S&H n. 234 • Marzo 2016

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16 04 #nonISOLAteci 05 Alberto Salvucci

14 In Viaggio: San Pietroburgo 15 Verba Manent

06 Sapori e Simboli antichi 07 Da Rebeccu a Pratobello

16 Antonio Solinas

Sardegna in Videoclip

La Sardegna dei “Paesi Fantasma”

08 Dinamo: Salto nel buio

I biancoblù mancano anche la Coppa Italia

10 Il dentista risponde

Curiosità sul mondo odontoiatrico

12 In cucina con lo chef Formaggelle e Ricottelle

13 Appuntamenti di Marzo

S&H MAGAZINE

Anno XXI - N. 234 / Marzo 2016 www.seh-net.it - redazione@seh-net.it Direttore Responsabile Marco Cau Ufficio Grafico Giuseppina Medde Hanno collaborato a questo numero: Diego Bono, Luigi Canu, Morena Deriu, Daniele Dettori, Manuel Di Cristo, Maurizio Figus, Nike Gagliardi, Erika Gallizzi, Giuseppe Massaiu, Emanuela Ravot, Paola M. Ruiu, Marco Scaramella Redazione Predda Niedda Strada 18 bis - Sassari Telefono 079.267.50.50

Il tuo Erasmus in città

Tra “Amazzoni” e fumetto sardo

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Hitweets Lost in Sardinia Ma come ti comporti?! Cover Story

Alessandro Goddi

24 Guida ai locali 29 Segnali di Fumo Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari in Copertina Alessandro Goddi. Foto: Domenico Rizzo

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Pubblicità 335.722.60.54 Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Sassari al n° 324 del 8.7.1996. Copyright © 1996. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.

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#shMAG

di Manuel Di Cristo Prosegue la corsa disperata per salvare i voli Ryanair degli aeroporti di Alghero e Cagliari che, specie nella Riviera del Corallo, sono uno dei fattori chiave del turismo in entrata nella nostra Isola. Tra la Regione, che pensa ad uno stratagemma per aggirare la disciplina comunitaria in merito al divieto di aiuti di Stato, e la Compagnia irlandese, che si mostra disponibile a salvare le rotte internazionali e la base ad Alghero in caso di retromarcia sull’aumento delle tasse aeroportuali, c’è chi ha deciso di inserirsi nel dibattito con una propria iniziativa: sono gli studenti universitari. Su Twitter, Instagram e Facebook i ragazzi, con l’hashtag #nonISOLAteci, hanno pubblicato le foto delle esperienze formative vissute all’estero per richiamare, in questo modo, l’attenzione su un diritto che temono di perdere: quello alla mobilità, allo scambio e quello ad essere, per davvero, cittadini europei. Ne abbiamo parlato con Riccardo Zanza, 24 anni, attuale Presidente del Consiglio degli studenti dell’Ateneo di Sassari. Salve Riccardo! Puoi dirci in cosa consiste l’iniziativa #nonISOLAteci e da chi è promossa? Certamente. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione promossa dal Forum studentesco, da ESN di Sassari e Cagliari e dal Forum delle associazioni, col preciso intento di evidenziare la nostra posizione (che fu chiara già in un comunicato del Consiglio degli studenti del Dicembre 2015) e sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica in merito alle ricadute negative che la riduzione (se non addirittura scomparsa) dei voli low cost avrebbe sulla mobilità e la vita studentesca, oltre che sugli scambi internazionali; da qui l’idea dell’hashtag “nonISOLAteci” accompagnato

#nonISOLAteci

Gli studenti sardi contro il taglio delle rotte aeree da Alghero e Cagliari. dalle foto rappresentative delle esperienze internazionali vissute dagli studenti, che sono poi l’espressione più chiara di quel diritto alla mobilità studentesca che vogliamo difendere. Quanto è stata ed è importante la presenza dei voli low cost per la buona riuscita del progetto Erasmus? Direi che è stata determinante, senza dubbio. I collegamenti internazionali a basso costo hanno permesso agli studenti sardi di vivere questa straordinaria esperienza e, allo stesso modo, hanno portato nei nostri Atenei studenti da tutta Europa. Il venir meno di queste tratte comporta un aggravio delle spese

di viaggio, che rischia di rendere l’ammontare delle Borse insufficiente a coprire i costi che vengono sostenuti dagli studenti; non solo: dobbiamo considerare il fatto che l’Università di Sassari, ad esempio, sta lavorando molto bene in relazione all’apertura di nuovi rapporti di collaborazione con sedi universitarie europee ma senza strumenti adeguati, come i voli internazionali, sarebbe tutto compromesso. A quali Istituzioni vi rivolgete e cosa chiedete? Gli studenti, di cui siamo portavoce, sono parte di un Ateneo rappresentato all’esterno dal Rettore, a cui ci rivolgiamo come nostro primo interlocutore: da lui ci aspettiamo

che accolga le nostre istanze e faccia valere il peso del suo incarico nelle sedi opportune. Tenuto conto del fatto che oggi i trasferimenti dallo Stato agli Atenei avvengono su logica premiale, mi pare evidente che i punteggi delle Università sarde sul parametro internazionalizzazione e nuove immatricolazioni calerebbero drasticamente, se questi cupi scenari divenissero realtà. Ma la nostra iniziativa mira anche ad arrivare alle orecchie della Regione Sardegna, con la quale i vertici delle rappresentanze studentesche regionali hanno avuto un confronto e alle quali è stato presentato un documento politico che esplicitava delle proposte chiare; bisogna lavorare su una continuità territoriale che non è tale e incrementare gli investimenti verso i due Atenei per colmare il gap delle immatricolazioni, inevitabile data l’insularità. Ci sembra ragionevole, inoltre, la richiesta di un aumento del 20% dei fondi destinati al capitolo di bilancio delle Borse Erasmus, che farebbero da traino ad altri fondi comunitari e permetterebbero all’Università sarda di proseguire il cammino dell’internazionalizzazione. Avete in mente altre iniziative? Nessuna in particolare ma siamo aperti al dialogo con chiunque; il diritto alla mobilità studentesca è qualcosa che va salvaguardato con le unghie e con i denti ed è per questo che chi sta sostenendo l’iniziativa “#nonISOLAteci” andrà avanti con la propria battaglia. Mi sia consentita, peraltro, una nota di disappunto: da parte della stampa regionale è stato dedicato solo un trafiletto alla nostra iniziativa e questo mi sembra un errore perché la nostra campagna, in fondo, riguarda non solo gli studenti ma soprattutto la qualità dell’istruzione regionale. Ti ringraziamo. Grazie a voi.


#shMAG di Paola M. Ruiu

Sul set del video “Fumo” di Clementino

Alberto Salvucci Sardegna in Videoclip!

Siamo talmente abituati a sentir parlare di giovani che emigrano per cercare fortuna fuori dalla Sardegna, che quando incontri qualcuno che sta riuscendo a farsi strada nella propria terra vorresti subito saperne di più. Non è un “cervello in fuga” Alberto Salvucci, giovane videomaker sassarese con già tanti anni di esperienza alle spalle. Lo abbiamo incontrato per carpire il segreto del suo successo. Come nasce questa passione e qual è stato il tuo percorso formativo? È nata da ragazzino, quando con mio cugino registravamo le battute dei film pronunciate da attori celebri e le univamo alle nostre voci, come se fossimo gli intervistatori. Inconsapevolmente stavamo sperimentando il montaggio audio. Più tardi comprai la mia prima telecamera ed iniziai a realizzare sketch e cortometraggi che riscossero successo tra parenti e amici. Decisi di presentarmi alla televisione locale Telegì dove lavorai per un periodo. Successivamente venni selezionato da una televisione nazionale per un reality dedicato ai filmaker, partecipai e lo vinsi. Ma quell’esperienza ebbe soprattutto un grande valore formativo. Mentre gli altri concorrenti, finito il programma, andavano a casa o a svagarsi, io restavo lì e “rubavo” i segreti di una produzione di alto livello. Qui ho capito che il modo migliore per imparare un mestiere è farlo, stare dentro l’officina. Come sei arrivato ai video musicali? Ho deciso di unire le mie due passioni, la produzione di audiovisivi e la musica. Nei videoclip ho trovato la mia dimensione ideale e, a differenza della televisione, posso dar libero sfogo alla creatività. Ho iniziato lavorando con band locali e poi dal resto dell’isola, finché non ho incontrato Salmo (rapper olbiese n.d.r.). Insieme abbiamo lavorato al videoclip della canzone Yoko Ono e col suo successo il mio nome ha iniziato a girare negli ambienti musicali, sopratutto dell’Hip Hop. Dopo quel videoclip ho lavorato con numerosi artisti come Mondo Marcio, Ensi, Kaos, Clementino, Baby K e Rocco Hunt. Proprio grazie alla collaborazione con quest’ultimo ho vinto, lo scorso febbraio, il premio Soundies Award per il miglior video musicale dedicato alle canzoni in gara al Festival di Sanremo.

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Ti occupi solo di videoclip musicali? No, lavoro anche a documentari e nella pubblicità. Diverse aziende si sono rivolte a me per la creazione degli spot e recentemente ho vinto il primo premio nella XX Edizione di Mediastars – Premio Tecnico della Pubblicità che è tra i più autorevoli riconoscimenti nazionali del settore. Non ho l’esclusiva per un determinato settore, se c’è un’idea che mi piace abbraccio il progetto con piacere. Si sente spesso dire che per ottenere successo professionale è necessario spostarsi sulla penisola o addirittura all’estero. Tu hai deciso di restare a lavorare in Sardegna, parlaci di questa scelta. Credo che la Sardegna abbia tante potenzialità e soprattutto offre delle location difficilmente replicabili in un set. Bisogna puntare su queste peculiarità e non tentare di imitare le produzioni romane o milanesi, dove i finanziamenti sono superiori e la sfida sarebbe persa in partenza. Scardinare la mentalità per cui l’audiovisivo è vincente solo a Roma o Milano non è facile, ma lì il mercato è saturo e allora punto a portare qui gli artisti. Mi sto rendendo conto che vengono in Sardegna con piacere, i panorami scenografici li influenzano e infondono un’energia tale da farli lavorare in serenità e ripartire più felici di quando sono arrivati. La nostra regione è un set a cielo aperto, filmare qui significa poter disporre di una protagonista in più. La Sardegna stessa ha tanto da guadagnarci, sia in termini economici che di immagine. A me fa tanto piacere leggere su YouTube i commenti degli utenti che riconoscono l’isola nelle immagini dei miei videoclip, per esempio le dune di Piscinas, lo stagno di Platamona, il parco di Monserrato e il vecchio Mercato Civico di Sassari. Anche per i professionisti del settore è una bella opportunità. Io ho sempre lavorato in autonomia, ma ora sto puntando a far crescere una famiglia, prima ancora che una troupe. Nel tuo futuro c’è spazio per il cinema? Io al cinema do del “Lei”! Sì, mi piacerebbe, e ho già delle idee. Ma nutro profondo rispetto per quest’arte e ho ancora bisogno di fare tanta esperienza prima del grande passo.


