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07 04 I misteri di Cagliari Viaggio tra i cunicoli di Castello e le vie di Stampace
06 Le due facce della cultura Gli atenei di Sassari e Cagliari
07 Quasi Grazia Marcello Fois fa rivivere Grazia Deledda
08 Pasta Cellino “al dente”! La squadra di coach Paolini appare un po' “scotta” solo in trasferta
09 Cagliari Calcio Cambia la guida, ma non la musica
10 Il dentista risponde La diagnosi medica online
12 Sardinia Radio Telescope 13 inSardegna a Novembre 14 Il “Gigante” di Hitler
15 Mali di stagione Curarsi al naturale
16 Passaparola Job Il lavoro si trova su Facebook
18 HITWEETS 19 Fitness & Benessere La bilancia: Un’arma a doppio taglio!
20 La Sardegna e il cinema 21 Libri: Leo Viaggio nelle nuove generazioni
22 Flavio Soriga Dello scrivere e del vivere
24 In viaggio Le Maldive
25 CartaBianca Cagliari 26 GUIDA AI LOCALI
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I misteri di
Cagliari viaggio tra i cunicoli di Castello e le vie di Stampace
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Cagliari è una città dalle mille sorprese. A seconda della prospettiva in cui la si guarda si può conoscere la sua architettura, scoprire i caratteri degli stranieri che l’hanno dominata, vivere le sue leggende, scorgere i suoi fantasmi. La storia cagliaritana alternativa che vogliamo raccontare parte dal vecchio quartiere di Castello. In passato animata dai traffici politici e amministrativi, Piazza Palazzo (o Plaza Mayor) ospita il Palazzo Viceregio, la Cattedrale di Santa Maria e l’ex Municipio. I monumenti impreziosiscono quella che fu dal tredicesimo secolo fino a parte del ‘900 la sede privilegiata della vita pubblica e religiosa dei cagliaritani e dei loro dominatori stranieri. Al di sotto della Plaza Mayor
sorge la piccola Piazza Carlo Alberto (o Plazuela) uno spazio in basso, opposto alla vita dell’alto, riservato alle esecuzioni dei nobili condannati a morte. Il vivace quartiere sorge su un colle e il suo sottosuolo può essere immaginato come un groviglio di gallerie naturali, cisterne e grotte. Una leggenda racconta che questi tunnel sotterranei siano abitati da una coppia di fantasmi: il “decapitato” Marchese di Cea e la Marchesina Clelia Denonnis. La storia del Marchese di Cea (Jacopo di Castelvì), partecipante alla rivolta nobiliare del 1668, è segnata dalla delusione politica e dalla vendetta. Con la dominazione spagnola crebbe il malcontento della nobiltà sarda e si radunò attorno alla carismatica figura del Marchese di Laconi e al vigoroso Marchese di Cea un gruppo di ribelli desideroso di una maggior partecipazione dei nobili isolani alla vita politica. Il Marchese di Laconi fu assassinato in un agguato teso dal Viceré spagnolo Camarassa nei pressi di via La Marmora, di fronte alla Plazuela. I ribelli si vendicarono uccidendo lo straniero. Dalla Spagna giunse immediatamente un nuovo reggente per punire i colpevoli dell’insurrezione, nel frattempo fuggiti da Cagliari attraverso i cunicoli sotterranei. Partì la caccia agli uomini. I dissidenti furono trovati e uccisi, mentre il Castelvì fu condotto a Cagliari e giustiziato per decapitazione nell’attuale Piazza Carlo Alberto. La sua testa fu appesa come monito sulla Torre dell’Elefante. Secondo alcuni macabri racconti il Marchese si aggirerebbe tuttora senza testa tra le sottovie segrete di Castello, accompagnato, poiché incapace di parlare, dal fantasma di Clelia Denonnis, pronta a narrare le vicissitudini di entrambi. La giovane fu simbolo dell’ingiustizia
delle regole di classe: innamoratasi di un suo pari, tradì le aspettative del malvagio padre che per lei aveva previsto un matrimonio più vantaggioso. Clelia fu punita e rinchiusa in un tugurio del suo palazzo in via La Marmora. Dal dolore, si lasciò morire di fame: per coprire l’odore del cibo avariato che il padre-carceriere le offriva era solita spruzzare il suo profumo preferito alla violetta. Si racconta che la visita dei due sfortunati spiriti nella superficie di via La Marmora sia annunciato da un intenso olezzo di viola. Un’altra storia misteriosa aleggia tra le vie storiche cagliaritane, quella della vendicativa Violante Carroz. La vita della Contessa fu segnata dalla sfarzosa giovinezza nel Castello di San Michele, ma anche dalla presenza ostinata della morte che si portò via prematuramente i suoi figli e i suoi sposi. Violante, distrutta dagli eventi ed educata nel capriccio, prima feudataria donna in un mondo dominato da uomini, diventò presto una donna sanguinaria. Nel 1508 fece impiccare il prete Giovanni Castangia, esponendo il suo corpo penzolante sulla torre del Castello di San Michele: un avviso per coloro che avessero osato sfidarla. Questo gesto - le cui ragioni sono tuttora sconosciute - attirò sulla donna l’astio del popolo e della Chiesa. La Carroz passò il resto della sua vita in una umile cella del Convento di Stampace, nell’attuale via Mameli. Forse pentita dell’omicidio commesso, morì nel 1511 e fu probabilmente sepolta all’esterno della chiesa che l’aveva accolta. Alcuni testimoni raccontano delle frequenti visite del suo dispettoso fantasma, intento a raggelare l’aria e a frantumare bicchieri tra il giardino del Castello di San Michele e i locali di via Mameli. Stefano Garau - stock.adobe.com
di Alba Marini
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LE DUE FACCE DELLA CULTURA Gli atenei di Sassari e Cagliari: due poli al servizio del sapere. di Daniele Dettori Non è esagerato dire che in Sardegna coesistono, da secoli, due grandi poli culturali che hanno contribuito a formare un alto numero di studiosi, letterati, ingegneri e non solo. Si tratta di due istituzioni leader nel campo dell’istruzione e della ricerca che, rispettivamente al nord e al sud, rispondono al nome di Università degli Studi di Sassari e Università degli Studi di Cagliari. Cominciamo il nostro excursus partendo dall’ateneo turritano unicamente per una questione di anzianità: si tratta, infatti, del più antico tra i due, anche se di 45 anni appena, considerando l’atto di fondazione di entrambi. Corre l’anno 1562 quando, mentre in Francia viene emanato l’editto di St. Germain e sulla penisola nasce Pietro Bernini, padre del noto Gian Lorenzo – architetto del colonnato di Piazza San Pietro in Vaticano – l’isola vede nascere a Sassari la sua prima università. Solo pochi anni prima, nel 1558, Alessio Fontana aveva legato un lascito alla città perché fosse realizzato un collegio di studi gestito dalla Societas Iesu, la Compagnia di Gesù ovvero i Gesuiti. Da qui, appunto, l’antico nome di Culleziu con il quale veniva indicata la zona intorno all’ateneo. La qualifica di Università regia arriva nel 1617, dopo il riconoscimento da parte del Re di Spagna Filippo III. Nel tempo, l’ateneo si sviluppa anche
grazie a nuove donazioni, per esempio quelle dell’arcivescovo Antonio Canopolo alle quali si deve, fra le altre cose, l’Aula magna che oggi conosciamo. Intorno alla metà del Settecento nascono le prime Facoltà e avviene un primo esempio di quella che oggi si chiama “mobilità esterna”, con la chiamata di professori dal Piemonte. L’università sassarese attraversa indenne, nei secoli, tutte le principali trasformazioni sociali ed economiche così come, parallelamente avviene al sud con l’altro ateneo isolano. Cagliari nasce, d’altra parte, per effetto della diretta volontà governativa di dotare l’isola di un istituto di studi che evitasse ai sardi trasferte impegnative in termini di tempo e denaro. Siamo nel 1606 quando papa Paolo V ne emana la bolla di istituzione, nel 1620 quando ancora Filippo III ne sancisce il riconoscimento da parte della corona, e nel 1626 quando ne cominciano ufficialmente le attività. Oggi l’offerta formativa rappresenta un fiore all’occhiello per entrambi gli atenei, ciascuno con i propri corsi caratterizzanti e quelli in comune a livello locale. Se Cagliari, per esempio, vanta sei corsi di Ingegneria in ambito chimico, biomedico, ambientale, meccanico, per l’ambiente e civile, che permettono l’acquisizione di titoli e professionalità altamente spendibili anche a livello internazionale; Sassari trova nei suoi corsi di Agraria una peculiarità che, negli anni del
volantini volantino ristorazione cagliari sassari ristorante pizzeria pieghevole depliant
dopoguerra, ha contribuito al rilancio economico e fondiario dell’isola conservandosi, ancora oggi, di altissimo livello. Recentissimi riconoscimenti collocano i due atenei isolani tra i migliori in Italia. All’inizio di quest’anno, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario ha riconosciuto, per Cagliari, un miglioramento nella valutazione della ricerca rispetto alle ultime rilevazioni; mentre Sassari si è confermata, questa estate, al terzo posto tra gli atenei statali di medie dimensioni nella classifica Censis-Repubblica per l’anno 2017-2018, oltre che tra le migliori mille al mondo per la World University Ranking. Questo anche grazie alla ricerca associata all’impresa: la seada senza glutine e dalla scadenza più lunga, così come l’ideazione di un pesticida naturale per la salvaguardia dell’ambiente sono due degli ultimi esempi di produzione sassarese. Cagliari, d’altra parte, ha presentato in settembre, all’Università di Chicago, una ricerca sul funzionamento del 5x1000 nel sistema fiscale italiano; e nel mese di agosto, ha visto pubblicata una ricerca condotta con la Jacobs University di Brema sull’assorbimento degli antibiotici da parte dell’organismo. Il lavoro, finanziato anche con fondi europei, è stato pubblicato sulla rivista scientifica della American Chemical Society. Si tratta solo di alcuni tra i numerosi esempi di ricerche e progetti in essere che entrambi gli atenei portano avanti quotidianamente, riscontrando successi e guadagnando riconoscimenti anche fuori dal Bel Paese. L’occasione giusta, quella di studiare in Sardegna, per riscoprire tutto il fascino del sapere.
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di Paola M. Ruiu Foto: Alessandro Cani Il 2016 è stato l’anno di Grazia Deledda. Ricorreva infatti il novantesimo anniversario dall’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura – unica donna italiana a riceverlo – nonché l’ottantesimo anniversario dalla sua morte. In tutta la Sardegna si sono susseguiti eventi di vario genere a lei dedicati. Tra i tanti omaggi ce n’è uno che spicca in maniera particolare, forse perché a produrlo è stato uno scrittore come lei, nuorese come lei: Marcello Fois. Il suo è, più che un atto dovuto, un vero e proprio atto d’amore. L’autore ha infatti pubblicato per Einaudi il romanzo “Quasi Grazia”, un testo che ci presenta una Grazia Deledda umana, descritta nella sua sfera personale, attraverso il racconto di tre momenti intimi e delicati: la partenza da Nuoro, non ancora trentenne, la vittoria del Nobel e il dolore della scoperta della malattia. Un «romanzo in forma di teatro» lo definisce Fois, che infatti l’ha pensato per essere anche pièce teatrale con protagonista la debuttante e sorprendente Michela Murgia. Una scelta vincente, una prova di carattere prima ancora che attoriale che ha positivamente sorpreso il pubblico. La regia è di Veronica Cruciani e ad affiancare Murgia sul palco un pilastro del panorama teatrale sardo come Lia Careddu, nei panni della madre di Grazia. Marco Brinzi nel ruolo del marito Palmiro Madesani e Valentino Mannias nella triplice interpretazione di Andrea, fratello di Grazia, del giornalista svedese Ragnar Hellström e del medico che darà la cattiva notizia a Deledda. L’opera è strutturata in un atto unico, con cambi di scenografia a vista durante i quali alcuni personaggi della letteratura deleddiana prendono vita e si impossessano del palco in potenti scene oniriche evidenziate dal gioco di luci di Gianni Staropoli e Loic Hamelin e dalle musiche di Francesco Medda “Arrogalla”. Lo spettacolo ha debuttato il giorno del compleanno della scrittrice, il 27 settembre, nella sua Nuoro, al Teatro Eliseo. Le prime due date sono andate entrambe sold out tanto da convincere la produzione, a cura di Sardegna Teatro, ad aggiungerne
altre due. Un esordio accolto con 10 minuti di applausi entusiasti e commossi per un’inusuale lettura di Grazia Deledda. Mentre scriviamo, l’opera è in scena al Teatro Massimo di Cagliari, dopodiché la tournee proseguirà toccando numerose città d’Italia: Roma, Firenze, Brescia, Parma, per citarne alcune. Un successo che speriamo contribuisca a ridare ciò che a Grazia Deledda è sempre stato negato: un riconoscimento ufficiale che restituisca l’amore che la scrittrice col suo lavoro ha sempre donato alla sua terra e all’Italia tutta. Abbiamo chiacchierato con l’autore Marcello Fois e vi lasciamo con questo breve scambio di battute.
