S&H Magazine n. 246 • Marzo 2017

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SASSARI

079 216539

CAGLIARI QUARTU S.E. - NUORO



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PIZZE AL TAGLIO

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all'Emiciclo anche farcite! PATATE FRITTE

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Via Rosello, 25 079 238052 Orari 10:00 -13:00 17:30 -21:00 Consegna a domicilio 19:00 - 21:00 Chiuso la domenica

07 04 Mario Olivieri

16 Pozzo sacro di Santa Cristina

06 Giorgio Borrelli

18 HITWEETS

Dopo il cinema sogno il Candeliere d’Oro L’artista del panino

Il fascino dell’equinozio di primavera

07 Nuraghes S'Arena

19 Emoticon

08 Dinamo da urlo

20 In viaggio

Fantasy made in Sardinia

Prosegue il cammino in Champions League

10 Il dentista risponde

Il miglior amico dei nostri denti

12 Il Primo di Mildred 13 inSardegna a Marzo 14 Museo G. Tomasiello

Viaggio nella Colonia Penale di Tramariglio

15 Libri: Chiedo Scusa

Presto un film sul romanzo di Abate

Dimmi quali usi e ti dirò chi sei!

L’Isola di Minorca

21 Sara Spano Tra web e fumetto

22 Alberto Sanna Uno chef a cinque stelle

24 Fare cultura in Sardegna L’Associazione CartaBianca

26 GUIDA AI LOCALI

NUOVA APERTURA Emiciclo Garibaldi, 7 079 234240 Orari 11:00 - 14:00 18:00 - 21:30 Venerdì e sabato chiudiamo alle 22:00

na a domicilio a Conseg 12:00 - 14:00 pranzo


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Foto: Grazia Porqueddu

Mario Olivieri «Dopo il cinema sogno il Candeliere d’Oro» di Daniele Dettori Una vita tra i banchi di scuola, le quinte teatrali e i riflettori dei vari set. Con Mario Olivieri incontriamo il decano degli attori sassaresi anche se, scorrendo il suo curriculum, parlare soltanto di spettacolo sarebbe riduttivo: classe 1946, è difficile trovare un settore nel quale non abbia partecipato attivamente e sempre riscuotendo consensi e successi. Già assistente alla cattedra di tedesco all’Università di Sassari; guida alberghiera per percorsi turistici; collabo-

ratore con varie testate per cronaca, cultura e arte; rappresentante italiano in Svezia, Polonia, Spagna, Francia, Ungheria e Romania in occasione degli incontri europei tra dirigenti scolastici. E questo è solo ciò che lo spazio disponibile ci permette di elencare. Ma tutto comincia nel centro storico di Sassari. «Sono nato in una soffitta in via Moscatello, nel cuore della città vecchia», ci racconta. Siamo nella sede della Compagnia Teatrale La Quinta, da lui fondata nel 1999 con la scomparsa Eleonora Denurra. Sigaretta

accesa, occhio vispo che ogni tanto si abbandona a uno sguardo verso ricordi lontani. «Mia madre se l’è portata via la tubercolosi. Aveva ventinove anni e io poco più di uno. Sono cresciuto con la seconda moglie di mio padre e con mio fratello, più grande di me di due anni e mezzo. Lui ha seguito le orme di nostro padre barbiere mentre io, “pecora nera” della famiglia, ho voluto studiare.» Un percorso che l’ha portata lontano, se non dalla città e dall’isola alle quali è sempre rimasto legato, sicuramente nella carriera.

Diciamo che ho sempre svolto una vita double face, come le rotaie di un binario: da una parte l’attività professionale e dall’altra lo spettacolo. Quale delle due abbia prevalso non lo so, ho cercato di svolgere sempre onestamente entrambe. Io ricorro spesso a una battuta: dico che per hobby facevo il professore e preside, e di mestiere faccio l’attore. Però un hobby lo si fa con amore, quindi vuol dire che svolgevo con amore anche quella professione. Una professione che mi ha impegnato per 45 anni, fino alla pensione nel 2012. Tra l’altro studiavo, lavoravo e giovanissimo avevo già una mia famiglia. Posso dire di aver fatto tutta la trafila: sono entrato a scuola che avevo sei anni e ne sono uscito a sessantasei (ride, ndr). Com’era la sua dirigenza scolastica? Mi ritengo un antesignano di certe iniziative. Il giornale della scuola, per esempio: lo proposi già quando insegnavo come maestro alle elementari e ripetei l’esperienza in seguito, come preside, alle superiori. Qui ho introdotto anche l’annuario, che raccoglieva le classi e gli studenti; e poi “Mister e Miss Istituto”, che venivano eletti a fine anno tra i ragazzi che volevano mettersi in gioco. Quando non mi sono potuto occupare personalmente di queste attività le ho sempre incoraggiate, con la collaborazione di insegnanti capaci. È importante, per un educatore, entrare in sintonia con quelli che potrebbero essere i suoi figli. A volte dicevo ai colleghi: «Perché mi portate i ragazzi solo per punirli e non anche per lodarli?» Ma su alcune cose ero feroce: gli episodi di bullismo, per esempio. E ricordo una circolare dei primi anni 2000 dove vietavo l‘ingresso a scuola, nel periodo primaverile, con un abbigliamento non consono. Una circolare che oggi farebbe scalpore, come ogni tanto si sente, in effetti, nei telegiornali.


#shMAG seh 5 Passiamo al teatro. Come nascono le sue commedie? Nascono per un’esigenza. Quando la compagnia La Quinta era fresca di fondazione, portavamo in scena commedie di Nino Fois, di Salvino Pischedda e anche altri ma a un certo momento non riuscivamo più a trovare testi, così ho deciso di scrivermeli io. Scrivere una commedia richiede molto tempo, è come lavorare a un romanzo e in più è importante la continua ricerca del divertimento perché, diciamolo, il sassarese va a teatro per divertirsi. Sono nate così commedie che hanno avuto un grande successo e che replico spesso. Inoltre, replicare i miei lavori conviene: non mi sono mai iscritto alla Siae apposta per evitare questioni sui diritti. C’è un aneddoto della sua lunga carriera artistica che ricorda con maggior piacere? Tantissimi, e riguardano me o artisti che hanno lavorato con me, anche grandi nomi. Ecco, ricordo con molto piacere le mie prime esperienze di un certo livello: i film televisivi La notte delle bambole e Opinioni di un clown, del regista sassarese Giuseppe Sechi noto Sechipe. Più di recente mi è successo al cinema con Perfidia, del regista sassarese Bonifacio Angius: un film che ha partecipato al Festival di Locarno nel 2014 e che mi ha regalato, in quella sede, l’opportunità di conoscere grandi nomi come Morgan Freeman o Giancarlo Giannini. Inoltre, mentre mi intervistava, il giornalista di una televisione svizzera mi ha detto: «Lei è la rivelazione del Festival di Locarno.» Episodi come questo fanno un gran piacere anche perché, purtroppo, a differenza del teatro per me il cinema è arrivato tardi. E infine, ancora una curiosità: io ho l’abitudine di raccogliere tutti gli articoli e le cose che parlano della mia carriera

e non solo. A casa conservo tutti i fascicoli, anno per anno, degli eventi importanti sul fronte personale, familiare e artistico. Un’agenda che curo e aggiorno dal 1969. È una bella cosa. Rivivi un pochino l’esistenza. Il ruolo di Peppino, padre maneggione e assente in Perfidia, come è arrivato? Provenivo già da altri ruoli drammatici ma per questo film la produzione cercava altrove. Inizialmente, a me avevano proposto la parte più marginale del capocantiere. Dopo alcuni casting senza successo ho insistito per avere una prova sulla parte e per fortuna li ho convinti. Io forse

non lo vedrò ma credo che Bonifacio diventerà un grande regista. Perché ha le capacità, la fibra necessaria per poter andare avanti. È cattivo sul set, molto cattivo. Però riesce, con questa cattiveria, a tirare fuori il meglio da tutti. Quali sono i prossimi progetti? Intanto una puntata della fiction con Gianni Morandi, ambientata in Sardegna, che andrà in onda in primavera su Canale 5 e dove interpreto un pastore incendiario. Poi vorrei scrivere altre commedie e finalmente pubblicarle tutte in un cofanetto: è un mio pallino e un progetto al quale sto lavorando, così come

stiamo lavorando su altri film che vorremmo fare con Bonifacio. C’è ancora un’aspirazione, però, che coltivo come un sogno, ed è che un giorno Sassari, città che già mi ha omaggiato nel 2004 con una targa per i quarant’anni dell’attività artistica, mi possa premiare con il Candeliere d’Oro. Per un sassarese questo riconoscimento è più importante dell’Oscar. Un consiglio, come un flash, per chi volesse intraprendere la carriera di attore? Guardate. Osservate. Rubate a chi è più bravo. È un consiglio che dava il grande Eduardo De Filippo.


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Giorgio Borrelli L’ARTISTA DEL

PANINO

di Morena Deriu. Foto: Franco Fortini Si chiama Giorgio Borrelli e in più di vent’anni di lavoro, di panini ne ha farciti a centinaia. A portarlo agli onori della cronaca, lo scorso 25 gennaio, è stata una versione gourmet (che, in realtà, è un croissant) che, a Rimini, l’ha decretato “Artista del panino” alla finalissima Sigep, di fronte a giurati come il quattro stelle Michelin Enrico Bartolini, Chef Rubio e la food blogger Valentina Scarnecchia. Giorgio non è nuovo ai concorsi di questo tipo. Li frequenta dal 2000 per amore della competizione e per la voglia di trovare idee e spunti sempre nuovi. Così, quello organizzato da Sigep all’interno di

una delle più importanti fiere internazionali del settore è stata un’occasione troppo ghiotta da prendere al volo. Sei mesi prima, insieme a Valentina (con cui è sposato, possiede e gestisce il Caffè Valentina a Cagliari), ha spedito agli organizzatori tre proposte di ricette. La scelta sul panino da presentare in gara è così ricaduta su “Tu sì che Vale”, ideato da Valentina grazie alla passione per gli abbinamenti di formaggi con il miele. In gara Giorgio ha avuto a disposizione dieci minuti per preparare un prodotto da esposizione e tre assaggi a discrezione. Prima e dopo di lui, lo stesso tempo è toccato agli altri nove finalisti, tutti professionisti provenienti da molti dei locali italiani

più conosciuti nella penisola e a livello europeo. Tre i criteri per la valutazione: gusto, equilibrio dei sapori e presentazione. Giorgio ha preparato e raccontato il suo panino, proponendolo ai giurati esattamente come farebbe ogni giorno con un qualsiasi cliente, e “Tu sì che Vale” (un incrocio tra un panino gourmet e uno territoriale, due dei tre temi – insieme a “naturale” – proposti quest’anno dall’organizzazione) ha ottenuto un punteggio quasi pieno, staccando di un solo punto il secondo classificato. «Si tratta di un prodotto abbastanza complesso», spiega Giorgio «perché prevede sei ingredienti più il pane, che in questo caso è un croissant multi-semi con farine speciali, che richiede delicatezza per essere tagliato. Per il resto, abbiamo avuto la fortuna di trovare ottimi ingredienti provenienti dal nostro territorio: paté di fave di Capoterra, guanciale di Oliena, ricotta mustia di Thiesi, pomodoro secco sott’olio prodotto in casa direttamente da noi, zucchine crude e miele di corbezzolo, che abbiamo scelto per il retrogusto amaro e che ha dato qualche difficoltà ai giurati nel tentativo di riconoscerlo.» Il risultato di Giorgio e Valentina (che con il primo premio si sono aggiudicati un viaggio a Cuba per due persone) non arriva da un giorno all’altro. Insieme hanno cresciuto tre figli e portato avanti un’attività che oggi conta quattro dipendenti, puntando ogni giorno la sveglia alle quattro del mattino. «Voglio dire, però, che, come sono

riuscito io ad avere una situazione un po’ più rosea e a ottenere successo anche a livello nazionale (nonostante io stesso continui a combattere), tutti possono avere questo risultato», commenta Giorgio. «Con il nostro prodotto, abbiamo portato il nostro territorio fuori e questa è una cosa che possono fare davvero tutti, in un settore – come il mio – dove la condivisione è davvero importante. Credo anche che dobbiamo veramente “fare i sardi”, curare il nostro territorio, respingere altre situazioni e prenderci per mano con coraggio: il nostro panino è piaciuto perché i nostri buoni prodotti hanno sempre una marcia in più». Parola di Giorgio Borrelli, l’Artista del panino. Si ringrazia per la collaborazione la redazione del Bargiornale.

