Piante del Benessere e antichi rimedi naturali
Piante del benessere e antichi rimedi naturali
Idea editoriale e coordinamento editoriale Eugenio Costa Lino Duilio
Introduzione a cura di Domenico Diviccaro
Impaginato e illustrazioni Elena Manazza
Opere d'arte Paolo Rossetto
Esecutivi di stampa Giorgio Costa Digicopy Milano
Revisione testi Mario Supino
Sponsor Voce del benessere (www.vocedelbenessere.it)
Montabone (www.selfie3d.it/Edizioni)
Montabone, pioniere della fotografia in Italia, è ricordato in particolare per il suo album “Ricordi del viaggio in Persia 1862”. Attivo dal 1856 fino alla morte, la sua carriera è culminata con l’apertura di diversi studi fotografici a Roma, Firenze, Torino e Milano. Successore nello stabilimento di Roma fu Mariano Costa, bisnonno di Eugenio dalla cui volontà rinasce la casa editrice Montabone, fondata nel 1905 a Milano, che coniuga in una sapiente miscela tecniche di stampa antiche e moderne producendo anche pregiate opere in edizone limitata.
Per acquistare questa edizione vai sul sito: www.ibs.it
“Nella vita biogna fare tre cose: fare un figlio, scrivere un libro, piantare un albero”. (Detto Zen) “Chi pianta un albero, pianta una speranza”. (Lucy Larcom)
Presentazione N
ella società occidentale nella quale viviamo si va modificando il concetto di salute, nel senso che essa non è più concepita come mera assenza di malattia, ma come benessere della persona nella sua interezza. Ne discende l’orientamento a un approccio olistico per la tutela della salute, andando oltre la semplice ricerca della causa della patologia e del possibile rimedio. Il tutto in un’ottica che tensa a ristabilire l’armonia tra il corpo, la dimensione interiore e il mondo esterno. Tra le pratiche terapeutiche si assiste così ad una sorta di ritorno alle origini della medicina, (ri)avvicinando la persona alla natura circostante. E’ (anche) da questa riflessione sull’ambiente culturale in cui siamo immersi che ha preso corpo l’idea di questa pubblicazione. Piante e minerali in essa illustrati sono quelli che, per caratteristiche botaniche, virtù terapeutiche, modalità di utilizzo, posseggono proprietà curative maggiori, capaci di alleviare i sintomi dei disturbi più comuni. Buona lettura, dunque, e ... tanta salute! Eugenio Costa
Q
Introduzione
uando l’uomo iniziò a coltivare le piante, per cibarsi d’altro, oltre che di selvaggina, cominciò a notare che alcune piante avevano effetti diversi sul proprio organismo. Dall’ osservazione di tali effetti benefici, o meno, nacque la necessità di catalogarli infatti, risale a 1.500 anni a.c. il primo documeto storicamente accertato “Papiro delle Erbe’’attribuibile agli antichi Egizi. Per diversi secoli la cura delle malattie era affidata solo alle piante, che assunsero anche il nome di “Officinali’’ in quanto trattate nelle officine per estrarre da parti di esse i medicamenti da utilizzare. Addirittura nell’antica Grecia anche i filosofi mescolavano il proprio scibile con la scienza delle piante, tanto che nacque in quel periodo la parola (Farmacopoli) dalla quale ha origine la moderna farmacologia. Anche nell’antica Roma si procedeva di pari passo con la Grecia nello studio delle piante fino al nono secolo d.c. in cui si aggiunsero anche le conoscenze del mondo arabo che avevano introdotto l’utilizzo dell’alchimia (chimica) che, unita agli infusi, diede origine alla farmacopea. Nei secoli successivi nacquero i primi testi congiunti che parlavano appunto delle composizioni chimiche e dei cosiddetti medicinali. Nei secoli a venire si scoprirono altre tipologie di farmaci derivati da fonti alternative alle piante, di composizione quasi esclusivamente chimica. Diciamo che oggigiorno, grazie anche a studi approfonditi sulle metodologie estrattive, si stanno riscoprendo i benefici delle erbe ed anche di alcuni minerali.
