S&H Magazine n. 237 • Giugno 2016

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20 04 Grandmother Safari

L’esordio discografico della band sarda

14 In viaggio: Stoccolma 15 A.S.D. Torres Calcio a 5

05 Intervista a Jacopo Scassellati Sassari: il calcio a 5 femminile in Serie A 06 Sardegna da scoprire 16 Il ballo con le janas La grotta di Santa Barbara 18 Hitweets 07 Università 19 Sant Jordi Come scegliere il Corso di Laurea 08 Dinamo: Campionato finito Si riparte da Federico Pasquini

10 Il dentista risponde

Curiosità sul mondo odontoiatrico

Il Manga dei Bastioni

20 I Murales 22 Cover Story

Dario Olmeo: L’arte del flair bartending

24 Guida ai locali 12 L’erba delle streghe 13 Gli appuntamenti di Giugno 29 Segnali di Fumo

S&H MAGAZINE

Anno XXI - N. 237 / Giugno 2016 www.seh-net.it - redazione@seh-net.it Direttore Responsabile Marco Cau Ufficio Grafico Giuseppina Medde Hanno collaborato a questo numero: Diego Bono, Luigi Canu, Daniele Dettori, Manuel Di Cristo, Nike Gagliardi, Erika Gallizzi, Giuseppe Massaiu, Emanuela Ravot, Paola M. Ruiu, Marco Scaramella Redazione Via Oriani, 5/a - Sassari Telefono 079.267.50.50

Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari in Copertina Dario Olmeo. Foto: Domenico Rizzo

esse&acca editoria.pubblicità.grafica grafica

Pubblicità 335.722.60.54 Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Sassari al n° 324 del 8.7.1996. Copyright © 1996. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.

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di Nike Gagliardi Da qualche anno operativi sul suolo sardo, i Grandmother Safari possono meritoriamente situarsi tra i fiori all’occhiello del variegato panorama musicale isolano, in cui – ed è un merito aggiuntivo – si collocano nell’ancora poco coltivata nicchia di un genere strumentale che abbraccia la sperimentazione, nutrendosi di atmosfere jazzy e di psichedelia, tradendo le forme classiche e facendo di ogni brano una breve suite, viaggio a volo d’uccello tra l’intreccio armonico e la tensione delle linee melodiche. Il talento della band non era sfuggito agli organizzatori dei maggiori festival musicali locali e già molto prima dell’esordio discografico, l’ensemble calcava i palchi di manifestazioni come il Du Festival a Bauladu, il Summer Is Mine a Carbonia, l’AlterDay Fest a Seneghe, e questo nonostante una backline non proprio agile: i nostri, tutti provenienti da Campidano e Iglesiente, si avvalgono di una strumentazione imponente tra cui figurano oltre ai canonici basso, chitarra elettrica e batteria, piano rhodes, synth e fiati (sax contralto e tromba). Poi, la decisione di registrare in studio, con la Hopetone Records (l’etichetta che aveva già prodotto i lavori di Hola la Poyana!, Pussy Stomp e Takoma) le proprie composizioni e, anticipato dal singolo Dunia, l’uscita del primo omonimo album a marzo. Già nell’immagine di copertina sembra essere contenuta una dichiarazione d’intenti: l’ingrandimento di un fiore dai colori surreali richiama certe atmosfere a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, gli anni ruggenti del rock psichedelico, dell’arte

GRANDMOTHER SAFARI L’esordio discografico della band sarda è all’altezza delle aspettative.

contaminata e della sperimentazione. Traccia d’apertura è A Life Show alla cui introduzione meditativa (e cantata, uno dei rarissimi momenti nella produzione della band in cui la voce si aggiunge come ulteriore “strato sonoro”) subentra presto la ritmica incalzante della batteria a sconvolgerne il mood. Sono virate a cui l’ascoltatore dovrà ben presto fare l’orecchio: in Seed Balls gli umori si alternano e un delicato incipit dal sapore post rock si rarefà per lasciare spazio all’ingresso di inaspettati fiati. Essi, all’interno del brano, costituiscono un’epifania forse destinata a tornare: nel frattempo un riff di chitarra

si è già impossessato della scena, muovendosi sul bordone ritmico in uno dei brani più intensi del disco. Pensare ogni pezzo dell’album come trip e pensarsi più che come fruitori, come viaggiatori, potrebbe non essere un modo improprio per affrontare questo lavoro che, nonostante sia composto da poche tracce – otto, per l’esattezza – ha le caratteristiche di un grande affresco in cui un particolare, una scena minore, magari appena laterale rispetto al centro focale dell’opera, risulta complementare a tutto il resto. Ancora un sound Sixtie per Love Geometry e, nel singolo Dunia,

simoniani richiami alla world music, oltre a un’interessante agilità nello sviluppo di tensioni e risoluzioni per un brano che farebbe invidia (ed è in odore e in sapore della loro musica) ai Tortoise. Si procede con una sommessa e rarefatta Sand Bells a cui seguono, come vero e proprio inno al progressive, Acid Milk e Lines&Circles. Quest’ultima traccia si presenta come un viaggio di quasi dieci minuti in cui atmosfere morbidamente fusion cedono il passo a martellanti fraseggi rock per poi ridistendersi, ridursi quasi a pura struttura ritmica, lasciare spazio a loop elettronici che assorbono tutte le altre sonorità e poi rinascere sotto forma di riff scarni e tesi. GMS è suite conclusiva e di ampio respiro: nei vari movimenti che ne costituiscono corpo ed essenza è riconoscibile l’influenza di gruppi come i Jaga Jazzist, seppure l’impronta e la rielaborazione delle contaminazioni sia personalissima, in alcuni casi quasi emblematica, lasciando modo di esprimersi a una bella freschezza compositiva. Piovono, improvvise, magniloquenti dissonanze che occhieggiano ai sogni distopici di matrice pinkfloydiana. Un disco solido, scorrevole all’ascolto, che alterna paesaggi onirici a un horror vacui riconducibile all’ambiente urbano e che ricorda nel gusto per la sperimentazione un’altra opera, anch’essa firmata da un artista isolano, il tanto (e giustamente) acclamato DIE di Jacopo Incani. Che si tratti dell’inaspettata fioritura, dai colori acidi e sognanti, di una nuova generazione della musica indipendente sarda? Se questi sono i risultati, noi speriamo di sì.


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JACOPO SCASSELLATI Sardegna, ceramica e colori.

di Paola M. Ruiu Il laboratorio di ceramiche artistiche Scassellati, fondato da Franco Scassellati nel 1973, è il più antico di Sassari. Il padre Mario, arrivato qui dalla provincia di Perugia, fondò la prima fabbrica per la lavorazione della ceramica, dove si formarono alcuni degli attuali ceramisti sardi. Una famiglia che porta avanti quest’arte da cinque generazioni. L’ultimo, in ordine di tempo, è Jacopo Scassellati, classe 1989, cresciuto tra ceramiche e colori che sono inevitabilmente andati a formare il sentiero che avrebbe deciso di percorrere già in giovanissima età. L’ho incontrato nel suo laboratorio e, circondati dalle sue bellissime opere, abbiamo scambiato qualche parola. Respirando arte fin da piccolo la tua passione ha potuto esprimersi in fretta. Pensi che crescendo in un altro contesto sarebbe comunque nato in te questo fuoco? Non lo so, non saprei dirlo. Però mi sento fortunato, sono nato nell’ambiente perfetto per poter veramente manifestare quello che era la mia passione. Non ho mai avuto nessun freno, anzi, sono stato sempre incoraggiato e spronato a creare, a dedicare tutto il tempo a questa dote. Lo senti come un lavoro o resta una passione?

La passione rimane una passione. Penso che se non ci fosse la passione non lo farei. Lo chiamo lavoro perché per lo stato è un lavoro, dato che mi dà sostentamento. Diventa un lavoro di conseguenza, però per me è passione, è come il pane, come l’acqua. Ho la necessità di dipingere, di scolpire, di ragionare, di disegnare. Quali studi hai fatto? Essendo nato all’interno di una fabbrica di ceramiche, la mia formazione inizia sin da piccolo. Sono entrato subito a contatto con la creatività. Da subito mio nonno, Franco Scassellati, mi ha coltivato. Giocando con l’argilla e disegnando mi sono reso pian piano conto che quello che sembrava un gioco, era in realtà la mia passione e mi assorbiva tutto il tempo. Ho intrapreso studi classici che sono stati determinanti per sviluppare un senso critico, una visione concettuale delle opere che realizzo. Quali tematiche e soggetti rappresenti maggiormente nelle tue opere? Le tematiche principali attingono dal mondo classico, quindi dalla tragedia, dal mito. Sono scenari epici, scavo all’interno di quella che posso chiamare una mia archeologia, un’archeologia della mia mente. Disseppellisco corpi nella mia interiorità, li dipingo o scolpisco frammentati, rotti, lesionati, ma nonostante queste figure siano tor-

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mentate la bellezza si salva, anzi, più tormento questi corpi più viene esaltata. In quei pochi dettagli che emergono la bellezza ha una forza molto più spiccata che se fossero lasciati puri, immacolati, diventerebbe quasi troppo perfetta. Viviamo in un’epoca frenetica, siamo sempre iperconnessi, mentre tu, con la tua arte sei catapultato in un mondo antico, dove regnano lentezza e riflessione. Come vivi questa contrapposizione? Forse fare arte è per me anche la necessità di creare un mio mondo. Per quanto siamo sempre connessi con lo smartphone, social e quant’altro, quando spegni tutto davvero riesci a ritrovare te stesso. Tutto sembra così spersonalizzato, vieni fagocitato da questo sistema che ti divora, non sai più chi sei, dove sei, cosa vorresti fare perché insegui i sogni degli altri. Invece ho la fortuna di fare quello che mi piace e di riuscire a ritagliarmi lo spazio qua. Faccio una vita molto frenetica perché è un eterno spostarsi, viaggiare, conoscere. Avrei la possibilità di trasferirmi in America, dove avrei delle opportunità in più, però preferisco riuscire a poter combinare le due situazioni: quando ho necessità di spostarmi viaggio, ma ritorno sempre perché qua sto bene. Non voglio pensare di dovermene per forza andare e fare casa da un’altra parte, voglio riuscire a rimanere in Sardegna. Che è il sogno di tutti. Da chi o cosa prendi ispirazione? Ciò che mi ispira tantissimo è la Sardegna, quindi la natura, la sua storia, ad esempio la civiltà nuragica. Però fondamentale nel mio percorso è stato Fidia, un grande scultore classico del V secolo a.C. Hai ottenuto anche l’apprezzamento di Vittorio Sgarbi. Come ti ha conosciuto? Venne a visitare il laboratorio di ceramiche di mio nonno, io avevo 8 anni, e lui gli disse che anch’io stavo iniziando con disegni e sculture, lui li guardò e disse che ero bravo e mi incoraggiò a continuare. Ci vide lungo dato che a 18 anni feci la prima mostra personale a, Spello (PG), e fu lui a curarla. Dove possiamo apprezzare le tue opere? Il 14 maggio scorso è stata inaugurata la mostra personale “Broken” alla Pinacoteca Cittadina di Ozieri, visitabile fino al 30 giugno. I miei lavori sono inoltre in mostra permanente ad Atlanta e a Parigi alla Besharat Gallery.


