Diverse specie n.11 | Magazine di Essere Animali

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È il magazine di Essere Animali, associazione no profit che crede in una società senza crudeltà nei confronti degli animali. Ogni giorno ci impegnamo a costruirla tramite indagini che creano consapevolezza e con campagne che promuovono cambiamenti legislativi e spingono persone e aziende a compiere scelte virtuose.

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Viale Pietramellara 33 - 40121 Bologna CF 97676200153 Tel - 02 87199702 / Fax - 02 89950142 essereanimali.org info@essereanimali.org /essereanimali -

Direttore Responsabile Marco Di Cosmo Aut. Tribunale Bologna / n° 8369 del 12/10/2015

Rivista stampata su carta riciclata


EDITORIALE

10 ANNI E NON SENTIRLI Sono passati esattamente dieci anni da quando Essere Animali si è costituita come associazione. Da allora siamo cresciuti, ma lo spirito che ci anima è quello dei primi giorni.

S IMO N E MO N T U SCHI Presidente - Essere Animali

Ricordo ancora il giorno in cui l’associazione si costituì ufficialmente. Era l’autunno del 2011 ed eravamo una manciata di giovani volontari e volontarie, con tanta voglia di fare e con le idee già abbastanza chiare. Volevamo mostrare a quante più persone possibile le condizioni degli animali negli allevamenti intensivi e contribuire a quello che eravamo certi sarebbe stato il dibattito più importante del secolo: la necessità di transitare verso un sistema alimentare a base vegetale, per evitare l’uccisione e le sofferenze di miliardi di animali e per abbandonare un modello di produzione insostenibile per il nostro pianeta. Ricordo anche la prima volta che vedemmo il video di una nostra investigazione diffuso su un importante telegiornale nazionale. Accade diversi anni fa e, tutto ad un tratto, quelle terribili immagini familiari a noi e a pochi altri, erano entrate nelle case di milioni di persone. Da allora è passato diverso tempo, abbiamo rilasciato molte investigazioni su importanti media e lanciato diverse campagne nei confronti di Istituzioni e aziende per sensibilizzare l’opinione pubblica e ottenere cambiamenti concreti per gli animali. Con il passare degli anni siamo cresciuti come associazione e abbiamo affinato le nostre strategie, percorso nuove strade e cercato di evolvere di fronte ai tanti inevitabili ostacoli che si presentano, ma anche agli errori che si commettono. Siamo molto orgogliosi di quanto abbiamo fatto ma, pur facendo continue analisi e autocritica sui nostri progetti, non possiamo essere noi a dare un giudizio super partes sui 10 anni di operato di Essere Animali. Questo è il compito dei nostri sostenitori, che ci consentono di portare avanti i nostri progetti in difesa degli animali. Ecco perché in questo numero della rivista, oltre agli ultimi aggiornamenti, abbiamo dedicato un ampio articolo per sintetizzare i risultati più importanti che abbiamo raggiunto in questi anni. È grazie al tuo sostegno se ci siamo riusciti e il miglior modo di ripagare la tua fiducia è quello di lavorare con energia verso ciò che ora conta veramente, i risultati che ancora vogliamo raggiungere, il riconoscimento dei Diritti Animali.


SOFFERENZA NEL MADE IN ITALY

La strategia nelle indagini su allevamenti del Grana Padano

INVESTIGAZIONI

Due indagini realizzate in allevamenti produttori di un’eccellenza italiana a supporto della campagna lanciata da Eurogroup for Animals per cambiare le leggi europee sugli animali da allevamento.

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e ragioni per scegliere un luogo dove realizzare un’investigazione sono molteplici: a seguito di una segnalazione o di una campagna in corso, per documentare una problematica inesplorata, accompagnare un giornalista o più in generale per effettuare controlli random in allevamenti e macelli e misurare così la temperatura dell’industria zootecnica. Che cosa significa “misurare la temperatura”, vi chiederete? Vuol dire, banalmente, entrare sotto copertura in un’azienda scelta a caso per vedere che cosa succede. Ovviamente questo genere di controlli vengono realizzati esclusi-

vamente in allevamenti intensivi o macelli industriali. Non scegliamo piccoli produttori perché il nostro obiettivo è tastare il polso alla produzione di massa di quei generi alimentari che finiscono sugli scaffali della grande distribuzione e quindi sulle tavole della maggior parte dei consumatori italiani. In Italia esistono circa 4000 allevamenti di mucche da latte produttori di Grana Padano, per cui incappare in una di queste aziende può risultare facile. Nel primo allevamento situato in provincia di Bergamo abbiamo documentato operatori che picchiavano mucche e vitelli e l’ammissione da parte di uno di loro di praticare illegalmente la bruciatura delle corna dei vitelli. Per questi fatti abbiamo sporto denuncia, ma la nostra comunicazione si è focalizzata principalmente sulle operazioni standard di gestione dei vitelli, pratiche compiute nella maggior parte delle aziende del Grana Padano. A due mesi dalla prima indagine, dopo aver ricevuto una diffida da parte del Consorzio che ci intimava di non pubblicare alcun contenuto che facesse riferimento alla DOP Grana Padano, abbiamo pubblicato la nostra seconda indagine. In questo caso, oltre alle problematiche relative ai vitelli, le immagini testimoniano carenze igienico-sanitarie e un alto tasso di mortalità dei vitelli.

F R A NCESCO CE CCARELLI Responsabile Investigazioni Essere Animali

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A conferma dei video sono arrivate le dichiarazioni a mezzo stampa dei NAS e dell’ATS di Brescia a cui sono seguite delle sanzioni e una denuncia, oltre che l’impartizione di diverse prescrizioni necessarie a sanare le numerose carenze che sono emerse dall’ispezione. Anche in questo caso la risposta del Consorzio non si è fatta attendere e come in precedenza si sono


SEGNALAZIONI NEGLI ALLEVAMENTI Ad aprile abbiamo lanciato uno strumento online, primo nel suo genere in Italia, che mira a raccogliere segnalazioni di reati negli

limitati a dichiarare «di aver provveduto in via cautelare a sospendere la marchiatura delle forme prodotte con il latte prodotto da tale stalla». Come avrete notato, nel caso di queste due indagini abbiamo scelto di dare rilevanza non tanto alle illegalità, quanto alle pratiche consentite dalla legge e quindi ampiamente diffuse in tutti gli allevamenti di mucche da latte: la separazione dei vitelli dalla madre subito dopo il parto e l’isolamento dei cuccioli in piccole gabbie singole.

allevamenti e nei macelli italiani. Collegandosi al sito chiunque potrà segnalare in forma riservata e totalmente gratuita maltrattamenti sugli animali, inquinamento ambientale, problemi sanitari, frodi alimentari e sfruttamento del lavoro. Nel caso tu decida di inviarci una segnalazione, i tuoi dati verranno gestiti in modo strettamente confidenziale e forniti alle forze dell’ordine soltanto nel caso in cui tu stesso decidessi di cooperare nello svolgi-

Il divieto di queste pratiche sono tra le richieste della campagna No Animal Left Behind coordinata da Eurogroup for Animals rivolta alla Commissione europea, a cui abbiamo aderito insieme ad altre organizzazioni internazionali.

mento delle indagini. Noi ci occuperemo

È per questo motivo che abbiamo utilizzato le due indagini a supporto di questa campagna e il fatto che i due allevamenti investigati producano il formaggio DOP più consumato al mondo è un valore aggiunto non da poco. Un’eccellenza italiana che però nel suo disciplinare consente di allontanare i vitelli dalla madre e rinchiuderli in gabbia.