Da codesti ingredienti, a volte utilizzati singolarmente, a volte in combinazione con altri, nascono i “Fitocomplessi”, che sono riconosciuti dall’OMS (Organizzazione Mondiale dellaSanità ). Inoltre, l’OMS stima che negli Stati Uniti d’America,circa il 25% dei medicinali è composto da derivati vegetali. Gli studi sui benefici delle piante hanno preso nuovo vigore ed è proprio da esse che il futuro si aspetta i rimedi per un’esistenza migliore non solo nel campo medico, ma anche in altri settori che servono al benessere umano. Con questo scritto, vorremmo dare un modestissimo contributo all’introduzione della consapevolezza ed al rispetto che ogni essere umano dovrebbe avere per il mondo vegetale. Perchè siamo convinti che questo “Mondo” darà in futuro,come ha già dato in passato, il suo prezioso contributo al benessere dell’umanità. Riscoprendo i rimedi naturali ci faremo, insomma, sicuramente del bene”. Domenico Diviccaro
Piante del Benessere e antichi rimedi naturali
Acai
(Euterpe oleracea)
L
e bacche di açai sono il frutto di una palma arborea originaria della foresta pluviale sudamericana. Sono un buon antiossidante, contengono alti livelli di antocianine. Le antocianine sono sostanze che contrastano l’attività ossidante dei radicali liberi, si trovano nella frutta con tonalità rosso scure, blu e nere. Hanno un effetto protettivo sul micro e macrocircolo, risultano quindi utili in presenza di fragilità capillare e disturbi ad essa correlati. Dal punto di vista nutrizionale le bacche contengono discrete quantità di calcio, ferro, vitamine A e C, e fibre e fitosteroli. Hanno un buon contenuto proteico e lipidico con prevalenza di acidi grassi monoinsaturi e discrete quantità di polinsaturi. 15
Aceto di mele
L
’aceto di mele è un aceto alimentare ricavato dal sidro o dal mosto di mele. Viene utilizzato come integratore alimentare associato a diete dimagranti. Migliora la digestione, può essere di aiuto nella perdita di peso e prolunga il senso di sazietà. Agisce inoltre sui livelli di insulina, deve quindi essere consultato il medico in caso di diabete di tipo 1 e ha invece un effetto di miglioramento sull’iperglicemia e sul diabete di tipo 2.
15 1
Aceto di mele e fucus
L
’aceto di mele è un aceto alimentare ricavato dal sidro o dal mosto di mele. Viene utilizzato come integratore alimentare associato a diete dimagranti. Migliora la digestione, può essere di aiuto nella perdita di peso e prolunga il senso di sazietà. Agisce inoltre sui livelli di insulina, deve quindi essere consultato il medico in caso di diabete di tipo 1 e ha invece un effetto di miglioramento sull’iper glicemia e sul diabete di tipo 2.
17
Il fucus, anche chiamato alga bruna, è un’alga marina contenente iodio, mucopolisaccaridi, polifenoli, steroli, il tetraterpene fucoxanatina, sali minerali e oligoelementi. La presenza di alginati può risultare utile per il trattamento del reflusso gastro-esofageo. La sua azione principale è di aumento del metabolismo basale stimolando la tiroide grazie al suo contenuto di iodio, per questo motivo viene introdotto nei prodotti dimagranti. Presenta numerose vitamine e minerali, utili per un’ integrazione; è efficace per il reflusso gastro-esofageo grazie alla formazione da parte degli alginati presenti di un gel vischioso che protegge la mucosa dello stomaco. L’associazione quindi di questi due prodotti può risultare utile associato a diete ipocaloriche.
18 1
Alfa alfa o erba medica (Medicago sativa)
L
a Medicago sativa, anche conosciuta come Erba Medica o Alfaifa, è una pianta molto diffusa soprattutto come foraggera. La parte utilizzata sono le foglie, ed Ê ritenuta un valido rimedio ricostituente. Ricca di vitamine, minerali e nutrienti, possiede piÚ proteine della carne e piÚ calcio del latte. Tra le vitamine quelle maggiormente rappresentate sono la D, E, K e A, ed come minerali calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, oltre a contenere proteine enzimi, isoflavoni e tannini.
