edited by Eduardo Secci Texts by MARCO MENEGUZZO
Angela Glajcar
TERFORATION Angela Glajcar 11 ottobre 29 novembre 2013 Firenze Eduardo Secci Contemporary
Graphic design RovaiWeber design
© 2013 The authors for there texts
Photography Marco Russo
© 2013 Eduardo Secci Contemporary
Press office Ottavia Sartini
All rights reserved under international copyright conventions. No part of this book may be reproduced or utilized in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopying, recording, or any information storage and retrieval system, without permission in writing from the publisher.
Translation Lexis Print Bandecchi e Vivaldi First published in Italy in 2013 Eduardo Secci Contemporary via Fra’ Giovanni Angelico, 5r 50121 Firenze tel. 0550517157 www.eduardosecci.com
17 OPERE WORKS
Sommario / Contents 59 BIOGRAFIA BIOGRAPHY
6 UNO SCAVO INTERIORE A RIPPED CAVITY Marco Meneguzzo
UNO SCAVO INTERIORE A RIPPED CAVITY
Due ricordi, due libri. Un libro antico, grande, rilegato in pergamena che, una volta aperto, rivelava gli arabeschi vuoti scavati dai tarli nelle sue pagine: dei ghirigori che sembravano avere una loro logica e una loro strana bellezza: perché il tarlo avrà mangiato quella “a” e lasciato stare le lettere vicine? Cosa avrà voluto indicare? Che strano codice superiore, ispirato dall’alto e trasmesso attraverso un animale, si nascondeva in quei vuoti?
Marco Meneguzzo
Two memories, two books. A large antique parchment-bound volume, which, when opened, revealed hollow arabesques, wormed out by book-boring insects hiding among its pages: flourishes that seemed to posses their own logic and their own strange charm: why did a paper louse choose to eat its way through that “a” leaving other nearby letters untouched? What did it mean to indicate? What strange superior code, inspired from above and conveyed through an animal, was concealed in those empty spaces?
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L’altro libro è un libro di Bruno Munari, il designer. è “Nella notte buia”, del 1956. Si apre la copertina solida, cartonata, e all’interno, dopo poche pagine, si scopre una voragine, fatta di pagine strappate, di una serie di larghi buchi che vanno a formare una vera e propria caverna, illustrata perfino da qualche pipistrello che svolazza, che poi pian piano si richiude, grazie a buchi nella pagina sempre più piccoli. è un libro per bambini, cioè per esseri umani non ancora corrotti dalle consuetudini, che sanno vedere una storia narrata in un libro senza ancora saper leggere. Sono due memorie evocate nella mia mente dai lavori di carta di Angela Glajcar, soprattutto da quella serie che ha voluto chiamare “terforation”, dalle parole latine “terra” e “foramen”, buco (in italiano noi abbiamo una parola ancora più vicina alla radice latina: “foro”, da cui “perforazione”, eccetera…). La mente, quando vede qualcosa che non conosce, cerca nella propria memo8
The other is a book by Bruno Munari, the designer, entitled “Nella notte buia”(In the dark of night), written in 1956. On opening the hard-back cover, inside, after just a few pages you come to a cavity, formed by ripped pages and some large holes shaped into a cave-like recess , even illustrated by flitting bats, which slowly closes up, thanks to the holes in the pages that gradually become smaller and smaller. It is a book for children, in other words, for human beings as yet uncorrupted by habits, who can see a story recounted in a book while as yet unable to read. These two memories have been conjured up in my mind by the paper sculptures of Angela Glajcar, particularly by that series which she has chosen to call “terforation”, from the Latin words “terra” (earth) and “foramen”, (hole). When the mind sees something it does not recognize, it searches its memory, its database, for something resembling the unknown object, en-
ria, nel proprio database qualcosa che possa avvicinarsi all’oggetto sconosciuto, in modo da riconoscerne alcune caratteristiche e non averne più timore: solo da quel momento, soltanto da quando la mente ne identifica un ambito per quanto vago di appartenenza, può iniziare il percorso di conoscenza vera e propria dell’oggetto. Accade per ogni cosa, anche per questi lavori della giovane artista tedesca, che probabilmente non sono assimilabili né ai tarli delle antiche biblioteche, né all’intenzione educativa e paradossale del design didattico, ma che pure mantengono qualcosa in comune con essi. Conviene allora cominciare l’analisi proprio da quegli elementi semplici, elementari, che accomunano le associazioni proposte dalla mente con i lavori nuovi che gli occhi si sono trovati davanti, in modo da costruire il percorso veloce della mente, decostruirlo, e partire all’esplorazione critica, in modo da raggiungere quella consapevolezza razionale che ci consenta di dire che guardiamo, vedia9
deavouring to recognize some of its characteristics and no longer be fearful of it: only then, only when the mind individuates a sphere of identity, however vague, can the true course of knowledge of the object begin. This applies to everything, even to the works of this young German artist, which probably cannot be assimilated either to the book-boring insects of ancient libraries or to the educational and paradoxical intention of the didactic design, but which still maintain something in common with them. So it is fitting to begin an analysis precisely from those simple and elementary elements which combine the associations proposed by the mind with the new works in front of our eyes, so as to build a rapid path for the mind, deconstruct it and begin a critical exploration, in order to reach that rational awareness which allows us to say that we look, see and understand. The first element – so evident as to appear banal – is the paper. But although paper in those two examples is the