Finora i risultati sono stati considerevoli:

Non c’è dubbio che le indagini rappresentino una parte molto importante delle attività di Essere Animali e che siano chiaramente un mezzo efficace per sensibilizzare le persone. Tuttavia, a mio avviso, dovranno essere sempre più uno strumento a supporto di campagne come No Animal Left Behind, che hanno l’obiettivo di ottenere cambiamenti legislativi e policy aziendali, così da ottenere risultati che vadano a scalfire il sistema che regola l’intera industria.

di tutto il resto: verificheremo i presunti reati, avvieremo un’azione legale e seguiremo tutto l’iter della denuncia, fino alla possibile condanna.

n. segnalazioni ricevute: 75

n. posti controllati: 7

n. denunce/ esposti fatti: 2 Tu fai la segnalazione, noi passiamo all’azio-

P.S. Grazie alle diffusione di queste due indagini Essere Animali ha raccolto oltre un terzo di tutte le firme raggiunte dalla campagna NALB, sostenuta da 79 ONG di tutto il mondo. Urrà!

ne. Se sei a conoscenza di maltrattamenti o illegalità in allevamenti e macelli, segnalacelo su segnalazioni.essereanimali.org.

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INVESTIGAZIONI

La nostra nuova indagine in Grecia In Italia il consumo di pesce è tra i più elevati d’Europa. Nel 2019 abbiamo raggiunto 31 kg pro capite, una cifra spaventosa che supera abbondantemente la media europea di 24 kg. Tra le specie più ricercate dagli italiani spiccano il branzino e l’orata, pesci che popolano le acque del Mediterraneo dove sono allevati intensivamente per soddisfare l’incessante richiesta dei consumatori.

lenica proprio con l’obiettivo di documentare le drammatiche condizioni di vita dei pesci negli allevamenti intensivi. Le immagini della nostra indagine ancora una volta rivelano una terribile realtà: animali stipati a centinaia di migliaia in gabbie sovraffollate e sporche, tassi di mortalità elevatissimi a causa della diffusione di malattie e uso spropositato di farmaci, soprattutto antibiotici.

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Le scene più strazianti arrivano al momento dell’uccisione che avviene in maniera violenta e dolorosa. I branzini e le orate sono ammucchiati gli uni sugli altri all’interno di reti, dove vengono schiacciati dal peso degli altri pesci intrappolati. Una volta estratti dall’acqua, sono scaricati, ancora vivi, in contenitori di acqua e ghiaccio, in cui si contorcono e feriscono nel tentativo di fuggire. La perdita di coscienza non è immediata: possono soffrire per interminabili decine di minuti prima di morire di congelamento e asfissia.

oiché il numero di branzini e orate allevati in Italia non è tale da tenere testa alla crescente domanda interna, il nostro Paese ricorre a importazioni massicce specialmente dalla Grecia, da cui provengono più della metà di queste due specie consumate dagli italiani. I nostri investigatori, in collaborazione con We Animals Media, si sono recati nella penisola el-

Anche i pesci, proprio come gli animali terrestri, sono esseri senzienti in grado di provare dolore e paura, ma anche gioia e altre emozioni positive. Per questo motivo il nostro impegno costante è volto a garantire loro una maggiore tutela, affinché il loro silenzioso grido d’aiuto non resti inascoltato.

DIFENDIAMO ANCHE I PESCI

La nostra campagna punta a dare maggiori

CAT E RIN A P AVESE Corporate Campaigner Essere Animali

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tutele a questi animali, gli ultimi tra gli ultimi.

FIRMA LA PETIZIONE SU

www.ancheipesci.it

We Animals Media

LA TERRIBILE SOFFERENZA DEI PESCI NEGLI ALLEVAMENTI


AGGIORNAMENTI DALL’UFFICIO LEGALE Le nostre denunce in difesa degli animali

Azioni legali come quelle avviate da Essere Animali puntano essenzialmente ad estendere alle specie allevate gli stessi diritti di cui godono cani e gatti. Si tratta di un’attività innovativa, che può contare su pochi precedenti e che quindi richiede meticolosa preparazione, unita a tenace passione e continuo impegno: un ottimo mix di elementi di base, che purtroppo non sempre si traduce in successo.

il Corpo forestale dello Stato e la AUSL avessero rilevato la presenza di episodi di aggressività e persino cannibalismo, con molti maiali in diversi box che si presentavano con le orecchie morsicate: un’incuria prolungata nel tempo, contro la quale l’allevatore non si era attivato, violando le prescrizioni di legge sul benessere dei maiali. Siamo delusi ma state pur certi che non finisce qui, perché faremo appello per chiedere una condanna.

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La buona notizia è che in altre occasioni il nostro impegno è stato coronato da successo. A Reggio Emilia abbiamo segnalato e fatto emergere uno scarico abusivo di carcasse e rifiuti contenenti amianto nei terreni adiacenti un allevamento suinicolo intensivo. Dopo l’intervento delle forze dell’ordine, il titolare è stato anche costretto al pagamento di una sanzione e alla bonifica dei terreni circostanti. Il Tribunale ha poi emesso un decreto penale di condanna al pagamento 8.500 euro per il reato di abbandono di rifiuti pericolosi.

osì è stato per il primo processo contro un allevatore di suini, imputato a Forlì per maltrattamento dopo che il nostro team investigativo aveva documentato per oltre sei mesi la presenza di centinaia di maiali con ferite da cannibalismo e di animali abbandonati a se stessi, senza cibo né acqua, lasciati presumibilmente morire d’inedia. Il Tribunale monocratico ha assolto l’imputato, nonostante

AL E S S AN D R O R ICCIU T I Responsabile ufficio legale Essere Animali

A Venezia si è invece aperto un processo a carico di un allevatore della provincia di Venezia e un suo dipendente filmati da un nostro investigatore mentre maltrattavano alcuni animali e, in un caso, uccidevano una mucca malata senza prima stordirla. Siamo stati ammessi parte civile e con l’aiuto dei nostri consulenti ci batteremo per la condanna. In due altri casi, abbiamo con successo ottenuto la riapertura delle indagini preliminari dopo la richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero. Sono molti altri i fronti presidiati dal nostro team legale grazie al vostro sostegno. Noi proseguiremo lungo questa strada con il massimo impegno, perché siamo certi che cambieremo lo status legale degli animali. 5


NON LASCIAMO INDIETRO NESSUNO

Una campagna per cambiare il futuro degli animali in Europa

CAMPAGNE

Il 2021 ha portato con sé una possibilità unica: la Commissione Europea ha deciso di intraprendere una completa revisione di tutta la legislazione riguardo gli animali da allevamento, e possiamo influenzare un’analisi più scrupolosa e seria, andando così a modificare l’intero sistema di allevamento, trasporto e macellazione.

