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Andrea Turnu: La musica, la Sla e il sogno di andare a Sanremo di Paola Ruiu
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suoi occhi vispi ed espressivi sono la prima cosa che ti colpisce quando visiti la sua pagina Facebook. I suoi occhi sono diventati una potente arma per la sua battaglia contro la Sla. I suoi occhi sono lo strumento col quale comunica col mondo e vuole che l’eco del suo messaggio arrivi più in alto possibile. Stiamo parlando di Andrea Turnu, in arte Dj Fanny, trentenne di Ales (OR), che da 5 anni convive con la Sclerosi Laterale Amiotrofica. È un giovane allegro, ironico, coraggioso e forte della sua vitalità ha continuato a vivere al massimo nonostante le difficoltà. L’anno scorso ha pubblicato un brano di musica elettronica realizzato grazie agli strumenti che gli permettono di comunicare, il puntatore oculare e il sintetizzatore vocale, e tramite il software Virtual Dj. My window on the music, mixato da Gary Caos, è il primo pezzo composto da una persona affetta da Sla e tutti i proventi delle vendite sono devoluti in favore dell’AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che si occupa di portare avanti la ricerca scientifica, unica vera speranza per chi soffre di questa malattia. Il brano ha avuto un ottimo successo, arrivando al quarto posto della classifica di iTunes dove può ancora essere acquistato. Sempre su questa piattaforma a breve uscirà il secondo pezzo a firma Dj Fanny, On the edge, che questa volta si
è avvalso della collaborazione di Federica Mastrosimone, una ragazza siciliana anch’essa affetta da Sla; un brano a due voci che speriamo non sia l’unico importante traguardo di questo febbraio 2018. Da qualche mese, infatti, Andrea sta cercando di realizzare un grosso desiderio: quello di essere ospitato al Festival di Sanremo. Il suo appello ha fatto il giro del web ed è stato ripreso da numerose testate locali e nazionali ed è rivolto direttamente al direttore artistico Claudio Baglioni. Andrea non ha aspirazioni da concorrente, il suo obiettivo è quello di avere visibilità per poter far vedere e sentire quanto è grande il potere della musica. Ma soprattutto per dire una volta di più quanto è importante investire nella ricerca affinché malattie neurodegenerative come la Sla non facciano più paura al solo nominarle. Andrea ha anche una certa dimestichezza col pubblico dato che nel 2017 è stato invitato a numerose serate che sono state un successo. Come ad esempio a Cabras, l’estate scorsa, dove ha condiviso il palco con Moses; o in occasione della Sartiglia di Oristano, quando ha tenuto un dj set di due ore davanti a una folla incredibile che ha ballato grazie agli occhi di Dj Fanny. Anche la sua pagina Facebook Dj Fanny è molto seguita, un mezzo attraverso il quale raccontare la sua quotidianità. Per esempio l’amicizia con Samir, un gatto di razza Sphynx molto speciale. Affettuoso, desideroso del contatto fisico, è arrivato a casa
CON GLI OCCHI DI DJ FANNY
di Andrea la scorsa estate portando una ventata di felicità. Il social è anche un ottimo strumento per sensibilizzare sempre più persone verso la ricerca scientifica. Da poco ha abbracciato l’iniziativa dello chef oristanese Paolo Palumbo, (lo intervistammo a luglio 2017) unendosi allo Sla Dream Team, il cui obiettivo è quello di raccogliere fondi e raggruppare le forze e le conoscenze dei maggiori esperti internazionali in materia per cercare di scoprire una cura in tempi brevi. Per fronteggiare gli alti costi che il progetto comporta, in numerose attività commerciali della Sardegna, ma non solo, sono in
distribuzione dei salvadanai che saranno presto inseriti in una cartina in modo da essere più facilmente rintracciabili. Maggiori informazioni sul progetto si possono trovare sul sito internet: iostoconpaolo.saporiacolori.it/it/ dona-ora. Mentre scriviamo ancora non sappiamo se Andrea salirà o meno sul palco del Teatro Ariston. Non ci resta che sperare e attendere, magari mettendo su un bel pezzo dance, uno che ci faccia ballare... con i suoi occhi.
“Life is life... You choose what to make of it”
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S&H MAGAZINE Anno XXIII - N. 257 / Febbraio 2018 EDIZIONE CAGLIARI Direttore Responsabile MARCO CAU
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Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE Hanno collaborato a questo numero: DIEGO BONO, LUIGI CANU, SARA CARDIA, DANIELE DETTORI, NIKE GAGLIARDI, ERIKA GALLIZZI, GIANMICHELE MANCA, ALBA MARINI, GIUSEPPE MASSAIU, FEDERICO MURA, PAOLA RUIU, MATTEO SASSONE, MARCO SCARAMELLA, MANUELA STACCA, ROBERTO TRONCI
Redazione Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 mail: redazione@shmag.it
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Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari
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Social & Web
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08 03 Con gli occhi di Dj Fanny Andrea Turnu: La musica, la Sla e il sogno di andare a Sanremo
05 Verso l’Oriente e oltre Le Asian Waves conquistano i giovani sardi
06 Maria Antonietta Mameli Intervista alla fotografa cagliaritana che ha conquistato New York
08 Henry Beard Professione gentleman
10 Dàimones Il Global Manga Made in Sardinia
12 Il Carnevale mediterraneo I legami tra Spagna e Sardegna
13 La Ferrata del Cabirol 14 Fabio Manuel Mulas Racconto al mondo la mia Sardegna
16 Joe Perrino’s Grog Bomba W W la guerra
18 HITWEETS 19 A casa del Conte Ugolino 20 Viaggio in Italia
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Il Trentino Alto Adige
21 Erika Carta
Donna al Traguardo 2017
22 Il dentista risponde 23 Fitness & Benessere Sconfiggere l’obesità
24 Basket: Pasta Cellino Cagliari 25 Cagliari Calcio È arrivata la svolta?
26 inSardegna a Febbraio 28 GUIDA AI LOCALI
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in Copertina
FABIO MANUEL MULAS Foto di Gianmichele Manca
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di Sara Cardia. Foto: Ji Young Lee
Verso l’Oriente e oltre
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embra ormai lontano il tempo in cui i giovani sardi dovevano accontentarsi di guardare fuori dalla finestra e immaginare di trovarsi altrove, barricando le proprie passioni in camerette e i propri sogni in cassetti, perché ora non devono più nascondere quello sguardo bruciante di curiosità che varca l’orizzonte del loro mare, sempre più diretto a Oriente. Sono infatti tantissimi i fan (giovani e non) delle culture asiatiche che hanno scoperto – e con sollievo – di poter finalmente condividere tutto quell’entusiasmo ingiustamente represso con persone che, come loro, sono state travolte (nel senso migliore del termine) dalle Asian Waves, ovvero le tendenze provenienti dall’Asia, grazie a numerose iniziative organizzate periodicamente in tutta l’isola, culla di queste ritrovate libertà d’espressione. Ed è quindi così che l’orizzonte si estende fino al Giappone e che i colori invadono le città – non per magia, ma per abilità sartoriali – dove chiunque può diventare il/la proprio/a eroe/eroina, come nel caso dei tantissimi eventi Cosplay che hanno ormai conquistato più di una città sarda. Da Sassari, padrona del Sassari Cosplay, mega evento organizzato a settembre su due giorni e ricco di ospiti esclusivi (youtuber, fumettisti, artisti di fama mondiale, cosplayers professionisti),
Le Asian Waves conquistano i giovani sardi manifestazioni e tornei di videogames, a Oristano e Marrubiu, palcoscenici dell’OPF Cosplay, giornata che interessa tra l’altro anche i più famosi doppiatori delle serie animate, a Nuoro, che seppur in misura minore si fa notare con il Due Archi Cosplay & Contest, e infine a Cagliari, organizzatrice di due eventi ugualmente importanti e punto di riferimento di questo mondo “animato”: il Giocomix, fiera organizzata a novembre che spazia anche all’universo dei film e delle Serie-Tv, condita da panels e workshops aperti a tutti (sul Giappone e non solo), e il Beach Cosplay Party, gara di abilità tra cosplayers allestita invece a luglio sullo scenario del Lungomare Poetto.
GIOCA D’ANTICIPO
Ma il viaggio, ben lontano dalla fine, ha conosciuto una nuova meta: la Corea. Più recente è infatti il caso, inedito, della KoreART, la primissima giornata coreana organizzata a Cagliari lo scorso 17 dicembre presso l’Auditorium Comunale dall’Istituto Culturale Coreano e dell’Agenzia Governativa “Arts Council Korea” in occasione delle imminenti Olimpiadi invernali di Pyeongchang. Non sembrava vero a tutti gli appassionati colpiti stavolta dalla Korean‐ Wave (la graduale influenza globale della cultura coreana, specialmente dovuta al KPop) di potersi trovare faccia a faccia con parlanti nativi con i quali confrontarsi, chiedere le proprie curiosità, nonché apprezzarne la cultura ricchissima e sfaccettata, grazie all’allestimento di una mostra di foto sulla Corea, accolta da sguardi sognanti, alla messa a disposizione di una selezione di abiti tradizionali che era possibile provare, toccando con mano, anche solo per una sera, l’emozione di essere ancora una volta qualcun altro e altrove, e al concerto organizzato come ciliegina sulla torta e presenziato dal Korean Global Musician Group e della Sardinia Orchestra, magistralmente diretti da Sungwan Park. Una sola giornata, e una sola la parola – anche questa coreana– per descriverla: 대박! (daebak, ovvero “magnifica”, “un grande successo”). Se i fautori di queste affascinanti culture sono stati finalmente e giustamente premiati per la perseveranza e la dedizione ammirevoli con queste incredibili iniziative (nella speranza che non siano le ultime), non sarà forse perché, dopotutto, sono anche i sardi ad aver avuto una qualche influenza? Che la nostra isola susciti sguardi stupefatti e pieni di ammirazione non dovrebbe sorprendere nessuno, nemmeno se questi ultimi arrivano dall’estremo Oriente, cosa che ci porterebbe a ipotizzare, allora, l’esistenza di una Sardinian‐Wave forse ancora in fase di gestazione, ma già assolutamente rilevante. Non è più semplice curiosità, come se vivessimo in una vera e propria El Dorado. Esotica, selvaggia, multiculturale, paradisiaca, la nostra isola si è già costruita una fama niente male, forse meno tecnologica e all’avanguardia, ma già consapevole che il mare non è una barriera, che “isola” non è sinonimo di “chiusura”, e che ogni cultura trasportata dalle “onde” (in tutti i sensi) è più che benvenuta.
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6 S&H MAGAZINE
MARIA ANTONIETTA MAMELI INTERVISTA ALLA FOTOGRAFA CAGLIARITANA CHE HA CONQUISTATO NEW YORK
di Diego Bono
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a diversi anni il volto della fotografia internazionale annovera tra le fila una talentuosa artista sarda che con i propri scatti è riuscita a far innamorare non solo la città di New York, ma l’intero pianeta. Maria Antonietta Mameli (Cagliari – 1969) nasce avvocato, una laurea ottenuta a soli 23 anni col massimo dei voti che nel 1995 le aprirà le porte, a Roma, di uno degli studi più autorevoli della nostra penisola; ma è il 2002 che per la Mameli giurista sarà l’anno della “riscoperta”. Per via di un master in Diritto internazionale alla Georgetown University, l’avvocatessa cagliaritana scoprirà infatti la città di New York, un luogo magico e tanto carico di stimoli da portarla alla dettagliata esplorazione di una passione presente da sempre, ma dimenticata e inscatolata negli impegni della vita precedente: la fotografia. I suoi scatti e la sua “Free composition” (composizione artistica in cui il soggetto viene estromesso dal superfluo) non impiegano molto tempo prima di essere notati dai più grandi nomi del settore di tutto il mondo, raggiungendo anche l’autorevolissima galleria d’arte fotografica “Bruce Silverstein” e portando perfino l’artista a firmare, con un proprio scatto, la copertina di una delle riviste più prestigiose del mondo: il TIME (dicembre 2017). Con grande onore ospitiamo tra le nostre pagine le parole di una personalità sarda dalla sbalorditiva carriera. Lei ha alle spalle un lungo percorso da legale, ma è da sempre grande appassionata di fotografia: come si è affacciata per la prima volta a questo incredibile mondo? Per quanto riguarda la fotografia, la macchina fotografica è stata nelle mie mani fin da tenera età, ma nel 2005, tramite un
amico comune, ho conosciuto un artista che mi ha insegnato tutto quello che di tecnico c’è da sapere e soprattutto mi ha spinto a “sperimentare” con una bellissima Nikon FE2 che ho acquistato di seconda mano, per poche centinaia di dollari, nel febbraio del 2006. Da allora non ho mai smesso di scattare e di esplorare le potenzialità creative della fotografia. Le sue stampe sono popolate da diversi protagonisti, ma come sceglie i soggetti da ritrarre? Fino ad ora la mia fonte di ispirazione più importante è stata sicuramente la città di New York con la sua inesauribile energia, nonché i newyorkesi che la popolano. Non vado mai alla ricerca di qualche cosa di preciso, ma reputo importante essere lì, pronta a scattare. I luoghi di New York che stimolano la mia creatività sono tanti, ma hanno tutti una caratteristica comune: pullulano di persone e hanno un punto dal quale posso osservare, totalmente inosservata. Può spiegare ai meno esperti che cosa caratterizza la sua “Free composition”? E quale tra le sue creazioni è la più rappresentativa di questo stile?
