Note per lo Spirito
Concerti Spirituali nelle chiese storiche di Cuneo
UFFICIOBENICULTURALIE CCLESIASTICI E E DILIZIAPERILC ULTO Diocesi di Cuneo
reté
I D E N T I TA’ A R T E S I S T E M A a servizio del territorio
NOTE PER LO SPIRITO Concerti Spirituali nelle chiese storiche di Cuneo
Concerti Spirituali, (dal 27 novembre 2011 al 19 luglio 2012) ovvero momenti di ascolto della musica sacra alla luce della Parola di Dio secondo il tempo liturgico proprio e l’interpretazione di giovani artisti, attraverso gli storici strumenti delle principali chiese della città di Cuneo. La partecipazione è gratuita e di durata di mezz’ora per ciascun appuntamento. Si conclude qualche minuto prima della celebrazione Eucaristica festiva.
In collaborazione con:
Parrocchie di Sant’Ambrogio, Santa Maria della Pieve, Cattedrale Santa Maria del Bosco, Sacro Cuore di Gesù e Confraternita San Sebastiano in Cuneo
Comitato scientifico: Don Luca Favretto, Bartolomeo Gallizio, Mauro Maero, Gabriella Roversi Note tecnico storiche: Francesco Bigotti Assistenza tecnica: Antica Bottega Artigiana di Brondino Vegezzi-Bossi Con il patrocinio di
Info:
Fondazione San Michele | via Roma, 7 | 12100 Cuneo | Tel. 0171 480612 | arte@diocesicuneo.it
Introduzione Don Luca Favretto | Fondazione San Michele Onlus - ufficio BCE Diocesi di Cuneo
“La musica ha un significato fondamentale nella storia della civiltà e nella cultura religiosa di ogni popolo. L’arte è capace di riassumere messaggi e significati importantissimi di una civiltà dando voce all’umanità che la produce in modo talmente profondo ed alto da far sì che a volte le opere artistiche prodotte in un tempo e in un luogo preciso divengano patrimonio universale dell’umanità di ogni luogo e tempo. L’arte è capace di conoscere e far conoscere le profondità del cuore dell’uomo a ogni uomo ed in ogni tempo: è grande il potere dell’arte e in modo speciale della musica che, a differenza delle altre arti, è la più effimera eppure la più profondamente radicata nella vita degli uomini, la più “eterea” eppure la più fisica delle arti. La musica è fatta di vibrazioni fisiche a cui l’uomo accoppia misteriosamente sensazioni, ricordi, messaggi che derivano spesso dal suo inconscio più profondo o dalle sue esperienze dimenticate. Il “mistero” della musica sta nel fatto che di tutte le arti essa è la meno controllabile, la più istintiva pur avendo una struttura matematica e fisica fortissima”. Approfitto di queste parole di Mons. Frisina: ben riassumono il tentativo che si sta portando avanti da tre anni e che ora trova spazio attraverso gli strumenti più importanti (antichi e nuovi) delle nostre chiese cittadine attraverso l’interpretazione di giovani artisti… L’esigenza è quella (pur rispettando le convinzioni di ciascuno) di non ridurre la musica “sacra” suonata in chiesa ad un semplice concerto. Gli organi che suonano ogni domenica per le celebrazioni ora pure le “preparano” in una semplice mezz’ora di spiritualità e cultura.che precede le funzioni serali. E’ una scommessa che già ha creato in questi anni una buona base di persone interessate e che ora si estende agli organi delle chiese del centro storico… Il tentativo è quello di dare spazio e “voce” allo Spirito, perché risuoni nelle profondità di ciascuno…
Walter Canavesio | Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
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Una ininterrotta attività di restauro ha coinvolto negli ultimi anni molti organi della Provincia di Cuneo, al pari di analoghe iniziative su tutto il territorio regionale. Non mancano motivazioni profonde per questo fatto: più di altri elementi dell’arredo ecclesiastico, gli organi restituiscono in forma immediata e piacevole un rapporto diretto fra i fedeli e la liturgia, tra la chiesa intesa come insieme di persone unite da un comune spirito religioso, e le forme mediate del culto. Tale favore, purtroppo, spesso si può concretizzare solo in tanti “vorrei” da parte di parroci ed istituzioni religiose: il restauro di manufatti complessi e dalla storia spesso intricata come gli organi è costoso e lento. Non sempre sono disponibili somme spesso molto elevate. A fronte di ottime imprese organarie, inoltre, compaiono in vari casi personaggi velleitari, con scarse qualifiche e senza tradizioni, che intuiscono nel restauro degli organi una possibile fonte di guadagni, senza dare in cambio garanzie di qualità appena sufficienti. Un mondo, quindi, piuttosto difficile, dove è facile, per chi non è del mestiere, prendere lucciole per lanterne. Un altro problema non secondario è rappresentato dallo scarso utilizzo delle opere restaurate. Come è facile intuire, gli strumenti musicali, ma in particolare gli organi storici, se non utilizzati continuamente, perdono in fretta quelle caratteristiche positive che il restauro ha ridonato, tradendone in gran parte le finalità. Eppure, per cause non certo dipendenti da chi ne ha promosso e voluto il recupero, succede spesso che non si dia seguito, se non in forma parziale o momentanea, alla messa a punto dello strumento. È proprio partendo da queste considerazioni che oggi appare più che mai necessaria la nascita di forme coordinate di iniziativa che coinvolgano gli organi storici in percorsi musicali, per evidenziare le caratteristiche di ogni strumento, per donare al pubblico qualità e virtuosismi che sono il loro potenziale più prezioso, ma anche per garantirne una diretta conservazione: sono macchine deliziose, atte a produrre armonie celesti, e non hanno bisogno d’altro che della nostra attenzione continua. Anche agli organi storici vanno estesi i principi di quella battaglia, ormai annosa, ma sempre attuale, che gli Istituti di tutela delle opere d’arte vanno facendo nei confronti della diffusione massima degli itinerari tematici, ad esempio riguardo agli affreschi gotici: solo una strategia di conoscenza, espressa con forme programmate ed organizzate di visita, può restituire pienamente il valore e l’utilità comune di recuperi anche in questo caso spesso costosi. Ogni iniziativa che vada in questa direzione è benvenuta e sottoscrivibile, a maggior ragione se garantisce un momento di gradevole allontanamento dalle quotidiane cure di una realtà sempre meno dominata dall’“estro armonico”.
Don Ezio Mandrile | Istituto diocesano musica sacra
“Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l’organo a canne, come strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere mirabile splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle realtà supreme.” così si esprime la Costituzione del Concilio Vaticano II ‘Sacrosanctum Concilium’ al n° 120 circa l’uso della musica organistica durante le celebrazioni liturgiche. Emergono chiare due finalità: dare solennità ed elevare gli animi a Dio. La musica organistica è presentata come ‘via privilegiata’ per incontrare Dio nella celebrazione. Perchè questo possa avvenire nel modo migliore è utile una preparazione, un avvio del cammino. Ecco allora, in questo contesto, la validità dei momenti di ascolto offerti prima della celebrazione della messa vespertina: non un mini-concerto terminato il quale ognuno va per i fatti suoi, ma preludio religioso all’incontro con Dio, all’ascolto e alla meditazione della sua Parola, per concretizzarla in una autentica testimonianza cristiana. Impegno arduo che interpella sia chi suona, che non è solo un musicista che mostra la sua bravura, ma un cristiano che attraverso la musica esprime la sua fede; sia chi ascolta che non è solo un amante della musica organistica, ma un credente che si prepara, attraverso l’ascolto, a celebrare la Pasqua settimanale per ‘aprire la sua mente alla intelligenza delle scritture’ e ‘riconoscere nello spezzare il Pane’ il Cristo Risorto che continua a chiedere ai suoi discepoli: “Fate questo in memoria di me”.
Gianna Gancia | Presidente della Provincia di Cuneo Licia Viscusi | Assessore provinciale alla Cultura
“La musica, uscita dalle mura del tempio vivificherà tutte le cose della natura…”. Sembra coniata appositamente per la rassegna “Note per lo Spirito” questa affermazione del compositore Richard Wagner, perché preconizza la diffusione ampia del prodotto artistico ed il rapporto di fruizione diretta da parte del grande pubblico che l’iniziativa si propone. La musica è, forse, tra le arti, la più fugace, ma anche quella di più immediata comprensione per l’animo umano, in quanto capace di esprimere sentimenti, sensazioni personalissime ed intime vibrazioni. Non è un caso che la musa dedicata fosse nell’antichità Euterpe, ovvero “Colei che rallegra”. Come frequente, nelle Sacre Scritture, è il riferimento al canto quale momento di gioia ed elevazione. Pregevole, quindi, risulta la fusione tra appuntamenti musicali e l’interpretazione di giovani artisti, veicolata attraverso gli storici strumenti delle principali chiese cuneesi. La rassegna rappresenta metodo efficace per riscoprire la spiritualità da sempre connessa con la composizione musicale, ma diventa anche viaggio di riappropriazione degli edifici di culto che sono parte del vissuto quotidiano della comunità locale e del patrimonio organistico del capoluogo provinciale, spesso sconosciuto alla maggioranza della popolazione. La sacralità dei luoghi costituirà, di certo, adeguato corollario per una fruizione più completa delle arie, trasformando quello che è semplice concerto in momento di riflessione personale e privatissima. Insieme, l’iniziativa racconta di una sensibilità per il patrimonio culturale cittadino che è missione prioritaria della Fondazione San Michele, condivisa appieno dalle istituzioni locali. La celebrazione di luoghi e date della vita liturgica veicola, infatti, quel consolidamento identitario della società locale che è ingrediente fondamentale per la costruzione di un solido domani. Alberto Valmaggia | Sindaco di Cuneo Alessandro Spedale | Assessore alla cultura comune di Cuneo
La nostra Città, spesso, si dimostra in grado di produrre iniziative assolutamente originali e di condurle ad una sfera in cui tratti distintivi vengono, di volta in volta, valorizzati e socializzati tra la gente. “Note per lo Spirito” è una di esse; la Fondazione San Michele, in collaborazione con le parrocchie cittadine, riesce a coniugare, in modo innovativo, l’occasione di una serie di “concerti” tutti da ascoltare con la scoperta – o la riscoperta – di alcuni storici strumenti cui affida l’esecuzione. Musica sacra, liturgica, interpretata da giovani artisti con organi secolari, di diverso formato e caratteristiche; tutti restituiti recentemente a nuova vita melodica o in corso di restauro. Concerti agili, quasi a far cogliere, con immediatezza, nel periodo significativo della loro realizzazione, i differenti timbri, le diverse voci e foníe. E’ la riscoperta di una ulteriore e particolare ricchezza storica e culturale che fregia la Città; per questo non possiamo che augurare il successo dell’iniziativa ricordando con A. Schopenhauer che “La musica, intesa come espressione del mondo, è una lingua universale al massimo grado.”
