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079 216539 Ci trovi anche a Cagliari, Quartu Sant’Elena, Nuoro e Oristano
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14 04 Festival del Fumetto “Nues”
15 Nel segno degli Apaches
Sulle ali dell’immaginario
05 Jeff Onorato Un nuovo capitolo per il “Figlio del Vento”
06 Mommotty Senza paura del buio
07 Anno Deleddiano Le iniziative in onore della scrittrice sarda
08 Mese di fuoco per i biancoblù
16 Sardegna Abbandonata La Sardegna come non l’avete mai vista
18 HITWEETS 19 “Certy” di non sbagliare! 20 Sport: Downhill ed Enduro Quando la mountain bike diventa estrema
La Dinamo in cerca di continuità
10 Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico
12 Mario Nardi & U.S.D.E. 13 inSardegna a Novembre 14 L’Agnata di De Andrè
22 Paola Cassano Le Sognatrici: I grandi sogni delle donne
24 Sardegna in autunno Badde Salighes e Villa Piercy
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NUES
La settima edizione del Festival internazionale del Fumetto vola “sulle ali dell’immaginario” di Nike Gagliardi “Nues” in sardo significa “nuvole”, proprio come quelle che viaggiano rapide attraversando i cieli del Mediterraneo e come i baloon, le nuvolette che veicolano i messaggi dei personaggi dei fumetti: una polisemia che identifica un festival in cui vengono messe in dialogo fra loro, attraverso il linguaggio in continua trasformazione della nona arte, terre e culture distanti. La rassegna dedicata a comic e cartoni, giunta ora alla sua settima edizione, nasce dalla proficua attività portata avanti dal Centro Internazionale del Fumetto, diretta continuazione della Sardinian School of Comics, fondata a Cagliari nel 1993 da Bepi Vigna, sceneggiatore per la Sergio Bonelli Editore, e da Angela Cotza, esperta in grafica pubblicitaria. Sulle ali dell’immaginario è il concept che anima l’edizione 2016 del festival, richiamandosi al rapporto complesso tra immaginario personale e immaginario collettivo e alle modalità attraverso cui si compenetrano. Il bagaglio esperienziale alla
radice tanto dell’uno quanto dell’altro è oggi costantemente arricchito dall’oceano d’immagini, informazioni, film, racconti a cui si ha un rapidissimo accesso attraverso i nuovi media e i sofisticati dispositivi tecnologici che li veicolano. Se l’esigenza di fantastico e meraviglioso risponde a uno dei più potenti e atavici appetiti che caratterizzano l’uomo, quello di apprendere, e ha l’importante compito di perfezionare i mezzi grazie ai quali egli impara a conoscere (e riconoscere) la realtà, allora è lecito chiedersi in che modo l’evoluzione dell’immaginario, influenzata dal moltiplicarsi degli stimoli nell’era odierna, condizioni la nostra percezione del reale. Un tema che si rivela dunque di cruciale importanza e viene circoscritto dagli ideatori di “Nues” al panorama storico-culturale europeo e, più in particolare, mediterraneo. Come ogni anno, il festival è ricco di appuntamenti che si snodano dall’inizio alla fine dell’autunno e dà spazio a numerosi ospiti. A inaugurare questa edizione, il 31 agosto, è stato l’incontro col pluripremiato fumettista spagnolo Paco Roca che
presentava Rughe, graphic novel in cui è contenuta una riflessione amara e commovente sull’età anziana e la malattia. All’incontro seguiva la proiezione di Arrugas - Rughe, lungometraggio d’animazione tratto dall’omonimo fumetto e diretto da Ignacio Ferreras. Tra le interessanti iniziative di settembre ricordiamo invece l’incontro con Alberta Basaglia che, nel suo libro Le nuvole di Picasso, ha raccontato la storia di suo padre, lo psichiatra Franco Basaglia, promotore della legge 180 del 1978 e della riforma della medicina psichiatrica. A ottobre ha avuto invece avvio la ricchissima sezione “Il cielo sopra Cagliari”, sviluppatasi tra esposizioni, seminari, visite guidate, presentazioni di fumetti e itinerari urbani dedicati agli angeli e alla loro centralità nella letteratura, nel fumetto e nelle tradizioni popolari. Non a caso il primo appuntamento è stato dedicato al comic I custodi del Golfo, episodio pilota di una serie che verrà prodotta dal Centro Internazionale del Fumetto: sceneggiato da Bepi Vigna e coi disegni di Stefania Costa, si ispira alla leggenda all’origine del nome del Golfo degli Angeli e del promontorio della Sella del Diavolo, uno dei luoghi più suggestivi di Cagliari. L’evento ha coinciso anche con l’inaugurazione della mostra Il cielo sopra Cagliari, impreziosita dall’esibizione della musicista Rossella Faa, che ha proposto la favola L’angelo dagli occhi neri – S’angiu a ogu nieddu. E se i luoghi dell’oltre hanno animato e fatto riscoprire al pubblico una Cagliari misteriosa e “alata”, due diverse sezioni animeranno invece il calendario di novembre. La prima, “Mediterraneo_Immaginario”, ospiterà negli spazi del MEM (Mediateca del Mediterraneo), oltre all’incontro con Luca Enoch, il seminario Linguaggi e immaginario tra Europa e Africa: il fumetto mediterraneo tra differenti culture e la tavola rotonda Nuvole mediterranee. Italia, Spagna e Grecia: affinità e differenze nell’immaginario fumettistico, mentre la seconda, “Donna_Immagina”, darà spazio a un dibattito sull’immaginario femminile, nelle sue molte declinazioni, e alla presentazione del romanzo a fumetti Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative, firmato da Assia Petricelli e Sergio Riccardi. Per prendere visione del programma completo e delle altre numerose iniziative proposte è possibile consultare il sito www.centrointernazionalefumetto.it.
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JEFF ONORATO
Il “Figlio del Vento” è pronto per un nuovo capitolo della sua vita:
«All’età di 64 anni ho orizzonti sconfinati davanti a me...» di Manuel Di Cristo Un campione, un modello per le vecchie e per le nuove generazioni, un grande promotore del rapporto sport - diversabilità: Gianfranco Onorato, noto Jeff, è tutto questo e molto altro, ma prima ancora è l’uomo che ha sfrattato dalla sua vita la parola “impossibile”. Rimasto vittima di un incidente stradale a soli 23 anni, Jeff ha un braccio paralizzato e una gamba menomata; ma nulla di tutto ciò gli ha impedito di diventare una star dello Sci Nautico (3 volte campione del mondo, senza contare i titoli europei e nazionali) e un Maestro federale. Dopo un recente infortunio in allenamento, il Campione maddalenino ha dato il suo addio al mondo delle gare, inaugu-
rando una nuova stagione della sua ricchissima esperienza di vita. Jeff, dopo 21 anni hai messo la parola fine alla tua carriera agonistica. Cosa succede ora? Con quali progetti e con che prospettive guardi al futuro? Direi che termina la mia esperienza da atleta ma si rafforza quella da Maestro della Federazione Italiana di Sci Nautico e sarò, pertanto, promotore di tutti quei pensieri e di tutte quelle azioni che io ritengo meritevoli di essere donate al prossimo; è un ruolo, quest’ultimo, che non ha limiti anagrafici e che spero possa accompagnarmi per il resto dei miei giorni. Nel mio futuro, come nel mio presente, c’è la scuola di Sci Nautico che io dirigo, la Saint Tropez; è una scuola che – oltre ad avere come al-
lievi persone normodotate – ha spalancato le porte alla diversabilità: siamo l’unica scuola al mondo che accoglie ragazzi autistici, ragazzi down, giovani con menomazioni mentali ed altre patologie simili. Con passione, amore e professionalità riusciamo a insegnare loro la disciplina e li introduciamo in un mondo che non conoscevano e che può cambiare la loro vita. Nel 2009 hai partecipato ai Campionati europei per normodotati e hai portato a casa il IV posto assoluto; cosa ha significato per te questa esperienza? È stata una delle più belle esperienze della mia vita perché ho dimostrato che con carattere e buona volontà si può usare il proprio corpo – anche se deficitario come nel mio
caso – in un modo tale da produrre un rendimento pari a quello dei normodotati. Il IV posto in un Campionato europeo – a 30 punti dal podio – è stata una grande vittoria perché da una parte c’era un punteggio tecnico che mi consentiva di stare con coloro che avevano più braccia e, dall’altra, ho dimostrato che non è il numero delle braccia che conta nella vita ma è il modo in cui affronti la tua condizione: se tu sei capace di trasformare le tue debolezze nelle tue forze tutto può accadere e puoi persino meravigliare te stesso. Nella tua carriera hai vinto tantissimo: mondiali, europei, campionati nazionali; c’è una medaglia che per te ha un valore diverso dalle altre? Più che una medaglia sceglierei un titolo, ovvero quello di Maestro della Federazione Italiana di Sci Nautico. Il brevetto che ho ottenuto vale più di tutte le mie medaglie perché conquistato in una condizione che non aveva precedenti e perché, ad oggi, nessuno si è più presentato con un braccio solo per ricevere il brevetto da Istruttore e poi da Maestro. Ho messo in difficoltà tutto l’apparato degli esami, gli istruttori, chi era chiamato a giudicarmi; ho messo in soggezione persino i miei colleghi e devo dire che rispetto a loro, inizialmente, mi sono sentito un po’ come il brutto anatroccolo! Superato l’esame, però, mi è sembrato di essere un principe azzurro. Come giudichi il rapporto sport – disabilità? È la materia più potente dell’universo. Attraverso la giusta dose di ambizione, l’abolizione di preconcetti e la fiducia in se stessi, si può trasformare la propria vita tramite lo sport. Io ho avuto questo privilegio e ancora tutto deve cominciare: all’età di 64 anni ho orizzonti sconfinati davanti a me per provare gioie e piaceri e, allo stesso tempo, per donare agli altri ciò che ho acquisito.
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Mommotty Senza paura del buio!
di Paola M. Ruiu Investire sul proprio futuro professionale creando un’impresa, di questi tempi, è una scelta coraggiosa. Farlo in Sardegna, forse, lo è ancora di più. È ciò che da tre anni stanno facendo quattro giovani che, rientrati nell’isola dopo essersi formati nelle migliori università italiane e internazionali, si sono costituiti in società dando vita alla casa di produzione Mommotty, con sede a Cagliari. L’obiettivo di Nicola Contini, Laura Biagini, Matteo Incollu e Federica Ortu è quello di voler gestire una filiera cinematografica da protagonisti, mettendo in pratica ciò che hanno imparato in anni di studi e nelle numerose esperienze sul campo. Grazie alla strada che hanno deciso di intraprendere hanno avuto l’opportunità di partecipare alla realizzazione di due importanti produzioni internazionali. La prima grande occasione arriva dopo aver conosciuto Dom Murgia, produttore inglese di origini sarde, che con la sua casa Shoot Sardinia ha come obiettivo quello di portare grosse produzioni in Sardegna, meta ancora inedita a livello internazionale nel mondo dell’audiovisivo.
