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05 04 Barbarighinu Sul sentiero dei banditi
05 Graphic novel: Dimonios La leggenda della Brigata Sassari
06 Soggettivo–Primordiale I capolavori dell’espressionismo tedesco
07 Eleonora D’Arborea La donna al comando
08 Dinamo, serve una scossa Una vittoria su sette partite nell'ultimo mese
10 Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico
12 Nordic Walking e Fitwalking L’arte del camminare
13 inSardegna a Dicembre
24 14 Bob Marongiu Il “coraggio dell’allegria”!
16 Gianluca Vassallo Oltre la fotografia
18 HITWEETS 19 Income Guadagna dal tuo divertimento
20 Un mamuthone alla Casa Rosada La mitica leggenda di Giovanni Piras
22 Maurizio Pulina Tra Teatro e Cinema con un sogno nel cassetto
24 Una miniera di ricordi Alberto Castoldi, l’erede di Montevecchio
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BARBARIGHINU Sul sentiero dei banditi di Paola M. Ruiu Nel territorio di Scano di Montiferro, lungo l’omonima catena montuosa, si può avere la fortuna di passeggiare lungo un percorso naturalistico molto affascinante che porta fino in cima al monte Sa Pattada. Questo percorso, nato all’interno del progetto Barbarighinu, è Il sentiero dei banditi organizzato dalla Pro Loco del paese che ormai da tre anni accompagna un numero significativo di appassionati e curiosi attraverso il fitto bosco montiferrino alla scoperta delle storie di banditismo locale accadute nel corso del 1800. Complice la natura selvaggia circostante si viene catapultati indietro nel tempo per rivivere, grazie ad interessanti e quasi romanzeschi racconti, le vicissitudini di banditi locali dell’epoca. Il protagonista di queste storie è Francesco Medda, nato nel 1784 e morto nel 1821, un bandito protagonista non solo nel territorio scanese e montiferrino, ma che si spinse anche a Villanova Monteleone e Monteleone Roccadoria, dove poi fu ucciso. Un fuorilegge celebre in tutta la Sardegna, ricercato anche perché evaso dal carcere di San Pancrazio
di Cagliari. Durante l’escursione vengono citati anche altri nomi e storie di banditi montiferrini, ma sono sempre un contorno alle gesta di Medda. Questi racconti sono il frutto di una ricerca durata quattro anni, svolta da uno degli organizzatori nonché narratore – definirlo semplicemente guida turistica sarebbe riduttivo – presso l’archivio di Stato di Cagliari sul fenomeno del brigantaggio montiferrino tra ‘800 e ‘900 che gli ha permesso di raccogliere moltissimo materiale poi ridimensionato a misura dell’escursione. Il percorso è piuttosto semplice, adatto a tutti, da affrontare comunque con le dovute precauzioni del caso. Nonostante si arrivi quasi a quota 1000 metri, la salita non pesa neppure sulle gambe di chi non è troppo allenato anche perché sono previste quattro soste, durante le quali si riprende fiato bevendo un caffè caldo e assaggiando i dolci tipici offerti dagli accompagnatori. C’è solo un punto un po’ impervio, ma gli organizzatori hanno rimediato mettendo una spessa fune che rende più agevole e sicuro il passaggio. Il panorama, arrivati in vetta a Sa Pattada, lascia davvero senza
parole, una vista che non si è soliti vedere tutti i giorni, una fetta di Sardegna che va da Capo Caccia di Alghero fino al Corrasi di Oliena, con tutto il territorio che sta in mezzo disteso davanti ai vostri occhi. Davvero da non perdere! I racconti riflettono l’anima dei luoghi che si attraversano, si passeggia nell’esatto posto in cui queste storie sono realmente accadute conferendogli il sapore degli aneddoti che venivano tramandati un tempo intorno al fuoco o seduti fuori dagli usci nelle sere d’estate. La parola la fa da padrona in questa che è molto più di un’escursione, è un’esperienza che mette i rapporti umani al primo posto; convivialità e amicizia sono due parole d’ordine che se unite alla passione con la quale i giovani scanesi portano avanti questo progetto lo rendono un mix perfetto. Un mix fatto anche di bellezze naturali, di gastronomia (è possibile acquistare il pranzo confezionato con prodotti locali) e di storia. Barbarighinu è un modo di intendere la vita, lo sviluppo economico, il riscatto nella nostra isola. Gli organizzatori non sono votati al mero guadagno, ma hanno delle ambizioni ben più alte e nobili, riportare i rapporti umani al centro della società, valorizzare la nostra
terra con quel che ci offre, conservando e proteggendo la nostra identità e la nostra cultura da speculazioni finanziarie che arrivano dall’esterno. Il nome Barbarighinu è sintomatico di questi sentimenti di lotta pacifica e propositiva, è una parola di origine latina, civitas barbarie, con la quale venivano identificate, all’epoca dell’impero romano, le comunità che non si assoggettavano al loro potere. Barbarighinu è una località montana nel territorio di Scano di Montiferro, ma è anche e sopratutto un simbolo per i creatori del progetto. Le escursioni de “Il sentiero dei banditi” iniziano nel periodo di Pasqua, si interrompono per l’estate per poi riprendere in autunno. Se vi è venuta voglia di partecipare tenete d’occhio la loro pagina Facebook @barbarighinu.
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DIMONIOS La leggenda della Brigata Sassari.
di Marco Scaramella
La storia di pastori, contadini e briganti che, durante la Grande Guerra si sono resi protagonisti di “imprese di incredibile audacia, sprezzanti del pericolo e della morte” è un racconto, di per sé, avvincente. Ma come si fa a prendere una delle pagine più epiche della storia recente della Sardegna e a raccontarla in un linguaggio moderno che riesca a coinvolgere anche le nuove generazioni? È lo scopo che si propone Dimonios – La leggenda della Brigata Sassari, la graphic novel di Bepi Vigna e Gildo Atzori (Edizioni Grafiche Ghiani), presentata lo scorso mese di Settembre, durante la 31a edizione del Premio Letterario Giuseppe Dessì a Villacidro. L’opera, che trae ispirazione dal racconto di Giuseppe Dessì, “La Trincea”, che narra la conquista della trincea “dei razzi” ad opera dei soldati della Brigata Sassari e dal romanzo di Emilio Lussu “Un anno sull’Altipiano”, celebra gli “intrepidi sardi”, così definiti dal generale Cadorna, entrati nella leggenda durante la Prima Guerra Mondiale. La graphic novel racconta, in 58 tavole a colori, il valore ed il coraggio dei sassarini. Le pagine dai disegni accurati, trasportano il lettore sul Carso e sull’Altipiano di Asiago, luoghi nei quali tra il 1915 ed il 1918, la neonata Brigata si rende protagonista, entrando nel mito. La ricerca di documenti, reperti, saggi storici, opere letterarie e cinematografiche, unita al prezioso supporto del Museo della Brigata Sassari hanno reso possibile ricostruire gli avvenimenti ed i loro protagonisti: i soldati semplici Taras con
@Centro Internazionale del Fumetto
“Diavoli… è con questo appellativo che i soldati della Brigata Sassari iniziarono ad essere chiamati dai nemici… diavoli rossi, perché il terriccio del Carso aveva colorato le loro divise. Ma la leggenda era solo agli albori…”
l’aspetto furbo e un po’ cattivo, da bandito; Sarrese, il più giovane ed ingenuo; Malleri, il buffone della compagnia, tarchiato, che suona sempre un’armonica a bocca; Schirru, silenzioso e pacato; il maggiore Dessì. Sono questi i protagonisti di “Dimonios” che si muovono in uno scenario dove il progresso tecnologico trasforma completamente il concetto stesso di guerra per com’è concepito fino a quel momento. Alla presentazione della graphic novel, che ha attirato tanto gli appassionati di storia quanto gli amanti dei fumetti, sono intervenuti gli autori insieme al Tenente Colonnello Pasquale Orecchioni, direttore del Museo Storico della Brigata Sassari. Il Ten. Col. ha raccontato la nascita del mito dei “sassarini”. Attraverso le cartine e le prime pagine dei giornali dell’epoca, come La Domenica del Corriere o Il Resto del Carlino, sono state rievocate le battaglie combattute da quei semplici ragazzi partiti per la guerra, lasciando un’isola dalla quale non si erano mai separati prima di allora. Infatti il primo conflitto mondiale rappresenta, per una generazione di giovani sardi, la prima (e per molti anche l’ultima) occasione per conoscere la realtà al di fuori della propria terra, per scoprire cosa ci sia al di là del mare. Quei ragazzi hanno coraggiosamente contribuito a creare un’istituzione come la Brigata Sassari alla quale ogni sardo si sente, ancora oggi, tanto legato. Sia Bepi Vigna che il Ten. Col. Pasquale Orecchioni, confermano la volontà di utilizzare un linguaggio come il fumetto sia perché un racconto per immagini rende più facile un viaggio attraverso la storia, ma anche perché si è rivelato uno dei media più adatti a raccontare la contemporaneità. Attraverso quest’opera e per mezzo di un linguaggio così moderno e giovanile, la speranza è quella di riuscire a tramandare alle nuove generazioni i valori sui quali ancora oggi si fonda la Brigata Sassari. Considerato quanto, storicamente, il sardo soffra la lontananza dalla sua terra, possiamo solo immaginare quanto abbiano potuto soffrire quei ragazzi appena diciottenni, nel venire catapultati al fronte a combattere per la patria in trincea, al freddo, mentre pativano i morsi della fame. Ma, nonostante tutto, quei ragazzi hanno avuto la forza di fare la differenza, guadagnandosi il rispetto degli altri reparti e diventando l’orgoglio di tutta la Sardegna.
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SOGGETTIVO–PRIMORDIALE I capolavori dell’espressionismo tedesco in mostra al Man di Nuoro sino al 5 febbraio.
di Nike Gagliardi Ha inaugurato il 21 ottobre l’esposizione dedicata dal MAN di Nuoro all’espressionismo tedesco, una delle principali avanguardie artistiche di inizio Novecento. La mostra, a cura di Tayfun Belgin e Lorenzo Giusti, accoglie oltre cento opere provenienti dalla collezione dell’Osthaus Museum di Hagen, occupando tre piani dell’edificio. Un’opportunità unica per godersi da vicino i capolavori all’origine di una delle maggiori rivoluzioni del linguaggio artistico, quando la rappresentazione oggettiva della realtà iniziò a essere avvertita come strumento inappropriato per esprimere i cambiamenti che scuotevano il secolo appena nato e i loro riflessi sulla coscienza individuale. Gli espressionisti mirarono infatti a trasmettere allo spettatore il proprio punto di vista, proponendo un’immagine del reale permeata – e a volte minata – dalla soggettività dell’artista. Non a caso alla collettiva è stato dato il titolo “Soggettivo–Primordiale”, ponendo l’accento anche sul recupero, attuato da coloro che si riconobbero nella corrente, della carica espressiva e della semplificazione formale caratteristiche dell’arte primitiva. Contesto
Conversazione tra artisti Ernst Ludwig Kirchner, 1913, olio su tela
naturale e città divennero termini antitetici attraverso i quali si sviluppò la riflessione espressionista: lo status paradossale del centro urbano, luogo principe dell’alienazione dell’individuo ma anche palcoscenico su cui sfilava l’ipocrisia borghese, veniva assorbito e rielaborato in maniera critica, a volte apertamente polemica, dai giovani artisti tedeschi. Nella serie di incisioni di Max Beckmann Viaggio a Berlino, risalenti al 1922, la città, all’indomani della guerra, è luogo di claustrofobico smarrimento e abiezione morale, cornice che stritola da tutti i lati personaggi dalle fattezze grottesche e caricaturali. Su un’altra parete è possibile ammirare il grande dipinto Gruppo di artisti, di Ernst Ludwig Kirchner, fondatore assieme a Fritz Bleyl, Erich Heckel e Karl Shmidt-Rottluff, del gruppo Die Brücke (Il ponte), avanguardia nata a Dresda nel 1905. Influenzati dal primitivismo, animati da una forte tensione emotiva e cromatica, i lavori di questi artisti rivelano un doloroso disagio esistenziale, una denuncia del proprio contesto sociale e dello Stato, percepito come militarista e violento. All’avanzamento tecnologico che aveva traghettato il mondo occidentale nel ventesimo secolo non corrispondeva un adeguato progresso politico e umano: il conseguente clima di disillusione trasformò profondamente il processo figurativo. Il gruppo di artisti nel quadro di Kirchner è ritratto in pose innaturali, disarmoniche, i lineamenti spigolosi e troppo marcati ricordano le maschere africane. Nei dipinti di Emil Nolde e di Max Pechstein, che si unirono a Die Brücke poco dopo la sua nascita, accade qualcosa di simile: nell’inquietante Punzecchiatura di Emil Nolde il volto umano diviene pura caricatura, parodia grottesca e per nulla rassicurante. Anche Der Blaue Ritter (Il cavaliere azzurro) è adeguatamente rappresentato all’interno della collettiva, con opere dei suoi principali rappresentanti. Il gruppo, il secondo dei due nuclei fondamentali del movimento espressionista in Germania, nacque a Monaco nel 1911 e
Testa di ragazza con turbante rosso e spilla gialla Alexej von Jawlensky, 1912 ca., olio su faesite
annoverò fra le sue file Vasilij Kandinskij, Franz Marc, Paul Klee, August Macke, Alexej von Jawlensky. A quest’ultimo si deve l’immagine scelta per il manifesto dell’esposizione, la Testa di ragazza con turbante rosso e spilla gialla, dipinto che ben si presta a rappresentare la poetica “a tinte forti” dell’espressionismo. La formazione di questo gruppo segna una svolta decisiva: se accentuazione cromatica, tratto deciso e attenzione per l’arte popolare collegano Il Cavaliere Azzurro alle altre correnti espressioniste europee, esso inaugura invece il passaggio dalla rappresentazione della realtà, per quanto sconvolta dall’esperienza percettiva di chi guarda, a un atteggiamento elusivo che prescinde dalla raffigurazione stessa, scegliendo di mettere in mostra l’interiorità dell’artista: sono i primordi dell’arte astratta. Il primo piano è interamente dedicato all’incisione e, in particolare, alla tecnica xilografica, a cui gli espressionisti tedeschi riconobbero una capacità di sintesi espressiva superiore rispetto a quella di altre tecniche, come è testimoniato dall’intensità drammatica di opere quali Detenuto dal corpo scarno di Christian Rohlfs o Ronda serale a cavallo del già citato Kirchner. L’esposizione resterà aperta al pubblico sino al 5 febbraio: inutile aggiungere che si tratta di un’occasione irripetibile per confrontarsi con quei capolavori del ‘900 verso i quali la storia dell’arte contemporanea ha contratto un inestinguibile debito.