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Nicola Antonio de Liso Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte Tutela | Organi e strumenti musicali
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L’organo a canne venne inventato dal grande Ctesibio di Alessandria d’Egitto nel 280/270 a.C. circa. L’inventore fu considerato dai posteri come un Leonardo dell’antichità. Tuttavia Ctesibio inventò tale strumento chiamandolo idraulos (organo ad acqua), dopo aver osservato i magrepha ebraici (una specie di Sheng a canne di papiro o canne lacustri, strumento a fiato policalamo e polifonico che veniva usato nel Tempio ebraico di Elefantina sul Nilo e nel Tempio ebraico di Leontopoli sempre in Egitto, oltre che ovviamente nel Tempio di Samaria e nel Tempio di Gerusalemme). Tale strumento venne usato nell’antichità greca ellenistica e nell’impero romano, soprattutto nell’epoca imperiale (Nerone ne era un grande estimatore e suonatore). Tuttavia nei primi secoli del Cristianesimo, in osservanza alle disposizioni ereditate dalle sinagoghe ebraiche, nelle quali non venivano usati strumenti musicali (usati solo nei templi fino alla distruzione di quello di Gerusalemme nel 70 d.C.), ma veniva solo impiegata la voce umana, l’organo non era impiegato. Nei primi secoli del Cristianesimo l’organo non veniva usato nelle Domus Ecclesiae e successive chiese. Gli organisti erano scomunicati, dovevano cambiare mestiere. Esso tuttavia, molto probabilmente intorno al 355 d.C., per iniziativa di Giuliano l’Apostata a Milano (non ancora imperatore), in opposizione alle funzioni liturgiche del culto ariano dominante in quel momento a Milano, predispose che il culto cattolico fosse arricchito dal suono dell’organo nell’accompagnamento del canto cristiano. Tale impiego fu limitatamente usato nella Spagna del VI, VII e VIII secolo ed in Inghilterra. Esso fu usato limitatamente nelle cattedrali francesi (Compiegne ed Aquisgrana) vicine alle corti carolingie a partire dal 757 d.C., 812, e 826. Nell’anno 872 il Papa richiese al vescovo di Freising un organo e relativo organista per San Giovanni in Laterano. Da quell’anno l’organo si diffuse in Italia ed in tutta Europa. Nel 997 l’arcivescovo di Milano diffuse una circolare in tutte le sue diocesi pertinenti dell’alta Italia per raccomandare l’uso dell’organo nelle grandi liturgie solenni nelle grandi cattedrali e abbazie. In tale anno Guglielmo di Volpiano monaco benedettino cluniacense e quindi amante e costruttore di organi, fece costruire il primo organo per il Duomo di Torino, dai suoi monaci cluniacensi. Dopo tale data, vennero costruiti organi nelle chiese piemontesi (1150 Cattedrale di Vercelli, 1240 Cattedrale di Asti, ecc.). La tradizione organara piemontese si affermò a partire dal Cinquecento e nel Seicento, ma soprattutto nel Settecento e Ottocento, dove si imposero diverse dinastie organarie, quali quella dei Concone di Asti residenti a Torino, allievi di Giuseppe Calandra, di Giacomo Filippo Landesio di Centallo, di Liborio Grisante di Napoli, residente in Asti, dei Savina di Asti, dei Ragozzi di Colma di Valduggia, di Giodei Vittino di Centallo, dei Collino di Pinerolo, dei Bossi di Bergamo, dei Bruna di Miagliano, allievi di Antonio Maria Bonetta di Gozzano, dei Ramasco di Andorno, dei Vegezzi Bossi di Centallo, ed altre ancora. Nella Provincia di Cuneo l’organo è testimoniato a partire dal Quattrocento in San Francesco a Cuneo (frate Gasparino de Nasis 1431). Nel 1497 Giovanni Torriano il Veneto lo ricostruisce. Nel 1560/1561 opera Giovanni da Racconigi nella Cattedrale di Cuneo. Nel 1566 in San Francesco lavora Paolo Lanzavecchia. Alla fine del Cinquecento lavorano i fratelli Vittani di Pavia. Nel 1607 in San Francesco a Cuneo e nel 1608 in cattedrale lavora il piacentino Pietro Mollonino. Nel 1629 costruisce uno stupendo organo in San Sebastiano a Cuneo lo svizzero tedesco Caspar
Langestain di Stans, (strumento trasferito alla fine dell’800 a Neive). Nel 1669 Antoine Julien di Vence lavora a Cuneo. Nel 1679 costruisce con il figlio Barthelemy l’organo di San Francesco Saverio di Mondovì (poi trasferito a Pianfei nel 1807). Nel 1671 un organaro tedesco quale Johannes Baltsar Milder costruisce l’ennesimo organo in San Francesco a Cuneo. All’inizio del Settecento opera in provincia il grande organaro di Caraglio residente a Torino Giuseppe Calandra (1714 organo di Roccavione, restaurato di recente dagli organari Brondino Vegezzi Bossi di Centallo). Nei decenni successivi del Settecento operarono i grandi organari ducali poi regi i Fratelli Giovanni Battista e Francesco Maria Concone di Asti residenti a Torino, e Giacomo Filippo Landesio di Centallo. Dal 1824 si impose la grande Bottega organara dei Fratelli Pietro e Carlo Vittino di Centallo, iniziando con l’organo di San Lorenzo di Fossano del 1824, di San Rocco di Chiusa Pesio del 1825, ecc., per continuare con gli organari Vittorio, Francesco ed Annetta Vittino. La fervida attività costruttiva di tale ditta organaria comprese la costruzione di importanti strumenti dal 1824 al 1907 per un totale di circa 190 organi, alla quale succedette la dinastia dei Vegezzi Bossi (Francesco Vegezzi Bossi, Carlo II° Vegezzi Bossi, Francesco II° Vegezzi Bossi, Enrico Vegezzi Bossi, quest’ultimo associandosi con l’organaro Bartolomeo Brondino). L’ottima iniziativa dei concerti spirituali con il suono degli organi cuneesi antichi e moderni metterà in luce all’interno di una iniziativa volta al recupero dell’aspetto spirituale della musica d’organo la straordinaria bellezza fonica dell’organaria cuneese in tutti gli aspetti organistici dei vari autori delle varie scuole organistiche di ogni epoca storica italiana ed europea.
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Dalla lettera pastorale di Mons.Giuseppe Cavallotto Vescovo di Cuneo e di Fossano “La Chiesa che amo”, per l’anno corrente. “Le visite di Dio testimoniano la sua vicinanza e il suo cammino con il popolo che egli ama. Egli si fa presente per illuminare, consolare, correggere, per proteggere, arricchire della sua benedizione, liberare, sovente per affidare una missione. Con la nascita di Gesù la visita del Signore diventò personale, diretta e stabile. Il Figlio di Dio viene per condividere e illuminare la nostra condizione, per svelarci in tutta la sua profondità la misericordia del Padre e il suo progetto di salvezza, per riscattarci dal peccato e dalla morte, per renderci figli di Dio e per aprire orizzonti di pace e di speranza. Guidato dallo Spirito Santo, Zaccaria, dinanzi alla nascita del figlio Giovanni il Battista, con una visione del futuro annuncia il mistero della venuta del Salvatore: “Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo e ha suscitato per noi un salvatore potente… Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto” (Lc 1, 68-69.78)”.
Il culto cristiano è, per sé, svincolato da spazi determinati, così esso non è “schiavo” di tempi o epoche imposte da necessità a lui estrinseche. S. Paolo riprende i Galati perché “osservano mesi, giorni e tempi e anni, confidando in questi elementi miseri ed impotenti” (Gal. 4,8—11). Libera da questa servitù, la Chiesa organizza il suo culto in giorni e secondo epoche che ricevono il loro vero significato dal rapporto con i grandi avvenimenti della storia della salvezza. Come già il popolo ebraico, così la Chiesa ha una concezione storica, e non cosmica, del tempo sacro. L’avvenimento fondamentale del Cristianesimo è la Pasqua del Signore, cioè il suo passaggio dal mondo al Padre, nella dolorosa Passione e nella gloriosa Risurrezione. La Chiesa però non si sofferma solo nella meditazione degli avvenimenti pasquali del Signore. “Nel corso dell’anno poi, distribuisce tutto il Mistero di Cristo, dall’Incarnazione e dalla Natività fino alla Ascensione, al giorno di Pentecoste e dell’attesa della beata speranza e del ritorno del Signore” (C.L. art. 102). Questa attesa ha la sua espressione liturgica nell’Avvento, che prepara la festa del Natale. La celebrazione del Mistero della “venuta del Signore nella carne e nella gloria” (Natale ed Epifania) costituisce il secondo ciclo liturgico dell’anno.
