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SASSARI
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CAGLIARI QUARTU S.E. - NUORO
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04 04 Gianluca Marjani Marras Illustrazioni in agrodolce
05 Il Castrum di Sassari
Uno spettacolare viaggio nel tempo
06 Annamaria Bruni
Premio speciale “Nikon 100th Anniversary”
07 La satira di Radio Limbara 08 Dinamo Basket Sassari Al lavoro per la nuova stagione
09 Cagliari Dinamo Academy Ai nastri di partenza della Serie A2
14 La Sella del Diavolo 15 Il Parco di Tepilora Patrimonio dell’Unesco
16 Unità cinofile ricerca dispersi 18 HITWEETS 19 Perdere Peso
3 consigli per metterti sulla buona strada!
20 In viaggio Mumbai
22 Coverstory: Ambra
10 Il dentista risponde
24 Lìberos
12 Musica: King Howl
25 I Broch
13 inSardegna a Settembre
26 GUIDA AI LOCALI
Bere tanto latte fa bene?
Un licantropo heavy blues
La rete del libro in Sardegna Un parallelo tra Scozia e Sardegna
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Gianluca Marjani Marras
illustrazioni in agrodolce di Damiano Cancedda Cagliaritano, di origini orrolesi, Gianluca “Marjani” Marras è un illustratore. Una parola che apre scenari infiniti: il suo compito è di narrare la realtà attraverso la fantasia e gli strumenti che gli competono. Scambiamo alcune chiacchiere con lui, sperando di riuscire a dare una fisionomia, un contorno, all’artista. Eppure, prima di una corretta definizione del suo mestiere, salta all’orecchio quel soprannome, “Marjani”. Ci chiediamo se questo pseudonimo ha in qualche modo a che fare con la sua arte: “In realtà no, se non in parte. Marjani significa volpe in una variante della lingua sarda: è un animale verso il quale provo una simpatia naturale, per un sacco di motivi. Inoltre nella cultura tradizionale giapponese, che io amo particolarmente, è considerato un animale sacro”. Già, cultura giappo-
nese, una delle sue massime fonti d’ispirazione, partendo dalla pittura tradizionale, arrivando a Takashi Murakami, autentica icona artistica in Giappone. Fare un elenco di tutto ciò che lo attrae è praticamente impossibile: “Se dovessi sintetizzare ti direi che, dal punto di vista stilistico, confluiscono nel mio lavoro linguaggi diversissimi tra di loro. Biasi, Keith Haring, Basquiat, Jesse Jacobs, Frida Kahlo. Per i contenuti un elenco è davvero impensabile, sono una spugna e provo curiosità e interesse per tutto quello che mi circonda”. Insomma, tutto ciò che può influire sul suo immaginario artistico può prendere forma. Per capire da dove tutto ha inizio, bisogna retrocedere fino alla sua infanzia, a quando si è ritrovato in maniera istintiva e naturale a disegnare. Il disegno per lui è una passione innata, ma ci tiene a precisare che: “più che una passione è quello
Foto Gigi Murru
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che sono davvero, sotto gli innumerevoli strati della società.” Una società che, in questa era social, mostra un interesse indecifrabile verso alcune forme artistiche, compresa quella di Gianluca Marras. La facile fruizione di materiale culturale avvicina più facilmente le persone all’arte, col rischio altissimo di renderla effimera o poco approfondita. Di una cosa però Gianluca è certo: “in questi anni mi sono accorto che l’onestà paga sempre, nonostante la via da percorrere sia più lunga”. Potrebbe scegliere di lavorare su linguaggi più semplificati per arrivare ad un pubblico più ampio, ma il suo è un cammino fatto anche di ricerca, che non intende abbandonare. I suoi lavori, a primo impatto, sembrano rassicuranti, c’è un’esplosione di colori e di linee morbide, eppure sono evidenti alcuni tratti distintivi della sua arte che un po’ inquietano. Scelte puramente
stilistiche o concettuali? “Direi sia concettuali che stilistiche. Cerco, nei limiti del possibile, di non essere didascalico e di trovare un sapore agrodolce, sia nello stile che nei contenuti. La realtà è estremamente complessa e sfumata, così come i sentimenti e l’estetica. La mia ricerca è indirizzata in questo senso”. E sono proprio queste scelte che permettono al suo lavoro di farsi largo tra gli spazi che gallerie d’arte, laboratori e tante altre realtà diverse concedono agli artisti. Nelle ultime settimane è stato un po’ in giro per la Sardegna. Ha portato una personale a Nuoro, al Seuna Lab, a cura di Madriche, associazione culturale che promuove e supporta eventi culturali ed educativi, ed è stato protagonista di una tappa dell’Art Friday dell’AB Gallery, a Villasimius. Oltre a Marjani erano presenti nomi illustri legati all’arte contemporanea isolana, quali Manu Invisible, e altri in rampa di lancio come La Fille Bertha. Non intende fermarsi, settembre sarà un altro mese intenso e ricco di lavoro: “Sarò ospite del Marina Cafè Noir, in veste di illustratore in tempo reale per un’intervista molto interessante”. Il festival di letterature applicate è un evento clou dell’estate cagliaritana, in programma dall’1 al 3 settembre. Ma non è l’unico appuntamento in agenda, infatti, a fine mese esporrà i suoi lavori a Cagliari nella Libreria Feltrinelli di Via Paoli, un evento da non perdere per tutti i curiosi. “Ad ottobre, oltre ad un progetto non ancora confermato, ci sarà invece una performance live al barber shop Recut di Cagliari”. Se passando di lì scorgerete disegni raffiguranti stralunati animali privi di arti, con una moltitudine di occhi sparsi lungo il corpo, affascinanti e dal retrogusto onirico, beh, potrebbe esserci un “Marjani” a pochi passi da voi, da gustare in tutta la sua complessa arte.
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ILUnoCASTRUM DI SASSARI spettacolare viaggio nel tempo di Diego Bono Esiste un luogo in Sardegna in cui il viaggio nel tempo è possibile, in cui si può combattere a fianco dei più coraggiosi gladiatori, lodare antiche divinità e rivivere in prima persona la storia romana della nostra Isola; questo luogo si trova in comune di Sassari, precisamente a La Crucca, dove un forte romano e i suoi “antichi” abitanti mostrano, a chi interessato, la vita ai tempi dell’imperatore Augusto sotto ogni aspetto, dalle più ardue imprese belliche, alle attività giornaliere dei legionari. Il castrum era un accampamento fortificato atto a contenere e garantire una preparazione tattica di invasione non solo per la legione, ma anche per le famiglie dei soldati che, insediandosi dentro e attorno al forte, trasformavano ben presto il piccolo castello in una vera e propria città indipendente. Con i suoi circa 2500 metri quadrati di estensione, il castrum romano situato nel cuore delle campagne sassaresi, oltre a essere il simbolo della devastante potenza militare imperiale che conquistò la Sardegna subito dopo la fine delle guerre puniche, è il primo e unico forte romano ricostruito e perfettamente
funzionante d’Italia. Un fossato di due metri aiutato da diverse trappole lo “difende” dai barbari invasori, mentre lancieri e guardie, al comando di artiglieria pesante e baliste, contrattaccano dalle mura alte 3 metri e dalle 5 torri presenti (due site sulle porte laterali e tre sulla facciata anteriore). Ma proprio come una piccola metafora del mondo romano, un castrum non è solo simbolo di guerra e atroci battaglie, ma anche, e soprattutto, emblema di vita quotidiana e civilizzazione tanto presente in epoca imperiale; disposti lungo il Cardo e il Decumano (le strade principali che attraversano il forte) non mancano, difatti, un pozzo da cui attingere le risorse idriche, un forno con cui cuocere il cibarius (l’antico pane romano), una fabrica in cui fabbri e falegnami possono forgiare armi e attrezzature per la legione da riporre poi nell’armeria, una latrina con tanto di sistema fognario e di raccolta dell’acqua, un lararium (luogo in cui si compie il culto dei lari, le divinità protettrici della dimora), un tribunal da cui il comandante può impartire ordini ai propri soldati, una stalla e persino uno spazio adibito a vera e propria palestra per i milites.
A dare vita a questo perfetto spaccato di società romana e ottimo esempio di ricostruzione storica è il sassarese Massimiliano Schirru, curatore, fondatore e promotore dell’associazione culturale “Ad Signa Milites”. L’idea base dell’organizzazione, ci racconta Massimiliano, è stata quella di creare un museo da vivere in prima persona, in modo da divulgare e presentare la storia della Sardegna romanizzata e, più precisamente, della civiltà romana, a trecentosessanta gradi: non semplici nozioni o teche espositive contenenti antichi artefatti, quindi, ma un’accurata ricostruzione dei modi di vivere di legionari e abitanti, armi, costumi, cibi, armature, ma soprattutto, delle rievocazioni di episodi accaduti realmente tra le coste della nostra Isola. Una minuziosa e impegnativa ricerca storica che ha interessato studiosi dell’hinterland e non solo, come il Professor Attilio Mastino, la Professoressa Paola Ruggeri dell’Università di Sassari e il Professor Mario Becker del museo di Saalburg a Bad Homburg presso Francoforte, il tutto per garantire la massima fedeltà storica. Una fatica, quella di Schirru, ampiamente ben ripagata: il forte romano è infatti visitato ogni anno da
moltissimi turisti, pronti a immergersi nei numerosi eventi culturali organizzati, e da scuole provenienti da tutta la Sardegna intente non solo a visitare la fortezza-museo, ma anche ad osservare i figuranti della “Legio III Augusta” allenarsi, preparare tattiche o improvvisare battaglie contro altri gruppi di rievocazione e prendere parte ad interessanti e divertenti laboratori didattici, addestramenti militari, manutenzione del forte, preparazione e cottura del pane, trucco e acconciature, e attività come quella della “Giornata del Legionario estiva”, in cui i piccoli fanti imperiali, armati di gladio e scudo, difendono il Castrum dall’attacco improvviso degli spaventosi barbari.
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ANNAMARIA BRUNI La fotografa sarda vince il premio speciale del “100th Anniversary Award” della Nikon di Manuela Stacca Ha sbaragliato oltre 21 mila partecipanti provenienti da ben 170 paesi, surclassando i 76.356 lavori proposti. Si chiama Annamaria Bruni – cagliaritana classe 1974 – ed è la vincitrice del premio speciale 100th Anniversary Award, battezzato “Celebration”, introdotto quest’anno nel Nikon Photo Contest 2016/2017 per festeggiare il centenario dell’azienda. Inaugurato nel 1969, il Nikon Photo Contest è tra i concorsi fotografici internazionali più importanti al mondo, e Annamaria Bruni è riuscita a conquistare il premio più prestigioso con “Greeting to the Sun” (Saluto al sole), una fotografia inusuale per la categoria, con dei toni cupi, molto più scuri rispetto alle rivali piene di colori, come ci racconta la vincitrice. Per questo motivo, il trionfo è stato ancora più inaspettato: «È stato un po’ uno shock, una grandissima sorpresa e gioia», afferma la Bruni. «La mia è una fotografia molto particolare, pensavo che Nikon scegliesse qualcosa che rappresentasse al
meglio il senso di festa, di celebrazione. In realtà, hanno apprezzato proprio questa idea del rituale, della celebrazione giornaliera». Scattata con una Nikon D800 e un obiettivo 50mm, la foto ha come protagonista una donna del Cairo di 73 anni in preghiera che, come ci svela la Bruni, è la nonna di una sua cara amica egiziana, immortalata in un momento intimo, di calma e raccoglimento: «Ogni giorno, lei si alzava e andava subito a pregare, prima di fare qualsiasi cosa. Era un modo per ringraziare Dio in generale, non solo Allah. La mia intenzione era quella di rappresentare qualcosa di assolutamente naturale e spontaneo». Lo scatto, infatti, è il risultato di un lavoro curato e studiato ma assolutamente «privo di editing pesanti», come ci tiene a precisare la fotografa. Accostato a pittori quali Vermeer e Rembrandt, il lavoro della Bruni è stato premiato per la «morbidezza, il contrasto, le luci e ombre, […] potenti meccanismi usati qui per raccontare una storia umana, una
delicata espressione che sembra darti la sensazione di guardare una bellissima natura morta». Per la fotografa cagliaritana, però, lo scatto rappresenta un tributo all’amato Egitto nel quale ha vissuto per dieci anni, ma soprattutto a suo padre, grande amante della fotografia, che le ha trasmesso questa passione: «Quando era giovane aveva comprato una Leica, con parecchi sacrifici. Ci faceva tanti ritratti. Aveva anche l’abbonamento del National Geographic. Praticamente, ci sono cresciuta con il National Geographic e per me era un sogno andare in Medio Oriente». Negli anni, il Medio Oriente l’ha visitato, scoperto e amato: La Bruni ha collaborato con diverse ONG (Terre des Hommes, UNHCR e Vento di Terra), viaggiando in Palestina, Israele, Libano, Gaza, Giordania ma anche in Afghanistan, «un luogo rimasto intatto, emozionante ma molto pericoloso», fino a spingersi in Estremo Oriente (Thailandia, Myanmar e le Filippine), dando vita al progetto “Occupation: Refugee”: «una raccolta delle storie dei rifugiati siriani, afghani, palestinesi», realizzata a proprie spese.