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PASQUA SARDA Sapori e Simboli antichi

di Morena Deriu In qualsiasi modo le chiamiate, quest’anno pardule, casadinas e formaggelle non avranno più lo stesso sapore. Il gusto del formaggio o della ricotta, impreziosito dalle note dello zafferano e dagli aromi di limone e arancio, sarà arricchito da simboli e significati nascosti tra le pieghe della pasta. E per chi accanto al moderno uovo di cioccolato non è disposto a rinunciare al tradizionale coccoi cun s’ou, la sua simbologia non è da meno. Gli studiosi raccontano che le origini delle formaggelle (vero e proprio simbolo dell’identità e della cucina sarda) si perdono nella Grecia classica, nei dolci a base di formaggio di pecora e di miele, offerti come energizzanti agli atleti in occasione delle Olimpiadi. Di questi dolci, della loro ricetta e dei loro ingredienti dà notizia anche lo scrittore latino Catone intorno al 160 a.C. Non a caso, secondo alcuni linguisti, la parola pardula deriverebbe proprio dal latino quadrula per via della forma quadrangolare del dolce; quattro “pizzichi” agli angoli di ciascun lato danno ancora oggi la caratteristica forma al cestino di pasta, destinato ad accogliere il soffice ripieno a base di uova, zucchero e ricotta. È invece meno “fantasiosa” ma sicuramente più intuitiva l’origine della parola casadina, dal latino caseus, casu in sardo: il formaggio, ingrediente base di questa variante del dolce. In Barbagia,

gli anziani ricordano ancora casadinas mannas cantu unu prattu (casadinas grandi quanto un piatto intero), destinate a soddisfare i palati e le tavole più esigenti. Dall’etimologia alla simbologia il passo è breve, soprattutto quando si gioca con l’origine della parola affiancandola all’aspetto del dolce, che alcuni avvicinano a quello del ventre di una donna che si prepara a dare alla luce il suo bambino. Sulla base di questa associazione c’è, infatti, chi sostiene che pardula derivi da Partula, la dea latina che presiedeva al parto. Un’idea che tra l’altro si sposa alla perfezione con la simbologia di rinascita associata alla Pasqua. La Sardegna, infatti, conserva ancora oggi vivi questi simboli nel tradizionale coccoi cun s’ou (o coccoeddu cun s’ou a seconda della zona), il pane di pasta di semola impastato a forma di galline, uccellini, bambole, pesci, croci e anelli, decorato con un uovo sodo racchiuso in un canestro di pasta. Nel mondo pagano, infatti, le uova erano il simbolo della vita racchiusa nel ventre e che poi veniva alla luce come in un miracolo. Per questo, esisteva la tradizione di regalare uova in occasione dell’Equinozio di primavera: in quel momento la natura rinasceva (e ancora oggi continua a rinascere) dai rigori dell’inverno, tornando a nuova vita. Poi arrivarono il Cristianesimo e la Pasqua che, celebrando la resurrezione del Cristo, assorbì con semplicità e naturalezza la simbologia paga-

na. Su coccoi cun s’ou continuò a essere impastato con acqua e semola di grano, pintau, “decorato”, con fiori e roselline dalle mani esperte e delicate delle donne, per essere donato come simbolo e augurio di prosperità. È innegabile, però, che alcune varianti abbiano risentito più di altre dell’influenza della “nuova” religione. Lazzaru, per esempio, è un pane a forma di uomo avvolto in un sudario, a rappresentare appunto l’omonimo personaggio dei Vangeli, che con un miracolo Gesù aveva riportato dal mondo dei morti a quello dei vivi. La simbologia pasquale è in questo caso forse più evidente come negli abbasantesi Sos zoos de Deus che, nella forma, rappresentavano i chiodi con cui il Cristo era stato appeso alla croce. Sa pippia de caresima, invece, è una simpatica bambolina in pasta di pane dotata di sette gambe. I bambini che ne ricevevano una staccavano (e mangiavano) una gamba dopo l’altra al succedersi dei sette giorni che precedevano la Pasqua, una per giorno. In questo modo, sentivano avvicinarsi l’appuntamento più importante dell’intero calendario liturgico e imparavano anche a utilizzarlo. Nel sud della Sardegna ne esiste, infatti, una variante dotata di cinque gambe: ognuna da staccare e gustare per ciascuna domenica di Quaresima. Il sapore del pane e il profumo dei dolci accompagnano da sempre la Pasqua sarda e continueranno a farlo ancora per molto tempo. Ma se i sapori non rischiano di essere dimenticati, i significati che li accompagnano potrebbero presto sparire, una volta per tutte, nel “buio” della modernità.


#shMAG

Foto: sardegnaabbandonata.it

Da Rebeccu a Pratobello: Storie di luoghi avvolti dal silenzio

Osini

di Manuel Di Cristo In una realtà contemporanea in cui tutto scorre veloce e incessante c’è sempre meno tempo per abbandonarsi al silenzio, ai ricordi, alla riflessione. Eppure ci sono dei luoghi in quest’Isola che sfuggono alla logica della corsa perenne, del caos, dell’hi-tech come strumento che permea di sé ogni aspetto della quotidianità; luoghi fuori dal tempo, o meglio, luoghi dove il tempo si è proprio fermato. La Sardegna dei paesi fantasma, infatti, rappresenta una parentesi che il passato ha lasciato in eredità al nostro presente, con le sue storie, i suoi significati, le sue leggende. Il nostro viaggio ha inizio in un piccolo borgo del Meilogu: a Rebeccu. Quella che oggi non è altro che una piccola frazione disabitata (o quasi) del Comune di Bonorva, in età feudale era un importante centro abitato con rilevanti funzioni politiche;

Rebeccu

La Sardegna dei “Paesi Fantasma” a partire dal 1400, tuttavia, carestia e pestilenze hanno flagellato Rebeccu e quello che era un borgo fiorente si è avviato verso un inesorabile declino, fino a contare al giorno d’oggi un solo abitante. Una leggenda – custodita tra le stradine secolari e nelle piccole case che un tempo pullulavano di vita – racconta che in realtà, la rovina di Rebeccu, fu la principessa Donoria. Quest’ultima – accusata di essere una strega e allontanata per questo dal centro abitato – avrebbe lanciato la maledizione delle trenta case: Rebeccu, rea dell’affronto fatto a Donoria, non avrebbe più superato le 30 abitazioni nei secoli a venire; oggi è meta di curiosi – affascinati dalle sue storie e dalla sua struttura medievale – che animano di tanto in tanto le stradine ormai deserte. Passando dal Meilogu all’Ogliastra, incontriamo le storie di altri due borghi fantasma uniti dal medesimo tragico epilogo; il riferimento è all’u-

Pratobello

Gairo

bicazione originaria di Gairo e Osini, Paesi che in seguito alla violenta alluvione del 1951 – e dopo ripetute frane e smottamenti dall’’800 in poi – furono abbandonati per essere ricostruiti altrove. Per quanto riguarda Gairo, non si trovò l’accordo sul luogo del nuovo insediamento e la comunità si frammentò in tre nuovi centri: Gairo Sant’Elena (detta più semplicemente “Gairo”) che si erge al di sopra del centro originario; Gairo Taquisara (o solo “Taquisara”), un grazioso villaggio di 300 abitanti distante pochi chilometri dalla vecchia Gairo; Gairo Cardedu (comunemente “Cardedu”) che è invece costruita sulla piana vicino al mare. Delle vecchie Gairo e Osini rimangono i ruderi delle piccole case – ancora in piedi malgrado gli anni – e un’atmosfera incantata che racconta quella che doveva essere la vita di un borgo sardo degli anni ’50. L’ultima tappa del nostro viaggio

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non è un semplice paese fantasma, ma una pagina di storia sarda alquanto significativa. È il 27 Maggio 1969 quando, sui muri di Orgosolo, compare un comunicato in cui si invitano pastori e braccianti che lavorano nell’area di Pratobello a sgomberare la zona e portare il bestiame altrove; motivo: Pratobello sarà un poligono da tiro, temporaneo secondo fonti ufficiali, permanente secondo quelle ufficiose. Gli orgolesi non ci stanno e il 9 Giugno inizia l’occupazione dei campi che si protrarrà per una settimana; lo Stato, a questo punto, fa un passo indietro e smantella il poligono mentre Pratobello – che era stato dotato di abitazioni, chiesa e persino di un cimitero – viene abbandonato. Oggi, tra i ruderi di quello che sarebbe dovuto essere un villaggio per i militari e le loro famiglie, sono visibili alcune scritte che inneggiano all’indipendenza sarda e persino due murales che ricordano ai visitatori lo spirito con cui “la rivolta di Pratobello” fu portata avanti. Per il resto tutto tace: di vita, questo piccolo borgo disabitato, non ne ha mai conosciuta come testimonia il cimitero che avrebbe dovuto accogliere i corpi dei defunti del luogo e che è rimasto, invece, un mero pezzo di terra recintato. Insomma, un unico episodio – denso di significati e di risvolti, come si è detto – ha poi lasciato spazio ad un silenzio assordante. La lista dei paesi fantasma della nostra Isola non si esaurisce certo in questi pochi esempi riportati che sono tuttavia sufficienti a suggerire mete alternative di una Sardegna che, oltre le sue magnifiche spiagge e una natura incontaminata, è in grado di offrire al visitatore il piacere di luoghi unici e misteriosi.


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Kenny Kadji

DINAMO: SALTO NEL BUIO! Dopo l’Eurolega e l’Eurocup, i biancoblù mancano anche la Coppa Italia.

di Erika Gallizzi. Foto: Luigi Canu Si corre il rischio di ripetersi, ma questo è proprio un anno storto per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari. Dopo una stagione esaltante, con tre trofei italiani su tre messi in bacheca, è arrivato evidentemente il conto da pagare. La Dinamo non riesce a ritrovarsi, anzi a trovarsi, e la stagione 2015/16 sembra destinata a diventare la più deludente da quando la società biancoblù ha fatto ingresso nel massimo campionato. Tanto più che è tutto proporzionato, naturalmente, alle aspettative. Forse quest’anno ci si aspettava troppo, ma d’altro canto si porta uno Scudetto sul petto ed era stata la stessa società, ad esempio, a dichiarare di avere tra gli obiettivi il passaggio del primo turno di Eurolega. Non c’è stato, perché la Dinamo in Eurolega non ha vinto nemmeno una partita e poi, anche in Eurocup, non si può certo dire abbia fatto una gran bella figura. L’Europa è scivolata via veloce veloce, ora resta solo il campionato che ogni anno cala di livello, ma in cui il Banco sta incontrando ugualmente tantissime difficoltà. È sfumata malamente anche la Coppa Italia, andata ad arricchire la bacheca della EA7 Emporio Armani Milano, con l’ex biancoblù Rakim Sanders che ha meritato il titolo di mvp. La Dinamo, vincitrice delle ultime due edizioni, è uscita ingloriosamente ai quarti di finale, per mano della Vanoli Cremona, davanti agli occhi del suo ex allenatore, Meo Sacchetti, presente sulle tribune del Forum di Assago. Una partita

quasi vinta, perché quando mancavano poco più di 3’ alla sirena, i biancoblù si trovavano sul +10 e poi persa clamorosamente, prima con una tripla di Cazzolato al quarantesimo, poi in un overtime che la Dinamo non ha praticamente giocato. La partita ha creato tante polemiche e fatto decollare le critiche, con primo bersaglio coach Marco Calvani, reo secondo i tifosi di aver insistito troppo con un Mitchell altamente dannoso (anche nel compito di portare palla) e di essersi lasciato poi andare a dichiarazioni quantomeno opinabili in sala stampa, con un plateale attacco nei confronti di Joe Alexander. Il giocatore nativo di Koshung avrebbe dovuto fare fallo per impedire che Cazzolato potesse arrivare a scoccare il tiro da tre punti al termine dei tempi regolamentari e “non ha dato una spiegazione sul perché non ha fatto fallo – ha dichiarato Calvani – Diciamo che rientra in ciò che è Alexander: se fosse stato un giocatore in grado di dare una spiegazione, l’avrebbe fatto. E se non era Alexander, per quello che è, probabilmente non sarebbe stato neanche in Italia”. Un’ultima frase giudicata dai più alquanto ingenerosa e di cattivo gusto, che va a “sindacare” sulla carriera dell’atleta, ma è ormai palese che coach Calvani digerisce molto a fatica il giocatore. Eppure ci sarebbe tanto da guardare sia in fatto di errori (anche quella partita, per esempio, si è persa prima, non su quella azione) sia in fatto di prestazioni individuali. Invece si preferisce continuare a mortificare il secondo miglior giocatore, quantomeno per tecnica e talento, che