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Dal Salmo 29: Il Signore benedirà il suo popolo con la pace. Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza. Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore nel suo atrio santo. La voce del Signore è sopra le acque, il Signore sulle grandi acque. La voce del Signore è forza, la voce del Signore è potenza. Tuona il Dio della gloria, nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!». Il Signore è seduto sull’oceano del cielo, il Signore siede re per sempre.
CHIESA CATTEDRALE SANTA MARIA DEL BOSCO ORE 17,15 – 17,45
Domenica 27 novembre Bartolomeo GALLIZIO
Domenica 04 dicembre Luca ROSSO
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Domenica 11 dicembre Manuela NEYRET
Domenica18 dicembre Roberto FRESIA
NOTE STORICHE
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1561 – Collocazione di un organo da parte di Giovanni da Racconigi. L’anno precedente, in occasione dell’arrivo in città del Duca Emanuele Filiberto di Savoia, lo stesso Giovanni fu invitato in città per collocarvi uno speciale giuoco di organi fra i grandiosi archi di trionfo eretti per l’occasione («Di maggior altezza, e vaghezza era quello - racconta in proposito lo storico Teofilo Partenio - che s’innalzava vicino alla Casa de Nobili Morri, sovra di cui si vedeva una Loggia, ripiena di musicali suoni, che riempivano l’aria di soavi melodie»). 1608 – Riparazioni effettuate da Pietro Mollonino (o Molinino), chiamato nello stesso anno a restaurare anche l’organo della chiesa di S. Francesco. 1656 – Nella notte di Natale si verificò un crollo accidentale delle volte della chiesa. Nel sinistro furono coinvolte alcune strutture fondamentali del tempio, fra cui probabilmente l’antico organo cinquecentesco. 1668 – In occasione delle celebrazioni per l’arrivo a Cuneo della Duchessa Maria Cristina di Savoia (Madama Reale), venne utilizzato in S. Maria del Bosco il piccolo organo della Confraternita di S.Croce, chiesto appositamente in prestito dal Governatore Marchese di S. Damiano. 1673 – Terminati i lavori di riedificazione della chiesa, si prospettò la necessità di costruirvi un nuovo adeguato strumento: dell’iniziativa si fece promotore il sacerdote Don Gio Batta Jacobis, cui il Consiglio Comunale deliberò il 29 agosto 1673 la concessione di uno specifico sussidio. Nulla purtroppo sappiamo dell’immagine, delle caratteristiche e della stessa paternità di questo organo del tardo Seicento. 1765 – In base ad una delibera riportata negli Ordinati Comunali sotto il titolo generico di «Organo nella Chiesa della Madonna del Bosco», nel 1765 venne stanziata una somma per l’ingrandimento della cantoria, onde poter accompagnare le solennità religiose «con maggior pompa e decoro, e comodo de’musici e suonadori». ante 1818 – Progetto per la costruzione di un nuovo organo, redatto da Lodovico Piantanida. 1843 – Nuovo organo Serassi, identificato nelle fonti dell’epoca col numero d’opus 561. L’organo fu inaugurato in occasione della festività di S. Giuseppe, i giorni 18 e 19 marzo di quello stesso anno, «sebben non ancora intieramente finito», dall’organista M.o Vincenzo Goletti. Nel medesimo anno si registra una quietanza di paga-
mento per l’«organo vecchio venduto alla Parrocchia di Roccavione». Nell’atto di nomina ad organista dello stesso Goletti, risalente al maggio 1843, è documentata altresì la presenza di un secondo organo di coro, di specifica competenza del Capitolo della Cattedrale, collocato dietro l’altar maggiore, in prossimità del coro ligneo della chiesa. 1846 – Collaudo ufficiale dello strumento da parte dello stesso Maestro Goletti, dopo una revisione generale per renderlo pienamente conforme alle prescrizioni contrattuali e per rimediare con opportune misure ai «guasti cagionati all’Organo dai sorci». 1861 – Progetto di pulitura e modifiche (rifacimento della catenacciatura, dell’unione tasto-pedale e della pedaliera da scavezza a cromatica). 1862 – All’originaria disposizione fonica furono apportate alcune modifiche. In quell’anno, infatti, i registri del Principale Cornetto e del Flauto Alemanno vennero rispettivamente sostituiti coi registri di Oboè Soprani e Violoncello Bassi. 1875 – Alla fine del 1875 gli stessi organari bergamaschi effettuarono un intervento di restauro, con esito giudicato soddisfacente a seguito di collaudo formalizzato in data 24 aprile 1876 dall’organista Ferdinando Migliavacca. Detto intervento comprendeva fra l’altro l’installazione di un nuovo sistema di alimentazione. 1886 – Costruzione da parte di Francesco Vittino di un nuovo organo di coro per i Canonici del Duomo, trasferito poi, nel 1967, presso la chiesa Parrocchiale di Borgo S. Giuseppe. 1913 – L’allora Parroco Mons. Carlo Bergia affidò la costruzione di un nuovo, grandioso organo alla Casa Organaria “Vittino-Vegezzi Bossi” di Centallo, con riutilizzazione di parte del preesistente materiale fonico Serassi. 1941-1944 – Progetto e lavori di sistemazione e riparazione dell’organo principale e dell’organo di coro. 1984 – La trasmissione pneumatico-tubolare dell’organo venne affiancata da una nuova trasmissione di tipo elettronico, con seconda consolle posta in navata.
DESCRIZIONE
UBICAZIONE: In controfacciata, su apposita tribuna in cemento, realizzata all’inizio del Novecento. CASSA: A tre campate, delimitate da colonne scanalate con capitelli dorati e cornice superiore rettilinea. Ogni campata è incorniciata in alto da motivi a drappeggio di
colore rosso scuro con dorature. PROSPETTO: Formato da 43 canne, disposte su unico ordine in tre campate, la centrale - a cuspide con ali - di 21 canne e le laterali - a cuspide - di 11 canne ciascuna. Le bocche sono allineate nella campata centrale, mentre nelle laterali presentano un andamento contrario alle cuspidi. CONSOLLE: Pneumatica, staccata e rivolta, in tribuna; elettrica, spostabile, in navata. Tre tastiere. DISPOSIZIONE FONICA: Grand’Organo
Organo Positivo
Principale 16’ Principale I 8’ Principale II 8’ Quinta 5 1/3’ Ottava I 4’ Ottava II 4’ Duodecima 2 2/3’ Decimaquinta 2’ Pieno 5 file (XV-XXIX) Pieno 5 file (XII-XXXVI)
Eufonio 8’ Ottava Eolina 4’ Quintaton 8’ Bordone 8’ Flauto a cono 4’ Flautino 2’ Gamba 8’ Eterea 8’ Tremolo
Organo Recitativo Pedale Principalino 8’ Ottava dolce 4’ Decimaquinta 2’ Decimanona 1 1/3’ Pienino 4 file Bordoncino 8’ Flauto armonico 4’ Quintina 2 2/3’ Viola Gamba 8’ Viola Celeste 8’ Concerto Viole 8’ Oboe 8’ Voce corale 8’ Tremolo Arpa
Contrabasso 16’ Ottava 8’ Ottava 4’ Pieno 5 file (XV-XXIX) Subbasso 16’ Bordone 8’ Violoncello 8’ Bombarda 16’ Campane
Dalla lettera pastorale di Mons.Giuseppe Cavallotto Vescovo di Cuneo e di Fossano “La Chiesa che amo”, per l’anno corrente. “Nella Chiesa non mancano miserie, divisioni, stanchezze. Siamo certi, però, di essere guidati da mani sicure e generose. Con il salmista possiamo guardare con fiducia non solo la Chiesa, ma anche il nostro cammino personale: “Il Signore è il mio pastore; non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare… mi guida per il giusto cammino” (Sl 23). “La Chiesa che amo” è l’affermazione che si applica in primo luogo al Signore, il quale è vicino, ci visita e ci guida come pastore. Egli ama la nostra Chiesa, le nostre comunità cristiane così come sono: con le loro bellezze e ricchezze spirituali di uomini e di donne, con gli immancabili problemi e limiti, con i loro interrogativi e le loro attese. Il Signore non ci abbandona, perché è un Dio fedele. Le nostre povertà spirituali e le nostre debolezze morali, se riconosciute con umiltà, ci aprono ad un nuovo futuro di vita, perché il Signore non è venuto per i giusti o i sani, ma per i peccatori e i malati (cfr. Mt 9, 12-13)”.
La Chiesa si prepara alla celebrazione del mistero pasquale con la Quaresima. Con l’ingresso del Cristo nel Cielo hanno già inizio i tempi escatologici, i tempi ultimi annunciati dai Profeti. Con la Chiesa il Regno di Dio è già inaugurato e l’eternità è già inserita nel tempo. E’ iniziato il sabato etérno, diranno i Padri, affermando che il cristiano è sempre in festa, perché il Signore ha promesso di essere sempre presente offrendo ai suoi fedeli la possibilità di vivere sempre in unione con lui. Il periodo penitenziale è finalizzato alla riscoperta dell’essenzialità nella vita del credente, per risorgere in Cristo ad una vita nuova… Ancora oggi il venerdì, con l’impegno di mortificazione, richiama a tutti i cristiani il sacrificio della Croce.