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ome dimostrano da anni le nostre indagini, e quelle di numerose altre associazioni, oggi negli allevamenti e nei macelli di tutta Europa è in corso una grave crisi: gli animali non vengono considerati e trattati secondo le loro caratteristiche etologiche e patiscono gravi sofferenze. Non si tratta solo di maltrattamenti, ma di situazioni che anche se a norma di legge comportano gravi privazioni fisiche e psicologiche.

CL AUD IO P O MO Responsabile Sviluppo Essere Animali

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Le leggi europee sul tema d’altronde sono state introdotte nel corso di 40 anni, un pezzo alla volta, e si sono dimostrate assolutamente insufficienti, oltre che non adeguatamente messe in pratica. Inoltre per numerose specie, come i pesci o i conigli per esempio, non esiste alcune legislazione specifica a loro tutela, il che va ad aggravare le possibilità di sofferenze e maltrattamenti. Con la campagna No Animal Left Behind, lanciata nel mese di aprile e coordinata da Eurogroup For Animals, decine di associazioni di tutta Europa si sono unite e si stanno mobilitando per ottenere leggi migliori, al passo coi tempi, che vietino le più lesive pratiche attuali e non lascino indietro nessun animale. Perché proprio adesso questa campagna? Perché la Commissione Europea ha indetto entro il 2021 una revisione completa dell’intero sistema legislativo riguardante gli animali nel sistema alimentare, e possiamo fare in modo che questa sia realmente approfondita e diretta a migliorare concretamente la situazione. Una opportunità come questa è rara ed è quindi un progetto prioritario e ambizioso, che potrebbe influenzare il futuro di centinaia di milioni di animali.


Il primo passo è stata una campagna di sensibilizzazione lunga diversi mesi e una petizione che ha raggiunto quasi 200mila firme, consegnate il 4 ottobre a Bruxelles in un evento ufficiale. Adesso però viene un’altra parte fondamentale della campagna, il lungo lavoro dietro le quinte con gli europarlamentari e la Commis-

sione, di cui si vedranno i report e le proposte legislative entro la fine del 2023. L’Europa ha la possibilità di migliorare notevolmente la legislazione a tutela degli animali negli allevamenti, fare un passo in avanti e dare l’esempio a tutto il mondo. E noi ce la metteremo tutta per ottenerlo.

L’EUROPA VA VERSO UN FUTURO MIGLIORE PER GLI ANIMALI Gabbie, foie gras e pellicce

La Commissione europea si è impegnata a eliminare le gabbie negli allevamenti in tutta l’Unione. Proposto anche il divieto del gavage e l’allevamento di animali per la produzione di pelliccia.

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l 10 giugno il Parlamento UE ha approvato una risoluzione sull’iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age”, e si è impegnata a porre fine all’utilizzo delle gabbie negli allevamenti entro il 2027. Secondo le stime più recenti – tra maiali, galline per la produzione di uova, conigli, vitelli, oche e quaglie – sono circa 300 milioni gli animali costretti a vivere in gabbia negli allevamenti di tutta Europa. In questa risoluzione, il Parlamento UE non si è limitato a chiedere alla Commissione di intervenire sulle gabbie, ma anche di presentare proposte affinché venga vietata l’alimentazione forzata, conosciuta anche come gavage. Adesso la palla passa alla Commissione, che dovrebbe proporre una nuova legislazione, la quale avrebbe poi bisogno dell’approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione Europea. L’iter è quindi lungo e l’emendamento presentato sul Foie Gras non è giuridicamente vincolante, anche se resta un buon segnale.

I cambiamenti non si fermano qui: a giugno, durante la riunione del Consiglio Agricoltura e pesca (AGRIFISH), il governo olandese e quello austriaco hanno presentato una nota informativa sostenuta da altri Paesi UE che invita la Commissione europea a porre definitivamente fine all’allevamento di animali per la produzione di pelliccia nell’Unione. Le motivazioni alla base di questa iniziativa sono il benessere degli animali, questioni etiche e i rischi per la salute di esseri umani e animali. Diversi ministri hanno preso la parola durante la riunione per esprimere il loro sostegno a questa proposta, tra cui Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che ha dichiarato: «l’allevamento di animali per le pellicce non è più giustificabile e l’Italia darà il massimo supporto per giungere al divieto europeo di questa forma di allevamento». Dopo anni di investigazioni e campagne nel nostro Paese consideriamo una simile presa di posizione da parte dell’Italia un importante risultato, che auspichiamo venga seguito a breve anche da fatti concreti verso la chiusura degli ultimi allevamenti di visoni presenti sul territorio.

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IL NOSTRO PRIMO PODCAST IoScelgoVeg: tutto quello che c’è da sapere sul vegan

PROMOZIONE VEG

Quest’estate abbiamo finalmente pubblicato il nostro primo podcast dedicato alla scelta veg, perché pensiamo sia fondamentale mettere a disposizione di tutte e tutti informazioni su un tema importante e attorno al quale esistono ancora oggi molti pregiudizi. E per farlo cerchiamo di utilizzare ogni mezzo di comunicazione che abbiamo a disposizione per raggiungere sempre più persone.

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osì assieme a Martina e Maria e abbiamo scritto e rivisto i testi e registrato le puntate, decidendo di partire col trattare argomenti pratici e semplici, mettendoci nei panni di chi si approccia a questa scelta e cercando di spiegare tutte le cose che avremmo voluto sapere anche noi all’inizio del nostro percorso. IoScelgoVeg il podcast vuole sfatare molti dei miti in circolazione sulla scelta vegan. Con un tono leggero e ironico, abbiamo così ideato

BR E ND A F ER RET T I Outreach manager -

IL PODCAST

ASCOLTALO SUBITO SU APPLE, SPOTIFY, SPREAKER e tutte le piattaforme podcast

6 puntate da circa 10 minuti l’una, spaziando tra vari argomenti. Siamo partite dalle basi, dalla nascita del termine “vegan”, passando all’alimentazione e molto altro. Nella seconda puntata ci è venuta in aiuto anche un’ospite, la dottoressa Silvia Goggi, medico nutrizionista esperta in alimentazione vegetale, che con la sua professionalità fa chiarezza sulla famosa vitamina B12. Il podcast non tratta solo di cibo: negli ultimi tre episodi vengono discussi temi come la socialità e la comunicazione di questa scelta ad amici e parenti, ma anche film e letture per chi voglia approfondire tematiche come antispecismo, industria della carne, allevamento intensivo, etologia degli animali e intersezionalità. Per noi è stata una sfida buttarci in questo progetto che ad oggi ha raggiunto quasi 10 mila ascolti, dimostrando quanto l’interesse verso un’alimentazione più sostenibile sia sempre più in aumento.