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SARDEGNA DA SCOPRIRE

La grotta di Santa Barbara di Marco Scaramella

La Sardegna è famosa soprattutto per il mare cristallino e per le spiagge dorate. La nostra isola, però, custodisce delle perle di rara bellezza anche sotto il profilo minerario. Le risorse minerarie della Sardegna, d’altra parte, erano note già in epoca nuragica e venivano sfruttate anche dall’impero Romano per ottenere argento, piombo e rame, ciò ha reso la Sardegna la terza fonte di approvvigionamento di metalli di tutto l’impero Romano. L’attività mineraria in Sardegna è proseguita fino a tempi recenti, quando si è deciso di avviare un processo di riconversione delle zone minerarie con la promozione del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, che è anche il primo al mondo, appartenente alla rete mondiale di Geositi Geoparchi istituita e riconosciuta dall’Unesco. Lo scopo è quello di favorire un tipo di turismo

che sappia unire il rispetto dell’ambiente, con la fruizione di quello che è stato il patrimonio archeologico e industriale dell’isola. L’area del parco geominerario della Sardegna, è tra le più grandi d’Italia. Si estende per 3800 km2 e comprende 81 comuni. Tra le miniere che fanno parte del Parco Geominerario, quella di San Giovanni è sicuramente degna di nota. La miniera di San Giovanni, si trova nel territorio di Iglesias, ed è rimasta attiva dal 1875 sino al 1998. Vi si estraeva blenda (minerale da cui si ottiene industrialmente lo zinco) e galena (minerale chiamato anche galena argentifera). Questa miniera custodisce uno dei tantissimi tesori nascosti della Sardegna: la grotta di Santa Barbara. La visita guidata inizia percorrendo, a bordo di un trenino elettrico, una galleria che si estende per

circa 300 metri. Il livello della grotta si raggiunge per mezzo di un ascensore che sale per 36 metri. Infine, l’accesso vero e proprio alla grotta si effettua tramite una scala a chiocciola metallica. Insomma, un vero e proprio viaggio al centro della terra. L’ingresso all’interno del grande ambiente è di quelli da mozzare il fiato, perché è in luoghi come questi che ci si rende conto della magnificenza e della generosità della natura che, lavorando in sordina per millenni, ci regala la vista di spettacoli del genere. La grotta, una delle più grandi e suggestive d’Europa, è stata scoperta per caso nel 1952 durante lo scavo di un fornello. Si tratta di uno scavo sotterraneo praticato in verticale, dal basso verso l’alto, che serve per mettere in comunicazione due livelli della miniera per trasportare all’esterno il materiale estratto. La grotta si sviluppa in un unico vano e, non avendo sbocchi verso l’esterno, è di fatto un grande geode, ovvero una cavità rocciosa dalle pareti ricoperte di cristalli. Il fatto che la grotta non disponga di collegamenti diretti con l’esterno, ha fatto sì che si sia potuta conservare in maniera quasi intatta. Dal soffitto, alto 25 metri, pendono numerose stalattiti e dal pavimento sorgono stalagmiti di calcite bianca, tutte ricoperte di eccentriche di aragonite che sono delle particolari formazioni di calcite che risalgono a circa 500 milioni di anni fa. Le pareti della grotta sono ricoperte di cristalli tabulari di barite bruna che rendono la grotta unica nel suo genere. Il sito minerario e le visite sono gestite da IGEA Spa. Dopo aver affrontato un periodo di chiusura, la grotta ha riaperto i battenti alle visite nei giorni di Pasqua e Pasquetta 2016. Ora le visite guidate possono essere effettuate su prenotazione. Per ulteriori informazioni, chiamate il numero 0781 491300 oppure visitate il sito www.igeaspa.it. La grotta è facilmente raggiungibile da Sassari e Oristano percorrendo la E25 in direzione Iglesias; da Nuoro, tramite la Strada Statale 131 Diramazione Centrale Nuorese e poi viaggiando sulla E25; da Cagliari tramite la Strada Statale 130 Iglesiente. Una volta raggiunto il comune di Iglesias, si prosegue sulla Strada Statale 126 fino a raggiungere la frazione di Bindua. Da qui in poi è sufficiente seguire le indicazioni per la miniera di San Giovanni e la grotta di Santa Barbara.


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UComeNscegliere I V Eil Corso R SdiILaurea. TÀ di Manuel Di Cristo Mentre le prove della maturità sono ormai alle porte, si avvicina il momento di immatricolarsi all’Università. Molti studenti arrivano già decisi a questo passaggio; altri non sanno bene quale possa essere la scelta più corretta per il proprio futuro e si interrogano su come approcciarsi a questa importante decisione. Nel nostro piccolo vogliamo provare a dare qualche indicazione utile, sebbene le persone più competenti a decidere sul proprio percorso universitario siano sempre i diretti interessati; pertanto ascoltare i consigli di adulti e servizi orientamento è un’ottima idea ma è fondamentale non dare alle dritte ricevute un ruolo eccessivo rispetto alla loro reale funzione. Per iniziare, un buon approccio (ma non l’unico, sia chiaro) può essere quello suggerito dall’Università Bicocca di Milano, che ha individuato 10 indicazioni da seguire per compiere una buona scelta: Definire i propri obiettivi. Riflettere sulle proprie aspirazioni e, naturalmente, sulle proprie inclinazioni è

una fase essenziale. Amici o persone di riferimento possono aiutare in questi momenti perché consentono di guardare a sé stessi da un punto di vista diverso dal proprio; Informarsi sul mondo del lavoro. Occorre sapere quali figure professionali il mercato del lavoro sembra preferire e i potenziali sbocchi lavorativi dell’indirizzo (o degli indirizzi) prescelti. Fare una chiacchierata con chi opera in un dato settore economico può essere funzionale a comprendere se un dato mestiere fa per noi e se quell’area economica soffra o meno di saturazione; dall’ultima indagine Almalaurea sullo stato occupazionale dei laureati italiani risulta un elevato livello di occupazione nei settori medicosanitario (95,4%), dell’ingegneria (93,8%) ed economico-statistico (90,4%) mentre soffrono in misura maggiore i laureati del campo letterario (72,3%), giuridico (74,7%) e geo-biologico (77,5%). Va detto che le statistiche disegnano una situazione generale e non devono scoraggiare ma solo essere lette come informazioni che descrivono, a grandi linee, le difficoltà d’acces-

so ad una data professione; Individuare il Corso di Laurea che fa per noi. Oggi l’offerta formativa è davvero molto vasta, ben documentata e facilmente reperibile su internet; sul sito del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) è possibile rinvenire una panoramica dell’offerta formativa nazionale e il link ai siti d’interesse per avere informazioni ulteriori; Imparare a usare bene le informazioni. Chiedere solo ciò che serve senza perdersi in informazioni inutili è un altro piccolo trucco da adottare; Approfondire contenuti e materie. È importante controllare con attenzione il piano di studi e commisurarlo alla propria preparazione; in caso di perplessità è sempre consigliabile chiedere a un professore, a studenti di quel corso o seguire una lezione universitaria; Verificare a quali ulteriori corsi dà accesso quello prescelto. Specialmente se si ha in mente una data professione, è necessario sapere se dal corso che si vuole frequentare sarà poi possibile avere accesso a magistrali, master

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o corsi di perfezionamento nei settori di proprio interesse; Controllare la procedura di ammissione al corso. La procedura di ammissione può servire per verificare il livello di partenza o per scegliere i candidati meritevoli che andranno a frequentare i corsi. Prepararsi approfonditamente e per tempo è sempre consigliabile; Scegliere l’Ateneo che risponde alle proprie esigenze. Normalmente uno stesso corso di laurea è offerto da più Atenei: un confronto nell’ottica di un’analisi costi-benefici aiuta certamente a compiere una scelta più consona ai propri bisogni; Visitare l’Ateneo. L’Università diventa una seconda casa ed è per questo che fare una visita alle strutture dell’Ateneo è sempre una buona idea; Scoprire tutte le opportunità formative e culturali. Non bastano i soli corsi da frequentare: stage, tirocini e progetti volti all’internazionalizzazione sono oggi fondamentali per stabilire la qualità di un Corso di Laurea. Sul web è possibile trovare alcuni test che connettono le proprie competenze e le personali aspirazioni a determinati percorsi universitari: www.almaorientati.it è uno di questi. In conclusione: una scelta da fare col cuore o seguendo la ragione? Un giusto equilibrio tra le due strade sembra preferibile e a volte si è abbastanza fortunati da avere cuore e mente in perfetta sintonia.


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DINAMO: CAMPIONATO FINITO Chiusa la stagione più tormentata, si riparte da Pasquini coach-gm.

di Erika Gallizzi. Foto: Luigi Canu Era la stagione con lo Scudetto sul petto, da difendere con le unghie e con i denti oltre che da esibire, ed è finita con una mesta eliminazione ai quarti di finale playoff. Senza appello, perché la Grissin Bon Reggio Emilia, prima ed unica avversaria nel post-season, ha fatto un sol boccone della Dinamo ed ha avuto accesso alle semifinali con un secco 3-0. Nemmeno il tempo di respirare l’aria frizzante dei playoff, che la Dinamo era già fuori, in una stagione che verrà ricordata come la più tormentata e difficile di tutte quelle in Serie A. Il segnale si era forse avuto nell’ultima giornata di regular season, in cui la Dinamo aveva battuto Milano con un canestro da tre punti di Akognon, proprio sulla sirena. Quel giorno, infatti, si decidevano gli accoppiamenti per i playoff e la Dinamo era in ballo tra la quinta e l’ottava posizione. Per tantissimi minuti, considerando il suo risultato parziale e quello delle altre squadre coinvolte nella medesima corsa, il Banco risultava quinto e, quindi, accoppiato con Cremona per i playoff. Cremona, la squadra che, oggettivamente, sembrava ormai “averne meno”. Invece no, la sorte anche in quel caso ha voltato le spalle ai biancoblù che hanno pescato l’avversaria con cui l’anno scorso si erano giocati il tricolore in una serie di finale meravigliosa e bollente, chiusa dopo sette interminabili partite. Un’avversaria ancora ferita e tanto, troppo vogliosa di prendersi una rivincita. La vittoria con Milano sembrava perfetta per lanciare la Dinamo nell’avventura dei playoff, con nuovo entusiasmo e carica, ma la squadra allenata da Federico Pasquini (confermato in panchina anche per la prossima stagione), invece, ha patito sicuramente lo sforzo prodotto nell’ultimo periodo per entrare

David Logan

nelle prime otto, una rincorsa che ha prosciugato tutte le energie. Da questo punto di vista, in realtà, l’intera stagione è stata devastante, soprattutto dal punto di vista mentale, perché quando si cambia tanto, si perde spesso ed il cerchio sembra non quadrare mai, la testa fatica. E forse, proprio per questo, è un bene che sia finita subito, perché in certi momenti sembrava di assistere ad una lenta agonia. La fotografia è stata proprio gara-3 dei quarti, in cui il Banco è rimasto per lunghi tratti inerme di fronte alla squadra di coach Menetti, soccombendo prestissimo. Ancora di più lo è stata un’azione della stessa partita: Kaukenas da solo sull’arco che palleggiava per diversi secondi senza che nessuno gli si avvicinasse per marcarlo, per poi andare indisturbato a canestro, appoggiando comodamente il pallone nella retina. Dall’altra parte, l’uomo simbolo del Banco, David Logan, terminava il campionato distrutto, dopo aver troppo spesso predicato nel deserto, tranne nei playoff, in cui è stato perfettamente imbavagliato dagli emiliani. Le sue possibilità, la Dinamo, le aveva avute in gara-2. Spesso avanti, anche di nove lunghezze in avvio di terzo periodo, si è poi sciolta inesorabilmente, consegnando, di fatto, alla Grissin Bon, le chiavi della semifinale. Era infatti troppa, per questa Dinamo così fragile e “precaria”, la pressione di uno scontro da dover giocare spalle al muro. Troppa per ciò che si era dovuto “fronteggiare” durante tutta la stagione. Ora è già tempo di pensare al prossimo campionato e, soprattutto, al prossimo roster. Si è partiti, come detto, ovviamente dall’allenatore. Sono stati fatti diversi nomi (Esposito, Mazzon, Vitucci, Bucchi) e si è parlato dell’amatissimo Travis Diener, che pur non avendo ancora i

