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04 04 Mariangela Demurtas La regina del metal è sarda
06 Escape Room Il real life game più ambito del momento
07 Paolo Zucca L’uomo che comprò la luna
08 Pasta Cellino Cagliari Continua il bel cammino
09 Cagliari Calcio Tra illusioni, delusioni e indiscrezioni
10 Il dentista risponde 12 Du iu spic sardu? 13 inSardegna a Dicembre 14 Un Natale ecosostenibile 15 Notte de chelu... e gli altri canti natalizi sardi
16 Alessandro Masala Il TG a modo mio
17 Tra la vita e la pietra 18 HITWEETS 19 Fitness & Benessere Allenamenti a confronto
20 Startup a valenza sociale 21 La Catalogna in Sardegna 22 Debora Spiga La youtuber sarda da 830mila follower
24 Viaggio in... Madagascar 25 Is Fanebas Il nuraghe immerso nella foresta
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seh #shMAG di Paola M. Ruiu Recentemente è balzata nei titoli di quotidiani, regionali, nazionali e internazionali, per una classifica che la incorona come ottava donna più sexy del rock. Ma accantoniamo subito questa notizia, perché Mariangela Demurtas è molto di più e sta lavorando duramente per lasciare la sua impronta nel mondo della musica. Nata a Ozieri e cresciuta a Bitti, ha avuto sin da bambina un innato istinto creativo. A 16 anni trascorre un anno all’estero dove ha la possibilità di testare la propria voce anche in altri ambienti e, una volta rientrata in Sardegna, inizia ad approcciarsi alla musica più seriamente. Il blues, la black music, il grunge, il rock, ma anche i Tenores di Bitti hanno influenzato la sua crescita personale e artistica, portandola ad essere la voce femminile di uno dei gruppi gothic-metal più popolari, i norvegesi Tristania.
Mariangela Demurtas La regina del metal è sarda
Hai sempre militato in gruppi metal? No, una delle mie prime band suonava blues; ne faceva parte anche l’ormai celebre Francesco Piu. Dopodiché sono diventata la cantante della band metal Reel Fiction con cui ho girato Italia ed Europa in tour. Sono stati una bella gavetta che mi ha permesso di imparare tanto. È stato interessante e anche divertente trovare il mio spazio in un tipo di musica così diverso da quello al quale ero abituata. Mi piace comunque mischiare gli stili e credo fermamente nell’importanza di conservare la propria originalità e identità. È fondamentale conoscere e studiare la parte tecnica, ma penso sia altrettanto importante lasciare libero sfogo alla creatività. Cosa ti ha portato in Norvegia? Avevo mandato una demo ai Tristania e mi contattarono per un’audizione. Era il 2007 e mi trovavo a Milano per alcune partecipazioni a Rock Tv con la band dell’epoca, gli Alight. Mi proposero subito di entrare nel gruppo e io volai in Norvegia.
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ideale per pubblicarlo. Ho altri due progetti in fase di creazione. Il primo è una collaborazione con un collega sardo, quando uscirà potrò rivelare di più! Ciò che posso dire è che sono molto contenta del risultato, anche perché abbiamo lavorato a distanza per due anni e quello che siamo riusciti a produrre mi rende estremamente orgogliosa. Il secondo è di un genere totalmente diverso, etnoelettronico-pop, con elementi folk e orientali, mischiati a una Foto Tim Tronckoe
Avevo finito l’università e in Italia non vedevo molti sbocchi. In più avevo sempre la fissa di viaggiare, di conoscere posti nuovi, per cui non è stato difficile! Chi sono i Tristania? Sono un gruppo gothic-metal, probabilmente tra i più conosciuti nell’ambiente, tra i pionieri del genere. In un primo momento la loro voce femminile seguiva un registro legit, col mio arrivo lo stile è cambiato, ma resta invariata l’elevazione della donna nel genere gotico. Le nuance sono tetre, dark, toccano temi profondi e viscerali dell’essere umano. Rispecchiano il modo di vivere dei nordici e i nordici, a loro volta, si rispecchiano in questa musica. Penso che sentano la necessità di elaborare la tristezza con la quale convivono. La vita in Scandinavia non ha la stessa energia di quella di un popolo che vive al sole. Avete mai suonato nell’isola? Purtroppo no perché non abbiamo mai ricevuto un’offerta che seguisse l’iter necessario. I Tristania sono legati ai contratti e questo implica che bisogna interagire con i manager per prendere accordi. L’ho spiegato più volte ai promotori sardi che mi contattavano. Mi dispiace molto, ma io non posso prendere questo tipo di decisioni. Sogni un progetto solista? A dire la verità ne ho uno già in piedi. Qualche anno fa ho scritto un album, non metal, che mi ha permesso di esprimermi al 100%. L’ho realizzato con l’aiuto di un arrangiatore ed è stato più per soddisfazione personale che per costruire una carriera solista. Attendo paziente il momento
vivace varietà di lingue: italiano, inglese, norvegese, portoghese. Insomma, ho messo insieme un po’ di me cercando di far risaltare la parte più mediterranea della mia voce. Che ne pensi di questa classifica nella quale sei stata inserita? Non posso che ringraziare per essere stata presa in considerazione, ma, onestamente, vorrei essere riconosciuta per altri motivi. Ho grande rispetto per quello che faccio e per la mia personalità
musicale, per questo non voglio dare importanza a certe iniziative. Sono consapevole di avere un’immagine, ma non voglio usarla come arma per attirare il pubblico come spesso succede ad artiste, magari valide, che se non entrano in queste logiche rischiano di non venire considerate. Credo sia più gratificante avere la libertà di esprimersi per ciò che si è e non per come appariamo. E credo che ci renda anche molto più interessanti.
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Anche in Sardegna il real life game più ambito del momento. di Nike Gagliardi È capitato a tutti di voler essere, almeno per un unico giorno della propria vita, al centro di un’avventura. Tutti i libri che abbiamo letto, i film e le serie televisive che abbiamo divorato ci hanno proiettato dentro quelle narrazioni regalandoci la possibilità, seppure nel territorio protetto della finzione, di immedesimarci nei loro protagonisti: eroi in grado di risolvere enigmi complessi, investigatori perspicaci come Sherlock Holmes oppure uomini comuni, ma abbastanza in gamba da poter scampare all’apocalisse zombie di turno o da uscire vivi da una casa maledetta, naturalmente non prima di aver scoperto cosa la rendeva tale e perché. Da qualche tempo a questa parte, trasformare per qualche istante il sogno in realtà è divenuto possibile. Come? Grazie a una nuova moda concernente l’offerta di intrattenimento, proveniente dagli Stati Uniti, che si è presto diffusa nel resto del mondo fino a giungere in Italia e, naturalmente, anche nella nostra isola. Non un gioco da tavolo o per playstation, ma la simulazione di una situazione reale in cui i partecipanti (da due a otto), chiusi in una stanza – una escape room per l’appunto – devono appellarsi alle proprie capacità logiche e di osservazione per trovare gli indizi e interpretarli in modo da risolvere il mistero che viene di volta in volta proposto e poter finalmente “scappare”: hanno soltanto sessanta minuti a disposizione e, per guadagnare l’uscita, dovranno essere in grado di collaborare attivamente fra loro per sciogliere l’enigma.
Ogni associazione o attività che allestisca una escape room non si limita a fornire un semplice servizio di intrattenimento: suo compito è inventare una vera e propria storia, definendola in ogni dettaglio e ideando la scenografia che meglio si adatta al genere a cui la vicenda afferisce: giallo, noir, horror, fantasy o thriller. In Sardegna, numerose associazioni e imprese si sono lanciate in questo creativo business del divertimento escogitando differenti plot per i concorrenti e sbizzarrendosi a ricostruire una molteplicità di scenari. Captivita (a Cagliari, in via Sonnino 208) per esempio propone ben tre stanze a tema: Paranoia, dall’atmosfera thriller; l’action game Bunker, grazie al quale i partecipanti si ritroveranno prigionieri in un rifugio militare alla fine della Seconda Guerra Mondiale e, per gli amanti dell’horror, Sacrificium. Sempre nel capoluogo isolano, per gli appassionati di Harry Potter e delle atmosfere fantasy di Hogwarts, c’è StanzEnigma, in via L’Aia 17 mentre enTRAPment, locata in via S. Lucifero 17, propone due diverse escape room: Prison Break e, per chi ha amato Indiana Jones, Il tesoro dei Maya. Ma in città non c’è che l’imbarazzo della scelta: Lost Room, sita in via Mameli, propone tre affascinanti real life game: Asylum, Quantico ed Emporium, quest’ultima avente come topic nientemeno che la
ricerca della pietra filosofale. Altre story vengono proposte dalla Escape The Room, in Piazza Garibaldi 21, e da Monkey’s Escape Room in via Grazia Deledda. A Monserrato, invece, avrete la possibilità di indagare sul misterioso assassinio di un medico e risolvere l’enigma entro i consueti sessanta minuti nella Locus Mea Escape Room, in via Cicerone 3. Tutti i fan di Dylan Dog potranno invece darsi appuntamento a San Sperate dove, nell’Alcatraz Escape Room di via Risorgimento, contattati da Groucho, avranno il compito di dirimere il caso inerente alla bizzarra scomparsa del loro beniamino. Nel Medio Campidano, a Sanluri, è invece attiva l’associazione Escape Room Exitus, (via Matteotti 21) mentre chi si sente uno Sherlock Holmes in erba sarà a proprio agio nella sassarese 221b Baker Street (in via Giovanni Spano 5 a Sassari) messa a disposizione dai ragazzi di Evasion Sardegna. Nella stessa città altre due stanze a tema (La casa maledetta e La follia del Dottor Van Enrich) sono allestite da Escape Room Sassari, affiliata al franchising Escape Room Club, in via Alghero 64. Ora non vi resta che organizzare la vostra squadra e, trovata la escape room che più si confà al vostro desiderio di avventura, immergervi, per un’ora, nel mondo fantastico che desiderate: il divertimento è assicurato! Bobboz/aleksei_derin - stock.adobe.com
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CERCA
PENSA
RISOLVI
SCAPPA
Foto Antonio Falchi
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“Una commedia d’autore che farà ridere e riflettere”. di Manuela Stacca Dopo il buonissimo esordio con il primo lungometraggio “L’arbitro” (2013), Paolo Zucca torna dietro la macchina da presa con “L’uomo che comprò la Luna” (coproduzione italo-argentina), scritto insieme a Barbara Alberti e Geppi Cucciari. La pellicola, girata tra il Sinis, Putzu Idu, S’Archittu, Cagliari e Buenos Aires, sarà una “commedia d’autore” che farà ridere e riflettere insieme, come ci svela il cineasta oristanese – durante una pausa delle riprese –, promettendo “Un film più divertente del precedente” in arrivo nelle sale nell’autunno 2018. Di cosa parla “L’uomo che comprò la Luna”? Il film ha come protagonista un agente segreto che deve svelare un mistero: scoprire chi è entrato in possesso della Luna in Sardegna. Una notizia che scatenerà una serie di conflitti in ambito internazionale, ovviamente presentati con toni leggeri da commedia. La Sardegna sarà dunque l’ambientazione privilegiata... Non solo. Il film è anche un modo per scherzare sui tanti cliché dell’Isola. Per svolgere la sua missione, questo agente un po’ pasticcione [interpretato da Jacopo Cullin, ndr] dovrà svolgere un corso intensivo per riscoprire le proprie origine sarde rinnegate. Il suo allenatore sarà un burbero Benito Urgu. Dunque, la Sardegna è uno dei temi principali della pellicola. Quali sono gli altri? L’altro tema è il confronto e conflitto
tra una visione poetica del mondo, incarnata dalla Sardegna, e una mercificata e materialistica, rappresentata dagli USA. Parliamo del cast. Chi saranno i protagonisti? Oltre a Jacopo Cullin, affiancato da Benito Urgu, ci saranno Angela Molina, attrice spagnola che ha lavorato con grandi registi internazionali (Buñuel, Tornatore e Almodóvar), Lazar Ristovski (“Underground” di Emir Kusturica), e poi Stefano Fresi e Francesco Pannofino, nei panni di una coppia comica un po’ alla Stanlio e Ollio. Ne “L’arbitro” tra gli attori era presente Geppi Cucciari, ora passata dall’altra parte dello schermo. Come è nata la collaborazione? Geppi è molto brava anche come autrice, già nel primo film aveva scritto le proprie battute, e non avendo un ruolo per lei, è stato quasi spontaneo chiamarla a scrivere con noi... La pellicola sarà una vera e propria commedia? Sarà una commedia brillante, romantica, con delle incursioni improvvise di tragico e surreale. In Italia la commedia sta attraversando un momento difficile, è sempre uguale a se stessa, piena di stereotipi, ripetitiva. Lei cosa ne pensa? Non sono d’accordo. È vero, c’è un po’ di stanchezza, ma non credo che il genere sia in crisi. Abbiamo un grande regista come Paolo Virzì, autore di commedie straordinarie, ma anche giovani brillanti come Sydney Sibilia. Poi, certo, c’è anche
un filone più commerciale che io detesto, l’unico che riesce ancora a portare gli spettatori al cinema. D’altronde, la commedia popolare, becera, c’è sempre stata (da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia a Lino Banfi), e forse è giusto così. Il problema è riuscire a dare un’alternativa valida che avvicini anche il pubblico. Io mi propongo come alternativa. Secondo me anche Paolo Sorrentino fa commedie, ad esempio, per cui credo che la buona commedia ci sia, anche se un po’ di nicchia. Il cinema sardo è in grande ripresa. Vengono girati tanti film, e altrettanti vengono premiati. Sta davvero cambiando qualcosa?