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Brent Petway

si ha a roster, dopo il commovente David Logan. Ma ognuno fa le proprie scelte e se ne assume le responsabilità. Dicevamo che ormai è rimasto solo il campionato, nel quale la Dinamo ondeggia tra le posizioni di media classifica, col rischio ancora vivo di non qualificarsi per i playoff. E fortuna che un paio di vittorie, ultimamente, ci sono state. Non hanno scacciato la “crisi”, non si è visto bel gioco, ma i punti portati alla classifica sono stati puro ossigeno. Nel mese di marzo il Banco dovrà giocare in casa con Bologna e Capo d’Orlando, e far visita a Pesaro e Trento. È ormai difficilissimo anche solo provare a prevedere cosa potrà succedere. Le due gare interne dovrebbero essere agevoli, mentre le due trasferte nascondono tante insidie. Pesaro, infatti, dopo l’arrivo di Austin Daye (figlio di Darren, ex NBA, Pesaro e Siena) è diventata squadra capace di giocare brutti scherzi ad avversari più quotati (ha battuto Milano e Reggio Emilia), e Trento resta, come l’anno scorso, piuttosto ostica da affrontare. Nell’ultimo mese la Dinamo ha chiuso anche l’argomento mercato, almeno in entrata. Sono, infatti, arrivati il lungo Kenneth Kadji, campione d’Italia lo scorso anno in maglia biancoblù e di ritorno da una prima parte di stagione a Brindisi, ed il playmaker di nazionalità sportiva nigeriana (ma californiano di nascita) Joshua Emmanuel Akognon. Con loro la società sassarese ha terminato i tesseramenti a disposizione. Akognon arriva dal campionato cinese, nel quale vestiva la maglia dei Jilin Northeast Tigers e viaggiava ad una media di 32.5 punti a partita. La sua carriera lo ha portato dalla NCAA alla Lega Baltica, poi ancora in Cina, in D-League, ad un pre-season e pro summer league con i Dallas Mavericks ed in Lega Adriatica con il Partizan Belgrado per l’ultima parte della stagione scorsa. Il GM della Dinamo Federico Pasquini lo ha descritto come “playmaker con punti nelle mani,

che si è creato una carriera tra Cina e D-League in attesa della chiamata giusta in NBA”. Ha poi aggiunto che “si tratta un giocatore che ci può dare molto in prospettiva”. Ha firmato un contratto fino al termine di questa stagione ed ha esordito in occasione della vittoriosa trasferta della Dinamo a Venezia. Il giocatore ha dichiarato di voler mettere al servizio della squadra la propria leadership, affiancandosi in questo a Logan. Si vedrà se e quanto sarà laborioso il suo inserimento. Sul fronte partenze, invece, ci sono stati tre saluti. MarQuez Haynes è andato via per assecondare la chiamata del Panathinaikos, che ha fruttato anche una discreto indennizzo, in termini economici, alla Dinamo, mentre Christian Eyenga ha preso la via di Torino, fanalino di coda della Serie A, dove, all’esordio, ha indovinato una prestazione da 16 punti, 6 rimbalzi e 20 di valutazione per poi tornare alla “normalità” nella partita successiva. È stato, invece, ceduto in prestito nella Serie A2 Ovest, a Barcellona Pozzo di Gotto (ultima in classifica), il pivot Francesco Pellegrino. Anche per lui ottima “prima”, con 22 punti, 6 rimbalzi e 35 di valutazione. Resiste Brent Petway, con Jarvis Varnado spesso costretto, ultimamente, alla tribuna per il turnover. I PROSSIMI INCONTRI DI CAMPIONATO 7 Giornata ritorno - 6 marzo ore 18:15 Banco di Sardegna SS - Obiettivo Lavoro BO 8a Giornata ritorno - 13 marzo ore 18:15 Consultinvest Pesaro - Banco di Sardegna SS 9a Giornata ritorno - 20 marzo ore 18:15 Banco di Sardegna SS - Betaland Capo d’Orlando 10a Giornata ritorno - 26 marzo ore 18:00 Dolomiti Energia Trentino - Banco di Sardegna SS a


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Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico

È vero che la sonnolenza diurna spesso nasce da un problema nella bocca? Quanto è brutto passare una nottata con incubi, bruschi risvegli o momenti di apnea. L'indomani si è stanchi, nervosi, poco lucidi e insofferenti. In alcuni casi, per persone che lavorano o hanno figli, questa situazione può diventare un vero e proprio handicap. I disturbi del sonno da apnea ostruttiva (detti OSAS, dall'inglese obstructivesleep apnea syndrome) sono dovuti ad un'ostruzione più o meno importante del flusso dell'aria nelle prime vie respiratorie dal cattivo funzionamento della radice della lingua. Tutto ha origine dal rapporto che ha l'organismo rispetto alla sua fonte principale di energia: l'os-

Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.

sigeno. Il nostro cervello sorveglia questo delicato equilibrio, verificando che gli organi siano sempre ben ossigenati e si preoccupa quando questo non avviene. Nel sonno, per la posizione assunta dal corpo e per il rilassamento muscolare, si determina una fisiologica riduzione dei volumi delle prime vie aeree. Ma se le vie di passaggio dell'aria vengono ulteriormente ridotte di calibro o addirittura ostruite, i muscoli respiratori dovranno attivarsi in gran misura e fare molta fatica nel far passare l'aria. Nei casi meno gravi si sviluppa il russamento, causato dall'aria che, passando velocemente nelle parti molli delle vie aeree parzialmente ostruite, le fa vibrare, producendo il classico suono, che tanto rovina il sonno a chi ci dorme vicino. In particolari condizioni il flusso di aria può ridursi di oltre il 50% o arrestarsi per alcuni secondi (causando un momento di apnea). Durante questi momenti i livelli di ossigeno nel sangue si abbassano rapidamente. Il corpo non accetta questa situazione e cerca di combatterla

aumentando il tono muscolare, la pressione sanguigna e l'attività cardiaca. Il sonno risulta disturbato da brutti sogni o risvegli con affanno. Questa è la causa in molti bambini del sonnambulismo, del fare la pipì a letto o dell'andare tutte le notti a dormire nel letto dei genitori, non sono vizi, ma è il risultato di un problema dove il palato stretto è la prima evidenza. Ricordo che il russamento, in forma più o meno grave, affligge il 60% circa della popolazione maschile adulta e il 40% di quella femminile, ma è anche molto frequente nei bambini. I pazienti che hanno il sonno disturbato con russamento e apnee, soffrono frequentemente di sonnolenza diurna, deficit della memoria, irritabilità o colpi di sonno. La maggior parte dei casi di OSAS nei bambini è causata dalla deglutizione disfunzionale, quando la lingua non assume la sua posizione fisiologica all'interno della bocca (andando in alto, verso lo spot palatino), mantenendosi invece bassa e interposta tra i denti davanti, costringendo la sua radice ad occupare lo spazio posteriore nella rinofaringe, destinato al corretto flusso dell'aria, ostruendolo e dando origine alla sintomatologia. Per gli adulti e i bambini sofferenti di OSAS si utilizzano apparecchi specifici intraorali e si effettua una riabilitazione specifica legata al ripristino della corretta deglutizione. Indossando l'apparecchio prima di andare a dormire si porta la mandibola in avanti, la lingua si sposta in alto sul palato e la sua radice posteriore va in avanti, creando uno spazio maggiore nel rinofaringe, facilitando il percorso naturale dell'aria. In tal modo tutta la muscolatura respiratoria fa meno fatica durante il sonno e la persona al risveglio è più riposata e con maggiori energie fisiche e mentali da utilizzare durante la giornata. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@seh-net.it.

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lo chef

Formaggelle e Ricottelle di Emanuela Ravot La Pasqua Sarda in cucina è fatta soprattutto di dolci tradizionali. Con la ricetta della caratteristica formaggella potrete realizzare questo dolce da vassoio per sentire, anche a tavola, il profumo ed il sapore della nostra cultura. Ecco gli ingredienti necessari. Ripieno: 1 kg di formaggio pecorino fresco per dolci; 150 g di zucchero; 2 tuorli d’uovo, 70/100 g di uva passa, 1 arancia con la buccia. Pasta: 1 kg di farina 00, 300 g di strutto, 20 g di sale fino da cucina e acqua q.b. Iniziate preparando il ripieno. Fatte rinvenire l’uvetta in acqua tiepida e ponetela in un panno ad asciugare. In un recipiente abbastanza capiente, stemperate tutto il formaggio (aiutatevi con una grattugia dai fori larghi) ed aggiungete lo zucchero, più un solo tuorlo d’uovo. Aggiungete l’uvetta nella quantità da voi preferita poi grattugiate sul composto la parte arancione della buccia di un’arancia. Mescolate bene l’impasto. Il ripieno è pronto ma deve acquisire un certo grado di acidità, per cui fatelo riposare per circa un’ora, prima di utilizzarlo. Nell’attesa preparate la pasta. Fatte intiepidire dell’acqua in un pentolino e tenetela da parte. Versate la farina sul piano da lavoro, al centro della forma conica che assumerà, fate un piccolo solco; lì aggiungete il sale e lo strutto a tempera-

tura ambiente. Iniziate ad impastare, aggiungendo gradualmente l’acqua intiepidita. La lavorazione manuale può essere sostituita da una macchina impastatrice. Quando la pasta sarà sufficientemente elastica potete iniziare a stenderla con un mattarello o una macchina adatta. Lo spessore che dovete ottenere è di 4 mm. Ora è il momento di realizzare le caratteristiche forme che assomigliano a dei piccoli soli dai corti raggi. La forma base è un cerchio del diametro di 12 cm. Se, invece volete ottenere dei dolci più piccoli, realizzare i cerchi con delle formelle da 8 cm. Procedete così fino al completo esaurimento della pasta. Ora recuperate il ripieno e ponete al centro di ogni cerchio una quantità d’impasto pari ad una pallina da gelato; schiacciatela appena con un cucchiaio poi procedete a dare la tipica forma al dolce: pizzicate tra il pollice e l’indice i bordi della pasta, lasciando tra ogni chiusura lo spazio di un polpastrello. Il dolce ha anche una degna variante: la ricottella. Il formaggio utilizzato è meno grasso e si differenziano i soli ingredienti del ripieno: 1 kg di ricotta fresca ovina o vaccina, 3 tuorli d’uovo, 200 g di zucchero, uvetta dai 70 ai 100 g, ma se volete potete anche eliminarla totalmente in questo impasto che rimane più dolce; profumate il ripieno grattugiando la buccia di un’arancia e di un limone o aggiungendo una bustina di vanilina.