#shMAG seh 7 di Daniele Dettori Passeggiando per le campagne di Sardegna, immersi nella macchia mediterranea tra gli arbusti di lentischio e mirto smossi dal vento d’autunno, può capitare di andare indietro con la mente ai secoli del medioevo e chiedersi cosa succedesse allora su quelle stesse terre, chi le attraversasse e come funzionasse quel mondo arcaico, oggi così ricco di fascino. Ce lo siamo chiesto anche noi e proveremo a rispondere considerando il lasso di tempo a cavallo tra la metà del 1300 e i primissimi anni del 1400. Sono gli anni in cui avremmo potuto incontrare Eleonora d’Arborea. Nata in Catalogna (quel versante mediterraneo della Spagna che si estende a sud dai Pirenei), più precisamente a Molins de Rei, Eleonora era figlia del giudice oristanese Mariano IV de Bas-Serra e della nobile catalana Timbora di Roccaberti. La futura giudicessa d’Arborea era ultima di tre figli: aveva infatti anche un fratello, Ugone III, e una sorella, Beatrice. Trascorse la sua infanzia sull’isola tra la zona di Oristano e il Goceano fino a quando, nel 1347, suo padre venne eletto giudice del Giudicato di Arborea da parte della Corona De Logu (Istituto che allora comprendeva la Corte di Giustizia, i rappresentanti dei distretti amministrativi e le alte cariche del clero). Non esente dalle regole dell’epoca, che imponevano matrimoni combinati alle casate di prestigio, Eleonora sposò in quegli anni Brancaleone Doria, abile uomo politico e ricco possidente con proprietà soprattutto nel nord Sardegna. È possibile, infatti, che il matrimonio tra Eleonora e Brancaleone sia stato cele-
brato in quel di Sorso. Ad ogni modo, dopo le nozze la coppia visse tra Genova e la Sardegna, con un periodo di residenza anche a Castelsardo (a quel tempo chiamato Castelgenovese). Federico e Mariano furono i nomi dei loro due figli. Eleonora dimostrò, negli anni della maturità, doti politiche e strategiche molto alte: prestò una forte somma di denaro al doge di Genova con la clausola che, nell’eventualità di un’insolvenza, Federico avrebbe
sposato a tempo debito sua figlia Bianchina; e lottò perché, alla morte del fratello Ugone III che nel frattempo era salito al potere, le terre del giudicato fossero assegnate anch’esse al suo primogenito. La tempra di Eleonora venne saggiata più volte, in un intrico di lotte per il governo e tattiche di corte volte a ottenere il consenso del sovrano d’Aragona e della sua consorte finché, per uscire dall’impasse, si autoproclamò giudicessa del Giudicato di Arborea. Con
ELEONORA D’ARBOREA La donna al comando
lei al comando le terre un tempo governate dal padre vennero riunificate e vide la luce la punta di diamante della legislazione sarda: la nuova versione della Carta De Logu. Tra le altre cose, questa riconosceva il diritto alla donna violentata di evitare le nozze riparatrici, ed evitava la confisca delle terre alla moglie e ai figli di un uomo riconosciuto come “traditore”. Il suo giudicato si spese più volte anche per reprimere le periodiche invasioni aragonesi. Per quanto la sua figura sia oggi ricordata e innalzata spesso a simbolo dell’emancipazione femminile, di Eleonora d’Arborea non esiste un ritratto certo. Esistono alcune raffigurazioni ma sono tutte di fantasia: in altre parole non conosciamo i lineamenti del suo volto e neppure la sua fisicità. Presso il Palazzo Campus Colonna di Oristano esiste un dipinto che raffigura la giudicessa proprio nell’atto di scrivere la famosa Carta; si tratta, tuttavia, di un lavoro ottocentesco ricavato a sua volta da una fonte seicentesca che, recentemente, è stato appurato ritraesse Giovanna di Castiglia e Aragona. Negli ultimi decenni, la storia di Eleonora è stata raccontata anche sullo schermo: anzitutto con il lavoro del regista arburese Salvatore Sardu, che ne ha realizzato un film nel 1995 poi digitalizzato nel 2009; e successivamente dal regista Claver Salizzato, che è riuscito a scritturare l’attrice Caterina Murino per il ruolo della protagonista. Due opere che non hanno avuto forse la visibilità sperata ma cha costituiscono un punto di partenza consigliato per conoscere e approfondire la storia della giudicessa di Sardegna.
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Trevor Lacey
DINAMO, SERVE UNA SCOSSA! Una vittoria su sette partite nell'ultimo mese e si parla di mercato
di Erika Gallizzi. Foto: Luigi Canu Che novembre sarebbe stato un mese difficilissimo per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari si sapeva e la previsione, fin troppo facile a dire il vero, è stata pienamente confermata. Una sola vittoria centrata, è questo il bottino della formazione sassarese, che tra l’altro ormai risale al lontano 6 novembre, sul campo della The Flexx Pistoia. In particolare, i biancoblù di coach Federico Pasquini avrebbero dovuto affrontare due settimane che vedevano concentrato un poker di sfide ad elevatissimo quoziente di difficoltà: ad Atene in Champions League, a Milano, in casa contro il Besiktas e poi con Avellino. Ebbene, il Banco è uscito da questa centrifuga con le “ossa rotte” in fatto di risultati e con qualche sorriso di facciata per averle prese malamente solo dall’AEK Atene. Dopo aver vinto in extremis a Pistoia, la Dinamo se l’è giocata in casa di una Milano sottotono e attenta a non sprecare troppe energie in vista di un doppio impegno infrasettimanale di Euroleague, con il Besiktas ha buttato al vento una gara che la vedeva avanti di 12 punti a 4’ dalla fine e con Avellino, tra un break ed un controbreak, non ha avuto la personalità per imporsi negli ultimi minuti di una partita comunque bella da vedere. Poi con il Mhp Riesen Ludwigsburg ha perso di un punto, con un canestro quasi a fil di sirena, dopo essere stata avanti di 11 punti nel terzo quarto e le è toccata sorte praticamente identica in campionato, con Cremona, gara in cui ha nuovamente perso di un punto, con un canestro lasciato segnare agevolmente ad un avversario a 56 centesimi di secondo dalla fine, dopo aver dila-
pidato un +8 toccato a 4’49” dalla sirena. Il periodo è critico, sicuramente dal punto di vista mentale perché la squadra è sfiduciata, ma anche dal punto di vista tecnico, perché le carenze sono venute a galla. Naturalmente sono iniziate le polemiche. In particolare a partire dalla gara con il Besiktas. Quella turca è indubbiamente una corazzata, c’è però da dire che, normalmente, quando si esprime un giudizio su una gara lo si fa basandosi sulla stessa, non sui precedenti dell’altra squadra, sul suo blasone o sull’indiscutibile “forza” sulla carta. Ed il Besiktas in occasione della gara al PalaSerradimigni, non è stato irresistibile e, oggettivamente, ha approfittato di un discreto regalo fattole dai biancoblù. Cosa che poi, peraltro, hanno fatto altri. È emerso più di un problemino. Per quanto riguarda i singoli, si può dire che non siano ancora pervenuti sia Trevor Lacey che Josh Carter. Quest’ultimo ha avuto qualche acciacco fisico e, si sa, ha la peculiarità del tiro da tre, oltre al quale fatica. Necessita, dunque, di essere innescato a dovere, per quanto un’aletta più completa probabilmente avrebbe costituito una soluzione migliore. Lacey per ora ha deluso, il suo impatto nell’economia della squadra è stato piuttosto blando ed essendo la guardia titolare tutto questo pesa non poco. La coppia Lacey-Carter, fino ad ora, ha prodotto in campionato una media di 16.3 punti e 5.7 rimbalzi a partita, oltre ad un saldo negativo tra palle perse e palle recuperate. Poi c’è il capitolo Johnson-Odom, le cui caratteristiche, come quelle di Carter, erano sufficientemente note già prima del suo arrivo: più
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Joshua Carter
guardia che playmaker. Fino a questo momento la sua vena realizzativa ha fatto comodo, viste le “mancanze” degli altri, così come poco gli si può dire sul piano dell’impegno e della grinta. Le sue giornate no hanno creato difficoltà alla Dinamo, anche perché il suo “cambio”, Rok Stipcevic, è ugualmente un playmaker “sui generis”, troppo innamorato dell’infinito palleggio con scarico o tiro “a babbo morto”. Su Johnson-Odom sono state abbozzate anche voci su un presunto carattere non comodo da gestire e sulla volontà di andare via. In sostanza, proprio lui pare avere le valigie in mano e la Dinamo si starebbe guardando intorno alla ricerca di un play puro, dal quale probabilmente trarrebbero giovamento tutti. Ma il mercato, al momento, non offre tanta scelta. L’ultimo nome accostato al Banco è quello di Mike Green, “sondato” già in passato dalla società sassarese, che ha le qualità del regista. In precedenza era stato fatto quello dell’ex NBA ed Hapoel Tel Aviv Nate Robinson, ipotesi senza dubbio suggestiva ma probabilmente non rispondente alle esigenze reali della squadra, ma pare che lo stesso abbia rifiutato la proposta. Il quadro della situazione in casa Dinamo è completato da un Savanovic che ha avuto un evidente calo prima di riprendersi nelle ultime due partite, con il Ludwigsburg e con Cremona, da un Olaseni un po’ leggerino e poco “aggressivo” sotto canestro e da D’Ercole che vede il campo col contagocce e parrebbe non troppo contento. Poi c’è il grosso problema dei pochi rimbalzi di squadra presi e dei tanti offensivi concessi alle avversarie. Negli ultimi giorni si è parlato timidamente anche di una possibile ricerca sul mercato di un lungo. Un momento di smarrimento generale, senza apparenti ben definite gerarchie, che dispiace perché il gruppo evidenzia voglia di “sbattersi”, pur sembrando confuso. Difficile fare previsioni in una situazione simile, in cui la classifica vede la Dinamo invischiata nella zona centrale. Certo è che è necessaria una scossa, anche perché continuando così si mette a rischio innanzitutto la partecipazione alla Final
Eight di Coppa Italia e si potrebbe poi anche complicare troppo la questione playoff. Per pensare a questi ultimi magari è presto, ma è bene non lasciar passare troppo tempo prima di prendere coscienza dei problemi. Se, in un’altra situazione, il mese di dicembre sarebbe apparso leggermente più agevole rispetto al precedente, ora è il caso di non sbilanciarsi. Anche perché si andranno ad incontrare, in campionato, delle squadre sostanzialmente equivalenti stando a ciò che, fino a questo momento, ha detto la classifica: la Brindisi dell’amato ex coach biancoblù Meo Sacchetti, Trento, Capo d’Orlando e Torino. In coppa, invece, parte il girone di ritorno, quindi si fa visita allo Zielona Gora, battuto di quattro lunghezze all’andata, ed allo Spirou Charleroi su cui la Dinamo si è invece imposta più nettamente, e, in mezzo, si ospiterà lo Szolnoki Olaj, che ha segnato una delle prime “sconfitte-beffa” di un punto. I PROSSIMI INCONTRI DI CAMPIONATO 10a Giornata - 4 dicembre ore 18:15 Enel Basket Brindisi - Banco di Sardegna SS 11a Giornata - 10 dicembre ore 20:30 Banco di Sardegna SS - Dolomiti Energia TN 12a Giornata - 17 dicembre ore 21:00 Betaland Capo d'Orlando - Banco di Sardegna SS 13a Giornata - 27 dicembre ore 20:30 Banco di Sardegna SS - Fiat Torino I PROSSIMI INCONTRI DI CHAMPIONS LEAGUE Game 8 - 7 dicembre ore 18:00 Zielona Gora - Banco di Sardegna SS Game 9 - 13 dicembre ore 20:30 Banco di Sardegna SS - Szolnoki Olaj Game 10 - 20 dicembre ore 20:30 Spirou Charleroi - Banco di Sardegna SS
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Il dentista risponde Curiosità sul mondo odontoiatrico
La deglutizione scorretta può essere la causa di malattie? Certo, tante volte! Sapete che la lingua è alla base di un complesso sistema che influenza la deglutizione e la respirazione? E che la lingua fa parte di una lunga catena muscolare che partendo dalla bocca si porta su tutta la colonna fino ai piedi? Da questi dati capiamo perché la funzione linguale e la deglutizione abbiano un ruolo posturale fondamentale. Dovete tenere presente che ogni volta che mangiamo, respiriamo, deglutiamo, ridiamo e parliamo ogni muscolo facciale compie migliaia di micromovimenti. Questo processo avviene a tutte le ore del giorno e della notte. Immaginate di iniziare ad utilizzare in maniera scorretta anche solo uno di questi muscoli. Il carico di lavoro del vostro muscolo “scansafatiche” se lo dovranno vicariare tutti gli altri. La situazione non andrà che a peggiorare nei mesi e negli anni successivi. Fotografate questa immagine nella vostra mente: la vostra bocca che compie per milioni di volte dei movimenti sbagliati. È l’equivalente dell’azione distruttiva che esercitano le onde su di una scogliera in migliaia di anni, o la classica goccia che nei millenni buca la roccia. Ecco, sfortunatamente la nostra bocca non è tanto resistente e bastano alcuni anni di masticazione scorretta o di deglutizione disfunzionale per fare subire pesanti effetti al nostro corpo.