Essere Animali

Le puntate sono disponibili su Apple, Spotify, Spreaker e tutte le piattaforme podcast. 8


SETTIMANA VEG UNA NUOVA EDIZIONE DI SUCCESSI!

30 mila animali. Una cifra enor-

Anche quest’anno oltre 20 mila persone hanno scelto

Animal Charity Evaluators). Con la Settimana Veg ci

di mettersi alla prova e hanno provato assieme a noi

rivediamo l’anno prossimo, ma non dimentichiamo

un’alimentazione amica degli animali, della salute e

che a gennaio torna Veganuary!

me che dimostra l’impatto tangibile che l’alimentazione vegetale ha sulla vita degli animali (il calcolo è stato fatto basandoci sullo studio dei dati forniti da

del pianeta. Secondo i dati del nostro sondaggio finale quasi la metà dei partecipanti non si è limitata a provare da sola, ma ha coinvolto familiari o partner. Il 75% ha dichiarato di non seguire un’alimentazione vegana, e infatti di questi il 33% è vegetariano, il 28% onnivoro e il 13% pescetariano. Inoltre la maggior parte di chi si è messo alla prova era nuovo all’esperienza della Settimana Veg e lo ha fatto per ridurre o eliminare il consumo di prodotti animali. Abbiamo calcolato un altro dato molto importante: quest’anno grazie alla partecipazione di così tante persone che hanno deciso di non consumare prodotti animali per sette giorni, sono stati risparmiati circa

Se non lo hai ancora fatto sei in tempo a iscriverti e scaricare

LA GUIDA E IL MENU PER SETTE GIORNI DI ALIMENTAZIONE VEGETALE. www.settimanaveg.it

FINALMENTE TORNANO GLI EVENTI VEG!

A fine agosto è invece tornato a distanza di due anni

Dopo un anno difficile in cui tutti gli eventi pubblici

offerte di cibo da provare e migliaia di persone che

sono saltati o rimandati, poter organizzare alcuni

sono passate, hanno assistito a conferenze e hanno

festival e tornare a trovarci insieme a tantissimi volon-

preso d’assalto tutti gli stand presenti.

l’attesissimo Viva Las Vegan, organizzato presso il Circolo Magnolia di Milano. Anche qui è stata una bellissima giornata per scoprire il mondo veg, con tante

tari, standisti, relatori e amici è stato davvero bello. E questa estate ne abbiamo approfittato organizzando

La settimana successiva presso Edonè di Bergamo si

ben tre eventi!

è invece tenuta la seconda edizione del LiveGreen, il nostro festival inizialmente nato a Brescia. Questo

A giugno abbiamo realizzato il Vegan Market, spazio

ampio e bellissimo locale all’aperto si è trasformato

di vendita e assaggi di prodotti completamente vegetali

per due giorni in una oasi vegan, attirando grazie al

presso Cascina Cuccagna a Milano. L’evento è stato

nostro festival e concerti serali più di 5000 persone,

preso d’assalto da centinaia e centinaia di persone

che hanno potuto non solo assaggiare un ricco menu

che non vedevano l’ora di passare una giornata di sole

rivisitato ma anche seguire conferenze e dibattiti e

all’aperto, tra stand di aziende e food truck, con anche

scoprire tante realtà di associazioni e aziende che

conferenze e showcooking a fare da cornice all’evento.

promuovono un mondo senza crudeltà sugli animali.

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ESSERE ANIMALI COMPIE DIECI ANNI I risultati di un progetto ambizioso

10 ANNI DI EA

Nel novembre 2020 l’organizzazione Animal Charity Evaluators ha riconosciuto a Essere Animali lo status di Standout Charity: in pratica siamo stati considerati tra le associazioni col maggiore impatto e più efficaci nel mondo. Questo riconoscimento è stato il frutto non solo di mesi di scambio con loro di progetti, file e analisi strategica, ma di quanto abbiamo creato, imparato e creato in anni di attività e continua analisi di ciò che facciamo, puntando sempre a realizzare progetti con il massimo impatto per gli animali. E oggi che l’associazione compie dieci anni è un motivo per guardarsi indietro e vedere come siamo arrivati a questo punto.

DIECI ANNI DI INDAGINI Ne sono passate di telecamere e faretti sotto le nostre mani da quando nel lontano 2010 a un incontro internazionale per i diritti animali in Olanda un gruppo di attivisti finlandesi mi regalò la mia prima

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uando abbiamo deciso di creare questa associazione, nel 2011, la situazione era ben diversa da oggi: non erano mai state realizzate investigazioni in Italia e il grande pubblico dei consumatori non conosceva la realtà degli allevamenti intensivi. Inoltre la scelta vegetariana e vegana era ancora un molto di nicchia e non veniva dibattuta sui media, così come non si parlava di impatto ambientale degli allevamenti. Se oggi questi temi fanno parte del dibattito pubblico è anche grazie al percorso che abbiamo deciso di intraprendere e al lavoro svolto negli anni.

LE PRIME INDAGINI Sono passati dieci anni, ma sembra ieri quando abbiamo iniziato a filmare e documentare gli allevamenti intensivi. E davvero fino a quel momento le uniche immagini di allevamenti e macelli che si trovavano in rete o nei documentari provenivano da Stati Uniti o altri paesi europei, dove alcune organizzazioni stavano realizzando le prime investigazioni. E noi abbiamo voluto portare questa pratica in Italia. Volevamo

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telecamera. Con quella piccola Sony, che registrava solo in HD, è iniziata la nostra storia. Con lei e con un amico fotografo abbiamo incominciato a raccogliere immagini negli allevamenti. Lo scopo delle prime uscite notturne era quello di creare un database di foto e video da utilizzare nelle nostre prime manifestazioni pubbliche. Volevamo immagini recenti e non provenienti dall’estero, in modo da non attirarsi critiche sull’affidabilità delle fonti e di conseguenza smorzare la potenza comunicativa. A quel tempo nessuno era in possesso di questi materiali, per cui l’unica cosa da fare era crearseli. Da lì ci siamo sempre più professionalizzati, abbiamo sostituito la piccola Sony, e iniziato a realizzare vere e proprie indagini di stampo giornalistico. Siamo stati i primi a portare alla luce le problematiche degli allevamenti intensivi, tanto da collaborare con i più autorevoli media italiani ed europei. Abbiamo denunciato decine di aziende e i controlli delle autorità hanno quasi sempre confermato le nostre tesi. Mostrare il problema è il primo passo per risolverlo e dopo dieci anni siamo ancora più convinti di questo mantra che ci ha spinti a iniziare.