Dom Murgia li contatta per realizzare nell’isola il video di una band inglese, senza specificare quale. Glielo rivelerà solo dopo aver capito che Mommotty può soddisfare le sue esigenze, si tratta dei Placebo. Il videoclip, ideato da Brian Molko, frontman della band, è stato realizzato nelle suggestive location di San Salvatore a Cabras e ad Arbus, nella spiaggia di Scivu. Soprattutto quest’ultima ha impegnato molto la produzione dal punto di vista logistico dato che la strumentazione poteva, per ovvie ragioni, essere trasportata solo a
mano. Ma, a giudicare dal risultato, gli sforzi sono stati ampiamente ripagati! Dopo aver vinto questa sfida, i quattro decidono di partecipare a una selezione lanciata da una società di produzione irlandese che richiedeva delle particolari caratteristiche per girare uno spot. In lizza, oltre a Mommotty, c’erano una casa di produzione delle Baleari e una della Grecia. La produzione sarda si è presentata con un dossier che ha evidentemente colpito la società irlandese che li ha scelti per realizzare una serie di spot per la lotteria nazionale EuroMillions. La Mommotty in questa occasione è stata responsabile della produzione esecutiva ed ha potuto contare sull’aiuto della Fondazione Sardegna Film Commission che è sempre stata molto attenta e disponibile, fornendo prezioso supporto logistico. Due sfide non da poco superate brillantemente, che potrebbero aprire nuove collaborazioni e suscitare interesse sia per il loro lavoro che, più in generale, per la nostra isola. Il settore audiovisivo si muove come qualsiasi altro settore produttivo, perciò se c’è una crisi dei trasporti,
come quella che stiamo vivendo in questo periodo, è inevitabile che vada a incidere anche sul loro operato. Un altro limite della nostra regione è la mancanza di strutture idonee ad accogliere grosse produzioni come quelle che sono sbarcate quest’estate. Anche le attrezzature non sono facilmente reperibili, spesso devono arrivare da Roma con conseguente crescita dei costi. Nonostante le difficoltà i quattro di Mommotty hanno puntato sulla loro casa, la Sardegna, perché credono che un futuro in questo campo sia possibile. Per avvalorare questa tesi basti pensare alla grande varietà di professionisti locali che popola quest’ambiente, persone altamente preparate e qualificate con le quali Mommotty collabora spesso e volentieri. Per esempio, per lo spot EuroMillions, sono state coinvolte una cinquantina di persone. Si tratta ovviamente di un caso eccezionale, non tutte le produzioni comportano una gestione così importante di maestranze; in ogni caso, per ciascun lavoro c’è una catena che deve formarsi per far muovere la macchina produttiva ed è impensabile formarla con soli quattro elementi. Un altro aspetto da non sottovalutare è il fatto che ogni produzione crea movimento in altri comparti, spesso relegati al settore turistico, come quello alberghiero, dei trasporti e della ristorazione. Prendendo spunto dalla presentazione che compare sul loro sito ufficiale (www.mommotty.it), il termine “Mommotti”, nella tradizione sarda, è una figura immaginaria utilizzata per incutere nei bambini la paura del buio, ma i Mommotty sono convinti che solo il buio sia in grado di esaltare lo splendore della luce.
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ANNO DELEDDIANO
Ricordo e riscoperta di una scrittrice da Nobel. di Daniele Dettori Il 15 agosto 1936 muore a Roma una scrittrice sarda trapiantata nella penisola che, solo nove anni prima, il 10 dicembre 1927, è stata insignita a Stoccolma dell’ambito Premio Nobel per la Letteratura. Il suo nome, entrato nella storia della letteratura mondiale, è Grazia Deledda. L’anno della premiazione è un punto necessario da chiarire prima di conoscere meglio la sua storia e la sua opera: sappiamo infatti che, in questo 2016, si celebrano l’ottantesimo anno dalla sua morte e il novantesimo dalla vittoria del Premio Nobel. Come però viene fatto notare dal nipote dell’autrice, Alessandro Madesani Deledda, tanto la lettera di convocazione quanto la medaglia simbolo del Premio sono datati 1927 e non 1926. Questo perché, nel ’26, in realtà il Premio non venne proprio assegnato, saltando così un anno. Tutto questo, naturalmente, non è che un curioso aneddoto se paragonato all’importanza che la persona e gli scritti di Grazia Deledda hanno rivestito e tuttora rivestono nella cultura italiana ed estera. Nata nel 1871 in un’agiata famiglia della Nuoro bene, l’istruzione scolastica della famosa scrittrice non va oltre le scuole elementari, accompagnata da alcune lezioni private secondo l’usanza del tempo per le famiglie benestanti e, soprattutto, da un grandissimo interesse per la letteratura che la porta a maturare un’enorme cultura da autodidatta. Le prime pubblicazioni risalgono al pe-
riodo a cavallo tra gli anni ottanta e novanta dell’Ottocento, divise tra editori di Roma, Cagliari e Milano, con romanzi a puntate e racconti per l’infanzia. La vita di provincia non è però nelle corde di Grazia Deledda, che nel 1899 si trasferisce a Roma. L’anno seguente sposa Palmiro Madesani, dipendente del Ministero delle Finanze, dal quale avrà due figli. Ha già diverse opere alle spalle pubblicate a puntate come romanzi d’appendice, insieme con un’importante amicizia con lo storico sassarese Enrico Costa quando, nel 1896, dà alle stampe La via del male, romanzo più volte rimaneggiato nell’arco di una ventina d’anni. È però con Elias Portolu, (edito a puntate nel 1900 e in versione compiuta nel 1903), che la Deledda conquista definitivamente il grande pubblico, e a questo seguiranno poi Cenere, L’edera, Canne al vento, La madre, Il paese del vento, Cosima, solo per citare alcuni titoli di una sterminata produzione che si concluderà, postuma, con la pubblicazione di alcune raccolte di lettere inedite. Verismo e Decadentismo sono forse le due correnti principali alle quali Grazia Deledda viene associata, da sempre, da parte della critica specializzata. Rispetto a queste, però, la sua opera va oltre, raccontando di una Sardegna arcaica ma, ancora oggi, per molti aspetti attuale. Narra le storie di uomini e donne prigionieri di un destino beffardo, catturati in un limbo che li intrappola per quanto, in realtà, la libertà sia dietro l’angolo, celata dietro un punto di
vista differente che, solo per paura o convenzione, non si vuole guardare e riconoscere. In questo Anno Deleddiano sono tante le iniziative intraprese a ricordo della grande scrittrice nuorese. Ricordiamo qui la rubrica #paginedigrazia che, sul sito www.criticaletteraria.org e in collaborazione con la casa editrice Ilisso, ripercorre alcune tra le migliori opere della Deledda analizzandole e contribuendo nel portarle a conoscenza di un pubblico sempre nuovo. L’iniziativa andrà avanti fino al dicembre 2016. Un altro modo per conoscere più da vicino la vita dell’autrice e la sua opera è quello di visitare il Museo
Deleddiano a Nuoro, ricavato all’interno dell’abitazione dove Grazia Deledda ha vissuto per tanti anni. Aperto in questa stagione dal martedì alla domenica, il Museo racchiude documenti e suppellettili che riportano il visitatore alla fine dell’Ottocento, riproducendo gli arredi e le atmosfere dell’epoca su dieci diverse sale più gli spazi esterni. La cucina e la dispensa, in particolare, vengono periodicamente riforniti con cibi freschi che rendono il tutto ancora più realistico, mentre in altri ambienti è possibile scoprire gli anni romani della scrittrice, la sua stanza da letto, tutto sull’assegnazione del Nobel e perfino le opere di alcuni artisti a lei contemporanei.
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NOVEMBRE DI FUOCO PER I BIANCOBLU La Dinamo cerca continuità tra segnali incoraggianti.
di Erika Gallizzi. Foto: Luigi Canu Tre vittorie e due sconfitte, è questo il bilancio della Dinamo Banco di Sardegna Sassari nel primo scorcio della stagione 2016/17. Due successi arrivati in campionato, entrambi tra le mura amiche, nell’esordio con la Openjobmetis Varese e poi alla terza giornata con la neopromossa Germani Basket Brescia, mentre la terza vittoria è quella nella prima di Fiba Basketball Champions League, contro i polacchi dello Zielona Gora. Le due sconfitte, invece, sono maturate entrambe in campionato, lontano dal proprio fortino: a Bologna, campo da gioco della GrissinBon Reggio Emilia, diventata acerrima rivale dei biancoblù negli ultimi anni e a Desio, casa della Red October Cantù. Due passi falsi che, seppur arrivati in modi decisamente differenti, fanno un po’ male: a Bologna si è giunti alla sconfitta in volata, cosa peraltro piuttosto comune nelle sfide tra queste due squadre, dopo un buonissimo primo tempo, mentre a Desio si è trattato di uno schiaffone mica da ridere, con la Dinamo in difficoltà per lunghi tratti della partita, fino ad un ultimo quarto in cui non ha opposto resistenza agli avversari. C’è però da dire che in quest’ultima occasione il Banco ha dovuto rinunciare all’infortunato Tautvidas Lydeka e, già dal terzo quarto, a Savanovic, uscito troppo presto per cinque falli. Non a caso, la Dinamo ha sofferto molto sul piano della fisicità, contro una squadra che, sicuramente, farà bene in campionato, tra l’altro guidata in panchina da un ex atleta che sa come si vince e vanta anche un oro olimpico (Seoul ’98 con l’Urss), Rimas Kurtinaitis.
Gabriel Olaseni
In ogni caso, la Dinamo ha dato, in generale, segnali confortanti e, per questa ragione, non è il caso di stare a rimuginare troppo sul passo falso di Desio, cosa che sarebbe solo dannosa. La stagione è appena iniziata e può capitare che, in una situazione di “emergenza” si smarrisca un attimo la rotta. La squadra è messa bene in campo ed ha un buon gioco, fatto anche, in certi momenti, di difesa fastidiosa, così come di rapidità in attacco. Alcuni singoli stanno già emergendo, come ad esempio Darius Johnson-Odom e Dusko Savanovic, entrambi leader in maniera diversa fino a questo momento. Se Savanovic ha dalla sua il carisma, l’esperienza, l’estrema utilità, la malizia e la capacità di dare equilibrio alla squadra, JohnsonOdom sta guidando l’attacco biancoblù in termini di cifre, senza disdegnare aggressività difensiva, grinta ed agonismo. Poi c’è Brian Sacchetti che, come aveva già lasciato intendere nel precampionato, si è presentato ai nastri di partenza della stagione tirato a lucido ed in forma strepitosa. In queste prime partite ha fatto tutto, ne sono testimonianza i 16 punti messi a segno contro Varese o gli 8 rimbalzi e 9 assists con Brescia. Un altro dato interessante è che tutti hanno già “assaggiato” il campo, con coach Federico Pasquini propenso a dare profondità alle rotazioni, compresi i due giovani Diego Monaldi e Michele Ebeling. Monaldi, peraltro, nel suo esordio stagionale con Brescia, ha mostrato di che pasta è fatto appena messo piede in campo, con una tripla immediata, poi tanta difesa ed altri due punti. Buone cose anche da Gabriel Olaseni, nonostante si sia unito alla squadra alla vigilia dell’inizio del campionato, così come dal compagno di reparto Lydeka, che dà “durezza” e prestanza fisica che
#shMAG seh 9 non si vedevano da tempo sotto le plance. E che infatti, contro Cantù, sono mancate come il pane. Chi, invece, sta faticando un po’ di più è Trevor Lacey. Il venticinquenne nativo di Huntsville non riesce ancora a trovare continuità, quando sembra che faccia dei passi avanti, arriva quello indietro. Lo scorso anno è stato fondamentale nel raggiungimento della salvezza da parte di Pesaro, quest’anno deve trovare un suo equilibrio all’interno di un gruppo che ha un numero maggiore di spiccate individualità rispetto a quello in cui era inserito la scorsa stagione. Il tempo e le sue qualità sono dalla sua parte. Il mese di novembre sarà bello tosto. Tra campionato e Coppa, la Dinamo è attesa da appuntamenti piuttosto difficoltosi. Per quanto riguarda il campionato, si parte con due trasferte consecutive, a Pistoia, che potrebbe portare alla prima vittoria esterna, e poi sul campo dell’EA7 Emporio Armani Milano, per quella che si può considerare la “partitissima”. Negli ultimi anni il Banco ha fatto spesso qualche scherzetto ai meneghini, al loro domicilio, ma quest’anno sembra quasi impossibile. Lo strapotere milanese è più marcato, ma è vero che ogni tanto il basket riserva qualche sorpresa. Un’altra partita molto ostica, sempre per ciò che concerne il campionato, sarà quella con la Sidigas Avellino, incontrata due volte in precampionato (una vittoria per parte), mentre l’ultimo impegno del mese, sempre casalingo, sarà con Cremona. In Fiba Basketball Champions League, invece, il Banco giocherà tre gare in casa e due in trasferta. Arriveranno al PalaSerradimigni lo Spirou Charleroi, il Besiktas ed il MHP Riesen, mentre si farà visita all’AEK Atene ed al Partizan Belgrado. Nella prima giornata il Besiktas ha battuto agevolmente lo Charleoi, il Partizan si è imposto di una sola lunghezza sul MHP Riesen e Atene ha “passeggiato” con il Szolnoki Olaj. Insomma, non ci sarà la possibilità di rilassarsi nemmeno un secondo, sarà un mese da vivere tutto d’un fiato.