Secondo me sì. Con l’associazione Moviementu, insieme ad altri cineasti sardi, ci siamo battuti molto per riportare alla luce la legge regionale sul cinema. Grazie alla regione ci siamo riusciti, e i risultati si vedono. Bisogna dargliene atto, senza questa legge molti film non sarebbero stati girati. Anche lei ne ha usufruito? Sì, ho avuto il sostegno della regione per questo film. Non bisogna dimenticare che il cinema è anche un’occasione di crescita personale. La mia troupe è composta all’80% da sardi che hanno imparato il mestiere realizzando film non all’università. Più pellicole si fanno e più si formano persone competenti. E questo rappresenta anche una speranza concreta per i giovani aspiranti cineasti sardi... Penso di sì. Spero che tutto ciò che è stato fatto finora non venga spazzato via al primo cambio di vento politico. Sono ottimista.
Foto Francesco Piras
PAOLO ZUCCA RACCONTA L’UOMO CHE COMPRÒ LA LUNA:
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coach Paolini
CONTINUA IL BEL CAMMINO DELLA
PASTA CELLINO CAGLIARI Segnali positivi anche in trasferta,
Pasta Cellino con una media di 9.4 totali a partita, che gli regala la sesta posizione nella classifica di specialità del girone oltre alla quinta assoluta nei rimbalzi difensivi, con 6.8 a partita. Stephens è anche il “cagliaritano” che ha la migliore media di falli subiti a gara (5), ottavo del girone, ed è anche quello che tira con la migliore percentuale (quasi il 60%), per il terzo posto nella speciale classifica individuale, nel girone. Inoltre, nell’ultimo mese, Stephens ha firmato quattro doppiedoppie su cinque partite e quella in cui si è rivelato un po’ sottotono è stata la gara interna con Treviglio, persa, non a caso. Il miglior marcatore della Pasta Cellino, invece, è l’altro atleta a stelle e strisce, l’esterno Marcus Keene, con una media di 18.9 a partita, che gli vale la nona posizione nella classifica marcatori del girone Ovest. La Pasta Cellino Cagliari Dinamo Academy chiuderà il 2017 con tre gare in casa ed una sola in trasferta. Nell’ordine, ospiterà prima la Leonis Roma (9 dicembre), undicesima in classifica a quota 8 punti (2 soli in meno rispetto ai rossoblù), poi la Novipiù Casale Monferrato (16/12), capolista del girone Ovest con percorso netto, fino ad ora, fatto di 10 vittorie su altrettante partite. Il 23 dicembre, poi, farà visita alla NPC Rieti, penultima in classifica con tre vittorie all’attivo e, infine, il 29, accoglierà tra le mura del PalaPirastu la Bertram Tortona, che in graduatoria sta a braccetto proprio con la squadra di coach Riccardo Paolini e con la Benacquista Assicurazioni Latina, a quota 10 punti.
peccato per l'ultima sconfitta.
di Erika Gallizzi. Foto: Roberto Tronci Prosegue il bel cammino della Pasta Cellino Cagliari Dinamo Academy nel campionato di Serie A2 di basket. Qualche leggera sbavatura c’è stata, ma prevalgono indubbiamente i segnali positivi. L’ultimo mese ha sicuramente dato diverse buone indicazioni a coach Paolini. È vero che è arrivata la prima sconfitta interna, peraltro contro una squadra tutt’altro che irresistibile (Treviglio), ma in trasferta si sono visti dei miglioramenti e, a Siena, è stata colta addirittura la vittoria. La Pasta Cellino è “caduta” sul campo della Moncada Agrigento alla sesta giornata, avversaria decisamente ben attrezzata che, non a caso, si trova nel gruppone delle terze in classifica. La gara, terminata 99-87 per i padroni di casa, ha offerto attacchi stellari ed è stata indirizzata definitivamente dai siciliani negli ultimi minuti del terzo quarto. Alla settima giornata, invece, è arrivata, come anticipato, la sconfitta con la Remer Treviglio, tra le mura amiche del PalaPirastu: Cagliari piuttosto contratta nei primi due quarti, si è sbloccata nel terzo, ma Treviglio è stata più lucida negli ultimi minuti e ha prodotto l’allungo decisivo, fino al 92-85 finale. Il riscatto è arrivato subito, una settimana dopo, in casa della Soundreef
Siena, dove l’Academy ha disputato una buonissima partita, sapendo affrontare e superare un momento di difficoltà nel terzo quarto, con Siena in pieno recupero e per la prima volta in vantaggio nel match, su un campo non semplice. Partita importante sia perché ha segnato la prima, e fino ad ora unica, vittoria esterna del team di Paolini, ma anche per il rientro di Marco Allegretti, dopo lo spaventoso incidente occorsogli nel match con Reggio Calabria giocato ad ottobre, che aveva tenuto tutti con il fiato sospeso. Nella nona giornata, invece, la Pasta Cellino si è sbarazzata della Virtus Roma con il punteggio di 82-65. Gara per la verità piuttosto equilibrata, sbloccata dal trio Rullo-Keene-Turel tra la fine del terzo periodo e l’inizio dell’ultimo. L’ultima partita disputata è stata quella che ha lasciato un pochino di amaro in bocca. In casa della Cuore Basket Napoli, infatti, la Pasta Cellino Cagliari Dinamo Academy avrebbe potuto gestire meglio il match e portare a casa i due punti, contro una squadra che aveva in quel momento solo due punti in classifica e, quindi, ancora alla ricerca della quadratura del cerchio. Invece hanno vinto i padroni di casa, per 94-93, con un colpo di reni finale e percentuali da tre da urlo. Per quanto riguarda i singoli, brilla forte la stella di DeShawn Stephens, miglior rimbalzista della
Marco Allegretti
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Nicolò Barella
CAGLIARI CALCIO: TRA ILLUSIONI, DELUSIONI E INDISCREZIONI I rossoblù ancora alla ricerca della vera quadra. E filtrano le prime voci di mercato.
di Gianpiero Farina. Foto: Roberto Tronci. 7 punti: è questo il bottino incamerato dal Cagliari nel mese di novembre. Dati e numeri alla mano sembrerebbe quindi che i rossoblù, da quando è arrivato Diego Lopez, che ha sostituito Massimo Rastelli, abbiano completamente cambiato marcia. E, in un certo senso, è sicuramente così. Ma c’è ancora qualcosa che non convince a pieno. In ogni singola partita infatti, anche in quelle vinte, non tutto ha funzionato come dovrebbe. Il 2-1 sul Verona, ad esempio, ha messo in evidenza un approccio alla partita
totalmente errato con gli isolani che si sono trovati in svantaggio. E se non fosse stato per la zampata finale di Faragò, tra i più positivi in questa fase della stagione, i veneti sarebbero usciti indenni dalla Sardegna Arena. Il 3-5-2 disegnato dal tecnico uruguaiano sembra però mascherare le lacune difensive di cui troppe volte si è parlato. A dimostrarlo alla perfezione è stato l’1-0 in casa dell’Udinese. Joao Pedro mette la firma in calce sul successo probabilmente più bello e importante di questa prima parte di campionato. Il brasiliano resta il jolly del Cagliari. Un giocatore su cui si può sempre fare affidamento e in
grado di cambiare la partita con una semplice giocata. Insomma, l’ex Palermo fa davvero la differenza. E questa non è affatto una cosa da poco. Ma tutto sembra essere un’illusione. E questo non tanto per il ko casalingo con l’Inter. La squadra di Spalletti è lanciatissima e la differenza tra le due squadre è troppo netta per gettarsi in analisi troppo negative riguardo quel match, in cui, tra l’altro, alcune decisioni arbitrali non hanno pienamente convinto, vedere il terzo gol dei nerazzurri per credere. A colpire però è stata l’inattesa sconfitta maturata alla Sardegna
Arena contro il Pordenone. Non vi è alcun dubbio sul fatto che in campo c’erano molte riserve, tra cui un Andrea Cossu a dir poco sottotono, ma la figuraccia resta. I fischi e le contestazioni del pubblico presente sono là a testimoniarlo e a confermarlo. Lo stesso Lopez è stato costretto a chiedere scusa, quasi a voler dimostrare le proprie colpe e i propri errori, tra cui aver preso sottogamba l’impegno. Perché la Tim Cup non è ovviamente il principale obiettivo stagionale, ma è senza alcun dubbio una vetrina da sfruttare meglio e in maniera più intelligente. Insomma, un’illusione che diventa incredibilmente cocente delusione. Ma ecco che arriva la sfida in trasferta con il Bologna, dove i sardi buttano ancora una volta il match, subendo il gol del pari nei minuti finali. Destro risponde alla rete del solito Joao Pedro e punisce i rossoblù, che sembrano voler fare collezione di occasioni perse. Note positive? La classifica è ottima, la squadra sembra in costante e continua crescita e molti giocatori, come Cigarini e Ionita, stanno finalmente entrando in condizione. Ma la quadra ancora non è stata trovata. Si vive troppo di alti e bassi e a mancare e un po’ di equilibrio. E intanto c’è qualcosa che sullo sfondo pian piano si avvicina. Stiamo parlando del calciomercato, pronto a riaprire i battenti nel mese di gennaio. Difficile dire se la società isolana decide di operare e come. Ciò che è certo è che le prime indiscrezioni iniziano a filtrare e molte riguardano uno dei perni dello scacchiere della compagine isolana: Nicolò Barella. Sul centrocampista è pronta a scatenarsi una vera e propria asta. Inter, Roma e Juventus sono interessate, ma occhio anche a qualche offerta dall’estero. Il suo contratto scade nel 2021 e Giulini vuole provare a blindarlo, ma le sirene delle big potrebbero essere troppo forti per riuscirci. Parlare di questo però forse è troppo presto. Il Cagliari ha di fronte degli impegni molto difficili, quantomeno sulla carta: Sampdoria, Roma, Fiorentina e Atalanta. Queste quattro partite diranno di che pasta sono fatta i rossoblù. E forse metteranno finalmente fine a quella sensazione di vivere in una sorta di illusione.
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Il dentista risponde
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Curiosità sul mondo odontoiatrico
Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.
HO I DENTI CHE SI MUOVONO, PUÒ ESSERE PIORREA? Piorrea è un termine più in uso tra i nostri nonni che tra le nuove generazioni. Parola caduta quindi quasi del tutto in disuso, ora sostituita dalla definizione di “parodontite”. Questo fenomeno patologico che interessa gengive, denti e osso nella bocca, era temutissimo in passato, visto quasi come un fenomeno inevitabile e necessario che, prima o poi avrebbe fatto perdere uno o più denti mentre si invecchiava. Quando si parlava di piorrea si indicava l’ultima fase della vita del dente colpito da malattia parodontale, quando questo era interessato da abbondante perdita di osso, diventando mobile rispetto alla struttura di mandibola e mascella, inutilizzabile per masticare e destinato a cadere, qualsiasi cosa tentasse di fare
il dentista. Fino a qualche decennio fa, quindi, era quasi automatico che, anche solo tra i 40 e i 50 anni, molte persone si ritrovassero già con protesi parziali o totali mobili come le dentiere. Questo fenomeno era considerato quasi naturale per le generazioni passate, un male necessario legato all’invecchiamento. Per fortuna, oggi, sappiamo che non è più così. L’insorgere della malattia parodontale è, la maggior parte delle volte, frutto di imperizia o disattenzione umana, superabile con un po’ di autoconsapevolezza, di attenzione ai consigli del proprio odontoiatra e igienista di fiducia e di una visita di controllo periodica annuale. La causa principale dell’insorgere di
malattie parodontali è infatti la poca attenzione nella cura della propria igiene orale. Il non lavarsi i denti con regolarità dopo ogni pasto, oppure il mancato utilizzo di filo interdentale o scovolino, sono la prima minaccia alla salute dei denti. I batteri proliferano dove non vengono eliminati, soprattutto tra i resti di cibo che rimangono incastrati negli spazi della bocca. A questo fatto vanno aggiunte ulteriori abitudini scorrette, potenzialmente pericolose per denti e gengive: consumo eccessivo di alcol e di tabacco, in ogni sua forma (anche se qualcuno afferma che i sigari fanno meno effetto delle sigarette, la differenza in realtà è quasi inesistente dal punto di vista delle malattie parodontali). Un problema medico che va invece al di là delle possibilità di controllo del paziente è invece la malocclu-
sione. Questa patologia è affrontabile solo all’interno dello studio odontoiatrico ed è per quello che, anche se si hanno buone abitudini vitali, è bene effettuare una visita dal dentista sin da bambini, in quanto la malocclusione può essere sia congenita che acquisita nel tempo. Aspetto importante da tenere a mente è che la malattia parodontale è subdola, perciò spesso rimane senza sintomi fino a che il danno risulta irreparabile, ovvero bisogna procedere all’eliminazione del dente. Per verificare la sua presenza o meno va effettuato in studio un sondaggio parodontale, ovvero una verifica dello stato clinico osseo e gengivale del paziente. Grazie a tutta questa evoluzione è al giorno d’oggi possibile intervenire con successo nella maggior parte dei casi, anche se la parodontite viene scoperta in una fase avanzata. Se prima, infatti, c’era meno cura nel tentare di salvare i denti nativi del paziente, e si preferiva rimuoverli per passare alla dentiera totale o parziale, ora l’approccio riabilitativo è resettivo o rigenerativo, ovvero si punta a mantenere la dentatura originale della persona con interventi ad hoc di igienista dentale e dell’odontoiatra per sanare la gengiva o l’osso compromessi dall’infezione. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.