Federico Pasquini


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All Star Dinamo

requisiti per andare in panchina come allenatore, sembrava potesse essere affiancato da qualcuno che ne fosse in possesso. Invece si è optato per Pasquini, che avrà il doppio ruolo coach-gm, soluzione che probabilmente era nella mente del presidente Sardara già da tempo. Tra i giocatori, sono sotto contratto capitan Jack Devecchi e Brian Sacchetti, poi c’è la volontà di trattenere il “professore”, David Logan. Secondo indiscrezioni è cosa già fatta e lo si dice anche per il ritorno di Jerome Dyson, tanto rimpianto quest’anno, fino alla fine dati i deludentissimi playoff giocati da Akognon. Per quanto riguarda Alexander, altro giocatore dai mezzi incredibili, potrebbe esserci uno spiraglio per la conferma (legata a quella di Logan?). Con un buon pivot e determinati equilibri di squadra, si riuscirebbe probabilmente a far emergere meno le sue debolezze difensive e di più lo straordinario talento. Si accenna anche a Stipcevic. Un altro nome che circola è quello di DJ White, ala-pivot di Torino che ha chiuso la stagione con 17.1 punti e 8.7 rimbalzi di media, cercato già la scorsa estate dal Banco. Interessante sarebbe anche Simone Fontecchio, in uscita dalla retrocessa Virtus Bologna, ma sul quale si avventeranno tutte le squadre, con pochissime che potranno giocare al rilancio. Il presidente Stefano Sardara ha anche lanciato un amo per quanto riguarda possibili ritorni: quello più invocato dal popolo biancoblù, insieme a Dyson, sarebbe Jeff Brooks che, tra l’altro, potrebbe a breve ottenere il passaporto italiano

(per matrimonio) e, dunque, poter giocare con lo status di comunitario. Qualcuno vorrebbe Rakim Sanders, ma la sua situazione contrattuale a Milano non sembra lasciare speranze. Per quanto riguarda l’Europa, si attende una risoluzione del braccio di ferro tra Fiba e Uleb. Con l’eliminazione ai quarti playoff, la Dinamo non avrebbe accesso alle coppe Fiba, ma resta sempre il contratto per la licenza triennale di Eurocup firmato. Il primo incontro tra la Fiba e l’Uleb non ha sortito buoni effetti, ma dopo tutte le messe in scena sarebbe stato ridicolo il contrario. La sensazione è che si troverà una soluzione che accontenti tutti e la Dinamo potrà ancora misurarsi, dunque, in campo europeo. Intanto a metà maggio si è svolta la “All Star Legends Night”, una serata revival in cui alcune vecchie glorie della Dinamo hanno sfidato quelle dell’Alba Berlino, impegnate in una tournee europea. È stata l’occasione per rivedere all’opera e riabbracciare Sergio Milia, Gennario Guarino, Vinicio Mossali, Massimo Bini, Mauro Bonino (che, neanche a dirlo, ha vinto la gara del tiro da tre), George Banks, Peter Ezugwu, Emanuele Rotondo, Dario Ziranu, Luca Angius, Franco Picozzi, Travis Diener, coach Zare Markovski ed il presidente di una vita Dino Milia, tutti inseriti nella neonata Hall of Fame Dinamo, insieme ai soci fondatori. Special guest della serata è stato il mostro sacro del basket italiano Antonello Riva: sarà un nuovo volto dello staff societario?

Jerome Dyson


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Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico

Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.

Otturazioni dentali Le otturazioni in amalgama di mercurio possono causare danni alla salute?

È da oltre vent'anni che mi batto per sensibilizzare pazienti e colleghi su questo tema. Il basso costo, la facilità di applicazione, la resistenza e la durata hanno contribuito molto al successo delle amalgame dentali, permettendo loro negli anni passati di arrivare a dominare il settore odontoiatrico. Le otturazioni in amalgama d'argento - definite in maniera impropria "piombature", anche se questo metallo non è mai presente nella lega di amalgama - contengono circa il 30% di argento e il 50% di mercurio, oltre ad altri metalli come rame, stagno, zinco, oro, palladio. Sono metalli diversi che creano con il contatto dei fluidi orali il cosiddetto "effetto pila" determinano una lenta corrosione con conseguente rilascio di metalli nell'organismo del paziente che li ha in bocca. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nei paesi industrializzati l'amalgama dentale è la maggior fonte di esposizione al mercurio. La comunità scientifica è concorde nell'affermare che il mercurio è un veleno e che le otturazioni in amalgama d'argento ne rilasciano piccolissime quantità nel tempo. Sappiamo che in ogni paese dell'Unione Europea sono stati eliminati dal commercio e dall'uso i vecchi termometri al mercurio, proprio per il rischio che, in caso di rottura, il metallo tossico

(esattamente uguale a quello contenuto nelle otturazioni metalliche) potesse venire a contatto con la pelle, inalato o ingerito. Figurarsi cosa succede ad averlo costantemente in bocca! Molti paesi che da anni stanno portando avanti battaglie per il miglioramento della salute dei loro cittadini (come Norvegia, Danimarca e Svezia), hanno bandito l'utilizzo dell'amalgama in campo odontoiatrico fin dal 2008. Il mercurio contenuto nelle otturazioni viene lentamente rilasciato per vaporizzazione e corrosione, nella cavità orale e per diffusione alla radice del dente. Dopo 10 anni il 50% del mercurio non è più nell'amalgama, ma si è diffuso nell'ambiente circostante. Il corpo elimina questa sostanza tossica in vari modi: si trovano tracce di mercurio nelle urine, nel sudore, nei capelli e persino nell'aria espirata dai soggetti che hanno le otturazioni metalliche. I sintomi legati all'intossicazione da mercurio sono i più vari in quanto dipendono dalla sensibilità dell'organo maggiormente interessato e dalle caratteristiche individuali della persona che le porta. Secondo vari studi queste sono le patologie maggiormente correlate:

allergie; lesioni mucose del cavo orale; sensibilizzazione immunitaria; z immunotossicologie; z effetti elettrogalvanici; z deposito del mercurio nelle zone del corpo a maggior contenuto di grassi. Perfino la rimozione dell'amalgama d'argento ha i suoi rischi e sono perciò necessari appositi protocolli di sicurezza per garantire il risultato nella piena sicurezza del paziente, come l'utilizzo di drenanti pre-seduta, la diga di gomma (un foglio di gomma che isola il campo tranne il dente su cui si opera durante la rimozione) che elimina la possibilità di ingestione dei residui dell'amalgama, l'impiego dell'aspiratore chirurgico ad alta velocità e di appositi filtri nasali. In seguito all'eliminazione dell'amalgama si andrà a ricostruire, con materiali compatibili con il nostro corpo, lo spazio lasciato dalla vecchia otturazione, nel rispetto della corretta occlusione dentale. z z z

Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@seh-net.it. www.studiomassaiu.it cell. 339 7209756

C Sorridere in Sardo? ...da noi è facile!

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L’ERBA DELLE STREGHE di Marco Scaramella Lo Stramonio è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee. Questa pianta cresce sia nelle regioni tropicali, che in luoghi dai climi più temperati, ed è diffusa in America, in Asia ed in Europa. In Italia attecchisce, più o meno, in tutte le regioni e la si può trovare nei terreni incolti, nei

pressi di ruderi o sui bordi delle strade. Lo stramonio è una pianta dal fusto cilindrico, che si divide in due rami e può superare il metro e mezzo di altezza. Le sue foglie sono larghe e dai bordi frastagliati. I fiori, invece, sono di forma tubolare e dai petali di color bianco, a volte con sfumature violacee. Il fiore si presenta chiuso ed avvizzito di giorno, ma mette in mostra la sua bellezza aprendosi durante la notte, quando rilascia uno sgradevole odore che attira le farfalle che, posandosi di fiore in fiore, favoriscono l’impollinazione della pianta. Il frutto si presenta come una capsula dalla forma ovale, simile ad una noce sia per forma che per dimensioni, totalmente

ricoperta di spine. All’interno del guscio ci sono moltissimi semi di colore nero. La pianta è estremamente velenosa a causa dell’elevata presenza di sostanze alcaloidi come scopolamina e atropina che sono presenti in concertazioni diverse nei fiori, nei semi, nelle foglie e nelle radici. Questo alto grado di tossicità accomuna lo stramonio alle altre piante della famiglia delle solanacee, come la mandragora e la belladonna. Queste sostanze agiscono sull’organismo andando ad inibire il sistema nervoso centrale, provocando, inoltre, delirio e allucinazioni. Essendo un potente allucinogeno, in tempi antichi, lo stramonio viene utilizzato nell’esecuzione di riti sia religiosi che magici, per via delle intense visioni che produce in chi lo assume. Questa sua caratteristica è stata sfruttata da molte culture, nel corso della storia. In Cina, lo stramonio veniva utilizzato come anestetico e allucinogeno; in India era considerato una pianta sacra alla dea Shiva; nel Buddismo era legato al concetto di estasi dell’illuminazione. Probabilmente gli oracoli che anticamente prevedevano il futuro, come quello di Delfi nell’antica Grecia e gli Inca dell’America del sud, ne facevano largo uso, per favorire lo stato di trance e pronunciare le loro profezie, interpretando le visioni secondo la necessità del momento. Lo stramonio viene citato anche da Omero nell’Odissea e da Shakespeare in Romeo e Giulietta. Inoltre, non dimentichiamoci che documenti medioevali risalenti agli anni della caccia alle streghe, indicano stramonio, mandragora e belladonna, come alcune delle classiche piante utilizzate dalle streghe

per produrre i propri incantesimi. Un esempio è il famoso caso delle streghe di Salem. In quegli anni, il solo fatto di possedere in casa propria una pianta di stramonio, era sufficiente per essere accusati di stregoneria. Proprio da questa superstiziosa associazione al mondo dell’occulto, deriva il soprannome di “erba delle streghe” (o erba del diavolo). Lo stramonio è una pianta altamente tossica, al punto da diventare letale se assunta in dosi eccessive, provocando forti deliri, amnesie, convulsioni per giungere poi alla paralisi e, infine, alla morte. Nonostante questa sua alta tossicità, anticamente, questa pianta veniva usata come rimedio medico. In passato era una cura per l’asma e un anestetico durante gli interventi chirurgici. Attualmente, alcune sostanze ricavate dallo stramonio come l’atropina e la scopolamina, vengono utilizzate nelle terapie per lenire i sintomi del morbo di Parkinson, in oculistica o come rimedio per il mal d’auto. Lo stramonio viene utilizzato, inoltre, nei trattamenti delle tossicodipendenze per attenuare gli effetti delle crisi d’astinenza. La pericolosità nell’utilizzo di questa pianta sta tutta nel ristretto intervallo terapeutico. Ciò vuol dire che le dosi efficaci, sono molto simili a quelle che possono risultare dannose per l’organismo. Lo stramonio ed i suoi effetti sono ormai noti eppure, la diffusione dell’uso di sostanze vegetali allucinogene o stupefacenti come svago alternativo, è sicuramente allarmante. Spesso, infatti, si sente parlare di casi di intossicazione per aver voluto sperimentare i pericolosi effetti della pianta, per mero scopo voluttuario.


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inSardegna... Gli appuntamenti di Giugno 1° GIUGNO: Sassari nel Cortile di Palazzo Ducale, ore 18:00. “Passavamo sulla terra leggeri”, evento musicale, artistico e letterario in ricordo del Prof. Damiano Fundarò. Sassari nella Chiesa del Rosario, ore 20:30. II edizione Festival Musicale “Melos”: Irene Veneziano (pianoforte). Sassari nella Chiesa di San Giuseppe, ore 21:00. Omaggio ad Anton Bruckner nel 120° anniversario dalla morte. Tissi al Campo Sportivo, ore 22:00. Concerto dei Modena City Ramblers. 2 GIUGNO: Sassari in Piazza d’Italia, ore 11:00. Concerto bandistico per la Festa della Repubblica. Carloforte al Palapaize, ore 21:30. XIV edizione "GiroTonno": Concerto dei Tazenda. Dal 2 al 5 GIUGNO: Carloforte. XIV edizione "GiroTonno" - Dove il mare racconta una storia. Cagliari nei quartieri di Villanova, Castello, e Marina, ore 18:00-24:00. VIII edizione del festival internazionale di letteratura "Leggendo Metropolitano".

