Eugenio Costa CittĂ e tempo: le interviste ai grandi della Terra
Copyright Š Montabone Editore, 2020. In base alle leggi sull'editoria ogni riproduzione di quest'opera anche parziale e con qualsiasi mezzo è illegale. Eugenio Costa Città e tempo:le interviste ai grandi della Terra Montabone Editore 2020. Collana Mitologhema.
ISBN 978-88-32275-32-2. Prima Edizione Maggio 2020.
Montabone Editore, Milano 2020, Via Festa del Perdono 7.
Il Premio Nobel Amartya Sen
Biografia
Amartya Sen nato nel 1933 a Santiniketan in India, regione del Bengala. E' stato docente presso l'Università di Calcutta nonché in Università di prestigio come il Trinity College di Cambridge,alla London School of Economics, e ad Harvard. autore di plurime pubblicazioni, tra cui Collective Choice and Social Welfare (1971), On Economic
Inequality (1973), Commodities
Economia (1987), Inequality
and
Capabilities (1985), Etica
Reexamined (1992), Lo
sviluppo
ed è
libertà (1999), Globalizzazione e libertà (2002). Amartya Sen ha studiato le fondamenta epistemologiche e antropologiche delle scelte economiche e dei concetti di libertà e uguaglianza. Presidente della Economic Society, della International Economic Association, della Indian Economic Association. Amartya Sen ha vinto il Premio Nobel per l’economia nel 1998. Amartya Sen rilegge il concetto di disuguaglianza confrontandosi con la biodiversità degli esseri umani; i molteplici piani entro cui si articola la disuguaglianza. la misurazione della disuguaglianza dipende cioè dai parametri assunti per definirla. Una prova di ciò sta nel fatto che anche le teorie considerate tradizionalmente come “antiegualitarie” finiscono poi per essere egualitarie nei termini di qualche altro “punto focale”. Richiamando ad un'etica della responsabilità, egli constata come Nozick nel suo liberismo respinge l’eguaglianza di reddito ma di fatto difende strenuamente l’eguaglianza di libertà (tutti gli individui sono parimenti liberi). Sen, invece, correla il significato della libertà col valore di eguaglianza fondata su “funzionamenti” e
“capacità”.I “beni primari” di Rawls e le “risorse” di Dworkin sono per Sen indicatori imprecisi del grado di libertà di un individuo o di una comunità.
Bibligrafia essenziale:
Libri di Amartya Sen
Amartya Sen Etica ed economia trad. it. Salvatore Maddaloni Laterza, Roma 2015 Amartya Sen Laicismo indiano, Feltrinelli, Milano 1999 Amartya Sen, Lo sviluppo è libertà : perché non c'è crescita senza democrazia traduzione di Gianni Rigamonti Mondadori,Milano 2000. Amartya Sen, La democrazia degli altri : perché la libertà non è un'invenzione dell'Occidente Mondadori, Milano 2004.
Libri su Amartya Sen
Biondo, Francesco Biondo
Benessere, giustizia e diritti umani nel pensiero di Amartya Sen Torino : G. Giappichelli, \2003
Anna Pettini
Benessere ed equità : il contributo di Amartya Sen / Anna Pettini \Firenze! : L. S. Olschki, 1993
Marco Tommaso Reali
Elementi di morale economica : l'atto umano e la libertĂ nel pensiero di Amartya Kumar Sen e nella prospettiva cristiana / Marco Tommaso Reali O.P Bologna : ESD, [2004]
Sergio Filippo Magni
Etica delle capacitĂ : la filosofia pratica di Sen e Nussbaum / Sergio Filippo Magni Bologna : Il mulino, [2006]
Shimon
Peres