mo e comprendiamo. Il primo elemento – tanto evidente da sembrare banale – è la carta. Ma se la carta, in quei due esempi, è il supporto tradizionale del libro, non lo è in scultura … o, almeno, non lo è ancora diventato: ecco allora che dobbiamo paragonare le sculture di Angela Glajcar a un oggetto d’uso comune, perché la carta non è scultura, ma è ovunque, ed ecco lo slittamento mentale che riconduce l’opera in un alveo più accettabile, maggiormente conosciuto. Lo stesso vale per la sovrapposizione dei fogli, che fatichiamo a considerare come forma tridimensionale in sé, mentre ci è facile vederla come libro, come qualcosa che si può sfogliare: il foglio, in questo modo, diventa pagina. L’insieme dei fogli, dunque, è più facile considerarlo come una sequenza, come una serie successiva di elementi bidimensionali, che come una struttura unica, per quanto fragile. A questo punto, però, interviene la coscienza della differenza: ciò che ve10
traditional support of a book, this is not so for sculpture … or, at least, not yet: so therefore we must compare Glajcar’s sculptures with an object in common use, because paper is not sculpture, but is everywhere, and so we have the mental slide that brings the work back into more acceptable and widely known channels. The same applies to the superimposition of the sheets which we struggle to consider as a three-dimensional form in itself, whereas it is easy to see as a book, as something we can leaf through: in this way, a sheet becomes a page. A combination of sheets, therefore, is easier to consider as a sequence, as a successive series of two-dimensional elements than as a single, albeit fragile, structure. At this point, however, the awareness of difference comes into play: what we see has some resemblance to what we know, although here it is proposed as a diversity, as a novelty compared with what we know: art uses known
diamo ha qualche assonanza con ciò che conosciamo ma, per suo stesso statuto, si propone come diversità, come novità rispetto al conosciuto: l’arte utilizza gli elementi noti per proporli in maniera eterodossa, per costruirne nuovi significati. Ecco allora che al primo momento di “riconoscimento”, che, come abbiamo detto, serve a farci avvicinare con circospezione al nuovo, segue il momento di allargamento della conoscenza, attraverso la percezione del nuovo, l’assimilazione e, infine, la consapevolezza. Glajcar, come tutti gli artisti, richiede uno sforzo allo spettatore, richiede di relegare il consueto in un canto della mente, e di avventurarsi in segni e significati meno noti: nel suo caso, chiede di accantonare – non di dimenticare, si badi – tutto quanto è stato detto sulla nostra consuetudine alla carta e al foglio, per guardarli con occhi diversi. Per esempio, chiede di considerare l’accumulo ordinato di fogli come una forma, come un solido parallelepipedo, e al contempo di vedere come questa 11
elements to propose unorthodoxically, to construct new meanings. So at the first sign of “recognition”, which, as referred above, serves to allow us to approach anything new with some degree of caution, there follows a moment when our knowledge widens, through perception, assimilation and, finally, awareness of the novelty. Glajcar, like all artists, calls for some effort on the part of the viewer, requiring all conventions to be relegated to a corner of the mind, and to venture into the world of less well known signs and meanings: in her case, she asks to put to one side – mind you, not to forget - everything that has been said about our familiarity with paper and sheets of paper, and to look at them from a different angle. For example, she asks us to consider an orderly stack of sheets as a form, as a solid parallelepiped, and at the same time to see how this three-dimensional form is the result of a two-dimensional multiplication (a sheet, which we usually consider as
forma tridimensionale sia il risultato di una moltiplicazione bidimensionale (un foglio, che di solito consideriamo bidimensionale, moltiplicato all’infinito acquista la terza dimensione …): ecco allora che questa forma è al contempo solida, pesante, ma anche fragile e precaria, come se necessitasse di essere costantemente allineata e letteralmente “rimessa in sesto” come si dice di un’architettura sbilenca. Di più, la forma è corrosa all’interno, anzi, è “mangiata”, perché un materiale simile non può essere “scolpito”, ma solo “mangiato”, sia per la sua costituzione organica, che per l’impossibilità pratica di scolpire qualcosa che, alla fine, è bidimensionale: torna dunque la memoria di quel tarlo o di quella caverna libreschi, che nelle opere di Glajcar diventa un tarlo prima concettuale, e immediatamente dopo simbolico. Qui entrano in campo da un lato la letteralità dell’oggetto e la sua possibile interpretazione in chiave simbolica: è questo contrasto, articolato su più livelli 12
two-dimensional, multiplied ad infinitum acquires a third dimension …): this form is simultaneously solid and heavy, but also light and delicate, as though needing to be constantly aligned and literally “put back into place”, as could be said of a lop-sided piece of architecture. What is more, the form is corroded internally, or rather, it is “torn away”, because this kind of material cannot be “sculpted”, but only “ripped”, both because if its organic constitution and the practical impossibility of sculpting something which, in the end, is two-dimensional: and so the memory of that paper louse or the cave-like recess in the book return to mind, which, in the works of Glajcar, become a paper louse that is first conceptual and immediately after symbolic. Here come into play the literality of the object and its possible symbolic interpretation: it is this contrast, spread over various levels of interpretation, that supplies the charm of the work, of every work of art. In the case of Gla-