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Du iu spic sardu? nascita di una nuova varietà linguistica di Sara Cardia Cagliari. Linea 5 del CTM. Una frase cattura la mia attenzione: «Mamma, ma lo sai che il sindaco mi ha strinto la mano?». A proferirla è un bambino di circa 10 anni. Un sorriso nasce inevitabilmente sul mio volto. Poi, la riflessione: sperimentazione, evoluzione, funerale della grammatica come la conosciamo (e in verità nemmeno troppo bene). Avevo davanti un linguista in erba che aveva capito più di tutta la Crusca messa insieme. Fulminea, la realizzazione: l’esistenza di una varietà esistente e passata finora inosservata – altro che ignoranza! – che possiede precetti e caratteristiche ben precise, una sua “sgrammatica”, un margine assolutamente ampio di produttività e uno assolutamente ristretto di tolleranza verso i puristi, perché nella comunicazione ciò che conta è l’efficacia del messaggio. Capire, prima ancora di correggere. La prima caratteristica – ma anche il primo precetto – è l’assoluta facilità con cui termini appartenenti al sardo vengono convertiti o adat-
tati all’italiano, dando vita a frasi uniche, a sfumature di senso altrimenti irriproducibili e a un’autenticità degna del patrimonio culturale della nostra isola. Se il bambino del 5 avesse detto “il sindaco mi ha stretto la mano”, avrebbe senz’altro prodotto una frase grammaticalmente corretta, come ci si aspetterebbe dalla sua età e dal suo grado di istruzione. Ma dov’è l’identità? Si sarà persa nel capitolo della sua grammatica scolastica dedicata al participio passato... “Mi sto accallellando” (da “sa callella”, ovvero “la sonnolenza” post-pasto): una voce fuori dal coro a Milano, Firenze o Roma. So perfettamente chi sei, ti sei distinto, sei sardo, sei unico. Ignorante? Forse, ma originale. La seconda caratteristica – un po’ meno precetto – è la creatività che contraddistingue tutti quei termini nati grazie al contributo delle giovani cricche che popolano la capitale e non solo, delle generazioni poi non così sprecate. Basti pensare a quanti modi esistano – e tutti riconosciuti – per dire “molto” e “di continuo”: “molto” posposto, come richiesto dal
costrutto sardo tipico (“è bello molto”); “solo”, suo sinonimo (“è solo bello”); “fisso”, che si dinamizza per dire “di continuo” (“sta fisso giocando”); “a fuoco”, che enfatizza la durata e intensità dell’azione (“mi metto a studiare a fuoco”). Per non parlare poi di tutti quegli intercalari che sono diventati quasi dei marchi di fabbrica, delle espressioni di origine controllata: il sarcastico “di gesso!”, per sottolineare l’improbabilità di un determinato evento; l’entusiasta “fiamma!”, espressione di stupore e meraviglia; il sempreverde “di lusso!”, che esprime approvazione per una circostanza favorevole. Chi altri lo direbbe? La terza caratteristica – ma anche un ostacolo – è l’intraducibilità di una terminologia creata ad hoc e da una cultura leggibile sotto pelle e non sui libri. Non esistono scuole, né interpreti. Lo sappiamo, ci capiamo. Ed è tutto. E se l’esclusività e il prestigio potrebbero giocare a nostro favore, non possono fare altrettanto i cortocircuiti linguistici con i nonisolani. Come potremmo mai tradurre il termine “sciapiru” senza
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privarlo di tutte le sue sfumature e decontestualizzarlo? Non sarebbe un crimine dire che “sperduto” equivale a “sperdiu” e che “curioseddu” significa semplicemente “curioso”? Corretto, ma così “pulito”, neutro. Ciò che bisogna tradurre è un retaggio secolare, ma senza troppi giri di parole, senza dizionario, a meno che non sia tascabile, urbano. Scorretta e inudibile, questa varietà sarà pure l’orrore e il disonore della lingua italiana, ma esiste perché parlata, vive, brulica, si evolve, è incontrollabile e senza che però ci siano mai malintesi. Non ci è stata imposta e a nostra volta non la imponiamo. Non sarà quindi che fosse scritto – o detto – che doveva nascere? Doveva, e dal nostro senso geneticamente inciso dell’arrangiarsi, dell’ignorare in nome del capire e dell’essere comunque capiti. L’era dello strafalcione non è databile e non ha scadenza. Senza errori una lingua non può esistere, senza il contributo di chi la parla non può evolversi, senza l’influenza della cultura non può avere un’identità.
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inSardegna... I migliori eventi di Dicembre
8 DICEMBRE. “Serendipity - Memorie di una donna difettosa”
Dal 12 al 17 DICEMBRE. Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show
Fino al 10 DICEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo. “L’avvoltoio” di Anna Rita Signore, regia Cesar Brie.
Dal 13 al 17 DICEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo. Stagione di Prosa 2017/2018: Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show con la Jazz Company.
Fino al 17 DICEMBRE: Cagliari. IV edizione del Festival Internazionale di teatro, arte e nuove tecnologie “Le Meraviglie del Possibile”. Dal 1° al 23 DICEMBRE: Cagliari nel Quartiere Marina. “MariNatale 2017”. Dal 2 al 22 DICEMBRE: Cagliari alla Fiera, ore 9:00-13:00, sab 10:00-20:00. Santa Claus Village Sardegna. Dal 4 DICEMBRE al 6 GENNAIO: Sassari all’Emiciclo Garibaldi, dalle ore 9:00 alle 21:00. V edizione “Mercatino di Natale in Centro Storico”. 7 DICEMBRE: Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. Concerto per la Croce Rossa Italiana di Piero Marras. Dal 7 al 9 DICEMBRE: Cagliari al Teatro delle Saline, ore 21:00. “Farsa Nera”, regia di Valentina Capone e Andrea Cosentino. 8 DICEMBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 20:30. Stagione Lirica e Sinfonica 2017: “Tosca”, Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, di Giacomo Puccini, regia di Giulio Ciabatti. Cagliari all’Auditorium del Conservatorio, ore 21:00. “KME Winter”: “Serendipity Memorie di una donna difettosa” con Serena Dandini. Cagliari al Fabrik, ore 22:00. Concerto dei Valerian Swing. Cagliari al Bflat, ore 22:00. Concerto del Mediterranean Ensemble. Dall’8 al 10 DICEMBRE: Cagliari all'Ex Manifattura Tabacchi, dalle ore 10:00 alle 23:00. “I Love Christmas Village”. Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVIII Stagione di teatro per ragazzi: “Io, Pollicino”, La Botte e il Cilindro (SS), (3-11 anni). Fonni e Ortueri. Autunno in Barbagia 2017. 10 DICEMBRE: Sassari al Palazzo di Città, ore 11:00/19:30. XVII edizione “(To) Be in Jazz”, i concerti aperitivo: “Tribute to Django”. Sassari al Teatro Comunale, ore 16:30. Stagione Lirica e Sinfonica 2017: “Tosca”, Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, di Giacomo Puccini, regia di Giulio Ciabatti. Cagliari al Teatro delle Saline, ore 17:30. Rassegna “Famiglie a Teatro”: “Gryla, il demone del Natale”. Oristano in Piazza Roma, ore 18:00. Piero Marras “Concerto per l'Unicef”. 12 DICEMBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. Stagione di Prosa 2017/2018: Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show con la Jazz Company.
Dal 13 al 20 DICEMBRE: Cagliari al Teatro Lirico. Stagione lirica e di balletto 2017: “Il lago dei cigni”, balletto fantastico in due atti e quattro scene, musica Pëtr Il'ic Cajkovskij; coreografia Aleksej Fadeecev. 14 DICEMBRE: Cagliari all'Ex Manifattura Tabacchi, ore 21:30. “Cristiano Godano racconta i Marlene Kuntz”, concerto acustico. Cagliari al Fabrik, ore 22:00. Concerto della Fuzz Orchestra. 15 DICEMBRE: Porto Torres al Teatro comunale Andrea Parodi, ore 19:00. XXVIII edizione Festival “Etnia e Teatralità": “Gulash, musica ungherese e racconti”, concerto gastronomico di Janos Hasur e Mihaly Huzsar. Cagliari al Fabrik, ore 22:00. “KME Winter”: concerto dei Fuzztones. Cagliari al Bflat, ore 22:00. Concerto del The Legendary Johnny O'Neal Trio. 15-16 DICEMBRE: Sassari al Teatro Verdi, ore 21:00. Musical “Saturday Night Fever - La Febbre del Sabato Sera”. 16 DICEMBRE: Carbonia al Teatro Comunale, ore 21:00. Piero Marras in Concerto. 16-17 DICEMBRE: Orune e Ovodda. Autunno in Barbagia 2017. Dal 16 al 23 DICEMBRE: Cagliari all'Ex Manifattura Tabacchi, dalle ore 11:00 alle 21:00. “Creative Corner Market - Christmas Edition”, Fiera del fatto a mano. 17 DICEMBRE: Cagliari all'ex Manifattura Tabacchi, dalle ore 9:00. "Mercatino del Vintage". Cagliari al Fabrik, dalle ore 9:00. 7ª edizione “Vinyl Sardegna”, mostra mercato del disco usato e da collezione in Sardegna. Sassari al Palazzo di Città, ore 11:00/19:30. XVII edizione “(To) Be in Jazz”, i concerti aperitivo: “Omaggio a Duke Ellington”. Cagliari all'Auditorium Comunale, dalle ore 16:00. "KoreART”, la Giornata Coreana. Cagliari al Teatro delle Saline, ore 17:30. Rassegna “Famiglie a Teatro”: “Gryla, il demone del Natale”. 18 DICEMBRE: Cagliari presso le scalinate del Santuario di Bonaria, dalle ore 9:00. 21ª edizione de il “Miracolo di Natale“, manifestazione di solidarietà. 19 DICEMBRE: Cagliari all'Auditorium del Conservatorio, ore 21:00. "The Voices of Victory: The Christmas Show", concerto Gospel.
31 DICEMBRE. Concerto di Samuel
22 DICEMBRE: Quartucciu alla Cueva Rock, ore 22:30. Concerto dei Train To Roots. 23 DICEMBRE: Sassari al Teatro Verdi, ore 21:00. VII edizione del “Cine-concerto”. Cagliari al Fabrik, ore 22:00. Concerto dei Sikitikis. 24 DICEMBRE: Sassari al Palazzo di Città, ore 11:00. XVII edizione “(To) Be in Jazz”, i concerti aperitivo: “Natale in Swing”. 26 DICEMBRE: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVIII Stagione di teatro per ragazzi: “Il lago dei cigni”, La Botte e il Cilindro (SS), (5-14 anni). 27 DICEMBRE: Sassari al Teatro Verdi, ore 21:00. Spettacolo Gospel con gli Uni.Sound. 29 DICEMBRE: Cagliari al Fabrik, ore 22:00. Concerto dei Texile. 29-30 DICEMBRE: Sassari al Teatro Ferroviario, ore 18:00. XXVIII Stagione di teatro per ragazzi: “Il lago dei cigni”, La Botte e il Cilindro (SS), (5-14 anni). 30 DICEMBRE: Sedini nel Centro storico, ore 19:30. IX edizione “Feste in Cantina”. 31 DICEMBRE: Cagliari alla Fiera Internazionale della Sardegna, ore 21:00. “City Fest Capodanno 2018”, main artist Coez. Alghero al Porto, ore 23:30. “Cap d’Any 2018”: concerto degli Ofenbach e di Samuel. Olbia al Molo Brin, ore 23:30. Concerto del rapper J-Ax.
Mostre Fino al 10 DICEMBRE: Cagliari al Palazzo di Città, ore 10:00-18:00, chiuso lunedì. Mostra fotografica “Paesaggio e identità: storie di luoghi, di donne e di uomini – I grandi reporter della Magnum in Sardegna”. Fino al 14 DICEMBRE: Oristano alla Pinacoteca "Carlo Contini", ore 10:00-13:00 e 16:30-19:30. Mostra Fiat Lux, Giovanni Carta, 1973-2017. Fino al 14 GENNAIO: Cagliari allo Spazio SEARCH, ore 9:00-20:00. Mostre “Nel segno di Galep” e “221B Baker Street” Fino al 25 FEBBRAIO: Nuoro al MAN, ore 10:0013:00 - 15:00-19:00, chiuso lunedì. Mostre “Una visione astratta”, opere dalla Collezione Maria Cernuschi Ghiringhelli e “Emisferi Sud”, mostra di Michele Ciacciofera.
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Consigli per un
Natale ecosostenibile festeggiare senza sprechi e rispettando l’ambiente di Nike Gagliardi È possibile far fronte alle festività natalizie con un occhio di riguardo all’ambiente e – perché no – anche al portafogli? Lo scopo che si prefigge questo articolo è quello di fornire alcuni consigli ai lettori al fine di festeggiare il Natale in maniera più ecosostenibile, limitando gli sprechi e l’inquinamento dovuto, per esempio, agli involucri dei regali e agli addobbi natalizi e sostenendo l’economia locale. Il primo suggerimento riguarda il simbolo più importante delle nostre feste: l’abete natalizio. Se intendete riutilizzarlo per più anni, acquistare un albero di natale artificiale può rivelarsi la soluzione ideale ma, per i più creativi, un’idea sfiziosa e originale può essere quella di costruirlo in casa utilizzando materiali di riciclo: con un po’ di fantasia si può fare un figurone con amici e parenti; inoltre l’ideazione, la costruzione e infine l’addobbo del vostro albero coinvolgerà tutta la famiglia, costituendo un rito dentro il rito. Il web è ricco di idee da prendere in prestito e a cui dare il proprio personalissimo tocco: potete costruire la struttura del vostro albero con un ampio foglio di cartone ripiegato a forma di cono e rivestirlo con ritagli di stoffa dai colori sgargianti, con carta regalo oppure con del semplicissimo spago verde a cui si fisseranno, a mo’ di palline, dei pon pon di feltro.
