pensare Yin essere Yang ovvero come avere uno spirito dolce e un corpo forte Manuale del TaoYoga, del TaoFit e della Respirazione
Patricia M端ller
pensare Yin essere Yang Patricia M端ller Copyright Patricia M端ller 2009 Published by Enrico Massetti at Smashwords
Collana ShenBooks di Patricia Müller libri per il corpo, lo spirito e l’anima, la sottile linea che li divide e li unisce
Tutti i disegni o foto, non altrimenti indicati, sono di Patricia Müller
Tango Argentino: piccolo breviario per i suoi ballerini Educazione Sessuale Taoista: antica guida per l’amante moderno Pratiche Taoiste La Toscana nella pentola Taoista Pensare Yin Essere Yang Tango Argentino a Buenos Aires: 36 stratagemmi per ballarlo felicemente
© copyright 2009 Patricia Müller All rights reserved Prima edizione con ilmiolibro Prima edizione ebook con Enrico Massetti Publisher ISBN 978-1-304-87082-7
Il termine insegnare deriva dal verbo latino insignare, cioè segnare, tracciare dei segni, delle indicazioni, quasi un mettere dei contrassegni nella mente degli allievi. Questo è quello che fa Patricia: lascia una traccia, un segno della via del Tao e delle tecniche per ritrovarla e identificarla nella vita di tutti i giorni. Un insegnamento attraverso il dialogo che si ritrova non solo nella cultura antica cinese, ma anche in quella occidentale, creando un sottile legame tra tutte le diverse culture. Ed è proprio attraverso il dialogo che si sviluppa il suo metodo di insegnamento. Il dialogo che vive di pazienza e attesa. Una temporalità che non si risolve nella programmabilità e costruttività, ma lascia uno spazio alla fragilità e all'incertezza. Quel dialogo che ha bisogno di soggetti che si fanno domande e si rispondono. Quel dialogo denso di ritmo, intervallo, avvicendamento. Il dialogo che mette in relazione soggettività diverse, in cui ciascuno sperimenta di essere soggetto ma anche oggetto possibile di conoscenza, rivelandosi attraverso la percezione che l'uno ha dell'altro. Creando così questa duplice certezza come un'apertura attraverso la quale passa l'approccio empatico. Se dialogo riconosco l'altro, avendo potuto scorgere il volto della persona fra la massa anonima. Laura Berni, dott.ssa conservazione materiale librario
Negli anni ottanta, quando ero studente all’Università mi capitò di dovere realizzare un circuito e scoprire che non riuscivo proprio a tenere fermo il saldatore. Mio zio mi suggerì di provare a visualizzare il punto in cui immaginavo che dovessero incontrarsi le parti. Il dottore mi suggerì di considerare lo Yoga. Di entrambi avevo grande stima, ma all’epoca non mi sentii per niente attratto da alcuna delle due idee. Accettai che le saldature non mi venissero un gran che bene e continuai a dedicarmi a matematica e tecnologia, fiducioso di sorti progressive per me e per quello che mi cresceva attorno. Molti anni dopo mi è capitato di riconoscere il bisogno di ascoltare e controllare attitudini trascurate. Per mestiere e anche per passione studio e insegno l’informatica. E’ una disciplina fatta di logica, ragionamento, astrazione. Che mi piace moltissimo. Ma che spesso porta a fissare per molto tempo l’attenzione su concetti che non hanno controparte nella fisica delle cose e delle sensazioni. Mi è allora tornata in mente l’idea del dottore, che poi mi accorgo era in ultimo non lontana da quella dello zio, e dopo averci girato intorno per del tempo ho cominciato a frequentare le lezioni di Patricia. Immagino che non sarei lo stesso in grado di tenere fermo un saldatore, ma ho recuperato il senso di dove comincio e dove finisco, di come reagisco alla forza del peso e di quanto posso estendere un braccio, di come respiro e avverto la luce e il calore, di quanto mi muovo se faccio un passo e quanto tempo passa mentre mi muovo in una stanza o ascolto musica. Ho il senso di un’esperienza più complessa e articolata, che mi fa stare meglio con me stesso, con gli altri e con l’ambiente. Capisco che in qualche modo ha a che fare con la storia dei complementari, ma io ci vedo soprattutto un esercizio di agilità. Dicono che uno dei problemi del lavoro con il computer è che per tempi lunghi mantieni il fuoco della visione a distanza costante. Ogni tanto devi avere la capacità di alzare la testa e guardare altro. Enrico Vicario Professore Ordinario Dipartimento Sistemi e Informatica