Long Take #1, 2010 Maria Antonietta Mameli - Bruce Silverstein Gallery
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Free Composition #2, 2010 Maria Antonietta Mameli - Bruce Silverstein Gallery
che questo possa essere un aspetto negativo o positivo? E ha qualche consiglio da offrire a chi si vuole approcciare a questa realtà artistica? La fotografia d’arte non sarà mai in competizione con gli scatti degli smartphone, mentre un consiglio che mi sento di dare a chi vorrebbe intraprendere la via della fotografia è: “non aspettate la musa ispiratrice, il lavoro porta lavoro”.
Mi ha contattato la redazione del TIME spiegandomi che stavano lavorando ad una storia sulle truppe speciali delle forze armate americane e mi hanno chiesto di creare un’immagine ad hoc per illustrare l’articolo. L’immagine di copertina è il risultato di tanti scatti e molte ore di lavoro nella mia “camera oscura digitale”. Per quanto riguarda la composizione dell’immagine ho avuto completa carta bianca da parte della redazione; questo mi ha permesso di lavorare con assoluta libertà creativa. La ringraziamo moltissimo per il tempo concesso; per concludere, una domanda rivolta più alla Maria Antonietta professionista che artista: oggi con gli smartphone la fotografia è stata completamente sdoganata, pensa quindi
Foto Claudia Balbi
Una costante della mia produzione creativa è, sicuramente, il lunghissimo lavoro di post produzione che segue ogni scatto, in modo da isolare e definire il soggetto. “Human Observations - Free Composition” è il titolo di una mia serie fotografica che ho scattato dal ponte di Manhattan volta ad immortalare l’incessante via vai dei passanti in uno dei quartieri più interessanti di New York: Chinatown. Tra i traguardi più importanti della sua carriera vi è certamente l’esposizione in una delle gallerie d’arte fotografica più importanti del pianeta: la celebre galleria “Bruce Silverstein”, ma anche in fiere di settore di tutto il mondo. Vedere il proprio lavoro esposto nelle fiere internazionali d’arte più importanti del mondo come a Parigi, Basilea, Miami, Beijing e a New York, in una delle gallerie più prestigiose specializzate in fotografia d’arte è surreale, eppure, al tempo stesso, fonte di grande ispirazione per il lavoro futuro, spingendomi a dare il meglio e provare sempre nuovi scatti. La copertina del TIME di dicembre ha visto come protagonista una sua composizione, come è nata la collaborazione con la celebre rivista americana?
8 S&H MAGAZINE
HENRY BEARD Professione gentleman
– dove interpreta la parte di un giudice in visita presso l’Accademia di Maggie e Bianca – e alcuni spettacoli con la compagnia teatrale “Gli Investigatori”, prima del rientro in Sardegna dove oggi divide il suo tempo tra la sua passione per la moda e la professione di addetto in ambito commerciale. Enrico, anzi Henry Beard, si definisce un “esteta totale”, un amante della bellezza tout court: «tutto ciò che è bello merita di essere apprezzato, perché ciò che è bello – a mio parere – è oggettivamente bello, prescinde dal gusto; il fascino, al contrario, è tutta un’altra cosa, perché ciò che rileva non è un fattore estetico ma quella particolarità che rende – agli occhi di ognuno – bello ciò che bello non è». Ed un concetto distorto di bellezza hanno – a parere di Enrico – co-
Foto Emanuele Novelli Foto Emanuele Novelli
«Mi sono sempre sentito diverso dagli altri, desideravo distinguermi, essere il puntino nero in un’enorme parete bianca, insomma volevo essere notato perché dentro di me era enorme la voglia di farmi conoscere, di mostrare di quanta bellezza fosse ricco il mio cuore»; a giudicare dagli oltre 53 mila follower su Instagram, Enrico Salis – alias Henry Beard – sembra aver imboccato la giusta strada per raggiungere il suo obiettivo. Ma chi è Henry Beard? Enrico è un modello/fashion influencer, vocazione che tende a separare nettamente da quella dei fashion blogger: «loro sono persone che hanno un blog e che descrivono un outfit; a me piace scrivere in un articolo, raccontare, far sì che la persona rimanga attaccata alla sedia, coinvolgerla nella descrizione; un po’ come un libro con introduzione, trama e chiusura, condito da sentimenti e trasporto emotivo». Sul suo blog (perlabarbadienrico.com) e su Instagram (@enrico_salis) è possibile ammirare i suoi scatti, dove la protagonista assoluta è la folta barba: «avevo 11 anni quando vidi una foto di mio padre, vestito elegantemente e con una splendida barba; me ne innamorai al punto che dissi a me stesso “Enrico, un giorno anche tu avrai una barba così”». Invece Enrico si trasforma in Henry Beard solo 4 anni fa, quando in visita a Firenze rimane colpito da alcuni uomini vestiti con gusto e con una bella barba curata; scocca nuovamente la scintilla, l’idea del bimbo di 11 anni si concretizza e – con essa – si infittisce l’attività sui social, lavori saltuari da modello, le collaborazioni con brand più e meno noti. In mezzo a tutto questo anche un’ospitata su RAI 1 a “Unomattina”, una piccola parte come attore nella serie “Maggie & Bianca Fashion Friends” (trasmessa su Rai Gulp)
Foto Gianmichele Manca
di Manuel Di Cristo
loro che comunemente definiamo “fashion victim”, ovvero persone che «per essere alla moda ne diventano vittime, accettando passivamente la legge dettata da una fashion week col solo scopo di sentirsi parte di qualcosa, di un gruppo»; pecore bianche insomma, lontane dall’indole da pecora nera di Enrico. Una pecora nera che la moda l’ha sempre amata, fin da quando era ragazzo, molto prima dunque dell’invenzione del personaggio di Henry Beard: «gli scatti, gli outfit, la voglia di mostrarmi e condividere con gli altri la mia vocazione da esteta sono qualcosa che mi è venuto spontaneo fin da subito, come se la moda fosse nelle mie corde da sempre. In fondo, ero barbuto anche quando non portavo la barba perché comunque il mio stile, l’immagine da gentleman
barbuto, è stato solo un rendere manifesta un’identità che ho sempre avvertito mia». Non mancano idee e progetti per il futuro ma Enrico è uno che ama tenere i piedi per terra; d’altronde, malgrado un buon riscontro sui social, ha dovuto fare i conti con un pizzico di sfortuna che talvolta gli ha sottratto la possibilità di prendere parte ad alcuni percorsi artistici, come il film diretto da Fausto Brizzi “Poveri ma ricchissimi”: «avrei dovuto avere 2 ruoli: il ladro in una scena, il cameriere in un’altra; la scena del ladro è stata tagliata e, a causa dell’infortunio sul set dell’attore che avrebbe dovuto recitare nella seconda scena, anche quest’ultima». Niente drammi comunque: di opportunità, per un gentleman come Enrico, ce ne saranno ancora parecchie.
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DÀIMONES Il Global Manga Made in Sardinia di Marco Scaramella
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any&Dany (Daniela Orrù e Daniela Serri), sono due fumettiste cagliaritane tra i maggiori esponenti italiani del Global Manga, un genere che si ispira al fumetto giapponese, il manga. Il loro ultimo lavoro, dal titolo Dàimones – Prima Lux, ha riscosso un grande successo sia in Europa che negli Stati Uniti. Così abbiamo deciso di fare due chiacchiere con Dany&Dany per conoscere meglio la loro storia. Come nasce la vostra passione per il fumetto? Deriva dai cartoni animati giapponesi che invasero le reti televisive tra gli anni Settanta e Ottanta, con i loro personaggi complessi, travagliati, in crescita, come veri e propri eroi da romanzo, e disegnati con uno stile che ne esprimeva al massimo la drammaticità, la comicità e il dinamismo. Crediamo siano stati questi gli elementi fatali che ci hanno conquistato. Come avete trasformato la vostra passione in lavoro? La risposta è più difficile di quanto sembri. Sarebbe più facile per noi dire come siamo arrivate alla pubblicazione. Era il 2001 quando l’editor della Echo Communication, attratta dai nostri lavori, ci propose di entrare nella rosa di autori che avrebbero realizzato delle graphic novel per una collana a tema shonen‐ai di prossima pubblicazione. Accettammo al volo la proposta, e da lì pubblicammo i nostri due volumi monografici di esordio, La luna nel pozzo ed Eikon, di cui, qualche anno più tardi, vendemmo i diritti anche in Germania e Stati Uniti.
Il vostro stile richiama quello dei manga. Come mai? Non si è trattato di una vera e propria scelta, quanto di una conseguenza naturale scaturita proprio dalla nostra formazione come fumettiste, la cui matrice è stata indiscutibilmente nipponica, come dicevamo prima. Il nostro stile è nato e cresciuto con noi, ci appartiene quanto una gamba o un braccio, è nel nostro DNA artistico, insomma. Come si articola il vostro processo creativo? Il nostro processo creativo parte sempre dalla sceneggiatura, che sviluppa l’idea e la articola in dialoghi, scene e suddivisione in tavole. Da qui realizziamo lo storyboard, ovvero uno schizzo molto sommario delle tavole. Solo dopo passiamo a lavorare sulle tavole vere e proprie che, ormai, disegniamo completamente in digitale. Com’è lavorare in coppia? Avete dei ruoli pre‐ assegnati? La nostra formula, in effetti, è sui generis nel mondo del fumetto. Solitamente ci si aspetta che, dei due nomi in copertina, uno sia dello sceneggiatore e l’altro del disegnatore. Nel nostro caso, non c’è una divisione dei ruoli, ma una compartecipazione equa ad ogni fase della creazione. Abbiamo scelto la firma Dany&Dany perché siamo uguali: inventiamo la storia insieme, scriviamo la sceneggiatura e disegniamo le tavole. Il nostro logo sono due “d” maiuscole affrontate l’una all’altra a formare le metà di un cuore. Siamo un’unica entità quando creiamo. Dàimones è la saga che state portando avanti
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ormai da qualche anno. Di cosa parla? È una serie a fumetti, urban fantasy a tema gotico, nata dalla nostra eterna passione per i vampiri, e dalla sfida di introdurre qualcosa di nuovo in un genere che è stato già tanto battuto in letteratura, cinema e fumetti. I nostri vampiri non sono i classici non-morti. Sono, invece, esseri viventi, nati già tali e facenti parte del nostro mondo: nascono, muoiono, si riproducono e si evolvono parallelamente a noi, ma senza mai rivelarci la loro esistenza. Nel medioevo, una misteriosa setta di umani riuscì, però, non solo a scovarne qualche esemplare, ma addirittura ad ucciderli per nutrirsi delle loro carni. I figli generati da questi umani nac-
quero con una mutazione genetica che li rese simili ai vampiri, ma diurni: i dàimones. La loro comparsa spacca la comunità vampiresca in una faida secolare tra due fazioni: una religiosa e conservatrice, che vuole sterminarli e una laica, che vuole studiarli. Lo scontro si conclude con lo sterminio dei dàimones. Dàimo‐ nes ‐ Prima Lux inizia ai giorni nostri col ritrovamento di un dàimon sopravvissuto, il piccolo Aidan, una creatura molto speciale, dal sangue più potente di qualunque dàimon e di qualunque vampiro. La sua esistenza getterà nuovamente il caos tra i vampiri, svelerà oscuri retroscena e serberà soprese assai inquietanti. Prima Lux è il primo volume di una quadrilogia, cui seguiranno i volumi di Vis Arcana, Cla‐ vis Aurea e Aetheria. Dove possiamo reperire i vostri lavori? Potete trovare la serie di Dàimones - Prima Lux sia in edizione digitale su Amazon (in italiano e inglese), sia in edizione stampata sul sito passengerpress.com. Nella versione cartacea, la storia è suddivisa in due volumi, il primo già disponibile e presentato alla scorsa Lucca Co‐ mics & Games, mentre il secondo è in uscita per la prossima primavera. In digitale, invece, la storia è già completa, suddivisa in nove capitoli. Tutte le informazioni su novità, anteprime, work in progress e link per gli acquisti si possono trovare nella pagina Facebook Dany&Dany e nel blog danyanddany.blogspot.it.