Daniele Sias ha alle spalle 26 anni di carriera nel settore della pasticceria. Inizia quest'attività grazie al padre, panettiere, che vista la sua predilezione per l’arte pasticcera, investe sul futuro del figlio facendo arrivare in Sardegna un professionista milanese. Daniele Sias impara così tutte le basi della pasticceria ed acquisisce anche tecniche innovative che ancora in Sardegna non erano arrivate. Lavora per qualche tempo come dipendente, poi si mette in proprio, aprendo negli anni Ottanta, un suo panificio-pasticceria. Oggi la Pasticceria Sias ha una sede a Sassari, in Regione Baldinca, ed una a Stintino, ed occupa l'intera famiglia di Daniele, dalla moglie, Daniela Pintus ai figli più grandi, Antonio e Sara. Tra i suoi cavalli di battaglia, gli amaretti fatti secondo l'antica ricetta tradizionale ed un nuovo tipo di dolce, piccole sfoglie ripiene di crema cotta al forno, una via di mezzo tra i dolci secchi ed i pasticcini, un'idea nata nella Pasticceria Sias, da sempre molto creativa. Il procedimento per la realizzazione del dolce è lo stesso delle formaggelle. Ora spennellate con un tuorlo d’uovo tutti i dolci realizzati per dare maggiore lucentezza. Il tuorlo va diluito con acqua nel caso delle formaggelle; spennellato puro sulle ricottelle. Sistemate le formaggelle sulle teglie ordinatamente a distanza di due centimetri una dall’altra e infornate per 13 minuti a 220 gradi. Sfornate le formaggelle e lasciatele riposare qualche minuto poi servitele tiepide. Le ricottelle sono ottime anche fredde mentre le formaggelle, se consumate dopo qualche giorno, andranno riscaldate. Tempo di realizzazione circa 2 ore.


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inSardegna... Gli appuntamenti di Marzo 1 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16: "Sogno di una notte di mezza estate" di Ruggero Cappuccio, con Isa Danieli e Lello Arena, regia Claudio Di Palma. 2 MARZO: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Circuito regionale multidisciplinare danza: "Tosca X". Coreografia, regia, luci, scene e costumi Monica Casadei, musica Giacomo Puccini. Dal 2 al 6 MARZO: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di prosa 2015-16: "Una piccola impresa meridionale" di Rocco Papaleo e Valter Lupo, con Rocco Papaleo, regia Valter Lupo. 4 MARZO: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16: "I suoceri albanesi" di Gianni Clementi, con Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi, regia Claudio Boccaccini.

10 MARZO: Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 21:30. Concerto "Sharon Lewis & Luca Giordano Band". 11 MARZO: Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. "Anelante" di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, con Antonio Rezza. 12-13 MARZO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVI Stagione di teatro per ragazzi: “Il buio fifone” (3-11 anni).

4-5 MARZO: Sassari al Nuovo Teatro Verdi, ore 21:00. “Tanti lati - Latitanti”, spettacolo di Ale e Franz. 5 MARZO: Sassari al Teatro Smeraldo, ore 21:00. "Nulla è andato perso", concerto di Gianni Maroccolo. 6 MARZO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVI Stagione di teatro per ragazzi: “Cartacantastorie” (3-8 anni). 9 MARZO: Arzachena all’Auditorium Comunale, ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16: "Gli impiegati dell’amore (Celibataires)" di David Foenkinos, con Nuzzo e Di Biase, regia Marie Pascale Osterrieth.

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Teatro Comunale "Andrea Parodi", ore 21:00. XXVI edizione del Festival “Etnia e teatralità”: “La verità” Atto unico di Andrea Taffi. 20 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 16:30. Spettacolo per bambini "Masha e Orso live show". Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVI Stagione di teatro per ragazzi: “Un brutto bruttissimo anatroccolo” (dai 5 anni).

16 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16: "Incendi" di Wajdi Mouawad, con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Corrado Giannetti, regia Guido De Monticelli. Dal 16 al 20 MARZO: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di prosa 2015-16: "Jucatùre / I Giocatori" di Pau Mirò, con Renato Carpentieri, Tony Laudadio, regia Enrico Ianniello. 17 MARZO: Cagliari all’Auditorium del Conservatorio di Musica, ore 21:00. "Slurp Lecchini, cortigiani e penne alla bava", spettacolo di Marco Travaglio con Giorgia Salari, regia di Valerio Binasco. Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 21:30. Concerto "Enzo Favata Trio".

4-5 MARZO. “Tanti lati - Latitanti”, spettacolo di Ale e Franz.

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18 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. "Slurp - Lecchini, cortigiani e penne alla bava", spettacolo di Marco Travaglio con Giorgia Salari, regia di Valerio Binasco. Arzachena all’Auditorium Comunale, ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16: "Classe di ferro" di Aldo Nicolaj, con Paolo Bonacelli e Giuseppe Pambieri, regia Giovanni Anfuso. Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 21:30. Concerto "Karima & Dado Moroni Trio - Lifetime". Dal 18 al 20 MARZO: Sassari al Nuovo Teatro Verdi, ore 21:00. Musical “Jersey Boys - The story of Frankie Valli & The Four Seasons”. 19 MARZO: Cagliari all'Auditorium del Conservatorio, ore 16:00. Spettacolo per bambini "Masha e Orso live show". Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16: "Non sarai più sola" con Anna Ammirati e Bebo Storti, testo e regia Bebo Storti. Porto Torres al

24-25 MARZO. Nomadi in concerto.

24 MARZO: Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. Nomadi in concerto. 25 MARZO: Sassari al Nuovo Teatro Verdi, ore 21:00. Nomadi in concerto. 31 MARZO: Tempio Pausania al Teatro Del Carmine, ore 21:00. Stagione di prosa 2015-16: "Le intellettuali" di Molière, con Maria Ariis e Stefano Braschi, regia Monica Conti.

Mostre Fino al 31 MARZO 2016: Sassari nella sala Duce di Palazzo Ducale, ore 10:00-13:00/16:00-19:30 (mar-ven), ore 10:00-13:00 (sab), chiuso domenica e lunedì. Mostra "Angelo Tilocca - Extravaganza Ultralight", Eccentricità e Leggerezza. Fino al 10 APRILE 2016: Cagliari al Palazzo di Città, ore 10:00-18:00 (mar-dom), chiuso lunedì. Mostra “Eurasia, fino alle soglie della Storia”: Capolavori dal Museo Ermitage e dai Musei della Sardegna.

Segnalaci i tuoi appuntamenti a: redazione@seh-net.it


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in viaggio

San Pietroburgo di Daniele Dettori Ricominciano i nostri viaggi alla scoperta di Stati, metropoli e luoghi da sogno, e la prima tappa di questo nuovo appuntamento mensile sarà proprio la metropoli più a nord del mondo, affacciata sul delta del fiume Neva nel freddo della grande Russia: stiamo per entrare nel cuore di San Pietroburgo. Arrivare dal cielo è piuttosto semplice se si decide di atterrare all’aeroporto internazionale di Pulkovo, a soli sedici km dalla città. Da qui la nostra destinazione è facilmente raggiungibile grazie agli ottimi collegamenti che comprendono metropolitana, autobus e taxi tra i quali i maršrutka, piccoli minivan di solito fino a dodici o quattordici posti che fungono da taxi di gruppo. Per pochi rubli costituiscono un’ottima alternativa al trasporto pubblico. Durante il viaggio è opportuno tenere con sé il passaporto, il visto di ingresso e

l’invito (turistico o d’affari) che viene rilasciato dall’Ambasciata russa o dai Consolati della Federazione Russa presenti in Italia. Cosa vedere. Epoche e culture diverse convivono a San Pietroburgo, in una città costantemente in bilico tra storia e modernità, dove anche il nome non riesce a essere una costante: dal 1914 al 1924 è infatti stato Pietrogrado; per diventare Leningrado dal 1924 al 1991. Tutto il centro storico della città è attualmente considerato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, tra cui il meraviglioso Palazzo d’Inverno, storica residenza invernale degli zar costruita nel millesettecento e oggi sede del Museo dell’Ermitage, dove sono custoditi capolavori d’arte da Leonardo a Rembrandt. Il Palazzo si affaccia sull’omonima piazza distesa sul lungoneva Dvorcovaja: si tratta di una passeggiata molto apprezzata soprattutto dai turisti perché offre

una vista d’insieme sia sulla Fortezza di Pietro e Paolo (una cittadella strategica nata per scopi bellici che racchiude oggi al suo interno la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo e il Museo di San Pietroburgo), sia sull’Isola di Vasil’evskij, ricca di monumenti oltre che scalo passeggeri del porto cittadino. Il Palazzo d’Estate offrirebbe poi un degno coronamento alle dimore storiche degli zar, se il complesso che lo costituiva non fosse stato demolito sul finire del Settecento e in seguito sostituito dal Castello Michajlovskij, un’elegante struttura oggi sede di una filiale del Museo di Stato Russo. Fino a noi è invece arrivato il Giardino d’Estate, un parco di circa dodici ettari ricco di bellezze architettoniche e decorative, tra l’altro di origine italiana. Ancora, la Prospettiva Nevskij con la sua lunghezza di 4,5 km, è il modo più diretto per conoscere dal vivo la città. Si tratta della via principale di San Pietroburgo, dalla carreggiata

larghissima e dove, lungo i suoi lati, si trovano un’infinità di negozi, bar, edifici storici e “postazioni” dalle quali è possibile godere di bellissime prospettive d’insieme della metropoli russa. Ideale per fare shopping, calarsi appieno nella realtà locale o magari fare un bella passeggiata con le prime luci della sera. Anche per gli amanti della vita notturna la città non è da meno e offre diversi tipi di locali e intrattenimenti: vi segnaliamo qui il Rossi’s Club, al top tra i punti di ritrovo del divertimento pietrobughese, dove è possibile mangiare, ballare e divertirsi, assistere a spettacoli di vario genere e conoscere persone provenienti da tutto il mondo. Il Purga Club si caratterizza poi per una sua specialità: ogni notte al suo interno si festeggia il Capodanno, per cui allo scoccare della mezzanotte partono il brindisi, gli auguri di rito e persino il discorso presidenziale (pare che l’indimenticato presidente Gorbacëv abbia sempre l’onore di essere riproposto sullo schermo). Cosa mangiare. Le specialità di San Pietroburgo ricalcano naturalmente quelle della cucina tipica russa: pietanze molto saporite e composte con prodotti disponibili laddove il clima è piuttosto rigido. Parliamo quindi di pesce e carni grasse, vegetali come cavoli e patate, e varie altre prelibatezze tra cui panna acida e caviale, spesso in accompagnamento alle portate principali. Vi consigliamo di provare i gustosissimi pel'meni, ravioli sferici tipici della Siberia, ripieni con carni di vario tipo insaporite da cipolla, pepe e aglio. Non potete poi non assaggiare l’originale stolichnaja, la tipica insalata russa che dà anche il nome a una nota marca di vodka: e proprio di quest’ultima che un bicchierino a fine pasto rappresenta un vero e proprio must.


