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12 04 La stoffa dei sogni L’Asinara tra Shakespeare e De Filippo
05 Fisietto
13 inSardegna a Gennaio 14 Simonetta Spiri Libertà di essere e di vivere
La saga dei Pistis
06 Mistero I 5 luoghi più infestati della Sardegna
07 I 4 volti di un’isola La bandiera Sarda
08 Dinamo senza continuità Due nuovi acquisti per raddrizzare la rotta
09 Cagliari: Crisi senza fine La squadra alla disperata ricerca di gioco
10 Il dentista risponde Il Protossido e la cura senza ansia e dolore
16 Lunàdigas Donne senza figli
18 HITWEETS 19 Jobyourlife Intervista al fondatore Andrea De Spirt
20 Grandmother Safari 22 Tazenda S’Istoria: Trent'anni di musica
24 L’eccidio di Buggerru Per non dimenticare
12 Tupac Shakur Solo Dio può giudicarmi
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Gianfranco Cabiddu
di Diego Bono William Shakespeare ne “La Tempesta” trasporta lo spettatore tra le vicissitudini di un’antica Isola, brulla e selvaggia, dispersa nel bel mezzo del Mediterraneo, abitata da un popolo longevo e fortemente legato alla propria terra. Un’isola misteriosa e lontana dal continente, figlia della magia e della storia. Gianfranco Cabiddu, regista cagliaritano classe 1953, già celebre per il suo documentario Faber in Sardegna & L’ultimo concerto di Fabrizio De André, e allievo e collaboratore di Eduardo De Filippo per 5 anni, coglie e rende proprio (assieme agli amici Ugo Chiti e Salvatore De Mola) l’evidente legame che esiste tra la celebre commedia del “bardo” e la sua isola di origine, trasformando la traduzione in napoletano antico del suo maestro (mescolando il tutto con “L’arte della commedia”, dello stesso De Filippo) della celebre opera di Shakespeare in un’opera cinematografica elegante, divertente e raffinata: La Stoffa dei Sogni. Una piccola imbarcazione diretta in Sardegna si imbatte in una
Sergio Rubini
LA STOFFA DEI SOGNI L’Asinara tra Shakespeare e De Filippo violentissima tempesta proprio nel mezzo della traversata; la forza della natura, devastante, se non il destino, ancora più crudele ove possibile, portano così gli strani personaggi che popolano il minuscolo battello a naufragare in una misteriosa isola carcere, a pochi chilometri dalla meta prefissata: un’Asinara del primo dopoguerra, ancora forte della nomea di “isola carcere”, aspra, incontaminata, selvatica e popolata da bizzarri personaggi. Tra i pochi sopravvissuti al violento nubifragio sono presenti un’assurda compagnia di teatranti capitanata dall’irriverente capo comico “signor” Oreste Campese (magistralmente interpretato da Sergio Rubini) e da sua moglie Maria (Teresa Saponangelo). La scapestrata famiglia di attori si troverà suo malgrado, però a dare ospitalità ad altri superstiti, infiltrando tra le fila della compagnia tre pericolosi camorristi: lo stanco,
ma risoluto, capo clan Don Vincenzo (eccellente prova attoriale di Renato Carpentieri), distrutto dalla scomparsa di suo figlio Ferdinando nella tempesta, e ai suoi due scagnozzi, arrivisti e infidi, Andrea (Francesco Di Leva) e Saverio (Ciro Petrone). La strana combriccola se la dovrà presto vedere non solo con la rigidità e brutalità del territorio, ma anche e soprattutto con il burbero e severo direttore del carcere De Caro (uno splendido Ennio Fantastichini), che come un moderno Prospero comanda l’intera Isola con ferma regalità. L’inflessibile direttore, conscio che tra gli attori si nascondano i tre famigerati camorristi, propone al capo attore una sfida: la comitiva avrà meno di una settimana per portare in scena “La Tempesta” di William Shakespeare, mentre, dal canto suo, il povero Oreste Campese avrà pochi giorni a disposizione per trasformare i tre pericolosi criminali in perfetti attori di teatro.
Alla vicenda principale si aggiungono le storie degli abitanti dell’isola: Miranda (Alba Gaia Bellugi), giovane figlia del direttore (nome non casuale, come gli amanti di Shakespeare possono facilmente comprendere), a modo suo “imprigionata” nell’Isola, che vede il proprio cuore conteso tra un misterioso naufrago e il tenente Franci (Jacopo Cullin), i carcerati, ognuno con la propria caratteristica, e il pastore Antioco (Fiorenzo Mattu), semplice e grottesco omone, odierno Calibano, vero Re dell’Isola e simbolo vivente della Sardegna più pura, nei suoi pregi e nei suoi difetti. Dopo 8 anni di complicata gestazione, Cabiddu mette in scena una commedia meta-narrativa fresca e divertente, che non manca comunque di emozionare ogni genere di pubblico, ma che possiede soprattutto il grande merito di trasportare lo spettatore nella natura incontaminata dell’Asinara grazie ad una fotografia pulita, maestosa e inappuntabile, che prende i propri tempi per mostrare a tutti gli interessati un aspetto della Sardegna troppo spesso trascurato. Il tocco di Eduardo De Filippo è vivo e presente nell’opera dell’allievo (che omaggia l’insegnante con il caméo del figlio Luca, scomparso lo scorso anno) ed ogni personaggio presente sembra essere fuoriuscito direttamente dalla penna dello scrittore inglese e trascinato con cura nell’ambientazione sarda, adattandovisi perfettamente e consentendo alle più disparate culture (da quella inglese, a quella napoletana, passando per quella sarda) di incontrarsi e influenzarsi reciprocamente in un’isola molte volte dimenticata e senza tempo.
#shMAG seh 5 di Morena Deriu Nel dicembre del 1999 usciva il primo numero, Sardina party. L’ultimo, Il Vangelo secondo Fisietto, è del luglio 2015 e (a oggi), non ci sono nuovi numeri in uscita (ma Bruno Tremulo, uno dei disegnatori, dichiara che al momento sta cercando di raccogliere le energie per dare vita a un nuovo episodio). Fisietto – La Saga dei Pistis ha portato nel mondo dei fumetti la quotidianità non proprio ordinaria del clan tutto cagliaritano della famiglia Pistis. Ed è stato subito successo. L’idea di disegnare e scrivere un fumetto ambientato in Sardegna è venuta ai fratelli Bruno e Paolo Tremulo (originari di Sinnai, un centro abitato a pochi chilometri da Cagliari), ormai più di quindici anni fa. In realtà Bruno, un «fumettaro di lungo corso» (come lui stesso si definisce), aveva pensato a un fumetto che raccontasse le peripezie di un poliziotto sardo all’inseguimento di banditi e malviventi. L’idea di portare in scena Fisietto è stata invece di Paolo. «Mio fratello pensava che l’immagine del poliziotto fosse troppo inflazionata», ricorda Bruno. «Propose allora di raccontare le storie di Fisietto, un poveraccio di quelli che a Cagliari conosciamo tutti». Bruno si arma di matita e con Paolo elabora storia e dialoghi. Il primo numero, con la presentazione del clan dei Pistis, inaugura così un successo inaspettato, destinato a continuare per tutte e tre le serie.
Fisietto non è certo l’eroe che in molti si sarebbero aspettati al centro di un fumetto. Che si muova sulla sua inconfondibile apixedda tra le strade del quartiere della Marina a Cagliari, o attraverso i viottoli di Villanova, o ancora dentro il mercato di San Benedetto e fra i palazzoni di Sant’Elia, il risultato non cambia. «Combina sempre un sacco di guai», commenta Bruno, «anche se lui si
sente sicuramente eroico». Sa Bestia (il soprannome con cui tutti lo conoscono e lo chiamano) vive ai margini della legalità, è spesso volgare, un donnaiolo impenitente e, da ex pugile dilettante, non esita mai a passare alle mani. È però pure simpatico, di una comicità sguaiata e irrefrenabile e «anche se tradisce sistematicamente la moglie Assuntina, è molto innamorato»,
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34 33 01 - APIXEDDA FISINA 02 - DOLORETTA 03 - GNAZIO 04 - PROVINO SA SPRAMMA 05 - DON GENESIO 06 - ONOREVOLE PAPPAGONE 07 - DON GIANNI 08 - CHICCINU MERDONA 09 - PORFIRIO 10 - FILY 11 - GESUINO
12 - BONNYE 13 - JESSICA 14 - SAMANTHA 15 - SIGNOR NIEDDU 16 - LOREDANA GNAGNARELLA 17 - INGEGNER GNAGNARELLA 18 - DOTT.SSA LAURA MARRAS
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19 - AVVOCATO MARRAS 20 - LUCA 21 - LUANA 22 - ILARIA 23 - IVAN 24 - ALEX
25 - ZIO CICCITTO 26 - ASSUNTINA 27 - FISIETTO 28 - ADALGISA 29 - SESETTO 30 - ROBERTA 31 - NONNA SATURNINA 32 - KEVIN 33 - VANESSA 34 - ZURRUNDEDDU 35 - JONATHAN
racconta Bruno, senza nascondere un sorriso d’affetto nei confronti del suo personaggio più noto, lo stesso che riserva a nonna Saturnina, la vera capa della famiglia Pistis («mia nonna era come lei», ricorda Bruno). Proprietaria del terreno e della casa dove la famiglia vive, e detentrice della pensione di invalidità che rappresenta la sola fonte di sostentamento certo per l’intero clan, nonna Saturnina regge le redini della famiglia, con orgoglio per le tradizioni della sua terra. Cagliari ha ripagato le penne e le idee dei fratelli Tremulo con un successo inaspettato, costruito tutto sull’autenticità dei personaggi e sulla novità assoluta dell’idea. «Non c’è nulla di inventato», assicura Bruno. «I personaggi di Fisietto sono tutte figure che chi vive a Cagliari non ha difficoltà a immaginare come reali. In città ci sono davvero tanti “Fisietti”, e proprio in questo forse sta il segreto del successo che il fumetto ha avuto». Un successo che nel gennaio 2003 è sbarcato anche sulle scene teatrali cagliaritane, grazie alla compagnia Il Crogiuolo e sotto la regia di Elio Turno Arthemalle, mentre su uno schermo bianco, posto sul fondo del palcoscenico, scorrevano le strisce dei fumetti (doppiate in diretta dagli attori, con tanto di accompagnamento musicale e di rumori di sottofondo). La possibilità che il casteddaio Fisietto e tutto il suo clan possano di nuovo prendere vita sulla carta è un’idea a cui Bruno dichiara di stare pensando. Nonostante le difficoltà legate alla necessità di creare una squadra stabile (fra le ragioni che hanno portato i fratelli Tremulo ad abbandonare – per ora – la pubblicazione del loro Fisietto), la tentazione di dare di nuovo vita a quello che in pochi mesi, ormai diciassette anni fa, era diventato un “cult” è grande. Chissà che allora non ci siano davvero buone possibilità che il clan dei Pistis trionfi ancora.
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i 5 LUOGHI
più infestati DELLA
SARDEGNA
Il Castello dei Malaspina. Bosa
di Marco Scaramella Le storie di fantasmi non ti fanno paura ma, addirittura, ti intrigano? Allora mettiti comodo perché pare che presenze inquietanti e sinistre abitino in manieri, castelli e in antiche ville, proprio qui in Sardegna. Sono numerose, infatti, le storie di fantasmi che popolano il folclore sardo e prendono origine da fatti realmente accaduti che si mischiano a leggende popolari vecchie di secoli. Non so se visitando questi siti avrete un’esperienza paranormale ma, di sicuro, potrete scoprire luoghi affascinanti e ricchi di storia. Il Castello di Medusa è da sempre al centro di leggende che lo vogliono popolato di spiriti maligni, forse per l’aspetto poco rassicurante delle sue rovine. Si trova tra Samugheo e Asuni, nell’oristanese. La leggenda narra di Medusa che, salita al trono di Sardegna, viene sconfitta da Perseo che, dopo averla decapitata, riparte per la Grecia con la sua testa. Forse questa storia va a sovrapporsi con la famosa vicenda della
Gorgone, narrata dalla mitologia greca. Ciò che è certo è che, secondo la leggenda, lo spirito di Medusa infesterebbe ancora il luogo a protezione del tesoro appartenuto alla regina. Il Maniero di Casteldoria svetta sulla pianura del Coghinas. Si trova vicino a Santa Maria Coghinas, in provincia di Sassari. Dell’antico castello, oggi rimane solo un’imponente torre che custodirebbe il prezioso tesoro della famiglia Doria. La leggenda narra di una strega che si innamorò del signore del castello, l’Ammiraglio Andrea Doria. La strega, non riuscendo a conquistare il suo amore nemmeno con le più potenti pozioni, gli rivelò che sarebbe morto quando un verde esercito avrebbe assediato il castello. In primavera la strega trasformò l’erba della valle in cavalieri e l’ammiraglio, che a quella vista ricordò la profezia, si gettò da una delle torri del castello. Secondo la leggenda quell’esercito fantasma presidia ancora il maniero a difesa del ricco tesoro.