Università di Firenze
Introduzione
Lessi(1) tanti anni fa in un antichissimo libro cinese(2) intitolato I Ging, una frase misteriosa che suona più o meno così: ‘Il cielo rinchiuso nel monte ci fa pensare a tesori sepolti’, così nelle parole e nelle gesta del passato sta nascosto un tesoro, che può essere usato per rinsaldare e migliorare il proprio carattere. In seguito fu veramente importante per la mia vita apprendere che il giusto modo di studiare è di non limitarsi a memorizzare nozioni storiche, ma tenere sempre presente la storia applicandola continuamente al nuovo. Perciò questo libro vi presenterà insieme agli antichi Canali Energetici(3) della Cina anche gli studi occidentali sui nostri muscoli e sulla loro funzione. Scrivere è magia. I pensieri possono così durare nel tempo e giungere a persone sconosciute, sparse per il mondo. Se non ci fosse il problema della lingua diversa, sarebbe veramente un mondo fantastico. Meno male che Moira Ambrosi si é presa cura del testo e lo ha controllato e ricontrollato. Mille volte più facile mi sembrava occuparmi dei disegni, usando anche le foto degli esercizi, che Rita Romanelli ha scattato tanto tempo fa. Inoltre vorrei ringraziare Alice Ruglioni, che mi ha regalato delle foto da lei scattate. Lo scritto fu risvegliato dal suo lungo sonno dagli allievi che vollero leggerlo, da Laura Cumbat, Lino Bisenzi e Ilaria Mazzi, che hanno curato l’ultima stesura, insomma… grazie a tutti! Scrivere un libro impone lo studio formale della struttura, dello stile e scriverne uno taoista(4) comporta, già in partenza, la conoscenza di ciò che vuol dire ‘taoista’. Così, oltre a farvi conoscere le varie pratiche qui presentate, il libro nasconde anche la teoria di base: la prima parte tratta di teoria ed è strutturata in cinque (numero assai caro al mondo taoista) capitoli. I primi due capitoli parlano del sistema YinYang(5) (6) (7) e dei Cinque Elementi(8). Segue nella parte centrale (il T’ai Chi (9)), perché mediatore tra
teoria e pratica, lo studio dei Canali Energetici e infine parleremo degli esercizi degli ‘Otto Pezzi di Broccato’ e le varie combinazioni secondo i Cinque Elementi. La seconda parte, opportunamente strutturata in quattro capitoli (mi sono ispirata alle Quattro Stagioni (10)) presenta la respirazione e gli esercizi del TaoYoga e del TaoFit(11). A quest’ultimo ho dato maggiore importanza perché è finora sconosciuto nelle Pratiche Taoiste(12), in quanto rivisitazione moderna di esercizi antichi. Purtroppo, nell’ambito delle palestre, le pratiche spirituali vengono spesso disprezzate come, d’altro canto, nei ritrovi spirituali lo sono gli esercizi corporei, mentre sono solo le due facce della medesima medaglia. In un certo senso è del tutto indifferente se lavoriamo sulla tonificazione del corpo attraverso un lavoro muscolare (come avviene nel TaoFit), per arrivare poi, automaticamente, a un rilassamento mentale, o se ci concentriamo dapprima sul rilassamento della mente e dell’anima (che tra l’altro per i taoisti sono la stessa cosa), attraverso lo studio del TaoYoga, per arrivare in secondo luogo alla tonificazione corporea. Bisogna innanzitutto avere un corretto allineamento del corpo e una posizione di riposo economica e neutra; se uno non ce l’ha in partenza dovrà acquisirli dopo un certo tempo di lavoro, per aumentare notevolmente i benefici ricercati. Ciò che è applicabile, senza distinzione, a tutte le attività taoiste, che siano antiche o moderne, è invece la tecnica di respirazione. È l’unica attività che l’uomo fa da sempre indifferentemente da secoli e indipendentemente dalla sua cultura. È il nostro ponte con il passato, il presente e il futuro e rappresenta perciò l’essenza taoista. Sceglierete voi stessi il percorso, secondo i vostri bisogni, per arrivare alla méta: pensare Yin e essere Yang, ovvero avere uno spirito dolce e un corpo forte. A questo punto vi auguro buona lettura e buon divertimento!