Dal Salmo 35: Signore, nella tua luce vediamo la luce. 16
Signore, il tuo amore è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi, la tua giustizia è come le più alte montagne, il tuo giudizio come l’abisso profondo: uomini e bestie tu salvi, Signore. Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali, si saziano dell’abbondanza della tua casa: tu li disseti al torrente delle tue delizie. È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce. Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore.
Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù Ore 16,45 – 17,15
Domenica 04 marzo Riccardo ADAMO
Domenica 11 marzo Giuseppe RICCARDI
Domenica 18 marzo Aram SHAHBAZIANS
Domenica 25 marzo Alessandro CAVO
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NOTE STORICHE
1897 – Collocazione dell’organo costruito dalla Ditta “Cav. Carlo Vegezzi-Bossi” di Torino. Lo strumento venne collaudato e inaugurato l’11 e il 12 ottobre di quello stesso anno con due concerti tenuti rispettivamente da Marco Enrico Bossi e Filippo Capocci. 1922 – Dall’originaria tribuna in cui era collocato, l’organo fu spostato nel coro, dietro l’altar maggiore. Il trasloco avvenne ad opera della Ditta Achille Baldi di Torino. 1930 – L’organo «ebbe a subire gravi danni per le rosicchiature dei topi». 1934 – Lo strumento venne riportato nella primitiva sede. 1971 – L’organo fu sottoposto a revisione da parte della Ditta “La Ceciliana” di Padova. In tale occasione, fra l’altro, la trasmissione venne elettrificata, fu rimossa l’originaria consolle in tribuna e fu installata una nuova consolle elettrica - spostabile - nella navata sinistra della chiesa, in vista dell’altar maggiore. Il concerto inaugurale dell’organo così modificato fu tenuto il 27 novembre dall’organista Alessandro Esposito. 2003 – In occasione dei lavori di ristrutturazione ed am18 modernamento della chiesa, iniziati il 15 giugno 2003, l’organo venne completamente smontato e rimosso dalla sua sede. 2011 – Collocazione di un nuovo strumento a 4 manuali parzialmente racchiuso in cassa lignea - con riutilizzo del materiale fonico preesistente - ad opera della Bottega Artigiana “Brondino-Vegezzi Bossi” di Centallo.
L’allineamento delle bocche delle canne varia a seconda dei diversi corpi d’organo in cui sono collocate. CONSOLLE: Meccanica, a finestra, in tribuna, con registri azionati da pomelli laterali; elettrica in navata. Quattro tastiere. DISPOSIZIONE FONICA: I Manuale Principale 16’ Flauto a cuspide 8’ Principale 8’ Dulciana 8’ Ottava 4’ Flauto armonico 4’ Duodecima 2 2/3’ Decimaquinta 2’ Decimasettima 1 3/5’ Decimanona 1 1/3’ Ripieno grave 3f Ripieno acuto 2f. Tromba 8’
II Manuale Principale 8’ Flauto legno 8’ Unda Maris 8’ Ottava 4’ Flauto a camino 4’ Nazardo 2 2/3’ Terza 1 3/5’ DESCRIZIONE UBICAZIONE: In controfacciata, su apposita tribuna in Flautino 2’ Clarinetto 8’ muratura. CASSA: Articolata su vari corpi disposti ad ala e dislo- Mistura 4f. Tremolo cati su differenti piani in profondità. PROSPETTO: Sul primo ordine sono collocati 6 corpi in cassa ad ala, recanti rispettivamente 4-5-10-10-5- Pedale 4 canne. I due corpi più esterni, contenenti canne del BassoAcustico 32’ Pedale, sono staccati dagli altri. Sul secondo ordine, Contrabbasso 16’ disposto più in alto, una serie di 7+7 canne fuori cassa Subbasso 16’ sopravanza un ulteriore corpo in cassa ad ala. Al cen- Basso 8’ tro del prospetto campeggiano tre gruppi di canne fuori Bordone 8’ cassa di particolare altezza, che conferiscono notevole Violoncello 8’ Ottava 4’ slancio al disegno dell’intero prospetto.
III Manuale Controgamba 16’ Eufonio 8’ Principale Dulcan 8’ Bordone 8’ Viola Gamba 8’ Voce Flebile 8’ Concerto Viole 8’ Ottava Eolina 4’ Decimaquinta 2’ Pieno 4 f. Basson 16’ Tromba armonica 8’ Oboe 8’ Tremolo IV Manuale Trombone 16’ Tromba 8’ Clarone armonico 4’ Voci Corali 8’ Cornetto 5f. Gran Flauto 8’ Voci Corali 8’ Tremolo
Bombarda 16’ Tromba 8’ Chiarina 4’
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Dalla lettera pastorale di Mons.Giuseppe Cavallotto Vescovo di Cuneo e di Fossano “La Chiesa che amo”, per l’anno corrente. “Cristo risorto non solo appare ai discepoli e alle pie donne, ma continua in forma nuova e misteriosa ad essere stabilmente presente in mezzo a noi: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Il primo e fondamentale incontro con Cristo è la messa domenicale. È l’appuntamento che il Risorto ha iniziato nel Cenacolo con i suoi discepoli la domenica di Pasqua e in quella successiva. Le specie eucaristiche, conservate nel tabernacolo, confermano la presenza del Signore in mezzo a noi. Il Signore Gesù, poi, si rende presente nell’ascolto della sua Parola, nella preghiera, nel perdono, nei fratelli soprattutto più bisognosi ed emarginati. Dio non viene mai a mani vuote. A noi, alle nostre comunità la libertà di aprire la porta e di accoglierlo” .
Fra le domeniche dell’anno ha particolare rilevanza quella in cui si commemora con particolare solennità la Risurrezione del Signore, unitamente alla sua Passione (C.L. art. 102). Il “passaggio” del Cristo viene celebrato annualmente nel “triduum paschale” che, introdotto dalla Messa a ricordo della istituzione della Eucaristia il giovedì santo, occupa il venerdì santo nella commemorazione della Morte e culmina nella Veglia che, con la Messa, inaugura il tempo pasquale della gioia e della grazia. Le solennità pasquali sono il tempo privilegiato della liturgia della Chiesa. Da esse prende avvio il tempo pasquale di cinquanta giorni, concluso dalla festa di Pentecoste. La Pasqua, tanto nella celebrazione settimanale che in quella annuale, è la festa cristiana per eccellenza. Il riferimento alla domenica si organizza la settimana. Sulla Pasqua annuale si organizza il ciclo liturgico principale.
Dal SALMO 112: Sia Benedetto il nome del Signore Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore. Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre. 22
Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore. Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria. Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell’alto e si china a guardare nei cieli e sulla terra? Solleva l’indigente dalla polvere, dall’immondizia rialza il povero, per farlo sedere tra i principi, tra i principi del popolo. Fa abitare la sterile nella sua casa quale madre gioiosa di figli.
Chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio Ore 16,45 – 17,15
Domenica 15 aprile Bartolomeo GALLIZIO
Domenica 22 aprile Luca ROSSO
Domenica 29 aprile Manuela NEYRET
Domenica 06 maggio Roberto FRESIA
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NOTE STORICHE
1629 – La prima testimonianza sicura dell’esistenza di un organo in S. Ambrogio risale al 1629 ed è contenuta negli Ordinati del Consiglio Comunale di Cuneo. Sotto la data del 16 novembre 1629 troviamo infatti una delibera che autorizza l’esborso di cinquanta Amedei quale elemosina al Priore di S. Ambrogio «in aggiunta della compra di un’organo per il decoro di detta Chiesa». Null’altro è dato di sapere sulle caratteristiche di quest’organo. Possiamo tuttavia ritenere con sufficiente sicurezza che si trattasse di un positivo: in una diversa copia del documento, rinvenuta sotto la stessa data nel Volume 60 degli Ordinati comunali, lo strumento è infatti qualificato come «organino». 1696 – Nel giugno di quell’anno fu chiesto in prestito, per celebrare la festa del Corpus Domini, l’organo positivo della Confraternita di S. Croce. 1753 – Da quest’anno appaiono registrati nelle scritture contabili della Parrocchia periodici compensi ai vari organisti e tiramantici succedutisi nel servizio musicale religioso. 1773 – E’ documentato nelle stesse scritture un non me24 glio precisato lavoro eseguito sull’organo da un certo Bonaventura. 1776 – Si registra un compenso ad un organaro, non identificato, «per fare pulire l’organo». 1795 – Compare un esborso a favore di un certo Cuniglio, falegname, per lavori di riparazione ed impellatura dei mantici. 1798 – L’organo viene spostato. Leggiamo infatti nei libri dei conti, alla data del 12 luglio, che due falegnami, Boni e Beccaria, furono pagati «per trasporto dell’organo». 1800-1801 – Troviamo al lavoro sullo strumento l’organaro Lodovico Piantanida. Non sappiamo quale fu l’entità degli interventi effettuati, rimunerati in ogni caso con l’esborso di £. 580 pagate «all’Organaro Pianta Nida». 1822 – Nei libri di conti è registrato un intervento di revisione e aggiustamento dell’organo da parte dell’organaro Sig. [Giovanni Battista] Monti. 1837 – Viene costruito un nuovo organo da parte dei Fratelli Bussetti di Rivoli. Esso appare terminato nel novembre di quell’anno ed il 21 dello stesso mese si registrano i pagamenti relativi alla pittura dello strumento
e della relativa «muraglia». 1872 – Costruzione di un nuovo organo della rinomata bottega dei F.lli Lingiardi di Pavia, ad una tastiera con Cassa Armonica, recante il numero d’opus 169. Sotto la data del 15 giugno appare la delibera di vendita del vecchio organo alla Confraternita della SS. Annunziata in Chiusa Pesio. Secondo il progetto originario, redatto in data 23/11/1868, il nuovo organo doveva essere «identico a quello dell’Ausiliatrice (di Torino)». 1902 – Ristrutturazione ad opera della Ditta F.lli Vittino di Centallo, con l’aggiunta di una seconda tastiera. 1998 – Restauro dello strumento da parte della Bottega Artigiana “Brondino - Vegezzi Bossi” di Centallo.