#shMAG di Paola M. Ruiu A quanti non è capitato di studiare una lingua per anni, magari affrontare un percorso formativo all’estero, e una volta finito accorgersi che si stava perdendo padronanza per la mancata pratica della lingua stessa? È esattamente questo che ha spinto i giovani ideatori verso la creazione di Verba manent. Vincenza studia composizione al Conservatorio di Milano ed è laureata in Scienze del turismo culturale. Sergio è laureato in Mediazione linguistica e culturale e ha all’attivo diverse esperienze in Italia e all’estero. I due non si conoscevano finché Vincenza, nel dicembre scorso, senza nessun fine se non quello della necessità, pubblica un annuncio sul gruppo Facebook “Facoltà di Lingue e Letterature Straniere” per cercare qualche collega disposto ad incontrarsi per praticare lingue straniere. La risposta è superiore alle aspettative, ma una su tutte è più intraprendente delle altre: quella di Sergio. Lui infatti la contatta in privato e le propone di dare a questi incontri una struttura precisa. Decidono di conoscersi fuori dal social e in pochi giorni, complice l’affinità di pensiero e di vedute dei due, inventano un nome, creano un logo per questo progetto e promuovono il primo incontro. Da allora sono passati appena due mesi e il bilancio di questa attività è più che positivo. Le persone che si avvicinano a Verba manent sono sempre più numerose e agli appuntamenti si possono incontrare studenti delle superiori, universitari, adulti e anche intere famiglie! I due giovani non dispongono di una sede per la loro creatura e si ingegnano di conseguenza. Contattano i gestori dei locali più accoglienti e

VERBA MANENT Il tuo Erasmus in città! caratteristici del centro di Sassari e chiedono asilo per gli appuntamenti di Verba manent proponendosi di riempire gli orari in cui l’affluenza è più bassa. La risposta viene accolta con entusiasmo e va ad accrescere il valore del progetto, non solo scambi di conoscenze linguistiche, ma valorizzazione del centro della città e scoperta di locali commerciali spesso sconosciuti ai più. Vincenza e Sergio sono spigliati e socievoli, entrambi sognano una carriera in linea con i propri percorsi accademici, ma nel frattempo hanno deciso di impiegare il tempo a disposizione in qualcosa di costruttivo. Non hanno un ritorno economico, ma solo tanta soddisfazione nel constatare che la loro idea è vincente e sta ottenendo successo. Il loro obiettivo era quello di differenziarsi dalle altre offerte disponibili nel territorio. Un primo punto è il fatto che

gli appuntamenti sono totalmente gratuiti, il secondo e non meno importante è l’ambiente allegro e informale che viene a crearsi spontaneamente e che permette alle persone di conoscersi praticando una lingua che non è quella di appartenenza senza che nessuno giudichi nessuno. Non è determinante avere un certo livello di conoscenza della lingua, l’importante è parlare, esprimersi e se si incappa in qualche errore c’è sempre qualcuno pronto a suggerire una terminologia più appropriata, mai mettendosi in cattedra. Questo atteggiamento favorisce l’inserimento nella conversazione anche di chi è più timido e ha difficoltà a relazionarsi. Ci si scambiano opinioni e aneddoti e si creano amicizie. Secondo Vincenza e Sergio è anche un’opportunità per i giovani universitari fuori sede o per chi, trovandosi da

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poco in città, vuol fare nuove conoscenze, come infatti sta accadendo. Da pochissimo hanno due partner in città: la spaghetteria 140 grammi Cortesantamaria e la copisteria Copy Service grazie alle quali a febbraio hanno indetto un gioco a premi con in palio una cena per due persone e 100 fotocopie in bianco e nero. Tentando di ricreare un ambiente interculturale e internazionale hanno dato vita anche alla definizione cardine del progetto: “il tuo Erasmus in città!” Il fine di Verba manent è di praticare la lingua straniera, divieto assoluto comunicare in italiano, se non per ordinare un caffè! Gli incontri si tengono di volta in volta in luoghi differenti e prestabiliti e ad ogni appuntamento si pratica una lingua diversa, per ora le proposte sono inglese, francese e spagnolo, ma con l’intenzione di ampliare la rosa. Per tenersi aggiornati e prendere parte alle conversazioni basta seguire la pagina Facebook ufficiale: Verba manent – conversazioni in lingua straniera.


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Antonio Solinas con Lorenzo Palloni

Antonio Solinas Tra “Amazzoni” e fumetto sardo

di Diego Bono Mostri, dinosauri, antichi artefatti, foreste misteriose, lotte all’ultimo sangue, e soprattutto tanta, tanta forza femminile. Questo è Amazzoni, un’opera a fumetti di 300 pagine che racchiude 11 storie realizzate da altrettanti team creativi che seguono le bizzarre avventure di Dynah Turncliff, esploratrice britannica intenta a scovare e studiare la leggendaria civiltà delle potenti guerrieri amazzoni, in un tripudio artistico che più che fumetto diviene un vero e sano manifesto femminista. Al sassarese Antonio Solinas, sceneggiatore di una delle storie presenti (disegnata da Lorenzo Palloni), nonché editor Panini (la più grande casa di produzione e distribuzione fumettistica italiana) ho posto alcune domande sull’opera in questione, sul suo lavoro e sul fumetto in generale. Ciao Antonio, come prima domanda vorrei chiederti: dove e come nasce la passione per il fumetto?

Risposta teoricamente lunghissima! Cercherò di asciugare il più possibile per non essere troppo autoreferenziale: ho sempre letto fumetti, sin da bambino, quando i supereroi venivano proposti in Italia dalla Corno. A un certo punto (avevo forse quindici-sedici anni) la Corno fallì e ci fu un vuoto di qualche anno, poi riempito dalla Star Comics e poi da altri editori. All’epoca ero al liceo e un compagno di scuola mi fece avere i primi numeri dei Fantastici Quattro della Star, con i F4 di Byrne e il Devil di Frank Miller, e da lì la passione è ripresa. E non si è più fermata. Come arriva e perchè la decisione di abbandonare la chimica per dedicarti completamente al lavoro nell’editoria? Anche qui, gli incastri sono complicati. Nel 1991, alcuni amici di Sassari erano andati alla fiera del fumetto di Lucca, oggi come allora una delle più grosse manifestazioni a livello europeo. All’epoca era il periodo di massima esplosione delle cosiddette fanzines, riviste autoprodotte d’informazione fumettistica fatte dai fan che allora assolvevano alla funzione che oggi è svolta da social e siti web specializzati. I ragazzi decisero di creare una fanzine sassarese, la storica Storie e Disegni (SeD): tramite amici di amici venni in contatto con queste persone, e da lì nacque una passione che poi ho portato avanti per oltre 15 anni in varie incarnazioni. SeD, il circolo Metropolis, le webzine Rorschach, Comics Code e De:Code e un paio di libri a tema fumettistico sono stati i passaggi che, nel mio piccolo, mi hanno fatto conoscere in giro. Nel frattempo, mi ero laureato in Chimica a Sassari e avevo fatto il dottorato a Southampton (UK), creandomi qualche contatto con la scena fumettistica britannica. Nel 2009 sono rientrato a Sassari, essendo stato impiegato da una piccola azienda farmaceutica che lavora nel campo degli antivirali (in particolare, antiHIV), con sede nel parco scientifico di Porto Conte. Nello stesso periodo avevo fatto un colloquio con la Panini, essendo interessato a integrare le entrate con qualcosa di part-time. Nel 2012, quando l’azienda farmaceutica mi aveva proposto un rinnovo del contratto non soddisfacente, ho deciso di non accettare e, complice una serie di felici coincidenze, mi sono buttato a tempo pieno nel mondo dell’editoria. Da dove hai preso ispirazione per la tua storia in Amazzoni?

Il tono della serie è abbastanza dark, e quindi ho pensato di fare una storia un po’ veloce e non troppo drammatica. Mio figlio Nino è nella fase in cui è fissato con i dinosauri (ha sei anni), e quindi questa cosa mi ha dato l’ispirazione per inserirceli! Per finire vorrei domandarti: c’è ancora speranza per il fumetto italiano... e soprattutto sardo? Direi proprio di sì. Il movimento fumettistico sardo ha prodotto e continua a produrre molti autori interessantissimi: senza voler essere esaustivi (non basterebbe lo spazio), oltre alla vecchia guardia sarda, qui in provincia di Sassari ci sono un pluripremiato sceneggiatore come Bruno Enna (Disney, Bonelli), Pier Gallo, che ha lavorato per alcuni mercati importantissimi come quello francese, quello americano e quello italiano, il promettentissimo Antonio Lucchi, da anni al lavoro per la Sergio Bonelli Editore. In zona di Cagliari ci sono altrettanti fuoriclasse. Cito solo Massimo Dall’Oglio, che è uno dei più bravi autori di “manga” in giro, non solo in Italia, e che lavora per Nathan Never della Bonelli. Ci sono forse pochi editor e traduttori sardi in giro, ma vedremo se la situazione cambierà nei prossimi anni.



#cinguettii tecnologici a cura di Marco Cau Elica Snap

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Foto: Pierpaolo Castello

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LOST

? i t r e d r e p a o t n o i pr e S : A I N I D R A S IN

di Marco Scaramella La voglia di partire lasciandosi alle spalle una realtà cucitaci addosso, ma che ci sta troppo stretta, è un sentimento comune di questi tempi. Lo sa bene Sybille, la protagonista della web serie Lost in Sardinia, che mette subito in chiaro il suo desiderio di allontanarsi dall’isola, per fare nuove esperienze nella città dei suoi sogni, Londra. «Mi chiamo Sybille, vivo a Cagliari, studio economia e amo tutto ciò che è punk fin dalle sue origini, l’Inghilterra e Londra. Amo i ritmi convulsi, amo il chiasso, lo sferragliare della metro». La web serie ha inizio nel momento in cui Sybille, che è anche la cantante di un gruppo punk, vince una borsa di studio che potrebbe darle l’occasione di raggiungere Londra, per condurre uno studio sul punk marketing, una strategia di mercato applicata alla produzione musicale indipendente. Sybille, però, apprende dal suo professore che la sua destinazione non è la tanto bramata Londra, ma le campagne della Sardegna. Quest’avventura catapulta

Sybille in un mondo a lei totalmente estraneo e per nulla congeniale, per sua stessa ammissione, dove conduce uno studio sul mondo agropastorale isolano. In un modo che non avrebbe mai immaginato e proprio nel momento in cui è pronta a lasciare la Sardegna, Sybille ha l’occasione di girarla, in lungo e in largo, alla scoperta delle sue infinite bellezze, incontrando molte persone appassionate della propria terra. Sin dai primi episodi della serie, appare chiaro come uno degli obiettivi del progetto, sia quello di avvicinare i giovani ad una realtà, come quella della campagna, dalla quale, eccetto alcuni casi, i ragazzi di oggi tendono ad allontanarsi. Il sentimento di ritrosia che ritroviamo in Sybille all’inizio della sua avventura, è quello che le nuove generazioni nutrono nei confronti di uno stile di vita così aspro e duro. La speranza è che questo progetto, possa innescare una qualche scintilla di interesse nei giovani, così come alla fine accade con Sybille. Come afferma il regista Davide Melis durante un’intervista a MediterRadio: «L’idea era quella di

avvicinare un pubblico diverso da quello attratto solitamente dal tema dell’agricoltura, un mondo che offre opportunità anche ai giovani. La cosa bella che abbiamo potuto sperimentare, è la capacità, soprattutto dei piccoli produttori, di reinventare delle arti così antiche senza snaturarle.» Il viaggio on the road attraverso la Sardegna, porta Sybille a conoscere tante piccole realtà produttive, che coinvolgono anche molti giovani, che hanno scelto di dedicarsi alla propria terra. Con Sybille a farci da guida, incontriamo coltivatori di carciofi, allevatori di pecore nere, produttori di pecorino, di olio extravergine, di vino, di acquavite, di mirto, di miele e di moltissimi altri eccellenti prodotti che sono rappresentativi per la Sardegna. Sono presentate, inoltre, alcune nuove realtà come quella degli orti solidali, o come la scelta di un giovane che preferisce coltivare il mirto a dispetto del posto fisso. All’inizio del viaggio, Sybille si dimostra insofferente e disinteressata alla campagna e alla vita di un’azienda agricola. Anche se partire per Londra rimane il suo sogno, progredendo nella sua ricerca universitaria, ed entrando direttamente in contatto

con numerose realtà rurali diverse tra loro, la riluttanza di Sybille viene meno, perché si accorge di come, con passione e innovazione, le aziende portino avanti la storia agricola della Sardegna. Sybille scopre, così, «l’importanza della tradizione, del diffonderla e innovarla». Lost in Sardinia, si compone di una web serie di 25 puntate e di un cortometraggio. Il progetto, nato dall'esigenza dell'Assessorato all'Agricoltura di comunicare ai cittadini i valori e le opportunità date dal Piano di Sviluppo Rurale portato avanti dalla Regione Sardegna, è innovativo perché utilizza un linguaggio moderno più congeniale al target di riferimento. Il progetto è sviluppato da tre aziende sarde, Karel, Synesis e ADDV.it che, dopo aver vinto il bando di gara dell’Assessorato all’Agricoltura, hanno gestito le varie fasi di realizzazione, con il contributo del FEASR (Fondo Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale) nell'ambito del piano di comunicazione del PSR Sardegna 2007-2013. Tutte le puntate sono visibili sui rispettivi canali presenti sulle piattaforme Youtube e Vimeo, sul sito www.lostinsardinia.tv e sulla pagina Facebook lostinsardinialawebserie.