1. Patricia Müller: Ha iniziato la pratica del T’ai Chi Chuan nel 1977 con il maestro cinese Gia Fu Feng. Nel 1978-79 ha vissuto nella sua comunità taoista ‘Stillpoint’ in Colorado. Nel 1981 il maestro la autorizza all’insegnamento. Insegna dal 1988 presso l’associazione Ki Dojo Firenze, di cui è co-direttrice, il T’ai Chi Chuan, il TaoYoga e il TaoFit. Inoltre è massofisioterapista e operatrice di attività motorie del CONI (tesi: La pratica del T’ai Chi Chuan contro il mal di schiena: l’antica educazione posturale antalgico). È l’autrice del libro ‘Pratiche Taoiste’ ed altri. 2. I Ging: Possiamo definire il libro I Ging (abitualmente tradotto con il Libro dei mutamenti) come il più antico libro cinese. In 64 esagrammi vengono proposte varie situazioni della vita quotidiana e i loro sviluppi. Il primo commento fu elaborato dal capostipite della dinastia Chou (1030-481 a.C.) il re Wên, poi dal suo figlio minore Tan, Duca di Chou ed infine da Confucio (551-479 a.C.). 3. I Canali energetici: Cuore, Maestro del Cuore, Intestino Tenue, Tre Focolari, Stomaco, Milza, Polmoni, Intestino Crasso, Reni, Vescica, Fegato, Cistifellea 4. Taoismo: Possiamo definire il Taoismo come la più antica forma religiosa e filosofica cinese. Nella sua espressione religiosa viene praticata la venerazione degli antenati, mentre in veste filosofica insegue il ‘fare niente, senza lasciar niente non-fatto’, pensiero espresso da Lao Tse nel suo libro guida ‘Tao Te Ching’. 5. Sistema YinYang: Attraverso due parti opposte, ma complementari, di nome Yin e Yang, viene analizzato e spiegato tutto il mondo. 6. Yang: Tradizionalmente traducibile con ‘parte soleggiata’ di una valle e anticamente come ‘sole’; comprende la parte dello spirito con qualità maschili. 7. Yin: Tradizionalmente traducibile con ‘parte ombrosa’ di una valle e anticamente come ‘luna’; comprende la parte della materia con qualità femminili. 8.
5 Elementi: Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua
9. T’ai Chi: Il nome T’ai Chi proviene da Tao, la strada, da Ai, l’armonia, e da Chi, il nome specifico per l’energia universale. Quest’ultima si costruisce con l’insieme di Yin e Yang. Così la traduzione potrebbe risultare ‘la strada per rapporti armoniosi tra Yin e Yang’ o anche ‘l’insieme armonico di Yin-Yang’. 10.
Quattro Stagioni: primavera, estate, autunno, inverno
11. TaoFit: Esercizi (creati dall'autrice) con una larga fascia elastica di varia resistenza e un grosso pallone gonfiabile 12. Pratiche Taoiste: Termine che comprende le più svariate attività basate sullo studio YinYang. Patricia Müller ha pubblicato un libro su questo argomento dal titolo ‘Pratiche Taoiste’.