In occasione della premiazione – avvenuta il 27 luglio –, la fotografa ha visitato anche il Giappone, nello specifico Tokyo, un’altra grande scoperta e «un esempio di civiltà, di ordine, di rispetto per il prossimo, davvero incredibile». Il desiderio della Bruni ora è quello di continuare a viaggiare per realizzare reportage e fare fotogiornalismo, un mondo difficile quest’ultimo, ma che le permette di essere sé stessa a differenza di quello della moda, «poco genuino e troppo competitivo», nel quale ha lavorato nei primi anni 2000. Quando le chiedo un’opinione sui social network, anche in questo caso la fotografa ha le idee chiare: «So che è importante esserci a 360° ma creano troppa dipendenza, mi fanno un po’ paura. Io uso Facebook, condividere è bello ma non mi piace l’idea di esserne schiava». Tra i progetti futuri, un reportage sulle Filippine, per raccontare le conseguenze delle cruente politiche interne di Rodrigo Duterte (il controverso presidente soprannominato “Il Castigatore”) sulle «famiglie alle quali è stato tolto il reddito maggiore, ovvero lo spaccio di metanfetamina», ma anche per «ampliare il discorso sui transessuali, sulla volontà dei filippini di cambiare sesso e l’importanza della religione cattolica».
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Non solo Lercio. La satira made in Sardinia:
RADIO LIMBARA L’emittente più goliardica dell’Isola si racconta sulle pagine di S&H Magazine
di Manuel Di Cristo Strappare un sorriso senza risultare mai banali e, anzi, sfruttare luoghi comuni e detti isolani per fare dell’umorismo pungente e incardinato nel quotidiano: Radio Limbara è tutto questo e molto altro, come testimonia la nostra chiacchierata coi fondatori della pagina. Ciao ragazzi! Come e quando nasce Radio Limbara? La pagina è nata il 26 ottobre 2014, una tranquilla domenica mattina, per mano di quello che scherzosamente sulla pagina definiamo “il direttore”. La nascita della pagina fu abbastanza casuale, frutto di un semplice “ma si, perché non provarci?” dopo aver letto un articolo satirico sul web. Inizialmente venivano pubblicati solamente articoli a cadenza irregolare, poi abbiamo attraversato un periodo di espansione della pagina in cui abbiamo regolarizzato la cadenza delle pubblicazioni, cominciato a riproporre saltuariamente articoli “di archivio” e, in seguito, ci siamo dedicati anche alla produzione di immagini e memes divertenti a tema con la pagina. L’idea iniziale era creare qualche articolo divertente per il puro gusto di scriverlo e vedere se l’idea piacesse. È per ottenere un riscontro più oggettivo possibile dai lettori (e non influenzato da simpatie o antipatie personali) che non ci siamo mai palesati ufficialmente, anche se in Paese [Berchidda (SS)] moltissimi conoscono la nostra identità.
Riuscireste a elencare il podio dei vostri migliori articoli? Fra i quasi 300 articoli scritti, stilare una classifica è un po’ difficile ma proveremo a citarne qualcuno di grande successo e qualcuno che a noi personalmente piace ma che presso il pubblico non ha avuto un riscontro notevole. Partiamo con un classico: «Ragazzo nato da fecondazione assistita insegna al babbo a coddare». Un articolo che ebbe molto successo in quel periodo e che smonta in maniera molto ironica il famoso detto isolano. Un altro, questo più tendente alla bufala ma con la sua giusta dose di ironia: «Nuova tassa in Sardegna: canone di Videolina in bolletta Abbanoa». Fu scritto nel periodo in cui il governo inserì il canone RAI nella bolletta dell’energia elettrica e fece non poco scalpore in Sardegna. Ovviamente molti capirono che si trattava di una castroneria, ma tantissimi altri si indignarono e sbraitarono contro questa scelta scellerata del governo regionale, tuonando contro la povera emittente che, a detta loro, non guardavano (anche se, ammettiamolo, tutti abbiamo visto almeno una puntata di “Sardegna Canta” nella nostra vita). Infine: «Si no cappottas no ses omine: è festa per un giovane pattadese». Un articolo in cui, prendendo spunto da un detto pattadese, abbiamo costruito tutta una storia attorno al cappottamento di un giovane ragazzo pattadese consacratosi finalmente uomo. Un’ultima menzione, se ce la permettete va a: «Prete promette trod-
dios de monza dopo la messa: fuga generale dalla casa del Signore» che, sebbene non abbia riscosso grande successo presso il pubblico, ci aveva divertito particolarmente durante la stesura e tutt’oggi rimane tra i nostri preferiti. C’è qualche progetto in cantiere di cui volete parlarci? Sì. Per il futuro (ma ancora è un’idea molto abbozzata) vorremmo realizzare un piccolo telegiornale in cui giornalisti e inviati semiseri espongano le varie notizie già pubblicate sul sito… ma siamo ancora alla fase “sarebbe bello fare anche…”. Per il resto manteniamo la linea che finora ci ha premiato abbastanza: articoli nuovi, qualcuno vecchio e immagini divertenti per i giorni in cui non abbiamo notizie fresche da postare. Ah, giusto per chiarire, se qualcuno dei lettori fosse ancora convinto che il deputato Custero abbia proposto di rinchiudere i sardi nelle riserve a
mo’ d’indiani d’America, stia tranquillo: era una parodia della storia del generale Custer. Qualche “scoop” in esclusiva per i lettori di S&H? Certamente, il nostro dovere di informare i lettori viene prima di tutto! Dunque, anche se voi ovviamente negherete tutto ciò, noi siamo già pronti a titolare un: «[ESCLUSIVO] “Voglio intervistare io quelli di Radio Limbara” – “No, io!”. Volano schiaffi e puntaculos nella redazione di S&H per accaparrarsi l’intervista del secolo». Per quanto riguarda gli articoli di prossima pubblicazione facciamo solo una piccola anticipazione: è stata sviluppata recentemente la nuova applicazione, tutta sarda, che farà concorrenza alla blasonata BlaBlaCar: BlaBlaCaddu. Sembra un’app interessante. Grazie ragazzi! Grazie a voi.
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DINAMO AL LAVORO PER LA NUOVA STAGIONE Fitto precampionato poi subito la Supercoppa
di Erika Gallizzi. Foto: Luigi Canu È ufficialmente iniziata la stagione 2017/18 della Dinamo Banco di Sardegna Sassari. La squadra di coach Federico Pasquini si è radunata ed è partita per il ritiro al Geovillage di Olbia lo scorso 20 agosto. Ed è partita con una novità “dell’ultima ora”: quando il roster sembrava ormai chiuso, con il posto di dodicesimo assegnato al giovane del vivaio biancoblù Ezio Gallizzi, la società sassarese ha portato a termine, in extremis, la trattativa con Andrea Picarelli, guardia-ala classe ’96 proveniente dall’Aurora Basket Jesi (A2). Inoltre, vista l’assenza di Darko Planinic impegnato nella disputa degli Europei con la Nazionale croata, è arrivato a svolgere la preparazione con i biancoblù l’ala forte slovena Erazem Lorbek, con il suo bagaglio di tecnica e grande esperienza (ha vestito la casacca della Fortitudo Bologna, con cui ha vinto lo scudetto nel 2005, e poi quelle di Malaga, Roma, CSKA Mosca e Barcellona). Sarà un precampionato denso di impegni quello di capitan Jack Devecchi e compagni. Si parte nel weekend del 2 e 3 settembre al GeoPalace di Olbia con il Torneo Meridiana Geovillage, al quale prenderanno parte anche Cagliari Dinamo Academy, Scandone Avellino e Virtus Bologna. Il 5 settembre i biancoblù sfideranno Avellino a Padru, mentre il 9 e 10 la squadra farà il proprio esordio tra le mura del PalaSerradimigni nel Torneo Tirrenia “Città di Sassari-Mimì Anselmi”, con Cagliari, Orlandina Capo d’Orlando e Pallacanestro Trapani. Si proseguirà poi con il derby con Cagliari Dinamo Academy il 13 settembre a Nuoro, e, infine, con l’International Tournament “City of Cagliari”, in programma il 15 e 16, con la partecipazione di Auxilium Torino, Buducnost Podgorica e Asvel Lyon-Villeurbanne. E anche quest’anno le partite ufficiali non tarderanno ad arrivare. Il 23 e 24 settembre, infatti, è in programma a Forlì la Supercoppa Italiana, alla quale partecipano le vincitrici di Scudetto e Coppa Italia 2017 insieme alle altre due finaliste
(la Dinamo in qualità di finalista della Coppa Italia). Insieme al Banco, dunque, ci saranno la Reyer Venezia, l’Aquila Basket Trento e l’Olimpia Milano. Sabato 23, alle ore 20:45, la Dinamo avrà di fronte la Reyer Venezia in semifinale, mentre domenica 24, alle ore 18, le due vincenti le semifinali si affronteranno nella finale che assegnerà il primo trofeo stagionale. Il campionato avrà, invece, inizio domenica 1 ottobre con la Dinamo che ospiterà la Pallacanestro Cantù. L’avvio di stagione non sarà semplice per la formazione di coach Pasquini, che avrà subito impegni piuttosto ostici, almeno sulla carta. Dopo aver ospitato Cantù, infatti, i biancoblù faranno visita all’Auxilium Torino, poi attenderanno al Serradimigni la Pallacanestro Reggiana, faranno visita alla blasonata ed ambiziosa neopromossa Virtus Bologna, ex squadra del “figliol prodigo” Marco Spissu, per poi chiudere questo avvio di fuoco ricevendo l’Olimpia Milano. Alla sesta giornata, invece, ci sarà quella che può essere definita la “partita del cuore”: la Dinamo andrà a Cremona che, allenata da Meo Sacchetti (al termine degli Europei prenderà anche la guida della Nazionale Azzurra), ha nel suo roster i cugini Travis e Drake Diener. E se i sassaresi, dopo la sua partenza, avevano avuto modo di salutare e vedere ancora all’opera Drake, per Travis quest’anno sarà la prima volta… Così come è la prima volta che veste una maglia diversa da quella della Dinamo in Italia e lontano da casa. Per quanto riguarda la Fiba Basketball Champions League, la Dinamo inizierà l’avventura con due gare casalinghe consecutive: l’esordio stagionale è fissato per mercoledì 11 ottobre, quando i biancoblù ospiteranno una tra Karposh Sokoli, Kalev Kramo, Alba Fehervar o Pinar Karsiyaka (che faranno i preliminari), mentre una settimana dopo sarà la volta dell’Ewe Basket Oldenburg. La prima trasferta, invece, sarà quella di Murcia il 25 ottobre. Il countdown è partito, si ricomincia a far “suonare” i legni.