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Trangas de Bielsa e Is Mamutzones di Samugheo a sinistra
Il Carnevale mediterraneo tra maschere e tradizioni immortali: I legami tra Spagna e Sardegna di Alba Marini
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e maschere mediterranee e, in particolare, quelle del Carnevale spesso si assomigliano. Il richiamo è forte soprattutto per nomi e attività per quanto riguarda la famosa gara equestre della Sartiglia di Oristano. Il nome stesso sembra derivare dalla parola spagnola “Sortija” (indicante la corsa agli anelli). Il significato ancestrale della manifestazione risiede in realtà nel termine latino “sors” (sorte): gli antichi popoli del bacino Mediterraneo erano soliti richiedere agli dei la fertilità della terra attraverso particolari riti agrari. Il protagonista assoluto della Sartiglia di Oristano è la maschera di Su Componidori (dallo spagnolo Componedor) che ha il compito
di iniziare la gara infilando la spada nella prima stella. Lo seguono i cavalieri. La tradizione vuole che dal numero delle stelle “infilate” dipenda la penuria o la ricchezza del raccolto. Se Su Componidori e la Sartiglia assomigliano al capo corsa e alle gare agli anelli iberiche - almeno per quanto riguarda la loro componente etimologica e rituale - i festeggiamenti oranesi non sono esenti dalle somiglianze con il Carnevale spagnolo che, specie nelle zone rurali, conserva una grande quantità di maschere e feste strettamente connesse al rapporto tra uomo e natura. Su Bundu è l’eroe del Carnevale di Orani, piccolo paese del nuorese. È un essere metà contadino e metà animale, che indossa un cappotto, pantaloni di velluto e gambali di cuoio. Una spaven-
tosa maschera zoomorfa, con lunghe corna e un enorme naso, ne ricopre il volto. Su Bundu anima il corteo impugnando un forcone e mimando il gesto della semina, senza riservarsi dall’emettere suoni animaleschi. Nonostante la sua apparenza inquietante egli è buono. Infatti, secondo una leggenda, fu un impavido contadino a permettere alle genti di Sardegna di godere di una ineguagliabile abbondanza di materie prime. L’agricoltore, travestitosi da Bundu, convinse i demoni, durante una notte tempestosa, a rispettare la comunità di Orani e i frutti della semina. Se ci spostiamo di mille miglia a ovest verso la provincia aragonese di Huesca in Spagna, troveremo innumerevoli similitudini tra Sos Bundos e i Trangas. I Trangas sono le maschere tipiche del Carnevale di Bielsa che sfoggiano camicie a quadri e una maschera di caprone con corna imponenti. Terrorizzano i partecipanti alla festa con movimenti osceni e con l’assordante rumore dei loro campanacci. Ma la loro funzione trascende - proprio come nei Bundos - l’apparenza.
Si tratta infatti di un rito propiziatorio: i Trangas si impegnano a spaventare non le genti, bensì l’inverno e gli spiriti maligni e colpiscono violentemente il suolo con le loro “troncas” affinché la terra si risvegli dal gelo e i contadini possano cominciare a seminare. A concludere il viaggio tra i Carnevali di Spagna e Sardegna una similitudine impressionate: quella tra i Diavoli di Luzón e Su Battileddu di Lula. Volti interamente coperti da fuliggine, robuste corna scure, pesanti campanacci e vesti nere o interamente realizzate in pelli di capra. Entrambe le maschere, così affini nell’aspetto, sono altrettanto dissimili nel loro ruolo. Mentre le maschere spagnole sfilano danzanti per la città cercando di allontanare gli spiriti, a Su Battileddu di Lula spetta la parte dell’agnello sacrificale. Catturato e picchiato dai guardiani del bestiame, cade a terra sfinito e muore, per poi risorgere grazie a un bicchiere di vino. Il Carnevale di Lula trae probabilmente le sue origini dai riti di Dioniso. Nei riti dionisiaci il corteo, ebbro di vino, si abbandonava al ritmo del coro in una danza ossessiva, frutto di quella particolare fonte di “possessione” che gli antichi chiamavano entusiasmo. La cerimonia si concludeva con la caccia e lo smembramento dell’animale, un epilogo che ricorda proprio quello del Carnevale di Lula. Il Carnevale è la festa per eccellenza in cui la tradizione, gli antichi mestieri, gli eterni presagi e le più recondite paure umane (la povertà e la morte) si fondono. Le maschere, con i loro campanacci danzanti, con le loro forme animalesche e scure e – non meno comunemente – con i loro colori festosi e la mise buffonesca, non fanno altro che rimettere in scena dall’alba dei tempi l’unica guerra davvero eterna: quella tra bene e male.
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LA FERRATA DEL
cabirol
Con Corrado Conca alla scoperta di una delle più affascinanti vie ferrate italiane.
di Emanuela Ravot Foto di Corrado Conca Una via ferrata è un percorso attrezzato che si sviluppa solitamente lungo pareti verticali dove un cavo metallico, saldamente ancorato alla roccia, permette all’escursionista di progredire in sicurezza e senza possibilità di errore. In Sardegna ne abbiamo di affascinanti, una di queste, tra le dieci più belle d’Italia (Corriere della Sera), è sulle falesie bian‐ che di Capo Caccia, a pochi chilometri da Alghero. Chiamata Ferrata del Cabirol, in algherese e catalano “del capriolo”, ha lo stesso nome della scalinata che porta alle grotte di Nettuno. Caratterizzata da due lunghi traversi collegati da una breve sequenza di verticali è un percorso a basso impatto, con protezioni metalliche fisse ridotte al minimo, che consentono di attraversare in sicurezza anche le cenge più esili della parete. Il percorso non ha caratteristiche alpinistiche, cioè non è mai necessario utilizzare la corda per scendere, né legarsi in cordata con il compagno. La ferrata è stata progettata e realizzata da Corrado Conca, guida escursionistica che da oltre
trent’anni fa attività sportiva outdoor. Corrado, dal 1991 ad oggi, ha scritto una quindicina di guide di trekking, arrampicata e canyoning ed ha collaborato alla realizzazione di documentari e servizi televisivi sulla Sardegna. Lui ci parla di questa Ferrata rispondendo con competenza alle nostre curiosità. A chi è consigliata? È un percorso tecnico non adatto a chi volesse improvvisarsi; tuttavia, se guidati da una persona esperta, è alla portata di tutti, anche di coloro che non hanno mai percorso una via ferrata prima. Chi la percorre abitualmente? Circa 400-500 persone al mese in estate, circa cento presenze mensili nella stagione invernale. Oltre la metà di questi sono turisti stranieri che, in alcuni casi, vengono in Sardegna per praticare questo genere di attività. Quali emozioni comporta il per‐ correrla? Un’emozione forte per via del fatto che spesso ci si trova ad oltre 150 metri di altezza sul mare! È una sensazione che non si scorda mai; lo dicono anche persone molto esperte. L’ambiente è il valore aggiunto di questa esperienza: durante
l’escursione si gode di punti di vista unici e si osservano alcune rarissime specie vegetali. Quali sono le potenzialità di questa Ferrata? In una parola: enormi! Contrariamente a quanto si possa credere la Sardegna ha ancora molto da dare; personalmente ritengo che con piccoli interventi di promozione e/o valorizzazione del territorio sarebbe possibile far vivere questa terra di turismo. Un turismo responsabile, ecocompatibile e, guarda caso, destagionalizzato, dato che i praticanti di queste attività iniziano a frequentare la nostra regione già da marzo, terminando verso ottobre-novembre. Si vuole impedire che la ferrata sia percorsa accompagnati da guide escursionistiche e che sia consentito percorrerla solo con guide alpine. Ci spieghi le diffe‐ renze e il perché. È un argomento complesso e riguarda in gran parte una normativa nazionale antiquata rispetto al mercato turistico outdoor che si è evoluto in maniera esponenziale. In breve, stando alla legge quadro nazionale, potrebbero accompagnare in ascensioni su roccia solo le Guide Alpine. Guide che seguono un percorso
formativo che si estende alla neve, all’arrampicata su ghiaccio, alle alte quote… insomma a tecniche di progressione che nulla hanno a che fare con la Sardegna. Tuttavia accade che in Sardegna si abbiano delle professionalità di altissimo livello, ma non formate per l’alta montagna che, peraltro, non potrebbero svolgere questa professione, poiché siamo in ambiente marino! La Regione Sardegna non è riuscita a sottolineare la peculiarità della nostra Isola, legiferando in merito, per paura di un contrasto costituzionale con lo Stato. È un argomento complesso che tarderà a trovare una soluzione adeguata. Sei ottimista sul futuro della Ferrata? Io sono sempre ottimista! I tecnici del Parco di Porto Conte stanno affrontando il problema e sono in cerca di una soluzione, valutando attentamente l’incidenza che questo percorso può avere (o avere avuto) sull’ambiente naturale. Un dialogo avviato solo di recente, ma i tempi della burocrazia (quella Regionale, non del Parco) sono lunghi. Per chi volesse approfondire: www.ferratacabirol.it e www.corradoconca.it.
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FABIO MANUEL MULAS Racconto al mondo la mia Sardegna
DI DANIELE DETTORI FOTO GIANMICHELE MANCA
a Sardegna nel sangue, un’anima cosmopolita e, nel cuore, tanto cinema. Tantissimo, anzi, e i riconoscimenti non si sono fatti attendere. Fabio Manuel Mulas sta ancora gestendo il grande successo del suo Bandidos e Balentes – Il codice non scritto, un film indipendente che ha visto la luce nel 2017 e che, al momento, sta facendo il giro del mondo (venticinque nazioni, riconoscimenti impossibili da elencare) raccogliendo premi e critiche entusiastiche. Ma uno spirito libero non ha tempo per riposare, così il regista è già all’opera sul prossimo lavoro che, come il precedente, vedrà la Sardegna protagonista. Le riprese de Il sequestro Locci partiranno il prossimo mese di marzo: intanto approfittiamo per svelarvi qualche retroscena sul film e sulla vita del suo creatore. Come ti sei avvicinato al cinema? All’età di 14 anni, insieme con un’amica che ora fa la regista in Inghilterra, scrivemmo per gioco un’opera che aveva per tema la follia. Ebbe un buon riscontro e diventò poi un video che rappresentò il primo approccio con questo mondo. In seguito ho continuato a maturare questa passione, dapprima facendo il ragazzo immagine per pagarmi gli studi privati di dizione e recitazione mentre lavoravo nell’esercito a Montorio Veronese, e in seguito trasferendomi a Roma e iniziando a entrare nell’ambiente dello spettacolo. Ho partecipato, tra gli altri, al film di Wladimiro Bersani Devil’s Dogs ‐ I cani del diavolo, come co-protagonista; e al film La leggenda senza storia, un lavoro di Enzo Giovanni Castellari ispirato al bandito siciliano Salvatore Giuliano, di cui sono stato protagonista e direttore casting. Perché, a un certo momento, decidi di dedicarti alla Sardegna? Ho vissuto alcune esperienze che mi hanno segnato profondamente. L’omicidio di mio padre quando ero ancora bambino e che mi allontanò dalla Sardegna; poi, in seguito, la morte di un bambino che io stesso volevo adottare mentre mi trovavo in Kosovo, con l’esercito, per la missione di pace. Questa vicenda, tra l’altro è diventata un romanzo, Occhi di guerra, presentato anche negli USA, a Brooklyn. Ecco, al mio rientro con la mia attività di scrittura, ho conosciuto Gianluca Pirastu che mi
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ha raccontato la storia della principessa/strega Donoria, un personaggio femminile molto singolare in quel di Rebeccu, frazione di Bonorva in provincia di Sassari. Si narra che lanciò una maledizione per effetto della quale, ancora oggi, Rebeccu non superi le trenta case. La vicenda mi ha appassionato e da subito è nata l’idea per un film kolossal di ambientazione medioevale, per ora uscito come romanzo. Dal fantasy ho deciso di passare alla tradizione e alla cultura sarde, per far conoscere la nostra isola e raccontarne le sue realtà. Così è nato Bandidos e Balentes e, tra poco, Il sequestro Locci. Bene, parliamo di questo progetto. L’idea è nata dallo stesso protagonista della storia, Luca Locci. Ci siamo conosciuti alle Cortes Apertas di Orgosolo, nella casa del suo emissario (si chiama così, in gergo, la persona designata dalla famiglia di un rapito per la gestione delle trattative con i rapitori, ndr). È nata un’amicizia, lui mi ha raccontato la storia del suo sequestro e io l’ho voluto in Bandidos e Balen‐ tes. In un secondo tempo, insieme con suo padre e con gli sceneggiatori Gianluca Pirastu e Tonino Pischedda, abbiamo iniziato a scrivere il film attingendo da un manoscritto degli stessi Locci che non è mai stato pubblicato. Come avvenne il sequestro? Era il 1978. Luca, in vacanza con la famiglia, stava rientrando mentre tutti guardavano la partita dei Mondiali di calcio Italia – Brasile. Per strada c’era il deserto. Partendo da Macomer, una macchina li ha seguiti per un tratto di strada, poi è scomparsa. Al loro arrivo a casa, la madre è entrata insieme con il figlio più grande, mentre Luca è rimasto fuori a giocare con gli amichetti. In quel momento la macchina è ricomparsa e lo hanno rapito. Secondo il racconto di Luca avevano, in precedenza, già tentato tre volte di sequestrarlo ma senza riuscire. I rapitori quel giorno erano decisi: avevano stabilito che l’ultima volta sarebbe stata quella buona, in un modo o nell’altro; quindi sarebbero entrati anche dentro casa per prenderlo. Questo è un dettaglio inedito, raccontato sul suo manoscritto. Per i tuoi film scegli attori non professionisti. C’è qualche nome noto con cui vorresti lavorare?