21
Viene utilizzata soprattutto per il suo contenuto di vitamine e minerali. Interessante è il contenuto di saponine per le sue potenziali attività terapeutiche. Sembra che queste molecole siano in grado di legarsi agli acidi biliari interferendo con l’assorbimento del colesterolo ed esercitando quindi un’azione ipocolesterolemizzante. Può risultare utile in caso di patologia diabetica per il suo effetto ipoglicemizzante. Il suo contenuto in minerali è di aiuto per migliorare casi di osteoporosi, artrite, artrosi e patologie ossee articolari. Dato il suo alto contenuto in ferro può essere utile in caso di anemia. Può essere utile per aumentare l’appetito in caso di carenza. Per il suo contenuto in vitamina De fitoestrogeni può essere utile per migliorare i fastidi dati dalla menopausa e dal ciclo mestruale irregolare. Può essere utilizzata come preventivo di alcuni fenomeni degenerativi delle cellule intestinali e per migliorare i processi digestivi con azione diuretica e depurativa. A livello cosmetico risulta interessante per problemi di acne, per contrastare l’invecchiamento precoce, stress. La ricchezza in vitamine e minerali rende questa pianta un utile alleato per il mantenimento di un buono stato di salute.
22 1
Aloe vera (Aloe ferox Miller)
L
’Aloe è un genere di piante particolarmente ricco di specie, tra le quali le più utilizzate sono: l’Aloe vera L. ( Aloe Barbadensis) e l’Aloe ferox Miller. Da questa pianta si ottengono due tipi di estratti: il succo ed il gel, con caratteristiche chimico-fisiche molto diverse tra loro. Il gel si ottiene per incisione della parte centrale parenchimatosa della foglia, dalla quale si ottiene una sostanza gelatinosa priva o comunque con quantità relativamente basse di principi antracenici. Il gel si utilizza per le sue proprietà antinfiammatorie dovute ai 25
mucopolisaccaridi presenti. Il succo viene ottenuto per percolazione dalle foglie previamente incise. Contiene glucosidi antrachinonici come l’aloina (o barbaloina), con effetto purgante. I glucosidi antrachinonici non vengono degradati nello stomaco e raggiungono il colon liberando I’aglicone dallo zucchero che presenta azione lassativa aumentando la peristalsi intestinale e irritando la mucosa. Il succo di aloe in commercio, solitamente, viene privato dei derivati antrachinonici per la loro azione drastica sull’intestino. Contiene inoltre flavonoidi, acemannano e altri mucopolisaccaridi, manganese, selenio. Il succo di aloe presenta numerose proprietà per favorire il benessere dell’organismo. L’acemannano contenuto, un mucopolisaccaride, è in grado aumentare l’attività dei macrofagi, di conseguenza presenta attività immunostimolante. l mucopolisaccaridi contenuti svolgono un’azione gastroprotettrice, aderiscono alla parete dello stomaco formando una pellicola protettiva nei confronti di acidi e sostanze irritanti la mucosa gastrica oltre a stimolare la difesa dell’organismo. I minerali contenuti come il manganese ed il selenio rientrano nella composizione di importanti enzimi, contribuendo a reazioni antiossidanti contro i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare. È disintossicante e purificante. Presenta molecole di natura steroidea che le conferiscono le conclamate proprietà antinfiammatorie. Inoltre alcune ricerche hanno studiato la sua attività antibatterica e antivirale con buoni risultati nei confronti di alcuni patogeni come Echerichia Coli e Candida 26 1
albicans. Il gel di aloe presenta inoltre proprieta lenitive e calmanti sui tessuti infiammati, stimola la rigenerazione dei tessuti, idrata e disinfetta la cute lesa. Può quindi essere utilizzato per migliorare la guarigione di ustioni e ferite, e per acne psoriasi o herpes. Interazioni: chemioterapici, FANS o altri farmaci gastrolesivi, potenzia l’effetto degli ipoglicemizzanti orali e l’effetto infiammatorio dell’idrocortisone acetato per uso esterno. Il prodotto è un estratto in polvere del succo di aloe contenente glucosidi antrachinonici, viene quindi consigliato per la sua azione sul transito intestinale, favorendo l’evacuazione.
