S&H Magazine n. 263 • Agosto 2018

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di DIEGO BONO

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rte cinematografica e pittorica: si possono unire due stili tanto distanti, così diversi, eppure così perfettamente amalgamabili da dare vita ad un nuovo ed eccellente concetto estetico? Luigi Tarini è un graphic designer cagliaritano con sede a Cracovia, che, dopo aver vissuto alcuni anni alternando la vita inglese a quella italiana, ha deciso di rispondere all’annosa domanda con divertimento e armonia grazie alle sue opere che utilizzano la tecnica del “mash-up”. Le sue creazioni grafiche vedono i più importanti dipinti della storia dell’arte fondersi con le grandi star del cinema o frame cinematografici in un portentoso equilibrio tra le immagini, tanto da risultare quasi impossibile separare le figure che compongono ogni suo lavoro: ecco quindi l’eleganza della Venere di Botticelli combinarsi con il fascino di Brigitte Bardot, o l’enigmatica Monna Lisa trasformarsi in una sensuale Marilyn Monroe. Lo straordinario operato di Luigi Tarini non tarda, quindi, a dare i propri frutti: il popolo dei social condivide le sue composizioni, le sue opere esposte e vendute ovunque e Focus, il Post e Dailybest divulgano la sua arte in tutto il mondo, sino alla collaborazione con noti brand di moda. Per comprendere meglio il suo processo artistico e le sue “fusioni” abbiamo posto qualche domanda all’eclettico graphic designer sardo. Ciao Luigi, come nasce l’idea dei tuoi mash-up? Mi è sempre piaciuto giocare con le foto per stravolgerne i contenuti e i messaggi. L’idea è nata nell’estate del 2015, sulla scia del successo avuto da un altro progetto, molto più ironico,

LUIGI TARINI: L’uomo che fece incontrare Clint Eastwood e Van Gogh

chiamato Obama & Merkel Starring in Movies (poster cinematografici rivisitati con Obama e la Merkel al posto dei veri attori). Per restare nel tema cinema, ho pensato di rivisitare le opere d’arte con un elemento cinematografico. Per iniziare, ho scelto il più famoso autoritratto di Van Gogh e appena ho visto la posa del pittore, ho capito subito che Clint Eastwood sarebbe stato ideale per la sovrapposizione. Ho così montato il viso di Clint Eastwood sul viso di Van Gogh e poi ci ho giocato su, fino a creare delle maschere rettangolari, per alternare strisce di dipinto con strisce di foto. L’effetto finale era definitivamente più affascinante di un semplice fotomontaggio. Immagino non sia facile far combaciare i due soggetti del mash-up, come ti muovi nella ricerca delle foto e come realizzi le tue opere?

Nella maggior parte dei casi, cerco sempre di capire quale volto cinematografico del passato possa adattarsi al dipinto. Nel caso di Frida Kahlo, per esempio, ho pensato subito ad un’attrice con le sopracciglia pronunciate. Mi sono ricordato del volto (e delle sopracciglia) di Joan Crawford e cercando la foto ideale, ne ho trovato una, frontale, in cui l’attrice porta i

capelli raccolti nella stessa maniera di Frida nel dipinto. Non ho avuto dubbi che “quella” sarebbe stata la foto e il risultato finale, non a caso, è diventato il pezzo più amato dal pubblico. Qual è il progetto più difficile che hai realizzato? Il bacio di Hayez con quello di “Via col vento” è stato il lavoro più difficile e che più mi ha coinvolto. Difficile è stato soprattutto trovare la giusta foto: un bacio cinematografico del passato, in quella stessa posa. Quando finalmente ho trovato la foto gemella del quadro e ho creato le maschere, ho lavorato sui dettagli, facendo entrare le mani del quadro nel film e le mani del film nel quadro. Mi sono emozionato da solo, perché con quei dettagli penso di aver comunicato al massimo la passione di quei due baci. Cosa vuoi comunicare con i tuoi esperimenti grafici? Solo ironia o qualcosa di più? Anche se questo progetto è nato con intenti ironici, credo che il prodotto finale vada oltre il sorriso di stupore. Non credo che la gente comprerebbe i miei lavori, altrimenti. Da poco mi ha scritto una ragazza, dicendomi che di solito detesta i mash-up tra arte e cinema, ma apprezza molto i miei per la ricercatezza e perché arricchiscono di nuovi punti di vista sia l’opera d’arte che le fotografie.


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S&H MAGAZINE Anno XXIII - N. 263 / Agosto 2018 EDIZIONE SASSARI Direttore Responsabile MARCO CAU Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE

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Hanno collaborato a questo numero: DIEGO BONO, LUIGI CANU, SARA CARDIA, DANIELE DETTORI, FRANCA FALCHI, HELEL FIORI, ERIKA GALLIZZI, ALESSANDRO LIGAS, GIANMICHELE MANCA, ALBA MARINI, GIUSEPPE MASSAIU, ANNALISA MURRU, MARCO SCARAMELLA, ENRICO SALIS, SALVATORE STELLA Redazione Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 mail: redazione@shmag.it

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Editore ESSEACCA S.r.l.s., Via Oriani, 5/a - Sassari Per la pubblicità: tel. 335.722.60.54 Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari Social & Web

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03 Luigi Tarini

L’uomo che fece incontrare Clint Eastwood e Van Gogh

18 HITWEETS 19 Abbigliamento del futuro

Intelligenza artificiale e industria tessile

05 Mogoro e le sue tessitrici 06 Non solo surf!

20 Viaggio in Italia

08 “E tu chi sei?”

21 Time Flies

10 Alessia Desogus

22 Il dentista risponde

Marco “Bonga” Pistidda

La vita dai mille volti dei cosplayer sardi “Il teatro mi dà la possibilità di calmare il mio spirito inquieto”

12 Matrimoni tradizionali

Viaggio romantico tra antichi sentimenti

Registro Stampa: Tribunale di Sassari n. 324/96. ROC: 28798. © 2018. Tutti i diritti sono riservati. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.

L’Emilia Romagna

Il secondo disco solista di Francesco Marras Si può ottenere un sorriso perfetto?

23 Per la barba di Enrico Be polite: Il Gentleman

13 Angelo Misuraca

24 Le danze circolari

14 Massimiliano Medda

26 inSardegna: Eventi del mese 27 Dillo a foto tue

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28 GUIDA AI LOCALI

Foto di Gianmichele Manca

L’architetto in camicia nera L’arte del far ridere

16 Dinamo Sassari

Squadra quasi pronta per la nuova stagione

Ballando tra Grecia, Spagna e Sardegna

in Copertina

MASSIMILIANO MEDDA


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MOGORO E LE SUE TESSITRICI di ANNALISA MURRU

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i sono tradizioni che senza la giusta attenzione da parte delle istituzioni si sarebbero perdute. Una di queste è l’arte della tessitura che in Sardegna ha radici antichissime e rimanda alle donne che sul telaio ci crescevano, con il compito di creare tutto ciò che potesse servire per la vita domestica. A raccontarci questa storia è Wilda, la presidente della cooperativa mogorese tutta al femminile Su Trobasciu. La cooperativa nacque nel 1978 da un progetto della Regione Sardegna volto a tramandare i saperi della tradizione artigianale isolana attraverso la nascita di imprese locali. Per quanto concerne la tessitura, di quei progetti voluti dall’ente ISOLA capitanato dalle brillanti menti di Eugenio Tavolara e Ubaldo Badas sono sopravvissuti il centro di Aggius e quello di Mogoro; si trattava di un esperimento in cui donne comuni vennero catapultate all’interno di un’impresa i cui ritmi, obiettivi e visione del lavoro dovevano puntare al mercato a partire dalla realtà casalinga. Le prime socie della cooperativa nonché preziose insegnanti furono alcune anziane donne di Mogoro che attraverso dei corsi organizzati ogni due anni dall’ente regionale tramandarono le tecniche di lavorazione legate alla tessitura a chiunque volesse apprendere quell’arte per se stessa o con la voglia di entrare a far parte della cooperativa. Il gruppo di lavoro attuale presso Su Trobasciu è composto da sette donne di età compresa tra i 48 e i 64 anni e l’unica superstite del gruppo originario è Cecilia; Wilda arrivò nell’81 e fu eletta presidente in quanto possedeva una spiccata mente imprenditoriale che seppe individuare le problematiche di un’impresa priva di regole e iniziative proprie. “Metà della nostra vita l’abbiamo trascorsa qui”, commenta Wilda. Sono quindi Cecilia, Wilda, Lucina, Rosalba, Pina, Rosanna e Iosella le depositarie di un sapere che si tramandava di madre in figlia. Fino agli anni ‘50 nelle case mogoresi si produceva il corredo. Come racconta Wilda, le donne iniziavano a tessere all’età di 14 anni e l’approccio con il telaio rappresentava l’entrata nel tessuto sociale e nell’età adulta. Si iniziava dalle lavorazioni più semplici, i sacchi per il grano, continuando con i tovagliati, le coperte e gli abiti, fino alla bisaccia – il “borsello” maschile – che le donne producevano in due versioni: quella per la vita quotidiana e quella per le feste. La bisaccia per le feste veniva

pensata e realizzata dalla donna per il futuro marito prima ancora di conoscerlo; le donne fantasticavano sul telaio, immaginavano l’uomo della loro vita con indosso quella bisaccia personalizzata con ricchi e ricercati decori. “Ci sono i sogni delle donne negli arazzi”, mi dice Wilda sorridendo. E proprio gli arazzi erano l’ultimo manufatto ad essere prodotto, in quanto non strettamente necessario alla vita quotidiana perché destinato all’abbellimento delle povere superfici in legno della casa sarda. Arrivate a quel punto, le donne erano rilassate perché il loro compito primario si era esaurito e davano sfogo a tutta la loro creatività tessendo arazzi colorati ornati con fiori e animali; arazzi che le donne si prestavano tra loro ispirandosi a vicenda e che oggi sono il patrimonio di una cultura che si può rivivere anche grazie a Su Trobasciu che negli anni ‘90 partecipò ad un recupero casa per casa dei vecchi manufatti che vennero fotografati e riprodotti in tanti mesi di minuzioso lavoro. “A Su Trobasciu abbiamo innovato il prodotto e non il processo”. Oltre agli arazzi, si producono i tappeti che sono la rivisitazione delle vecchie coperte, nonché oggetti di largo consumo quali cuscini, sciarpe, testate da letto e tanti altri a partire dalle tecniche di un tempo dette “a bagas” e “pibiones”. In occasione dell’ultimo San Valentino, Su Trobasciu ha realizzato dei portachiavi che ritraggono delle coppie stilizzate: uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna, la rappresentazione dell’amore senza pregiudizi. Ed ecco che la tradizione si sposa a pieno con la modernità non solo sul piano dell’arredamento ma anche su quello culturale.


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Foto Alessandro Brazzai

NON SOLO SURF!