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La Cagliari Dinamo Academy ai nastri di partenza della Serie A2 di Basket di Erika Gallizzi. Foto: Roberto Tronci Il grande basket torna a Cagliari e lo fa con la Cagliari Dinamo Academy. Con l’intercessione del presidente della Dinamo Sassari, Stefano Sardara, sono stati trasferiti nel capoluogo sardo la sede ed il titolo sportivo del Basket Ferentino, per una Serie A2 tutta da giocare e da godere. Come noto, la presidenza della società rossoblù è stata affidata a Giovanni Zucca, mentre la guida della squadra a coach Riccardo Paolini, che lo scorso anno sedeva proprio sulla panchina del Ferentino e che, in passato, aveva allenato per un breve periodo anche la Dinamo Sassari, ai tempi della Legadue. Il vice-allenatore è Luigi Usai, già tecnico del Sant’Antioco e della Pallacanestro Cagliari in B2, oltre che del Cus Cagliari di A2 femminile e delle giovanili dell’Esperia, mentre l’assistente è il giovane Federico Manca, che ha allenato l’Olimpia Cagliari in Serie C e diverse rappresentative regionali. La preparazione atletica, invece, è affidata a Simone Porta, che dal 2012 riveste il ruolo di preparatore fisico territoriale della Sardegna. Il roster presenta un reparto piccoli composto da Marcus Keene, Simone Bonfiglio, Roberto Rullo, Mirco Turel, Lorenzo Bucarelli e Andrea Rovatti. Keene è un playmaker statunitense, un rookie davvero interessante (con gli occhi della Dinamo Sassari puntati addosso) che arriva a Cagliari dopo aver chiuso l’ultimo anno di NCAA come miglior marcatore (30 punti di media). Sempre nel ruolo di playmaker troviamo anche Bonfiglio, classe ’88 cresciuto nelle giovanili della Virtus Bologna. Lo scorso anno ha vestito la maglia del Basket Golfo Piombino (Serie B), dopo una stagione in A2 nella Virtus Roma. Rullo, guardia classe 1990, si è formato nelle giovanili di Virtus Siena e Benetton Treviso; lo scorso anno ha giocato l’A2 con il Latina, chiudendo la stagione con 12 punti e 3.1 rimbalzi di media. Il pari ruolo Turel arriva dalla Proger Chieti (A2); ventitreenne figlio d’arte, il papà Davide è stato giocatore professio-
nista negli anni ‘70 e ‘80. Lorenzo Bucarelli è stato acquistato dalla Dinamo Sassari e giocherà l’A2, col doppio utilizzo, a Cagliari; ala piccola fiorentina di soli 19 anni, ha giocato la scorsa stagione l’A2 con la Mens Sana Siena. Ha di recente vinto la medaglia d’argento ai Mondiali Under-19 con la Nazionale di categoria ed è stato inserito nel miglior quintetto della manifestazione. Rovatti, invece, è un prodotto del vivaio di Reggio Emilia; ala piccola classe ’96 arriva dalla Scaligera Verona (A2). Il reparto lunghi può contare su Marco Allegretti, esperta ala forte arrivata da Chieti, che vanta una discreta carriera in A2, oltre che in Serie A con Varese e Ferrara. C’è poi Michele Ebeling, in prestito dalla Dinamo Sassari, mentre i due pivot sono DeShawn Stephens da Los Angeles, dove lo scorso anno ha giocato la D-League con i Los Angeles D-Fenders (per lui anche esperienze in Turchia al Banvit ed al Bandirma Kirmizi, in Francia con lo Chalon-Reims Basket e in Giappone) e Ferdinando Matrone, nativo di Pompei e cresciuto nel settore giovanile del Basket Scafati, che ha iniziato la scorsa stagione a Scafati per poi trasferirsi alla Cuore Basket Napoli con la quale ha centrato la promozione in A2. Così come la Dinamo Sassari, anche la Cagliari Dinamo Academy svolge la sua preparazione precampionato al Geovillage di Olbia e le due squadre si incroceranno spesso nei tornei amichevoli estivi. La Cagliari Dinamo Academy, infatti, parteciperà sia al Torneo Meridiana Geovillage (Olbia, 2-3 settembre), sia a al Torneo Tirrenia “Città di Sassari – Mimì Anselmi” (Sassari, 9-10 settembre), mentre il 13 sfiderà la Dinamo a Nuoro. Gli impegni precampionato dei rossoblù termineranno il 21 settembre a Cagliari, con l’amichevole con la Pirates Accademia Basket Su Stentu Sestu. Lo start del campionato, invece, è previsto per sabato 30 settembre, quando la Cagliari Dinamo Academy ospiterà al PalaPirastu la Pallacanestro Biella per la prima giornata della Serie A2, girone Ovest, 2017-18.
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seh #shMAG Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.
Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico
E in bocca, che succede ai denti? Partiamo da un concetto: l’elevato contenuto di lattosio, lo zucchero del latte, determina un ambiente acido, in quanto viene degradato in acido lattico, che fa abbassare il pH e facilita lo stress ossidativo. Questo fatto nell’intestino provoca coliti e gastriti, con alternanza di diarrea/stitichezza, gonfiore e flatulenza con dolori addominali ricorrenti, sino all’instaurarsi di stitichezza cronica. In bocca l’eccessiva acidità determina gravi danni allo smalto dei denti, che diventano più fragili e facilmente attaccabili dai batteri cariogeni, con la comparsa di lesioni caratteristiche che portano facilmente a una situazione di policarie, quando in rapida successione molti denti si “ammalano”. Mi sono sempre interessato molto in qualità di medico sui rapporti fra alimentazione e salute, ma solo ultimamente ho sempre più notato come i bambini ma anche i giovani con recidive da carie avevano dato tutte la stessa risposta alla mia domanda: “Quanto latte bevi?” Questa era sempre la stessa: molto! Alcuni anche tre volte al giorno, con buona pace dei genitori che si toglievano il problema di preparargli la cena, e che erano felici di rispettare le regole che il modo pubblicitario costantemente rimarca: “Il latte è un alimento completo e fa bene, a prescindere”. In qualità di curante ho iniziato a consigliare di eliminare il latte dalla dieta a questi singolari pazienti e ho
iniziato a vedere come la situazione della loro salute orale rapidamente cambiasse in meglio! Non si formavano più carie e loro stessi erano stupiti di questo rapido miglioramento e di come finalmente potessero avere una bocca sana senza dover stare sempre dal dentista. Queste mie esperienze cliniche e gli studi che ho fatto mi portano quindi a consigliare ai pazienti una dieta povera di latte e latticini (compresi anche tutti quelli
“delattosati” e quindi ancora più trattati industrialmente) per il mantenimento della salute non solo orale, ma anche generale. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.
BERE TANTO FA BENE?
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A sentire la pubblicità e anche parte dell’informazione medica sembra che non esista alimento migliore. Il latte che sgorga dalle mammelle è da anni raccomandato da nutrizionisti e medici per il fabbisogno proteico e di calcio, minerale fondamentale per fare crescere e mantenere la salute di ossa e denti. Nulla da eccepire se si trattasse del latte di mamma e non delle mammelle di una mucca, ingravidata artificialmente e nutrita di ormoni e antibiotici per farla crescere e produrre tanto e costantemente. Dico questo perché esiste troppa confusione su questo argomento. In modo troppo leggero si confonde il latte materno, vero e unico latte dedicato al bambino, con quello di mucca, che è preparato dalla natura unicamente per la crescita dei vitelli. In uno studio pubblicato dal British Medical Journal dal professor K. Michaelsson vengono confrontati due gruppi di persone (60.000 donne e 45.000 uomini) per 20 anni, valutando il rapporto fra assunzione o meno di latte e latticini, le fratture ossee e l’età della morte. I risultati sono stati strabilianti: non solo non c’è nessuna riduzione di fratture ossee nelle persone che hanno consumato più latte, ma addirittura nelle donne il consumo di latte è stato associato ad una maggiore probabilità di subire una frattura. Ancora, le persone che bevevano tre o più bicchieri di latte al giorno avevano il doppio delle probabilità di morire rispetto a chi non ne consumava.
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UN LICANTROPO HEAVY BLUES
KING HOWL
di Damiano Cancedda Un suono duro, martellante, capace di esplorare le viscere del blues ed aprirsi alle mille influenze del rock ‘n’ roll. Quello più classico, tipico degli anni settanta, ma anche quello desertico, che si rifà allo stoner, inacidito e reso frizzante dalla componente psichedelica intrinseca dei pezzi. Questo è il suono dei King Howl, dal 2009 in giro per il mondo, e reduci dalla realizzazione di “Rougarou”, nuova fatica targata Talk About Records, che racchiude la magia di questi anni passati in tour, tra club e festival. Una grande avventura, che prende forma nelle dieci tracce del disco. Ne abbiamo parlato con Diego Pani, cantante della band. King Howl Quartet, il vostro è un
ruggito blues dalle tinte heavy. Dove nasce la vostra passione per questa musica? Tutti i componenti del gruppo provengono da strade profondamente diverse: chi dal progressive, chi dal metal e chi come me, dal punk hardcore. Il blues è stato il punto d’incontro. Fermarci ad ascoltare il delta blues, o il più urbano Chicago blues ci è servito per incontrarci, ma poi abbiamo cercato la nostra strada, tanto che è impossibile catalogarci nel filone blues. Forse più in quello stoner rock, o in quello heavy psych. Diciamo pure che siamo molto heavy, forse un po’ troppo per il pubblico blues. Dalle strutture del blues, siamo andati alla ricerca di un suono elettrico, di una sezione ritmica a tratti martellante, vicini a quella tradizione di rock ‘n’ roll che dagli anni settanta arriva ai novanta. Ne viene fuori, nel nostro suono, qualcosa che ci rispecchia totalmente: dentro ci trovi molto punk e hardcore, ma anche il funk. Siamo molto contenti di ciò che abbiamo creato, nei nostri dischi c’è un marchio che riflette perfettamente il modo che abbiamo di intendere la musica.
Foto Raffaele Tronci
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La vostra nuova fatica “Rougarou” è un viaggio lungo 10 brani, colmo di influenze. Com’è nato? “Rougarou” riflette al meglio quello che è stato il cammino dei King Howl dal 2009 ad oggi, ed è un disco nato piano, che trasuda chilometri fatti col furgone e tutte quelle piccole storie che capitano ad una band underground come la nostra: vittorie, litigi, live con mille persone a guardarti, ma anche concerti con 5 persone davanti. Il tema del disco è la trasformazione, da cui il “Rougarou”, figura mitologica riconducibile al licantropo, che si trasforma da uomo a lupo. Parla di trasformazione in senso di crescita, di viaggio, e parla della trasformazione di musicisti che suonano insieme da tanti anni e che, pur suonando un genere che non li può ritenere di certo degli sperimentatori, sentono una fortissima spinta evolutiva. All’interno del disco abbiamo deciso di inserire una cover dei Canned Heat, “On the road again”, che non avevamo mai suonato dal vivo, e che ben rappresenta un’idea di base di blues e rock ‘n’ roll che da sempre ci ha accompagnato.
Siete reduci dalla partecipazione ad eventi estivi importanti come il “Nieddittas Groove” di Terralba e il celebre “Rocce Rosse Blues Festival”. Un onore, ma anche un merito. Siamo contentissimi e ancora sognanti per aver avuto la possibilità di promuovere “Rougarou” in palchi importantissimi. Ci ha fatto enorme piacere poter condividere il palco con gli Zen Circus (headliner della serata) al Nieddittas Groove, una serata organizzata in maniera veramente impeccabile. Rocce Rosse invece è uno dei nostri traguardi più grandi. Ci ha dato sia la possibilità di esibirci da headliner, sia di dare spazio alla nostra etichetta, la Talk About Records, nata sotto il segno del do it yourself. In questi anni l’etichetta è stata un po’ al centro della nascita di una nuova scena di musica blues in Sardegna, e lo spazio concesso da Rocce Rosse è stato qualcosa di incredibile. La vostra intensa attività vi ha portato spesso all’estero. Forse il vostro genere è più apprezzato altrove che da noi? La musica che facciamo è sicuramente molto apprezzata fuori dai confini sardi. Abbiamo suonato soprattutto nel centro Europa, e quello che abbiamo visto è una grandissima scena, organizzatissima sotto tanti punti di vista, composta da tante etichette, agenzie di booking, e locali che programmano serate di generi affini al nostro. Tanta gente compra i dischi e va ai concerti, e stiamo programmando un tour per tornare in quei posti molto presto. Insomma, c’è una spinta verso l’estero vista la grande apertura verso il genere, ma per noi rimane fondamentale suonare anche nel nostro territorio. Nell’ultimo mese abbiamo fatto diversi concerti qui, ed è sempre una figata totale.
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inSardegna... I migliori eventi di Settembre
1° SETTEMBRE. Concerto di Fedez e J-Ax
Dal 30 AGOSTO al 2 SETTEMBRE: Bosa all’Ex Convento di Piazza del Carmine. III edizione "Bosa Animation Award" al miglior corto internazionale d’animazione del Sardinia Film Festival. 1° SETTEMBRE: Sassari a Campanedda, ore 21:00. Concerto dei Tazenda "History Tour 2017". Nughedu Santa Vittoria in Piazza, ore 21:30. Concerto degli Istentales. La Maddalena in Piazza Umberto I, ore 22:00. Concerto di Fedez e J-Ax. Dal 1° al 3 SETTEMBRE: Cagliari al Terrapieno Giardino sotto le Mura. XV edizione del Festival di Letteratura “Marina Cafè Noir”. Bitti. Autunno in Barbagia 2017. 2 SETTEMBRE: Sarroch in Piazza Mercato, ore 21:00. “Festa dei Giovani”: concerto dei The Zen Circus. Loiri Porto San Paolo in Piazza, ore 21:30. Concerto degli Istentales. Lunamatrona in Piazza Regina Elena, ore 22:00. Concerto dei Tazenda "History Tour 2017". Palau in Piazza Due Palme, ore 22:00. Concerto di Massimo Di Cataldo. Nuoro in Piazza Satta, ore 22:00. Concerto di Piero Marras. Samugheo in Piazza, ore 22:00. Concerto di Luca Dirisio. Lodè in Piazza Villanova, ore 22:00. Concerto DJ Jad “Articolo 31 2.0”. 3 SETTEMBRE: Palau in Piazza del Molo, ore 21:30. Concerto dei Tazenda "History Tour 2017". Olbia fraz. Rudalza in Piazza, ore 21:30. Concerto degli Istentales. 6 SETTEMBRE: Budoni in Piazza Giubileo, ore 21:00. Concerto di Alex Britti. 7 SETTEMBRE: Assemini in Piazza San Giovanni, ore 21:00. V edizione "Éntula - Festival letterario diffuso": Milena Agus con Alessandra Menesini. 8 SETTEMBRE: Usini in Piazza Europa, ore 21:00. Concerto di Raf. Sant'Antioco all’Arena Fenicia, ore 21:00. “Arena Fenicia Festival”: concerto di Max Gazzè. Luogosanto in Piazza Incoronazione, ore 21:00. Concerto di Alex Britti. Siurgus Donigala in Piazza, ore 21:30. Concerto degli Istentales. Stintino in Piazza dei 45, ore 22:00. Concerto di Ivana Spagna. Thiesi in Piazza di Seunis, ore 22:00. Enrico Ruggeri con i Decibel in concerto. Uta in Piazza Santa Maria, ore 22:00. Concerto di Bianca Atzei. Tergu in Piazza, ore 22:00. Concerto di Piero Marras.