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MA COME TI COMPORTI?!

Situazioni del quotidiano dal punto di vista della Programmazione Neuro Linguistica.

Con il look Avete mai pensato all'effetto che hanno il nostro modo di vestire, gli accessori che indossiamo, gli eventuali piercing o tatuaggi, sulle persone che incontriamo? Probabilmente molti di voi mi risponderebbero che il look è una questione di carattere, che non è importante cosa pensino gli altri, anzi, che guardassero da un'altra parte se non gradiscono il nostro aspetto. Non posso darvi torto, la libertà di espressione è un elemento imprescindibile nella società odierna. E poi, mi dirà qualcun altro: "l'abito non fa il monaco". E qui, purtroppo, devo darvi torto. Eh sì, perché in realtà, il modo giusto oggi sarebbe "l'abito non dovrebbe fare il monaco, ma lo fa". Sappiate che, lo vogliate oppure no, la nostra mente impiega pochissimi secondi per farsi un'idea di chi abbiamo di fronte. E non

possiamo farci niente. Quindi se incontriamo un uomo in giacca e cravatta l'idea che probabilmente ci faremo di lui sarà quella dell'uomo d'affari, se invece vedessimo qualcuno in pantaloncini e infradito in pieno inverno il nostro pensiero potrebbe essere: "è un turista!". E se questo potrebbe non rappresentare un problema quando passeggiamo con il partner o con gli amici, lo sarebbe ad un colloquio di lavoro, o in occasioni particolari. È bene saperlo, perché non possiamo permetterci di adirarci se, ad un colloquio di lavoro in un ristorante, non ci accolgono nel loro staff per i tatuaggi e i piercing visibili sul nostro corpo. Non comunichiamo solo attraverso le parole, o i gesti, o le espressioni del viso: anche il nostro modo di vestire comunica tantissimo, ed è strettamente legato alla nostra personalità. Siamo quello che indossiamo più spesso: la nostra identità, il nostro modo

di essere viene trasmesso attraverso simboli, accessori, indumenti. È quindi normale che, a molte donne, piaccia indossare la gonna e ad altre la detestino. Pensate a cosa accadrebbe se, una volta giunti in ospedale per un controllo di routine, il medico che si dedica a voi indossasse un camice sporco di sangue: stento a credere che qualcuno di voi in quel momento avrebbe il coraggio di pensare "non importa, l'abito non fa il monaco"! Impariamo a porci una semplice ma efficace domanda: ciò che indosso esprime realmente ciò che voglio comunicare? È congruo con la situazione in cui mi trovo? Osservarsi, capire il proprio corpo e saperlo valorizzare, chiedersi "chi" vogliamo essere e "cosa" vogliamo esprimere, ecco cosa dobbiamo fare. Perché, come dice Jean Paul Gaultier, "l'eleganza è una questione di personalità, più che di guardaroba".

Maurizio Figus è uno dei 24 Coach al mondo autorizzati al rilascio del certificato di Coach (International Coach Trainer of NLP). Tra i suoi principali clienti spiccano importanti nomi di aziende italiane e internazionali, personaggi dello spettacolo e dello sport.

Ciao Maurizio, ho una piccola azienda nella quale ultimamente non riesco a farmi rispettare come vorrei. Ho provato ad essere più capo e imporre delle regole rigide, ma il risultato è che i miei dipendenti non mi comunicano più i loro problemi e il dialogo si è ridotto praticamente a zero, con la conseguenza che il lavoro non va come dovrebbe. Un consiglio? (F.) Caro F., tra te e i tuoi dipendenti non si è creata l'indispensabile complicità, e la politica del terrore è lo strumento meno adatto per risolvere la cosa. Credo sia indispensabile fare urgentemente marcia indietro, con una bella riunione in cui racconti la situazione, magari coadiuvato da un bravo business coach, e che crei quell'entusiasmo di quando si vuole ricominciare da capo.

Potete inviare le vostre domande all'indirizzo email maurizio@topones.it



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#shMAG

DI NIKE GAGLIARDI FOTO DOMENICO RIZZO


#shMAG

I

l pugilato è uno sport la cui origine si perde nel tempo, un’arte che richiede non solo forza, destrezza, resistenza e velocità ma anche intelligenza, coraggio e molta tecnica. Sono infatti queste ultime caratteristiche a fare la differenza quando due atleti di pari struttura fisica si trovano sul ring in una sfida in cui il corpo dev’essere infaticabile strumento al servizio della mente. Abbiamo voluto dedicare la cover story di questo numero ad Alessandro Goddi che della boxe ha fatto una professione raggiungendo risultati che lo rendono la promessa italiana del pugilato a livello internazionale. A soli 28 anni, Alessandro è infatti Campione Italiano Pesi Medi, Campione italiano Professionisti e Campione Internazionale Silver WBC, posizioni conquistate a costo di rigorosi allenamenti e tante rinunce. L’abbiamo intervistato per ripercorrere con lui le tappe di questa rapida carriera e capire come si diventa un pugile professionista. Hai sempre sognato di diventare un pugile? Sì, ho iniziato a frequentare la palestra di pugilato sin dalla più tenera età: ho sempre prediletto gli sport individuali rispetto a quelli di squadra. Durante l’adolescenza si resero evidenti le capacità che mi avrebbero portato a diventare un professionista, passaggio avvenuto quando avevo 23 anni. Quanti match hai disputato fino a oggi e quali, tra essi, hanno avuto un ruolo importante nella tua formazione? Oltre ai numerosi incontri a cui ho preso parte in qualità di dilettante, nel novembre 2010 sono passato a

essere un pugile professionista a tutti gli effetti e da allora ho disputato 25 match. Per quanto riguarda la formazione, penso che sia l’allenatore ad avere un ruolo fondamentale nel mettere in luce le capacità di un giovane pugile: grazie alla sua dedizione e a un lavoro di ore ed ore, porta il ragazzo a scoprire le proprie qualità e a usare ciò che ha dentro di sé, le doti che lo caratterizzano come fighter. Come si svolge la giornata di un pugile professionista? Mi considero un pugile un po’ anomalo: ho infatti la fortuna di potermi dedicare completamente alla boxe perché ho una famiglia che m’incoraggia e me lo permette. Cerco dunque di destinare tutta la giornata all’allenamento in modo di arrivare sul ring al top della forma fisica. Alle nove inizio la corsa mattutina percorrendo dai quindici ai venti chilometri, sette giorni su sette, variandone ritmo e impostazione. Dopo prendo la bicicletta e faccio una pedalata, macino chilometri per altre due ore. Dopo l’esercizio aerobico, durante il pomeriggio lavoro su tutta la muscolatura con l’obiettivo di migliorare forza e resistenza, per poi terminare la giornata dedicando circa tre ore ad affinare la tecnica in palestra di pugilato. Quali sono le palestre in cui ti alleni? A Nuoro ho una palestra “personale” in cui durante il fine settimana posso allenarmi seguito da altri ragazzi. Svolgo invece l’altra parte di preparazione e allenamento a Cagliari, nella storica e prestigiosa Accademia Pugilistica Sardegna, nata negli anni ‘50, una delle prime palestre di pugilato isolane, da cui sono usciti tutti i più grandi campio-

ni sardi a livello europeo e mondiale. Ci sono dei campioni di pugilato al cui lavoro ti ispiri o che segui maggiormente? Guardo moltissimi filmati d’incontri di colleghi e di campioni di oggi e di ieri. Prediligo il lavoro degli atleti portoricani e messicani: hanno una lunga tradizione professionistica per quanto riguarda la boxe, detengono un primato, un po’ come l’Italia nel calcio. Miguel Cotto è uno dei pugili al cui lavoro m’ispiro di più, la cui attività continuo a studiare e a seguire. Che consigli daresti a un giovane che si avvicina a questo sport? A un ragazzo direi che si tratta di uno sport molto duro e questo è sicuramente il primo elemento da prendere in considerazione. Si tratta di una disciplina a cui bisogna dedicare moltissime ore di allenamento e rispetto a un altro sport, come ad esempio il calcio, è sicuramente meno gratificante: un pugile, nonostante si alleni ogni giorno, in Sardegna riesce a combattere al massimo una volta al mese. In più, è uno sport che richiede serietà e sacrificio: non è possibile uscire o far tardi ogni fine settimana, bere alcolici o alimentarsi in modo disordinato. Proprio per queste ragioni, in ogni palestra viene a crearsi una sorta di “selezione naturale” dei giovani che riescono a far strada e avviare una carriera pugilistica. Sei attivamente impegnato nella promozione del pugilato in Sardegna, missione portata avanti anche grazie alla collaborazione con tua moglie, Laura Brundu e tramite la BG Promotion. Quali sono le vostre iniziative? Stiamo cercando di rilanciare il pugilato a livello isolano: la nostra

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società lavora per promuovere il pugilato grazie all’ausilio di sponsor e collaborazioni. Una volta ogni mese e mezzo organizziamo una serata dedicata a questo sport in cui io combatto e, all’interno della stessa manifestazione, hanno luogo anche degli incontri dilettantistici sia maschili che femminili: lo scopo è quello di ricreare interesse intorno a quest’arte divulgandone la conoscenza nei centri abitati dell’isola. Organizzando a nostre spese, o con l’aiuto di sponsor e amici, queste giornate d’avvicinamento al pugilato, cerchiamo di reagire alla diminuita attenzione verso la boxe che negli ultimi anni ha caratterizzato il panorama sportivo regionale. La prossima giornata avrà luogo sabato 12 marzo a Villacidro. Quali sono i tuoi obiettivi futuri? Come ogni pugile, ambisco a conquistare il titolo mondiale: significherebbe la realizzazione di un sogno coltivato sin da bambino. Da persona concreta, però, non guardo mai a ciò che farò a lungo termine, preferisco concentrarmi sugli obiettivi più prossimi: a marzo e aprile combatterò nei match internazionali d’avvicinamento per poi difendere a maggio, per l’ultima volta, il titolo internazionale in mio possesso. In caso di vittoria, dovrebbero aprirsi per me delle porte a livello europeo. Ringraziamo Alessandro Goddi per la sua disponibilità e ricordiamo ai lettori di S&H che possono restare informati sui prossimi incontri e le novità riguardo ai suoi risultati sportivi attraverso il sito dedicato (www.alessandro-goddi.it) oppure tramite la sua pagina Facebook. Si ringrazia l'Accedemia Pugilistica Sardegna di Cagliari e la Hammer Fit di Sestu.