TU SÌ CHE VALE Croissant, 30 g zucchine verdi crude, 30 g guanciale di Oliena, 30 g ricotta mustia di Thiesi, patè di favette di Capoterra, miele di corbezzolo, pomodoro secco in olio EVO, sale, pepe, olio EVO. Affettare le zucchine molto fini, peparle e salarle per insaporirle. Aprire il croissant, palmare una piccola quantità di patè di favette, disporre le zucchine, il guanciale, la ricotta affettata finemente, i pomodori e un velo sottile di miele al corbezzolo.


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NURAGHES, IL FANTASY MADE IN SARDINIA DIRETTO DA MAURO ARAGONI di Damiano Cancedda Si chiama Nuraghes S'Arena, e dentro ci trovi la Sardegna. Quella arcaica, quella dei riti - anche scomodi – e dei guerrieri valorosi e tipicamente orgogliosi. Scritto e diretto da Mauro Aragoni, Nuraghes S'Arena si muove tra ambientazioni fantasy e horror, riportandoci indietro nel tempo all’Età del Bronzo, laddove le prime civiltà vissute realmente in terra sarda lasciavano le prime tracce di storia. Una storia che tutt’ora possiamo ammirare nell’entroterra e nelle coste dorate della nostra isola, e che nel film è diventata il contesto ideale di una narrazione che fonde tradizione e contemporaneità. Due termini da ricordare. Tradizione perché all’interno riecheggiano le leggende dell’Isola, che ci riportano al periodo nuragico e alle sue strutture imponenti, e al mito dei bronzetti, i cui costumi vengono sapientemente ricostruiti nel film per vestire i protagonisti. Contemporaneità perché pur trattandosi di un film con un contesto storico ben identificabile, ne ribalta la fisionomia inserendo intrecci visivi tipici del genere fantasy moderno, che ha fatto la fortuna di Tv series come “Games of Thrones”, e film come “II Signore degli Anelli”, la saga per eccellenza che ha scritto la storia della high fantasy (allargando, ovviamente, le nostre vedute). Entrando nel dettaglio, la visionaria trama ruota attorno alla storia di Arduè, giovane che si ribella alla consueta pratica del geronticidio,

un rito macabro che prevedeva la sistematica uccisione dell’anziano padre da parte del figlio maggiore una volta raggiunta l’età fatidica dei settant’anni. Lo sfortunato padre veniva gettato in un dirupo dopo essere stato barbaramente picchiato e forzatamente deriso: tutto ciò veniva fatto in segno di un ricambio generazionale che doveva obbligatoriamente compiersi. Il famoso termine riso sardonico, così si dice, nacque tra le pieghe del ghigno malefico scavato sul volto dell’assassino. Un sorriso beffardo, che nascondeva la profonda tristezza celata dietro un gesto così crudo e disumano. Ecco di cosa si priva il guerriero Arduè. Una scelta difficile, che attirerà le ire dei suoi vecchi compagni di avventure, che renderanno la vita del giovane piuttosto movimentata e battagliera. Ma Arduè è anche e soprattutto un’anima tormentata, che tenterà di vendicare la morte della giovane figlia, uccisa barbaramente. L’occasione si presenterà in un torneo senza esclusione di colpi, in cui compariranno asce e spade sporche di sangue. Mauro Aragoni, dopo le fatiche di “Quella sporca sacca nera”, serie western dai contorni oscuri, getta le basi per un prossimo lungometraggio, rilasciando, lo scorso gennaio, questo short movie, che attraverso gli spettacolari teaser e trailer aveva già attirato l’attenzione di molti appassionati mesi prima, anche grazie alla partecipazione del noto rapper olbiese Salmo, che veste i panni proprio del mitico Arduè. Una posizione consapevole quella di scegliere il cantante per il ruolo da

Salmo, nei panni del guerriero “Arduè” "Ischidos", il mercenario interpretato da Michael Segal

protagonista: eclettico e talentuoso, il rapper sardo non sfigura nella parte del guerriero silenzioso. Il viso spigoloso si presta alla psicologia dell’uomo vissuto e tormentato. Ma non è solo Salmo a spiccare nel cast: Ally McClelland, nelle vesti del Maestro Bachis è un personaggio centrale del film, così come Ischidos, il mercenario interpretato da Michael Segal. Non possiamo dirlo con certezza ma, sarà la fotografia, resa magica dalla bellezza delle ambientazioni, o sarà l’alone misterioso che da sempre contraddistingue la storia di matrice isolana, eppure il minifilm si candida già come una delle

più grosse sorprese del cinema indipendente italiano nel 2017, ottenendo un hype che solo produzioni ben più costose raggiungono. Dopo una stentorea e prolungata ricerca di fondi, i frutti di questa affascinante idea maturano succosi. Finora in pochi si erano cimentati nell’idea di costruire una storia di fantasia attorno al glorioso passato dei miti sardi, ora Mauro Aragoni ci sta provando, ma è solo il primo passo. Il risultato ottenuto finora è andato ben oltre le aspettative, e non mancherà di suscitare ancora emozioni e pensieri contrastanti, così come capita a qualsiasi opera di un certo valore artistico.


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Trevor Lacey

David Lighty

LA DINAMO PROSEGUE IL CAMMINO IN EUROPA Archiviata la Coppa Italia con un secondo posto, ora i sassaresi si concentrano su Campionato e Champions League. Da Trento arriva David Lighty

di Erika Gallizzi. Foto: Luigi Canu Mese corto, ma carico di impegni. È stato così il febbraio della Dinamo Banco di Sardegna Sassari, diviso tra campionato, Coppa Italia e Fiba Basketball Champions League. Ed è stato un mese positivo. La Dinamo, infatti, è andata ad un passo dal riportare la Coppa Italia a Sassari ed ha ottenuto l’accesso al “Round of 16” di Champions League. La Postemobile Final Eight di Coppa Italia si è svolta quest’anno al Centro Fieristico di Rimini. La Dinamo è arrivata in finale, giocando con grande cuore. Nei quarti ha avuto ragione della Sidigas Avellino, dopo una gara che ha visto gli irpini guidare i giochi nella prima parte ed i sassaresi, in divisa rosa in omaggio alla 100a edizione del Giro d’Italia che quest’anno farà tappa in Sardegna, riprendersi a partire dalle ultime battute del secondo periodo. Partita combattutissima, con l’ex biancoblù David Logan a tifare la sua nuova squadra, Avellino appunto, dalla tribuna, e grande carattere Dinamo negli ultimi minuti per un +1 al termine che è valso la semifinale. Semifinale nella quale “the pink team” ha trovato ad attenderla la Germani Brescia, per un’altra battaglia. Gara diversa rispetto alla

prima, con la Dinamo stavolta partita fortissimo e con i lombardi in grossa difficoltà. L’andare dei minuti ha però aiutato i fratelli Vitali e compagni e, anche in questo caso, si è andati ad un finale di gara incandescente, che ha sorriso ai giganti sassaresi. Ultimo atto con la corazzata EA7 Emporio Armani Milano e circa 500 tifosi isolani sugli spalti, anche grazie ad un volo charter organizzato dal gold sponsor Meridiana: Dinamo bellissima nella prima parte di gara, poi c’è stato il ritorno dei meneghini, in particolare di quel “caterpillar” di nome Rakim Sanders, volto più che noto ai sassaresi, poi imitato da Ricky Hickman. Il Banco è rimasto incollato agli avversari fino a poco più di 2’ dalla fine, poi ha dovuto mollare la presa, spossato. Niente da recriminare per gli uomini di coach Pasquini, che hanno disputato la competizione come meglio non avrebbero potuto e mettendo in campo un cuore a tratti commovente. Chi l’avrebbe potuto prevedere solo pochi mesi fa? La Dinamo ha cambiato volto, ha cambiato anima ed ora mostra quella che i suoi supporters vogliono ammirare e che sono pronti, sempre, a sostenere, indipendentemente dal risultato finale. Poi c’è stata la Champions ed un passaggio del


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turno arrivato, alla fine, in modo rocambolesco. Doppio scontro, andata e ritorno, con il CEZ Nymburk e gara di andata, al PalaSerradimigni, perfetta per capitan Devecchi e compagni, vinta con uno scarto di 22 punti. Sembrava tutto abbastanza agevole, nonostante la formazione ceca, fino a quel momento, non avesse mai perso tra le proprie mura. 22 punti sembravano tanti, invece la Dinamo è arrivata alla gara di ritorno con le fatiche della Coppa Italia ancora sul groppone e ha rischiato di fare la frittata. A 3’ dalla fine il Banco era a -30, a 14” ancora indietro di 25 lunghezze, ma il Nymburk era ormai troppo sicuro di aver passato il turno e si è deconcentrato, regalando gli ottavi di finale agli uomini di Pasquini. Il destino ha voluto che a “pasticciare” molto nelle ultime battute del match, tra le maglie ceche, fosse Howard Sant-Roos, ovvero un giocatore a cui la Dinamo era interessata. Come “regalo” dopo questa maratona, è arrivato un nuovo giocatore: la guardia-ala statunitense David Lighty, che aveva iniziato la stagione a Trento e si era poi dovuto fermare a causa della rottura di un menisco, che ha richiesto l’intervento chirurgico. Lighty, visto in Italia anche con le maglie di Cantù e Cremona nel 2011, è un esterno di notevole fisicità, utile sia in fase offensiva che in fase difensiva. Capace di correre in contropiede, attaccare il ferro, nella sua esperienza a Trento (15 partite disputate) ha fatto registrare 13.1 punti a partita, 2.4 rimbalzi e 2.4 assist. È arrivato a Sassari alla luce delle prestazioni poco convincenti di Josh Carter, evidentemente poco adatto al gioco sassarese e poco coinvolto dai compagni. Per ora Carter resterà, comunque, in organico, pronto a partire in caso di richieste. Se si dovesse eleggere il “giocatore del mese” in casa Dinamo, questo sarebbe senza dubbio Trevor Lacey. Ha faticato tanto per trovare la propria dimensione in biancoblù, ma ora si sta rivelando un elemento importantissimo, come d’altro canto ci si aspettava da lui, viste le sue qualità. Sempre presente nei momenti caldi della gare, la rinascita della Dinamo passa anche dalle sue preziose mani. Con uno Stipcevic più “diligente”, si sta rivedendo anche un gran bel Dusko

Savanovic, con i suoi movimenti spalle a canestro che sono pura arte. Proprio senza di lui la Dinamo è incappata in una brutta sconfitta in campionato, a Brescia, ai primi di febbraio, interrompendo così una striscia di cinque vittorie consecutive. Ma i biancoblù hanno rialzato subito la testa, tornando alla vittoria con Cantù una settimana dopo, mentre hanno chiuso il mese con un ko evitabile, ma forse figlio degli “strapazzi” delle coppe, a Pesaro. Ora si prosegue il cammino. I sassaresi incontrano il Le Mans Sarthe nel “Round of 16” di Fiba Basketball Champions League, anche in questo caso con doppio scontro, andata e ritorno. L’andata sarà al PalaSerradimigni l’1 marzo, mentre il ritorno in terra francese il 7. Il Le Mans non ha giocato il turno preliminare dei playoff essendo arrivato primo nel suo girone di qualificazione, il B. La vincente dello scontro si qualifica per i quarti di finale, in programma il 21 o 22 marzo ed il 28 o 29. In campionato, invece, la squadra di coach Federico Pasquini è attesa da un paio di impegni particolarmente ostici: ospiterà la The Flexx Pistoia e l’EA7 Emporio Armani Milano, poi andrà ad Avellino e terminerà il mese di marzo a Cremona. I PROSSIMI INCONTRI DI CAMPIONATO a

6 Giornata ritorno - 4 marzo ore 20:30 Banco di Sardegna SS - The Flexx Pistoia 7a Giornata ritorno - 12 marzo ore 20:45 Banco di Sardegna SS - EA7 Emporio Armani MI 8a Giornata ritorno - 19 marzo ore 18:15 Sidigas Avellino - Banco di Sardegna SS 9a Giornata ritorno - 26 marzo ore 18:15 Vanoli Cremona - Banco di Sardegna SS I PROSSIMI INCONTRI DI CHAMPIONS LEAGUE R16. Game 1 - 1° marzo ore 20:30 Banco di Sardegna SS - Le Mans Sarthe R16. Game 2 - 7 marzo ore 18:30 Le Mans Sarthe - Banco di Sardegna SS


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Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico

Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.