16-17 SETTEMBRE. Concerto di Natalie Imbruglia
Sant'Antioco all’Arena Fenicia, ore 21:00. “Arena Fenicia Festival”: concerto di Alex Britti. Arzachena in Piazza Risorgimento, ore 21:30. Concerto di Max Gazzè. Luogosanto in Piazza, ore 21:30. Concerto degli Istentales. Bonorva in Piazza Ospedale Manai, ore 22:00. “Amiche Sì Summer Tour 2017”, concerto di Loredana Bertè. Tula in Piazza, ore 22:00. Danilo Sacco in concerto. Oschiri in Piazza Regina Elena, ore 22:00. Concerto dei Zero Assoluto. Serramanna in Piazza, ore 22:00. Concerto dei Sikitikis. Stintino in Piazza dei 45, ore 22:00. Concerto di Beppe Dettori. 10 SETTEMBRE: Sant'Antioco all’Arena Fenicia, ore 21:00. “Arena Fenicia Festival”: concerto di Piero Marras. Bonorva in Piazza Santa Maria, ore 21:00. Concerto di Jay Santos e a seguire Dj Cristian Marchi. Sanluri in Piazza, ore 21:30. Concerto degli Istentales. Thiesi in Piazza di Seunis, ore 22:30. Spettacolo di Pino e gli Anticorpi. 11 SETTEMBRE: Lei in Piazza, ore 21:30. Concerto degli Istentales. 13 SETTEMBRE: Scano di Montiferro in Piazza, ore 22:00. Concerto di Piero Marras. 14-15 SETTEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. “Essere Gramsci” testi di Antonio Gramsci e Tania Schucht, regia Clara Murtas. 15 SETTEMBRE: Cabras in Piazza Stagno, ore 19:00-24:00. “Territori del vino e del gusto”. Porto Cervo nella Piazzetta centrale, ore 21:00. Grazia Di Michele in concerto. 16 SETTEMBRE: Calangianus in Piazza del Popolo, ore 21:00. Concerto di Natalie Imbruglia. Ozieri in Piazza Cantareddu, ore 21:00. Concerto di Raf. Carbonia in Via Liguria, ore 21:30. Concerto dei Tazenda "History Tour 2017". Decimoputzu in Piazza, ore 22:00. Concerto di Marco Ligabue. 16-17 SETTEMBRE: Dorgali e Sarule. Autunno in Barbagia 2017. 17 SETTEMBRE: Cagliari all’Arena Sant’Elia, ore 21:00. Concerto di Natalie Imbruglia.
Dall’8 al 10 SETTEMBRE: Oliena. Autunno in Barbagia 2017.
Dal 22 SETTEMBRE al 1° OTTOBRE: Cagliari al Teatro Lirico. Stagione lirica e di balletto 2017: “Le nozze di Figaro”, opera buffa in quattro atti, musica Wolfgang Amadeus Mozart; regia Jonathan Miller, ripresa da Maria Paola Viano.
9 SETTEMBRE: Terralba in Piazza Caduti sul Lavoro, ore 21:00. "Nieddittas Groove. L'estate dei 50": Concerti Tiromancino, Vhelade, Apollo Beat.
23 SETTEMBRE: Senis in Piazza, ore 21:30. Concerto degli Istentales. Sant'Antonio di Gallura in Piazza, ore 22:00. Concerto di Ivana Spagna.
27-28 SETTEMBRE. “Quasi Grazia” di Marcello Fois
23-24 SETTEMBRE: Austis e Orani. Autunno in Barbagia 2017. 26 SETTEMBRE: Suni in Piazza, ore 22:00. Concerto di Piero Marras. 27 SETTEMBRE: Giave in Località Su Padru, ore 21:30. Concerto dei Tazenda "History Tour 2017". 27-28 SETTEMBRE: Nuoro al Teatro Eliseo, ore 21:00. “Quasi Grazia” di Marcello Fois con Michela Murgia, regia Veronica Cruciani. 30 SETTEMBRE: Luras in Piazza, ore 22:00. Concerto di Bianca Atzei. 30 SETTEMBRE-1° OTTOBRE: Lula e Tonara. Autunno in Barbagia 2017.
Mostre Fino al 15 SETTEMBRE: Orani al Museo Nivola, ore 10:00-13:00 - 15:30-19:00, chiuso lunedì. "Haystacks / Pagliai”, mostra di Michele De Lucchi, protagonista del design internazionale. Fino al 24 SETTEMBRE: Ulassai alla Stazione dell'Arte, ore 9:30-20:30. Mostra fotografica "Maria Lai. Fotografie - 20 fotografi raccontano". Fino al 1° OTTOBRE: Nuoro al MAN, ore 10:0013:00 - 15:00-19:00, chiuso lunedì. Mostra "Amore e rivoluzione. Coppie di artisti dell’avanguardia russa". Mostra “Nasellini”, prima personale in Italia dell’artista polacco Jakub Julian Ziolkowski. Oristano alla Pinacoteca Comunale “Carlo Contini”, ore 10:00-13:00 - 16:30-19:30. Mostra “The Brig”, a cura di Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu. Fino al 15 OTTOBRE: Alghero al Palazzo Lo Quarter, ore 18:00-24:00. Mostra "I Love LEGO”. Fino al 19 NOVEMBRE: Olbia al Museo Archeologico, ore 10:00-14:00 - 16:00-21:00, chiuso lunedì. Mostra evento “Nuragica”. Fino al 30 NOVEMBRE: Cagliari al Palazzo di Città , ore 10:00-20:00, chiuso lunedì. Mostra fotografica “Paesaggio e identità: storie di luoghi, di donne e di uomini – I grandi reporter della Magnum in Sardegna”.
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Angeli e Demoni di Marco Scaramella Se volete visitare un luogo ricco di misticismo, intriso di storia e leggenda, la Sella del Diavolo, l’affascinante promontorio incastonato nel Golfo degli Angeli a Cagliari, è il posto che state cercando. Ma poteva un luogo con un nome così suggestivo, non avere una leggenda alle spalle? Secondo il mito, molto caro ai cagliaritani, pare che i demoni, rapiti dalla bellezza del Golfo di Cagliari, abbiano provato ad impadronirsene. Allora Dio, inviò le schiere dei suoi angeli per contrastare i maligni propositi dei demoni. Ne nacque una violenta battaglia, che si svolse nei cieli del golfo e che vide sfidarsi l’Arcangelo Michele e Lucifero per il dominio di quell’angolo di paradiso in terra. Lucifero venne sconfitto dall’Arcangelo, che lo disarcionò dal suo destriero demoniaco. Così, la sella finì in acqua dove si pietrificò dando origine al promontorio. Secondo un’altra versione Lucifero, dopo essere stato disarcionato, finì a cavalcioni sul promontorio sottostante dandogli la forma che ha tutt’oggi. Un’ulteriore variante della leggenda, racconta che Dio volle offrire ai suoi angeli una terra in cui vivere e loro scelsero la Sardegna. Questo innescò l’invidia di Lucifero che cercò di scacciare gli angeli con l’astuzia e l’inganno, senza riuscirci. Gli angeli, infatti, si opposero a Lucifero sfidandolo in una battaglia che si svolse nei cieli del Golfo di Cagliari. I violenti scontri generarono onde altissime che disarcionarono Lucifero dal suo cavallo. Quando l’Arcangelo Gabriele emerse dalle acque del golfo brandendo la sua spada, Lucifero, pieno d’ira, scagliò la sua sella sul promontorio formando così la tipica cresta. Si dice, inoltre, che gli angeli inviati da Dio per battersi contro Lucifero e i suoi demoni, veglino ancora oggi sulle acque del golfo che, per questo motivo, viene chiamato Golfo degli Angeli. La Sella del Diavolo rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e simbolici di Cagliari, e lo è stato fin dall’alba dei tempi. Ritrovamenti archeologici nella grotta S. Elia e nella grotta dei Colombi, testimoniano la presenza dell’uomo sul promontorio, fin
dal neolitico. I resti di un tempio in onore di Astarte (dea punica dell’amore e della fertilità alla quale era connessa la pratica della prostituzione sacra e che successivamente viene identificata con Afrodite e Venere), la presenza delle cave romane e di due cisterne per la raccolta delle acque piovane, dimostrano la presenza dell’uomo anche in epoca punica e romana. La presenza dell’uomo in epoca medievale è provata dal ritrovamento dei resti del complesso monastico di S. Elia, dove vennero recuperate le reliquie del martire. Inoltre, durante la Seconda Guerra Mondiale, il promontorio venne sfruttato grazie alla sua posizione strategica. Vennero costruite delle batterie antinave e antiaeree, insieme a delle postazioni di avvistamento, perché Cagliari era considerata un obiettivo militare sensibile. Si può visitare questa meraviglia della natura, grazie al sentiero naturalistico ed archeologico della Sella del Diavolo, promosso dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico con la collaborazione del Comando Militare autonomo della Sardegna e del Comando Militare Marittimo autonomo in Sardegna, titolari dell’area demaniale militare della Sella del Diavolo. Il sentiero è fruibile durante tutto l’anno mentre, per le visite guidate, è necessario prendere un appuntamento con i responsabili del progetto. Il sentiero parte da Calamosca e conduce attraverso i maggiori punti di interesse. Durante la passeggiata si possono osservare le cave di origine romana, il faro di Calamosca, fino a raggiungere una terrazza naturale che dà sul Poetto e le saline. Proseguendo la camminata, si raggiungono la torre del Poetto, la torre S. Elia, i ruderi delle installazioni militari ed i resti del complesso monastico di S. Elia. Verso la fine del sentiero è possibile osservare la Grotta dei Colombi e ammirare Cala Fighera. Il sentiero prosegue fino a ricongiungersi col punto di partenza a Calamosca. Il percorso è praticabile da chiunque, basta munirsi di scarpe da trekking e di una buona scorta d’acqua. Per ulteriori informazioni www.cagliariturismo.it.
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sulla sella del diavolo
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IL PARCO DI TEPILORA
Patrimonio dell’Unesco
di Alberto Tidu
Domenico Ruiu. sardegnadigitallibrary
Pochi mesi fa, l’UNESCO ha inserito tra i propri patrimoni un’area della Sardegna che si snoda tra mare e montagna nel nord-est dell’Isola: il Parco di Tepilora. Tepilora è ancora fuori dagli itinerari più tipici e conosciuti dai turisti e i suoi magnifici panorami restano ancora sconosciuti ai più, almeno per quanto riguarda l’entroterra, considerato che il territorio del parco arriva ad abbracciare anche le spiaggie di Orvile, Sos Iscraios, Su Tiriarzu e San Giovanni, in territorio di Posada. Spiagge, queste, conosciutissime, in quanto parte della costa delle Baronie, comprendente i litorali di Orosei, Siniscola e, appunto, Posada, e adiacente alle altrettante celebri spiagge di Budoni e San Teodoro. Il riconoscimento del Parco di Tepilora come quindicesima “Riserva della biosfera” da parte dell’UNESCO (l’anno scorso, erano stati aggiunti alla lista il Parco del Po e la Collina torinese) rientra nel programma “Uomo e Biosfera”, nato nel 1971 e mirato a promuovere la conservazione delle risorse e la sostenibilità del loro utilizzo. Il Parco prende il nome da punta Tepilora, situata nella parte settentrionale del territorio di Bitti, ma visibile da gran parte delle aree circostanti, grazie alla sua particolare morfologia. La vetta principale del parco, tuttavia, è Nodu Pedra Orteddu, coi suoi quasi 1000 metri di altitudine, ricca di boschi e corsi d’acqua. Negli scorsi decenni, diverse aree del parco nelle quali la vegetazione spontanea di lecci, corbezzoli e ginepri era stata compromessa dagli incendi e dal pascolo, sono state interessate da interventi di riforestazione, che hanno aiutato la fauna locale a prosperare nuovamente, tanto che oggi non è raro incontrare lepri, volpi, cinghiali, gatti selvatici, daini e, talvolta, persino mufloni, falchi pellegrini e aquile reali, che presso punta Tepilora nidificano. Diversi sono gli elementi che caratterizzano il parco: uno fondamentale è l’acqua, che scorre nei numerosi ruscelli e che forma persino delle cascate, come nel caso di S’Illiorai, per poi confluire nell’unico vero fiume della zona, il Rio Posada, che, a valle, nei pressi di Torpé, forma un
magnifico lago, grazie allo sbarramento della diga di Maccheronis, prima di sfociare nella costa. Un altro elemento caratterizzante sono le rocce, che compongono ripide gole lungo i ruscelli e che formano peculiari creste nelle montagne del parco. Poi ovviamente c’è la natura, con le diverse specie di pini, frutto del già menzionato rimboschimento, e di macchia mediterranea, che vanno a comporre le foreste di Crastazza, Sos Littos, Sant’Anna e Usinavà. Non manca neanche l’elemento archeologico, considerato che l’area del parco ricomprende anche il complesso nuragico di Su Romanzesu, così chiamato per la presenza di antiche testimonianze di epoca romana, frutto della colonizzazione dell’altopiano e della costruzione di mansiones (fattorie). Il complesso accoglie i resti di un pozzo sacro, di un anfiteatro, di diversi templi e persino di un labirinto. Gli accessi al parco sono molteplici, specialmente per la parte montuosa nell’entroterra (per quella marittima, basta percorrere la 131 DCN e svoltare all’uscita di Posada, tra Nuoro e Olbia): il modo più semplice è entrare dal paese di Lodé o dalla frazione montana di Sant’Anna, mentre due itinerari più tortuosi e “agresti” permettono di arrivare da Bitti alla foresta di Crastazza o da Alà dei Sardi nella parte settentrionale del parco. I motivi per visitare il parco non mancano, non solo per la sua intrinseca bellezza e in occasione delle numerose feste organizzate dai paesi circostanti, ma anche in virtù dei magnifici territori adiacenti, a partire dalle meravigliose spiagge delle Baronie per arrivare ai panorami mozzafiato del Montalbo, una gigante catena bianca di calcare che corre davanti al mare per 15 km mantenendo costantemente un’altitudine superiore intorno ai 1000 metri, fino ai desolati altopiani del Montacuto, che si snodano tra Alà dei Sardi, Buddusò e Bitti. Insomma, un’occasione specifica non è sicuramente necessaria per visitare questo ennesimo angolo di paradiso in Sardegna, ma se la si vuole cercare, non ci saranno problemi a trovarla!
