Morire per una pelliccia | Dossier investigazione allevamenti di visoni

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L’INVESTIGAZIONE Per più di 18 mesi l’associazione ESSERE ANIMALI ha documentato la realtà degli allevamenti di visoni presenti in Italia, luoghi nascosti e inaccessibili dove ogni anno oltre 170.000 animali sono uccisi per la produzione di pellicce. Grazie all’utilizzo di telecamere nascoste e al lavoro di alcuni infiltrati abbiamo diffuso per la prima volta le immagini che testimoniano la sofferenza dei visoni, rinchiusi in minuscole gabbie, uccisi nelle camere a gas e poi scuoiati. Immagini che sono state riprese dai principali telegiornali nazionali e hanno scosso milioni di persone. Con la campagna Visoni Liberi chiediamo con urgenza l’abolizione degli allevamenti di animali da pelliccia, un’attività crudele già vietata in numerosi paesi dell’UE. Aiutaci in questa importante battaglia.

In queste pagine trovate solo una piccola selezione di immagini e di informazioni. Sul sito www.visoniliberi.org potete vedere il filmato Morire per una pelliccia e la galleria completa di fotografie.


foto Francesco Pistilli


COSA ABBIAMO TROVATO ENTRANDO NEGLI ALLEVAMENTI VISONI VITTIME DI COMPORTAMENTI STEREOTIPATI Cosa accade ad un animale costretto a vivere in una piccola gabbia? Per saperlo abbiamo posizionato alcune telecamere nascoste: i visoni trascorrono gran parte del loro tempo compiendo gli stessi movimenti su e giĂš per la gabbia, rinchiusi in un piccolo spazio privo di stimoli. ANIMALI FERITI Abbiamo documentato visoni con ampie lesioni alla testa, alla coda, alle zampe. Possono essere causate da aggressioni che si verificano fra animali, in particolar

modo nel periodo in cui i piccoli, tenuti fino a 5 in una gabbia, iniziano a crescere, ma anche da comportamenti autolesionisti, come nel caso dei visoni maschi riproduttori o delle fattrici, che trascorrono anni rinchiusi e sono soggetti a gravi traumi psicologici. PRESENZA DI CADAVERI In seguito a malattie o ferite alcuni animali muoiono prematuramente. Abbiamo documentato visoni assistere all’agonia dei loro simili e convivere nelle gabbie per giorni con i cadaveri.


foto Eugenio Marongiu


CAMERE A GAS I visoni sono uccisi tramite soffocamento in apposite camere a gas. Essendo animali semi-acquatici hanno la capacità di trattenere a lungo il fiato e quindi resistono per minuti prima di morire. I graffi da noi documentati all’interno delle pareti della camera a gas testimoniano i loro disperati tentativi di liberarsi. Inoltre in alcuni allevamenti il gas letale utilizzato è quello di un comune trattore; ciò è legale, ma la difficoltà di creare concentrazioni sufficienti e precise di CO2 rende questo metodo insicuro, lento e doloroso. MALTRATTAMENTI Abbiamo documentato allevatori che afferrano i visoni per la coda, li trascinano per diversi metri e li scuotono brutalmente. Gli animali che riescono ad uscire fortuitamente dalle gabbie vengono invece

catturati con un collare rigido a strozzo. Questi comportamenti, filmati da noi dopo lunghi appostamenti, causano ulteriori sofferenze ai visoni, per questo abbiamo provveduto a sporgere denuncia per ‘maltrattamento di animali’. Inoltre i visoni dovrebbero essere inseriti nelle camere a gas uno alla volta e solo dopo aver constatato la morte dell’animale messo in precedenza. Le immagini da noi ottenute in tre allevamenti di visoni italiani provano che anche questa norma viene sempre disattesa.


foto Essere Animali


VISONI LIBERI... O IN GABBIA? In natura i visoni vivono nelle foreste, vicino a fiumi e ruscelli, coprendo in un giorno distanze anche di 20 chilometri. Ricavano le proprie tane da tronchi cavi o abitano quelle abbandonate di altri animali, in cui creano un giaciglio con erba secca e foglie.

Negli allevamenti i visoni vivono in piccole gabbie di metallo, larghe 36 cm, profonde 70 cm e alte 45 cm, interamente di rete metallica, compreso il pavimento. Ad un’estremità è presente una scatola di legno, il ‘nido’, che dovrebbe dare all’animale l’illusione di un rifugio dove nascondersi.

Sono eccellenti nuotatori, in cerca di cibo si immergono anche in profondità e possono nuotare per ore senza fermarsi.

L’unico contatto che hanno con l’acqua è attraverso un beverino che ne rilascia poche gocce.


foto Francesco Pistilli


Sono animali solitari che anche in un territorio molto ampio non sopportano la presenza di un loro simile, perciò marcano i confini con secrezioni ghiandolari. Quando incontrano altri predatori si battono strenuamente. Sono dotati di vista, olfatto e udito eccellenti.

Le gabbie sono disposte ‘a batteria’, l’una accanto all’altra. Ogni allevamento contiene diverse migliaia di animali, che sono costretti a convivere con l’odore intenso di feci, urine e secrezioni ghiandolari dei loro simili.

Le madri preparano con cura la tana in previsione del parto, dopo cinque settimane dalla nascita i piccoli sono svezzati e cominciano a cacciare assieme, fino all’autunno quando diventano indipendenti. Sono animali prevalentemente notturni e anche molto curiosi, perlustrano accuratamente ogni territorio.