Come mai hai voluto dedicare un romanzo a Grazia Deledda e cosa ha significato per te, come scrittore e come nuorese, la sua figura? Grazia Deledda ha bisogno di qualcuno che sia riconoscente per il lavoro che ha fatto per noi. Nessuno scrittore sardo contemporaneo può dire di non avere niente a che fare con lei; volenti o nolenti ci originiamo tutti dal progetto messo in moto da questa scrittrice. Per questo mi sembrava logico e doveroso omaggiarla, un desiderio che covavo da anni. Ho sempre avuto l’idea che forse siamo un po’ migliori se abbiamo coscienza dei nostri padri e delle nostre madri. Perché hai scelto di farla incarnare da Michela Murgia? Ho scritto Quasi Grazia pensando
che l’avrebbe interpretata lei, mi piaceva l’idea che una scrittrice contemporanea parlasse a una scrittrice che non c’è più. In qualche modo dichiara la sua appartenenza, finge di essere un’altra, ma in realtà parla di se stessa, parla di intellettuali in Sardegna. Diviene meta-teatro e compie il lavoro proprio degli scrittori che creano discussioni, pongono domande e, se sono bravi, danno poche risposte. Un commento sull’esordio a Nuoro? Molto bello, molto emozionante, perché in fondo è stato una specie di rito di riconciliazione. Vedere la gente che applaude, in piedi, per la Deledda, a Nuoro, mi sembra una grande vittoria. Ne sono veramente soddisfatto.
QUASI GRAZIA Marcello Fois fa rivivere Grazia Deledda
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Roberto Rullo
PASTA CELLINO CAGLIARI “AL DENTE”! La squadra di coach Paolini appare un po' “scotta” solo in trasferta.
di Erika Gallizzi. Foto: Roberto Tronci Positivo avvio di campionato per la Pasta Cellino Cagliari Dinamo Academy, “matricola” della Serie A2 di basket. La squadra rossoblù ha chiuso il primo mese della stagione con un ruolino di marcia fatto di tre vittorie e due sconfitte, mantenendo, per il momento, inviolato il proprio palazzetto. Un buon cammino, fino a questo momento, per una squadra totalmente nuova e con tanti elementi giovani, che punta ad una serena salvezza, senza disdegnare qualche “colpaccio”, che fa tanto bene al morale. Bottino pieno in casa, dunque, per la Cagliari Dinamo Academy. Dopo l’esordio vincente con Biella, infatti, la formazione di coach Paolini ha avuto la meglio anche su Legnano e Reggio Calabria, rispettivamente alla terza ed alla quinta giornata di andata. Con i lombardi, dopo essere stati sotto di otto lunghezze, i rossoblù hanno trovato in Keene, Stephens ed Ebeling le chiavi per risalire la china e poi in Rovatti l’uomo in più. Nonostante ciò, l’ultimo quarto è stato combattuto e la vittoria risicata (87-85). Contro Reggio Calabria, invece, il finale è stato decisamente più sereno. Un match convincente per capitan Bucarelli e compagni, con un inizio molto equilibrato e poi l’allungo. I reggini sono stati capaci di riavvicinarsi, ma Cagliari è stata pronta a ricacciarli indietro, nonostante abbia dovuto rinunciare a Marco Allegretti già sul finire del secondo periodo. Il gioca-
tore, dopo un canestro, è ricaduto veramente male, rimanendo a terra per diversi minuti assistito dai sanitari, venendo poi portato via dal campo in barella ed accompagnato in ospedale per accertamenti. Questi ultimi sembra abbiano avuto esito negativo e si sia dunque trattato solo di un grande spavento, ma bisogna attendere gli sviluppi. Il match si è poi concluso con il punteggio di 83-74 per i rossoblù. Le note un po’ dolenti sono arrivate in trasferta, anche se le due gare disputate lontano dal PalaPirastu sono state giocate con due avversarie molto ben attrezzate, Scafati e Latina. In entrambe le partite la difesa della Pasta Cellino non ha funzionato. La prima gara, infatti, è terminata 70-101, la seconda 82-101. Il roster di Cagliari non presenta grandi doti difensive nei suoi singoli e, per certi versi, è più sbilanciato verso l’attacco, con giocatori di talento, tanto atletismo e punti nelle mani, ma è chiaro che coach Paolini dovrà cercare di trovare un equilibrio. Ha tutto il tempo per farlo, il campionato è lungo. Soprattutto, l’ultimo match disputato, con Reggio Calabria, ha dato buoni segnali a tal proposito. Per quanto riguarda i singoli, spicca il rendimento della guardia Roberto Rullo, che, fino alla quarta giornata, viaggiava a 16 punti di media in poco più di 28’ di utilizzo per gara. Nella partita con Reggio Calabria non è stato ugualmente efficace (2 punti), ma la giornata no capita, nessuno può essere sempre perfetto. Quando brilla, brilla forte
DeShawn Stephens
anche Marcus Keene, giocatore dal talento cristallino, che dopo cinque gare risulta il miglior marcatore dei rossoblù, con 16.6 punti a partita. Può, però, ancora crescere sugli altri fronti, compresa la “ricerca” dei compagni ed una maggiore continuità in trasferta, dove, per ora, ha vacillato insieme al resto della squadra. Finalmente coach Paolini ha avuto a disposizione anche il suo pivot titolare, DeShawn Stephens, che sta crescendo di partita in partita e contro Reggio Calabria ha firmato una prova da 20 punti ed 11 rimbalzi, per un bel 32 di valutazione. Buon apporto anche da Lorenzo Bucarelli, che sta confermando una maturità poco comune per un diciannovenne. Il mese di novembre inizierà, per la Pasta Cellino, con un impegno proibitivo, in casa della Moncada Agrigento, che veleggia nelle zone alte della classifica ed è allenata da quel Franco Ciani che nell’ormai lontana stagione 2002/03 regalò alla Dinamo Sassari il ritorno in Legadue dalla serie B d’Eccellenza, poi proseguirà con una gara sulla carta non troppo difficile, contro la Remer Treviglio, che ha avuto un inizio di campionato piuttosto stentato. Sarà poi attesa da un’altra trasferta, sul campo ostico, e per il momento inviolato, della Soundreef Siena e chiuderà tra le mura del PalaPirastu contro la Virtus Roma del sassarese Massimo Chessa, ora fuori dai giochi per una frattura scomposta ad un dito della mano sinistra, per la cui riduzione è stato necessario un intervento chirurgico.
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CAGLIARI CALCIO. CAMBIA LA GUIDA, MA NON LA MUSICA Lopez sostituisce Rastelli, ma i risultati continuano a non arrivare.
di Gianpiero Farina. Foto: Roberto Tronci Per il Cagliari il mese di ottobre è stato un mese vissuto sulle giostre. E stavolta non si tratta per niente di un qualcosa di metaforico. In casa rossoblù è arrivato il cambiamento che tutti, chi più chi meno, sospettavano: il cambio in panchina. Per Massimo Rastelli è stata fatale la sconfitta casalinga con il Genoa, arrivata il 15 ottobre. Un ko che è stato la perfetta sintesi di tutti i difetti della squadra isolana, a partire da una difesa troppo facilmente penetrabile. Un 2-3 frutto di una prestazione fatta di alti e bassi, come se ai sardi mancasse quella continuità e quella costanza necessaria per portare a casa i risultati. Ed ecco che, come accade in questi casi, a pagare è l’allenatore. Rastelli saluta Cagliari, una piazza con cui, nonostante una promozione e una salvezza tranquilla, non è mai stato vero amore. I giorni successivi sono fatti di nomi, indiscrezioni, idee, smentite e tanta confusione. Alla fine la società punta sul ritorno di Diego Lopez, uomo ben voluto dalla tifoseria. Una scelta però che in tanti si trovano a criticare, soprattutto per la poca esperienza e per la mancanza di carisma e di personalità, caratteristiche imprescindibili per uscire da un momento difficile. L’uruguaiano si è messo subito al lavoro, cercando di isolare la squadra dalle polemiche, esplose in maniera quasi inevitabile. Ma ecco che l’esordio, datato 22 ottobre, in casa della lanciatissima Lazio coincide con un’altra sconfitta, stavolta ancor più netta. I biancocelesti di Simone Inzaghi, sempre più
Diego Lopez
lanciati verso le zone nobili della classifica, si impongono con un rotondo 3-0. È chiaro però che non sono queste le partite in cui il Cagliari deve fare punti, vista la netta ed evidente superiorità dell’avversario. Il riscatto arriva soltanto 3 giorni dopo, nel secondo turno infrasettimanale di questo campionato. I rossoblù battono 2-1 il Benevento, una diretta concorrente nella corsa per la salvezza. Una vittoria arrivata all’ultimo respiro, grazie al gol nei minuti di recupero di Pavoletti. I campani avevano infatti acciuffato il pari, sempre nei minuti finali. Importante quindi la reazione di carattere e di personalità, sintomo di un gruppo che c’è, non si arrende e non vuole affatto mollare. La strada sembra quindi essere finalmente quella giusta. Ma, ancora una volta, tutto si trasforma in una vana illusione. Nell’ultimo impegno del mese di ottobre il Cagliari cade di nuovo in trasferta. Stavolta a imporsi sugli uomini di Lopez è un Torino quasi all’ultima spiaggia, visto i continui risultati negativi. Eppure i granata sembrano ritrovare brillantezza proprio quando oramai il destino di Mihajlovic appariva segnato. Ancora una volta i sardi dimostrano difficoltà nel gestire match e vantaggio. Inutile infatti la rete realizzata da Barella, una delle poche note positive in questo scorcio di stagione. I padroni di casa rimontano, trascinati da Iago Falque. I rossoblù appaiono troppo vulnerabili sulla fascia destra e sterili in attacco. Pavoletti, che, va detto, si sta pian piano inserendo nello scacchiere tattico, non riesce sempre ad incidere. Sau, Giannetti e Farias non danno quel contributo offensivo che ci sia aspetta da loro. Ed ecco che piove sul bagnato e, nonostante il cambio in panchina, la svolta non sembra esser arrivata, né dal punto di vista del gioco né da quello dei risultati. Forse tre partite sono troppo poche per esprimere giudizi e sparare sentenze, ma la classifica inizia a far paura. 9 punti in 11 partite sono davvero troppo pochi. Un 14esimo posto a solo tre punti di vantaggio sulla zona retrocessione, che apre molte riflessioni. A preoccupare è in primis l’incredibile differenza reti: 9 gol fatti e 20 subiti. Insomma, mai come in questo casa i numeri parlano da soli. Un’inversione di rotta è a dir poco necessaria. Non vi è alcun dubbio sul fatto che il tempo c’è, perché il campionato è ancora lungo. Il mese di novembre può essere quello decisivo. Le sfide con Verona, Udinese e Inter diventano un crocevia anche per il futuro di Diego Lopez. Perché ormai non vi è più alcuna certezza. Perché l’incubo Serie B è tornato pesantemente a farsi vivo. La speranza in casa Cagliari è che rimanga solo un incubo, senza assumere le sembianze e l’aspetto di una triste, e forse anche un po’ inattesa, realtà.
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Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico
DIAGNOSI MEDICA ONLINE
Un bene o un male?