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UNITÀ CINOFILE RICERCA DISPERSI Tanta fatica (ma anche tanto divertimento) per imparare a fare del bene. di Nike Gagliardi Tutti riconosciamo l’importanza delle unità cinofile da soccorso e almeno una volta ci sarà capitato di commuoverci di fronte alle immagini, trasmesse dai report televisivi, relative alla liberazione di sopravvissuti dalle macerie dopo una catastrofe o al ritrovamento di persone scomparse “in superficie”. Molteplice è l’entità di questi ultimi “casi” che gli “investigatori” canini sono chiamati a risolvere: un hiker che, ferito, non riesce a fare ritorno al campo, un bambino che smarrisce la strada, un anziano che si sente male e perde l’orientamento... Ma come lavorano questi “eroi” a quattro zampe? E, nel caso fossimo interessati a diventare volontari, come facciamo a scoprire se il nostro Fido ha le capacità? Anzitutto, l’addestramento per la ricerca di
scomparsi si basa su un rapporto di fiducia reciproca tra animale e conduttore, in cui la coercizione non gioca alcun ruolo. Un’educazione di base deve certo esistere: è bene che il nostro beniamino sia abituato ad ascoltarci e ami collaborare con noi. È altresì indispensabile che abbia un buon grado di socializzazione tanto con gli esseri umani quanto coi suoi conspecifici perché dovrà essere in grado di condurre un lavoro “di squadra” ed essere preparato a qualsiasi reazione da parte del disperso. Non ci sono razze più adatte anche se alcune dimostrano una maggiore propensione (per esempio i retriever e certe razze da pastore) rispetto ad altre; in molti casi sono proprio i meticci a presentare motivazione e capacità elevate nello svolgere questo tipo di attività. Attraverso l’allenamento il cane amplia la propria conoscenza del mondo grazie al numero di nuove esperienze con cui entra in contatto: usando il
suo senso più potente, l’olfatto, e sviluppando le capacità cognitive legate all’elaborazione degli stimoli, l’animale svolge un’attività che lo impegna e lo gratifica. A ogni passo avanti, ogni volta che eseguirà un buon lavoro nel seguire una traccia, nella segnalazione o nella scoperta del nascondiglio del “finto disperso”, verrà lodato, premiato con giochi, coccole o bocconcini. Per lui, il lavoro dev’essere fonte di soddisfazione, un gioco coinvolgente da svolgere assieme al suo migliore amico: solo in questo modo darà il tutto per tutto per trovare il figurante durante l’allenamento e, completato il suo training, sarà a suo agio nelle situazioni reali. In Sardegna sono operanti diverse associazioni che intervengono in caso di necessità e che si occupano di preparare i binomi volontari. Per citarne alcune: la Arcus, la Sardegna Rescue Dog e, nel sassarese, l’associazione Parla col cane, meritevole di aver recentemente portato a buon termine una ricerca nei pressi di Ittiri grazie al fiuto e al lavoro di squadra di Peppino, golden retriever, e di Ginger, meticcia adottata al canile. Dopo una prova attitudinale per capire se il cane possiede le condizioni fisiche e psico-attitudinali richieste in questo tipo di lavoro, in genere l’istruttore parte, in modo graduale, con l’insegnamento delle varie tecniche: ad esempio il mantrailing (seguire la particolare traccia olfattiva lasciata da una persona a partire da un oggetto personale o un luogo di passaggio certo) o la ricerca a scovo. Gli allenamenti si svolgono in condizioni climatiche e ambientali che riproducano da vicino ciò che può accadere nella realtà (pioggia, neve, vento, ostacoli naturali) e anche la parte umana del binomio dev’essere in buona forma. Per la preparazione bisogna inoltre armarsi di buona volontà, essere disposti ad accettare i consigli dell’istruttore (e in qualche caso le sgridate se non si interpreta correttamente ciò che Fido tenta di comunicarci), avere tempo libero da dedicare, accollarsi i costi della benzina, delle attrezzature, dell’iscrizione all’associazione e tutto al fine di mettersi a disposizione e lavorare gratuitamente come volontari. Alla fine del percorso, il binomio sarà valutato durante un esame superato il quale potrà essere considerato “operativo”, una prova in cui verranno valutate le sue competenze e la sua capacità di intervento. Tanta fatica insomma, ma la soddisfazione di rendersi utili svolgendo un’attività assieme al nostro più fedele amico, ne siamo sicuri, non ha prezzo.
#cinguettii tecnologici a cura di Marco Cau iRig Mic HD 2
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Fitness & Benessere a cura di Matteo Sassone
un padre, un marito e “un Sono trainer esperto in percorsi di
dimagrimento, obesità e sovrappeso. Aiuto quotidianamente le persone che vogliono cambiare forma fisica, e spesso anche la propria vita.
”
il Fotoesercizio
JUMP SQUAT-PUSH UP Parti dalla posizione di accosciata ovvero di Squat, poggia le mani a terra e salta fino ad arrivare alla posizione di Push up, mantenendo le braccia ben tese, l’addome contratto e gli arti inferiori distesi, poi con un salto ritorna alla posizione di Squat. Ripeti il movimento facendo 3 serie da 10 ripetizioni con pause di 30/50 secondi.
Se anche tu sei tra quelle persone che fanno scelte drastiche pur di dimagrire, assomigli al 90% delle persone che ho incontrato. Devi sapere che, per riuscire a migliorare la tua condizione fisica, o addirittura a capovolgerla, se necessario, bisogna come prima cosa tenersi lontani dalle scelte estreme che solitamente si fanno pur di vedere la bilancia smuoversi o la pancia assottigliarsi. Assistendo costantemente a questi dilemmi, vi assicuro che la soluzione corretta sta in un insieme di semplici scelte, facilmente applicabili nella quotidianità. Chiariamo innanzitutto che dimagrire significa migliorare la propria condizione di salute e, solo di riflesso, quella estetica. Ecco dunque 3 consigli che possono aiutarti ad aver successo nel tuo processo di dimagrimento. 1. Definisci l’obiettivo e la condizione di partenza. Datti un obiettivo ben preciso da raggiungere, che sia perdere 10 kg o, ancora meglio, qualcosa di più soddisfacente, come perdere due taglie; una volta stabilito, scrivilo per tenerlo bene a mente e aumentare le possibilità di riuscita. Altrettanto importante è ricordare costantemente da dove si è partiti, quindi fai una foto che mostri come sei e i punti che meno ti piacciono. La
PERDERE PESO 3 consigli per metterti sulla buona strada! foto è il modo più diretto per tenere traccia dei cambiamenti, così come lo è la bilancia, soprattutto se si è molto lontani dal proprio peso forma. 2. Allenati in poco tempo e con gli esercizi giusti. Se pensi che siano necessarie ore d’allenamento per ottenere buoni risultati, ti sbagli: sequenze della durata tra 15 e i 30 minuti, a giorni alterni, danno un forte beneficio. L’importante è che nella routine d’allenamento vengano privilegiati esercizi che coinvolgono più gruppi muscolari contemporaneamente: più muscoli vengono coinvolti, più “benzina” verrà utilizzata dal tuo corpo. Questa tipologia di allenamenti permette inoltre di migliorare notevolmente la tonicità dei muscoli e di dare una forte spinta al tuo metabolismo, accelerando lo smaltimento delle riserve di grasso in eccesso. Ricorda che un dimagrimento ottenuto tramite l’allenamento dà un risultato diverso da uno ottenuto senza e ricorda anche che la corsa non è assolutamente la soluzione migliore per dimagrire, poiché, oltre
#shMAG seh 19 a conferire poca tonicità, è caratterizzata da una bassa attivazione metabolica: in parole povere, rende meno duraturo, rispetto ad altri esercizi, lo smaltimento dei grassi a riposo nelle ore successive. 3. Mangia sano ma togliti qualche sfizio. L’alimentazione è un argomento molto complesso e nessuno detiene la verità assoluta, posto che molte scelte sono condizionate dalla tipicità di ciascun individuo, ma è anche vero che alcune hanno una validità scientifica, altre no. Il primo passo può dunque essere quello di evitare le scelte senza fondamento. Tra gli errori più frequenti, rientra quello di escludere uno dei 3 macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi), nell’illusione di accelerare il dimagrimento; tuttavia tutti e 3 svolgono funzioni indispensabili per l’organismo e, come in un’automobile non si può pensare di escludere un elemento tra benzina, acqua e olio, lo stesso vale a tavola. Infine, uno degli aspetti che ho visto risultare più utili e fare la differenza nelle situazioni di sovrappeso e obesità è sicuramente l’inserimento di alimenti che conferiscono “ristoro” alla mente ed equilibrio alle nostre abitudini: un gelato o una pizza permettono di mantenere abitudini sane e di non soffrire la dieta.
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in viaggio:
MUMBAI di Daniele Dettori Complice l’aumento delle temperature, in questi ultimi anni la stagione estiva si è allungata regalando, per così dire, una seconda chance a chi è impegnato nei mesi del solleone o vuole godere di mete esotiche con un tocco al ribasso sui costi di viaggio. Niente di meglio allora, in questa terra di mezzo che è settembre, che regalarsi un viaggio in un’altra terra di mezzo tra oriente e occidente, un luogo ricco di fascino e mistero come l’India, in una delle sue città simbolo per eccellenza: la popolatissima Mumbai. A lungo conosciuta anche come Bombay, dal nome che i colonizzatori portoghesi le diedero
nel corso del 1500, la città è capitale dello Stato di Maharashtra. La sua posizione, affacciata sul Mar Arabico, la rende uno dei porti più trafficati e ricchi dell’India. Cosa vedere. Avente la conformazione fisica di una grande isola collegata alla terraferma da una serie di ponti e strade, il territorio di Mumbai è ricco di storia e luoghi di sicuro interesse. Proprio dal porto vogliamo cominciare, visitando il Portale dell’India, un grande arco realizzato in basalto a memoria della visita del re inglese Giorgio V nel 1911. Da qui si snodano diversi percorsi che è possibile seguire per visitare, di Mumbai, quanto più possibile. Il Prince of Wales Museum, per esempio, se si vuole andare verso l’interno, è un’altra tappa degna di nota perché rappresenta il museo più importante della città. Collocato in un edificio di grande pregio realizzato all’inizio del secolo scorso in stile indo-saraceno dall’architetto George Wittet, il museo racchiude
manufatti indiani, tibetani e nepalesi. Nel 2008 è stato sottoposto a restauro e sono state aperte nuove gallerie. Tra le innumerevoli ricordiamo quella dedicata al Dio Krishna e la sezione tessile. Il museo è stato impiegato, nel primo periodo della sua storia, come ospedale per bambini nel corso della Prima Guerra Mondiale. Raggiungibile con il traghetto, a pochi chilometri da Mumbai, è invece l’Isola di Elephanta, anche nota come Isola Gharapuri, nome che rimanda alla presenza di una rete di caverne e grotte sotterranee dedicate in antichità ai culti induisti e buddisti le cui divinità è ancora possibile ammirare intagliate nella roccia. Nel quartiere cittadino di Bandra troviamo invece la chiesa cattolica di Santa Maria del Monte. Questo è proprio il periodo ideale per visitarla perché, nel mese di settembre, si svolgono le celebrazioni per la natività della Vergine: un’occasione unica per
immergersi in un enorme meltingpot culturale. Sempre in tema di spiritualità vogliamo segnalarvi anche la Global Vipassana Pagoda, un tempio buddista per la meditazione a nord ovest della città dalle dimensioni realmente colossali. Passeggiando per le strade di Mumbai può capitare di imbattersi in una delle tante lavanderie a cielo aperto, dove lo sguardo si perde tra i filari di panni stesi, oppure si può incontrare una delle tante troupe dell’industria musicale o filmica: a proposito, non potete perdere una visita guidata nella bellissima Bollywood, la capitale del cinema indiano che proprio a Mumbai ha il suo quartier generale. Chiudiamo con un’informazione che può rivelarsi molto utile: le autorità di Mumbai hanno stilato un elenco di luoghi nei quali è proibito scattarsi dei selfie. Questo perché, negli ultimi tempi, è aumentato in modo esponenziale il numero di persone morte tragicamente a causa della distrazione da autoscatto. Tra le zone segnalate c’è il forte di Bandra, a strapiombo sull’acqua, e il lago Veena. Per i trasgressori pizzicati a scattare sono previste sanzioni pecuniarie. La cucina indiana. La mescolanza di culture presente a Mumbai si ripercuote anche sulla cucina che coniuga carne, pesce, riso, spezie e verdure con gustosi mix di sapori e colori. Il Biryani, per esempio, riso basmati con yogurt e spezie; o la cosiddetta Cucina del deserto, molto apprezzata: per lo più conserve di verdura con pane cotto al tandoori, un particolare tipo di forno. Il Bhel puri è invece apprezzatissimo come street food: riso e noodles fritti con verdure.