di lettura, che costituisce il fascino dell’opera, di ogni opera d’arte. Nel caso delle “terforation” di Glajcar, la solidità di una forma geometricamente determinata è messa in dubbio dalla corrosione interna, che ne mina la stabilità non per un’aggressione esterna, ma per qualche causa insita nella sua stessa essenza: pensiamo sempre che il tarlo sia interno al libro, che sia qualcosa che nasce insieme ad esso, e non che venga da fuori, come se la materia – la carta, nel nostro caso – portasse in sé la propria fine. Quella corrosione, anche se la vediamo chiaramente, è sempre qualcosa di nascosto, paradossalmente è sempre qualcosa di “invisibile”… Quando si raggiunge questo grado di visione, si è a un passo dall’abbandonare la percezione fisica dell’oggetto, per abbracciarne ogni possibile simbolicità. Una forma geometrica ideale, pura, contestata e contrastata da uno scavo che è uno strappo ripetuto, una slabbratura anche visivamente dolorosa, 13
jcar’s “terforation” , the solidity of a geometrically determined form is placed in doubt by internal corrosion, which undermines its stability, not because of external aggression, but for some cause inherent in its very essence: we are always inclined to think that a paper louse is inside the book, that it is something created together with the book, that does not come from outside, as though the material – paper, in our case – brings its own end with it. Even though we can see it quite clearly, that corrosion is always hidden, paradoxically it is always “invisible”… When this degree of vision is reached, one is only a step away from abandoning physical perception of the object, ready to embrace all possible symbolic values. An ideal, pure, geometrical form, contested and contrasted by a “cave”, created by repeated tears, a visibly painful laceration, which lends itself to intense interpretations, to figures which even involve certain funda-
si presta a interpretazioni forti, a figure che coinvolgono anche certe caratteristiche esistenziali fondamentali, come quelle che vedono l’essenza dell’essere umano sotto forma di ragione e sentimento. La purezza della forma geometrica esterna delle opere di Glajcar - la sezione quadrata o rettangolare di tutte le sue sculture, che diventa cubo o parallelepipedo - è la rappresentazione fisica che più si avvicina all’idea, a quell’ “esprit de géometrie” che platonicamente o cartesianamente riconduce a un motore razionale delle azioni umane, alla razionalità dell’essere; di contro, la lacerazione interna dai contorni indefiniti e indefinibili, imprevedibili seppur voluti (provate a immaginare il gesto dell’artista mentre strappa il foglio…) è, appunto, una “lacerazione”, termine comunemente usato sia in senso letterale che sentimentale: non esistono ragioni “lacerate”, ma sentimenti lacerati e laceranti sì. La metafora di ragione e sentimento, messa in scena nelle opere di Glajcar, è poi consolidata da elemen14
mental existential characteristics like those which see the essence of a human being in the form of reason and sentiment. The pureness of the external geometrical form of Glajcar’s works – the square or oblong section of all her sculptures, which become cubes or parallelepipeds - is the physical representation which most closely approaches the idea - that “sprit de géometrie” which platonically or Cartesianly leads to a rational motor of human actions, to the rationality of the human being: on the contrary, the internal laceration with its undefined and indefinable outlines, unforeseeable albeit desired (try to imagine the artist as she rips the sheet…) is precisely a “laceration”, a term commonly used in both its literal and sentimental sense; while there are no “lacerated” reasons, there are certainly lacerated and lacerating sentiments. The metaphor of reason and sentiment, seen in Glajcar’s works, is consolidated by collateral elements, corollaries that are far from secondary,
ti collaterali, corollari non proprio secondari, come la bianchezza immacolata della carta, che rafforza la parte razionale, o l’idea visivamente evidente che la forma dell’opera è fatta di incalcolabili “sedimentazioni” (quanti fogli ci sono?... ), o ancora che su quel bianco si forma un’ombra dai contorni indistinti, così diversa dai confini misurabili del “campo” in cui si muove, e che non è difficile attribuire al versante emotivo dell’essere, una volta che si sia accettata la doppia visione, letterale e simbolica, delle “terforation”: l’idea viene attraversata dal senso, dai sensi e dalla sensibilità, e solo da questo incontro si crea l’opera, a sua volta metafora della vita.
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like the immaculate whiteness of the paper, which reinforces the rational part, or the visibly evident idea that the form of the work is made up of incalculable “sedimentations” (how many sheets are there?), or, again, that on that whiteness the indistinct outlines of a shadow are formed, so different from the measurable boundaries of the “field” in which it moves and which is not difficult to attribute to the emotional side of the human being, once the double view, literal and symbolic, of “terforation” has been accepted: the idea is crossed by sense, by senses and by sensitivity, and from this encounter alone the work is created; it is in turn a metaphor of life.