Oggi parliamo di un argomento che se da un lato tocca la mia professione – ma anche quella di tante altre categorie – dall’altro affronta l’evoluzione sociale nelle nuove abitudini delle persone nel mondo in cui viviamo. La presenza nei social network è ormai un obbligo per chi gestisce una qualsivoglia attività professionale, piccola o grande che sia. Le eccezioni a questo principio sono poche e l’ignorare questa realtà sta creando molti danni a tanti professionisti o imprenditori “vecchia scuola”. Persino avere sul web il classico sito istituzionale non basta più, perché i clienti (nel mio caso pazienti) desiderano avere un contatto più diretto e rapido rispetto al passato, cosa che può avvenire solamente tramite i social come Facebook o Instagram. Il mondo è completamente cambiato in pochi anni e le ricerche principali per ogni argomento che ci interessa nella vita avvengono quasi esclusivamente su internet, attraverso il nostro smartphone. Questo è un argomento che mi appassiona ho letto molto in merito e ho scoperto che, dati alla mano, più dell’85% delle persone in Italia acquista un prodotto o un servizio solo dopo aver fatto ricerche su internet. A questo aggiungo la mia personale
esperienza sul campo, dove quasi quotidianamente lo studio che dirigo (ma anche tanti colleghi mi raccontano simili esperienze) viene contattato sulla posta privata di Facebook con richieste di diagnosi e preventivi. Qui tocchiamo un tasto dolente. Se infatti è un bene entrare in contatto, farsi un’idea generale o comunque un’impressione di uno studio medico con i mezzi digitali, tutt’altra cosa è la ricerca di consulti, pareri, consulenze, a maggior ragione in tema di salute. Come ho avuto modo di scrivere in altri articoli di questa rubrica, nei blog e nelle pagine Facebook spesso circolano informazioni parziali, suggestive e molto generaliste che però vengono prese tremendamente sul serio da
Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.
centinaia – se non migliaia – di persone ignare, che vogliono migliorare la loro salute con metodi fai-da-te senza il supporto e il consiglio del medico. I social hanno come punto di forza la condivisione di una gran quantità di informazioni ad una velocità mai vista prima, ma non hanno ancora sviluppato adeguati sistemi di filtraggio e creano, se non usati responsabilmente, numerose incomprensioni. Diverse volte mi è capitato (e capita a tanti colleghi) di ricevere foto di bocche spalancate per mostrare i denti, oppure raccolte di radiografie, con richieste di diagnosi “online” che, oltre che invogliare a uno scorretto comportamento dal punto di vista della deontologia medica, che io rispetto sempre, rischiano di creare più danni che altro con pareri non obbiettivi.
Per questa ragione, tutte le volte, cerco di spiegare la necessità di una visita completa prima di potermi esprimere in qualunque modo, perché, nonostante le prodigiose possibilità offerte dalla tecnologia, nulla può ancora sostituire la qualità di un rapporto faccia a faccia tra medico e paziente in sede di valutazione diagnostica. Se poi queste richieste vengono da pazienti che vivono lontano, li indirizzo ai colleghi che lavorano nella loro città, con i quali facciamo rete per aiutare chi ci chiede aiuto. Ora, questo non vuol dire demonizzare ogni pagina, sito o blog che parla di salute – anche io ne ho più d’uno ad esempio – ma bisogna piuttosto imparare in primo luogo a selezionarli, dividendo quelli più seri e precisi da quelli sensazionalistici, magari facendo leggere alcuni post e articoli al proprio medico di fiducia, mentre in secondo luogo, prima di affidarsi a soluzioni che sembrano a prima vista facili e alla portata di tutti, chiedere ad un professionista una visita, e in quel momento eventualmente fare tutte le domande sugli argomenti che si è scoperti su internet. Lo scambio, in tal caso, non potrà che essere di giovamento ad entrambi. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.
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SARDINIA
RADIO TELESCOPE ORGOGLIO SARDO
di Marco Scaramella Chi siamo? Da dove veniamo? Esistono altre forme di vita intelligente nell’universo? Prima o poi chiunque si sarà fatto queste domande senza trovare alcuna risposta. Nel prossimo futuro, però, il Sardinia Radio Telescope potrebbe aiutarci a saperne di più sulle origini dell’universo. Il Sardinia Radio Telescope, è uno dei più grandi e tecnologicamente avanzati radiotelescopi della rete europea. Con la sua parabola dal diametro di 64 metri ed i suoi 70 metri di altezza, è il radiotelescopio più grande sul nostro territorio. Questa eccellenza dell’astronomia italiana si trova in località Pranusanguni nel comune di San Basilio, 35 chilometri a nord di Cagliari. Il radiotelescopio di San Basilio, è impiegato soprattutto nella ricerca scientifica. Il suo scopo è, quindi, quello di osservare lo spazio profondo alla ricerca di indizi sulla nascita dell’universo. Inoltre è impegnato nello studio dei corpi celesti, delle nubi molecolari, dei sistemi stellari e di oggetti dalle forti emissioni radio come radiogalassie, quasar e buchi neri. Il radiotelescopio studia ed osserva anche i sistemi planetari scoperti di recente, alla ricerca di un pianeta che presenti condizioni di abitabilità simili alla Terra. Questo gigante tecnologico è impiegato anche nelle missioni di esplorazione spaziali, durante le quali governa le sonde inviate nello spazio e
riceve i dati che queste inviano sulla terra. Per questo motivo il Sardinia Radio Telescope ha suscitato l’interesse dell’Esa (l’agenzia spaziale europea) e della Nasa (l’agenzia spaziale statunitense) ed è stato inserito nella rete internazionale denominata Deep Space Network. Per la sua importanza, il radiotelescopio sardo, fa parte di diversi progetti internazionali: è inserito nella rete del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) per la ricerca di segnali di vita extraterrestre; fa parte della prima rete interferometrica italiana (VLBI, Very Long Baseline Interferometry) insieme ai radiotelescopi di Medicina (vicino Bologna) e di Noto (vicino Siracusa) ed è anche l’elemento più avanzato delle rete interferometrica europea; fa parte del progetto EPTA (European Pulsar Timing Array) per lo studio delle onde gravitazionali. Il radiotelescopio è il frutto della collaborazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con il contributo del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) e della Regione Sardegna. L’assemblaggio di questo gioiello tecnologico è iniziato nel 2006 e si è concluso nel 2011. Il radiotelescopio, costato circa 60 milioni di euro, ha visto la prima luce nell’agosto del 2012 quando è stato puntato verso la radiosorgente Hydra A situata al centro della Via Lattea. Al Sardinia Radio Telescope si organizzano anche delle visite guidate, alla scoperta della
struttura. Nonostante le visite per i mesi di ottobre e novembre 2017 siano state sospese a causa del completamento di alcuni lavori di adeguamento della struttura, a breve le prenotazioni saranno riaperte. Le visite avranno luogo per due venerdì al mese e saranno divise su tre turni giornalieri, due la mattina e uno il pomeriggio. Purtroppo, il tour non prevede l’ingresso nel radiotelescopio, né il suo utilizzo per le osservazioni. Saranno i ricercatori dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari ad accompagnare i visitatori e a spiegare le attività svolte, il progetto e le sue applicazioni scientifiche. La prenotazione è obbligatoria e deve essere effettuata tramite l’apposito form da compilare online sul sito del radiotelescopio www.srt.inaf.it. Lo scorso settembre il Sardinia Radio Telescope ha anche seguito le ultime fasi della missione della Sonda Cassini su Saturno, che ha visto la sua conclusione dopo ben 20 anni. La missione della sonda era quella di raccogliere dati sul pianeta più misterioso ed affascinante del nostro sistema solare. Dopo svariati tuffi negli anelli di Saturno, la sonda ha concluso la sua missione entrando nell’atmosfera del pianeta. Insieme ad altri radiotelescopi sparsi sulla Terra, il radiotelescopio sardo ha ricevuto ed analizzato i preziosi dati inviati dalla sonda. Questa collaborazione con la Nasa è importante anche in vista delle future missioni di esplorazione umana che partiranno verso Marte.
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inSardegna... I migliori eventi di Novembre
3-4 NOVEMBRE. Ligabue “Made in Italy - Palasport 2017”
Dal 1° al 5 NOVEMBRE: Desulo. Autunno in Barbagia 2017. Dal 2 al 5 NOVEMBRE: Cagliari al Conservatorio di Musica "Giovanni Pierluigi da Palestrina". XI edizione “Creuza de Mà”, festival di musica per cinema. 3-4 NOVEMBRE: Cagliari alla Fiera “Padiglione E”, ore 21:00. “Made in Italy - Palasport 2017”, concerto di Ligabue. Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. “Five easy pieces” di Milo Rau. Dal 3 al 5 NOVEMBRE: Mamoiada. Autunno in Barbagia 2017. 4 NOVEMBRE: Cagliari al Fabrik, ore 22:00. Concerto dei “Hangee V”. Dal 7 al 12 NOVEMBRE: Cagliari. X edizione "Cagliari FestivalScienza". 9 NOVEMBRE: Sassari al Palazzo di Città, ore 21:00. Rassegna "Danza Sassari Danza": “Relic” della compagnia greca Euripides Laskaridis. Cagliari al Centro di Produzione per lo Spettacolo “Intrepidi Monelli”, ore 21:00. 1ª edizione “Sinestesie 2017”, rassegna di CineConcerti: Cadavre Exquis. Dal 9 al 12 NOVEMBRE: Nuoro al Teatro Eliseo. “Buchettino” di Societas Raffaello Sanzio, regia Chiara Guidi. 10 NOVEMBRE: Porto Torres al Teatro comunale Andrea Parodi, ore 21:00. XXVIII edizione Festival “Etnia e Teatralità": “Noite de Fado” e Convidados, con Clara Sevivas. Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. “KME Winter”: “L'evoluzione arranca” con Giobbe Covatta e Mario Tozzi. Cagliari al Bflat, ore 21:00-23:00. Concerto di Fabio Concato. Cagliari al JKO Evò, ore 23:30. Concerto di Baby K “Club Tour”. Dal 10 al 12 NOVEMBRE: Cagliari all’Ex Vetreria di Pirri. “Sagra del pane”. 11 NOVEMBRE: Cagliari al Fabrik, ore 22:00. Concerto de “La Pioggia”. 11-12 NOVEMBRE: Sassari al Birdland, ore 22:15. Concerto di Fabio Concato. Nuoro e Tiana. Autunno in Barbagia 2017. 12-13 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo. “Butterfly” di Kinkaleri, opera in tre atti liberamente tratta dalla Madame Butterfly di Giacomo Puccini. 15-16 NOVEMBRE: Nuoro al Teatro Eliseo. “Butterfly” di Kinkaleri, opera in tre atti liberamente tratta dalla Madame Butterfly di Giacomo Puccini.
Dal 22 al 26 NOVEMBRE. “La Strana Coppia” di Neil Simon
Dal 15 al 19 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo. “Buchettino” di Societas Raffaello Sanzio, regia Chiara Guidi. 16 NOVEMBRE: Cagliari al Centro di Produzione per lo Spettacolo “Intrepidi Monelli”, ore 21:00. 1ª edizione “Sinestesie 2017”, rassegna di CineConcerti: Corti, che passione! 17 NOVEMBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 20:30. Stagione Lirica e Sinfonica 2017: “Il barbiere di Siviglia”, melodramma buffo in due atti su libretto di Cesare Sterbini, di Gioachino Rossini, regia di Giulio Ciabatti. Cagliari al Fabrik, ore 21:00. Concerto dei “Gazzelle”. Sassari alla Biblioteca Comunale, ore 21:00. Rassegna "Danza Sassari Danza": “Corpus hominis” della compagnia Enzo Cosimi. Dal 17 al 19 NOVEMBRE: Mogoro al Teatro Comunale, ore 21:00. X edizione “Culture Festival”. 18 NOVEMBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 20:30. Stagione Lirica e Sinfonica 2017: Concerto sinfonico, musiche di Max Bruch e Ludwig van Beethoven, direttore d'orchestra Giulio Plotino. Cagliari al Fabrik, ore 22:00. Concerto dei “Chiodi Blu”. 18-19 NOVEMBRE: Olzai e Atzara. Autunno in Barbagia 2017. Dal 18 al 24 NOVEMBRE: Cagliari. VIII edizione del Festival Internazionale Nues - Fumetti e Cartoni nel Mediterraneo “Storie oltre”. 19 NOVEMBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 16:30. Stagione Lirica e Sinfonica 2017: “Il barbiere di Siviglia”, melodramma buffo in due atti su libretto di Cesare Sterbini, di Gioachino Rossini, regia di Giulio Ciabatti. Nuoro al Teatro Eliseo, ore 18:00. “Essere Gramsci” testi di Antonio Gramsci e Tania Schucht, regia Clara Murtas. Cagliari al Fabrik, ore 21:00. Concerto dei “The Dictators”. Dal 22 al 26 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa 2017/2018: “La Strana Coppia” di Neil Simon, con Claudia Cardinale e Ottavia Fusco, regia Pasquale Squitieri. 23 NOVEMBRE: Cagliari al Centro di Produzione per lo Spettacolo “Intrepidi Monelli”, ore 21:00. 1ª edizione “Sinestesie 2017”, rassegna di CineConcerti: Anaglyptical Golem. Cagliari al Fabrik, ore 22:00. Concerto dei “Undisco Kidd”. 24 NOVEMBRE: Cagliari al Fabrik, ore 22:30. “KME Winter”: concerto di Hugh Cornwell. 24-25 NOVEMBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 20:30. Stagione Lirica e Sinfonica 2017: “Giselle”, balletto classico-romantico su libretto di Théophile Gautier, coreografia Luc Bouy.