IMPLANTOLOGIA. Una valida alternativa alla dentiera? Gli esseri umani hanno sempre puntato a preservare, per quanto possibile, un bel sorriso. Visto che nel passato non esistevano conoscenze approfondite su alimentazione o igiene (men che meno orale), dopo l’adolescenza si rischiava di perdere i primi denti, lasciando spazi poco funzionali e antiestetici. Nei secoli, a seconda del luogo e delle condizioni economiche dei soggetti, sono state elaborate numerose e variegate soluzioni protesiche, utilizzando i più svariati materiali: osso, pietra, metalli, ceramica, porcellana, resine. Questo perché l’esigenza masticatoria era comunque la necessità principale da soddisfare, ma lascio immaginare ai lettori a quali compromessi si facesse ricorso per cercare di ritornare ad una parvenza di estetica. Se nella prima metà del ‘900 la soluzione migliore, top di tecnologia, è stata la dentiera dei nostri nonni, ora questa ha lasciato il passo a soluzioni sempre più sofisticate alla portata di tutti, mediante l’implantologia. Questa tecnica, grazie al

posizionamento dentro l’osso mascellare o mandibolare di viti in titanio (il metallo più biocompatibile esistente) permette di installare uno o più denti nelle arcate dentali, che risultano fissi come quelli di una bocca sana. Tutto questo significa dare alle persone anziane (o anche giovani, ma che hanno avuto poca cura della loro salute orale) un’alternativa al deprimente rituale di togliere una dentiera prima di andare a dormire, lasciarla tutta la notte in un bicchiere con del disinfettante per riprenderla il giorno dopo. L’arrivo degli impianti in odontoiatria, quindi, è stata una rivoluzione. Oggi, grazie alle più moderne tecniche implantari è possibile eseguire delle riabilitazioni complete, che interessano l’intera bocca, nel giro di sole ventiquattro ore. Il paziente entra in studio la mattina, completamente senza denti o solo con i pochi residui, si pratica l’anestesia locale completa dell’arcata interessata e si inizia l’intervento

chirurgico. Il primo passo è l’eliminazione dei denti rimanenti, per proseguire con il posizionamento dentro l’osso degli impianti necessari. Esistono due tecniche: la prima vede l’utilizzo di due impianti anteriori verticali e due lunghi obliqui posteriori, detta “all on four” (traducibile in “tutto con quattro”); la seconda vede l’utilizzo di sei impianti, detta “all on six”, posizionati paralleli uno all’altro, due anteriori, due laterali e due posteriori. Questa seduta chirurgica, a seconda della tecnica, dura tra i sessanta e i novanta minuti. A questa fase segue quella della presa delle impronte di precisione, molto delicata in quanto tramite queste l’odontotecnico specializzato inizierà la preparazione della protesi nei brevi tempi tra l’intervento e la consegna. Il paziente viene dimesso con le opportune terapie e invitato a presentarsi nell’arco di ventiquattr’ore circa, per la consegna del manufatto protesico. Questa seconda fase avviene con il bloccaggio della protesi sugli impianti, che risulterà quindi

avvitata e stabile, generando una grande sensazione di comfort al paziente, soddisfatto del gran risultato estetico e del rispristino completo della funzione masticatoria che ora ha riacquistato. Voglio evidenziare che, pur sembrando una tecnica molto invasiva, questa procedura clinica comporta un minimo disagio per il paziente, che integra velocemente la nuova struttura artificiale nel proprio cavo orale, godendo rapidamente dei benefici visti prima senza subire effetti collaterali. Da quando ho conosciuto questa tecnica tanti anni fa, ne ho subito intuito le grandi potenzialità per il ripristino della salute e del benessere del paziente, e la consiglio sempre come elemento risolutivo per il ritorno alla vita attiva con soddisfazione e sorriso. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.

www.studiomassaiu.it cell. 339 7209756

C Sorridere in Sardo? ...da noi è facile!

Sassari | Via Alghero 22 | 079 273825



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di Marco Scaramella I Mildred con Il Primo, album di esordio della band alternative rock portotorrese, uscito lo scorso aprile, stanno ottenendo molte piccole grandi soddisfazioni. Hanno collaborato con Vinx dei Vanilla Sky in Figli dei perché, primo dei due singoli tratti dal loro album; a Novembre 2016 il video del loro secondo singolo, intitolato Mostro, è andato in rotazione per una settimana su RockTV; la rivista Classic Rock Italia li ha inseriti fra le trenta band più interessanti del panorama emergente italiano; recentemente hanno seguito gli Shandon, una pietra miliare del panorama underground italiano, nel loro mini-tour sardo; lo scorso febbraio sono stati ospiti su Linea Rock di Radio Lombardia e sono partiti per un loro mini-tour in Veneto. Nel 2015, Gilu, Mark, Niki e Danny rinascono, con una nuova maturità musicale, dalle ceneri di un vecchio progetto. “Il Primo”, prodotto da 1981 Records etichetta discografica di proprietà di Vinx e di Marco Biondi ex-direttore di Virgin Radio, è caratterizzato da ritmi incalzanti ed arrangiamenti d’impatto, anche se non mancano i momenti di riflessione che, però, non fanno calare l’attenzione dell’ascoltatore. In un pomeriggio di febbraio sorprendentemente soleggiato e caldo, abbiamo incontrato Gilu e Niki per fare due chiacchiere su Il Primo.

Il Primo di

MILDRED Come avete scelto il nome della band? Ha un significato particolare? Ci piace pensare che Mildred sia una ragazza, figlia di due genitori divorziati, che ha dovuto farsi da sola. Vivendo, e cercando di sfuggire al suo passato, ha imparato a camminare con le sue sole gambe, facendo delle sue carenze i propri punti di forza. È quello che stiamo cercando di fare con questo nuovo progetto musicale. Ci siamo dedicati alla scrittura, abbiamo trovato nuovi stimoli che ci aiutassero a riaccendere la voglia di ricominciare da capo. A differenza di quanto fatto fino ad ora, abbiamo composto i nuovi pezzi utilizzando la lingua italiana perché ci siamo resi conto di trovarci a nostro agio, e di riuscire a trasmettere in maniera più diretta ciò che cantiamo. Tutti i piccoli risultati che stiamo ottenendo, ripagano i sacrifici che facciamo per coltivare la nostra passione. “Il Primo”: come nasce il vostro album di esordio?

Il Primo è composto da dieci tracce accomunate dal concetto di rinascita che, poi, è il mood dell’album. Ci piaceva l’idea di far finta che tutto fosse come la prima volta, e questo ci ha aiutati a ritrovare quell’entusiasmo che era andato perso dopo la fine del vecchio progetto. L’intero album gioca sul concetto di primo inteso come indice di rinascita, contrapposto al bisogno che abbiamo di primeggiare sugli altri. Trascorriamo la vita a cercare di primeggiare, dimenticandoci di assaporare ciò che viviamo. Di cosa parlano le vostre canzoni? Sentiamo nostra la realtà quotidiana. I nostri pezzi trattano temi della quotidianità anche con un linguaggio molto diretto, stando attenti a non essere banali o scontati. Un tema che ricorre spesso è quello della nostra generazione: andiamo avanti per stereotipi; ci lamentiamo di tutto senza mai preoccuparci di agire; ci basiamo troppo sulla scelta più facile; molte volte siamo noi

stessi che ci poniamo dei limiti, quando basterebbe lamentarsi di meno e fare di più… per quanto sia difficile farsi valere. Che musica ascoltate e quanto vi ha influenzato? Proveniamo tutti dal punk-rock e dal pop-punk ma crescendo abbiamo sviluppato gusti differenti. Nonostante questo, quando ci troviamo in sala prove con del materiale da proporre agli altri, cerchiamo di amalgamare al meglio le idee e le opinioni di tutti i membri. Ognuno di noi cerca di dare il proprio contributo. In questo è fondamentale il nostro rapporto di amicizia, che ci consente di dirci determinate cose in tutta serenità, e fa sì che il lavoro scorra tranquillo. Potete seguire i Mildred sulla loro pagina Facebook e sul loro canale ufficiale YouTube dove i due singoli “Figli dei perché” e “Mostro” stanno registrando migliaia di visualizzazioni. L’album è disponibile su tutti i digital stores.


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inSardegna... I migliori eventi di Marzo Dal 1° al 5 MARZO: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Le Olimpiadi del 1936” di Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica, con Federico Buffa, regia Emilio Russo – Caterina Spadaro.

Sassari al Il Vecchio Mulino, ore 22:30. Concerto Mauro Palmas & Arrogalla feat. Elena Ledda.

2 MARZO: San Gavino Monreale al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Azulejos” di e con Franca Masu.

11-12 MARZO: Cagliari all’Auditorium del Conservatorio. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Lago dei Cigni” balletto in due atti su musica di Piotr Ilic Cajkovskij, Balletto dell’Opera Nazionale di Odessa. Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Biancarentola e Cappuccino Parte seconda – Il risveglio di Pisolo ” de La Botte e il Cilindro, (6-14 anni).

26 MARZO: Porto Torres al Teatro Comunale "Andrea Parodi", ore 19:00. XXVII Festival “Etnia e teatralità”: “Blumen” de L’Effimero Meraviglioso.

14 MARZO: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Miseria&Nobiltà” dal testo di Eduardo Scarpetta, regia Michele Sinisi.

29 MARZO: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Piccola Società Disoccupata” con Ture Magro, Barbara Mazzi, Beppe Rosso, regia Beppe Rosso.

Dal 15 al 19 MARZO: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Miseria&Nobiltà” dal testo di Eduardo Scarpetta, regia Michele Sinisi.

Dal 29 MARZO al 2 APRILE: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Qualcuno volò sul nido del cuculo” con Daniele Russo e Elisabetta Valgoi, regia Alessandro Gassmann.

3 MARZO: Sassari al Il Vecchio Mulino, ore 22:30. Concerto Gavino Murgia Blast Quartet feat. Mauro Ottolini. Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Nero Tango” con Nunzio Caponio e Monica Spanu, regia Nunzio Caponio. Macomer all’ex Caserme Mura Padiglione Tamuli, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Azulejos” di e con Franca Masu. Dal 3 al 5 MARZO: Cagliari all’Auditorium Comunale, ore 21:00. “Trainspotting” regia di Piero Murenu e Filippo Salaris. 4 MARZO: Porto Torres al Teatro Comunale "Andrea Parodi", ore 21:00. XXVII Festival “Etnia e teatralità”: “Quando il marito va a caccia” della Compagnia Teatro Sassari. 4-5 MARZO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Biancarentola e Cappuccino” de La Botte e il Cilindro, (6-14 anni).

11 MARZO: Nuoro al Teatro Eliseo, ore 20:30. “Specialità della casa” di Pino e gli Anticorpi.

17 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “George Sand - Uomo e libertà” con Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta, coreografie Sabrina Massignani. Sassari al The H.O.R. House Of Rock, ore 21:00. Marlene Kuntz “Onorate il Vile Tour”.

5 MARZO: Cagliari in Via Azuni, ore 10:30. X edizione ‘‘Vespiglia’’, la Sartiglia in Vespa.

torio, ore 21:00. Concerto di Simona Molinari “Loving Ella - Omaggio a Ella Fitzgerald”. Ozieri al Teatro Civico Oriana Fallaci, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Il Grande Viaggio” con Andrea Castellano, Simona Di Maio, Massimiliano Donato, Francesco Rizzo, regia Alessandro Serra. 25-26 MARZO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Io, Pollicino” de La Botte e il Cilindro, (3-11 anni).

Mostre Fino al 12 MARZO: Cagliari al Palazzo di Città, ore 10:00-18:00, chiuso lunedì. Mostra “Segno e memoria nelle incisioni di Paladino”. Fino al 16 MARZO: Sassari nella Sala Duce del Palazzo Ducale, ore 10:00/13:00 - 16:30-19:00 (lun-ven), ore 10:00/13:00 (sab), chiuso domenica. Mostra "Barocco Andino Contemporaneo: l’influenza dei Maestri italiani nella Scuola di Cuzco (Perú)”.

Dal 17 al 22 MARZO. Stagione lirica e di balletto 2017: “Turandot”

Dal 7 al 9 MARZO. Stagione di Prosa e Danza: “Sorelle Materassi”

7 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Sorelle Materassi” con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati, regia Geppy Gleijeses. Ozieri al Teatro Civico Oriana Fallaci, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Controcanti” con Carlo Lucarelli. 8 MARZO: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Controcanti” con Carlo Lucarelli. Carbonia al Teatro Centrale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Sorelle Materassi” con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati, regia Geppy Gleijeses. 9 MARZO: Nuoro al Teatro Eliseo, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Sorelle Materassi” con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati, regia Geppy Gleijeses. 10 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Lago dei Cigni” balletto in due atti su musica di Piotr Ilic Cajkovskij dell’Opera Nazionale di Odessa.