Per Il sequestro Locci abbiamo contattato alcuni attori conosciuti. Posso dirti che stanno leggendo la sceneggiatura Marco Bocci e Maria Grazia Cucinotta. Ancora, però non abbiamo nessuna conferma. C’è poi un’attrice internazionale, molto famosa e che speriamo di avere sul set: Grecia Colmenares. Da noi è nota per telenovelas come Manuela, Milagros, Topazio. È una carissima amica, ci siamo conosciuti nel 2009 su Twitter e da allora ci sentiamo regolarmente. Si è detta pronta per venire in Italia a girare il film ma sto ancora cercando di capire in quale contesto inserirla. Vorrei affidarle un cameo speciale. Inoltre, tra le nuove scoperte, abbiamo trovato anche il bambino che interpreterà Luca Locci. È il suo sosia, praticamente è identico a Luca da piccolo ed è anche bravo a livello recitativo. Ha vinto alcuni premi, da poco, oltre ad aver lavorato con Ennio Morricone. Ha sette anni e mezzo, come Luca all’epoca dei fatti, ed è molto sveglio. Durante i casting ha emozionato tutti, anche la famiglia Locci che era presente. Gli abbiamo chiesto di scrivere la lettera dalla prigionia, com’era successo allora, e l’ha fatta uguale. Lo stesso Luca si è emozionato e ha lasciato la stanza perché non ce la faceva a stare lì. Progetti per il dopo? È già pronto un altro film con Enzo Acri, il regista napoletano di Un camorrista perbene. Lavoreremo insieme a Conteso, un film che racconta di femminicidio, bullismo, figli contesi. Gireremo tra la Campania e la Sardegna per valorizzare entrambi i territori e realizzare un gemellaggio interculturale tra la città di Napoli e la nostra isola. Qui faremo tappa ad Alghero, a Oristano, nel nuorese, e poi vorremmo portare il film al Festival di Venezia. Sarà molto crudo, sul modello di Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino; un film sul sociale che racconterà, tra le altre cose, quello che sono oggi i ragazzi cosiddetti “bulli” di quartiere. Ho ricevuto anche un’offerta da parte di un importante armatore russo per girare un film di spionaggio a Odessa. Si tratta di un lavoro in preparazione, anche in quel caso è un storia molto complicata: un film sulla mafia russa, non molto allegra come cosa (ride, ndr). Ho dato la mia disponibilità ma siamo in fase di trattativa e c’è da capire come si svilupperà tutto l’insieme.
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Joe Perrino’s Grog
BOMBA W W LA GUERRA
di Marco Scaramella
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opo L’esercito del male, uscito nel 2015 e che vantava la partecipazione di Pino Scotto ex-leader dei Vana‐ dium, Joe Perrino e i suoi Grog tornano a scuotere la scena del rock underground italiana con il loro secondo album dal titolo Bomba W W la guerra. I Grog si presentano nella loro formazione originale con Joe Perrino alla voce, John Solinas alla chitarra e Jim Solinas alla tastiera e le new entry della sezione ritmica Mar‐ cello Capoccia al basso e Gabriele Lobina alla batteria. Questo nuovo lavoro dei Grog vanta alcune importanti partecipazioni come quelle di G.L. Perotti (Extrema/Rebel Devil), Ergobeat e Gianni Ma‐ roccolo (Litfiba, CCCP, CSI, Marlene Kuntz). Abbiamo incontrato Joe Perrino’s Grog per farci raccontare di questo nuovo lavoro. Come nascono i Joe Perrino’s Grog? I Grog nascono e si evolvono da un vecchio progetto di Joe Perrino, Elefante bianco, e rappresentano quella voglia di gridare la rabbia in faccia alla società, in un periodo buio, fatto di egoismo e
di grande confusione, dove la tecnologia la fa da padrone, mentre la gente perde il contatto con la realtà. Cosa rappresentano il titolo e la copertina dell’album? Il titolo è provocatorio. Esprime la rabbia di vivere in mondo ormai fatto di violenza, un mondo di guerra. La copertina nasce dall’intenzione di distaccarsi dal solito stereotipo che realizzano tutti i gruppi rock. Grazie alla collaborazione tra Antonio Solinas, editor di Panini Comics, e Paolo Gallina, premiato come miglior fumettista emergente al Treviso Comic Book Festival, è stata creata una copertina a fumetti dal tratto americano, che rappresenta dei supereroi del rock, che ricordano un po’ le atmosfere di Mad Max, ma che in realtà sono paladini della libertà e della pace che, al posto delle armi, imbracciano gli strumenti per sparare rock contro ogni violenza gratuita. Le nostre armi sono gli strumenti, la musica, le parole, che aprono e squarciano, speriamo, le menti degli ascoltatori. Il tutto senza prendersi mai troppo sul serio.
Bomba è composto da sei tracce. Di cosa parlano? Questo album vuole gridare il disappunto, la rabbia e il senso di frustrazione della gente per bene che rimane schiacciata da una società e una situazione politica internazionale al collasso. L’album parte subito forte con Bomba, traccia dai ritmi tirati e dal testo che tratta una tematica importante e pericolosa come la questione palestinese ed i popoli senza nazione. Il brano è caratterizzato da ritmi pulsanti che spingono un testo molto duro. Nel ritornello si può apprezzare la partecipazione di G.L. Perotti. La più grande delusione, è la seconda traccia dell’album. Il brano inizia con un ritornello dai toni pop, per poi virare decisamente su un hard rock pesante. Questo brano si scaglia fermamente contro l’uniformazione del pensiero e la banalizzazione degli ideali. La giostra di Momotti, è un mid tempo pesantissimo, che rappresenta già dal titolo il conflitto tra la spensieratezza dell’infanzia (incarnate simbolicamente nella giostra) e le paure che si incontrano crescendo (personificate in Mo-
motti, l’uomo nero). Le atmosfere claustrofobiche e i ritmi pesanti ci catapultano dentro quella che è la sindrome di Peter Pan. La mia piccola Hiroshima, si apre con una melodia strumentale giapponese. Rappresenta quella voglia di cercare qualcosa di nuovo quando un rapporto inizia a consumarsi e l’amore sparisce l’asciando spazio all’odio. Questo brano è caratterizzato dal finale a sorpresa dove Ergobeat (Gabriele Eretta) interviene con un suo cammeo in puro stile hip hop newyorkese anni 80/90. Oltre il dolore dell’incomprensione, rappresenta la difficoltà o l’incapacità che spesso si ha di esprimere i propri sentimenti nel rapporto fra uomo e donna. Madre, è un brano introspettivo che parla del dolore causato dalla perdita della madre, dolore che supera qualsiasi eventuale conflitto. Il basso di Gianni Maroccolo regala una straordinaria intensità al brano. Il nuovo lavoro di Joe Perrino’s Grog è edito e distribuito da Mi‐ notauro Records ed è disponibile dallo scorso 15 dicembre.
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#cinguettii tecnologici a cura di Marco Cau
Dji Mavic Air È un drone pieghevole con componenti di alto livello come la fotocamera con sensore da 12 Megapixel grande 1/2.3 pollici e obbiettivo f/2.8. Può catturare immagini in modalità hdr oppure riprendere video in 4K da 100 mbps a 30 fps. La memoria interna da 8 GB è espandibile tramite microSD. Ha un’autonomia di volo di 21 minuti e raggiunge una velocità massima di 68,4 km/h. I bracci e le eliche si ripiegano su loro stessi per permettere di infilarlo comodamente nella borsa; pesa appena 430 grammi.
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Razer Blade 2017
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A CASA DEL CONTE UGOLINO di Federico Mura
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età della mia famiglia, la parte paterna, è originaria di Siliqua un piccolo paese del Sulcis a circa 35 km da Cagliari. Quindi tutte le volte che con i miei genitori mi recavo a casa dei miei nonni, prima di entrare nel centro del paese, con la faccia attaccata al finestrino, il mio sguardo veniva catturato dal mastio del Castello di Acquafredda, conosciuto anche come il Castello del Conte Ugolino, di conseguenza è un posto che mi ricorda l’infanzia e i miei cari nonni. Dai racconti di mio nonno prima e di mio padre poi ho sempre sentito che per anni il Castello ha versato in uno stato di totale abbandono e per raggiungerlo occorreva arrampicarsi per le pareti rocciose che lo sostengono ormai da secoli, impresa riservata a pochi. Questo sito possiede una storia che parte dall’epoca medievale e per una vicenda alquanto bizzarra arriva fino ai giorni nostri.
Ma andiamo per ordine. La sua costruzione, come detto è di epoca medievale, e questo è documentato dal fatto che il Castello venga citato in una bolla papale risalente al 1238, anche se altre fonti indicano che la sua costruzione sia stata eseguita per volere del Conte Ugolino della Gherardesca, che ne divenne proprietario nel 1257. Anche se quest’ultimo aveva come residenza il Castello di San Guantino ad Iglesias, la fortezza del Castello di Acquafredda veniva utilizzata per controllare l’accesso alla città mineraria, Iglesias appunto, che era ricca di giacimenti di argento, zinco e piombo. Inoltre le vicende del Conte sono presenti anche in alcuni versi della Divina Commedia di Dante, precisamente nel Canto XXXIII dell’Inferno. Il Castello si sviluppa fino ad un’altezza di 256 metri sopra il livello del mare ed è strutturato su tre livelli e probabilmente lo scopo era quello di rendere difficoltoso un eventuale assalto da parte dei nemici.
Il primo livello è rappresentato dal Borgo, a circa 154 metri; qui si trovavano gli alloggi dei soldati, i magazzini per gli alimenti, le armi e gli attrezzi; la vita del Castello si svolgeva soprattutto in queste mura ed ogni abitante aveva un compito ben preciso che in questo caso gli veniva assegnato dal castellano. La parte della Torre Cisterna si trova a circa 200 metri d’altezza è di forma quadrata ed è costituita da tre ambienti visitabili collegati tra loro; era un punto fondamentale, in quanto l’acqua era una componente importante per la vita nel castello e la cisterna consentiva di averne una grande scorta. Essa ha inoltre una particolarità, e qui arriviamo alla storia dei giorni nostri che vi dicevo all’inizio, al suo interno troviamo una scritta incisa a lettere cubitali sulla pietra che riporta un nome: Osvaldo Molino. Osvaldo era un bambino di undici anni che decise di avventurarsi da solo fin qua su attraverso un percorso impervio (al periodo non erano presenti passarelle e corrimani) e una volta raggiunto
l’ambiente della cisterna decise di incidervi il suo nome all’interno. Dopo che passarono alcuni anni si rese conto del danno arrecato, e così nel 2005 scrisse una poesia che trovate esposta all’interno della cisterna per chiedere perdono per quanto fatto all’epoca. Ormai con gli anni quella scritta è diventata parte integrante del Castello. I punti più alti sono due: il Mastio e la Torre di guardia. Il primo non è visitabile e lo si può osservare solo dalla Torre di guardia; esso si trova a 256 metri s.l.m. ed era l’abitazione del castellano, mentre la Torre di guardia raggiunge un’altezza di 248 metri ed è raggiungibile attraverso un passaggio stretto e impervio, ma una volta lassù si può ammirare tutta la zona sottostante mentre si è perennemente accarezzati dal vento. Per chi fosse interessato all’escursione, ecco qualche informazione utile: la visita ha un costo di 4 euro senza la guida e di 6 euro con la guida, a cura della Cooperativa Antarias, che vi consiglio. Il parco possiede anche delle zone pic-nic e un’area ristoro. Dedicato ai miei nonni Anna ed Ennio
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Quel viaggio attraverso l’Europa che, nel corso dell’Ottocento, i giovani intraprendevano per conoscere il mondo, lo proponiamo qui lungo il Bel Paese, alla scoperta delle nostre Regioni d’Italia.
VIAGGIO IN ITALIA
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TRENTINO ALTO ADIGE
di Daniele Dettori Una terra, diverse culture. Ci spostiamo questo mese nell’estremo nord italiano, al confine con l’Austria in una terra che, della propria doppia anima culturale, è decisa da tempo a farne un punto di forza sia politico che turistico. Il Trentino Alto Adige è, non a caso, un territorio a Statuto Speciale; definizione che ritroveremo per altre quattro tra le Regioni del nostro Paese: si tratta di zone che, per posizione geografica e vicende storiche, godono di particolari forme di autonomia legislativa, amministrativa e finanziaria. La doppia anima del Trentino, nello specifico, racchiude due solidi nuclei di cultura italiana e tedesca che convivono e collaborano – in stretto rapporto con l’Unione Europea – con lo Stato Federato austriaco del Tirolo. Lassù per le montagne. Dimenticate il mare e la macchia mediterranea: tra Alpi e Dolomiti, il Trentino è la terra delle montagne per eccellenza. I bianchi manti di neve, specialmente nel periodo invernale, ricoprono le case dai tetti spioventi e tegolati, illuminate alla sera dalle luci e dai focolari che scaldano e rinfrancano il corpo e lo spirito. In primavera, i boschi e le valli si risvegliano tingendosi di un verde in cui, nelle belle giornate di sole, è possibile immergersi per lunghe camminate tra i pascoli, come novelli Heidi e Peter alla volta della propria baita nella natura incontaminata. La Val Gardena rappresenta una buona sintesi di tutto questo, con le sue rinomate piste sciistiche e le sue distese di terra che si allungano fino a incontrare il
naturale recinto dolomitico che le racchiude. Ricordiamo che, mentre le Alpi sono una catena montuosa che “incorona” il nord Italia, tracciandone un confine naturale con il resto del continente europeo, le Dolomiti costituiscono una sezione delle Alpi, le accompagnano a tratti e prendono il nome dalla particolare pietra di cui si compongono, la dolomia, un carbonato di calcio e magnesio dal colore chiaro, che si sedimenta con facilità in zone saline e lacustri. In tutti i luoghi, in tutti i laghi. E proprio i laghi sono tra le più grandi attrattive del Trentino; il Lago di Garda in primis, tra i maggiormente noti anche perché è il più esteso d’Italia, con il suo perimetro che abbraccia ben tre Regioni. Ancora, i laghi di Braies e di Careza, il primo perfetto per un’escursione in mezzo alla natura e il secondo circondato
da fiabesche leggende. Trento è poi una città ricca di storia e testimonianze medioevali, militari e religiose. L’architettura trova per le sue strade forme espressive esteticamente ricercate: è il caso di Piazza del Duomo, di Palazzo Thun (sede del municipio) o ancora di Palazzo Salvadori (molto importante per la cultura ebraica come antica sede medioevale della sinagoga). Ma non basterebbe lo spazio per citare tutti gli edifici meritevoli. Bolzano, Madonna di Campiglio, Bressanone, sono altre città che non potete non visitare durante il vostro soggiorno in Trentino per calarvi appieno nella sua magica atmosfera nordica. Proprio a Bressanone, per esempio, potrete trascorrere qualche ora a passeggio per la via dei Portici Maggiori, quasi un piccolo borgo in stile austroungarico, dove fare shopping e gustare i prodotti
tipici di questa terra. A tavola. La cucina del Trentino riflette usanze e stili di vita montani, coniugando alimenti del nostro nord con altri tipici d’oltralpe. Tra i primi la polenta, i salami, il lardo, che si sposano con i crauti, le patate e le note dolci dei gustosissimi strudel di mele. I canederli, un primo a base di pane raffermo condito con formaggio, speck e spezie varie, si rivelano perfetti se cotti nel brodo di carne e serviti ben caldi. Un buon pranzo può proseguire poi con della lugànega (salsiccia fresca di carne suina) accompagnata con un contorno di fasoi embragati, tipicamente fagioli cotti con sugo di pomodoro e spezie. Per chiudere, una buona fetta di zelten: fragrante torta a base di frutta secca, dall’impasto comune condito poi con alcune varianti locali a seconda della zona. Trento. Piazza del Duomo
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Il Lago di Braies. A destra i canederli
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Dalla tua storia emergono due temi impor‐ tanti: solidarietà ed emancipazione. Tua ma‐ dre è “arrivata al traguardo” grazie anche a te e a tua sorella. Con il vostro sostegno è riuscita a riappropriarsi della sua vita. Sei d’accordo? Assolutamente. Noi l’abbiamo spinta a riconoscere se stessa. Lei si è sempre concentrata sul ruolo di madre e alla fine le abbiamo reso il bene che ci ha fatto. Nel racconto infatti scrivo di come mia madre inizi a lavorare, a uscire con le amiche. Mi.Ti. - stock.adobe.com
Come è stato essere eletta “Donna al Tra‐ guardo 2017”? È un grande traguardo anche per me. Ho realizzato solo due giorni dopo cosa fosse accaduto. Alla premiazione ero davvero emozionata, lo sono anche ora. E tua madre come l’ha presa? Lei è felicissima. Siamo tutte molto contente.