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he cos’è che rende un atleta, un campione? Tutti conoscono la parte dell’allenamento, del giusto approccio alle sfide, del non arrendersi mai. Ma tutto questo è il PRIMA. È la conditio sine qua non per raggiungere gli obbiettivi prefissi. Se un agonista di rilievo inizia a lavorare verso un risultato, prima o poi questo risultato arriva. Così è successo anche a Marco “Bonga” Pistidda: classe 1982, Best LongBoard Rider 2017, membro della nazionale italiana ai Mondiali di Surf Portogallo 2008, testimonial per aziende del settore, nonché volto dello spirito selvaggio della nostra isola nello spot di una famosa birra. Fisico scolpito, premi all’attivo, migliaia di follower. Un divo nostrano, insomma. Ma la figura del divo non gli appartiene. Era l’8 maggio del ’99 quando un Marco appena 17enne faceva la sua prima uscita con la tavola. E come molti di noi, ancora non aveva ben chiaro chi fosse e cosa lo aspettasse. Ma se l’incertezza adolescenziale lasciava i più senza punti di riferimento, a Marco ha dato l’opportunità di riempire quel vuoto con la forza creatrice dell’onda. Il terreno che sentiva mancargli sotto i piedi è diventato uno sconfinato tappeto blu vivo cangiante, su cui sfrecciare veloce. E ad oggi a spingerlo avanti è la stessa voglia di felicità e realizzazione che lo guidò allora, e la necessità di colmare quello smarrimento comune a tutti di questi tempi - lo porta a ricercare secchiate immense di good vibes. Riguardo la sua realtà sportiva, il target più prossimo è il Campionato Italiano Assoluto Surfing ai FISW Surf Games 2018 a Capo Mannu, penisola del Sinis. Affinata ormai la tecnica e confermato lo stile aggressivo figlio di una fisicità potente, si prepara in vista del waiting period (8 ott – 8 nov) affiancato dal coach Fabrizio Lodde, e il suo umore è già schizzato alle stelle: “Amo la competizione,

mettermi in gioco e affrontare sempre nuove sfide! Sono carico a bestia! Ahahahah!”. È dunque naturale pensare a Marco Pistidda come al “surfista”, o “il maestro di surf”, data la sua Bonga Surf School, che nacque itinerante e che oggi si conferma stanziale a Porto Ferro, divenuta ormai un punto di riferimento per gli atleti del nord Sardegna e che non solo offre formazione sportiva, ma si connota anche per l’insegnamento di valori preziosi di amore per la natura, per se stessi, e per la condivisione di esperienze. Recente è l’istituzione del contest tutto al femminile Girl Surf Power, in cui alunne principianti di diverse scuole si confrontano fino a conquistare il podio, mentre gli istruttori si scambiano informazioni e accrescono la professionalità. Oltre ai premi degli sponsor (primo su tutti la tavola della CBC, o i favolosi quadri di Vincenzo Ganadu) la vincitrice di ogni edizione custodirà il trofeo creato appositamente dall’artista slovacca ventiseienne Erika Cibulová. La volontà è stata di generare qualcosa che trasmettesse l’anima della Sardegna, di certo non statica né tanto meno addomesticabile, ma al contempo dotata di una grazia seduttiva intrinseca tutt’altro che frivola. Sono stati utilizzati materiali diversi per porre in luce le contraddizioni, riuscendo a

Foto Angelo Faedda

di HELEL FIORI


Foto Flavia Pulina

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superfluo spiegare quanta ricchezza porti un rapporto simile, ed è facile anche per gli altri immaginare cosa significhi essere interlacciati con un essere che non ti pretende diverso da quello che sei né tanto meno che pone in atto trucchi o finzioni per farsi amare. Questa profonda affinità sincera che nasce tra un cane e il suo padrone, per Bonga e Linda si dispiega anche nell’identità lavorativa appena nata: i due si sono formati come unità cinofila di salvataggio in mare presso l’Associazione “Dei dell’Acqua” onlus, con sede a Sorso. Linda dunque lo segue in acqua e fuori, gli è accanto perfino al mattino quando Marco deve scartabellare rogne come un vero business man: c’è da mappare gli spot migliori in base al meteo, c’è da scremare le mail di lavoro (che spesso son per la stampa: non volercene!), c’è da rispondere agli allievi della Bonga School, programmare eventi, rispondere a qualche amico. E poi finalmente motore acceso, musica nelle casse, direzione Porto Ferro: c’è un’onda che chiama ad essere felici.

Foto Andrea Zannoni

fonderle in unicum di risalto: legno lavorato dal mare raccolto direttamente sulle spiagge rivive combinato con una moderna resina dai pigmenti blu semitrasparenti, così a creare insieme l’effetto dinamico di un’armoniosa onda. Pittura e scultura non sono le uniche arti che gravitano intorno al mondo di Marco Pistidda, e il surf non è l’unico campo in cui si esprime. Senza pretese, lo possiamo trovare in veste di disk selector (“non chiamatemi dj!”) nei locali o sulle spiagge, e da tre anni a questa parte all’Holi Dance Festival di Alghero. Quest’attività lo diverte parecchio e gli assicura costantemente iniezioni di adrenalina, grazie alle centinaia di persone che ballano sotto al palco e creano anch’esse un’onda su cui surfare. Fare bagni di folla e ricevere tutta quella energia a volte però necessita di un contraltare più intimo. Marco è riuscito a trovarlo nel rapporto con la sua nuova amica, Linda. Per i padroni di cani è


“E TU CHI SEI?” La vita dai mille volti dei cosplayer sardi

di SARA CARDIA

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ome i bambini che sognano di indossare il mantello del proprio supereroe preferito, vestire i panni di un altro non è affatto un’azione legata all’infanzia. Anche i grandi, infatti, possono – e dovrebbero – poter essere chi vogliono, anche solo per un giorno. I cosplayer, che non sono mai la stessa cosa nemmeno nel nome (fusione di “costume” e “player”) non avrebbero potuto cogliere meglio questo invito, facendo qualcosa di molto più che “mascherarsi”. E forse allora sarebbe più corretto dire che i cosplayer non fingono più di essere un personaggio, lo diventano davvero, coltivando non un semplice hobby, ma un vero e proprio stile di vita votato alla rottura con le convenzioni e la monotonia della quotidianità. E i cosplayer sardi, chi sono? Anzi, chi diventano? Al di là dei

loro mille volti, si nascondono storie e vissuti diversi, oltre che motivazioni e sogni unici. Caleidoscopici e camaleontici, eroi ed eroine che difendono a spada tratta le proprie passioni contro le critiche in un mondo spesso ingiustamente competitivo, sono tanti i talenti premiati e riconosciuti nella nostra isola. Primo è il caso del duo di Ussana composto da Sara Marceddu e Sara Gabrielli (House of Wonder su Facebook), trionfatrici a Roma del Romics 2017 e rappresentanti dell’Italia al C4 in Olanda, che, interpretando impeccabilmente i personaggi Disney più amati e non solo, hanno saputo mettere filo su tessuto i propri sogni d’infanzia, forti di amicizia, spirito di squadra ed eccellenti capacità di progettazione e realizzazione. E se poi aggiungiamo che lavorano mesi su brevi scenette, è davvero come rivivere quei film che ci hanno fatto sognare senza aver bisogno della TV. Ugualmente trionfante è poi il talento di Daniele Marceddu (@redax73 su Instagram), di Villa San Pietro, abilissimo nel trucco, che ricrea nei dettagli tratti ed espressioni, e nella cura degli aspetti tecnici, meticolosamente valutati sul fronte economico, che riserva spesso e volentieri ai

personaggi secondari, finalmente omaggiati come meriterebbero, come il suo apprezzatissimo Mr Satan di Dragon Ball, portato al Giocomix del 2014 – praticamente identico all’originale! – e trampolino di lancio di tanti altri altrettanto indimenticabili. C’è poi chi ha fatto del cosplay un lavoro e un valido biglietto da visita, come Giulia Zuncheddu (@ashesandrainbows su Instagram e RainbowAsh cosplay su Facebook), di Quartu Sant’Elena, che, con un inizio ad appena 13 anni, porta a maturità non solo l’esperienza pluripremiata da cosplayer ma anche e soprattutto da abile e autodidatta realizzatrice, riservandole un posto di diritto in mezzo alla giuria di importantissimi eventi. O ancora, c’è chi è capace di creare personaggi unici perché “animati” da tocchi personali, come Jacopo Uzzau (@amitysquare su Instagram), di Sassari, vincitore al Sassari Cosplay 2016 per la sua interpretazione del personaggio di Len Kagamine di “Vocaloid”, ineditamente provvisto di un paio di scarpe con led, dimostrando che la fantasia non è solo essenziale, ma la sostanza di cui i cosplay in fondo sono fatti.

Infine, c’è chi forse era in qualche modo destinato a far parte di questo magico microcosmo, come Nicole Codanti (@nyuhylia su Instagram e Nyu Hylia su Facebook), di Olbia, cresciuta in una famiglia di artisti (la madre, infatti, ha esperienza nella realizzazione di costumi di scena) e con uno spiccato senso del riuso dei materiali – come quello, ingegnoso e inusuale, dell’ecopelle di un divano per dare vita al personaggio di Ranko Kanzaki di “Demon Lord vers.” – che l’ha portata a vincere in svariate occasioni il premio come miglior cosplay della serata. Sarebbe sbagliato credere che abbiano perduto loro stessi diventando altri, proprio loro che rappresentano così bene la Sardegna e tutti i cosplayer sardi, all’unanimità contraddistinti da doti sartoriali sublimi, da un elemento chiave, il mare, che fa così bene da sfondo alle loro gesta anche se non quanto vorrebbero, e dalla semplicità con cui rifiutano quella fastidiosa etichetta di “alieni”. Perché in fondo, se ci pensiamo, anche noi siamo così tante cose, tanti personaggi, quotidianamente. Siamo tutti, un pochino, in fondo, cosplayer.

Foto Giovanni Sanna

Foto Cristian Casula

Foto Cristian Casula

Foto Daniela Serpi

Foto Antonio "kuma" Cassaro

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10 S&H MAGAZINE di MARCO SCARAMELLA Foto FOTO JESÙS GARCIA LATORRE

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una forza della natura. Canta, recita, insegna e fa la regista. È uno degli esempi della perseveranza e della passione dei sardi, in giro per il mondo. Incarna la figura della chanteuse che in Francia negli anni ’20 era la protagonista dei celebri cafè chantant, ma insegna anche in una scuola di arte circense in Andalusia, il CAU. Lei è Alessia Desogus, sassarese che con la sua arte, sta riscuotendo un grande successo in terra iberica. Abbiamo fatto due chiacchiere con lei per conoscerla meglio.

“Il teatro mi dà la possibilità di calmare il mio spirito inquieto”

ALESSIA DESOGUS

Quando nasce la tua passione per il mondo dello spettacolo? Volevo fare l’attrice da quando ero una bambina. Sono cresciuta in un ambiente familiare molto sensibile sia alla musica che al teatro. Mio padre suonava le percussioni e mia madre, grande appassionata di Eduardo De Filippo, mi dava da mangiare pane e Mina. Perciò sono cresciuta con un’idea chiara nella mente: fare l’attrice. Dopo un fortuito incontro con Pierpaolo Conconi, regista de La Botte e il Cilindro di Sassari, ho fatto un laboratorio teatrale con loro e, così, ho iniziato a frequentare il teatro, ed il teatro a frequentare me, senza mai smettere. Quindi ho iniziato a studiare teatro a Sassari, con il maestro Emmanuel Gallot Lavallée, e a fare i primi incontri importanti, sia umanamente che professionalmente: Antonello Zicconi, Paolo Piana, Daniele Coni, Laura Calvia, Michele Manca, Rachele Falchi. C’è un momento in cui hai capito che questa sarebbe stata la tua strada? La vita è strana. Ad un certo punto ti accorgi che tra tutte le cose che fai, ne funziona solo una. Ho iniziato a capire che il teatro poteva essere la mia strada, perché è ciò che mi dà la possibilità di calmare il mio spirito inquieto, e che riesce a tenere a bada la mia follia latente. Ho capito che il teatro era la mia strada perché è ciò che mi fa sentire più viva. Com’è stato il tuo percorso artistico? Se decidi di non accontentarti di quello che hai, la gavetta in questo lavoro non finisce mai. Una delle mie certezze era la necessità di partire, di viaggiare e di studiare. Così ho deciso di trasferirmi a Ibiza per specializzarmi nello studio del clown. La tappa suc-


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cessiva di questo viaggio è Granada dove, nonostante alcune difficoltà, tra le quali la lingua, mi sono dedicata alla musica visto che mi è sempre piaciuto molto cantare, e la cosa ha subito funzionato. Parigi ha, invece, segnato una svolta nella mia vita grazie all’incontro con Philippe Gaulier, maestro di attrici del calibro di Emma Thompson, e uno delle persone più importanti, dal punto di vista artistico, che abbia mai conosciuto. Tutto ciò è stato il motore per scoprire la mia personalità artistica, che mi consente di portare qualcosa di autentico sul palco. Hai viaggiato tanto per inseguire il tuo sogno. Come mai ti sei fermata in Spagna? In realtà, ho scelto Granada per amore. Qui sono successe tante cose che mi hanno portata poi a sviluppare e creare progetti. Anche se Granada non è la sede dove conto di stare per sempre, è un punto di partenza che mi permette di far conoscere i miei progetti a livello nazionale. Questo è l’obiettivo del lavoro che sto portando avanti da un punto di vista musicale, ma anche pedagogico, in qualità di maestra di teatro. Raccontaci un po’ dei tuoi lavori. Ho iniziato con la commedia dell’arte, esibendomi in strada. Ad un certo punto mi sono dedicata di più alla musica ed al cafè chantant: quel famoso cabaret della chanteuse, figura un po’ cantante e un po’ comica, che negli anni ‘20 e ’30 è stata così importante in Francia. In quest’ambito i miei spettacoli da cantante/attrice sono basati sul rapporto con il pubblico. Uno dei più importanti è “Casi in blanco y negro” col quale sono stata ospite sia al Festival del cabaret di Città del Messico, in rappresentanza della Spagna, che al Teatro Fernán Gómez di Madrid. Questo spettacolo è stato ospitato anche a Sassari in occasione di Ottobre in poesia. “Lady sing the blues” è una sorta di spettacolo monografico sulla musica di Billie Holiday. In “Le Donne d’oro” il mio personaggio gioca e sogna, saltando da un tema di Mina ad uno di Audrey Hepburn o di Rita Hayworth. Il mio ultimo lavoro, invece, si chiama “Calling America”. È uno spettacolo in cui sono circondata da musicisti pazzeschi. Negli arrangiamenti utilizziamo degli strumenti particolari come il seghetto (utilizzato nei film muti per gli effetti sonori) e il theremin, oltre a mandolino, contrabbasso, pianoforte e batteria. Cal‐ ling America parla del sogno americano, e di chi parte alla ricerca di qualcosa di migliore nella propria vita. Si parte sulla grande nave, si dice addio e si guarda l’orizzonte sperando in un futuro migliore. Senza dimenticare che un tempo anche noi siamo stati migranti in cerca di fortuna. Potete seguire Alessia sulla sua pagina Facebook o su alessiadesogus.com.