Dal 17 al 22 MARZO: Cagliari al Teatro Lirico. Stagione lirica e di balletto 2017: “Turandot”, dramma lirico in tre atti e cinque quadri, musica Giacomo Puccini, scene Pinuccio Sciola. 18 MARZO: Cagliari al Fabrik Club, ore 21:00. Marlene Kuntz “Onorate il Vile Tour”. 19 MARZO: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Zitti Zitti” del Teatro Actores Alidos, (5-14 anni). 22 MARZO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Rosalyn” con Marina Massironi e Alessandra Faiella, regia Serena Sinigaglia. 23 MARZO: Sassari al Teatro Verdi, ore 21:00. Concerto di Simona Molinari “Loving Ella - Omaggio a Ella Fitzgerald”. 23-24 MARZO: Olbia al Cine Teatro Olbia, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Rosalyn” con Marina Massironi e Alessandra Faiella, regia Serena Sinigaglia. 24 MARZO: Cagliari all’Auditorium del Conserva-

Fino al 21 MAGGIO. Mostra "Berenice Abbott: Topografie"

Fino al 21 MAGGIO: Nuoro al MAN, ore 10:00/13:00 - 15:00-19:00, chiuso lunedì. Mostre "Berenice Abbott: Topografie", prima mostra antologica in Italia dedicata ad una delle più originali e controverse protagoniste della storia fotografica del Novecento; “Jennifer West: Action Movies, Painted Films and History Collage”, prima personale dell’artista americana in un museo italiano; “Leonardo Boscani: LCR#3 - Preludio / Golden Zimmer”. Fino al 15 GIUGNO: Sassari all'Ex Convento del Carmelo, ore 10:00/13:00 - 17:00-20:00, chiuso lunedì. Mostra "Altri Esotismi. Artisti sardi e Orientalismo”.

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MUSEO G. TOMASIELLO Viaggio nella Colonia Penale di Tramariglio di Paola M. Ruiu “Vietato non toccare”, questa è la singolare filosofia della nuova sezione multimediale del Museo della memoria carceraria di Tramariglio "Giuseppe Tomasiello". Un progetto pioniere nel suo campo a livello nazionale, inaugurato il 16 giugno 2016 a Casa Gioiosa, sede del Parco Naturale Regionale di Porto Conte. Un percorso lungo, iniziato nel 2012, sfociato in quello che è il primo museo dedicato a una colonia penale in Italia, il secondo, dopo quello di Castiglia di Saluzzo (CN), dedicato a un carcere. Tutto nacque grazie ad un progetto dell’Assessorato alla Sanità per l’abbattimento del divario digitale al quale il Parco decise di unire il recupero della documentazione relativa all’ex Colonia Penale di Tramariglio. Vennero selezionati sei detenuti delle carceri di San Sebastiano prima e poi di Bancali e di Alghero che, seguiti dal curatore del museo il dottor Stefano Tedde, hanno potuto acquisire importanti nozioni non solo informatiche, ma anche in materia di archivistica. Il recupero della documentazione è avvenuto grazie al benestare dell’Archivio di Stato ed ha permesso di ricostruire non solo la vita carceraria dei detenuti, ma anche degli agenti di custodia, la cui differenza coi detenuti era spesso molto sottile, e del personale civile. Un lavoro corposo, sicuramente faticoso, ma che ha dato tante soddisfazioni; dal quale sono nati quattro libri e l’audiodocumentario “Un archivio salvato: il lavoro dei detenuti a Tramariglio”. Le storie che hanno visto la luce sono tante, affascinanti e, a tratti, poetiche. Come quella riguardante Bachisio Falconi, uno dei primi detenuti ad evadere dalla colonia penale, il bandito poeta che scrisse un lungo componimento in lingua sardo-logudorese. O le vicissitudini di Nilo Vettorazzi, militare trentino, condannato a 15 anni di reclusione per aver rubato una pecora costretto dalla fame. Un uomo di grandi doti poetiche che in una delle sue lettere scrive “se potessi incendierei il mondo”; versi che hanno conquistato anche il cantautore Piero Marras tanto da fargli trovare ispirazione per le sue

“Storie liberate”, canzoni in cui fa rivivere le gesta e i pensieri di alcuni detenuti. Anche la storia di Giuseppe Tomasiello, agente di custodia al quale è dedicato il museo, è degna di nota. Un ragazzo poco più che ventenne ucciso, durante un intervento sulla linea elettrica, dal detenuto elettricista che aveva in consegna. Il colpevole venne catturato dopo due giorni di latitanza, come due giorni durò anche l’agonia di Tomasiello al quale, dopo oltre settant’anni, è stato restituito l’onore dovuto grazie al Parco di Porto Conte. Il museo multimediale è un percorso nella memoria di questo luogo e di queste vite, con un’ambientazione che ricalca il periodo storico, uno spazio in cui si può non solo ripercorrere la storia della colonia penale di Tramariglio, attiva dal 1940 al 1962, ma il visitatore è protagonista di un viaggio. All’inizio del percorso, infatti, si ha la possibilità di scattare una fotografia che verrà stampata su un cartellino e associata al nome e numero di matricola di uno degli oltre 4000 detenuti passati per Tramariglio. Il curatore Stefano Tedde paragona il museo ad un libro ed ogni sala è un capitolo: l’immatricolazione del detenuto, la prima notte in carcere, l’attività lavorativa, gli svaghi, l’alimentazione. Durante la visita si possono consultare, attraverso dei monitor touchscreen, i documenti scansionati in alta risoluzione e vedere filmati delle Teche Rai e dell’Istituto Luce riguardanti la colonia penale. L’interattività la fa da padrona sfidando anche il visitatore in un tentativo di evasione dal carcere. Il percorso si chiude con una sezione dedicata al lavoro svolto nel recupero di queste importanti testimonianze; attraverso un vecchio telefono in bachelite si possono ascoltare le interviste fatte ai detenuti di oggi in merito alla vita carceraria del passato. La visita a questo museo è un’esperienza originale, un modo innovativo per far percepire al visitatore quella che era la vita all’interno della colonia penale. Un modello ampiamente utilizzato in Europa che potrebbe essere replicato più spesso qui da noi per rendere più coinvolgente la fruizione.


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Gioia di Vivere Il romanzo “Chiedo Scusa” di Francesco Abate diventerà presto un film. di Diego Bono Non è mai facile esporre un problema, non è mai facile esprimere se stessi e non è facile vedere un cambiamento nel proprio corpo senza provare terrore e non soccombere al disagio di una vita totalmente stravolta rispetto a come prima la si conosceva, ma raccontare le proprie vicende può essere spesso terapeutico e istruttivo verso se stessi e verso gli altri, e farlo con classe e un pizzico di ironia non è cosa da tutti. È con questo incipit che possiamo introdurre un delicato, ma ironico, romanzo autobiografico intitolato Chiedo Scusa (edito Einaudi), da cui verrà presto tratto un film a cura del regista cagliaritano Francesco Piras. Scritto a quattro mani assieme a Saverio Mastrofranco (pseudonimo nato dall’errore di un fan con cui l’attore Valerio Mastandrea si introduce spesso nella realizzazione di opere letterarie e musicali), Francesco Abate (classe 1964 - Cagliari) è l’autore che ha riversato le proprie esperienze e riflessioni in questo raffinato e fresco romanzo. L’autore cagliaritano nasce come giornalista, esordisce nella scrittura creativa con “Mister Dabolina” ma è con “Ultima di campionato” (premio Solinas 2004) e “Mi fido di te” che Abate riesce ad imporsi nell’editoria italiana. Valter è un giovane giornalista di cronaca nera per un quotidiano di provincia, si rifugia dai mali della vita con il suo sarcasmo e la sua irriverenza, pessimista e tremendamente razionale (odia il passato, reputa stupido voltarsi indietro e non guarda nemmeno le sue vecchie foto), riesce a trasformare anche i più efferati orrori in una nera

risata. Sente che col mondo e con chi lo circonda non ha niente con cui spartire e crede di non aver mai ricevuto niente da nessuno, tanto da meditare l’idea che siano il mondo e l’esistenza che debbano chiedergli scusa; ritiene che “l’errore” siano gli altri. Un giorno qualcosa nella vita e nella mente di Valter cambia per sempre, il cronista scopre che a causa della sua epatite degenerativa, con cui convive da sempre (costringendolo ad un’infanzia fatta di ospedali e medicine e un’adolescenza all’insegna di privazioni e rischi) il suo organismo necessita di un fegato nuovo. Da quel giorno per il caustico giornalista comincia una vera e propria odissea fatta di ospedali, aghi, flebo, ansie, potenti farmaci antirigetto, tremende e infinite attese, entrando in contatto con strambi individui come il sindacalista Rino, da tutti chiamato “il Generale”, perché sotto farmaci impartisce al personale medico ordini militari come un vecchio eroe dell’esercito, o come Piludu, paziente anch’esso in attesa di un fegato nuovo, ma scortato da due carabinieri per via di una condanna. Come unico compagno di percorso, Valter possiede un vecchio cellulare che dovrà necessariamente portare sempre con sé, in ogni minimo istante (persino in bagno) con un unico numero registrato in rubrica: quello dell’ospedale che lo avviserà quando il fegato nuovo sarà finalmente disponibile. Quello di Valter è un viaggio infinito che si dirama più tra le strade della sua mente, che tra i corridoi dell’ospedale, un uomo che imparerà il senso della vita e la bellezza dell’esistenza proprio nel momento in cui la vita sembra più voltargli le spalle, da cinico e spietato ad uomo che comprenderà completamente il dono che gli è stato offerto, tanto da trasformarsi in “chiedo scusa”, soprannome che gli altri pazienti gli affideranno dopo che Valter trasformerà questa frase nel suo motto, perché se ricevi una nuova vita che viene dalla morte di qualcun altro non puoi far altro che chiedere scusa. “Chiedo scusa” tratta temi importanti e delicati, ma si dedica al lettore in modo tutt’altro che noioso e arrogante; la leggerezza e l’ironia di cui è permeata l’opera trasformano immediatamente quell’empatica sensazione di disagio, paura e tristezza in un’esplosiva voglia di vivere e speranza; stare aggrappati all’esistenza è un regalo di scambio necessario a chi, attraverso la propria vita, ha donato i propri organi.


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di Morena Deriu «Una specie di sotterraneo conico, largo in fondo e stretto in cima, formato di grosse pietre basaltiche ben tagliate. Vi si entra da un passaggio composto di pietre accuratamente lavorate e disposte l’una sull’altra in forma di gradini; l’interno del cono è costruito nello stesso modo… si solleva per quattro metri dal fondo attuale (colmo di terra) all’apertura superiore che somiglia a quella di un pozzo». È il 1820 quando il generale, naturalista e cartografo Alberto La Marmora si trova per la prima volta di fronte al pozzo sacro di Santa Cristina di Paulilatino descrivendolo con queste parole. Ancora oggi, a distanza di quasi due secoli dalla visita del La Marmora, questa struttura che l’archeologo Giovanni Lilliu ha datato all’XI sec. a.C. è fonte di fascino e mistero, soprattutto per chi sceglie di visitarla nei giorni degli equinozi. Di “certo” si sa che nel pozzo di Santa Cristina e nelle sue vicinanze dovettero svolgersi riti connessi ai culti delle acque e che l’uso dell’area continuò ben oltre l’età nuragica. Meno certa, invece, perché non unanimemente condivisa dagli studiosi, è la teoria secondo cui il santuario sarebbe stato anche un luogo di osservazione astronomica, da cui scrutare in maniera accurata i moti celesti e permettere quindi (tra le altre cose) anche la previsione delle eclissi. Chi lo sostiene (come Arnold Lebeuf, professore di Antropologia e Archeoastronomia presso l’Università Jagielonian di Cracovia) fa riferimento anche ai particolari fenomeni lunari e solari, che si verificano nel pozzo in occasione degli equinozi. Ogni anno, infatti, in coincidenza con l’equinozio di primavera (intorno al 21 marzo) e d’autunno (intorno al 23 settembre), i ventiquattro gradini che portano verso il fondo del pozzo

Equinozio di primavera a

SANTA CRISTINA sono completamente illuminati dalla luce del sole. Scenderli in contemporanea con un equinozio significa vedere la propria ombra proiettata sulla parete di fronte capovolta. E anche se la scienza ha spiegato questo fenomeno attraverso l’effetto di rifrazione dell’immagine, è innegabile che, per chi lo vive, il fascino del “mistero” rimanga. Il pozzo di Santa Cristina presenta almeno un’altra particolarità legata ai cicli celesti. Ogni diciotto anni e sei mesi, la luna piena (che si trova in quel momento alla sua maggiore altezza) splende attraverso l’apertura del pozzo, illuminandolo completamente e riflettendosi sull’acqua. Casualità o frutto di una precisa conoscenza del moto degli astri?