OPERE WORKS
18 Terforation 2011-083 site-specific installation paper 400g, torn, metal mounting and spring steel 275 x 122 x 600 cm
Terforation 2009-068 paper 300g (17 sheets), torn, metal mounting and plastic 140 x 99 x 26 cm
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Terforation 2008-011 torn paper, paper 700gr, metal mounting and plastic, 29x21x17 cm
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Terforation 08 / XVI (a) 2008-129 paper 70g, torn, metal mounting and plastic 29 x 21 x 17,5 cm
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Stagno Bianco, 2013 Acrilico, foglie e cera su legno cm 100x120
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Terforation 2008-211 08 / XXVI paper 70g, torn, metal mounting and plastic 29 x 21 x 17,5 cm
Terforation VII / XX 2009-076 paper 200g, torn, metal mounting and plastic 45 x 35 x 17 cm
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Terforation 2012-017 paper 200g, torn, metal mounting and plastic ca. 54 x 66 x 23 cm
Tutto cambia ciò che nasce, (particolare)
Tutto cambia ciò che nasce, 2012 Istallazione, Legno e cera cm 60x110x100
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Tutto cambia ciò che nasce, (particolare)
Bloc XIII 2010-025 cardboard 500g, torn 96 x 100 x 100 cm
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Terforation 2011-026 paper 200g (36 sheets), torn, metal mounting and plastic 50 x 70 x 100 cm
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Terforation SĂ– VIII 2011-022 paper 300g, torn, metal mounting and plastic 100 x 70 x 20 cm
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56 ohne Titel model 2011-081 paper 200g, torn, glued 17,5 x 19 x 15 cm
Terforation II 2010-059 paper 300g (11 sheets), torn, metal mounting and plastic 100 x 70 x 20 cm
Terforation 10 / X 2010-040 paper 200g, torn, metal mounting and plastic 45 x 35 x 18 cm
BIOGRAFIA BIOGRAPHY
Angela Glajcar
1970 _ Nasce a Mainz/Germania
1970 _ Born in Mainz/Germany
1991–1998 _ Studia all’Accademia di Belle Arti di Norimberga nella classe di Tim Scott; project work sul tema “Il corpo umano in movimento”
1991–1998 _ Studied at the Akademie der Bildenden Künste in Nuremberg in Tim Scott’s class; project work on the subject of “The human body in motion”
1998 _ Mostre Personali: Angela Glajcar (Bildhaurei), Akademie der BlindenKunste, Norimberga; Erfahrungen in Holz und Stahl, Schloss Almoshof, Norimberga; Premio dalla Fondazione Eric Hauser; progetti di collages di carta per la scultura Akrobat
1998 _ Solo Exhibitions: Angela Glajcar (Bildhaurei), Akademie der BlindenKunste, Nuremberg; Erfahrungen in Holz und Stahl, Schloss Almoshof, Nuremberg; Studio Award of the Kunststiftung Erich Hauser; draft paper collages for the steel sculpture Akrobat
1999 _ Mostra Personale: Neu im BBK, BBK Galerie, Mainz
1999 _ Solo Exhibition: Neu im BBK, BBK Galerie, Mainz
1999–2000 _ Riceve la Borsa di Studio Asterstein dal Governo della Renania-Palatinato; inizia a lavorare alla serie Noyane e alle sperimentazioni con abbozzi di collages; prime opere appese di carta
1999–2000 _ Asterstein scholarship awarded by the government of Rhineland-Palatinate; start on Noyane series and experiments with draft collages; first hanging paper works
2000 _ Mostre Personali: Angela Glajcar Skulpturen in Holz und Stahl, Galerie Haus Eichenmuller, Lemgo; Noyane Holzskulpturen 1999/2000 Angela Glajcar, Haus Metternich, Coblenza; Angela Glajcar Skulpturen in Holz und Stahl, Galerie Eva Tent, Coblenza; Skulpturenausstellung mit Werken von Angela Glajcar, Wernerkapelle, Bacharach. Mostre Collettive: Gastspiel Darmstadter Sezession, Ziegelhutte, Darmstadt; Mainzer Skulpturenpark, Volkspark, Mainz
2000 _ Solo Exhibitions: Angela Glajcar Skulpturen in Holz und Stahl, Galerie Haus Eichenmuller, Lemgo; Noyane Holzskulpturen 1999/2000 Angela Glajcar, Haus Metternich, Koblenz; Angela Glajcar Skulpturen in Holz und Stahl, Galerie Eva Tent, Koblenz; Skulpturenausstellung mit Werken von Angela Glajcar, Wernerkapelle, Bacharach. Group Exhibitions: Gastspiel Darmstadter Sezession, Ziegelhutte, Darmstadt; Mainzer Skulpturenpark, Volkspark, Mainz
