S&H Magazine n. 245 • Febbraio 2017

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PIZZE AL TAGLIO

all'Emiciclo anche farcite!

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PATATE FRITTE

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Via Rosello, 25 079 238052

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Orari 10:00 -13:00 17:30 -21:00 Consegna a domicilio 19:00 - 21:00 Chiuso la domenica

05 04 Bazzoni Brothers Il Viaggio

05 Michele Pilia

Un cuore su due ruote

06 I mille volti di Lucia Pittalis 07 Matteo Gazzolo

Quando il palcoscenico non conosce confini

08 Dinamo in netta ripresa

Emiciclo Garibaldi, 7 079 234240 15 Libri: Alberto Capitta L’ultima trasfigurazione di Ferdinand

16 Chessa Lab

Il miglior amico dei nostri denti

12 Vivere sul ring

Gianmario Serra astro nascente della boxe

13 inSardegna a Febbraio 14 Sardegna

Un paradiso da salvaguardare

Consegna a domicilio 12:00 - 14:00

Tradizione, innovazione e spirito ribelle

18 HITWEETS 19 Ortolana Diserbante ecologico made in Sardegna

La squadra sassarese ha cambiato volto

10 Il dentista risponde

Orari 11:00 - 14:00 18:00 - 21:30 Venerdì e sabato chiudiamo alle 22:00

20 In viaggio Tra i Fiordi

22 Maria Giovanna Cherchi Voce, Anima e Cuore della Sardegna

24 Amici a quattro zampe 26 GUIDA AI LOCALI

frati fritti e frittelle

frittelle su prenotazione Venerdì e Sabato Per tutto il carnevale all’Emiciclo siamo aperti anche la Domenica 11:00 - 13:30 e 18:00 - 21:00!


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“IL VIAGGIO” DEI BAZZONI BROTHERS di Diego Bono Il panorama musicale sardo vanta da sempre la capacità di offrire all’Isola (e non solo) artisti di grande talento, abilità e carisma, e i fratelli porto torresi Alberto e Domenico Bazzoni, in arte B Brothers ne rappresentano un chiarissimo esempio. Con le sue capacità canore il duo ha dominato i palchi turritani sin dal 1996 trascinando il pubblico sardo in una briosa musica che mescola sapientemente rock, ballata e neo melodico, ma è nel 2017, dopo numerose collaborazioni e dopo aver persino solcato il palcoscenico di X Factor, che i fratelli Bazzoni danno vita al loro album d’esordio: Il Viaggio, raccolta musicale anticipata dal videoclip omonimo, girato interamente tra le vie di Londra. Domenico ed Alberto hanno gentilmente soddisfatto alcune nostre curiosità. Ciao ragazzi, per prima cosa da dove deriva il titolo “Il viaggio”? Il Viaggio racchiude tutti gli anni d’esperienza e influenze musicali. Possiamo dire che il viaggio, per noi, è la musica stessa!

Quali sono state le vostre ispirazioni musicali per questo nuovo lavoro? Il duo B Brothers, nato nel 2005, ha fatto molto piano bar, portando in serata proprio i cantanti che anche questa volta hanno ispirato il nostro lavoro: i Queen, Stevie Wonder, Battisti, Pino Daniele, Beatles ma anche i nostri Tazenda e Andrea Parodi in modo particolare. Come mai scegliere Londra per il vostro videoclip di lancio? Londra è sempre stata culla di nascita dei più grandi artisti della musica, per questo ci sembrava la meta ideale per realizzare il nostro videoclip e continuare ad inseguire un sogno; è lì che si sono realizzati musicisti, artisti, attori e “sognatori”. Il videoclip è stato girato grazie all’aiuto di amici come Pauz e Raimondo Nocco che hanno curato regia e montaggio, Stefano Bazzoni alla fotografia, Sara Montrose, bellissima attrice, e i vari sponsor: “Chessa Lab”, “Da Marco” e “Salfra”, vicini al cuore a alla musica dei B Brothers. Chi ha scritto i testi e come avviene il processo creativo?

Ho scritto io (Domenico) i testi, mentre mio fratello Alberto ha seguito pari passo il lavoro di arrangiamento musicale. Si tratta indubbiamente di un lavoro complesso, ma molto interessante, infatti, per scrivere mi sono documentato molto in questi due anni, leggendo libri e ascoltando di tutto; prova ne sono i nostri nove brani del disco (uno dei quali scritto dal grande autore Gabriele Oggiano) che sono multi-genere e non seguono un filo in particolare. Una canzone nasce spontanea, ad esempio a me viene in mente prima la musica che, fischiettando in macchina o passeggiando, registro prontamente, ma spesso un brano può prendere vita anche grazie alle memorie visive che riportano ad un determinato suono o ad una precisa musica. Chi vi ha aiutato nella realizzazione dell’album? La realizzazione dell’album è stata possibile grazie ad amici molto talentuosi: Fabrizio Leoni al basso, Fabrizio Conconi e Uccio Soro alle chitarre, Jim Solinas al piano e all’Hammond, Federico Canu alla

batteria (e ulteriori arrangiamenti), Salvatore Moraccini ai fiati, Rita Casiddu, Maria Rosaria Soro e Roberta Usai ai cori. Special guest Gigi Camedda dei Tazenda, Pauz, e il grande Francesco Piu alla chitarra per un brano. Agli arrangiamenti principali e alla produzione Iacopo Pinna che ha lavorato con i più grandi del panorama musicale italiano e che da Los Angeles ha curato l’editing e la realizzazione finale dei brani prima di mandarli all’Auditoria Records. Quali altri progetti avete per il futuro? Il nostro primo progetto sicuramente sarà la presentazione del disco a Porto Torres con tanti ospiti e amici, poi stiamo preparando un brano per partecipare alle selezioni di un premio molto importante, augurandoci comunque di poter continuare a lavorare con le nostre idee. Nel frattempo continueremo con la sponsorizzazione del singolo “Il Viaggio”, in onda dal 20 gennaio in 600 radio italiane, in classifica per autori indipendenti... sperando che S&H ci porti fortuna!


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di Daniele Dettori “Zero alcol e niente droghe, solamente così si diventa campioni!” Non ha dubbi, Michele Pilia, che sia questa la chiave del successo, insieme naturalmente a una sana e innata passione per ciò che si fa. Lui ha trovato giovanissimo la sua strada, anzi più che la sua strada il modo di guidarci le auto. Come? Ma su due ruote, naturalmente! Originario di Dolianova, Michele è uno stuntman che ha fatto della guida acrobatica il suo vessillo. Con quattro record certificati e il quinto in preparazione, vi lasciamo all’avvincente racconto delle sue straordinarie imprese. Quando hai deciso di intraprendere la tua particolare carriera? È iniziato tutto all’età di 12 anni, mentre guardavo in tv uno show di stuntman. Ho iniziato a fare le mie prime acrobazie con le moto. Erano gli anni ‘80 e usavo le Vespa, le Caballero e molti mezzi di fortuna per fare salti e impennate. Nel corso degli anni ‘90 sono passato alle auto, con le quali ho affinato sempre di più le mie capacità. Ci puoi spiegare come funziona tecnicamente? Come fai a portare i veicoli su due ruote e poi a tenerli in equilibrio? Per alcuni automezzi occorre usare una rampa che favorisca l’inclinazione, per altri non occorre. Diversi veicoli come i fuoristrada o gli autocarri riesco a sollevarli senza l’ausilio della rampa. Per fare questo sfrutto la prima legge di Newton: in

Michele Pilia Un cuore su DUE RUOTE

pratica, mentre i mezzi più alti riesco a inclinarli senza la rampa perché hanno il baricentro più alto, per le vetture serve un trampolino, essendo mezzi più bassi. La macchina viene lanciata a una certa velocità e una volta sollevata si deve giocare con acceleratore e volante per tenerla in equilibrio. È una questione di pratica, ci vogliono ore e ore di allenamento per poter arrivare a tenere la macchina nel suo punto di equilibrio che non la faccia tornare giù, in un verso o nell’altro. Poi è arrivato il primo Guinness World Record: come? Nel 2004 acquistai una copia del Libro dei Record dove lessi che il primato di percorrenza su due ruote apparteneva a uno svedese. Alcuni amici mi incoraggiarono a provare: “Michele, tu hai la stoffa per riuscire a battere questo record”, dicevano. Ho iniziato così, anche con l’aiuto di figure come un meccanico, un carrozziere, un gommista, tutti amici; a muovere i primi passi per poter riuscire a battere il precedente primato che era detenuto da oltre dieci anni. Mi sono iscritto poi al

Guinness World Record, a Londra: si stipula un contratto e contemporaneamente vengono fornite tutte le disposizioni alle quali attenersi. Dopo cinque anni di lavoro abbiamo battuto il record: ho guidato per 13 ore e 36 minuti percorrendo 371,06 km su due ruote. Dalle 5:09 della mattina alle 18.46 della sera. Ricordo che potevamo scegliere tra due opzioni: fare rifornimento “in volo”, durante il percorso, o caricare tutta la benzina prima di partire. La scelta più giusta per la nostra pista (che era lo spazio antistante lo stadio Sant’Elia di Cagliari) fu la seconda, anche perché ogni 250 metri c’era una curva a sinistra. A volte, per le tue imprese, hai avuto anche passeggeri a bordo… Si, per esempio nel 2016 ho realizzato un altro Guinness World Record per la percorrenza più lunga con un autobus di dieci metri, su due ruote, con tutti i passeggeri a bordo: 1350 metri con 26 persone sedute, compreso il sindaco di Dolianova, Ivan Piras, che ringrazio e saluto. In questi casi, le difficoltà derivano dal fatto che tutti i movimenti dei passeggeri compromettono l’equilibrio. È capitato anche qualcuno che si è messo in piedi sugli sportelli dell’auto mentre io conducevo su due ruote. Molti degli allenamenti di Michele si sono svolti e si svolgono presso il kartodromo Alessandro Porcu di Sestu, che il nostro recordman tiene a ringraziare per la grande disponibilità. Per tenervi aggiornati sulle fantastiche imprese di Michele Pilia potete visitare il suo sito web http://michelestuntman.blog.tiscali.it.


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di Paola M. Ruiu Febbraio è il mese del Carnevale e quale occasione migliore per farvi conoscere un talento sardo specializzato in trasformismo! Il suo lavoro è quello di make up artist, ma da qualche tempo è diventata celebre sui social network grazie alle sue doti camaleontiche. Lucia Pittalis ha lasciato Cheremule molti anni fa per cercare la sua strada a Roma. Artista da sempre, nel suo paese d’origine sono in tanti a possedere un suo disegno o un ritratto, al momento giusto è riuscita a incanalare la sua naturale inclinazione verso qualcosa di professionale. Dopo aver frequentato una scuola di specializzazione ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del cinema indipendente e del teatro, cercando di farsi strada tra la concorrenza di tanti bravi truccatori che affollano l’ambiente e nel quale si fatica ad emergere. Lucia è riuscita solo recentemente a spiccare grazie alle sue imprese, un gioco nato a Carnevale, ad Halloween, nelle serate tra amici e che non aveva come reale intento quello di mettersi in mostra. La sua caratteristica è quella di trasformare il proprio aspetto in quello dei più svariati protagonisti dello star system internazionale, che siano musicisti, attori, personaggi televisivi o politici. Tutto è iniziato con la realizzazione di dipinti di una serie di personaggi famosi concentrandosi su uno in particolare, Lemmy, cantante ormai scomparso dei Motörhead. Per la festa di Halloween del 2012 decise di passare dalla carta al suo viso trasformandosi proprio in lui. La sua creazione fu un successo, suscitò curiosità e sorpresa lasciando in tanti nel dubbio se sotto quella maschera di trucco ci fosse un uomo o una donna. Da quell’occasione le sue trasformazioni diventarono più frequenti e se all’inizio si trattava quasi di caricature man mano che andavano avanti Lucia si specializzava andando sempre più nel dettaglio. L’intero processo richiede 4-5 ore di lavoro, soprattutto se sta realizzando un personaggio per la prima volta, bisogna studiarlo, vedere se può star bene sul suo viso, capire se riesce a interpretarlo. Inoltre ci sono gli accessori e le parrucche da cercare, queste ultime assolutamente fondamentali per la buona riuscita. La diverte molto andare per mercatini e trovare da sé tutto l’occorrente, difficilmente acquista i costumi completi, un modo anche per risparmiare qualcosa dato che l’uso dei trucchi professionali incide molto sul budget.