Il Castello dei Malaspina si trova nel suggestivo borgo di Bosa. Costruito nel 1112, il castello è famoso per essere un esempio di architettura civile e militare del medioevo sardo e per essere… infestato dai fantasmi. La leggenda racconta che il Marchese Malaspina, accecato dalla gelosia e convinto di essere stato tradito, tagliò le dita delle mani alla sua bella moglie ed uscì lasciando la Marchesa a dissanguarsi sul pavimento. Successivamente, il Marchese venne messo agli arresti per l’atrocità compiuta mentre, si dice, che lo spirito della povera donna vaghi ancora tra le mura del castello, incapace di trovare pace. L’Ex-Lazzaretto di Cagliari è stato costruito nel XVII secolo. Costruito nel 1600 per ospitare i malati di peste diventa ospedale nel 1720. Oggi vi si svolgono eventi culturali. Questo luogo pieno di storia nasconde un terrificante segreto. Infatti, secondo i racconti popolari, la struttura sarebbe la dimora di un’anima errante. Pare che ci siano testimonianze di persone che hanno
visto lo spirito di un bambino dispettoso giocare a prendere a calci un teschio, accendere e spegnere le luci e suonare degli strumenti musicali che facevano parte dell’allestimento di una mostra. Sul Castello di Quirra si raccontano molte storie, ma la più misteriosa rimane quella che ha come protagonista Donna Violante Carroz, Contessa del castello di Quirra. Il castello si trova a pochi chilometri da Villaputzu e fu costruito nel XII secolo. Dell’antica costruzione, ora rimangono solo dei ruderi raggiungibili per via di una ripida salita. A Donna Violante, vissuta tra il 1450 ed il 1500, viene affibbiato dalle cronache l’appellativo di “sanguinaria” e viene descritta come un’avida assassina. Infatti, pare che abbia fatto impiccare l’allora parroco di Quirra solo perché contrario alla sua clandestina relazione amorosa. Secondo la leggenda morì gettandosi nel vuoto dal punto più alto del castello. Si dice che molti abbiano udito i lamenti dello spirito della donna che vaga ancora per le rovine della fortezza.
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#shMAG seh 7 di Daniele Dettori La vediamo sventolare sulle facciate degli edifici istituzionali, il suo simbolo è impresso all’interno di uffici, luoghi di rappresentanza e perfino su prodotti commerciali. Nessuno, però, sembra conoscerne con certezza l’origine e tutte le possibili soluzioni che gli studiosi offrono sono ancora oggi permeate da un alone di mito e suggestione. Parliamo, naturalmente, dell’icona che raffigura i Quattro Mori, vero e proprio simbolo leggendario prima ancora che identitario. L’ancestralità del simbolo moresco è un punto fermo nella cultura mediterranea, basti solo pensare che anche la bandiera della Corsica raffigura una testa di moro rivolta verso l’inferitura. L’attuale bandiera corsa risale al 1755; prima di allora, la benda che attualmente fascia soltanto la fronte del moro ne ricopriva gli occhi, bendandolo: qualcosa di molto simile, questo sollevare la benda, a quanto poi accadrà anche nella nostra isola. Le ipotesi sull’origine del simbolo moresco, dicevamo, sono diverse. Una tra le più diffusamente accettate riguarda l’origine iberica di questo stemma che, secondo alcuni, stilizzerebbe la vittoria degli aragonesi contro gli invasori mori. Furono quattro le battaglie combattute in terra spagnola e nelle quali i mori ebbero la peggio. Ecco quindi la decapitazione simbolica di un invasore per ciascuna della battaglie vinte, naturalmente con le teste disposte tutt’intorno a una croce per simboleggiare la superiorità e la vittoria del cristianesimo. La croce merita poi una trattazione a sé. Le bande rosse su sfondo bianco ricordano infatti, molto da vicino, il simbolismo templare e prendono il nome di Croce di San Giorgio. In effetti, tra le attività dei cavalieri templari c’era quella di combattere contro gli invasori musulmani, appunto i mori, che occupavano Gerusalemme e depredavano i pellegrini che si recavano in visita alla città del Santo Sepolcro. Ma i simboli variano anche a seconda di chi li interpreta. Una visione più tradizionalmente sarda, per esempio, vede nei quattro mori una rievocazione dell’“età d’oro” dei Giudicati quando, prima dell’anno mille, la nostra isola era divisa in quattro
I 4 VOLTI DI UN’ISOLA La bandiera Sarda
storiche regioni e vantava un’indipendenza e un’organizzazione interna molto in anticipo sui tempi, per le forme di governo dell’epoca. A quel tempo risale anche la cacciata dei saraceni, evento che sarebbe quindi stato immortalato, simbolicamente, nel nostro stemma. Le vittorie nei confronti degli arabi invasori rappresentano comunque un vero e proprio filo conduttore nelle ipotesi formulate sull’origine dei Quattro Mori. C’è infatti chi sostiene che fu il Papa in persona, Benedetto VIII, a consegnare il simbolo ai pisani, in segno di benedizione, per il soccorso che prestarono alla Sardegna in occasione delle invasioni saracene. Non di rado, poi, la contrapposizione tra nativi dell’isola e saraceni genera racconti dal sapore leggendario, come quello del cavaliere vestito di luce, e dalla croce infuocata ardente sul suo
petto, che compare provvidenzialmente sul campo di battaglia spagnolo dove si scontrano, poco dopo l’anno mille, Pietro I d’Aragona contro i musulmani. Messi così in fuga i nemici, il sovrano dedica uno stemma crociato alla misteriosa figura, e vi fa incidere sopra i mori decapitati. In anni più recenti, la bandiera dei quattro mori è stata al centro di varie polemiche, spesso volte a una sua sostituzione, in altri casi mirate all’apporto di alcune modifiche. C’è, per esempio, chi ha sostenuto come, in tempi di multiculturalismo e globalizzazione, un simbolo come quello sardo possa essere lesivo dell’identità dei popoli di colore o, più in generale, della dignità del mondo arabo. Non sono mancate proposte riguardanti possibili sostituti: dalle ormai popolarissime statue di Monti Prama, con i loro occhi fissi e concentrici impressi nella pietra, alla Quercia del Giudicato di Arborea, in seguito assurta a stemma della Provincia di Oristano. L’unica modifica operata sulla bandiera, sul finire del secolo scorso, riguarda però l’orientamento dei mori, che oggi guardano verso il lato opposto all’inferitura. Finora, comunque, niente sembra essere riuscito a scalfire la forza di un’icona che, indipendentemente dalla sua origine, è ormai endemicamente entrata a far parte della nostra isola e della cultura mediterranea.
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David Bell
’ DINAMO SENZA CONTINUITA Due nuovi acquisti per raddrizzare la rotta.
di Erika Gallizzi. Foto: Luigi Canu La Dinamo Banco di Sardegna Sassari non riesce a trovare serenità. Quando sembra che possa sorridere, arriva subito la mazzata che la rimette ko. Il mese di dicembre ha portato alla squadra di coach Federico Pasquini due vittorie e tre sconfitte, tra campionato e Fiba Basketball Champions League. Dopo una brutta sconfitta rimediata a Brindisi (6176), contro l’ex amato coach Meo Sacchetti, la Dinamo è inciampata sul campo dello Zielona Gora (78-81) in coppa e si è poi ripresa con Trento (6966) e lo Szolnoki Olaj (97-88), cadendo nuovamente a Capo d’Orlando (65-72). In generale, oltre all’ormai famoso terrore nell’affrontare i finali punto a punto, c’è da sottolineare la grande difficoltà del Banco a mantenere i vantaggi, a volte anche buoni, che accumula anche a pochi minuti dalla fine delle partite. Un’annata piuttosto difficile, che va a braccetto con la scorsa, in cui si stenta a decollare, la squadra è soggetta a critiche e che ha già richiesto degli interventi sul mercato. In casa Dinamo sono, infatti, arrivati due nuovi giocatori, un play-guardia ed un pivot, con Darius Johnson-Odom che si guarda intorno, pronto a partire. I volti nuovi sono quelli di David Bell e Gani Lawal, quest’ultimo fermato da un infortunio praticamente subito. David Bell, trentacinquenne statunitense di Oakland, ha iniziato la stagione in Germania, nel Phoenix Hagen, squadra in cui ha militato nelle ultime cinque stagioni. Nel primo scorcio di questa annata, in dieci partite giocate, ha fatto registrare cifre piuttosto altisonanti: 18.3 punti, 3.2 rimbalzi e 6.1 assists per gara. Porta con sé grande esperienza, nella sua lunga carriera ha vestito anche le canotte della squadra finlandese Kouvot, della francese Chalons-Reims, della svizzera Neuchatel, dell’olandese Groningen e ha poi giocato in D-League, USBL e CBA. Si dice che il suo lungo “peregrinare” nel segno della palla a spicchi possa concludersi proprio a Sassari. Ottimo tiratore dalla linea dei 6.75, è abile anche in penetrazione e, in attacco, è in grado di guidare la
squadra. Buone qualità anche in fase difensiva. Per lo spot di “5”, il Banco ha scelto invece Gani Lawal, già cercato in passato e vicinissimo alla firma un anno fa, quando poi all’ultimo momento “virò” sul Milano, scelta per lui poco fortunata dal momento che, complice anche un infortunio con conseguente operazione chirurgica ad una mano che ne rallentò la preparazione, andò via molto presto. Giocatore d’area di grande atletismo, mano non educatissima, può dare un grosso aiuto a rimbalzo e far divertire il pubblico con qualche giocata “aerea” spettacolare. Ha giocato nello Zielona Gora, in Cina nel Xinjiang Flying Tigers, poi in Francia allo Chorale Roanne. Visto in Italia per la prima volta a Roma nella stagione 2012/13, chiusa con medie di 13.7 punti e 8.4 rimbalzi. Ha poi proseguito la sua carriera ancora in Cina ed in Lettonia, per poi approdare per la prima volta a Milano nel 2013-14. Poi ancora Trabzonspor, D-League, il breve ritorno a Milano, prima di iniziare questa stagione a Cantù. Per quanto riguarda le partenze, il presidente Stefano Sardara ha dichiarato che nessuno verrà mandato via, ma andrà via solo chi lo chiede. E questa sembra la situazione di Johnson-Odom. Sono circolate voci sulla volontà di andare via anche di Tau Lydeka, anche se al momento tali voci sembrano sopite. Migliora il rendimento di Trevor Lacey, mentre Josh Carter mostra una doppia faccia, alternando prestazioni pressoché anonime in campionato a buone in coppa. Nel mese di gennaio, la Dinamo sarà impegnata, in campionato, a Venezia, poi in casa con Caserta (giornata che segnerà la fine del girone d’andata), a seguire farà visita al Varese ed ospiterà Reggio Emilia. Il 15 il campionato si fermerà (la data era stata inizialmente riservata all’evento dell’All Star Game, poi annullato). In coppa, invece, terminerà la prima fase ospitando l’AEK Atene, poi sarà di scena in casa del Besiktas Istanbul e del MHP Riesen per concludere al Serradimigni con il Partizan Belgrado.
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CAGLIARI:CRISI SENZA FINE La squadra di Rastelli alla disperata ricerca di gioco, vittorie e fiducia.
di Manuel Di Cristo. Foto: Roberto Tronci Sembrava poter essere un semplice momento nero, anzi nerissimo, per il Cagliari; una di quelle fasi di campionato in cui tutto sembra andare storto, in cui a piccoli errori ne seguono altri di portata ancora maggiore. Tutte le squadre, nell’arco della competizione, affrontano una situazione simile. Ma per il Cagliari, al momento, la parabola discendente avviata dopo la vittoria sull’Inter a San Siro sembra non trovare fine. Dopo la manita inflitta dal Torino e la sconfitta di misura contro il Chievo, al Bentegodi, la Squadra di Rastelli è riuscita a prendere una boccata d’ossigeno tra le mura amiche battendo l’Udinese per 2 a 1. Partita dura e nervosa quella contro i friulani, sbloccata da Farias su rigore al minuto 35 (lo stesso attaccante non riuscirà a chiudere la partita mandando la palla a lato in almeno due occasioni); al cinquantunesimo, però, l’Udinese aggancia il pareggio grazie a Seko Fofana con Storari che tocca la palla ma non riesce a respingere. La perla di Sau – gol di tacco su assist di Isla – riporta il Cagliari in vantaggio al minuto 58, un 2 a 1 che sarà il risultato al momento del triplice fischio, malgrado i due pali dell’Udinese alla disperata ricerca del pareggio. Rastelli prende i tre punti e comincia a vedere la luce in fondo al tunnel: la sua squadra ha mostrato carattere, ha preso in mano le redini del gioco (possesso palla al 53% vanificato dalla scarsa concretezza sotto porta) e sembrano esserci i presupposti per una timida ma sana iniezione di fiducia. Pochi giorni dopo, al Ferraris, il Cagliari è atteso dalla Sampdoria per il quarto turno di Coppa Italia: il 3 a 0 finale per i padroni di casa (a segno con Alvarez e una doppietta di Schick) arriva contro una squadra imbottita di seconde linee e con la testa al campionato, dove il Pescara attende i Sardi annaspando in zona retrocessione. Allo Stadio Adriatico, Borriello porta il Cagliari in vantaggio già al minuto 24 e la partita sembra quindi mettersi in discesa;
ma Di Gennaro, ingenuamente, colleziona due gialli in poco più di mezz’ora e lascia la sua squadra in 10 al minuto 34. Gli uomini di Rastelli soffrono per tutto il secondo tempo, costretti a coprirsi per salvare quel vantaggio prezioso ma – proprio quando sembrava fatta – al secondo minuto di recupero Caprari agguanta il pareggio e i 3 punti del Cagliari sfumano, quei 3 punti importanti per la classifica ma soprattutto per il morale. Il turno successivo al Sant’Elia si presenta il Napoli, avversaria affamata di punti in chiave Champions League; la squadra di casa va incontro all’ennesima figuraccia, un 5 a 0 che dice persino poco della differenza tra le due squadre: tripletta di Mertens, Hamsik e Zielinski mentre dalle parti di Reina i tiri sono a malapena 4 in 90 minuti. Si predica calma ma la tensione è alle stelle: perdere è un conto ma subire un passivo così pesante senza riuscire a far vedere un’idea di gioco, un guizzo, una giocata individuale che possa incrinare anche solo parzialmente le certezze dell’avversario, è tutta un’altra faccenda. Così contro l’Empoli, il 17 Dicembre, sembra giunta la resa dei conti per Rastelli; la squadra toscana non vince dall’11 Novembre contro il Pescara e naviga nelle zone basse della classifica da inizio campionato. Dopo soli 8 minuti Levan Mchedlidze insacca alle spalle di Storari per l’1 a 0, siglando il raddoppio (doppietta personale) al minuto 72. Il Cagliari avrebbe un’occasione per riaprire la partita all’ottantesimo quando Farias viene steso in area di rigore, ma dal dischetto Joao Pedro sbaglia il gol del possibile 1 a 2. Ancora una sconfitta dunque, stavolta inaspettata. Giulini, infuriato, manda la squadra in ritiro. Il futuro dell’Allenatore appare ormai in bilico, malgrado la fiducia della società: lo spettro retrocessione non è alle porte ma se il Cagliari non dovesse ridestarsi immediatamente rischierebbe di trovarsi in mezzo alla lotta serrata per restare in A. Per Rastelli e i suoi ragazzi, insomma, è giunto il momento di reagire.