Ma l’albero più suggestivo è indubbiamente quello da parete costruito con i vostri ricordi: foto, cartoline, disegni, una scatola di fiammiferi dalla stampa insolita, un portachiavi buffo, vecchi biglietti di auguri. Vi basterà trovare uno spazio libero sulla parete del soggiorno e appendere – il patafix è la soluzione ideale – tutti questi
“souvenir dal passato” disponendoli in forma d’abete. Per le decorazioni, poi, non avete che l’imbarazzo della scelta: con dello spago o del cartoncino (adattissimo quello dei rotoli di carta igienica e di carta da cucina) potrete realizzare dei bellissimi fiori finti. Ma anche con tappi di sughero
colorati, vecchi nastri e origami si possono ottenere effetti stupefacenti. I tutorial in rete su come costruire i vostri addobbi abbondano e siti come www.greenme.it, www.nonsprecare.it, www.hellogreen.it sono ricchi di informazioni e proposte. Veniamo dunque ai regali: prima di precipitarvi a comprare fogli su fogli di carta per i pacchetti controllate di non avere già a casa qualcosa che si presti ad avvolgere i vostri doni: vecchi giornali, carta da pacchi e scatole di cartone, con i giusti ritocchi, possono tornare a nuova vita e rappresentare un ottimo sostituto alla più scontata carta regalo. Una nuova tendenza, adottata anche da molte aziende, è quella di incartare i pacchi con del tessuto: spesso un fazzoletto, un foulard, una borsa in tela che possano divenire parte integrante del regalo e dunque venire riutilizzati. Meglio inoltre fare doni utili e, anche a costo di smorzare un poco la sorpresa, accertarsi dell’effettiva necessità di quello che state andando a comprare piuttosto che donare qualcosa che non corrisponde a una reale esigenza. Potete inoltre scegliere di dare una mano all’economia locale sostenendone l’artigianato e prediligendo l’acquisto di vestiti, gioielli e stampe prodotti a mano o ideati sul territorio sardo. Per il cenone evitate di usare piatti e bicchieri di plastica, fate una stima degli invitati, definite preventivamente il menù, non esagerate con le quantità delle portate e aprite solo le confezioni degli ingredienti realmente necessari. Un menù vegetale ha sicuramente un minore impatto sull’ambiente in quanto costituito di materie prime che richiedono meno risorse nel ciclo di produzione. Meglio poi optare per prodotti stagionali, biologici e a chilometro zero, privilegiando i piccoli produttori agricoli. In conclusione, per i prodotti “esotici” come cioccolato, zucchero di canna, spezie potreste rivolgervi a uno dei punti vendita affiliati al Commercio Equo e Solidale, forma di Fair Trade che garantisce un corrispettivo onesto per la materia prima acquistata e condizioni di lavoro eque ai lavoratori: contribuirete così, con un piccolo gesto, a far sì che sia un buon Natale per tutti, anche all’altro capo del globo.
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Festeggiato in tutto il mondo, il Natale si declina in una tale varietà di usanze, costumi e colori capaci di immergerci ovunque, all’istante, nella sua magica atmosfera. In questo, anche la musica riveste un ruolo fondamentale: chi non associa il mese di dicembre alle famosissime Jingle Bells, Happy Xmas, Last Christmas o Silent Night? E queste solo per citare le melodie più famose, restando in quel contesto anglofono che la globalizzazione ha sdoganato e diffuso nel mondo occidentale. Esistono, tuttavia, realtà natalizie che, di anno in anno, si ripetono a livello locale mantenendo vive tradizioni, anche canore, nelle quali si esprime tutta la fede e la devozione dei popoli. La Sardegna, della quale trattiamo in questa pagina, è andata maturando una ricchissima tradizione legata al Natale i cui canti e melodie accompagnano i fedeli in quel tempo che, liturgicamente, è chiamato “di Avvento”. In questo periodo dell’anno – che si protrae per quattro settimane fino al 25 dicembre – l’attesa della nascita del Salvatore viene vissuta con gioia e buoni propositi combinando occasioni di incontro civili e religiose con melodie di sicura suggestione. «Magnificat anima mea Dominum.» Come pure testimoniano le scritte all’interno delle chiese più antiche sparse qua e là per l’isola, il latino era la lingua usata per le funzioni e per i rituali religiosi fino al 1965, anno in cui ebbe termine il Concilio Vaticano II. Da allora in poi, l’uso della lingua italiana ha dato campo libero soprattutto all’utilizzo
dei dialetti, più familiari presso le classi povere e quindi più diffusi. Niente di strano, quindi, che anche le canzoni a tema natalizio si siano diffuse e abbiano conosciuto il successo “in limba”, non di rado con le inflessioni della località in cui venivano cantate. «Acculzu a Betlemme il logu asprosu / b’haiat una grutta povera, nuda e brutta, / ue sas amas b’haiant reposu: / in cussa grutta est nadu su Deus umanadu.» Queste parole sono tratte dalla prima strofa di Acculzu a Betlemme, un brano del 1927 scritto da Pietro Casu e musicato da Agostino Sanna – il primo di Berchidda e il secondo di Ozieri – entrambi sacerdoti e molto abili nel districarsi con parole e note. Questa canzone ha conosciuto un grande successo nella versione cantata da un’altra coppia: il celebre Duo Puggioni.
Fratello e sorella originari di Berchidda, il duo riscosse un notevole successo nel corso degli anni Ottanta non solo in Gallura ma in tutta la Sardegna, imprimendo un nuovo slancio alla musicalità sarda, fino ad allora appannaggio soprattutto dei tenores e dei cantadores. «Duos isposos a s’iscurigada / chilcan in Betlehem alloggiu invanu, / s’arreu in d’un istall’ilgarada / de su pianu.» Furono nove, in totale, i brani scritti dai due sacerdoti e pensati, non a caso, per una tradizione nella tradizione: quella della novena di Natale. Dal 16 al 24 dicembre, infatti, le chiese accoglievano e accolgono i fedeli, alla sera, per celebrare incontri di preghiera in musica. I soggetti delle canzoni sono quindi i personaggi delle Sacre Scritture,
per esempio in Duos Isposos, che si apre con l’arrivo a Betlemme di Giuseppe e Maria in cerca di alloggio per la notte e per affrontare il parto. «Es nadu, es nadu, es nadu su Bambinu. / Enide, enide tottus a l’ammirare, / enide a l’adorare, enide a l’adorare, a l’amare.» Notte de Chelu è forse tra le più conosciute e intonate allo scoccare della mezzanotte e nelle messe natalizie della domenica. La serenità e la melodia delle sue strofe ne fanno un brano perfetto per l’atmosfera di pace e letizia di questa giornata. E poi ci sono i Gosos, canti popolari religiosi che, naturalmente, dedicano fra i diversi temi che affrontano anche qualche quartina alla nascita di Gesù. Nascita che salutiamo anche noi con il ritornello di Naschid’Est: «“Gloria!”, “Gloria!” cantan’ in Chelu, / lughidos anghelos pro s’altu Re. / “Paghe e vittoria!” s’as bonu zelu / anima povera cantan pro Te.»
u l e h c e d e t t o N nti e gli altri ca di natalizi sar
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di Daniele Dettori
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di Annalisa Murru Prendi una piattaforma di condivisione video gratuita e aperta a tutti, crea un canale di successo e lavora online. Facile? Per niente. L’impresa è ancora più ardua se si punta su contenuti di qualità come l’informazione. Breaking Italy è un TG in chiave moderna che unisce pillole di informazione giornaliera al dibattito. Nasce nel 2011 e conta più di 430mila iscritti su YouTube, numero che rappresenta in particolar modo la fascia d’età dei giovani dai 18 anni in su. Il conduttore di questo show è un cagliaritano poco più che trentenne, Alessandro Masala, che ha portato per primo il format in Italia. Il palinsesto vanta una programmazione che va dal lunedì al giovedì più una diretta il venerdì, in cui il dibattito si amplia prendendo spunto dai commenti ricevuti in settimana. Con una conduzione informale e un forte carisma, Alessandro offre una panoramica su ciò che accade nel mondo che tiene incollati allo schermo gli spettatori, denominati “gentaglia”. Il suo impegno lo rende un creator multitasking. Ogni show comporta un lavoro incredibile e viene spontaneo chiedersi quante ore dedichi ogni giorno alla sua attività: “Direi una media di dieci, undici ore; qualche volta di più, perché ci sono puntate più lunghe e complesse e quindi devo impegnarmi maggiormente nella ricerca e nella costruzione del discorso, in modo da non dire stupidaggini - perlomeno, stupidaggini non volute! -. Mi occupo di ogni cosa, dalla rassegna stampa al montaggio, dalle battute alla pubblicazione. In pratica sono sempre in studio”. Andiamo a conoscere meglio il lato umano del web: “Ci sono molte cose che mi rendono contento di quello che faccio. Sicuramente l’elemento che spicca è il rapporto con la mia community. Quando capita di dovermi avventurare fuori, nel mondo
ALESSANDRO MASALA Il TG a modo mio
reale, incontro sempre qualcuno che mi riconosce e nel novanta per cento dei casi la dinamica è la stessa di quando ti imbatti in un vecchio compagno di scuola. Facendo lavori come il mio, che ti permettono di connetterti con decine di migliaia di persone e ti isolano moltissimo allo stesso tempo, è facile perdere di vista l’impatto che un video o anche soltanto una frase possano avere sugli altri; per questo è così bello avere a che fare con chi premia il tuo impegno”. I lati positivi non finiscono qui: “Un’altra cosa di cui sono orgoglioso è il fatto di aver costruito il poco che ho costruito da solo, letteral-
mente senza soldi. E non solo: ora che tengo in piedi questo show, faticosamente per carità, ho il privilegio di non dover scendere troppo a compromessi, di poter fare quello che voglio, dire quello che voglio, gestire i contenuti come meglio credo. Parlo principalmente dei compromessi con investitori, produttori, sceneggiatori, reti, quel mondo che fa parte dei vecchi media e delle realtà complesse che sinceramente non mi affascina nemmeno un po’. Caratterialmente sono un orso, difficilmente avrei trovato spazi e modo di esprimermi in ambienti così strutturati”. Ogni progetto porta con sé dei que-
Volantino.it Calendari a colori
siti: “Il lato più negativo del mio lavoro è il senso di instabilità che un investimento di questo tipo ti regala. Fondamentalmente dopo aver speso tanto - in termini economici, di tempo e di speranze - in qualcosa che di fatto non ha precedenti tranquillizzanti ai quali puoi rifarti, non puoi fare a meno di chiederti se la strada che hai intrapreso sia quella giusta o se rischi invece di finire in uno strapiombo. Logicamente a un certo punto si riescono anche a trovare delle risposte, ma dentro si ha sempre la sensazione di essere un po’ un freak”. Il futuro di Breaking Italy? “Difficile dirlo, perché nessuno di noi sa come la piattaforma YouTube, gli spazi che occupiamo su internet e in generale la fruizione dei contenuti sul web si evolveranno da qui a dieci anni. I ventenni e i trentenni di oggi cosa faranno domani? Guarderanno più TV, ne guarderanno meno, continueranno a navigare come fanno adesso?”.
