corpo e offrile lo spazio per entrare e sarà lei ad agganciarti acrobaticamente in un’unica extra-divina posa. Ma allora…questo è il tango o questa è la vita o è la vita che è il tango? Mah! Ognuno la interpreti a proprio piacere importante essere felici per sé e per chi ti circonda. “Quereme así, piantao, piantao, piantao... Trepate a esta ternura de locos que hay en mí, ponete esta peluca de alondras, ¡y volá! ¡Volá conmigo ya! ¡Vení, volá, vení! Quereme así, piantao, piantao, piantao... Abrite los amores que vamos a intentar la mágica locura otal de revivir... ¡Vení, volá, vení! ¡
Trai-lai-lalararรก
Canoa - Tango - Canoa "Oggi ho raccontato una bella storiella ai miei giovani atleti irlandesi. Il tentativo era quello di spiegare loro e renderli partecipi del fatto che l’andare in canoa e fare slalom è questione di feeling con l’acqua, con il mezzo, con il proprio corpo e con la mente: tutto il resto sono piccoli dettagli che partecipano ad un progetto comune. Ho portato l’esempio del tango, un ballo che nasce nelle strade di Buenos-Aires quale momento di sfogo di tensioni e malessere sociale. In questa espressione corporea ci sono due soggetti e la musica. La donna segue gli inviti e le evoluzioni dell’uomo, il bandoneòn e gli altri strumenti musicali guidano ed ispirano l’espressività maschile. Bene, fino qui nulla di nuovo, ma il tutto, secondo me, può essere traslato nello slalom. La donna è il canoista, l’uomo è la canoa e la corrente detta tempo e ritma i movimenti. La canoa segue la corrente e il palista (per dirla alla spagnola che rende molto bene) non deve fare altro che assecondare il tutto. Detta così è facile, ma la difficoltà e la finezza di tutto ciò dove sono? In sostanza l’inghippo si trova dentro di noi nascosto dalla forza muscolare e dalla testa che pensa di mediare tutto con la logica e con l’azione. Molte volte alcune problematiche si potrebbero risolvere semplicemente con l’attesa lasciando il nostro corpo libero di agire per seguire quello che la corrente e la canoa hanno in serbo per noi. Certo è che bisogna essere lesti e pronti per cogliere ogni dettaglio, ogni segnale che ci arriva in frazioni di secondo. Come fredda deve essere la nostra mente ad accettare questa tipologia di soluzione! Una mente capace di fermare l’istinto brutale che ci vuole tutto muscoli e niente cervello. L’obiettivo allora dovrebbe essere quello di avere come riferimento non quello che stiamo facendo, che già è accaduto, ma quello che andremo a fare da lì ad un attimo. Vivere e lasciar vivere al presente la nostra canoa con il cervello rivolto al futuro immediato, solo così la velocità e la scorrevolezza ne trarranno beneficio. Se il concetto è chiaro ora ci dobbiamo concentrare su come trasmetterlo e farlo percepire ai nostri compagni di lavoro, alla nostra argilla da modellare in relazione però alla specificità ed individualità della stessa; tradotto, ciò starebbe a significare che l’allenatore dovrebbe, per ogni atleta, trovare la chiave giusta per aprire la porta di questo semplice ma efficace meccanismo. Dobbiamo proporre percorsi che esaltino questo concetto come ad esempio combinazioni di risalite e discese che permettano uscite veloci verso valle. L’idea deve essere quella di prediligere un’entrata nella porta con più respiro per avere un’uscita che tenga punta e coda sulla stessa direzione verso la porta successiva. Mi sono trovato ad urlare spesso ai miei atleti:”keep the view to the next gate”, specialmente nella fase di uscita dalle risalite. Sarà anche per questo che ora la voce è sparita e la gola mi brucia un pochino... rimedierò con la propoli acquista a buon prezzo in Slovenia quest’anno durante i mondiali. Forse l’unico prodotto ancora conveniente in questo paese. Tra i paletti dello slalom si può guidare la propria canoa in due modi: con le braccia o con il peso del corpo coadiuvato dal lavoro delle gambe. Tanto per tornare al tango diremo che è come portare una donna a delle figure con la forza delle braccia oppure con i cambi di peso. Inutile dire che il secondo sistema è decisamente più efficace ed armonioso. In canoa, se si usano a dovere il peso e la spinta delle gambe si possono tenere linee più dirette e risparmiare energie preziose da utilizzare nel momento opportuno. Così facendo il movimento si avvicina alla danza per grazia ed armonia. Certo non tutto è frutto dell’improvvisazione o dell’estro, qualità queste che si affinano solo con
molte ore di canoa tra i pali. Già come nel tango, se vorrò far danzare l’Amore della mia vita, mi dovrò impegnare molto, ma certo non sarà uno sforzo anzi sarà una piacevole e soave allegria. La estrutura del cuerpo se divide en dos partes la superior e la inferior la superior es el Cuerpo Dramatico es donde la pareja muestra sue emociones a través de la mirada, lo gestos, etc. la inferior es el Cuerpo Expresivo ed done la pareja puede expresar su virtuosismo El tango es una danza de improvisacìon.