Con un racconto di rinascita ed emancipazione, Erika Carta è “Donna al Traguardo 2017” di Manuela Stacca
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utto ha inizio con una relazione malata, sbagliata, ma la storia scritta da Erika Carta è tutt’altro che triste: è carica di gioia e speranza. È «uno stralcio di vita» ci svela l’autrice, che, con il suo racconto autobiografico, si è aggiudicata il premio “Donna al Traguardo 2017” indetto dall’Associazione Donne al Traguardo Onlus, costituitasi a Ca‐ gliari nel 2001 con lo scopo di aiutare le donne in difficoltà a ritrovare la loro strada, dal punto di vista lavorativo e non solo. Originaria di Iglesias, Erika ha 32 anni e sogna di lavorare nell’editoria, come ci racconta ancora emozionata per la vittoria «del tutto inaspettata» che l’ha vista trionfare (il 17 dicembre) sul palco del Teatro del Segno (Cagliari). Ma prima di iniziare, precisa: «Non voglio parlare di tragicità ma di luce».
Hai sempre avuto la passione per la scrittura? Sin da piccola, dalle scuole elementari. Ho avuto una maestra che mi ha fatto appassionare alla lettura e alla scrittura, e da lì è partito tutto. Ho fatto altri concorsi ma questo è il primo che ho vinto. Parliamo del racconto, allora. Come è nato? Quando ho saputo il tema, “Donne al Traguardo”, ho pensato subito a mia madre. Lei si è sposata giovanissima, ha avuto me e mia sorella, ma il suo matrimonio era un po’ a senso unico. Nel racconto parlo di violenza ma ci tengo a precisare che si tratta di una violenza verbale, psicologica non fisica: mio padre aveva un carattere dominante e mia mamma si era praticamente annullata per lui. Una volta cresciute (io e mia sorella), abbiamo deciso con lei che era tempo di liberarci di questa situazione. Da lì mia madre è rinata e ha preso in mano la sua vita (i miei genitori non stanno più insieme). Il racconto parla di questo: di luce e di rinascita.
Come hai detto, la tua storia parla di violenza verbale non fisica, ed è bene distinguere le due cose, nonostante rimane sempre un atto di prevaricazione. Nel 2017 si è parlato tanto di violenza di genere e di abusi di potere. Che cosa ti ha colpito di più di queste vicende? Non credo di essere femminista ma credo fermamente nella forza delle donne, nel coraggio di aprirsi e parlarne con gli altri. È molto importante non rimanere soli. E quando una donna prende coscienza di cosa è giusto e sbagliato, allora deve lanciarsi verso la vita. Ognuno ha il diritto di vivere e di non essere giudicato, di fare le proprie scelte senza paura di subire una prevaricazione. Per questo trovo molto importante il ruolo di queste associazioni come Donne al Traguardo e non solo. Ritornando alla tua passione per la scrittura, dopo questo premio proseguirai dunque su questa strada? Decisamente. Ora frequento un corso di Editing ed Editoria e faccio parte dell’Associazione culturale ArgoNautilus di Portoscuso, che tra le altre cose organizza la Fiera del Libro a Iglesias. Ovviamente, il concorso mi ha ispirato tantissimo e quindi continuerò a scrivere o comunque a fare la redattrice. È questo il mio mondo. Magari scriverai anche un romanzo... Lo spero, magari! Ma, a dir la verità, per il momento mi piace molto la dimensione del racconto.
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Curiosità sul mondo odontoiatrico
Il mio bambino di 4 anni ha un dentino che è diventato scuro, che è successo e che devo fare?
È
un evento frequente che i piccoli bambini subiscano traumi, che a volte passano inosservati, magari mentre sono soli e “fortunatamente” non vengono scoperti dai genitori, sempre troppo apprensivi sulla salute del proprio figlio. Mentre nel secolo scorso era facile che le famiglie avessero quattro, cinque o anche più figli, per cui l’attenzione che ogni genitore riponeva su di loro era suddivisa e legata ai fatti realmente importanti, ora che le coppie hanno uno o raramente due figli, tanto più tempo a disposizione, internet sempre connesso, e i gruppi di genitori su Whatsapp sempre attivi, si assiste ad un eccesso di controllo sullo stato di salute di ognuno di loro. Esistono anche delle forme psicopatologiche quando il genitore, per calarsi ancora di più nel ruolo e sentirsi rassicurato della sua funzione, cercano segni o sintomi (magari rapportandoli a fatti avvenuti nella loro infanzia o gioventù oppure sentiti dire o letti sul web) di malattie dalle quali devono proteggere il loro figlio o per le quali vanno dal medico già con una diagnosi preconfezionata.
Nel caso in cui un bambino presenti un dente scuro, questo di solito è un incisivo superiore, uno dei due dentini anteriori nella mascella, quelli che per primi si vedono quando si sorride. La mamma viene colpita da questo fatto in quanto altera l’estetica della bocca e teme possa portare gravi conseguenze alla futura dentatura da adulto. Per cui si presenta dallo specialista odontoiatra chiedendo una visita urgente per chiarirsi ogni dubbio sul futuro della situazione orale per proprio erede. Fondamentalmente cosa è successo? Cosa ha portato questo dentino a
perdere la sua translucenza e scurirsi? Come detto in apertura il dente ha subito un piccolo trauma, magari il bambino è caduto o ha semplicemente sbattuto su qualcosa, per cui è stato leggermente smosso all’interno dell’osso. Questo ha determinato una interruzione del fascio vascolo-nervoso che lo rende “vivo” e quindi non ricevendo più il corretto afflusso di sangue, è “morto”. Ha perso la vitalità. Fatto grave quando succede su un dente permanente nell’adulto, ma di media-bassa gravità quando succede
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Il dentista risponde
Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferi‐ mento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on‐line argomenti clinici ed extra‐clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico. nel bambino. Questo perché il dentino verrà perso nel giro di uno due anni, per essere sostituito dal permanente, per cui del danno in questo caso non rimarrà segno. Se per caso dovesse svilupparsi un piccolo ascesso, evidenziato dalla presenza di una piccola pustolina bianca sulla gengiva al di sopra del colletto del dente, sarà semplicemente necessario farlo drenare attraverso un piccolo foro che si determinerà nella parte posteriore del dente, senza bisogno di effettuare una anestesia, quindi in maniera semplice e rapida. Se invece il bambino ha un’età compresa tra la fine dei tre e l’inizio dei quattro, sarà sufficiente effettuare una chiusura dello spazio che conteneva vasi e nervi con del materiale medicamentoso adatto, per portare il dente senza problemi sino alla sua naturale perdita ai sei anni. Concludendo posso affermare, e il buon senso consiglia, che il compito del dentista sarà quello di rassicurare la madre, dopo aver constatato che il bambino sta bene e non presenta segni o sintomi che possano portare a un danno concreto. Come mi insegnava un vecchio e saggio pediatra, il loro compito era per il 90% rassicurare le madri e per il 10% curare i bambini, così dobbiamo proseguire noi odontoiatri. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.
"Il benessere del tuo corpo inizia dalla cura dei tuoi denti"
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Fitness & Benessere a cura di Matteo Sassone
I
SCONFIGGERE L’OBESITÀ L’identikit di chi ce l’ha fatta
n quest’articolo voglio raccontare alcuni tentativi di cambiamento coronati dal successo e spiegare come le vecchie abitudini possano essere sostituite dalle nuove sfociando in un rinnovamento fisico, emotivo e psicologico. Qualsiasi situazione può essere ribaltata: sempre più spesso mi trovo ad avere a che fare con persone che hanno sofferto di obesità riuscendo poi a trovare una soluzione, nonostante i tentativi falliti li avessero spinti a credere di non esserne più in grado. Tutti, applicando alcuni semplici principi, possiamo farcela se per noi è davvero importante cambiare. Invece di analizzare rischi e percentuali connessi all’obesità, cercheremo di fornire delle risposte esaurienti e concrete, le stesse a cui sono giunti coloro
PUSH-UPS
che sono riusciti a uscirne e, per farlo, partiremo dallo smentire una falsa ma radicata convinzione ovvero che mangiare meno permetta di dimagrire, quando spesso è vero il contrario; è comunque fondamentale dare una svolta alle proprie abitudini. Nove persone su dieci, tra coloro che soffrivano di obesità, per cercare di dimagrire commettevano infatti alcuni di questi errori. Colazione troppo povera: anche se ai loro occhi una pasta e il cappuccino o, in alternativa, fette biscottate e marmellata apparivano una colazione nutriente perché contenenti “molte” calorie, in realtà costituiscono un pasto che, fortemente sbilanciato verso i soli carboidrati/zuccheri, crea una conseguente digestione veloce e una bassa sazietà. La
Sono un padre, un marito e un trainer esperto in percorsi di dimagrimento, obesità e sovrappeso. Aiuto quotidianamente le persone che vogliono cam‐ biare forma fisica, e spesso anche la propria vita.
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colazione di chi ha risolto è ora basata sui tre macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi). Modificare il primo pasto della giornata è un modo per dedicarsi del tempo e segnalare alla mente e al corpo che si desidera cambiare, facilitando così tutte le scelte che faremo nel resto della giornata. Yogurt bianco, frutta, frutta secca, oppure colazioni “salate” a base di toast al prosciutto possono costituire il primo step verso una svolta. Escludere i carboidrati (come pasta, pane o riso) dai pasti: nutrienti che ora vengono invece introdotti in tre/quattro su cinque dei pasti consigliati. Inoltre: hanno iniziato a fare la spesa consci di cosa mettevano nel carrello anziché comprare alimenti dalle confezioni invitanti. Hanno sostituito lo yogurt alla frutta con lo yogurt bianco, caffè al ginseng e simili con qualcosa che non contenesse zucchero, hanno scelto di mangiare frutta fresca e secca anziché considerare il caffè o il cappuccino uno spuntino. Hanno così semplicemente mutato e potenziato ciò che consumavano
Esercizio di potenziamento degli arti superiori, coinvolge però tutto il corpo. Parti con le braccia tese e le mani in appoggio a terra, con una distanza pari a quella delle spalle, contraendo gli addominali. Assicurati di avere i gomiti vicino al
abitualmente continuando a godere della pausa caffè. La scienza infatti ci conferma che una cattiva abitudine non va eliminata lasciando un vuoto ma sostituita con una che apporta un beneficio. Alcuni non esercitavano nessun tipo di attività fisica oppure frequentavano la palestra ma senza reali benefici e con un conseguente abbassamento dell’umore. Ora hanno scoperto che l’introduzione di brevi (e particolari) sequenze di 15‐30 minuti di allenamento permette loro di essere più attivi e freschi mentalmente e i più forti fisicamente ma soprattutto più felici, carichi di energia positiva per affrontare al meglio la giornata. Spesso la soluzione risiede in poche semplici regole: basta introdurre piccole modifiche e saremo più propensi a mantenere le nuove abitudini senza esaurire la nostra capacità di autocontrollo. Sei pronto al cambiamento? Tu puoi essere il prossimo!
dorso e con le gambe tese, se riesci, o in alternativa con le ginocchia in appoggio se hai difficoltà, scendi fino a sfiorare il pavimento senza perdere la tensione. Fai 3 serie ripetendo il movimento tra le 5 e le 12 volte con pause di 90 secondi.