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Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico
Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.
Il Protossido e la cura senza ansia e dolore. Per anni e anni, ancora ora è molto comune nelle persone, il dentista è riconnesso a livello psicologico ad aspetti negativi come il dolore, lo stress, l’ansia, la paura. Devo ammettere che un po’ del nostro ce l’abbiamo messo noi come categoria, ma il resto è dovuto ad un profondo aspetto della psiche che vede nella bocca e nei denti un santuario privato che non andrebbe violato. Mi sono accorto di questa cosa tanto tempo fa, quando per la prima volta mi sono avvicinato alla realtà pratica della professione, parlando con i pazienti in poltrona. Questa vera e propria fobia andava affrontata e superata quasi ogni appuntamento prima di poter operare, cosa che
costava molta fatica e tempo sia a me sia al paziente. Pian piano, per fortuna, con l’esperienza ho elaborato tutta una serie di strategie e piccoli trucchi che aiutano a diminuire questa paura nella persona che ha bisogno di cure odontoiatriche, ma una grande svolta è stata l’introduzione della Sedazione Cosciente o Analgesia Sedativa. Questa tecnica utilizza una miscela di ossigeno e protossido di azoto che, somministrata per inalazione tramite un’apposita mascherina, induce nel paziente un senso di benessere e rilassamento. Dopo pochi minuti dall’inalazione di tale miscela, le paure iniziano a svanire, l’ansia viene annullata, si viene pervasi da
un senso di benessere e il paziente è tranquillo e pronto a collaborare con il dentista. Durante tutta la durata del trattamento il paziente rimane peraltro cosciente. Una volta conclusa la seduta in poltrona, si passa all’ossigeno puro per qualche minuto, fino a quando non svanirà l’effetto dell’altro gas. In tal modo il paziente risulta in grado di tornare a casa in condizioni fisiche e psichiche ottimali, senza nessun tipo di effetto secondario come quando si hanno parti del viso “addormentate” a causa dell’anestesia tradizionale. Altro aspetto interessante è che il protossido d’azoto è un gas senza alcun tipo di tossicità, non provoca allergie né irritazioni, inoltre ha il
vantaggio di non essere metabolizzato a livello sistemico e di essere eliminato solo a livello respiratorio. La sedazione cosciente può essere utilizzata nella maggior parte degli interventi odontoiatrici come le detartrasi, le protesi, le estrazioni, l’implantologia e la chirurgia parodontale. Inoltre, visti i suoi innumerevoli vantaggi, questa metodica può essere utilizzata anche sui piccoli pazienti dai sei anni in poi, evitando traumi psicologici che si trascineranno negli anni a venire, non diventando adulti odontofobici. Instaurare fin da piccoli un buon rapporto con il dentista, effettuando anche solo dei controlli, è la chiave per vivere più serenamente il rapporto con la nostra figura professionale una volta cresciuti. Ad ogni modo persone odontofobiche che, in preda all’ansia e alla paura, non si recavano dal dentista oggi grazie all’analgesia sedativa possono avere un sorriso sano e curato senza sentire alcun dolore e senza nessun tipo di ansia ed angoscia. Inoltre il dentista si trova a curare dei pazienti che sono sicuramente più calmi e collaborativi e con cui, quindi, può lavorare più serenamente e liberamente. Quindi si può certamente dire che l’analgesia sedativa ha portato ad un notevole miglioramento nel rapporto tra paziente e dentista, aspetto cruciale nel successo delle terapie. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.
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TUPAC SHAKUR Solo Dio può giudicarmi
di Diego Bono Può un abitante della Sardegna incontrare la New York underground degli anni ‘90, il gangsta rap, le sanguinose faide tra East Coast e West Coast americane, la lotta eterna tra i rapper Tupac e Notorious B.I.G., i ghetti afroamericani del Bronx e del Queens e lo sfogo di un’intera generazione in una musica che denuncia le discriminazioni sociali? Antonio Solinas, sceneggiatore di fumetti sassarese già presente in queste pagine con il fumetto “Amazzoni”, attuale editor di Panini Comics, nonché esperto ed appassionato del mondo “Hip Hop” (scrittore specializzato per diverse riviste d’argomento e curatore
dell’edizione italiana 2015 della graphic novel di Ed Piskor “Hip Hop Family Tree”) ci riesce egregiamente con il suo fumetto Tupac Shakur: solo Dio può giudicarmi. Antonio Solinas alla scrittura e Paolo Gallina alla matita (disegnatore e illustratore, vincitore del concorso internazionale del Treviso Comic Book Festival 2013) ci regalano 120 pagine di intrattenimento fumettistico che illustrano e riassumono la complicata vita del noto rapper afroamericano Tupac Shakur (ai più conosciuto anche come “2Pac” o “Makaveli”) attraverso una narrazione in terza persona semplice, ma mai banale, intervallando a quest’ultima dialoghi “veri” che non scadono necessariamente nello “slang da strada” forzato, ove non sia prettamente necessario. Il narratore misterioso, attraverso le sue didascalie, ci conduce in un viaggio che ha origine proprio nel 1969, illustrando le lotte della madre del rapper newyorkese, Afeni Shakur Davis, attivista a fianco del movimento rivoluzionario afroamericano delle “Pantere Nere” in modo tale da calarci ed esporci un background chiaro e ben definito: i ghetti delle metropoli americane e la vita dei suoi abitanti alle prese con l’emarginazione sociale da parte dei bianchi, con la polizia violenta e razzista e con il degrado e la povertà che infestavano (e infestano) le periferie. La graphic novel, che mescola sapientemente il carattere documentaristico a quello del racconto, anche grazie ai disegni che sfruttano un forte contrasto chiaro-scuro, dai tratti semplici, ma definiti che evidenziano i particolari e ad un’impaginazione delle vignette rigida e classica che aiuta la narrazione, approda ben presto violentemente nella vita del rapper. Tupac Amaru Shakur (1971-1996) è stato più personaggio che musicista. Fortemente collegato all’attivismo politico, Tupac, amante di Shakespeare e moderno poeta maledetto, si scopre rapper grazie all’aiuto degli amici di sempre, il celebre gruppo hip hop “N.W.A”, divenendo ben presto quintessenza stessa del “gangsta rap”, elevando a life model il suo noto “Thug Life” (riferendosi alla vita di chi riesce a emergere partendo da zero) e denunciando al microfono e a colpi di rima le ingiustizie sociali della propria gente chiedendo disperatamente maggiori diritti civili verso le popolazioni di colore.
Ma la figura del cantante è immediatamente soppiantata da quella, se possibile ancor più famosa, del “soldato di strada”: amico dei più violenti gangster di New York, diversi arresti per spaccio e rapine a mano armata, in perenne lotta con la polizia, tanto che nell’ottobre del ’93 viene arrestato per aver sparato a due poliziotti fuori servizio, Tupac (assieme all’ex amico fraterno Notorious B.I.G.) è soprattutto celebre per aver dato vita alla più sanguinosa faida che la storia moderna americana ricordi. Due fazioni contrapposte di rapper provenienti delle due coste americane smisero di combattersi a colpi di testi, scendendo per le strade armati e riversando sangue nei ghetti; la rivalità tra West Coast ed East Coast (capitanata dallo stesso Amaru Shakur) si trasformò in una vera e propria guerra urbana. La graphic novel del duo di artisti, che combina con consapevolezza leggende metropolitane e informazioni biografiche, giunge a noi a venti anni di distanza dalla misteriosa e forse inevitabilmente violenta morte del rapper, vittima a soli 25 anni di un omicidio mai chiarito da parte di un enigmatico carnefice a Las Vegas il 13 settembre 1996, lasciando al mondo il ricordo di un artista maledetto, simbolo della cultura nera, e che, comunque sia, ha donato a tutti la capacità di lottare e imporsi sempre contro le ingiustizie.
#shMAG seh 13
inSardegna... I migliori eventi di Gennaio 13 GENNAIO: Cagliari al Bflat, ore 22:00. Concerto Ian Shaw. Olbia al Cine Teatro Olbia, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Il più bel secolo della mia vita” testo e regia di Alessandro Bardani e Luigi Di Capua.
31 DICEMBRE. Concerto di Franco Battiato
31 DICEMBRE: Sassari in Piazza d’Italia, ore 22:30. Concerto Raphael Gualazzi, Beppe Dettori e dj set Pille. Alghero al Porto - Banchina Dogana, ore 22:00. “Cap d’Any 2017”: Dj set Rebeca Tresor a seguire concerto di Lara Taylor & Ibiza Bandit Band e spettacolo pirotecnico. Castelsardo in Piazza Nuova, ore 24:00. XVI edizione “Capodanno in Piazza”: spettacolo pirotecnico a seguire concerto di Franco Battiato. Olbia in Piazza Mercato, ore 24:00. Concerto del rapper En?gma e dj set Pippo Palmieri. 3 GENNAIO: Sassari al Palazzo Infermeria San Pietro, ore 16:00-19:00. “Piccoli Chef a Natale“. 4 GENNAIO: Sassari al Palazzo di Città, ore 21:00. Spettacolo di danza “Frida”. Cagliari al Bflat, ore 22:00. Concerto Ryan Kilgore - Stevie Wonder Saxphone.
14 GENNAIO: Cagliari allo Spazio OSC. III edizione “Le Meraviglie del possibile”, Festival Internazionale di Teatro, Arte e Nuove Tecnologie. Nuoro al Teatro Eliseo, ore 20:30. Spettacolo "Iscaminaut o del figlio improdigo" della Compagnia Teatrale “Barbariciridicoli”. 16 GENNAIO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Non ti pago” di Eduardo De Filippo, regia Luca De Filippo. 19 GENNAIO: Nuoro al Teatro Eliseo, ore 20:30. Spettacolo "Ormai sono una Milf" con Angelo Pintus. Ozieri al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Serata di Gala” con la partecipazione delle étoiles del balletto di Cuba Vittorio Galloro e Arianne Lafita Gonzalves. Dal 19 al 21 GENNAIO: Cagliari al Teatro delle Saline, ore 21:00. Stagione del teatro contemporaneo: “Pirandello - Ora pro nobis” con Nunzio Caponio, Monica Spanu e Angelo Trofa, regia Nunzio Caponio.
5 GENNAIO: Sassari al Palazzo Infermeria San Pietro, ore 16:00-19:00. “Piccoli Chef a Natale“. Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello, con Giuliana De Sio, regia Enrico Maria Lamanna. 5-6 GENNAIO: Sassari al Palazzo di Città, ore 21:00. “Aspirina a teatro con gli autori e special guest”. Dal 6 all’8 GENNAIO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Coppelia – Le grandi storie di Natale” de La Botte e il Cilindro, (5-14 anni). 8 GENNAIO: Alghero in Piazza Pino Piras, ore 18:30. “Alghero in Rock”, concerto rock con le band del territorio. 10 GENNAIO: Macomer all’ex Caserme Mura, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Inferno Novecento” con Sandro Lombardi e David Riondino, drammaturgia a cura di Fabrizio Sinis. Dall’11 al 15 GENNAIO: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Non ti pago” di Eduardo De Filippo, regia Luca De Filippo. 12 GENNAIO: Sassari al The House of Rock, ore 20:00. Maurizio Casu & Gli Arroganti Live. Ozieri al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Inferno Novecento” con Sandro Lombardi e David Riondino, drammaturgia a cura di Fabrizio Sinis.
28-29 GENNAIO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Il lupo e l’agnello” de La Botte e il Cilindro, (5-14 anni). 30 GENNAIO: Macomer all’ex Caserme Mura, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Classe di ferro” di Aldo Nicolaj, con Paolo Bonacelli, Giuseppe Pambieri e Valeria Ciangottini, regia Giovanni Anfuso. 31 GENNAIO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Classe di ferro” di Aldo Nicolaj, con Paolo Bonacelli, Giuseppe Pambieri e Valeria Ciangottini, regia Giovanni Anfuso.
Mostre Fino al 15 GENNAIO: Sassari al Palazzo della Frumentaria, ore 10:00/13:00 - 17:00-20:00 (mardom), chiuso lunedì. “Il Treno - Sogno... Gioco... Realtà e Carillon”. Mostra di collezionismo di trenini e carillon.