DESCRIZIONE
UBICAZIONE: In controfacciata, su tribuna decorata. CASSA: Ad unica campata, inquadrata da paraste con capitelli e completata da fianchi ricurvi con decorazione a loggiato. PROSPETTO: Formato da 33 canne, disposte su unico ordine in campata singola a tre cuspidi, con profilo piatto e bocche allineate. CONSOLLE: A finestra - Due tastiere, con divisione in Bassi e Soprani. DISPOSIZIONE FONICA: Grand’Organo (II manuale) Principale 16’ Bassi Principale 16’ Soprani Principale 8’ Bassi Principale 8’ Soprani Principale II 8’ Bassi Principale II 8’ Soprani Ottava Bassi Ottava Soprani Duodecima Bassi Duodecima Soprani Decimaquinta Decimanona Ripieno 4 file
Voce Umana 8’ Soprani Corno di Bassetto 16’Soprani Ksacàn 4’ Flauto Traverso 8’ Soprani Viola 8’ Bassi Violini 8’ Soprani Oboe 8 Soprani Tromba 8’ Soprani Fagotto 8’ Bassi Tromba 16’ Soprani Corno Inglese 16’ Soprani Clarone 4’ Bassi Ottavino Soprani
Organo Eco (I manuale) Violino 8’ Soprani Violino di Concerto 8’ Soprani Bordone 8’ Soprani Violoncello 8’ Bassi Ottava Bassi Bordone 8’ Bassi
Principale 8’ Soprani Ripieno 3 file Decimaquinta Voce Umana 8’ Soprani Tremolo
Pedale Bordoni 16’ Bombarde 16’ Bordone 8’
Quinte ai Pedali Contrabassi ed Ottave 16’
Dalla lettera pastorale di Mons.Giuseppe Cavallotto Vescovo di Cuneo e di Fossano “La Chiesa che amo”, per l’anno corrente. “Gesù Cristo, che ha fondato la Chiesa, la ama come la sua sposa: la nutre con la sua Parola e l’Eucaristia, l’arricchisce di doni e di nuovi ministeri, la custodisce e la protegge, la santifica e si rende presente soprattutto attraverso le azioni liturgiche. Grazie al suo Spirito l’accresce di nuovi figli, la edifica, la rinnova, abbatte divisioni e crea comunione, la apre ad un rinnovato slancio missionario e, come canta la liturgia, “scolpisce gli amici del Signore come pietre vive e preziose” . Colui che invochiamo come “Padre nostro che sei nei cieli”non è un Dio lontano, ma vicino, che ama gli uomini, si interessa di loro e se ne prende cura. Stupito per l’interessamento del Signore, il salmista esclama: “Che cos’è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, perché te ne curi?” (Sl 8,5)”.
Lungo l’anno la Chiesa celebra le feste della Vergine Maria, Madre di Gesù, e dei Santi. In queste feste non si perde di vista il mistero centrale del culto, che viene visto nella sua concreta realizzazione in Maria e nei Santi. “Nella celebrazione di questo ciclo annuale dei misteri di Cristo, la Santa Chiesa venera con particolare amore Maria Santissima Madre di Dio, congiunta indissolubilmente con l’opera della salvezza del Figlio suo... La Chiesa ha inserito nel corso dell’anno anche la memoria dei Martiri e degli altri Santi... Nel loro giorno natalizio infatti la Chiesa proclama il mistero pasquale realizzato nei Santi che hanno sofferto con Cristo e con Lui sono glorificati. . .“ (C.L. art. 103 — 104). Tutte le feste della Chiesa hanno quindi qualche rapporto con la Pasqua del Cristo, poiché proclamano la realizzazione del mistero pasquale in un avvenimento o in una persona (Maria o i Santi), e ne assicurano l’attuazione nella comunità ecclesiale.
Dal SALMO 126: Beati gli amici del Signore
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Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se la città non è custodita dal Signore invano veglia il custode. Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno. Ecco, dono del Signore sono i figli, è sua grazia il frutto del grembo. Come frecce in mano a un eroe sono i figli della giovinezza. Beato l’uomo che piena ne ha la faretra: non resterà confuso quando verrà alla porta a trattare con i propri nemici.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pieve Ore 16,45 – 17,15
Sabato 12 maggio Riccardo ADAMO
Sabato 19 maggio Giuseppe RICCARDI
Sabato 28 maggio Aram SHAHBAZIANS
Sabato 02 giugno Alessandro CAVO
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NOTE STORICHE
La presenza di un organo nell’antica chiesa «Parochiale della Vergine SS.ma della Pieve» è documentata, nelle pagine dei libri di conti e degli Ordinati reperiti presso l’Archivio della Parrocchiale, fin dall’inizio del secolo XVII. 1629 – E’ riscontrabile un pagamento effettuato a favore dell’organista Gio’ Antonio Nicolao «per le servitù fatte nelli sei mesi passati nel sonar li organi». 1644 – Troviamo traccia di operazioni di «nettesatura et accordatura» eseguite da un organaro identificato come «Pietro Marco Gargagno di Monaco Organista». Si tratta, con ogni probabilità, del pavese Pietro-Marco Gargano, titolare dal 1639 al 1647 dell’organo della chiesa di Saint-Nicolas nel Principato monegasco. 1651 – Risultano eseguiti alcuni lavori ad opera di un certo Sig. Gio Vincenzo Petita. 1665 – Sono documentati interventi sulla manticeria. 1666 – Si registrano spese sostenute «per haver fatto indorare l’organo e fatto cinque pezzi di intaglio indorati». 1726 – In un inventario redatto nel 1726 è possibile rintracciare una breve descrizione - sia pur sommaria ed 30 alquanto superficiale - di questo strumento: fra i vari mobili, suppellettili ed effetti propri della Compagnia viene infatti ricompreso «L’organo indorato e di colore celeste con sua coperta di Tella di cottone pur di colore celeste, a tre Mantici». Nello stesso anno risulta il pagamento di £. 40 «al sig. D. Giuseppe per l’aggiustamento dell’organo». Nella seconda metà del secolo XVIII la chiesa di S. Maria della Pieve versa ormai in uno stato fatiscente e se ne rende indispensabile la demolizione: la vita dell’antica Parrocchia sarà da quel momento destinata a continuare presso la più lontana chiesa dei Gesuiti, attigua all’attuale palazzo comunale. In tale sede è comunque documentabile la presenza di organi fin dagli ultimi decenni del secolo XVII. 1698 – Proprio dalla chiesa dei Gesuiti di Cuneo (già intitolata alla Circoncisione di Cristo) fu alienato nel 1698 un «organino» destinato ad essere utilizzato «in tempo della S.ta Messa, e nelle altre feste principali» dalla Pia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e Mercanti di Torino. 1709 – L’organo ceduto alla Comunità torinese dovette essere ben presto rimpiazzato nella chiesa dei Gesuiti di
Cuneo da un nuovo e forse più grande strumento, non privo però di evidenti anomalie manifestatesi già pochi anni dopo la collocazione: è del 1709, infatti, la notizia dell’arrivo in città dell’organaro monregalese Don Gio. Thomaso Fea, dottore in Teologia «organaro et tecnico sperimentato», chiamato appositamente «per agiustar [l’organo] de PP. Gesuitti». I lavori che il Fea dovette operare sull’organo dei Gesuiti, «già quasi inabile al suono», si protrassero per venti giorni consecutivi: all’organaro fu conseguentemente riconosciuto il pagamento di £. 35, oltre all’alloggio «per pura charità» presso la dimora dell’Arciprete. 1738-1747 – Si registrano nuovi interventi di manutenzione sullo strumento, affidati quasi sempre ad un altro religioso presumibilmente esperto di arte organaria, Don Giuseppe Giordano, della cui attività null’altro si conosce e di cui si ignorano a tutt’oggi gli eventuali possibili legami con l’omonimo organaro bovesano attivo nel Cuneese circa un secolo più tardi. 1788 – Più di trent’anni dopo la traslazione nella nuova sede dell’antica Parrocchia di S. Maria della Pieve, la Compagnia del SS.mo Sacramento delibera la costruzione di un nuovo organo. La costruzione del nuovo strumento è affidata - con atto siglato dalle parti il 17 novembre 1788 - all’organaro piemontese Giovanni Battista Bima. 1810 – Riparazione effettuata dall’organaro Lodovico Piantanida. 1874 – Collocazione di un nuovo organo da parte della Casa Organaria Fratelli Vittino di Centallo. Lo strumento del Bima risulta formalmente venduto, nell’estate del 1874, all’Amministrazione della Parrocchia di S. Chiaffredo di Busca. Esso sembra tuttavia non essere mai stato collocato nella chiesa Parrocchiale di S. Chiaffredo (dove esiste invece tuttora un organo costruito dagli stessi Vittino), ma piuttosto “dirottato” presso un’altra chiesa poco distante: quella di S. Bernardo di Cervasca, dove attualmente si trova il citato atto di cessione, e dove purtroppo se ne perde in modo misterioso ogni traccia. Ciò sarebbe altresì avvalorato da un’annotazione del 1869, relativa alla «vendita [del] vecchio organo alla parrocchiale di S. Bernardo di Cervasca» con un introito di £. 1300. 2003 – L’organo Vittino della chiesa di S. Maria è restau-
rato dalla Bottega Artigiana “Brondino -Vegezzi Bossi” Ottava 4’ Bassi di Centallo. Ottava 4’ Soprani . Duodecima Soprani Violoncello 8’ Bassi Violoncello 8’ Soprani DESCRIZIONE UBICAZIONE: In controfacciata, su tribuna riccamente Pedale scolpita e decorata. CASSA: Ad unica campata a fornice, fiancheggiata da paraste scanalate e dorate, con capitelli, e sormontata da Contrabassi con 8a timpano spezzato, recante due statue d’angelo con trom- Bassi Armonici 8’ Bombarda 16’ be e il simbolo del “Nomen Jesu” provenienti dal Violone 8’ precedente organo Bima. PROSPETTO: Formato da 31 canne, disposte su unico Timpani in 12 Tuoni Unione dei pedali ordine in campata singola a tre cuspidi, con profilo piatto e bocche allineate. CONSOLLE: A finestra – Due tastiere, con divisione in Bassi e Soprani. DISPOSIZIONE FONICA: Grand’Organo (II manuale) Fagotto 8’ Bassi Tromba 8’ Soprani Controfagotto 16’ Bassi Corno Inglese 16’ Soprani Clarone 4’ Bassi Tromba 16’ Soprani Violoncello 4’ Bassi Oboe 8’ Soprani Corno Bassetto 16’ Soprani Flauto Traverso 8’ Soprani Flagioletto 2’ Soprani Flauto Armonico 4’ Soprani Cornetto Dolce 2 2/3’ Soprani Cornetto II Soprani Viola 4’ Bassi Viola 8’ Soprani Violino 8’ Soprani Voce Umana 8’ Soprani Campanelli Soprani
Principale 16’ Bassi Principale 16’ Soprani Principale 8’ Bassi Principale 8’ Soprani Principale II 8’ Bassi Principale II 8’ Soprani Ottava 4’ Bassi Ottava 4’ Soprani Ottava II 4’ Duodecima Bassi Duodecima Soprani Decimaquinta Decimanona Vigesimaseconda Vigesimasesta Vigesimanona Ripieni II Ripieni IV Terza Mano Soprani
Organo Positivo (I manuale) Principale 8’ Bassi Principale 8’ Soprani
Fagotto 8’ Bassi Oboe 8’ Soprani
Flauto Traverso 8’ Soprani Viola 4’ Bassi Viola 8’ Soprani Voci Umane 8’ Soprani Tremolo
verso le prossime rassegne
Due importantissimi organi del centro storico continuano a rimanere muti da decenni.