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DI PAOLA M. RUIU FOTO GIANMICHELE MANCA Location: Parco dei Suoni, Riola Sardo (OR)
mbra Pintore è stata per tanti anni il volto femminile di una delle trasmissioni televisive più amate dell’isola, Sardegna Canta. Ma la sua storia professionale va oltre la televisione toccando diversi ambiti artistici, tra i quali, la musica, che occupa il posto d’onore. Scoperta questa passione, Ambra l’ha coltivata, curata e attualmente sta portando in tour il suo secondo album Terre del ritorno, arrivato dopo sei anni dal suo esordio. Un tempo lungo, ma necessario, per maturare, per studiare e per prendere il coraggio che le serviva per compiere questo passo. Lasciamo che sia lei a raccontarci com’è avvenuta questa evoluzione. Come sei approdata al mondo dello spettacolo? Fin da bambina nutrivo passioni artistiche. Ho iniziato a ballare da piccolissima, facevo danza classica, ma a 13 anni mi sono accorta che non faceva per me! Così, quasi dal nulla, espressi ai miei genitori il desiderio di diventare attrice e loro mi assecondarono molto intelligentemente, portandomi in una compagnia di teatro sperimentale che allora aveva sede a Cagliari (oggi a Quartu), Actores Alidos. Grazie a loro ho portato avanti un percorso di lavoro molto serio che mi ha impegnato per 10 anni. Il teatro mi ha dato la possibilità di acquisire sicurezza nello stare su un palco e capacità comunicative che considero i miei punti forti. Dopodiché è arrivata la televisione che, nel bene e nel male, mi ha inghiottito. Ho iniziato nel 1999 e mi son resa conto che sul palco mi trovavo molto a mio agio, paradossalmente riuscivo ad essere più spontanea e naturale rispetto alla vita privata. Grazie a Sardegna Canta sono stata immersa nella musica sarda per molto tempo e questo mi ha permesso di capire
A
a r b m A e Ambasciatric Music della World
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quale strada volevo percorrere. Quindi è arrivata la musica... Sì, un percorso che è tutto in divenire. Sei anni fa è uscito il mio primo disco Muriga, perché nessuno si senta d’avanzo e devo dire che all’epoca erano in pochissimi a credere che io avessi delle qualità in questo campo. Tra questi pochi c’erano Pino Martini e Marino De Rosas che mi hanno in qualche modo spinta a farlo. Grazie a questa prima esperienza ho avuto l’opportunità di conoscere i musicisti che mi affiancano anche in questo secondo album e che con me l’hanno scritto e arrangiato: Roberto Scala e Giorgio Rizzi. In questi sei anni, non pochi, ma sicuramente necessari per maturare, mi sono dedicata allo studio e soprattutto a capire che cosa volessi raccontare, come volessi raccontarlo. I miei musicisti mi hanno molto aiutata, spronandomi e incoraggiandomi, perché in certi momenti subentrava anche una sorta di timore. Il mio nome e il mio volto erano legati a tutt’altro ambito professionale e buttarmi in un nuovo percorso potenzialmente era un rischio. Una volta chiarite le idee e spazzate via le paure siamo andati come treni! In quest’ultimo anno e mezzo abbiamo chiuso il disco e lo stiamo portando in tour. Parlaci di Terre del ritorno. Come dicevo è un album che ha avuto una gestazione molto lunga, ma necessaria. La prima pietra è stata poggiata durante il tour di Muriga. Per esigenze sceniche avevamo aggiunto ai brani del disco una selezione di canzoni che dal punto di vista concettuale creavano un filo conduttore col discorso della mescolanza, del viaggio, canzoni rappresentative della world music che io decisi di cantare in lingua originale. Primo perché mi sembrava giusto che fosse così, secondo perché mi piaceva! Sono appassionata di lingue, credo che
ognuno di noi abbia il diritto di esprimersi in qualsiasi lingua. Però, ciò che proprio non voglio fare, è imitare l’accento; mi piace sentire parlare una lingua con inflessioni che non le appartengono. Io canto in sardo, siciliano, pugliese con la mia personale dizione, senza cercare di essere quello che non sono. I nostri pezzi sono nati quasi sempre prima musicalmente. I musicisti hanno lavorato sulle mie storie, si sono lasciati ispirare da ciò che volevo raccontare, da un’idea, da un argomento. È quello che è successo per esempio nel brano Meglio accussì, scritto in un siciliano misto all’italiano che ricorda Camilleri, scrittore che adoro. La musica è arrivata prima e mentre la ascoltavo ho iniziato a improvvisare vocalmente e ciò che veniva fuori erano dei suoni che ricordavano il siciliano. In ogni caso Terre del ritorno è stato in qualche modo ispirato dalla mia condizione di apolide, mio padre è sardo, mia madre è nata in Asmara da genitori catanesi, il mio compagno è di Varese, ma di origini pugliesi; i miei musicisti mi prendono sempre in giro quando faccio questo racconto! Le terre di cui parlo sono quelle che si decide di lasciare per poter un giorno ritornare con una nuova veste. Per quell’idea di dimostrare a sé stessi e agli altri che allontanandosi si possa migliorare. Il disco è composto da 10 tracce scritte in diverse lingue tra cui: italiano, sardo, inglese, piemontese, siciliano. È prodotto da Michele Palmas per S’Ardmusic e distribuito da Egea ed è davvero un grande lavoro di squadra, dove tutti i musicisti, tutti i consulenti linguistici, tutti i collaboratori, hanno messo del proprio per raggiungere un fine comune. Continuerai a fare televisione? Sì, a ottobre curerò la seconda edizione del programma I 5 sensi
dell’arte, un format on the road girato in maniera molto moderna, con contenuti di altissimo livello perché si parla d’arte a 360 gradi, a tu per tu con i protagonisti delle più disparate espressioni artistiche. Inoltre mi ha molto inorgoglito essere stata la prima donna a condurre 30 ore di diretta in occasione della Festa di Sant’Efisio ed è un’esperienza che mi piacerebbe ripetere. Una bella soddisfazione per me è il fatto che il pubblico che mi conosceva come conduttrice non ha avuto remore ad accettare l’Ambra in veste di cantante. Sei anche stata sul palco di Sanremo, raccontaci questa esperienza. Un’esperienza bellissima! È successo nel 2010. Nino D’Angelo aveva deciso che per la serata con gli ospiti voleva far interpretare una
strofa della sua canzone Jammo jà in sei diverse varianti regionali. Si rivolse ad Ambrogio Sparagna che si occupò di chiamare i sei interpreti, tra i quali c’ero io. La ricordo come l’unica volta in cui ho cantato senza ansia! Paradossalmente il palco di Sanremo mi ha trasmesso serenità. Sarebbe bello tornare ora con un brano scritto da me! Alla luce delle esperienze in diversi campi artistici, in quale ti ritrovi di più? Per molto tempo la mia passione più grande è stata il teatro; era per me il massimo dell’espressione. Quando ho iniziato a provare l’emozione della musica mi sono però resa conto che l’asticella si era alzata. Lì ho capito che avevo dato una svolta. Al teatro non sono più tornata, ma mi piacerebbe fare qualcosa che si fonda con la musica... chissà, magari in futuro!
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Lìberos LA RETE DEL LIBRO IN SARDEGNA di Paola M. Ruiu. Foto: Alec Cani Se siete dei lettori e vivete in Sardegna, probabilmente avete già sentito parlare della rete Lìberos. Se non lo siete vorremmo iniziarvi a questa strana pratica che allena il ragionamento, favorisce il libero pensiero, allarga gli orizzonti e crea indipendenza. Un’abitudine che purtroppo viene sempre più abbandonata, complici una crisi economica che perdura da anni e un avanzamento digitale che ha, a tutti gli effetti, devastato il mondo dell’editoria e della carta stampata in generale. Iniziamo col raccontarvi che cos’è Lìberos. Era il 2012 quando la scrittrice Michela Murgia si mise il problema di trovare una soluzione che potesse in qualche modo risollevare il mondo del libro in Sardegna. Nella nostra isola c’è sempre stato molto fermento in questo campo ed è grazie al passaparola dei librai, a editori attenti, ai bibliotecari, se tanti autori sardi sono riusciti a ottenere fama nazionale e, in alcuni casi,
internazionale. Insomma, iniziative di singoli che riuscivano a raggiungere dei traguardi e quindi, perché non unire le forze verso obiettivi di più ampie vedute? Così nacque Lìberos, un progetto che mette insieme tutti gli operatori della filiera e racchiude iniziative volte a promuovere il libro e la lettura coinvolgendo i lettori e facendo sentire anche loro parte della rete. Per passare dalle parole ai fatti, i promotori decisero di partecipare al bando “Che fare?”, allora alla sua prima edizione, che premiava con la cifra di 100.000 euro la migliore iniziativa culturale che fosse anche sostenibile. Le proposte presentate furono 500, 32 le selezionate, 6 le finaliste, tra le quali anche progetti molto importanti come quelli riguardanti il quartiere San Salvario di Torino e il rione Sanità di Napoli. Ad aggiudicarsi il finanziamento fu proprio Lìberos che riuscì in questo modo a diventare impresa ponendo l’accento su un punto importante e sempre controverso: chi fa cultura deve essere retribuito.
A distanza di cinque anni dalla sua nascita forse Lìberos non avrà raggiunto il fine scatenante e un po’ utopico di salvare il mondo del libro in Sardegna, ma ha comunque conquistato tante piccole grandi mete che confermano la serietà e la rispettabilità di questa associazione, di cui l’attuale presidente è Aldo Addis, libraio della Koinè di Sassari e Porto Torres. Un primo importante obiettivo è stato quello di attestarsi come impresa sostenibile: chi lavora in ambito culturale non può essere considerato un volontario; la professionalità, che nella nostra isola non manca, va retribuita. Altro traguardo è quello di aver dato vita a Éntula, un festival letterario itinerante attivo 9 mesi l’anno. In Sardegna esiste una bella realtà di festival letterari come Isola delle storie di Gavoi, Leggendo metropolitano o Tuttestorie, ma ciò che mancava era l’idea originale di riuscire a organizzare gli incontri tra i professionisti del libro e i lettori in luoghi che non venivano mai toccati da iniziative di questo
tipo. Ad oggi sono circa 40 i paesi e le città sarde che ospitano gli appuntamenti di Éntula, puntando su un investimento culturale che agevola la crescita sociale ed economica di una comunità migliorandone la salute. Sì, perché il festival non si ferma ai soli grossi centri urbani o alle città turistiche, ma va a toccare i piccoli e spesso dimenticati paesi della Sardegna, affamati di cultura e che ben rispondono a eventi di questo tipo. Solitamente sono le biblioteche comunali ad associarsi a Lìberos e, in concerto con le amministrazioni locali, organizzano gli incontri. La Sardegna ha una realtà di biblioteche molto vivace, grazie a una legge che le ha istituite obbligatoriamente in tutti i comuni 30 anni fa, e questo è probabilmente il motivo principale per cui in Sardegna abbiamo indici di lettura ancora significativamente migliori rispetto a tutto il sud. In ogni caso grazie a Lìberos è stato aperto un varco e la loro strada è stata seguita e replicata da altre realtà perché è attestato il fatto che fare rete è ormai l’unica via percorribile. Tenetevi aggiornati sui loro movimenti seguendo i canali ufficiali: sito www.liberos.it e Facebook @liberos2.