Fino al 5 FEBBRAIO. “Aligi Sassu. Orlando Furioso”
Dal 19 al 23 GENNAIO. "Ormai sono una Milf" con Angelo Pintus
20 GENNAIO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Spettacolo "Ormai sono una Milf" con Angelo Pintus. Nuoro al Teatro Eliseo, ore 20:30. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Serata di Gala” con la partecipazione delle étoiles del balletto di Cuba Vittorio Galloro e Arianne Lafita Gonzalves. Olbia al Cine Teatro Olbia, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello, con Nicola Michele. Dal 21 al 23 GENNAIO: Cagliari all’Auditorium del Conservatorio, ore 21:00. Spettacolo "Ormai sono una Milf" con Angelo Pintus. 22 GENNAIO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “L‘avventura di Hansel e Gretel” de L’Effimero Meraviglioso, (5-13 anni). Dal 25 al 29 GENNAIO: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Amleto” di William Shakespeare, con Daniele Pecci e Maddalena Crippa, regia Daniele Pecci.
Fino al 5 FEBBRAIO: Cagliari all’EXMA, ore 9:00/13:00 - 16:00-20:00, chiuso lunedì. Mostra "Aligi Sassu. Orlando Furioso. Fantasie d’amore e di guerra”. Nuoro al MAN, ore 10:00/13:00 15:00-19:00, chiuso lunedì. Mostra "Soggettivo Primordiale": Un percorso nell’espressionismo tedesco attraverso le collezioni dell’Osthaus Museum di Hagen. Fino al 26 FEBBRAIO: Alghero a Lo Quarter, ore 10:00/13:00 - 17:00-20:00. Mostra "Antoni Simon Mossa 1916-2016”, percorso espositivo tra architettura e cinema. Fino al 12 MARZO: Cagliari al Palazzo di Città, ore 10:00-18:00, chiuso lunedì. Mostra “Segno e memoria nelle incisioni di Paladino”. Fino al 28 MAGGIO: Villanovaforru al Museo “Genna Maria”, ore 9:00/13:00 - 15:30-19:00, chiuso lunedì. “BU - Oltre le barzellette c'è un artista. Oltre il palcoscenico c'è un uomo”, mostra di Benito Urgu.
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seh #shMAG di Daniele Dettori
LIBERTÀ DI ESSERE E DI VIVERE
Simonetta Spiri, dopo il disco d’oro sogna Sanremo.
La raggiungiamo al telefono in una breve pausa dagli impegni che rendono fitta l’agenda delle sue giornate. Tra salotti televisivi, studi di registrazione e aerei che partono verso serate da tutto esaurito, per Simonetta questo è un momento d’oro, non a caso accompagnato dalla meritatissima vittoria proprio di un disco d’oro per il singolo L’amore merita, realizzato a quattro voci con le colleghe Greta Manuzi, Verdiana Zangaro e Roberta Pompa. Dolcezza e decisione emergono dalle sue canzoni come dalle sue parole, alle quali vi lasciamo. Ricordi il periodo in cui sognavi di cantare per professione? Certo, sognavo di fare la cantante fin da bambina. Piccolissima, già cantavo nella mia stanza, nel mio mondo di allora, pur essendo timida e affrontando questa timidezza che comunque è stata, in parte, anche la mia forza. Ho continuato a sognare anche nell’età adolescenziale e, credendoci, è diventato il lavoro della mia vita e che io amo. Amici è stato il tuo trampolino. Le persone a te vicine accolsero bene la tua idea di partecipare o andasti contro il loro parere? Ho la fortuna di avere un famiglia che mi ha sempre sostenuto tantissimo e sono grata a mio padre e a mia mamma. Mio padre è sempre stato il mio primissimo manager: mi accompagnava a fare il piano bar, mi aiutava ad affrontare i momenti di dubbio (non perché non volessi fare la cantante ma perché, come ti ho detto prima, ero molto timida). Devo dire, però, che la sfida con Amici me la sono “imposta” da sola perché per due anni non andò a buon fine, e per qualche tempo abbandonai quella strada. Poi, anche per curiosità e avendo comunque acquisito una diversa consapevolezza, nel 2007 pensai di riprovare. Non appena arrivata a Cinecittà, l’entusiasmo di Maria De Filippi e degli autori mi fece capire che qualcosa di positivo stava funzionando. Andò bene ed è stata un’esperienza che non dimenticherò mai. Sono felice di averla fatta e la auguro a tanti giovani. C’è un aneddoto di quel periodo che ricordi con particolare piacere? Sicuramente la mia uscita da Amici. Ti sembrerà strano, eppure la ricordo con grande piacere perché per me è stato un momento bellissimo, un’emozione infinita. Cantai una canzone per me
#shMAG seh 15 molto significativa: Occhi, di Zucchero, e feci un gesto importante proprio mentre cantavo, quasi inconsciamente. Portai la mano sul cuore di una persona proprio come se l’istinto mi avesse guidato verso il perdono. Essendo divisi in due squadre, anche quelli che all’interno della scuola avevano legato più di altri dovevano nominarsi e magari uscire. Alcuni di noi non la prendevano benissimo, soprattutto quando era un amico a nominarti o a volere la tua eliminazione. Così, in quel momento, l’istinto per la musica mi ha guidato a questo bel gesto che non dimenticherò mai. È stata un’uscita molto bella che mi rende orgogliosa di aver concluso quel percorso. Negli anni hai affrontato temi di grande importanza sociale con le tue canzoni: ce n’è uno che non hai ancora cantato ma che vorresti? Ho affrontato davvero tanti temi sociali, dalla violenza sulle donne al perdono, all’omofobia con L’amore merita che è anche stato disco d’oro e mi ha dato grandi soddisfazioni. Devo dire che per me è importante inserire il sociale all’interno delle canzoni utilizzando sempre parole semplici, mai complicate o difficili per chi ascolta. Devono essere parole che toccano il cuore, come è capitato soprattutto con L’amore merita. Credo che la musica, essendo un grande mezzo di comunicazione, possa aiutare tante persone le quali, magari, attraverso una canzone trovano un appiglio di salvezza. Le tematiche che tratto sono tante e quindi chi lo sa su cosa potrò cantare ancora. Devo dire che, ultimamente, ho pensato anche al bullismo perché è un argomento che si sta ripresentando un po’ troppo spesso, soprattutto nelle cronache degli ultimi tempi e alle volte mi fa star male. Credo che i ragazzi di oggi dovrebbero avere come esempio solo l’amore, dovrebbero condividere l’amore e non vivere discriminando o maltrattando i loro compagni. Sento spesso di casi che mi feriscono e quindi ecco, questa è una tematica. Chi lo sa, magari un domani la svilupperò. Parliamo de L’amore merita, il tuo ultimo grande successo. L’amore merita si è appena aggiudicato il disco d’oro. Credo che l’unione abbia fatto davvero la forza per questo progetto di gruppo che ho portato avanti con Greta, Verdiana e Roberta. La canzone l’ho scritta insieme a Luca Sala e Marco Rettani. Si tratta di un brano per me molto importante contro l’omofobia. Un brano che racconta la libertà di potersi amare senza nessun pregiudizio
e che si ricollega un po’ a quel discorso sul bullismo: ecco, non bisogna essere discriminati per nessun motivo. In questo caso ho voluto coinvolgere tre grandi artiste come appunto Roberta, Greta e Verdiana con le quali ho condiviso il progetto e devo dire che è andato molto bene, abbiamo da poco festeggiato insieme il disco d’oro ed è stato bellissimo. Queste sono le cose che nella vita ti fanno venire voglia di continuare a crederci sempre. E così è stato anche per L’origine, il recentissimo singolo che abbiamo cantato sempre a quattro e che è dedicato alla fragilità e insieme alla grande forza che hanno le donne. Qualche consiglio per un giovane che volesse seguire il tuo percorso? Essendo io uno spirito libero e ribelle, una cosa che consiglio in assoluto ai giovani è di essere sempre se stessi. In qualsiasi contesto. E se nella vita incontreranno qualcuno che cercherà di cambiare il loro essere o i loro valori dovranno imporsi per rimanere quello che sono, anche a costo
di ritardare il percorso magari sul lavoro. Essere se stessi e continuare a fare quello che si ama è fondamentale, come l’essere consapevoli che non è un mondo semplice, di quelli dove ti viene dato subito lo slancio. Alle volte capita anche questo però non è sempre così. E forse è anche più costruttivo non avere tutto e subito, perché la fatica insegna a sudare quello che si sta guadagnando e che si otterrà. Lo si gusterà con più orgoglio. Un sogno che speri di realizzare? Un mio sogno grandissimo è quello di continuare a vivere di musica come già faccio e, perché no, calcare il palco dell’Ariston. Ci provo da anni (ride, ndr). E poi, sicuramente, avere una famiglia. Mi piacerebbe coronare il sogno di diventare mamma perché credo che sia una cosa bellissima e, da donna, lo dico davvero con estrema gioia. Mia mamma è la donna più importante della mia vita e mi piacerebbe poter essere anch’io, per i miei figli, quello che è mia mamma per me. Simonetta con Verdiana, Roberta e Greta
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Donne senza figli di Paola M. Ruiu Esistono concetti che in italiano non riusciamo a sintetizzare in un’unica parola e allora “rubiamo” termini da lingue straniere, spesso dall’inglese, ma non solo. In questo caso la lingua alla quale sono ricorse Marilisa Piga e Nicoletta Nesler, affermate documentariste, per definire il loro progetto, è il sardo. La parola è lunàdigas, pescata dall’ambiente pastorale della Sardegna che letteralmente tradotta significa “lunatiche”, ma in realtà ha un significato differente e più ampio: si usa per indicare le pecore che per una stagione o per tutta la vita non si riproducono. Le due autrici, l’una sarda l’altra altoatesina, hanno preso in prestito questa parola per dare il titolo al loro documentario nel quale trattano l’argomento delle donne che scelgono di non avere figli. Lunàdigas non è però solo il titolo, è a tutti gli effetti il nome che hanno deciso di dare e di darsi in quanto donne che si trovano in questa condizione. L’idea di questo lavoro nasce nel 2007 durante la premiazione di un
loro precedente documentario incentrato sulla vita di Maria Lai, “Inventata da un Dio distratto”, in quell’occasione la giuria espresse il desiderio di veder realizzato un film interamente dedicato alle donne firmato dalle due autrici. A quel punto, Marilisa e Nicoletta, partendo dalla propria esperienza personale di donne che non hanno avuto figli, decidono di mettere in scena questa realtà. Le due documentariste hanno esperienza ultra decennale e lavorano insieme da 25 anni, son partite dalla radio per poi passare all’audiovisivo e si son spese molto nell’ambito dell’inclusione sociale dei diversamente abili e della cultura; alcuni loro lavori, nei primi anni ’90, sono stati anche trasmessi dalla terza rete della Rai. Nonostante il bagaglio consistente che si portano dietro la produzione di Lunàdigas non è stata esente da difficoltà, la prima è stata quella di trovare finanziamenti per non dover ricorrere per l’ennesima volta all’autoproduzione, successivamente si sono interrogate sul come affrontare il tema. Il primo tentativo è stato fatto coinvolgendo amiche e
conoscenti che hanno però declinato l’invito a parlare davanti alla macchina da presa ritenendo l’argomento troppo delicato e personale. L’inizio è stato quindi scoraggiante, le autrici hanno perciò deciso di cambiare tattica, al posto di porre domande dirette hanno lanciato il tema e lasciato che le “intervistate” dicessero la loro. Non solo, visto che la situazione le coinvolge in prima persona, Marilisa e Nicoletta si sono esposte e, vincendo la timidezza dello stare davanti alla macchina da presa invece che dietro, compaiono nel film interagendo tra loro e fungendo da collante tra una testimonianza e l’altra. Il risultato è un flusso di pensieri espressi da donne talvolta sole, talvolta in coppia o in gruppo; donne comuni, ma anche ospiti eccellenti come la già citata artista Maria Lai, l’astronoma Margherita Hack, l’attrice Veronica Pivetti e la scrittrice e giornalista Lea Melandri. Le documentariste si sono divertite anche ad inventare le biografie di alcuni personaggi della storia, della letteratura e anche di fantasia come Coco Chanel, Lilith, Rosa Luxemburg, Giovanna
d’Arco e Barbie che raccontano i loro perché immaginari sul non aver avuto figli. Dai testi di Carlo Antonio Borghi e grazie alla voce della brava attrice Monica Trettel – interprete di queste donne famose anche nel film – è nata una trasmissione radiofonica intitolata “Monologhi impossibili”. Il documentario è una finestra su una delle innumerevoli sfaccettature del mondo femminile e vuole mettere in luce come la scelta di non avere figli non sia una condizione che si subisce passivamente, ma una decisione presa con coscienza. L’intento di attribuire un nome che accomuni queste donne non è, in questo caso, un modo per marcare le differenze, un’ulteriore e non necessaria divisione, non è neanche l’applicazione di un’etichetta. Per Marilisa e Nicoletta chiamarsi lunàdigas è un modo per riconoscersi tra simili più che un modo per presentarsi alla società. Il film Lunàdigas è in attesa di essere distribuito nelle sale, se volete seguire l’evolversi del progetto visitate il sito: www.lunadigas.com.