Intanto a Cagliari, sabato 15 ottobre, si sono svolte le elezioni per il rinnovo della carica di presidente del comitato regionale della Federbasket, del consiglio direttivo regionale e dei delegati della 45a assemblea generale ordinaria. Fiducia ampiamente riconfermata a Bruno Perra, che dunque presiederà il comitato regionale anche nel prossimo quadriennio olimpico. Vittoria schiacciante per Perra, che ha ottenuto 72 voti su 84, contro gli 11 dell’altro candidato Aldo Limbardi (una scheda nulla). I consiglieri eletti sono Salvatore Serra, Sandro Muscas, il dirigente della Dinamo Giampiero Sechi e Luca Pala, mentre il delegato della 45a assemblea generale ordinaria del prossimo dicembre è Alessandro Delrio, presidente del Centro Minibasket Porto Torres. Darius Johnson-Odom
I PROSSIMI INCONTRI DI CAMPIONATO a
6 Giornata - 5 novembre ore 20:30 The Flexx Pistoia - Banco di Sardegna SS 7a Giornata - 13 novembre ore 20:45 EA7 Emporio Armani MI - Banco di Sardegna SS 8a Giornata - 20 novembre ore 18:15 Banco di Sardegna SS - Sidigas Avellino 9a Giornata - 26 novembre ore 20:30 Banco di Sardegna SS - Vanoli Cremona I PROSSIMI INCONTRI DI CHAMPIONS LEAGUE
Brian Sacchetti
Game 3 - 2 novembre ore 20:30 Banco di Sardegna SS - Spirou Charleroi Game 4 - 8 novembre ore 21:00 AEK Atene - Banco di Sardegna SS Game 5 - 15 novembre ore 20:30 Banco di Sardegna SS - Besiktas Istanbul Game 6 - 22 novembre ore 20:30 Banco di Sardegna SS - MHP Riesen Game 7 - 29 novembre ore 20:30 Partizan Belgrado - Banco di Sardegna SS
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Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico
QUANDO PORTARE I BAMBINI PER LA PRIMA VOLTA DAL DENTISTA? Molti genitori mi chiedono a che età sia meglio portare per la prima volta il bambino a fare una visita. L’ideale, rispondo sempre, è fare la prima visita fra i tre e quattro anni. Questo per tanti importanti motivi. Il primo è che così il piccolo inizia a conoscere un ambiente a lui poco familiare, e a prendere confidenza con il luogo e le persone. È importante che questa prima visita sia vista esclusivamente come un gioco, dove il piccolo paziente venga fatto salire da solo in poltrona, e come al
Luna Park si diverta a fare salire e scendere la stessa comandata dai pulsanti, giocando insieme e paragonandola ad una astronave che lui stesso potrà comandare. Come tutte le astronavi ha le sue armi, e quindi potrà toccare gli strumenti che magicamente, premendo dei pulsanti, emetteranno aria o acqua. Oppure gli si può far sentire il rumore di quelli rotanti, che verranno assimilati ad una Ferrari o a un trattorino. Mentre il dentista entra in empatia con il bambino, avrà l’accortezza di
Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.
visitarlo, sempre a mo’ di gioco, per valutare eventuali problematiche presenti in bocca. Se sono presenti carie sui denti, di solito a questa età interessano i denti anteriori, e nascono da scorrette abitudini imposte dai genitori, come bagnare il ciuccio nello zucchero o nel miele (che viene considerato più naturale) o dare un eccesso di succhi di frutta o bevande zuccherate (anche il latte materno) la notte per conciliare il sonno. Il bimbo si addormenta, i genitori sono sereni, non si sognano nemmeno di svegliarlo per lavargli i denti, e per tutta la notte gli zuccheri presenti sui dentini da latte esercitano il loro effetto nell’indebo-
lire lo smalto, e favorire la precocissima formazione della carie. Un secondo elemento che il dentista valuta durante questa prima visita è la presenza di malocclusioni precoci. Queste si evidenziano dalla scorretta crescita delle ossa della bocca, e possono essere viste o come il “morso aperto” quando c’è uno spazio aperto fra i dentini anteriori , o come una “terza classe“ quando la mandibola si porta più in avanti rispetto alla mascella. Entrambi i casi nascono da abitudini viziate o anomalie congenite, di solito il primo caso è determinato dall’uso eccessivo del ciuccio oltre il primo anno, mentre il secondo da una scorretta funzione della lingua, che rimane bassa invece che portarsi in alto nel palato. Questo perché ad esempio è presente un frenulo linguale corto (quella piccola pieghetta fibrosa che lega la lingua al pavimento della bocca) o una deglutizione scorretta, che scarica le forze muscolari verso il basso portando appunto la mandibola in avanti. Gli antichi detti della scuola di Ippocrate, maestro di ogni medico, ci insegnano da più di duemila anni “meglio prevenire che curare”; rispettando questo atteggiamento si capisce come una visita dal dentista in giovane età sia per ogni bambino un sereno momento per impostare il mantenimento dello stato di salute dai primi anni di vita. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.
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Un nome foriero di una certa visionarietà identifica il duo sulcitano composto dal cantante e chitarrista Mario Nardi e da Lorenzo Mele (aka Underground Sunshine Drum Ensemble), quest’ultimo alla prese con batteria e campionatori. Il loro disco d’esordio, uscito a giugno per la giovane etichetta indipendente Van Music Records, si colloca all’interno del variegato panorama musicale sardo come una ventata d’aria fresca, spaziando da un country blues grintoso a sonorità venate di pop che guardano con decisione al folk di matrice britannica. Un sound schietto, dove niente è di troppo, che è stato accolto con entusiasmo dal pubblico di due importanti festival isolani: il cagliaritano Karel Music Expo e il Summer Is Mine a Carbonia. Abbiamo intervistato i due musicisti per scoprire qualcosa in più del loro primo lavoro in studio. Com’è nato il progetto Mario Nardi & USDE? M.: È stato un processo spontaneo: lo scorso dicembre, Lorenzo mi ha proposto di vederci in sala per provare i pezzi che avevo scritto. Lui proveniva da un’esperienza funk con i Fratelli Detroit, io da un progetto cantautorale portato avanti durante gli anni trascorsi a Londra. Il lavoro in sala ha assunto presto una piega molto interessante e abbiamo deciso di fissarci una serie di obbiettivi concreti: la definizione dei brani che sarebbero confluiti nel disco, l’organizzazione di un tour, ecc. Quali sono le vostre precedenti esperienze musicali e quali gli ascolti che hanno lasciato un’impronta sul materiale registrato? M.: Ho iniziato come batterista di un gruppo punk-rock e solo in un secondo momento ho deciso di
Foto Mattia Barbata
di Nike Gagliardi
MARIO NARDI & UNDERGROUND SUNSHINE DRUM ENSEMBLE RACCONTANO IL LORO DISCO D’ESORDIO.
dedicarmi alla chitarra, iniziando a scrivere del materiale e a suonarlo in giro per i club londinesi. Per quanto riguarda le influenze, non so quali abbiano lasciato un’impronta più profonda su ciò che faccio: tra i tanti artisti che ammiro ci sono Lou Reed, Marc Bolan, i Beatles, i Television, e tutta la scena rock degli anni ‘50, ‘60 e ‘70. Tra i più recenti potrei citare i Tame Impala e i Vampire Weekend, band di cui amo lo stile inconfondibile, una qualità per me molto più importante delle doti tecniche. L.: Sono nato come batterista, morto come batterista (coi Fratelli Detroit, NdR) e rinato come USDE grazie a questo progetto. Come sono nati i brani confluiti nel disco? M.: Ho scritto i brani tra il 2009 e il 2015. Alcuni pezzi mi accompagnano da tempo: è il caso di 1978, Joy, Lonely Lovers e Saturday Afternoon
Blues. Altri invece, come October, My Boy, I Am Fire, sono di più recente composizione mentre Godless, la canzone che chiude il disco, è la prima produzione “a quattro mani” che abbiamo elaborato. Inizialmente consisteva in un giro molto semplice di chitarra e in una parte del testo, Lorenzo ha dato un contributo essenziale definendo il tempo e inserendo le maracas nell’arrangiamento, una scelta che dona al brano una sfumatura particolare. Per quanto riguarda le registrazioni in studio abbiamo cercato di essere fedeli alle versioni originali, mantenendone intatta la spontaneità ed evitando di cadere nella trappola dei plug-in. Da cosa è stata determinata la scelta di uscire per la Van Music Records? M.: Abbiamo registrato il disco nei Gaya Blue Studios di Matteo Marini
e in seguito abbiamo deciso di farlo uscire con la sua etichetta stampando un numero limitato di copie. La Van Music Records è stata creata da Marini per dare voce a quei progetti indipendenti che possono contare, per emergere, solo sulle proprie forze. Per l’etichetta, l’uscita del nostro disco ha costituito un po’ una scommessa, possiamo comunque dire che si è rivelata un’esperienza positiva per entrambi. In questi ultimi mesi siamo cresciuti tanto ma senza un adeguato investimento di energie e di risorse non ci troveremmo al punto in cui siamo. Per restare aggiornati sui prossimi live di Mario Nardi & USDE, ricordiamo ai nostri lettori che possono consultare la pagina Facebook dedicata al progetto. Il primo omonimo album del duo è inoltre disponibile sui maggiori store digitali.
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inSardegna... I migliori eventi di Novembre Dal 29 OTTOBRE al 1° NOVEMBRE: Desulo. Autunno in Barbagia 2016. Dal 29 OTTOBRE al 2 NOVEMBRE: Cagliari al Porto. Invitas 2016, le tradizioni della Sardegna. 1° NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo - sala M2, ore 21:00. “Invisibilmente” della Compagnia Menoventi, di Consuelo Battiston, Gianni Farina, Alessandro Miele; con Consuelo Battiston e Alessandro Miele; regia Gianni Farina. 4 NOVEMBRE: Cagliari alla Fucina Teatro - Centro culturale La Vetreria, ore 21:00. “Autunno in danza”: "Drumming Solo”, di e con Daniele Albanese; a seguire “Spazio Percosso”. Sassari al Teatro Comunale, ore 20:30. Stagione lirica e concertistica 2016: “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi, melodramma in tre atti su libretto di Antonio Somma, regia di Pier Francesco Maestrini.
11 NOVEMBRE: Cagliari alla Fucina Teatro - Centro culturale La Vetreria, ore 21:00. “Autunno in danza”: "(ZERO)”, di e con Elisabetta Lauro, César Augusto Cuenca Torres. 11-12 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo sala M3, ore 21:00. "Esodo - Tributo a Sergio Atzeni", di Valentino Mannias, con Valentino Mannias e Luca Spanu, regia Valentino Mannias. Dall’11 al 13 NOVEMBRE: Nuoro, Tiana. Autunno in Barbagia 2016.
5-6 NOVEMBRE. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Petruska”
26 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Lirico, ore 19:00. Stagione concertistica 2016: Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari, direttore G. Bisanti.
Dall’11 al 20 NOVEMBRE. Stagione lirica e di balletto 2016: “Falstaff”
Dall’11 al 20 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Lirico. Stagione lirica e di balletto 2016: “Falstaff”, commedia lirica in tre atti, libretto Arrigo Boito, dalla commedia Le allegre comari di Windsor e dal dramma Enrico IV di William Shakespeare, musica Giuseppe Verdi, regia Daniele Abbado. 13 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo - sala M3, ore 19:00. "Esodo - Tributo a Sergio Atzeni", di Valentino Mannias, con Valentino Mannias e Luca Spanu, regia Valentino Mannias. Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Bianca e Rossa” di ASMED Balletto di Sardegna, (6-10 anni).
5-6 NOVEMBRE: Monserrato al Teatro Momoti, ore 18:00. XIII Stagione di teatro per ragazzi: “Roclò - Il circo segreto degli oggetti abbandonati” di Claudio e Consuelo, (dai 5 anni). Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Petruska” del Teatro Instabile, (3-10 anni).
Dal 17 al 26 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo - sala M3. "Donne che sognarono cavalli", di Daniel Veronese, adattamento e regia Roberto Rustioni, con: Valeria Angelozzi, Maria Pilar Perez Aspa, Michela Atzeni, Paolo Faroni, Fabrizio Lombardo, Valentino Mannias.