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I matrimoni tradizionali della Sardegna Viaggio romantico tra antichi sentimenti

di ALBA MARINI

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n sì per la vita, una grande festa, una rinascita a due. Il matrimonio è un momento chiave della vita delle persone sin dall’alba dei tempi. Ci si scambiano promesse, si condividono le gioie e i dolori della vita, i figli, la casa. Anche se oggi la società si è evoluta e nuove forme di famiglia sono finalmente accettate, il matrimonio rimane il simbolo di un rapporto esclusivo a due, di un legame che dura – anche quando non dura – per tutta la vita. Se nell’epoca moderna il matrimonio ha varie forme e non è sancito per forza da una cerimonia, da un rito religioso o da una firma di un “contratto”, ogni tanto è bello rispolverare le vecchie tradizioni, specie se possono garantire un fascinoso romanticismo a un giorno così speciale. I principali matrimoni tradizionali della Sardegna sono tre: Sa Coia Maurreddina di Santadi, Sa Coja Antiga Cerexina o Antico Sposalizio Selargino e S’Antigu Isposongiu de Busache. Proprio nel mese di agosto si celebra il Matrimonio Mauritano, il primo del nostro piccolo elenco che non può tener conto di tutti i riti andati perduti. A Santadi, nel Sulcis, dal 1968 una coppia di fortunati sposi ha l’onore di rivivere le antiche tradizioni d’amore sulcitane. L’evento si svolge generalmente la prima domenica di agosto ed è una grande festa che affonda le sue radici nel rito della Chiesa Cattolica Romana. I protagonisti assoluti della festa sono le traccas, i grandi carri addobbati, vero orgoglio della popolazione di Santadi e di tutto il Sulcis. Le traccas, trainate dai buoi, accompagnano gli sposi fino alla piazza principale del paese (allestita per l’occasione) e sono decorate minuziosamente con bellissime composizioni floreali, spighe di grano, tappeti e arazzi. Gli sposi indossano i costumi sardi tradizionali, quelli tipici del giorno di festa. Il matrimonio religioso si conclude con un rito pagano per eccellenza, sa gratzia, ossia la benedizione degli sposi da parte delle rispettive madri. L’acqua è offerta ai novelli marito e moglie come simbolo di nuova vita, mentre le

mamme eseguono sulla loro fronte un gesto scaramantico per augurare ai figli felicità e amore. Il tutto si conclude con la classica rottura del piatto nuziale. La festa del Matrimonio Selargino o Sa Coja Antiga ha inizio con il palio della sposa, che si svolge un giorno prima dello sposalizio vero e proprio. In questa occasione tutti i mobili e gli averi della sposa vengono trasferiti nel nuovo tetto coniugale. Il giorno successivo tutti i balconi si vestono di gioia, colorandosi con fiori e arazzi. In scena è l’antica cerimonia nuziale campidanese. Gran parte della comunità di Selargius indossa il costume tradizionale e partecipa con felicità al rito che si svolge nella chiesa dell’Assunta e che si conclude con l’incatenamento degli sposi e con la promessa d’amore dedicata ai futuri figli della coppia, incisa per sempre su una pergamena. A settembre si celebra invece la grande festa dell’amore di Busachi, il cui matrimonio tradizionale ispirò i dipinti della celebre Sala dei Matrimoni del Palazzo Civico di Cagliari. Il pittore, Filippo Figari, realizzò un’istantanea di questa antica memoria di tenerezza, raccontando ai posteri uno dei più antichi matrimoni di Sardegna. S’Antigu Isposongiu de Busache rappresenta l’abbraccio di tutto il paese: ogni cittadino partecipa alla cerimonia attendendo la caduta finale de sa ratzia, piatto di ceramica contenente spighe di grano, sale e monete gettato dalla madre dello sposo ai piedi della coppia. A questo punto iniziano le danze: attorno ai novelli coniugi si forma un cerchio di uomini in costume sardo che cantano, uniti in un ultimo abbraccio di amicizia. Marito e moglie sono simbolo assoluto dell’intera popolazione di Busachi che si ama come una grande famiglia. Tra ceramiche rotte, canti d’amore, costumi tradizionali e romantici carri addobbati, il matrimonio tradizionale sardo, in tutte le sue declinazioni, resta un evento da non perdere. L’aria d’amore e il vento del passato continuano a rinfrescare di tanto in tanto la modernità, ricordando a tutti le antiche radici delle nuove promesse d’affetto eterno.


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ANGELO MISURACA

L’ARCHITETTO IN CAMICIA NERA di FRANCA FALCHI

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assari è caratterizzata da interi quartieri, ville private ed edifici pubblici che, da tempo, fanno parte del nostro arredo urbano e della vita personale di ogni sassarese, suscitando ricordi ed emozioni senza sapere chi però ne sia l’artefice. Angelo Misuraca, autore di questi progetti, è rimasto infatti a lungo sepolto nell’oblio, come colpito da una sorta di damnatio memoriae seguita alla sua morte. Architetto del regime fascista, nato a Roma nel 1893, giunse a Sassari da Genova, nel 1929, caratterizzando in breve tempo un periodo urbanistico estremamente importante della rivoluzione edilizia di propaganda e diventando un personaggio emblematico della classe dirigente. Stimato e conteso dalla borghesia come libero professionista, dipendente della Provincia e salariato dal Partito, si ritrovò solo, disoccupato ed in miseria dopo la caduta di Mussolini, finendo per essere arrestato nel dicembre del 1943 con l’accusa di cospirazione finalizzata alla ricostituzione del partito fascista. Condannato ad un anno e otto mesi morì, poco dopo la sentenza, per una malattia pregressa aggravata dalle condizioni precarie della detenzione. Di lui si perse ogni traccia, sia nei documenti che nella memoria cittadina, sino a che, nel 2016, Mario Pintus, figlio del disegnatore di fiducia di Misuraca, pubblicò la sua storia ricostruendola grazie ai progetti custoditi da suo padre Antonio ed alla testimonianza del diario tenuto dalla moglie dell’architetto, Eugenia. Attraverso le pagine di Pintus scopriamo che, gran parte delle strutture, note in città come di “epoca fascista”, sono frutto della mente dell’architetto in camicia nera al quale va il merito di aver introdotto a Sassari le innovazioni dell’architettura di quegli anni. Seguendo i dettami del Partito, volti a plasmare il volto delle città italiane con l’ambizione di emancipare la società, liberandola dal provincialismo verso il risanamento sociale, Misuraca, fu espressione di avanguardia futurista, sia nel rispetto dei codici del credo corporativo espresso negli edifici pubblici che, e soprattutto, nella maggiore libertà di progettazione del privato.

Nel ventennio sassarese gli furono commissionate tante opere, alcune mai realizzate come: la cittadella sanitaria, la caserma dei carabinieri e la casa del fascio, caratterizzate dal razionalismo ma con la sua impronta personale nell’uso di pareti curve e di balconi stondati sovrapposti agli angoli dei fabbricati. In Via Manno è suo Palazzo Novecento, austero ed elegante nella simmetria, con un evidente richiamo a Mussolini nella grande M tra i vetri che sovrastano il portone. Disegnò il plesso scolastico tra Piazza Marconi e Via Porcellana che inizialmente ospitò il Liceo Scientifico e l’Istituto Tecnico. Ebbe l’incarico dalla Curia per la progettazione della chiesa di Padre Manzella ultimata dopo la sua morte sebbene con un disegno ridotto. Curò per conto della Società Anonima l’espansione dell’isolato tra Viale Italia, Via Amendola, Via dei Mille e Via Matteotti che prevedeva sei blocchi di residenze semplici ed armoniose. Un successo sia dal lato economico, con i consensi del ceto emergente, che dal lato estetico, con soluzioni originali quali la parete finestrata di ispirazione anglosassone. Ma è nelle ville private che ammiriamo la sua versatilità, ottenuta rivisitando le forme classiche attraverso la reinterpretazione del Liberty. Su commissione di famiglie borghesi progettò Villa Rau (nella foto) in Viale Mameli tuttora splendidamente conservata, costruita grazie a maestranze ed imprese locali in una planimetria sviluppata in altezza, con ampi spazi luminosi dalle forme semicircolari, castelletti con torre e belvedere. Possiamo ancora ammirare le piastrelle, dipinte dalla moglie, incastonate tra gli spioventi del tetto ed i pavimenti originali del primo piano. Suoi anche gli edifici tra il Ponte di Rosello e Via Pascoli, la Facoltà di Lettere, un fabbricato in Via Enzo e un altro in Via Rosello. A Sennori progettò Villa Denti con un ampio rifugio dove fu ospitato, con la moglie, durante i bombardamenti. Villa Conti in Viale Dante e le Ville Liberty in Via Porcellana a Sassari, furono invece demolite a partire dagli anni sessanta, per far spazio ad un albergo ed a insignificanti palazzoni, offuscandone ulteriormente la memoria ritrovata solo grazie alla curiosità e alla caparbietà del Pintus.


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DI ALBA MARINI FOTO GIANMICHELE MANCA

MASSIMILIANO MEDDA L’ARTE DEL FAR RIDERE

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a sua comicità è leggerezza, è caricatura, è Sardegna. Massimiliano Medda è uno dei comici sardi più famosi e apprezzati. “Sono un signore di 54 anni, nato a Cagliari”, così si presenta, ma la sua carriera racconta molto di più. Il suo gruppo comico, Lapola, è unito da 32 anni. La loro missione? Strappare un sorriso. Dal teatro alla televisione, dal cinema alle piazze di tutta la Sardegna: Massimiliano e i suoi non si sono fatti mancare nulla, esibendosi davanti a svariati spettatori e portando in scena personaggi diventati iconici. Ciao Massimiliano. Partiamo dalle origini. Come hai scoperto la tua vena comica? Già da bambino sapevi come far sorridere le persone? Ero come tutti i bambini. L’ho scoperto dopo. Da ragazzo mi sono appassionato alla comicità e, come spesso succede, mi sono ritrovato catapultato casualmente sul palco. Avevo messo in piedi delle gag per una manifestazione parrocchiale. Lì ho ricevuto l’emozione del primo applauso e ho capito di essere capace di far ridere.

Mi è piaciuto stare in scena e ho continuato. Come è nata Lapola? Lapola è nata così: un gruppo di amici di quartiere che si ritrovano, una stessa passione e la voglia di creare qualcosa che andasse bene per il nostro modo di parlare. Abbiamo iniziato subito a scrivere degli sketch e la parlata cagliaritana è stata il nostro primo tratto distintivo. Il nome Lapola deriva dall’antica denominazione del luogo in cui siamo cresciuti, il quartiere Marina di Cagliari, e ci era stato suggerito da mio padre. Ci ha portato fortuna e l’abbiamo tenuto. Raccontaci uno dei vostri primissimi spettacoli. Uno dei nostri primi lavori teatrali è stato una simpatica rivisitazione delle fiabe. Mentre leggeva Cappuccetto rosso, il narratore finiva per voltare pagina a causa di un improvviso starnuto e continuava la lettura di un’altra fiaba e poi di un’altra ancora, passando dalla Bella addormentata a Pinocchio e così via. I vari personaggi si mescolavano, “incasinandosi” tra loro e generando una marea di equivoci. A proposito di personaggi, tu e il tuo gruppo

ne portate in scena parecchi. A quale ti senti più legato e perché? Forse il personaggio che mi piace di più è Sant’Andrea Frius. Si tratta di un santo che ha un grande difetto: non sa fare miracoli! Nonostante ciò le persone continuano a chiedergli prodigi, portandolo a liquidare tutti quanti in modo scontroso e sgarbato, ovviamente con i classici modi alla cagliaritana. A distanza di oltre 30 anni continuiamo a proporre questo personaggio nelle piazze e il calore del pubblico è sempre lo stesso. Cosa raccontate durante i vostri spettacoli? Si nasconde qualche messaggio impegnato al di sotto della vostra ironia? Lo scopo, più che il messaggio, è far ridere le persone, trasmettere leggerezza regalando sorrisi. È anche vero che in qualche gag i politici sardi sono entrati nel mirino: abbiamo portato in scena le caricature di Soru e di Cappellacci per esempio. Però i messaggi li lasciamo ad altri. Più che altro è importante ricordare che se si fa comicità non si deve offendere. Ci stanno le battute sopra le righe… ma con gli insulti non è più comicità, diventa un’altra cosa.