6 GIUGNO: Sassari nella Sala "Pietro Sassu" del Conservatorio di Musica, ore 19:00. "I concerti di primavera": Orchestra Ellipsis. 8 GIUGNO: Sassari da Via Camboni a Via Bruno (Li Punti), ore 9:15. “Maratona della Salute”. 9 GIUGNO: Sassari a Palazzo di Città, ore 21:00. Festival Primavera a Teatro: “Revolution#”. Dal 9 al 12 GIUGNO: Alghero. Rally Italia Sardegna 2016. 11 GIUGNO: Sassari al Lago di Baratz, ore 15:0018:00. Piccoli naturalisti all’arrembaggio: alla scoperta delle aree verdi della città. Cagliari all'Auditorium del Conservatorio, ore 21:00. "Rossi in Testa": Paolo Rossi canta Gianmaria Testa. Villasimius in Via del Mare, ore 21:30. "Arkeos", concerto dei Tazenda. 11-12 GIUGNO: Arbatax. Primavera nel Marghine, Ogliastra e Baronia. Giba, Tratalias, San Giovanni Suergiu. Primavera Sulcitana. 17 GIUGNO: Cagliari a Palazzo Siotto, ore 20:30. XV edizione "Le Salon de Musique - Piano": “Piano Book”, Stefano Guzzetti (pianoforte).

3 GIUGNO. “Beyond Tour”, concerto di Mario Biondi.

3 GIUGNO: Carloforte allo Stadio Pino Solitario, ore 21:00. XIV edizione "GiroTonno": “Beyond Tour”, concerto di Mario Biondi. Badesi in Piazza Maestrale, ore 22:00. "Festa Sacro Cuore di Gesù": spettacolo dei Tressardi. 3-4 GIUGNO: Sassari al Teatro Il Ferroviario, ore 20:45. “La pulce nell’orecchio” di Georges Feydeau. 4 GIUGNO: Sassari in Piazzale Segni, ore 15:00. Manifestazione sportiva gimkana vespistica. Tissi all’Exma’, ore 16:00. “Fàula Festival”. Genoni nel Piazzale ex Scuole Elementari, ore 17:00. X Sagra del maiale. Sassari al Palazzo di Città, ore 18:00/21:00. Commedia in sassarese “Mi cridiani morthu!”, due atti di Peppone Falchi. Carloforte allo Stadio Pino Solitario, ore 21:00. XIV edizione "GiroTonno": Concerto di Antonello Venditti. 4-5 GIUGNO: Baunei, Lei, Osini. Primavera nel Marghine, Ogliastra e Baronia. Teulada. Primavera Sulcitana. Sassari al Parco di Monserrato, ore 10:00. “Respir’Arte”, primo evento culturale a cielo aperto. Cagliari all'Exma Cafe. III edizione "Wine & Co. - La Fiera del Vino a Cagliari!". Siliqua all'Esagono Comunale. II edizione di "Sa Richesa de su Pani". Silius. XIX Sagra de Sa Padrula. 5 GIUGNO: Sassari al Parco di Baddimanna, ore 10:00. V edizione “ConFido in Corsa”. Chiaramonti in Piazza Azuni, ore 21:30. "Arkeos", concerto dei Tazenda. Badesi in Piazza Maestrale, ore 22:00. "Festa Sacro Cuore di Gesù": concerto di Ivana Spagna.

18 GIUGNO: Sassari in Piazza Caduti del Lavoro, ore 16:30. "Diritti al cuore", manifestazione contro omofobia, razzismo, sessismo. Sassari alla Palestra Bunker, ore 18:30. XX edizione Trofeo Internazionale di Muay Thai "Nello Tarantini". 18-19 GIUGNO: Bari Sardo, Bortigali, Urzulei. Primavera nel Marghine, Ogliastra e Baronia. Iglesias. Primavera Sulcitana. 21 GIUGNO: Cagliari a Palazzo Siotto, ore 18:00. XV edizione "Le Salon de Musique - Piano": “Le Salon de Musique” en fête, Festa Europea della Musica. Sassari al Parco di Monserrato, ore 21:00. XIII edizione “JazzOp”: “OJS plays the music of Jimi Hendrix”, concerto dell’Orchestra Jazz della Sardegna con Beppe Dettori.

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edizione della Sagra della vitella. Cagliari nell’Arena Sant'Elia, ore 21:00. “Passione Maledetta Tour 2016”, concerto dei Modà. Thiesi in Piazza del Comune, ore 21:00. Festa “Santu Juanne”: concerto de "Il teatro degli orrori". 25-26 GIUGNO: Birori, Lanusei. Primavera nel Marghine, Ogliastra e Baronia. 26 GIUGNO: Terralba in Piazza Libertà, ore 21:30. "Arkeos", concerto dei Tazenda.

Mostre Fino al 12 GIUGNO : Sassari al Museo Nazionale "G. A. Sanna", ore 9:00-20:00 (mar-sab), ore 9:00-14:00 (dom), chiuso lunedì. Mostra fotografica "Gli antichi Mestieri". Fino al 18 GIUGNO: Sassari nella Sala Duce di Palazzo Ducale, ore 10:00-13:00 / 15:00-18:00 (mar-ven), ore 10:00-13:00 (sab), chiuso domenica e lunedì. Mostra "Edina Altara, un'isola oltre...". Fino al 30 GIUGNO: Sassari al Museo d'arte contemporanea Masedu, ore 16:00-20:30, chiuso lunedì. Mostra "faber FABER" - L'Accademia racconta De André. Ozieri alla Pinacoteca Giuseppe Altana, ore 16:00-19:00, chiuso lunedì. “Broken”, mostra personale di Jacopo Scassellati. Fino al 3 LUGLIO: Nuoro al MAN, ore 10:00-13:00 / 15:00-19:00 (mar-dom), chiuso lunedì. Mostra 80/90. Mostra “Roman Signer - Films and Installations”. Fino al 15 LUGLIO: Sassari alla Fondazione di Sardegna, ore 10:00-20:00 (lun-sab), chiuso domenica. Mostra “Espressioni immaginative di luci e colore” di Pietro Antonio Manca. Cagliari al Cartec - Cava Arte Contemporanea, ore 10:0018:00 (mar-dom), chiuso lunedì. Mostra “The Cave” di Cristian Chironi. Orani al Museo Nivola, ore 10:00-13:00/16:30-20:00, chiuso lunedì. Mostra di Andrea Branzi “La Metropoli Primitiva”. Fino al 29 LUGLIO: Cagliari al MEM Mediateca del Mediterraneo, ore 9:00-21:00 (mar-sab), chiuso domenica e lunedì. Mostra itinerante "Our Genocides", il viaggio nella memoria, a cura di Giulio Barrocu e Pamela Sau.

24 GIUGNO. "La prima rondine" Paolo Fresu & Giuliano Sangiorgi.

24 GIUGNO: Berchidda al Centro Laber, ore 21:00. V edizione "La prima rondine" - Paolo Fresu incontra Giuliano Sangiorgi, con la partecipazione di Raffaele Casarano e Mirko Signorile. 25 GIUGNO: Baunei nell’Altopiano di Golgo, ore 19:00. XII edizione della Sagra della Carne di Capra di Baunei. Sassari nel piazzale della chiesa di San Giovanni, ore 20:00. 4° "Memorial Ginetto Ruzzetta", musica folk sassarese e III

Fino al 6 OTTOBRE: Bitti, ore 9:30-13:30 / 15:30-19:30, chiuso lunedì. Mostra "BittiRex Dinosauri in Carne e Ossa”. Fino al 20 NOVEMBRE: Cagliari al MEM Mediateca del Mediterraneo, ore 9:00-21:00 (mar-sab), chiuso domenica e lunedì. Cagliari al SEARCH, ore 10:00-21:00. Mostra fotografica “Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015” - Il Racconto.

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in viaggio

Stoccolma di Daniele Dettori Ci prepariamo, in partenza per Stoccolma, a entrare nel cuore della Svezia, nel versante Europeo di quel Grande Nord ricco di freddo e fascino che ogni anno attira a sé un numero incredibile di visitatori. Se infatti il Mar Baltico, con i suoi ghiacci dei mesi invernali può scoraggiare gli amanti delle temperature miti, l’entroterra offre spettacoli degni di essere ammirati tutto l’anno. Una nota di servizio: a Stoccolma si paga con la Corona svedese, moneta nazionale dal 1873. Il suo codice internazionale è SEK: può capitare, quindi, di leggere che 1 euro equivale a 9,2916 SEK (valuta di maggio 2016). Proprio come per l’Euro,

anche la Corona svedese si divide in cento parti. Anziché “centesimi”, però, le sue parti si chiamano “öre”. Cosa vedere. Il Palazzo Reale è una destinazione immancabile e una tra le maggiori attrazioni di Stoccolma. Residenza della monarchia svedese fin dagli albori del 1700, la sua struttura barocca comprende oltre seicento stanze ed è aperta al pubblico che, al suo interno, può visitare anche parecchi musei tematici. Tra questi, segnaliamo qui l’imponente Armeria, dove è esposta una bellissima raccolta di costumi reali e armature, e il Museo delle Antichità di Gustavo III: il posto prende nome dal sovrano che regnò in Svezia sul finire del Settecento e che, in occasione di un suo viaggio in Italia, acquistò numerose opere d’arte qui ora raccolte. I musei e i luoghi di cultura, a Stoccolma, sono comunque tantissimi e per tutti i gusti: dal Museo Nazionale di Belle Arti, sulla penisola di Blasieholmen, al Museo

Nazionale Marittimo, che racchiude la storia navale svedese. Sempre a proposito di navi il Museo Vasa, sull’isola interna di Djurgården, racchiude quello che possiamo definire il “Titanic svedese”: si tratta della Regalskeppet Vasa, affondata nel 1628 in occasione del suo primo viaggio e recentemente recuperata. Per chi invece ama la natura e desidera calarsi nell’acceso verde nordico, Stoccolma offre ben una trentina di parchi tra cui scegliere. Uno dei più caratteristici è l’Observatorielunden che, come lascia intendere il nome stesso, racchiude al suo interno un osservatorio astronomico risalente al 1700. I parchi sono molto diffusi a Stoccolma e perfettamente integrati nel territorio urbano: questo è possibile anche grazie alle tante isolette che compongono l’area metropolitana e che sono facilmente raggiungibili per mezzo di uno sviluppato sistema di collegamenti marittimi. Tale sistema offre poi vari tour tra i

numerosi canali, che regalano della città una prospettiva e un ricordo indelebilmente unici e romantici. In inverno, inoltre, il ghiacciare dei laghetti che lambiscono le foreste permette sia di praticare attività sciistica che di pattinare a stretto contatto con la natura. Per i più piccoli, Stoccolma offre il Gröna Lund, un parco di divertimenti dalle dimensioni piuttosto ridotte ma dalla grande storia e dall’intensa attività. Si tratta, infatti, del più antico luna park della città, risalente al 1883 e molto pittoresco nelle sue attrazioni oggi modernizzate ma dal gusto retrò. Chiudiamo il nostro viaggio con una visita alla Gamla Stan, la città vecchia, conosciuta anche come “città tra i ponti” poiché sorge suddivisa fra tre piccole isole intorno alle quali è sorta l’attuale Stoccolma. Tra gli edifici in stile gotico baltico risalenti al XIII secolo non può mancare una visita alla Piazza di Stortorget, all’antica Cattedrale di San Nicola e al Palazzo della Borsa. Cosa mangiare. Pesce e carne sono alimenti base della cucina svedese, rintracciabili in infinite varianti di caldo e freddo. Il Gravad Lax, per esempio, è il salmone marinato con zucchero e sale, pepe, aneto, senape e aceto, solitamente servito in crudo con patate bollite. Lo si può accompagnare con dell’ottimo Knackebrod, pane croccante ai cereali molto simile ai nostri crackers. Se amate la carne non potete perdere il Falukorv, tipica salsiccia svedese ottenuta da carni di bovino, equino e suino legate tra loro con fecola di patate; oppure il Kaldomar, involtino di foglie di cavolo con riso, manzo e marmellata di frutti di bosco.