27
Artiglio del diavolo (Harpagopltytum procumbens)
L
’artiglio del diavolo è il nome comune dell’ Arpag ofito, una pianta rampicante di origine africana. Presenta appendici dure e nastriformi con robusti uncini dai quali deriva il nome. Per i principi attivi contenuti viene utilizzato da secoli per disturbi di natura reumatica, dolori articolari, febbre e disturbi digestivi. I glicosidi contenuti sono i responsabili degli effetti analgesici e antipiretici della pianta. Utile in caso di dolore e infiammazioni come tendiniti, osteoartrite, artrite reumatoide, mal di schiena e dolori cervicali. Oltre a proprietà digestive, ipocolesterolemizzanti ed ipouricemizzanti. Le proprietà analgesiche ed antinfiammatorie sono state confermate da diversi studi. Indicato in caso di tendiniti, dolori cervicali, mal di schiena, contusioni, artrite, mal di testa, febbre e cattiva digestione (in assenza di ulcere gastriche o duodenali e calcoli alla cistifellea). 29 1
Biancospino (Cmtaegus oxyacanthav)
I
l biancospino aiuta a prevenire e trattare patologie cardiovascolari. La droga è costituita da sommità fiorite, foglie, fiori e limitatamente da parti legnose. Le proprietà più importanti che le vengono attribuite sono quella cardiotonica, inotropa positiva (aumenta la forza di contrazione del cuore) ed antiaritmica. L’azione principale è data dalle proantocianidine, molecole altamente biodisponibili che si ripartiscono in parte nel tessuto cardiaco dopo somministrazione orale.
31 1
Aumenta la capacita di contrazione del muscolo cardiaco e rallenta la trasmissione dell’impulso nervoso, di conseguenza anche la contrazione del cuore nel pompare sangue dagli altri ventricoli. Vanta inoltre proprietà cronotrope negative, ovvero riduce la frequenza cardiaca. Le proprietà vasodilatatrici agiscono sui vasi coronarici. Date queste proprietà il biancospino è ampiamente utilizzato per migliorare le performance cardiache. Può essere utile come coadiuvante nel trattamento dell’aterosclerosi, partecipa riducendo le resistenze periferiche e quindi una delle cause dei processi aterosclerotici. L’azione ansiolitica-sedativa è quella più riconosciuta. Agisce a livello del sistema nervoso riducendo l’ansia, l’irritabilità e aiuta a controllare la componente emotiva di persone particolarmente ansiose. Migliora la qualità del sonno favorendo un riposo tranquillo. L’azione antiipertensiva è legata alla proprietà vasodilatatrice coronarica, operazione diretta sui vasi che vengono dilatati. Sembrerebbe intervenire inoltre sull’ipercolesterolemia e sull’iperlipidemia, diminuendo i valori ematici di colesterolo e lipidi.
32
Biancospino,Aglio,Olivo (Cmtaegus oxyacanthav)
I
l biancospino aiuta a prevenire e trattare patologie cardiovascolari. Aumenta la capacità di contrazione del muscolo cardiaco e rallenta la trasmissione dell’impulso nervoso, di conseguenza anche la contrazione del cuore nel pompare sangue dagli altri ventricoli. Vanta inoltre proprietà cronotrope negative, ovvero riduce la frequenza cardiaca. Le proprietà vasodilatatrici agiscono sui vasi coronarici. Date queste proprietà il biancospino è ampiamente utilizzato per migliorare le performance cardiache. L’azione antipertensiva è legata alla proprietà vasodilatatrice coronarica, per azione diretta sui vasi che vengono dilatati. 35 1
Aglio L’aglio evidenzia un’importante azione antiaggregante piastrinica, antitrombotica e normalizzante della pressione arteriosa. In questo modo agisce contemporaneamente su più fattori di rischio aterosclerotico. Regola la pressione arteriosa provocando vasodilatazione delle arteriole e dei capillari, riduce il rischio di sclerosi delle arterie, previene l’aggregazione piastrinica. Regolarizza il tasso di colesterolo e trigliceridi nel sangue. Olivo Tradizionalmente si attribuiscono alle foglie d’olivo numerose proprietà: ipotensiva, antinfiammatoria, spasmolitiche, antiossidante. Può essere d’aiuto per contrastare patologie cardiache, l’aterosclerosi e la riduzione della pressione.