I più scettici non hanno dubbi: non può trattarsi di nulla di voluto ma di semplice casualità, anche perché, a Santa Cristina, la Luna non si colloca perfettamente alla verticale dello zenit e comunque la sua luce non avrebbe potuto attraversare la copertura esterna del pozzo, di cui oggi non resta nulla. Dall’altro lato, però, c’è chi sostiene il contrario e, per questo, ha confrontato e studiato la collocazione e l’orientamento del pozzo rispetto alla mappa del cielo nei secoli in cui la struttura è stata costruita, trovando riscontri di una precisione tale da sorprendere. Anche in altri santuari sardi dello stesso tipo, del resto, gli equinozi di primavera e autunno (ma anche i solstizi d’inverno ed estate)

segnano il momento in cui la luce del sole attraversa il pozzo (o alcune sue parti) illuminandolo in maniera quantomeno “particolare”. I loro costruttori avrebbero avuto, quindi, conoscenze astronomiche tutt’altro che casuali e sulla base di queste avrebbero costruito i pozzi sacri. Secondo i sostenitori di questa teoria, quindi, le “inesattezze” notate dai più scettici sarebbero dovute ai cambiamenti (rispetto alla situazione terrestre e celeste) intercorsi con il passare dei secoli. Inoltre, l’eventuale presenza di una copertura esterna non avrebbe obbligatoriamente ostacolato il passaggio della luce. Manca a oggi una parola definitiva su questi argomenti. Resta invece (comunque la si pensi) la magia di un luogo che resiste da migliaia di anni, e dei giochi di luce, acqua e ombre che ogni visitatore può vedere con i propri occhi, continuando a restare affascinato. E, con tutta probabilità, continuerà a esserlo anche dopo che, un giorno, il “mistero” sarà (forse) a tutti gli effetti svelato.

Rilievo di Giovanni Spano, 1857



#cinguettii tecnologici a cura di Marco Cau Mangolab Nemonic

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#shMAG seh 19 Generalmente utilizziamo questa emoticon quando vogliamo esprimere disagio o stress. Nel suo significato originale, invece, dovrebbe essere utilizzata quando siamo confusi o negativamente sorpresi da qualcosa.

emoticon: dimmi quali usi e ti dirò chi sei! Sapevi che da come usi le emoticon è possibile determinare la tua personalità? Lo afferma una ricerca britannica effettuata dalla Edge Hill University secondo la quale, le faccine che utilizziamo per comunicare espressioni e gesti online, sono in grado di trasformare la percezione che gli altri hanno di noi. Le persone, infatti, saranno propense a considerarmi un tipo allegro e simpatico, se di solito utilizzo faccine sorridenti. Si tratta di uno studio dai risultati complessi, ma ecco alcuni semplici esempi che sfruttano le emoticon più diffuse.

sone che non possono fare a meno di esprimere la propria felicità. Altri smiley molto diffusi sono quelli che esprimono amore. Se queste emoticon sono tra quelle che utilizziamo di più, siamo persone innamorate, a cui piace esprimere i propri sentimenti e che, magari vivendo una relazione a distanza, non hanno la possibilità di esprimere queste emozioni dal vivo alla persona amata.

Il classico smile che sorride è la faccina che, forse, usiamo più spesso. La inviamo quando stiamo chiacchierando con un amico, per indicare che la conversazione non è affatto noiosa ma, anzi, ci diverte e ci coinvolge.

Se tra le emoticon che usiamo maggiormente abbondano le faccine tristi, deluse o che piangono, allora significa che, forse, stiamo vivendo un periodo difficile o che non siamo felici della direzione che ha preso la nostra vita e abbiamo bisogno di un’inversione di marcia.

Se questa variante dello smile è tra quelle che usiamo più di frequente, probabilmente siamo persone estroverse, socievoli e sicure di noi. Per-

A volte, però, ci capita di inviare delle emoticon senza essere del tutto sicuri del loro significato, rischiando di essere fraintesi. Spesso, queste emoticon derivano dalla cul-

tura orientale, dove esiste un modo diverso di interpretare la gestualità. Per questo motivo noi occidentali, non siamo riusciti a cogliere immediatamente il significato di alcuni smiley. Sembra una faccina triste con una goccia sul viso, magari piange, ma è generalmente utilizzata per esprimere noia. Invece si tratta di un’espressione molto diffusa nei manga giapponesi per raffigurare qualcuno che dorme profondamente. Anche questa emoticon deriva dalla cultura giapponese e sta a indicare la presenza di un punto informazioni. Ora che lo sapete, potete usarla per vantarvi scherzosamente con i vostri amici, di conoscere qualcosa in più di loro. Siamo soliti usare questa emoticon per comunicare rabbia quando invece, nella cultura orientale, esprime una sensazione di trionfo. Gli sbuffi sotto il naso sottolineano il momento solenne.

Anche se non proviene dalla cultura orientale, su questa emoticon c’è una grande confusione. Mettiamoci il cuore in pace perché non si tratta di due mani giunte in preghiera ma… di due mani che battono il cinque. Gli smiley sono entrati a far parte della nostra quotidianità così profondamente, che non ci siamo nemmeno accorti che esiste una sorta di codice non scritto, una specie di galateo delle emoticon creato dalle nostre stesse abitudini. Come usarle per essere sicuri di comunicare correttamente le nostre idee? Ad esempio: è meglio inserire le emoticon alla fine del messaggio, per evitare che chi lo riceve debba cercare il testo tra mille faccine; se proprio vogliamo inviare un messaggio di sole emoticon, facciamo in modo che siano legate da un senso logico; utilizzare emoticon che di solito non usiamo, può aiutarci ad esprimere meglio i nostri concetti; cerchiamo di coordinare l’utilizzo delle emoticon in funzione della persona con cui parliamo. Esprimersi liberamente con le emoticon può essere divertente visto che diamo sfogo alla nostra personalità. Forse nel momento in cui scegliamo quale faccina inviare, stiamo esprimendo noi stessi nel modo più sincero possibile. Ricordiamoci, però, di fare attenzione a chi si trova dall’altra parte dello smartphone: amici, familiari, e colleghi potrebbero farsi un’idea sbagliata di noi. Marco Scaramella


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in viaggio:

L’ISOLA DI MINORCA di Daniele Dettori Circa un anno fa siamo stati a Palma di Maiorca, capitale dell’isola più grande fra quelle che compongono l’Arcipelago della Baleari: Maiorca, appunto. Questo mese vogliamo portarvi sull’isola accanto, la sua sorella minore per così dire. Minorca, con un’estensione di quasi 700 km², a partire dal 1993 è tutelata dall’UNESCO come Riserva della Biosfera e inserita nell’omonima rete mondiale grazie al suo ecosistema incontaminato ricco di parchi e riserve naturali. Cosa vedere. Storia, spiagge, paesaggi da sogno e città da cartolina sono gli ingredienti che rendono Minorca una meta adatta a svariate tipologie di turismo. Partiamo da Ciutadella, antica capitale dell’isola di origine cartaginese

nata come porto naturale che, grazie alla sua posizione strategica, si affermò poco dopo l’anno 1000 come crocevia e centro di governo. Qui le culture romana, araba, aragonese e inglese hanno profondamente segnato, nei secoli, ogni angolo della città come del resto è accaduto, inevitabilmente, su tutta Minorca. A pochi chilometri dal centro abitato si può visitare la Naveta d’Es Tudons, una struttura archeologica funeraria datata intorno all’età del Bronzo e attribuita, almeno in parte, all’antica civiltà talaiotica. Per molti versi ancora da scoprire, questa cultura prende nome dai talaiot, costruzioni in pietra somiglianti ai nostri nuraghi e distribuiti su diverse aree di Minorca e Maiorca. Da ovest a est ci spostiamo alla volta di Mahòn, l’attuale capitale dell’isola. Anch’essa affacciata sul

mare, è oggi uno dei porti naturali più grandi dell’Europa mediterranea. La città ricalca il ruolo centrale che fu in passato di Ciutadella, grazie alla commistione fra antico e moderno (a cominciare dalla presenza dell’aeroporto) che la rende perfetta per accogliere i gruppi turistici più eterogenei e offrire loro un ampio ventaglio di possibilità tra svago e cultura. Tra le prime vogliamo indicare la località di Cala Mesquida, a un paio di chilometri dalla città, dove si può godere di una bellissima spiaggia dal panorama unico e Sa Raconada Vella, di ridottissime dimensioni per chi desidera crogiolarsi al sole senza l’affollamento delle località più gettonate. Tra momenti di shopping e visite ai locali tipici, potrete fare un salto alla Basilica des Fornàs de Torellò, grazioso monumento risalente ai primi secoli della cristianità. Nell’attraversare l’isola da capo a capo, i luoghi che meritano una visita sono numerosi ma, dovendo fare una

selezione nelle poche righe a disposizione, vi consigliamo anzitutto le cave di pietra marés riunite sotto il nome dell’associazione Lithica. Queste cave, dalle quali per secoli si è estratta una pietra contenente diversi resti fossili di origine marina, sono oggi luoghi di installazioni e iniziative culturali molto visitati. Parlavamo, in apertura, anche dei parchi: s’Albufera d’es Grau è uno dei principali, con la sua bellissima laguna che ospita numerose specie di uccelli acquatici e, in fase di ritiro, si trasforma in un comodissimo pascolo. Ancora, la Riserva Marina del Nord, con i suoi oltre 5000 ettari di superficie e i suoi banchi di corallo rosso e posidonia, è un’altra zona di grande interesse e sottoposta però a calibrati limiti di accesso. Dal mare alla montagna, il Monte Toro è considerato il cento spirituale di Minorca, essendone la cima più alta e ospitando un antico santuario del XVII secolo. Allo stesso periodo risale, grosso modo, anche il villaggio di pescatori di Es Fornells, con le sue caratteristiche casette affacciate sul lungomare, che dista pochi minuti dall’aeroporto. Rinomata per la sua calderata de llagosta (una particolare zuppa di aragosta), è il luogo perfetto per un benvenuto da re! A tavola. Non tutti sanno che la maionese potrebbe essere nata proprio a Minorca, precisamente a Mahòn da cui, appunto, prenderebbe il nome. La gustosa salsa avrebbe avuto origine per caso, intorno alla metà del 1700 quando, al termine di una battaglia, il cuoco delle truppe francesi all’assalto dell’isola, sbatté delle uova mischiandole con alcune spezie. Invece di buttare il tutto aggiunse olio e aceto e, lavorando sulla cremosità, potrebbe aver regalato a tutti noi questo gustosissimo condimento.


#shMAG seh 21 di Diego Bono Inchiostro e sangue, malavita e amori complicati, crescita e famiglia escono dalla mente creativa di una nostra artista turritana per fissarsi indelebili nella carta stampata. Sara Spano (classe 1983, in arte “Iayafly”) è un’illustratrice e fumettista sassarese che grazie al tratto delicato e pulito, che mescola le caratteristiche tipiche del fumetto occidentale con gli ormai noti canoni del disegno giapponese, è riuscita a farsi notare dall’editoria italiana, realizzando un passaggio oggigiorno non semplice per un artista: spostarsi dalle auto pubblicazioni online (i cosiddetti “web comics”) alla carta stampata, grazie al suo primo fumetto: Nine Stones (Editoriale Corno). L’opera seguirà le vicende del diciannovenne Alistair “Allie” Jacobi, figlio di uno spietato boss della malavita, e del suo addestramento in un piccolo negozio (in realtà una copertura per lo spaccio di stupefacenti) in attesa di assumere le redini della “società di famiglia”. Qui il giovane incontrerà il suo nuovo mentore, Christopher, un ragazzo più grande e cresciuto per strada, con cui nascerà qualcosa di più oltre ad una semplice amicizia. Per approfondire meglio ciò che concerne la sua formazione artistica e la sua ultima creazione, abbiamo rivolto qualche domanda a Sara. Ciao Sara, innanzitutto, come nasce la tua passione per il fumetto e l’illustrazione? Da sempre, sin da quando ero molto piccola ho adorato tutto quello che riguardava il fumetto. Il mio primo fumetto, e quello preferito, a 7-8 anni, è stato Geppo (il diavolo buono e le sue disavventure), per poi approdare direttamente alla matura Bonelli di Alan Ford e Dylan Dog, ma subito dopo mi sono dedicata alla lettura dei manga e fumetti giapponesi quasi sempre di stampo gore. Oggi è difficile per un artista sardo affermarsi nel mondo dell’editoria? Assolutamente no, grazie ad internet oggigiorno ogni mestiere di stampo artistico può potenzialmente avere risonanza in tutto il mondo, a prescindere da dove si nasca. Ma veniamo alla tua ultima opera: “Nine Stones” nasce come web comic, ma qual è la differenza tra fumetto online e fumetto cartaceo?