I mille volti di

LUCIA PITTALIS

Tra le sue maschere spiccano Jack Sparrow, Miranda Priestly (la Meryl Streep de Il diavolo veste Prada), John Belushi e Dan Aykroyd versione Blues Brothers, Alice Cooper, la signora in giallo Jessica Fletcher e la Regina Elisabetta. Ma sono veramente solo alcuni dei mille volti della talentuosa truccatrice sarda che da quando ha iniziato a postare immagini e video delle creazioni i complimenti fioccano e i followers si sono moltiplicati. La sua pagina facebook (@lupittamakeart) conta più di 75000 “mi piace” e oltre 60000 sono i seguaci di instagram, riceve apprezzamenti da ogni angolo del globo, recentemente è volata in India per intervenire all’importante conferenza TED. I social hanno avuto un ruolo fondamentale e la crescita di pubblico l’ha sorpresa e la gratifica perché sente di essere riuscita a suscitare emozioni attraverso la propria arte: «per me questo è il regalo più grande», confessa.

Insieme ai complimenti arrivano anche le richieste di interpretazione di vari personaggi da quelli più in voga al momento come Angelina Jolie o Kim Kardashian a miti intramontabili come Elvis Presley. Sembra essere lui il più richiesto e Lucia si sta già muovendo per raccogliere gli accessori adatti. Tanta gavetta e tanto studio, questi gli strumenti vincenti che sente di consigliare a chiunque voglia intraprendere questa professione; senza una base solida alle spalle si rischia di fare scelte sbagliate o di affrontare un percorso poco adatto alle proprie capacità. Non sta mai ferma Lucia, al momento realizza queste trasformazioni, ma la sua testa è in fermento mentre pensa al prossimo passo da fare! L’amore per la pittura non l’ha mai abbandonata ed è probabile che tra non molto vedremo altri suoi strabilianti lavori.


#shMAG seh 7 di Nike Gagliardi Nato in una famiglia di professionisti della scena, l’attore romano Matteo Gazzolo risiede da tempo in Sardegna. Dopo aver trascorso dodici anni lavorando per il cinema e la televisione, ha abbandonato quella carriera per dedicarsi interamente al teatro così come l’ha sempre inteso: come ricerca interiore del personaggio e lavoro su testi da sondare in profondità e ai quali rendere nuova vita. Una consapevolezza che cerca di trasmettere agli allievi che seguono i suoi corsi alla scuola sassarese La voce in musica. Lo abbiamo intervistato per conoscere più nel dettaglio il suo percorso artistico. Com’è avvenuta la tua formazione? In parte, si è svolta in un modo che storicamente non è più possibile: le scuole di teatro, così come le conosciamo oggi, sono infatti un’invenzione moderna. In tempi meno recenti, chi desiderasse lavorare come attore doveva dare prova delle sue doti direttamente sul palcoscenico e, se veniva acclamato dal pubblico, poteva continuare. Io ho imparato così: mio padre faceva il capocomico e ricevetti il mio “battesimo” sulla scena a quattordici anni. Da lì proseguii migliorando attraverso l’esperienza diretta, a cui poi affiancai, per sette anni, i corsi di acting training tenuti a Roma da Beatrice Bracco, affinando così il lavoro su me stesso e sulla ricerca interiore dei personaggi. Un tipo di training essenziale per chi svolge questa attività: quando sei su un palco, il pubblico infatti percepisce, prima di ciò che fai, quello che hai dentro; se per esempio un musicista, nonostante l’impeccabile esecuzione, è imbarazzato, al pubblico giungerà questo. Da mio padre ho ricevuto un dono preziosissimo: quello di imparare a

UNA VITA PER L’ARTE

MATTEO GAZZOLO

Quando il palcoscenico non conosce confini far rivivere ogni parola di un’opera attraverso la voce. Conservo gelosamente i suoi copioni dove, come per una melodia da leggere su partitura, vengono evidenziate le lettere, le parole da calcare per rendere “vivo” il testo, il personaggio. Perché hai deciso di rinunciare alla carriera televisiva? Ero molto ricco e non ero per niente felice. Ho lavorato per dodici anni senza fermarmi mai, recitando in

produzioni di cui non sapevo quasi nulla e muovendomi in un ambiente in cui suscitare emozioni facili era prioritario rispetto alla qualità. A un certo punto mi sono accorto di desiderare di più, di non essere soddisfatto, dopo tanto studio, di quel mondo. E poi, un giorno, percorrendo la Via Aurelia in quel tratto che, in Toscana, passa vicino alla costa, mi sono reso conto che non andavo al mare da dodici anni.

E allora sono venuto in Sardegna. Com’è cambiata la tua vita professionale in Sardegna e quali sono i limiti di questa terra? In Sardegna ho avuto la possibilità di lavorare indipendentemente da vincoli contrattuali, di esprimere liberamente le mie idee e sviluppare, ad esempio, un mio personale disegno di spettacolo: una forma ibrida di recital in cui la parte musicale non si limita a fare da sottofondo o intermezzo ma ha lo stesso peso narrativo di quella testuale. Il limite è il provincialismo, la forma mentis secondo cui “comunque vada sarà un successo”, per cui l’artista si accontenta del plauso di una ristretta cerchia locale, smettendo di crescere e di confrontarsi col mondo esterno. É un male comune a tutte le province di Italia, in parte derivante dalla politica nazionale che, dall’inizio degli anni ‘80, ha interrotto e sovvertito quel fenomeno di decentramento che portava i grandi nomi della cultura anche nei piccoli agglomerati e che ha condotto invece al rafforzamento dei teatri stabili nelle grandi città. Cosa raccomanderesti a chi volesse accostarsi al tuo mestiere? Deve essere disposto a capire che non si tratta di un obiettivo a buon mercato, raggiungibile dopo un anno di corso. Bisogna avere la pazienza di lavorare per tutto il tempo necessario non solo per apprendere le nozioni tecniche ma anche per interiorizzarle, trasformare l’esperienza in facoltà. Deve inoltre essere capace di rinunciare totalmente a quel perbenismo che ci impedisce di entrare subito in relazione con gli altri, anche fisicamente. Il teatro non ne ha bisogno, non conosce questi limiti.


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Brian Sacchetti

Trevor Lacey

DINAMO IN NETTA RIPRESA Centrata la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia e al primo round dei playoff di Champions League

di Erika Gallizzi. Foto: Luigi Canu Le cose andavano talmente male che era a rischio la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia e si teneva d’occhio la parte bassa della classifica, temendo sofferenze a cui, da quando la Dinamo è in Serie A, i tifosi non sono più abituati. La memoria tornava agli anni della prima A2, in cui ogni stagione era una lunga lotta per non retrocedere. E poi c’erano le difficoltà anche in Champions e la possibilità che si dovesse abbandonare la prima coppa europea Fiba ed essere “relegati” alla seconda. La panchina di coach Federico Pasquini appariva più che traballante, tanti chiedevano la sua “testa”; lui, di contro, dichiarava pubblicamente di non sentirsi “il problema” da cui scaturivano le pessime prestazioni dei suoi. Ma dopo un ritiro al Geovillage sotto Natale e avuto il tempo di inserire i nuovi innesti, David Bell e Gani Lawal, la Dinamo ha cambiato volto e marcia. Il mese di gennaio è stato un continuo crescendo per la squadra sassarese, impeccabile in campionato, con quattro vittorie su quattro, e con un solo stop, pesante, in coppa, ad Istanbul per mano della corazzata Besiktas. Sono cadute sotto i colpi dei biancoblù, nell’ordine, Venezia, AEK Atene, Caserta, Ludwigsburg, Varese, Belgrado e la storica “rivale” degli ultimi anni, Reggio Emilia. La qualificazione alle finali di Coppa Italia è arrivata ai primi del mese, con la netta vittoria (95-77) ai danni della Pasta Reggia Caserta nella gara di chiusura del girone di andata, e con un sesto posto, ora diventato addirittura quarto. La certezza dell’accesso al primo round dei playoff di Fiba Basketball Champions League, invece, è arrivata

dopo una partita straordinaria contro il Partizan Belgrado. Squadra attrezzatissima che, pur “prendendole di santa ragione” (85-99), ha dato vita insieme al Banco ad uno spettacolo per palati fini. I nuovi innesti, come noto, rendono necessario il turnover, con due atleti costretti, di volta in volta, alla tribuna. I due “predestinati”, inizialmente erano Gabriel Olaseni e Josh Carter, con il primo ancora troppo “morbido” a certi livelli ed il secondo che alternava belle prestazioni in Europa a prove da autentico fantasma in campionato. È stato così per diverse partite, fino a che Johnson-Odom, che già da parecchio si guarda intorno per cambiare aria, non ha manifestato (così pare) qualche malcontento con lo staff tecnico della squadra e il suo rendimento ha subìto una discreta flessione. A quel punto, Josh Carter è stato tolto dalla naftalina e ha avuto la sua nuova opportunità, mentre il buon Darius non vede più campo dall’11 gennaio, per la precisione dall’ultimo “schiaffone” rimediato dalla Dinamo, ad Istanbul. Carter non ha fornito prestazioni altisonanti, ma i biancoblù ora hanno equilibrio, dovuto anche, oltre agli arrivi, alla maggior disciplina di Rok Stipcevic, piuttosto in palla ultimamente. La squadra gira meglio e ne beneficiano i singoli, ricordando anche Savanovic e Lydeka. Il mese di febbraio sarà ricco di appuntamenti e piuttosto impegnativo. La Final Eight di Coppa Italia si svolgerà a Rimini dal 16 al 19 febbraio e, oltre alla Dinamo, vedrà in campo l’EA7 Emporio Armani Milano, la Sidigas Avellino, la Grissin Bon Reggio Emilia, l’Umana Reyer Venzia, la Betaland Capo d’Orlando, l’Enel Brindisi e la Germani Basket Brescia. Nei quarti di finale il


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Federico Pasquini

Gani Lawal

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f Joshua Carter

Banco incontrerà l’Avellino dell’ex playmaker biancoblù Marques Green (giovedì 16, alle ore 18, con diretta su RaiSport 1 e RaiSport 1 HD), mentre in un’eventuale semifinale, si ritroverà di fronte la vincente dello scontro tra la Venezia di MarQuez Haynes e il Brescia di Franko Bushati (venerdì 17, alle ore 20:45, sempre in diretta su RaiSport). La finale si disputerà, invece, domenica 19 alle ore 18. Per questa manifestazione, la Dinamo sfoggerà una divisa particolare, celebrativa, per un perfetto new look: niente bianco e blu, niente bianco e verde… A Rimini i sassaresi saranno rosa (intenso), “the pink team”, e avranno sulla banda laterale bianca delle maglie delle piccole biciclette, in onore del Giro d’Italia, la più importante corsa ciclistica italiana a tappe giunta alla sua edizione numero 100, che il 5 maggio partirà proprio dalla Sardegna. Nella maglia saranno anche impressi i nomi delle quattro città sarde in cui il Giro farà tappa (Alghero, Olbia, Tortolì e Cagliari), le quote altimetriche del percorso isolano e la ruota dei nuraghi, a richiamo della moltiplica delle biciclette. Per quanto riguarda la Fiba Basketball Champions League, invece, la Dinamo ha chiuso il proprio girone di regular season al quinto posto e ha centrato l’accesso al primo round (i preliminari) dei playoff risultando una delle migliori quattro quinte della prima fase. Il sorteggio, svoltosi a Ginevra lo scorso 27 gennaio, ha deciso che l’avversaria dei biancoverdi (questi i colori delle divise da gioco del Banco nella competizione europea) sarà il Cez Nymburk, campione della Repubblica Ceca. Gara di andata in casa, l’8 febbraio, e gara di ritorno lontano dal pubblico amico il 21. Il Nymburg è arrivato al terzo posto