#cinguettii tecnologici a cura di Marco Cau Nokia 150
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Jobyourlife, il più grande Professional Network italiano Intervista al fondatore della startup, Andrea De Spirt. di Manuel Di Cristo Più di 1 milione di utenti registrati, oltre 150.000 colloqui di lavoro in quattro anni di attività e un recente aumento di capitale pari a 600.000 Euro: sono i numeri di Jobyourlife, creatura del giovane Andrea De Spirt, inserita tra le 14 startup europee più promettenti nel campo del recruiting da Mind the Bridge, per Openjobmetis. Attualmente la Startup conta 25 dipendenti, divisi tra l’ufficio di Milano – dove è concentrato il settore commerciale dell’azienda – e quello di Cagliari, a cui è affidato lo sviluppo e la programmazione del Portale. Una Linkedin italiana? Non proprio, come ha avuto modo di spiegarci il suo giovane fondatore. Andrea, come cambia la ricerca di un impiego con una piattaforma come la vostra? Che prospettive si aprono? Ancora oggi, in prevalenza, si va sui siti di annunci per candidarsi a delle offerte di lavoro ed è dunque il candidato che si propone alle aziende; questo sistema, a ben vedere, non è efficiente: i CV, spesso, non sono in
linea con le richieste dell’annuncio – con dispendio di tempo e di denaro per le aziende – e i candidati, dal canto loro, restano scontenti per ricerche di lavoro non andate a buon fine. Jobyourlife ha invertito questo processo: non è più il candidato che cerca l’azienda, ma l’azienda che cerca il candidato. La nostra piattaforma funziona attraverso un sistema di recruiting avanzato che si basa su ricerca semantica e geolocalizzazione: i candidati si registrano sul sito, caricano il loro CV e selezionano le città in cui sono disposti a lavorare; le aziende abbonate, invece, effettuano la ricerca del profilo inserendo vari filtri (formazione, competenze, città, ecc.) e il sito rimanda a profili di candidati in linea con la ricerca effettuata. Quando l’azienda contatta il candidato, quest’ultimo può accettare l’offerta oppure rifiutare senza alcun problema. Se si dice professional network, la mente porta subito a Linkedin. Eppure Jobyourlife non vuole essere, nelle vostre intenzioni, la sua risposta italiana; quali sono allora le principali differenze? La differenza più marchiana sta nel
fatto che Linkedin è in primis un professional network, è stato configurato come tale fin da subito; solo in un secondo momento si è evoluto timidamente in direzione del recruiting, con un sistema di selezione dei candidati piuttosto classico che a mio avviso non lo allontana dal progetto iniziale; Jobyourlife, invece, è sicuramente un professional network ma è proprio il suo sistema di recruiting l’elemento di novità, il nodo centrale della piattaforma. Altro aspetto, poi, è il target: Linkedin è prevalentemente rivolto al settore manageriale e ad una fascia d’età media; Jobyourlife, invece, si rivolge per lo più ai giovani, ai neolaureati, a coloro che sono meno inseriti nel mondo lavorativo o che hanno maggiori difficoltà a farlo. Avete due uffici di cui uno a Milano e uno a Cagliari: come mai la Sardegna e il suo Capoluogo, nello specifico? Molto semplice: nella zona di Cagliari c’è un polo tecnologico di altissimo livello e dei programmatori molto capaci. Grazie ad un mio contatto, alcuni di questi programmatori sono entrati nel nostro team e così
l’azienda ha a Milano il proprio settore commerciale mentre lo sviluppo e la programmazione dell’app avvengono appunto nel Capoluogo sardo. Sono tanti i giovani che vorrebbero scommettere su una loro idea, come hai fatto tu. Cosa consiglieresti a questi ragazzi? Una premessa è doverosa: oggi c’è un po’ la moda delle startup e tutti sono convinti che basti avere un’idea originale per poterne fondare una; ebbene, non è così. Ci vuole un’enorme fatica a portare avanti una start up, perché è di un’azienda che stiamo parlando, con tutte le responsabilità e i sacrifici che questo comporta. In secondo luogo, occorre sottolineare l’importanza del team: costituire un gruppo solido, competente e completo, sia per presentare un’idea che per porla in essere. Questo perché, come dicevo, l’idea da sola non è sufficiente e il team conta almeno quanto la bontà dell’idea che si intende sviluppare. Ti ringraziamo Andrea. Grazie a voi.
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GRANDMOTHER SAFARI L’esordio discografico della band sarda è all’altezza delle aspettative.
di Nike Gagliardi Da qualche anno operativi sul suolo sardo, i Grandmother Safari possono meritoriamente situarsi tra i fiori all’occhiello del variegato panorama musicale isolano, in cui – ed è un merito aggiuntivo – si collocano nell’ancora poco coltivata nicchia di un genere strumentale che abbraccia la sperimentazione, nutrendosi di atmosfere jazzy e di psichedelia, tradendo le forme classiche e facendo di ogni brano una breve suite, viaggio a volo d’uccello tra l’intreccio armonico e la tensione delle linee melodiche. Il talento della band non era sfuggito agli organizzatori dei maggiori festival musicali locali e già molto prima dell’esordio discografico, l’ensemble calcava i palchi di manifestazioni come il Du Festival a Bauladu, il Summer Is Mine a Carbonia, l’AlterDay Fest a Seneghe, e questo nono-
stante una backline non proprio agile: i nostri, tutti provenienti da Campidano e Iglesiente, si avvalgono di una strumentazione imponente tra cui figurano oltre ai canonici basso, chitarra elettrica e batteria, piano rhodes, synth e fiati (sax contralto e tromba). Poi, la decisione di registrare in studio, con la Hopetone Records (l’etichetta che aveva già prodotto i lavori di Hola la Poyana!, Pussy Stomp e Takoma) le proprie composizioni e, anticipato dal singolo Dunia, l’uscita del primo omonimo album a marzo. Già nell’immagine di copertina sembra essere contenuta una dichiarazione d’intenti: l’ingrandimento di un fiore dai colori surreali richiama certe atmosfere a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, gli anni ruggenti del rock psichedelico, dell’arte contaminata e della sperimentazione.
Traccia d’apertura è A Life Show alla cui introduzione meditativa (e cantata, uno dei rarissimi momenti nella produzione della band in cui la voce si aggiunge come ulteriore “strato sonoro”) subentra presto la ritmica incalzante della batteria a sconvolgerne il mood. Sono virate a cui l’ascoltatore dovrà ben presto fare l’orecchio: in Seed Balls gli umori si alternano e un delicato incipit dal sapore post rock si rarefà per lasciare spazio all’ingresso di inaspettati fiati. Essi, all’interno del brano, costituiscono un’epifania forse destinata a tornare: nel frattempo un riff di chitarra si è già impossessato della scena, muovendosi sul bordone ritmico in uno dei brani più intensi del disco. Pensare ogni pezzo dell’album come trip e pensarsi più che come fruitori, come viaggiatori, potrebbe non essere un modo improprio per affrontare questo lavoro che, nonostante sia composto da poche tracce – otto, per l’esattezza – ha le caratteristiche di un grande affresco in cui un particolare, una scena minore, magari appena laterale rispetto al centro focale dell’opera, risulta complementare a tutto il resto.
Ancora un sound Sixtie per Love Geometry e, nel singolo Dunia, simoniani richiami alla world music, oltre a un’interessante agilità nello sviluppo di tensioni e risoluzioni per un brano che farebbe invidia (ed è in odore e in sapore della loro musica) ai Tortoise. Si procede con una sommessa e rarefatta Sand Bells a cui seguono, come vero e proprio inno al progressive, Acid Milk e Lines&Circles. Quest’ultima traccia si presenta come un viaggio di quasi dieci minuti in cui atmosfere morbidamente fusion cedono il passo a martellanti fraseggi rock per poi ridistendersi, ridursi quasi a pura struttura ritmica, lasciare spazio a loop elettronici che assorbono tutte le altre sonorità e poi rinascere sotto forma di riff scarni e tesi. GMS è suite conclusiva e di ampio respiro: nei vari movimenti che ne costituiscono corpo ed essenza è riconoscibile l’influenza di gruppi come i Jaga Jazzist, seppure l’impronta e la rielaborazione delle contaminazioni sia personalissima, in alcuni casi quasi emblematica, lasciando modo di esprimersi a una bella freschezza compositiva. Piovono, improvvise, magniloquenti dissonanze che occhieggiano ai sogni distopici di matrice pinkfloydiana. Un disco solido, scorrevole all’ascolto, che alterna paesaggi onirici a un horror vacui riconducibile all’ambiente urbano e che ricorda nel gusto per la sperimentazione un’altra opera, anch’essa firmata da un artista isolano, il tanto (e giustamente) acclamato DIE di Jacopo Incani. Che si tratti dell’inaspettata fioritura, dai colori acidi e sognanti, di una nuova generazione della musica indipendente sarda? Se questi sono i risultati, noi speriamo di sì.
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S’Istoria: Trent'anni di musica
DI EMANUELA RAVOT FOTO DOMENICO RIZZO a famiglia Tazenda, così amano definirsi, festeggia 30 anni nel mondo della musica e lo fa nel modo che gli è più congeniale, con una raccolta antologica composta da tre cd. Il titolo del cofanetto è S’Istoria e raccoglie i primi tre album della band, ossia Tazenda, Murales e Limba, arricchiti dai brani più significativi del loro repertorio, nonché l’inedito Sa Oghe, dedicato ad Andrea Parodi. Gigi Camedda e Gino Marielli sono lo “zoccolo duro” del gruppo mentre, alla voce storica di Andrea, negli anni si sono succeduti diversi cantanti ed ora è Nicola Nite, al secolo Spanu, che dal 2013 canta con i Tazenda, completando il trio. Il gruppo rock-etnico è seguito dal 2007 da Luca Parodi, figlio di Andrea, che da dietro le quinte si occupa del management, dell’amministrazione, della logistica e della preparazione tecnica ed organizzativa dei tour. Com’è stato scegliere i cinquantadue pezzi della raccolta? Gino: È stata la Sony Music a voler pubblicare il cofanetto e ci ha
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richiesto di selezionare le canzoni da includere: sceglierle ha consentito di riflettere sulla nostra storia. La musica ci ha determinato la vita! Non so quanti altri lavori facciano questo. Comunque sono soddisfatto di tutto quello che è stato messo nei tre cd, forse manca solo qualcosa a cui sono affezionato personalmente. Gigi: In realtà, nel cofanetto vanno di pari passo gusto ed oggettività: ci sono le canzoni che il pubblico più ama e noi lo possiamo constatare dal vivo nei concerti. Un sacrificio più grande, si fa stabilendo i pezzi per le due ore di uno spettacolo; lì la scelta è più dura e restrittiva, così talvolta alcune canzoni le mettiamo in cantina ed altre le riportiamo alla luce, anche tra quelle che il pubblico ascolta e canta più volentieri. Come ricordate i primi tempi? Gigi: Come un’avventura iniziata tantissimi anni fa! La storia è quella, ormai nota, di tre ragazzi molto molto giovani che si sono formati suonando in un garage come le band dell’epoca; avevamo tanti sogni e la testardaggine che contraddistingue noi sardi, così abbiamo iniziato a modellare e a dare forma a questi sogni e al nostro sound. Per me personalmente la musica è stato il primo amore: avevo nove anni quando mia madre mi regalò una chitarra... avevo già dato segni di squilibrio!
Vi chiedete mai perché siete ancora sul palco dopo tanti anni? Gigi: Certo, perché il pubblico è come il popolo: è sovrano! Anche crudele a volte, e se non piaci alla gente scendi dal palco. Noi siamo ancora qui perché abbiamo qualcosa da raccontare, riusciamo ancora a divertirci facendo musica e lavoriamo per trasmettere queste emozioni. Insomma, c’è comunicazione tra noi e il pubblico. Gino: Per essere ancora qui abbiamo anche studiato tanto perché avere l’idea giusta più volte nella vita, non è solo una fortuna bisogna anche saperla cogliere e trasformarla in realtà. Cosa vi accomuna? Gino: Sembra che fosse scritto che noi dovevamo fare questa cosa insieme. Questo lavoro ti realizza ma devi crescere sempre: leggere, diventare una persona informata e più colta. In comune, io e Gino, abbiamo la mentalità di essere curiosi su tutto e il coraggio di esplorare non solo la musica ma anche in tutte le altre discipline. Ci appassioniamo a cose diverse, per esempio Gigi ama lo yoga, io leggo solo spiritualità indiana ma mi piace anche il calcio… Gigi: Sì, chi fa il nostro lavoro deve apprendere da tutto; imparare, filtrare e poi proporlo al pubblico, anche dai giovani si può imparare!
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#shMAG seh 23
E Z NDA A T
Che poi sono anche parte del vostro pubblico… Gigi: Ci seguono in molti e raccontano che fin da piccoli ascoltavano i Tazenda, in auto con i loro genitori! Raccontate una terra di cui essere fieri e anche le copertine dei vostri CD hanno un rimando sempre vivo alla cultura sarda. Gigi: Con lo spettacolo Arkeos abbiamo girato la Sardegna per due anni con cento spettacoli, raramente accade che un tour possa durare
tanto, abbiamo presentato la nostra terra, archeologicamente molto ricca, in maniera moderna durante questi concerti, con proiezioni e la nostra musica. Luca: La copertina di S’Istoria è una T stilizzata, ispirata alla protome taurina con i colori della Torres e del Cagliari, anche in Arkeos sono riconoscibili i simboli della sardità; per crearle attingiamo sempre da un bacino di giovani sardi promettenti e professionali, valorizzando le risorse e le competenze locali.
In tanti anni di lavoro avete realizzato anche ottime collaborazioni... Gigi: Tutte belle esperienze ma lavorare con De André è stato indimenticabile. La prima volta stavamo registrando in uno studio di Recco, patria della farinata e della focaccia genovese, anche Fabrizio registrava lì e venne a cantare con noi; invece, per la collaborazione sul testo di “Pitzinnos in sa gherra” andammo all’Agnata. Una persona speciale Fabrizio: estremamente semplice ma uomo di spessore, sentivi “il peso” della sua cultura che lui però non ti faceva pesare! Gino: Spesso le collaborazioni sono arrivate in momenti cruciali per il gruppo. Siamo una fucina di grandi cantanti che fanno un pezzo di strada con noi e poi volano via: con Andrea abbiamo condiviso l’euforia degli esordi, con Beppe abbiamo vinto due dischi d’oro e venduto 150.000 copie. Ma il cambiamento è sempre crisi! Forse abbiamo un angioletto che ci manda una freccetta con un aiutino al momento giusto! Abbiamo avuto la fortuna che quando c’è un cambiamento arriva sempre qualcos’altro: così con Beppe Dettori è arrivato l’incontro con Eros Ramazzotti; con l’ingresso di Nicola Nite abbiamo fatto: Cuore e vento con i Modà. Insomma, l’importante è che dopo la crisi si ritrovi sempre nuova armonia. Nicola come sei arrivato nei Tazenda?