6 NOVEMBRE: Cagliari alla Fucina Teatro - Centro culturale La Vetreria, ore 21:00. “Autunno in danza”: "Being in here, in what will no longer be”, performance di e con Alessandro Carboni. Sassari al Teatro Comunale, ore 16:30. Stagione lirica e concertistica 2016: “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi, melodramma in tre atti su libretto di Antonio Somma, regia di Pier Francesco Maestrini.
18 NOVEMBRE: Cagliari alla Fucina Teatro - Centro culturale La Vetreria, ore 21:00. “Autunno in danza”: "Nella pancia di Tera”. Sassari al Teatro Comunale, ore 20:30. Stagione lirica e concertistica 2016: “Noye’s Fludde - L’arca di Noè” di Benjamin Britten, opera scenica per voci adulte e di ragazzi, libretto: da "English Miracle Plays, Moralities and Interludes", regia di Sante Maurizi.
8-9 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo sala M1, ore 21:00. "Sonnai - Un percorso di ricerca e creazione su sogni, incubi e visioni del contemporaneo", ideazione, drammaturgia e regia Davide Iodice.
19 NOVEMBRE: Cagliari alla Fucina Teatro - Centro culturale La Vetreria, ore 21:00. “Autunno in danza”: "Good Lack”, di e con Francesca Foscarini; a seguire “Stanze” con Paulo Chagas (wind instruments), Silvia Corda (pianoforte), Adriano Orrù (contrabbasso).
10 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo - sala M1, ore 19:00. "Sonnai - Un percorso di ricerca e creazione su sogni, incubi e visioni del contemporaneo", ideazione, drammaturgia e regia Davide Iodice. Cagliari al Teatro Massimo - sala M3, ore 21:00. "Milk and Blood", performance di Franko B.
25 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Lirico, ore 20:30. Stagione concertistica 2016: Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari, direttore Giampaolo Bisanti. Dal 25 al 27 NOVEMBRE: Ollolai. Autunno in Barbagia 2016.
Dal 4 al 6 NOVEMBRE: Ovodda, Mamoiada. Autunno in Barbagia 2016. 5 NOVEMBRE: Cagliari alla Fucina Teatro - Centro culturale La Vetreria, ore 21:00. “Autunno in danza”: "El mandala del conejo”, progetto di Alessandro Olla e Vera Livia Garcia.
20 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo - sala M1, ore 19:00. "Elvedon", concept-choreography Christos Papadopoulos. Cagliari alla Fucina Teatro - Centro culturale La Vetreria, ore 21:00. “Autunno in danza”: "Prometeo: Il dono - Secondo Quadro del Prometeo”, di Simona Bertozzi, Marcello Briguglio; con Aristide Rontini, Stefania Tansini, S. Bertozzi.
19-20 NOVEMBRE: Olzai, Atzara. Autunno in Barbagia 2016. Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Areste Paganòs e la farina del diavolo” di Is Mascareddas, (4-13 anni).
26-27 NOVEMBRE: Monserrato al Teatro Momoti, ore 18:00. XIII Stagione di teatro per ragazzi: “Il Frigorifero lirico” di Antonio Panzuto, (dai 4 anni). Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Il Buio fifone” de La Botte e il Cilindro, (3-11 anni). 27 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo - sala M1, ore 19:00. "10 miniballetti", del Collettivo Cinetico, regia, coreografia, danza Francesca Pennini.
Mostre Fino al 27 NOVEMBRE: Orani al Museo Nivola, ore 10:00/13:00 - 16:30/20:00, chiuso lunedì. Mostra "Salvatore Fancello. La forma inquieta". Fino al 4 DICEMBRE: Orani al Museo Nivola, ore 10:00/13:00 - 16:30/20:00, chiuso lunedì. Mostra "Il Mito Quotidiano: Arte italiana del 900 dalla collezione Tilocca". Fino al 31 DICEMBRE: Bitti, ore 9:30/13:30 15:30-19:30, chiuso lunedì. Mostra "BittiRex - Dinosauri in Carne e Ossa”.
Fino al 5 FEBBRAIO 2017. Mostra "Soggettivo - Primordiale"
Fino al 5 FEBBRAIO 2017: Nuoro al MAN, ore 10:00/13:00 - 15:00-19:00 (mar-dom), chiuso lunedì. Mostra "Soggettivo - Primordiale": Un percorso nell’espressionismo tedesco attraverso le collezioni dell’Osthaus Museum di Hagen.
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Il sogno di Fabrizio De Andre’ di Emanuela Ravot Oltre Tempio, proseguendo per 5 km in direzione Oschiri, si svolta sulla destra verso San Bachisio e percorrendo la strada per ulteriori 6 km, si arriva all’Agnata, un luogo isolato della Gallura, subregione del Nord Sardegna. “Agnata” in gallurese, significa “angolo, cantuccio” e in quest’angolino di Sardegna, nel 1975, Fabrizio De André venne accompagnato per vedere un terreno in vendita. A portarlo lì, il timore che il successo non sarebbe stato eterno e il desiderio di lasciare ai figli qualcosa di concreto. Quando per la prima volta arrivò all’Agnata, Fabrizio si trovò davanti un rudere a due piani ricoperto di rovi ma ne fu talmente entusiasta che chiese un materasso per poterci rimanere a dormire. Questo non accadde, ma già l’anno successivo, mentre lo stazzo di fine Ottocento era ancora in fase di
restauro, De André ci andò a vivere, senza acqua calda né elettricità. Durante la ristrutturazione furono aggiunte le stanze dell’ultimo piano seguendo uno stile inglese, attualmente percepibile sotto il fogliame della vite canadese che ricopre l’intera struttura. Fabrizio la definì “la casa della sua età riflessiva”, dando foggia in quegli anni all’atmosfera magica che ancora vi si respira. L’Agnata nacque come luogo pensato: De André scelse le piante più congeniali al luogo studiando da un libro di botanica inglese, e in questo modo creò un giardino con un suo senso della bellezza. Oggi passeggiando in un luogo unico si può conoscere intimamente il cantautore genovese che fu rapito proprio dalla sua camera da letto dell’Agnata e, nonostante questo, ci volle continuare a vivere, trovando qui l’ispirazione per molte canzoni, tra cui: Se ti tagliassero a pezzetti, Folaghe, Fiume Sand Creek.
All’Agnata tutte le strutture realizzate, s’integrano perfettamente con il territorio: De André caratterizzò il posto anche con un pergolato, un selciato fatto con grandi blocchi di granito ed una piscina, la cui forma sinuosa, ricorda un laghetto naturale che da un lato poggia su tipiche rocce galluresi; questa fu disegnata da lui stesso e, al momento della realizzazione, considerata una tra le più belle piscine della Sardegna. Fabrizio De André nella sua vita fu un perfezionista: la stessa cura che mise nella ricerca della parola giusta e che gli consentì di trasformare il testo di una canzone in poesia, la mise anche per studiare ed apprendere ogni altra cosa. Dai libri imparò ad allevare il bestiame e, nonostante questo non fosse il suo lavoro, volle farlo ugualmente bene: con il cognato Ugo, scelse ed allevò dei vitelli, e, in seguito, degli altri animali, finché l’Agnata divenne una vera e propria fattoria; gli ospiti non mancarono mai e il passo verso
la trasformazione in agriturismo fu breve. Nel 1998, le dieci camere iniziarono ad essere affittate e l’Agnata diventò un hotel rurale a tre stelle. Il passaggio dallo star rating al guest rating, nel settore alberghiero, ha consentito all’Agnata di essere premiata dai clienti per l’accoglienza familiare e lo stile country-chic, ed oggi fa parte dei cinquanta migliori hotel del mondo, nella guida redatta dal Telegraph, quotidiano online britannico. Inserita anche in un circuito d’autopromozione denominato “Boutique Sardegna” che comprende hotel sardi con caratteristiche comuni quali raffinatezza ed ospitalità genuina, l’Agnata ha rinnovato i suoi canali commerciali ed è apprezzata soprattutto all’estero; gli stranieri arrivano da Stati Uniti, Brasile, Australia, Germania, Francia, Svezia, Inghilterra. Ma cosa amano gli ospiti di questi settanta ettari di Gallura? Probabilmente che nella tenuta sia ancora la natura a farla da padrona con i suoi odori e le sue tinte; apprezzano le infinite sfumature di verde cui s’aggiungono pochi altri colori: l’oro dell’elicriso in fiore, il lilla del glicine, il blu-violaceo delle ortensie e il rosso autunnale della vite canadese. O forse, gradiscono che il tempo all’Agnata abbia ancora una scansione arcaica: che a maggio il profumo della lavanda faccia danzare le farfalle; che a giugno, al laghetto, ci sia il concerto delle rane, e che ogni estate prevalga su tutto la voce delle cicale. Si ringrazia per la collaborazione Fabrizio Olla.
#shMAG seh 15 di Daniele Dettori Sono un quartetto molto ben assortito, gli Apaches. Li incontriamo a Sassari, nella saletta interna di un bar in via Roma, in trasferta rispetto alla loro storica residenza in quel di Sennori. E anche di Sorso, perché altrimenti Stefano mette il muso. Ci presentiamo. Loro sono Antonio, voce della rock band, 31 anni tra poco; Stefano, batterista poco più che new entry e poco meno che 28enne; Vanni, chitarrista al suo trentatreesimo proprio al momento dell’intervista e Gavino, bassista nel gruppo e trentacinquenne all’anagrafe. Come e perché nascono gli Apaches? Sul come soprassediamo: abbiamo avuto diversi cambi nel corso degli anni, tutti ruotati intorno al nucleo fondatore della band, Antonio e Vanni. Questo nucleo nasce per gioco, senza troppi pensieri, per il puro gusto di suonare. Dopodiché la cosa inizia a crescere, si fanno le prime serate nei locali, si inizia a essere conosciuti anche fuori dal proprio paese. Dopo qualche anno ci si ritrova a voler produrre musica propria anziché solo cover. Tutti noi siamo appassionati di grandi gruppi anni Settanta come i Doors, Led Zeppelin, Rolling Stones, Creedence, ecc. E anche i nostri suoni si rifanno a quel timbro. Abbiamo comunque diverse anime che si fondono, anche in base alle preferenze personali: Vanni va più sui Led Zeppelin, Antonio è più psichedelico, Gavino è più Funky, Stefano è invece il classico rockettaro a cui piace di più il rumore. Il prodotto che ne viene fuori è decisamente originale. Abbiamo fatto quello che ci sentivamo di fare da anni e per anni, è stato un processo naturale. A cosa è dovuta la scelta del nome? Il nome è nato per gioco perché, nel primo periodo che abbiamo iniziato a suonare, uno spettatore che è venuto ad assistere alle prove ed era piuttosto alticcio, ci chiedeva in con-
Nel segno degli
APACHES
tinuazione di suonare Apaches, il brano degli Shadows. Sembra incredibile ma, da allora, a ogni nostra serata la canzone di apertura è proprio quella. Parliamo del vostro disco. Sono canzoni di matrice rock, vecchia
maniera, con influenze blues e psichedeliche. È un cd un po’ fuori dagli schemi, tutto in italiano: fare questo tipo di canzoni con suoni vintage è decisamente fuori dagli schemi. In questo sta la nostra originalità. E poi dobbiamo parlare della copertina, che
è nata dal contrasto tra le idee di ciascuno di noi. Il grafico è così intervenuto per fare da mediatore e il risultato è quello che vedi. L’occhio possiamo dire che rappresenta un po’ l’occhio di chi guarda il disco e vede la realtà intorno a sé. Si tratta quindi di una sorta di occhio onniveggente, rappresenta tutti noi che osserviamo il mondo intorno. Gli uomini sullo sfondo hanno orecchie al posto della testa e sono persone comuni che, viste dal di fuori, sono tutte uguali, uniformi, seguono le stesse cose. Per questo hanno difficoltà ad ascoltare ciò che vogliamo dirgli. Poi, naturalmente, ognuno è libero di interpretarla come vuole. Molti hanno visto altri tipi di messaggi, anche a sfondo esoterico. C’è anche, per esempio, chi lo ha messo in verticale e ha visto… (ridono perché, vista in verticale, l’immagine ricorda l’organo femminile ndr). In quali contest vi siete guadagnati la vittoria? In due rassegne molto importanti. La prima è l’Olbia Rock, nel 2014, che ha visto partecipare tantissimi gruppi con una serata prefinale e una finale. In quell’occasione siamo arrivati in finale e abbiamo preso il secondo posto. Poi, da poco, abbiamo partecipato a un contest regionale che si è tenuto a Ittiri. È stato nel luglio di quest’anno. Siamo arrivati primi, sempre con i pezzi nostri. Una soddisfazione enorme. Un sogno degli Apaches? Riuscire a vivere di musica, magari accompagnati da un bel tour musicale in giro per l’Europa. Ma per riuscire a fare questo è necessario che succeda sempre un’altra cosa: che le persone si divertano nell’ascoltarci, come da qualche tempo a questa parte sta succedendo. Gli Apaches sono su Facebook, Twitter, YouTube. Contattateli per conoscerli e acquistare il loro disco.