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Qual è quindi la tua idea di comicità? L’obiettivo è far ridere. A volte ci si riesce con battute molto belle, altre volte con battute meno belle ma efficaci… insomma, l’importante è portare a casa il risultato: la risata. Nei personaggi che porti in scena quanto c’è dell’uomo Massimiliano Medda? Sicuramente c’è la mia vena comica, anche se col tempo ho finito per separare l’uomo Massimiliano dal cabarettista. Nella vita di tutti i giorni qualcosa è cambiato, altrimenti sarei dovuto essere perennemente un comico. Ho separato vita e spettacolo (ma non troppo). Faccio un po’ meno battute nel quotidiano e le riservo allo show. Televisione, teatro e cinema. Il tuo percorso artistico è stato decisamente completo. Cosa ti ha dato più soddisfazione? Il teatro è stato l’origine della mia carriera. Dare vita a uno spettacolo teatrale è un lavoro molto complesso, ma che ti dà un’immensa gratificazione. È una grande emozione avere un pubblico che paga per vederti. Il teatro è immediato, coinvolgente e adrenalinico. Forse rispetto al cinema e alla tv ci rappresenta meglio. Anche la televisione dà comunque delle grandi soddisfazioni: è appagante sapere di aver realizzato una trasmissione che piace, che la gente segue con entusiasmo.

Come vivi il rapporto con il pubblico? Ogni serata è diversa, è bella nella sua diversità. In 32 anni di carriera abbiamo girato tutta la Sardegna con i nostri spettacoli e ogni pubblico e ogni atmosfera, da Olbia ad Alghero fino ai più piccoli paesi dell’entroterra, ci ha accolto regalandoci emozioni. È stato bello vedere, dopo i primissimi spettacoli al di fuori del quartiere Marina, che la gente ci riconosceva e ci apprezzava in tutta l’isola. Le nostre gag, inizialmente marcate dalla stretta parlata cagliaritana, sono diventate in poco tempo più inclusive. Al dialetto cagliaritano si è sostituito un linguaggio più italianizzato, capace di raggiungere il pubblico di tutta la Sardegna. A che progetti ti stai dedicando in questo periodo? Continuo a portare in scena personaggi vecchi e nuovi nelle piazze di tutta la Sardegna insieme alla compagnia. Ogni spettacolo che proporremo per tutta l’estate sarà un viaggio nei nostri 32 anni di attività. C’è qualcosa che non hai fatto e che ti piacerebbe fare? Mi piacerebbe fare un film comico. Magari anche con gli attori de Lapola, ma senza i nostri personaggi. Una commedia con una storia. Mi sarebbe piaciuto anche scrivere un libro, per poi rendermi conto che moltissime persone lo scriverebbero meglio. Quindi lo lascio fare a loro!

Questa intervista non può certo finire senza un aneddoto divertente. Una volta, prima di uno spettacolo in un paese, siamo stati accolti da un vigile in alta uniforme che ci chiese se avessimo delle esigenze particolari e se ci servisse qualcosa per organizzare l’evento. Effettivamente volevamo che venissero spente le luci e che ci fosse lasciata una stanza a disposizione come camerino. Arrivata l’ora dello spettacolo constatammo che le luci erano ancora accese e che la porta della stanza che avevamo richiesto fosse chiusa a chiave. Ci rivolgemmo allora al comitato. “Ma scusate a chi l’avete chiesto?” ci domandarono con sorpresa. “A un vigile che stava lì…” “Ma quale vigile! Cussu fiara su scimpru ‘e sa bidda!”. Quest’uomo andava in giro con paletta e fischietto e con una divisa, che a quanto pare gli era stata regalata di recente. Per noi era proprio un vigile, non avevamo avuto alcun dubbio! Quindi anche lui aveva un certo talento come attore… Devo dire che era molto più bravo di noi… Ci ha convinto subito! Concludiamo così. Dicci solo qual è il ricordo più bello di tutta la tua carriera. Quello che accadrà domani. Siamo ancora in pista, è tutto da costruire.


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LA DINAMO SASSARI È QUASI PRONTA PER LA NUOVA STAGIONE: Tanti volti nuovi a disposizione di coach Esposito ed il precampionato ormai alle porte. di ERIKA GALLIZZI. Foto LUIGI CANU

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er la Dinamo Banco di Sardegna Sassari si avvicina l’inizio della nuova stagione agonistica, che la vedrà impegnata nella Serie A di basket e nella Fiba Europe Cup (a partire dal secondo turno preliminare, fissato per il 3 ottobre). Una stagione con tanti volti nuovi in tutti i reparti, da quello tecnico, a quello dirigenziale, fino ad arrivare al roster. Il timoniere, come noto, sarà Vincenzo Esposito, affiancato dal vice Edoardo Casalone e da Giorgio Gerosa. Se Gerosa è già conosciuto a Sassari ed in ambiente Dinamo per aver coperto negli ultimi due anni il ruolo di responsabile tecnico del settore giovanile, non si può

Daniele Magro

dire lo stesso per Casalone. Ventinovenne nativo di Valenza, arriva a Sassari dopo quattro anni a Tortona, come vice prima dell’ex Dinamo Demis Cavina e poi di Lorenzo Pansa. Dopo otto anni, si sono, di contro, divise le strade della Dinamo e di Paolo Citrini. Nello staff societario, invece, ha fatto il suo ingresso, come amministratore delegato (nuova figura in organigramma), Renato Nicolai. Bolognese classe ’63, Nicolai ha una lunga esperienza da dirigente sportivo, tra Bologna, Ferrara, Brindisi e Torino. Il ruolo di team manager, poi, è stato affidato a Luca Rossini, che lo scorso anno ricopriva la stessa carica più quella di responsabile della comunicazione alla Cagliari Dinamo Academy, dopo otto stagioni alla Pallacanestro Cantù. Ma veniamo al roster, partendo dai confermati: il sassarese Marco Spissu, il capitano Jack Devecchi, l’ala Achille Polonara, il canadese Dyshawn Pierre e lo statunitense, ma kosovaro di passaporto, Scott Bamforth. Risolto, invece, il contratto con Jonathan Tavernari, nonostante il rinnovo biennale siglato lo scorso febbraio. Le new entries sono Jaime Smith, Stefano Gentile, Terran Petteway ed i lunghi Jack Cooley e Daniele Magro. Smith avrà le chiavi della cabina di regia; statunitense dell’Alabama, ha vestito, lo scorso anno, la maglia della Pallacanestro Cantù, chiudendo la stagione con 14.4 punti e 4.4 assist di media, dopo una stagione in Ucraina, al BC Khimik Yuhzny. 190 cm e 29 anni, dalle buone doti realizzative e ottima visione di gioco, predilige velocità, contropiede e ritmi alti. Del play Stefano Gentile si sapeva dall’inizio del mercato. Giocatore sufficientemente noto nel basket italiano e non solo per essere il fratello del più talentuoso Alessandro o il figlio del grande Nando. Un giocatore che fa di utilità, fisicità e agonismo i suoi marchi di fabbrica. Sa trovare soluzioni individuali così come mettersi al servizio della squadra. Terran Petteway è un atleta ben conosciuto da coach Esposito, che lo ha allenato a Pistoia due anni fa. Ala americana di 26 anni, 198 cm, atletismo e buone qualità tecniche. Giocatore duttile ed efficace attaccante, che ha caratteristiche tali da risultare fastidioso anche in difesa. Lo scorso anno ha

Stefano Gentile

iniziato la stagione in Francia, al Nanterre, per poi trasferirsi al Paok Salonicco, con cui ha avuto un ruolino di marcia di 11.2 punti e 3.1 rimbalzi a partita. Jack Cooley è l’ultima firma, in ordine di tempo, in casa biancoblù. Pivot fisico e roccioso, americano, che vanta esperienze in team blasonati come Utah Jazz e Sacramento Kings. Per lui, “battesimo” in Europa con la maglia del Trabzonspor nel 2013-14, Malaga due anni dopo e, infine, Ludwigsburg. L’italianissimo Magro, invece, arriva a Sassari dopo due anni a Pistoia, agli ordini di coach Esposito. “The slim” (questo il suo soprannome) ha chiuso la passata stagione con 3.5 punti e 3.2 rimbalzi a partita. Al roster manca ancora un lungo straniero. La Dinamo svolgerà la preparazione, come di consueto, al Geovillage di Olbia ed è già definito il programma del precampionato: 1-2 settembre, Geovillage Olbia, torneo con Avellino, Virtus Bologna e Ludwigsburg; 4 settembre, Padru, amichevole con Avellino; 8-9 settembre, Geovillage Olbia, Torneo Internazionale Geovillage, con Efes Istanbul, Ucam Murcia e As Monaco; 11 settembre, Nuoro, amichevole con Efes Istanbul; 15-16 settembre, Cagliari, VIII International Tournament “City of Cagliari” con Olimpia Milano, Limoges e Fenerbahce; 18 settembre, amichevole col Fenerbahce (sede da definire); 28-29 settembre, Sassari, Torneo Città di Sassari – Mimì Anselmi con Venezia, Cagliari e Trieste.



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ABBIGLIAMENTO DEL FUTURO

Arriva l’intelligenza artificiale applicata all’industria tessile

di ALESSANDRO LIGAS

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ntelligenza artificiale, industria tessile e abbigliamento sono questi i tre pilastri portanti di AI-Textiles. Il progetto di trasferimento tecnologico dell’Università di Cagliari, coordinato da Fabio Roli direttore del laboratorio Pattern Recognition and Application Lab (PRA Lab), finanziato da Sardegna Ricerche nell’ambito del programma POR FESR Sardegna 2014/2020, azioni cluster top-down, che coinvolge diverse aziende del settore tessile sardo. L’obiettivo è quello di sviluppare indumenti del futuro facendoli diventare “intelligenti” grazie a speciali tessuti che inglobano al loro interno un sofisticatissimo dispositivo elettronico che permette di rilevare le condizioni ambientali, come temperatura, umidità, battito cardiaco, per poi analizzare i dati ottenuti e “reagire” di conseguenza. “Gli indumenti nel corso della storia – racconta il coordinatore del progetto – sono sempre stati fatti da materiali più o meno naturali e inerti, come il classico cotone, con la funzione principale di ricoprire al meglio il corpo umano e proteggerlo dagli agenti atmosferici”. Da qui nasce quello che sarà il fu-

turo degli indumenti intelligenti: un abbigliamento che in maniera attiva riesca a cambiare le sue proprietà e cambiare anche se stesso in funzione o del mondo esterno o di quelle che sono le esigenze della persona. “Combinando le capacità – aggiunge il docente –, che oggigiorno sono spintissime, di tessere un materiale con qualunque altro, siamo in grado di cucire assieme al cotone dei fili elettrici che producono dei segnali che possiamo manipolare lasciando integre le caratteristiche del tessuto originale”. Tessuti flessibili, elastici, lavabili e resistenti all’usura ecco come sono le stoffe sviluppate all’interno del laboratorio dell’università del capoluogo di regione che non si differenziano da quelli dell’industria tessile normale. Sono tantissime le applicazioni che si possono sviluppare. “Ad esempio - racconta il coordinatore -, un abito o una maglietta che si accorga del livello di traspirazione, ossia di quanta umidità io ho nel corpo, e che quindi allarghi o stringa le sue maglie, che normalmente formano l’intreccio del tessuto, permettendo una maggiore areazione e una