Il web comic è reperibile, spesso in strisce, direttamente online, mentre il fumetto cartaceo è stampato e acquistabile in fumetterie e librerie, la differenza, quindi, si trova nel mezzo e nella sua distribuzione. Sono due modi molto diversi di concepire il fumetto, soprattutto quando si tratta di storie lunghe e non strisce singole. Se il web comic soffre parecchio quando deve trattare temi complessi dallo sviluppo narrativo più lungo e articolato, il cartaceo gode della “lentezza” di poter sfogliare con calma qualcosa che si è acquistato. Da dove deriva l’idea di “Nine Stones”? Cosa ti ha ispirato per la scrittura, realizzazione e illustrazione di quest’opera? Nine Stones è una storia che mi porto dietro da più di dieci anni, che è cresciuta con me e ha trovato adesso il momento giusto per uscire fuori. Non riesco in realtà a trovare un termine unico per identificare il suo genere, potrei definirlo come un misto tra horror, drammatico e viscerale, le ispirazioni sono quindi potenzialmente infinite, dal cinema ai romanzi: dentro c’è tutto quello che mi piace, ma sono quasi tutte ispirazioni di tematiche gore e splatter. La sua nascita è avvenuta per caso, prima di tutto ha preso vita Christopher, l’enigmatico personaggio, che avevo già sognato a 14 anni circa, poi gli ho “donato” un compagno, Alistair, quindi li ho catapultati in un contesto per loro avventuroso... e ostile. Hai qualche curiosità o aneddoto divertente riguardo la realizzazione di Nine Stones da raccontare ai nostri lettori? Certo, il personaggio di Christopher, al di là del contesto narrativo di Nine Stones, è stato da sempre un mio “amico immaginario”: mi ha sempre accompagnata nei momenti difficili, dall’adolescenza all’età adulta e mi ha aiutata a superare dei brutti momenti. Disegnarlo mi ha aiutata davvero tanto e tutte le volte che ho avuto la necessità di metterlo su carta è sempre successo qualcosa di grandioso, nonostante si tratti solamente di un personaggio fantastico, lui ha sempre significato qualcosa nella mia vita.

Sara Spano to

Tra web e fumet


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seh #shMAG

DI MORENA DERIU FOTO ILARIA CORDA


#shMAG seh 23 un onore che, ogni anno, può capitare ad appena trenta giovani promesse: comparire in una delle prestigiose “30 under 30”, le classifiche stilate dalla rivista americana Forbes e dedicate ai giovani talenti che non hanno ancora compiuto i trent’anni. Un giovane chef di Samassi, Alberto Sanna, ha ricevuto questo riconoscimento qualche mese fa; il suo nome compare nell’ultima classifica europea che Forbes ha dedicato (come ogni anno) al mondo dell’arte e della cultura in senso lato. Alberto ha ventotto anni, è uno chef, ha cucinato nei migliori ristoranti londinesi e della Costa Smeralda e ora vive a Samassi, il paese del Medio Campidano dove è nato e dove gestisce il ristorante di famiglia, “Il Campidano”. La sua cucina – come recita la motivazione di Forbes – è innovativa ma fatta con ingredienti locali. «Mi capita spesso di andare direttamente nei campi e scegliere personalmente i prodotti che utilizzerò nei miei piatti», racconta Alberto. «Come per esempio i carciofi, un vero e proprio simbolo del mio paese». Come ti sei sentito quando hai saputo di essere stato inserito in una classifica tanto prestigiosa? È stata una bella sorpresa, che non avevo proprio preventivato. Qualche mese prima, ero stato contattato da una giornalista della rivista: mi aveva comunicato che ero stato selezionato come uno dei possibili 30 under 30 e mi ha chiesto di spedirle una mia biografia con curriculum. Poi ci sono state le selezioni da parte di tre giudici [fra cui lo chef Heinz Beck, tre stelle Michelin, ndr] e, poco tempo dopo, è arrivata la notizia. Prima di quel momento, alcuni giornalisti si erano interessati a me soprattutto per la vittoria al Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, lo scorso 25 settembre. In quella occasione ho cucinato un piatto che ho chiamato “Black Yellow”, un cous cous fatto con zafferano, nero di seppia, seppia, maionese di uova di gambero viola, gambero viola e cipolla rossa di Tropea in agrodolce. Che cosa è cambiato da quando il tuo nome è comparso nella classifica di Forbes? Ora sento molto di essere nell’“occhio del ciclone” a livello mediatico e

È

anna AlbertAoCIS NQUE STELLE UNO CHEF

non solo. Tutti vogliono venire in ristorante per verificare personalmente che cosa sa fare questo “giovane ragazzo” premiato da Forbes. Per me questo significa che ora devo stare molto più attento di prima e avere una cura più grande di ogni aspetto del mio ristorante: dai piatti all’accoglienza. Chi arriva in sala si aspetta qualcosa di grande e non bisogna deludere nessuno. Come si lega l’innovazione della tua cucina alla scelta di utilizzare ingredienti locali? I miei piatti nascono molto di intuito. Hanno pochi ingredienti, semplici e non troppo manipolati e questi la fanno da padroni. È importante che siano di qualità e mi piace che, in ogni piatto, ogni ingrediente si esprima al meglio. Anche l’occhio però “vuole la sua parte” e nella mia cucina c’è anche un bel lavoro di presentazione. Negli ultimi tre anni, inoltre, da quando sono tornato a casa, il mio modo di cucinare è cambiato tanto.

Sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, sempre più attento alle materie prime che scelgo. Per questo mi piace avere un contatto diretto con i produttori da cui mi servo. Sperimentando tanto e anche sbagliando, ho trovato e creato la mia cucina. Prima di cucinare nel ristorante di famiglia, hai lavorato anche a Londra. Perché hai scelto di tornare a casa? In Inghilterra ho lavorato da freelance per un’agenzia e questo mi ha permesso di avere la fortuna di girare parecchi ristoranti ed eventi, tra cui uno dei più famosi ristoranti giapponesi a Londra. Dopo un anno, però, ho deciso di rientrare e di provare a sfruttare una grande possibilità che avevo in casa, facendo una cucina diversa (e che so che non tutti apprezzano) nel ristorante di famiglia. Sono consapevole del fatto che, in questo modo, ho scelto di correre un rischio, ma so anche che qui mi trovo a casa. Sono nel mio

“habitat”, mi sento più “comodo” e se voglio anche solo andare in campagna per cercare le erbette o i carciofi di cui ho bisogno per i miei piatti, ho tutto a portata di mano. Come è iniziata la tua carriera da chef? Mio babbo cucinava nel ristorante di famiglia, così in questo ambiente ci sono nato e, devo dirlo, mi piaceva già da piccolo. Forse sono stato pure un po’ predestinato. Da ragazzo, poi, ho frequentato la scuola alberghiera e partecipato al primo stage nella cucina di un importante albergo quando avevo solo quindici anni. Ero il più piccolo e, per questo, tutti mi trattavano come se fossi la mascotte della cucina. All’inizio, lavorare in questo ambiente non è stato semplice, perché il lavoro in cucina è abbastanza duro; col tempo, però, ho imparato a destreggiarmi. Con gli anni, poi, la passione è cresciuta, ma la verità è che le cose sono cambiate veramente solo quando sono tornato a casa. Allora, da “padrone di me stesso” ho potuto sperimentare le mie idee e, a quanto pare, è stata una scelta vincente. Da cuoco, qual è il tuo piatto preferito? E che cosa, invece, non ti piace? È un piatto che preparo in ristorante: un uovo morbido su un nido di carciofi, servito su una crema di porri. Non mangio, invece, le cozze crude. Che cosa ti piace, a parte cucinare? Ora come ora, mi rimane davvero poco tempo per fare qualsiasi altra cosa, ma prima di avere questi ritmi, facevo muay thai [una lotta di origini thailandesi, ndr]. Gli orari della palestra, però, non combaciano con quelli che il ristorante mi lascia liberi e ho dovuto rinunciare. Per questo confesso che, a volte, avere un po’ più di tempo libero da dedicare a me stesso sarebbe l’ideale, ma anche così riesco comunque a ritagliarmi qualche spazio per andare negli altri ristoranti, mangiare, assaggiare e vedere qualcosa di nuovo. Quali sono i tuoi progetti e i tuoi obiettivi futuri? Spero di poter continuare a portare avanti il ristorante della mia famiglia rinnovandolo anche esteticamente, cambiando un po’ di dettagli e rendendolo più accogliente e in linea con la mia cucina.


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seh #shMAG

Fare cultura in Sardegna:

CARTABIANCA

CartaBianca è nata un po’ per gioco, con un concorso letterario per racconti brevi organizzato nel 2010. Sarebbe dovuta essere un’iniziativa estemporanea, giusto per coinvolgere qualche amico nel magico mondo della scrittura. E invece… Quella prima edizione fece registrare un incredibile numero di partecipanti. E fu proprio questo inaspettato successo a convincere gli organizzatori che CartaBianca sarebbe potuto diventare qualcosa di più di un episodico concorso letterario. Al concorso per racconti brevi (che l’estate prossima festeggerà l’ottava edizione) si sono aggiunte poi le rassegne dedicate alla poesia, agli aforismi e alle illustrazioni, ormai iniziative diventate un appuntamento fisso nel calendario eventi CartaBianca. Senza dimenticare poi reading e contest letterari. Nel frattempo CartaBianca si era costituita ufficialmente come associazione culturale, con la nomina a presidente dell’ingegnere Andrea Zucca. Vicepresidente un volto noto del panorama televisivo sardo, la giornalista Alessandra Addari. Fabrizio Manca Nicoletti è l’ideatore, nonché direttore artistico e organizzativo, della maggior parte

delle iniziative di CartaBianca Cagliari. Fabrizio, laureatosi nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari e poi specializzatosi a Sassari in Antropologia, ha lasciato abbastanza in fretta il campo dell’insegnamento, per dedicarsi all’organizzazione di eventi culturali. “Non avrei mai sopportato l’idea di rimanere vincolato a un luogo di lavoro per dieci mesi all’anno – spiega Nicoletti – tantomeno l’idea di giorni e orari di lavoro. Avevo bisogno di qualcosa di più stimolante e che mi lasciasse libero di viaggiare e gestirmi il lavoro anche dall’altra parte del pianeta. Certo, il computer è sempre acceso e il telefono continua a squillare, ma sono pur sempre in viaggio”. In questi sei anni le iniziative di CartaBianca hanno fatto registrare un progressivo incremento dei partecipanti. Quale il segreto di questo successo? “Innanzitutto il fatto che la partecipazione al concorso sia completamente gratuita – dice Andrea Zucca - affinché tutti abbiano l’opportunità di scrivere e mettersi alla prova”. E poi la media partnership con Telecostasmeralda… “Assolutamente si – prosegue Zucca – quella di Telecostasmeralda è un’importantis-

sima cassa di risonanza per i nostri eventi. Per fortuna quello con l’emittente di viale Marconi è un rapporto di collaborazione che prosegue da ormai quattro anni. Ed è proprio in quest’ottica che abbiamo raggiunto un accordo anche con la redazione di S&H Magazine”. Con un’attenzione particolare anche alla gratificazione dei partecipanti. Per ogni concorso organizzato, è sempre prevista un’antologia contenente le opere più votate dai giurati. “Si, fin dalla prima edizione –continua il presidente – Fu un’idea di Fabrizio. E l’antologia, insieme alla partecipazione gratuita ai nostri concorsi, è un incentivo in più alla partecipazione”. Ma le difficoltà, nell’organizzare e nel portare avanti un qualsiasi tipo di evento, sono all’ordine del giorno. Riprende la parola il direttore artistico Fabrizio Manca Nicoletti. “Ci sono sempre delle difficoltà. In primo luogo quelle relative al recupero di fondi che ci consentano di organizzare una manifestazione. Il 90% delle nostre entrate deriva da sponsorizzazioni di aziende private. Trovare dei benefattori che finanzino, senza avere un effettivo ritorno economico, iniziative culturali è difficile,

ma non impossibile. Alla fine riusciamo sempre a trovare il buon samaritano che creda in manifestazioni di questo tipo. Si tratta di veri e propri filantropi, benefattori che non dimentichiamo mai di ringraziare”. Finanziamenti pubblici da parte di Comuni, Regione e altre istituzioni? “Qui entriamo in un campo minato. Ogni tanto siamo fortunati e troviamo il piccolo Comune che, oltre a concederci il patrocinio, ci offre un piccolo contributo. Per quanto riguarda i bandi, preferirei soprassedere…” conclude Manca Nicoletti. L’Associazione Culturale CartaBianca apre questo 2017 con tre interessanti iniziative. La quinta edizione del Concorso di poesia (scadenza bando 30 aprile), la seconda dell’iniziativa per vignettisti e illustratori, e, sfiziosissima novità, un Concorso letterario dedicato alla figura di Charles Bukowski, evento questo che segna il debutto di CartaBianca a livello nazionale. I bandi completi di tutte le iniziative sono disponibili sul sito web dell’associazione, www.associazionecartabianca.it.


www.radiobellavita.it

Sassari . 98.900 Mhz. Alghero . 97.600 Mhz. www.radiobellavita.it Castelsardo . 103.700 Mhz.