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Marcus Keene (sopra), Marco Allegretti e Roberto Rullo (in basso a destra)
MESE IMPORTANTE PER LA PASTA CELLINO Dopo un periodo duro, arriva il momento degli scontri diretti. di Erika Gallizzi Foto: Roberto Tronci
A
lti e bassi per la Pasta Cellino Cagliari Dinamo Academy nella Serie A2 di basket. Dopo una prima parte del campionato in cui la formazione di coach Riccardo Paolini si è rivelata la sorpresa del girone Ovest, la situazione si è stabilizzata, man mano che il campionato è entrato nel vivo. Le squadre meglio attrezzate hanno carburato e trovato gli equilibri, così chi ha qualcosina in meno ha iniziato un po’ a soffrire. Inoltre, la Pasta Cellino ha dovuto far fronte a qualche acciacco, per cui ha perso un po’ di smalto. In particolare, è pesato l’infortunio alla caviglia sinistra che ha limitato il lungo De’Shawn Stephens, stoppato in un periodo di forma eccellente. E Stephens è l’uomo di punta dei rossoblù, l’elemento senza dubbio imprescindibile e, non a caso, il più utilizzato da coach Paolini, con una media di 32.4 minuti a partita. È anche il secondo miglior marcatore della squadra, dietro “genio e sregolatezza Keene”, il quarto miglior rimbalzista dell’intero girone Ovest (9.1
palloni arpionati a partita) e quello che subisce qualcosa come 4.2 falli a gara, cosa che sta a significare la sua pericolosità nel pitturato. Oltre al suo infortunio, c’è stato anche quello occorso a Ferdinando Ma‐ trone (lesione muscolare ad una coscia) ed a Bucarelli (sempre di origine muscolare, ma meno importante), insieme a qualche episodio di influenza stagionale, per Andrea Rovatti e Michele Ebeling. Nell’ultimo mese la Pasta Cellino ha avuto un ruolino di marcia di due vittorie e tre sconfitte. La nota più lieta è stata senz’altro la condizione eccellente di Marco Alle‐ gretti, che ha inanellato una serie di prestazioni di altissimo livello, tra le quali è emersa la migliore stagionale, a Legnano, in cui ha segnato 19 punti e assicurato alla formazione rossoblù una presenza costante ed una precisione ai limiti della perfezione. Inoltre, c’è da rimarcare la continuità di Rullo, sempre tra i migliori. Tornando ai risultati, l’Academy ha colto due vittorie esterne, sul campo del Trapani e del Legnano, due sconfitte casalinghe contro la corazzata Scafati e Latina, ed un bruttissimo ko esterno sul campo del Biella. A Trapani (84-78 per capitan Bucarelli e compagni), dopo un primo
quarto terrificante in cui è sprofondata a -19, Cagliari ha avuto un’ottima reazione, trovando un Rovatti molto importante nel corso del terzo quarto. A Biella (63103) la gara si è chiusa molto presto, già nel secondo quarto, non c’è stata storia e a nulla sono valsi i 22 punti di Stephens, i 12 di Keene e gli 11 di Rullo. Scafati ha fatto valere tutta la propria superiorità, tecnica e di esperienza: preso un buon vantaggio, ha saputo gestire senza particolari patemi, per poi affondare un potente allungo nell’ultimo quarto (93-79 per i campani). La vittoria sul campo del Legnano è arrivata in un periodo in cui la Pasta Cellino arrivava da quattro sconfitte nelle ultime cinque partite. E si è trattato di una buona prestazione. Dopo un ottimo avvio, Cagliari ha subìto il “ritorno” dei padroni di casa ed è stata brava a gestire il punto a punto, senza disunirsi, fino agli ultimi tre minuti, in cui ha “sprintato” con Keene, Allegretti e Rullo (77-68). Ha lasciato un po’ di amaro in bocca, invece, il passo falso interno con il Latina. Pasta Cellino ottima nella prima parte di gara, poi si è letteralmente spenta la luce. Di contro, bisogna ammettere che Latina è stata formidabile
nel saper aspettare, sfiancando i rossoblù con una risposta ad ogni loro break e minandone le certezze, fino ad invertire totalmente l’inerzia del match ed andare a vincere largamente. Cagliari vanta, al momento, il sesto miglior attacco del girone con una media di 79.7 punti a partita, ma è anche la squadra con la peggior difesa (84.7 punti incassati per match). È una delle squadre che prende più rimbalzi di media (36.2), tra cui spiccano i 10.6 offensivi, ma contro di lei le avversarie ne arpionano 37.4. Gli “alti e bassi”, bastone e carota, anche nei e dai numeri. Questo mese dovrebbe risultare un pochino meno impegnativo del precedente e la Pasta Cellino dovrà cercare di mettere fieno in cascina, contro squadre a lei vicine in classifica. Farà visita alla Metextra Reggio Calabria, ospiterà la Moncada Agrigento, poi volerà a Treviglio (brucia ancora la sconfitta dell’andata, la prima in casa per l’Academy) e, infine, accoglierà la Soundreef Siena, contro cui nel girone di andata trovò la sua prima vittoria esterna. Poi il campionato si fermerà per la disputa delle finali di Coppa Italia (Jesi, 24 marzo).
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CAGLIARI CALCIO, È ARRIVATA LA SVOLTA? I rossoblù provano ad allontanarsi dalla zona calda, grazie anche al mercato Simone Padoin
di Gianpiero Farina Foto: Roberto Tronci Le proteste di Giulini dopo la sconfitta casalinga contro la Juventus e l’esplosione della Sardegna Arena in seguito al gol di Sau, che ha definitivamente piegato la Spal. Senza alcun dubbio, possono essere queste le due immagini che descrivono al meglio il mese di gennaio del Cagliari. Un mese che si è aperto con il ko contro i bianconeri. Una sconfitta che ha lasciato strascichi polemici non indifferenti. Il patron dei rossoblù si è scagliato senza mezzi termini contro il VAR, reo di non aver segnalato un fin troppo evidente tocco di mano di Federico Bernardeschi in aerea, che avrebbe potuto portare al rigore del pareggio. Lamentele che sono costate per il numero uno dei sardi un’ammenda da 10mila euro. Gli uomini di Lopez hanno, nonostante tutto, provato a lasciarsi subito alle spalle il tutto. Il 2-1 subito dal Milan, arrivato dopo l’inedita pausa post Epifania, ha fatto però tornare d’attualità incubi e fantasmi. I rossoneri, rigenerati dalla cura di Gennaro Gattuso, sbancano la Sardegna Arena grazie alla doppietta di Kessié. Ai sardi non basta un gol di Barella, che poi lascia la sua squadra in dieci. Il giovane centrocampista, molte volte, è costretto a fare i conti con i limiti dettati dalla sua giovane età.
Ennesimi scricchioli e critiche, ma il Cagliari riesce a fare gruppo e a isolarsi da tutto il resto. La salvezza, in fondo, passa dagli scontri diretti. E allora ecco che, nel match in casa del Crotone, i rossoblù tirano fuori una prestazione tutta grinta, carattere e personalità. Gli uomini di Lopez sono penalizzati dagli episodi e sono costretti a giocare in dieci gran parte della partita. Eppure riescono a strappare un punto a dir poco prezioso (1-1 il risultato finale). Tra i protagonisti del pari dello Scida c’è, senza alcun dubbio Luca Cigarini, e non solo per il gol, arrivato grazie a un magistrale calcio di punizione. Il centrocampista scuola Atalanta si mette in mostra per impegno e caparbietà. Un po’ come Simone Padoin, simbolo di una squadra operaia e mai doma. Ed è proprio grazie a queste caratteristiche che gli isolani riescono ad avere la meglio sulla Spal, in un altro scontro salvezza. Ancora Cigarini sugli scudi e poi il ritorno al gol di Sau. Proprio lui, che aveva battezzato la Sardegna Arena con un suo gol. Ora il vantaggio sulla zona calda è di 7 punti. Insomma, si può davvero respirare. Gennaio, come ben si sa, è stato anche il mese del mercato di riparazione. La società sarda non è rimasta certo a guardare. Il grande colpo è stato Leandro Castan, difensore brasiliano 31enne ed ex Roma e Torino. Il centrale verdeoro va ad aggiungere esperienza e personalità in un reparto
arretrato che, molto spesso, è andato in difficoltà. Tutti da scoprire invece gli altri acquisti: Lykogiannis e Ceter. Il primo è un terzino sinistro classe ‘93 proveniente dallo Sturm Graz. Il secondo è un attaccante colombiano classe ‘97, scovato al Santa Fe. Per caratteristiche sembra ricordare il connazionale Duvan Zapata. Da segnalare anche il rientro dal Perugia di Han. In attacco ora Diego Lopez ha davvero l’imbarazzo della scelta. Va detto però che fino all’ultimo Farias è stato in bilico. Il brasiliano è stato vicinissimo al Sassuolo, coinvolto nell’affare che avrebbe dovuto portare Politano al Napoli. Tutto però è saltato negli ultimi minuti. C’è stato anche qualche movimento in uscita: Capuano, che ormai trovava sempre meno spazio, è passato al Crotone, mentre Melchiorri è sceso di categoria, trasferendosi al Carpi. Insomma, il Cagliari ha preso la sua forma definitiva. Da qui fino alla fine del campionato ci sarà ancora da lottare e da combattere per conquistare la salvezza. Sono vietate distrazioni e il mese di febbraio potrebbe davvero essere quello dello scatto finale. Le sfide contro Sassuolo e Chievo possono infatti permettere di aumentare il vantaggio sulla Spal, terzultima in classifica. E poi ci sarà la sfida con il Napoli. E, con la testa praticamente libera e sgombra, chissà che i rossoblù non possano fare uno scherzetto agli azzurri di Maurizio Sarri. Sognare è lecito.
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inSardegna... I migliori eventi di Febbraio
11-13 FEBBRAIO. Sa Sartiglia
9 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. “Essere Gramsci” testi di Antonio Gramsci e Tania Schucht, regia Clara Murtas. Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 22:00. Concerto Carmen Souza ft Theo Pascal Trio. 10 FEBBRAIO: Norbello, dalle ore 13:00. 1° “Carnevale del Fumetto e del Cartone Animato”. Bosa sul Fiume Temo, dalle ore 15:00. “SUPer Carnevale”: Sfilata in maschera Stand Up Paddle, Canoe, Kayak. Cagliari al Fabrik Club, ore 21:00. Colombre in concerto. Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. “Battlefield”, basato sul "Mahabharata" e sul testo di JeanClaude Carrière, regia di Peter Brook e Marie-Hélène Estienne. Arzachena all’Auditorium Comunale , ore 21:00. Stagione di Prosa e Musica 2017/2018: “Un mondo a più voci”, Mario Arcari (oboe, clarinetto, flauto dolce, fiati etnici, voci), Ellade Bandini (batteria), Giorgio Cordini (chitarra, bouzouki). 11 FEBBRAIO: Oristano dalle ore 10:00. Sartiglia del Gremio dei Contadini. Cagliari all’Exma', ore 19:00. “Sei incontri. Sei”: “Alfonsina panciavuota”, con Fabio Marceddu, regia e musiche originali di Antonello Murgia. Cagliari al Teatro Massimo, ore 19:00. “ Battlefield”, basato sul "Mahabharata" e sul testo di Jean-Claude Carrière, regia di Peter Brook e Marie-Hélène Estienne. 13 FEBBRAIO: Oristano dalle ore 10:00. Sartiglia del Gremio dei Falegnami. 14 FEBBRAIO: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2017/2018: “Il mondo non mi deve nulla”, di Massimo Carlotto, con Pamela Villoresi e Claudio Casadio, regia Francesco Zecca. Dal 14 al 17 FEBBRAIO: Cagliari all’Exma', ore 21:00. “Sei incontri. Sei”: “Alfonsina panciavuota”, con Fabio Marceddu, regia e musiche originali di Antonello Murgia. 15 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Alkestis, ore 21:00. “Sound Around the Island 2018 - Teatrabili”: "Periferie dell'infinito", di e con Davide Catinari. Nuoro al Teatro Eliseo, ore 21:00. "Sogno e son desto... In viaggio", spettacolo di Massimo Ranieri. Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 21:30. Concerto del Tony Marongiu Quintet. Dal 15 al 17 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro delle Saline, ore 21:00. “Egregio sig. Assessore”, testo e regia di Elio Turno Arthemalle. 16 FEBBRAIO: Porto Torres al Teatro comunale Andrea Parodi, ore 21:00. XXVIII edizione Festival “Etnia e Teatralità": “La dolce guerra”, di e con Elena Ferrari e Mariano Arenella. Cagliari
15-16-19 FEBBRAIO. Massimo Ranieri "Sogno e son desto...”
all’Auditorium del Conservatorio, ore 21:00. "Sogno e son desto... In viaggio", spettacolo di Massimo Ranieri. Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. “Letteres Sonores” XVII edizione “Le Salon de Musique”: Ensemble Trame Sonore. Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 22:00. Concerto di Greta Panettieri. 17 FEBBRAIO: Cagliari al Fabrik Club, ore 21:00. Concerto degli Herbert Stencil. San Ga‐ vino Monreale al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa, Musica e Danza 2017/2018: “Pulsazioni - Danza, musica, poesia”, regia Ricky Bonavita e Ugo Bentivegna. 18 FEBBRAIO: Cagliari in via Azuni, ore 10:30. XI edizione della “Vespiglia”. Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVIII Stagione di teatro per ragazzi: “Oscar va in città”, Is Mascareddas (CA), (3-11 anni). San Sperate al Teatro Scuola Civica di Musica, ore 18:00. I edizione “Civic'Art” - Festival di Musica, Teatro e Cinema: “Il circo di cartapesta”, spettacolo teatrale per piccoli e grandi sognatori.