migliore dispersione, o all’opposto, accumulo, del calore. Ma sono moltissime le informazioni che attualmente sono rilevabili, come il battito cardiaco o la respirazione, per citarne alcune, e piano piano si spera che molti altri parametri verranno attivati in modo da rispondere in maniera completa alle sollecitazioni del mondo esterno o quelle del corpo della persona”. Non solo abiti. “Un’altra applicazione – continua il responsabile scientifico del progetto – degli AI-Textiles è quella di adattare questi intrecci anche ai materassi. Come per gli indumenti anche il materasso è composto da fibre tessili e partendo da questa considerazione siamo riusciti a sviluppare un prototipo che si “accorge”, ad esempio, quando viene bagnato. Un “percepire” che ovviamente è dato dell’elettronica. Oggi siamo in gado di capire se un oggetto è perfettamente asciutto o è bagnato semplicemente misurando la quantità d’acqua presente (analisi) e, ad esempio, rispondere, e quindi reagire, a questa sollecitazione esterna attraverso un sms, o un altro tipo di segnale, di modo da poter intervenire. Un’altra applicazione che si collega ai materassi - aggiunge il docente è quella di sviluppare tessuti che si accorgano di quanta pressione si sta esercitando in un determinato punto oppure di come la sto esercitando, se ci sono poggiato sopra in modo uniforme o soprattutto se la pressione esercitata è soltanto in alcune parti. Anche in questo caso a seconda delle analisi si risponde in maniera automatica e si reagisce di conseguenza”. Tessuti che in questo modo diventano smart ma che ci portano a fare una riflessione sullo stesso modo in cui li definiamo. “Chiamarli intelligenti può essere una parola un po’ grossa, un po’ fuorviante – precisa Fabio Roli – ma che sta a definire un netto passo in avanti rispetto all’esistente. Oggi abbiamo dei tessuti, soprattutto nell’abbigliamento sportivo, chiamati intelligenti, ma che agiscono in maniera un pò stupida, passiva, che non analizzano e non rispondono. Ed è questa la reale novità di questi materiali, entro certi limiti, altrimenti sembra fantascienza: saranno loro a fare ciò che in genere facciamo noi”. “Il sogno – conclude il docente –, oggettivamente impossibile, è quello di sviluppare dei tessuti che partendo dal mio sudore, dal calore, dagli enzimi che produco, riescano a rilevare qualsiasi malattia e poter intervenire in tempo”.

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Bologna. Piazza Maggiore e la Torre degli Asinelli (a destra)

di DANIELE DETTORI

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isitiamo questo mese il cuore pianeggiante della penisola; quello spicchio di nord che tanto ha dato all’Italia in termini di crescita economica, in particolare agricola, industriale, turistica e artistica. Preparate il costume da bagno, un buon paio di scarpe da trekking e la forchetta. Questo viaggio attraverso l’Emilia Romagna sarà forse faticoso ma saprà di certo come deliziarvi. Bologna è una regola. Infatti cominciamo proprio dalla città capoluogo di questa operosissima Regione e dal suo salotto buono: Piazza Maggiore. Se si vuole osservare e conoscere i bolognesi questo luogo è perfetto. Ai piedi della gigantesca statua del Nettuno, con tutt’intorno edifici secolari come Palazzo dei Bianchi, d’Accursio e del Podestà (aperti al pubblico) è bello incontrarsi, passeggiare e inoltrarsi nel dedalo di vie del centro storico di Bologna “La Rossa”, così chiamata per via del colore caratteristico dei tetti delle sue case. Cammina, cammina si arriva alla base di due edifici

simbolo della città: la Torre degli Asinelli e la Garisenda. La prima, costruita agli inizi dell’anno 1100, prende il nome dalla famiglia che la volle e per tantissimo tempo rivestì funzioni difensive e di avvistamento. Oggi è possibile arrivare sulla cima salendo i suoi 498 gradini interni. Più tribolata la storia della seconda torre, anch’essa costruita nello stesso periodo e con le medesime funzioni. Le sue fondamenta, infatti, cedettero caratterizzandola con una eccessiva pendenza che, per motivi di sicurezza, portò all’eliminazione di diversi piani. Sopravvissuta nei secoli, oggi la struttura è chiusa al pubblico. Non tutti sanno, poi, che Bologna è attraversata da alcuni canali, alla maniera di Venezia. Questi canali risultano nascosti perché si allungano coperti da una suggestiva distesa di edifici. Il modo più sorprendente per scoprirli è affacciarsi sulla finestrella di via Piella, un’apertura ricavata nel legno che offre una bellissima veduta sul Canale delle Moline. Ancora, la Basilica di San Petronio è l’edificio religioso più importante della città; il Palazzo dell’Archiginnasio offre uno

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VIAGGIO IN ITALIA

EMILIA ROMAGNA splendido polo culturale e storico che ospita, tra le altre cose, il Teatro Anatomico. Realizzata nel 1637, questa sala deputata alle lezioni di anatomia ha mantenuto inalterato tutto il suo fascino. Rimini Rimini. O anche “Sotto il sole di Riccione”. In effetti la riviera romagnola offre bellissime città e spiagge affacciate sul Mare Adriatico, dallo spiccato carattere turistico. Niente di meglio che sorseggiare un drink tra i tavoli di uno dei numerosi locali che si affacciano al continuo fluire di persone sul lungomare, fare qualche pedalata in bicicletta e conoscere persone nuove nelle tante occasioni di socializzazione che una festa o un gioco in spiaggia possono regalare, alla mattina o alla sera. È probabile che non riusciate a vedere la gran parte dell’Emilia Romagna se il vostro soggiorno è troppo breve. Sono infatti tantissime le città e i posti da visitare. A Parma, così come a Piacenza, potrete effettuare un tour tra i bellissimi castelli medioevali, oggi custodi di antichissime opere d’arte e sedi museo con diversi allestimenti. A

Parma, in particolare, le Terme Respighi di Tabiano sono considerate ai primi posti in Europa per qualità delle acque. Tra Forlì e Cesena, un ottimo contatto con la natura è garantito dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, come a Modena dal Parco dei Sassi di Roccamalatina o dalle Cascate del Bucamante: luoghi spettacolari, tra scorci degli Appennini e ricchi corsi d’acqua. A tavola. Prosciutto, mortadella, Parmigiano Reggiano, Grana Padano, piadina romagnola, tortellini e tagliatelle sono solo alcuni tra i più famosi e gustosi prodotti tipici di questa Regione, e peraltro molto versatili. Sono infatti, ormai, ingredienti nazionalpopolari usati nelle cucine di tutto lo stivale e di tutto il mondo. Per i pasti del vostro viaggio vogliamo consigliarvi di prediligere i piccoli locali a conduzione familiare, dove tutto lo spirito Emiliano e Romagnolo viene vissuto e proposto genuinamente sulla tavola, anche attraverso le specialità gastronomiche sopra descritte. Da bere suggeriamo, tra i rossi, un buon Lambrusco, utilizzato anche per la sangria, oppure un bianco Pignoletto.


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Il secondo disco solista di Francesco Marras

di DANIELE DETTORI

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rancesco Marras ci viene incontro accompagnato da Agnes, un bellissimo meticcio nero, sua inseparabile compagna di giochi e di lavoro. «È con me da tre anni», racconta. «Mi fa sempre compagnia, posso dire che sia la mia assistente in studio». In effetti, nel suo studio di registrazione Francesco trascorre parecchio tempo e non può essere diversamente: sono tante le collaborazioni a progetti di diversi artisti sulla scena nazionale e internazionale. E poi c’è l’ultimo suo disco, un lavoro autoprodotto che ha richiesto cinque anni di gestazione. Lasciamo a lui la parola su Time Flies anche perché, come il titolo stesso del suo lavoro recita, il tempo vola. «Time Flies è il mio secondo disco solista strumentale. Il primo risale al 2011 con titolo Black Sheep. Ci sono voluti un po’ di anni prima che tornassi a produrre un disco anche perché il lavoro è abbastanza complesso. Io mi autoproduco: compongo, registro, rielaboro, faccio tutto da solo nel mio studio di registrazione, lo Screaming Shadows Studio qui a Sassari.». Mi parlavi anche di collaborazioni importanti, sia per il primo disco che per questo nuovo. Per il primo disco sono riuscito a collaborare con John Macaluso, un batterista americano che ha suonato con Malmsteen, con gli Ark e diversi altri nomi noti. Sempre alle batterie ho avuto Raphael Saini di Cagliari e non poteva mancare Alessandro Del Vecchio, che è un mio carissimo amico con cui collaboro per diversi progetti. In Time Flies, invece, ho avuto la possibilità e l’onore di collaborare con Jason Rullo, il batterista dei Symphony X, che è il secondo gruppo Progressive Metal di spessore mondiale dopo i Dream Theatre. Tramite amici comuni sono riuscito ad avere questa grande opportunità per un brano del disco e, tra l’altro, compare anche in uno spezzone video mentre registra in studio, lo si può vedere sul mio canale YouTube. Hai suonato anche dal vivo con grandi nomi? Sì, come turnista ho suonato un paio di anni

fa al Frontiers Rock Festival, a Trezzo sull’Adda vicino a Milano, dove ho conosciuto Daniel Flores, batterista e produttore dei The Murder of My Sweet e ho potuto suonare con Angelica Rylin. Molti dei musicisti che ho conosciuto poi hanno collaborato per Time Flies, e questo è stato possibile grazie a internet e ai social che oggi permettono di entrare in contatto con relativa facilità. Quali sono gli artisti che, negli anni, ti hanno ispirato? Io sono nato nel 1982 e ho iniziato ad ascoltare Hard Rock ed Heavy Metal quando avevo otto anni, molto presto perché avendo un fratello più grande che ascoltava quei generi, mi sono appassionato anche io. La mia più grande ispirazione son sempre stati gli Iron Maiden. Poi, ovviamente, negli anni il bagaglio musicale e culturale si è ampliato tantissimo, ho scoperto tanti altri generi e musicisti. Dal punto di vista chitarristico, per esempio, mi hanno ispirato molto Steve Vai, Joe Satriani, e tanti altri. Cosa vuoi trasmettere con la tua musica e con Time Flies? C’è da dire che Time Flies è veramente un disco molto versatile, è molto ampio come generi musicali: non è prettamente Metal. Ascoltandolo ci si trovano brani Rock Blues o Funk Rock, Progressive Rock, Progressive Metal, Blues, ecc. Nei dischi strumentali, personalmente, cerco sempre di mettere il massimo e di esprimermi in totale libertà. Tutto quello che ho ascoltato e che mi piace, che mi viene di sentimento, io lo metto dentro quei dischi. Come mood, molti brani hanno delle melodie che sono magari malinconiche o comunque riflessive, intimistiche. Ecco, cerco di esprimere tutto questo e spero che arrivi all’ascoltatore. Un altro aspetto al quale ho fatto grandissima attenzione nella produzione del disco è stato la melodia. Volevo cioè creare un disco che fosse melodico, bello da ascoltare e non uno sfoggio di pura tecnica chitarristica. Per entrare nell’universo musicale di Francesco Marras potete andare sulla sua pagina Facebook oppure visitare il sito francescomarras.com.


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Il dentista risponde

Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.

Curiosità sul mondo odontoiatrico

nenetus - stock.adobe.com

pata in tutto il mondo principalmente negli Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Spagna e Italia, dove una gran quantità di professionisti hanno iniziato ad usarla. La DSD ha il grande vantaggio di fornire al paziente un’anteprima del suo sorriso, in modo totalmente reversibile. Opera attraverso uno strumento digitale che, grazie all’utilizzo di un software appositamente progettato, elabora una ricostruzione virtuale (detta rendering) del sorriso attuale, dei suoi margini di miglioramento e soprattutto di come sarà il futuro sorriso finale, che si potrà ottenere alla conclusione del trattamento. Per raggiungere tutto ciò non servono le tradizionali impronte, che spesso provocano disagi nel paziente, ma bastano delle foto in alta qualità del viso e del sorriso del paziente. A questo punto, direttamente sul computer, si effettuano le valutazioni sulla tipologia del volto, delle labbra, del sorriso e vengono applicati i canoni di bellezza “aurei”, che seguono proporzioni armoniche matematiche. In base a questo si elaborano digitalmente i denti con forma, colore e proporzioni più adatte al singolo caso, che possono essere visualizzate comodamente sullo schermo del computer e viste dal paziente, che viene coinvolto in maniera diretta alla creazione del suo sorriso. Ma ancora non è finita, in quanto la tecnica prevede di poter creare una prova “fisica” detta mockup, un lavoro reversibile in resina molto elegante che viene applicato sui propri denti per valutare, immediatamente, come ci si

SI PUÒ OTTENERE UN SORRISO PERFETTO? L

a risposta a questo quesito è chiaramente soggettiva, perché la percezione del bello cambia da persona a persona e comporta aspetti non solo fisici, ma anche psicologici. Va detto, però, che ad oggi esistono tecniche e studi che permettono di raggiungere risultati estetici straordinari per il paziente.