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Tra la vita e la pietra Passeggiata tra le opere di Pinuccio Sciola nel giardino sotto le mura di Cagliari di Alba Marini A Cagliari, sotto le mura dell’antico Bastione, esiste un luogo in cui l’arte, il passato, il futuro, la vita di tutti e quella di pochi si fondono. Si tratta di un giardino: qui le pietre morte danno la vita alla rappresentazione di una città, raccontano i suoi antichi conflitti, ma anche il suo destino. A narrarci le vicende di Cagliari scolpendole nella roccia è stato l’artista sardo Pinuccio Sciola, scomparso nel maggio dello scorso anno. Il giardino sotto le mura - inaugurato nel 2014 nacque dall’idea dell’amministrazione comunale di riqualificare l’ex vivaio civico, creando un angolo di pace perfettamente immerso nel contesto urbano e a contatto con il Bastione, la colonna portante del centro storico. Il piano di lavoro vide la partecipazione di Sciola, chiamato a far parte di un progetto diverso dal solito. L’artista, famosis-
simo per le sue pietre sonore, decise stavolta di concentrarsi su opere che potessero rappresentare la città, ma anche il suo rapporto di bambino e poi di uomo con essa. Le sculture del giardino riguardanti la città di Cagliari sono tre: si tratta di fontane, in cui l’acqua - simbolo della terra sarda - è l’assoluta protagonista. L’idea delle fontane venne in mente all’artista mentre rispolverava i ricordi dell’infanzia: durante le sue visite nel capoluogo, essendo abituato all’ambiente di campagna, era solito ricercare uno spazio verde in cui rifugiarsi. Anche se all’epoca il vivaio era inaccessibile, l’artista si ricordava bene di quelle tre vasche d’acqua in cui crescevano i papiri e che riusciva a scorgere attraverso le grate. Quando Sciola fu chiamato a collaborare per la riqualificazione di questo luogo a lui caro decise di lavorare sull’esistente e man-
tenere le vasche erigendovi al di sopra tre installazioni in pietra calcarea. La prima è la memoria di una città sommersa: piccole pietre squadrate si intravedono al di sotto dell’acqua della fontanella e rappresentano le ceneri dell’antica Santa Igia, la “prima Cagliari”, capitale del giudicato, distrutta dai Pisani nel 1258. Se la prima scultura rappresenta il passato, la seconda è completamente proiettata al futuro: Cagliari è rinata come una fenice e si affaccia a diventare una moderna metropoli. Le pietre che svettano fiere dalle acque rappresentano non solo il capoluogo regionale, ma l’intera isola che, galleggiante sul mare, si affaccia alla contemporaneità. La terza scultura è legata invece alla storia personale dell’autore, ai suoi ricordi di un passato recente: piccole piramidi fanno capolino dall’acqua della fontana e simboleggiano le vecchie montagne di sale. Nel sale della nostra terra, nel vecchio metodo di estrazione del cloruro di sodio (basato esclusivamente sull’evaporazione del mare), Sciola ripose un’ultima speranza per il futuro della sua cara Sardegna: evoluzione sì, ma con un occhio alla tradizione e alla difesa dell’ambiente. A decorare i prati dei giardini ulteriori sculture di Sciola, dedicate al significato di essere uomini. La pietra è morta, ma Cagliari è viva. La sua gente è viva. Le genti del mondo vivono e hanno vissuto. Ed è in merito a questa consapevolezza che le “pietre legate” raccontano il rapporto tra uomo e natura. Scolpite in modo da sembrare incatenate, le rocce simboleggiano la superbia dell’umanità, convinta di poter comandare con le sue forze anche le pietre. Il messaggio è chiaro: le pietre – come l’arte, come la natura e come la vita – sono immortali e libere e, come tali, non possono essere ammanettate nemmeno dal più forte tra gli esseri viventi. L’arte di Sciola ha lasciato nel giardino sotto le mura un ultimo messaggio senza tempo: i “semi della pace”. Il seme è una grande metafora. Queste sculture non solo ci ricordano che siamo tutti figli della stessa madre, ma anche l’importanza di mantenere l’affetto e la pace tra fratelli. Il bisogno più grande dell’uomo è l’amore: proprio come un seme, la pace ha bisogno di essere coltivata affinché venga rimosso ogni ostacolo al suo sviluppo. A Cagliari esiste un luogo dove uomini e mondo si riconciliano, dove la vita e la pace trionfano: è il Giardino sotto le mura.
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ALLENAMENTI A CONFRONTO Qual è quello ideale per dimagrire?
Fitness & Benessere a cura di Matteo Sassone
un padre, un marito e “un Sono trainer esperto in percorsi di
dimagrimento, obesità e sovrappeso. Aiuto quotidianamente le persone che vogliono cambiare forma fisica, e spesso anche la propria vita.
”
Una domanda che mi viene frequentemente rivolta riguarda quale attività fisica faccia dimagrire di più. Premesso che il dimagrimento avviene solo se si verifica un cambiamento a trecentosessanta gradi nelle abitudini dell’individuo, a cominciare dal suo modo di pensare, non si può credere di riuscire a perdere peso con il solo allenamento o modificando alcune delle proprie abitudini alimentari. Mediamente le persone ritengono che il modo migliore per dimagrire sia svolgere attività aerobica, per esempio corsa o camminata, ma si sbagliano: numerosi studi dimostrano quanto l’allenamento di tipo anaerobico (ad esempio mediante l’uso di pesi) sia più efficace dell’attività aerobica nel migliorare la qualità del risultato finale. Esistono molteplici discipline e l’offerta è veramente vasta: pilates, yoga, running, funzionale, fino alle attività di gruppo: non c’è che l’imbarazzo della scelta anche se alcune di esse vengono proposte come miracolose pur senza reali
il Fotoesercizio HOLLOW POSITION (facilitata)
Dalla posizione supina, fletti il busto fino a staccare completamente le scapole da terra, mantieni le gambe tese e la zona lombare ben aderente al pavimento. Ripeti 3 volte tenendo la posizione per 30-60 secondi facendo pause di 60 secondi.
#shMAG seh 19 fondamenta scientifiche. Ciò che bisogna innanzitutto tener presente è che ci sono sport che favoriscono più di altri il dimagrimento e che, se non avete raggiunto i risultati che desideravate, forse dovreste riconsiderare la vostra scelta. In genere si tende infatti a scegliere un’attività di nostro gradimento ma non sempre questa coincide con il tipo di allenamento adatto a ottenere i risultati che ci preme raggiungere Conosco tante persone a cui piace giocare a calcio, ma non ho mai visto nessun dimagrire grazie alle partite di calcetto. Ho visto invece persone innamorarsi di determinate attività grazie alla loro efficacia. Nell’immaginario comune più si prolunga l’attività fisica, più si bruciano grassi ma, anche se è vero che la corsa e la camminata vi faranno bruciare più calorie sul momento, la vostra muscolatura potrebbe risultarne compromessa e, anche se avrete perso peso, probabilmente il vostro corpo non sarà definito e tonico come lo avreste immaginato. Invece, in una sessione di allenamento in cui privilegerete l’attività anaerobica, ovvero esercizi di breve durata ma ad alta intensità, il vostro corpo continuerà a
bruciare calorie anche dopo il workout e i benefici sul vostro aspetto, sulla postura, sull’apparato locomotore e sulla massa muscolare saranno sicuramente più concreti. Il mio consiglio non è dunque quello di eliminare la corsa e l’attività aerobica ma, se la amate, di considerarla come un’attività complementare al workout. Un’alternativa valida potrebbe essere svolgere un’attività aerobica intervallando minuti ad alta intensità e minuti a bassa intensità, cioè alternando per esempio la corsa alla camminata o inserendo all’interno della medesima sessione (o in quelle successive) esercizi di forzaresistenza da ripetere dalle 8 alle 12 volte, eseguibili in palestra o a casa su un semplice tappetino e che siano in grado di coinvolgere tutti i muscoli del corpo. Il lavoro che prescrivo ai miei allievi che vogliono dimagrire consiste in tre allenamenti settimanali della durata massima di 45 minuti suddivisi in una parte aerobica e in una anaerobica e che prevede variazioni nel tipo di esercizi ogni quattro settimane: in questo modo, si mantiene altissima la motivazione e si offrono stimoli sempre nuovi al nostro corpo. Fidatevi: funziona!
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Il team di Little Alienz
Il team di Mindpot con Franco Contu di Sardex
Startup a valenza sociale: i casi di Mindpot e Little Alienz L’ultima edizione della Start Cup ha proposto due idee innovative destinate ad avere un impatto significativo nel fronteggiare, rispettivamente, sclerosi multipla e dislessia. di Manuel Di Cristo Il mondo delle startup – in continua crescita e in costante evoluzione da oltre un decennio – continua a regalare al nostro Paese importanti novità, spesso in grado di semplificare la vita di persone che affrontano ogni giorno delle sfide difficili. È il caso, ad esempio, di due nuovi progetti made in Sardinia quali Mindpot e Little Alienz. Il primo rappresenta una risposta all’indebolimento delle facoltà cognitive nei malati di sclerosi multipla; Mindpot è infatti un gioco mobile con al suo interno una collezione di test di memoria differenti, che utilizza i dati personali dell’utente per proporgli giochi personalizzati; in che modo? Ad esempio, usando le sue foto più significative o interrogandolo in merito ad eventi da lui svolti (del calendario o di Facebook) o, ancora, chiedendogli dove o quando sia stata scattata una determinata fotografia. Questo viene fatto sia per fornire all’utente un’esperienza di gioco più coinvolgente, sia per allenare la memoria autobiografica; il team – composto da Fabio Demuru, Luisa Marras, Rita Lostia, Silvia Dessì, Andrea Altea e Pier Francesco Zanata - prevede inoltre lo sviluppo di una dashboard, dove i medici potranno visionare lo stato della memoria dei loro pazienti. Ma i puzzle games
contenuti in Mindpot non sono utili soltanto per persone affette da sclerosi multipla: sono infatti studiati per tutti coloro che soffrono di disturbi cognitivi, e sono destinati ad aiutare questi ultimi nell’allenamento dei vari aspetti della memoria tramite la creazione di nuovi percorsi, volti a mantenere la mente flessibile. Il progetto, che è ancora in una fase di ricerca, ha ottenuto importanti riconoscimenti: si è infatti aggiudicato il primo posto nello “Start Up Weekend 2017” e lo special prize di Sardegna Ricerche nell’ultima edizione della Start Cup. Anche Little Alienz, come Mindpot, nasce con lo scopo di ovviare a situazioni deficitarie di una determinata categoria di persone: i dislessici. Little Alienz è infatti un gioco da tavolo che consente di effettuare il rilevamento delle aree critiche ricollegabili alla dislessia e il potenziamento delle abilità meta-fonologiche già nella scuola dell’infanzia e nella prima classe della scuola primaria (quindi con i bambini dai 4 ai 6 anni e mezzo), in modo da attuare, a prescindere dalla eventuale diagnosi futura, un intervento efficace e tempestivo sulle abilità fondamentali per l’apprendimento della letto-scrittura. L’idea nasce constatando l’aumento dei casi di di-
sturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia) specie in ambito scolastico, con il problema rappresentato dall’impossibilità - per legge - di diagnosticare tali disturbi prima degli 8 anni di età; lo scenario attuale, insomma, vede spesso genitori preoccupati per le difficoltà dei loro figli, i quali a loro volta avvertono un senso di disagio e inadeguatezza. Da qui l’idea di un intervento preventivo attraverso l’apporto di Little Alienz. Come confermato da Sarah Pinna, CEO del Progetto, di Little Alienz esiste ancora un solo prototipo nella versione gioco da tavolo ma, assieme al suo team - composto da Mauro Cuccu e da Valentina Bellotti - l’idea è quella di realizzare una versione app mobile che riesca a compiere un passo ulteriore: un vero e proprio screening attraverso la raccolta dei dati sul rendimento delle prove per stabilire automaticamente l’esercizio di potenziamento da sottoporre all’utente. In attesa della versione mobile, Little Alienz può già fregiarsi dello special prize di Sardegna Ricerche, ottenuto al Contamination Lab di Cagliari, oltre al premio speciale del Rettore dell’Università di Cagliari come migliore startup sociale e al premio del Rotary Club Cagliari all’edizione 2017 della Start Cup regionale. Elevata valenza sociale, creatività, innovazione: Mindpot e Little Alienz sono tutto questo, ma sono anche la dimostrazione dell’estrema utilità del gioco nel rapportarsi a disturbi più o meno gravi, come la sclerosi multipla e la dislessia. La speranza è che, unitamente all’incremento di progetti analoghi, cresca l’attenzione di istituzioni pubbliche e private al fine di incentivare idee che, come quelle analizzate, sono destinate a cambiare in meglio la vita di molte persone.
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LA CATALOGNA IN SARDEGNA
ALGHERO di Marco Scaramella Sapete qual è la città più catalana d’Italia? Esatto, si tratta di Alghero. Grazie anche ai fatti che ultimamente stanno accadendo in Spagna, si è parlato molto del forte vincolo culturale che lega Alghero alla Catalogna. Ma come nasce questa relazione, e come mai è solo in questa zona dell’isola che si parla il catalano? Alghero altro non è che un pezzo di anima catalana trapiantata in Sardegna. Mettendo piede in città, si percepisce subito una sensazione diversa rispetto al resto dell’isola. Sarà che lo stretto legame tra Alghero e la Catalogna è presente in ogni angolo della città, e che lo stile catalano-aragonese è ben presente nell’atmosfera del centro storico, con i nomi delle vie scritti in bilingue, nelle chiese (Santa Maria con le sue forme gotico-catalane e San Michele dalla cupola policroma), nelle mura, nei bastioni, nelle abitazioni più sfarzose e in quelle più umili. A sottolineare questo rapporto, Alghero ospita una delegazione del governo di Catalogna con il quale si collabora affinché il catalano sia tutelato e valorizzato come minoranza linguistica. Il governo catalano, inoltre, ha stipulato un accordo con la città di Alghero per incrementare i rapporti culturali, linguistici e commerciali. La città di Alghero, viene fondata dai Doria di Genova agli inizi del XII secolo, e diventa catalana a partire dalla seconda metà del 1300, anno in cui inizia la dominazione degli Aragonesi. È il Re d’Aragona Pietro IV il Cerimonioso che conquista la città dopo alcuni mesi d’assedio. La sua vittoria sancisce la fine della dominazione genovese. Dopo la conquista, la popolazione sarda originaria di Alghero viene deportata nella penisola iberica e la città viene ripopolata con nuovi coloni catalani, viene annessa alla corona d’Aragona e trasformata in città fortificata. Per gli aragonesi, Alghero rappresentava un importante avamposto che poteva consentire l’accesso alla Sardegna. Diverse regole disciplinavano l’ingresso in città, ad esempio: al tramonto le porte venivano chiuse, i forestieri non potevano trascorrervi la notte e chi voleva vivere all’interno delle mura fortificate doveva imparare il
catalano per integrarsi nella vita della comunità o, quantomeno, per poter farsi comprendere. Norme come queste contribuivano a fare di Alghero un’isola racchiusa dentro un’altra isola, dando vita ad una comunità separata dal resto della Sardegna. Grazie a questa chiusura, però, l’algherese è sopravvissuto fino ai giorni nostri, anche se parlato solo dal 20% della popolazione. Il catalano di Alghero è una lingua conservativa perché, se è vero che è rimasto isolato dal ceppo originario, ha comunque mantenuto tratti del catalano arcaico e medievale, ma ha anche inevitabilmente subito delle influenze, assumendo nuovi tratti fonetici derivati dal sardo e dall’italiano. Durante il fascismo, l’algherese ha subito un periodo di oscuramento, per via delle politiche di italianizzazione. Oggi è riconosciuto come lingua minoritaria dalla Repubblica Italiana e dalla Regione Sardegna. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la diffusione dell’algherese è diminuita. Nel tempo, però, sono nati diversi enti e media, come Catalan TV o il quotidiano online Alguer.it che propongono contenuti sia in italiano che in catalano, e che promuovono la diffusione e l’insegnamento della lingua locale, a quei cittadini che sentono il desiderio di potersi esprimere in un idioma così radicato nella cultura e nella storia del popolo algherese. Il legame tra Alghero e Catalogna aragonese è espresso anche dal gonfalone della città. Lo stemma rappresenta uno scudo, sormontato da una corona con nove palle simbolo di città regia, racchiuso tra due rami di palma, costituito da un drappo giallo con quattro barre rosse (simbolo della Catalogna aragonese) sul quale è riportata la scritta “Fedelissima Città di Alghero”. Al centro dello scudo è rappresentato uno scoglio in mezzo al mare sormontato da un rametto di corallo. Un’ottima occasione per rinnovare il legame storico tra Alghero e la regione spagnola si è avuta in seguito alle manifestazioni di indipendenza del popolo catalano. Infatti, nel caso la Catalogna ottenga l’indipendenza, gli algheresi avranno diritto ad avere la cittadinanza.