Rok Stipcevic

nel suo girone, l’A, preceduto dal Monaco e dal Banvit, e non ha mai perso tra le mura amiche. In caso di passaggio del turno, si accede al “Round of 16”, in cui si affronta il Le Mans Sarthe, anche qui con gare di andata e ritorno, il 28 febbraio ed il 7 marzo, con la prima gara al PalaSerradimigni. In caso di sconfitta, termina l’avventura europea. In campionato, invece, la Dinamo andrà a fare visita alla Germani Basket Brescia, neopromossa e squadra rivelazione della Serie A fino a questo momento, poi ospiterà la Red October Cantù, che sta disputando un campionato molto al di sotto di quelle che erano le aspettative della vigilia. Dopo la pausa per la disputa delle finali di Coppa Italia, tornerà, infine, in campo sul parquet della Consultinvest Pesaro, invischiata nelle zone basse della classifica. I PROSSIMI INCONTRI DI CAMPIONATO a

3 Giornata ritorno- 5 febbraio ore 18:15 Germani Basket Brescia - Banco di Sardegna SS 4a Giornata ritorno - 12 febbraio ore 12:00 Banco di Sardegna SS - Red October Cantù 5a Giornata ritorno - 26 febbraio ore 18:15 Consultinvest Pesaro - Banco di Sardegna SS I PROSSIMI INCONTRI DI CHAMPIONS LEAGUE R16. Game 1 - 8 febbraio ore 20:30 Banco di Sardegna SS - Cez Nymburk R16. Game 2 - 21 febbraio ore 18:30 Cez Nymburk - Banco di Sardegna SS


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Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico

LO SPAZZOLINO: Il miglior amico dei nostri denti

Una domanda che mi viene rivolta spesso riguarda gli spazzolini da utilizzare per la cura giornaliera della propria igiene orale. La scelta dello strumento giusto, unita alla conoscenza delle tecniche corrette di pulizia, sono fondamentali per aumentare le nostre chance di mantenere una salute orale ottimale. Per questo motivo è importante che il dentista o la sua igienista dentale spendano un po’ di tempo, dopo la pulizia, per spiegare queste nozioni di base ad ognuno dei loro pazienti. Partiamo dallo spazzolino. Innanzitutto è bene: 1) Scegliere un modello con testina piccola che permette di arrivare in tutti gli angoli della bocca, soprattutto nei denti posteriori; 2) Prediligere quelli con setole dalla punta arrotondata, più delicati sulle gengive e che consentono la loro corretta pulizia; 3) Che abbia il manico ergonomico, per una presa semplice e sicura.

Ad ogni modo, qualsiasi spazzolino si voglia alla fine scegliere, è fondamentale la tecnica che si andrà ad impiegare. È bene operare mediante movimenti singoli, a gruppi di due o tre denti. Durante tale operazione lo spazzolino si deve muovere solo in senso verticale, esclusivamente dalla gengiva verso il dente, mai al contrario. Si possono effettuare dei movimenti continui solo sulla superficie

occlusale dei denti posteriori, i molari e i premolari. Se si opta per lo spazzolino elettrico, bisogna utilizzarlo in un’altra maniera. Va poggiato per circa un secondo su ogni zona del dente, facendo attenzione ad avvicinarsi al bordo gengivale, così che tramite l’oscillazione e la pulsazione riesca a disgregare la placca, rimuovendola dal dente.

Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.

Nei casi particolari, quali ad esempio quelli dei pazienti portatori di apparecchio ortodontico fisso, consiglio di prendere degli appositi spazzolini ortodontici e adottare una tecnica di spazzolamento specifica, in quanto l’accuratezza dell’igiene non riguarda solo i denti ma anche le diverse componenti dell’apparecchio. In genere sono facilmente reperibili in commercio degli spazzolini con una fila centrale di setole più bassa rispetto alle due laterali, studiati appositamente per adattarsi alla presenza dei brackets.

Ai pazienti che effettuano una terapia ortodontica fissa raccomando di sfregare in senso orizzontale la superficie anteriore dei denti sui quali è montato l’apparecchio, così che le setole possano penetrare e detergere parti difficilmente raggiungibili. Aggiungerei, come postilla finale, che il solo spazzolino non basta per effettuare un’igiene ottimale. Rimangono infatti da detergere gli spazi interdentali, in cui nessuno spazzolino riesce ad arrivare. Secondo molti studi lo strumento più efficace risulta essere lo scovolino, in quanto l’ergonomia delle sue setole

passa tra gli spazi presenti tra un dente e l’altro occupandone tutta la superficie, garantendo quindi una pulizia più accurata. Sono inoltre utilissimi al di sotto di ponti, protesi e apparecchi ortodontici. Se non si vuole utilizzare lo scovolino si può optare per il più classico filo interdentale, possibilmente non troppo sottile e liscio, altrimenti non sarebbe in grado di smuovere i residui che si

accumulano negli spazi tra i denti. Per un corretto utilizzo del filo è necessario tagliarne un pezzo abbastanza lungo perché se ne possano fare due giri intorno agli indici di entrambe le mani, per poi servirsi dei pollici per tenderlo. Questa presa ci assicura una tenuta più salda, evitando di ferire la gengiva nel momento dell’introduzione del filo. L’abbinamento di spazzolino, scovolino (o filo interdentale) e le giuste tecniche di utilizzo, mantengono una buona salute orale del paziente sul lungo periodo. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.

www.studiomassaiu.it cell. 339 7209756

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VIVERE SUL

RING

Gianmario Serra, astro nascente della BOXE italiana, si racconta sulle nostre pagine di Daniele Dettori Abbiamo intercettato Gianmario Serra nei locali della storica Gymnasium Boxe Sassari, in via Ardara, dove il due volte campione italiano (2015 e 2016, per la categoria pesi mosca 52 kg) si allena diverse ore tutti i giorni sotto la guida di Manuel Marras. Reduce dall’ultima vittoria di dicembre, prima di cominciare l’allenamento quotidiano Gianmario si sofferma per raccontarci di come la boxe sia tutta la sua vita ma anche del grandissimo impegno che richiede. Com’è iniziata questa avventura? È iniziata qualche anno fa quando, con mio fratello, abbiamo deciso di

iscriverci in palestra (Gianmario ha un fratello gemello ventiduenne, Federico, anche lui plurititolato e quest’anno campione nella categoria minimosca, 49 kg. Ndr). È sempre stata una cosa che avevamo dentro di noi. Da ragazzini, anche in famiglia ci vedevano molto “accesi”, ci piaceva fare a botte. Così ci consigliarono di intraprendere la strada del pugilato, ricordo che fu mio cognato a parlarmene per primo. Che tipo di allenamento segui? Un allenamento duro. È questione di sacrificio: ci si allena mattina e sera tutti i giorni feriali, mentre sabato e domenica si alterna con una corsa e un po’ di stretching, roba più soft. Generalmente mi alleno un’ora la

mattina e due ore la sera: tre ore al giorno totali, diciamo. L’allenamento viene fatto per la prima mezzora con un riscaldamento tra braccia, gambe e torso per affrontare poi il sacco, le ripetute, i guanti, lo sparring e così via. Segui anche una dieta particolare? Si, una dieta molto particolare: cioè, no aggiu a magnà nudda (ride, ndr). Mangio insalata, pollo, riso e riso integrale. Una dieta per lo più proteica, comunque. Qualche volta posso concedermi 40 o 50 grammi di pasta, che è anche il mio piatto preferito e al quale, di tanto in tanto, cedo. Ma non parliamo di dolci: quelli sono proprio dimenticati, cancellati. Spostiamoci virtualmente sul ring: ti capita mai di avere paura prima di un incontro? L’unica paura che ho è quella di non vincere, e questo mi stimola ancora di più a dare il meglio di me. Paura dell’avversario no, non ne ho mai avuta. Quando io salgo sul ring è come se mi spegnessi, non ho mai sentito un colpo. Come se non sentissi dolore. Cosa è importante riuscire a cogliere nell’avversario quando ci combatti? Devi dominare sopra l’avversario e vedere come partono i suoi colpi. Devi importi su di lui per fargli partire il colpo che vuoi tu, così lo puoi schivare e rientrare. Sta a te, alla tua velocità e alla tua furbizia cogliere tutti gli attimi. Comunque sono proprio frazioni di secondo. Hai una tecnica preferita rispetto ad altre? Mah… Posso dirti: quanto agli atleti concorrenti mi trovo meglio con quelli più fighter che tecnici. Nell’incontro tecnico devi andare a cercare un po’ più a fondo, devi pressare, devi lavorare di più. Invece trovare un fighter semplifica le cose perché comunque mandi i colpi

di incontro, ti sposti, lui va a vuoto, rientri. E tutto così viene più in discesa, almeno per me. Mi dicevi di tuo fratello: come sono i vostri rapporti oggi, alla luce dei recenti successi di entrambi? Il nostro non è un comune rapporto tra fratelli, noi siamo proprio anime gemelle. Si tratta di un rapporto magico. Non saprei spiegarlo con altre parole. È un rapporto di un’intensità particolare; quasi, forse, come può essere quella verso un figlio. Noi la viviamo all’unisono l’uno verso l’altro. Quali sono le tue passioni una volta sceso dal ring? Cose davvero molto semplici, i piccoli piaceri della vita. Mi piace fare un giro con la mia ragazza, con gli amici, andare a prendere una cosa fuori, magari una pizza (dieta permettendo!), oppure andare al mare, fare un giro per negozi e magari comprare qualcosa, se possibile. Il tempo finisce e dobbiamo lasciar andare Gianmario verso il suo allenamento serale. Prima lo ringraziamo però per la sua disponibilità e gli facciamo un grandissimo in bocca al lupo per la sua carriera!

Gianmario con l’allenatore Manuel Marras


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inSardegna... I migliori eventi di Febbraio

Dal 2 al 5 FEBBRAIO. “L’amore migliora la vita”

2 FEBBRAIO: Olbia al Cine Teatro Olbia, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “L’amore migliora la vita” con Ettore Bassi, Edy Angelillo, Eleonora Ivone, Giorgio Borghetti, regia Angelo Longoni. Dal 2 al 4 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro delle Saline, ore 21:00. Stagione del teatro contemporaneo: “Il programma”, con Davis Tagliaferro e Sebastiano Gavasso, regia Antonio Ligas. 3 FEBBRAIO: Palau al Cine Teatro Montiggia, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “L’amore migliora la vita” con Ettore Bassi, Edy Angelillo, Eleonora Ivone, Giorgio Borghetti, regia Angelo Longoni. Dal 3 al 5 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Massimo - sala M3, ore 21:00. Stagione del teatro contemporaneo: “Settimo cielo”, di Caryl Churchill, regia Giorgina Pi. Dal 3 al 12 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Lirico. Stagione lirica e di balletto 2017: “La bella addormentata nel bosco”, fiaba musicale in tre atti, libretto Gian Bistolfi, dalla fiaba omonima di Charles Perrault, musica Ottorino Respighi, regia Leo Muscato. 4-5 FEBBRAIO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Il gatto mammone” de La Botte e il Cilindro, (3-11 anni). 5 FEBBRAIO: Paulilatino al Teatro Grazia Deledda, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “L’amore migliora la vita” con Ettore Bassi, Edy Angelillo, Eleonora Ivone, Giorgio Borghetti, regia Angelo Longoni. Dall’8 al 12 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Assassina” di Franco Scaldati, riduzione e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi. 10 FEBBRAIO: Alghero a Lo Quarter. Concorso Enologico Internazionale “Grenaches du Monde 2017”. Cagliari all'Auditorium del Conservatorio, ore 21:00. Concerto di Niccolò Fabi "Una somma di piccole cose Tour". Tempio Pausania al Teatro del Carmine, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Era la nona?” con Chiara Murru, Maurizio Pulina e Antonio Luvinetti, regia Chiara Murru. Ozieri al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello, con Nicola Michele, regia Nicola Michele.