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SARDEGNA ABBANDONATA La Sardegna come non l’avete mai vista.
di Nike Gagliardi Spiagge di rena bianchissima e affascinanti villaggi nuragici, domus de janas e antiche foreste in cui regnano sovrani aquile e mufloni: una varietà di paesaggi ed ecosistemi che miracolosamente convivono entro i confini di un’unica isola, la nostra. Eppure c’è un’altra Sardegna, meno conosciuta ma di grande valore, una Sardegna spettrale e suggestiva che ci parla del passaggio di coloro che vi hanno lavorato, che hanno cercato di domarne lo spirito, che ci racconta dell’inesorabile avanzare della Storia e dei mutamenti che ne derivano: è la terra delle miniere abbandonate, dei paesi fantasma, degli edifici un tempo sontuosi e ora diroccati. Ognuno di essi custodisce un racconto che qualcuno si è impegnato a ricostruire visitandoli e facendo luce sugli accadimenti che furono alla radice della loro nascita e decaduta. Preziosi materiali raccolti e organizzati in un ampio archivio che vive sul web ed è a disposizione di chiunque voglia consultarlo: questo, e molto altro, è Sardegna Abbandonata. Si tratta di un progetto nato
nell’autunno del 2012, senza un particolare motivo se non la volontà di esplorare, di immergersi nella natura e nei silenzi. “Non eravamo appassionati di luoghi abbandonati, ci piacevano però le cartine, esplorare luoghi sconosciuti, la natura, camminare e andare a vedere gli spazi vuoti nelle mappe, dove sembra che non ci sia nulla. Queste sono le cose che ci accomunavano e che ci hanno portato a raccontare e in seguito a condividere le nostre esplorazioni.” Ci racconta lo staff di Sardegna Abbandonata, composto da Martino Pinna, Daniele Bertulu, Federico Gandolfi, Gabriele Pinna, Kai Ortolani. Un’esplorazione che va avanti da allora: il numero delle mete visitate, raccontate e fotografate sino a oggi sfiora il centinaio. Le sezioni del sito (www.sardegnaabbandonata.it) sono cinque: in Archeologia Industriale, per esempio, abbiamo modo di apprendere la storia e ammirare le immagini di Sa fabbrica di Tresnuraghes, una cartiera costruita nel periodo sabaudo e abbandonata da 200 anni, delle cave di Osilo, dell’ex cementificio di
Porto Torres, e di altri luoghi che ci riconsegnano, pezzo dopo pezzo, il puzzle di un’isola orgogliosa del progresso tecnologico che, faticosamente, vi giungeva recando con sé lavoro e speranza. Numerose schede arricchiscono anche le categorie Edifici Abbandonati e Siti minerari. In Altro confluiscono tutti quei fabbricati che per le loro peculiarità, non troverebbero posto nelle altre sezioni. Vero gioiello del sito sono i Paesi Fantasma, villaggi progressivamente abbandonati le cui case, come involucri vuoti, sono rimaste a testimoniare le speranze, le abitudini, i timori di chi le abitava, avvinte dalla vegetazione e in lotta col progressivo deterioramento dovuto al tempo, al vandalismo e agli agenti atmosferici. Tra esse Sa Mesana, il paesino disabitato poco lontano da Oschiri, la cui storia è legata alla presenza del suo ultimo abitante, Tonino: una fiaba tenera e bizzarra, di consigliatissima lettura. Sfilano inoltre Santa Chiara del Tirso, Lollove, Rebeccu e tanti luoghi che la natura, inesorabilmente, riconquista, ma che nel frattempo
restano lì in attesa che qualche testimone ne spezzi per pochi istanti il torpore e li accolga con rispetto nella propria memoria. Sardegna Abbandonata ha prodotto anche un film, dal titolo Adiosu (un “documentario onirico”, come amano definirlo i responsabili del progetto) e ora lavora a un secondo (la cui produzione è possibile sostenere seguendo le istruzioni presenti nel sito), una sorta di “prequel” che “precede il primo e rappresenta l’isola - la Sardegna in questo caso, ma potrebbe essere un’isola qualsiasi - prima dell’abbandono, prima della scomparsa dell’uomo”. In Adiosu infatti la voce narrante appartiene a un abitante del futuro che vuole ricostruire il passato di un’umanità perduta attraverso gli strani – in realtà d’uso comune – oggetti che siamo soliti lasciarci dietro ma che, agli occhi di chi non ne ha conosciuto i possessori, sono preziosi indizi per ricostruire quali fossero le loro abitudini, i loro sogni, i gesti quotidiani. Ed è forse questo il senso riposto nel viaggio che Sardegna Abbandonata continua a compiere, un viaggio che si contrappone all’oblio e che ci viene generosamente offerto e raccontato, qualora anche noi volessimo intraprenderlo.
#cinguettii tecnologici a cura di Marco Cau Lenti Olloclip Con un sistema di aggancio e sgancio rapido i tre nuovissimi set di lenti Olloclip (Macro Pro, Core Lens e Active Lens) permettono di trasformare il nuovo iPhone 7 in una fotocamera di alto profilo o in una Action Cam di livello, implementando lenti macro, fish-eye, grandangolari e zoom ottico 2X. da € 99,99
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Gli smartwatch disegnati dallo stilista statunitense coniugano eleganza e tecnologia. Il design del quadrante può essere cambiato con un tocco tra centinaia di possibili combinazioni, come anche il cinturino. Sono compatibili con iPhone e Android.
Smartphone dual sim entry level con schermo da 6.0”, molto grande e piacevole, purtroppo però non HD. La memoria interna è da 32 GB, espandibile con microSD; il processore è un Octa Core con 3 GB di RAM. La fotocamera posteriore è da 13 megapixel mentre quella frontale da 5. Buona la batteria da 4000 mAh in grado di garantirvi un intenso utilizzo per tutta la giornata.
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CERTY DI NON SBAGLIARE! di Daniele Dettori Che i nostri siano tempi duri è un concetto ribadito un po’ ovunque. Anche chi acquista e vende online non sfugge certo a questa logica, trovandosi anzi immerso in una babele di problemi dai quali non ci si sente mai tutelati a sufficienza. Per gli amanti dello shopping via web c’è però, oggi, uno strumento in più che accorre in loro aiuto. Parliamo di Certy – Certify buy, la felice intuizione di due ragazzi dell’entroterra sardo che ha tutte le carte in regola per diventare una garanzia imprescindibile nella compravendita online di prodotti usati. Come nasce la loro idea? Il principio alla base di Certy è anche pratico: la fascia di età di chi acquista sul web è tendenzialmente mediobassa, ciò significa che spesso sono i giovani i protagonisti dello shopping online. Un giovane, normalmente, non dispone di grandi quantità di denaro, e per quello che spende per i suoi acquisti cerca sicurezza e affidabilità ancora più di un adulto, perché sa che dovrà attendere per guadagnare
di nuovo una certa somma. Proprio dopo un’esperienza negativa in questo senso, Antonio Masini e Riccardo Sanna (rispettivamente di Fonni e di Belvì) decidono di unire le forze e mettere in piedi un sistema di controllo che sia orientato in toto alla tutela dell’acquirente. Inoltre, per come è strutturato, Certy permette, e anzi si pone come obiettivo dichiarato, di ampliare il potenziale di scelta da parte dei compratori. Non più, quindi, solo acquisti vicino a casa che offrano la possibilità di incontrarsi e verificare in prima persona lo stato dell’oggetto, bensì una possibilità di scelta ad ampio raggio su tutto il territorio italiano (e chissà che, in futuro, questo raggio non possa arrivare anche all’estero). Certy è stato presentato come startup all’evento Pitch Contest per Startup d’impresa che si è tenuto a Cagliari lo scorso 30 luglio. A dare una mano ai due padri fondatori ci sono anche Marco Vacca, Emanuele Sogus e Paolo Pili, ciascuno specializzato in un settore specifico dell’attività.
Ma come funziona Certy? Sulla piattaforma web dedicata al servizio, il meccanismo è riassunto in modo molto semplice, su tre passaggi, con l’ausilio di uno schema a struttura verticale. Vediamolo qui più nel dettaglio. Anzitutto, si individua l’articolo che si desidera acquistare e se ne segnala il link al portale di Certy. Il potenziale acquirente sarà così ricontattato e gli verrà fornito l’indirizzo della sede affiliata più vicina al venditore, presso la quale potrà indirizzare quest’ultimo. Il venditore, in questo modo, avrà da guadagnare una consulenza sull’oggetto che vuole vendere da parte di un professionista competente, e la comodità di affidare proprio a lui la spedizione del pacco direttamente verso il domicilio dell’acquirente, una volta che l’acquisto dovesse andare in porto. La figura del professionista/consulente risulta determinante anche per quanto riguarda la trasmissione del denaro dall’acquirente al venditore, che avverrà in tutta sicurezza e solo con il via libera dell’acquirente. Sul sito, oltre che trovare il racconto di alcune esperienze negative da parte
di utenti che servono a mettere in guardia su determinate tipologie di acquisto via web, è possibile scaricare un vademecum per i consulenti che dovessero decidere di aderire alla piattaforma. Il portale è altamente intuitivo e guida il fruitore, con pochi click, a mettersi in contatto con chi potrà cavarlo dagli impicci di un acquisto rischioso. Dopo una prima fase dedicata alla compravendita di smartphone e macchine fotografiche di seconda mano, Certy si è specializzato, almeno per il momento, soltanto sui dispositivi della Apple riunendo tra i suoi Certy Point trenta attività commerciali sparse nelle principali città italiane, tra le quali Cagliari, Sassari e Olbia. L’obiettivo è comunque quello di crescere e arrivare ad abbracciare qualunque tipo di oggetto usato in vendita sul web. Per entrare nel mondo di Certy e cominciare a fare acquisti in tutta sicurezza, ma anche per proporre il proprio CV, è possibile visitare il sito www.certy.me o la pagina Facebook Certy.
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DOWNHILL ED ENDURO: Quando la Mountain Bike diventa di Emanuela Ravot Per gli amanti della mountain bike che vogliono spingersi al massimo delle proprie potenzialità, ci sono due nuove discipline sportive, l’Enduro e il Downhill, sport in cui agilità, abilità e tecnica si sommano ad una buona dose di spericolatezza. Se avete tutto ciò o almeno l’incoscienza di provarci, vi serve l’abbigliamento del motocross (pettorina, protezioni molto robuste e casco integrale), una bici adatta e poi via a percorrere in velocità (fino ad 80 Km/h!), una pista per lo più in discesa. Dove? Monte Forte e Monte Doglia nella Nurra, il Limbara a Tempio, l’Ortobene a Nuoro, Monte Pino ad Olbia e ancora Cabras e Sinnai; le realtà sarde esistono ma sono precluse al turista: mancano i bikepark con impianti di risalita e le piste sono segnate in modo spartano dagli stessi atleti, senza cartelli che indichino i percorsi né il livello di difficoltà (piste verdi, rosse e nere). “La Sardegna, purtroppo, non ha ancora investito in questo settore turistico-sportivo, rispettoso della natura e in piena espansione nel resto del mondo” sottolinea Gabriele Lamanna, Presidente della Mistral DH Alghero, squadra che dal 2012 partecipa a gare regionali e nazionali e ne organizza di proprie inserite nel campionato sardo. Con entusiasmo, Gabriele chiarisce le differenze tra i due sport da discesa compresi nel gravity, l’insieme delle
discipline la cui propulsione è data dalla forza di gravità. “La bici da downhill è strutturata solo per effettuare discese: ha un telaio robusto, sospensioni da moto e un’escursione della forcella sui 200 mm; il percorso che si effettua è composto da ripidoni, grossi salti da due a dieci metri, tratti tecnici con rocce e sconnessioni molto pronunciate; il discesista sale caricando la bici su un furgone ed affronta una discesa che in gara è singola e viene cronometrata; vince il miglior tempo della classifica generale e di categoria. Nell’enduro, invece, l’escursione della forcella si aggira sui 120 mm e la struttura del telaio consente di pedalare ed effettuare degli spostamenti che entrano a far parte della gara stessa. I dislivelli del percorso sono minori, in gara si effettuano gli spostamenti relativi alle tre o quattro discese che si affronteranno e, mentre il trasferimento ha solo limiti di tempo per essere percorso, le discese vere e proprie sono cronometrate, sommate tra loro ed il tempo medio realizzato dal discesista determina il risultato; anche in una pista enduro non mancano i tratti tecnici e ripidi, ed i salti, ma c’è sempre una piccola percentuale di salita per ravvivare il percorso”. Discipline simili, insomma, tra le quali ogni sportivo sceglie quella che più lo diverte. Il settore femminile del gravity ha discesiste sarde che si fanno notare
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estrema. Intervista a Igor Palomba, tra i top 40 downhiller italiani.