36
Boldo (Peumus boldus)
L
a parte utilizzata della pianta sono le foglie essiccate. Ăˆ costituita da alcalodi isochinolici (boldina), flavonoidi e olio essenziale ricco in monoterpeni (limonene, cienolo, felland rene). Ha proprietĂ epatoprotettrici, diuretiche, stomachiche, antispasmodiche, coleretiche e colagoghe. Ăˆ presente in Farmacopea Ufficiale e in numerose specialitĂ medicinali. A livello del tratto gastrointestinale presenta proprietĂ antispasmodiche, colagoghe, coleretiche e stomachiche dovute agli alcaloidi contenuti soprattutto alla boldina. Viene quindi utilizzato per il trattamento dei disturbi digestivi. La boldina aumenta la secrezione dei succhi gastrici e favorisce la produzione della bile, utile nel trattamento dei disturbi dispeptici.
39 1
Borraggine (Borago officinalis)
L
’olio di borragine è ricco di acido grasso gamma-linolenico e linoleico. Sono acidi grassi essenziali per il nostro organismo. Aiuta a regolare la produzione di estrogeni, risultando utile per combattere i sintomi premestruali. Aiuta a ridurre l’infiammazione delle vie urinarie. È utile nella prevenzione di disturbi cardiovascolari, ipertensione e di aiuto nella riduzione del colesterolo. Emolliente per la cute. Favorisce l’eliminazione di liquidi e tossine favorisce l’espettorazione. Aiuta ad equilibrare l’eccesso di ormoni surrenali prodotti in situazioni di stress. Favorisce l’azione e la liberazione di neurotrasmettitori. 41 1
Borraggine e Enotera (Borago officinalis & Oenothera biennis)
L
’azione di entrambe è dovuta alla loro ricchezza di acidi grassi essenziali, importanti per la salute del cuore e delle arterie. Regola la produzione di estrogeni, aiuta a ridurre i sintomi premestruali, e la regolazione dell’ovulazione. Migliora le vampate di calore dovute alla menopausa. Aiuta a ridurre l’infiammazione delle vie urinarie. Previene i disturbi cardiovascolari come l’ipertensione e aiuta la riduzione dei livelli ematici di colesterolo. Può essere utilizzato per acne, eczemi, psoriasi. Aiuta ad equilibrare l’eccessiva produzione di ormoni surrenali secreti in condizioni di stress. Aiuta a migliorare patologie come artrite, colesterolo elevato, o patologie cardiache. 43
Caffe' verde (Borago officinalis)
I
l caffè verde è rappresentato dai semi non tostati di caffè (Coffea arabica). Contiene meno caffeina rispetto al caffè tostato ed in forma legata all’acido clorogenico. Risulta indicato associato a diete dimagranti ipocaloriche per soggetti sensibili alla caffeina contenuta nella classica bevanda. Possiede un effetto positivo sia diretto che indiretto sullo smaltimento del tessuto adiposo; promuove la liberazione degli acidi grassi dal deposito al circolo sanguigno, mentre quello diretto si manifesta con lo stimolo di secretori di catecolamine (adrenalina, noradrenalina)le quali, a loro volta, intervengono sul tessuto adiposo facilitando la lipolisi ed attivando alcuni meccanismi fisiologici (aumento pulsazioni cardiache, aumento flusso coronarico, maggior reclutamento muscolare nello sport, maggiore stimolazione nervosa...). 45 1
Caffe' verde complex
I
I prodotto contiene Caffè verde, Coda di Cavallo, Gramigna, Carciofo, Baccello di fagiolo, Ortosiphon, Senna.