10-11 FEBBRAIO. Niccolò Fabi "Una somma di piccole cose Tour"

11 FEBBRAIO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Concerto di Niccolò Fabi "Una somma di piccole cose Tour". Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Decameron - Un racconto italiano in tempo di peste” con Tullio Solenghi, regia Sergio Maifredi. 12 FEBBRAIO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Il pesciolino d’oro” del Teatrino dei Fondi, (3-8 anni). 13 FEBBRAIO: San Gavino Monreale al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Recital” Pasquale Iannone al pianoforte. 14 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Massimo - sala M2, ore 21:00. XVI edizione “Le Salon de Musique - La via della seta”: “In_certezza”, Irma Toudjian (pianoforte), Riccardo Onori (chitarra elettrica). Macomer alle ex Caserme Mura Padiglione Tamuli, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Recital” Pasquale Iannone al pianoforte. 15 FEBBRAIO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Ieri è un altro giorno!” di Sylvain Meyniac e Jean François Cros, con Gianluca Ramazzotti, Antonio Cornacchione, Milena Miconi, Biancamaria Lelli, regia Eric Civanyan. Dal 15 al 19 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “The Pride” di Alexi Kaye Campbell, con Luca Zingaretti, regia Luca Zingaretti.

26 e 28 FEBBRAIO. Sartiglia di Oristano

Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Anna Karenina” balletto in due atti su musiche P. Ilic Cajkovskij. 25 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Lirico, ore 19:00. Stagione concertistica 2017: Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari. Cagliari all’Auditorium Comunale, ore 21:00. “S'Istoria”, concerto dei Tazenda. 26 FEBBRAIO: Oristano. Sartiglia del Gremio dei Contadini. 28 FEBBRAIO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Le Olimpiadi del 1936” di Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica, con Federico Buffa, regia Emilio Russo – Caterina Spadaro. Oristano. Sartiglia del Gremio dei Falegnami.

Mostre Dal 17 FEBBRAIO al 21 MAGGIO: Nuoro al MAN, ore 10:00/13:00 - 15:00-19:00, chiuso lunedì. Mostre "Berenice Abbott: Topografie", prima mostra antologica in Italia dedicata ad una delle più originali e controverse protagoniste della storia fotografica del Novecento; “Jennifer West: Action Movies, Painted Films and History Collage”, prima personale dell’artista americana in un museo italiano; “Leonardo Boscani: LCR#3 - Preludio / Golden Zimmer”.

18 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Lirico, ore 19:00. Stagione concertistica 2017: Mischa Maisky (violoncello). Macomer alle ex Caserme Mura Padiglione Tamuli, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “La semplicità ingannata”, Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne, di e con Marta Cuscunà.

Fino al 26 FEBBRAIO: Alghero a Lo Quarter, ore 10:00/13:00 - 17:00-20:00. Mostra "Antoni Simon Mossa 1916-2016”, percorso espositivo tra architettura e cinema.

18-19 FEBBRAIO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Barbablù” de La Botte e il Cilindro, (6-14 anni).

Fino al 28 MAGGIO: Villanovaforru al Museo “Genna Maria”, ore 9:00/13:00 - 15:30-19:00, chiuso lunedì. “BU - Oltre le barzellette c'è un artista. Oltre il palcoscenico c'è un uomo”, mostra di Benito Urgu.

21 FEBBRAIO: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Giorni Felici” di Samuel Beckett, con Lea Karen Gramsdorff, Tiziano Polese, regia Lelio Lecis. 24 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Lirico, ore 20:30. Stagione concertistica 2017: Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari. Sassari al

Fino al 12 MARZO: Cagliari al Palazzo di Città, ore 10:00-18:00, chiuso lunedì. Mostra “Segno e memoria nelle incisioni di Paladino”.

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Un paradiso da salvaguardare

SARDEGNA

di Paola M. Ruiu

Dopo oltre 100 proiezioni in Sardegna, nel resto d’Italia e anche all’estero, il 15 dicembre scorso è stato pubblicato su YouTube il documentario Sardegna: la difesa di un paradiso. A lavorare a questo progetto sono stati sette giovani sardi che hanno preso a cuore la tematica dell’inquinamento delle aree industriali presenti in Sardegna e hanno sentito come una missione la diffusione dei dati riguardanti lo sfruttamento del territorio. Ho incontrato due di loro per capire com’è nata l’idea e com’è stata portata avanti. Carlo Gaspa e Shary Arca, entrambi sassaresi, studenti in Giurisprudenza, sono piacevolmente stupiti dal successo e dall’interesse che il documentario ha suscitato nel pubblico. Presentato per la prima volta il 27 febbraio 2016 a Porto Torres, uno dei siti analizzati nel loro lavoro, ha trovato ovunque l’approvazione della platea accorsa per reale coinvolgimento e desiderio di conoscere. Le proiezioni sono sempre a ingresso libero, è ben specificato nei titoli di coda che gli autori rinunciano a qualsiasi forma di compenso e “ogni proiezione in pubblico dovrà essere gratuita”, ad evidenziare il loro non voler lucrare su tematiche di questo carattere. Tutto ebbe inizio durante una lezione universitaria frequentata da Shary, la docente raccontò la situazione di Porto Torres e mise gli studenti a conoscenza del fatto che fosse un SIN – Sito di Interesse Nazionale, ovvero un’area contaminata che necessita di interventi di bonifica e per questo classificata dallo Stato italiano come pericolosa. Shary parlò della questione con Carlo e insieme iniziarono a pensare a cosa avrebbero potuto fare per portare all’attenzione dei cittadini una situazione che in tanti ignorano. Decisero di affrontare il problema attraverso un racconto documentaristico che riguardasse il polo industriale di Porto Torres, ma, mano che analizzavano i dati e scoprivano nuove problematiche, decisero di estendere l’analisi alle aree del Sulcis – Iglesiente – Guspinese (anche questa area SIN), di Sarroch, di Tossilo e alla base militare abbandonata del Monte Limbara. Il documentario ha richiesto due anni di lavorazione, dalla nascita dell’idea fino alla sua prima

proiezione; i ragazzi si sono avvalsi del crowdfunding per raccogliere i fondi necessari alla realizzazione, operazione che è andata al di là delle aspettative e gli ha permesso di ricavare oltre un terzo in più del budget stabilito. Le informazioni raccolte attraverso lo studio dei dati e delle analisi sui territori passano attraverso le loro voci, nonostante abbiano raccolto una mole considerevole di testimonianze, hanno deciso di esporsi in prima persona “mettendoci la faccia”. I dati sono comunque di pubblico dominio e possono essere consultati da chiunque abbia interesse a conoscere e capire di più. Il documentario non si concentra solo sulle criticità della nostra terra, ma mostra alcune delle tante bellezze, soprattutto dell’entroterra, che potrebbero e dovrebbero essere valorizzate per puntare su un turismo che non sia solo estivo e cerca di far comprendere quanto sia importante la tutela e la difesa del territorio. La difesa appunto, parola centrale del titolo del documentario che in origine si sarebbe dovuto chiamare “Sardegna: il tramonto di un paradiso”, subito modificato per la sua forte accezione negativa. “Tramonto” non lasciava speranze, come se non avessimo più la possibilità di cambiare rotta e il declino fosse già troppo avanzato. In realtà guardando il documentario si evince come questi giovani abbiano voluto indicare una strada da percorrere alternativa allo sviluppo industriale che, ormai è chiaro, non appartiene alla nostra terra. È in questa direzione che stanno continuando a muovere i loro passi, progettando un’applicazione per smartphone che permetta al turista di organizzare la propria vacanza in Sardegna portando l’attenzione su siti poco conosciuti corredati da descrizioni fornite da professionisti (archeologi, biologi, guide turistiche). Oltre ai percorsi, testati da loro stessi, vengono suggeriti i servizi presenti nelle vicinanze concentrandosi sulle aziende, anche artigiane, che operano nel territorio senza danneggiarlo. Un modo per far capire che esistono realtà occupazionali alternative all’industria, superando una volta per tutte l’annoso e drammatico dilemma che ci obbliga a scegliere tra la salute e il lavoro.


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L’ultima trasfigurazione di Ferdinand di Alberto Capitta

Nel nuovo romanzo dell’autore sassarese il difficile percorso di formazione dell’attore Ferdinand Lieber di Nike Gagliardi “Quando Ferdinand Lieber apparve per la prima volta sulla scena di Parigi furono in tanti a gridare al miracolo. Da dove mai spuntava quel talento? La voce corse rapida di quinta in quinta e in capo a un mese si faceva la fila per vederlo e tutti parlavano del giovane prodigio che si esibiva ogni sera al Théâtre de Grenelle”.

Così viene narrato il battesimo dell’attore Ferdinand Lieber sul palcoscenico parigino. Ma il suo ingresso, per i lettori del romanzo che lo vede protagonista (Alberto Capitta, L’ultima trasfigurazione di Ferdinand, Il Maestrale, 2016, pp.208, € 16.00), nel teatro scarno della pagina, era avvenuto molto prima. L’incipit del libro lo coglie lontano dalle scene a lungo calcate, già avanti negli anni, mentre dal finestrino di una vecchia Ford scruta il paesaggio incantato dell’isola mediterranea in cui si è recato, uno scorcio che sembra messo lì “da un guaritore d’anime”: il luogo ideale per un ritiro lontano dai riflettori e dai ritmi serrati delle tournée (e che richiama prepotentemente, senza mai nominarla, la terra che regala i natali all’autore). Parallelamente, attraverso i ricordi

del protagonista, viene introdotta la nascita di quella vocazione che lo accompagnerà per tutta l’esistenza: una passione che si manifesta sin dalla tenera età, quando il piccolo Ferdinand non aspetta le feste comandate per mascherarsi ma, al contrario, appena ne ha l’occasione fruga nel baule per indossare il primo cencio che trova e divenire così, per un istante, qualcun altro. Una propensione, quella di voler viaggiare con la fantasia lontano dal sé e dal gelido ambiente familiare, che sortirà l’effetto di provocare l’ira di suo padre, scontento di quel figlio “strano” il cui comportamento non riesce a decodificare. Ira che raggiungerà il culmine quando il genitore si accorgerà che Ferdinand gioca a impersonare l’omonimo fratellino, mai conosciuto e morto prima della sua nascita. Per il fanciullo, vedere il proprio nome inciso sulla lapide che i genitori lo portano a visitare fa sì che alla frustrazione iniziale di sentirsi un rimpiazzo, mai all’altezza di quello che l’altro sarebbe diventato, subentri la fantasia di una scissione: il bambino inizia a dividere le proprie giornate tra quelle vissute come il Ferdinand vivo, se stesso, e il Ferdinand redivivo, che gusta ogni istante con la gioia del resuscitato e custodisce il tesoro fantastico dei mondi conosciuti nell’aldilà. Il desiderio di errare in territori distanti dal piano più immediato del reale accompagnerà il giovane olandese sino all’età adulta quando, impiegato in uno studio legale parigino, dedicherà ogni ora libera a goffe prove d’attore di fronte allo specchio e al vagabondaggio nei teatri cittadini, fino al momento cruciale in cui si risolverà a prendere “lezioni di recitazione” e incontrerà Amedeo Castiglia. Nella maleodorante e fatiscente abitazione di quest’ultimo, capirà che apprendere il mestiere dell’attore è qualcosa di molto diverso da come se lo era figurato e avrà modo di entrare in contatto col proprio dono e mettere in atto quelle metamorfosi che lasceranno di stucco gli spettatori durante le sue performance. Ma le trasfigurazioni di Ferdinand hanno un costo emotivo elevato, uno scotto che pagherà nell’assistere per caso a un atto crudele. Con questo quinto lavoro il sassarese Alberto Capitta (vincitore del Premio Lo Straniero e finalista al Premio Strega con Creaturine, nel 2013 il suo Alberi erranti e naufraghi si aggiudica il Premio Brancati e viene eletto Libro dell’Anno di Fahrenheit) affonda lo sguardo in un mondo che gli è caro e grazie al quale ha formato il suo peculiare approccio alla lettera scritta: quello del teatro. La trasfigurazione, che appare anche come caratteristica stilistica preponderante, dilatando e contraendo lo spaziotempo della narrazione, accogliendo e specchiando il cangiante stato emotivo dei personaggi, diviene, questa volta in maniera esplicita, oggetto di indagine, contenuto che si dichiara sin dal titolo. E che porterà il lettore, attraverso le vicissitudini del protagonista, a porsi una serie di scottanti quesiti riguardo alle parti che ci troviamo a interpretare nel grande proscenio su cui si svolgono le nostre vite.