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Da sinistra: Gabriele Lamanna con Igor Palomba, Enrico Denanni ed Enrico Di Cesare
a livello nazionale e anche la Mistral DH ha i suoi campioni: Emiliano Musselli, olbiese, vincitore di quindici campionati sardi; il nuorese Enrico Di Cesare, nella cat. Allievi; il tredicenne sassarese, Riccardo Senes, primo della cat. Esordienti, e il campione sardo assoluto del 2014, dal 2015 nei top 40 del circuito Gravitalia, l’algherese Igor Palomba, ventun anni, che abbiamo intervistato. Igor come hai scelto questo sport? Provengo da una famiglia di motociclisti e fin da piccolissimo ho guidato le moto; poi verso gli undici anni ho conosciuto il mio Presidente e ho optato per il gravity, uno sport meno dispendioso economicamente del motocross ma altrettanto divertente!
Quanto allenamento serve? Mi alleno dalle due alle tre volte la settimana, in palestra o facendo ripetute; poi il sabato proviamo le piste. A chi consigli il gravity? In buone condizioni fisiche, non ci sono limiti d’età, è uno sport per tutti ma da raggiungere per gradi, iniziando con il cross-country e poi proseguendo con l’enduro, fino ad arrivare al downhill, che non è irraggiungibile! Io alleno i bambini che, anche grazie alla loro incoscienza, arrivano ad ottimi risultati. Hai un sogno? Fare il campionato europeo e, un giorno, una gara di coppa del mondo. Io e la società ci mettiamo tutto l’impegno possibile ma occorrono tanti sponsor che al più presto ci auguriamo di avere!
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PAOLA CASSANO Le Sognatrici: I grandi sogni delle donne vivono grazie a un brand di successo.
DI NIKE GAGLIARDI FOTO DOMENICO RIZZO dornano la tazza da cui beviamo il caffè che ci dà la carica la mattina e, quando la loro effigie ammicca dalla copertina di un quaderno, divengono silenziose custodi dei nostri scritti; ci accompagnano durante una passeggiata al mare o quando ci rechiamo a un appuntamento galante, manifestandosi attraverso l’immagine stampata sulla nostra maglietta. Hanno tratti stilizzati, bocca a cuore, e gli occhi chiusi di chi è assorto in un momento di serena e fiduciosa introspezione. Sono Le Sognatrici, le protagoniste del progetto artistico della designer sarda Paola Cassano: una galleria di ritratti dedicata a quelle donne che nella vita hanno lottato strenuamente perché i loro sogni si traducessero in realtà. E non importa che si tratti di perso-
A
naggi realmente esistiti o delle eroine di capolavori del cinema o della letteratura: le loro fattezze, rivisitate attraverso un minuzioso lavoro grafico, animano un brand di successo che comprende T-shirt, tazze, taccuini e cartoleria. Con un punto vendita specializzato a Sassari e continue novità ad animare i frequentatissimi profili social della linea, non c’è da stupirsi se per molte donne possedere una Sognatrice costituisca qualcosa di più che un semplice trend: rappresenta un monito silenzioso ad avere fiducia in se stesse, a tirar fuori da polverosi cassetti i propri progetti e presentarli al mondo. “È tempo di indossare i tuoi sogni” è il claim ideato per la linea di articoli e non a caso: “Mai come oggi” ci spiega Paola Cassano “siamo state così consapevoli delle nostre potenzialità. È questo il momento di realizzare i nostri sogni traendo energia dalle reciproche esperienze. Nel farlo, diverremo uno stimolo per
le persone che ci circondano, aiuteremo anche i loro sogni a sbocciare.” E non si tratta solo di parole se, esclusivamente grazie alle proprie forze, la designer è riuscita, partendo dalla semplice vetrina di una pagina Facebook, a definire sia esteticamente che concettualmente un marchio dalle caratteristiche vincenti. Abbiamo chiesto a Paola di raccontarci chi sono Le Sognatrici e qual è il loro segreto. Come sono nate Le Sognatrici? Sin da quando frequentavo l’Accademia di Belle Arti, avevo ideato una linea di gioielli artigianali, da me realizzati e dipinti a mano, che avevano riscosso un immediato successo. Un progetto a cui lavorai anche durante e dopo gli studi per diventare web designer, affiancando le due attività. Chiamai la collezione Néula, che in sardo gallurese significa “nuvola”, perché le nubi
sono entità in viaggio, in continuo mutamento, e anche nella mia vita c’erano stati percorsi creativi differenti tra loro: la fascinazione per la musica, per la pittura, per la tecnica grafica. Le prime Sognatrici sono nate sotto forma di gioiello mentre lavoravo su una nuova collezione; nel dipingere delle pietre dure, tracciai istintivamente quei pochi segni che ne avrebbero identificato il volto: gli occhi chiusi, le lunghe ciglia abbassate, la bocca a cuore. Anche il nome venne di getto, senza un disegno razionale. Ero sempre stata affascinata tanto dall’universo femminile che dalla capacità tutta umana di dar corpo al proprio immaginario grazie alla creatività e pensai che sarebbe stato bello raccontare i grandi sogni delle donne. Molte Sognatrici indossano l’abito tradizionale sardo: qual è la ragione di questa scelta?
#shMAG seh 23 Attraverso il lavoro sui gioielli, avevo cercato di raccontare il rapporto tra le donne e la loro terra, dedicando una linea alle native giapponesi, indiane, americane. A un certo punto mi resi conto di aver raccontato tante native diverse ma non quelle sarde. Così, quasi per gioco, realizzai l’illustrazione dell’abito del mio paese, Sorso. Quando pubblicai le prime prove di stampa su T-shirt piacquero moltissimo e, immediatamente, mi venne chiesto di riprodurre i costumi tipici di molte altre località isolane. Gli abiti che ho scelto di illustrare sono però soltanto dodici: ho lavorato esclusivamente su costumi non ricostruiti, in passato realmente indossati dalle donne che li hanno tramandati alle generazioni successive e che li custodiscono gelosamente, donne che mi hanno aperto le loro case e i loro cassetti profumati affinché potessi studiarli. Inoltre, ho sempre desiderato che la mia appartenenza a questa terra si palesasse attraverso ciò che produco. Non ho mai vissuto i confini della Sardegna come privazione: al contrario, li ho sempre considerati una porta verso infiniti mondi da raggiungere. Sarà che, come scrissi in una canzone del 2008, Il sognatore, l’uomo è capace di essere felice anche nella sua piccola parte di mondo perché la sua immaginazione non conosce limiti: così è sempre stato anche per me. Nel parallelo progetto pittorico che porto avanti il soggetto principale sono i cieli, quel blu che sin da bambina ho avuto la fortuna di ammirare: se fossi nata in un altro luogo non avrei potuto utilizzare gli stessi colori. Analogamente, ciò che faccio, che elaboro, che sogno sarebbe profondamente diverso se non fossi cresciuta qui. La produzione “etica” degli articoli è per voi molto importante. Ci puoi raccontare qualcosa in proposito? Per la realizzazione delle magliette abbiamo cercato un’azienda che certificasse tanto l’assenza di sfruttamento del lavoro quanto l’utilizzo di cotone biologico. Finalmente l’abbiamo trovata e per noi è un grande orgoglio: la T-Shirt presentata a ottobre e già disponibile nel nostro dream store vanta queste caratteristiche. Seguiamo una filosofia ben precisa e vogliamo che si rifletta sulla qualità dei prodotti che offriamo. Per esempio, abbiamo scelto di non
delocalizzare il lavoro: i nostri segnalibri e i nostri quaderni vengono stampati su carta riciclata a Sassari, così come le tazze e le magliette. Arrivare a una produzione etica di tutti i nostri articoli rappresenta per noi un obiettivo essenziale. Qual è il messaggio affidato a Le Sognatrici? Il messaggio che vogliamo comunicare, attraverso le illustrazioni e le parole che utilizziamo sui nostri social, e in cui sia io che tutte le persone che lavorano con me credono fermamente, è che le donne possono e devono aver fiducia in se stesse. Noi amiamo dire che Le Sognatrici realizzano i loro sogni e contemporaneamente quelli delle altre donne: ogni traguardo che raggiungiamo rappresenta infatti un incoraggiamento anche per coloro che ci circondano. Per esempio, alcune persone che hanno seguito il progetto sin dall’origine mi hanno rivelato che l’apertura del nostro dream store è stata una piccola gioia anche per loro, come se assistere al successo di una persona che ha iniziato partendo solo dalle proprie forze significhi che anche il loro sogno può essere realizzato, basta deciderlo.
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Foto Bruno Manunza © Sardegnadigitallibrary
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SARDEGNA IN AUTUNNO: BADDE SALIGHES
Natura, bellezza e storia in un angolo di Sardegna tutto da scoprire. di Manuel Di Cristo Perla del patrimonio naturale sardo, Badde Salighes (“Valle dei Salici”) è un’incantevole località situata nella subregione del Marghine, raggiungibile lasciando la SS 131 al Km 155 per la SP 17 in direzione Bolotana, e svoltando nuovamente a destra al Km 48,50. Il nome Badde Salighes sembrerebbe suggerire una presenza cospicua di salici ma questa specie non è presente nella Foresta in una quantità tale da giustificarne il nome; pertanto, potrebbe esserci stata in passato una maggiore diffusione di salici, senza tralasciare l’ipotesi che il nome possa derivare da altri fattori ancora sconosciuti. Badde Salighes è molto frequentata nella stagione autunnale, specie da coloro che colgono l’occasione di conciliare la possibilità di passare una giornata all’aria aperta – magari in compagnia di amici o parenti – con la raccolta delle castagne che la Foresta offre generosamente; capita così di recarsi in questo luogo durante un fine settimana di novembre e di in-
contrare gruppi di persone armate di cestini, pronte a portare a casa qualche castagna da arrostire e gustare davanti al caminetto. La storia di Badde Salighes, così come la presenza di molte delle specie vegetali che si trovano nel posto, è legata alla figura dell’Ingegnere gallese Benjamin Piercy (1827-1888): un uomo autorevole, noto ai più per aver realizzato la rete ferroviaria della Sardegna; meno celebre, invece, la figura di Piercy come imprenditore agricolo. Tra il 1880 e il 1888, l’Ingegnere gallese realizzò – tra l’Altopiano di Campeda e l’Altopiano del Marghine – una delle più grandi e moderne aziende agricole della Sardegna, nota come Tenuta di Padrumannu e Badde Salighes; la sua idea, decisamente all’avanguardia per quei tempi, era riuscire ad approfittare della rete ferroviaria che si stava realizzando per poter avviare il decollo industriale della Sardegna, catalizzando investimenti e attivando un circolo virtuoso che avrebbe dovuto condurre alla nascita di imprese moderne sul territorio regionale.