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A.S.D. TORRES CALCIO A5 5 Sassari: il calcio a femminile in serie A. di Emanuela Ravot La tradizione calcistica femminile sassarese non si smentisce ed una giovane società ottiene dei buoni risultati; si tratta della A.S.D. Torres Calcio a 5, che presentiamo attraverso le parole della dirigente Rossella Serauto e dell’allenatore Mario Desole, che ha portato la squadra al successo della passata stagione. “Nel 2013, Mario Desole, attualmente anche nostro Mister, ha fondato la società; -afferma la dirigente- l’obiettivo del primo direttivo era promuovere il calcio a cinque, creando una scuolacalcio. In effetti, le bambine che avevano voglia di cimentarsi nel calcio spesso crescevano in squadre di calcio a 11 costituite per la quasi totalità da maschi; la nuova società ha dato loro la possibilità di confrontarsi con altre atlete e di fare squadra a sé”. In contemporanea con il settore delle giovanissime, si forma anche un gruppo di atlete più mature. “Dagli esordi, la società si è evoluta -continua Rossella- e l’ingresso di nuovi dirigenti e nuove ragazze ha creato una bella sinergia. Così nel 2014, con la prima squadra, abbiamo sfiorato la promozione, perdendo ai playoff regionali. Il gruppo ha continuato a lavorare bene e quest’anno siamo riuscite a centrare l’obiettivo della promozione in serie A Femminile e non ci siamo lasciate sfuggire neanche la Coppa Italia Regionale che nessuna squadra di calcio a 5 del Nord Sardegna aveva mai vinto! Questi risultati danno visibilità al calcio femminile che ha necessità del sostegno del pubblico e degli sponsor”. Un bel progetto, portato avanti con impegno e passione dalla dirigenza composta dal presidente Piero Doro, nello staff tecnico, allenatore dei

portieri; Mario Desole, dirigente e allenatore; Rossella Serauto, vicepresidente; Sandra Tilocca, Augusto Chessa e Roberto Cuccuru, dirigente accompagnatore. La rosa della “A.S.D. Torres Calcio a 5” è così formata: Simona Spissu, Alice Capitta, Elena Boi, Paola Zonza, Sandra Tilocca, Caterina Uras, Sonia Brozzu, Arianna Dasara, Marisa Anfossi, Rossella Serauto, Tamara Pintus, Alice Moalli, Ilaria Canu, Eleonora Diez, Carmen Onnis, Andrea Alejandra Pepe, Chicca Camboni, Adriana Puggioni. Il calcio a 5 femminile ai massimi livelli si divide in Serie A Élite e Serie A Femminile. Le torresine parteciperanno a quest’ultimo campionato diviso in quattro gironi; le prime di ogni girone saliranno direttamente al livello superiore, per le seconde e le terze classificate ci saranno i playoff. Con Mario Desole parliamo di questa squadra, con cui si cimenta per la prima volta come allenatore di calcio femminile. Le donne nel calcio che atlete sono? Le mie sono ragazze disponibili e professionali, nonostante lavorino o studino, sotto l’aspetto impegno sono da elogiare; fanno calcio per pura passione e tecnicamente sono altamente valide. Avere diciotto calciatrici, in uno sport che si gioca in cinque, rende difficile la gestione del gruppo ma il fatto che siano bravissime persone

prima che bravissime giocatrici, ha fatto in modo che ognuna aspettasse il proprio turno per giocare e il momento è sempre arrivato per tutte! La rosa è composta da ragazze sassaresi o dell’hinterland; l’età va dai 23 ai 40 anni ma tutte sono integre fisicamente, e si è creato un giusto mix tra l’esperienza delle più mature e la vivacità delle nuove leve. Infatti, i risultati non si sono fatti attendere... Sì, un bel gruppo solido è stata l’arma vincente per essere i primi del Campionato e vincere la Coppa Italia; c’erano due cose in palio e siamo riusciti a conquistarle entrambe! Cosa prospetta il futuro? Ci confronteremo con squadre forti e sarà confermata la squadra dell’anno scorso ma siamo disponibili ad accogliere qualche nuovo elemento per rafforzare la rosa; in cambio, offriamo la possibilità di partecipare ad un campionato di livello nazionale. A tutte chiederò la giusta concentrazione per difendere il risultato ottenuto lo scorso anno. Quali obiettivi a breve termine? Sicuramente, primo obiettivo, e primo ostacolo, sarà trovare le risorse finanziarie per affrontare il campionato. Ma il calcio a 5 femminile è uno sport in crescita e offrirà, a chi vorrà sponsorizzarci, sicura visibilità.


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IL BALLO CON LE JANAS

Il mito delle Janas come ponte tra passato e presente, tra leggenda e realtà, tra futuro e radici. di Manuel Di Cristo Per raccontare una storia fiabesca e riuscire ad abbracciare tematiche e problemi della società attuale, occorre una penna matura capace di emozionare, divertire e suggerire importanti spunti di riflessione; l’autore de Il ballo con le janas (ovvero “il ballo con le fate”) risponde perfettamente a questa descrizione: Tonino Oppes nasce a Pozzomaggiore nel 1950 e dopo la Laurea in Scienze Politiche all’Università di Sassari ha lavorato come giornalista alla Rai, dove è rimasto per ben 36 anni di cui 13 da caporedattore. La trama del suo ultimo libro ruota attorno alla storia d’amore tra Antine e Tidora, una jana del Monte Oe che affida ad Antine il compito di raccontare la storia delle janas e salvarle così dalla morte. Per tramandare la loro storia Antine ha però bisogno di ricordarla ed è per questo che Tidora lo va a trovare ogni sera, aiutandolo ad avere memoria del tempo delle janas e di quei racconti svelati dall’anziano del paese durante le serate estive: Rebeccu e la maledizione delle trenta case, la ruppe di Mamuscone, la nascita di Oristano per l’amore di Gonario verso Zulemma o la biscia superba che una punizione divina costrinse a strisciare. Ricordare per capire chi siamo, raccontare e raccontarsi per

proiettare verso il futuro un’identità che non appartiene soltanto al passato ma che è la base stessa dell’esistenza e della sopravvivenza di una comunità: questa è l’idea che ci siamo fatti attraverso la lettura del libro e attraverso una chiacchierata con l’autore, della quale riportiamo di seguito un estratto. Al di là della storia c’è un messaggio di fondo che “Il ballo con le janas” intende lasciare “in eredità” al lettore? Più di uno, in realtà. Prima di tutto si tratta di un libro che vuole recuperare la cultura del racconto; oggi nessuno, nei piccoli paesi della Sardegna, tramanda le storie locali alle nuove generazioni. Ma quelle storie sono le nostre radici, la nostra identità, qualcosa che andrebbe insegnato nelle scuole; anche perché, paradossalmente, conosciamo la storia altrui ma non la nostra. Pensiamo ai giganti di Mont’e Prama: è mai possibile che una scoperta così importante non venga sfruttata per promuovere la nostra storia, come invece hanno saputo fare i greci (ad esempio)? La verità è che senza identità i piccoli paesi stanno morendo e con loro tramonta la nostra cultura, le nostre radici. Ecco perché credo che lo spopolamento delle realtà locali, al pari del problema lavoro, sia la prima questione da affrontare per la Sardegna.

La cultura del racconto, di cui lei parla, può coesistere con l’era di internet e dei social? Io credo di sì e questo libro vuole essere un tentativo in questa direzione. Il punto è che non parliamo più, non c’è dialogo tra le persone; in una casa oggi capita che ci siano tre televisori e un familiare davanti ad ognuno di questi: è la prova della difficoltà nello stare insieme. I giovani non conoscono le nostre storie non perché non interessino ma perché nessuno le ha raccontate! Padri e madri delle nuove generazioni non hanno tramandato ciò che è stato narrato loro quando erano bambini; come dice Tidora « (..) comunicate con tutto il mondo ma non con i vostri vicini di casa e avete lasciato morire la comunità del racconto, quella che viveva se si creava l’incontro tra le generazioni. Accadeva in inverno, attorno al caminetto; oppure in estate, seduti in su friscu, davanti alla porta di casa (..)». A chi è rivolto questo libro? A tutti: agli adulti che hanno il compito di raccontare e ai giovani che hanno il dovere di ascoltare e di conoscere. La scelta di un linguaggio semplice piuttosto che forbito risponde alla mia idea di dover parlare e farsi capire da tutti, dalla persona colta a quella che invece non lo è. La ringraziamo Signor Oppes Grazie a voi!



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SANT JORDI

Il Manga dei Bastioni di Diego Bono Possono due culture tanto lontane come quella sarda e quella giapponese, incontrarsi, imparare qualcosa l’una dall’altra e fondersi in un’unica opera letteraria? Una storia millenaria, delle forme d’arte radicate nel territorio e spesso non capite da chi vede “da fuori” e un oggettivo isolamento accomunano questi due lontanissimi paesi, che si scoprono, invece, molto più simili di quanto si possa credere. È così che nasce Sant Jordi, il prodotto fumettistico nato durante un tirocinio presso la Libreria “Il Labirinto” di Alghero (programma Garanzia Giovani Sardegna Tirocini), interamente scritto e disegnato in soli 13 giorni dal giovane e talentuoso artista algherese Nicola Piras (classe 1994). La pubblicazione omaggio vede narrate le celebri e

pittoresche avventure dell’eroe cavalleresco Giorgio che con coraggio e abile gioco di spada sconfisse il malvagio drago, salvò dalle sue grinfie la giovane principessa Silene e liberò dal terrore gli abitanti di Selem; fiaba vuole che dal sangue versato dall’immonda bestia nacquero delle rose il cui profumo è ancora ineguagliabile. Con uno stile artistico e narrativo ben lontano dagli stilemi del classico fumetto occidentale a cui siamo abituati, lo studente dell’Istituto d’arte F. Costantino ha scelto infatti di esporre la leggenda del famoso martire cristiano attraverso gli (a)tipici caratteri dell’ormai sdoganato fumetto orientale: il così definito manga. Come consuetudine in questo genere di fumetti, dunque, la lettura non avviene dalla prima pagina proseguendo poi verso il quarto di copertina, quanto dall’ultima (la lettura di

un manga si esegue, per così dire, al “contrario”), mentre le vignette non sono incasellate da sinistra verso destra, bensì da destra verso sinistra, richiedendo al lettore un iniziale momento di concentrazione per discostarsi al meglio dal modello di lettura “occidentale”; il tratto, seppur mostrando lineamenti visivi dei personaggi appena abbozzati, grandi occhi e corpi lunghi e slanciati, presenta però una cura maniacale per i dettagli disposti sulla tavola. Nonostante un concetto stilistico tanto lontano dai canoni a cui il lettore sardo è abituato, “Sant Jordi” assume un’incredibile importanza per la città di Alghero, non solo perché ha aperto l’inaugurazione della rinata Biblioteca di San Michele (sita nel complesso culturale Lo Quarter nei pressi del centro storico della città), ma anche, e soprattutto, in quanto rappresentante concreto dell’audace idea nata dalla collaborazione tra la libreria “Il Labirinto” di Alghero (libreria appartenente al complesso di librerie figlie del Governo Catalano) e La Generalitat de Catalunya. L’organismo culturale si è posto infatti l’intento di esporre e narrare le feste tipiche della città dei bastioni, illustrando attraverso la lingua Algherese-Catalana con il quale il manga è stato scritto (la traduzione in dialetto è stata affidata a Carla Valentino, esperta in lingua Algherese e vicepresidente

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dell’Omnium Cultural) i numerosi collegamenti che la città sarda presenta con la cultura catalana: ecco quindi che prendono vita anche nella nostra Isola la festa dedicata al patrono della Catalogna Sant Jordi e la più celebre Dia del llibre i de la rosa, ossia, “La Festa del libro e della rosa”, celebrazione tanto importante da convincere nel 1996 l’Unesco a trasformare la festa iberica nella Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore. L’idea di un fumetto che vede le gesta di uno degli eroi simbolo dell’occidente in salsa tipicamente orientale può risultare inizialmente inusuale, ma la scelta di questo tipo di narrazione ha in realtà un intento nobile e un ideale ben ragionato, risultando quanto mai azzeccata per raggiungere il proprio scopo: i manga, principalmente di combattimento (definiti “Shonen”) non solo hanno accompagnato l’infanzia di molti adulti (da “DragonBall” a “Ken il guerriero”, passando per “Naruto” del mangaka Masashi Kishimoto, a cui l’autore si è volutamente ispirato), ma risultano ad oggi il tipo di fumetto più letto dai giovani e giovanissimi. Divulgare in questo modo una delle più interessanti fiabe simbolo della nostra tradizione narrativa diviene quindi la maniera più efficace per incuriosire i ragazzi, farli appassionare agli antichi eroi e raccontare loro la propria cultura e costumi di appartenenza.