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Debora Spiga La youtuber sarda da 830mila follower icono che ognuno di noi possieda un talento e c’è chi ne possiede più di uno. È il caso di Debora Spiga, 27enne cagliaritana, artista multiforme conosciuta soprattutto tra gli amanti del disegno che la seguono su YouTube attraverso il suo canale Debby Arts. “Mi dicono che potrei tirarmela”. Già, gli iscritti sono più di 830mila ma lei è una ragazza semplice che si è fatta largo sul web grazie alla creatività che guida le sue mani. La scelta di comunicare in inglese ha abbattuto ogni confine e dalla Sardegna la sua arte raggiunge ogni parte del mondo: “La fetta di pubblico più numerosa arriva dagli Stati Uniti, è circa il 70%; al secondo posto c’è l’Italia, seguita dalla Francia e dall’Inghilterra. La fascia d’età più rilevante comprende i giovanissimi dai 14 ai 27 anni, gli adolescenti sono quelli che si divertono maggiormente nel seguirmi, probabilmente dopo la scuola, prima, dopo o – credo che succeda anche questo - durante i compiti”. Sul suo canale ci si può imbattere in alcuni video in cui canta o si trucca, ma i suoi talenti non finiscono qui: “Sono una make-up artist e anche se ormai mi dedico al disegno la passione c’è sempre. Inoltre, studiando danza da quindici anni, conosco bene il mondo del teatro, che mi ha sempre affascinato”. Il primo incontro con il disegno lo deve alla mamma: “Da piccolina disegnavo molto, più che altro per gioco e per svago, perché mia madre mi ha trasmesso questa passione. Lo stile dei suoi dipinti è improntato sul realismo, invece io odiavo il fatto di copiare la realtà, immaginavo un mondo tutto mio, orientato più verso il cartone animato e il fumetto”. I suoi lavori sono frutto della contaminazione di artisti e generi differenti: “Prendo ispirazione da tantissimi artisti, per lo più occidentali, quindi americani e francesi, ma anche orientali per quanto riguarda i manga e gli anime che hanno sempre fatto parte della mia vita, però mi rispecchio maggiormente nel mondo Disney. Se mi dovessero chiedere di disegnare un manga che guardavo da piccolina, non sarei capace di riprodurlo fedelmente ma lo rivisiterei adattandolo al mio stile”. Quando le chiedo come si impara a disegnare, mi parla della sua esperienza: “Non saprei dirti come si impara a disegnare, per me è stata una passione innata; non ho fatto scuole o corsi, anche se mi sarebbe piaciuto. Ho fatto altri tipi di studi relativi alle scienze sociali e alla moda, ho preso il titolo di make-up artist che è comunque una strada di tipo artistico, ma poi ho scelto un percorso totalmente diverso”. Il canale è molto ricco e attivo e sorge spontaneo chiedersi come riesca ad avere sempre idee originali per i suoi disegni: “Domandona! Spesso e volentieri ci si imbatte nel blocco dell’artista e mi ritrovo a chiedermi cosa creare di nuovo da proporre sul canale. Il gioco di YouTube e in generale del web consiste nello stare al passo: vedere le tendenze, capire cosa va per la maggiore al momento e cercare di renderlo mio. Per farti un esempio, io odio i film horror, ma mi sono divertita a trasformare Pennywise di It in un disegno che lo ritrae in versione bambino buono”. YouTube è ormai un’ottima vetrina e possibilità lavorativa, il suo caso è esemplare: “Il disegno è il mio lavoro, il web in generale lo è perché attraverso i vari social mi permette di entrare in contatto con aziende che mi propongono di collaborare in campo artistico ma anche makeup, grazie ai video in cui mi trucco in modo estroso, come nel caso dei trucchi a tema Halloween o dei cosplay”.
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DI ANNALISA MURRU FOTO GIANMICHELE MANCA
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Entriamo nella giornata tipo di una youtuber disegnatrice: “Al mattino la prima cosa che faccio è controllare le email; poi carico le videocamere, preparo la postazione con i colori e tutto il necessario e inizio a registrare. La realizzazione di un video mi impiega da meno di un’ora a due ore circa, dipende dal soggetto. Dopo, trasporto il video sul computer e passo al montaggio, la parte che richiede più ore, da un minimo di due a un massimo di tre. Infine, dopo il caricamento su YouTube – che avviene verso le sei o le sette di sera – procedo alla pubblicazione del video sui miei social. Questa è la mia routine per i video di disegno, simile a quella per i contenuti di intrattenimento che generalmente richiedono tempi di lavorazione inferiori; inoltre sono anche una influencer e mi capita di realizzare servizi fotografici per le aziende di make-up o di abbigliamento con le quali collaboro. Ci posso dedicare un’intera giornata tra lo scatto delle foto, la modifica delle stesse e la condivisione sui social”. Le chiedo aggiornamenti sul fumetto che aveva in cantiere: “Non si è concretizzato per una serie di fattori, ma rimane un sogno che voglio realizzare; ci sono varie porte aperte a cui sto lavorando attualmente e idee che mi piacerebbe sviluppare, come ad esempio vedere un giorno i miei disegni su una linea di abbigliamento o su complementi d’arredo o oggetti di uso comune”. Disponendo di così tante e variegate capacità artistiche, cerco di capire se ci sia solo il disegno tra i suoi progetti: “Mi piacerebbe entrare a far parte del mondo dello spettacolo, coniugare la danza, la recitazione e il canto. Quando ho l’occasione partecipo a casting e audizioni e non mi dispiacerebbe prendere parte a un musical o concorrere ad un concorso canoro. Mi capita di produrre video musicali – se riesco a collaborare con amici talentuosi mi fa tanto piacere perché adoro lo scambio – che si compongono di una giornata di registrazione del pezzo e una di riprese per il video vero e proprio. Il mio sogno consiste nel poter fare quello che amo, mi impegno ogni giorno affinché sia così. Sul canale Debby Arts ho scelto di condividere contenuti inerenti al disegno e all’intrattenimento e di usare come vetrina e spazio di condivisione per il canto e il ballo altri social, come ad esempio Musical.ly, che è nato a questo scopo”. Un talento del genere rimarrà in Sardegna? “La maggior parte delle richieste di collaborazione e delle proposte lavorative arriva da altri Paesi, in Italia non ricevo tanta considerazione. Quindi è probabile che mi sposti altrove in futuro”.
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VIAGGIO IN MADAGASCAR Ci spostiamo a sud est del continente africano per visitare uno Stato reso famoso dalla celebre saga di animazione cinematografica targata DreamWorks, che sicuramente ricorderete. Il Madagascar, sebbene non sia una terra ricca dal punto di vista economico, offre tuttavia una gran quantità di luoghi da visitare e paesaggi da favola grazie alle sue distese incontaminate e alle acque cristalline. L’economia delle isole malgasce si basa soprattutto su pesca e agricoltura (ricordiamo la vaniglia come uno dei prodotti più coltivati), anche se l’attività estrattiva dell’oro nero, ovvero il petrolio ha, in anni recenti, regalato nuove speranze di sviluppo a queste terre. Cosa vedere. E se cominciassimo col proporvi di visitare una strada? Be’, il termine più giusto sarebbe forse “percorrere”, visto che si tratta di uno sterrato lungo circa 198 km che, però, è una delle attrazioni locali più promosse ogni anno nei confronti dei turisti. La Avenue des baobab unisce i due comuni di Morondava e Belo Sur Tsiribihina rappresentando un unicum perché, ai lati di questo percorso e per lunghi tratti, si ergono giganteschi baobab che lo costeggiano svettando verso il cielo. Alcuni degli alberi presenti raggiungono gli ottocento anni d’età e sono quanto rimane oggi di una antichissima foresta. Come abbiamo detto nelle righe iniziali, è la natura a farla da padrona in Madagascar: per questo i parchi sono una componente tra le principali dello Stato, e qui vogliamo segnalare il Parco Nazionale di Ranomafana, inserito dall’Unesco tra i luoghi considerati Patrimonio dell’Umanità. Compreso all’interno di
una superficie vasta circa quattrocento km quadrati e composto da una rigogliosa foresta pluviale, il Parco è l’habitat ideale per i caratteristici lemuri che lo popolano con dodici differenti specie. I lemuri, primati che del Madagascar sono tra i simboli principali, devono il loro nome agli spiriti temuti dagli antichi romani e dei quali ricordano le sembianze con i loro occhi enormi, come allucinati. La foresta ospita, inoltre, un’ampia gamma di mammiferi, insetti, rettili e uccelli. Una delle piaghe che affliggono il Madagascar è purtroppo la deforestazione. Attuata in parte per scopi alimentari e in parte per scopi economici anche ricorrendo a forti incendi che finiscono col distruggere grandi aree, si cerca di arginarne la portata con l’istituzione di parchi e zone protette. È quello che fece, per esempio, anche il botanista di origine svizzera Hermann Petignat quando, nel 1980, acquistò delle
terre che trasformò in un arboreto di circa 40 ettari. Parte della sua creazione è oggi aperta al pubblico, che può visitare l’Arboretum di Antsokay raggiungendolo comodamente in auto a soli dodici km dal centro di Toliara. Al suo interno trovano rifugio moltissime specie vegetali (tra le quali un ampio assortimento di piante medicinali) e animali autoctoni come mammiferi e rettili. Ad Antananarivo, città capitale del Madagascar, è possibile visitare il Palazzo della Regina, residenza dei sovrani che governarono dal 1787 al 1897. Dopo la caduta del regno il palazzo fu dato alle fiamme, in seguito restaurato e oggi adibito a museo che raccoglie un ampio spaccato culturale di questo Stato. Il Pirates Museum, nei pressi della stazione centrale, è un’altra destinazione da considerare per conoscere più da vicino la storia e gli oggetti dei fa-
mosi pirati che, nei secoli scorsi, hanno battuto le acque malgasce. Una vera chicca è rappresentata dalle piratesse, che scorrazzavano per i mari e le cui tracce si ripercorrono oggi all’interno del museo. Cosa mangiare. Una prima raccomandazione di viaggio consiste nel preferire acque confezionate a quelle sfuse o provenienti dalla condotta idrica: le condizioni di povertà in alcune zone potrebbero, infatti, non garantire adeguate norme igieniche. Per il resto, i prodotti della pesca e dell’agricoltura offrono numerose combinazioni di sapore a cominciare dal riso. Il consumo di questo alimento è stimato essere qui il più alto al mondo, grazie alle proprietà nutrienti e alla facilità di coltivazione con due raccolti l’anno. Molto diffuso è anche l’alcool artigianale, soprattutto quello prodotto dalla canna da zucchero.
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di Daniele Dettori
Avenue des baobab al tramonto
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IS FANEBAS
il nuraghe immerso nella foresta Testo e foto di Matteo Orrù Nel cuore della foresta di Gutturu Mannu, all’interno dell’isola amministrativa del comune di Assemini (CA), in una suggestiva posizione nei pressi della sorgente di Mitza Fanebas è possibile ammirare un affascinante sito nuragico. In gran parte ancora interrato e attorno al quale non sono mai stati fatti scavi e ricerche importanti; questo nuraghe prende il nome dalla omonima sorgente situata a poche decine di metri di distanza. Per poter visitare questo sito nuragico è indispensabile percorrere la strada che, attraverso la più grande foresta di lecci e querce da sughero della Sardegna, collega la chiesetta campestre di Santa Luxia e monti al comune di Santadi. Una volta giunti circa al tredicesimo chilometro della strada sterrata, in direzione Santadi, è necessario svoltare a destra dove, percorse alcune centinaia di metri, si giunge ad un’area attrezzata che si sviluppa tra il corso del rio Gutturu Mannu e la sorgente di Mitza Fanebas. Una volta giunti in quest’area, se ci si dovesse inoltrare nel bosco che si sviluppa nella sponda opposta del torrente sarà possibile ritrovarsi di fronte il nuraghe di Is Fanebas. Questo nuraghe poco conosciuto rappresenta un caso isolato nella zona; difatti nella località sono molto rare le strutture tipiche dell’antichità sarda e se presenti sono tutte o in parte interrate, oppure, quasi come nel caso dei templi asiatici o sudamericani, sono avvolti dalla foresta (come il sito pre-nuragico in località Porcili Isidori, a pochi chilometri da Is Fanebas). Attorno al nuraghe in questione non sono mai stati fatti scavi regolari, eccetto, con tutta probabilità, quelli dei tombaroli; infatti il sito giace in uno stato di totale abbandono e, nonostante una dimensione quantomeno apparentemente considerevole, esso non ha mai suscitato particolare attenzione agli occhi degli archeologi e delle autorità locali. Ciò che si evince ad un primo sguardo è l’emersione dal terreno di tre strutture circolari unite tra di loro: la più alta, che esce dal terreno per circa un paio di metri rappresentava, con molta probabilità, la torre principale, mentre, nel lato sud della stessa, si possono notare le altre due strutture circolari quasi del tutto sotto terra.