Fino al 25 FEBBRAIO. Mostra “Nuragica”
Corrida della Sardegna”. Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 22:00. “25 per gamba”, concerto dei Bob Boys. 24‐25 FEBBRAIO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVIII Stagione di teatro per ragazzi: “Il gatto con gli stivali”, La Botte e il Cilindro (SS), (5-14 anni). 25 FEBBRAIO: San Sperate al Teatro Scuola Civica di Musica, ore 18:00. I edizione “Civic'Art” - Festival di Musica, Teatro e Cinema: “Seven Steps to Heaven”, tributo ai grandi del Jazz. 26 FEBBRAIO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa 2017/2018: “New Magic People Show”, con Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli. 27 FEBBRAIO: Carbonia al Teatro Centrale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2017/2018: “Odyssey Ballet”, con Emanuela Bianchini, regia e coreografie Mvula Sungani. Nuoro al Teatro Eliseo, ore 21:00. “La paura”, di Federico De Roberto, con Daniel Dwerryhouse.
19 FEBBRAIO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. "Sogno e son desto... In viaggio", spettacolo di Massimo Ranieri. Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2017/2018: “Il Mantello di Pelle di Drago”, del Jas Art Ballet, coreografie e regia Massimiliano Volpini.
27‐28 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Massimo, ore 10:30. “MacbettU”, tratto da: Macbeth di William Shakespeare, regia, scene, luci, costumi di Alessandro Serra.
20 FEBBRAIO: Cagliari alla Fiera, ore 21:00. "Prisoner 709 Tour", concerto di Caparezza.
Fino al 19 FEBBRAIO: Sassari nella Sala Duce del Palazzo Ducale, ore 10:30-13:00 / 16:3019:00, chiuso domenica e lunedì. "L'olocausto e l'oblio", mostra di Pietro Sanna.
22 FEBBRAIO: Cagliari all’Auditorium del Conservatorio, ore 21:00. “Carpe Diem”, concerto del Paolo Fresu Devil Quartet. Arzachena all’Auditorium Comunale , ore 21:00. Stagione di Prosa e Musica 2017/2018: “Angelicamente Anarchici - Don Andrea Gallo e Fabrizio De André”, diretto e interpretato da Michele Riondino. 22 FEBBRAIO: Cagliari al Teatro Alkestis, ore 21:00. “Sound Around the Island 2018 - Teatrabili”: "Caro Peppino", di e con Ignazio Chessa e Claudio Gabriel Sanna. 23 FEBBRAIO: Cagliari all’Exma', ore 21:00. “Sei incontri. Sei”: “Briciole”, di e con Adelaide Mancuso. Sassari al Teatro Verdi, ore 21:00. VIII edizione “I Grandi Interpreti della Musica”: Ensemble Spira Mirabilis. 24 FEBBRAIO: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. I edizione di “JazzAlguer - música per tots”: Cadmo, trio formato dal pianista Antonello Salis, dal bassista Riccardo Lay e dal batterista Mario Paliano. Sassari al Teatro Comunale, ore 21:15. 6ª edizione “La Grande
Mostre
Fino al 25 FEBBRAIO: Sassari all’Ex Convento del Carmelo, ore 16:00-21:00 (mar-ven), ore 10:00-14:00 / 16:00-21:00 (sab-dom), chiuso lunedì. Mostra “Nuragica”, il più sorprendente viaggio nel tempo tra ricostruzioni e realtà virtuale. Nuoro al MAN, ore 10:00-13:00 - 15:0019:00, chiuso lunedì. Mostre “Una visione astratta”, opere dalla Collezione Maria Cernuschi Ghiringhelli e “Emisferi Sud”, mostra di Michele Ciacciofera. Fino all’11 MARZO 2018: Cagliari alla Galleria Comunale d'Arte, ore 10:00-18:00, chiuso lunedì. Mostra “Modigliani: Opera sola”. Fino al 18 MARZO 2018: Collinas al Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu”, ore 9:00-19:00, chiuso lunedì. Mostra “Avventura tra i ghiacci. Pole Position”.
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Un caffè o un pasto veloce! C A GL I A R I 75 Seventyfive
Caffetteria.Ristorante
Via Roma, 75. 070/652121. Nessuno 7divino
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Via Giovanni Maria Dettori, 7. 070/682140. Lunedì Bar Giardino
Snack Bar
Via Campania, 20. 070/291227 Bloody Mary
Snack Bar
Via San Michele, 20/22. 070/280206 Cafè Barcellona
Caffetteria.Ristorante.Wine Bar
Officine Hammer
Via Barcellona, 84. 070/7321035. Nessuno Cafè Lily
Wine Bar
Viale Trento, 52/56. 070/271465. Domenica Caffè 21
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Via Asproni, 10. 070/8562209. Dom. Consegna domicilio Overlook
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Salita Santa Chiara, 4/6. 070/682399. Dom, Lun Caffè DiVino
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Via Italia, 152 - Pirri. 329/6535783. Nessuno Caffetteria Tiffany
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Via Mameli, 122. 070/651585. Nessuno Wine Bar
Via Sardegna, 30. 070/657987. Domenica Shabby Shine Caffè
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Via Ciusa, 18. 349/4588640 Temptation
Caffetteria
Snack Bar
Via Ciociaria, 11. 346/0229904
Via Baylle, 133. 070/7324787 Cat Cafè
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Lungomare Poetto - VIII Fermata. 388/7348981. Nessuno Il Caffè Letterario
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Via Zuddas, 156. 070/573082. Lunedì Infinito Caffè
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Via Monserrato, 205. 345/8119593. Nessuno
Caffetteria
28 S&H MAGAZINE Galaia City
Cucina Tipica Carlofortina
Ginlè
Royal
Pizzeria al Taglio Gourmet
Cucina Marinara
Via Azuni, 56. 070/7538053. Lunedì
Sa Piola
Pizzeria.Bisteccheria
Via Cadello, 24. 070/291956 - 070/3328206. Mattina Il Gallo d’Oro
The Cork
Pizzeria
Trattoria del Porto
Cucina Tipica Sarda
Via Farina, 30. 070/2050305 - 333/1841622. Lunedì
Trattoria Lillicu
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Tricoli Sapori d’Ogliastra
Kilimangiaro
Cucina Africana
Via della Pineta, 67. 070/2047273. Lunedì
WEF
Kipling
Ristorante.Pizzeria
Viale Trieste, 166. 070/4512507. Domenica
Zero Zero
Base
Tapas Bar
C.so V. Emanuele II, 214. 351/0342379. Domenica Bier-Keller
Cucina Tipica Bavarese
Viale Trieste, 14. 070/666980 - 348/3352173. Nessuno Bistrot 100
Ristorante
Via Tuveri, 100. 070/7333300. Domenica Capodimonte
Ristorante.Pizzeria
Via Bottego, 12. 388/8941271 Cavour
Trattoria.Pizzeria
Ristorante.Pizzeria
Cesare
Ristorante
Via Darwin, 2/4. 070/304768. Nessuno Civico 8
Pizzeria
Viale Regina Margherita, 8. 070/658341. Nessuno Coffee Art
ASSEMIN I
La Mola Sarda
Ristorante
Bacco
La Pirata
Cucina Marinara
Viale Regina Margherita, 22. 070/658474
Ristorante.Pub.Caffetteria
Pizzeria
Via Manno, 6. 320/6367095. Domenica
Da Vai
Pizzeria.Bisteccheria
Viale Trieste, 24. 392/0200531. Lunedì Down Town
Ristorante.Pizzeria
Piazza Yenne, 19. 070/668931. Nessuno El Burrito
Cucina Messicana
Via Mameli, 124. 392/0296171. Domenica Francis Drake
Ristorante.Pub
Via Oristano, 8. 348/0344091. Nessuno
Ristorante
Via Barcellona, 44/46. 070/655357. Lunedì Levante
Pizzeria.Bisteccheria
Via Sacro Cuore, 9. 070/2041517. Mer. Consegna domicilio El Carnicero
Pizzeria.Birreria
Via Bacaredda, 101. 329/6587545. Lunedì
Ristorante.Pizzeria
Via Pio IX, 44. 070/7344038. Nessuno Gasthaus
Lo Scoglio
Cucina Marinara
Loc. Spiaggiola S. Elia. 070/371927. Lunedì
Birreria.Pub
Via Cagliari, 168. 070/946075. Mercoledì Il Grillo
Ristorante
Ristorante
Via Carmine, 132. 070/946350. Nessuno
Via Vittorio Veneto, 96. 070/7345223 - 345/4419347. Nessuno
Il Maratoneta
LocandAurora
Via Carmine, 213/l. 070/942047. Consegna domicilio
Ristorante.Lounge Bar
Trattoria.Pizzeria
Salita Santa Chiara, 13. 070/7513280. Lun, Mar
Luxar.eat
L’Opoz
Via Sulcis, 32. 070/941314 - 331/5795382. Nessuno
Ristorante.Cocktail Bar
Via Giardini, 145. 070/8584894. Martedì
Ristorante.Pizzeria.Bar
Malloci Ristorante
Ristorante.Pizzeria.Bar
Via Carmine, 95. 070/942509
Viale Regina Margherita, 56. 070/672058. Domenica
Orion
Mamma Fina
Via Cagliari, 8. 070/946704. Nessuno
Ristorante
Via Angioy, 93. 070/0989338. Nessuno
Paradise
Man.Gia.
Via Iglesias, 3. 070/940698. Lunedì
Cucina senza glutine.Pizzeria
Via Bacaredda, 34. 334/7706497. Lunedì Via Mameli, 196. 070/2041940. Lunedì Milestone Pizzorante
Sapore Antico Ristorante.Pizzeria
Cucina Marinara
Cucina Orientale Kyrgyza
Via Napoli, 55. 070/0991772. Nessuno Nerocarbone
Ristorante.Caffetteria
Piazza Costituzione, 20. 070/4517413. Domenica Next
Ristorante.Lounge Bar
Viale Regina Margherita, 14. 070/654464. Domenica Papagayo Pub
Pub.Birreria
Via Savoia, 1. 070/7327374 - 349/8919518. Nessuno Pith Smokehouse
Smokehouse
Viale Regina Margherita, 10. 070/6407654. Nessuno Pizza & Brace
Pizzeria.Birreria
Pizzeria.Cucina senza glutine
Su Stampu
Via Carmine, 4/b. 070/9435255. Consegna domicilio
Via Dante, 32/a. 328/4849180. Lunedì Nasip
Pizzeria.Bisteccheria
Via Cagliari, 213. 070/940437. Pranzo
Via Corte d’Appello, 33. 333/6688322. Nessuno Mr. Cozza
C
Ristorante.Pizzeria.Bar
Via Sardegna, 34/g. 070/942055. Domenica C’è Pizza per Te
L’Ambasciata
Luigi Pomata
Piazza Tristani. 070/7535228. Domenica
Ristorante.Pub
Corso America, 84. 070/943435. Lunedì Buzz
La Pizzeria
Locanda dei Buoni e Cattivi
Via Cavour, 83. 070/6407803. Lunedì
Pizzeria
C.so V. Emanuele II, 71. 347/4177270. Nessuno
Viale Trento, 84. 070/280983. Lunedì
Cucina Tipica Sarda.Pizzeria
Bruschetteria.Paninoteca
Piazza Costituzione, 18. 070/2050003. Lunedì
La Lanterna
Via Castiglione, 20/22. 070/482249. Lunedì
Cucina Tipica Sarda
Via Crispi, 17. 070/668530. Domenica
Via Cugia, 7. 070/308207. Lunedì
Arenada
Cucina Marinara
Via Sardegna, 78. 070/652970. Nessuno
Lungomare Poetto, 41. 070/381022. Nessuno
Via Mameli, 91. 070/660001. Nessuno
Cucina Marinara
Via Roma - Molo dogana. 070/659613. Domenica
Il Gufo Sardo
Ristorante
Pub.Bisteccheria
Via Dante, 58. 070/6670488. Nessuno
Via Italia, 139/a - Pirri. 070/522332
140 Grammi
Cucina Tipica Sarda e Marinara
Vico Santa Margherita, 3. 070/666714. Nessuno
Il Faraone
Il Lido
Cucina Toscana.American Bar
Via Piccioni, 2. 070/341313. Lunedì
Il Brigantino
CA GL I A R I
Pizzeria.Bisteccheria
Via S. M. Chiara, 21 - Pirri. 070/522352. Lun. Domicilio
Via Bacaredda, 39. 070/4511021. Martedì
Dove mangiamo?
Pizzeria Betty
Viale Diaz, 37. 070/7566090 - 349/3082276. Lunedì
Pizzeria.Bisteccheria
Via del Pozzetto, 29. 070/373972 - 349/8438716. Martedì
Pizzeria
shmag.it 29
BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE | CLUB Calici & co.