YinYang Il ritmo della vita
Ogni vita è scandita da un continuo e ritmato allargarsi e restringersi: quando il cuore si riempie di sangue, si allarga e al momento della contrazione si restringe; i polmoni si riempiono d’aria allargandosi e la espellono stringendosi. Stesso discorso per quanto riguarda il tratto digestivo: quando il bolo alimentare arriva viene trasferito da una parte ad un’altra. Meno noto è il fatto che anche il cranio e l’intero corpo si allargano, per l’aumento del liquido cefalorachidiano e si restringono, per la sua diminuzione. Infatti anche la stessa vita trae origine dal gonfiarsi e restringersi del pene e dell’utero. Troviamo questi due movimenti dappertutto in natura, nelle stagioni, negli orari, nelle età dell’uomo, nell’evoluzione dei paesi(1) e delle culture, nelle relazioni sociali ed emozionali.
Gli antichi taoisti chiamarono il ‘battito vitale e universale’ Tao (2) nella sua globalità e YinYang nel particolare. Partirono dall’idea che il cielo equivale allo Yang e la terra allo Yin. Anticamente il cielo veniva immaginato come uno spazio rotondo, che da orizzonte ad orizzonte, chiudeva in sé la terra piatta, simboleggiata nella scrittura tradizionale con una linea continua.
L’allargarsi quindi, fu definito Yang, mentre il restringersi Yin. La posizione inferiore fu definita Yin, perché ricorda la terra, che rinchiude il seme pronto per germogliare ed allargarsi, simboleggiata nella scrittura tradizionale con una linea interrotta. La posizione superiore fu invece definita Yang, perché il cielo è in alto e per ‘toccarlo’ dobbiamo allungarci. Tutto ciò sembra il contrario della precedente spiegazione, non vi pare? Lo Yin descrive in condizione statica la chiusura, mentre quando è in movimento si allarga. Lo Yang invece è da fermo largo e in movimento si stringe e si allunga. Perciò ogni elemento Yin o Yang si spiega di nuovo con un’altra coppia YinYang.
Chi a questo punto non penserà che tutto ciò sembra poco serio, se cioè uno equivale all’altro, che differenza c’è fra i due? In effetti questa è la ragione per cui per tanto tempo il pensiero basato su YinYang non è stato compreso, anzi spesso scartato. Ricordiamoci che solo l’insieme di Yin e Yang produce un’unità, così se definiamo Yin ciò che è abbinato alla sinistra, il suo movimento è verso destra (in senso orario), mentre se Yang viene collegato alla destra, il suo movimento è verso sinistra (in senso antiorario). Questo è facilmente verificabile: basta far girare nella mano una coppia di castagne, di noci o di sfere cinesi e vedremo che, con la mano destra (lato Yang), sarà più
facile muoverli verso sinistra, in senso antiorario (movimento Yin). Ritorniamo al movimento di cui ho detto prima, cioè il gonfiarsi e il restringersi: mentre ci allarghiamo, la nostra altezza si riduce, perché ci rilassiamo in avanti. Se invece ci stringiamo, la nostra altezza cresce e la colonna vertebrale si raddrizza. Diamo allora i primi suggerimenti per l’esecuzione pratica degli esercizi: le donne, abbinate allo Yin, devono prestare attenzione a stare diritte e a iniziare con il lato destro e/o in senso orario. Gli uomini, abbinati allo Yang, devono cercare di rilassare la schiena e di iniziare con il lato sinistro e/o in senso antiorario. Tutto ciò vale per trovare l’equilibrio, mentre, per situazioni disarmoniche, le ‘prescrizioni’ possono anche cambiare. Mi accorgo ora di essere una narratrice negligente, lo confesso, e vorrei riparare al mio errore, spiegandovi meglio l’argomento: quando si parla di materia taoista siamo in Cina, nella Cina antica, quando il Taoismo si è sviluppato sia come religione, che come filosofia. Tra il 2852 e il 2205 a.C., con i mitici ‘Imperatori Fondatori’ (3), la teoria YinYang venne applicata a diversi campi per spiegare la natura e le stagioni: si applicò all’agricoltura, al calendario, ai sistemi di governo e ai rapporti amorosi(4), alla salute in generale e alla medicina in particolare. L’idea YinYang si raffinò allora sempre di più ponendo 2 linee una sopra l’altra, arrivando così a 4 bigrammi. Fu allora possibile esaminare le Quattro Stagioni. Primavera – Estate – Autunno - Inverno
Il pensiero YinYang divenne sempre più sofisticato e alla semplice interazione tra terra (Yin) e cielo (Yang), si mise in mezzo l’uomo, ovvero il fattore umano con la sua caratteristica di mente/anima (gli antichi cinesi lo considerarono la stessa cosa) e corpo. Fu così possibile ragionare sulle relazioni reciproche tra l’uomo e le stagioni, gli orari, la struttura familiare, amorosa e statale. Così nel ritmo dell’allargarsi e del restringersi troviamo l’uomo, il
giorno, l’anno, l’intera vita, lo stato.