Nicola: Da ragazzino, essere un cantate e un musicista non era nei miei progetti, io mi divertivo a fare il chitarrista di una band ma volevo fare giurisprudenza: diventare un giudice o un magistrato. Poi continuando a suonare ho scoperto questa passione e non ho fatto altro che coltivarla, rischiandoci su, con tanti sacrifici. Ho vissuto molto tempo in Egitto e ho suonato con Smaila in giro per il mondo; poi accade che se uno crede nei propri sogni e nelle proprie capacità raggiunge sempre qualche risultato e nel gennaio 2013 sono entrato ufficialmente nella band dei Tazenda. La scommessa era: chissà se il nuovo cantante s’integrerà con il gruppo. Ho dovuto prendermi cura di una storia “devastante” costruita sulle voci di Andrea e Beppe; ho dovuto reinterpretare, io non sono un imitatore, ho fatto le cose come le fa Nicola! Il futuro dei Tazenda? Nicola: Intanto, lavorare ad un disco di inediti che spero uscirà nei primi mesi del 2017 e realizzare un video e un allestimento super tecnologico. Poi il futuro lo vedo con i Tazenda, anzi, il futuro sono i Tazenda! Il 12 gennaio i Tazenda saranno all'Auditorium Parco della Musica di Roma con un'imperdibile concerto live in cui rivisiteranno la loro musica in chiave acustica. Si ringrazia il Comune di Porto Torres e la Soprintendenza ai Beni Archeologici di Sassari e Nuoro.
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seh #shMAG Foto: Corrado Garau
L’ECCIDIO DI BUGGERRU: di Nike Gagliardi Si chiamavano Felice Littera, Salvatore Montixi e Giustino Pittau. Diedero le loro vite in quella fatidica domenica di settembre di centododici anni fa quando, insieme a molti altri minatori, decisero di incrociare le braccia e opporsi a quelle condizioni di lavoro disumane che li abbruttivano ogni giorno di più. Teatro dei fatti fu Buggerru, piccolo centro dell’Iglesiente abbarbicato alla roccia e affacciato su un mare da cartolina: agli inizi del ‘900 il piccolo borgo veniva chiamato “petit Paris” a causa della presenza dei dirigenti della società mineraria francese Societé des mines de Malfidano che si erano trasferiti lì con le loro famiglie. Alla loro ristretta élite si contrapponeva la numerosa schiera dei minatori sardi, la cui manodopera veniva pesantemente svalutata. Sottoposti a turni di lavoro massacranti e spesso testimoni della morte dei loro colleghi durante i frequenti incidenti sul lavoro, i buggerrai che prestavano servizio in miniera si unirono nella Lega di Resistenza di Buggerru. Si trattava di un movimento che prefigurava l’inizio di una nuova presa di coscienza e gettava le basi del sindacalismo in Italia, deputando a incubatore del fenomeno un piccolo paese in una delle regioni più selvagge della Sardegna.
I primi scioperi ebbero luogo all’inizio del 1904: gli operai, uniti, chiedevano un incremento delle paghe e condizioni di lavoro più eque. L’incidente in cui persero la vita quattro minatori il 7 maggio dello stesso anno contribuì a surriscaldare ulteriormente un’atmosfera in cui piovve, come una beffa, la circolare emanata il 2 settembre: in essa si comunicava che, dal giorno successivo, la pausa tra i due turni di lavoro, quello mattutino e quello pomeridiano, sarebbe stata ridotta di un’ora. Fu la goccia che fece traboccare un vaso già stracolmo di frustrazione e il 4 settembre gli operai si riunirono di fronte alla sede della direzione generale della miniera a sostegno della vertenza presentata dalla delegazione sindacale. La richiesta, da parte dei titolari della ditta, di un intervento di repressione da parte dell’esercito fu accolta e due compagnie del 42mo Fanteria apparirono dal nulla e fecero fuoco sulla folla che, alla vista dei soldati, aveva iniziato a tirare pietre. Oltre ai tre giovani caduti, molti altri vennero feriti. All’episodio fa riferimento anche Giuseppe Dessì, nel capolavoro Paese d’ombre, in un passaggio in cui viene sottolineato il tentativo da parte delle autorità di cancellare dalla memoria collettiva il sanguinoso evento:
Foto: Corrado Garau
Per non dimenticare.
“I sassi ormai cadevano fitti quando, nel panico di un istante che sarebbe difficile scomporre nella sua fulminea successione cronologica, qualcuno, rimasto sempre sconosciuto, diede un ordine secco ed energico che i soldati eseguirono automaticamente. Come un solo uomo si fermarono, puntarono a terra il calcio dei fucili, inastarono la baionetta; poi con un gesto rapido, sicuro, fecero scorrere il carrello di caricamento, misero la pallottola in canna. Non tutti lasciarono partire il colpo, ma molti lo fecero e furono soddisfatti del loro gesto. Quella cartuccia li avrebbe salvati. Più tardi, durante l’inchiesta, risultò che i fucili avevano sparato da soli e che le autorità ignoravano che i soldati avessero le giberne piene di cartucce.” Oblio e ridimensionamento dei fatti non ebbero però la meglio: poco
tempo dopo, anche a Castelluzzo, in Sicilia, una contestazione contadina fu soffocata nel sangue dai carabinieri. La gravità dei due episodi spinse le forze sindacali dell’epoca a indire il primo sciopero generale nazionale in Italia. Oggi, a distanza di più di un secolo dall’eccidio di Buggerru, il suo permanere nelle nostre coscienze è più importante che mai: in un’epoca in cui il mercato del lavoro è stagnante e incapace di soddisfare le necessità di singoli e famiglie, si è sempre più portati, in cambio della chimera di un impiego che forse potrà protrarsi per un mese o un anno in più, ad accettare condizioni di lavoro inique, a sminuire diritti faticosamente conquistati e a far sì che quelle vite, spezzate in un desolata mattina di settembre, continuino a spegnersi invano.
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seh #shMAG
Guida ai locali
Un caffè o un pasto veloce!
Peek-A-Boo
Lounge Bar.Ristorante
Da oggi al
Via Pacinotti, 4. 070/402765. Nessuno Red Rocks Cafè
Snack Bar
Via Dei Donoratico, 55. 329/3677529. Nessuno
CA GL I A R I
Shabby Shine Caffè
Snack Bar
Via Ciusa, 18. 349/4588640 4 Mori
Snack Bar.Gelateria
Via Corte d’Appello, 35/37. 320/1471814. Nessuno Antico Caffè 1855
Piazza Costituzione, 10/11. 070/658206. Nessuno
The Cellar
Wine Bar.Enoteca
C.so V. Emanuele II, 112. 388/9283259. Martedì
Snack Bar.Ristorante
Viale Sant’Avendrace, 16. 070/4510352. Nessuno Babeuf
Wine Bar
Vico del Collegio, 1/3. 070/4510474. Domenica
Lounge Bar.Ristorante
Antico Caffè del Borgo
Sicomoro
Vicious
Cocktail Bar
Scalette Santa Teresa, 10. 347/0111289. Dom. Live music
Wine Bar.Sala da tè
Via Giardini, 147/a. 339/7067706 - 391/3730629. Lunedì Bar Florio
A SSEM INI
Snack Bar.Ristorante
Via San Domenico, 90. 328/0395414. Lunedì
Cafè Lumiere
Cafè Barcellona
Piazza della Conciliazione, 1. 070/4614513. Domenica
Caffetteria.Ristorante.Wine Bar
Caffetteria.Snack Bar
Via Barcellona, 84. 070/7321035. Nessuno
Cafè Renoir
Cafè Etnico
Via Carmine, 18. 339/4690628. Nessuno
Caffetteria.Ristorante.Cocktail Bar
Via Rockefeller, 39. 070/3481511. Domenica Caffè Svizzero
La Palma
Caffetteria.Ristorante
Largo Carlo Felice, 6/8. 070/653784
Snack Bar.Tabacchi
Corso Africa, 74. 349/4370225. Nessuno Protein Break
Caffè Valentina
Caffetteria.Ristorante
Via Pessina, 20. 070/306255. Domenica Caffè Viennese
Caffetteria.Snack Bar Caffetteria.Focacceria.Pasticceria
Via S. Margherita, 9. 070/670468. Nessuno Golden Coffee
Lounge Bar.Ristorante
Caffetteria
Shabby Chic Cafè
Il Dolce Risveglio
Via Del Redentore, 226. 348/6459451
Inu
Wine Bar Caffetteria.Gelateria.Ristorante
La Piccola Caffetteria
Via Porto Botte, 2. 347/3931887
Via Cima, 5. 070/4517380. Domenica Caffetteria.Ristorante
Via Dante, 230/236. 070/7531844. Domenica Le Palmette
Snack Bar.Ristorante
Lungomare Poetto - Prima Fermata. 338/1041979. Nessuno Le Streghe
Wine Bar.Ristorante
Via Piccioni, 12. 070/673174. Lunedì Cocktail Bar.Ristorante
Via Santa Croce, 33/35. 346/5220212. Nessuno Caffetteria.Pasticceria.Snack Bar
Via Crispi, 21. 070/6848980. Nessuno Via Is Mirrionis, 177. 070/280851. Domenica Via San Benedetto, 6. 070/499800. Nessuno Viale Bonaria, 82. 070/7326725. Sab, Dom Lyricon Caffè
Caffetteria.Ristorante Caffetteria.Cocktail Bar
Relax Wine Bar
Caffetteria.Cocktail Bar
Viale Colombo, 346. 070/827666. Nessuno
SESTU Snack Bar.Gelateria Caffetteria.Ristorante
Via Parrocchia, 2. 347/0539929. Nessuno Caffetteria
Via Monserrato, 205. 339/6105371. Nessuno Snack Bar
Via Vittorio Veneto, 213. Nessuno
Via Cesare Cabras, 12. 070/3113605 Caffetteria
Via Del Redentore, 125. 070/573000 Carioca
La Sirenetta
Caffetteria.Lounge Bar
Via San Gottardo, 1. 329/4959806. Nessuno Casti
Dove mangiamo?