Francesco Ceccarelli


da una parte che i consumatori vedessero come il cosiddetto made in italy non differiva da quanto accadeva agli animali oltreoceano, e dall’altra anche contestualizzare la nostra accusa allo sfruttamento degli animali, portando su cartelli e volantini esclusivamente foto della realtà italiana. Rendere visibile un problema è il primo passo per risolverlo. L’abbiamo sempre creduto, e oggi pensiamo di poter dire di avere sicuramente fatto almeno questo primo passo. Con le oltre 40 indagini che abbiamo realizzato, le immagini di scrofe prigioniere in gabbie in cui non riescono a girarsi, di galline chiuse nelle

gabbie degli allevamenti, di polli ammassati a migliaia in capannoni senza luce del sole, sono state viste da decine di milioni di persone, più e più volte. Negli anni abbiamo collaborato a servizi dei più autorevoli e seguiti programmi tv come Report, Speciale Tg1, Presa Diretta, Piazza Pulita, Striscia la Notizia, Indovina chi viene a cena e molti altri. Abbiamo pubblicato queste immagini sui siti dei principali media, italiani e non solo. E nel frattempo i nostri video hanno ottenuto milioni di visualizzazioni sui social. Insomma, oggi si può dire che il problema è di fatto conosciuto, anche se non è certo un motivo per fermarsi: è necessario continuare a mostrare le problematiche, evidenziando come

DIECI ANNI DI PROMOZIONE VEG Fin dall’inizio abbiamo voluto mostrare la realtà degli

Italia Veganuary, progetto con cui stiamo

allevamenti, ma non ci siamo fermati a questo, il nostro

anche collaborando con grandi aziende e catene della

intento è stato sempre stato anche far capire che si può

ristorazione. Lo scopo è sempre quello: rendere più facile

essere parte attiva di un cambiamento e vivere bene

fare la cosa migliore per gli animali, smettere di mangiarli.

senza causare sofferenza agli animali. Ricordo ancora quando nella primavera del 2014 abbiamo creato un evento Facebook chiamato Settimana Veg. Per

Brenda Ferretti

sette giorni avremmo fornito agli iscritti un menu giornaliero 100% vegetale e pubblicato le foto delle ricette. Un’idea nuova, in un periodo in cui i blog di cucina erano pochi, Instagram praticamente non esisteva, e anche trovare valide ricette e menu di questo tipo era più difficile. L’esperimento è piaciuto e da lì è partita l’esperienza annuale della Settimana Veg, che col tempo abbiamo migliorato e reso sempre più in grande, capace oggi di coinvolgere più di 115mila partecipanti (e quasi altrettanti familiari e partner) e di accompagnarli verso questa scelta. In seguito, sempre nell’ottica di fornire strumenti utili, abbiamo creato il sito IoScelgoVeg e recentemente abbiamo portato in

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DIECI ANNI DI AZIONI PER I VISONI #VisoniLiberi è il nome della prima campagna lanciata nel 2013 da Essere Animali, in concomitanza con la diffusione della prima investigazione realizzata in Italia all’interno dei circa venti allevamenti di visoni allora attivi. La sofferenza mostrata nelle immagini era accompagnata da una chiara richiesta: vietare l’allevamento di animali per la produzione di pellicce. Ora, a dieci anni di distanza, gli allevamenti ancora attivi in Italia sono solo sei. Un divieto non è ancora stato emesso ma anni di mobilitazioni e di pressione, non solo da parte nostra ma di associazioni di

10 ANNI DI EA

tutto il mondo, hanno portato i loro frutti. Oltre ad aver chiuso molti allevamenti, la pelliccia è oggi ampiamen-

Italia l’attività degli allevamenti è sospesa, all’interno delle

te osteggiata dall’opinione pubblica e dal mondo della

gabbie sono rinchiusi gli animali riproduttori e gli accop-

moda. Anche se lontano, si intravede un mondo libero

piamenti sono stati vietati. A fine anno il Governo dovrà

dalle pellicce.

pronunciarsi di nuovo sulla sorte di questi allevamenti e

La strada da fare è ancora lunga ed è indubbio che siamo

noi ci saremo anche questa volta, per esortare a un divieto

giunti a questo punto non solo per le preoccupazioni etiche,

incondizionato di questa crudele forma di allevamento.

ma anche per quelle sanitarie. I visoni infatti, sono una specie particolarmente suscettibile al coronavirus. Ora in

nonostante gli scandali non siano ancora state risolte.

CAMPAGNE E AZIO NI Il nostro obiettivo con Essere Animali era creare qualcosa di nuovo, con un attivismo d’impatto. Entrare negli allevamenti a filmare le condizioni degli animali, salvare quelli in difficoltà e raccontare le loro storie, organizzare azioni di disobbedienza civile, azioni di sensibilizzazione in piazza e messaggi coinvolgenti sui social. Negli anni abbiamo realizzato molte azioni di grande visibilità: abbiamo occupato un allevamento di visoni allucchettandoci alle gabbie, inscenato azioni davanti ai supermercati per far cessare la vendita di foie gras, creato scritte giganti con l’ausilio di decine di volontari davanti al delfinario di Rimini, portato i corpi di animali morti in allevamenti davanti al Duomo di Milano. E molto altro. Mentre lanciavamo questo progetto, in vari paesi europei stavano uscendo le prime indagini riguardo gli allevamenti di animali da pelliccia. Le immagini di visoni e volpi sofferenti finivano sui media nazionali, contribuendo a creare sensibilizzazione e spingere la politica a discutere un divieto di questa pratica. Ed è così che abbia-

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Simone Montuschi

mo iniziato fin da subito a lavorare anche noi alla prima indagine italiana negli allevamenti di visoni, che è durata 18 mesi. Per la prima volta avevamo anche immagini di un infiltrato, che ha filmato l’uccisione di questi animali dentro il più grande allevamento italiano. E sono state le prime con cui abbiamo raggiunto il grande pubblico della Tv in prima serata. Un’altra campagna di grande successo l’abbiamo poi lanciata nel 2015, quando con la pubblicazione di una indagine sulla produzione di foie gras in Francia abbiamo chiesto ai supermercati italiani di cessarne la vendita. Oggi questa campagna diretta ai supermercati l’abbiamo conclusa con più di 12800 punti vendita di numerosi marchi che hanno aderito e questo prodotto sparito dagli scaffali della Grande Distribuzione Organizzata.