Confraternita di San Sebastiano
Quello della , è inutilizzabile dal 1943, quando lo spostamento d’aria causato da un bombardamento aereo mandò in frantumi la vetrata sovrastante, le cui schegge penetrarono profondamente nello strumento. Ora, nell’ambito dei restauri generali dell’intero complesso in vista dell’apertura del Museo Diocesano, si è restaurata la tribuna e la cassa esterna e stanno partendo gli interventi all’organo, che dovrebbero restituircelo nel 2013, dopo 70 anni di assoluto mutismo. L’incuria generale del complesso di hanno zittito a poco a poco anche il suo prezioso organo, il cui recupero è legato ai tempi ed alle modalità di un intero restauro generale, in vista di una riapertura della chiesa.
Santa Croce
Sono comunque due tasselli da aggiungere imprescindibilmente nel tempo a questa nostra rassegna.
ORGANO CHIESA DI S. SEBASTIANO La chiesa della Confraternita di S. Sebastiano in Cuneo, nell’attuale Contrada Mondovì, fu terminata nella sua primitiva configurazione - intorno all’anno 1509. Reduce da numerose traversie e ripetute ricostruzioni, essa si presenta oggi in una veste del tutto diversa, conseguente al rifacimento compiuto dagli architetti Rovere e Dematteis fra il 1830 ed il 1884. 1630 – Installazione di un organo ad opera dell’organaro elvetico Caspar Langenstain, «maestro d’organi» insediato a Torino. Esso può essere identificato con quello tuttora visibile - dopo vicissitudini non ancora del tutto chiarite e alle quali non fu forse estraneo l’organaro tardoottocentesco Lorenzo Occelli - nell’Oratorio dell’Arciconfraternita di S. Michele Arcangelo a Neive. 1632 – Nel 1632 viene prestato alla Confraternita di San Sebastiano l’organo positivo della Confraternita di S. Croce. 34 1697 – Viene deciso dal Consiglio della Confraternita lo spostamento dell’organo sopra l’ingresso principale della chiesa. I lavori di spostamento e ricollocazione dello strumento furono eseguiti sotto la supervisione tecnica dell’organaro Gio. Paolo Chiapa di Garessio. 1729 – Un accenno all’organo si trova in un’Ordinanza del Consiglio della Confraternita, datata 10 luglio 1729, relativa alla chiusura di un passaggio che poneva in comunicazione la cantoria dell’organo con l’edificio attiguo alla chiesa. Tale chiusura venne disposta «per levar la sogiezione che aportava detto ingresso alla medesima Casa, et anche alli ss.ri musici e sonattori nelle fonzioni». post 1868 – In una relazione della Chiesa di S. Sebastiano successiva al 1868, ivi conservata, si legge ancora che vi «si trova un Organo, ma in mediocre stato». 1877-1878 – Costruzione di un nuovo strumento ad opera degli organari bergamaschi Ferdinando Serassi
(Organo Principale) e Pietro Perolini (Organo Eco). 1877 – Lo strumento viene collaudato dall’organista, editore e didatta Carlo Bodro. 1927 – Inserimento dell’elettroventilatore e installazione di una piccola serie di campane tubolari a comando pneumatico con aggancio alla meccanica del pedale da parte dell’organaro Francesco VegezziBossi. 1943 – A causa di un bombardamento aereo si spezza la vetrata soprastante, i cui frantumi rendono inagibile lo strumento. 2009 – Restauro della tribuna e cassa dell’organo (Francesco Segreti) ed avvio al restauro dello strumento (Brondino Vegezzi – Bossi) nell’ambito dell’allestimento del Museo Diocesano d’arte sacra. 2013 – previsione di inaugurazione dello strumento DESCRIZIONE UBICAZIONE: In controfacciata, su tribuna decorata. CASSA: A tre campate, delimitate da paraste scanalate e dorate, con capitelli e una decorazione in legno a forma di velo, in tinta azzurro-oro, alla sommità di ogni campata. Le cornici delle campate laterali sono rettilinee, mentre la campata centrale è sormontata da una cornice curvilinea. Il corpo del Secondo Organo è collocato dietro griglie espressive a sinistra del basamento della cassa. PROSPETTO: Formato da 33 canne, disposte su unico ordine in tre campate a cuspide, di 11 canne ciascuna, con profilo piatto. Le bocche sono alline-
ate; le due campate laterali presentano bocche poste Le etichette dei registri (alcune di difficile lettura) ad un livello superiore rispetto alla centrale, essendo sono di diversa provenienza e presentano correzioni. formate da canne con piede allungato. CONSOLLE: A finestra - Due tastiere, con divisione in Bassi e Soprani. DISPOSIZIONE FONICA (rilevata alla consolle): Organo Principale (II manuale) Campane Violino Soprani Corno Dolce Trombe di 8’ Soprani Trom[be]… Corno Inglese Soprani Viola Gamba 8 P. Tromba di 16 Piedi Violoncello Unda Maris 8 P. Flauto Traverso Flauto in Ottava Violino Soprani Voce Umana
Pr.le Bassi sull’ordine di 16 P.