Caffetteria.Pasticceria
CAGLIARI
Via Zuddas, 156. 070/573082. Lunedì
Al Solito Posto
Q UA R TU SA NT’ELEN A
Ristorante.Pizzeria
Piazza San Giacomo, 2. 070/666282 Antica Cagliari
Alessandra
Caffetteria.Pasticceria.Gelateria
Via Fiume, 192. 070/861132. Lunedì Aqua
Ristorante
Via Sardegna, 49. 070/7340198. Nessuno Arenada
Lounge Bar.Ristorante
Viale Lungomare del Golfo. 347/5530084. Live music/Dj set
Cucina Tipica Sarda.Pizzeria
Via Castiglione, 20/22. 070/482249. Lunedì Basilio
Ristorante
Via Satta, 112/a. 070/480330 - 339/7414603. Domenica Beni Benius
Cucina Tipica Sarda.Pizzeria
Via Pola, 51. 070/255090. Nessuno
Lounge Bar.Ristorante
Via Costa, 34. 347/0465704. Nessuno
Birrificio Gattarancio
Muzak
Brinkhoff’s
Birreria.Bisteccheria
Via del Pozzetto, 9 (1° Piano). 347/7603845 Capitolo Due
Wine Bar Caffetteria.Ristorante
Piazza Garibaldi, 31. 342/1799004. Nessuno. Live music Cocktail Bar.Ristorante
Via Alghero, 38. 334/5604074. Domenica Snack Bar
Cucina Giapponese e Tailandese
C.so V. Emanuele II, 199. 070/4510719. Domenica
Via Stretta, 3. 348/7594769. Dom, Lun. Live music Nuovo Cafè Garibaldi
Birrificio.Ristorante
Viale Trieste, 86. 070/282226. Nessuno
Caffetteria.Pasticceria
Piazza Italia, 23 - Pirri. 070/563270. Nessuno Via S. M. Chiara, 95 - Pirri. 070/505476. Nessuno
Via Giardini, 181. 070/2044012. Domenica
New Idealcaffè
Seli’s Caffè Caffetteria
Caffetteria Primavera Caffetteria.Ristorante
Officine Hammer
Snack Bar.Pizzeria.Pasticceria
Via Leonardo da Vinci, 105 - Flumini. 070/8926020. Nessuno
Coffee Break Caffetteria
Caffè Mistral
Via Garibaldi, 258. 070/670058. Nessuno
Nuovo Caffè
Mai Tai Bar
C.C. Corte del Sole. 070/22215. Nessuno Lounge Bar
Alibi café
Via Sassari, 50. 070/6670414. Lunedì
Mariuccia
Snack Bar.Ristorante
Via Tiziano, 1/v. 070/810791. Domenica
Antica Caffetteria Ferru AD Cafè
Liberty Cafè
Chaplin Cafè
Aicha
M O NSER R A TO
Caffetteria.Ristorante Caffetteria.Ristorante.Gelateria
Snack Bar
Piazza Azuni, 12. 070/8696087. Nessuno
Caffetteria
Caffetteria.Pizzeria.Bisteccheria
Libarium Nostrum
Bar Matta 3.0
Viale Colombo, 172. 070/816393. Nessuno
Pisanu Café
Via Barone Rossi, 47. 070/4517336. Domenica
La Bon Bec Cafè
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Red Passion Cafè
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Via Sulcitana, 157. 320/8217765
Il Barone Rosso
7,90
Via Marconi, 258/260. 340/9094147. Domenica
Via Sulcitana, 51. 320/9787000. Dom sera
Via Paoli, 4. 070/487224. Domenica Grotta Marcello
Protein Bar
Via Eleonora d’Arborea, 4. 347/3711858. Nessuno
Via della Pineta, 113. 070/307471. Nessuno Coccodi
Snack Bar
Super menù del giorno
Cagliari . Via Giuseppe Garibaldi 77 yvesrochercagliari@gmail.com
................... Cagliari . C.C. Auchan Santa Gilla Via S. Simone 60 . 070 204 2122
Capo Horn
Ristorante.Pizzeria
Viale Monastir km 3,600. 070/292542. Nessuno Civicozero
Prosciutteria.Wine Bar
Viale Regina Margherita , 99. 346/8842818. Nessuno Club del Gusto
Via Newton, 11/13. 371/1163922. Lunedì
Ristorante.Pizzeria
BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE La Barrique
Ristorante.Pizzeria.Caffetteria
Via Gemelli, 2. 070/7967051. Lunedì La Griglia d’Oro
Ristorante.Pizzeria
Viale Marconi, 10/12. 070/499998. Lunedì La Mola Sarda
Ristorante
Viale Trento, 84. 070/280983. Lunedì La Terra di Mezzo
Cucina Vegetariana
Via Porto Scalas, 1. 070/662889. Domenica Le Plus Bon
Ristorante.Pizzeria.Caffetteria
Piazza L’Unione Sarda. 070/2099121. Lun sera Via Giolitti, 13. 070/652976. Dom sera Levante
Pizzeria.Birreria
Via Bacaredda, 101. 329/6587545. Lunedì Lo Zodiaco
Ristorante.Pizzeria
Via Sassari, 59. 070/670333. Lunedì Lord Nelson Coffee Art
Ristorante.Pub.Caffetteria
Piazza Tristani. 070/7535228. Domenica
Luigi Pomata
Da Paolo
Cucina Marinara
Viale Elmas, 63. 070/272132. Lunedì Ristorante.Caffetteria
Via Roma, 51. 070/684416. Nessuno Ristorante
Viale Regina Margherita, 28. 070/664318. Lunedì El Gaucho
Cucina Argentina
Via Pola, 16. 070/652600 - 339/1080079. Nessuno
Fifò
Pub
C.so V. Emanuele II, 124. 335/8042086. Nessuno Framento
Pizzeria
C.so V. Emanuele II, 263. 070/682013. Nessuno Cucina Tipica Carlofortina
Viale Diaz, 37. 070/7566090 - 349/3082276. Lunedì Galilei
Cucina Marinara
Piazza Galileo Galilei, 28. 070/491715 - 340/5438616. Lun Cucina Vegetariana e Vegana
C.so V. Emanuele II, 210. 070/680665 - 324/5824114. Lun Cucina Messicana
Via Tasso, 19. 070/486427 - 349/5339632. Nessuno Habana Vieja
Cucina Cubana.Cocktail Bar
Via Porcile, 17. 340/9243996. Lunedì. Live music I Sarti del Gusto
Ristorante
Vico II Sulis, 1/a. 070/6848548. Martedì Il Bronzetto
Ristorante
Via Baylle, 75. 070/7537414 - 347/3058731 Il Conte di Cavour
Trattoria.Pizzeria
Via Cavour, 83. 070/3111101 - 348/6443569. Nessuno Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Via Dante, 242. 070/43261. Nessuno Il Dragoncello
Ristorante.Pizzeria
Via Sonnino, 54. 070/652936 Il Fanà
Cucina Marinara
C.so V. Emanuele II, 99. 070/680326 - 333/5849723. Lun Il Mozzo
Ristorante.Pub
C.so V. Emanuele II, 161. 349/6112734. Lun sera Bisteccheria.Birreria.Pizzeria
Viale Ticca, 11. 070/212088. Nessuno Il Pastaio
Spaghetteria
Via XX Settembre, 53. 070/6407642 - 340/9754850. Dom Il Volo
Ristorante.Pizzeria
Via Montecassino, 52 - Pirri. 070/523090. Nessuno Jazzino
Ristorante.Jazz Club
Via Carloforte, 74/76. 070/8571621. Dom, Lun Kilometro Zero
Ristorante.Bar
Via Eleonora d’Arborea, 3. 366/2536851. Lunedì Old Square
Foghorn’s Pub
Gnarly’s Cabana
Ristorante.Cocktail Bar
C.so V. Emanuele II, 56. 070/7538699. Nessuno Old Friend
Cucina Marinara
Via Sassari, 52. 070/665649. Dom sera
Gintilla
Pub
Piazza Yenne, 15. 070/670151. Nessuno Niu
Cucina Tipica Sarda
C.so V. Emanuele II, 21. 070/7536566. Nessuno
Galaia City
Ristorante
Via Principe Amedeo, 18. 070/654220. Dom, Lun Metzcal
El Sabor Argentino Ellusu
Ristorante.Bisteccheria
Via dei Visconti, 56. 070/489015 - 333/647443. Domenica Martinelli’s
Cucina Argentina
Via Asproni, 9. 346/3073322. Domenica
Il Nuragico
Cucina senza glutine.Pizzeria
Via Mameli, 196/a. 070/2041940. Lunedì Manow
Dal Corsaro
Il Dante
Ristorante
Viale Regina Margherita, 56. 070/672058. Domenica Man.Gia.
Da Pericle il Libraio
Ristorante
Via Tevere, 2. 349/8702215. Domenica
Ristorante.Pizzeria
Via Deledda, 68. 070/668901. Nessuno. Consegna domicilio
Pub.Steakhouse
C.so V. Emanuele II, 44. 070/658099. Nessuno. Live music Rebecca
Ristorante.Pizzeria.Bisteccheria
Via Caprera, 14/a. 070/655082. Sab, Dom pranzo Red Fox
Pub.Ristorante.Birreria
Via San Giovanni, 400/e. 342/0042223. Domenica Sa Pichettara
Cucina Tipica Sarda e Marinara
Via San Giovanni, 224. 070/664007 - 345/8386930. Mer Sa Piola
Cucina Tipica Sarda e Marinara
Vico Santa Margherita, 3. 070/666714. Nessuno Sa Schironada
Ristorante.Pizzeria
Via Baylle, 39. 070/680570. Nessuno Sette Vizi
Ristorante.Lounge Bar.Live Music
Via Mameli, 164/f. 348/8419663. Dom. Live music Smell Brasil
Cucina Brasiliana
Via Nuoro, 27/a. 070/654837. Nessuno Spillaus
Birreria.Paninoteca
Vico Vittorio Emanuele II, 3. 349/4990184. Mer Sushi Niwa
Cucina Giapponese
Viale Diaz, 87. 070/656162 - 348/6414422. Nessuno The Cork
Via Dante, 58. 070/6670488. Nessuno
Pub.Bisteccheria
28
seh #shMAG Sa Mesa
Cucina Tipica Sarda
Il Casale
Ristorante.Pizzeria
Viale Europa, 46/48. 070/8675803. Nessuno
S.S. 196 km 4,500. 070/9647781. Martedì
Il Tegamino Bianco
Ristorante.Pizzeria
Viale Merello, 166. 070/8676237. Martedì
ELM A S
Jope Ghost
Ristorante.Bar
Via Sulcitana, 215. 331/1715317. Nessuno
Koko
Pizzeria Giorgione
Pizzeria
Via Sulcitana, 160. 070/216333 Pizzeria.Wine Bar
Villa Del Mas
Ristorante
Via Cagliari, 26. 070/2128009 - 335/1509445. Nessuno
I Due Mimì
Trattoria Gennargentu
Via Fonni, 14. 070/5849840. Lunedì. Consegna domicilio
Cucina Marinara
Via Sardegna, 78. 070/652970. Nessuno Ravioleria.Bistrò
Via S. Margherita, 25/c. 345/7792286. Domenica Via Mameli, 42. 349/3623060. Domenica. Live music Wow
Pizzeria.Torteria
Via Santa Maria Goretti, 21. 389/8819704
Via delle Saline. 070/247038. Lunedì sera Bacco
Ristorante.Pub
Corso America, 84. 070/943435. Lunedì Ristorante.Pizzeria.Bar
Via Sardegna, 34/g. 070/942055. Domenica Pizzeria.Bisteccheria
Via Cesare Cabras, 8. 070/7516576 - 320/8680368
El Carnicero Gasthaus
Birreria.Pub
Via Cagliari, 168. 070/946075. Mercoledì Trattoria.Pizzeria.Bar
Via Corsica, 1. 070/9477044 Il Grillo
Ristorante
Via Carmine, 132. 070/946350. Nessuno Ristorante.Pizzeria.Bar
Via Sulcis, 32. 070/941314. Nessuno Ristorante.Pizzeria.Bar
Via Carmine, 95. 070/942509 Pizzeria.Bisteccheria
Via Cagliari, 8. 070/946704 - 347/6692862. Nessuno Paradise
Pizzeria.Birreria
Via Iglesias, 3. 070/940698. Lunedì Pizzeria.Cucina senza glutine
Via Cagliari, 213. 070/940437. Pranzo Tipico Siculo
Cucina Tipica Siciliana.Pizzeria
Cirano Pub
Zio Tore
Trattoria.Pizzeria
Via San Gavino Monreale, 7. 070/5838687. Lunedì
Zum Loeweneck
AB Initio
Crazy Idea
Ristorante.Pizzeria
SELARGIUS
Pizzeria
Corso Umberto, 39. 070/962880 - 070/9537286. Lunedì
Evelyn
Ristorante.Pizzeria
Il Giardino Incantato
Ristorante.Snack Bar
Il Ponte
Ristorante.Pizzeria
Il Quadrifoglio
Ristorante
Ristorante.Pizzeria.Bisteccheria
SESTU
Via Danimarca, 139. 070/821333. Martedì Andycoc Pub
Cucina Tipica Sardo-Marocchina
Via Sulcis, 23. 070/7510094. Nessuno
Pub.Birreria
Antico Borgo
Bisteccheria.Pizzeria
Via Raffaello, 17. 070/230040. Lunedì
Via Grandi, 11. 393/3366191. Lunedì Antares
Pizzeria
Da Eugenio e Nicola
Ristorante
Via Leonardo Da Vinci, 196 - Flumini. 070/3327978. Nessuno
S.P. Sestu-Elmas - Km 2,950. 070/261627
Arkè
Il Ghiottone
Ristorante.Wine Bar.Caffetteria
Bdo Restaurant
Ristorante
Bellavista
Ristorante.Pizzeria.Lounge Bar
Via Leonardo Da Vinci, 103 - Flumini. 070/890028. Nessuno Bugs & Lola
Pizzeria
Via Fiume, 72/74. 070/8630062 - 348/0510074. Nessuno Centrale
Ristorante.Pizzeria
Piazza Azuni, 6/7. 070/811030. Nessuno Ristorante.Bisteccheria.Birreria Ristorante.Birreria
Eugenio
Ristorante.Bisteccheria
Viale Europa, 4. 070/830369 - 349/0727398. Martedì Frontemare
Ristorante
Viale Lungomare del Golfo, 150. 392/7983163. Nessuno
Via San Sperate, 35. 070/961744. Nessuno
Cucina Tedesca.Birreria
Via Magellano, 16. 070/811719. Domenica
Marrakech
Via Fadda, 87. 328/3095359. Lunedì Pub.Birreria
Cucina Tipica Sarda.Pizzeria
Via Rimini, 1. 070/890842
Via Peretti, 10 - Su Planu. 070/541719. Nessuno
Q U A R TU SA NT’ELEN A
Dry Hop
Via Sardegna, 3. 349/7113367. Lunedì
Ristorante.Lounge Bar
Lungomare Poetto. 340/3768529. Nessuno. Live music
Via Manin, 118. 070/845786. Giovedì
Via Parini, 56. 070/822675 - 347/2402058. Lunedì
DE CI M O M A N N U
La Lanterna
Pizzeria
Via Cesare Cabras, 102. 070/5839646. Nessuno
Country Pub
Via Baronia, 8. 070/7537371. Nessuno
Ristorante
Via Cagliari, 169. 070/2046543. Nessuno
Piazza Brigata Sassari. 392/1310507. Nessuno
Su Stampu
Viale Colombo, 294. 349/0843644. Domenica
Orion
Sapore Antico
Ristorante.Bisteccheria
Viale Colombo, 9. 070/883663. Nessuno
Malloci
Sa Ide e S’Ollia
Via Peretti, 2 - Su Planu. 070/531350. Nessuno
Via Claudio Marcello, 31. 348/6034463
Ristorante.Pizzeria
Via Pio IX, 44. 070/7344038. Nessuno
Paninoteca.Bisteccheria
Saloon
Cucina Marinara
Viale Europa, 53. 070/813570. Lunedì
Pizzeria
Via Riu Mortu, 24. 347/2102342. Domenica
Via Sacro Cuore, 9. 070/2041517. Mer. Consegna domicilio
Luxar Eat
Ristorante.Wine Bar
Paradise Sandwich Cucina Marinara
Il Capriccio
Sa Baracca
Via Riu Mortu, 95/97. 070/582453. Gio. Consegna domicilio
Antica Casa Marini
C’è Pizza per Te
Via Riu Mortu, 6/8. 070/2350691 - 392/2683357. Mar, Mer
Paluna
A S S EM I N I
Pizzeria.Pub
Su Meriagu
Ristorante.Pizzeria
Osteria dei Bottai
Cucina Tipica Sarda
Via Eligio Porcu, 53. 070/8675032. Lunedì
Sax Beach Pizzeria
Via Cesare Cabras, 14/b. 070/560384. Nessuno L’Antica Brace
Cucina Australiana.Birreria
Buzz
Pizzeria.Caffetteria
Via San Gottardo, 5. 070/584226. Martedì La Capricciosa 2
Trigù Wallabys
Pizzeria.Bisteccheria
Karalis
Pani e Casu
Via Meucci, 15. 335/6560567. Martedì
Via Sardegna, 100. 070/663668. Nessuno
Trattoria Lillicu
Ristorante.Pizzeria
Via Dante, 81/83. 070/881000. Lunedì
Pizza Margherita
M O NSER R A TO Cucina Tipica Sarda e Marinara
Via Sardegna, 60/c. 070/658247 - 373/8659682. Mer
Ristorante.Pizzeria
Viale Colombo, 237. 070/8676884 Locanda Hibiscus
Piazza Cambosu, 11. 070/215478. Lunedì
Cucina Tipica Sarda e Marinara
Cucina Giapponese
Via Marconi, 125. 070/881204. Lunedì L’Eliseo
Quentin
Trattoria Deidda
Ristorante.Bisteccheria
Via Polonia, 123. 070/861497. Domenica
Hollywood
Via Cavour, 8. 070/8676456. Domenica
Ristorante.Pizzeria
Ristorante.Pizzeria.Self Service
Ex S.S. 131 - Km 8,200. 070/22022. Domenica La Pecora Nera
Ristorante.Pizzeria
C.C. Corte del Sole. 070/229049. Nessuno La Vecchia Fattoria
Bisteccheria.Pizzeria
S.P. Monserrato-Sestu. 070/510183. Lunedì
#shMAG seh 29
¿ Chiusura i Informazioni aggiuntive New Pizza
Pizza al metro
Via Loru, 25. 070/303216. ¿ Lunedì. i Consegna domicilio Viale Trento, 110. 371/1950243. ¿ Lun. i Consegna domicilio Oltre La Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Garibaldi, 194. 340/2599202 Oscar Three
Pizzeria
Via Mentana, 28 - Pirri. 070/523931. ¿ Gio. i Consegna domicilio Pandemonio
Paninoteca
Piazza Repubblica, 8. 070 8002833. ¿ Domenica Patagogò
Pizzeria
Via Val d’Elsa, 10. 070/2080142. i Consegna domicilio Piadine&Co.