2001 _ Mostra Personale: Angela Glajcar Skulpturen, Schloss Waldthausen, Mainz. Mostre Collettive: Drei Starke Frauen, Kunstverein Bad Durkheim, Bad Durkheim; Form wofur – what for, Pegnitzlofts, Norimberga
2001 _ Solo Exhibition: Angela Glajcar Skulpturen, Schloss Waldthausen, Mainz. Group Exhibtions: Drei Starke Frauen, Kunstverein Bad Durkheim, Bad Durkheim; Form wofur – what for, Pegnitzlofts, Nurmberg
2001–2002 _ Progetto per la Borsa di Studio Korrespondenz im Raum rilasciato dal Ministro Bavarese della Cultura; prima installazione site-specific pensata con opere in carta e legno per una mostra presso il Kunstverein Speyer
2001–2002 _ Project scholarship Korrespondenz im Raum awarded by the Bavarian Ministry of Culture; first site-specific exhibition planed with wood and paper works for an exhibition at the Kunstverein Speyer
2002 _ Premio Zonta, Mainz, Angela Glajcar Zonta Kunstpreis 2002, Kulturschmiede, Nieder-Olm
2002 _ Zonta Art Award, Mainz, Angela Glajcar Zonta Kunstpreis 2002, Kulturschmiede, Nieder-Olm
2003 _ Sviluppa la serie Contrarius e crea le serie con la sola carta, durante gli studi sul movimento con la Compagnie Martin Schläpfer – ballettmainz. Mostre Personali: Angela Glajcar Skulpturen und Wandobjekte, Galerie B. Haasner, Wiesbaden. Mostre Collettive: Junge Rheinland-Pfalzer Kunstlerinnen und Kunstler- EmyRoeder-Preis 2003, Wilhelm-Hack-Museum, Ludwingshafen; Grafik-malerei-Plastik, Galerie B. Haasner, Wiesbaden; Forerpreis
2003 _ Development of the Contrarius series and creation of the only series on paper during movement studies of the Compagnie Martin Schläpfer – ballettmainz. Solo Exhibition: Angela Glajcar Skulpturen und Wandobjekte, Galerie B. Haasner, Wiesbaden. Group Exhibitions: Junge Rheinland-Pfalzer Kunstlerinnen und Kunstler- Emy-Roeder-Preis 2003, Wilhelm-Hack-Museum, Ludwingshafen; Grafik-malerei-Plastik, Galerie B. Haasner,
der Kandidatinnen und Kandidaten, Galerie der Stadt Mainz im Bruckenturm, Mainz
Wiesbaden; Forerpreis der Kandidatinnen und Kandidaten, Galerie der Stadt Mainz im Bruckenturm, Mainz
2004 _ Premio Vordemberge-Gildewart; installazione site-specific al Museum Wiesbaden; inzia la serie Conballare. Mostre Personali: Glajcar| Landau Malerei und Skulptur, Landtag RLP, Mainz; Angela Glajcar Contrarius, Kunstverein Friedberg, Friedberg. Mostre Collettive: Sinn_Flut, Essenheimer Kunstverein, Ingelheim; Gutsherrinnen, Frauenmuseum Bonn, Bonn
2004 _ Vordemberge-Gildewart-Award; site-specific installation at the Museum Wiesbaden; start of the Conballare series. Solo Exhibitions: Glajcar| Landau Malerei und Skulptur, Landtag RLP, Mainz; Angela Glajcar Contrarius, Kunstverein Friedberg, Friedberg. Group Exhibitions: Sinn_Flut, Essenheimer Kunstverein, Ingelheim; Gutsherrinnen, Frauenmuseum Bonn, Bonn
2005 _ Premio Emy-Roeder; primi esperimenti con le materie plastiche; inizia la serie Papierschatten e la serie Terforation. Mostre Personali: Angela Glajcar Contrarius, C. Wichtendhal Galerie, Berlino; Angela Glajcar Contrarius, Theater Kleines Haus, Mainz; Stadtkunstlerin Spaichingen 2005, ForschenerGebaude, Spaichingen; Angela Glajcar Papierinstallationen, Galerie Kunsthalle Coblenza, Coblenza. Mostre Collettive: Papier, Kunstlerverein Walkmuhle, Wiesbaden; 20 Jahre Galerie B. Haasner, Wiesbaden; 60 Jahre Pfalzische Sezession, Stadtische Galerie Speyer und Landesvertretung Rheinland-Pfalz, Speyer, Berlino; Papier=Kunst 5, Neuer Kunstverein Aschaffenburg, Aschaffenburg; Junge Rheinland-Pfalzer Kunstlerinnen und Kunstler-Emy-Roeder-Preis 2005, Kunstverein Ludwigshafen, Ludwigshafen