Di recente abbiamo invitato nel nostro studio il dottor Simone Vaccari, un caro amico di Modena specializzato nella tecnica “Dental Smile Design” o DSD, che ci ha illustrato le incredibili potenzialità di questa disciplina. La tecnica è stata elaborata in Brasile dal dott. Christian Coachman e si è rapidamente svilup-

sente con il lavoro definitivo. È solo a questo punto che, se si è certi di voler proseguire, inizia il vero e proprio trattamento. Il vantaggio della tecnica è indubbio. In un settore così delicato e sensibile come l’estetica, avere una prefigurazione così concreta di quello che si andrà a fare è spettacolare, e aiuta sia il paziente sia il dottore nel processo creativo del sorriso perfetto. E per perfetto intendo quello che più piace alla persona, che viene coinvolta in modo definitivo nel procedimento, rispettando i suoi gusti ed esigenze. Una dentatura sana e bella cambia radicalmente la fisionomia del volto, e spesso modifica perfino il carattere del paziente, aumentando espansività e autostima. Da numerosi riscontri della DSD in tutto il mondo risulta che la persona scopre, entro poco tempo dal trattamento, una carica positiva molto alta, capace di influenzare in maniera benefica i suoi rapporti con gli altri. L’odontoitria si sta evolvendo in modo molto rapido, offrendo soluzioni non solo funzionali, ma anche estetiche sempre più avanzate. Questo ci permette di offrire come odontoiatri un gran numero di opzioni di scelta ai nostri pazienti, garantendo un approccio globale che soddisfi in modo sempre più vario e completo le loro esigenze. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.

www.studiomassaiu.it

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Per la barba di Enrico a cura di Henry Beard

BE POLITE Il Gentleman

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i capita spesso durante le mie consulenze o semplicemente chiacchierando con gli amici, di capire quanto le persone attribuiscano l’esser un galantuomo al solo modo di vestire. È ovviamente sbagliato, ma come posso dargli torto visto che ovunque mi giri sono tempestato dai media e dai social network di superficialità. Scatti di persone che vivono una vita magnifica, girano il mondo, alloggiano sempre e solo in magnifici alberghi e si circondano di belle persone, uno stile di vita sano ed impeccabile, dai fisici statuari, sempre eleganti e solari. Vedete, tutto ciò è certamente possibile a pochi fortunati nel mondo, ma la verità è che tutto questo non è possibile. L’apparire è un po’ come dire che “l’abito fa il monaco”. Quanto di più sbagliato, eppure ha un impatto sull’opinione pubblica incredibile, proprio perché condiziona il pensiero che tutto ciò che è bello è anche elegante e di stile. Vi domando, che senso può avere un uomo ben vestito se al primo gesto, al primo sospiro, alla prima manifestazione di dialogo non è educato? Che stile gli si può attribuire? Nessuno a parer mio! Ebbene in questo numero vi svelerò la vera essenza

del Gentleman. Una caratteristica che potremmo definire intrinseca e innata? No! È decisamente un aspetto che cela e/o denota un certo passato, dagli insegnamenti ricevuti dai genitori, alle amicizie fino alle vicissitudini che la vita ti pone sulla strada facendo maturare esperienza e formando il carattere. Il vero ed unico segreto che si cela dietro un gentiluomo, dietro lo stile e la classe è solo ed esclusivamente uno, l’educazione. Provate a fare semplicemente un paragone tra due uomini, entrambi esteticamente stilosi e ben vestiti, ora a parer vostro quale dei due sarebbe da identificare come un gentiluomo? In teoria entrambi ma, ipotizzando due atteggiamenti opposti, uno con un fare arrogante, snob, egoista e rozzo e l’altro, educato, dalle buone maniere, che vi ascolta e che, soprattutto, non pone se stesso sopra di voi mostrandosi “superiore” economicamente e intellettualmente. Quale dei due ora identifichereste come Galantuomo? Certamente il secondo! Vedete come sia naturale capire l’essenza che contraddistingue l’uomo galante. Vi porto un esempio di colui che fu definito dalla critica mondiale il non plus ultra dei gentleman, Cary Grant (nome d’arte di Archibald Alexander Leach) classe 1904, attore britannico trasferitosi in America negli anni venti. Uno degli attori di Hollywood più affascinanti della storia, dotato di una naturale e raffinata eleganza, di una notevole prestanza fisica e di un sottile senso dell’ironia. Una sensibilità ed un talento galante verso il prossimo

Enrico Salis alias Henry Beard è un social media influencer, blogger, modello barbuto e personal shopper, testimonial di molti brand importanti. Un esteta esperto di stile e di tutto ciò che riguarda il lifestyle del gentleman. che gli consentì successi incredibili, ispirando lo stesso Ian Fleming nel delineare il personaggio di James Bond. Un uomo eccessivamente parsimonioso, che non diede mai scandalo. Un dandy per esempio ha stile e classe da vendere ma a differenza del vero gentleman ha bisogno di eccedere, di farsi notare e far parlare di sé per la sua stessa eccentricità, il galantuomo, almeno quello di un tempo no. L’educazione non richiede ec-

cessi, non necessita di manifestazioni tali da far girare le persone, è silenziosa, è sicura di sé, non alza mai la voce e si fa notare solo quando è interpellata, ha rispetto del prossimo e vive la vita con un fare positivo. Niente di più bello. Riflettete su questo pensiero e spero di cuore possa aiutarvi nel vostro percorso verso un fare galante, proprio come Cary Grant! Potete seguire il blog di Enrico su perlabarbadienrico.com.


flickr/nicolas vadilonga (CC)

24 S&H MAGAZINE

LE DANZE CIRCOLARI BALLANDO TRA GRECIA, SPAGNA E SARDEGNA di ALBA MARINI

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oltissime danze folcloristiche del Mediterraneo sono balli circolari. Balli allegri, riproposti durante le grandi feste tradizionali e le piccole sagre, dove i ballerini si tengono per mano o a braccetto come in un complesso girotondo. Al “tutti giù per terra” però, si sostituisce il “tutti in piedi”: a passi svelti si gira a ritmo di musiche tradizionali, si gira ancora e ancora e ancora finché le note non si fermano. E si ricomincia. Le antiche tradizioni delle danze circolari sono tramandate di generazione in generazione nei piccoli paesi della Grecia, della Spagna e della nostra amata Sardegna.

Ad oggi si insegnano addirittura nelle scuole di danza. Senza queste scuole, la tradizione dei balli in cerchio si perderebbe nel prossimo futuro, come un piccolo tassello smarrito di un puzzle di una storia che rimarrebbe incompleta. In principio fu la danza Kalamatianos (foto in basso a destra). Raccontata perfino nell’Iliade di Omero, è il vero protagonista del ritmo greco più antico. Le sue radici sono remote, i suoi movimenti sono gioiosi in 7/8. Una danza circolare, la vera danza greca. E il sirtaki? Ciò che tutti pensano essere il cuore pulsante della cultura della Grecia, del suo animo gioviale e ballerino, è in realtà tutt’altro che antico. Le vicende del sirtaki, della

sua consacrazione a vera danza greca risalgono a un film degli anni ’60, Zorba il greco, girato nell’incantevole isola di Creta. Il sirtaki, la cui musica è caratterizzata da un ritmo che va sempre salendo, fu commissionato appositamente per colorare la pellicola come solo le danze possono fare e fu affidato al protagonista Alexis Zorba, inguaribile ottimista, interpretato dal famosissimo Anthony Quinn. Il ballo di Zorba, con questo nome è diventato famoso in tutto il mondo il sirtaki, ha definitivamente messo in ombra il Kalamatianos, che comunque continua a sopravvivere nell’autenticità della cultura ellenica. Con un grande balzo geografico verso l’altra parte dell’Europa giungiamo fino in Spagna.


adobe/Veniamakis Stefanos

Anche qui un altro ballo circolare ci attende: la Sardana (foto in alto a destra). La terra “caliente” per eccellenza non poteva non avere una danza circolare capace di trasmettere la sua allegria, l’aria leggera e frizzante dell’ambiente spagnolo. I balli in cerchio disegnano un sole, rappresentano la vita che nasce come un fascio di luce: la sardana, è lo spirito luminoso e danzante della Catalogna. Questo ballo circolare rallegra le domeniche nelle piazze e le feste popolari. La musica utilizzata alterna ritmi frenetici e appassionati a melodie più lente e dolci. Ogni paese ha un suo gruppo di ballerini di Sardana e ogni gruppo si sfida nelle sere d’estate in un duello combattuto con i passi di danza. L’accompagnamento è assicurato dalla cobla, la musica tradizionale che guida i propri danzatori. Si tratta di un complesso di ben 11 strumenti, anch’essi tipici. Per i catalani la sardana è una cosa seria: essa rappresenta il ricordo di una prova di forza, una rivendicazione della propria libertà separatista. Durante la dittatura di Franco, infatti, l’uso del catalano era proibito, così come la Sardana, messa al bando per il suo forte potere sovversivo. La questione dell’indipendenza della Catalogna, d’altronde, non è affatto una storia recente. Dopo autentici balli e finzioni cinematografiche, dopo rivendicazioni politiche e soli danzanti arriviamo finalmente alla tenebrosa ma esuberante isola sarda. Sotto le aspre montagne della Barbagia, sotto il sole delle spiagge bianche toccate da mari di cristallo, nacque su Ballu tundu. Si tratta della prima forma di ballo sardo, probabilmente risalente a 2500 anni fa, come testimonia un frammento di un’antica ceramica custodita a Sassari nel Museo Sanna. Il ballo in Sardegna possedeva una forte connotazione sociale: scandiva tutti i momenti importanti della vita dei singoli e della comunità, dal matrimonio alle feste dei santi, dalla vendemmia al carnevale. Su Ballu tundu – il cui cerchio ad oggi viene spesso spezzato a fini coreografici – accompagna tuttora sagre, feste di paese e matrimoni tradizionali. Il cerchio, forte simbolo di coesione sociale, era aperto originariamente da una donna a cui era accordato l’onore di dare inizio alle danze. Il cerchio è la più ampia rappresentazione della vita: dalla nascita alla morte, dal sole alla luna. Quando al cerchio si unisce la danza la massima vitalità è espressa. I balli folcloristici, ora eseguiti da gruppi specializzati, traggono le loro radici dalle danze popolari, dalla giovialità delle feste, dai riti propiziatori, dall’esultanza per il raccolto fiorente. Il dinamismo e l’esuberanza tipici dei popoli meridionali hanno fatto sì, dall’alba dei tempi, che il ballo fosse manifestazione primaria di condivisione, libertà di movimento, gioia di vivere. È questo che unisce, tra le altre cose, i tre stati più rappresentativi del ballo tondo. In un grande cerchio i ballerini di Grecia, Spagna e Sardegna rimarranno sempre presi per mano, legati dal filo indistruttibile della grande tradizione.