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Avete presente quella che nei piccoli veniva chiamata ”la facies adenoidea”? Quella che hanno i bambini sempre raffreddati ai cambi di stagione, e che passano l’inverno da una febbre all’altra? Quella per la quale i vecchi medici di famiglia, non avendo altre armi, consigliavano di portare i bambini per tre mesi al mare, e respirare tanto “jodio” per incamerare aria buona e passare meglio i freddi mesi invernali? Ebbene, nella maggior parte dei casi si tratta di bambini che hanno il palato stretto, con una deglutizione scorretta, con la lingua che sta bassa e che al davanti spinge sui denti (determinando quello che viene chiamato “morso aperto”) e in dietro chiude le prime vie respiratorie determinando ristagno di muco che favorisce le infiammazioni. Ecco che quindi il naso sarà sempre tappato, le adenoidi e le tonsille si irritano, per respirare il bambino apre la bocca visto che ha le narici ostruite, e una gran quantità di aria fredda e sporca, perché non riscaldata e non filtrata dalle cellule dalle mucose nasali, arriva alla gola, ai bronchi e ai polmoni, determinando uno stato di malessere cronico. Per ristabilire la situazione è necessario intraprendere un percorso di riabilitazione della funzione linguale mediante esercizi di “ginnastica” che si occupa di riequilibrare nel bam-
Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.
bino – a scopo preventivo – o nell’adulto – a scopo correttivo – il corretto e armonico movimento di lingua, labbra e muscoli mandibolari. A questo è utile associare un trattamento specialistico per aumentare i volumi interni della bocca, mediante tecniche odontoiatriche. I benefici che il paziente può trarne sono molteplici, interessano diverse funzioni fisiologiche del corpo e più
in generale il suo stato di salute generale risolvendo problemi a carico del distretto cranico, posturale e respiratorio. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.
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NORDIC WALKING E FITWALKING L’arte del camminare.
di Diego Bono Camminare, all’apparenza, può sembrare un’attività semplice, innata e automatica, eppure corre una notevole differenza tra “passeggiare” e “passeggiare bene”. Due importanti discipline sportive si pongono proprio l’obiettivo di regolare e correggere l’attività che maggiormente svogliamo durante l’arco della giornata attraverso tecniche specializzate, apportando un benessere psicologico, oltre che fisico ed offrendo anche la possibilità di entrare in contatto con la natura che ci circonda: stiamo parlando del Nordic Walking (camminata nordica) e del Fitwalking (camminare per il benessere). Nato in Finlandia, ispiratosi allo sci di fondo e diffusosi ben presto in ogni parte del globo, il Nordic Walking coinvolge gli amanti di situazioni ambientali e naturalistiche particolari, oppure coloro che sono spinti dal desiderio di variare la pratica tipica della città, del parco o della campagna, con escursioni “fuori strada” e consiste in un una tecnica di camminata che prevede una postura eretta, una respirazione adeguata ed un passo alternato (coordinando nel movimento braccia e gambe), coadiuvata dall’utilizzo di speciali bastoncini. In questa tecnica i piedi si pongono in modo controllato uno avanti all’altro ed il piede dietro si alza solo quando il peso è completamente caricato sul piede opposto e sul bastone di carico.
Il Fitwalking è invece una tecnica tutta italiana che vede le origini nel 2001 ad opera dei marciatori olimpici Maurizio e Giorgio Damilano, esprimendosi nella sostanziale differenza tra corsa e camminata. Si tratta di una perfetta via di mezzo tra queste due tecniche, la velocità non è elevata come nella corsa, ma comunque maggiore rispetto ad una semplice camminata, mentre i movimenti, ciclici e ripetuti, non si presentano vigorosi come quelli di una marcia, ma nemmeno semplici e leggeri come in una tranquilla passeggiata. La tecnica corretta prevede il busto leggermente inclinato in avanti, le braccia che formano un angolo di 90 gradi, le mani oscillanti sino a raggiungere lo sterno e un passo ampio e impegnativo. Nella nostra Sardegna la diffusione di queste due tecniche si deve all’associazione sportiva Scuola sarda del cammino, al cui presidente e plurimarciatore, Mauro Pirino abbiamo rivolto alcune domande: Ciao Mauro, da chi possono essere praticate le attività di Nordic Walking e Fitwalking? Possono essere praticate da tutti: dalla persona che vuole fare dell’attività fisica, non particolarmente impegnativa e senza alcuna controindicazione, all’atleta che vuole diversificare la propria preparazione o effettuare dei periodi di scarico inserendo un
Mauro Pirino
programma di miglioramento della coordinazione, che va a coinvolgere il 90% della muscolatura, e infine dalle persone con difficoltà motorie, oppure che vogliono semplicemente perdere peso e ritrovare la loro migliore forma fisica. Esistono luoghi perfetti per svolgere queste attività? La natura ha notevole rilevanza perché camminare è anche andare alla conquista del territorio, assaporarlo, sentirne i profumi, viverlo appieno. La Sardegna, in merito a questo, offre una sconfinata “palestra a cielo aperto”. Si può praticare del vero e proprio fitness, completo ed efficace per tutto il corpo, vivendo al tempo stesso, le emozioni che gli scenari della nostra isola ci regalano. Le nostre attività si svolgono nei parchi durante la settimana, ma anche al mare, in montagna, in campagna e dovunque vi sia natura, nel fine settimana.
Quali benefici ci offrono le due tecniche? Se ben eseguiti sia il Nordic Walking che il Fitwalking possono apportare notevolissimi benefici sul piano cardiocircolatorio. Con l’allenamento costante (almeno 3/4 volte la settimana per non meno di 30’/40’), le pareti del cuore si rinforzano e si ispessiscono, questo contribuisce a rallentare il ritmo delle pulsazioni, diminuire il rischio di infarto e a regolarizzare la pressione arteriosa. Inoltre si migliorano il tono muscolare, l’attività polmonare, le articolazioni rimangono elastiche e il tessuto osseo compatto. Il metabolismo riprende vigore, cosa che ci permetterà di perdere peso in maniera equilibrata e duratura. Con costanza ci ritroveremo con un fisico più asciutto, dato che in un’ora di cammino a passo spedito si possono bruciare fino a 300 calorie! Camminare, inoltre, è anche un’attività socializzante!
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inSardegna... I migliori eventi di Dicembre Dal 30 NOVEMBRE al 4 DICEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Faust” di Li Meini, progetto e regia di Anna Peschke. 1-2 DICEMBRE: Olbia al Cine Teatro Olbia, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Mindshock” di e con Marco Berry. 2 DICEMBRE: Cagliari al Bflat, ore 22:30. “Il salotto di Lady Lobina”: concerto Laura Lobina e Stevie Biondi. 3 DICEMBRE: Porto Torres al Teatro Comunale "Andrea Parodi", ore 21:00. XXVII Festival Etnia e Teatralità: “Medea”, con Lea Karen Gramsdorff, Simeone Latini e Simone Dulcis; regia Lea Karen Gramsdorff. Cagliari al Bflat, ore 22:30. Concerto Lauren Henderson Quintet. 3-4 DICEMBRE: Gadoni e Teti. Autunno in Barbagia 2016. Monserrato al Teatro Momoti, ore 18:00. XIII Stagione di teatro per ragazzi: “Verdi!” del Teatro Medico Ipnotico, (dai 4 anni). Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Baba Jaga – La strega russa” de La Botte e il Cilindro, (5-14 anni).
9 DICEMBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 20:30. Stagione lirica e concertistica 2016: “Andrea Chénier” di Umberto Giordano, dramma di ambiente storico in quattro quadri su libretto di Luigi Illica, regia di Marco Spada. Lanusei al Teatro Tonio Dei, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “Camera con vista” di Edward Morgan Forster, con Selvaggia Quattrini, Paola Quattrini; regia Stefano Artissunch. 10 DICEMBRE: Sassari nel Centro Storico, dalle ore 18:00. X edizione “Weekend dei Gusti”: Itinerario enogastronomico. 10-11 DICEMBRE: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Fiabe sotto l’albero” de La Botte e il Cilindro, (5-14 anni). 11 DICEMBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 16:30. Stagione lirica e concertistica 2016: “Andrea Chénier” di Umberto Giordano, dramma di ambiente storico in quattro quadri su libretto di Luigi Illica, regia di Marco Spada.
