14 S&H MAGAZINE
di DANIELE DETTORI foto LAILA POZZO
L
a bacchetta vibra sullo spartito. Pochi istanti di silenzio e nella sala cominciano a diffondersi le note dei vari strumenti. È con questa immagine che vogliamo iniziare la no stra intervista al Maestro Leonardo Sini, nato a Sassari nel 1990, cresciuto a Ploaghe e da qui partito alla volta di una brillante carriera internazionale come direttore d’orchestra. Con lui scopriremo anche la trasversalità della musica, la possibilità di tracciare un parallelo tra orchestra e società con un aneddoto finale che ne illustra gli effetti pratici. «Dirigere le orchestre è un lavoro che
dà grandi soddisfazioni ma che richiede altrettanti sacrifici», spiega per tele fono, dove lo raggiungiamo mentre è nel nord Italia impegnato con La Son‐ nambula di Vincenzo Bellini. «Si viaggia molto spesso, si fa una vita da nomade e si convive, quindi, con un senso di instabilità. Per questo, quando ho un momento libero, mi piace tornare a Ploaghe, riprendere le energie e ri trovare quella tranquillità che può darti il paese in cui sei cresciuto, dove incontri i familiari e gli amici di lunga data.» È proprio a Ploaghe che il giovanissimo Leonardo si avvicina al mondo della musica. «Suonavo la tromba nella banda musicale del paese che, so prattutto in estate, anima le feste.
Per circa quattro anni ho suonato an che il pianoforte, poi ho deciso di continuare gli studi istituzionali con la tromba e ho conseguito il diploma al Conservatorio Luigi Canepa di Sas sari. Dopodiché mi sono traferito a Londra per seguire un master di per fezionamento alla Royal Academy dove ho iniziato anche a studiare di rezione d’orchestra. Londra è stata un grande trampolino, mi ha permesso di fare tantissime esperienze. Succes sivamente ho condotto studi specifici in Olanda – ad Amsterdam e a L’Aia – con un master in direzione d’orchestra molto selettivo ma che offre la possi bilità di collaborare con tante realtà professionali, sia in Olanda che in di versi Paesi europei. Per uno studente