Principale di 16’ Principale di 8’ Bassi Principale di 8’ Soprani Ottava Bassi Ottava Soprani Duodecima Quinta Decima Decimanona Vigesima Seconda Vigesima 6° e [9a] Trigesima 3° e 6° Terza mano
Organo Eco (I manuale) Principale Bassi Principale Soprani Ottava Bassi Ottava Soprani Quintadecima Decima Nona Vigesima Seconda Vigesima Sesta Pedale Contrabassi di 16 piedi
Quinta Violetta Soprani Voce Flebile Soprani Quintina 2 2/3’ Arponi Bassi Oboè ne’ Soprani
Tromboni P. Timballi
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ORGANO CHIESA DI S.CROCE Nell’antica chiesa della Confraternita di Santa Croce l’organo fece il suo ingresso soltanto all’inizio del XVII secolo, benché già da tempo vi si usasse accompagnare col canto vocale le principali celebrazioni e solennità religiose. La pratica musicale nella chiesa era affidata a veri e propri maestri di cappella, regolarmente stipendiati, i quali curavano l’organizzazione e la stessa esecuzione dei vari canti liturgici. Fra i nomi tramandatici dai documenti d’epoca ricordiamo ad esempio quello di «Matteo Compagnone musico» che, nel 1616, ricevette un compenso dalla Confraternita per il suo servizio reso «in cantar musica et falsobordone». Col trascorrere del tempo, comunque, si rese sempre più urgente la necessità di dotare la chiesa di uno strumento atto ad accompagnare il canto; a tal fine si propose una colletta tra i fedeli per l’acquisto di semplici “regali”, piccoli strumenti ad ancia abbastanza diffusi ancora nel secolo XVII ed utilizzati anche a scopo di accompagnamento liturgico. 1620 - Sul finire del 1620 si presenta un’occasione propizia per risolvere finalmente il problema con piena soddisfazione: il Priore della chiesa di Sant’Agostino di Cavallermaggiore, Fra Clemente Malone, pone in vendita un organo a condizioni particolarmente vantaggiose. Inviato sul luogo un incaricato 36 per esaminare lo strumento e concordare il prezzo di acquisto, l’affare viene concluso - «doppo haver sutilmente trattato e mercandato» - in data 8 novembre 1620. E’ da rilevare per inciso che, qualora l’affare non fosse andato a buon fine, l’incaricato avrebbe dovuto recarsi nel Torinese presso la bottega dei «maestri tedeschi» (identificabile con quella dell’organaro elvetico Caspar Langenstain) per trattare l’acquisto di un organo. Lo strumento acquistato dal Malone, al prezzo di 850 fiorini, è in realtà alquanto modesto: si tratta infatti di un organo positivo di soli quattro registri, facilmente trasportabile, che gli acquirenti giudicano tuttavia «esser en ogni bontà». Questo stesso strumento - di cui rimane ignoto il nome del costruttore - sarà destinato a seguire le vicende della chiesa di Santa Croce per più di un secolo. 1665 - Il 26 dicembre 1665 il Consiglio della Confraternita autorizza uno spostamento dell’organo «al fondo della Chiesa e non a latto come si truova al presente» purché «non si danifichi la muraglia, et occupi il luogo ove si depongono li quadri». 1669 - Lo strumento necessita di riparazioni, che
vengono autorizzate approfittando dell’arrivo in città di «una persona esperta nell’arte di accomodare li organi» (quasi certamente l’organaro Antoine Julien di Vence, chiamato in quello stesso periodo a costruire il nuovo organo della chiesa di San Francesco). Date le sue modeste dimensioni e la facilità con cui poteva essere spostato, l’organo di Santa Croce veniva spesso chiesto in prestito da altre chiese o comunità religiose cittadine. Nel 1632 viene prestato alla Confraternita di San Sebastiano; nel 1668 è affidato al Governatore Marchese di San Damiano «per valersene nella Chiesa della Mad.a Sant.ma del Bosco in occasione della venuta di M.a R.le in questa città»; il 19 marzo 1695 è richiesto dai Confratelli della Misericordia «per servirsene nella loro solenne festa di S. Giò Batta cadente li 24 del corrente mese»; nel 1696 viene lasciato in prestito alla Compagnia del Santissimo di Sant’Ambrogio «per servirsene in occasione della festa del Corpus Domini». 1708 - Lo strumento abbisogna di nuove riparazioni: i lavori vengono affidati all’organaro Fea di Mondovì, già chiamato a Cuneo per interventi di restauro sugli organi dei Gesuiti e di San Francesco. 1746 – Si dispone la vendita del vecchio organino e la costruzione di un nuovo e più importante strumento - sicuramente già terminato nel 1758 - attribuito all’organaro Giacomo Filippo Landesio, avente bottega in Centallo.
1798 – Intervento dell’organaro Lodovico Pianta- Voce Umana Soprani nida, il quale si impegna ad «accomodare, e ridure Terza Mano Soprani come se fosse nuovo» lo strumento. 1799 – La chiesa è coinvolta nelle torbide e burrascose vicende legate all’ondata rivoluzionaria francese. In quello stesso anno l’organo viene smontato a scopo cautelativo «a causa della or seguita nuova occupazione della Chiesa […] ad uso di magazzeno» ed il relativo materiale viene deposto prima in una delle sale del vicino Monte di Pietà, e successivamente nei locali del nuovo Oratorio della Confraternita. 1899 – Francesco Vittino “riforma come nuovo” lo strumento, come di solito era in uso dire quando nell’intervento veniva mantenuta parte del materiale fonico preesistente (che in questo caso risulta essere del Landesio).
Unione dei pedali Contrabassiin16’con8.va
DESCRIZIONE
UBICAZIONE: In controfacciata, su tribuna riccamente scolpita e decorata. CASSA: Splendida cassa settecentesca, sviluppata su due ordini, a tre campate a fornice, delimitate da paraste decorate con motivi floreali dorati. Cornice superiore rettilinea, con volute ornamentali d’angolo sormontate da vasi fiammeggianti e stemma centrale. PROSPETTO: Formato da 21 canne, attualmente disposte su unico ordine in tre campate a cuspide, di 7 canne ciascuna, con profilo piatto. Le bocche, non allineate, presentano un andamento contrario alle cuspidi. CONSOLLE: A finestra - Una tastiera, con divisione in Bassi e Soprani. DISPOSIZIONE FONICA (rilevata alla consolle): Fagotto Bassi Trombe 8’ Soprani Flauto Traverso Soprani Flauto in 8.va Soprani Ottavino Soprani Viola Soprani a freno Voce Flebile Soprani Viola Bassi a Freno
Campanelli Soprani Principale 8’ Bassi Principale 8’ Soprani Ottava Bassi Ottava Soprani Decima Quinta Ripieni II Ripieni II
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I N T E R P R E T I
Riccardo Adamo
Nato a Cuneo nel 1981. Nel 2005 ha conseguito con il massimo dei voti il diploma di organo e composizione organistica presso il conservatorio “G.F.Ghedini” di Cuneo nella classe del M° Massimo Nosetti. Ha quindi frequentato vari corsi di interpretazione, tra i quali: “Sinfonismo francese” (L.Vierne e C.M.Widor) tenuto dal M° Ben Van Oosten al grande organo della Basilica di Waldsassen in Germania; “L’organo italiano dell’800” e “L’organo tra ‘800 e ‘900” tenuti dal M° Massimo Nosetti all’organo della Cattedrale di Alessandria; “Romanticismo e Sinfonismo tra XIX e XX secolo” all’organo monumentale della Cattedrale di Messina; “Le opere di J.S.Bach” con il M° Ewald Kooiman all’organo della parrocchia di Gallo d’Alba; i corsi presso l’Accademia di Alto Perfezionamento Musicale “Romano Romanini” di Brescia sotto la guida del M° Francesco Finotti ed infine ha frequentato lo stage di interpretazione organistica nella chiesa Notre-Dame des Neiges a Alpe d’Huez con il M° Jean Paul Imbert.In veste di direttore artistico cura la rassegna organistica che si tiene nella Parrocchia di S.Pietro in Vincoli di Limone Piemonte nel periodo estivo. Svolge attività concertistica ed in qualità di solista ha partecipato a diverse rassegne organistiche in Italia, Francia, Germania e Svizzera tra le quali: Santuario di S.Rita a Torino, Cattedrale di Messina, S.Maria della Passione a Milano, Santario della Madonna della Provvidenza a Cussanio, Santuario di Santa Maria Ausiliatrice ad Aprica, Tempio S.Paolo di Alba, Chiesa Prepositurale dei Ss. Alessandro e Margherita di Melzo, Chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo di Cortina d’Ampezzo, Marktkirche a Wiesbaden, Kirchengemeinde a Schlangenbad, Basilica di Saint Nazaire e Saint Celse a Carcassonne, Eglise SaintSébastien a Narbonne.E’ stato invitato nel corso del 2012 a tenere concerti in Germania, Gran Bretagna e U.S.A (Boston). Con il M° Lorenzo Brondello si esibisce sul repertorio per Organo e Tromba.
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A l e s s a n d r o C av o
Si è diplomato in Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio Statale “A. Vivaldi” di Alessandria sotto la guida del M° Luca Benedicti. Ha seguito corsi di perfezionamento in Inghilterra presso la Oundle Summer School for Young Organists con organisti internazionali tra i quali D. Sanger, J. Filsell, J. Laukvik, in Svizzera all’Internationale Meisterkurse für Musik di Zurigo con J. Guillou e in Italia con E. Kooiman. Ha ottenuto il 3° Premio al Concorso Organistico Nazionale “Premio Battipaglia 2002” e, in coppia con Andrea Armando, il 2° Premio al VII International Music Competition “Premio Vittoria Caffa Righetti” Città di Cortemilia. Svolge concerti sia in qualità di solista sia con altri strumentisti.
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R oberto Fresia
È nato a Cuneo nel 1969. Inizia a 10 anni la sua formazione musicale presso l’Istituto Diocesano di Musica sacra di Cuneo, sotto la guida dei Maestri don Ezio Mandrile e don Gianfranco Agamenone. Approfondisce gli studi presso il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra a Milano, dove studia organo con il M.° Giorgio Bredolo e Luigi Molfino. Qui si diploma a pieni voti in canto gregoriano e direzione di coro nel 1996. Dal 1990 collabora con l’Istituto Diocesano di Musica sacra di Cuneo, in qualità di insegnante di pianoforte e organo; dal 1995 assume l’incarico di organista presso la Cattedrale di Cuneo. Dal 1996 è insegnante di Educazione musicale nella Scuola Media. In qualità di organista e tastierista ha collaborato con varie formazioni vocali e strumentali, realizzando anche alcune incisioni discografiche.