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#shMAG

IOpereMURALES d’arte a cielo aperto. di Marco Scaramella I murales sono la testimonianza di come un semplice muro, possa diventare un’opera d’arte in grado di raccontare storie, veicolare pensieri e sentimenti o diventare un manifesto di protesta. Queste opere sono ormai entrate a far parte del patrimonio culturale della Sardegna e sono l’espressione dell’identità dell’isola e dei suoi abitanti. La pittura murale nasce in Messico nei primi anni del ‘900, nel periodo immediatamente successivo alla rivoluzione messicana, con il movimento noto come Muralismo, che viene dichiarato forma d’arte ufficiale della rivoluzione. Il movimento produceva opere destinate al popolo, ed i soggetti di tali pitture erano riferiti alle lotte sociali sfociate nella rivoluzione appena conclusasi, alla libertà, alla giustizia sociale e alla storia messicana. Il movimento del muralismo isolano è legato a quello messicano e viene fatto risalire all’artista sardo Pinuccio Sciola che entra in contatto con gli artisti messicani e fa di San Sperate, suo paese natale, centro di dibattito con gli esponenti del movimento del centro America e punto di diffusione del muralismo in Sardegna. Alcuni dei paesi in cui si possono ammirare queste bellissi-

me opere d’arte, sono Fonni, Oliena, Mamoiada, San Sperate. Ma è Orgosolo il centro più rappresentativo di questa corrente artistica, tanto da essere conosciuto come il paese dei murales. I primi murales di Orgosolo risalgono al 1969 e vengono realizzati da Dioniso, un collettivo anarchico milanese. Il gruppo realizza un murale a tema politico per denunciare la distanza tra stato e popolo percepita dai cittadini. Gran parte dei murales del centro barbaricino, sono realizzati dall’artista senese Francesco Del Casino che nel 1975, quando insegna educazione artistica proprio ad Orgosolo, dà il via alla propria esperienza come muralista. Il suo stile pittorico è influenzato dalla visione cubista di Pablo Picasso, inoltre, i suoi lavori sono caratterizzati da figure dalle mani più grandi rispetto al resto del corpo e dall’uso di colori brillanti su sfondi scuri. La caratteristica più importante di queste opere, è sicuramente il forte carattere sociale che possiedono. I murales rappresentano la necessità che l’uomo ha di esprimere liberamente il proprio pensiero. I temi trattati nel corso degli anni fanno riferimento alle lotte politiche, alla diseguaglianza sociale ed ai moti di protesta. Il murale è un mezzo di comunicazione a tutti gli effetti, tramite il quale si manifesta il disagio, anche in merito

alla disparità tra il nord ed il sud della penisola italiana. Tra gli altri temi che sono stati trattati, ne troviamo alcuni che si rifanno ad avvenimenti della storia italiana, come, ad esempio, il murale dedicato al generale Cadorna ed alla clamorosa sconfitta di Caporetto, durante la Prima guerra mondiale, oppure quello che fa riferimento alla lotta per l’emancipazione delle donne, nella vita e nel lavoro. Non esistono, però, solo murales che trattano temi politici, infatti, vengono anche rappresentate scene di vita quotidiana. Troviamo murales con uomini a cavallo, pastori che tagliano il vello alle pecore oppure donne sedute sui gradini di casa. Inoltre, sono state rappresentate anche opere famose come Guernica di Pablo Picasso o La Gioconda di Leonardo da Vinci, con indosso il costume tradizionale di Orgosolo. Spesso i dipinti sono accompagnati da didascalie o citazioni famose per sottolinearne il significato. I murales assumono il ruolo di opere d’arte a cielo aperto e contribuiscono ad arricchire il retaggio culturale della Sardegna. Proprio per questo importantissimo valore artistico e culturale, i murales più significativi vengono costantemente restaurati dato che, essendo realizzati sulle facciate di edifici pubblici e privati, sono continuamente esposti agli agenti atmosferici che ne causano il progressivo degrado. Gli altri, invece, vengono sostituiti con nuovi lavori. Anche se non viviamo in un periodo di rivoluzione culturale e di contestazione, caratterizzato da movimenti di massa come alla fine degli anni ‘60, vengono dipinti murales sempre nuovi che, in alcuni casi, diventano una nuova forma di arredo urbano “intelligente” che, si spera, possa essere in grado di risvegliare le coscienze di chi ne fruisce.



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#shMAG DI NIKE GAGLIARDI FOTO DOMENICO RIZZO

A

DARIO OLMEO L’arte del flair bartending

giugno il primo caldo estivo inizia a imperlare le fronti, a far sorgere nelle menti il desiderio di fuggire dalla città e di crogiolarsi al sole, possibilmente dopo una rinfrescante nuotata, su una delle bellissime spiagge sarde. A completamento dell’idilliaco quadretto potremmo immaginare che ci si materializzi fra le mani un sinuoso bicchiere contenente un cocktail ghiacciato, una di quelle bevande che solo un bartender professionista è in grado di preparare. E, a proposito di professionisti del beverage, Dario Olmeo, protagonista della cover story del mese, ci ha parlato un po’ di sé e della sua passione: il flair bartending. Egli infatti non si accontenta di saper realizzare deliziosi cocktail, miscelando sapientemente liquori di alta qualità e servendoli con una presentazione che prima ancora di deliziare i palati è una gioia per gli occhi. Si è esercitato a lungo per offrire qualcosa di più a coloro che sono in attesa di un aperitivo rinfrescante: un intrattenimento, valore aggiuntivo al prodotto finito della sua attività. I movimenti acrobatici di un flair bartender infatti enfatizzano e rendono interessanti i gesti di cui constano tutte le varie fasi della preparazione di un cocktail. Barman freestyle, egli ha la capacità di catalizzare l’attenzione di chi sta dall’altra parte del bancone, di sollecitarne il desiderio attraverso una breve spettacolarizzazione in cui fantasia, precisione e rapidità sono tutto. Contrariamente a ciò che si pensa, si tratta di una professione che affonda le sue radici nel passato: era la metà dell’Ottocento quando il famoso barista statunitense Jerry Thomas, nel realizzare il suo Blu Blazer versando scotch infiammato e acqua da un tazzone all’altro in una


#shMAG lunga e infuocata scia, otteneva l’attenzione meravigliata di avventori che credevano d’assistere a uno spettacolo di magia. Tornando a oggi e al nostro giovane protagonista di giugno, bisogna dire che nel frattempo quest’arte si è molto evoluta. La World Flair Association, l’associazione mondiale che riunisce e forma i flair professionisti, propone prove per tutte le varianti di questa disciplina: c’è il free pouring, che consiste in tecniche di versaggio, grammatura e dosaggio dei cocktail; c’è lo speed round inerente alla preparazione vera e propria di uno o più cocktail contemporaneamente; ci sono infine il working flair e l’exhibition flair. Queste ultime specialità consistono in esibizioni freestyle, con la differenza che nel working gli attrezzi del mestiere sono bottiglie piene, quelle che si trovano appunto dietro il bancone di qualsiasi bar, e i movimenti sono finalizzati a soddisfare il cliente divertendolo ma senza farlo attendere troppo. L’exhibition invece ha principalmente finalità sceniche e competitive, ogni recipiente utilizzato viene preparato anticipatamente con gli ingredienti già dosati. Come ci spiega Dario, per acquisire le certificazioni che servono per diventare un bravo flair bartender e raggiungere, come nel suo caso, un livello avanzato è necessario sostenere un esame le cui quattro prove consistono ognuna in una di queste “specialità”. Oltre a basi molto solide che comprendono competenze che vanno dalla conoscenza approfondita degli strumenti, di ogni “ricetta”, fase della preparazione e ingrediente utilizzato, l’exhibition riunisce in sè elementi di giocoleria (come quelli presenti nel toss juggling, nel contact juggling e i trucchi usati dagli sputafuoco), tanto più difficili se si pensa che gli strumenti del mestiere sono bottiglie, bicchieri e shaker e che, a volare e ad essere ripreso al volo, è spesso il contenuto stesso del bicchiere (con effetti mirabolanti). La passione del nostro giovane e talentuoso flair bartender inizia un’estate di tanti anni fa quando ebbe l’occasione di assistere, per la prima volta, in Costa Smeralda, all’esibizione di un barman freestyle, restandone conquistato. Un interesse che crebbe e che lo portò, ancora adolescente, a seguire i corsi della Lime School di Alghero, unica sede sarda che, facente capo alla Flair Academy, può rilasciare certificazioni internazionali. Giunto a un livello avanzato, decise di mettersi alla prova e trascorrere svariate stagioni invernali lavorando all’estero e, più precisamente, in Svizzera in un hotel cinque stelle appartenente alla prestigiosa catena “Leading Hotel of the World”, all’interno del quale inizia la sua esperienza come barman per poi ricoprire l’autorevole ruolo di Assistant Food & Beverage. Un’esperienza che, come ci racconta, oltre ad aver procurato un bel balzo in avanti alla sua carriera, gli ha regalato l’opportunità di perfezionare l’inglese e il francese (“l’apprendimento delle lingue è importantissimo”, ci rivela, “ed è una delle ragioni per cui consiglio a chiunque voglia svolgere questa professione un’esperienza all’estero”).

Ogni stagione estiva per Dario significa invece la “sua” Alghero, ovvero lavorare assieme a suo fratello Gavinuccio nell’attività che hanno acquistato quattro anni fa, il locale Maracaibo, situato sul lungomare di Alghero, un luogo dove cerca di non far mancare mai né la cordialità né la professionalità e in cui ogni cliente deve essere accolto col sorriso. Missione, quest’ultima, piuttosto semplice da compiere quando il proprio mestiere coincide con una grande passione. Una passione che Dario coltiva, oltre che nel contesto lavorativo vero e proprio, organizzando esibizioni di Flair Bartender e conducendo la trasmissione Passione Bar, che viene trasmessa una volta alla settimana su Catalan Tv. Ogni puntata è un tutorial dedicato alla preparazione di un cocktail. E, a proposito di nuovi cocktail, per attirare l’attenzione sulle spiagge della Riviera del Corallo e sui prodotti tipici della nostra terra, Dario ne ha inventato due, il cui comune denomi-

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natore è il mirto rosso: sono il Capocaccia Dream e l’Alghero. I progetti futuri del nostro protagonista sono essenzialmente due, e molto importanti: il primo è raggiungere livelli ancora più elevati nelle competizioni toccando le vette delle specialità del Flair mentre la seconda meta è quella di avviare, quando la carriera lo consentirà, una seconda attività ad Alghero, quest’ultima ad apertura annuale. E, se è vero che – come ci dice lui stesso – le doti essenziali per andare avanti in questo mestiere sono tanto impegno quotidiano e una grande forza di volontà, oltre all’esperienza, la competenza e tanta fantasia, siamo sicuri che Dario riuscirà a raggiungere senza difficoltà gli obiettivi che si è posto. Nel frattempo, gli auguriamo un grande in bocca al lupo e vi diamo appuntamento al prossimo numero.