adobe/Curioso Photography

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26 S&H MAGAZINE

inSardegna... I migliori eventi del mese

11-12 AGOSTO. “Bye Bye live”, concerto di Annalisa

Dal 30 LUGLIO al 15 AGOSTO: Oristano e altri undici centri della provincia. “DromosRevolution”, XX edizione del festival “Dromos”. 1° AGOSTO: Senorbì in Piazza Italia, ore 22:00. “Così sbagliato Tour”, concerto de Le Vibrazioni. Dal 1° al 4 AGOSTO: Oristano al Giardino del Museo Diocesano Arborense. VII edizione del Festival letterario “Leggendo Ancora Insieme – Nidi”. 2 AGOSTO: Cagliari all’EXMA, ore 21:00. “50 anni di successi”, concerto di Toquinho. Santa Margherita di Pula alla Forte Arena, ore 21:30. “Notte Italiana”, concerto di Toto Cutugno e dei Ricchi e Poveri. Bauladu all’Anfiteatro comunale, dalle ore 17:00. X edizione “Du | Bauladu Music Festival”: Concerti di Vinicio Capossela, Alioscia (Casino Royale), Umberto Maria Giardini, Santamorina e Music is my boyfriend DJ set. Sorso al Lido Iride, ore 22:00. “Dentro le Parole”, concerto dei Tazenda. 3 AGOSTO: Cagliari al Teatro Civico di Castello, ore 21:30. Michela Sale Musio in “White Rabbit Red Rabbit” di Nassim Soleimanpour. Dal 3 al 5 AGOSTO: Valledoria in Corso Europa, dalle ore 18:00. VI edizione “Rock n’ Beer”. 4 AGOSTO: Santa Margherita di Pula alla Forte Arena, ore 21:30. “Il Lago dei Cigni” del Balletto di San Pietroburgo, musiche di P.I. Tchaikovsky. 5 AGOSTO: Cuglieri in Piazza, ore 21:00. Antonella Ruggiero in concerto. San Nicolò d'Arcidano in Piazza Libertà, ore 22:00. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. Senorbì in Piazza Italia, ore 22:30. Concerto di Madh. 6 AGOSTO: Villacidro in Piazza XX Settembre, ore 22:00. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. 8 AGOSTO: Oristano in Piazza Cattedrale, ore 21:30. XX edizione del festival “Dromos”: “Memphis... Yes, I’m Ready”, concerto di Dee Dee Bridgewater. Dall’8 al 16 AGOSTO: Berchidda e altre località del nord Sardegna. “XXXI”, XXXI edizione del festival internazionale “Time in Jazz”. 9 AGOSTO: Santa Margherita di Pula alla Forte Arena, ore 21:30. Tom Jones in concerto. Porto Cervo in Piazzetta della Marina, ore 22:00. Concerto di Marco Ligabue. 10 AGOSTO: Valledoria in Piazza del Comune, ore 21:00. Paolo Ruffini Show. Cagliari al Teatro Civico di Castello, ore 21:30. Gianni Dettori in “White Rabbit Red Rabbit” di Nassim Soleimanpour. 11 AGOSTO: Arbatax nel Piazzale Scogli Rossi, ore 18:30. IV edizione “Red Valley Festival”: Gigi D’Agostino. Silanus in Piazza dei Mille, ore 21:00. “Bye Bye live”, concerto di Annalisa. Bosa Marina nel parcheggio del lungomare Bosa Marina – Turas, dalle ore 19:00. IV edizione “Bosa Rock Fest”, concerti di Tracy Grave, Alcoholic Alliance Disciples, Icy Steel e Elyne.

15 AGOSTO. “Golfo Aranci Music Festival”: DJ set di Bob Sinclar

12 AGOSTO: Porto Cervo in Piazzetta Centrale, ore 21:00. “Bye Bye live”, concerto di Annalisa. Cabras all’Anfiteatro di Tharros, ore 21:30. “Non Abbiamo Armi Tour”, concerto di Ermal Meta. 13 AGOSTO: Arbatax nel Piazzale Scogli Rossi, ore 19:00. IV edizione “Red Valley Festival”: concerto della Dark Polo Gang. Sant’Antioco all’Arena Fenicia, ore 21:00. “Arena Fenicia Festival 2018”: “Non Abbiamo Armi Tour”, concerto di Ermal Meta. 14 AGOSTO: Arbatax nel Piazzale Scogli Rossi, ore 19:00. IV edizione “Red Valley Festival”: concerto di Sean Paul. Santa Teresa Gallura in Piazza Santa Lucia, ore 21:00. “Io Tour”, concerto di Sergio Cammariere. Santa Margherita di Pula alla Forte Arena, ore 21:30. Concerto di Nile Rodgers & Chic. Lula in Piazza, ore 22:00. Concerto di Danilo Sacco. 15 AGOSTO: Golfo Aranci in Piazza La Piccola, ore 22:00. “Golfo Aranci Music Festival”: DJ set di Bob Sinclar. Ussana in Piazza, ore 22:00. “Tieniti Forte Tour”, concerto di Marco Carta. Escalaplano in Piazza, ore 22:00. “Live&Tour 2018”, concerto di Ivana Spagna. Guasila in Piazza del Popolo, ore 22:00. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. 16 AGOSTO: Dorgali al Campo Mesaustu, ore 22:00. Concerto The Kolors “Frida Tour”. Guspini in Piazza X Settembre, ore 22:00. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. 17 AGOSTO: Riola Sardo al Parco dei Suoni, ore 21:30. “De André canta De André – Best of”, concerto di Cristiano De André. 18 AGOSTO: Osini in Piazza, ore 21:30. “De André canta De André – Best of”, concerto di Cristiano De André. Santa Margherita di Pula alla Forte Arena, ore 21:30. Musical “Grease”, regia Saverio Marconi, Compagnia della Rancia. Nughedu San Nicolò in Piazza Vittorio Emanuele, ore 22:00. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. 19 AGOSTO: Benetutti in Piazza Santa Croce, ore 21:30. Nomadi, “Tutta la Vita - Tour 55”. 21 AGOSTO: Porto Rotondo all’Anfiteatro Mario Cerioli, ore 21:00. “Girotondo Live”, concerto di Giusy Ferreri. Villamar in Piazza, ore 22:00. “Live&Tour 2018”, concerto di Ivana Spagna. Fordongianus in Piazza Municipio, ore 22:00. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. 22 AGOSTO: Bortigali in Piazza del Popolo, ore 21:00. “Girotondo Live”, concerto di Giusy Ferreri. Dal 23 al 26 AGOSTO: Santa Teresa Gallura. 18ª edizione del festival internazionale di jazz “Musica sulle Bocche”. 24 AGOSTO: Sassari nel piazzale della chiesa di San Giovanni, ore 22:00. Serata di cabaret con l’imitatore Antonio Mezzancella (Tu si que vales) e la coppia comica Nuzzo e Di Biase (Zelig). Abbasanta in località Sant'Agostino, ore 22:00. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”.

25 AGOSTO. “Prisoner 709 tour”, concerto di Caparezza

25 AGOSTO: Cagliari all’Arena Grandi Eventi, ore 21:30. “Prisoner 709 tour”, concerto di Caparezza. Sassari nel piazzale della chiesa di San Giovanni, ore 22:00. Concerto di Antonella Ruggiero. Ossi in Piazza Sardegna, ore 22:00. “Così sbagliato Tour”, concerto de Le Vibrazioni. Tempio Pausania in Piazza d'Italia, ore 22:00. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. Usini in Piazza Europa, ore 22:00. “Fuego y corazón tour”, concerto del gruppo Radici nel cemento. 26 AGOSTO: Domusnovas in Via Scarzella, ore 22:00. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. 28 AGOSTO: Porto Cervo in Piazzetta Stella Maris, ore 22:00. Concerto di Orietta Berti. 29 AGOSTO: Nuoro in Piazza, ore 22:00. Concerto degli Istentales.

Mostre Fino al 9 SETTEMBRE: Sassari al Palazzo Ducale “Sala Duce”, ore 10:00-13:00 - 15:00-19:00 (marven), ore 10:00-13:00 (sab), chiuso domenica e lunedì. Mostra “Narcisa Monni. One Shot”. Fino al 22 SETTEMBRE: Porto Cervo al Conference Center, ore 10:00-12:00 - 17:30-21:30. Mostra “Salvador Dalí e la Divina Commedia”. Fino al 30 SETTEMBRE: Oristano all’Antiquarium Arborense, ore 9:00-20:00 (lun-ven), ore 9:0014:00 / 15:00-20:00 (sab-dom). Mostra “Goya, Il segreto calligrafico”. Cagliari al Museo archeologico, ore 9:00-20:00, chiuso lunedì. Mostra “Efisio. Martirizzato dai romani, santificato dai cristiani, venerato dai contemporanei”. Cagliari al SEARCH, ore 9:00-20:00. Mostra fotografica “La Sardegna sotterranea”. Nuoro al Museo del Costume, ore 10:00-13:00 - 15:00-20:00, chiuso lunedì. Mostra “Max Leopold Wagner – Fotografie della Sardegna di un linguista antropologo”. Fino al 14 OTTOBRE: Olbia al Museo Archeologico, ore 10:00-13:00 / 17:00-20:00, chiuso lunedì e martedì. Mostra “Fellini tra sogno, magia e realtà”. Fino al 21 OTTOBRE: Nuoro al MAN, ore 10:0020:00, chiuso lunedì. Mostra “La Bohème Henri de Toulouse-Lautrec e i maestri di Montmartre”. Fino al 31 DICEMBRE: Barumini al Centro Giovanni Lilliu, ore 10:00-20:00. Mostra “Nuragica”, il più sorprendente viaggio nel tempo tra ricostruzioni e realtà virtuale. Fino al 28 FEBBRAIO 2019: Oristano all’Antiquarium Arborense, ore 9:00-20:00 (lun-ven), ore 9:00-14:00 / 15:00-20:00 (sab-dom). Mostra “Carlo Alberto archeologo in Sardegna - Gli idoli bugiardi”.

Per segnalarci un evento scrivi a eventi@shmag.it


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Dillo a foto tue La Sardegna in #hashtag C’è un nuovo modo di fare turismo e di essere turista, a chilometro e costo zero, – anzi 2.0! – che non conoscerà mai crisi! Instagram è ormai diventata la vetrina più efficace e forse adatta alla valorizzazione della Sardegna, e i like parlano chiaro! Raccontaci con le tue foto la Sardegna in tutte le sue sfaccettature taggando il nostro profilo Instagram @sehmagazine e inserendo l'hashtag #shmag all’interno della didascalia con una breve descrizione. Ogni mese pubblicheremo le 4 foto più belle. @andrea.cogoni_photography. $Domusnovas

I ritratti e la tradizione della nostra Sardegna. L'attesa prima della processione. (Comunità Desulese)

@nicucanu

Never Give Up! Because when you think it's all over, it’s the mo‐ ment when it all starts.

@bimboinspalla. $Piazza d'Italia (Sassari)

Ma quanto sono belle le piazze per correre? Chiedetelo a Mi‐ chele che ogni qualvolta arriva a Piazza d'Italia non può resi‐ stere alla voglia di correre da una parte all'altra.

@ilfenicotterodimolentargius. $Parco Di Molentargius

Quanta bellezza in Rosa.


28 S&H MAGAZINE

Un caffè o un pasto veloce! SA SSA R I Bar Capital

Snack Bar.Ristorante

Via Mosca, 19.  392/9701310 Bidda Bar

Wine Bar.Birreria

Piazza d’Italia, 7.  338/7684283 Cafè Set

Snack Bar.Ristorante

Via Roma, 4.  340/4060745.  Nessuno Caffè 1903

Caffetteria

Largo Ittiri, 1.  348/3107491.  Nessuno Caffè Azuni

Snack Bar

Mini Pub

Snack Bar.Pub

Via Matteotti, 43/a.  342/9404621.  Domenica

Viale Mancini, 13.  347/2389999.  Nessuno Caffè del Corso

Snack Bar.Ristorante

New Life Cafè

Snack Bar

Corso Vittorio Emanuele II, 17.  079/232470.  Domenica

Via Walter Pasella, 20/a - Li Punti.  347/4095845.  Domenica

Caffè Lounge P

Nutty

Snack Bar.Ristorante

Galleria Tanit.  079/262519.  Nessuno

Caffetteria

Via Enrico Costa, 33.  338/3816045.  Lunedì

Caffè Mokador di Monserràt

Snack Bar.Ristorante

Royal Art Caffè

Snack Bar.Ristorante

Galleria Monserràt.  079/219182.  Nessuno

Viale San Pietro, 27.  331/4490233.  Nessuno

Caffè Theoria

Selfie Caffè

Snack Bar.Lunch Restaurant

Caffetteria

Via Roma, 170.  079/270424 - 366/5446897.  Domenica

Via Tempio, 39/f.  331/9807282

Caffetteria Moriondo

Shardana

Caffetteria.Ristorante

Via Torino, 12/A.  Domenica Carletto Cafè

Caffetteria.Snack Bar

Via Alghero, 69.  Domenica

Solin

Snack Bar.Ristorante

Via Zanfarino, 30.  079/275975.  Domenica E Allora?!