Il sistema a tre propone il fattore umano come mediatore o fusione tra Yin in basso e Yang in alto. Tale fattore viene tradizionalmente indicato come T’ai Chi, da non confondere con la pratica del T’ai Chi Chuan (5).
__________ La foto del capitolo è di Alice Ruglioni 1. da ‘Il Buongoverno Taoista – meditazione politica attraverso semplici dialoghi tra maestri taoisti’ di Patricia Müller 2.
Il Tao: La strada, il sentiero, il tutto
3. 5 mitici imperatori che regnarono la Cina fra il 2852 ed il 2205 a.C.: Fu Hsi (chiamato anche Ho Tu, ‘il Saggio del Fiume Giallo’), Shên Nung, Huang Ti (l’Imperatore Giallo), Yao e Shun (il suo successore, il Grande Yü, diventò il capostipite della dinastia Hsia) 4. da ‘Educazione Sessuale Taoista – antica guida per l’amante moderno’ di Patricia Müller 5. T’ai Chi Chuan: È un’antica ginnastica medica. La parola si compone di Tao, il sentiero/la strada, Ai, l’armonia, Chi, l’energia universale e Chuan, che tradotto letteralmente significa ‘pugno’ per indicare un massimo impegno. Perciò il nome significa ‘la strada dell’armonia dell’energia universale attraverso un’applicazione pratica’.
I Cinque Elementi La danza delle stagioni
Ritorniamo alle Quattro Stagioni, per esaminare la loro scrittura a due righe.
La linea interrotta equivale al freddo e quella continua al caldo, la linea inferiore alle condizioni della terra e quella superiore al cielo.
L’Estate si presenta con le due linee continue (terra e cielo sono caldi) e l’Inverno con ambedue le linee interrotte, perché i due elementi sono freddi.
La Primavera viene descritta con la terra fredda (linea inferiore interrotta) e il cielo caldo (linea superiore continua)
e l’Autunno presenta la terra calda (linea inferiore continua) e il cielo freddo (linea superiore interrotta). Fino ad ora niente di nuovo, ma l’importanza della vita contadina di una volta, richiedeva anche l’aggiunta di una quinta stagione: il Raccolto. Tradizionalmente veniva inserito nel calendario campestre alla fine di ogni stagione, precisamente durante gli ultimi 18 giorni.
Se avete problemi ad immaginare quali possano essere i raccolti dell’inverno, pensate ai vari metodi di conservazione (in aceto, in alcool, nell’olio, in zucchero e in sale) o di trasformazione (la fermentazione). Queste furono probabilmente le prime applicazioni del Quinto Elemento, il Raccolto e intervallando quattro Stagioni con quattro Raccolti, arriviamo a ‘Otto Stagioni’. Infatti se mettiamo ora la terza linea, arriviamo anche in questo caso di Yin-T’ai Chi-Yang a otto trigrammi: Ma lasciamo un attimo l’ambiente contadino e inseriamo il raccolto come ‘vera’ stagione tra l’estate e l’autunno, separando le due stagioni Yang (primavera e estate) da quelle Yin (autunno e inverno). Troviamo così Cinque Stagioni o, come tradizionalmente sono chiamati, ‘Cinque Elementi’ o ‘Cinque Movimenti’.