LE STRATEGIE Il nostro scopo non è mai stato fare azioni fini a se stesse, ma creare una strategia e una serie di passi verso un obiettivo. Abbiamo sempre preferito canalizzare l’impegno su pochi argomenti e poche campagne, seguendole con la dovuta attenzione per ottenere risultati. E negli anni questo approccio ha portato a focalizzare sempre più il nostro lavoro su un unico argomento: l’al-


levamento di animali per il sistema alimentare. Gli animali utilizzati e uccisi per l’alimentazione sono un numero sproporzionatamente più alto rispetto a quelli utilizzati per ogni altra tipologia di sfruttamento, che siano sperimentazione, pellicce, zoo, circhi o altro. Si parla di circa 600 milioni di animali coinvolti solo in Italia. E sono anche quelli con meno tutele legali. Sommando questi dati con il fatto che sono ben poche le associazioni che si occupano di questo settore, ci è sembrata la scelta più importante per massimizzare l’efficacia dell’associazione. In pratica abbiamo deciso di mettere tutte le risorse dove c’è più bisogno. E negli ultimi anni abbiamo puntato per primi i riflettori con indagini e campagne di sensibilizzazione e pressione anche sulla sofferenza dei pesci, soprattutto negli allevamenti intensivi. Sono davvero gli ultimi tra gli ultimi.

saranno diversi da quelli attuali. Nonostante i piani a lungo termine non possiamo sapere con precisione a cosa lavoreremo nel 2031, ma siamo sicuri che i prossimi saranno anni di ulteriori grandi cambiamenti, non solo per l’associazione ma in generale per gli animali in Italia e nel mondo. E non vediamo l’ora di poter dare il nostro contributo a questa evoluzione della società, verso il riconoscimento dei Diritti Animali.

NUOVE STRADE Siamo partiti come gruppo di volontari, armati solo da tanta passione e voglia di mettersi in gioco e fare la differenza su un terreno difficile. Oggi grazie a un crescente numero di soci, sostenitori e fondazioni che credono in noi, siamo cresciuti moltissimo e contiamo su un ampio team di persone competenti, con numerosi progetti attivi. In questi anni Essere Animali ha inoltre provato e testato strategie e campagne diverse, raffinandole e migliorandole continuamente. Il contesto intorno a noi è in continua evoluzione e così lo deve essere anche il nostro modo di comunicare e coinvolgere le persone. Oggi non siamo più nella stessa situazione di dieci anni fa, sia quando parliamo con le persone che con le istituzioni o le aziende, e se vogliamo raggiungere risultati dobbiamo sempre tenerlo in considerazione. Ed è anche per questo che i progetti che portiamo avanti ora sono diversi da quelli di anni fa, e quelli che realizzeremo tra dieci anni

DIECI ANNI DI CRESCITA All’inizio dell’estate 2011 un gruppo di amici, che aveva già condiviso campagne sulla sperimentazione animale e contro le pellicce, inizia a pensare l’idea di un nuovo progetto, per portare in Italia la nuova ventata di attivismo che stava rivitalizzando l’Europa. Iniziano le prime uscite per filmare gli allevamenti, si buttano giù le prime idee di contenuti per volantini e sito, si discute su strategie e modalità di comunicazione e protesta. C’è tanta energia e voglia di fare qualcosa di nuovo e così, a ottobre di quell’anno, realizziamo le prime iniziative pubbliche e apriamo i canali social e il sito, lanciando ufficialmente Essere Animali. Oggi a distanza di dieci anni ci troviamo a ripensare a tutta la strada fatta e a quanto questo progetto, nato e vissuto con tanta passione, abbia portato Essere Animali a diventare una delle realtà più importanti nel mondo per quanto riguarda la protezione degli animali da allevamento. E se oggi siamo quello che siamo è anche grazie a tutte le persone con cui abbiamo fatto un pezzo di questo lungo e bellissimo percorso.

Claudio Pomo

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2014

Decine di attivisti davanti al duomo di Milano,

portati i cadaveri di agnelli morti in allevamenti

2016

Viaggi Senza Ritorno,

Prime sanzioni a seguito di nostre segnalazioni per amianto in allevamenti di visoni;

prima indagine nei macelli di cavalli in Italia, diffusa da Striscia la Notizia

mobilitazione per fermare nuovo allevamento a Villadose (RO)

10 ANNI DI EA

Speciale Tg1 dedica un’ora intera al nostro attivismo

e alle nostre indagini

2011

NASCE ESSERE ANI MALI

Prima edizione della Settimana Veg Primo VideoMob a Milano,

Denunciato un allevamento da 10.000 conigli,

chiuso dopo poco (immagini diffuse da Piazza Pulita).

50 persone con tablet per mostrare la realtà dietro le pellicce

Pubblicata l’indagine Prosciutto crudele,

vista da mezzo milione di persone

Lancio della campagna Visoni Liberi Pubblicata Fabbriche di uova,

e prima investigazione in allevamenti di visoni

Visoni: denunciato allevamento

la prima indagine in Italia in allevamenti di galline ovaiole

Pubblicata Fabbriche di carne,

la prima indagine in Italia in allevamenti di maiali

Prima edizione del MiVeg, festival vegan di Milano

Unione ufficiale tra Nemesi Animale e Essere Animali Fermata la costruzione di un allevamento da 40mila visoni in provincia di Modena

2012 14

2013

di Fiesso D’Artico (VE), poi chiuso nel 2019, e occupato per un giorno quello di Fossoli (MO)

Depositate in Parlamento 130mila firme

per abolire gli allevamenti da pelliccia

Aperto un blog su Il Fatto Quotidiano Lanciata #ViaDagliScaffali,

campagna contro il foie gras. Pam Panorama è il primo supermercato ad aderire

2015


2018

Prima indagine in un incubatoio di pulcini Campagna 160mila Visoni da salvare:

parlamentari si impegnano a vietare allevamenti da pelliccia

Daily Mail visita con noi allevamenti di maiali

2020

Condanna per maltrattamento e uccisione di animali per Amadori:

tutto era iniziato con nostre immagini

Chiuso l’allevamento degli orrori,

dove nel 2018 avevamo filmato l’uccisione di una scrofa a martellate

2021

destinati all Prosciutto di Parma: scandalo in UK

Indagini shock

in allevamenti di maiali, pesci (prima in Europa) e mucche da latte (prima in Italia)

Essere Animali viene riconosciuta come una delle associazioni più efficaci al mondo

con il titolo di Standout Charity 2020 (Animal Charity Evaluator)

Menoperpiù: il nostro webcast di formazione aziendale

sulla sostenibilità alimentare entra in numerose aziende

Pubblicato il sito ioscelgoveg.it Nuova indagine

in 8 allevamenti fornitori del Prosciutto di Parma

ESSERE ANIMALI COMPIE 10 ANNI

Inizia il primo processo italiano per maltrattamenti in un allevamento intensivo a Forlì

Lancio della campagna SOSpig: il video spot diventa virale

Il tg1 diffonde la nostra indagine sugli allevamenti di polli

Prima indagine in un laboratorio di ricerca con primati

Chiude il delfinario di Rimini. Fin dal 2011 le nostre prime azioni e proteste

2017

Pesci: la campagna Ancheipesci viene premiata con il Campaign4Animals Award;

indagine con Report in allevamenti in Italia e Grecia

Chiusi 3 allevamenti di visoni grazie alle nostre azioni legali

2019

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UN MONDO CHE CAMBIA Le notizie che ci hanno fatto gioire

BUONE NOTIZIE

Ecco i recenti avvenimenti che ci fanno ben sperare per il futuro degli animali e del pianeta. Continua la nostra rubrica Buone Notizie, dove vi parliamo delle vittorie che il movimento per i diritti degli animali sta raggiungendo in

ogni parte del mondo e delle iniziative che ci portano sempre più vicini al nostro obiettivo: un mondo migliore per gli animali. Dall’Estonia all’Italia, passando per Regno Unito, Germania e Spagna: ecco i motivi per cui dobbiamo gioire.