Vanilla Cat

Snack Bar.Ristorante

ALGH ERO

Snack Bar.Tabacchi.Ricevitoria

Via Carbonazzi, 18.  079/274247.  Domenica  Lotto, Totocalcio, Superenalotto, Totip Funky Stuff

7000 Caffè

Havana

Caffetteria.Focacceria

Caffetteria.Cocktail Bar

Via Usai, 31.  340/1793656.  Domenica Il Caimano Distratto

Cocktail Bar.Live Music

Piazza Tola, 9.  079/6018742.  Nessuno Jro Caffè

Snack Bar.Pranzi Veloci

Via XX Settembre, 94.  Domenica sera

Via Tempio, 7/b.  340/8522748.  Domenica.  Live music

Snack Bar.Tabacchi

Via Carlo Fadda, 14.  079/2857065.  Nessuno Viale Umberto I, 106.  348/8856886

Caffetteria.Pasticceria

Via Alghero, 24.  327/5470727

Via Verona, 31.  079/275394.  Nessuno

La Catrina

Snack Bar.Ristorante

Via Vardabasso, 5/b.  079/280953.  Nessuno

City Caffè

Family Cafè

Snack Bar.Birreria

Via Asproni, 6/a.  328/2679594

Mexican Bar

Alguer Caffè

Snack Bar.Gelateria

Via Don Minzoni, 4.  079/5622648.  Nessuno Cafè Latino

Snack Bar

Bastioni Magellano, 10.  079/976541.  Nessuno Ciau Ciau

Snack Bar.Griglieria.Paninoteca

Piazza Sulis, 8.  334/1190962.  Nessuno Cyrano

Wine Bar.Libreria

Via Vittorio Emanuele II, 11.  079/9738303.  Domenica Il Milese

Via Garibaldi, 11.  079/952419.  Martedì

Snack Bar.Focacceria


| BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE |

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rinfreschi e buffet per i vostri eventi

Sassari . Viale San Pietro 27 Tel. 331 4490233 La Pantera Rosa Cafè

Snack Bar

La Gourmerì

Insalateria

Via Cagliari, 8.  079/6045543 - 392/1302898.  Sab, Dom

Via Asfodelo, 9.  348/1445906.  Domenica Maracaibo

Cocktail Bar

La Perla Rosa

Ristorante.Pizzeria

Via Lido, 15.  349/1707383.  Nessuno.  Live music

Via IV Novembre, 63.  079/281255.  Mar.  Consegna domicilio

Orange

La Pinta

Snack Bar.Ristorante.Pizzeria

Via XX Settembre, 2/4.  346/5944925.  Nessuno.  Live music

Ristorante.Pizzeria

Via Saffi, 27.  079/236903.  Martedì.  Consegna domicilio Panefratteria

Cucina Tipica Sarda

Via Carlo Alberto, 2.  079/9330921.  Lunedì

PO R T O T O R R ES

Sa Madrighe Bar Galleria

Snack Bar

Via Sassari, 61.  079/9145349.  Domenica Cristallo

Pizzeria

Via Milano, 5.  348/1486966 San Sebastian

Snack Bar.Pasticceria

Ristorante.Pizzeria.Spaghetteria

Via Asproni, 18.  079/273749.  Gluten free

Piazza XX Settembre, 12/14.  079/514909.  Lun sera.  Live music

Spaghettoria S’Artea

Falò Cafè

Via Arborea, 2/b.  079/4922209 - 392/7683669

Snack Bar.Ristorante

Via Mare, 12.  079/5902793.  Domenica

Speed Date

Gold Bar

Cocktail Bar

Piazza Garibaldi, 11.  346/0900514.  Nessuno

Spaghetteria

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Predda Niedda Strada 8.  079/262520.  Nessuno St. Joseph Pub

Pub.Pizzeria.Paninoteca

Via Asproni, 20/22.  079/272455.  Nessuno Trattoria Loludà

S E NN O R I & S O R S O Buena Vista Cafè

Trattoria

Via Rockefeller, 59.  339/5419878 - 366/3765294 Snack Bar

Via Cottoni - Sennori.  079/362273.  Lunedì

Tritus

Ristorante.Pizzeria

Via Asproni, 2.  079/274052.  Nessuno

Cafè Cattari

Caffetteria

Via Marina, 37 - Sorso.  079/3055088.  Lunedì Ibiscus Cafè

A LG HER O

Snack Bar.Paninoteca

Via Cottoni, 17 - Sennori.  079/361512.  Nessuno New Zanzibar

Al Refettorio Snack Bar

Via Roma Superiore, 164 - Sennori.  349/7274524

Ristorante

Vicolo Adami, 47.  079/9731126.  Nessuno Al Vecchio Mulino

Ristorante.Pizzeria

Via Don De Roma, 3.  079/977254

Dove mangiamo?

Casablanca

Ristorante.Pizzeria

Via Principe Umberto, 76.  079/6015123 Ristorante.Pizzeria

S.S. S.M. La Palma - Fertilia.  079/930098.  Nessuno Ristorante.Pizzeria

Corso Angioy, 6.  079/230448.  Nessuno

Hopera

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Piazza Civica, 23.  079/4804011.  Nessuno

Bella Bè Ristorantino

Ristorante

Via Usai, 8.  079/4816373.  Domenica Borgo di Torre Tonda

Ristorante.Pizzeria

Via Don Minzoni, 183.  079/984860.  Consegna domicilio

Da Bruno

SASSARI Bakkus

Bontà Sarda

Hot Ciccia

Ristorante

Via Eleonora D’Arborea, 12.  079/9739239 - 340/7193041 Ristorante.Pizzeria

Il Capricorno

Pizzeria.Paninoteca

Via Torre Tonda, 24/26.  079/232777 - 333/8513317.  Nessuno

Via Diez, 60.  079/986225.  Mer.  Consegna domicilio

Il Posto

Il Pavone

Ristorante.Pizzeria

Via Enrico Costa, 16.  079/233528 Il Quinto Moro

Ristorante

Piazza Sulis, 3.  079/979584 Trattoria.Pizzeria

Piazza Colonnello Serra, 9.  344/1338228.  Lunedì

La Botteghina

Ristorante.Pizzeria al metro

Via Principe Umberto, 63.  079/9738375.  Martedì


 Chiusura  Informazioni aggiuntive

30 S&H MAGAZINE

Take away o domicilio

Arte Pizza

SA SSA R I Pizzeria

Via Mastino, 23.  079/280727.  Dom.  Consegna domicilio C’è Pizza per Te

Pizzeria.Paninoteca

Via Napoli, 6/b.  079/2826049.  Consegna domicilio

Il Vagabondo

Pizzeria

Via Perantoni Satta, 1.  079/271939.  Lun.  Consegna domicilio Ristorante.Pizzeria

Via Giovanni XXIII, 82/a.  079/978556.  Lunedì La Lepanto

Ristorante

Via Carlo Alberto, 135.  079/979116.  Martedì La Pergola

Pizzeria

Via Ciriaco Carru, 2.  079/240443.  Lun.  Consegna domicilio La Divina

Cucina Tipica Sarda

Mankittu’s

Pizzeria

Via Giagu, 17.  079/2829023.  Lun.  Consegna domicilio Pizzeria.Paninoteca

Via Kennedy, 27/b.  079/4125748 - 348/0171332.  Lunedì

C.so Margherita di Savoia, 37.  079/9146525

Le Nouveau Gourmand

On The Road

Via Asfodelo, 43.  079/9739506 Mami

Ristorante.Pizzeria

Gastronomia.Paninoteca

Via Mazzini, 13/a.  079/235296.  Domenica Pianeta Pizza

Pizzeria

Via Catalogna, 4.  375/6263023.  Nessuno

Via Attilio Deffenu, 5/b.  079/2006777.  Consegna domicilio

Miques De Mirall

Pizzeria Cocco

Ristorante.Pizzeria.Lounge Bar

Via Manno, 14.  079/977991 - 347/5844475.  Martedì Mos Tapas Restaurant

Ristorante.Taperia

Sergio’s

Pizzeria.Ristorante

Cucina Tipica Sarda e Marinara

Paninoteca

Via Roma, 118.  079/2670032.  Nessuno

El Davalito

Ristorante.Pizzeria

Via Benedetto Croce, 2.  079/9401201 - 339/5640157.  Lun La Rosa Dei Venti

Ristorante.Pizzeria

Via Ettore Sacchi, 20.  079/502590.  Nessuno Li Lioni

Cucina Tipica Sarda

S.S. 131 km 224,4.  079/502286 - 340/5226468.  Mercoledì Pepito Pizza

Pizzeria.Paninoteca

C.so V. Emanuele, 158.  079/5048034 - 392/1880422.  Mar

Via Roma, 158 - Sennori.  327/7625970 Ristorante

Loc. Badde Cossos - Sennori.  079/360245.  Lunedì Girasole

Ristorante.Pizzeria

Via Roma Inferiore - Sennori.  347/1416411.  Mercoledì La Cantera

Ristorante.Pub

Pizzeria

Ichnos Express

Pizzeria.Paninoteca

Via Don Minzoni, 102.  079/6011160.  Pizze senza glutine La Nuova Delizia

Pizzeria

Via Goceano, 15.  079/985082.  Lun.  Consegna domicilio La Perla Nera

Pizzeria.Gastronomia

Via Oristano, 13/15.  079/9739132.  Consegna domicilio Piadineria.Paninoteca

Pizzeria.Paninoteca

Piazza Ginnasio.  079/975177.  Mer.  Consegna domicilio Gastronomia

Via Misericordia, 23.  347/5992956

PO R TO TO R R ES Pizza Loca

Pizzeria.Paninoteca

Via Roma, 145 - Sennori.  349/3018347.  Martedì

Via Veneto, 7.  079/5042012.  Nessuno.  Consegna domicilio

Sobremesa

Speedy Gonzales

Via Roma, 196 - Sennori.  353/3851684

Ristorante.Pizzeria

Il Carretto

Gelateria

C.so Vittorio Emanuele, 34.  340/7214577 Pagoda

Pasticceria

Via degli Astronauti, 2/b.  079/291272.  Lunedì Pasticceria Sias

Pasticceria

Via Baldinca, 67 - Li Punti.  079/399310 - 393/9242341.  Lun Slurp

Gelateria

Piazza Castello, 4/b.  079/236075.  Nessuno

ALGH ERO Azzurra

Gelateria

Via Roma, 36.  Nessuno.  Prodotti vegan e per celiaci Pasticceria

Gelateria

Piazza Civica, 33.  Nessuno

P ORTO TORRES

Via Marconi, 132.  079/952309.  Mar.  Consegna domicilio

Tria Street Food

Da Vito

Pasticceria.Caffetteria

Via IV Novembre, 10/E.  392/5458610.  Domenica

Gelateria Arcobaleno

Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia

Via Minerva 25.  079/4921239.  Mer.  Consegna domicilio

Ristorante.Pub

Athena’s Bakery

Via Sassari, 35/b.  079/979960.  Lunedì

I Gemelli

Pata Pizza Central Pub

SASSARI

Via Maiorca, 33.  079/980057

La Piadina del Pozzo

S E NN O R I & S O R S O

Qualcosa di dolce?

Ciro

A LG HER O

Il Corallo 2

Pizzeria

Via Roma Inferiore, 60 - Sennori.  079/362271.  Lunedì

Pizzeria

Via Cavour, 110.  079/9738762 - 392/6110258.  Nessuno

PO R T O T O R R ES

Pizzeria

Via Roma, 159 - Sennori.  079/362346

Via De Andrè, 19.  079/299930.  Consegna domicilio Refral Da Renato

Via XX settembre, 41/a.  079/983434.  Nessuno Trattoria Cavour

Pizzeria al Taglio.Fainè

Emiciclo Garibaldi, 7.  079/234240.  Nessuno Via Rosello, 25.  079/238052.  Domenica Pizzeria Luna e Sole

Via Carducci, 3.  346/4952795

Harley Pizza

Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia

La Scacchiera

Tavola Calda.Gastronomia

Pizzeria

Via Fiorentina, 73 - Sorso.  079/350193.  Consegna domicilio

Via Chiarini, 1.  389/4512350 - 324/0815157.  Consegna domicilio

Ristorante.Pizzeria

Viale I Maggio, 3.  079/950531.  Nessuno La Saletta

Il Veliero

Felix

Pizzeria 2000

Gastronomia Siciliana.Pasticceria

Via Sulcis, 3/A.  388/4359493.  Domenica

La Lanterna

Pizzeria

Via Fiorentina, 42 - Sorso.  079/350502

Al Caminetto

Dal Siciliano

SEN N ORI & SORSO

Pizzeria.Paninoteca

Via Libio, 75.  079/5047066.  Consegna domicilio

Il Capriccio

Gelateria.Creperia

C.so V. Emanuele, 114.  340/1844835.  Nessuno Via Lungomare, 32/b.  340/1844835.  Nessuno

Per l’inserimento in questa guida contattaci allo 079.267.50.50



Tel. 0783 296417 Te


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