La primavera equivale all’elemento Legno (simbolo vitale della crescita), alla direzione Est (dove nasce il sole), al vento, al colore verde o azzurro, al grido, alla rabbia, alla nota musicale chio, cioè il ‘mi’, al sapore e ‘all’essere’ aspro, alla tendenza a essere ansioso. Nel corpo agisce sul fegato, sulla cistifellea,
sugli occhi, sulle lacrime, sui muscoli, legamenti e tendini, mentre controlla in un certo senso l’anima e le facoltà spirituali. L’estate si presenta con l’elemento Fuoco, con la direzione Sud, con il calore, con il colore rosso, con il riso e la gioia, con il sapore e con ‘l’essere’ amaro, con la tendenza a essere prepotente, con la nota musicale chih ovvero ‘sol’. Agisce sul cuore, sull’intestino tenue e sul maestro del cuore e sui tre focolari (che vedremo in seguito), oltre a controllare anche gli orecchi, le arterie o meglio tutto il sistema vascolare, perciò anche il polso e il sudore. L’aspetto ‘mentale’ viene rappresentato dallo spirito divino o energia e volontà vitale. Il raccolto (la fine d’estate) ha come elemento la Terra, come direzione il centro, come colore il giallo in particolare e tutti i colori di terra in generale e come nota musicale il kung o ‘do’. Agisce inoltre sulla bocca, sulla carne in generale, perciò sul sistema miofasciale(1) del corpo, sulla saliva, sul clima umido, sulla simpatia e sul sapore e ‘sull’essere’ dolce, sulla tendenza a essere apprensivo e si esprime con il canto; inoltre è responsabile dello stomaco, della milza, dell’eruttazione e sostiene idee e opinioni. L’autunno è il Metallo. Che c’entra il metallo, vi chiederete? Metalli sono anche i sali minerali, importanti costituenti del nostro organismo. Di metallo sono i fili elettrici, simili ai nostri nervi e così via. Perciò non ci resta che imparare cosa è collegato al Metallo: la direzione Ovest, la siccità, il pianto e il dolore, la tendenza a commiserarsi, il naso, la pelle e i peli, il sapore e ‘l’essere’ piccante, il colore bianco e la nota musicale shang o ‘re’. Agisce sui polmoni e sull’intestino crasso e sullo spirito ‘animalesco’ o istinto. Infine, l’inverno viene rappresentato con l’Acqua, con la direzione Nord, con il freddo, con il nero o blu scuro, il lamento e la paura, con il sapore e ‘l’essere’ salato, con la tendenza al menefreghismo, con la nota musicale yu o ‘la’. Nel corpo lo troviamo nei reni e nella vescica, negli orifizi inferiori ovvero i genitali, l’ano e l’uretere, nelle orecchie, come sede d’equilibrio, e di nuovo nella saliva (l’acqua che bagna la bocca in continuazione), nel sistema ormonale, nei capelli, nelle ossa e nel midollo. Inoltre l’Acqua regna sulla volontà e l’ambizione.
__________ 1. Sistema miofasciale: è formato dal muscolo, dal suo involucro connettivale e dal tendine
I Canali energetici La rete gettata
La nostra ‘danza d’apprendimento’ continua con alcuni passi avanti e altri indietro.
Come abbiamo già visto nel precedente capitolo, anche la Medicina Cinese si basa ovviamente sul dualismo YinYang: ogni organo pieno, pesante e relativamente immobile si definisce Yin, come i Polmoni, la Milza, il Cuore, i Reni e il Fegato; gli altri organi sono Yang, perché vuoti e leggeri, da riempire e da svuotare e quindi in movimento come l’Intestino Crasso e Tenue, lo Stomaco, la Vescica e la Cistifellea.