Uffici pubblicitĂ : Sassari . Piazza Castello, 11 . Telefono/Fax 079 231851


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seh #shMAG

Guida ai locali

Un caffè o un pasto veloce! SA SSA R I Bar Capital

Snack Bar.Ristorante

Via Mosca, 19.  392/9701310 Barberry’s Mondo Gelato

Snack Bar.Gelateria

Via Roma, 18.  Nessuno Bottega

Snack Bar.Ristorante

Viale Adua, 40.  345/7719613.  Nessuno Cafè Garibaldi 2.0

Snack Bar

Emiciclo Garibaldi, 25.  327/9907897.  Nessuno Cafè Set

Snack Bar.Ristorante

L’Angolo

Snack Bar.Ristorante

Via Pasquale Paoli, 9.  393/0504700.  Domenica

Via Roma, 4.  340/4060745.  Nessuno Caffè del Corso

Snack Bar.Ristorante

Lotus Cafè

Snack Bar

Corso Vittorio Emanuele II, 17.  079/232470.  Domenica

Via Attilio Deffenu, 46.  329/3542205

Caffè Duemila

Metropolitan Bar

Snack Bar.Ristorante

Via Amendola, 70.  320/7619908.  Nessuno Caffè Italiano

Snack Bar

Via Roma, 38.  328/0057291.  Domenica Caffè Lounge P

Snack Bar.Ristorante

Galleria Tanit.  079/262519.  Nessuno Caffè Mokador di Monserràt

Snack Bar.Ristorante

Galleria Monserràt.  079/219182.  Nessuno Cantina Mazzotti

Piazza Mazzotti, 3.  393/2367636.  Domenica

Mocambo Caffè

Snack Bar.Ristorante

C.C. La Piazzetta.  079/260458.  Nessuno Cortesantamaria.  079/200185.  Nessuno

Moliendo Cafè

Snack Bar.Ristorante

Viale Trento, 1.  392/1422592.  Domenica Juice Bar

Via Asproni, 12/b.  079/4803121.  Domenica Snack Bar.Ristorante

Via Giagu, 1.  349/1036822 Caffetteria.Pasticceria

Viale Adua, 24.  331/9877605 Selfie Caffè

Caffetteria

Via Tempio, 39/f.  331/9807282 Snack Bar.Ristorante

Shardana

Snack Bar.Birreria

Via Verona, 31.  079/275394.  Nessuno

Via Asproni, 6/a.  328/2679594

Family Cafè

Solin

Snack Bar.Tabacchi.Ricevitoria

Il Caimano Distratto

Snack Bar.Ristorante

Via Vardabasso, 5/b.  079/280953.  Nessuno

Via Carbonazzi, 18.  079/274247.  Domenica.  Lotto, Totocalcio, Superenalotto, Totip

Tris Bar Cocktail Bar

Piazza Tola, 9.  391/4981685.  Nessuno Il Posto di Altogusto

Wine Bar.Ristorante

Via Roma, 97.  079/280905.  Domenica

San Baylon

Davidson Cafè

Caffetteria.Ristorante

Piazza Fiume, 10.  348/6111879

Omar Cafè

American Bar.Ristorante

Via Roma, 170.  079/281521.  Domenica

E Allora?!

Millenovantotto

Nuts Snack Bar.Ristorante

Coco Loco Cafè

Caffetteria.Ristorante

Via Attilio Deffenu, 8.  338/1979887.  Nessuno

Snack Bar

Via Tempio, 17.  079/271240 Vanilla Cat

Snack Bar.Ristorante

Caffetteria.Pasticceria

Via Alghero, 24.  327/5470727

Predda Niedda Strada 2.  079/2670000.  Domenica Jro Caffè

ALGH ERO

Snack Bar.Tabacchi

Via Carlo Fadda, 14.  079/2857065.  Nessuno Kill Bill Bar

Via Tempio, 46.  Nessuno.  Live music

Cocktail Bar.Bruschetteria

7000 Caffè

Snack Bar.Pranzi Veloci

Via XX Settembre, 94.  Domenica sera Alguer Caffè

Snack Bar.Gelateria

Via Don Minzoni, 4.  079/5622648.  Nessuno Alice Cafè

Snack Bar.Tabacchi

Via Vittorio Emanuele, 84.  347/6606954.  Domenica Alma Cafè

Snack Bar

Via Sassari, 113.  331/8676057 - 392/3062720.  Dom Anbarok

Snack Bar.Gelateria

Via Garibaldi, 7.  079/4924493.  Giovedì Boba Caffè

Snack Bar

Via XX Settembre, 132/b.  079/9893054.  Nessuno Cafè Latino

Snack Bar

Bastioni Magellano, 10.  079/976541.  Nessuno Cafè Royal

Snack Bar.Pasticceria

Via XX Settembre, 187.  338/8618533.  Nessuno


BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE | CLUB Cafè Cattari

Caffetteria

Via Marina, 37 - Sorso.  079/3055088.  Lunedì Cafè Cortina

Snack Bar

Via Roma, 173/a - Sennori.  Martedi Dal Gusto

Wine Bar.Ristorante

Via Cottoni, 63 - Sorso.  079/9105748 Ibiscus Cafè

Snack Bar.Paninoteca

Via Cottoni, 17 - Sennori.  079/361512.  Nessuno Mary’s Bar

Snack Bar.Gelateria

Via Roma, 137 - Sennori.  Live music Paradise Cafè

Snack Bar

Via Roma Superiore, 160 - Sennori Zanzibar Cake Cafè

Caffetteria.Pasticceria

Snack Bar

Via Roma, 64 - Sennori.  349/7274524

Via Planargia, 12.  079/985173 - 338/5411372.  Lunedì Ciau Ciau

Snack Bar.Griglieria

Piazza Sulis, 8.  334/1190962.  Mercoledì Cyrano

Wine Bar.Libreria

Via Vittorio Emanuele, 11.  079/9738303.  Domenica Il Milese

Dove mangiamo?

Snack Bar.Focacceria

SA SSA R I

Via Garibaldi, 11.  079/952419.  Martedì Lu Barril

Caffetteria.Ristorante

Asterix

Pizzeria.Paninoteca

Via Mazzini, 7.  079/4803101.  Nessuno

Via Sardegna, 3.  079/200075.  Consegna domicilio

Orange

Bada Bing

Snack Bar.Ristorante.Pizzeria

Via XX Settembre, 2/4.  346/5944925.  Live music Papallero

Ristorante.Pizzeria.Paninoteca

Via Siotto Pintor 2/f.  329/6088683.  Nessuno

Snack Bar.Ristorante

Via Asfodelo, 21.  079/4128420

Bar Graziella

Pizzeria.Snack Bar.Tabacchi

Via Buddi Buddi, 54/56.  079/316263.  Giovedì

Red Passion

Snack Bar

Via Gramsci, 2.  079/4121489.  Nessuno.  Live music Slow Bakery

Caffetteria.Torteria

Via Cagliari, 30/32.  079/9104755.  Nessuno

Black Stone

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Predda Niedda Strada 18.  333/6801975.  Nessuno Bowling

Ristorante.Pizzeria

Via Luna e Sole, 1.  079/9145265

Try Club House

Snack Bar

Via Vittorio Emanuele, 21.  347/7975572.  Lunedì

Braceria Mangiafuoco

Bisteccheria

Via Catalocchino, 8/a.  347/4294090.  Lun, Mar Cut & Grill

PO R T O T O R R ES Bar Galleria

Snack Bar

Via Sassari, 61.  079/9145349.  Domenica Black Ark

Cocktail Bar

Piazza del Comune.  345/9783010.  Nessuno.  Live music Cristallo

Snack Bar.Pasticceria

Piazza XX Settembre, 12/14.  079/514909.  Lun sera.  Live music Falò Cafè

Snack Bar.Ristorante

Via Mare, 12.  079/5902793.  Domenica Gatto Nero

Snack Bar.Pub

Via Amsicora, 28.  348/8802084.  Nessuno Il Porticciolo

Lounge Bar

Via Mare, 34.  345/8515043.  Nessuno.  Live music Tito’s

Cocktail Bar

Via Libio, 1.  Nessuno Tropical

Lounge Bar

Lungomare Balai, 70

S E NN O R I & S O R S O British Cafè

Snack Bar

Via Tiziano, 7 - Sorso.  Domenica Buena Vista Cafè

Via Cottoni - Sennori.  079/362273.  Lunedì

Bisteccheria

Via Predda Niedda, 19.  346/1298121.  Domenica

Snack Bar

El Burladero

Ristorante.Pizzeria

C.C. La Piazzetta.  079/262211.  Nessuno Gambrinus Pub

Pub.Birreria

Viale Trieste, 6.  347/7021854.  Martedì Il Posto

Ristorante.Pizzeria

Via Enrico Costa, 16.  079/233528 iPub

Pub.Birreria

Via Duca degli Abruzzi, 23.  079/274977.  Lunedì La Gemma del Vesuvio

Trattoria.Pizzeria

Piazza Colonnello Serra, 9.  344/1338228.  Lunedì


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seh #shMAG Clamar

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Via Pola, 21 - Fertilia.  380/6429771.  Nessuno CriBu’s

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Via Valverde, 42.  079/982890 - 348/9687244.  Nessuno Da Bruno

Ristorante

S.S. S.M. La Palma - Fertilia.  079/930098.  Nessuno Demodè Bistrot

Ristorante.Pizzeria

Via Veneto, 2.  079/985194.  Martedì.  Consegna domicilio El Trò

Ristorante.Pizzeria

Lungomare Valencia, 3.  339/2086484.  Nessuno Fronte del Porto

Ristorante.Snack Bar

Via Asfodelo, 47.  079/9739501.  Domenica Il Capricorno La Perla Rosa

Ristorante.Pizzeria

Via IV Novembre, 63.  079/281255.  Mar.  Consegna domicilio La Pinta

Ristorante.Pizzeria

Via Saffi, 27.  079/236903.  Martedì.  Consegna domicilio L’Asfodelo

Ristorante.Pizzeria

Meson de España

Cucina Spagnola

Mò… pizza!

Ristorante.Pizzeria

Piazza Musu Martini, 2 - Li Punti.  079/399399.  Martedì Panefratteria

Cucina Tipica Sarda

Via Carlo Alberto, 2.  079/9330921.  Lunedì

Ristorante.Pizzeria

Via Kennedy, 20.  079/982772 - 328/8054588.  Martedì Il Pavone

Ristorante

Piazza Sulis, 3.  079/979584 Cucina Giapponese e Vegetariana

Via Asfodelo, 31/37.  079/6011367.  Nessuno La Botteghina

Via Enrico Costa, 90.  345/4657735.  Dom, Lun

RE|MI

Il Corallo

Ko’ De Kàp

Via Roma, 134.  079/272826.  Nessuno

Pizzeria.Paninoteca

Via Diez, 60.  079/986225.  Mer.  Consegna domicilio

Ristorante.Pizzeria al metro

Via Principe Umberto, 63.  079/9738375.  Martedì La Lanterna

Ristorante.Pizzeria

Via Giovanni XXIII, 82/a.  079/978556.  Lunedì La Saletta

Ristorante.Pizzeria Gourmet

Via Coradduzza, 17.  333/1378998.  Nessuno

La Sartoria del Gusto

Retrò

Pizzeria

Via Canopolo, 2/a.  079/231211.  Lunedì

Cucina Tipica Sarda

Via Kennedy, 27/b.  079/4125748 - 348/0171332.  Lunedì Trattoria.Pizzeria.Wine Bar

Piazza Duomo, 2.  079/974475.  Martedì L’Anfora Pub

Ristò Park

Ristorante.Pizzeria

Predda Niedda Strada 32.  392/8243808-9.  Nessuno

Le Nouveau Gourmand

San Sebastian

Via Asfodelo, 43.  079/9739506

Ristorante.Pizzeria.Griglieria

Via Asproni, 18.  079/273749.  Gluten free

Pub.Caffetteria

Via Gioberti, 31.  347/4929926 Tavola Calda.Gastronomia

Lo Smeraldo

Spaghettoria S’Artea

Spaghetteria

Via Arborea, 2/b.  079/4922209 - 392/7683669.  Domenica

Lu Furat

Speed Date

Via Columbano, 8.  079/9736052.  Nessuno

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Predda Niedda Strada 8.  079/262520.  Nessuno St. Joseph Pub