Caffè verde Il caffè verde è rappresentato dai semi non tostati di caffè (Coffea arabica). Contiene meno caffeina rispetto al caffè tostato ed in forma legata ali’acido clorogenico. Risulta indicato associato a diete dimagranti ipocaloriche per soggetti sensibili alla caffeina contenuta nella classica bevanda. Possiede un effetto positivo sia diretto che indiretto sullo smaltimento del tessuto adiposo; promuove la liberazione degli acidi grassi dal deposito al circolo sanguigno, mentre quello diretto si manifesta con lo stimolo di secretori di catecolamine (adrenalina, noradrenalina), le quali, a loro volta, 47
intervengono sul tessuto adiposo facilitando la lipolisi ed attivando alcuni meccanismi fisiologici (aumento pulsazioni cardiache, aumento flusso coronarico, maggior reclutamento muscolare nello sport, maggiore stimolazione nervosa...). Coda di Cavallo L’equiseto o coda di cavallo (Equisetum arvense ) associato al caffè verde dà origine ad un preparato con caratteristiche diuretiche, rigenerante dei tessuti e acceleratore del metabolismo basale. Principalmente agisce come diuretico dato l’alto contenuto in potassio, flavonoidi e saponine, aumentando il volume urinario. Ha azione drenante in presenza di ritenzione liquida. Grazie alla presenza di silicio aiuta a mantenere e recuperare la salute del tessuto connettivo cutaneo, risultando utile nel recupero dei tessuti danneggiati dalle variazioni di peso. Rafforza le unghie ed i capelli, aumentandone l’accrescimento e donandogli un miglior aspetto. Gramigna La gramigna favorisce l’eliminazione dei liquidi e viene consigliata per la sua azione depurativa sull’organismo. Tra i nutrienti contenuti troviamo carboidrati, vitamine A e B, sali minerali, mucillagini, saponine, acido salicilico, ferro e acidi organici.
48 1
Carciofo Utilizzato per contrastare la perdita di appetito e soprattutto per favorire le funzionalità epatobiliari. Dotata difatti di attività colagoga, coleretica ed epatoprotettiva, data dai composti sesquiterpenici, all’acido idrossicinnamico e ai flavonoidi, stimolando la funzione cellulare e la secrezione epatica. Sia i sequiterpeni che i composti caffeilchinici sono in grado di stimolare l’appetito e di aumentare la secrezione acida dello stomaco favorendo i processi digestivi. Inoltre svolge un’azione positiva sui livelli ematici di colesterolo, attraverso l’inibizione della sintesi di colesterolo endogeno a livello epatico sia attraverso la promozione dell’eliminazione del colesterolo stesso attraverso la bile. Favorisce inoltre l’eliminazione dei liquidi. L’acido clorogenico ed i suoi derivati partecipano all’inibizione dell’enzima glucosio-6- fosfato translocasi, responsabile della formazione del glucosio endogeno nella glucoeogenesi, contribuendo così ad un effetto ipoglicemizzante. Favorendo l’eliminazione delle tossine accumulate, porta a benefici per l’intero organismo. Baccello di fagiolo Il baccello di fagiolo ha la capacità di rallentare l’assorbimento degli zuccheri imprigionandoli tra le fibre, inoltre agisce su determinati enzimi digestivi bloccandone l’attività. II rallentamento dell’assorbimento dei glucidi risulta utile durante una dieta dimagrante per diminuire l’apporto calorico. 49
Ortosiphon La droga è costituita dalle foglie che contengono olio essenziale, saponine, vitamine, flavonoidi, sali minerali (in particolare sali di potassio). L’ortosiphon vanta ottime proprietà diuretiche, poichè facilita l’eliminazione di cloruro di sodio e con esso la ritenzione idrica. L’attività diuretica è conferita principalmente dai flavonoidi in esso contenuti. Senna La droga è rappresentata dalle foglie essiccate di senna. È uno dei purganti farmaceutici più utilizzati, la sua attività è dovuta all’azione sinergica dei glicosidi antrachinonici presenti: i sennosidi A e B. L’utilizzo è ufficialmente approvato per il trattamento della stitichezza, i glicosidi antrachinonici possiedono un tropismo elettivo nei confronti dell’intestino crasso, a livello del quale inibiscono il riassorbimento di acqua ed elettroliti con conseguente aumento del volume e della pressione del contenuto dell’intestino. Questo favorisce l’attivazione della peristalsi intestinale che, a sua volta, promuove il movimento delle feci nell’intestino stesso.