Shimon Peres, (1923-2016) di origine polacca, tre volte primo ministro, e leader di punta del partito laburista israeliano è stato a lungo anche Presidente dello Stato di Israele. Acclamato come il politico israeliano più stimato all'estero, Nato in Polonia nel 1923, giovanissimo si trasferisce insieme alla famiglia in Erez Israel. Vive a Tel Aviv, frequentando la scuola di agraria e vivendo per diversi anni nel kibbutz Geva e nel kibbutz Alumot. Nel 1943 viene eletto segretario del movimento giovanile laburistasionista. Durante la guerra d'indipendenza è capo dei servizi navali e in seguito guida la delegazione del ministero della difesa negli Stati Uniti. Tra la fine degli anni Sessanta e la prima metà degli anni Settanta, è a capo di diversi ministeri: nel 1969, è ministro dell'Assimilazione degli immigrati, dal 1970 al 1974, ministro dei Trasporti e delle comunicazioni e nel 1974 ministro dell'Informazione. Nei tre anni successivi alla guerra dello Yom Kippur (1973), è ministro della Difesa, anni in cui prende parte ai negoziati che portarono all'accordo del 1975 con l'Egitto e formula il concetto di "giusto baluardo" promuovendo positive relazioni con i residenti nel sud del Libano. Nel 1977, in seguito alle dimissioni da primo ministro di Yitzhak Rabin, diviene incaricato primo ministro per le tre settimane precedenti le elezioni generali. In tali elezioni, dopo trent'anni di egemonia politica, il partito laburista viene sconfitto dalla destra e Peres viene chiamato a sostituire Rabin nell'incarico di leader del partito, che manterrà fino al 1992. Diventa primo ministro durante il governo di coalizione di solidarietà nazionale tra Likud e Partito Laburista (1984 - 1990). Protagonosta degli accordi di Oslo dell'agosto 1993 e il 13 settembre è a Washington per la firma della Dichiarazione dei Principi che lo portò a rivecere il 4 maggio 1994 insieme a Rabin e a Yasser Arafat, il premio Nobel per la pace. Lo stesso anno Israele e l'Olp concludono l'accordo sul ritiro dalla striscia di Gaza e da alcune
aree
della
Giudea
e
della
Samaria
(Gerico).
Successivamente all'assassinio di Yitzhak Rabin, il 4 novembre 1995, Peres diventa primo ministro con un voto di fiducia della Knesset. Rimane leader del partito laburista fino al giugno 1997, data in cui viene eletto al suo posto Ehud Barak. Nel 1999 viene nominato ministro della Cooperazione regionale. Dopo la sconfitta del Partito Laburista di Barak da parte di Ariel Sharon nelle elezioni del 2001, Peres ha costruito ancora una volta il suo ritorno sulle scene politiche sostituendo Barak alla leadership di partito.
Il 13 giugno 2007 è stato eletto presidente dello Stato di Israele, con 86 voti a favore e 23 contrari al secondo scrutinio come unico candidato. Peres è stato il nono presidente di Israele da luglio 2007, momento in cui ha cessato di essere membro della Knesset, concludendo una carriera parlamentare ininterrotta cominciata nel 1959, al 24 luglio 2014.Il 13 settembre 2016 viene colto da un'ischemia e ricoverato Muore il 28 settembre a Tel Aviv, quindici giorni dopo.
Ralf Gustav Dahrendorf
Ralf Gustav Dahrendorf, Barone Dahrendorf (1929-2009, è stato un sociologo politico tedesco, naturalizzato cittadino britannico, Liberale di formazione weberiana nato ad Amburgo, ha studiato filosofia e sociologia tra Amburgo e Londra. Successore di Theodor W. Adorno alla Società tedesca di Sociologia, è stato tra 1969 e 1970 parlamentare tedesco con i liberali. Poi membro della commissione europera, successivamente direttore della London School of Economics. Dopo essere stato
naturalizzato britannico, è stato insignito del titolo di Lord, Baron Dahrendorf of Clare Market in the City of Westminster". Negli ultimi anni della sua vita ha insegnato Teoria politica e sociale presso Berlino.
Jacques Delors
Jacques Lucien Jean Delors nato a Parigi nel 1925. Dal 1945 al 1962 Delors lavorò alla Banca di Francia, come capo servizio e poi come membro del gabinetto del direttore generale dei titoli. A inizio anni '60
E' stato consigliere economico di Jacques Chaban-Delmas, nominato primo ministro da Georges Pompidou pochi giorni dopo l'elezione di quest'ultimo alla presidenza della repubblica. Tra il 1969 e il 1973 Delors fu anche segretario generale presso il primo ministro
per
la
formazione
professionale
e
la
promozione
sociale[1].