Anche l’attenzione alla formazione dei dipendenti è testimonianza di questo lungimirante tentativo, che gli eredi di Piercy non portarono avanti alla morte del padre (avvenuta a Londra, all’età di 61 anni). Ma l’impronta dell’Ingegnere gallese è ancora visibile sia attraverso la magnifica tenuta padronale, oggi ristrutturata e aperta al pubblico, sia per via delle numerose specie vegetali volute da Benjamin Piercy e piantate nel Parco che circonda la Villa. Quest’ultima fu edificata tra il 1879 e il 1882 e ha ospitato in passato personaggi illustri quali Garibaldi e il Cardinale Ottaviani; è un edificio in stile coloniale inglese, con corpo quadrangolare e torri circolari agli angoli, che richiama vagamente da un lato l’immagine di un castelletto medievale e dall’altro il classico cottage all’inglese. Sul portone sporge uno stemma raffigurante un leone rampante, a testimonianza del forte legame del proprietario con la sua terra d’origine (il Galles). In merito alla ricchezza di specie vegetali di Badde
Villa Piercy
Salighes, è opportuno sottolineare come alcune piante siano spontanee mentre altre siano state importate da Piercy nel suo periodo di soggiorno: appartengono alla prima categoria tassi, agrifogli e aceri minori mentre, a mero titolo esemplificativo, la presenza di abeti, calocedri e cedri è da attribuire alla presenza del Piercy. Nel complesso, il Parco attorno alla Villa raccoglie all’incirca un terzo delle specie botaniche presenti in Sardegna e alcune di queste sono esemplari rarissimi, unici o quasi. Attualmente la gestione e la valorizzazione della Tenuta e del Parco circostante sono affidati alla Cooperativa sociale P.Ass.I.Flora Ambiente, composta da tecnici ed esperti in ambito ambientale, educativo e turistico. La Cooperativa – che opera anche all’Asinara e al Parco di Monserrato, a Sassari – organizza visite guidate a Villa Piercy e al suo Parco, ma anche alla Xiloteca, inaugurata nel 2010; quest’ultima ospita una collezione di legni delle piante arboree ed arbustive della Sardegna, un erbario, un insettario e una biblioteca tematica. Trascorrere una giornata a Badde Salighes, insomma, significa abbracciare storia, natura e bellezza di un piccolo angolo di paradiso incastonato nel Marghine.
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Sassari . 98.900 Mhz. Alghero . 97.600 Mhz. www.radiobellavita.it Castelsardo . 103.700 Mhz.
Uffici pubblicitĂ : Sassari . Piazza Castello, 11 . Telefono/Fax 079 231851
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Guida ai locali
Un caffè o un pasto veloce! SA SSA R I Bar Capital
Snack Bar.Ristorante
Via Mosca, 19. 392/9701310 Barberry’s Mondo Gelato
Snack Bar.Gelateria
Via Roma, 18. Nessuno Bidda Bar
Wine Bar.Birreria
Piazza d’Italia, 7. 338/7684283 Cafè Garibaldi 2.0
Snack Bar
Emiciclo Garibaldi, 25. 327/9907897. Nessuno Cafè Set
Snack Bar.Ristorante
Via Roma, 4. 340/4060745. Nessuno
Il Caimano Distratto
Cocktail Bar
Piazza Tola, 9. 391/4981685. Nessuno
Caffè del Corso
Snack Bar.Ristorante
Il Posto di Altogusto
Snack Bar.Ristorante
Corso Vittorio Emanuele II, 17. 079/232470. Domenica
Predda Niedda Strada 2. 079/2670000. Domenica
Caffè Duemila
Joy Joy’s Cafè
Snack Bar.Ristorante
Via Amendola, 70. 320/7619908. Nessuno
Snack Bar.Ristorante
Via Coradduzza, 45. Nessuno
Caffè Italiano
Snack Bar
Via Roma, 38. 328/0057291. Domenica
Jro Caffè
Snack Bar.Tabacchi
Via Carlo Fadda, 14. 079/2857065. Nessuno
Caffè Lounge P
Snack Bar.Ristorante
Kill Bill Bar
Cocktail Bar.Bruschetteria
Via Tempio, 46. Nessuno. Live music
Galleria Tanit. 079/262519. Nessuno Caffè Metrò
Snack Bar
Emiciclo Garibaldi, 5. Domenica
Kogas
Wine Bar.Pub
Via Muroni, 42. 079/9949532 - 320/5681686. Domenica
Caffè Mokador di Monserràt
Snack Bar.Ristorante
Galleria Monserràt. 079/219182. Nessuno Caffetteria Montegrappa
Lallo Moto Caffè
Snack Bar
Viale Porto Torres, 16. Domenica Snack Bar.Ristorante
Manhattan Cafè
Caffetteria.Ristorante
Via Monte Grappa, 70. 079/4924129 - 333/7182726
Via Perantoni Satta, 23. 347/1036274. Domenica
Cantina Mazzotti
Millenovantotto
Snack Bar.Ristorante
Piazza Mazzotti, 3. 393/2367636. Domenica
Piazza Fiume, 10. 348/6111879
Cesi’s Bakery
Mocambo Caffè
Caffetteria.Pasticceria
Largo Cavallotti, 15. 333/7306177. Domenica Chocol’Art
Caffetteria.Ristorante
Wine Bar.Ristorante
Via Roma, 97. 079/280905. Domenica Snack Bar
Moliendo Cafè
Snack Bar.Ristorante
Via Enrico Costa, 45. 079/239340. Nessuno
Viale Trento, 1. 392/1422592. Domenica
Coco Loco Cafè
Omar Cafè
American Bar.Ristorante
Via Roma, 170. 079/281521. Domenica Davidson Cafè
Snack Bar.Ristorante
C.C. La Piazzetta. 079/260458. Nessuno Cortesantamaria. 079/200185. Nessuno E Allora?!
Shardana
Snack Bar.Birreria
Via Asproni, 6/a. 328/2679594 Solin Snack Bar.Ristorante
Via Verona, 31. 079/275394. Nessuno Family Cafè
Snack Bar.Ristorante
Via Giagu, 1. 349/1036822
Snack Bar.Tabacchi.Ricevitoria
Via Carbonazzi, 18. 079/274247. Domenica. Lotto, Totocalcio, Superenalotto, Totip
Snack Bar.Ristorante
Via Vardabasso, 5/b. 079/280953. Nessuno Sweet Cafè
Snack Bar.Ristorante.Torteria
Via Pasquale Paoli, 33. 079/4126756. Domenica Tris Bar
Snack Bar
Via Tempio, 17. 079/271240 Umami
Snack Bar.Torteria
Via Usai, 31. Nessuno Vanilla Cat
Caffetteria.Pasticceria
Via Alghero, 24. 327/5470727
BAR . TAVOLA CALDA RICEVITORIA
....................................................
Via Caniga, 1 . Sassari q 079 262519
ALGH ERO 7000 Caffè
Snack Bar.Pranzi Veloci
Via XX Settembre, 94. Domenica sera Alguer Caffè
Snack Bar.Gelateria
Via Don Minzoni, 4. 079/5622648. Nessuno Alice Cafè
Snack Bar.Tabacchi
Via Vittorio Emanuele, 84. 347/6606954. Domenica
BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE | CLUB SENNO R I & SO R SO British Cafè
Snack Bar
Via Tiziano, 7 - Sorso. Domenica Buena Vista Cafè
Snack Bar
Via Cottoni - Sennori. 079/362273. Lunedì Cafè Cattari
Caffetteria
Via Marina, 37 - Sorso. 079/3055088. Lunedì Cafè Cortina
Snack Bar
Via Roma, 173/a - Sennori. Martedi Ibiscus Cafè
Snack Bar.Paninoteca
Via Cottoni, 17 - Sennori. 079/361512. Nessuno Mary’s Bar Alma Cafè
Snack Bar
Snack Bar.Gelateria
Via Roma, 137 - Sennori. Live music
Via Sassari, 113. 331/8676057 - 392/3062720. Dom
Paradise Cafè
Anbarock
Via Roma Superiore, 160 - Sennori
Snack Bar.Gelateria
Via Garibaldi, 7. Nessuno
Snack Bar
Zanzibar
Boba Caffè
Snack Bar
Snack Bar
Via Roma, 64 - Sennori. 349/7274524
Via XX Settembre, 132/b. 079/9893054. Nessuno Cafè Chez Michel
Snack Bar
Piazza Sulis, 2. 349/0584508. Nessuno Cafè Latino
Snack Bar
Bastioni Magellano, 10. 079/976541. Nessuno Cake Cafè
Dove mangiamo?
Caffetteria.Pasticceria
SA SSA R I
Via Planargia, 12. 079/985173 - 338/5411372. Lunedì Il Milese
Snack Bar.Focacceria
Via Garibaldi, 11. Nessuno
Asterix
Pizzeria.Paninoteca
Via Sardegna, 3. 079/200075. Consegna domicilio
La Pantera Rosa Cafè
Snack Bar
Via Asfodelo, 9. 348/1445906. Domenica
Bar Graziella
Pizzeria.Snack Bar.Tacacchi
Via Buddi Buddi, 54/56. 079/316263. Giovedì
Maracaibo
Cocktail Bar
Via Lido, 15. Nessuno. Live music
Black Stone
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Predda Niedda Strada 18. 333/6801975. Nessuno
Mignò
Snack Bar
Borgo di Torre Tonda
Ristorante.Pizzeria
Largo San Francesco, 16. 333/7677465. Nessuno
Via Torre Tonda, 24/26. 079/232777. Nessuno
Orange
Braceria Mangiafuoco
Snack Bar.Ristorante.Pizzeria
Bisteccheria
Via XX Settembre, 2/4. 346/5944925. Live music
Via Catalocchino, 8/a. 347/4294090. Lun, Mar, Mer
Papallero
Casablanca Kebab
Snack Bar.Ristorante
Perbacco
Snack Bar.Ristorante
Cut & Grill
Red Passion
Snack Bar
El Burladero
Via Gramsci, 2. 079/4121489. Nessuno. Live music
C.C. La Piazzetta. 079/262211. Nessuno
Slow Bakery
Gambrinus Pub
Caffetteria.Torteria
Il Posto
Via Enrico Costa, 16. 079/233528
PO R T O T O R R ES Bar Galleria
Snack Bar
Via Sassari, 61. 079/9145349. Domenica Snack Bar.Pasticceria
Piazza XX Settembre, 12/14. 079/514909. Lun sera. Live music Falò Cafè
Snack Bar.Ristorante
Via Mare, 12. 079/5902793. Domenica Gatto Nero
Snack Bar.Pub
Via Amsicora, 28. 348/8802084. Nessuno Cocktail Bar
Via Libio, 1. Nessuno Tropical
Lungomare Balai, 70
Ristorante.Pizzeria
Pub.Birreria
Viale Trieste, 6. 347/7021854. Martedì
Via Cagliari, 30/32. 079/9104755. Nessuno
Tito’s
Bisteccheria
Via Predda Niedda, 19. 346/1298121. Domenica
Via Garibaldi, 29. 079/952421. Nessuno
Cristallo
Kebaberia
Via IV Novembre, 26. 320/2861780. Nessuno
Via Asfodelo, 21. 079/4128420
Lounge Bar
Ristorante.Pizzeria
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seh #shMAG Castell de Càller
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Via Joan Mirò (Loc. Taulera). 079/9891026. Lunedì Ches Sardegna
Ristorante.Pizzeria
Via XX Settembre, 150. 079/6140990. Nessuno Ci Voleva
Spaghetteria
Via Nuoro, 6. 340/1402124 - 348/2395831. Nessuno Da Bruno
Ristorante
S.S. S.M. La Palma - Fertilia. 079/930098. Nessuno Demodè Bistrot
Ristorante.Pizzeria
Via Veneto, 2. 079/985194. Martedì. Consegna domicilio El Trò
Ristorante.Pizzeria
Lungomare Valencia, 3. 339/2086484. Nessuno Fronte del Porto iPub
Pub.Birreria
Via Duca degli Abruzzi, 23. 079/274197
Il Capricorno
La Gemma del Vesuvio
Trattoria.Pizzeria
Piazza Colonnello Serra, 9. 344/1338228. Lunedì Ristorante
Via Tola, 5 (Reg. Tingari). 079/218947 - 328/9323109 La Perla Rosa
Ristorante.Pizzeria
Via Saffi, 27. 079/236903. Martedì. Consegna domicilio L’Asfodelo
Ristorante.Pizzeria
Via Roma, 134. 079/272826. Nessuno Pizzeria.Paninoteca
Via Muroni, 21/c. 079/4922326. Consegna domicilio Panefratteria
Pizzeria
Via Canopolo, 2/a. 079/231211. Lunedì Ristorante.Pizzeria
Predda Niedda Strada 32. 392/8243808-9. Nessuno Spaghettoria S’Artea
Spaghetteria