Inoltre tutt’attorno alle strutture a tholos è presente una distesa di massi e macerie varie, le quali farebbero venire in mente che intorno al nuraghe si sviluppasse un villaggio ad esso attiguo. Non solo, un aspetto alquanto affascinante è il fatto che colpendo il terreno in alcuni punti intorno alle torri si possa percepire un rumore che sembrerebbe di vuoto, come se sotto il terreno fossero presenti delle cavità dovute a strutture totalmente interrate. Ad ogni modo la scarsità di informazioni sul sito e l’assenza di ricerche approfondite non permette alcuna conclusione certa sul nuraghe, né da un punto di vista planimetrico né tantomeno da un punto di vista storico. Alcune informazioni utili tuttavia potrebbero essere ricavate dal nome della località e dal fatto che essa fosse una zona nota anche in epoca romana; infatti alcuni resti attribuibili a quella fase storica sono presenti nei pressi di una cascatella poco distante. Per quanto riguarda il nome di “Is Fanebas” esso potrebbe essere riconducibile al termine latino fanum, col quale venivano indicati i santuari non di architettura classica ma bensì, in molti casi, di tipologia celtica, che spesso erano caratterizzati da strutture circolari e torriformi, similmente ai nostri nuraghi. Il fatto che questo sito sia totalmente abbandonato e lasciato al suo destino, arroccato in mezzo ad una delle foreste più interessanti della Sardegna, ne accentua la sua bellezza e il mistero che lo avvolge lo rende sicuramente più affascinante. Tuttavia diviene difficile stabilire se esso debba essere studiato e pubblicizzato, con tutte le conseguenze che ciò farebbe scaturire, oppure lasciato così al suo destino e fruito solo da pochi appassionati. Sicuramente non guasterebbe una seppur minima tutela del bene, ad esempio attraverso una recinzione, almeno per evitare un’eccessiva vulnerabilità alla maleducazione umana.
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Guida ai locali
Un caffè o un pasto veloce!
OrangeCafé
Ristorante.Caffetteria
Via Asproni, 10. 070/8562209. Dom. Consegna domicilio Overlook
Wine/Beer Bar
Via Mameli, 122. 070/651585. Nessuno
CA GL I A R I
Oyster
Wine Bar
Via Sardegna, 30. 070/657987. Domenica 75 Seventyfive
Caffetteria.Ristorante
Via Roma, 75. 070/652121. Nessuno Wine Bar
Via Giovanni Maria Dettori, 7. 070/682140. Lunedì Bar Giardino
Snack Bar
Via Campania, 20. 070/291227 Caffetteria.Ristorante.Wine Bar
Via Barcellona, 84. 070/7321035. Nessuno Cafè Etnico
Caffetteria.Ristorante.Cocktail Bar
Via Rockefeller, 39. 070/3481511. Domenica Caffè 21
Caffetteria.Lounge Bar
Shabby Shine Caffè
Caffè dell’Elfo Caffè DiVino
Caffetteria.Pasticceria
Viale Marconi, 56. 070/493832 Caffetteria Tiffany
Caffetteria
Via Baylle, 133. 070/7324787 Cheers!
Temptation
Snack Bar.Ristorante
Lungomare Poetto - VIII Fermata. 388/7348981. Nessuno Il Bar Sotto il Mare
Snack Bar.Ristorante
Via Campidano, 12. 070/654712. Domenica Il Caffè Letterario
Caffetteria.Libreria
Via Manno, 9. 070/664298. Domenica Caffetteria.Gelateria.Ristorante
Via Garibaldi, 258. 070/670058. Nessuno
Vidà
Snack Bar.Ristorante
Mojito
Caffetteria.Snack Bar
Cafè Renoir
Snack Bar
Via Carmine, 18. 339/4690628. Nessuno
Wine Bar
Snack Bar.Tabacchi
Corso Africa, 74. 349/4370225. Nessuno
Snack Bar
Officine Hammer
Via Giardini, 181. 070/2044012. Domenica
Lounge Bar
Ristorante.Pizzeria
Alexander Snack Bar
Piazza Cambosu, 8. 070/216850
Pizzeria.Bisteccheria
Via Donizetti, 74. 342/1338662 - 339/1571838. Nessuno Antica Cagliari
Pisanu Café
Caffetteria
Via Sulcitana, 51. 320/9787000. Dom sera Snack Bar
Via Sulcitana, 211. 070/2353791. Nessuno
Ristorante
Via Sardegna, 49. 070/7340198. Nessuno Arenada
Red Fashion Cafè
Cucina Tipica Sarda.Pizzeria
Via Castiglione, 20/22. 070/482249. Lunedì Base
Rock Cafè
Snack Bar
Via Suella, 3. 070/243109
Tapas Bar
C.so V. Emanuele II, 214. 351/0342379. Domenica Bier-Keller
Cucina Tipica Bavarese
Viale Trieste, 14. 070/666980 - 348/3352173. Nessuno
M O NSER R A TO
Cesare
Carioca
Ristorante
Via Darwin, 2/4. 070/304768. Nessuno Caffetteria
Civico 8
Pizzeria
Viale Regina Margherita, 8. 070/658341. Nessuno Caffetteria.Lounge Bar
Coffee Art
Ristorante.Pub.Caffetteria
Via San Gottardo, 1. 329/4959806. Nessuno
Piazza Tristani. 070/7535228. Domenica
Casti
Da Artan
Caffetteria.Pasticceria
Infinito Caffè
C.so V. Emanuele II, 283. 324/8494164. Nessuno
Pizzeria
Via Ischia, 1. 070/380208. Lunedì
La Piazzetta 2
Nuovo Cafè Garibaldi Nuovo Café Regio
Ago’s Pizza Al Poetto
Via Zuddas, 156. 070/573082. Lunedì
Caffetteria.Ristorante
Ristorante.Cocktail Bar
Via Ariosto, 7. 070/482313. Domenica
ELM A S
Via Stretta, 3. 348/7594769. Dom, Lun. Live music Piazza Garibaldi, 31. 342/1799004. Nessuno. Live music
040 Zeroquaranta
Via Calamattia, 11. 070/501166. Dom, Lun
La Palma
Via Cesare Cabras, 12. 070/3113605 Cocktail Bar
CAGLIARI
Piazza della Conciliazione, 1. 070/4614513. Domenica
Caffè Mistral
Salita Santa Chiara, 25. 070/8564040 Muzak
Dove mangiamo?
A SSEM INI
Caffetteria.Pasticceria.Snack Bar
Via Is Mirrionis, 177. 070/280851. Domenica Via Crispi, 21. 070/6848980. Nessuno Via San Benedetto, 6. 070/499800. Nessuno
Via Gorizia, 36, Sestu CA +39 070 260 487 info@homeedesign.com www.homeedesign.com
Caffetteria.Pizzeria
Piazza San Sepolcro, 8. 070/657307. Nessuno
Marina Piccola. 070/380732. Nessuno Liberty Cafè
Design
Via Ciociaria, 11. 346/0229904
Caffetteria.Ristorante
L’Aurora Bar
&
Snack Bar
Viale Trieste, 176. 070/7537578. Sab, Dom Fico d’India
C
Wine Bar
Vico del Collegio, 1/3. 070/4510474. Domenica
Cafè Lumiere
Wine Bar.Ristorante
Via Carloforte, 67. 347/7351187. Dom. Consegna domicilio
Snack Bar
Sicomoro
Snack Bar.Wine Bar
Salita Santa Chiara, 4/6. 070/682399. Dom, Lun
La Bon Bec Cafè
Home
Via Ciusa, 18. 349/4588640
Via Abba, 21. 347/9337824. Domenica
Caffetteria Deidda
Snack Bar
H& D
Nuova Gestione a Sestu
Via Dei Donoratico, 55. 329/3677529. Domenica
7divino
Cafè Barcellona
Red Rocks Cafè
Arredamenti ed
Caffetteria
Via Giulio Cesare, 230/a. 340/6823575
Q UA R TU SA NT’ELEN A Bar Matta 3.0
Snack Bar
I Like Cafè
Caffetteria Caffetteria.Ristorante
Via Marconi, 258/260. 340/9094147. Domenica Splash Pool Bar
Snack Bar
Via San Benedetto, 109. 349/6296256
Da Vai
Pizzeria.Bisteccheria
Viale Trieste, 24. 392/0200531. Lunedì Donegal
Irish Pub.Bisteccheria.Pizzeria
Via Caprera, 7. 070/654777. Nessuno. Live music/Dj set Ristorante.Pizzeria
Piazza Yenne, 19. 070/668931. Nessuno Paninoteca Gourmet
C.so V. Emanuele II, 137. 348/3491116. Lunedì El Burrito
Cucina Messicana
Via Mameli, 124. 392/0296171. Domenica Ellusu
Cucina Tipica Sarda
C.so V. Emanuele II, 21. 070/7536566. Nessuno Francis Drake
SESTU
Ristorante.Pub
Via Oristano, 8. 348/0344091. Nessuno Snack Bar.Gelateria
C.C. Corte del Sole. 070/22215. Nessuno Alex Caffè
Pizzeria.Bisteccheria
Via Ospedale, 20. 070/3111130. Nessuno. Consegna domicilio
Eat Panino Milano
Via Eligio Porcu, 128. 349/4480663. Nessuno
Aicha
Da Massimo
Down Town
Piazza Azuni, 12. 070/8696087. Nessuno
New Idealcaffè
Cucina Tipica Sarda
C.so V. Emanuele II, 182. 070/0981712. Lunedì
Galaia City
Cucina Tipica Carlofortina
Viale Diaz, 37. 070/7566090 - 349/3082276. Lunedì Caffetteria.Ristorante
Via Gorizia, 1. 342/6632916 Coffee Break
Via Monserrato, 205. 345/8119593. Nessuno
Ginlè
Pizzeria al Taglio Gourmet
Via Bacaredda, 39. 070/4511021. Martedì Caffetteria
I Quattro Morsi
Paninoteca.Ristorante
Piazza Galileo Galilei, 22/23. 347/3968437. Dom, Lun
28
seh #shMAG
¿ Chiusura i Informazioni aggiuntive Mamma Fina
Ristorante
Luxar.eat
Via Sulcis, 32. 070/941314 - 331/5795382. ¿ Nessuno
Man.Gia.