Dal 1973 al 1979 Delors fece parte del Consiglio generale della Banca di Francia. Delors ha inoltre insegnato all'École nationale d'administration e tra il 1974 e il 1979 insegnò all'Università Parigi IX. L'esordio della propria attività politica fu vicino ai democratici cristiani sociali. Fu vicino al personalismo. Delors fondò nel 1959 il gruppo di discussione e la rivista Citoyens 60, che diresse fino al 1965. Fece parte anche del gruppo Reconstruction. Divenne esperto economico della Confédération française des travailleurs chrétiens . Nel 1974 Delors
creò
il
gruppo
di
riflessione
politica Échanges
et
projets.
Dal 1975 al 1979 diresse il centro di ricerca Travail & société, iscritto al Partito socialista unificato, ma come molti nel 1974 Delors aderì al Partito socialista guidato da François Mitterrand. Dal 1983 al 1985 Delors fu sindaco di Clichy Delors presiedette la Commissione europea dal gennaio 1985 al gennaio 1995, per tre mandati, istituendo il mercato unico e presiedendo il Trattato di Schengen e di Maastricht. Delors si ritirò dalla carriera politica, nella seconda metà degli anni '90, continuando tuttavia a far parte del Partito Socialista.
Sergio
Romano
Sergio Romano, nato a Vicenza nel 1929, cresce tra Milano e Genova, diviene giornalista nel 1950, nel 1952 si laurea in giurisprudenza presso la Statale di Milano. Visita le capitali europee nella Ricostruzione postbellica. La frequentazione dell'Europa lo conduce alla verso la carriera diplomatica: alla Farnesina nel 1954, dopo quattro anni trascorsi a Roma viene assegnato all'ambasciata d'Italia a Londra, dove rimane fino al 1964. Poi a fianco del ministro degli Esteri Giuseppe Saragat, seguendolo anche al Quirinale. Dopo essere rientrato al ministero degli Esteri come direttore generale delle Relazioni culturali, diventa ambasciatore presso la NATO (1983-85). Prosegue la sua carriera diplomatica come ambasciatore a Mosca (1985-89), nell'allora URSS. Sotto il governo di Bettino Craxi , l'URSS usciva dall'isolamento in cui era stata tenuta nei periodi precedenti. Di questa sua esperienza tratta Memorie di un conservatore (2002), ritratto conciso della classe burocratica e diplomatica italiana (e non solo) nell'epoca della guerra fredda. Dimessosi dalla carriera diplomatica agli inizi del 1989, diviene commentatore per alcune testate italiane (La Stampa, Panorama, Limes, Il Mulino), e curatore di una collana storica per la casa editrice Corbaccio. Ha collaborato dal 1999 al Corriere della Sera, sul quale, dal 2 gennaio 2005 al 31 dicembre 2016, Romano tenne una rubrica di lettere coi lettori, incentrata su temi storici, politici e di attualitĂ .
Tomás Maldonado
Tomás Maldonado 1922-Buenos Aires-Milano 2018. Talento poliedrico, pittore, sociologo, antropologo Nato a Buenos Aires, Maldonado studiò alla Scuola di Belle Arti, entrò sin da subito a contatto con le avanguardie. Nel 1945 Maldonado fondò con Lidi Prati ed Edgard Bayley l'associazione Arte Concreto Invencìon. Negli anni '50 andò in Germania Federale per insegnare Arte e comunicazione visiva, introdusse gli elementi di semiotica e rapporti con le scienze come la fisica. Agli anni '60 risale il trasferimento in Italia e il rapporto con l'Università di Bologna per quanto riguarda soprattutto la disciplina della semiotica. Sviluppò un sistema di immagini per la Olivetti.