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BROCH
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Un parallelo tra Scozia e Sardegna di Daniele Dettori Immaginate ampie e verdi distese di terreno che si alternano a zone più brulle e rocciose, dove valli e colline si avvicendano nel silenzio della campagna circostante. In questi luoghi, come roccaforti solitarie, si vedono ergersi maestose torri di pietra circolari, realizzate con tecnica di costruzione a secco, mute vegliarde di un’epoca lontana che si presentano all’osservatore con tutto il loro fascino ricco di domande senza risposta. Ci troviamo oltremanica, in territorio nord europeo e stiamo per visitare i Broch Scozzesi. Vedere un broch o, ancora meglio, entrare al suo interno può regalare, a chi proviene dalle nostre latitudini, una piacevole sensazione di deja-vu. Queste strutture possenti, che possono raggiungere o aver raggiunto nel periodo di loro massimo splendore alcune decine di metri d’altezza, ricordano molto da vicino i nuraghi sardi. C’è, però, qualcosa che non torna: ufficialmente, infatti, gli antichi sardi e scozzesi apparterrebbero a due culture ben distinte e mai incontratesi direttamente. È davvero così? Sono diverse le teorie formulate intorno ai broch nel corso delle indagini archeologiche. Inizialmente attribuiti ai Pitti, una popolazione che viveva suddivisa in tribù e che si oppose all’invasione da parte dei Romani, le torri di pietra sono state retrodatate fino all’età del Ferro, andando quindi a collocarsi in epoca preistorica. Più di recente, anche grazie al confronto tra gli studiosi a livello internazionale, alcuni hanno avanzato l’ipotesi che, tanto i costruttori dei nuraghi quanto quelli dei broch, non fossero, forse, poi così sconosciuti gli uni agli altri. I cosiddetti Shardana, lungi dall’essere un popolo di pastori e agricoltori progenitori degli attuali sardi, sarebbero infatti stati una civiltà di guerrieri e navigatori in grado di spingersi a distanze anche importanti, muovendosi via terra e via mare, e non temendo il confronto con nessun’altra cultura incontrata sul loro cammino. In questo senso sarebbe possibile trovare una più precisa collocazione anche alla civiltà talaiotica, le cui vestigia giunte fino a noi sono realizzate con
tecniche sorprendentemente simili a quelle in oggetto. Strutture erette con tecniche similari a quelle dei broch e dei nuraghi le ritroviamo anche nell’arcipelago delle Baleari, sulle isole principali di Maiorca e Minorca, dove prendono il nome di talaiot. E che dire, ancora, delle torri presenti in Corsica e dei sesi realizzati sull’isola di Pantelleria dalla cosiddetta civiltà sesiota? Tutti esempi, costruzioni e culture che meriterebbero specifici approfondimenti. Ma torniamo ai broch anche perché, nel loro caso, ci troviamo ben più a nord dell’area mediterranea dove simili tecniche strutturali hanno trovato riscontri archeologici. I broch sono concentrati soprattutto nella Scozia del nord e la loro funzione non è stata completamente chiarita. È molto probabile che, se da un lato abbiano rivestito funzioni di rappresentanza dello status sociale di chi li abitava, dall’altro venissero impiegati come roccaforti e presidi di difesa. La loro struttura circolare veniva eretta incastrando blocchi di pietra disposti in modo da lasciare, nella parte bassa del broch, uno spazio vuoto, una sorta di intercapedine che consentiva sia il passaggio di animali o persone, sia una migliore distribuzione del peso dell’edificio che permetteva di aumentarne l’altezza. La volta dei broch era realizzata in legno così come alcune strutture interne che, proprio per questo, non si sono conservate fino ai nostri giorni. Uno degli esempi meglio conservati e visitabili è oggi il Mousa Broch, nelle Isole Shetland. Riscoperta e risistemata nel 1861, la sua architettura si è mantenuta bene forse anche a causa delle dimensioni ridotte del suo diametro rispetto ad altri broch e alla sua altezza di circa 13 metri. All’interno del Mousa Broch sono stati ritrovati resti animali come ossa di lontra e cocci di vasi in terracotta e utensili di pietra. Molto interessante è anche il ritrovamento di un modellino di nave norvegese realizzato in legno di abete e lungo poco meno di un metro. Dettagli, questi, che ci ricordano molto da vicino le nostre antiche culture e che pongono domande sempre più affascinanti seppure, ancora oggi, senza una risposta precisa.
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Guida ai locali
Un caffè o un pasto veloce! SA SSA R I Bar Capital
Snack Bar.Ristorante
Via Mosca, 19. 392/9701310 Cafè Ristretto
Caffetteria
Via De Gasperi, 7. 329/1235308. Nessuno Cafè Set
Snack Bar.Ristorante
BAR . TAVOLA CALDA RICEVITORIA .................................................................
Via Caniga, 1 . Sassari
Via Roma, 4. 340/4060745. Nessuno Caffè Azuni
q 079 262519
Snack Bar
Viale Mancini, 13. 347/2389999. Nessuno Caffè del Corso
Snack Bar.Ristorante
L’Angolo
Snack Bar.Ristorante
Corso Vittorio Emanuele II, 17. 079/232470. Domenica
Via Pasquale Paoli, 9. 393/0504700. Domenica
Caffè Duemila
Les Mirages della Bavarese
Snack Bar.Ristorante
Via Amendola, 70. 320/7619908. Nessuno Caffè Italiano
Snack Bar
Via Roma, 38. 328/0057291. Domenica
Metropolitan Bar
Caffetteria.Ristorante
Via Attilio Deffenu, 8. 338/1979887. Nessuno
Caffè Lounge P
Snack Bar.Ristorante
Galleria Tanit. 079/262519. Nessuno
Millenovantotto
Caffetteria.Ristorante
Piazza Fiume, 10. 348/6111879
Caffè Mokador di Monserràt
Snack Bar.Ristorante
Galleria Monserràt. 079/219182. Nessuno
Mocambo Caffè
Wine Bar.Ristorante
Via Roma, 97. 079/280905. Domenica
Cantina Mazzotti
Snack Bar.Ristorante
Moliendo Cafè
Snack Bar.Ristorante
Piazza Mazzotti, 3. 393/2367636. Domenica
Viale Trento, 1. 392/1422592. Domenica
Davidson Cafè
San Baylon
Snack Bar.Ristorante
C.C. La Piazzetta. 079/260458. Nessuno Cortesantamaria. 079/200185. Nessuno
Shardana Snack Bar.Ristorante
Via Verona, 31. 079/275394. Nessuno
Snack Bar.Pub
Viale Porto Torres, 2/b. 340/1895357. Domenica Cocktail Bar
Piazza Tola, 9. 391/4981685. Nessuno
Vanilla Cat
Caffetteria.Pasticceria
Via Alghero, 24. 327/5470727 Snack Bar.Ristorante
Predda Niedda Strada 2. 079/2670000. Domenica Jro Caffè
ALGH ERO
Snack Bar.Tabacchi
Via Carlo Fadda, 14. 079/2857065. Nessuno
7000 Caffè
Caffetteria.Pasticceria
Via Roma, 54. 340/9577522 Laboratorio Naturale
Snack Bar
Via Tempio, 17. 079/271240 Unico Caffè
Il Caimano Distratto
La Nuova Bavarese
Snack Bar.Ristorante
Via Vardabasso, 5/b. 079/280953. Nessuno Tris Bar
Snack Bar.Tabacchi.Ricevitoria
Via Carbonazzi, 18. 079/274247. Domenica Lotto, Totocalcio, Superenalotto, Totip
Il Posto di Altogusto
Snack Bar.Birreria
Via Asproni, 6/a. 328/2679594 Solin
Snack Bar.Articoli per bambini
Via Brigata Sassari, 42. 388/1214303 Family Cafè
Caffetteria.Pasticceria
Viale Adua, 24. 331/9877605
E Allora?! Family Affair
Caffetteria.Pasticceria
Viale Dante, 16/n. 079/270608. Nessuno
Snack Bar.Pranzi Veloci
Via XX Settembre, 94. Domenica sera Alguer Caffè
Snack Bar
Viale Umberto I, 106/a. 392/7155329. Servizio Catering
Snack Bar.Gelateria
Via Don Minzoni, 4. 079/5622648. Nessuno Bell’Agio
Wine Bar.Caffetteria
Via Maiorca, 47/51. 079/980103. Nessuno Cafè Latino
Snack Bar
Bastioni Magellano, 10. 079/976541. Nessuno Ciau Ciau
Snack Bar.Griglieria.Paninoteca
Piazza Sulis, 8. 334/1190962. Nessuno Cyrano
Wine Bar.Libreria
Via Vittorio Emanuele II, 11. 079/9738303. Domenica Il Milese
Snack Bar.Focacceria
Via Garibaldi, 11. 079/952419. Martedì La Pantera Rosa Cafè
Snack Bar
Via Asfodelo, 9. 348/1445906. Domenica Lido Beach Bar
Via Lido, 14. 340/9085803. Nessuno
Cocktail Bar
www.radiobellavita.it
Sassari . 98.900 Mhz. Alghero . 97.600 Mhz. www.radiobellavita.it Castelsardo . 103.700 Mhz.
Uffici pubblicitĂ : Sassari . Piazza Castello, 11 . Telefono/Fax 079 231851
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¿ Chiusura i Informazioni aggiuntive
Lu Barril
Caffetteria.Ristorante
Via Mazzini, 7. 079/4803101. ¿ Nessuno
Ristorante.Pizzeria
C.C. La Piazzetta. 079/262211. ¿ Nessuno
Maracaibo
Cocktail Bar
Via Lido, 15. 349/1707383. ¿ Nessuno. i Live music Mignò
Snack Bar
Pub.Birreria
Il Posto
Ristorante.Pizzeria
Via Enrico Costa, 16. 079/233528
Snack Bar.Ristorante.Pizzeria
Via XX Settembre, 2/4. 346/5944925. ¿ Nessuno. i Live music Veneto Caffè
Gambrinus Pub
Viale Trieste, 6. 347/7021854. ¿ Martedì
Largo San Francesco, 16. 333/7677465. ¿ Nessuno Orange
El Burladero
Cocktail Bar
Via XX Settembre, 99. 340/6133967. ¿ Nessuno
La Gourmerì
Insalateria
Via Cagliari, 8. 079/6045543 - 392/1302898. ¿ Sab, Dom La Perla Rosa
Ristorante.Pizzeria
Via IV Novembre, 63. 079/281255. ¿ Mar. i Consegna domicilio La Pinta
PO R TO TO R R ES Bar Galleria
Snack Bar
Via Sassari, 61. 079/9145349. ¿ Domenica Cristallo
Ristorante.Pizzeria
Via Saffi, 27. 079/236903. ¿ Martedì. i Consegna domicilio
Snack Bar.Pasticceria
L’Asfodelo
Ristorante.Pizzeria
Via Roma, 134. 079/272826. ¿ Nessuno Mò… pizza!