Dal 13 al 18 DICEMBRE. “La musica è pericolosa” di e con Nicola Piovani
13 DICEMBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “La musica è pericolosa” di e con Nicola Piovani.
7 DICEMBRE: Cagliari all'Auditorium del Conservatorio, ore 21:00. Concerto di Raphael Gualazzi “Love Life Peace Tour”. Porto Torres al Teatro Comunale "Andrea Parodi", ore 21:00. XXVII Festival Etnia e Teatralità: “Sole (Sun-alone)”, di e con Valentina Capone. Dal 7 al 15 DICEMBRE: Cagliari. X edizione del Festival “Creuza de Mà- Musica per Cinema”. 8 DICEMBRE: Castelsardo in Piazza Novecentenario, dalle ore 8:30. IV edizione “Castelsardo nel Cuore: Dai Respiro alla Ricerca”, concerti artisti locali e Giuliano Rassu. Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Baba Jaga – La strega russa” de La Botte e il Cilindro, (5-14 anni). Sassari nella Chiesa di Santa Maria di Betlem, ore 20:30. Festival Musicale "Melos": Concerto del Coro Polifonico Turritano. Dall’8 al 10 DICEMBRE: Sassari al Mercato Civico Storico, dalle ore 17:30. X edizione “Weekend dei Gusti”: Mercato delle Birre artigianali e del cibo di strada. Dall’8 all’11 DICEMBRE: Fonni. Autunno in Barbagia 2016.
18 DICEMBRE. Anna Tifu Tango Quartet
18 DICEMBRE: Iglesias al Teatro Electra, ore 20:00. “Anna Tifu Tango Quartet”, Anna Tifu (violino), Fabio Furia (bandoneon), Romeo Scaccia (piano) e Giovanni Chiaramonte (contrabbasso). 23 DICEMBRE: Cagliari al Teatro Lirico, ore 20:30. “Concerto di Natale”, Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari, direttore Giampaolo Bisanti. Alghero nella Cattedrale di Santa Maria, ore 20:45. “Stella Maris”, Concerto di Natale di Franca Masu. Quartucciu alla CuevaRock, ore 22:00. Concerto 99 Posse “Reunion Tour 2016”.
4 DICEMBRE: Cagliari al Bflat, ore 20:00. Concerto Maluco “Ad un passo da un salto”.
7 DICEMBRE. Raphael Gualazzi “Love Life Peace Tour”
(dai 5 anni). Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Coppelia – Le grandi storie di Natale” de La Botte e il Cilindro, (5-14 anni). Sassari al Teatro Comunale, ore 20:30. Stagione lirica e concertistica 2016: “Concerto di Natale”, musiche di Bellini, Rossini, Bizet.
Dal 14 al 18 DICEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa e Danza 2016/2017: “La musica è pericolosa” di e con Nicola Piovani. 16 DICEMBRE: Porto Torres al Teatro Comunale "Andrea Parodi", ore 21:00. XXVII Festival Etnia e Teatralità: “Amada”, con Elva Lutza, Renat Sette, Nico Casu (tromba e voce) e Gianluca Dessì (mandola e chitarra). Cagliari al Bflat, ore 22:00. “Sconcerto rock”, scritto, diretto ed interpretato da Gene Gnocchi. Dal 16 al 18 DICEMBRE: Orune. Autunno in Barbagia 2016. Dal 16 al 30 DICEMBRE: Cagliari al Teatro Lirico. Stagione lirica e di balletto 2016: “Il Trovatore”, dramma in quattro parti, libretto Salvatore Cammarano, dal dramma El trovador di Antonio García-Gutiérrez, musica Giuseppe Verdi, regia, scene, costumi e luci Stefano Poda. 17 DICEMBRE: Usini, dalle ore 14:00. XV edizione "Ajò a Ippuntare", degustazione itinerante del vino nuovo di Usini. 17-18 DICEMBRE: Guspini, Carbonia e Uta. II edizione “Sapori d’Autunno”. Burgos, dalle ore 10:00. VI edizione di “Prendas De Adelasia”. Monserrato al Teatro Momoti, ore 18:00. XIII Stagione di teatro per ragazzi: “Eppur si muove” di Is Mascareddas,
26-27 DICEMBRE: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVII Stagione di teatro per ragazzi: “Coppelia – Le grandi storie di Natale” de La Botte e il Cilindro, (5-14 anni). Dal 27 al 29 DICEMBRE: Monserrato al Teatro Momoti, ore 18:00. XIII Stagione di teatro per ragazzi: “Doni” di Is Mascareddas, (dai 3 anni). 29-30 DICEMBRE: Alghero al Mercato Ortofrutticolo, dalle ore 17:00. “Birralguer Winter edition 2016”. 30 DICEMBRE: Nuoro al Teatro Eliseo, ore 20:30. Spettacolo “I maschi” del Kollettivo Drag King. 31 DICEMBRE: Alghero al Porto, ore 23:30. “Cap d’Any 2017”: concerto di Lara Taylor e degli Ibiza Bandit Band.
Mostre Fino al 31 DICEMBRE: Bitti, ore 9:30/13:30 15:30-19:30, chiuso lunedì. Mostra "BittiRex - Dinosauri in Carne e Ossa”. Fino al 5 FEBBRAIO 2017: Cagliari all’EXMA, ore 9:00/13:00 - 16:00-20:00 (mar-dom), chiuso lunedì. Mostra "Aligi Sassu. Orlando Furioso. Fantasie d’amore e di guerra”. Nuoro al MAN, ore 10:00/13:00 - 15:00-19:00 (mar-dom), chiuso lunedì. Mostra "Soggettivo - Primordiale": Un percorso nell’espressionismo tedesco attraverso le collezioni dell’Osthaus Museum di Hagen.
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BOB MARONGIU Il “coraggio dell’allegria”! di Morena Deriu In mezzo a faccioni sorridenti, asini dalle orecchie a punta e girasoli con gli occhi spalancati Bob Marongiu è nel suo habitat naturale, la galleria personale (a Cagliari, in via Alghero) che si è costruito a misura propria e delle propria arte, «per esporre solo quello che mi va veramente, senza badare agli umori del gallerista o a quelli del grande pubblico». I suoi quadri risentono delle influenze di Picasso, Matisse e Miró, dell’espressionismo, dei Fauves e della Pop Art, di Mondrian, Modigliani e Renoir, ma anche dell’ispirazione di Haring, Mordillo, Jacovitti e Cavandoli, di Pollock, Koons, Murakami, Rizzi e Veneziano. Nei paesaggi colorati, nell’ottimismo, nella giocosità e nell’ironia del «Neo Happy Pop» (come Bob ama definire la propria arte), l’ispirazione dei grandi artisti si mescola ai cartoni animati dell’infanzia: i Barbapapà, Vicky il Vichingo, le serie di Hanna-Barbera e dei Looney Tunes. Quando ci incontriamo, è una mattina di inizio novembre. Tra sei giorni Bob compirà cinquant’anni e nello stesso giorno sposerà Jennifer, la compagna da cui ha avuto tre figli.
Per lui non parlare del matrimonio è impossibile: «sarà una festa, una performance artistica all’ennesima potenza. Il mio testimone sarà Benito Urgu e ci saranno molti artisti. L’organizzazione – racconta – mi sta richiedendo molto impegno. Anzi, a dirla tutta, la situazione mi è quasi sfuggita di mano». A partire dal numero degli invitati: durante la nostra chiacchierata, invita al matrimonio anche due clienti passate in galleria a ritirare un quadro, svelando che non sono le prime a cui è successo. C’è una ragione particolare per cui le date del tuo cinquantesimo compleanno e del matrimonio coincidono? Io e Jennifer avevamo voglia di fare una grande festa insieme a tutti i nostri amici e parenti per celebrare i miei cinquant’anni. E soprattutto avevamo voglia di dedicarla ai nostri bambini. Le opere di Bob rappresentano istanti di sana e folle gioia, esprimono il «coraggio dell’allegria» (secondo le parole della critica d’arte Alessandra Menesini). Le tonalità dei suoi quadri sono quelle della terra dove ha scelto di vivere. «Mischio i miei colori al cielo della Sardegna, che io considero il posto più bello del mondo»,
#shMAG seh 15 commenta. «Per questo ho deciso di rimanere qui, come gesto d’amore per questa terra». Bob nasce da genitori sardi a Saint Maurice in Svizzera il 13 novembre 1966, e qui ha vissuto sino all’età di dieci anni («ricordo che siamo partiti per Bonarcado [un paese dell’alto oristanese, ndr] subito dopo il mio esame di scuola elementare. I miei mi aspettavano con la macchina carica. Ho avuto appena il tempo di salutare i miei amici a Bex, il paese dove vivevamo»). Alla Svizzera l’arte di Bob deve simmetrie e geometrie, «perché gli svizzeri sono precisi. Mi piace pensare, però, che anche il verde dei prati che dipingo venga da questa terra». Che ricordi hai della tua infanzia? Mi ricordo di essere stato un bambino molto coccolato dai miei genitori e dalle mie zie. Inoltre mi piaceva cantare e disegnare. Quando hai cominciato a fare arte? Forse sono nato con visioni “artistiche” di un mondo tranquillo e sereno come ero io da bambino. Vedevo invece che spesso gli adulti litigavano senza mai giungere a soluzioni. Per fare da paciere, ho persino pensato che da grande avrei fatto l’avvocato. Poi sono arrivato alla pittura quasi per caso, dopo essermi diplomato in lingue, aver studiato recitazione, scritto poesie e cantato canzoni. Era il momento di Pieraccioni, Jovanotti e Fiorello, artisti con cui sentivo di avere una certa affinità, che giravano film e cantavano canzoni riuscendo a catturare il cuore della gente senza essere convenzionali. Io stesso, all’inizio, ho gestito il mio lavoro d’artista in maniera originale. E sono certo che se mi trovassi a fare qualsiasi altro mestiere (incluso, per esempio, vendere case), lo farei con lo stesso spirito che metto nella mia arte. Qual è questo spirito? Crescendo ho perso parte della schiettezza di quando ero bambino, sino a che non è ricomparsa nell’arte. Credo che oggi viviamo in una specie di lavatrice, dove siamo bombardati da tante informazioni e distratti dal sistema. Anche se l’artista per sua natura è libero. Nei miei quadri ridico quello che pensavo da bambino con il coraggio di esprimere i colori e la gioia. Do voce al bambino che è dentro di me e ricordo a tutti il bambino che è dentro di loro, quello che si lamenta quando ha fame, che non resiste alla tentazione di gettarsi in mare o di buttarsi su un
Il Re Dorme, 2016
prato verde senza freni inibitori. A questo proposito mi è dispiaciuto molto quando un amico mi ha riportato un mio quadro chiedendomi di cancellare lo scarabocchio di una bambina, perché sono convinto che quello fosse il suo modo di comunicare. A casa, per esempio, io ho diversi quadri scarabocchiati da Iris [una delle bambine di Bob, ndr]. All’inizio me la sono presa, ma poi ho capito che non li aveva “rovinati”. Anzi per me ora quei quadri hanno un valore aggiunto: non li venderò mai, me li tengo a casa e me li godo. Un’ultima curiosità: all’anagrafe ti chiami Roberto, in arte Bob. Da dove viene questo nome? Da un momento in cui vivevo a Firenze e stavo con una ragazza americana. Vennero a trovarci i suoi cugini e io mi presentai come “Robert”. Loro iniziarono a chiamarmi Bob. Lasciato da parte il fatto che allora molti cani si chiamavano Bob e che esisteva pure una barzelletta che non ti consiglio su questo nome, ho cominciato a utilizzarlo per firmare i miei quadri. Sino a quel momento mi ero firmato prima Ro e poi Rob, ma era come se a quella firma mancasse qualcosa. Bob suonava bene ed è abbastanza pop come lo stile della mia arte. Da allora il mio nome è Bob, James Bob.