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Guida ai locali BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE

#shMAG

Snack & Wine Bar SASSARI Bar 188

Cocktail Bar.Karaoke.Ristorante

Predda Niedda Str. 22. 333/7013333 - 380/1871247. ¥ Nessuno Bar Capital

New York Cafè Il Vialetto. 079/262499. ¥ Nessuno

Snack Bar.Pranzi Veloci

Omar Cafè Via Giagu, 1. ¥ Nessuno

Snack Bar.Pranzi Veloci

Corso Vittorio Emanuele II, 17. 079/232470. ¥ Domenica Caffè Duemila

Snack Bar

Via Amendola, 70. 079/212252. ¥ Nessuno Snack Bar.Ristorante

C.C. Tanit. 079/262519. ¥ Nessuno Caffè Metrò

Snack Bar.Creperia

Emiciclo Garibaldi, 5. ¥ Domenica Caffè Mokador di Monserràt Snack Bar.Ristorante

Galleria Monserràt. 079/219182. ¥ Nessuno Caffetteria Montegrappa Chocol'Art

Ricevitoria Lotto 47 Via Carbonazzi, 18. 079/274247. ¥ Domenica. L Lotto, Totocalcio, Superenalotto, Totip Shardana Via Asproni, 6/a. 328/2679594 Solin Via Vardabasso, 5/b. ¥ Nessuno

Snack Bar

Snack Bar

Vineria Tola Piazza Tola, 39

Snack Bar

Snack Bar

Via Duca degli Abruzzi, 34. 079/9147025. ¥ Domenica Snack Bar.Ristorante

Via Verona, 31. 079/275394. ¥ Nessuno Gusto Wine Beer

Wine Bar

Piazza Mazzotti. 347/1174405. ¥ Nessuno

Via Caniga, 1 . Sassari q 079 262519

Boba Caffè Cafè Chez Michel

Snack Bar

Piazza Sulis, 2. 349/0584508. ¥ Nessuno Cafè Du Port

Snack Bar.Ristorante

Via Catalogna, 6. 346/7297340. ¥ Nessuno Cake Cafè

Caffetteria.Pasticceria

Via Planargia, 12. 079/985173 - 338/5411372. ¥ Lunedì Snack Bar.Spaghetteria

Il Milese

Snack Bar.Focacceria

Via Garibaldi, 11 Snack Bar.Pranzi Veloci

Alma Cafè

Imperial Bar

Snack Bar

Via Lamarmora, 5 Snack Bar

Via Sassari, 111/113. 331/8676057 - 392/3062720. ¥ Dom

Orange

Snack Bar.Ristorante.Pizzeria

Via XX Settembre, 2/4. 346/5944925. ¥ Nessuno. L Live Music Perbacco Cafè

Snack Bar.Ristorante

Via Garibaldi, 29. 079/952421 Red Passion

Snack Bar.Live Music

Via Gramsci, 2. 079/4121489. ¥ Nessuno

Cocktail Bar.Live Music

Snack Bar.Ristorante

Snack Bar

Via XX Settembre, 132/b. 079/9893054

PORTO TORRES

Via Sanna, 5. ¥ Nessuno Il Posto di Altogusto

Snack Bar.Gelateria

Via Garibaldi, 7. ¥ Nessuno

Ci Voleva

Via XX Settembre, 94. ¥ Domenica sera

Duca Bar

H Caffè

Snack Bar.Pranzi Veloci

Wine Bar

7000 Caffè

Emiciclo Garibaldi, 26. ¥ Nessuno

E Allora?!

Snack Bar.Birreria

ALGHERO

Snack Bar.Ristorante

C.C. La Piazzetta. 079/260458. ¥ Nessuno

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Via Nuoro, 6. 340/1402124 - 348/2395831

Via Enrico Costa, 45. 079/239340. ¥ Nessuno Cortesantamaria. 079/200185. ¥ Nessuno

BAR . TAVOLA CALDA RICEVITORIA

Anbarok

Sweet Cafè Snack Bar.Torteria.Ristorante Via Pasquale Paoli, 33. 079/4126756. ¥ Domenica Tris Bar Via Tempio, 17. 079/271240

Via Montegrappa, 70. 079/4924129 - 333/7182726

Davidson Cafè

Caffetteria.Ristorante

Snack Bar.Ristorante

Snack Bar.Ristorante

Caffè Lounge P

Millenovantotto Piazza Fiume, 10. 079/2009079

Snack Bar

Moliendo Cafè Snack Bar.Ristorante Viale Trento, 1. 392/1422592. ¥ Domenica

Via Roma, 4. ¥ Nessuno Caffè del Corso

Lallo Moto Caffè Viale Porto Torres, 16. ¥ Domenica

Snack Bar.Ristorante

Via Mosca, 19. 392/9701310 Cafè Set

Kogas Wine Bar.Pub Via Muroni, 42. 079/9949532 - 320/5681686. ¥ Domenica

Art Cafè

Snack Bar.Live Music

Predda Niedda Strada 2. 079/2670000. ¥ Domenica

Via Mare, 34. 347/1791262. L Live Music e Karaoke il weekend

Joy Joy's Cafè

Bar Sport

Snack Bar.Ristorante

Via Coradduzza, 45. ¥ Nessuno Kill Bill Bar

Via Tempio, 46. ¥ Nessuno. L Live Music

Snack Bar.Ristorante

Piazza Umberto I. 079/514105 Cocktail Bar.Bruschetteria

Beat 61

Snack Bar.Birreria

Viale della Libertà, 61. 392/8251198. ¥ Lunedì. L Live Music


www.radiobellavita.it

Sassari . 98.900 Mhz. Alghero . 97.600 Mhz. www.radiobellavita.it Castelsardo . 103.700 Mhz.

Uffici pubblicitĂ : Sassari . Piazza Castello, 11 . Telefono/Fax 079 231851


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Cristallo

Snack Bar.Pasticceria.Gelateria.Live Music

Piazza XX Settembre, 12-14. 079/514909. ¥ Lunedì sera Gatto Nero

Snack Bar.Pub

Via Amsicora, 28. 348/8802084. ¥ Nessuno Impact American Bar

Snack Bar.Pub

Piazza Garibaldi. 327/6129965. ¥ Nessuno. L Live Music Tropical Lounge bar

Snack Bar

Lungomare Balai, 70

SENNORI & SORSO A. Mary's Bar Snack Bar.Gelateria Via Roma, 113 - Sennori. L Sabato Live Music British Cafè Via Tiziano, 7 - Sorso. ¥ Domenica

Snack Bar

Buena Vista Cafè Via Cottoni - Sennori. 079/362273. ¥ Lunedì

Snack Bar

Cafè Cortina Via Roma, 173/a - Sennori. ¥ Martedi

Snack Bar

Ibiscus Cafè Via Spanu, 1 - Sennori. ¥ Nessuno

Snack Bar

La Perla Rosa

Ristorante.Pizzeria

Via IV Novembre, 63. 079/281255. L Consegna domicilio La Pinta

Ristorante.Pizzeria

Via Saffi, 27. 079/236903. ¥ Martedì. L Consegna domicilio L'Asfodelo

Ristorante.Pizzeria

Via Roma, 134. 079/272826. ¥ Nessuno

Il Risveglio Snack Bar.Ristorante.Pizzeria S.P. 81 km 10,7 - Platamona-Sorso. 079/2829100. ¥ Mer cena Paradise Cafè Via Roma Superiore, 160 - Sennori

Snack Bar

Panefratteria

Ristorante

Via Carlo Alberto, 2. 079/9330921. ¥ Nessuno Retrò

Pizzeria

Via Canopolo, 2/a. 079/231211. ¥ Lunedì Ristò Park

Ristorante.Pizzeria

Predda Niedda Strada 32. 392/8243808-9. ¥ Nessuno Spaghettoria S'Artea

Ristoranti & Pizzerie

Speed Date

Snack Bar.Ristorante.Pizzeria

Predda Niedda Strada 8. 079/262520. ¥ Nessuno. L Karaoke St. Joseph Pub

SASSARI Amistade

Spaghetteria.Ristorante

Via Arborea, 2/b. 079/4922209. ¥ Domenica

Pub.Pizzeria.Paninoteca

Via Giorgio Asproni, 20/22. 079/272455. ¥ Nessuno

Cucina Tipica.Spaghetteria.Pizzeria

The Jesse James Saloon

Pub.Birreria

Via Carlo Alberto, 10. 079/236366 - 331/4685458. ¥ Domenica

Il Vialetto. 079/262077. ¥ Nessuno. L Karaoke tutti i giorni

Asterix

Trattoria Del Mar

Pizzeria.Paninoteca

Ristorante.Pizzeria

Via Sardegna, 3. 079/200075. L Consegna domicilio

Via Sanna, 11. 079/233111 - 340/7143740. ¥ Domenica

Bakkus

Trattoria L'Assassino

Griglieria.Pizza al metro

Black Stone

Cucina Tipica.Griglieria

Via Pettenadu, 19. 079/233463. ¥ Lunedì a pranzo

Corso Angioy, 6. 079/230448. ¥ Nessuno Bar.Ristorante.Pizzeria

Tritus

Ristorante.Pizzeria.Piatti Messicani

Predda Niedda Strada 18 333/6801975. ¥ Nessuno

Via Giorgio Asproni, 2. 079/274052. ¥ Nessuno

Borgo di Torre Tonda

Ultimo Piano

Ristorante.Pizzeria

Ristorante.Pizzeria

Via Torre Tonda, 26. 079/232777 - 333/8513317. ¥ Nessuno

Piazzale Segni, 9. 079/2858460. ¥ Nessuno

Braceria Mangiafuoco

Villa Gorizia

Snack Bar.Griglieria

Via Catalocchino 8/a. 347/4294090. ¥ Lun, Mar e Mer cena Capo di Sopra

Ristorante.Pizzeria

ALGHERO

Viale Dante, 31. 079/272322. ¥ Lunedì a pranzo Casablanca Kebab

Ristorante Etnico

Via IV Novembre, 26. 320/2861780 Country Club

Ristorante.Griglieria

Pub.Birreria

Ristorante.Pizzeria

Ristorante.Pizzeria

Alguer Mia

Ristorante.Pizzeria

Bontà Sarda

Cucina Tipica.Pizzeria

Via Don Minzoni, 183. 079/984860. L Consegna domicilio Pub.Birreria

Via Duca degli Abruzzi, 23. 079/274197 La Maison

Al Vecchio Mulino

Via Cipro, 17. 079/9739883. ¥ Martedì. L Consegna domicilio

Via E. Costa, 16. 079/233528 iPub

Ristorante

Via Don De Roma, 3. 079/977254

Viale Trieste, 6. 347/7021854. ¥ Martedì Il Posto

Al Solito Posto

Via Principe Umberto, 82 (Piazza Misericordia). 328/9133745

Via Monte Bianchinu, 54. 349/7136317. ¥ Nessuno Gambrinus Pub

Ristorante.Pizzeria

Via G. De Martini, 79. 079/398351. ¥ Domenica. L Live Music

Boqueria

Ristorante

Via Cagliari, 13 (Mercato Civico). 334/2742322 Ristorante

Via Tola, 5 (Reg. Tingari). 079/218947 - 328/9323109

Castell de Càller

Ristorante.Pizzeria

Via Joan Mirò (Loc. Taulera). 079/9891026. ¥ Lunedì


¥ Chiusura L Informazioni aggiuntive

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PORTO TORRES Babbai Ristorante.Pizzeria Vicolo Cabitta. 079/515896 - 338/3609378. ¥ Mercoledì Il Corallo 2 Ristorante.Pizzeria Via Lungomare Balai, 2/a. 079/9401201 - 339/5640157. ¥ Lunedì Il Gobbo Via Sassari, 57. 079/512464