Ristorante.Pizzeria
P.zza XX Settembre, 12/14. 079/514909. ¿ Lun sera. i Live music
Piazza Musu Martini, 2 - Li Punti. 079/399399. ¿ Martedì
Falò Cafè
Panefratteria
Snack Bar.Ristorante
Via Mare, 12. 079/5902793. ¿ Domenica Gatto Nero
Snack Bar.Pub
Cucina Tipica Sarda
Via Carlo Alberto, 2. 079/9330921. ¿ Lunedì RE|MI
Ristorante.Pizzeria Gourmet
Via Coradduzza, 17. 333/1378998. ¿ Nessuno
Via Amsicora, 28. 348/8802084. ¿ Nessuno Il Porticciolo
Lounge Bar
Retrò
Pizzeria
Via Mare, 34. 345/8515043. ¿ Nessuno. i Live music
Via Canopolo, 2/a. 079/231211. ¿ Lunedì
Tito’s
Ristò Park
Cocktail Bar
Via Libio, 1. ¿ Nessuno
Ristorante.Pizzeria
Predda Niedda Strada 32. 392/8243808-9. ¿ Nessuno
Tropical
Lounge Bar
San Sebastian
Ristorante.Pizzeria.Griglieria
Via Asproni, 18. 079/273749. i Gluten free
Lungomare Balai, 70
Spaghettoria S’Artea
Speed Date Buena Vista Cafè
Snack Bar
Via Cottoni - Sennori. 079/362273. ¿ Lunedì
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Predda Niedda Strada 8. 079/262520. ¿ Nessuno St. Joseph Pub
Cafè Cattari
Caffetteria
Via Marina, 37 - Sorso. 079/3055088. ¿ Lunedì Dal Gusto
Spaghetteria
Via Arborea, 2/b. 079/4922209 - 392/7683669
SENNO R I & SO R SO
Pub.Pizzeria.Paninoteca
Via Asproni, 20/22. 079/272455. ¿ Nessuno Tritus
Wine Bar.Ristorante
Via Cottoni, 63 - Sorso. 079/9105748
Ristorante.Pizzeria
Via Asproni, 2. 079/274052. ¿ Nessuno Ultimo Piano
Ibiscus Cafè
Snack Bar.Paninoteca
Via Cottoni, 17 - Sennori. 079/361512. ¿ Nessuno New Zanzibar
Ristorante.Pizzeria
Piazzale Segni, 9. 079/2858460. ¿ Nessuno
Snack Bar
ALGH ERO
Via Roma Superiore, 164 - Sennori. 349/7274524 Al Refettorio
Dove mangiamo? SA SSA R I Bar Graziella
Pizzeria.Snack Bar.Tabacchi
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Predda Niedda Strada 18. 333/6801975. ¿ Nessuno Bowling
Al Vecchio Mulino
Ristorante.Pizzeria
Via Don De Roma, 3. 079/977254 Alguer Mia
Ristorante.Pizzeria
Via Cipro, 17. 079/9739883. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio
Via Buddi Buddi, 54/56. 079/316263. ¿ Giovedì Black Stone
Ristorante
Vicolo Adami, 47. 079/9731126. ¿ Nessuno
Ristorante.Pizzeria
Via Luna e Sole, 1. 079/9145265 Braceria Mangiafuoco
Piazza Nazario Sauro. 340/7282339 - 348/5137795
Castell de Càller
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Via Joan Mirò (Loc. Taulera). 079/9891026. ¿ Lunedì Ches Sardegna
Ristorante.Pizzeria
Via XX Settembre, 150. 079/6140990. ¿ Nessuno CriBu’s
Bisteccheria
Da Bruno
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Via Valverde, 42. 079/982890. i Veranda all’aperto Ristorante
S.S. S.M. La Palma - Fertilia. 079/930098. ¿ Nessuno
Via Predda Niedda, 19. 346/1298121. ¿ Domenica Dalla Vetrina alla Brace
Ristorante.Pizzeria
Via Don Minzoni, 183. 079/984860. i Consegna domicilio
Bisteccheria
Via Catalocchino, 8/a. 347/4294090. ¿ Lun, Mar Cut & Grill
Bontà Sarda
Bisteccheria
Demodè Bistrot
Ristorante.Pizzeria
Via Veneto, 2. 079/985194. ¿ Martedì. i Consegna domicilio
BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE | CLUB El Trò
Ristorante.Pizzeria
Li Lioni
Cucina Tipica Sarda
Lungomare Valencia, 3. 339/2086484. Nessuno
S.S. 131 km 224,4. 079/502286 - 340/5226468. Mercoledì
Fronte del Porto
Pepito Pizza
Ristorante.Snack Bar
Pizzeria.Paninoteca
Via Asfodelo, 47. 079/9739501. Domenica
C.so V. Emanuele, 158. 079/5048034 - 392/1880422. Mar
Hopera
Sa Mesa
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Piazza Civica, 23. 079/4804011. Nessuno Il Capricorno
Trattoria.Pizzeria
Via E. Sacchi, 3. 079/5620982 - 340/4126848. Lunedì Pizzeria.Paninoteca
Via Diez, 60. 079/986225. Mer. Consegna domicilio Il Corallo
SENNO R I & SO R SO
Ristorante.Pizzeria
Via Kennedy, 20. 079/982772 - 328/8054588. Martedì
Da Vito
Il Pavone
Loc. Badde Cossos - Sennori. 079/360245. Lunedì
Ristorante
Piazza Sulis, 3. 079/979584
Ristorante
Girasole
Janas Restaurant
Ristorante
Ristorante.Pizzeria
Via Roma Inferiore - Sennori. 347/1416411. Mercoledì
Via Principe Umberto, 23/25. 079/9337101. Nessuno
La Cantera
La Bifora
Via Roma, 145 - Sennori. 349/3018347. Martedì
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Via Sant’Erasmo, 14. 340/4035413
Ristorante.Pub
Zanzibar 2
La Saletta
Cucina Tipica Sarda
Ristorante.Pizzeria
Via Roma, 197 - Sennori. 079/361036
Via Kennedy, 27/b. 079/4125748 - 348/0171332. Lunedì Le Nouveau Gourmand
Tavola Calda.Gastronomia
Pizzeria
Take away o domicilio
Pizzeria
SA SSA R I
Via Asfodelo, 43. 079/9739506 Lo Smeraldo
Via Carbonia, 36. 079/5907611. Consegna domicilio Lu Furat
Via Columbano, 8. 079/9736052. Nessuno Mos Tapas Restaurant
Ristorante
Agorà
Pizzeria.Gastronomia
Via Mazzini, 2/e. 079/233796. Nessuno. Consegna domicilio
Via Carducci, 3. 079/983429 Osteria Macchiavello
Cucina Marinara
Al Caminetto
Pizzeria
Bastioni Marco Polo, 57. 079/980628. Nessuno
Via Mastino, 23. 079/280727. Dom. Consegna domicilio
Trattoria Cavour
C’è Pizza per Te
Cucina Tipica Sarda e Marinara
Via Cavour, 110. 079/9738762 - 392/6110258. Lunedì
Pizzeria.Paninoteca
Via Napoli, 6/b. 079/2826049. Consegna domicilio Ellas
PO R T O T O R R ES Babbai
Ristorante.Pizzeria
Vicolo Cabitta. 079/515896 - 338/3609378. Mercoledì Da Cellino
Ristorante.Pizzeria
Via Balai, 61. 079/5046024. Martedì. Consegna domicilio Da Teseo
Ristorante.Pizzeria
Pizzeria.Paninoteca
Piazza XX Settembre, 7. 079/513616. Mercoledì Il Corallo 2
Ristorante.Pizzeria
Via Benedetto Croce, 2. 079/9401201 - 339/5640157. Lun La Rosa Dei Venti
Era Ora
Pizzeria.Fainè al metro
Via Nizza, 45. 079/5620926. Domenica Fior di Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Pasquale Paoli, 1. 079/9102546. Lunedì I 4 Mori
Pizzeria.Paninoteca
Via Carlo Felice, 20. 079/273548. Lunedì I Pini 2
Via dell’Autonomia, 4. 079/508106. Giovedì Fuori Orario
Gastronomia Greca
Via Usai, 33. 079/9103745. Lunedì
Ristorante.Pizzeria
Via Ettore Sacchi, 20. 079/502590. Nessuno
Pizzeria
Via G. Deledda, 157. 392/6768487. Mar. Consegna domicilio Il Vagabondo
Pizzeria
Via Perantoni Satta, 1. 079/271939. Lun. Consegna domicilio Il Veliero
Pizzeria
Via Ciriaco Carru, 2. 079/240443. Lun. Consegna domicilio La Divina
Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia
Via Chiarini, 1. 079/2590063. Consegna domicilio La Scacchiera
Pizzeria
Via Giagu, 17. 079/2829023. Lun. Consegna domicilio Nanni’s Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Marghinotti, 36. 079/244896. Consegna domicilio On The Road
Gastronomia.Paninoteca
Via Mazzini, 13/a. 079/235296. Domenica Pablirus
Pizzeria.Gastronomia
Piazza Università, 7. 389/2070572. Nessuno Paolino
Gastronomia.Paninoteca
C.C. La Piazzetta. 079/262252. Nessuno Cortesantamaria. 079/233921. Nessuno Pianeta Pizza
Pizzeria
Via Attilio Deffenu, 5/b. 079/2006777. Consegna domicilio
30
S&H MAGAZINE
Anno XXII - N. 252 / Settembre 2017 EDIZIONE SASSARI
seh #shMAG
Pizza Bis
Pizzeria
Via Dessì, 7. 079/276160. Nessuno. Consegna domicilio Pizza Bis 2
Pizzeria
Via Florinas, 6. 079/242442. Nessuno. Consegna domicilio Pizzeria Cocco
Direttore Responsabile MARCO CAU Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE Hanno collaborato a questo numero: DIEGO BONO, DAMIANO CANCEDDA, LUIGI CANU, DANIELE DETTORI, MANUEL DI CRISTO, NIKE GAGLIARDI, ERIKA GALLIZZI, GIANMICHELE MANCA, GIUSEPPE MASSAIU, PAOLA M. RUIU, MATTEO SASSONE, MARCO SCARAMELLA, MANUELA STACCA, ALBERTO TIDU, ROBERTO TRONCI
Redazione Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 mail: redazione@shmag.it
Pizzeria al Taglio.Fainè
Emiciclo Garibaldi, 7. 079/234240. Nessuno Via Rosello, 25. 079/238052. Domenica Pizzeria Da Andrea
C.so Margherita di Savoia, 37. 079/6012557. Lunedì Pizzeria Da Rosy
Pizzeria.Paninoteca
Via Bruno - Li Punti. 079/398619. Lunedì Pizzeria Gnam Gnam
Pizzeria
editoria.pubblicità.grafica grafica
Editore ESSEACCA S.r.l.s., Via Oriani, 5/a - Sassari Per la pubblicità: tel. 335.722.60.54
Pizzeria Helena
Pizzeria.Paninoteca
Via Zanfarino, 2/f. 079/272341. Nessuno. Consegna domicilio Pizzeria Luna e Sole
Arte Pizza
Pizzeria Peter Pan
Via Fiorentina, 42 - Sorso. 079/350502
Pizzeria.Gastronomia
Via Zanfarino, 49. 392/1445610. Dom. Consegna domicilio Poker Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Ortobene, 8. 079/2598282. Mar. Consegna domicilio Pizzeria.Paninoteca
Refral Da Renato
Paninoteca
Spizzati
Pizzeria
Viale Italia, 51. 079/6040195. Lun. Consegna domicilio
A LG HER O Via Mazzini, 83. 339/5754542. Consegna domicilio Ellas
Gastronomia Greca
Via Carlo Alberto, 40. 079/6046220 Ichnos Express
Via Don Minzoni, 102. 079/6011160. Pizze senza glutine
Pizzeria.Paninoteca
La Nuova Delizia
Pizzeria
Via Goceano, 15. 079/985082. Lun. Consegna domicilio La Perla Nera
Pizzeria.Gastronomia
Via Oristano, 13/15. 079/9739132. Consegna domicilio Registro Stampa: Tribunale di Sassari n. 324/96. ROC: 28798. © 2017. Tutti i diritti sono riservati. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.
Pizzeria
Via Fiorentina, 73 - Sorso. 079/350193. Consegna domicilio Harley Pizza
Pizzeria
Via Roma, 159 - Sennori. 079/362346 Pizzeria
Via Roma Inferiore, 60 - Sennori. 079/362271. Lunedì
La Piadina del Pozzo
Qualcosa di dolce? SASSARI
Pizzeria al metro.Paninoteca
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Felix
Via Roma, 118. 079/2670032. Nessuno
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Pizzeria
Pizzeria 2000
Via Luna e Sole, 1/e. 079/291084. Consegna domicilio
Big Pizza
$ shmag.it
SEN N ORI & SORSO
Pizzeria
Via De Andrè, 19. 079/299930. Consegna domicilio
Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari
Social & Web
Posti a sedere all'interno!
Via Monsignor Saba, 3/a. 380/8991503. Domenica
Prof. Pane Grosso
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Via Brigata Sassari 71 Sassari | Tel. 079 232406 Gelato senza zucchero Gelato vegano Crepes Gelato alla soia Semifreddi Aperto tutti i giorni 11:00-24:00
Pizzeria.Paninoteca
Gelateria Bosisio La Pallina Pagoda
Pasticceria
Via degli Astronauti, 2/b. 079/291272. Lunedì Pasticceria Sias
Pasticceria
Via Baldinca, 67 - Li Punti. 079/399310 - 393/9242341. Lun Slurp
Gelateria
Piazza Castello, 4/b. 079/236075. Nessuno
Piadineria.Paninoteca
ALGH ERO
Pizzeria.Paninoteca
P.zza Ginnasio. 079/975177. Consegna domicilio Rosy & Tony
Gelateria.Caffetteria.Pasticceria
Via Chironi, 5/a. 079/278564. Domenica
Via Minerva 25. 079/4921239. Mar. Consegna domicilio Pata Pizza
Gelateria
Via Brigata Sassari, 71. 079/232406. Nessuno
Azzurra
Pizzeria.Gastronomia.Rosticceria
Via Simon, 14. 079/974377
Gelateria
Via Roma, 36. Nessuno. Prodotti vegan e per celiaci Ciro
Gelateria
Piazza Ginnasio, 4. 392/5406448 Ciro
PO R TO TO R R ES Il Drago
Pizzeria.Paninoteca.Cucina Vegana
P ORTO TORRES
Pianeta Pizza
in Copertina
AMBRA Foto di Gianmichele Manca
Creperia.Toasteria
Gastronomia.Paninoteca
Via Amsicora, 26. 320/0952420 l
King’s Creole
Piazza Civica, 37. Nessuno
Via Ponte Romano, 54. 328/5639782. Lunedì Mordi&Via
Pasticceria
Via Sassari, 35/b. 079/979960. Lunedì
Pizzeria
Via Azuni, 13. 079/5048309. Consegna domicilio
Il Capriccio
Pizza Loca
C.so V. Emanuele, 114. 340/1844835. Nessuno
Pizzeria.Paninoteca
Via Veneto, 7. 079/5042012. Nessuno. Consegna domicilio Speedy Gonzales
Pizzeria.Paninoteca
Via Libio, 75. 079/5047066. Consegna domicilio
Gelateria
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