Bibiografia Tra i saggi più importanti di Maldonado:
Tomás Maldonado Critica della ragione informatica, 1997, Feltrinelli, Milano Tomás Maldonado Che cos'è un intellettuale? Avventure e disavventure di un ruolo, 1995, Feltrinelli, Milano
Tomás Maldonado Cultura, democrazia, ambiente, 1990, Feltrinelli, Milano
Tomรกs Maldonado Tecnica e cultura (a cura di), 1979, Feltrinelli, Milano Tomรกs Maldonado Disegno industriale: un riesame, 1976/1991, Feltrinelli
Tomรกs Maldonado La speranza progettuale, 1970/1992, Einaudi, Torino
Bono Vox, il virtuoso cantante degli U2
Biografia
Bono Vox, nome d'arte di Paul David Hewson, nasce a Dublino il 10 maggio 1960 al Rotunda Hospital, da Brendan Robert Bob Hewson, cattolico, e Iris Rankin, protestante.
Da piccolo, frequenta le scuole elementari a Inkwell, una scuola della chiesa protestante, nonostante all'epoca, i figli di matrimoni misti tra cattolici e protestanti venissero allevati in scuole cattoliche. Sua madre muore precocemente, immediatamente dopo la morte del nonno materno che aveva avuto un malore nel cinquantesimo anniversario di matrimonio. Bono sarà molto scosso da questo fatto e scriverà molte canzoni per la madre. Entrava in un gruppo di ragazzi ribelli della sua area, i Lipton Village. Qui Paul soprannominato col nome di Bono Vox dall'amico e membro del gruppo Espulso da scuola, viene mandato alla Mount Temple School, dove diventa popolare per la sua bella voce e per essere un abile suonatore di chitarra. Impara a suonare la chitarra grazie al fratello Norman. In quest'ultima scuola conosce Alison Stewart, con cui si fidanza nel 1975 per poi sposarsi nel 1982. Nel 1976, rispose al volantino su una bacheca della scuola, che cercava persone per formare una band. Si presentò come chitarrista, ma c'erano anche altri due chitarristi nel gruppo "The Hype" , Dave Evans (The Edge) e suo fratello Dick. Bono divenne cantante, a seguito dell'abbandono del fratello di The Edge. Gli U2 una delle band più influenti e di successo di sempre, hanno visto Bono Vox come leader e compositore di melodie e testi. Bono ha collaborato anche con Pavarotti e Zucchero, tra i tanti artisti. Notevole l'impegno sociale con figure come Nelson Mandela, l'incontro con Woytila Nel 1985 aderì al progetto Artists United Against Apartheid. In particolar modo scrisse e registrò la canzone Silver and Gold per l'album Sun City, registrato per protestare contro la politica dell'apartheid tenuta dal Sudafrica.[1] Nel 2009 registra un video in cui ripresenta la cover della canzone War di Bob Marley. Tale brano ha la particolarità di essere interpretato da musicisti provenienti da diversi paesi del mondo. Ciascun contributo è dato dall'artista direttamente dal proprio paese sotto l'insegna del progetto Playing for Change. Nel 1999 ha scritto l'introduzione al "Libro dei Salmi",[10] uno dei nove libri della Bibbia pubblicati singolarmente nella serie dei "Libri Sacri" tascabili del Canonato di Edimburgo. In questa introduzione, l'artista spiega il suo avvicinamento alla fede ed alla bellezza che ha per lui l'Antico Testamento. Definisce, inoltre, l'autore dei salmi,
il Re Davide, come una star della Bibbia, paragonandolo all'Elvis Presley del testo sacro: ciò per il suo potere e per il piacere per le donne. Ha scritto inoltre la sceneggiatura del film The Million Dollar Hotel. Il 29 marzo 2007 viene insignito del titolo di "Cavaliere" dalla regina Elisabetta II per il grande contributo in ambito musicale e umanitario
Finito di stampare a Maggio 2020, Montabone, Milano, Via Festa del Perdono 7.
Joseph D. Novak (1932) Professore statunitense ora in pensione, ha insegnato biologia al Kansas State Teachers College di Emporia (1957-59), biologia nei corsi di aggiornamento per insegnanti. A New York la sua ricerca si focalizza sui processi di apprendimento,sui sistemi educativi e la rappresentazione della conoscenza. Come epistemologo, in particolar modo si è concentrato sulla realizzazione di mappe concettuali. Attualmente è Professore Emerito alla Cornell University e Ricercatore Senior presso il Florida Institute for Human and Machine Cognition (IHMC), un istituto di ricerca no-profit, affiliato con diverse università della Florida. Novak è autore e coautore di 26 testi, di più di 120 tra articoli e varie pubblicazioni; ha tenuto e tiene conferenze nelle scuole, nelle università e nelle aziende; ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti in varie parti del mondo.