Fenicotteri Fluo, 2013
ALGHERO
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di Emanuela Ravot Fonde video, suono e fotografia, crea installazioni su temi diversi il cui senso profondo è dato dall’aspetto relazionale e di processo, così Gianluca Vassallo, quarantenne di San Teodoro, genera atti artistici. Esempio del sua creatività è la mostra “La Città Invisibile” che si può visitare a Cagliari fino al 6 Gennaio, presso la sede della Fondazione Banco di Sardegna, in via S. Salvatore da Horta 2. Arte e ricerca scientifica riflettono sullo spopolamento in Sardegna; sono trentuno, infatti, i comuni a rischio d’estinzione, e Gianluca Vassallo, scegliendo i dieci paesi con la minor densità di popolazione, attraverso centosei fotografie e un video, ci restituisce poeticamente quelli con la più ampia “circonferenza della solitudine”. Sono molti i progetti di Gianluca che portano a riflettere sulla realtà che ci circonda, per questo abbiamo voluto intervistarlo. Quando hai iniziato a fare arte? Nessuno ricorda la nascita, almeno non io! Come ogni scelta del quotidiano, anche ogni espressione della creatività, è sempre effetto della complessità maturata vivendo. Come nascono i tuoi progetti? Non esiste istinto che non agisca in uno scenario di senso maturato in precedenza. Il pensiero è sempre, nella mia personale modalità di produzione artistica, precedente all’atto estetico. Questo per ricondurre tutto alle domande che mi sembra necessario portare al mondo ma anche per dare spazio a quelle che il mondo vuole portare a me. I progetti che realizzo, in fondo, non sono altro che tentativi di istruirmi attraverso l’esperienza, per arrivare con la sensibilità dove la cultura non arriva. Realizzando il progetto Shoot Me Orlando, io ero già “culturalmente” vicino ai diritti LGBT, ma fotografare due uomini che si baciano, o due
GIANLUCA VASSALLO Oltre la fotografia
donne, ad una distanza così ravvicinata da essere intima, ha la capacità di spostare le tue convinzioni culturali su un piano diverso che è quello esperienziale. Ecco, io non mi vergogno a dire, che durante le prime tre fotografie, mi sono sentito a disagio. Ma un bacio alla volta, quei baci, si sono trasformati da “culturalmente naturali” ad “esperienzialmente naturali”. Quale viaggio di lavoro ti ha lasciato di più? Sicuramente la Costa d’Avorio ha cambiato il modo in cui, dall’Occidente, guardavo all’Africa. Ad Abidjan c’è una folla da dopoguerra, notte e giorno, in cammino verso qualcosa. Le armi
non suonano da parecchio ma è come una tregua perenne che non vuole diventare pace duratura. Lo puoi sentire nell’aria che sono a due generazioni dall’emancipazione dal bisogno, lo senti con la stessa potenza con cui ti accorgi che tutto è ambiguo, che ciascuna vittima della corruzione è pronta a diventare corruttore, che gli ultimi non combattono i primi, ma i penultimi. Quale senso dai alla tua vita e alla tua arte? La vita e l’arte sono la stessa cosa. Io sono ciò che faccio, i significati che produco. Io come tutti gli altri abitanti di questo tempo. Io come te, come il mio vicino, la tabaccaia, gli assassini, i geni della fisica, le veline.
La vita, del resto, è un risveglio dal vuoto, in un barattolo di significati che fluttua nell’incomprensibile e che, come unico scenario per praticare l’esistenza, diventa casa, sistema istruttivo, luogo in cui esercitare senso e produrre trasformazione. Un agire per stupore centrato sulla certezza tutta culturale - che il risveglio di chi arriverà dopo di noi, avverrà nell’identico barattolo, circondato dagli stessi interrogativi sul dove, sul come, sul perché. Abbastanza per decidere che “io” sono tutto, che non si può tacere, digiunare la vita, consegnarsi alla paura. L’arte può essere denuncia sociale? Io non ho mai denunciato nulla! Ho cercato di lavorare sempre sulla costruzione libera di processi dialettici attorno a ciò che sentivo urgente. Il mio lavoro, d’artista e di essere umano, è portare domande con la consapevolezza che le risposte, che sono un processo collettivo, possano essere profondamente diverse da quelle che darei io. L’arte, la mia, non è orientata dal furore rivoluzionario ma da un profondo amore per l’idea di democrazia. Forse la più grande utopia che l’uomo abbia mai inseguito. Quale consideri il tuo lavoro più riuscito? Sempre il prossimo!
a cura di Marco Cau
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GUADAGNA DAL TUO DIVERTIMENTO
di Marco Scaramella Non sarebbe meraviglioso se fosse possibile guadagnare semplicemente con le attività di svago che svolgiamo abitualmente durante il nostro tempo libero? Pura immaginazione? Invece, dal 1° Ottobre 2016 è possibile con InCome, l’app che trasforma il tuo divertimento in un reale guadagno. L’applicazione è davvero semplice da utilizzare ed è gratuita, ma vediamo come funziona. InCome è un’app basata sul cosiddetto cashback, un meccanismo innovativo che riconosce al cliente un guadagno, in valuta reale, sulla spesa effettuata presso le attività convenzionate. Dopo aver scaricato l’app sullo smartphone, potrai effettuare l’accesso con il tuo indirizzo e-mail o tramite Facebook. A questo punto, l’app ti mostrerà l’elenco dei ticket disponibili più vicini a te, sfruttando il sistema di geo-localizzazione. Cosa sono i ticket? Sono le offerte che i partner affiliati ad InCome mettono a disposizione dei propri clienti. Ognuno di questi ticket, ti permette di avere immediatamente un guadagno del 10% sulla
tua spesa. Ogni ticket presente in elenco, mette in evidenza sia il prezzo dell’offerta che il valore del cashback che verrà, di volta in volta, accumulato nel tuo portafoglio virtuale. Dopo aver raggiunto la cifra minima di 23 euro potrai decidere di prelevare la somma guadagnata oppure di utilizzarla per effettuare nuovi acquisti. InCome offre la possibilità di coinvolgere anche gli amici, perché è possibile guadagnare anche il 10% sulla loro spesa. Usufruire dei ticket è semplicissimo. Una volta scelto il pacchetto di nostro interesse, basta recarsi nel locale indicato, dove un addetto sbloccherà il ticket direttamente dall’app, dandoci la possibilità di accedere al servizio. L’app è caratterizzata da un’interfaccia grafica pulita ed intuitiva, che rende facile la consultazione di tutte le sue sezioni. Possiamo visualizzare i ticket navigando tra le sezioni ultimi inseriti, vicini a te e più venduti. Inoltre è possibile filtrare la ricerca delle offerte di nostro interesse per categoria in modo da trovare più velocemente ciò che stiamo cercando. È interessante anche la vi-
sualizzazione della mappa che, tramite dei segnalini, permette di individuare, con un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte che si trovano attorno a noi. Facciamo un esempio. Dopo aver scoperto che il mio pub preferito ha messo a disposizione un ticket per un aperitivo comprensivo di drink e stuzzichini a 10€ su InCome, decido di sfruttare l’offerta ed acquisto il pacchetto. Acquistandolo solo per me, otterrei un cashback di 1€ mentre comperando il ticket anche per i miei 4 amici, potrò beneficiare di un cashback di 5€ guadagnando anche dalla loro spesa. Insomma si tratta di un’idea tanto semplice, quanto brillante. La varietà dei ticket offerti da InCome è molto vasta, oltre 150 nella zona di Cagliari. Possiamo trovare offerte riguardanti palestre, centri benessere, ristoranti e pizzerie, pub, autonoleggi, gioiellerie, alberghi. Anche se, per ora, le aziende affiliate sono concentrate solo nell’area del cagliaritano, sarebbe bello se il “maialino che rende remunerativo il tuo divertimento”, riuscisse ad abbattere i confini territoriali. Infatti l’app,
già dai prossimi mesi sarà disponibile nei principali comuni italiani. Andrea Piras (Amministratore delegato della InCome Services) ci ha raccontato che l’idea alla base di InCome nasce dall’esigenza, sua e di due suoi amici, di dover ricavare un’ulteriore entrata a fine mese. Dalla consapevolezza che questa necessità è una realtà comune a molte persone, e dopo un lungo periodo di ricerca ed analisi, nasce InCome come strumento in grado di soddisfare questa esigenza per il maggior numero di persone. Andrea prosegue raccontandoci che “uno degli aspetti più gratificanti è di aver visto crescere il team di InCome con persone brillanti, che hanno scommesso su di noi e sul progetto. Oggi siamo una decina ed è merito, anche e soprattutto, loro se stiamo riuscendo a crescere e ad affrontare le sfide che ogni giorno si presentano“. L’app è disponibile su App Store e, a breve, anche su Play Store. Per ulteriori informazioni potete visitare il sito www.incomecashback.com oppure la pagina Facebook InCome.
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UN MAMUTHONE
ALLA CASA ROSADA:
La mitica leggenda di Giovanni Piras di Diego Bono
Ap e l ’a rto nn tut o to
Vi sono storie che vale la pena raccontare, storie di uomini d’avventura e delle loro imprese tanto incredibili da sfociare nella leggenda, mescolando così sapientemente realtà e mito da trovare posto solo in un romanzo. Luigi Balia, imprenditore mamoiadino, da sempre amante della scrittura e della storia sarda più nascosta, decide così di trascinare il lettore nella straordinaria leggenda che vede un giovane contadino sardo sparire nel nulla, per poi rinascere nel corpo e nella mente del noto presidente argentino, generale, marito, e controverso politico: Juan Domingo Perón. Mescolando con garbo, maestria letteraria e capacità narrativa,
realtà storica e romanzo, nel suo Un mamuthone alla Casa Rosada (Edito da Susil Edizioni), lo scrittore ci narra la storia di un giovanissimo Giovanni Piras, contadino mamoiadino che, assieme a pochi e fidati compagni, decide di emigrare verso l’Argentina in cerca di fortuna. Dopo aver trovato lavoro in una grande azienda agricola del luogo, Giovanni conosce e sposa la figlia del proprietario: Aurelia Tizon, che lo aiuterà a trasformarsi in Juan Domingo Perón. Sarà però un’altra donna, Eva “Evita” Duarte, che con grande grazia ed eleganza, affiancherà il mamoiadino nell’ascesa verso la Presidenza della Repubblica consegnandolo alla Storia. Alla morte dell’amatissima “Evita”, vi sarà infine una terza donna, Isabel
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Ciao Luigi, per prima cosa vorrei chiederti: come nasce l’idea di quest’opera? Perché raccontare proprio l’avventura di Giovanni Piras? Ho sempre amato scrivere e tenere le cose per me, poi finalmente mi sono deciso a scrivere qualcosa da proporre ai lettori ed ho pensato bene che il personaggio di Piras/Perón sarebbe stato un buon inizio. Mio nonno era suo cugino da parte dei Massidda e in famiglia si è sempre parlato di Piras come di un parente. Da dove hai preso le fonti? È stato difficile reperirle?
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Montiurju Hotel
Martínez, che rimarrà accanto a Perón, dall’esilio in Spagna, sino al ritorno in patria per il terzo nuovo mandato. Nonostante “El Presidente” non abbia mai più fatto ritorno nella sua amata Sardegna, e malgrado la ricchezza e i successi politici e personali, la nostalgia verso la sua città natale e il ricordo struggente della madre non lo abbandoneranno mai, neanche sul letto di morte, avvenuta il 1 luglio 1974 nella sua villa di Buenos Aires. L’autore Luigi Balia ha gentilmente risposto ad alcune curiosità.
La mia prima fonte è quella delle conoscenze familiari, per via della parentela. Ma come dico anche nel ringraziamento inserito nel libro, almeno per alcuni particolari, mi sono riferito al precedente libro di Peppino Canneddu, mio coetaneo e carissimo amico, che a suo tempo svolse una seria ed accurata ricerca. Un lavoro encomiabile! Dove nasce l’idea di unire romanzo, storia e leggenda? Ho pensato che romanzare la storia fosse un modo diverso per affrontare nuovamente questo argomento. Ma devo precisare che alcuni personaggi del romanzo sono veri protagonisti della storia e da qualcuno di loro ho attinto in maniera diretta alcune informazioni di cui parlo. Tu nasci come imprenditore, riscoprendoti scrittore. Ti chiedo, da dove arriva la tua passione per la scrittura? Penso di aver sempre avuto la passione di raccontare storie, vere o inventate, e di trasformare la narrazione verbale in prosa scritta. Purtroppo sono condannato a continuare. É come una droga. Secondo te quanto c’è di vero nella correlazione Piras - Perón? Secondo me Giovanni Piras divenne veramente Perón. Non possono essere tutte coincidenze e dopo l’uscita del mio libro ho avuto ulteriori conferme. La cosa certa è che il governo argentino, ma soprattutto i peronisti argentini, mal sopporterebbero questa teoria, tanto è vero che l’hanno sempre osteggiata e rinnegata. Ad esempio: Perón era ricchissimo per via dell’eredità della prima moglie, unica figlia di un grandissimo latifondista di origini italiane (si parla di una proprietà estesa quanto la originaria provincia di Sassari) e i suoi averi sono stati incamerati dal governo argentino.