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di Emanuela Ravot Renato Chessa a soli trent’anni è un designer che produce ed esporta capi d’abbigliamento in tutto il mondo; da bambino a Vallermosa sognava di diventare un archeologo subacqueo, per scoprire i tesori nascosti della Sardegna, valorizzarli e dargli nuova vita. Persegue ancora quest’obiettivo ma attraverso il linguaggio della moda: Renato, infatti, è il creatore di Chessa Lab il marchio che raffigura una vecchina con gli occhiali da sole, sua nonna, musa ispiratrice e portafortuna. Com’è iniziata quest’avventura? Studiavo Biologia a Cagliari, quando vidi un disegno pop art di Andy Warhol, rimasi attratto da colori e forme, mi venne subito in mente di farlo stampare su una maglietta, ma con le tasche vuote e senza la minima idea di come farlo, decisi di riprodurre il disegno a mano libera su vecchi jeans Levi’s. Il risultato fu un pasticcio, ma per me un bellissimo pasticcio! Dopo pochissimo tempo riuscii a venderli, da allora gli scarabocchi divennero sempre più raffinati e precisi ed aumentò il numero di persone interessate alle mie creazioni che hanno iniziato a fare il giro del globo. Quali studi ti hanno portato al tuo attuale lavoro? Ho abbandonato l’università ed ho fatto un utile anno all’Istituto Moda Industriale di Sinnai poi sono andato a Milano per studiare fashion design allo IED Moda Lab, concludendo il corso con una tesi sulle maschere tradizionali sarde. Di seguito ho fatto un’esperienza lavorativa di due anni nel gruppo Marzotto-Ratti Spa, collaborando con i brand più noti delle passerelle milanesi; da qui ho deciso di creare qualcosa che mi rappresentasse al 100% senza filtri esterni e senza bavagli, così è nato Chessa Lab. Ci sono state scelte che hai ritenuto difficili?

CHESSA LAB Tradizione, innovazione e spirito ribelle

Tante! In primis il fatto di lasciare l’università per dedicarmi a qualcosa che mi divertiva ma di cui non conoscevo nulla. Poi salutare la Sardegna per studiare a Milano, lasciando amici, familiari e il mare, mia grande passione. Ma la scelta più difficile è stata quella di abbandonare un posto fisso in un’azienda solida per fare qualcosa di mio e da buon sardo sarei andato a muso duro contro qualsiasi ostacolo pur di riuscirci. Come si costruisce una realtà solida ed economicamente valida come il tuo brand? Partendo da un’idea! Ma si deve pianificare tutto al minimo dettaglio, è fondamentale non improvvisarsi ma formarsi al meglio per creare delle solide basi e cogliere tutti gli insegnamenti: quelli appresi all’università, nel lavoro, nella vita, da un racconto di un anziano o sulla strada, che poi è il luogo in cui la moda nasce. Che rapporto deve esserci tra chi

ci ha preceduto e chi ha voglia di costruire il futuro? Montanelli diceva: “Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente”. Si può imparare tanto dal passato e noi abbiamo dei “tesori” ancora in vita che ci possono raccontare com’era la vita ottanta anni fa, bisogna solo saper ascoltare e provare a immaginare. L’Isola ritorna nei tuoi prodotti in colori, immagini e materiali. Quanta Sardegna hai ancora voglia di rappresentare? Tantissima, Chessa Lab nasce con la promessa di mettere sempre un pezzo di Sardegna in tutte le collezioni. Non solo mare e spiagge ma una cultura preziosa che ogni sardo dovrebbe conoscere e mostrare al mondo nel migliore dei modi. Noi ci stiamo provando con tutte le energie che abbiamo in corpo! Molte boutique vendono il tuo marchio, è stato facile coinvolgerle?

Abbiamo collaboratori capaci di far conoscere il marchio Chessa Lab, presentandosi in punta di piedi. Essere onesti e puntare sulla qualità di un capo realmente prodotto in Italia da artigiani sardi e italiani è un ottimo biglietto da visita per poter entrare nelle migliori boutique. Quali sono le novità della tua produzione? È un segreto! Ma abbiamo un’infinità di cose della nostra terra da raccontare. Chessa Lab ha un mercato estero? Con il sito www.chessalab.it riusciamo far arrivare il prodotto fino in capo al mondo. L’intenzione è quella di avere presto dei punti vendita fisici e stiamo prendendo accordi con Londra. Qual è oggi il sogno di Renato Chessa? Far crescere Chessa Lab per le persone che ogni giorno ci sostengono sulla pagina Facebook e per chi ci dà fiducia acquistando un capo. Il traguardo più grande sarebbe mostrare al mondo la nostra terra sotto un’altra luce.


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#cinguettii tecnologici a cura di Marco Cau Nintendo Switch

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A N A L O RT O diserbante ecologico made in sardegna di Marco Scaramella È possibile diserbare evitando di spargere veleno nell’ambiente? Probabilmente è da questo interrogativo che è nata l’idea di Daniela Ducato che, col suo team, ha creato un diserbante ecologico partendo dal recupero di quelle che sono considerate eccedenze di lavorazione di natura agricola. Questo innovativo prodotto è stato recentemente presentato a Cagliari durante Sinnova 2016, la quarta edizione del salone dell’innovazione in Sardegna. Si tratta di un eco-diserbante che rimpiazza i classici pesticidi ed erbicidi che, avvelenando la terra, l’acqua e l’aria, possono anche penetrare nella catena alimentare. È vero che queste sostanze agiscono sulle piante infestanti ma, allo stesso tempo, distruggono moltissimi altri organismi viventi avendo un effetto negativo sulle proprietà del suolo e sulla salute dell’uomo. Da queste premesse nasce il sistema Ortolana diserbante, un eco-diserbante composto dagli scarti delle filiere del cibo. Vengono, infatti, sfruttate le sotto-lavorazioni dell’olio d’oliva, della malvasia, delle arnie (quindi miele e propoli) e anche della lana.

Questo rivoluzionario eco-diserbante, funziona come un cappotto isolante capace di frenare al massimo l’evaporazione e la dispersione termica. Si tratta, quindi, di un isolante termico ad alto potenziale che viene applicato sulle erbacce con effetto di erbicida e di rallentamento della crescita. L’ecodiserbante ha una consistenza viscosa. Viene versato all’interno di apposite cisterne, diluito in acqua e riscaldato ad alte temperature. La sostanza accumula il calore e lo trattiene per poi rilasciarlo una volta applicato sulle piante infestanti che assimilano la sostanza nelle cellule. Il calore accumulato dalle cellule, arriva alla radice e secca la pianta senza arrecare alcun danno al suolo. Ortolana diserbante è un ottimo esempio di filosofia del riuso delle eccedenze di materiali considerati di scarto che, in questo processo, contribuiscono ad aumentare la temperatura dell’acqua e contemporaneamente nutrono il terreno. Questo sistema di diserbo, quindi, sfrutta il forte riscaldamento dell’acqua utilizzata come base del prodotto unita alle proprietà dei materiali di recupero impiegati. Questo processo assicura l’essica-

mento delle piante infestanti fin dal primo trattamento. La completa eliminazione delle erbacce richiede, invece, tre trattamenti annuali. Trattandosi di un diserbante ecologico, non è tossico e quindi l’operatore può applicarlo senza l’uso di mascherine o altri dispositivi di protezione, in totale sicurezza per sé stesso e per l’ambiente circostante. L’utilizzo di questo prodotto ha molti aspetti positivi: sull’ambiente, poiché sul terreno non rimangono residui velenosi ma nutrienti; sulla salute, perché non essendoci dispersione di sostanze chimiche, si tutelano coltivazioni intensive come frutteti, vigneti o il verde urbano, così sia le piante che l’aria che respiriamo sono libere da sostanze altamente nocive; ultimo, ma non per importanza, è l’abbattimento dei costi data l’assenza di sostanze tossiche da dover smaltire. Daniela Ducato è un’imprenditrice di Guspini che ha sposato completamente la filosofia del fare impresa in maniera “green”. All’Expo di Milano ha presentato la sua idea di sviluppo sostenibile, un’idea che presuppone l’abbandonando del petrolio e l’utilizzo di materiali derivanti dagli scarti di lavorazione

dell’agricoltura e della pastorizia. Per questo suo impegno nella green economy è stata recentemente nominata Cavaliere dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Inoltre è stata premiata con l’Euwiin International Awards nel 2013 come miglior donna innovatrice d’Europa nel settore delle produzioni eco-friendly. L’eco-diserbante Ortolana, è solo una delle filiere di prodotti di Essedi-Edizero di Daniela Ducato, che nascono dal riutilizzo delle eccedenze di lavorazione dell’agricoltura e della pastorizia che vengono trasformati in nuovi prodotti biologici e con un inquinamento pari a zero: Edilana sviluppa prodotti isolanti utilizzando pura lana vergine di pecora autoctona sarda; Edilatte produce intonaci, pitture e finiture all’olio d’oliva; Editerra produce pareti, tetti, mattoni, manufatti e arredi in terra cruda, fibra di terra vegetale e lana; Ortolana produce pacciamanti e geotessili per l’agricoltura biologica, il green design, le bonifiche ambientali e tetti. Tutta la filiera produttiva rispetta, quindi, la filosofia del fare impresa in modo sostenibile nella speranza che, in un futuro non troppo lontano, sempre più imprese facciano altrettanto.


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in viaggio:

TRA I FIORDI di Daniele Dettori È il Nord Europa, questo mese, a fare da sfondo al nostro viaggio con i suoi incantevoli scenari naturali ma anche con i suoi centri abitati, dal sapore antico e moderno allo stesso tempo e dal caratteristico fascino architettonico. I fiordi norvegesi, in particolare, saranno il nostro punto di partenza alla volta di queste terre magnetiche, dal freddo deciso eppure estremamente attraenti. Da un punto di vista geologico, il fiordo è un’insenatura che si allunga laddove un tempo si estendeva un ghiacciaio. Dopo lo scioglimento, il livello del mare è salito e le rocce tutte attorno, prima ricoperte di ghiaccio, si affacciano a strapiombo sull’acqua ora spoglie, ora ricoperte di vegetazione. Cosa vedere. La città costiera di Bergen è la prima tappa del nostro

viaggio, di grande importanza perché conosciuta anche come “la porta dei fiordi”: ne è infatti circondata, il che contribuisce a regalare al suo territorio panorami da favola. La varietà di colori dei suoi edifici è un’altra caratteristica di questa città che, per popolazione, supera addirittura la capitale Oslo. Particolarmente note e caratteristiche sono le case dal tetto spiovente affacciate sul molo di Bryggen, che si estende lungo il lato orientale della baia di Vågen. Un’occasione da non perdere per visitare questi luoghi Patrimonio dell’Umanità. Ma l’immensità dei fiordi non si limita a questo seppur bellissimo scorcio e sono tante le attività praticabili lungo le loro coste, anche grazie alla Corrente del Golfo che tempera il clima di questi territori permettendone diversi tipi di frui-

zione: dalla crociera ricca di comfort alla gita in canoa, lungo le acque placide in compagnia di esperte guide come è possibile fare nella regione di Handangerfjord. Questo fiordo in particolare, al secondo posto per grandezza dopo quello di Sogne, offre inoltre degli splendidi paesaggi di terra: Trolltunga, per esempio, è una piattaforma rocciosa che si allunga per circa 700 metri sopra il lago Ringedalsvatnet offrendo una vista indimenticabile. E ancora è possibile passeggiare lungo l’estendersi di frutteti biologici, scalare pareti di ghiaccio e gustare le ottime conserve in una delle tante strutture che offrono alloggio insieme con gustosi percorsi gastronomici. Se volete invece provare a vivere l’emozione che fu propria dei giovani aristocratici a cavallo fra Seicento e Ottocento, i quali partivano alla volta delle grandi città europee per compiere il viaggio di studio che prendeva il nome di Grand Tour, un