Ristorante

La Rosa Dei Venti Ristorante.Pizzeria Via Ettore Sacchi, 20. 079/502590. ¥ Nessuno

Sala clima zzata con 50 pos a sedere

Li Lioni S.S. 131 km 224,4. 079/502286. ¥ Nessuno

Maxi schermo con par te in HD

Ristorante

Per ordinazioni e prenotazioni:

Pepito Pizza Pizzeria.Paninoteca C.so V. Emanuele, 158. 079/5048034 - 392/1880422. ¥ Martedì

079 982736

Piazza Garibaldi Ristorante.Pizzeria.Steak House Piazza Garibaldi. 079/501570. ¥ Nessuno. L Giropizza

Via S. Sa a 102/104 - Alghero CONSEGNA A DOMICILIO

GRATUITA

Sa Mesa Ristorante.Pizzeria Via E. Sacchi, 3 (fronte Porto). 340/4126848. ¥ Domenica

SENNORI & SORSO

Aperto tu i giorni dalle 19.00

All'Improvviso Spaghetteria.Pizzeria Via Roma, 196 - Sennori. 079/6141862. ¥ Nessuno Vincitore 2015

Chez Nous Ristorante.Pizzeria Via Porto Torres, 25 - Sorso. 079/353508. ¥ Martedì

Certificato di Eccellenza

Da Vito Ristorante Loc. Badde Cossos - Sennori. 079/360245. ¥ Lunedì

Il Capricorno

Pizzeria.Paninoteca

Via Diez, 60. 079/986225. ¥ Mercoledì. L Consegna domicilio Il Pesce d'Oro

Ristorante.Pizzeria

Via Catalogna, 12. 079/952602. ¥ Lunedì a pranzo e Mercoledì La Lanterna

Ristorante.Pizzeria

Via Giovanni XXIII, 82. 079/978556 La Saletta

Tavola Calda.Gastronomia

Via Asfodelo, 43. 079/9739506 Lido

Ristorante.Pizzeria

Via Lido, 18. 079/9739518

Pub.Live Music

C’è Pizza per Te Pizzeria.Paninoteca Via Napoli, 6/B. 079/2826049. L Consegna domicilio

Lungomare Dante, 20. 079/6140634 Ok Pizza

Pizzeria

Via S. Satta, 102/104. 079/982736. L Consegna domicilio

Fabry Pizza Pizzeria.Paninoteca Via Prunizzedda, 92/a. 079/3762124. ¥ Lunedì mattina

Ristorante

Fior di Pizza Pizzeria.Paninoteca Via Pasquale Paoli, 1. 079/9102546 - 340/7025692. ¥ Nessuno

Ristorante.Pizzeria al metro

Il Vagabondo Pizzeria Via Perantoni Satta, 1. 079/271939 - 346/6315018. ¥ Lunedì

Pasta&Co...

Largo San Francesco, 6. 079/9105739. ¥ Nessuno Via Gramsci, 8. 079/983604 San Giovanni

Ristorante.Pizzeria

Via Garibaldi, 83. 079/5909005 - 393/3647885 Snack Bar.Ristorante

Via Asfodelo, 47. 079/9739501. ¥ Domenica Ristorante

Via Cavour, 110. 079/9738762 - 392/6110258. ¥ Lunedì Vecchio Forno

SASSARI

Al Caminetto Pizzeria Via Mastino, 23. 079/280727 - 342/1521774. ¥ Domenica

Via Columbano, 8. 079/9736052. ¥ Nessuno Miramare

Take Away & Domicilio

Pizzeria

Lu Furat

Trattoria Cavour

La Chicca Piperita Bar.Ristorante.Pizzeria Sorso-Marritza SP 81 - Sorso. 079/367150 - 366/3017419

Agorà Pizzeria.Gastronomia Via Mazzini, 2/e. 079/233796. L Consegna domicilio

Via Carbonia, 36. 079/5907611. L Consegna domicilio

Taverna Catalana

Ristorante.Pub

Pizzeria

Lo Smeraldo

Poco Loco

La Cantera Via Roma, 145 - Sennori. ¥ Nessuno

Cucina Tipica

Via Kennedy, 27/b. 079/4125748 - 348/0171332. ¥ Dom, Lun cena Le Nouveau Gourmand

Girasole Ristorante.Pizzeria Via Roma Inferiore - Sennori. 347/1416411. ¥ Mercoledì

Pizzeria.Griglieria

Via Carrabuffas, 36. 079/982890 - 348/9687244. ¥ Nessuno

Il Veliero Pizzeria Via Ciriaco Carru, 2. 079/240443 - 340/1696886. ¥ Lunedì La Divina Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia Via Chiarini, 1. 079/2590063. L Consegna domicilio La Mongolfiera Pizzeria.Paninoteca Viale Umberto I, 117/b. 340/5959165. L Consegna domicilio La Scacchiera Pizzeria Via Giagu, 17. 079/2829023. ¥ Lun. L Consegna domicilio On The Road Gastronomia.Street Food.Paninoteca Via Mazzini, 13/a. 079/235296. ¥ Domenica


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#shMAG

Paolino Cortesantamaria. 079/233921 C.C. La Piazzetta. 079/262252

Gastronomia.Paninoteca

Piadineria Torre Tonda Via Torre Tonda, 8. 079/233690. ¥ Domenica

Piadineria

Poker Pizza Pizzeria.Paninoteca Via Ortobene, 8 ang. Via Marghine. 079/2598282. ¥ Martedì Prof. Pane Grosso Via Luna e Sole, 1/e. 079/291084

Pizzeria.Paninoteca

Spizzati Viale Italia, 51. 079/6040195. ¥ Lunedì

Pizzeria

Vulcano Pizzeria Via Einaudi, 14/a. 079/218898. L Consegna domicilio

ALGHERO

Gelateria Bosisio Via Brigata Sassari, 71. 079/232406. ¥ Nessuno

Gelateria

Attenti a quei due Pizzeria Via Raffaello Sanzio, 13/a. 079/984775. L Consegna domicilio

Pasticceria Pagoda Via Degli Astronauti, 2/b. 079/291272. ¥ Lunedì

Pasticceria

Da Max Pizzeria Via Berlinguer, 25. 079/4921136. L Consegna domicilio

Pasticceria Pasticcioni Pasticceria Via Sulcis, 36. 079/6013940. ¥ Mar. L Consegna domicilio

Ichnos Express Pizzeria.Paninoteca Via Don Minzoni, 102. 079/6011160. L Pizze senza glutine

Pasticceria Sias Pasticceria Via Baldinca, 67. 079/399310 - 393/9242341. ¥ Lunedì

Il Marchese Golosone Paninoteca.Gastronomia Via Pascoli, 49. 079/4923362. ¥ Nessuno

Slurp Piazza Castello, 4/b. 079/236075. ¥ Nessuno

La Nuova Delizia Pizzeria Via Goceano, 15. 079/985082. ¥ Lunedì. L Consegna domicilio La Perla Nera Pizzeria.Gastronomia Via Oristano, 13/15. 079/9739132. L Consegna domicilio La Piadina del Pozzo Piadineria.Paninoteca Via Minerva 25/Via Columbano 9. 079/4921239 Luna Rossa Pizzeria Via Cagliari, 28. 079/982359 - 329/2478074. ¥ Nessuno Pata Pizza Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia P.zza Ginnasio. 079/975177. ¥ Mer. L Consegna domicilio

Gelateria

ALGHERO Ayò Goloso Piazza Porta Terra, 6. ¥ Nessuno

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Golositas 2 Via Cagliari, 39. ¥ Nessuno

Gelateria

K2 Gelateria Via Roma, 73. ¥ Nessuno. L Gelati per vegani ed intolleranti L'Aurora Pasticceria.Panificio.Pasta Fresca Via Manzoni, 83. 079/983508 - 391/4078618. ¥ Dom sera

PORTO TORRES

Los Cornettos Cornetteria Via Gilbert Ferret, 47. 079/983532. ¥ Dal lunedì al giovedì

Il Drago Pizzeria.Paninoteca.Vegan Food Via Ponte Romano, 54. 328/5639782. L Consegna domicilio

PORTO TORRES

La Stella Pizzeria.Paninoteca C.so V. Emanuele, 115. 079/5048324 - 345/4200395 Pizza Loca Pizzeria Via Veneto, 7. 079/5042012 - 349/3725138. ¥ Nessuno Speedy Gonzales Paninoteca.Pizzeria Via Libio, 75. 079/5047066. L Consegna domicilio

Circoli Privati SASSARI

SENNORI & SORSO Felix Pizzeria Via Fiorentina, 73 - Sorso. 079/350193. L Consegna domicilio Harley Pizza Via Roma, 159 - Sennori. 079/362346

Il Capriccio Gelateria Corso Vittorio Emanuele, 114. 340/1844835. ¥ Nessuno

Pizzeria

Pizzeria 2000 Pizzeria Via Roma Inferiore, 62 - Sennori. 079/362271. ¥ Lunedì

Pasticcerie & Gelaterie SASSARI Dolcinduo Pasticceria.Yogurteria Via Tempio ang. via IV Novembre, 41. 079/280176. ¥ Lunedì

La Locanda dei Golosi club Via Domenico Demuro, 29. 079/380259. ¥ Lunedì Pancho Villa Viale Porto Torres, 5. 348/5577907. L Circolo Endas

PORTO TORRES Green House Club Via A. Volta. 333/9422894. L Live Music e Cabaret il weekend

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Baddelonga: un gruppo, una famiglia, una religione. Tanti auguri Presidente!

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Fuoco, che la sera del 27 dicembre 2015 era di servizio con altri colleghi al Teatro Comunale di Sassari, per lo spettacolo gospel di Tony Washington Gospel Singers. Nello specifico, cerco il Vigile del Fuoco più giovane, che era in coppia con un collega con i capelli brizzolati, di servizio nella zona galleria al 1° piano del teatro. Qualora dovessi riconoscerti, contattami a questa email: perlamillenovecento8@libero.it. P.S. La ragazza mora, che hai guardato per tutta la durata dello spettacolo.

allora siediti su quella Eseggiola... ma casa non ne Alessia, hai? saluolevo fare tantissimi comGiampaooooloooooo ta Saverioooo. V plimenti a Baingio P., il portiere dell'A. S. Pedoni, che ello, sei una donna di gioca nel torneo di Villa N facili costumi! Zoccola Gorizia... Oltre ad essere dell'est. bravo sei anche una grandisn saluto speciale ai miei simo figo!!! Una spasimante. U Nenni, Ugo, Nicola, Matti, rancesca "la strega", sei Pisu, Paolo e compagnia canFillegale. Gabry. tante... Mandalaaaa.



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