Pizzeria.Vineria
Via Italia, 30. 346/5027661. Domenica Country Pub
Ristorante.Bisteccheria.Birreria
Via Parini, 56. 070/822675 - 347/2402058. Lunedì El Faro
Ristorante.Pizzeria
Via Monaco, 77. 070/830730. Nessuno El Malecon
Pizzeria.Bisteccheria.Snack Bar
Viale Marconi, 182. 340/5712408 - 347/7713923 Forza Paris
Pizzeria.Bisteccheria
Via Italia, 21/a. 070/0951748. Nessuno Gennargentu
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Via Eligio Porcu, 112. 333/9887107 Il Pergolato
Pizzeria.Bisteccheria
Via San Benedetto, 136. 070/8675090. Martedì Imperium
Pizzeria.Paninoteca
Kings’ Cross Pub Cirano Pub
Pub.Birreria
Via Sardegna, 3. 349/7113367. Lunedì
English Pub
Via Cagliari, 101. 371/1165024. Domenica
Ristorante.Pizzeria
Via San Sperate, 35. 070/961744. Nessuno Pizzeria
Corso Umberto, 39. 070/962880 - 070/9537286. Lunedì Sa Mesa
Pizzeria
Via Settembrini, 74. 070/8634045
Cucina Tipica Sarda
S.S. 196 km 4,500. 070/9647781. Martedì
Ristorante
Via Marconi, 296. 342/0890512. Lunedì L’Era di Mappo
Ristorante.Wine Bar
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Ma Poitta Pizzeria
Via Polveriera, 30. 070/215568 Pizzeria Giorgione
Pizzeria
Via Sulcitana, 160. 070/216333 Quentin
Pizzeria.Wine Bar
Alexander
Via Claudio Marcello, 31. 070/582393 - 342/1338662. Nessuno I Due Mimì
Pizzeria.Bisteccheria
Via Fonni, 14. 070/5849840. Lunedì. Consegna domicilio Karalis
English Pub
Via Corridoni, 20. 347/8382613. Lunedì
Il Papero 2
Pizzeria
Pizzeria.Bisteccheria
Pizzeria
Via Don Minzoni, 43. 070/882793. Consegna domicilio
Olivarium
Pizzeria.Bisteccheria.Snack Bar
Via Ottaviano Augusto. 392/4427297. Nessuno
Pizzeria.Bisteccheria
Via Don Minzoni, 15/a. 070/0981348 - 392/5251404. Martedì Vecchia Stazione
Pizzeria
Via Don Minzoni, 6. 070/883100. Lunedì
Take away o domicilio CAGLIARI
SELA R G IU S Pizzeria
Paninoteca.Bisteccheria
Ristorante.Pizzeria
Agripizza
Cucina Marinara
Via Del Redentore, 219. 392/4512577 - 345/5764358. Lun Pizzeria.Bisteccheria
Ristorante.Pizzeria
Via Tito, 56/58. 070/5849062 - 347/3550091. Martedì Trattoria.Pizzeria
FrittoMania
Friggitoria
Viale Regina Margherita, 29. 338/8373158. Lunedì Pizzeria
Piazza Yenne, 12. 070/7573776. Nessuno Gastronomia Rosanna Cinus
Gastronomia
Via Scano, 91. 070/495801. Nessuno I Panini Africani
Via San Gavino Monreale, 7. 070/5838687. Lunedì
Gastronomia
Via Toti, 85 - Pirri. 070/5689029
Fuori di Zukka
Loc. Sa Muxiurida. 347/1596032. Lunedì
Pizzeria
Viale Marconi, 39. 349/5461773. Lun. Consegna domicilio Da Roberto
Via Riu Mortu, 24. 347/2102342. Domenica
Paninoteca
Via Cimarosa, 15. 328/2515795. Mercoledì I Girasoli
QU ART U S A N T ’ EL EN A Via Mascagni, 30. 070/845726. Lunedì
Michelangelo
Via Michelangelo, 26/28. 070/261681. Lunedì
Via Peretti, 2 - Su Planu. 070/531350. Nessuno
Barbagia
Bisteccheria.Pizzeria
S.P. Monserrato-Sestu. 070/510183. Lunedì
Evelyn
Zio Tore
Ristorante.Pizzeria.Caffetteria
La Vecchia Fattoria
Q UA R TUCCIU
Su Stahueddu
Bisteccheria.Pizzeria
Via Raffaello, 17/19. 070/230040 - 340/7348382. Lunedì Ex S.S. 131 km 9,800. 070/7598080. Nessuno
Paradise Sandwich
Taverna 1860
Ristorante.Pizzeria
Cjbarja
Via Cesare Cabras, 14/b. 070/560384. Nessuno
Sa Muxiurida
The Big Apple
Antico Borgo
Union Jack
Pizzeria.Caffetteria
La Capricciosa 2
Pizzeria
SESTU
Via Venezia, 31. 070/824447. Lunedì
Via San Gottardo, 5. 070/584226. Martedì
Ricciomania 2
Pizzeria L’Elfo
Pizzeria
Pizzeria D’Elite
Ristorante.Bisteccheria
Ristorante
Via San Martino, 185. 070/851260. Nessuno
Via Mandas, 6. 070/8600702
MO N S ER R A T O
Il Quadrifoglio
Pizzeria.Bisteccheria
Metropizza
Ristorante
Via Cagliari, 26. 070/2128009 - 335/1509445. Nessuno
Ristorante.Pizzeria
Via Cagliari, 33. 340/1860006. Nessuno
Piazza Cambosu, 11. 070/215478 - 388/2975675. Lunedì Villa Del Mas
Il Ponte
Via Milazzo, 21/a. 070/8607049
Viale Golfo di Quartu, 17/21. 070/7538452. Lunedì
La Polveriera
Ristorante.Snack Bar
Via Peretti, 10 - Su Planu. 070/541719. Nessuno
Via Cimabue, 21/a. 328/0564744 Lido Mediterraneo
EL M A S
Il Giardino Incantato
Via Manin, 118. 070/845786. Giovedì
La Locanda del Barroso
La Lanterna
Pizzeria.Bisteccheria
Piazza Brigata Sassari. 392/1310507. Nessuno
La Baita
Crazy Idea
Il Cellarium
Viale Trieste, 18. 345/5814574. Lunedì
Via Pitz’e Serra, 8. 070/8675053
DE C I M O M A N N U
Pizzeria
Via Boiardo, 7. 070/482163 - 349/4184511 Pizzeria
La Boutique della Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Timavo, 19. 070/2892153. Lun. Consegna domicilio
Chiusura Informazioni aggiuntive
30 S&H MAGAZINE Pizzeria Da Sergio
Pizzeria
Pizza In
Pizzeria.Friggitoria
Via Giovanni XXIII, 14. 070/9459022. Consegna domicilio
Via Bonaria, 62. 070/826032 - 333/1820800
Pizzeria del Corso
Pizzeria Aurora
Pizzeria
Pizzeria
Via Gozzi, 17. 070/884193. Consegna domicilio
Corso America, 26. 070/941724 Pizzeria Giorin
Pizzeria.Paninoteca
Via Tevere, 63. 347/9983943. Lunedì
Pizzeria Dino
Pizzeria
Via Eligio Porcu, 253. 070/827244. Nessuno
Pizzeria Shardana
Pizzeria
Via Sassari, 9/a. 392/3871371. Lun. Consegna domicilio Sa Moba Antiga
QUARTUCCIU
Panetteria.Pizzeria
Via Po, 55/b. 338/9182895. Lunedì
Pizzeria Gnomi
Zero9
Pizzeria.Paninoteca
Via Carmine, 9. 347/1849301. Nessuno
Pizzeria
Via Selargius, 54. 392/1687499. Lun. Consegna domicilio Pronto Pizza
Pizzeria
Via Quartu, 133. 070/883565. Consegna domicilio
M O NSER R A TO La Fabbrica della Pizza
SELARGIUS
Pizzeria
Via Tagliamento, 30. 340/0967028. Consegna domicilio
Capperi & Acciughe
La Marina 23
Via Monte Arci, 18. 070/2346868. Lun. Consegna domicilio
Da Giulio
Dal Buongustaio
Via Pira, 2. 070/8002636. Lunedì. Consegna a domicilio
Pizzeria.Paninoteca
Via Barcellona, 23. 366/4401233 La Piccola Focacceria
Pizzeria.Focacceria
Via Liguria, 100. 070/271597. Nessuno La Vecchia Kasbah
Rosticceria.Gastronomia
Via Porto Botte, 104. 070/580140. Lunedì
Cucina Tipica Araba.Pizzeria
Gastronomia
Via San Gavino Monreale, 19. 334/9971517
Pizzeria
Via Giovanni Maria Dettori, 26. 070/652485. Consegna domicilio Gastronomia.Fast Food
New Pizza
Pizza al metro
Via Loru, 25. 070/303216. Nessuno. Consegna domicilio Pizza Car
Pizzeria
P.zza Michelangelo, 4. 070/490682. Lun. Consegna domicilio Pizza Corso’s
Pizzeria
Piazza Garibaldi, 26. 070/663322. Nessuno Pizzeria.Paninoteca
Via Castiglione, 107. 070/41253. Consegna domicilio Pizzeria Da Italo
Pizzeria
Via Deledda, 21. 070/3111125. Mar. Consegna domicilio Pizzeria La Margherita
Pizzeria.Paninoteca
Piazza Michelangelo, 13. 070/492145. Mercoledì Pizzeria
Via Dei Donoratico, 49. 070/44532. Consegna domicilio
Pizzeria
SESTU
Via San Gottardo, 50. 070/570106. Consegna domicilio Quentin
Pizzeria.Friggitoria
Marimba
Via del Mulino, 17. 070/261163. Nessuno. Consegna domicilio
Strapizzami
Pizzeria Da Lenka
Pizzeria
Pizzeria
Corso Africa, 11/c. 347/0696962. Lun. Consegna domicilio Coccodè
Fast Food
C.so Europa, 16. 070/940920. Nessuno. Consegna domicilio Dolphin Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Cagliari, 280. 345/0755855. Mer. Consegna domicilio I 4 Venti
Via Bologna, 26. 070/2310270. Consegna domicilio
Time Out
Pizzeria La Suprema
Pizzeria
Via Cesare Cabras, 4. 070/560496 Zona 3
Pizzeria
Via Seneca, 51. 070/570655. Mar. Consegna domicilio
Q U A R TU SA NT’ELEN A Gastronomia
Via Dante, 29. 070/4625515. Lunedì Il Tramonto 2
Pizzeria Pit-Stop
Qualcosa di dolce?
Pizzeria
Pizzeria
CAGLIARI Chez Les Negres
Via Sonnino, 175. 070/654997. Lunedì
Le Mimì
Cooking Momo Bakery
Pizzeria.Gastronomia
Via Irlanda, 14. 070/812617 Paradiso
Via Vittorio Veneto, 80. 070/869157. Domenica
Pasticceria.Caffetteria
Via Dante, 61/63. 339/4140152. Nessuno Pizzeria
Piazza Yenne 2
Pasticceria.Caffetteria
Viale Sant’Avendrace, 23/25. 070/290159. Nessuno Pirani
Pasticceria.Caffetteria.Ristorante
Via Pacinotti, 11. 070/493378. Nessuno
QUARTU SAN T’ELEN A Pizzeria
Crema e Cioccolato
Via De Amicis, 2/b. 070/8632092
Pizzeria.Paninoteca
Via Piemonte, 4. 070/940905. Domenica
Marie Patisserie Pizzeria
C.so America, 128. 340/1813030. Lun. Consegna domicilio Pizzeria.Gastronomia
Via Cagliari, 216/a. 070/946177. Mercoledì New P3
Pasticceria
Via Diaz, 4. 340/8757913. Mercoledì. Consegna domicilio
La Coccinella
Le Tradizioni
Pizzeria
Via Roma, 48. 070/262580. Nessuno
Via Dorgali, 1. 070/9439000. Lunedì. Consegna domicilio
La Focaccia
Pizzeria
Via Monserrato, 204. 070/262080. Consegna domicilio
Pizzeria
Via Cagliari, 332. 070/9435587. Consegna domicilio La Brace
Pizzeria
Via Orazio, 25. 070/560232. Lunedì. Consegna domicilio
Il Vecchio Forno
C’è Pizza per te
Pizzeria
Via Polibio, 3. 070/5838231. Lun. Consegna domicilio
Via Giambattista Vico, 9. 070/815129. Dom. Domicilio
A S S EM I N I
Pizzeria
Via Roma, 95. 070/851594. Lunedì
Via Zuddas, 224. 070/4515015. Domenica
Gastrò
Pizzeria Troll
Pizzeria
Via Romagnino, 47/a. 070/4648835. Consegna a domicilio Stasera Pizza
Pizza al metro e al taglio
Me Gusta
Via Donizetti, 6. 328/2690463. Nessuno
Pizza Evolution
Gastronomia
Via Riu Mortu, 70. 070/584682. Lunedì L’Aperipizza
Pizzeria.Bisteccheria
Viale Trieste, 84. 070/7340308. Consegna a domicilio Sa Tàppara
Gustibus
Lo Stuzzichino
Pizzeria
L’Angolo della Pizza
FraLu
Via Dante, 204/b. 070/482588. Nessuno
Lucullus
Pizzeria
Pizzeria
Via Sardegna, 25. 070/940497. Mar. Consegna domicilio
Pasticceria
Pasticceria
Via Mascagni, 4/a. 070/4611253 - 349/1326547. Lunedì Nuova D’Ari
Pasticceria.Caffetteria
Via Monaco, 93. 070/657768. Nessuno
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