itinerario in treno può essere quello che fa per voi. Ve ne proponiamo qui uno relativamente breve, solo una ventina di km che però, partendo dal villaggio di appena cinquecento anime di Flåm, vi offrirà paesaggi spettacolari tra strade ferrate che si inerpicano sulle pareti rocciose, cascate incorniciate nel verde e costruzioni più avveniristiche come ponti e strutture di accoglienza. Spostandovi in un ideale itinerario verso nord, avrete inoltre la possibilità di ammirare la bellissima e coloratissima aurora boreale, che diventa via via più intensa con l’avvicinarsi al Circolo Polare Artico. Scegliendo di dirigervi verso l’interno, potrete invece concludere la vostra parentesi norvegese nella città capitale e multiculturale di Oslo. Cosa mangiare. Sono tanti i cibi tipicamente nordici che potrete assaggiare nella terra dei fiordi. Intanto i frutti di mare o il pesce, freschissimo come per esempio il salmone, che da queste parti viene consumato in una infinita varietà di modi: tra gli altri lessato, alla griglia, affumicato. Oppure il merluzzo: la qualità più pregiata prende il nome di Skrei ed è disponibile unicamente da gennaio ad aprile, secondo il suo ciclo biologico. Ma anche le carni sono tra i piatti forti norvegesi, in particolare quelle di pecora e agnello provenienti dalle grandi distese di pascolo locali. Dal montone, per esempio, si ottiene la fenalår, il cosciotto sotto sale lasciato stagionare per il consumo nei mesi invernali. Frutta e verdura sono spesso di origine biologica e tra i formaggi annoveriamo il brunost, dal sapore piccante, consumato preferibilmente a scaglie su pane grosso. Il tutto innaffiato da birra locale o superalcolici come l’acquavite.



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seh #shMAG

DI PAOLA M. RUIU FOTO DOMENICO RIZZO

MARIA GIOVANNA CHERCHI Voce, Anima e Cuore della Sardegna


#shMAG seh 23 l suo ultimo album si intitola Anima, uscito a maggio 2016 e arrivato a distanza di cinque anni dal precedente. Maria Giovanna Cerchi è l’interprete della musica sarda del momento, spazia dal tradizionale a sonorità più moderne, passando per il sacro. È nota la sua volontà nel mettere la propria voce al servizio della fede tanto da aver avuto l’onore di cantare sia per Papa Benedetto XVI che per Papa Francesco. Dolce e carismatica, serena e impavida, voce potente e sorriso solare, una figlia di Sardegna talentuosa e determinata. Ha esordito da bambina, ricorda con tenerezza «la prima volta che sono apparsa in televisione avevo 8 anni e indossavo il vestito della prima comunione!». La passione per cantare l’ha ereditata dal padre musicista e cantante a sua volta e i suoi punti di riferimento sono i grandi interpreti della scena sarda: Anna Maria Puggioni, Piero Marras, Maria Carta, da bambina riceveva in regalo i loro dischi e li imparava subito a memoria. La grande occasione arriva nel 1995 quando partecipa e vince un festival ad Olbia presentando la prima canzone inedita Roccas. La vittoria le permette di iniziare la collaborazione con quella che ancora oggi è la sua agenzia, la R&G Music. Senza l’influenza di tuo padre pensi che avresti comunque intrapreso questa strada? Non lo so, di sicuro sarebbe stato molto più difficile. Mio padre ha contribuito a tirar fuori il coraggio di partecipare, io ci ho messo il carattere, l’intraprendenza e lui ha incentivato la mia passione. Il tuo lavoro ti porta in giro per il mondo, spesso a contatto con i sardi all’estero, come sono questi incontri? È un’emozione grandissima, mi è capitato di incontrare sardi di prima, seconda, terza e addirittura quarta generazione. Persone che fanno parte dei circoli sardi ma che magari l’isola non l’hanno mai vista e hanno ereditato la passione per questa terra vivendola di riflesso dai genitori, dai parenti. Entrare in uno di questi luoghi è come aprire la porta di una casa in Sardegna e tu sei lì per portare un pezzo della loro terra, che sia una canzone o semplicemente un saluto, un messaggio, loro la vivono in maniera talmente intensa da farti capire che è una cosa dalla quale un sardo non può prescindere. Forse un sentimento ancora più forte della saudade brasiliana, come dico sempre è una modifica del DNA! Hai sempre tanti impegni, hai mai del tempo libero? Poco, devo organizzare tutto a incastri. Un mio difetto è quello di provare ad accontentare tutti, una cosa impossibile che mi fa vivere sempre con la paura di non dare a tutti la stessa possibilità. Hai collaborato con diversi artisti non solo della scena musicale sarda: Piero Marras, Tazenda, Mango, Elio delle Storie Tese. Puoi

I

raccontarci qualcosa su ciascuno di loro? Piero Marras è il mio maestro di sempre, da quando ero bambina. Conoscevo tutta la sua discografia e fu un grande onore quando volle produrre e scrivere con me il mio disco Unu frore che a tie. È per me un punto di riferimento, ma penso lo sia per chiunque faccia questo mestiere. I Tazenda rappresentano il mio presente, dato che il mio ultimo disco è stato interamente scritto da Gino Marielli. A breve gireremo il video del brano Due, un duetto che mi vede cantare accanto a loro. L’incontro con Elio è stato molto bello, nonostante la triste ricorrenza. Ci siamo conosciuti a Milano dove abbiamo registrato un brano per ricordare la dottoressa Roberta Zedda, uccisa nell’ambulatorio medico di Solarussa. Lui è esattamente così come lo vedi, una persona di grande spessore umano, oltre che musicale. Un mio rammarico è non averlo mai più incontrato da quell’occasione, spero che possa succedere in futuro. Mango lo incontrai a San Teodoro e l’inizio non fu dei migliori. Gli feci ascoltare la canzone Chelos de oriente e gli proposi una collaborazione per

Sanremo, ma a lui non convinse. Fu senza ombra di dubbio una grande delusione, ma qualche mese dopo mi ricontattò. Non gli era piaciuta la canzone ma la cantante sì! Mi disse che avrebbe voluto cantare la canzone d’amore più bella che sia mai stata scritta, parlava di No potho reposare. Abbiamo presentato insieme il disco in cui era contenuta e quando venne in concerto a Cagliari la cantammo insieme. Poi, il dicembre successivo, purtroppo ci ha lasciato… Tra le tue esperienze c’è anche quella del cinema, hai fatto un cameo nel film di Giovanni Columbu “Su Re”. Sì, è successo quasi per gioco! Incontrai Giovanni durante la registrazione di una trasmissione televisiva e gli dissi che mi sarebbe piaciuto fare l’attrice. Mi invitò a Oliena dove erano in corso le riprese del suo film. Accettai entusiasta! Girammo sul Monte Maccione e la cosa che ricorderò per sempre è il freddo che ho patito! Un’esperienza che mi ha molto divertito, mi piacerebbe ricapitasse in futuro, magari con temperature più calde! Sei un’artista che non si tira indietro quando si tratta di essere solidali. Mi ritengo una persona molto fortunata, su vari fronti. Per questo penso valga la pena spendersi per il prossimo, è un arricchimento continuo portare conforto a chi ha necessità. È una carezza per l’anima, per il cuore, sapere che anche un piccolo gesto è servito. C’è qualche tuo collega col quale vorresti collaborare? Un mio desiderio è realizzare un duetto in sardo e inglese e per sognare in grande ti dico che un artista col quale mi piacerebbe collaborare è Michael Bublè. Il tuo ultimo lavoro Anima è uscito a maggio, cosa ci puoi dire a riguardo? Un album molto desiderato, studiato nei minimi dettagli, un disco che è stato una scommessa perché completamente diverso dai miei lavori precedenti, ricco di tante sfaccettature; è come se mi fossi presentata al pubblico con un vestito diverso dal solito, ma, a giudicare dalla risposta, direi che la scommessa è stata vinta. Sono felice di come sta andando e ci tengo a sottolineare che i risultati di oggi sono frutto dell’amore e della dedizione di tante persone che lavorano con me. Oltre che dall’affetto della mia famiglia e del mio fidanzato, so di poter contare su tanti professionisti che collaborano con me per raggiungere lo stesso obiettivo; dalla mia agenzia, a tutti i musicisti, dai miei collaboratori, al mio arrangiatore Gabriele Oggiano, fino a Gino Marielli che ha creduto e crede in me, in quello che possiamo fare insieme. È davvero un lavoro di squadra. Non potrei vivere avendo una serpe in seno, mi rendo conto che ho la necessità di circondarmi, un po’ come tutti credo, di persone che collaborano verso un fine univoco. Questa è la mia fortuna, essere circondata da persone di cui mi posso fidare.


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seh #shMAG

UN PICCOLO GESTO PER AIUTARE GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE E LA NATURA. La raccolta dei tappi in plastica a favore degli animali in difficoltà

di Nike Gagliardi A volte basta un piccolo gesto per fare tanto. O, perlomeno, per dare una mano a chi si prodiga per arginare il problema, gravissimo in Sardegna, del randagismo, prendendosi cura delle sue vittime: cani e gatti, le cui condizioni sono spesso precarie a causa degli stenti, delle malattie, dei maltrattamenti subiti in strada. Ed è improprio pensare che occuparsi dei quattro zampe in difficoltà costituisca, in un momento di grave crisi economica come questo, una preoccupazione secondaria, la cui soluzione vada delegata alle associazioni animaliste o a coloro che, rei di avere il cuore tenero, aiutino come possono: regalando un pasto, offrendo uno stallo, condividendo il post di un peloso in cerca di adozione su un social network. In realtà, ogni cane randagio accolto in una delle strutture municipali presenti nell’isola rappresenta un costo ingente per il Comune di appartenenza e, di conseguenza, anche per tutti i contribuenti: se proprio non abbiamo a cuore il

benessere animale, ricordarcene dovrebbe spingerci a considerare il sostegno alle campagne di sensibilizzazione, sterilizzazione e adozione come una priorità. Ma oggi c’è anche un altro modo per offrire un modesto ma importante aiuto. Come? Semplice, con la spazzatura. O meglio, con una parte di essa. Prendendo spunto dalla particolare forma di autofinanziamento, attuata da alcune associazioni, tramite la cessione di tappi in plastica ad aziende che si occupano di riciclaggio, la cagliaritana Barbara Gerina, con alle spalle una pluriennale esperienza nell’organizzazione di raccolte di risorse per aiutare colonie di randagi o rifugi sorti spontaneamente (come quello di Nonna Teresa a Olmedo), ha esteso l’iniziativa a tutta l’isola (e persino al di fuori: un gruppo di volontari raccoglie tappi per la Sardegna anche a Torino): punti di stoccaggio sono oggi presenti a Cagliari e zone limitrofe (Pirri, Elmas, Sestu, Quartu, Capoterra e altri ancora), a Iglesias, a Nuoro,

a Olbia, ad Alghero, a Sassari. Un progetto di ampio respiro, portato avanti grazie a una rete di volontari che mette a disposizione, a seconda delle necessità, uno spazio per il deposito del materiale o un mezzo di locomozione per le staffette che trasportano la plastica sino all’azienda, situata nel cagliaritano, che la fonderà per riutilizzarla. Per ogni tappo il ricavato è di 0,22 centesimi e, ovviamente, ne serve una grande quantità per soccorrere il maggior numero possibile di pelosi “orfani” di proprietario: quelli che non trovano posto nelle sovraffollate strutture pubbliche, che non possono beneficiare di altri fondi, che ancora rischiano la vita in strada. Il punto di incontro virtuale tra “donatori” e coordinatori del progetto è il frequentatissimo gruppo Facebook “Raccolta Tappi Pro Pelosi di tutta la Sardegna”. Qui si possono chiedere informazioni su ciò che è possibile destinare alla raccolta (non solo tappi di bottiglia ma anche coperchi di confezioni di detersivi e di prodotti cosmetici; contenitori

– puliti - come quelli utilizzati per i formaggi spalmabili; stenditoi, cassette per la verdura e bacinelle), sull’impiego del ricavato, sui referenti che afferiscono al progetto. Di volta in volta, il denaro accumulato grazie alla plastica riciclata viene utilizzato per gli animali che si trovano in una condizione di emergenza: una sterilizzazione, un animale in fin di vita le cui cure veterinarie raggiungono costi elevati, un gruppo di volontari che ha bisogno di sostegno per nutrire e vaccinare gli animali che ospita in attesa di trovar loro un’adozione. Con le stesse finalità, Barbara affianca a questa attività anche la pianificazione di lotterie, i cui premi sono forniti da imprese operanti sul territorio. Ogni bonifico, ogni fattura e ricevuta vengono fotografati e riportati all’interno del gruppo Facebook in modo da garantire ai partecipanti la massima trasparenza. Un piccolo miracolo che coinvolge tutti i maggiori centri abitati della regione e che ha il pregio, da una parte, di educare al riutilizzo e dunque al rispetto dell’ambiente e, dall’altro, di far beneficiare del nostro sostegno, e per di più senza spendere niente, i quattro zampe in difficoltà e coloro che dedicano tempo ed energie ad aiutarli.


www.radiobellavita.it

Sassari . 98.900 Mhz. Alghero . 97.600 Mhz. www.radiobellavita.it Castelsardo . 103.700 Mhz.