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Guida ai locali BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE

#shMAG

Snack & Wine Bar SASSARI Bar 188

Caffetteria.Ristorante

Piazza Fiume, 10. 079/2009079 Moliendo Cafè

Snack Bar.Ristorante

Viale Trento, 1. 392/1422592. ¥ Domenica

Cocktail Bar.Karaoke.Ristorante

Predda Niedda Str. 22. ¥ Nessuno Bar Capital

Snack Bar.Ristorante

Via Mosca, 19. 392/9701310 Cafè Set

Snack Bar.Ristorante

Via Roma, 4. ¥ Nessuno Caffè del Corso

Snack Bar.Ristorante

Corso Vittorio Emanuele II, 17. 079/232470. ¥ Domenica Caffè Duemila

Snack Bar

New York Cafè

Snack Bar.Ristorante

Snack Bar.Pranzi Veloci

Il Vialetto. 079/262499. ¥ Nessuno

BAR . TAVOLA CALDA RICEVITORIA

Ricevitoria Lotto 47

Via Carbonazzi, 18. 079/274247. ¥ Domenica. L Lotto, Totocalcio, Superenalotto, Totip Shardana

.................................................... Snack Bar.Birreria

Solin

Caffè Metrò

Snack Bar.Creperia

Via Vardabasso, 5/b. ¥ Nessuno Snack Bar.Torteria.Ristorante

Via Pasquale Paoli, 33. 079/4126756. ¥ Domenica Via Tempio, 17. 079/271240

Caffè Mokador di Monserràt Snack Bar.Ristorante Galleria Monserràt. 079/219182. ¥ Nessuno

Viale Porto Torres, 2/b. 340/1895357. ¥ Nessuno

Snack Bar

Caffetteria Universitaria

Snack Bar.Ristorante

Via XX Settembre, 94. ¥ Domenica sera

Chocol'Art

Alguer Caffè

Snack Bar

Via Don Minzoni, 4. 360/689674. ¥ Nessuno

Davidson Cafè

Alma Cafè

Snack Bar.Ristorante

E Allora?!

Anbarok

Via Verona, 31. 079/275394. ¥ Nessuno Il Posto di Altogusto

Snack Bar.Ristorante

Predda Niedda Strada 2. 079/2670000. ¥ Domenica Joy Joy's Cafè

Snack Bar.Ristorante

Via Coradduzza, 45. ¥ Nessuno Jro Caffè

Snack Bar.Gelateria

Snack Bar

Via Sassari, 111/113. 331/8676057 - 392/3062720. ¥ Dom Snack Bar.Ristorante

Snack Bar.Tabaccheria

Via Garibaldi, 7. ¥ Nessuno

Snack Bar.Spaghetteria

Il Milese Snack Bar.Pranzi Veloci

Via Enrico Costa, 45. 079/239340. ¥ Nessuno Cortesantamaria. 079/200185. ¥ Nessuno C.C. La Piazzetta. 079/260458. ¥ Nessuno

Caffetteria.Pasticceria

Via Planargia, 12. 079/985173 - 338/5411372. ¥ Lunedì Via Nuoro, 6. 340/1402124 - 348/2395831

ALGHERO

Via Zanfarino, 55. 334/6755193

Snack Bar

Piazza Sulis, 2. 349/0584508. ¥ Nessuno

Ci Voleva

Via Montegrappa, 70. 079/4924129 - 333/7182726 7000 Caffè

Snack Bar

Via XX Settembre, 132/b. 079/9893054

Cake Cafè

Unico Caffè

Snack Bar

Boba Caffè Cafè Chez Michel

Snack Bar

Emiciclo Garibaldi, 5. ¥ Domenica

Caffetteria Montegrappa

q 079 262519

Snack Bar.Pranzi Veloci

Tris Bar

C.C. Tanit. 079/262519. ¥ Nessuno

Via Caniga, 1 . Sassari

Via Asproni, 6/a. 328/2679594

Sweet Cafè

Via Amendola, 70. 079/212252. ¥ Nessuno Caffè Lounge P

Millenovantotto

Snack Bar.Gelateria

Snack Bar.Focacceria

Via Garibaldi, 11 Imperial Bar

Snack Bar

Via Lamarmora, 5 Orange

Snack Bar.Ristorante.Pizzeria

Via XX Settembre, 2/4. 346/5944925. ¥ Nessuno. L Live Music Perbacco Cafè

Snack Bar.Ristorante

Via Garibaldi, 29. 079/952421 Red Passion

Snack Bar.Live Music

Via Gramsci, 2. 079/4121489. ¥ Nessuno

PORTO TORRES Bar Sport Piazza Umberto I. 079/514105 Cristallo

Snack Bar.Ristorante

Snack Bar.Pasticceria.Gelateria.Live Music

Via Carlo Fadda, 14. 079/2857065. ¥ Nessuno

Piazza XX Settembre, 12-14. 079/514909. ¥ Lunedì sera

Kill Bill Bar

Gatto Nero Via Amsicora, 28. 348/8802084. ¥ Nessuno

Snack Bar.Pub

Impact American Bar

Snack Bar.Pub

Cocktail Bar.Bruschetteria

Via Tempio, 46. ¥ Nessuno. L Live Music Kogas

Wine Bar.Pub

Via Muroni, 42. 079/9949532 - 320/5681686. ¥ Domenica

Piazza Garibaldi. 327/6129965. ¥ Nessuno. L Live Music

Lallo Moto Caffè

Tropical Lounge bar

Viale Porto Torres, 16. ¥ Domenica

Snack Bar

Lungomare Balai, 70

Snack Bar


www.radiobellavita.it

Sassari . 98.900 Mhz. Alghero . 97.600 Mhz. www.radiobellavita.it Castelsardo . 103.700 Mhz.

Uffici pubblicitĂ : Sassari . Piazza Castello, 11 . Telefono/Fax 079 231851


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#shMAG iPub

Pub.Birreria

Via Duca degli Abruzzi, 23. 079/274197 La Maison

Ristorante

Via Tola, 5 (Reg. Tingari). 079/218947 - 328/9323109 La Perla Rosa

Ristorante.Pizzeria

Via IV Novembre, 63. 079/281255. L Consegna domicilio La Pinta

Ristorante.Pizzeria

Via Saffi, 27. 079/236903. ¥ Martedì. L Consegna domicilio L'Asfodelo

Ristorante.Pizzeria

Via Roma, 134. 079/272826. ¥ Nessuno Panefratteria

Ristorante

Via Carlo Alberto, 2. 079/9330921. ¥ Nessuno Retrò

A. Mary's Bar

Ristò Park

Snack Bar.Gelateria

Ristorante.Pizzeria

Predda Niedda Strada 32. 392/8243808-9. ¥ Nessuno Spaghettoria S'Artea

Via Roma, 113 - Sennori. L Sabato Live Music British Cafè

Snack Bar

Spaghetteria.Ristorante

Via Arborea, 2/b. 079/4922209 - 392/7683669. ¥ Domenica Speed Date

Via Tiziano, 7 - Sorso. ¥ Domenica Buena Vista Cafè

Snack Bar

Snack Bar.Ristorante.Pizzeria

Predda Niedda Strada 8. 079/262520. ¥ Nessuno. L Karaoke St. Joseph Pub

Via Cottoni - Sennori. 079/362273. ¥ Lunedì Cafè Cortina

Snack Bar

Via Roma, 173/a - Sennori. ¥ Martedi Ibiscus Cafè

Snack Bar

Via Spanu, 1 - Sennori. ¥ Nessuno Il Risveglio

Pizzeria

Via Canopolo, 2/a. 079/231211. ¥ Lunedì

SENNORI & SORSO

Snack Bar.Ristorante.Pizzeria

S.P. 81 km 10,7 - Platamona-Sorso. 079/2829100. ¥ Mer cena Paradise Cafè

Snack Bar

Via Roma Superiore, 160 - Sennori

Pub.Pizzeria.Paninoteca

Via Giorgio Asproni, 20/22. 079/272455. ¥ Nessuno The Jesse James Saloon

Pub.Birreria

Il Vialetto. 079/262077. ¥ Nessuno. L Karaoke tutti i giorni Trattoria L'Assassino

Cucina Tipica.Griglieria

Via Pettenadu, 19. 079/233463. ¥ Nessuno Tritus

Ristorante.Pizzeria.Piatti Messicani

Via Giorgio Asproni, 2. 079/274052. ¥ Nessuno Ultimo Piano

Ristorante.Pizzeria

Piazzale Segni, 9. 079/2858460. ¥ Nessuno Villa Gorizia

Ristoranti & Pizzerie SASSARI Pizzeria.Paninoteca

Via Sardegna, 3. 079/200075. L Consegna domicilio Griglieria.Pizza al metro

Corso Angioy, 6. 079/230448. ¥ Nessuno Black Stone

Bar.Ristorante.Pizzeria

Predda Niedda Strada 18 333/6801975. ¥ Nessuno Borgo di Torre Tonda

Ristorante.Pizzeria

Via Torre Tonda, 26. 079/232777 - 333/8513317. ¥ Nessuno Braceria Mangiafuoco

Snack Bar.Griglieria

Via Catalocchino 8/a. 347/4294090. ¥ Lun, Mar e Mer cena Capo di Sopra

Ristorante.Pizzeria

Viale Dante, 31. 079/272322. ¥ Lunedì a pranzo Casablanca Kebab

Ristorante Etnico

Ristorante.Griglieria

Via E. Costa, 16. 079/233528

Ristorante.Pizzeria

Via Don De Roma, 3. 079/977254 Alguer Mia

Ristorante.Pizzeria

Via Cipro, 17. 079/9739883. ¥ Martedì. L Consegna domicilio Bontà Sarda

Cucina Tipica.Pizzeria

Via Don Minzoni, 183. 079/984860. L Consegna domicilio Boqueria

Ristorante

Via Cagliari, 13 (Mercato Civico). 334/2742322 Castell de Càller

Ristorante.Pizzeria

Via Joan Mirò (Loc. Taulera). 079/9891026. ¥ Lunedì Il Capricorno

Pizzeria.Paninoteca

Il Pesce d'Oro

Ristorante.Pizzeria

La Lanterna

Ristorante.Pizzeria

Via Giovanni XXIII, 82. 079/978556 Pub.Birreria

Viale Trieste, 6. 347/7021854. ¥ Martedì Il Posto

Al Vecchio Mulino

Via Catalogna, 12. 079/952602. ¥ Lunedì a pranzo e Mercoledì

Via Monte Bianchinu, 54. 349/7136317. ¥ Nessuno Gambrinus Pub

Ristorante

Via Principe Umberto, 82 (Piazza Misericordia). 328/9133745

Via Diez, 60. 079/986225. ¥ Mercoledì. L Consegna domicilio

Via IV Novembre, 26. 320/2861780 Country Club

ALGHERO Al Solito Posto

Asterix Bakkus

Ristorante.Pizzeria

Via G. De Martini, 79. 079/398351. ¥ Domenica. L Live Music

La Saletta

Cucina Tipica

Via Kennedy, 27/b. 079/4125748 - 348/0171332. ¥ Dom, Lun cena Ristorante.Pizzeria

Le Nouveau Gourmand

Via Asfodelo, 43. 079/9739506

Tavola Calda.Gastronomia


¥ Chiusura L Informazioni aggiuntive

#shMAG La Cantera

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Ristorante.Pub

Via Roma, 145 - Sennori. ¥ Nessuno La Chicca Piperita

Bar.Ristorante.Pizzeria

Sorso-Marritza SP 81 - Sorso. 079/367150 - 366/3017419

Take Away & Domicilio SASSARI Agorà

Pizzeria.Gastronomia

Via Mazzini, 2/e. 079/233796. L Consegna domicilio Al Caminetto Lo Smeraldo

Pizzeria

Via Carbonia, 36. 079/5907611. L Consegna domicilio Lu Furat

Pizzeria

Via Mastino, 23. 079/280727 - 342/1521774. ¥ Domenica C’è Pizza per Te

Pizzeria

Via Columbano, 8. 079/9736052. ¥ Nessuno

Pizzeria.Paninoteca

Via Napoli, 6/B. 079/2826049. L Consegna domicilio Fabry Pizza

Miramare

Pub.Live Music

Lungomare Dante, 20. 079/6140634

Pizzeria.Paninoteca

Via Prunizzedda, 92/a. 079/3762124. ¥ Lunedì mattina Il Vagabondo

Ok Pizza

Pizzeria

Pizzeria

Via Perantoni Satta, 1. 079/271939 - 346/6315018. ¥ Lunedì

Via S. Satta, 102/104. 079/982736. L Consegna domicilio

Il Veliero

Papi Street Food

Via Ciriaco Carru, 2. 079/240443 - 340/1696886. ¥ Lunedì

Ristorante.Pizzeria

Via Catalogna, 4. ¥ Nessuno

Pizzeria

La Divina

Pasta&Co...