Anche se nati da generazioni in cattività, i visoni allevati per la pelliccia mantengono un’indole selvatica. La limitata possibilità di movimento, la totale assenza di stimoli e l’impossibilità di bagnarsi sono causa di gravi sofferenze. L’unico diversivo alla monotonia della gabbia è il cibo, una poltiglia di farina e frattaglie di pesce e pollame.


foto Eugenio Marongiu


GLI ALLEVAMENTI IN ITALIA Non esiste un censimento preciso di queste attività. Dopo la chiusura degli ultimi allevamenti di cincillà, i visoni rimangono con molta probabilità gli unici animali allevati al momento in Italia per la pelliccia. Poco più di 20 le aziende ancora attive che rinchiudono un numero approssimativo di 200mila animali (produzione annuale: circa 170mila pelli). Il numero di queste attività è drasticamente calato dagli anni ’90, in cui 125 allevamenti erano segnalati alla Camera di Commercio e oltre 400.000 animali erano uccisi ogni anno. Le motivazioni di questo declino sono da ritrovarsi in parte nella crisi del settore della pellicceria e in parte nelle continue campagne di informazione e sensibilizzazione delle organizzazioni animaliste. Per fare fronte a questa situazione l’AIAV, l’Associazione Italiana Allevatori Visone che tutela gli interessi della categoria, da anni incentiva la nascita di nuovi allevamenti, soprattutto tramite pubblicità in riviste agricole. Scopri tutti gli indirizzi degli allevamenti sul nostro sito: www.visoniliberi.org/allevamenti_italia.htm


foto Francesco Pistilli


LA SITUAZIONE LEGISLATIVA In Parlamento sono già state presentate tre Proposte di Legge per vietare l’allevamento di animali da pelliccia, da tempo in attesa di essere calendarizzate dalle Commissioni Referenti. Oltre il 90% degli italiani (*) è favorevole all’abolizione di questi allevamenti e diversi passi sono stati fatti in questa direzione: • Con diverse mobilitazioni siamo riusciti a impedire la costruzione di due enormi allevamenti da 40mila visoni a Rivarolo del Re (CR) e a Portile (Mo). • Una “Risoluzione di ordine del giorno” che chiede al Governo di vietare questi allevamenti è stata approvata dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna e presso i Comuni di Modena, Pescara, Casirate (BG), Arzago (BG). La stessa sarà a breve in discussione presso altre amministrazioni locali.

• In Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia sono state presentate Proposte di Legge anche per un divieto su scala regionale, che rafforza la richiesta di una legge nazionale. • L’allevamento di animali da pelliccia è stato vietato nei territori del Parco del Serio e del Parco Adda Sud, comprendenti ben 61 comuni lombardi.

* sondaggio Eurispes 2015


foto Eugenio Marongiu


I DIVIETI IN EUROPA Austria, Regno Unito, Olanda, Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia e Macedonia sono le prime otto nazioni europee che hanno stabilito un divieto totale di allevamento di animali per farne pellicce. In Germania una legge sul benessere animale entrata in vigore nel 2012 ha reso anti-economico allevare i visoni e sta portando alla chiusura di tutti gli allevamenti. Una legge simile è applicata anche in Svizzera, in cui in tutto il territorio non vi sono allevamenti. In Danimarca, il principale paese produttore di pelli di visone al mondo, nel 2009

è stato vietato l’allevamento di volpi per motivazioni etiche. Agli allevatori sono stati lasciati 6 anni di tempo per chiudere o convertire le loro aziende. Nel 1995 la Svezia ha imposto restrizioni e condizioni anti-economiche per l’allevamento di volpi, di fatto portando nel 2000 la chiusura di tutti gli allevamenti rimasti. Sono ancora presenti circa 70 allevamenti di visoni. In tutta l’Unione Europea è vietata la commercializzazione di pellicce di cane, di gatto e di foca.


foto Francesco Pistilli


COSA PUOI FARE Con la campagna Visoni Liberi chiediamo con urgenza l’abolizione degli allevamenti di animali da pelliccia. Aiutaci in questa importante battaglia: Informa altre persone. Condividi sui social network il video della nostra indagine che trovi su www.visoniliberi.org Scegli Cruelty Free. Oggi possiamo scegliere di non acquistare pellicce e inserti in vero pelo che si trovano come guarnizioni in giubbotti e altri indumenti. Vi sono in commercio numerose alternative realizzate senza prodotti di origine animale, adatte per ogni gusto ed esigenza. (Dal 2012 tutti i capi con pelliccia, piume o pelle devono avere la dicitura “Contiene parti non tessili di origine animale”) Seguici e unisciti a noi. Visita il sito della nostra associazione www.essereanimali.org, iscriviti alla newsletter e partecipa alle attività. Se vuoi sostenerci puoi scegliere di diventare nostro socio o aiutarci con una donazione.

INSIEME POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA PER GLI ANIMALI!


foto Essere Animali


MORIRE PER UNA PELLICCIA è un’indagine dell’associazione ESSERE ANIMALI, che ha raccolto informazioni e documentato con filmati e fotografie le condizioni dei visoni rinchiusi negli allevamenti di animali da pelliccia presenti in Italia. Grazie all’utilizzo di telecamere nascoste e al lavoro di alcuni infiltrati abbiamo diffuso per la prima volta le immagini che testimoniano la sofferenza dei visoni, rinchiusi in minuscole gabbie, uccisi nelle camere a gas e poi scuoiati. Con la campagna Visoni Liberi chiediamo con urgenza l’abolizione degli allevamenti di animali da pelliccia, un’attività crudele già vietata in numerosi paesi dell’UE.

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