Racconto di 20

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ERMANNO CRISTINI (RACCONTO DI NIENTE)


Il racconto si snoda nei silenzi preparati dalle voci degli autori chiamati a raccolta per celebrare la cerimonia della nascita o accompagnare i passi sul terreno cedevole del precipizio del senso. Lì, dove la solidità del terreno si sbriciola, nei silenzi del vuoto disegnato dall’atto del girare le pagine, si annida il punctum, ovvero l’essenza della storia. Ad ogni passo è abbinato un colore, il colore dell’attesa, assegnato arbitrariamente secondo l’ordine alfabetico in omaggio alla parola che non c’è.

NOTA Secondo Roland Barthes, “ (...)punctum è anche: puntura, piccolo buco, macchiolina, piccolo taglio - e anche impresa aleatoria. Il punctum di una fotografia è quella fatalità che, in essa, mi punge (ma anche mi ferisce, mi ghermisce). Roland Barthes, La camera chiara



Claudio Parmiggiani, Autoritratto come ombra, 1979, emulsione fotografica su tela.

Celan “Dice il vero chi dice ombra� Paul Celan, Parla anche tu


DUNQUE. (Prologo) Bianco Cage “I suoni se ne stanno nella musica per rendersi conto del silenzio che li separa�. John Cage


(GUARDARE)


INTRODUZIONE. Ambrato Rimbaud “…Non esiste racconto: ma un presente in cui ritmi, spazi, linee, sostituiscono il tempo. Ogni parola-oggetto è il cuore di un’associazione, in cui, secondo linee astratte musicali, si creano mondi luminosi in cui si sente l’odore del cuore della natura, dei fiori, delle lepri, delle acque e delle terre. La parola non comunica, non “dice”, si è liberata dalle sue funzioni servili, ha ritrovato la sua realtà magica: ogni parola è un incantesimo”. Artur Rimbaud, Le illuminazioni


INCIPIT. Blu di Prussia Paolini “Ecco è arrivata. Senza farsi annunciare, d’improvviso, inaspettata, l’opera è qui davanti a noi. Forse era già qui da tempo, inosservata e in disparte, in attesa di essere riconosciuta. Non si sa con certezza da dove provenga, né dove sia destinata. L’artista che ora la ospita nel suo studio la intrattiene brevemente (…) L’ospite, l’autore dell’opera, è il maestro di cerimonia della rappresentazione; un’opera non può rivelarsi né pronunciarsi, tace del tutto se non gode di una corretta ospitalità”. Giulio Paolini, Quattro passi nel museo senza muse


INIZIO. (Postura) Cyan Fitzgerald “Prendete una sedia e sistematevi sull’orlo del precipizio: solo allora potrà avere inizio la storia che voglio raccontarvi”. Francis Scott Fitzgerald


INIZIO. (Vertigine) Denim chiaro Tabucchi “(…) Per chi scrive la parola scritta è sonora: prima la sente nella testa (…) Il territorio della scrittura è l’immaginazione che va oltre l’immagine; è il racconto delle figure ma anche il loro rovescio e la loro moltiplicazione. Il racconto dell’ignoto che le circonda”. Antonio Tabucchi, Racconti con figure


(ANDARE)


IN VIAGGIO. (Morale) Ecrù Nietzsche “Anche la terra della morale è rotonda! (...) C’è ancora un altro mondo da scoprire, e più d’uno! Via sulle navi, filosofi!” Friedrich Nietzsche, La gaia scienza


IN VIAGGIO. (Cuori lievi) Denim chiaro Baudelaire “Ma i veri viaggiatori partono senz’avere né meta né ragione; da un fatale richiamo sospinti, cuori lievi come le mongolfiere, senza saper perché, dicono sempre: “andiamo!” Charles Baudelaire, I fiori del male


IN VIAGGIO. (Enigma) Giallo Napoli Conrad “Osservare una costa mentre scivola via lungo la nave è come riflettere su un enigma (…) muta sempre con l’aria di dire «vienimi a cercare»” Joseph Conrad, Cuore di tenebra


(PERDERSI)


FORESTA. (Magnetismo) Indaco London “Dalla foresta risuonava profondo un richiamo, e ogni volta che lo udiva, spaventoso e invitante, si sentiva costretto ad allontanarsi dal fuoco e dalla terra battuta per immergersi nella foresta, sempre più in là, senza sapere dove né perché”. Jack London, Il richiamo della foresta