Malloci
Cucina senza glutine.Pizzeria
Orion
Milestone Pizzorante
Ristorante.Pizzeria
Via Corte d’Appello, 33. 333/6688322. ¿ Nessuno Mr. Cozza
Ristorante.Caffetteria
Piazza Costituzione, 20. 070/4517413. ¿ Domenica Next
Ristorante.Lounge Bar
PanZeppo
Paninoteca
Via Is Mirrionis, 151. 070/2080042. ¿ Domenica Ristorante.Pizzeria
Via Sonnino, 56. 070/652936. ¿ Martedì Il Faraone
Pizzeria.Bisteccheria
DECIMOMAN N U
Papagayo Pub
Pub.Birreria
Sa Mesa
Smokehouse
Pizza & Brace
Pizzeria.Bisteccheria
Il Lido
Pizzeria Betty
Kipling
Ristorante.Pizzeria
Viale Trieste, 166. 070/4512507. ¿ Domenica La Lanterna
Ristorante.Pizzeria
Via S. M. Chiara, 21 - Pirri. 070/522352. ¿ Lunedì
La Polveriera
Royal
Via Polveriera, 30. 070/215568
Cucina Toscana.American Bar
Sa Burrida
La Mola Sarda
Ristorante
La Pirata
Cucina Marinara
Viale Diaz, 91. 070/663613. ¿ Nessuno
Quentin
Sa Piola
Piazza Cambosu, 11. 070/215478. ¿ Lunedì
Cucina Tipica Sarda e Marinara
Pizzeria.Wine Bar
Villa Del Mas
Sottomarino
Ristorante
Ristorante
Via Cagliari, 26. 070/2128009 - 335/1509445. ¿ Nessuno
Sottomarino
Pizzeria.Bisteccheria
MON SERRATO
Via dei Grilli, 25. 393/1228919. ¿ Nessuno
Viale Regina Margherita, 22. 070/658474 La Pizzeria
Pizzeria
The Cork
Pub.Bisteccheria
L’Ambasciata
Ristorante
Via Barcellona, 44/46. 070/655357. ¿ Lunedì Levante
Pizzeria.Birreria
Trattoria del Porto
Lo Scoglio
Cucina Marinara
Cucina Marinara
Locanda dei Buoni e Cattivi
Ristorante
La Capricciosa 2
Cucina Marinara
Tricoli Sapori d’Ogliastra WEF
Cucina Tipica Sarda Bruschetteria.Paninoteca
Zero Zero
Pizzeria
Paradise Sandwich Ricciomania 2 Taverna 1860 Zio Tore
Ristorante
Bacco
Ristorante.Pub
Corso America, 84. 070/943435. ¿ Lunedì Ristorante.Pizzeria.Bar
Via Sardegna, 34/g. 070/942055. ¿ Domenica C’è Pizza per Te
Pizzeria.Bisteccheria
Via Sacro Cuore, 9. 070/2041517. ¿ Mer. i Consegna domicilio El Carnicero
Ristorante.Pizzeria
Via Pio IX, 44. 070/7344038. ¿ Nessuno Gasthaus
Birreria.Pub
Via Cagliari, 168. 070/946075. ¿ Mercoledì Il Grillo
Ristorante
Via Carmine, 132. 070/946350. ¿ Nessuno Il Maratoneta
Trattoria.Pizzeria
Via Carmine, 213/l. 070/942047. ¿ Nessuno Italia
Via Italia, 33. 070/940410. ¿ Lunedì
Cucina Marinara Ristorante.Pizzeria
Via Tito, 56/58. 070/5849062 - 347/3550091. ¿ Martedì
A SSEM INI
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Paninoteca.Bisteccheria
Via Del Redentore, 219. 392/4512577 - 345/5764358. ¿ Lun
Ristorante.Cocktail Bar
C
Pizzeria.Bisteccheria.Paninoteca
Via Riu Mortu, 24. 347/2102342. ¿ Domenica
C.so V. Emanuele II, 71. 347/4177270. ¿ Nessuno
Viale Regina Margherita, 56. 070/672058. ¿ Domenica
New Paluna
Via Riu Mortu, 103. 070/582453. ¿ Gio. i Consegna domicilio
LocandAurora
Via Giardini, 145. 070/8584894. ¿ Martedì
Pizzeria
Via Cesare Cabras, 14/b. 070/560384. ¿ Nessuno
Piazza Costituzione, 18. 070/2050003. ¿ Lunedì
Ristorante.Lounge Bar
Pizzeria.Caffetteria
Trattoria Lillicu
Via Vittorio Veneto, 96. 070/7345223 - 345/4419347. ¿ Nessuno Salita Santa Chiara, 13. 070/7513280. ¿ Lun, Mar
Karalis
Via San Gottardo, 5. 070/584226. ¿ Martedì
Via Crispi, 17. 070/668530. ¿ Domenica
Loc. Spiaggiola S. Elia. 070/371927. ¿ Lunedì
Pizzeria.Bisteccheria
Via Roma - Molo dogana. 070/659613. ¿ Domenica Via Sardegna, 78. 070/652970. ¿ Nessuno
Via Bacaredda, 101. 329/6587545. ¿ Lunedì
I Due Mimì
Via Fonni, 14. 070/5849840. ¿ Lunedì. i Consegna domicilio
Via Dante, 58. 070/6670488. ¿ Nessuno
Via Manno, 6. 320/6367095. ¿ Domenica
Luigi Pomata
Pizzeria
Via Sulcitana, 160. 070/216333
Via Donizetti, 51. 070/4620156. ¿ Nessuno
Viale Trento, 84. 070/280983. ¿ Lunedì
L’Opoz
Pizzeria
Pizzeria Giorgione Cucina Tipica Cagliaritana
Vico Santa Margherita, 3. 070/666714. ¿ Nessuno
Via Cugia, 7. 070/308207. ¿ Lunedì
ELMAS
Pizzeria.Bisteccheria
Via Piccioni, 2. 070/341313. ¿ Lunedì
Via della Pineta, 67. 070/2047273. ¿ Lunedì
Cucina Tipica Sarda
S.S. 196 km 4,500. 070/9647781. ¿ Martedì
Via del Pozzetto, 29. 070/373972 - 349/8438716. ¿ Martedì
Cucina Africana
Pizzeria
Pith Smokehouse
Via Farina, 30. 070/2050305 - 333/1841622. ¿ Lunedì
Kilimangiaro
La Lanterna
Corso Umberto, 39. 070/962880 - 070/9537286. ¿ Lunedì
Il Gufo Sardo
Lungomare Poetto, 41. 070/381022. ¿ Nessuno
Pub.Birreria
Via Savoia, 1. 070/7327374 - 349/8919518. ¿ Nessuno Viale Regina Margherita, 10. 070/6407654. ¿ Nessuno
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Cirano Pub
Via Sardegna, 3. 349/7113367. ¿ Lunedì
Via Cadello, 24. 070/291956 - 070/3328206. ¿ Mattina Cucina Tipica Sarda
Pizzeria
Via Carmine, 4/b. 070/9435255. i Consegna domicilio
Viale Regina Margherita, 14. 070/654464. ¿ Domenica
Il Dragoncello
Pizzeria.Cucina senza glutine
Via Cagliari, 213. 070/940437. ¿ Pranzo Su Stampu
Nerocarbone
Cucina Marinara
Pizzeria.Birreria
Via Iglesias, 3. 070/940698. ¿ Lunedì Sapore Antico
Cucina Orientale Kyrgyza
Via Napoli, 55. 070/0991772. ¿ Nessuno
Via Azuni, 56. 070/7538053. ¿ Lunedì
Pizzeria.Bisteccheria
Via Cagliari, 8. 070/946704. ¿ Nessuno Paradise
Cucina Marinara
Via Dante, 32/a. 328/4849180. ¿ Lunedì Nasip
Ristorante.Pizzeria.Bar
Via Carmine, 95. 070/942509
Via Mameli, 196. 070/2041940. ¿ Lunedì Via Bacaredda, 34. 334/7706497. ¿ Lunedì
Il Brigantino
Ristorante.Pizzeria.Bar
Via Angioy, 93. 070/0989338. ¿ Nessuno
Ristorante.Pizzeria
Trattoria.Pizzeria
Via San Gavino Monreale, 7. 070/5838687. ¿ Lunedì
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BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE Pizzeria L’Elfo
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Via Milazzo, 21/a. 070/8607049 The Big Apple
Ristorante.Pizzeria
Via San Martino, 185. 070/851260. Nessuno
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Bisteccheria.Pizzeria
Via Raffaello, 17. 070/230040. Lunedì Big Luciano
Pizzeria.Bisteccheria
Via Montgolfier, 41/43. 342/8104849. Nessuno Cjbarja
Ristorante.Pizzeria.Caffetteria
Ex S.S. 131 km 9,800. 070/7598080. Nessuno Da Eugenio
Ristorante
S.P. Sestu-Elmas - Km 2,950. 338/9555985. Domenica Il Ghiottone
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Pizzeria
Via Mascagni, 30. 070/845726. Lunedì Country Pub
Ristorante.Pizzeria
Via Monaco, 77. 070/830730. Nessuno. Veranda all’aperto Forza Paris
La Vecchia Fattoria
Mivanà
Take away o domicilio
Pizzeria.Bisteccheria
Via Fiume, 117. 070/811105. Giovedì Via San Benedetto, 136. 070/8675090. Martedì Kings’ Cross Pub
Agripizza
Pizzeria
FrittoMania
Friggitoria
Fuori di Zukka
Via Cagliari, 101. 371/1165024. Domenica
Gastronomia Rosanna Cinus
Pizzeria
Pizzeria
Via Settembrini, 74. 070/8634045 La Locanda del Barroso
Ristorante
Via Marconi, 296. 342/0890512. Lunedì Le Quattro Cocotte
Ristorante
Viale Merello, 166. 070/8676237. Lunedì Ristorante.Wine Bar Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Pizzeria
Pizzeria.Bisteccheria
Via Cagliari, 33. 340/1860006. Nessuno
I Panini Africani
Pizzeria
Via Venezia, 31. 070/824447. Lunedì
La Boutique della Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Timavo, 19. 070/2892153. Lun. Consegna domicilio Pizzeria
Via Tagliamento, 30. 340/0967028. Consegna domicilio Pizzeria.Paninoteca
Via Barcellona, 23. 366/4401233
Lo Stuzzichino Pizzeria Pizzeria.Bisteccheria
Via Don Minzoni, 15/a. 392/5251404. Martedì
ASSEMIN I C’è Pizza per te
Pizzeria
Corso Africa, 11/c. 347/0696962. Lun. Consegna domicilio Coccodè
Fast Food
Corso Europa, 16. 070/940920. Nessuno. Consegna domicilio Dolphin Pizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Cagliari, 280. 345/0755855. Mer. Consegna domicilio Pizzeria
Via Cagliari, 332. 070/9435587. Consegna domicilio Pizzeria
Via Dorgali, 1. 070/9439000. Lunedì. Consegna domicilio La Coccinella
Pizzeria
Via Giovanni Maria Dettori, 26. 070/652485. Consegna domicilio
Via Don Minzoni, 43. 070/882793. Consegna domicilio
Pizzeria
Via Dei Donoratico, 49. 070/44532. Consegna domicilio
La Brace
Cucina Tipica Araba.Pizzeria
Via Dante, 204/b. 070/482588. Nessuno
Pizzeria D’Elite
Pizzeria.Paninoteca
Piazza Michelangelo, 13. 070/492145. Mercoledì
I 4 Venti Pizzeria.Focacceria
Via Liguria, 100. 070/271597. Nessuno La Vecchia Kasbah
QU A R T U C C I U
Pizzeria
Via Deledda, 21. 070/3111125. Mar. Consegna domicilio
Paninoteca
Via Cimarosa, 15. 328/2515795. Mercoledì
La Piccola Focacceria
Metropizza
Pizzeria.Paninoteca
Via Castiglione, 107. 070/41253. Nessuno
Via Boiardo, 7. 070/482163 - 349/4184511
La Marina 23
Viale Golfo di Quartu, 17/21. 070/7538452. Lunedì
Pizza Evolution
Pizzeria Troll
I Girasoli
La Fabbrica della Pizza
Via Cimabue, 21/a. 328/0564744
Pizzeria
Piazza Garibaldi, 26. 070/663322. Nessuno
Pizzeria La Margherita Gastronomia
Via Scano, 91. 070/495801. Nessuno
La Baita
Su Stahueddu
Pizzeria.Paninoteca
Via Garibaldi, 194. 340/2599202
Pizzeria Da Italo Pizzeria
Piazza Yenne, 12. 070/7573776. Nessuno English Pub
Ma Poitta
Oltre La Pizza
Piazza Michelangelo, 4. 070/490682. Lun. Consegna domicilio
Viale Regina Margherita, 29. 338/8373158. Lunedì Pizzeria.Bisteccheria
L’Era di Mappo
Pizza al metro
Via Loru, 25. 070/303216. Nessuno. Consegna domicilio
Pizza Car
CA G LIA R I Viale Marconi, 39. 349/5461773. Lun. Consegna domicilio
Il Pergolato
Pizzeria.Focacceria
Via dei Mille, 11. 070/3111038. Mercoledì
Pizza Corso’s
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Via Eligio Porcu, 112. 333/9887107
Lido Mediterraneo
Bisteccheria.Pizzeria
S.P. Monserrato-Sestu. 070/510183. Lunedì
Pizzeria.Bisteccheria
Il Corsaro 2
Gastronomia.Fast Food
Via Donizetti, 6. 328/2690463. Nessuno
Via Italia, 21/a. 070/0951748. Nessuno Gennargentu
Lucullus
New Pizza
Ristorante.Bisteccheria.Birreria
Via Parini, 56. 070/822675 - 347/2402058. Lunedì El Faro
Ristorante.Pizzeria.Self Service
Ex S.S. 131 - Km 8,200. 070/22022. Domenica
Pizzeria.Paninoteca
Via Piemonte, 4. 070/940905. Domenica La Focaccia
Pizzeria
Corso America, 128. 340/1813030. Lun. Consegna domicilio Le Tradizioni
Pizzeria.Gastronomia
Via Cagliari, 216/a. 070/946177. Mercoledì New P3
Pizzeria
Via Sardegna, 25. 070/940497. Mar. Consegna domicilio Pizzeria Da Sergio
S EL A R GI U S Evelyn
Pizzeria
Via Giovanni XXIII, 14. 070/9459022. Consegna domicilio Ristorante.Pizzeria
Pizzeria del Corso
Via Peretti, 2 - Su Planu. 070/531350. Nessuno
Corso America, 26. 070/941724
Il Giardino Incantato
Pizzeria Giorin
Ristorante.Snack Bar
Piazza Brigata Sassari. 392/1310507. Nessuno
Via Tevere, 63. 347/9983943. Lunedì
Il Ponte
Pizzeria Shardana
Ristorante.Pizzeria
Via Peretti, 10 - Su Planu. 070/541719. Nessuno
Pizzeria.Paninoteca Pizzeria
Via Sassari, 9/a. 392/3871371. Lun. Consegna domicilio
Via Manin, 118. 070/845786. Giovedì Il Quadrifoglio
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Ristorante
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Via Carmine, 9. 347/1849301. Nessuno
Pizzeria.Paninoteca
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Anno XXII - N. 255 / Dicembre 2017
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Via Monserrato, 204. 070/262080. Consegna domicilio
Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE Hanno collaborato a questo numero: LUIGI CANU, SARA CARDIA, DANIELE DETTORI, MANUEL DI CRISTO, NIKE GAGLIARDI, ERIKA GALLIZZI, GIANMICHELE MANCA, ALBA MARINI, GIUSEPPE MASSAIU, ANNALISA MURRU, MATTEO ORRÙ, PAOLA M. RUIU, MATTEO SASSONE, MARCO SCARAMELLA, MANUELA STACCA, ROBERTO TRONCI
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Direttore Responsabile MARCO CAU
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Gelateria.Creperia
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