25-26 NOVEMBRE. VII edizione del “Festival di Scirarindi”
Dal 24 NOVEMBRE al 3 DICEMBRE: Cagliari al Teatro Lirico. Stagione lirica e di balletto 2017: “La Ciociara”, opera in due atti, musica Marco Tutino; regia Francesca Zambello. 25 NOVEMBRE: Sassari al Palazzo di Città, ore 21:00. Rassegna "Danza Sassari Danza": “Aneckxander” della compagnia belga Alexander Vantournhout. Porto Torres al Teatro comunale Andrea Parodi, ore 21:00. XXVIII edizione Festival “Etnia e Teatralità": “L’amante” di Harold Pinter, regia di Lelio Lecis. Cagliari al Fabrik, ore 22:00. Concerto di “Umberto Maria Giardini”. 25-26 NOVEMBRE: Cagliari alla Fiera internazionale della Sardegna, ore 10:00-22:00. VII edizione del “Festival di Scirarindi”, buon vivere e sostenibilità in Sardegna. Ollolai e Orotelli. Autunno in Barbagia 2017. Dal 28 NOVEMBRE al 10 DICEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo. “L’avvoltoio” di Anna Rita Signore, regia Cesar Brie.
Mostre Fino al 16 NOVEMBRE: Cagliari al Cartec - Cava Arte Contemporanea, ore 10:00-18:00, chiuso lunedì. Mostra “Verso Gramsci”. Fino al 19 NOVEMBRE: Cagliari al Teatro Civico di Castello, ore 9:00-20:00. “Il Villaggio Pescatori”, mostra fotografica di Marina Patteri. Nuoro al MAN, ore 10:00-13:00 - 15:00-19:00, chiuso lunedì. Mostra “Sardegna Contemporanea. Spazi Archivi Produzioni”. Olbia al Museo Archeologico, ore 10:00-14:00 - 16:00-21:00, chiuso lunedì. Mostra evento “Nuragica”. Fino al 26 NOVEMBRE: Cagliari nel Castello di San Michele, ore 10:00-13:00 - 16:00-19:00, chiuso lunedì. Mostra internazionale d'incisioni “Segni, Tracce, Territori”. Fino al 30 NOVEMBRE: Cagliari al Palazzo di Città, ore 10:00-20:00, chiuso lunedì. Mostra fotografica “Paesaggio e identità: storie di luoghi, di donne e di uomini – I grandi reporter della Magnum in Sardegna”. Fino al 14 DICEMBRE: Oristano alla Pinacoteca "Carlo Contini". Mostra Fiat Lux, Giovanni Carta, 1973-2017.
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IL GIGANTE DI HITLER IL RELITTO DELL’AEREO TEDESCO RIPOSA SUI FONDALI DI CAPRERA di Marco Scaramella Se Hitler avesse avuto a disposizione la tecnologia odierna ad assecondare la sua follia, probabilmente avrebbe dato del filo da torcere alle truppe alleate, più di quanto non abbia fatto durante la Seconda Guerra Mondiale. A dimostrarlo è un grossolano fallimento dell’ingegneria nazista, quello del Messerschmitt Me 323 “Gigant”: un enorme aereo da trasporto a sei motori con un’apertura alare di circa 60 metri, che lo rende il più grande aereo impiegato durante la guerra. È certo che due di questi colossali velivoli, si siano schiantati sull’isola di La Maddalena. Uno dei due, inabissatosi a pochi chilometri dalla costa, ha riposato sul fondo del mare per 70 anni, senza che nessuno abbia mai trovato alcuna traccia della sua esistenza. Fino a pochi anni fa.
Secondo i documenti e le testimonianze dell’epoca, il 26 luglio 1943 due Gigant decollano dalla Toscana con destinazione Olbia. Dopo aver caricato a bordo numerosi soldati feriti, i due aerei da trasporto ripartono per far ritorno alla base. A pochi minuti dal decollo, una pattuglia composta da 8 Beaufighter, caccia britannici della RAF, avvista i due Gigant e apre il fuoco nei cieli di La Maddalena. I due mastodontici aerei tedeschi, lenti e difficili da manovrare, hanno i minuti contati contro gli agili e meglio armati caccia britannici. Uno dei Messerschmitt viene colpito e cade in mare nei pressi di Caprera, mentre il secondo cerca inutilmente di scappare verso terra, ma viene abbattuto poco dopo per poi schiantarsi sull’isola, a Mongiardino. Alcuni soldati tedeschi riescono a salvarsi e vengono ricoverati all’ospedale militare di La
Maddalena, mentre per gli altri non c’è nulla da fare. I decenni passano, e l’aereo inabissatosi viene pian piano dimenticato finché, un giorno, un pescatore trova nella sua rete una targhetta metallica, scritta in francese, appartenente a qualcosa che si trova sul fondale al largo di Caprera. Questo piccolo indizio attira l’attenzione di Cristina Freghieri, subacquea e scrittrice, e Aldo Ferrucci, sommozzatore professionista ed esperto di relitti, che, nel 2012, organizzano una spedizione per perlustrare il fondale. Ciò che si trovano di fronte durante l’immersione, è uno spettacolo da mozzare il fiato, un ritrovamento unico nel suo genere di un reperto che ormai veniva considerato quasi una leggenda metropolitana: il Messerschmitt Me 323 “Gigant”. Impossibile confonderlo con qualcos’altro grazie alla sua
struttura ad ala alta e ai sei motori ancora intatti, anche se ricoperti di coralli. Dei circa duecento esemplari che sono stati prodotti dal 1940 e che sono rimasti in servizio fino al 1944, quello di Caprera è l’unico che sia mai stato rinvenuto. Il Messerschmitt Me 323 nasce dall’urgente necessità di Hitler di disporre di un grosso mezzo aereo che potesse trasportare a grandi distanze truppe, armamenti e provviste per mettere in pratica il suo piano di invasione della Gran Bretagna. Così i suoi ingegneri sviluppano, in poche settimane, l’Me 323 partendo da una versione precedente chiamata Me 321, un grosso aliante con una leggera struttura in tubi e una copertura in tela perché non fosse appesantito dalla fusoliera metallica. All’aliante vengono aggiunti i sei motori prodotti in Francia (occupata dalla Germania), una cabina per l’ingegnere di volo e un nuovo modello di carrello d’atterraggio che consentiva al velivolo di atterrare su qualsiasi superficie. Disporre di un velivolo da trasporto del genere è sicuramente vantaggioso, perciò il progetto del Gigant continua anche dopo che l’invasione dell’Inghilterra viene accantonata. Questo imponente aereo aveva una capacità di carico impressionante. Oltre a uomini e provviste, era in grado di trasportare cannoni contraerei e un carrarmato medio tipo Panzer IV. Ma i difetti di una progettazione improvvisata superavano i pregi: la sua lentezza e la difficoltà di manovra lo rendevano un ottimo bersaglio per il fuoco nemico. Ecco che le acque cristalline di Caprera sono diventate, così, un meraviglioso museo naturale a custodia di questo relitto unico al mondo, ed un perfetto sacrario dove i soldati caduti e dimenticati per così tanti anni possono riposare.
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di Daniele Dettori I primi mali di stagione cominciano a farsi sentire? L’influenza vi ghermisce su tutti i fronti con amici, parenti e conoscenti che sembrano pronti a contagiarvi ogni minuto? Be’, forse siete ancora in tempo per giocare la carta della prevenzione o, se già siete stati pizzicati, per tentare almeno di ridurre il decorso di questi fastidi da freddo. Non solo tossi e raffreddori sono, però, i disturbi di cui tratteremo. Senza nulla togliere ai farmaci noti (che, anzi, sono utilissimi nei casi in cui il vostro medico decida di prescriverli), vogliamo dedicare questo spazio all’esplorazione di quei rimedi naturali rappresentati dalle erbe, dai fiori e dai frutti che i nostri nonni conoscevano e le cui proprietà benefiche può essere utile riscoprire anche perché alla portata quotidiana di tutti. Cominciamo con l’Alloro, molto diffuso sulla nostra isola e le cui proprietà sono riconosciute e apprezzate in diversi ambiti. Simbolo di sapienza e gloria, oltre all’uso aromatico che se ne fa in cucina, l’alloro ha notevoli proprietà digestive e antisettiche. Si può ricavarne un liquore a base alcolica, consumato soprattutto come digestivo, o trasformare in polvere le sue bacche scure per ottenerne un rimedio contro i principali sintomi dell’influenza. Anche le foglie possono essere impiegate per la preparazione di infusi utili in entrambi i casi citati. Originaria del centro America, l’Agave è diffusa anche in Sardegna e utilissima contro una serie di mali che oggi, purtroppo, si diffondono a macchia d’olio complici le condizioni di vita di sempre maggior benessere. Tra questi ci sono il colesterolo alto e il diabete: per il secondo, in particolare, dall’agave si ricava un dolcificante utile contro l’aumento della glicemia. Le sue componenti, inoltre, sono utili anche per uso esterno come lenitivi contro le abrasioni e le ferite. Un altro esempio di vegetazione spontanea dalle proprietà benefiche è rappresentato dal Viburno. Questa pianta, costituita da arbusti che possono raggiungere i 5 metri di altezza, produce bacche piccole e scure di cui vanno ghiotti molti volatili.
Ebbene, dalle sue foglie si può ricavare un decotto astringente utile se colpiti da virus intestinali e, in antichità, usato per ridurre i grossi flussi mestruali. Oggi, anche per evitare spiacevoli confusioni con piante che presentano un aspetto molto simile, è possibile trovare il viburno in erboristeria, già pronto per la vendita. Contro le infiammazioni delle vie respiratorie e non solo, il Mirto rappresenta ancora un ottimo alleato che è piuttosto facile trovare dalle nostre parti. Se di questa pianta non si butta niente, ricavando il liquore dalle bacche e cosmetici dai fiori, le foglie in particolare sono la parte più utile ai nostri fini: Un loro decotto si può infatti impiegare contro le infiammazioni di bronchi e polmoni. Ancora, l’Uncaria è una pianta da non sottovalutare per combattere diversi tipi di infezioni. Disponibile in erboristeria già pronta per l’assunzione, la sua corteccia può essere impiegata per abbassare la febbre (che delle infezioni è uno dei principali sintomi) e per incrementare le immunità del proprio organismo: è stata infatti riscontrata, in seguito alla sua assunzione, una miglior risposta del sistema immunitario su patologie anche gravi. Venendo più propriamente ai malanni di stagione, tutti i giorni possiamo portare sulle nostre tavole prodotti freschi e dai sicuri effetti benefici. I mandarini, per esempio, sono un ottimo frutto disponibile ovunque in questo periodo e ricco di vitamina C. Alcuni raccomandano tuttavia di non esagerare con le dosi, contenendosi a un paio di mandarini a pasto: i motivi sono da ricercarsi nel fruttosio che, pur rendendo questi frutti dolci e gradevoli, ne fanno aumentare l’apporto zuccherino. Si può sempre ovviare a questo problema rivolgendosi verso altri agrumi, come i limoni o i pompelmi, dal caratteristico gusto asprigno. Consigliamo qui anche il kiwi, ricco di rame, ferro e vitamine C ed E, un toccasana contro anemie e avente effetto energizzante. Cavoli e pomodori, ricchi di antiossidanti, sono infine ottimi alleati contro forme tumorali, osteoporosi, disturbi della vista e dell’apparato urinario.