2005 _ Emy-Roeder-Award; first experiments with plastics; start of the Papierschatten series and the Terforation series. Solo Exhibitions: Angela Glajcar Contrarius, C. Wichtendhal Galerie, Berlin; Angela Glajcar Contrarius, Theater Kleines Haus, Mainz; Stadtkunstlerin Spaichingen 2005, ForschenerGebaude, Spaichingen; Angela Glajcar Papierinstallationen, Galerie Kunsthalle Koblenz, Koblenz. Group Exhibitions: Papier, Kunstlerverein Walkmuhle, Wiesbaden; 20 Jahre Galerie B. Haasner, Wiesbaden; 60 Jahre Pfalzische Sezession, Stadtische Galerie Speyer und Landesvertretung Rheinland-Pfalz, Speyer, Berlin; Papier=Kunst 5, Neuer Kunstverein Aschaffenburg, Aschaffenburg; Junge Rheinland-Pfalzer Kunstlerinnen und Kunstler-Emy-Roeder-Preis 2005, Kunstverein Ludwigshafen, Ludwigshafen
2006 _ Premio Phรถnix; inizia la serie Lichtschatten series e la serie Montcanus. Mostre Personali: Angela Glajcar Skulpturale Papierobjekte und Installationen, Galerie B. Haasner, Wiesbaden; Angela Glajcar Terforation, C. Wichtendahl Galerie, Berlino; Contrarius-Lichtschatten, Schloss Charlottenburg Berlin, Berlino, Angela Glajcar Papierskulpturen, Up Art Galerie, NeustadtdHaardt; Terforation, Nassauische Sparkasse, Wiesbaden; Angela Glajcar Papierarbeiten, Kunstverein Trier Junge Kunst, Trier. Mostre Collettive: Papierarbeiten-Paperworks, C. Wichtendahl Galerie, Berlino; Raumtauschungen, Kahnweilerhaus, Rockenhausen
2006 _ Phรถnix Art Award; start of the Lichtschatten series and the Montcanus series. Solo Exhibitions: Angela Glajcar Skulpturale Papierobjekte und Installationen, Galerie B. Haasner, Wiesbaden; Angela Glajcar Terforation, C. Wichtendahl Galerie, Berlin; Contrarius-Lichtschatten, Schloss Charlottenburg Berlin, Berlin, Angela Glajcar Papierskulpturen, Up Art Galerie, NeustadtdHaardt; Terforation, Nassauische Sparkasse, Wiesbaden; Angela Glajcar Papierarbeiten, Kunstverein Trier Junge Kunst, Trier. Group Exhibitions: Papierarbeiten-Paperworks, C. Wichtendahl Galerie, Berlin; Raumtauschungen, Kahnweilerhaus, Rockenhausen
2007 _ Mostre Personali: Tanze im Raum-Papierskulpturen und Kunststoff-Installationen, Sudwestrundfunk, Mainz; Angela Glajcar | Lichtblick, Kunstverein Heidenheim, Heidenheim; LeichteSchwere. Angela Glajcar Papierskulpturen, Galerie Maurer, Francoforte sul Meno; Angela Glajcar, Galerie von Waldenburg, Waldenburg; Plus, Museum Plus, Museum Wiesbaden, Wiesbaden; Realisation of the Kunst-am-Bau-Projekt (public art project) Lichtschatten for the Mutterstadt Fire Station. Mostre Collettive: Geometrisk Abstraktion XXVI, Konstruktiv Tendens, Stoccolma; Kunst im Schloss, Schloss Wertingen, Weringen; Schnitt | Riss,
2007 _ Solo Exhibitions: Tanze im Raum-Papierskulpturen und Kunststoff-Installationen, Sudwestrundfunk, Mainz; Angela Glajcar | Lichtblick, Kunstverein Heidenheim, Heidenheim; Leichte-Schwere. Angela Glajcar Papierskulpturen, Galerie Maurer, Frankfurt a. M.; Angela Glajcar, Galerie von Waldenburg, Waldenburg; Plus, Museum Plus, Museum Wiesbaden, Wiesbaden; Realisation of the Kunst-am-Bau-Projekt (public art project) Lichtschatten for the Mutterstadt Fire Station (2007-001). Group Exhibitions: Geometrisk Abstraktion XXVI, Konstruktiv Tendens, Stockholm; Kunst im Schloss, Schloss Wertingen, Weringen; Schnitt
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C. Wichtendahl Galerie, Berlino; Plus. Stipendiatinnen und Stipendiaten der Stiftung Vordemberge-Gildewart 1994-2007, Museum Wiesbaden und Nassauischer Kunstverein, Wiesbaden; Faszination Papier, Kunstverein Nordlingen, Nordilngen; Schwebend Hovering, Galerie Dorothea van der Koelen, Mainz
| Riss, C. Wichtendahl Galerie, Berlin; Plus. Stipendiatinnen und Stipendiaten der Stiftung Vordemberge-Gildewart 1994-2007, Museum Wiesbaden und Nassauischer Kunstverein, Wiesbaden; Faszination Papier, Kunstverein Nordlingen, Nordilngen; Schwebend Hovering, Galerie Dorothea van der Koelen, Mainz
2007–2008 _ Nomina a Visiting Professor per la Scultura presso l’Università di Giessen; inizia la serie Lumen e la serie Bloc
2007–2008 _ Appointment as Visiting Professor for sculpture at the University of Giessen; start of the Lumen series and the Bloc series