Piadineria
Via Deledda, 8. 070/657351. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio Pizza Car
Pizzeria
Piazza Michelangelo, 4. 070/490682. ¿ Lunedì Michelangelo
Pizzeria.Bisteccheria
Pizzeria Federico Nansen
Pizzeria
Via Michelangelo, 26/28. 070/261681. ¿ Lunedì
C.so V. Emanuele II, 269. 070/6670335. ¿ Lunedì
Mizar
Siciliamo
Ristorante.Pizzeria.Bisteccheria
Pizzeria
Piazza Garibaldi, 44. 389/9646149
Ex S.S. 131 - Km 7,500. 070/2298187. ¿ Nessuno
Speedy Gonzale
Take away o domicilio
Squisito
Tramezzineria
Via Oristano, 25. 380/7456506. ¿ Nessuno Zahara e Yussef
Agripizza
Pizzeria
A SSEM INI
Viale Marconi, 39. 349/5461773. ¿ Lun. i Consegna domicilio Bon Bon
Pizzeria
Via Paoli, 16/a. 334/3295229. ¿ Domenica Gastronomia.Rosticceria
Pizzeria
Coccodè
Fast Food
Corso Europa, 16. 070/940920. ¿ Pranzo. i Consegna domicilio
Chips Garage
Paninoteca
C.so V. Emanuele II, 35. 070/4617473. ¿ Dom mattina
Il Forestiero 2
Pizzeria.Paninoteca
Via Toscana, 16. 392/3144732. i Consegna domicilio
Fuori di Zukka
Pizzeria
Piazza Yenne, 12. 070/7573776. ¿ Nessuno
La Coccinella
Pizzeria.Paninoteca
Via Piemonte, 4. 070/940905. ¿ Domenica
Giò Pizza
Pizzeria
Piazza San Bartolomeo, 14. 070/3839087. ¿ Martedì Gusto
C’è Pizza per te
Corso Africa, 11/c. 347/0696962. ¿ Lun. i Consegna domicilio
Via della Pineta, 109. 070/303813. ¿ Domenica
I Panini Africani
Le Tradizioni
Pizzeria.Gastronomia
Via Cagliari, 216/a. 070/946177. ¿ Mercoledì
Piadineria.Friggitoria
C.so V. Emanuele II, 353. 328/7860730. ¿ Nessuno
New P3
Pizzeria
Via Sardegna, 25. 070/940497. ¿ Mar. i Consegna domicilio Paninoteca
Via Cimarosa, 15. 328/2515795. ¿ Mercoledì Ignazio’s Bakehouse
Pizzeria
C.so V. Emanuele II, 390. 348/7443628
C A GL I A R I
Centrogusti
Pizzeria
Via Baccaredda, 46. 070/656402. ¿ Mar. i Consegna domicilio
M O NSER R A TO
Pizzeria.Focacceria.Pasticceria
Via Scano, 49. 070/0983711 - 392/1276099
Dal Buongustaio
Il Rifugio dei Sapori
Gastronomia
C.so V. Emanuele II, 445. 070/7561995. ¿ Lunedì La Bon Bec Food
Gustibus Gastronomia
Piazza Garibaldi, 34. 070/653606 - 349/5517444. ¿ Nessuno La Boutique della Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Timavo, 19. 070/2892153. ¿ Lun. i Consegna domicilio La Fabbrica della Pizza
Pizzeria
Via Tagliamento, 30. 340/0967028 Cucina Araba
Via S. Margherita, 10. 070/674052 - 331/7792568. ¿ Nessuno La Pentola Magica
Gastronomia.Rosticceria
C.so V. Emanuele II, 274. 328/8126745. ¿ Nessuno La Piccola Focacceria
Gastronomia
Via Riu Mortu, 70. 070/584682. ¿ Lunedì King Grill Kebab
Fast Food
Via San Lorenzo, 31/b. 070/2048361. i Consegna domicilio Me Gusta
Pizzeria
Via San Gottardo, 50. 070/570106. i Consegna domicilio Pi.Ke.Pa. Express
La Kasbah
Rosticceria.Gastronomia
Via Porto Botte, 104. 070/580140. ¿ Lunedì
Pizzeria.Paninoteca
Via Cesare Cabras, 24. 345/8797269. i Consegna domicilio Strapizzami
Pizzeria
Via Orazio, 25. 070/560232. ¿ Lunedì. i Consegna domicilio Zona 3
Pizzeria.Focacceria
Pizzeria
Via Seneca, 51. 070/570655. ¿ Mar. i Consegna domicilio
Via Liguria, 100. 070/271597. ¿ Nessuno La Pizza… di Bebo
Pizzeria
Via Giardini, 218. 070/7340491. i Consegna domicilio Mamma Mia
Pizzeria.Gastronomia
Q UA R TU SA NT’ELEN A Brown
Pizzeria
Via Lanusei, 2. 070/680661. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio
Via Leonardo Da Vinci, 219 - Flumini. 070/891780. ¿ Nessuno
Mamo Pizza
Chilli Pepper
Pizzeria
Pizzeria
Via del Pozzetto, 9. 070/370551. ¿ Lun. i Consegna domicilio
Via Fiume, 161. 070/823480. ¿ Lunedì. i Consegna domicilio
Man.Gia.
Colombo
Cucina senza glutine.Pizzeria
Via Sonnino, 221. 344/0080787. ¿ Domenica
Pizzeria.Gastronomia
Viale Colombo, 264. 070/820608. ¿ Mercoledì
30
S&H MAGAZINE Anno XXII - N. 244 / Gennaio 2017
EDIZIONE CAGLIARI
seh #shMAG
La Favorita
Pizzeria
Via Zandonai, 27. 070/828455 - 347/4660200. Nessuno La Fermata della Pizza
Pizzeria
Piazza IV Novembre, 35. 070/813368. Consegna domicilio Le Mimì
Pizzeria.Gastronomia
Via Irlanda, 14. 070/812617 Direttore Responsabile MARCO CAU
Oscar
Pizzeria.Gastronomia
Via Polonia, 81/83. 070/820618. Giovedì Paradiso
Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE Hanno collaborato a questo numero: DIEGO BONO, LUIGI CANU, MAURIZIO DEIANA, MORENA DERIU, DANIELE DETTORI, MANUEL DI CRISTO, NIKE GAGLIARDI, ERIKA GALLIZZI, GIUSEPPE MASSAIU, EMANUELA RAVOT, PAOLA M. RUIU, MARCO SCARAMELLA, ROBERTO TRONCI
Pizzeria
Via Vittorio Veneto, 80. 070/869157. Domenica Passaparola
Pizzeria
Via Zara, 66. 070/883139 Zio PEPEroncino
Pizzeria
Via Panzini, 57. 366/2300178. Martedì
Q UA R TUCCIU
Chez Les Negres
Mimì
Pizzeria
Via Don Minzoni, 43. 070/882793. Consegna domicilio Pizzeria Gnomi
Pizzeria
Via Selargius, 54. 392/1687499. Lun. Consegna domicilio Redazione Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 mail: redazione@shmag.it
Pronto Pizza
Pizzeria
Via Quartu, 133. 070/883565. Consegna domicilio
Da Giulio
Pizzeria Pizzeria
PUBBLICITÀ tel. 335.722.60.54
L’Autentica
Pizzeria
Poker Pizza
Pizzeria
Via Grazia Deledda, 9. 070/8585993. Consegna a domicilio Via Romagnino, 47/a. 070/2047649. Consegna a domicilio Via San Martino, 2. 070/840490
facebook.com/sehmagazine twitter.com/sehmagazine @sehmagazine issuu.com/esseacca Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Sassari al n° 324 del 8.7.1996. Copyright © 2016. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.
Gelateria
Via Garibaldi, 20. 349/0603597. Nessuno Cornelio
Cornetteria.Creperia Gelateria.Creperia
Cremoso
Gelateria
Vico Carlo Felice, 3/a. 070/2510052. Nessuno Gellato
Gelateria
Via Pergolesi, 12. 070/4614607. Nessuno Gocce di Gelato e Cioccolato
Gelateria
Piazza del Carmine, 21. 070/680272. Nessuno Il Pasticcere
Pasticceria
Via Iglesias, 39. 070/658282. Lunedì Il Tartufo Likitta
L’Altra Pizza
Pizzeria
Via Costituzione, 47. 070/260460. Mar. Consegna domicilio La Pié
Piadineria
Via Vittorio Veneto, 90. 070/2046330. Lunedì Marimba
Pizzeria
Pizzeria La Suprema
Pizzeria
Pizzeria Pit-Stop
Pizzeria
Via del Mulino, 17. 070/261163. Nessuno. Consegna domicilio Via Monserrato, 204. 070/262080. Consegna domicilio
Gelateria.Creperia
Piazza Garibaldi, 27. 338/8828825. Nessuno Marta’s Bakery
Gastronomia.Rosticceria
Pasticceria.Caffetteria
Via Puccini, 5/b. 389/6846384. Domenica Pancaldo
Pasticceria.Pizzeria
Via Paoli, 69/a. 070/482364. Domenica Pasticceria Piemontese
Pasticceria
Via Cocco Ortu, 39. 070/41365. Lunedì Piazza Yenne 2
Pasticceria.Caffetteria
Viale Sant’Avendrace, 23/25. 070/290159. Nessuno Pirani
Via Roma, 48. 070/262580. Nessuno Tesori Gastronomici
Pasticceria
Via Donizetti, 14/b. 070/401970. Lunedì
SESTU
Social & Web
Chocolat Giambastiani
Via Costituzione, 6. 345/0374007. Domenica
La Saporita
$ shmag.it
Creperia
Via Ospedale, 42/a. 070/8563513. Nessuno
Crema & Cioccolato
SELA R G IU S
esse&acca Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari
Chez Victor
Via Paoli, 12. 340/0580415. Mercoledì
Via Pira, 2. 070/8002636. Lunedì. Consegna a domicilio
editoria.pubblicità.grafica grafica
Pasticceria
Via Sonnino, 175. 070/654997. Lunedì
Pasticceria.Caffetteria.Ristorante
Via Pacinotti, 11. 070/493378. Nessuno
Via Montgolfier, 19. 070/238077
Qualcosa di dolce?
ASSEMIN I Crema & Cioccolato Leinardi
Gelateria
Via Carmine, 43. Nessuno
CA G LIA R I
Maribana Alice
Gelateria.Creperia
Corso Europa, 10. 347/1454663
Pasticceria.Caffetteria.Sala da Tè
Gelateria.Creperia
Via Carmine, 126/c. 070/946887. Nessuno
Piazza Repubblica, 23. 070/7534847. Nessuno Ambrosia
Pasticceria.Gelateria
Via Dante, 162. 070/481042. Domenica Argiol-Ice
Gelateria.Pasticceria
Via della Pineta, 191. 070/3481315. Nessuno l
in Copertina
TAZENDA Foto di Domenico Rizzo
Bobocono
Gelateria
Via Iglesias 3/a. 391/1257615. Domenica Via Lungomare Poetto, 248/a. 392/4647015. Domenica Via Oristano, 23. 070/3110125. Nessuno Ca.Pa.Gel.
Pasticceria.Caffetteria.Gelateria
Via Sonnino, 110/112. 070/670031. Martedì
QUARTU SAN T’ELEN A Crema e Cioccolato
Pasticceria
Via De Amicis, 2/b. 070/8632092 Marie Patisserie
Pasticceria
Via Mascagni, 4/a. 070/4611253 - 349/1326547. Lunedì
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