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di Annalisa Murru In un’epoca in cui il digitale si inserisce in quasi tutti i contesti di vita quotidiana, non c’è da stupirsi se anche la ricerca del lavoro diventa a portata di click. Non sono solo LinkedIn o gli innumerevoli portali di annunci a creare opportunità professionali, ma anche Facebook, piattaforma che si presta in modo ottimale come vetrina interattiva per il proprio brand o per offrire e cercare impiego. Decine i nomi di gruppi e pagine che trattano di lavoro, ma uno si caratterizza per la professionalità di colei che lo ha ideato e lo gestisce dal lontano 2009. È il caso di Passaparola Job, Job & Business Network amministrato da Valeria Floris che, proprio grazie al passaparola, trovò occupazione dopo il Dottorato di ricerca. Da gruppo chiuso, accessibile solo alla sua rete di contatti, conta oggi 22000 iscritti nella community sarda. “Sono riuscita a creare quel circolo virtuoso in cui perfetti sconosciuti condividono informazioni e creano opportunità per altri perfetti sconosciuti”, racconta Valeria, che aggiunge: “Ciò che contraddistingue Passaparola Job è il fatto che si è costituita come community in cui sono presenti anche imprenditori, professionisti, manager e responsabili delle risorse umane di molte aziende. Non credo di riuscire ad esprimere l’emozione che provo quando ricevo email o messaggi di ringraziamento da parte di iscritti a Passaparola Job che hanno trovato la loro opportunità: un corso, un lavoro, un tirocinio”. Il gruppo consente e stimola lo scambio di informazioni sulle opportunità di formazione e impiego nell’isola. Non di rado, gli imprenditori stessi si avvalgono di questo
PASSAPAROLA JOB
Il lavoro si trova su Facebook
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spazio per cercare dipendenti, entrando in contatto quasi diretto con gli interessati. Perciò, è fondamentale curare la comunicazione anche da dietro lo schermo. Lo sa bene Valeria, che spiega: “Farsi conoscere attraverso il proprio profilo, i post e i commenti può essere sia un vantaggio che una criticità. Se ti presenti in modo professionale e strategico, Facebook diventa una grande opportunità, ma se ti presenti male diventa un boomerang e ti tramortisce senza pietà. Chi cerca personale, molto più spesso di quanto pensiamo, controlla i profili dei candidati per capire se possono essere interessanti ma anche per valutare la personalità”.
Ogni giorno hai a che fare con persone che si approcciano al mondo del lavoro: che spirito e atteggiamento riscontri negli utenti di Passaparola Job? “Volendo raggruppare gli utenti in tre macrocategorie potrei individuare i positivi, i negativi e i silenziosi. Nella prima rientrano gli entusiasti, i propositivi, i collaborativi, tutti coloro che partecipano attivamente e in maniera costruttiva e professionale alle discussioni. Sono il cuore e l’anima di Passaparola Job. Nella seconda ci sono coloro che si son persi d’animo, gli smarriti ma anche gli arrabbiati ed i detrattori. Quelli a cui non va mai bene niente e che restano impantanati in convinzioni che non gli per-
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mettono di migliorare la loro posizione. I silenziosi non partecipano alle discussioni, osservano, a volte condividono opportunità; sono forse la parte più numerosa. Non amano prendere parte a dibattiti che vengono spesso utilizzati per sfogare rabbia e frustrazione, o dove si aggrediscono o scherniscono i partecipanti. Un atteggiamento molto diffuso nei social e che ho sempre condannato in quanto è un vero e proprio suicidio professionale”. Un consiglio per tutti i nostri lettori in cerca di occupazione. “Prima di cercare lavoro è fondamentale avere chiaro in mente chi sei e cosa desideri ottenere a livello professionale. Devi capire quali sono le competenze che possiedi, anche quelle che possono sembrarti scontate o sciocche. Impara ciò che ti serve e che ancora non sai. Non smettere mai di imparare, di formarti, qualunque sia la tua età; studia le lingue, soprattutto l’inglese. Osserva il mercato del lavoro per capire se quello che cerchi è fattibile. Prepara sempre un piano B, ma anche C. In genere sappiamo fare ben più di una cosa, abbiamo tante passioni che possono permetterci di realizzarci nel mondo del lavoro quando il piano A non ci riesce”.
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un padre, un marito e “un Sono trainer esperto in percorsi di
dimagrimento, obesità e sovrappeso. Aiuto quotidianamente le persone che vogliono cambiare forma fisica, e spesso anche la propria vita.
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#shMAG seh 19 La bilancia è il più comune mezzo di valutazione della forma fisica e quello di più rapida consultazione, essa inoltre ci offre un parametro di riferimento essenziale sia in un’anamnesi medica sia per l’organizzazione del lavoro di noi trainer. Per quanto esistano altre e migliori modalità per tener d’occhio il nostro stato di salute, tutti noi abbiamo un range di peso entro il quale ci sentiamo meglio, più energici e positivi. Pesarsi è infatti uno dei modi più semplici per comprendere o poter riferire a un amico la condizione in cui ci troviamo e spesso per interrogarci su quanto alcune delle nostre abitudini siano salutari: raramente chi ha uno stile di vita sano è in sovrappeso o, perlomeno, questo è ciò che ho potuto appurare durante la mia carriera. Tutti inoltre sappiamo suppergiù quale dovrebbe essere il nostro cosiddetto peso ideale. Come trainer, ogni giorno vedo persone che salgono sulla bilancia in uno stato d’angoscia, che cambiano umore perché non hanno perso i chili di cui avrebbero voluto disfarsi o che, a dita incrociate, sperano di vedere diminuire il proprio peso da un giorno all’altro anche se non hanno modificato nessuna delle loro cattive abitudini. Non monitorare il peso (con una
il Fotoesercizio MOUNTAIN CLIMBER Parti dalla posizione di pushups assicurandoti di avere le braccia perpendicolari e in modo alternato, porta prima un ginocchio e poi l’altro sotto il petto. Ripeti il movimento facendo 3 serie da 15 ripetizioni (per arto) con pause di 30/40 secondi.
cadenza all’incirca settimanale) è un po’ come guidare l’automobile a occhi chiusi, senza sapere in che direzione si sta andando. Il rischio è quello di trovarsi in una situazione difficilmente recuperabile, ma comunque risolvibile se si lavora nel modo giusto. Per quanto precisa, la bilancia è uno strumento tecnico di non facile interpretazione poiché esistono molte variabili: dieci donne che pesano 60 chilogrammi saranno esteticamente differenti avendo ciascuna caratteristiche fisiche e strutturali molto diverse. Ecco alcuni consigli utili per interpretare al meglio il valore indicato dalla bilancia: • Alcuni alimenti a basso contenuto calorico ma con elevata quantità di sale fanno trattenere acqua e causano un aumento di peso. Un esempio? Un sanissimo e innocente minestrone salato mangiato la sera prima provoca un maggiore innalzamento di peso rispetto a quello causato da un calorico gelato. • La fase ormonale delle donne non è un buon momento in cui pesarsi: il valore ottenuto non è reale poiché il corpo nei 7-10 giorni precedenti trattiene liquidi a causa della differente produzione di ormoni (ecco perché ci si sente “gonfie”). Il peso delle mie allieve in questo
periodo tende ad aumentare da pochi etti sino a 2-3 chili (in media si verifica un aumento del 4% del peso corporeo); • I medicinali: anche l’assunzione di un semplice farmaco da banco è in grado di provocare un aumento di peso; • L’allenamento con esercizi di resistenza e di forza, come ho già raccontato nei numeri precedenti, permette la ricomposizione corporea a favore della massa muscolare. Come valutare allora il proprio peso in maniera appropriata? 1. Facendo un’analisi impedenziometrica in grado di determinare la composizione corporea: massa grassa, massa muscolare e percentuale d’idratazione; potremo così orientarci meglio riguardo alle scelte da effettuare per il miglioramento della nostra forma fisica; 2. Valutando sempre come ci sentiamo in termini di energia e di positività; 3. Sfruttando lo specchio e cercando di scoprire quali sono i punti a nostro favore. Inoltre, se vogliamo ottimizzare il nostro percorso, possiamo rivolgerci a un professionista che ci aiuti a migliorare in modo equilibrato il nostro stato fisico.
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L’Isola e il cinema
dai primi set alla Sardegna Film Commission di Manuel Di Cristo «La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi; ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come paradiso [..]»; così parlava della Sardegna un maestro della canzone italiana, Fabrizio De André, grande amante dell’Isola e del suo popolo. La descrizione del cantautore genovese, infatti, è emblematica dell’idea che la Sardegna suscita agli occhi di un osservatore esterno, affascinato dalla singolarità e dall’unicità dei panorami sardi. Sarà forse per questo suo essere così speciale e, al contempo, così ricca di una bellezza espressa attraverso mille sfaccettature diverse, che la Sardegna ha attirato e attira ancora oggi numerose produzioni televisive e cinematografiche. Tra i grandi registi del cinema italiano che hanno realizzato alcune loro opere nell’Isola, spiccano Monicelli e Antonioni. Il primo con “Proibito”, film del 1954 ambientato a
Codrongianus, Tissi e Ittiri, paesi della provincia di Sassari; un’ambientazione non casuale, considerato che l’opera prende le mosse dal romanzo “La madre” di Grazia Deledda, Nobel sarda per la letteratura. Antonioni e la Sardegna, invece, si incontrano in “Deserto rosso”, dove a fare da contraltare alla Ravenna concepita come luogo simbolo del dramma di Giuliana (la protagonista), Antonioni ha scelto la Spiaggia Rosa di Budelli (situata nell’Arcipelago di La Maddalena), set ideale per costruire una sorta di paradiso idealizzato da Giuliana nel suo sogno di evasione dal mondo in cui è immersa. Sempre in tema di cinema d’autore, Bonifacio Angius ha ambientato a Sassari il suo “Perfidia”: i palazzi di Rizzeddu e di Predda Niedda, la zona industriale di Truncu Reale, così come il suggestivo panorama dell’Argentiera, sono alcuni dei luoghi chiave del film rivelazione del festival di Locarno 2014. Sul capo opposto dell’Isola, ovvero a Cagliari, il regista americano Brian De Palma ha girato il thriller “Do-
mino”, pellicola che vede nel cast la presenza di Nikolaj Coster-Waldau, ovvero il Jaime Lannister di Game of Thrones. La Costa Smeralda, invece, è stata il set prescelto per “Vita Smeralda”, una commedia sentimentale che ha raffigurato uno spaccato della movida e della mondanità tipiche della celebre località turistica isolana, unitamente ai suoi paesaggi mozzafiato; agli antipodi come ambientazione, genere e trama troviamo “Banditi ad Orgosolo”, capolavoro di De Seta ambientato tra il Supramonte e il famoso centro barbaricino. Attualmente sta facendo parlare di sé la serie televisiva “L’Isola di Pietro”, record di share su Canale 5, girata in un altro paradiso sardo: Carloforte. Tra tutti i set cinematografici sardi, uno merita un’attenzione particolare: si tratta di San Salvatore di Sinis, un piccolissimo borgo che ricorda in tutto e per tutto un classico villaggio western. Celebre per essere il teatro della “Corsa degli Scalzi”, San Salvatore è stato utilizzato come scenografia per girare
alcune scene di pellicole appartenenti al genere spaghetti western, di cui Sergio Leone è stato uno dei massimi esponenti. Tuttavia un solo film è stato girato integralmente nel villaggio del Sinis: “Giarrettiera Colt”, diretto da Gian Rocco, risalente al 1968. Le Istituzioni regionali hanno preso atto, da diverso tempo, del ruolo che la Sardegna può ritagliarsi in un simile contesto e hanno istituito la Sardegna Film Commission: si tratta di un ufficio regionale che offre gratuitamente assistenza, consulenza e servizi alle produzioni audiovisive, cinematografiche, televisive e multimediali interessate a girare nell’isola; l’obiettivo è quello di ridurre gli oneri a carico delle produzioni e sostenere il decollo delle attività cinematografiche e audiovisive in Sardegna. Sul sito filmcommission.regione.sardegna.it è stata inerita una lista di location dove gli operatori di settore possono ambientare le loro riprese nell’Isola, la quale ogni giorno scopre le potenzialità che la bellezza del suo territorio è in grado di offrire.