1.

2.

L’ESTONIA VIETA L’ALLEVAMENTO DI VISONI A giugno il Parlamento estone ha dato voce alla volontà della maggioranza dei cittadini ufficializzando il divieto di allevamento di animali per la produzione di pellicce. Il divieto entrerà in vigore nel 2026, dopo un periodo di transizione di cinque anni valido fino al 31 dicembre del 2025. L’iniziativa segue un periodo di crisi del settore dovuto alla maggiore consapevolezza dell’opinione pubblica, che si era espressa contro l’allevamento di volpi e visoni per la loro pelliccia, e di un calo della domanda di questo prodotto crudele. Una discussione parlamentare che porterà a un simile divieto è stata avviata nel frattempo in Lettonia.

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BLOCCATA LA CENSURA ALLE ALTERNATIVE VEGETALI AL LATTE IN UE Insieme a numerose associazioni abbiamo convinto l’UE a fare marcia indietro sui piani per introdurre ulteriori restrizioni ai sostituti vegetali al latte, voluta dalla lobby dello sfruttamento degli animali. L’emendamento 171, conosciuto anche come “dairy ban”, avrebbe vietato l’utilizzo di termini evocativi del latte vaccino, come “cremoso”, “non contiene lattosio/latte”, “milk-free”, correndo persino il rischio di mettere in pericolo la salute dei consumatori allergici o intolleranti. Avrebbe inoltre impedito alle persone l’accesso a informazioni cruciali sulla qualità del prodotto e il suo utilizzo e perfino dettagli sul suo impatto ambientale. Dopo aver bloccato mesi prima anche il famoso “burger ban”, questa decisione segna la fine di un periodo di forte preoccupazione per chi come noi è impegnato a creare un sistema alimentare che non sia basato sulla sofferenza degli animali, nonostante le forti pressioni della lobby della carne e dell’industria lattiero-casearia sulle istituzioni europee.


3.

IL REGNO UNITO RICONOSCE TUTTI GLI ANIMALI COME ESSERI SENZIENTI Per la prima volta nel Regno Unito tutti gli animali, inclusi quelli “da reddito”, vengono riconosciuti come esseri senzienti in una riforma legislativa, vale a dire considerarli legalmente come individui in grado di provare dolore, sentimenti ed emozioni, e questo può agevolare le riforme di tutela specifiche per loro. A seguito di questa iniziativa l’esportazione di animali vivi verrà fortemente regolata, ma purtroppo l’uso di gabbie per avicoli e le gabbie parto per le scrofe non saranno soggette a un divieto assoluto (tuttavia gli allevatori riceveranno incentivi economici per migliorare le condizioni di vita degli animali).

5.

LA POLITICA INIZIA AD INVITARE I CITTADINI A MANGIARE MENO CARNE Mentre le mense, i ristoranti e i libri di cucina si tingono di verde, diverse figure politiche seguono la scia invitando i cittadini a ridurre il loro consumo di proteine vegetali. L’ha fatto ad esempio il ministro del consumo spagnolo, Alberto Garzón, che ha invitato i cittadini spagnoli a mangiare meno carne (soprattutto bovina), per ragioni di sostenibilità ambientale

4.

LE MENSE UNIVERSITARIE DI BERLINO SCELGONO UN’ALIMENTAZIONE VEGETALE 34 mense e caffetterie in quattro università di Berlino hanno deciso di cambiare il loro menu favorendo i piatti vegetali. Il lunedì sarà senza carne e per gli altri giorni della settimana il menu sarà vegano per il 68%, vegetariano per il 28%, con una sola opzione di carne e una di pesce. Un’iniziativa voluta fortemente dagli stessi studenti per andare verso un’alimentazione sempre più sostenibile. Questa tendenza riguarda non solo le mense. L’Eleven Madison Park, uno dei ristoranti migliori al mondo con ben tre stelle Michelin, ha scelto di riaprire dopo la pandemia con un menu a base vegetale (ad eccezione di miele e latte per il servizio caffè). E sempre quest’anno il famoso sito di cucina Epicurious ha dichiarato che non offrirà più ricette che contengono carne di manzo per via del suo impatto ambientale.

e di salute. Lo stesso ha fatto la ministra della Transizione Ecologica francese, Barbara Pompili, che nel suo disegno di legge sul clima ha proposto che un menu vegetariano obbligatorio una volta a settimana in tutte le mense scolastiche. Anche il nostro ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, si è espresso sul consumo di carne, invitando i cittadini a diminuire la quantità di proteine animali sostituendole con quelle vegetali, sia per motivi ambientali che di salute. E Kwasi Kwarteng, un membro del Parlamento britannico, ha espresso il suo sostegno a favore dell’alimentazione vegetale, affermando che il cambiamento sociale innescato da chi sceglie diete a base vegetale è un fattore trainante nel raggiungimento degli obiettivi climatici globali.

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LASCIA IN EREDITÀ IL TUO AMORE PER GLI ANIMALI

CON UN LASCITO A ESSERE ANIMALI Con un lascito a Essere Animali continui a essere al fianco degli animali più sfruttati e meno tutelati, crei un mondo senza gabbie, un mondo in cui i bambini conosceranno solo animali liberi. Un lascito è un gesto di amore, con cui i tuoi ideali vivranno per sempre. È un atto fondamentale, che puoi modificare in qualsiasi momento e con cui ti assicuri che le tue volontà vengano rispettate, per sempre. Come è accaduto nel caso di Stefano, che ha ricordato Essere Animali nel suo testamento permettendoci di dare vita al progetto MenoPerPiù, con il quale stiamo portando un cambiamento nelle mense aziendali e sensibilizziamo decine di migliaia di lavoratori sulla problematica della sostenibilità alimentare. Anche Valter, che da sempre ama gli animali “per la loro genuinità, onestà, l’amore che danno e poiché par-

ticolarmente indifesi e bisognosi di aiuto e protezione”, ha deciso in vita di affidarsi a noi per assicurarsi che i suoi beni contribuiscano in futuro a creare un mondo migliore per gli animali.