Ristorante

Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia

Via Chiarini, 1. 079/2590063. L Consegna domicilio

Largo San Francesco, 6. 079/9105739. ¥ Nessuno

La Scacchiera

Taverna Catalana

Via Giagu, 17. 079/2829023. ¥ Lun. L Consegna domicilio

Snack Bar.Ristorante

Via Asfodelo, 47. 079/9739501. ¥ Domenica

On The Road

Trattoria Cavour

Ristorante

Via Cavour, 110. 079/9738762 - 392/6110258. ¥ Lunedì Vecchio Forno

Pizzeria.Griglieria

Via Carrabuffas, 36. 079/982890 - 348/9687244. ¥ Nessuno

Gastronomia.Street Food.Paninoteca

Via Mazzini, 13/a. 079/235296. ¥ Domenica Paolino

Gastronomia.Paninoteca

Cortesantamaria. 079/233921 C.C. La Piazzetta. 079/262252 Piadineria Torre Tonda

PORTO TORRES Babbai

Pizzeria

Piadineria

Via Torre Tonda, 8. 079/233690. ¥ Domenica

Ristorante.Pizzeria

Poker Pizza

Pizzeria.Paninoteca

Vicolo Cabitta. 079/515896 - 338/3609378. ¥ Mercoledì

Via Ortobene, 8 ang. Via Marghine. 079/2598282. ¥ Martedì

Il Corallo 2

Prof. Pane Grosso

Ristorante.Pizzeria

Via Lungomare Balai, 2/a. 079/9401201 - 339/5640157. ¥ Lunedì

Via Luna e Sole, 1/e. 079/291084

Il Gobbo

Soul Food

Ristorante

La Rosa Dei Venti

Ristorante.Pizzeria

Li Lioni

Ristorante

S.S. 131 km 224,4. 079/502286. ¥ Nessuno Pizzeria.Paninoteca

Ristorante.Pizzeria.Steak House

Piazza Garibaldi. 079/501570. ¥ Nessuno. L Giropizza Ristorante.Pizzeria

Via E. Sacchi, 3 (fronte Porto). 340/4126848. ¥ Domenica

SENNORI & SORSO Da Vito

Ristorante

Loc. Badde Cossos - Sennori. 079/360245. ¥ Lunedì Girasole

Vulcano

Via Einaudi, 14/a. 079/218898. L Consegna domicilio

C.so V. Emanuele, 158. 079/5048034 - 392/1880422. ¥ Martedì

Sa Mesa

Spizzati

Pizzeria

Viale Italia, 51. 079/6040195. ¥ Lunedì

Via Ettore Sacchi, 20. 079/502590. ¥ Nessuno

Piazza Garibaldi

Pizzeria.Paninoteca

Via Cesare Battisti, 9. 079/4923238 - 338/9752881. ¥ Nessuno

Via Sassari, 57. 079/512464

Pepito Pizza

Pizzeria.Paninoteca

Ristorante.Pizzeria

Via Roma Inferiore - Sennori. 347/1416411. ¥ Mercoledì

Pizzeria


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#shMAG ALGHERO

Ichnos Express

Pizzeria.Paninoteca

Via Don Minzoni, 102. 079/6011160. L Pizze senza glutine La Nuova Delizia

Pizzeria

Via Goceano, 15. 079/985082. ¥ Lunedì. L Consegna domicilio La Perla Nera

Via Brigata Sassari 71 Sassari | Tel. 079 232406 Gelato senza zucchero Gelato vegano Crepes Gelato alla soia Semifreddi Assortimento di tè e cioccolate Bio

Pizzeria.Gastronomia

Via Oristano, 13/15. 079/9739132. L Consegna domicilio La Piadina del Pozzo

Piadineria.Paninoteca

Via Minerva 25/Via Columbano 9. 079/4921239 Luna Rossa

Pizzeria

Posti a sedere all'interno!

Via Cagliari, 28. 079/982359 - 329/2478074. ¥ Nessuno Pata Pizza

Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia

P.zza Ginnasio. 079/975177. ¥ Mer. L Consegna domicilio

Pizzeria.Paninoteca.Vegan Food

Via Ponte Romano, 54. 328/5639782. L Consegna domicilio La Stella

Pasticceria

Pasticceria Sias Pasticceria Via Baldinca, 67. 079/399310 - 393/9242341. ¥ Lunedì

PORTO TORRES Il Drago

Pasticceria Pagoda Via Degli Astronauti, 2/b. 079/291272. ¥ Lunedì

Pizzeria.Paninoteca

Royal Cake Pasticceria Via XXIV Maggio, 19. 392/0858632 - 393/5170556. ¥ Martedì Slurp Piazza Castello, 4/b. 079/236075. ¥ Nessuno

Gelateria

C.so V. Emanuele, 115. 079/5048324 - 345/4200395 Pizza Loca

ALGHERO

Pizzeria

Via Veneto, 7. 079/5042012 - 349/3725138. ¥ Nessuno Speedy Gonzales

Paninoteca.Pizzeria

Via Libio, 75. 079/5047066. L Consegna domicilio

K2

Via Fiorentina, 73 - Sorso. 079/350193. L Consegna domicilio Pizzeria

Gelateria

Via Roma, 73. ¥ Nessuno. L Gelati per vegani ed intolleranti L'Aurora

Pasticceria.Panificio.Pasta Fresca

Via Manzoni, 83. 079/983508 - 391/4078618. ¥ Dom sera Los Cornettos

Via Roma, 159 - Sennori. 079/362346 Pizzeria 2000

Pizzeria

Via Roma Inferiore, 62 - Sennori. 079/362271. ¥ Lunedì

Pasticcerie & Gelaterie SASSARI Dolcinduo

Gelateria

Via Cagliari, 39. ¥ Nessuno

Pizzeria

Harley Pizza

Gelateria

Piazza Porta Terra, 6. ¥ Nessuno Golositas 2

SENNORI & SORSO Felix

Ayò Goloso

Pasticceria.Yogurteria

Via Tempio ang. via IV Novembre, 41. 079/280176. ¥ Lunedì Gelateria Bosisio

Via Brigata Sassari, 71. 079/232406. ¥ Nessuno

Cornetteria

Via Gilbert Ferret, 47. 079/983532. ¥ Dal lunedì al giovedì

PORTO TORRES Il Capriccio

Gelateria

Corso Vittorio Emanuele, 114. 340/1844835. ¥ Nessuno

Circoli Privati SASSARI

Gelateria

La Locanda dei Golosi club

Via Domenico Demuro, 29. 079/380259. ¥ Lunedì Pancho Villa

Viale Porto Torres, 5. 348/5577907. L Circolo Endas

PORTO TORRES Green House Club

Via A. Volta. 333/9422894. L Live Music e Cabaret il weekend

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Alghero

Énato Rafiki!!! Pannolino sei un bovino!!! aryam, Pannolino ha M detto che hai voglia di Pich. Michelino Giulio Cesare. iao da Enrico. Ciao da C Eleonora. Ciao dal Pata Pizza. (6-8 anni). uando il malumore va al Q largo, lascia sempre il suo muso... Pata the best! Andrea N. sei un c****e. Signor V. ti amo. By S. dato il bar in "autoHanno gestione". M. S. ho mangiato la Emolto.pizza da Davide ed era buona. Eleonora Mario S.

M

ichelino vuole il nettare.

29

Ema D. ti amo. By Toky. Sara I love you! By Napul. lessandro S. esci con A Nicole, infatti non vuoi visto. l gruppo di quelli di San IFate Francesco sono troppo fighi. ridere, ritiratevi!!! otò fuma di meno! T Pino l'avvoltoio. Tonio è una murena. F. per favore Francesca dalla. C. ma coerenza già Gaia ne hai. Bau. R. mangiatelo un bel Bruno panino. Zigo pidocchio. Dimitri rosmarino. Boch puzza. on so se lo sapete, ma N l'anello va messo al dito non al naso. Pino beviti una birra. D. ba***** di tette. Laura #escile. D. lasciati con Luca e Laura scappa con me! Nicole T. fai davvero schifo. Zigo la murena. Invia i tuoi Segnali di Fumo al

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stecco (Leti L.), non Insetto male il culetto! Giulia ritorna con Tek. Laura D. fidanzati con me! Pino rasati. C., che bella Giulia (sei molto fortunato)! Andrea Beatrice F. Luca è in regata. Totò "u curtu". L. e Giulia S. le mie Letifidanzate. L. non capisce Lorenzo nulla!!! Pinnetta sei il più bello!!! Imbuca i tuoi Segnali di Fumo nelle nostre cassette che trovi:

A SASSARI Villa Gorizia - Via De Martini, 79 AD ALGHERO Pata Pizza - Piazza Ginnasio Puoi inviarli anche dal nostro sito www.seh-net.it e tramite WhatsApp al numero

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alledoria juniores, non vi Masala assolderò V temiamo! Siete una Mister un killer... banda. By Wilier juniores. eno 6 mesi al matrimodi ieri: Sei una M nio... Mamma mia come Pertestail tipodi c****.... sto!!! Solo al pensiero mi dispero!!! Andrea. Miouomocarochenonogginominabile mi hai er Pedoni: "ho sopravvissu- preso a voci per strada perPto" non si può sentire!!! ché non ti ho fatto attraversare. Sappi che se parli col tuo sei uno scarsone, riticollega non stavi affatto Pglia...iero rati dal calcio, stai in fami- dando l'impressione di voler

M l Presidente del Deportivo IRitirati. Baddelonga mi sta stretto.

eno male che Angelo e Massimo ci sonoooo!

acciamo pulizia: via FDeportivo Presidente e Mister del Baddelonga. ma non ti basta la Sto...ilvia, rosa? Lo sai che ti aspetMattia. vo sei troppo bona. Ti A prego non guardare male noi comuni mortali!

attraversare... Io avrò sbagliato a non farti attraversare... Anche se il traffico in quella zona, è come dire, molto voluminoso... In secondo luogo tu come ti sei permesso di trattarmi male? Sappi che non si approfitta mai della tua posizione lavorativa, in secondo luogo, se sei un poliziotto dove è la paletta? Io potrei anche essere la sorella di un tuo superiore..... ando sei il miglior pesaN tore di Alghero. By Mauretto. deve fidanzarsi Virginia con Genny.



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IL GIOCO PUÓ CAUSARE DIPENDENZA GIOCA CON MODERAZIONE E CONTROLLO LA PRATICA DEL GIOCO A PREMIO IN DENARO É VIETATA AI MINORI DI 18 ANNI E PUÓ CREARE DIPENDENZA (avvertenza ai sensi dell'art. 7 comma 5 del D.l. n. 158/2012 conv. con modifica della l. n.189/2012) É POSSIBILE ACCEDERE A MAGGIORI INFORMAZIONI SUI SITI INTERNET DELLA AAMS (www.aams.gov.it) E TRAMITE QUELLI DEI CONCESSIONARI CERCANDO GIOCO RESPONSABILE.


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