Dal 30/12/16 al 02/01/17 Gran Galà di Capodanno Pensione Completa dal 30/12/16 al 02/01/17 n° 3 ingressi alle piscine termali Casteldoria 1h cad. € 300,00 per persona
Ore 2 0:00 Loungedelica Jazz - Ore 01:00 DJ Set
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DI PAOLA M. RUIU FOTO DOMENICO RIZZO
MAURIZIO PULINA Tra Teatro e Cinema con un sogno nel cassetto: la regia di un fanta-thriller!
a nostra cover story, per quest’ultimo numero del 2016, è dedicata a Maurizio Pulina, attore algherese, che, dopo essersi formato a Roma, ha scelto la Sardegna come base per il suo lavoro. O forse è la Sardegna che ha scelto lui! Abbiamo fatto due chiacchiere con lui per capire meglio come ha trovato la sua strada e per scoprire qualcosa sul film, attualmente in lavorazione, che lo vede protagonista nei panni dell’avvocato
L
Gonario Pinna, “Il criminologo”. Iniziamo dal principio, com’è nata la passione per la recitazione e quali sono stati i tuoi esordi? Questa è una domanda alla quale un po’ tutti gli attori rispondono allo stesso modo: è nata da bambino! Per essere più precisi, nacque tutto durante una vacanza con i miei genitori in Trentino. Mentre eravamo lì si tenne un concorso per bambini e ragazzi che andava in onda in una televisione locale. Io partecipai portando delle imitazioni di personaggi famosi, ero uno dei più giovani, avevo all’incirca 10 anni, e
forse anche per questo piacqui molto e arrivai al secondo posto. Dopo quell’esperienza iniziai con le prime recite in parrocchia e mi avvicinai anche al cinema, come fruitore. Nacque così la passione anche per la settima arte che mi mise un po’ in ponte perché mi trovai combattuto tra seguire la strada della recitazione o dedicarmi alla regia cinematografica. Dopo il diploma decisi di andare a Roma per studiare e lì iniziai a recitare in alcune pièce teatrali, poi arrivarono anche le prime apparizioni al cinema e in televisione.
Hai ancora il desiderio di diventare regista? Sì, ho anche un film in cantiere! Sono alla ricerca di finanziamenti e sono ottimista sul fatto che prima o poi lo realizzerò! È un fanta-thriller, genere di cui sono appassionato, molto onirico e ho già contattato alcuni amici attori che hanno deciso di sposare il progetto. Ti sei formato e hai iniziato la tua carriera a Roma, come mai hai deciso di tornare in Sardegna? Perché ad un certo punto ho sentito che quello che facevo non mi bastava, volevo di più, volevo mettermi alla prova in una misura maggiore. Io sono tornato in Sardegna per riflettere su questo, su ciò che volevo, era un momento di crisi, e tornare a casa mi dava l’opportunità di concentrarmi su me stesso. All’epoca non vedevo grandi prospettive professionali nell’isola, per me era solo una landa in cui riposare, rigenerarmi. Poi è successo che da questa parentesi riflessiva sono nate le basi di quello che è diventata ora la mia carriera. Ho iniziato avviando un corso di dizione e in quest’occasione ho conosciuto le persone con cui avrei in seguito avviato una società, abbiamo fatto uno spettacolo insieme e abbiamo capito che c’erano delle affinità per poter continuare la collaborazione. Abbiamo pensato di offrire ad Alghero qualcosa che non c’era aprendo una scuola, lo Spazio-T, che desse l’opportunità ai giovani di formarsi e avere delle competenze, ma più in generale, avere uno spazio per avvicinarsi al teatro, sia come hobby che come professione. Come vedi adesso la situazione in Sardegna? Molto migliorata. Sto notando dei movimenti importanti; intanto un’apertura, anche da fuori regione verso l’isola, collaborazioni di grandi nomi con i talenti sardi. Poi si sta sviluppando molto il cinema, soprattutto quello indipendente che sta diventando più forte e incisivo ottenendo riscontri anche al di fuori della Sardegna, per esempio attraverso il web o attraverso i festival di cortometraggi. Soprattutto ho notato il fatto che c’è molta coesione tra artisti, molta voglia di collaborare. Sei attore di teatro, di cinema, ti sei avvicinato al doppiaggio, in quale ruolo ti trovi meglio?
#shMAG seh 23 Attualmente mi sto dedicando molto al cinema, per il semplice fatto che è il territorio in cui ho sperimentato meno; a teatro e nel doppiaggio, seppure ci sia sempre da imparare, ho già diverse esperienze all’attivo. In ogni caso non stiamo parlando di professioni diverse, il ruolo è sempre quello dell’attore, ciò che cambia è il mezzo con cui ti esprimi. A proposito di cinema, al momento sei impegnato nella realizzazione del film “Il criminologo”, nel quale sei il protagonista e interpreti l’avvocato Gonario Pinna. “Il criminologo” è un bellissimo ed inedito progetto cinematografico del documentarista sardo Antonio Rojch sulla vita di Gonario Pinna, uno dei più famosi avvocati penalisti della Sardegna. Il film, che ripercorre la vita di Pinna nel periodo tra gli anni ‘20 e ‘50 del 1900, inizialmente sarebbe dovuto essere una docu-fiction, però, man mano che si andava avanti con le riprese, la storia diventava avvincente e si è deciso di trasformarlo in un film.
Il regista ha potuto approfondire la ricerca sul personaggio grazie alla disponibilità della famiglia che si è mostrata di grande aiuto. Giuseppe Pinna, padre di Gonario, era anche lui un grande avvocato, venne ucciso per vendetta da un suo cliente e per questo motivo la madre spingeva affinché il figlio scegliesse una strada diversa. Tra i clienti del padre figurava anche la famiglia di Grazia Deledda, della quale Gonario fu grande amico. Fu proprio lei a spingerlo ad intraprendere la stessa strada del padre convincendolo, durante un loro incontro a Roma, a tornare in Sardegna e affrontare i drammi barbaricini dell’epoca. Grazia Deledda è interpretata da Barbara De Rossi, com’è lavorare con lei? Sono molto contento di lavorare con lei, è un’attrice di grande esperienza, ma anche di grande umiltà. Non sempre i personaggi di grande caratura hanno la generosità che ha avuto lei nel regalarmi delle informazioni preziose per il nostro mestiere.
Quali altri impegni hai in questo periodo? Ho appena finito di girare una piccola parte nel film di Marco Demurtas “Buon lavoro” ed è stato un vero piacere perché ero in scena con Franco Nero che è un mio mito! Nel 2017 poi, io e i miei soci, riprenderemo a girare per teatri all’interno del circuito Ce.D.A.C. col nostro spettacolo “Era la nona?”, una commedia col classico triangolo amoroso dai risvolti tragicomici. Partiremo il 2 febbraio da Tempio. A quale lavoro sei più affezionato? Te ne dico due: “Quella sporca sacca
nera” perché è un film, anzi una serie web che poi è diventata un film, su cui pochi avrebbero scommesso e perché mi è valsa il premio per Miglior Attore Protagonista al Los Angeles Web Festival. L’altro lavoro che ricordo sempre con affetto è il mio esordio da protagonista a teatro. L’amico regista Antonio Tarallo mi affidò il ruolo di Cyrano de Bergerac proprio quando avevo la stessa età del personaggio, 21 anni. Un personaggio che io amo profondamente perché è poetico, di grande cultura, dall’animo infinitamente buono e generoso che sapeva soprattutto parlare d’amore alle donne.
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UNA MINIERA DI RICORDI
Alberto Castoldi, l’erede di Montevecchio.
di Daniele Dettori Di solito e con ragione, quando si parla dell’epopea mineraria sarda a cavallo tra Ottocento e Novecento, il pensiero corre al sud della nostra isola, a quel nucleo di terre dell’iglesiente comprendente i comuni di Arbus, Guspini, e le frazioni di Ingurtosu e Montevecchio. Qui il nome di Giovanni Antonio Sanna è leggenda, fondatore di un’industria affermatasi nel tempo a livello europeo. Ma c’è un’altra figura legata inscindibilmente alla miniera di Montevecchio. Si tratta del genero e successore di Sanna, l’ingegner Alberto Castoldi. Di origini sassaresi per parte di padre e cagliaritane per parte di madre, il giovane Alberto nacque nella Cagliari del 1848. Entrò in collegio dopo essere rimasto orfano di
suo padre a causa dell’epidemia colerica che investì la città di Sassari nel 1855. Molto abile negli studi, riuscì a conquistarsi svariate borse che gli permisero di conseguire una laurea a Pavia in discipline matematiche. Fu proprio il Sanna, viste le sue indiscusse qualità, a permettergli di studiare in Germania per conseguire la qualifica di ingegnere minerario con l’unica condizione che, al suo ritorno, esercitasse la sua opera proprio a Montevecchio. Detto fatto, nel 1870 partì alla volta di Freiberg per poi rientrare, nel 1874, ed essere affiancato al direttore della miniera, Giorgino Asproni (nipote del più famoso Giorgio, politico bittese). Nel frattempo, essendo per lui arrivata l’età di prendere moglie e avendo Sanna ancora la quarta figlia da “concedere” in sposa, fu stabilito anche il suo futuro familiare: sposò così Zely Sanna nel 1875, lo stesso
anno della morte di Giovanni Antonio che era avvenuta a Roma solo pochi mesi prima. Peraltro, la loro unione sembrò un segno del destino: sia Alberto che Zely erano nati nella stessa casa di Cagliari, in via Sant’Eulalia, a distanza di quattro anni l’una dall’altro. Rispetto alla gestione precedente della miniera, funestata da cause, rimpasti societari e perfino aggressioni fisiche, si può dire che quella Castoldi fu certamente meno rocambolesca. Di animo pacifico e molto prudente, l’ingegnere si creò subito fama di persona estremamente meticolosa e perfezionista, tanto sul lavoro quanto nella vita. I primi anni del suo ingresso nell’impresa dovette tuttavia affrontare alcuni problemi familiari, legati soprattutto alla divisione dell’eredità, che non rappresentarono co-
munque un problema per lo sviluppo dell’attività. Ecco infatti alcuni numeri che può essere utile conoscere per meglio capire: da una produttività di 6900 tonnellate di blenda e galena (i metalli che venivano estratti a Montevecchio) nel 1876, si passò alle 14170 del 1900, con un incremento del numero dei lavoratori da 1190 a 1500 (i dati sono ricavati dalla pubblicazione di Paolo Fadda, La Montevecchio di Alberto Castoldi, 2014, Carlo Delfino editore). Le ragioni di un simile sviluppo erano diverse. Come detto, le qualità di Castoldi in primis, che dotò la miniera di macchinari all’avanguardia e investì in infrastrutture volte a semplificare i lavori di estrazione; ma anche l’ampliamento delle gallerie e l’apertura di nuovi pozzi. Un ruolo importante lo si deve attribuire poi alla benevolenza dei minatori che, a fronte di migliori condizioni di lavoro, prestavano la propria opera con maggior volontà. In quegli anni la professione di minatore era tra le più ambite e, fra i ceti bassi, veniva considerata come un posto fisso invidiabile. Fu anche per questo che gli spazi dedicati ai loro alloggi si ingrandirono sempre più fino a prendere la forma di villaggi poi convertiti nelle frazioni ancora oggi abitate intorno ai siti di scavo. Con l’obbligo di risiedere a Montevecchio per almeno otto mesi all’anno, Alberto Castoldi stabilì i suoi uffici e la sua residenza nella palazzina della direzione, e chi lo ha conosciuto raccontava come preferisse una vita ritirata tra famiglia e amicizie ai mondani salotti borghesi. Dedicata l’ultima parte della sua vita all’attività politica, i suoi strumenti di lavoro sono oggi raccolti in una collezione che è stata donata dagli eredi al Comune di Arbus ed esposta nel complesso museale, all’interno dei locali dell’ex ufficio geologico a Montevecchio.
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Sassari . 98.900 Mhz. Alghero . 97.600 Mhz. www.radiobellavita.it Castelsardo . 103.700 Mhz.