Uffici pubblicitĂ : Sassari . Piazza Castello, 11 . Telefono/Fax 079 231851


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seh #shMAG

Guida ai locali

Un caffè o un pasto veloce! SA SSA R I Bar Capital

Snack Bar.Ristorante

Via Mosca, 19.  392/9701310 Barberry’s Mondo Gelato

Snack Bar.Gelateria

Via Roma, 18.  Nessuno Bidda Bar

Wine Bar.Birreria

Piazza d’Italia, 7.  338/7684283 Bottega

Snack Bar.Ristorante

Viale Adua, 40.  345/7719613.  Nessuno Cafè Garibaldi 2.0

Snack Bar

Il Caimano Distratto

Cocktail Bar

Emiciclo Garibaldi, 25.  327/9907897.  Nessuno

Piazza Tola, 9.  391/4981685.  Nessuno

Cafè Set

Il Posto di Altogusto

Snack Bar.Ristorante

Via Roma, 4.  340/4060745.  Nessuno

Snack Bar.Ristorante

Predda Niedda Strada 2.  079/2670000.  Domenica

Caffè del Corso

Snack Bar.Ristorante

Jro Caffè

Snack Bar.Tabacchi

Corso Vittorio Emanuele II, 17.  079/232470.  Domenica

Via Carlo Fadda, 14.  079/2857065.  Nessuno

Caffè Duemila

Kill Bill Bar

Snack Bar.Ristorante

Caffè Italiano

Snack Bar

Via Roma, 38.  328/0057291.  Domenica Caffè Lounge P

Snack Bar.Ristorante

Snack Bar.Ristorante

Lotus Cafè

Snack Bar

Via Attilio Deffenu, 46.  329/3542205 Snack Bar.Ristorante

Galleria Monserràt.  079/219182.  Nessuno Caffetteria Montegrappa

L’Angolo

Via Pasquale Paoli, 9.  393/0504700.  Domenica

Galleria Tanit.  079/262519.  Nessuno Caffè Mokador di Monserràt

Cocktail Bar.Bruschetteria

Via Tempio, 46.  Nessuno.  Live music

Via Amendola, 70.  320/7619908.  Nessuno

Millenovantotto

Caffetteria.Ristorante

Piazza Fiume, 10.  348/6111879 Snack Bar.Ristorante

Mocambo Caffè

Wine Bar.Ristorante

Via Monte Grappa, 70.  079/4924129 - 333/7182726

Via Roma, 97.  079/280905.  Domenica

Cantina Mazzotti

Moliendo Cafè

Snack Bar.Ristorante

Snack Bar.Ristorante

Piazza Mazzotti, 3.  393/2367636.  Domenica

Viale Trento, 1.  392/1422592.  Domenica

Cesi’s Bakery

Omar Cafè

Caffetteria.Pasticceria

Largo Cavallotti, 15.  333/7306177.  Domenica Chocol’Art

Snack Bar

Via Enrico Costa, 45.  079/239340.  Nessuno Cicchetto

Selfie Caffè

Caffetteria

Via Tempio, 39/f.  331/9807282 Wine Bar

Piazza Fiume, 1/b.  347/7805196

Shardana

Snack Bar.Birreria

Via Asproni, 6/a.  328/2679594

Davidson Cafè

Snack Bar.Ristorante

C.C. La Piazzetta.  079/260458.  Nessuno Cortesantamaria.  079/200185.  Nessuno E Allora?!

Solin

Snack Bar.Ristorante

Via Vardabasso, 5/b.  079/280953.  Nessuno Sweet Cafè Snack Bar.Ristorante

Via Verona, 31.  079/275394.  Nessuno Family Cafè

Snack Bar.Ristorante

Via Giagu, 1.  349/1036822

Snack Bar.Tabacchi.Ricevitoria

Via Carbonazzi, 18.  079/274247.  Domenica.  Lotto, Totocalcio, Superenalotto, Totip

Snack Bar.Ristorante.Torteria

Via Pasquale Paoli, 33.  079/4126756.  Domenica Tris Bar

Snack Bar

Via Tempio, 17.  079/271240 Vanilla Cat

Caffetteria.Pasticceria

Via Alghero, 24.  327/5470727

ALGH ERO 7000 Caffè

Snack Bar.Pranzi Veloci

Via XX Settembre, 94.  Domenica sera

BAR . TAVOLA CALDA RICEVITORIA

....................................................

Via Caniga, 1 . Sassari q 079 262519

Alguer Caffè

Snack Bar.Gelateria

Via Don Minzoni, 4.  079/5622648.  Nessuno Alice Cafè

Snack Bar.Tabacchi

Via Vittorio Emanuele, 84.  347/6606954.  Domenica Alma Cafè

Snack Bar

Via Sassari, 113.  331/8676057 - 392/3062720.  Dom Boba Caffè

Via XX Settembre, 132/b.  079/9893054.  Nessuno

Snack Bar


BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE | CLUB Cafè Cattari

Caffetteria

Via Marina, 37 - Sorso.  079/3055088.  Lunedì Cafè Cortina

Snack Bar

Via Roma, 173/a - Sennori.  Martedi Ibiscus Cafè

Snack Bar.Paninoteca

Via Cottoni, 17 - Sennori.  079/361512.  Nessuno Mary’s Bar

Snack Bar.Gelateria

Via Roma, 137 - Sennori.  Live music Paradise Cafè

Snack Bar

Via Roma Superiore, 160 - Sennori Zanzibar

Snack Bar

Via Roma, 64 - Sennori.  349/7274524

Cafè Latino

Snack Bar

Bastioni Magellano, 10.  079/976541.  Nessuno Cafè Royal

Snack Bar.Pasticceria

Via XX Settembre, 187.  338/8618533.  Nessuno Cake Cafè

Dove mangiamo?

Caffetteria.Pasticceria

SA SSA R I

Via Planargia, 12.  079/985173 - 338/5411372.  Lunedì Ciau Ciau

Snack Bar.Griglieria

Asterix

Pizzeria.Paninoteca

Via Sardegna, 3.  079/200075.  Consegna domicilio

Piazza Sulis, 8.  Mercoledì Cyrano

Wine Bar.Libreria

Bar Graziella

Pizzeria.Snack Bar.Tabacchi

Via Vittorio Emanuele, 11.  079/9738303.  Domenica

Via Buddi Buddi, 54/56.  079/316263.  Giovedì

Lu Barril

Bowling

Caffetteria.Ristorante

Via Mazzini, 7.  079/4803101.  Nessuno

Ristorante.Pizzeria

Via Luna e Sole, 1.  079/9145265

Mignò

Snack Bar

Braceria Mangiafuoco

Bisteccheria

Largo San Francesco, 16.  333/7677465.  Nessuno

Via Catalocchino, 8/a.  347/4294090.  Lun, Mar, Mer

Orange

Cut & Grill

Snack Bar.Ristorante.Pizzeria

Via XX Settembre, 2/4.  346/5944925.  Live music Papallero

Bisteccheria

Via Predda Niedda, 19.  346/1298121.  Domenica

Snack Bar.Ristorante

Via Asfodelo, 21.  079/4128420

El Burladero

Ristorante.Pizzeria

C.C. La Piazzetta.  079/262211.  Nessuno

Red Passion

Snack Bar

Via Gramsci, 2.  079/4121489.  Nessuno.  Live music Slow Bakery

Caffetteria.Torteria

Via Cagliari, 30/32.  079/9104755.  Nessuno

Gambrinus Pub

Pub.Birreria

Viale Trieste, 6.  347/7021854.  Martedì Il Posto

Ristorante.Pizzeria

Via Enrico Costa, 16.  079/233528 iPub La Gemma del Vesuvio

Bar Galleria

Snack Bar

Via Sassari, 61.  079/9145349.  Domenica Cocktail Bar

Piazza del Comune.  345/9783010.  Nessuno.  Live music Cristallo

Snack Bar.Pasticceria

Piazza XX Settembre, 12/14.  079/514909.  Lun sera.  Live music Falò Cafè

Snack Bar.Ristorante

Via Mare, 12.  079/5902793.  Domenica Il Porticciolo

Lounge Bar

Via Mare, 34.  345/8515043.  Nessuno.  Live music Tito’s

Cocktail Bar

Via Libio, 1.  Nessuno Tropical

Lounge Bar

Lungomare Balai, 70

S E NN O R I & S O R S O British Cafè

Snack Bar

Via Tiziano, 7 - Sorso.  Domenica Buena Vista Cafè

Via Cottoni - Sennori.  079/362273.  Lunedì

Snack Bar

Trattoria.Pizzeria

Piazza Colonnello Serra, 9.  344/1338228.  Lunedì La Perla Rosa

Black Ark

Pub.Birreria

Via Duca degli Abruzzi, 23.  079/274977.  Lunedì

PO R T O T O R R ES

Ristorante.Pizzeria

Via IV Novembre, 63.  079/281255.  Mar.  Consegna domicilio La Pinta

Ristorante.Pizzeria

Via Saffi, 27.  079/236903.  Martedì.  Consegna domicilio L’Asfodelo

Via Roma, 134.  079/272826.  Nessuno

Ristorante.Pizzeria


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seh #shMAG CriBu’s

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Via Valverde, 42.  079/982890 - 348/9687244.  Nessuno Da Bruno

Ristorante

S.S. S.M. La Palma - Fertilia.  079/930098.  Nessuno Demodè Bistrot

Ristorante.Pizzeria

Via Veneto, 2.  079/985194.  Martedì.  Consegna domicilio El Trò

Ristorante.Pizzeria

Lungomare Valencia, 3.  339/2086484.  Nessuno Fronte del Porto

Ristorante.Snack Bar

Via Asfodelo, 47.  079/9739501.  Domenica Il Capricorno

Pizzeria.Paninoteca

Via Diez, 60.  079/986225.  Mer.  Consegna domicilio Il Corallo

Ristorante.Pizzeria

Via Kennedy, 20.  079/982772 - 328/8054588.  Martedì Mò… pizza!