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LEO: Un viaggio introspettivo nelle nuove generazioni di Diego Bono “Così connessi, eppure così soli”: motto degli anni post 2000, verità per milioni di ragazzi, figli del web, degli hastag e dei social network, giovani generazioni costantemente bombardate da stimoli, e soprattutto, da un infinito flusso di informazioni che, riversandosi come un fiume in piena nelle loro malleabili menti, li plasma nella paura dell’universo che “c’è lì fuori”. I nativi digitali vengono trascinati giù nel baratro della “malattia del nuovo millennio”, la depressione, sollecitati a chiudere per sempre quella sporca realtà al di fuori della porta della propria cameretta, poiché, del resto, chi ha bisogno di vivere il mondo, se l’intero mondo è già qui dentro il mio computer? La scrittrice sassarese Daniela Piras (classe 1977, vincitrice di numerosi premi letterari e già autrice di opere come “Parole sugli alberi”, “Village” e “Crash”), sempre accorta osservatrice della moderna società e le sue sfaccettature, affronta il sempre più diffuso, quanto, purtroppo sottovalutato, problema sociale dei “ragazzi carcerati di se stessi” (gli ultimi dati contano oltre 120.000 persone) in “Leo” (edito da Talos Edizioni). L’avvincente e attento romanzo introspettivo mescola sapientemente capacità narrative con precisi studi psicoanalitici e ha la capacità di offrire al lettore non solo ottimi spunti di riflessione, quanto un vero e proprio percorso interiore attraverso la mente dei giovani “reclusi” europei (un fenomeno, quelli degli “hikikomori”, che dal Giappone si è esteso in tutto il resto del mondo) per mezzo di uno stile pulito e coinvolgente che permette una totale immedesimazione nel giovane protagonista. Non a caso la prefazione è affidata alle mani di Matteo
Lancini, psicologo e psicoterapeuta, nonché presidente della fondazione Minotauro di Milano e dell’AGIPPsA (Associazione Gruppi Italiani di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza) e di Antonio Piotti, psicoterapeuta e insegnante di Prevenzione delle condotte auto lesive e del tentato suicidio adolescenziale presso “l’alta scuola di psicoterapia psicoanalitica dell’adolescenza e del giovane adulto” di Milano. Leonardo, detto Leo, è uno dei tanti studenti universitari fuori sede che risiede nella città di Sassari; è un ragazzo timido, introverso, insicuro, con problemi di depressione, che non riesce a comprendere come prendere parte ad una società che, apparentemente, non accetta e non lo accetta, trasformandolo solamente in un altro essere umano che infesta la città del nord Sardegna, eppure trascina stancamente con sé certezze illusorie, frutto delle sue idee, a cui si aggrappa con fermezza pur di non precipitare in un vuoto baratro oscuro. La sua vita ristagna nella monotonia, nella routine e nella tranquillità, pochi se non assenti gli stimoli esterni che potrebbero permettergli di abbandonare quella ripetitiva sicurezza in cui, recludendosi nella propria stanza, è rimasto volontariamente incastrato, tra un’università che si trasforma, come per molti giovani privati di speranza, in un parcheggio, la paura della competizione e della sfida che il mondo accademico offre, ma anche del confronto con l’altro sesso, con i propri compagni e coetanei e di una società che reputa propria nemica. Unica via di fuga per evadere da quella realtà tanto crudele, sciocca e alquanto noiosa è un’irrefrenabile mente, qui ogni cosa diventa possibile, vivere mille avventure, incontrare personaggi brillanti e disquisire con loro, dire e fare tutto ciò che il proprio ingegno partorisce, senza mai pagarne le conseguenze e, principalmente, al contrario della realtà, gestibile in totale sicurezza, un mondo, insomma, incantato e ideale, che risulta però essere in totale contrasto con la verità che c’è fuori da quella porta. Attraverso tre episodi l’autrice ci conduce in un viaggio tra due mondi che non si incontreranno mai se non per influenzarsi vicendevolmente: esploriamo il fatato universo figlio dei pensieri del protagonista, mentre al tempo stesso osserviamo ciò che non la sua immaginazione, ma i suoi sensi, recepiscono dall’universo reale. Un femminicidio, una rapina e la tragica scoperta di un cadavere riusciranno forse a destare Leo da quel lungo sonno interiore, demolendo e trasformando quella sua creatura ideale in un impetuoso senso di consapevolezza.
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DELLO SCRIVERE E DEL VIVERE FLAVIO SORIGA SI RACCONTA, TRA PAROLE E IMMAGINI
DI DANIELE DETTORI FOTO GIANMICHELE MANCA crittore, autore televisivo, conduttore, organizzatore: tutto questo è Flavio Soriga. Utese, classe 1975, debutta nell’editoria vincendo nel 2000 il premio Calvino. Già ospite, in passato, su queste pagine, quanto è successo prima e dopo di allora lo leggiamo di seguito, direttamente dalle sue parole. Che tipo di bambino sei stato? Un bambino normale, nato e cresciuto in un piccolo paese della provincia sarda, un bambino normale in una famiglia normale. I miei genitori sono riusciti a non farmi mai sentire malato, strano, diverso, per il fatto che ero (sono) talassemico, che facevo (faccio) una trasfusione ogni quindici giorni, che intorno a me molti altri talassemici morivano, per complicazioni varie della nostra malattia. Sono cresciuto sentendomi normale, sano, uguale agli altri. Poi infine dopotutto completamente normale non dovevo essere, se mi son messo a scrivere libri. Prima del debutto letterario ti piaceva leggere un genere o un autore in particolare? Mi piaceva leggere, come mi piace ora. Leggere vuol dire avere delle razioni speciali di vita non vissuta ma che pure ti sembrerà d’aver vissuto, fare viaggi che nella realtà non ti sono permessi, visitare città in cui non potrai andare, conoscere persone che no, non potrai conoscere davvero Conti russi, generali napoleonici, ballerine indiane, poliziotti corrotti di New York. Non rende migliori, leggere, ma aumenta notevolmente le tue possibilità di capire, conoscere, riflettere. Oggi ci sono tanti giovani aspiranti scrittori che cercano chi li pubblichi. Per te come è stato l’esordio in questo senso? E come è cambiato, nel tempo, l’approccio alla pubblicazione?
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Nel maggio del Duemila ho vinto il premio Calvino per inediti, avevo venticinque anni, il Calvino mi ha permesso di venire letto da alcuni editori importanti sardi e italiani, tra questi il primo a farmi un’offerta concreta di pubblicazione fu il Maestrale, che da qualche anno pubblicava libri che amavo, romanzi di autori che stavano conquistando un pubblico importante, anche fuori dalla Sardegna. Ho pubblicato il mio primo libro con loro, sono partito da Nuoro per arrivare a Milano, dopo il primo libro ho avuto infatti la fortuna di passare a Garzanti e poi a Bompiani, di vincere qualche premio, di avere un certo numero di lettori e lettrici che mi seguono - non molti, ma abbastanza per continuare a venire pubblicato. Quel poco che ho fatto, comunque, non avrei mai potuto farlo senza una persona splendida che ho avuto la fortuna di incontrare tanti anni fa, e che non potrò mai ringraziare abbastanza: Roberto Santachiara, un grande uomo di cultura che per mestiere fa l’agente letterario.
In che modo ti ha cambiato la paternità? Esiste, in questo senso, un’assonanza tra il mettere al mondo un bambino e un libro? La libertà di scoprire quel che si vuole essere, la felicità immensa dello sperimentare, dell’imparare dagli errori, la leggerezza del non crescere tra paranoie e imperativi gridati per abitudine, il diritto alla corsa, alle urla, alle capriole e al solletico. I bambini non sono lì per divertirci o assomigliarci, ma per diventare quel che vogliono, facendo ogni giorno le loro scelte, i loro errori, imparando da soli. I libri invece, da soli non crescono, senza qualcuno che li scriva non esistono. E poi i bambini si tirano su in due, i libri li si scrive in solitudine. Anche il festival letterario è un tuo grande amore… Da dieci anni ogni fine estate a Sassari io, mia sorella Paola (che è una scrittrice e pubblica per Einaudi), Geppi Cucciari e la cooperativa Le ragazze terribili organizziamo uno dei festival letterari più importanti in Italia: Sulla terra leggeri. Abbiamo scelto la piazza sopra il nuovo mercato civico di Sassari perché è un luogo abbandonato, dove non accade nulla per tutto l’anno, e perché è in un quartiere bello e popolare, affascinante e vero, autentico, vivo, pieno di storie. Vedere quel luogo riempirsi di gente, nella settimana del festival, per gli incontri con gli autori e le chiacchierate con giornaliste e intellettuali, politici, attori e attrici, ci rende sempre felici. Collaboriamo poi con le
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scuole di Sassari durante tutto l’anno, abbiamo un grande seguito sui social, organizziamo a Natale delle serate di letture solidali, e degli incontri nelle biblioteche della provincia. Abbiamo portato a Sassari e Alghero, all’interno di questo festival, Irvine Welsh e Vinicio Capossela, Walter Siti e Niccolò Ammaniti, Dente e Cosmo, Toffolo e Christian Raimo, Lella Costa e Serena Dandini (e altre centinaia di autori e autrici). È un lavoro enorme, che ci occupa per un anno intero, ma ciò che davvero ci convince ad andare avanti è vedere che ogni anno il gruppo degli organizzatori si allarga, che sempre nuovi amici si uniscono alla compagnia, che due o tre giovani laureati ad ogni nuova edizione portano nuove idee, entusiasmo, energia. I festival devono essere coinvolgenti o non hanno senso di andare avanti. C’è un programma che vorresti scrivere o condurre? Mi piacerebbe condurre un programma che fosse all’incrocio tra molte vecchie gloriose strade: Indietro Tutta, il miglior Costanzo, la migliore Serena Dandini, il vecchio Roxy Bar - un programma-spettacolo con personaggi stralunati, totalmente fuori dall’attualità, soprattutto quella politica. Stranamente non me l’hanno ancora fatto fare. Ci sono particolari tematiche che ti piacerebbe affrontare e sviluppare nei tuoi prossimi lavori per curiosità, interesse sociale o altri motivi? Qualunque essere umano è mio fra-
tello. Non ci sono “gli altri”, non ci sono “quelli”. Se fossi nato e cresciuto in un Paese in guerra, o in povertà, o in un luogo in cui gli ospedali non funzionassero affatto o non esistessero, avrei compiuto qualunque impresa, tentato qualunque cosa per fuggire dalla mia terra e raggiungere un Paese meno povero e disperato, soprattutto l’avrei fatto per un figlio o una figlia. Il razzismo è sempre orribile, ma il razzismo di chi appartiene a un popolo che ha sempre subito il razzismo è anche ridicolo. Sardignoli, sardopelliti, pastori, criminali congeniti: siamo stati discriminati e offesi per secoli, nessuno di noi dovrebbe permettersi mai una sola parola razzista. Di tutto questo vorrei scrivere, appena possibile. Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi progetti letterari, televisivi, artistici? Sto finendo di scrivere un romanzo. Il che può voler dire che tra tre mesi sarà finito, o tra sei anni, o che distruggerò presto il file. Dovrebbe raccontare di nuovo di sangue altrui nelle vene, di una bambina di nome Nora, di una donna bellissima e meravigliosa che riesce a trovare un senso ad ogni giornata e che sa essere mamma in modo splendido, e poi del lavoro in tv, di chi lavora in tv senza contare nulla. Un giorno, poi, scriverò un giallo ambientato a Sassari, con David Logan co-protagonista e una jazz-band di New Orleans che interpreta Sassari di Giovannino Giordo, live in Piazza Tola, diecimila persone a sentire e cantare.