Uffici pubblicitĂ : Sassari . Piazza Castello, 11 . Telefono/Fax 079 231851
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Guida ai locali
Un caffè o un pasto veloce! SA SSA R I Bar Capital
Snack Bar.Ristorante
Via Mosca, 19. 392/9701310 Barberry’s Mondo Gelato
Snack Bar.Gelateria
Via Roma, 18. Nessuno Bidda Bar
Wine Bar.Birreria
Piazza d’Italia, 7. 338/7684283 Cafè Garibaldi 2.0
Snack Bar
Emiciclo Garibaldi, 25. 327/9907897. Nessuno Cafè Set
Snack Bar.Ristorante
Via Roma, 4. 340/4060745. Nessuno Caffè del Corso
Snack Bar.Ristorante
Corso Vittorio Emanuele II, 17. 079/232470. Domenica Caffè Duemila
Snack Bar.Ristorante
Via Amendola, 70. 320/7619908. Nessuno Caffè Italiano
Snack Bar
Via Roma, 38. 328/0057291. Domenica Caffè Lounge P
Snack Bar.Ristorante
Galleria Tanit. 079/262519. Nessuno Caffè Metrò
Snack Bar
Emiciclo Garibaldi, 5. Domenica Caffè Mokador di Monserràt
Snack Bar.Ristorante
Galleria Monserràt. 079/219182. Nessuno Caffetteria Montegrappa
Snack Bar.Ristorante
Via Monte Grappa, 70. 079/4924129 - 333/7182726 Cantina Mazzotti
Snack Bar.Ristorante
Piazza Mazzotti, 3. 393/2367636. Domenica Cesi’s Bakery
Caffetteria.Pasticceria
Largo Cavallotti, 15. 333/7306177. Domenica Chocol’Art
Snack Bar
Via Enrico Costa, 45. 079/239340. Nessuno Coco Loco Cafè
American Bar.Ristorante
Via Roma, 170. 079/281521. Domenica Davidson Cafè
Snack Bar.Ristorante
C.C. La Piazzetta. 079/260458. Nessuno Cortesantamaria. 079/200185. Nessuno E Allora?!
Snack Bar.Ristorante
Predda Niedda Strada 2. 079/2670000. Domenica Joy Joy’s Cafè
Snack Bar.Ristorante
Via Coradduzza, 45. Nessuno Jro Caffè
Snack Bar.Tabacchi
Via Carlo Fadda, 14. 079/2857065. Nessuno Kill Bill Bar
Cocktail Bar.Bruschetteria
Via Tempio, 46. Nessuno. Live music Kogas
Wine Bar.Pub
Via Muroni, 42. 079/9949532 - 320/5681686. Domenica Lallo Moto Caffè
Snack Bar
Viale Porto Torres, 16. Domenica Manhattan Cafè
Caffetteria.Ristorante
Via Perantoni Satta, 23. 347/1036274. Domenica Millenovantotto
Caffetteria.Ristorante
Piazza Fiume, 10. 348/6111879 Mocambo Caffè
Wine Bar.Ristorante
Via Roma, 97. 079/280905. Domenica Moliendo Cafè
Snack Bar.Ristorante
Viale Trento, 1. 392/1422592. Domenica Omar Cafè
Snack Bar.Ristorante
Via Giagu, 1. 349/1036822 Shardana
Snack Bar.Birreria
Via Asproni, 6/a. 328/2679594 Solin
Snack Bar.Ristorante
Via Vardabasso, 5/b. 079/280953. Nessuno Snack Bar.Ristorante
Via Verona, 31. 079/275394. Nessuno Family Cafè
Il Posto di Altogusto
Snack Bar.Tabacchi.Ricevitoria
Via Carbonazzi, 18. 079/274247. Domenica. Lotto, Totocalcio, Superenalotto, Totip Il Caimano Distratto
Sweet Cafè
Snack Bar.Ristorante.Torteria
Via Pasquale Paoli, 33. 079/4126756. Domenica Tris Bar
Snack Bar
Via Tempio, 17. 079/271240 Umami
Cocktail Bar
Piazza Tola, 9. 391/4981685. Nessuno
Snack Bar.Torteria
Via Usai, 31. Nessuno Vanilla Cat
Caffetteria.Pasticceria
Via Alghero, 24. 327/5470727
ALGH ERO 7000 Caffè
Snack Bar.Pranzi Veloci
Via XX Settembre, 94. Domenica sera
BAR . TAVOLA CALDA RICEVITORIA
....................................................
Via Caniga, 1 . Sassari q 079 262519
Alguer Caffè
Snack Bar.Gelateria
Via Don Minzoni, 4. 079/5622648. Nessuno Alice Cafè
Snack Bar.Tabacchi
Via Vittorio Emanuele, 84. 347/6606954. Domenica Alma Cafè
Snack Bar
Via Sassari, 113. 331/8676057 - 392/3062720. Dom Anbarock
Via Garibaldi, 7. Nessuno
Snack Bar.Gelateria
BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE | CLUB Tito’s
Cocktail Bar
Via Libio, 1. Nessuno Tropical
Lounge Bar
Lungomare Balai, 70
SENNO R I & SO R SO British Cafè
Snack Bar
Via Tiziano, 7 - Sorso. Domenica Buena Vista Cafè
Snack Bar
Via Cottoni - Sennori. 079/362273. Lunedì Cafè Cattari
Caffetteria
Via Marina, 37 - Sorso. 079/3055088. Lunedì Cafè Cortina Boba Caffè
Snack Bar
Via XX Settembre, 132/b. 079/9893054. Nessuno
Ibiscus Cafè
Cafè Chez Michel
Snack Bar
Cafè Latino
Snack Bar
Snack Bar.Gelateria
Via Roma, 137 - Sennori. Live music Paradise Cafè
Bastioni Magellano, 10. 079/976541. Nessuno Snack Bar.Pasticceria
Snack Bar
Via Roma Superiore, 160 - Sennori Zanzibar
Via XX Settembre, 187. 338/8618533. Nessuno Cake Cafè
Snack Bar.Paninoteca
Via Cottoni, 17 - Sennori. 079/361512. Nessuno Mary’s Bar
Piazza Sulis, 2. 349/0584508. Nessuno
Cafè Royal
Snack Bar
Via Roma, 173/a - Sennori. Martedi
Caffetteria.Pasticceria
Snack Bar
Via Roma, 64 - Sennori. 349/7274524
Via Planargia, 12. 079/985173 - 338/5411372. Lunedì Caton Club
Lounge Bar.Ristorante
Via Lamarmora, 48. 346/6883909. Nessuno. Live Music Cyrano
Wine Bar.Libreria
Via Vittorio Emanuele, 11. 079/9738303. Domenica Il Milese
Dove mangiamo? SA SSA R I
Snack Bar.Focacceria
Via Garibaldi, 11. Nessuno La Pantera Rosa Cafè
Snack Bar
Via Asfodelo, 9. 348/1445906. Domenica L’Altra Vineria
Wine Bar
Via Principe Umberto, 68. 079/6014954. Nessuno Lu Barril
Caffetteria.Ristorante
Via Mazzini, 7. 079/4803101. Nessuno Mignò
Snack Bar
Largo San Francesco, 16. 333/7677465. Nessuno Orange
Snack Bar.Ristorante.Pizzeria
Via XX Settembre, 2/4. 346/5944925. Nessuno. Live music Papallero
Snack Bar.Ristorante
Via Asfodelo, 21. 079/4128420
Pizzeria.Paninoteca
Via Sardegna, 3. 079/200075. Consegna domicilio Bar Graziella
Pizzeria.Snack Bar.Tabacchi
Via Buddi Buddi, 54/56. 079/316263. Giovedì Black Stone
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Predda Niedda Strada 18. 333/6801975. Nessuno Borgo di Torre Tonda
Ristorante.Pizzeria
Via Torre Tonda, 24/26. 079/232777. Nessuno Braceria Mangiafuoco
Bisteccheria
Via Catalocchino, 8/a. 347/4294090. Lun, Mar, Mer Casablanca Kebab
Kebaberia
Via IV Novembre, 26. 320/2861780. Nessuno Cut & Grill
Perbacco
Snack Bar.Ristorante
Via Garibaldi, 29. 079/952421. Nessuno Snack Bar
Via Gramsci, 2. 079/4121489. Nessuno. Live music Slow Bakery
Caffetteria.Torteria
Via Cagliari, 30/32. 079/9104755. Nessuno
PO R T O T O R R ES Bar Galleria
Snack Bar
Via Sassari, 61. 079/9145349. Domenica Black Ark
Cocktail Bar
Piazza del Comune. 345/9783010. Nessuno. Live music Snack Bar.Pasticceria
P.zza XX Settembre, 12/14. 079/514909. Lun sera. Live music Falò Cafè
Snack Bar.Ristorante
Via Mare, 12. 079/5902793. Domenica Gatto Nero
Via Amsicora, 28. 348/8802084. Nessuno
Snack Bar.Pub
Bisteccheria
Via Predda Niedda, 19. 346/1298121. Domenica El Burladero
Red Passion
Cristallo
Asterix
Ristorante.Pizzeria
C.C. La Piazzetta. 079/262211. Nessuno Gambrinus Pub
Viale Trieste, 6. 347/7021854. Martedì
Pub.Birreria
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seh #shMAG Boqueria
Cucina Marinara
Via Cagliari, 13 (Mercato Civico). 334/2742322. Lunedì Castell de Càller
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Via Joan Mirò (Loc. Taulera). 079/9891026. Lunedì Ches Sardegna
Ristorante.Pizzeria
Via XX Settembre, 150. 079/6140990. Nessuno Ci Voleva
Spaghetteria
Via Nuoro, 6. 340/1402124 - 348/2395831. Nessuno Clamar
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Via Pola, 21 - Fertilia. 380/6429771. Nessuno CriBu’s
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Via Valverde, 42. 079/982890 - 348/9687244. Nessuno Da Bruno Il Posto
Ristorante.Pizzeria
Via Enrico Costa, 16. 079/233528 iPub
Pub.Birreria
Demodè Bistrot
Ristorante.Pizzeria
Via Veneto, 2. 079/985194. Martedì. Consegna domicilio El Trò
Via Duca degli Abruzzi, 23. 079/274977. Lunedì La Gemma del Vesuvio
Ristorante
S.S. S.M. La Palma - Fertilia. 079/930098. Nessuno
Trattoria.Pizzeria
Piazza Colonnello Serra, 9. 344/1338228. Lunedì
Ristorante.Pizzeria
Lungomare Valencia, 3. 339/2086484. Nessuno Fronte del Porto
La Maison
Ristorante
Ristorante.Snack Bar
Via Asfodelo, 47. 079/9739501. Domenica
Via Tola, 5 (Reg. Tingari). 079/218947 - 328/9323109
Il Capricorno
La Perla Rosa
Via Diez, 60. 079/986225. Mer. Consegna domicilio
Ristorante.Pizzeria
Pizzeria.Paninoteca
Via IV Novembre, 63. 079/281255. Mar. Consegna domicilio
Il Corallo
La Pinta
Via Kennedy, 20. 079/982772 - 328/8054588. Martedì
Ristorante.Pizzeria
Via Saffi, 27. 079/236903. Martedì. Consegna domicilio L’Asfodelo
Ristorante.Pizzeria
Via Roma, 134. 079/272826. Nessuno
Il Ghiotto
Pizzeria.Paninoteca
Via Muroni, 21/c. 079/4922326. Nessuno. Consegna domicilio Mò… pizza!