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Bartolomeo Gallizio
Bartolomeo GALLIZIO è nato a Mondovì nel 1964. Si è diplomato in Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio Statale «G.F.Ghedini» (al tempo «B. Bruni») di Cuneo con Giuseppe PEIROLO; in Clavicembalo, con il massimo dei voti, presso il Conservatorio «G.Verdi» di Torino con Giorgio TABACCO. Ha continuato lo studio dell’Organo sotto la guida di Lionel ROGG presso il «Conservatoire de Musique» di Ginevra. Ha seguito corsi di perfezionamento tenuti da Michael RADULESCU, Renée SAORGIN, Luigi Ferdinando TAGLIAVINI, Jean GUILLOU. Compositore, con particolare attenzione all’organo, è docente titolare di Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio «Niccolò Paganini» di Genova. Ha tenuto concerti in Italia, Francia, Inghilterra, Germania. Collabora in qualità di continuista e di accompagnatore all’organo e al cembalo con vari gruppi vocali e strumentali, tra i quali la Società Corale «Città di Cuneo», con la quale ha realizzato importanti produzioni ed incisioni. Ha seguito, quale membro della commissione, il restauro e l’ampliamento del grande organo Carlo Vegezzi-Bossi (1897) situato nella Chiesa del Sacro Cuore a Cuneo.
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Manuela Neyret
Diplomata in Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio “F.Ghedini” di Cuneo, sotto la guida del M° Massimo Nosetti. Ha frequentato ad Aosta un corso di interpretazione organistica con il M° Monteserrat Torrent e si è perfezionata sulla musica barocca francese con il M° Renè Saorgin, all’organo della cattedrale di Montecarlo. Dal 1995 svolge attività concertistica come solista, in duo (organo e flauto - organo e violino), in collaborazione con gruppi strumentali e vocali. Ha partecipato ad alcune rassegne musicali: “Corrado Moretti” e “Giovanni Ansaldi” di Mondovì, “Piemonte in musica”, “Le ore dell’Organo” di Roma, i “Venerdì a Stella Maris” - Milano marittima (RA), al XIII Festival Organisti Internazionale di Centallo e al XXII Festival Internazionale di Torino - Santuario doi Santa Rita. Rassegna “Note per lo Spirito” Chiesa di Sant’Ambrogio di Cuneo. Collabora come docente di organo con l’istituoto diocesano di musica sacra di Mondovì.
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Giuseppe Riccardi
Fossanese ha intrapreso gli studi musicali d’Organo al Conservatorio “G. Verdi” di Cuneo, nella classe del M°Giuseppe Peirolo, conseguendo a pieni voti i diplomi di Pianoforte con il M° Antonio Ferrara e d’ Organo e Composizione organistica con il M° Massimo Nosetti. Ha tenuto numerosi concerti, sia come solista sia come accompagnatore in diversi festival organistici e molte rassegne musicali,riscuotendo ovunque ampi consensi. E’ organista nella Basilica Cattedrale di Fossano, dove dal 1999 cura la Rassegna internazionale “Concerti d’organo in Duomo”. Dal 2002 è, inoltre, organista al Santuario Madre della Divina di Provvidenza di Cussanio (Cuneo) dove dirige la rassegna dei Vespri organistici “Gloria et Laus per divinam musicam”. Si interessa attivamente alle problematiche legate al recupero e restauro degli organi antichi, come della progettazione e costruzione di nuovi strumenti. In questa veste, si è occupato della progettazione del nuovo organo Vegezzi – Bossi del Santuario di Cussanio, (CN) inaugurato nel Maggio del 2003. E’ socio della Civica Associazione Musicale “Carlo e Anna Ferrua” e, con la collaborazione del saviglianese L. Buscatti, ha dato vita alla consolidata Rassegna Musicale “Note di Viaggio”, percorso musicale itinerante nella vasta provincia di Cuneo, con l’approvazione ed il benestare della Regione Piemonte e di Piemonte in Musica. Il Maestro Riccardi collabora regolarmente con il Gruppo Barocco dell’Università degli Studi Torino.
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Luca Rosso
Luca Rosso, nato a Cuneo nel 1986, ha studiato Organo e Composizione organistica sotto la guida di Massimo Nosetti presso il Conservatorio della propria città, conseguendo brillantemente il Diploma nel 2008. Parallelamente agli studi musicali è laureato presso la Facoltà di Economia all’Università degli Studi di Torino. Ha perfezionato l’interpretazione partecipando a Master Classes, tra le quali: 3° e 4° corso “Romanticismo e Sinfonismo tra XIX e XX secolo” tenuti da Massimo Nosetti all’organo monumentale della Cattedrale di Messina; “L’organo romantico in Italia e in Francia”, “L’organo romantico in Italia e nei Paesi Anglofoni” all’Accademia di Musica S. Rocco ad Alessandria presso la quale, nel 2009, è risultato vincitore della Borsa di studio. Ha frequentato corsi di Improvvisazione organistica con Otto Krämer; ha approfondito gli studi di Composizione con Paolo Minetti. L’attività concertistica lo ha portato a suonare all’interno di importanti festival organistici nazionali ed internazionali in città quali Milano (Basilica Santa Maria della Passione), Torino (Santuario Santa Rita), Messina (Cattedrale), Alessandria (Santuario Nostra Signora di Lourdes), Aosta (Cattedrale), Albenga (Santuario Nostra Signora di Pontelungo). Ha collaborato con numerose formazioni corali ed orchestrali, tra cui il Coro e l’Orchestra dell’Accademia Filarmonica di Saluzzo, l’Orchestra Filarmonica del Piemonte ed il Coro A.R.CO.VA; si esibisce in duo con il soprano Gabriella Settimo. Organista di chiesa dal 1998, nel 2004 è stato nominato Organista Titolare della Chiesa San Giovanni Battista a Centallo (CN). Già docente di Organo alla Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale a Saluzzo, è collaboratore per la Musica Sacra dell’Ufficio Liturgico della Diocesi di Fossano. Dal 2006 è direttore della Corale “San Giovanni Battista”. Ha partecipato con l’Orchestra Filarmonica del Piemonte all’incisione del Requiem K 626 di W. A. Mozart per l’etichetta Primalpe Musica.
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Ara m Shahbazians
Aram Shahbazians è nato a Camposampiero, in provincia di Padova, nel 1988. Diplomato in organo al Conservatorio “N. Paganini” di Genova con Bartolomeo Gallizio, dopo la maturità scientifica studia Ingegneria Elettronica all’Università di Genova. La sua attività verte soprattutto sulla composizione, che approfondisce da autodidatta e integra frequentando da uditore i corsi di Jazz di Piero Leveratto. Nel 2002 ha vinto, in qualità di pianista, il Concorso Nazionale “Sanremo Classica” in duo con i violoncellisti Simone Boi e Domenico Ermirio. Nel 2005 si è aggiudicato il primo premio all’ 8° Concorso Nazionale di Composizione “Rosolino Toscano” di Pescara con la composizione “Lucifer” per organo .
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ALTRE MANIFESTAZIONI Concerto di inaugurazione al presepe artistico Mercoledì 07 dicembre | S. Ambrogio ore 20,45 Trio Mir : A. Chiapello (violino) - S. Pellegrino (violoncello) - A. Rosso (pianoforte) concerto di beneficenza a favore della scuola materna “la créche” di Betlemme
Concerto di Natale Lunedì 26 dicembre | S. Ambrogio ore 20,45 Marco BELLONE – Enrico CAVALLERA (trombe) Gianluca ALLOCCO (violino) Rossella CAPPOTTO (flauto) Mauro MAERO (organo)
Musica in Contrada Giovedì 12 luglio e giovedì 19 luglio 2012 | S. Sebastiano ore 20,45 Marco BELLONE – Enrico CAVALLERA (trombe) Gaspare BALCONI (corno) Mauro MAERO (organo)
UN’OFFERTA PER L’ARTE Cosa fare? O Cosa c’è da fare?
Continua il percorso per aprire il museo diocesano nel 2012. Ci date una mano? Quest’anno vi chiediamo un aiuto un po’ diverso dal solito: “salvare” le opere è fondamentale, ma altrettanto importante è capire la loro storia. Per questo la nuova partita si giocherà sul campo della valorizzazione e della didattica: supporti multimediali, guide e pubblicazioni con testi esaurienti ma differenziati a seconda dei diversi pubblici (turisti, bambini, stranieri...) sono già in preparazione: -GUARDANDO IL MUSEO: guida di accompagnamento alla visita – COSTO PREVISTO: € 5.500 (Iva esclusa) -KIDS’ KIT. Bambini al museo: un cofanetto con giochi, indovinelli, colori ed attività per rendere la visita al museo un’esperienza unica anche per i più piccoli – COSTO PREVISTO € 6.500 (Iva esclusa) -SISTEMA ANDROID: predisposizione di applicativi per il Sistema Operativo Android che trasformeranno gli smartphone dei visitatori in vere e proprie audio guide multilingue e multifunzione. In collaborazione con ITIS di Cuneo – COSTO PREVISTO: € 3.000 -AUDIOGUIDE: donazione di singoli dispositivi audio guida – COSTO PREVISTO: € 250 l’uno. E’ possibile porre il proprio nome o quello del proprio gruppo di appartenenza per ciascun intervento. OGNI PICCOLO (E GRANDE) GESTO DI PARTECIPAZIONE È LA CHIAVE PER INTERPRETARE IL PRESENTE E PER APRIRCI AL FUTURO. Le erogazioni liberali effettuate in riferimento al presente progetto sono deducibili dal reddito della persona fisica e dal reddito d’impresa. I contribuenti che effettuano tali liberalità devono conservare le ricevute dei versamenti in conto corrente postale, le quietanze liberatorie o le ricevute dei bonifici bancari relativi alle suddette erogazioni. Per maggiori informazioni contatta il nostro Ufficio Raccolta Fondi via mail a
tesoriere@fondazionesanmichele.it www.fondazionesanmichele.it info@fondazionesanmichele.it IBAN IT68S0200810290000041204570
In collaborazione con
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AR.PA.S.
Articoli Religiosi
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