Via Arborea, 2/b. 079/4922209 - 392/7683669. Domenica Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Predda Niedda Strada 8. 079/262520. Nessuno Pub.Pizzeria.Paninoteca
Via Giorgio Asproni, 20/22. 079/272455. Nessuno The Jesse James Saloon
Pub.Birreria
Il Vialetto. 079/262077. Nessuno. Karaoke Tritus
Ristorante.Pizzeria
Via Asproni, 2. 079/274052. Nessuno Ultimo Piano
Ristorante.Pizzeria
Piazzale Segni, 9. 079/2858460. Nessuno Ristorante.Pizzeria
Via G. De Martini, 79. 079/398351. Domenica. Live music
A LG HER O Ristorante.Pizzeria
Via Don De Roma, 3. 079/977254 Ristorante.Pizzeria
Via Cipro, 17. 079/9739883. Nessuno. Consegna domicilio Bontà Sarda
Ristorante.Pizzeria
Via Don Minzoni, 183. 079/984860. Consegna domicilio Boqueria
La Cullera
Ristorante
Via Sannino, 7. 079/4923033. Lunedì Ristorante.Pizzeria
Via Giovanni XXIII, 82/a. 079/978556. Lunedì Ristorante
Via Carlo Alberto, 135. 079/979116. Nessuno
Cucina Marinara
Via Cagliari, 13 (Mercato Civico). 334/2742322. Lunedì
Cucina Tipica Sarda
Via Kennedy, 27/b. 079/4125748 - 348/0171332. Nessuno La Sartoria del Gusto
Ristò Park
Alguer Mia
Cucina Giapponese e Vegetariana
Via Asfodelo, 31/37. 079/6011367. Nessuno
La Saletta
Retrò
Al Vecchio Mulino
Ko' De Kàp
La Lepanto
Cucina Tipica Sarda
Via Carlo Alberto, 2. 079/9330921. Nessuno
Villa Gorizia
Pub
Via Principe Umberto, 57/a. 079/6019490. Lun. Live music
La Lanterna
Le III Colonne
St. Joseph Pub
Ristorante.Snack Bar
Piazza Civica, 23. 079/974820. Nessuno Jamaica Inn
Ristorante.Pizzeria
Via IV Novembre, 63. 079/281255. Mar. Consegna domicilio La Pinta
Pizzeria.Paninoteca
Via Diez, 60. 079/986225. Mer. Consegna domicilio Il Ghiotto
La Maison
Speed Date
Ristorante.Snack Bar
Via Asfodelo, 47. 079/9739501. Domenica
Trattoria.Pizzeria.Wine Bar
Piazza Duomo, 2. 079/974475. Martedì Le Nouveau Gourmand
Tavola Calda.Gastronomia
Via Asfodelo, 43. 079/9739506 Lo Smeraldo
Pizzeria
Via Carbonia, 36. 079/5907611. Consegna domicilio Lu Furat
Pizzeria
Via Columbano, 8. 079/9736052. Nessuno Miramare
Pub
Lungomare Dante, 20. 079/6140634. Live music Ok Pizza
Pizzeria
Via S. Satta, 102/104. 079/982736. Consegna domicilio Pasta & Co…
Largo San Francesco, 6. 079/9105739. Nessuno
Ristorante
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¿ Chiusura i Informazioni aggiuntive
Take away o domicilio SA SSA R I Agorà
Pizzeria.Gastronomia
Via Mazzini, 2/e. 079/233796. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio Al Caminetto
Pizzeria
Via Mastino, 23. 079/280727. ¿ Dom. i Consegna domicilio C’è Pizza per Te
Pizzeria.Paninoteca
Via Napoli, 6/b. 079/2826049. i Consegna domicilio Ellas
Gastronomia Greca
Via Usai, 33. 079/9103745. ¿ Lunedì Farina D’oro Peix
Ristorante.Snack Bar
Via Giovanni XXIII, 3. 079/4121412. ¿ Nessuno
Pizzeria
Viale San Francesco, 33. 079/4802384. i Consegna domicilio Fior di Pizza
The Mill Inn
Pub.Cocktail Bar
Via Maiorca, 37. 079/4460265. ¿ Nessuno
Pizzeria.Paninoteca
Via Pasquale Paoli, 1. 079/9102546. ¿ Lunedì I 4 Mori
Pizzeria.Paninoteca
Via Carlo Felice, 20. 079/273548. ¿ Lunedì I Pini 2
PO R T O T O R R ES Babbai
Ristorante.Pizzeria
Vicolo Cabitta. 079/515896 - 338/3609378. ¿ Mercoledì Da Cellino
Ristorante.Pizzeria
Via Balai, 61. 079/5046024. i Consegna domicilio Da Teseo
Via dell’Autonomia, 4. 079/508106. ¿ Giovedì Piazza XX Settembre, 7. 079/513616. ¿ Mercoledì
Il Veliero
Pizzeria
Via Ciriaco Carru, 2. 079/240443. ¿ Lun. i Consegna domicilio Pizzeria
Via degli Astronauti, 1/c. 079/6013372. ¿ Domenica Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia
Via Chiarini, 1. 079/2590063. i Consegna domicilio La Scacchiera
Ristorante.Pizzeria
Via Lungomare Balai, 2/a. 079/9401201 - 339/5640157. ¿ Lun Il Gobbo
Ristorante
Via Sassari, 57. 079/512464 - 328/1326331. ¿ Mercoledì La Rosa Dei Venti
Pizzeria
Via Perantoni Satta, 1. 079/271939. ¿ Lun. i Consegna domicilio
La Divina Pizzeria.Paninoteca
Il Corallo 2
Il Vagabondo
Il Viadotto
Ristorante.Pizzeria
Fuori Orario
Pizzeria
Via G. Deledda, 157. 392/6768487. ¿ Mar. i Consegna domicilio
Ristorante.Pizzeria
Pizzeria
Via Giagu, 17. 079/2829023. ¿ Lun. i Consegna domicilio Lady Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via G. Bruno, 5 - Li Punti. 348/9928201. i Consegna domicilio Marvi&Co.
Pizzeria
Via Cesaraccio, 37. 079/4128421. i Consegna domicilio Nanni's Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Ettore Sacchi, 20. 079/502590. ¿ Nessuno
Via Marghinotti, 36. 079/244896. i Consegna domicilio
Li Lioni
On The Road
Cucina Tipica Sarda
L’Ostrica
Ristorante.Pizzeria
Lungomare Balai, 72. 079/5043126. ¿ Nessuno Pepito Pizza
Pizzeria.Paninoteca
C.so V. Emanuele, 158. 079/5048034 - 392/1880422. ¿ Mar Piazza Garibaldi
Ristorante.Pizzeria.Steak House
Piazza Garibaldi, 13. 079/501570. ¿ Nessuno Sa Mesa
Gastronomia.Paninoteca
Via Mazzini, 13/a. 079/235296. ¿ Domenica
S.S. 131 km 224,4. 079/502286. ¿ Nessuno
Paolino
Gastronomia.Paninoteca
Cortesantamaria. 079/233921. ¿ Nessuno C.C. La Piazzetta. 079/262252. ¿ Nessuno Pianeta Pizza
Pizzeria
Via Attilio Deffenu, 5/b. 079/2006777. i Consegna domicilio Pizzeria Gnam Gnam
Pizzeria
Via Monsignor Saba, 3/a. 380/8991503. ¿ Domenica Trattoria.Pizzeria
Pizzeria Helena
Pizzeria.Paninoteca
Via Zanfarino, 2/f. 079/272341. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio
Via E. Sacchi, 3. 340/4126848. ¿ Lunedì
Pizzeria Luna e Sole
Da Vito
Poker Pizza Ristorante
Loc. Badde Cossos - Sennori. 079/360245. ¿ Lunedì Girasole
Ristorante.Pizzeria
Via Roma Inferiore - Sennori. 347/1416411. ¿ Mercoledì La Cantera
Pizzeria
Via De Andrè, 19. 079/299930. i Consegna domicilio
S E NN O R I & S O R S O
Ristorante.Pub
Pizzeria.Paninoteca
Via Ortobene, 8. 079/2598282. ¿ Mar. i Consegna domicilio Prof. Pane Grosso
Pizzeria.Paninoteca
Via Luna e Sole, 1/e. 079/291084. i Consegna domicilio Refral Da Renato
Paninoteca
Via Roma, 118. 079/2670032. ¿ Nessuno Spizzati
Pizzeria
Via Roma, 145 - Sennori. 349/3018347. ¿ Martedì
Viale Italia, 51. 079/6040195. ¿ Lun. i Consegna domicilio
Zanzibar 2
Vulcano
Via Roma, 197 - Sennori. 079/361036
Ristorante.Pizzeria
Pizzeria.Paninoteca
Via Einaudi, 14/a. 079/218898. ¿ Dom. i Consegna domicilio
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S&H MAGAZINE
Anno XXI - N. 242 / Novembre 2016 EDIZIONE SASSARI
Da Bakery
Focacceria
Via Mazzini, 29. 320/8659778 Ichnos Express
Direttore Responsabile MARCO CAU Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE Hanno collaborato a questo numero: LUIGI CANU, MAURIZIO DEIANA, DANIELE DETTORI, MANUEL DI CRISTO, NIKE GAGLIARDI, ERIKA GALLIZZI, GIUSEPPE MASSAIU, EMANUELA RAVOT, PAOLA M. RUIU, ROBERTO TRONCI
Redazione Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 mail: redazione@shmag.it
Aperto tutti i giorni
A LG HER O
Pizzeria.Paninoteca
Via Don Minzoni, 102. 079/6011160. Pizze senza glutine La Nuova Delizia
Via Brigata Sassari 71 Sassari | Tel. 079 232406 Gelato senza zucchero Gelato vegano Crepes Gelato alla soia Semifreddi Assortimento di tè e cioccolate Bio
Pizzeria
Via Goceano, 15. 079/985082. Lun. Consegna domicilio La Perla Nera
Pizzeria.Gastronomia
Via Oristano, 13/15. 079/9739132. Consegna domicilio La Piadina del Pozzo
Piadineria.Paninoteca
Via Minerva 25. 079/4921239. Mar. Consegna domicilio L'Angolo della Pizza
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Via Mazzini, 83. 342/5030447. Consegna domicilio Lu Vorru
Gelateria Bosisio Pizzeria
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Via Brigata Sassari, 71. 079/232406. Nessuno
Via La Marmora, 69. 079/974811. Consegna domicilio
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Pata Pizza
Via degli Astronauti, 2/b. 079/291272. Lunedì
Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia
Pasticceria
P.zza Ginnasio. 079/975177. Mer. Consegna domicilio
Pasticceria Sias
Pizzeria De Gasperi
Via Baldinca, 67 - Li Punti. 079/399310 - 393/9242341. Lun
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Via De Gasperi, 38/b. 079/9332832. Consegna domicilio
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Tria Street Food
Piazza Castello, 4/b. 079/236075. Nessuno
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PUBBLICITÀ tel. 335.722.60.54 Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari
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Cucina Messicana
C.so V. Emanuele, 140/a. 079/4920715. Lunedì
Le Dolci Creazioni di Steffy
La Stella
Via delle Baleari, 14. 392/0914990. Lunedì
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C.so V. Emanuele, 115. 079/5048324. Consegna domicilio L’Angolo
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Gastronomia.Paninoteca
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Gelateria
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Via Veneto, 7. 079/5042012. Nessuno. Consegna domicilio
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Via Fiorentina, 42 - Sorso. 079/350502 Pizzeria
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Via Roma, 159 - Sennori. 079/362346 Pizzeria 2000
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Via Siotto Pintor 2/f. 349/0874582. Domenica La Locanda dei Golosi
Via Demuro, 29 - Li Punti. 079/380259 - 348/0618954. Lun Pizzeria
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Qualcosa di dolce?
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Via Sassari, 85. 345/8845887
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Pasticceria
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Pancho Villa
Viale Porto Torres, 5. 348/5577907. Nessuno. Endas
P ORTO TORRES Green House Club
Via A. Volta. 333/9422894. Live music/Cabaret
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Foto di Domenico Rizzo Dolcinduo
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