SPECCHIO. (Rovescio) Lilla Carrol “Ti piacerebbe di andare nello specchio? Ora, se stai attento, Frufrù, e non parli tanto, ti dirò tutta la mia idea intorno alla Casa dello Specchio. Prima di tutto, v’è la stanza che si vede attraverso lo Specchio: è precisa come il salotto dove stiamo; però tutte le cose son messe alla rovescia. Salendo su una sedia la veggo tutta... tutta tranne la parte dietro il caminetto. Quanto mi piacerebbe veder quella parte! Chi sa se nell’inverno c’è il fuoco: se il nostro focolare non fa fumo, non s’indovina mai; ma se c’è fumo di qua, c’è fumo anche di là. Ma chi sa, può essere una finzione, per dare a credere che ci sia il fuoco anche di là. I libri, poi, somigliano ai nostri libri; ma le parole sono stampate a rovescio. Questo lo so; perchè ho tenuto un libro contro lo specchio, e nell’altra stanza ne hanno pigliato un altro”. Lewiss Carrol, Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò


FORESTA. (Urbana) Melange Benjamin “Non sapersi orientare in una città non significa molto. Ci vuole invece una certa pratica per smarrirsi in essa come ci si smarrisce in una foresta”. Walter Benjamin, Infanzia berlinese


FORESTA. (Intermittenza) Nero ossidiana Calvino “I frequenti confronti tra il cielo e la mappa lo obbligano ad accendere e spegnere la lampadina, e in questi passaggi dalla luce al buio egli resta quasi accecato e deve riaggiustare la sua vista ogni volta�. Italo Calvino, Palomar


(STUPIRSI)


VETRO. Oro vivo Montale “Forse un mattino andando in un’aria di vetro, arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco. Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di getto alberi case colli per l’inganno consueto. Ma sarà troppo tardi; ed io me ne andrò zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto” Eugenio Montale, Forse un mattino andando in un’aria di vetro,


CLINAMEN. Petrolio Lucrezio “Gli atomi cadono in linea retta nel vuoto, in base al proprio peso: in certi momenti, essi deviano impercettibilmente la loro traiettoria, appena sufficiente perché si possa appunto parlare di modifica dell’equilibrio”. Tito Lucrezio Caro, De rerum natura


(RITARDARE)


MALLARMÈ. Rosso porpora Duchamp “La parola ritardo mi piacque subito, come una frase che a uno viene in mente. Era qualcosa di veramente poetico, nel senso più mallarmiano della parola”. Marcel Duchamp, Ingegniere del tempo perduto


RIPETIZIONE DIFFERENTE. Scarlatto García Márquez “Col suo terribile senso pratico, lei non poteva capire quale fosse il guadagno del colonnello, che cambiava i pesciolini con monete d’oro, e poi trasformava le monete d’oro in pesciolini, e così via”. Gabriel García Márquez, Cent’anni di solitudine


PULVISCOLI. Terra di siena Hesse “ (…) rivolgendo la mia attenzione a oggetti apparentemente insignificanti (le leggi che regolano il volo delle zanzare, il ritmo dei pulviscoli nel sole, la melodie delle onde sonore ecc.). Ne derivò un crescente stupore circa la molteplicità degli avvenimenti e un totale, tranquilllizzante oblio di me stesso, con cui mi assicurai le basi per un salutare, mai noioso, far niente”. Hermann Hesse, L’arte dell’ozio


(ASCOLTARE)


NAUFRAGIO. Uovo di pettirosso Debord “Gli artefici dei naufragi scrivono il loro nome soltanto sull’acqua”. Guy Debord, In girum imus nocte et consumimur igni


AFONIA. Violetto Duras “Scrivere è anche non parlare. E’ tacere. E’ urlare senza emettere suoni”. Marguerite Duras, Scrivere


ELOQUENZA. Zaffiro Bataille “Il silenzio è una parola che non è una parola”. Georges Bataille


ERMANNO CRISTINI (RACCONTO DI NIENTE)

Questo libro è stato realizzato a mano in tre esemplari nel giugno 2016 in occasione di “Racconto di 20”, Milano, Careof, a cura di Concetta Modica e Sophie Usunier

Esemplare n°.........di 3


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