2008 _ Mostre Personali: Secret, Galerie Maurer, Francoforte sul Meno; Sculptures Célestes, Abbaye d’Alspach, Kaysersberg; Angela Glajcar Papier-Dieter Kranzlein Stein, Galerie Roland Aphold, Allschwil-Basel; Angela Glajcar & Nele Waldert-Skulpturen und Objekte, Galerie Peters-Barenbrock, Ahrenshoop; Dialogue Poetique, Kunst Forum D’Art, Vaudremont; Inside - Outside, Kunstverein Siegen, Siegen; Papier | Schatten -Kunst im Lichthof, Stora Enso Maxau Gmbh, Worth; Papier lesen, Landesbibliothek, Speyer. Mostre Collettive: Papierkunstjahr, Buchladen im Roten haus, Titisee-Neustadt; Open Air 19. Skulpturenausstellung der Darmstadter Sezession, Ziegelhutte, Darmstadt; Exposicion Colectiva, Galeria marita Segovia, Madrid; Holland Paper Biennale 2008, Museum Rijswijk and CODA Apeldoorn, Rijswijk and Apeldoorn; Papier und Raum, Galerie Thomas, Monaco
2008 _ Solo Exhibitions: Secret, Galerie Maurer, Frankfurt a. M.; Sculptures Célestes, Abbaye d’Alspach, Kaysersberg; Angela Glajcar Papier-Dieter Kranzlein Stein, Galerie Roland Aphold, AllschwilBasel; Angela Glajcar & Nele Waldert-Skulpturen und Objekte, Galerie Peters-Barenbrock, Ahrenshoop; Dialogue Poetique, Kunst Forum D’Art, Vaudremont; Inside - Outside, Kunstverein Siegen, Siegen; Papier | Schatten -Kunst im Lichthof, Stora Enso Maxau Gmbh, Worth; Papier lesen, Landesbibliothek, Speyer. Group Exhibitions: Papierkunstjahr, Buchladen im Roten haus, TitiseeNeustadt; Open Air 19. Skulpturenausstellung der Darmstadter Sezession, Ziegelhutte, Darmstadt; Exposicion Colectiva, Galeria marita Segovia, Madrid; Holland Paper Biennale 2008, Museum Rijswijk and CODA Apeldoorn, Rijswijk and Apeldoorn; Papier und Raum, Galerie Thomas, Munich
2009 _ Inizio della serie Arsis. Mostre Personali: Innen-RaumAussen, Galerie Lohrl, Monchengladbach; Carta Spaziale, Associazione Margherita Ripamonti, Como; Ad tempus, Johanniskirche, Hanu; Ad Lucem, Kunst-Station Sankt Peter, Köln; Ge-rissen, Osterreichisches Papiermachermuseum, Steyrermuhl; Papierwelten, Kunsteverein Hof, Hof; Arsis, KunstRaum Hull, Drochtersen-Hull; Angela Glajcar Skulpturen, C. Wichtendahl Galerie, Berlino; Papierwelten, Kunstverein Ludwigshafen; Monolog | Dialog, Essenheimer Kunstverein, Ingelheim. Mostre Collettive: Collagen. Sammeln, Kunstverein Augsburg, Augsburg; Papierarbeiten, Galerie Maurer, Frankfyrt a. M.; All about light, C. Wichtendhal Galerie, Berlino; Qui è altrove, Fondazione Malvina Menegaz, Castelbasso; Papierobjekte, Haus der Modernen Kunst, Staufen-Grunern; Focus, Grossetti Arte Contemporanea, Milano
2009 _ Start of the Arsis series. Solo Exhibitions: Innen-RaumAussen, Galerie Lohrl, Monchengladbach; Carta Spaziale, Associazione Margherita Ripamonti, Como; Ad tempus, Johanniskirche, Hanu; Ad Lucem, Kunst-Station Sankt Peter, Köln; Ge-rissen, Osterreichisches Papiermachermuseum, Steyrermuhl; Papierwelten, Kunsteverein Hof, Hof; Arsis, KunstRaum Hull, Drochtersen-Hull; Angela Glajcar Skulpturen, C. Wichtendahl Galerie, Berlin; Papierwelten, Kunstverein Ludwigshafen; Monolog | Dialog, Essenheimer Kunstverein, Ingelheim. Group Exhibitions: Collagen. Sammeln, Kunstverein Augsburg, Augsburg; Papierarbeiten, Galerie Maurer, Frankfyrt a. M.; All about light, C. Wichtendhal Galerie, Berlin; Qui è altrove, Fondazione Malvina Menegaz, Castelbasso; Papierobjekte, Haus der Modernen Kunst, Staufen-Grunern; Focus, Grossetti Arte Contemporanea, Milano
2010 _ Premio Public Choice al Regionale- Wilhelm-Hack-Museum di Ludwigshafen; Realizza il Kunst-am-Bau-Projekt (progetto di arte pubblica) Stiller Dialog per la Scuola Christiane Herzog di Neuwied-Engers; inizia a lavorare usando tessuto di fibra di vetro. Mostre Personali: Carta Spaziale, Grossetti Arte Contemporanea, Milano; Ad Id Temporis, Sint-Anna-ten-Drieenkerk, Anversa. Mostre Collettive: Sannlung Dellweing Speyer, Stadtsche Galerie,
2010 _ Public Choice Award at the Regionale in the WilhelmHack-Museum in Ludwigshafen; Realisation of the Kunst-am-BauProjekt (public art project) Stiller Dialog for the Christiane Herzog school in Neuwied-Engers; start of work using glass fabric. Solo Exhibitions: Carta Spaziale, Grossetti Arte Contemporanea, Milano; Ad Id Temporis, Sint-Anna-ten-Drieenkerk, Antwerp. Group Exhibitions: Sannlung Dellweing Speyer, Stadtsche Galerie, Speyer;