Ristorante.Pizzeria

Il Pavone

Piazza Musu Martini, 2 - Li Punti.  079/399399.  Martedì

Piazza Sulis, 3.  079/979584

Panefratteria

Ko’ De Kàp

Cucina Tipica Sarda

Pizzeria Gourmet

Retrò

Pizzeria

Via Canopolo, 2/a.  079/231211.  Lunedì Ristorante.Pizzeria

Predda Niedda Strada 32.  392/8243808-9.  Nessuno San Sebastian

Ristorante.Pizzeria.Griglieria

Via Asproni, 18.  079/273749.  Gluten free Spaghettoria S’Artea

Spaghetteria

Via Arborea, 2/b.  079/4922209 - 392/7683669.  Domenica Speed Date

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Predda Niedda Strada 8.  079/262520.  Nessuno St. Joseph Pub

Ristorante.Pizzeria

La Lepanto

Ristorante

Via Carlo Alberto, 135.  079/979116.  Nessuno La Saletta

Cucina Tipica Sarda

Via Kennedy, 27/b.  079/4125748 - 348/0171332.  Lunedì La Sartoria del Gusto

Trattoria.Pizzeria.Wine Bar

Piazza Duomo, 2.  079/974475.  Martedì Le Nouveau Gourmand

Tavola Calda.Gastronomia

Via Asfodelo, 43.  079/9739506 Lo Smeraldo

Pizzeria

Via Carbonia, 36.  079/5907611.  Consegna domicilio Lu Furat

Pub.Pizzeria.Paninoteca

Via Asproni, 20/22.  079/272455.  Nessuno Tavernacolo

La Lanterna

Via Giovanni XXIII, 82/a.  079/978556.  Lunedì

Via Coradduzza, 17.  333/1378998.  Nessuno

Ristò Park

Cucina Giapponese e Vegetariana

Via Asfodelo, 31/37.  079/6011367.  Nessuno

Via Carlo Alberto, 2.  079/9330921.  Lunedì RE|MI

Ristorante

Pizzeria

Via Columbano, 8.  079/9736052.  Nessuno Miramare

Bruschetteria.Paninoteca

Via Attilio Deffenu, 20.  342/9403542.  Nessuno

Nautilus

The alla Menta

Via Maddalenetta, 4.  333/4300979

Cucina Marocchina

Via Muroni, 28.  079/4923327

Pub

Lungomare Dante, 20.  079/6140634.  Live music Ristorante

Ok Pizza Evolution

Tritus

Ristorante.Pizzeria

Via Asproni, 2.  079/274052.  Nessuno Ultimo Piano

Pizzeria

Via S. Satta, 102/104.  079/9733022.  Consegna domicilio The Mill Inn

Ristorante.Pizzeria

Pub.Cocktail Bar

Via Maiorca, 37.  079/4460265.  Nessuno

Piazzale Segni, 9.  079/2858460.  Nessuno

P ORTO TORRES A LG HER O

Babbai

Al Refettorio

Ristorante

Da Cellino

Vicolo Adami, 47.  079/9731126.  Nessuno Al Vecchio Mulino

Ristorante.Pizzeria

Via Don De Roma, 3.  079/977254 Alguer Mia

Ristorante.Pizzeria

Via Cipro, 17.  079/9739883.  Nessuno.  Consegna domicilio Bontà Sarda

Ristorante.Pizzeria

Via Don Minzoni, 183.  079/984860.  Consegna domicilio Castell de Càller

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Via Joan Mirò (Loc. Taulera).  079/9891026.  Lunedì Ches Sardegna

Ristorante.Pizzeria

Via XX Settembre, 150.  079/6140990.  Nessuno Ci Voleva

Spaghetteria

Via Nuoro, 6.  340/1402124 - 348/2395831.  Nessuno Clamar

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Via Pola, 21 - Fertilia.  380/6429771.  Nessuno

Ristorante.Pizzeria

Vicolo Cabitta.  079/515896 - 338/3609378.  Mercoledì Ristorante.Pizzeria

Via Balai, 61.  079/5046024.  Martedì.  Consegna domicilio


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¿ Chiusura i Informazioni aggiuntive

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Ristorante.Pizzeria

Via dell’Autonomia, 4.  079/508106. ¿ Giovedì Fuori Orario

I 4 Mori

Pizzeria.Paninoteca

Via Carlo Felice, 20.  079/273548. ¿ Lunedì Pizzeria.Paninoteca

I Pini 2

Pizzeria

Piazza XX Settembre, 7.  079/513616. ¿ Mercoledì

Via G. Deledda, 157.  392/6768487. ¿ Mar. i Consegna domicilio

Il Corallo 2

Il Vagabondo

Ristorante.Pizzeria

Via Lungomare Balai, 2/a.  079/9401201 - 339/5640157. ¿ Lun Il Gobbo

Ristorante

Via Sassari, 57.  079/512464 - 328/1326331. ¿ Mercoledì La Rosa Dei Venti

Ristorante.Pizzeria

Via Ettore Sacchi, 20.  079/502590. ¿ Nessuno Li Lioni

Cucina Tipica Sarda

Pepito Pizza

Pizzeria.Paninoteca

C.so V. Emanuele, 158.  079/5048034 - 392/1880422. ¿ Mar Piazza Garibaldi

Ristorante.Pizzeria.Steak House

Piazza Garibaldi, 13.  079/501570. ¿ Nessuno Sa Mesa

Il Veliero

Pizzeria

Via Ciriaco Carru, 2.  079/240443. ¿ Lun. i Consegna domicilio Il Viadotto

Pizzeria

Via degli Astronauti, 1/c.  079/6013372. ¿ Domenica La Divina

S.S. 131 km 224,4.  079/502286. ¿ Nessuno

Pizzeria

Via Perantoni Satta, 1.  079/271939. ¿ Lun. i Consegna domicilio

Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia

Via Chiarini, 1.  079/2590063. i Consegna domicilio La Scacchiera

Pizzeria

Via Giagu, 17.  079/2829023. ¿ Lun. i Consegna domicilio Lady Pizza

Trattoria.Pizzeria

Via E. Sacchi, 3.  340/4126848. ¿ Lunedì

Pizzeria.Paninoteca

Via G. Bruno, 5 - Li Punti.  348/9928201. i Consegna domicilio Marvi&Co.

Pizzeria

Via Cesaraccio, 37.  079/4128421. i Consegna domicilio Nanni’s Pizza

S E NN O R I & S O R S O Da Vito

Pizzeria.Paninoteca

Via Marghinotti, 36.  079/244896. i Consegna domicilio Ristorante

On The Road

Gastronomia.Paninoteca

Loc. Badde Cossos - Sennori.  079/360245. ¿ Lunedì

Via Mazzini, 13/a.  079/235296. ¿ Domenica

Girasole

Pablirus

Ristorante.Pizzeria

Via Roma Inferiore - Sennori.  347/1416411. ¿ Mercoledì La Cantera

Ristorante.Pub

Via Roma, 145 - Sennori.  349/3018347. ¿ Martedì Zanzibar 2

Pizzeria.Gastronomia

Piazza Università, 7.  389/2070572. ¿ Nessuno

Ristorante.Pizzeria

Via Roma, 197 - Sennori.  079/361036

Paolino

Gastronomia.Paninoteca

C.C. La Piazzetta.  079/262252. ¿ Nessuno Cortesantamaria.  079/233921. ¿ Nessuno Pianeta Pizza

Pizzeria

Via Attilio Deffenu, 5/b.  079/2006777. i Consegna domicilio Pizza Bis

Take away o domicilio SASSARI Agorà

Pizza Bis 2

Via Mazzini, 2/e.  079/233796. i Consegna domicilio Al Caminetto

Pizzeria

Pizzeria

Via Florinas, 6.  079/242442. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio Pizzeria Cocco

Pizzeria.Gastronomia

Pizzeria

Via Dessì, 7.  079/276160. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio

Pizzeria al Taglio.Fainè

Emiciclo Garibaldi, 7.  079/234240. ¿ Nessuno Via Rosello, 25.  079/238052. ¿ Domenica Pizzeria Gnam Gnam

Pizzeria

Via Mastino, 23.  079/280727. ¿ Dom. i Consegna domicilio

Via Monsignor Saba, 3/a.  380/8991503. ¿ Domenica

C’è Pizza per Te

Pizzeria Helena

Pizzeria.Paninoteca

Pizzeria.Paninoteca

Via Napoli, 6/b.  079/2826049. i Consegna domicilio

Via Zanfarino, 2/f.  079/272341. i Consegna domicilio

Ellas

Pizzeria Luna e Sole

Gastronomia Greca

Fior di Pizza

Via Pasquale Paoli, 1.  079/9102546. ¿ Lunedì

Pizzeria

Via De Andrè, 19.  079/299930. i Consegna domicilio

Via Usai, 33.  079/9103745. ¿ Lunedì Pizzeria.Paninoteca

Poker Pizza

Pizzeria.Paninoteca

Via Ortobene, 8.  079/2598282. ¿ Mar. i Consegna domicilio


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S&H MAGAZINE Anno XXII - N. 245 / Febbraio 2017

EDIZIONE SASSARI

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Via Roma, 118.  079/2670032.  Nessuno Spizzati

Direttore Responsabile MARCO CAU Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE Hanno collaborato a questo numero: DIEGO BONO, LUIGI CANU, DANIELE DETTORI, MANUEL DI CRISTO, NIKE GAGLIARDI, ERIKA GALLIZZI, GIUSEPPE MASSAIU, EMANUELA RAVOT, FRANCESCO RUIU, PAOLA M. RUIU, MARCO SCARAMELLA, ROBERTO TRONCI

Redazione Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 mail: redazione@shmag.it

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Viale Italia, 51.  079/6040195.  Lun.  Consegna domicilio Vulcano

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A LG HER O Antica Norcineria Il Simposio

Gastronomia

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Via Mazzini, 29.  320/8659778 Ichnos Express

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Speedy Gonzales

La Nuova Delizia

Via Libio, 75.  079/5047066.  Consegna domicilio

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Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Sassari al n° 324 del 8.7.1996. Copyright © 2016. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.

Pizzeria.Paninoteca

Via Goceano, 15.  079/985082.  Lun.  Consegna domicilio La Perla Nera

Pizzeria.Gastronomia

SEN N ORI & SORSO

Via Oristano, 13/15.  079/9739132.  Consegna domicilio Piadineria.Paninoteca

Arte Pizza

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Via Minerva 25.  079/4921239.  Mar.  Consegna domicilio

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L’Angolo della Pizza

Felix

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Pizzeria

Via Fiorentina, 73 - Sorso.  079/350193.  Consegna domicilio

Via Mazzini, 83.  342/5030447.  Consegna domicilio Pizzeria

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Pizzeria

Via La Marmora, 69.  079/974811.  Consegna domicilio

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Pizzeria De Gasperi

Pizzeria 2000

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Via De Gasperi, 38/b.  079/9332832.  Consegna domicilio

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Via Veneto, 7.  079/5042012.  Nessuno.  Consegna domicilio

Via Don Minzoni, 102.  079/6011160.  Pizze senza glutine

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Via Brigata Sassari 71 Sassari | Tel. 079 232406 Gelato senza zucchero Gelato vegano Crepes Gelato alla soia Semifreddi Assortimento di tè e cioccolate Bio

Pizzeria.Paninoteca

Via Einaudi, 14/a.  079/218898.  Dom.  Consegna domicilio

La Piadina del Pozzo

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Aperto tutti i giorni

Via Luna e Sole, 1/e.  079/291084.  Consegna domicilio

El Mariachi

Cucina Messicana

SASSARI

C.so V. Emanuele, 140/a.  079/4920715.  Lunedì La Stella

Pizzeria.Paninoteca

Bellamia

Gelateria.Caffetteria.Pasticceria

C.so V. Emanuele, 115.  079/5048324.  Consegna domicilio

Via Chironi, 5/a.  320/8797727.  Nessuno

L’Angolo

Gelateria Bosisio

Pizzeria.Paninoteca

Via Sassari, 85.  345/8845887 Mordi&Via

Gelateria

Via Brigata Sassari, 71.  079/232406.  Nessuno Gastronomia.Paninoteca

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Via Azuni, 13.  079/5048309.  Consegna domicilio

Pagoda

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Via degli Astronauti, 2/b.  079/291272.  Lunedì Pizzeria

Pasticceria Sias

Pasticceria

Via Baldinca, 67 - Li Punti.  079/399310 - 393/9242341.  Lun Slurp

Gelateria

Piazza Castello, 4/b.  079/236075.  Nessuno

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Pasticceria

Via Sassari, 35/b.  079/979960.  Lunedì Le Dolci Creazioni di Steffy l

in Copertina

MARIA GIOVANNA CHERCHI Foto di Domenico Rizzo

Pasticceria

Via delle Baleari, 14.  392/0914990.  Lunedì

Per l’inserimento in questa guida contattaci allo 079.267.50.50



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