PERCHÉ FARE UN LASCITO?

Senza un lascito, il tuo patrimonio passerà ai parenti secondo i criteri stabiliti dalla legge e, in assenza di parenti, allo Stato. E questo può dare origine a problemi legali e liti.

Con noi ti assicuri che le tue volontà vengano scrupolosamente rispettate: tradurremo tutto l’amore che lasci in eredità agli animali in azioni concrete ed efficaci per dare loro un futuro migliore.

M A C OSA SE R VE S A P E R E P E R UTI LI Z Z A R E A L M E GL IO L ’ OP P O R TUN I TÀ DI UN LA S CI TO ? È P IÙ FA CI LE DI Q UA N TO P E N S I !

SCARICA LA NOSTRA GUIDA E S S E R E A N I M A L I . ORG/L ASC I TI - TESTAMENTARI O C HIA M A A L L O 0 2 8 7 19 9 7 0 2 E CH I E DI DI A N G E LA

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LA PAROLA AGLI ALLEATI DI ESSERE ANIMALI Insieme per cambiare il mondo

Chi sono gli Alleati di Essere Animali? Sono tutte le persone che in questi anni hanno mostrato di avere particolarmente a cuore la nostra causa: creare un futuro migliore per gli animali e sottrarli alle gabbie e alla sofferenza degli allevamenti intensivi. Gli Alleati - così abbiamo chiamato un nuovo team di sostenitori composto da tutte queste persone speciali - sono sempre in prima linea

con noi. Sono con noi quando entriamo negli allevamenti, quando denunciamo i responsabili di maltrattamenti, quando scendiamo in strada per parlare con le persone e sono con noi ogni volta che otteniamo grandi risultati insieme! Abbiamo intervistato alcuni di loro per te e loro ci hanno regalato le loro storie, il loro cuore e la loro visione per creare un futuro migliore per gli animali..

COSA TI HA SPINTO A DIVENTARE ALLEATO DI ESSERE ANIMALI?

Sin da piccola ho provato gioia nel contatto con gli altri animali, al circo dopo la prima volta non ho più voluto essere portata...ma allora perché indossare una morbida pelliccia e mangiare prosciutto? Bastava davvero non aver dato un nome a questi animali, non averli visti vivi? A forza di dubitare, ho scoperto che tutto si basava sulla mancata informazione sulla possibilità di scegliere. Ci voleva qualcuno che mostrasse la crudeltà dietro le porte chiuse degli allevamenti. Non è giusto far sempre finta che non importi, che non dipenda da noi! Ci voleva anche qualcuno che dopo aver mostrato la crudeltà mostrasse che cambiare non è solo rinunciare ma anche scoprire nuove opportunità. Ecco perché ho deciso di sostenere Essere Animali.

La condivisione di un ideale e un progetto comune, che i diritti degli animali siano equiparati a quelli degli essere umani per raggiungere finalmente il riconoscimento di creature senzienti e capaci di emozioni esattamente come noi. Pensare che un animale, solo per il fatto che non comunica come noi e non parla (come peraltro un neonato), non abbia sentimenti ed emozioni è inammissibile. Ho scelto di schierarmi al fianco di chi difende i più deboli e indifesi, che ai giorni nostri sono soprattutto gli animali.

Rossella Novarini

Francesca Pisciotta

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DA ALLEATO DI ESSERE ANIMALI QUALE CAMBIAMENTO VORRESTI CONTRIBUIRE AD APPORTARE? Auspico che il veganismo sia di ispirazione alla food revolution in corso. Mentre gli allevamenti industriali non sono più sostenibili, oggi la tecnologia consente di realizzare carne senza utilizzare il corpo di un animale e la veg economy porterà a breve la carne in vitro e vegetale nei supermercati. Considerato che la maggior parte delle persone vuole la carne, diamogli la carne purché sia cruelty free. Nel prossimo quinquennio ritengo necessario elaborare una cultura orientata alla “carne del futuro”, l’unica in grado di nutrire tutti gli abitanti del pianeta, proponendo nel frattempo la scelta vegetaliana come soluzione temporanea piuttosto che come condanna a vita.

PERCHÉ SUGGERIRESTI A UN AMICO DI DIVENTARE ALLEATO DI ESSERE ANIMALI? Perchè la vita degli animali “da reddito” è improponibile, indegna, irrispettosa e insostenibile. Consiglio di sostenervi perché informare è indispensabile per scegliere.

Patrizia Bini Consiglierei a un amico di diventare alleato di Essere Animali per la concretezza dei fatti in sintonia con le parole e le idee espresse, realtà ispirata dal vero amore verso gli animali.

Oriella Foglietta

Antonio Luigi Mascheroni

I NOSTRI ALLEATI E I LORO AMICI

Questi sono solo alcuni dei nostri alleati, una parte di questo team di persone straordinarie che rendono possibili molti nostri progetti.

Francesca Pisciotta

Antonio Luigi Mascheroni

Oriella Foglietta

Rossella Novarini

Gli alleati di Essere Animali sono donatori che scelgono di dare un sostegno importante alle investigazioni, denunce e campagne dell’associazione.

SE VUOI SAPERNE DI PIÙ E VUOI ENTRARE ANCHE TU IN QUESTA SQUADRA VAI ALLA PAGINA essereanimali.org/alleati-di-essere-animali

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Patrizia Bini


IN VIAGGIO PER VEGANVILLE

Il l i bro che o gni at t i vi s t a per i di ri t t i ani mal i d o vrebbe l eggere

Siamo orgogliosi di avere collaborato all’uscita in Italia di In viaggio per Veganville, di Tobias Leenaert, attivista e divulgatore di fama internazionale, pubblicato da Edizioni Sonda. Cosa è Veganville? È il nome che Leenaert ha dato al mondo ideale che tutti noi desideriamo, un mondo completamente privo di sfruttamento degli animali. Veganville sorge su una montagna, metafora della lunga strada che ci attende per raggiungerlo, e anche di come molte persone oggi vedono in salita il passaggio a un’alimentazione vegana. Questo libro offre numerosi spunti interessanti per essere più incisivi ed efficaci nel nostro attivismo e nella comunicazione e stimola a riflettere in modo pragmatico su come attirare più persone a Veganville, come rendere la loro salita meno difficile da affrontare e il mondo un posto migliore per gli animali. Da non perdere! Euro 19

Ordinare una maglietta o un gadget dal nostro shop non vuol dire solo indossare prodotti cruelty free, in cotone biologico, fair trade e con messaggi a favore degli animali. Ogni gadget va direttamente a sostenere le nostre attività. Scopri tutti i prodotti e ordina online - www.essereanimali.org/benefitshop I prezzi elencati sono da considerarsi donazione. Non sono incluse spese di spedizione

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