Via Asproni, 20/22.  079/272455.  Nessuno

Piazzale Segni, 9.  079/2858460.  Nessuno

Ristorante.Snack Bar

Via Giovanni XXIII, 3.  079/4121412.  Martedì Mos Tapas Restaurant

Ristorante.Pizzeria

Pub

Lungomare Dante, 20.  079/6140634.  Live music Món

Ristorante.Pizzeria

Via Asproni, 2.  079/274052.  Nessuno Ultimo Piano

Pizzeria

Miramare

Pub.Pizzeria.Paninoteca

Tritus

Pizzeria

Via Carbonia, 36.  079/5907611.  Consegna domicilio

Ristorante

Via Carducci, 3.  079/983429 Nautilus

Ristorante

Via Maddalenetta, 4.  333/4300979

A LG HER O

Ok Pizza Evolution

Pizzeria

Via S. Satta, 102/104.  079/9733022.  Consegna domicilio Al Refettorio

Ristorante

Vicolo Adami, 47.  079/9731126.  Nessuno Al Vecchio Mulino

Ristorante.Pizzeria

Via Don De Roma, 3.  079/977254 Alguer Mia

Ristorante.Pizzeria

Via Cipro, 17.  079/9739883.  Nessuno.  Consegna domicilio Bontà Sarda

Ristorante.Pizzeria

Via Don Minzoni, 183.  079/984860.  Consegna domicilio Castell de Càller

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Via Joan Mirò (Loc. Taulera).  079/9891026.  Lunedì Ches Sardegna

Ristorante.Pizzeria

Via XX Settembre, 150.  079/6140990.  Nessuno Ci Voleva

Spaghetteria

Via Nuoro, 6.  340/1402124 - 348/2395831.  Nessuno


#shMAG seh 29

¿ Chiusura i Informazioni aggiuntive The Mill Inn

Pub.Cocktail Bar

Aperto tutti i giorni

Via Maiorca, 37.  079/4460265. ¿ Nessuno Trattoria Cavour

Cucina Tipica Sarda e Marinara

Via Cavour, 110.  079/9738762 - 392/6110258. ¿ Lunedì

PO R T O T O R R ES Babbai

Via Brigata Sassari 71 Sassari | Tel. 079 232406 Gelato senza zucchero Gelato vegano Crepes Gelato alla soia Semifreddi Assortimento di tè e cioccolate Bio

Ristorante.Pizzeria

Vicolo Cabitta.  079/515896 - 338/3609378. ¿ Mercoledì Da Cellino

Ristorante.Pizzeria

Via Balai, 61.  079/5046024. ¿ Martedì. i Consegna domicilio Da Teseo

Ristorante.Pizzeria

Posti a sedere all'interno!

Via dell’Autonomia, 4.  079/508106. ¿ Giovedì Fuori Orario

Pizzeria.Paninoteca

Piazza XX Settembre, 7.  079/513616. ¿ Mercoledì Il Corallo 2

Ristorante.Pizzeria

Il Gobbo

Ristorante

Via Sassari, 57.  079/512464 - 328/1326331. ¿ Mercoledì Ristorante.Pizzeria

Via Ettore Sacchi, 20.  079/502590. ¿ Nessuno Li Lioni

Cucina Tipica Sarda

S.S. 131 km 224,4.  079/502286. ¿ Nessuno Pepito Pizza

Pizzeria.Paninoteca

C.so V. Emanuele, 158.  079/5048034 - 392/1880422. ¿ Mar Piazza Garibaldi

Ristorante.Pizzeria.Steak House

Piazza Garibaldi, 13.  079/501570. ¿ Nessuno Sa Mesa

Pizzeria

Via G. Deledda, 157.  392/6768487. ¿ Mar. i Consegna domicilio

Via Lungomare Balai, 2/a.  079/9401201 - 339/5640157. ¿ Lun

La Rosa Dei Venti

I Pini 2

Trattoria.Pizzeria

Via E. Sacchi, 3.  340/4126848. ¿ Lunedì

Il Vagabondo

Pizzeria

Via Perantoni Satta, 1.  079/271939. ¿ Lun. i Consegna domicilio Il Veliero

Pizzeria

Via Ciriaco Carru, 2.  079/240443. ¿ Lun. i Consegna domicilio Il Viadotto

Pizzeria

Via degli Astronauti, 1/c.  079/6013372. ¿ Domenica La Divina

Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia

Via Chiarini, 1.  079/2590063. i Consegna domicilio La Scacchiera

Pizzeria

Via Giagu, 17.  079/2829023. ¿ Lun. i Consegna domicilio Lady Pizza

Pizzeria.Paninoteca

Via G. Bruno, 5 - Li Punti.  348/9928201. i Consegna domicilio Marvi&Co.

Pizzeria

Via Cesaraccio, 37.  079/4128421. i Consegna domicilio Nanni’s Pizza

S E NN O R I & S O R S O

On The Road Da Vito

Ristorante

Loc. Badde Cossos - Sennori.  079/360245. ¿ Lunedì Girasole

Pizzeria.Paninoteca

Via Marghinotti, 36.  079/244896. i Consegna domicilio Gastronomia.Paninoteca

Via Mazzini, 13/a.  079/235296. ¿ Domenica Pablirus

Ristorante.Pizzeria

Pizzeria.Gastronomia

Via Roma Inferiore - Sennori.  347/1416411. ¿ Mercoledì

Piazza Università, 7.  389/2070572. ¿ Nessuno C.C. La Piazzetta.  079/262252. ¿ Nessuno

La Cantera

Paolino

Ristorante.Pub

Via Roma, 145 - Sennori.  349/3018347. ¿ Martedì Zanzibar 2

Gastronomia.Paninoteca

Cortesantamaria.  079/233921. ¿ Nessuno

Ristorante.Pizzeria

Via Roma, 197 - Sennori.  079/361036

Pianeta Pizza

Pizzeria

Via Attilio Deffenu, 5/b.  079/2006777. i Consegna domicilio Pizza Bis

Take away o domicilio

Pizza Bis 2

Pizzeria

Via Florinas, 6.  079/242442. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio Pizzeria Cocco

Pizzeria al Taglio.Fainè

Via Rosello, 25.  079/238052. ¿ Domenica Emiciclo Garibaldi, 7.  079/234240. ¿ Nessuno

SASSARI Agorà

Pizzeria

Via Dessì, 7.  079/276160. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio

Pizzeria.Gastronomia

Pizzeria Da Rosy

Via Mazzini, 2/e.  079/233796. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio

Via Bruno - Li Punti.  079/398619. ¿ Lunedì

Al Caminetto

Pizzeria Emiciclo

Pizzeria

Pizzeria.Paninoteca

Pizzeria.Paninoteca

Via Mastino, 23.  079/280727. ¿ Dom. i Consegna domicilio

C.so Margherita di Savoia, 37.  079/6012557. ¿ Lunedì

C’è Pizza per Te

Pizzeria Gnam Gnam

Pizzeria.Paninoteca

Pizzeria

Via Napoli, 6/b.  079/2826049. i Consegna domicilio

Via Monsignor Saba, 3/a.  380/8991503. ¿ Domenica

Ellas

Pizzeria Helena

Gastronomia Greca

Fior di Pizza

Pizzeria.Paninoteca

Via Carlo Felice, 20.  079/273548. ¿ Lunedì

Pizzeria Luna e Sole

Pizzeria

Via De Andrè, 19.  079/299930. i Consegna domicilio

Via Pasquale Paoli, 1.  079/9102546. ¿ Lunedì I 4 Mori

Pizzeria.Paninoteca

Via Zanfarino, 2/f.  079/272341. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio

Via Usai, 33.  079/9103745. ¿ Lunedì

Pizzeria.Paninoteca

Poker Pizza

Pizzeria.Paninoteca

Via Ortobene, 8.  079/2598282. ¿ Mar. i Consegna domicilio


30

S&H MAGAZINE Anno XXII - N. 246 / Marzo 2017

EDIZIONE SASSARI

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Prof. Pane Grosso

Pizzeria.Paninoteca

Via Luna e Sole, 1/e.  079/291084.  Consegna domicilio Refral Da Renato

Paninoteca

Via Roma, 118.  079/2670032.  Nessuno Spizzati

Direttore Responsabile MARCO CAU Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE Hanno collaborato a questo numero: DIEGO BONO, DAMIANO CANCEDDA, LUIGI CANU, ILARIA CORDA, MORENA DERIU, DANIELE DETTORI, MANUEL DI CRISTO, ERIKA GALLIZZI, GIUSEPPE MASSAIU, FABRIZIO MANCA NICOLETTI, PAOLA M. RUIU, MARCO SCARAMELLA, ALBERTO TIDU, ROBERTO TRONCI

Pizzeria

Viale Italia, 51.  079/6040195.  Lun.  Consegna domicilio Vulcano

Pizzeria.Paninoteca

Via Einaudi, 14/a.  079/218898.  Dom.  Consegna domicilio

A LG HER O Antica Norcineria Il Simposio

Gastronomia

Via Gioberti, 34.  331/2493083.  Nessuno Da Bakery

Focacceria

Via Mazzini, 29.  320/8659778 Ichnos Express

Pizzeria.Paninoteca

Via Don Minzoni, 102.  079/6011160.  Pizze senza glutine La Nuova Delizia

Redazione Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 mail: redazione@shmag.it

Pizzeria

Via Goceano, 15.  079/985082.  Lun.  Consegna domicilio La Perla Nera

Pizzeria.Gastronomia

Pianeta Pizza

Pizzeria

Via Azuni, 13.  079/5048309.  Consegna domicilio Pizza Loca

Pizzeria.Paninoteca

Via Veneto, 7.  079/5042012.  Nessuno.  Consegna domicilio Speedy Gonzales

Pizzeria.Paninoteca

Via Libio, 75.  079/5047066.  Consegna domicilio

Via Oristano, 13/15.  079/9739132.  Consegna domicilio La Piadina del Pozzo

SEN N ORI & SORSO

Piadineria.Paninoteca

Via Minerva 25.  079/4921239.  Mar.  Consegna domicilio L’Angolo della Pizza

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PUBBLICITÀ tel. 335.722.60.54 Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari

Pizzeria

Lu Vorru

$ shmag.it facebook.com/sehmagazine

Pizzeria

Pizzeria

Pata Pizza

Harley Pizza

Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia

Pizzeria

P.zza Ginnasio.  079/975177.  Mer.  Consegna domicilio

Via Roma, 159 - Sennori.  079/362346

Rosy & Tony

Pizzeria 2000

Pizzeria.Gastronomia.Rosticceria

Via Simon, 14.  079/974377 Paninoteca

Tria Street Food

Gastronomia

Via Misericordia, 23.  347/5992956

Qualcosa di dolce?

PO R TO TO R R ES El Mariachi

SASSARI Cucina Messicana

C.so V. Emanuele, 140/a.  079/4920715.  Lunedì La Stella

Pizzeria.Paninoteca

C.so V. Emanuele, 115.  079/5048324.  Consegna domicilio L’Angolo

Pizzeria.Paninoteca

Via Sassari, 85.  345/8845887 Mordi&Via

Via Amsicora, 26.  320/0952420

Pizzeria

Via Roma Inferiore, 60 - Sennori.  079/362271.  Lunedì

Piazza Sulis.  333/7590760

@sehmagazine

Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Sassari al n° 324 del 8.7.1996. Copyright © 2016. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.

Felix

Via Fiorentina, 73 - Sorso.  079/350193.  Consegna domicilio

twitter.com/sehmagazine

issuu.com/esseacca

Pizzeria

Via La Marmora, 69.  079/974811.  Nessuno.  Consegna domicilio

Sulis Nou

Social & Web

Arte Pizza

Via Fiorentina, 42 - Sorso.  079/350502

Via Mazzini, 83.  342/5030447.  Consegna domicilio

Bellamia

Gelateria.Caffetteria.Pasticceria

Via Chironi, 5/a.  320/8797727.  Nessuno Dolcinduo

Pasticceria.Yogurteria

Via Tempio ang. via IV Novembre, 41.  079/280176.  Lunedì Gelateria Bosisio

Gelateria

Via Brigata Sassari, 71.  079/232406.  Nessuno Gastronomia.Paninoteca

Pagoda

Pasticceria

Via degli Astronauti, 2/b.  079/291272.  Lunedì Pasticceria Sias

Pasticceria

Via Baldinca, 67 - Li Punti.  079/399310 - 393/9242341.  Lun Slurp

Gelateria

Piazza Castello, 4/b.  079/236075.  Nessuno

ALGH ERO Ciro l

in Copertina

Pasticceria

Via Sassari, 35/b.  079/979960.  Lunedì

ALBERTO SANNA Foto di Ilaria Corda

Per l’inserimento in questa guida contattaci allo 079.267.50.50



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