Sono Luciano Floridi procederò secondo una lista di alcune domande che abbiamo deciso di affrontare insieme. Forse, la prima fondamentale è quella sull'alienazione oggi, il concetto di alienazione oggi ha ancora senso, ora non abbiamo molto tempo e quindi sarò un po' veloce e generico, ma sappiamo che il concetto di alienazione da Marx in poi fondamentale per capire non soltanto il mondo della politica e della società, ma anche dell'interazione e del lavoro ecco oggi forse sussiste un certo concetto di alienazione che va rivisto non è tanto quello legato a alla sottrazione del del lavoro del ruolo o della produttività dell'individuo e forse più legato alla manipolazione e la trasformazione di ciascuno di noi in qualcosa che non vogliamo essere o potremmo essere diversamente oggi forse il concetto di alienazione digitale è più legato a quello che è la manipolabilità individuo. Quindi alla trasformazione dell'individuo in qualcosa che va a ledere la sua autonomia la sua indipendenza e per essere leggermente più concreti basti pensare ai grandi influenze che ci portano a fare un acquisto piuttosto che un altro o alla costante tentazione alla quale ci sottopongono gli algoritmi considerando che avendo avuto una preferenza potremmo Oggi la categoria della alienazione può essere rivista in versione informazionale non soltanto quindi di produzione l'industria di commercio di business ma anche di socializzazione e di capacità di essere noi stessi. Ora è chiaro che su questo potremmo avere molto tempo e il problema fondamentale capire quindi qual è la natura umana perché non si parla di alienazione se non si capisce qual è la trasformazione alla quale noi non vorremmo essere sottoposti. ora parlando quindi di natura umana oggi spesso si pensa che la nostra identità sia legata alle nostre relazioni anche qui semplifica molto ma la modernità ci ha un po fatto muovere dal concetto di identità come qualcosa quasi di sostanziale conte ci fosse un nucleo un elemento di essenza attorno al quale poi si crea la nostra identità verso una visione molto più relazionale qui forse citerei Wittgenstein con l'idea che appunto una volta che non ci stavano le foglie del carciofo per fare l'insalata non c'è vita gioco non esiste un carciofo al di là delle varie foglie. Ecco l'analogia forse più semplice qua è che non esiste la rotonda senza le strade che convergono e fanno sì che esista una rotonda. C'è di più di un semplice agglomerato, un semplice accumulo di relazioni non siamo soltanto un punto che ha individuato dalle tante reti che si era resa detto questo però le relazioni sono fondamentali e tanto più una tecnologia va a toccare queste relazioni tanto più sarà vicina a cambiare la nostra essenza. La relazione dell'amicizia è quella che fa che due persone siano amiche e così in politica. Tutto questo da un punto di vista forse strutturale ma anche etico allora se il concetto di alienazione. Ci sono vari spunti per comprendere l'inversione informazionale lo sfruttamento da parte delle tecnologie della nostra malleabilità e se la nostra ma le abilità è legata al fatto che siamo anche se non soprattutto enti relazionali che quindi andare a toccare le relazioni significa toccare la nostra essenza allora su questo quali sono i rapporti strutturali etici che dovrebbero essere presi in considerazione è possibile guardare a queste tecnologie e dire ma costruiamo in modo che siano rispettose e attente a nostra natura relazionale insomma di nuovo con un'analogia dal liceo sempre noi siamo i vasi di coccio costruiamo ivaci tutti i vasi di ferro in modo che facciano attenzione ai poveri vasi di coccio ricordando I Promessi Sposi ecco noi siamo i vasi di coccio stiamo costruendo straordinarie tecnologie che sono i vasi di ferro attenzione a chi romperà chi sa chi si adatterà a chi ecco su questo io ho parlato molto in passato. C'è molto da fare dal punto di vista etico i rischi non sono una tecnologia che ci dominerà che avrà una sua volontà avrà una sua intenzionalità queste sono cose da fantascienza ma sono quelli legati a una tecnologia pervasiva molto robusta molto inflessibile. Vi ricordo i vasi di ferro messi a contatto costantemente con un