Speyer; White meditation room, Grossetti Arte Contemporanea, Milano; Papierarbeiten 2, Galerie Maurer, Francoforte sul Meno; Miniartextil, San Francesco, Como; Regionale 2010, Wilhelm-HackMuseum, Ludwigshafen; Sans Papier-Sons Papier, Politecnico di Milano, Milano; Paperworks, C. Wichtendahl Galerie, Berlino
White meditation room, Grossetti Arte Contemporanea, Milano; Papierarbeiten 2, Galerie Maurer, Frankfurt a. M.; Miniartextil, San Francesco, Como; Regionale 2010, Wilhelm-Hack-Museum, Ludwigshafen; Sans Papier-Sons Papier, Politecnico di Milano, Milano; Paperworks, C. Wichtendahl Galerie, Berlin
2011 _ Mostre Personali: Metall Papier Komplementar, Emsdettener Kunstverein, Emsdetten; The light within (usando tessuto di fibra di vetro), KunstKulturKirche Allerheiligen, Francoforte sul Meno; Terforation (Rising), KN Studio, Verona; Realisation of the site-specific installations Curalium, College oh the Holy Cross, Worcester. Mostre Collettive: Terra incognita. WeltbilderWelterfahrungen, ALTANA Galerie, Dresda; Papier=Kunst 7, Neuer Kunstverein Aschaffenburg, Aschaffenburg; My collection 1916 | 2011, Grossetti Arte Contemporanea, Milano; Schonheit und Natur, Wasserstandsturm, Bingen; Vivere e pensare in carta e cartone: Tra Arte e Design, Museo Diocesano Milano, Milano; 30 Jahre Galerie Lohrl in Monchengladbach, Galerie Lohrl, Monchengladbach
2011 _ Solo Exhibitions: Metall Papier Komplementar, Emsdettener Kunstverein, Emsdetten; The light within using glass fabric, KunstKulturKirche Allerheiligen, Frankfurt a. M.; Terforation (Rising), KN Studio, Verona; Realisation of the site-specific installations Curalium, College oh the Holy Cross, Worcester. Group Exhibitions: Terra incognita. Weltbilder-Welterfahrungen, ALTANA Galerie, Dresden; Papier=Kunst 7, Neuer Kunstverein Aschaffenburg, Aschaffenburg; My collection 1916 | 2011, Grossetti Arte Contemporanea, Milano; Schonheit und Natur, Wasserstandsturm, Bingen; Vivere e pensare in carta e cartone: Tra Arte e Design, Museo Diocesano Milano, Milano; 30 Jahre Galerie Lohrl in Monchengladbach, Galerie Lohrl, Monchengladbach
2012 _ Inzia a fare esperimenti lavorando con carta e resina sintetica. Mostre Personali: Pure Papier, Kunstverein Munsterland, Coesfeld; Paper And Light, Diana Lowenstein Gallery, Miami. Mostre Collettive: Andipa Gallery, London; Papiergewisper, Galerie Spielvogel, Munche; Arbeiten aus Papier, Galerie Splettstober, Kaarst; Just Papier, Kunstverein Marburg, Marburg; Papierarbeiten 3, Galerie Maurer, Francoforte sul Meno; Oltre l’attimo, Grossetti Arte Contemporanea, Milano; Kunstlerfreund, Kunstverein Speyer, Speyer
2012 _ Start of experiments with paper and synthetic resin. Solo Exhibitions: Pure Papier, Kunstverein Munsterland, Coesfeld; Paper And Light, Diana Lowenstein Gallery, Miami. Group Exhibitions: Andipa Gallery, London; Papiergewisper, Galerie Spielvogel, Munche; Arbeiten aus Papier, Galerie Splettstober, Kaarst; Just Papier, Kunstverein Marburg, Marburg; Papierarbeiten 3, Galerie Maurer, Frankfurt a. M.; Oltre l’attimo, Grossetti Arte Contemporanea, Milano; Kunstlerfreund, Kunstverein Speyer, Speyer
2013 _ Mostre Personali: Terforation, Andipa Gallery, London; Galerie Lohrl, Monchengladbach; Galerie Antonella Cattani contemporary art, Bolzano; Galerie Nusser & Baumgart. Mostre Collettive: On the Edge, Cheryl Hazan Gallery, New York; Zwischen Himmel und Erde, Galerie Martin Kudlek, Colonia; In Between, Museum Kasteel van Gaasbeek, Gaasbeek
2013 _ Solo Exhibitions: Terforation, Andipa Gallery, London; Galerie Lohrl, Monchengladbach; Galerie Antonella Cattani contemporary art, Bolzano; Galerie Nusser & Baumgart. Group Exhibitions: On the Edge, Cheryl Hazan Gallery, New York; Zwischen Himmel und Erde, Galerie Martin Kudlek, Cologne; In Between, Museum Kasteel van Gaasbeek, Gaasbeek
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