Ristorante.Pizzeria
Piazza Musu Martini, 2 - Li Punti. 079/399399. Martedì Panefratteria
Cucina Tipica Sarda
Via Carlo Alberto, 2. 079/9330921. Nessuno Retrò
Pizzeria
Via Canopolo, 2/a. 079/231211. Lunedì Ristò Park
Ristorante.Pizzeria
Ristorante.Snack Bar
Piazza Civica, 23. 079/974820. Nessuno Ko’ De Kàp
Le III Colonne
Ristorante.Pizzeria
Cucina Giapponese e Vegetariana
Via Asfodelo, 31/37. 079/6011367. Nessuno La Lanterna
Ristorante.Pizzeria
Via Giovanni XXIII, 82/a. 079/978556. Lunedì La Lepanto
Ristorante
Via Carlo Alberto, 135. 079/979116. Nessuno La Saletta
Cucina Tipica Sarda
Via Kennedy, 27/b. 079/4125748 - 348/0171332. Nessuno La Sartoria del Gusto
Trattoria.Pizzeria.Wine Bar
Predda Niedda Strada 32. 392/8243808-9. Nessuno
Piazza Duomo, 2. 079/974475. Martedì
Spaghettoria S’Artea
Le Nouveau Gourmand
Spaghetteria
Via Arborea, 2/b. 079/4922209 - 392/7683669. Domenica
Via Asfodelo, 43. 079/9739506
Speed Date
Lo Smeraldo
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Tavola Calda.Gastronomia
Predda Niedda Strada 8. 079/262520. Nessuno
Via Carbonia, 36. 079/5907611. Consegna domicilio
St. Joseph Pub
Lu Furat
Pub.Pizzeria.Paninoteca
Via Giorgio Asproni, 20/22. 079/272455. Nessuno The Jesse James Saloon
Pub.Birreria
Il Vialetto. 079/262077. Nessuno. Karaoke Tritus
Ristorante.Pizzeria
Via Asproni, 2. 079/274052. Nessuno Ultimo Piano
Ristorante.Pizzeria
Piazzale Segni, 9. 079/2858460. Nessuno Villa Gorizia
Ristorante.Pizzeria
Via G. De Martini, 79. 079/398351. Domenica. Live music
A LG HER O
Al Vecchio Mulino
Ristorante.Pizzeria
Via Don De Roma, 3. 079/977254 Alguer Mia
Ristorante.Pizzeria
Via Cipro, 17. 079/9739883. Nessuno. Consegna domicilio Bontà Sarda
Ristorante.Pizzeria
Via Don Minzoni, 183. 079/984860. Consegna domicilio
Pizzeria
Pizzeria
Via Columbano, 8. 079/9736052. Nessuno Miramare
Pub
Lungomare Dante, 20. 079/6140634. Live music Pasta & Co…
Largo San Francesco, 6. 079/9105739. Nessuno
Ristorante
#shMAG seh 29
¿ Chiusura i Informazioni aggiuntive Peix
Ristorante.Snack Bar
Via Giovanni XXIII, 3. 079/4121412. ¿ Nessuno The Mill Inn
Pub.Cocktail Bar
Via Maiorca, 37. 079/4460265. ¿ Nessuno Trattoria Cavour
Cucina Tipica Sarda e Marinara
Via Cavour, 110. 079/9738762 - 392/6110258. ¿ Lunedì
PO R T O T O R R ES Babbai
Ristorante.Pizzeria
Vicolo Cabitta. 079/515896 - 338/3609378. ¿ Mercoledì Da Cellino
Ristorante.Pizzeria
Via Balai, 61. 079/5046024. i Consegna domicilio Da Teseo
Ristorante.Pizzeria
Via dell’Autonomia, 4. 079/508106. ¿ Giovedì Fuori Orario
Pizzeria.Paninoteca
Ristorante.Pizzeria
Il Gobbo
Ristorante
Via Sassari, 57. 079/512464 - 328/1326331. ¿ Mercoledì Ristorante.Pizzeria
Via Ettore Sacchi, 20. 079/502590. ¿ Nessuno Li Lioni
Cucina Tipica Sarda
S.S. 131 km 224,4. 079/502286. ¿ Nessuno Pepito Pizza
Pizzeria.Paninoteca
C.so V. Emanuele, 158. 079/5048034 - 392/1880422. ¿ Mar Piazza Garibaldi
Ristorante.Pizzeria.Steak House
Pizzeria.Paninoteca
I Pini 2
Pizzeria
Via G. Deledda, 157. 392/6768487. ¿ Mar. i Consegna domicilio Il Vagabondo
Pizzeria
Via Perantoni Satta, 1. 079/271939. ¿ Lun. i Consegna domicilio Il Veliero
Pizzeria
Via Ciriaco Carru, 2. 079/240443. ¿ Lun. i Consegna domicilio Il Viadotto
Pizzeria
Via degli Astronauti, 1/c. 079/6013372. ¿ Dom. i Consegna domicilio La Divina
Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia
Via Chiarini, 1. 079/2590063. i Consegna domicilio La Scacchiera
Piazza Garibaldi, 13. 079/501570. ¿ Nessuno Sa Mesa
I 4 Mori
Via Carlo Felice, 20. 079/273548. ¿ Lunedì
Via Lungomare Balai, 2/a. 079/9401201 - 339/5640157. ¿ Lun
La Rosa Dei Venti
Pizzeria.Paninoteca
Via Pasquale Paoli, 1. 079/9102546. ¿ Lunedì
Piazza XX Settembre, 7. 079/513616. ¿ Mercoledì Il Corallo 2
Fior di Pizza
Trattoria.Pizzeria
Pizzeria
Via Giagu, 17. 079/2829023. ¿ Lun. i Consegna domicilio Lady Pizza
Via E. Sacchi, 3. 340/4126848. ¿ Lunedì
Pizzeria.Paninoteca
Via G. Bruno, 5 - Li Punti. 348/9928201. i Consegna domicilio Marvi&Co.
S E NN O R I & S O R S O Da Vito
Pizzeria
Via Cesaraccio, 37. 079/4128421. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio Ristorante
Nanni’s Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Loc. Badde Cossos - Sennori. 079/360245. ¿ Lunedì
Via Marghinotti, 36. 079/244896. i Consegna domicilio
Girasole
On The Road
Ristorante.Pizzeria
Gastronomia.Paninoteca
Via Roma Inferiore - Sennori. 347/1416411. ¿ Mercoledì
Via Mazzini, 13/a. 079/235296. ¿ Domenica
La Cantera
Pablirus
Ristorante.Pub
Pizzeria.Gastronomia
Via Roma, 145 - Sennori. 349/3018347. ¿ Martedì
Piazza Università, 7. 389/2070572. ¿ Nessuno
Zanzibar 2
Paolino
Ristorante.Pizzeria
Gastronomia.Paninoteca
C.C. La Piazzetta. 079/262252. ¿ Nessuno Cortesantamaria. 079/233921. ¿ Nessuno
Via Roma, 197 - Sennori. 079/361036
Pianeta Pizza
Take away o domicilio
Pizza Bis
Pizzeria
Via Dessì, 7. 079/276160. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio Pizza Bis 2
SASSARI Agorà
Pizzeria
Via Attilio Deffenu, 5/b. 079/2006777. i Consegna domicilio
Pizzeria
Via Florinas, 6. 079/242442. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio Pizzeria.Gastronomia
Pizzeria Gnam Gnam
Pizzeria
Via Mazzini, 2/e. 079/233796. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio
Via Monsignor Saba, 3/a. 380/8991503. ¿ Domenica
Al Caminetto
Pizzeria Helena
Pizzeria
Pizzeria.Paninoteca
Via Mastino, 23. 079/280727. ¿ Dom. i Consegna domicilio
Via Zanfarino, 2/f. 079/272341. ¿ Nessuno. i Consegna domicilio
C’è Pizza per Te
Pizzeria Luna e Sole
Pizzeria.Paninoteca
Pizzeria
Via Napoli, 6/b. 079/2826049. i Consegna domicilio
Via De Andrè, 19. 079/299930. i Consegna domicilio
Ellas
Poker Pizza
Gastronomia Greca
Farina D’oro
Pizzeria.Paninoteca
Via Ortobene, 8. 079/2598282. ¿ Mar. i Consegna domicilio
Via Usai, 33. 079/9103745. ¿ Lunedì Pizzeria
Viale San Francesco, 33. 079/4802384. i Consegna domicilio
Prof. Pane Grosso
Pizzeria.Paninoteca
Via Luna e Sole, 1/e. 079/291084. i Consegna domicilio
30
S&H MAGAZINE Anno XXI - N. 243 / Dicembre 2016
EDIZIONE SASSARI
seh #shMAG
Refral Da Renato
Paninoteca
Spizzati
Pizzeria
Viale Italia, 51. 079/6040195. Lun. Consegna domicilio Vulcano
Pizzeria.Paninoteca
Direttore Responsabile MARCO CAU
Via Einaudi, 14/a. 079/218898. Dom. Consegna domicilio
Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE
A LG HER O
Hanno collaborato a questo numero: DIEGO BONO, LUIGI CANU, MAURIZIO DEIANA, MORENA DERIU, DANIELE DETTORI, MANUEL DI CRISTO, NIKE GAGLIARDI, ERIKA GALLIZZI, GIUSEPPE MASSAIU, EMANUELA RAVOT, PAOLA M. RUIU, MARCO SCARAMELLA, ROBERTO TRONCI
Da Bakery
Focacceria
Ichnos Express
Pizzeria.Paninoteca
editoria.pubblicità.grafica grafica
PUBBLICITÀ tel. 335.722.60.54
Posti a sedere all'interno!
Via Don Minzoni, 102. 079/6011160. Pizze senza glutine La Nuova Delizia
Pizzeria
Via Goceano, 15. 079/985082. Lun. Consegna domicilio La Perla Nera
Pizzeria.Gastronomia
La Piadina del Pozzo
Qualcosa di dolce? SASSARI
Piadineria.Paninoteca
Via Minerva 25. 079/4921239. Mar. Consegna domicilio L’Angolo della Pizza
Pizzeria
Via Mazzini, 83. 342/5030447. Consegna domicilio Lu Vorru
esse&acca
Via Brigata Sassari 71 Sassari | Tel. 079 232406 Gelato senza zucchero Gelato vegano Crepes Gelato alla soia Semifreddi Assortimento di tè e cioccolate Bio
Via Mazzini, 29. 320/8659778
Via Oristano, 13/15. 079/9739132. Consegna domicilio Redazione Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 mail: redazione@shmag.it
Aperto tutti i giorni
Via Roma, 118. 079/2670032. Nessuno
Via La Marmora, 69. 079/974811. Consegna domicilio P.zza Ginnasio. 079/975177. Mer. Consegna domicilio Pizzeria De Gasperi
Pasticceria
Via degli Astronauti, 2/b. 079/291272. Lunedì Pasticceria Sias
Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia
Pizzeria.Paninoteca
Gelateria
Via Brigata Sassari, 71. 079/232406. Nessuno Pagoda
Pizzeria
Pata Pizza
Gelateria Bosisio
Pasticceria
Via Baldinca, 67 - Li Punti. 079/399310 - 393/9242341. Lun Slurp
Gelateria
Piazza Castello, 4/b. 079/236075. Nessuno
Via De Gasperi, 38/b. 079/9332832. Consegna domicilio Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari
Tria Street Food
Gastronomia
ALGH ERO
Via Misericordia, 23. 347/5992956 Ciro
Social & Web
PO R TO TO R R ES
$ shmag.it facebook.com/sehmagazine twitter.com/sehmagazine
El Mariachi
Le Dolci Creazioni di Steffy Cucina Messicana
C.so V. Emanuele, 140/a. 079/4920715. Lunedì La Stella
Pizzeria.Paninoteca
@sehmagazine
C.so V. Emanuele, 115. 079/5048324. Consegna domicilio
issuu.com/esseacca
L’Angolo
Pizzeria.Paninoteca
Via Sassari, 85. 345/8845887 Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Sassari al n° 324 del 8.7.1996. Copyright © 2016. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.
Mordi&Via
Pasticceria
Via Sassari, 35/b. 079/979960. Lunedì
P ORTO TORRES Il Capriccio
Club
Gastronomia.Paninoteca
Pizzeria
Via Azuni, 13. 079/5048309. Consegna domicilio Pizza Loca
Gelateria
C.so V. Emanuele, 114. 340/1844835. Nessuno
Via Amsicora, 26. 320/0952420 Pianeta Pizza
SASSARI
Pizzeria.Paninoteca
Via Veneto, 7. 079/5042012. Nessuno. Consegna domicilio
Bada Bing
Speedy Gonzales
Via Siotto Pintor 2/f. 349/0874582. Domenica
Pizzeria.Paninoteca
Via Libio, 75. 079/5047066. Consegna domicilio
Pasticceria
Via delle Baleari, 14. 392/0914990. Lunedì
La Locanda dei Golosi
Via Demuro, 29 - Li Punti. 079/380259. Lunedì Pancho Villa
SENNO R I & SO R SO Arte Pizza
Viale Porto Torres, 5. 348/5577907. Circolo Endas Pizzeria
Via Fiorentina, 42 - Sorso. 079/350502 Felix l
in Copertina
MAURIZIO PULINA Foto di Domenico Rizzo
P ORTO TORRES Pizzeria
Via Fiorentina, 73 - Sorso. 079/350193. Consegna domicilio Harley Pizza
Pizzeria
Via Roma, 159 - Sennori. 079/362346 Pizzeria 2000
Pizzeria
Via Roma Inferiore, 60 - Sennori. 079/362271. Lunedì
Green House Club
Via A. Volta. 333/9422894. Live music/Cabaret
Per l’inserimento in questa guida contattaci allo 079.267.50.50
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