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in viaggio alle
MALDIVE
di Daniele Dettori Quante volte avrete sentito dire – o detto in prima persona – «Basta, mollo tutto e vado a vivere alle Maldive!» Niente meglio di questo periodo di autunno inoltrato per riflettere seriamente su un annoso proposito che non è, però, poi così irraggiungibile. Sono infatti diverse le occasioni che il mercato offre per chi vuole intraprendere una carriera e un futuro su questo gruppo di atolli posizionato in un angolo di paradiso tra i flutti dell’Oceano Indiano: il turismo in primis; un settore dove nuove e versatili figure professionali sono sempre richieste e bene accette, a patto di rispettare le normative locali in tema di immigrazione, burocrazia e salute. Se comunque tutta la vita vi sembra un lasso di tempo eccessivo, e preferite trascorrere alle Maldive solo una settimana o poco più, non c’è problema: vi consigliamo tuttavia di rivolgervi a un’agenzia di viaggi evitando il fai da te. Questo vi permetterà un notevole risparmio su diversi aspetti della trasferta e rappresenterà un’ulteriore garanzia
per la vostra posizione verso i controlli statali. Intanto c’è da sapere che le Maldive sono uno Stato insulare composto, in totale, da 26 atolli, a loro volta formati da una miriade di isolette dalle dimensioni più varie. La parola “atollo” deriva proprio da “atholhu” che, in lingua maldiviana, indica una barriera corallina che circoscrive un isolotto. Affioranti dalle acque a sud dell’India per una fascia di circa 800 km da nord a sud, le Maldive hanno una lunga storia fatta di commerci e conquiste. La loro posizione strategica come punto di approdo e rifornimento ha interessato, fin dal primo secolo dell’anno Mille, le popolazioni arabe che sono subentrate, con la loro religione, alla cultura buddista. Si tratta però di un Islam che, pur mantenendo i suoi tratti distintivi è, per così dire, sceso a patti con il turismo, differenziandosi quindi da alcuni dei fondamentalismi ai quali i media ci hanno abituati. I locali e i servizi alle Maldive non mancano, a cominciare dalla capitale Malé che è un vero e proprio motore economico e amministrativo, peraltro collocato in prossimità dell’equatore. Le attività economiche principali sono qui rappresentate dal turismo e dal commercio ittico, con un’agricoltura in buona parte basata sulla lavorazione delle palme e delle noci di cocco. A Malé hanno sede il Museo Nazionale delle Maldive, che racchiude importanti testimonianze delle culture succedutesi sul territo-
Il Subsix
rio nel corso dei secoli, e il Sultan Park, un giardino dove passeggiare in pieno centro. Tantissimi sono i resort sulla spiaggia che offrono alloggi e bungalow affacciati sulle acque da sogno. Sulla base delle vostre esigenze (luna di miele, viaggio d’affari, soggiorno relax) potete scegliere quello ritenuto più adatto. Segnaliamo qui l’Aaaveee Nature’s Paradise, ottimo per gli amanti della natura e dall’impronta ecologica molto sentita; ma anche il Centara Grand Island Machchafushi, più ricercato nei servizi di un certo pregio e meta di un pubblico più folto e amante delle comodità. Nell’impossibilità di citare tutte le strutture, ci limitiamo a segnalare i collegamenti tra le isole – molto curati – con traghetti, navi da crociera e idrovolanti. Ricordiamo che le Maldive sono un paradiso anche per gli amanti degli
sport acquatici come surf, windsurf e moto d’acqua. Per gli amanti della nightlife consigliamo, in chiusura, alcuni luoghi molto suggestivi. Il resort di Niyama, per esempio, offre ai suoi avventori il Subsix: un locale di gran classe e dalle ampie pareti a vetro che, realizzato sei metri sott’acqua, regala indimenticabili cene tra la fauna marina e i fondali spettacolari. Non mancano i party a tema, per esempio le notti jazz del Kurumba; o la particolare Karaoke Room, ancora all’Aaaveee Nature’s, dove si può cantare in piena armonia con la natura circostante. Il cinema all’aperto in un ambiente che ricorda la jungla è invece una particolarità del Gili Lankanfushi: una location romantica e curata in ogni dettaglio per godere un buon film in compagnia del partner, sotto il cielo stellato delle Maldive.
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Il 17 dicembre a Serdiana la cerimonia di premiazione dell’ottava edizione del
concorso letterario CartaBianca C’è ancora tempo fino al 20 novembre per partecipare all’ottava edizione del concorso letterario CartaBianca. A fine ottobre, erano arrivati in redazione già un centinaio di elaborati tra racconti brevi ed aforismi. “L’obiettivo è quello di superare quota 200 – spiega il direttore artistico Fabrizio Manca Nicoletti – Ormai lo sappiamo, le due settimane che precedono la chiusura del bando, sono quelle più frenetiche, con decine di elaborati che arrivano ogni giorno”. La Casa Museo di Serdiana ospiterà anche quest’anno (domenica 17 dicembre) la cerimonia di premiazione. “La serata di premiazione – prosegue Manca Nicoletti – è il coronamento di un anno di lavoro. Per organizzare un evento come questo occorre curare tutta una serie di passaggi preliminari che vanno dalla ricerca dai giurati a quella delle istituzioni patrocinanti, passando ovviamente per la delicata fase dedicata alla ricerca dei fondi necessari. Quando escono bando ufficiale e materiale pubblicitario, il più è già stato fatto e la palla passa agli autori”. E gli autori continuano a rispondere presente. Sarà anche per il fatto che CartaBianca continua ad essere un concorso completamente gratuito, a differenza della maggior parte di questo tipo di iniziative. Il gran numero di partecipanti non può comunque essere spiegato con la gratuità della partecipazione. Un altro incentivo è rappresentato dalla pubblicazione di un’antologia che raccoglie tutte le opere più votate dai giurati (quest’anno Mirella De Cortes, Alessandra Ghiani, Michele Muresu, Giuliana Zurru e Carla Cristofoli, vincitrice della scorsa edizione).
Tornando alla serata di premiazione, un’altra caratteristica che contraddistingue il concorso è che finalisti e vincitori non vengano mai avvisati prima. “Certo – dice Andrea Zucca, presidente dell’associazione – c’è il rischio che al momento dell’annuncio il vincitore non sia presente, come del resto è già successo. Ma è un rischio che corriamo molto volentieri ed evitare la pantomima che solitamente caratterizza la premiazione di un premio letterario. E poi, la suspense che si crea prima dell’annuncio è emozionante. Come è emozionante la reazione degli stessi vincitori”. Ad animare la premiazione, oltre alla verve di Manca Nicoletti, anche la chitarra di Gianmarco Massa e le letture di Mario Faticoni. I partecipanti avranno inoltre la possibilità di una visita guidata alla Museo Etnografico, un’antica casa campidanese in cui il tempo pare davvero essersi fermato. L’associazione culturale CartaBianca Cagliari sta cercando di coinvolgere nei suoi concorsi anche gli autori più giovani, attraverso un invito alla partecipazione indirizzato a genitori, dirigenti scolastici e docenti di materie letterarie. Nell’ultima edizione del concorso di poesia hanno partecipato una quarantina di studenti delle scuole medie. “La contentezza e l’entusiasmo di questi ragazzini durante le premiazioni – racconta Manca Nicoletti – è il ricordo più bello della scorsa edizione. Speriamo che anche stavolta, tra i partecipanti, ci sia un elevato numero di under 18”. Il bando completo della manifestazione, organizzata con il patrocinio della Fondazione di Sardegna e dei Comuni di Cagliari e Serdiana, è disponibile nella home page del sito web www.associazionecartabianca.it.
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Guida ai locali
Un caffè o un pasto veloce!
Nuovo Café Regio
Snack Bar
C.so V. Emanuele II, 283. 324/8494164. Nessuno Officine Hammer
Arredamenti ed Lounge Bar
Via Giardini, 181. 070/2044012. Domenica
CA GL I A R I
OrangeCafé
Via Asproni, 10. 070/8562209. Dom. Consegna domicilio
75 Seventyfive
Caffetteria.Ristorante
Via Roma, 75. 070/652121. Nessuno
Overlook
Wine/Beer Bar
Wine Bar
Via Giovanni Maria Dettori, 7. 070/682140. Lunedì Bar Giardino
Oyster
Wine Bar
Snack Bar
Red Rocks Cafè
Caffetteria.Ristorante.Wine Bar
Snack Bar
Shabby Shine Caffè
Via Ciusa, 18. 349/4588640
Cafè Blanco
Sicomoro
Caffetteria.Ristorante
Via Deledda, 46. 070/451708 Caffetteria.Ristorante.Cocktail Bar
Wine Bar
Temptation
Snack Bar
Via Ciociaria, 11. 346/0229904
Caffè 21
Vidà
Caffetteria.Lounge Bar
Via Abba, 21. 347/9337824. Domenica Caffè dell’Elfo
Caffetteria.Pizzeria
Piazza San Sepolcro, 8. 070/657307. Nessuno
Caffè DiVino
Wine Bar.Ristorante
Via Carloforte, 67. 347/7351187. Dom. Consegna domicilio Caffetteria.Pasticceria
Viale Marconi, 56. 070/493832 Caffetteria Tiffany
Caffetteria
Via Baylle, 133. 070/7324787 Cheers!
Caffetteria.Ristorante
A SSEM INI 040 Zeroquaranta Cafè Lumiere Cafè Renoir
Il Bar Sotto il Mare
Snack Bar.Ristorante
Via Campidano, 12. 070/654712. Domenica Caffetteria.Gelateria.Ristorante
Snack Bar.Tabacchi
Corso Africa, 74. 349/4370225. Nessuno
Caffetteria.Ristorante
L’Aurora Bar
Marina Piccola. 070/380732. Nessuno
Snack Bar
Cucina Tipica Sarda.Pizzeria
Via Castiglione, 20/22. 070/482249. Lunedì Base
Piazza Cambosu, 8. 070/216850 Caffetteria
Via Sulcitana, 51. 320/9787000. Dom sera
Tapas Bar
C.so V. Emanuele II, 214. 351/0342379. Domenica Bier-Keller
Snack Bar
Via Sulcitana, 211. 070/2353791. Nessuno
Cucina Tipica Bavarese
Viale Trieste, 14. 070/666980 - 348/3352173. Nessuno Cesare
Snack Bar
Via Suella, 3. 070/243109
Ristorante
Via Darwin, 2/4. 070/304768. Nessuno Civico 8
M O NSER R A TO
Coffee Art
Caffè Mistral
Caffetteria
Via Cesare Cabras, 12. 070/3113605 Cocktail Bar
Pizzeria Ristorante.Pub.Caffetteria
Carioca
Caffetteria.Lounge Bar
Casti
Caffetteria.Pasticceria
Via Zuddas, 156. 070/573082. Lunedì Wine Bar
Via Stretta, 3. 348/7594769. Dom, Lun. Live music
Infinito Caffè
Caffetteria
Via Giulio Cesare, 230/a. 340/6823575
Ristorante
Da Artan
Cucina Tipica Sarda
C.so V. Emanuele II, 182. 070/0981712. Lunedì Da Massimo
Pizzeria.Bisteccheria
Via Ospedale, 20. 070/3111130. Nessuno. Consegna domicilio Da Vai
Pizzeria.Bisteccheria
Viale Trieste, 24. 392/0200531. Lunedì
Caffetteria.Ristorante
Piazza Garibaldi, 31. 342/1799004. Nessuno. Live music
Corso Dodici
C.so V. Emanuele II, 12. 070/665696. Nessuno
Via San Gottardo, 1. 329/4959806. Nessuno Snack Bar.Gelateria
Via Campania, 31. 070/7323080. Nessuno
Nuovo Cafè Garibaldi
Ristorante
Piazza Tristani. 070/7535228. Domenica
Salita Santa Chiara, 25. 070/8564040
Muzak
Arenada
La Piazzetta 2
Caffetteria.Pasticceria.Snack Bar
Moon Caffè
Pizzeria.Bisteccheria
Via Donizetti, 74. 342/1338662 - 339/1571838. Nessuno
Viale Regina Margherita, 8. 070/658341. Nessuno
Via San Benedetto, 6. 070/499800. Nessuno Via Crispi, 21. 070/6848980. Nessuno Via Is Mirrionis, 177. 070/280851. Domenica Mojito
Ristorante.Pizzeria
Via Ischia, 1. 070/380208. Lunedì
Via Sardegna, 49. 070/7340198. Nessuno
Rock Cafè
Snack Bar.Ristorante
Al Poetto
Antica Cagliari
ELM A S
Red Fashion Cafè
Via Dante, 230/236. 070/7531844. Domenica
Ristorante.Cocktail Bar
Via Calamattia, 11. 070/501166. Dom, Lun
Alexander
La Palma
Pisanu Café
Via Garibaldi, 258. 070/670058. Nessuno La Sirenetta
Snack Bar
Via Carmine, 18. 339/4690628. Nessuno
Snack Bar.Ristorante
Lungomare Poetto - VIII Fermata. 388/7348981. Cabaret
Caffetteria.Snack Bar
Piazza della Conciliazione, 1. 070/4614513. Domenica
Viale Trieste, 176. 070/7537578. Sab, Dom Fico d’India
Dove mangiamo? CAGLIARI
Snack Bar.Wine Bar
Salita Santa Chiara, 4/6. 070/682399. Dom, Lun
Liberty Cafè
Design
Snack Bar
Vico del Collegio, 1/3. 070/4510474. Domenica
Via Rockefeller, 39. 070/3481511. Domenica
Caffetteria Deidda
&
Via Gorizia, 36, Sestu CA +39 070 260 487 info@homeedesign.com www.homeedesign.com
Via Dei Donoratico, 55. 329/3677529. Domenica
Via Barcellona, 84. 070/7321035. Nessuno
La Bon Bec Cafè
Home
Via Sardegna, 30. 070/657987. Domenica
Via Campania, 20. 070/291227
Cafè Etnico
H& D
Nuova Gestione a Sestu
Via Mameli, 122. 070/651585. Nessuno
7divino
Cafè Barcellona
Ristorante.Caffetteria
Q UA R TU SA NT’ELEN A Bar Matta 3.0
Irish Pub.Bisteccheria.Pizzeria
Via Caprera, 7. 070/654777. Nessuno. Live music/Dj set
Snack Bar
Down Town
Caffetteria
El Burrito
Piazza Azuni, 12. 070/8696087. Nessuno I Like cafè
Donegal
Ristorante.Pizzeria
Piazza Yenne, 19. 070/668931. Nessuno Cucina Messicana
Via Eligio Porcu, 128. 349/4480663. Nessuno
Via Mameli, 124. 392/0296171. Domenica
New Idealcaffè
Ellusu
Caffetteria.Ristorante
Via Marconi, 258/260. 340/9094147. Domenica
Francis Drake
SESTU Aicha
Ristorante.Pub
Via Oristano, 8. 348/0344091. Nessuno Snack Bar.Gelateria
C.C. Corte del Sole. 070/22215. Nessuno Alex Caffè
Cucina Tipica Sarda
C.so V. Emanuele II, 21. 070/7536566. Nessuno
Caffetteria.Ristorante
Via Gorizia, 1. 342/6632916 Coffee Break
Via Monserrato, 205. 345/8119593. Nessuno
Caffetteria
Galaia City
Cucina Tipica Carlofortina
Viale Diaz, 37. 070/7566090 - 349/3082276. Lunedì Ginlè
Pizzeria al Taglio Gourmet
Via Bacaredda, 39. 070/4511021. Martedì I Quattro Morsi
Paninoteca.Ristorante
Piazza Galileo Galilei, 22/23. 347/3968437. Dom, Lun
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¿ Chiusura i Informazioni aggiuntive Man.Gia.