Ci sono poi altri due sistemi particolari: il primo è l’insieme del Maestro del Cuore (Yin) e dei Tre Focolari (Yang). Il secondo è
la linea mediana, che avvolge tutto il tronco e la testa, salendo dall’ano sul davanti (chiamato Vaso Concezione di qualità Yin), e indietro (detto anche Vaso Governatore di qualità Yang), per congiungersi nella bocca. Da lì scendono lungo il tratto digestivo fino a tornare all’ano. Possiamo indicare il simbolo YinYang come simbolo per questi due vasi (ci sono anche altri collegamenti tra questi canali, ma non ne tratteremo in questa sede.). Innanzitutto vorrei confessarvi che preferisco al posto del nome ‘meridiano’ i termini ‘vaso’, ‘canale’ o ‘flusso’, rendono, a mio parere, meglio l’idea di contenere qualcosa che fluisce (eventuali problemi derivano da disturbi di questo flusso). I canali si collegano con gli organi pieni o vuoti, di cui prendono il nome e si proiettano sia internamente che esternamente nel corpo. Guardiamoli allora insieme e, a differenza della figura rappresentata, seguiamoli immaginando un uomo con le braccia alzate. Ogni canale Yin, in questo modo, o salirà al suo organo o partirà da esso in ascesa, mentre ogni canale Yang scenderà verso il suo organo o partirà da esso in discesa.
Di Huang Ti(1), l’Imperatore Giallo, usiamo ancora oggi il libro Nei Ching Su Wên ovvero ‘Il Libro di Semplici Domande sulla Medicina Interna’, il più antico sulla medicina cinese, in cui dialoga con il suo ministro e medico Ch’i Po(2) e si esprime sul collegamento dei Cinque Elementi e Stagioni, le Otto Direzioni e le indicazioni geografiche (per citare solo alcuni degli argomenti) con la medicina cinese e i suoi tipici canali energetici.
Noi possiamo anche provare ad abbinare i muscoli ai canali energetici. Quindi, oltre a seguire i canali energetici nei loro percorsi interni ed esterni, proviamo ad abbinarli anche ai muscoli, cosicché ogni canale viene presentato ed esaminato in diversi modi. Sotto la numerazione troveremo le tradizionali informazioni tecniche dei canali secondo il loro percorso, abbinato ad un disegno e concludiamo con un piccolo riassunto della loro proiezione esterna. Questo ci aiuterà a collegarci meglio allo studio muscolare, che seguirà. Quindi ora vi spiegherò la suddivisione dell’elenco dei canali energetici: Sotto la a) concentreremo quindi tutti i muscoli e le articolazioni ‘toccati’ da questo percorso energetico con riferimento a disegni che facilitano la loro individuazione. Sotto la b) lavoriamo sul movimento da essi prodotto ed individueremo i canali, che passano sopra i muscoli, per poterli utilizzare negli esercizi. Sotto la c) infine vi propongo un altro collegamento muscolare, più semplice, elaborato dalla moderna Chinesiologia (3), nuovamente abbinato al disegno, per una facile individuazione dei muscoli e una breve indicazione dei movimenti da loro prodotti. Ci manca solo di chiarirci le idee per decidere con quale canale iniziare. La medicina cinese propone d’iniziare con il canale del Polmone, legato all’elemento Metallo, simbolo del primo respiro. Comunque sono possibili anche altre letture, magari cominciando dall’elemento Acqua, come atto di concezione
della vita, o con il Legno, simbolo dello sviluppo, o con il Fuoco, che rappresenta la scintilla divina come anche la vita in generale, o infine con la Terra, come condizione fondamentale per qualsiasi vita. Guardiamo allora un po’ questi canali! __________ 1
L’imperatore Fu Hsi: chiamato anche Ho Tu ‘il Saggio del Fiume Giallo’, 1° Imperatore dei mitici imperatori che regnarono la Cina fra il 2852 ed il 2205 a.C.
2
L’imperatore Huang Ti: (ca. 2697-2597 a.C.) chiamato anche Imperatore Giallo, 3° Imperatore dei mitici imperatori che regnarono la Cina fra il 2852 ed il 2205 a.C.
3
Ch’i Po: Ministro e medico del 3° Imperatore Huang Ti, nel libro Nei Ching Su Wên dove dialoga con l’imperatore sulla medicina interna.
4
Chinesiologia: abbina un test muscolare (metodo Kendall e Kendall) ai canali energetici della medicina cinese, dove la forza o la debolezza muscolare spiegano un rispettivo stato energetico. Inventore Dott. Goodheart.