essere umano che invece è aperto flessibile e modulabile anche pigro che ha voglia magari di non fare o di far fare ad altri o ad altro a quello che dovrete fare lui quindi de-responsabilizzazione adattabilità anche i casi in cui bisognerebbe essere noi a comando allora su questo di luogo vado un po' velocemente ma il fatto che queste tecnologie ormai sia in grado di gestirsi da soli siamo passati da tecnologie fa parte di un albero a tecnologie che si sono messe tra noi e alte tecnologie si pensi a un a un computer che controlla magari un servizio automatico oggi abbiamo tecnologie che lavorano con altre tecnologie sua due tecnologie si immagini un computer che controlla un nuovo pop che costruisce un automobile ecco qual è il nostro ruolo in questo contesto noi che siamo appunto i vasi così siamo flessibili siamo quelli che è una certa apertura mentale in questo caso io ho sottolineato non soltanto dissi ma anche le possibili opportunità ai vantaggi che tornando un po magari con una metafora anche in questo caso però non è fuori luogo ritrovare a fare un po i pastori di queste pecore che sono può digitare insomma hanno una certa autonomia a una certa capacità di azione ma stanno da pastori dell'est esisterebbe detto in altri tempi o pastori del digitale gestirlo e ma andando nella direzione giusta ecco questo è uno scenario che vedo molto più plausibile questo della gestione della del contributo a mandare le cose della direzione giusta piuttosto che altri scenari meno plausibili che sono quelli della rendere queste tecnologie loro stesse etiche a disegnarne in modo tale che abbiano un'autonomia che a noi sta bene su questo di nuovo si potrebbe parlare molto forse vorrei aggiungere soltanto una nota alla per evitare una confusione quando noi disegniamo le nostre tecnologie si pensi a un forno a microonde abbiamo dei parametri degli standard di sicurezza quando apro un forno a microonde dovunque sono dalla piastra smette di funzionare. Se noi avessimo delegato l'etica alle macchine non è così ovviamente ci sono minimi standard tipo a design industriale che potevamo seguire ci mancherebbe, ma l'etica e altro vuol dire anche saper cogliere le occasioni giuste nel momento giusto le scelte difficili che vanno fatte nonostante tutto le scelte che troppo facili che non vanno fatte. Vuol dire guardare un po' al futuro e alla governance a quello che vogliamo raggiungere avere un progetto umano come ho finito recentemente per i XXI secolo subirne vuol dire semplicemente pensare che la tecnologia va dove porta il digitale. In questo io potrei, in un momento di orgoglio della nostra intelligenza che non soltanto è stata in grado ed è in grado di costruire questi strumenti straordinari ma è anche in grado di gestire in maniera intelligente di far far sì che sia la stupidità del digitale a servizio dell'intelligenza umana e non viceversa a questo punto una visione non apro potente e aveva conclusione non che vuole riproporre una centralità dell'umano che dovremmo aver imparato non è sostenibile non siamo al centro dell'universo come ci insegna Copernico non siamo al centro del mondo della natura con Darwin non siamo al centro della nostra vita mentale con Freud non siamo al centro del mondo delle informazioni con fiori queste quattro rivoluzioni ne ho discusso e forse anche troppo spesso in altri contesti riproporre un altra centralità sarebbe sciocco c'è però una modalità che ci permette di avere un momento come dicevo di orgoglio umano ed è quello della decentralizzazione quella di essere al servizio di la capacità di dire non sono io al centro non si è neppure tu al centro è la nostra relazione alla torniamo al punto di partenza se noi siamo veramente le nostre relazioni bisogna curare le relazioni si tratta di ripensare la vita sociale e politica alla luce della ratio pubblica non della res pubblica non della cosa che mi chiama della relazione pubblica. C'è moltissimo da fare. Per chiudere direi alla domanda ma allora il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? A me non interessa quello che interessa è che si può riempire grazie. Scansione il qr code e guarda l’intervista su youtube