Cucina senza glutine.Pizzeria
Ristorante.Pizzeria
Via Corte d’Appello, 33. 333/6688322. ¿ Nessuno
Ristorante.Caffetteria
Piazza Costituzione, 20. 070/4517413. ¿ Domenica Next Papagayo Pub
Pub.Birreria
Il Dragoncello
Ristorante.Pizzeria
Pizzeria.Bisteccheria
DECIMOMAN N U
Il Faraone
Pizzeria.Bisteccheria
Pub.Birreria
Via Sardegna, 3. 349/7113367. ¿ Lunedì
Pizzeria Betty
La Lanterna
Pizzeria.Bisteccheria
Pizzeria
Via S. M. Chiara, 21 - Pirri. 070/522352. ¿ Lunedì
Corso Umberto, 39. 070/962880 - 070/9537286. ¿ Lunedì
Ricciomania Da Roberto
Sa Mesa
Cucina Marinara
Royal
Cucina Tipica Sarda
S.S. 196 km 4,500. 070/9647781. ¿ Martedì
Cucina Toscana.American Bar
Via Cadello, 24. 070/291956 - 070/3328206. ¿ Mattina
Via Piccioni, 2. 070/341313. ¿ Lunedì
Il Gufo Sardo
Sa Burrida
Cucina Tipica Sarda
Cirano Pub
Via del Pozzetto, 29. 070/373972 - 349/8438716. ¿ Martedì
Viale del Poetto, 82. 349/7743794. ¿ Nessuno
Via Sonnino, 56. 070/652936. ¿ Martedì
Pizzeria.Cucina senza glutine
Via Cagliari, 213. 070/940437. ¿ Pranzo
Via Savoia, 1. 070/7327374 - 349/8919518. ¿ Nessuno Pizza & Brace
Pub
Via Eleonora d’Arborea, 4. 340/9638773. ¿ Lunedì Sapore Antico
Ristorante.Lounge Bar
Viale Regina Margherita, 14. 070/654464. ¿ Domenica
Cucina Marinara
Pizzeria.Birreria
Via Iglesias, 3. 070/940698. ¿ Lunedì Phoenix Pub
Nerocarbone
Via Azuni, 56. 070/7538053. ¿ Lunedì
Pizzeria.Bisteccheria
Via Cagliari, 8. 070/946704. ¿ Nessuno Paradise
Cucina Orientale Kyrgyza
Via Napoli, 55. 070/0991772. ¿ Nessuno
Il Brigantino
Ristorante.Pizzeria.Bar
Orion
Milestone Pizzorante Nasip
Malloci
Via Carmine, 95. 070/942509
Via Bacaredda, 34. 334/7706497. ¿ Lunedì Via Mameli, 196. 070/2041940. ¿ Lunedì
ELMAS Cucina Tipica Cagliaritana
Via Farina, 30. 070/2050305 - 333/1841622. ¿ Lunedì
Viale Diaz, 91. 070/663613. ¿ Nessuno
La Polveriera
Il Lido
Sa Piola
Via Polveriera, 30. 070/215568
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Lungomare Poetto, 41. 070/381022. ¿ Nessuno Kilimangiaro
Cucina Africana Ristorante.Pizzeria
La Lanterna
Pizzeria Giorgione
Scacco Matto y Sueno
Via Sulcitana, 160. 070/216333
Ristorante.Pizzeria
Ristorante.Pizzeria
Ristorante
La Mola Sarda
Villa Del Mas
Sottomarino
Pizzeria.Bisteccheria
Ristorante
The Cork
Ristorante
Via Cagliari, 26. 070/2128009 - 335/1509445. ¿ Nessuno
Pub.Bisteccheria
Viale Trento, 84. 070/280983. ¿ Lunedì
Via Dante, 58. 070/6670488. ¿ Nessuno
La Pirata
Trattoria del Porto
Cucina Marinara
Viale Regina Margherita, 22. 070/658474 L’Ambasciata
Ristorante
Levante
Cucina Marinara
Pizzeria.Birreria
Lo Scoglio
Cucina Marinara
Trattoria Lillicu
Karalis
Cucina Marinara
Tricoli Sapori d’Ogliastra
Locanda dei Buoni e Cattivi
WEF
Ristorante
Cucina Tipica Sarda Bruschetteria.Paninoteca
Zêna Bistrot
LocandAurora
Zero Zero
Pizzeria
Paradise Sandwich
Paninoteca.Bisteccheria
Ricciomania 2
Cucina Marinara
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Pizzeria
Via Cesare Cabras, 102. 070/5839646. ¿ Nessuno
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Taverna 1860
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Viale Regina Margherita, 56. 070/672058. ¿ Domenica
Bacco
Mamma Fina
Corso America, 84. 070/943435. ¿ Lunedì Buzz
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Pizzeria.Bisteccheria.Paninoteca
Via Del Redentore, 219. 392/4512577 - 345/5764358. ¿ Lun
Ristorante.Cocktail Bar
Via Giardini, 145. 070/8584894. ¿ Martedì
Ristorante
New Paluna
Via Riu Mortu, 24. 347/2102342. ¿ Domenica
C.so V. Emanuele II, 71. 347/4177270. ¿ Nessuno
Via Angioy, 93. 070/0989338. ¿ Nessuno
Pizzeria
Via Riu Mortu, 103. 070/582453. ¿ Gio. i Consegna domicilio Cucina Genovese
Via Ariosto, 3b/3c. 327/7030392. ¿ Domenica
Ristorante.Lounge Bar
La Capricciosa 2
Via Cesare Cabras, 14/b. 070/560384. ¿ Nessuno
Via Vittorio Veneto, 96. 070/7345223. ¿ Nessuno Salita Santa Chiara, 13. 070/7513280. ¿ Lun, Mar
Pizzeria.Caffetteria
Via San Gottardo, 5. 070/584226. ¿ Martedì
Piazza Costituzione, 18. 070/2050003. ¿ Lunedì
Loc. Spiaggiola S. Elia. 070/371927. ¿ Lunedì
Pizzeria.Bisteccheria
Via Fonni, 14. 070/5849840. ¿ Lunedì. i Consegna domicilio
Via Crispi, 17. 070/668530. ¿ Domenica
Via Bacaredda, 101. 329/6587545. ¿ Lunedì
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Via Roma - Molo dogana. 070/659613. ¿ Domenica Via Sardegna, 78. 070/652970. ¿ Nessuno
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Piazza Cambosu, 11. 070/215478. ¿ Lunedì
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Via Donizetti, 51. 070/4620156. ¿ Nessuno
Viale Trieste, 166. 070/4512507. ¿ Domenica
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Via della Pineta, 67. 070/2047273. ¿ Lunedì Kipling
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Via Tito, 56/58. 070/5849062 - 347/3550091. ¿ Martedì Trattoria.Pizzeria
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Via Cagliari, 168. 070/946075. ¿ Mercoledì Il Grillo
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Via Carmine, 132. 070/946350. ¿ Nessuno Il Maratoneta
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Via Italia, 33. 070/940410. ¿ Lunedì Luxar.eat
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Via San Martino, 185. 070/851260. Nessuno
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Via Fiume, 117. 070/811105. Giovedì Il Pergolato
Pizzeria.Bisteccheria
Via San Benedetto, 136. 070/8675090. Martedì Kings’ Cross Pub
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Via Cagliari, 101. 371/1165024. Domenica La Baita
Pizzeria
La Locanda del Barroso
Ristorante
Pizzeria
Viale Marconi, 39. 349/5461773. Lun. Consegna domicilio FrittoMania
Friggitoria
Viale Regina Margherita, 29. 338/8373158. Lunedì Fuori di Zukka
Le Quattro Cocotte
Ristorante
Piazza Yenne, 12. 070/7573776. Nessuno
L’Era di Mappo
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Via Cimabue, 21/a. 328/0564744
Pizzeria
Via Boiardo, 7. 070/482163 - 349/4184511
Viale Golfo di Quartu, 17/21. 070/7538452. Lunedì Ma Poitta
Via Cagliari, 33. 340/1860006. Nessuno
Pizzeria.Paninoteca
Via Timavo, 19. 070/2892153. Lun. Consegna domicilio Pizzeria
Via Tagliamento, 30. 340/0967028. Consegna domicilio
Pizzeria
Via Venezia, 31. 070/824447. Lunedì
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Via Donizetti, 6. 328/2690463. Nessuno Pizzeria Pizzeria.Bisteccheria
Via Don Minzoni, 15/a. 392/5251404. Martedì
Pizzeria Pizzeria.Paninoteca
Via Castiglione, 107. 070/41253. Consegna domicilio Pizzeria Da Italo
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Via Deledda, 21. 070/3111125. Mar. Consegna domicilio Pizzeria
Via Trincea delle Frasche, 49. 070/273349. Lunedì Pizzeria
Via Dei Donoratico, 49. 070/44532. Consegna domicilio
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Corso Africa, 11/c. 347/0696962. Lun. Consegna domicilio Coccodè
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Via Cagliari, 332. 070/9435587. Consegna domicilio
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Via Piemonte, 4. 070/940905. Domenica La Focaccia
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Corso America, 128. 340/1813030. Lun. Consegna domicilio Le Tradizioni
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Via Barcellona, 23. 366/4401233
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La Piccola Focacceria
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Via Cimarosa, 15. 328/2515795. Mercoledì
La Marina 23 Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Pizzeria.Paninoteca
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I Girasoli
La Fabbrica della Pizza
Viale Merello, 166. 070/8676237. Lunedì
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Via Loru, 25. 070/303216. Nessuno. Consegna domicilio
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La Boutique della Pizza
Via Marconi, 296. 342/0890512. Lunedì
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I Panini Africani
Via Settembrini, 74. 070/8634045
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Via dei Mille, 11. 070/3111038. Mercoledì
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Il Vecchio Forno
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Via Dante, 61/63. 339/4140152. Nessuno Ice Stop
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Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE
Redazione Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 mail: redazione@shmag.it
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Direttore Responsabile MARCO CAU
Hanno collaborato a questo numero: DIEGO BONO, LUIGI CANU, DANIELE DETTORI, MANUEL DI CRISTO, NIKE GAGLIARDI, ERIKA GALLIZZI, GIANMICHELE MANCA, ALBA MARINI, GIUSEPPE MASSAIU, ANNALISA MURRU, PAOLA M. RUIU, MATTEO SASSONE, MARCO SCARAMELLA, MANUELA STACCA, ROBERTO TRONCI
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