50 1
Carciofo (Cynaras Cardunculus)
L
a droga è costituita dalle foglie presenti in Farmacopea Ufficiale. Possiede numerose proprietà tra le quali antiossidante, epatoprotettiva, coleretica, colagoga e antilipidemica. Possiede anche una leggera azione lassativa e depurativa. Contiene composti caffeilchinici (cinarina), flavonoidi (luteolina) , tannini, steroli, poliacetileni, lattoni sesquiterpenici (cinaropicrina), sali minerali, acidi organici. Utilizzato per contrastare la perdita di appetito e soprattutto per favorire le funzionalità epatobiliari. Dotata difatti di attività colagoga, coleretica ed epatoprotettiva, data dai composti sesquiterpenici, ali’acido idrossicinnamico e ai flavonoidi, stimolando la funzione cellulare e la secrezione epatica. Sia i sequiterpeni che i composti caffeilchinici sono in grado di stimolare l’appetito e di aumentare la secrezione acida dello stomaco favorendo i processi 53
digestivi. Inoltre svolge un’azione positiva sui livelli ematici di colesterolo, attraverso l’inibizione della sintesi di colesterolo endogeno a livello epatico sia attraverso la promozione dell’eliminazione del colesterolo stesso attraverso la bile. Favorisce inoltre l’eliminazione dei liquidi. L’acido clorogenico ed i suoi derivati partecipano all’inibizione dell’enzima glucosio-6- fosfato translocasi, responsabile della formazione del glucosio endogeno nella gluconeogenesi, contribuendo cosi ad un effetto ipoglicemizzante. Favorendo l’eliminazione delle tossine accumulate, porta a benefici per l’intero organismo.
54 1
Carciofo complex (Cynaras Cardunculus)
I
l prodotto è costituito da Carciofo, Coda di Cavallo, Opuntia, Garcinia Cambogia, Senna
Carciofo La droga è costituita dalle foglie presenti in Farmacopea Ufficiale. Possiede numerose proprietà tra le quali antiossidante, epatoprotettiva, coleretica, colagoga e antilipidemica. Possiede anche una leggera azione lassativa e depurativa. Contiene composti caffeilchinici (cinarina), flavonoidi (luteolina), tannini, steroli, poliacetileni, lattoni sesquiterpenici (cinaropicrina), sali minerali, acidi organici. Utilizzato per contrastare la perdita di appetito e soprattutto per favorire le funzionalità epatobiliari. Dotata difatti di attività colagoga, coleretica ed epatoprotettiva, data dai composti sesquiterpeni57
ci, ali’acido idrossicinnamico e ai flavonoidi, stimolando la funzione cellulare e la secrezione epatica. Sia i sequiterpeni che i composti caffeilchinici sono in grado di stimolare l’appetito e di aumentare la secrezione acida dello stomaco favorendo i processi digestivi. Inoltre svolge un’azione positiva sui livelli ematici di colesterolo, attraverso l’inibizione della sintesi di colesterolo endogeno a livello epatico sia attraverso la promozione dell’eliminazione del colesterolo stesso attraverso la bile. Favorisce inoltre l’eliminazione dei liquidi. L’acido clorogenico ed i suoi derivati partecipano all’inibizione dell’enzima glucosio-6- fosfato translocasi, responsabile della formazione del glucosio endogeno nella gluconeogenesi, contribuendo cosi ad un effetto ipoglicemizzante. Favorendo l’eliminazione delle tossine accumulate, porta a benefici per l’intero organismo. Coda di Cavallo (Equiseto) L’equiseto o coda di cavallo (Equisetum arvense) associato al caffè verde dà origine ad un preparato con caratteristiche diuretiche, rigenerante dei tessuti e acceleratore del metabolismo basale. Principalmente agisce come diuretico dato l’alto contenuto in potassio, flavonoidi e saponine, aumentando il volume urinario. Ha azione drenante in presenza di ritenzione liquida. Grazie alla presenza di silicio aiuta a man tenere e recuperare la salute del tessuto connettivo cutaneo, risultando utile nel recupero dei tessuti danneggiati dalle variazioni di peso. Rafforza le unghie ed i capelli, aumentandone l’accrescimento e donandogli un miglior aspetto. 58 1
Altri rimedi naturali
Acido ialuronico D
al punto di vista chimico l’acido ialuronico viene classificato come un glucosarnminoglicano. La molecola è formata da lunghe sequenze ripetute di due zuccheri semplici: l’acido glucuronico e la N-acetilglucosammina. La grande solubilità in ambiente acquoso è importante per garantire l’idratazione dei tessuti proteggendoli al tempo stesso da tensioni e sollecitazioni eccessive. Al tempo stesso l’elevata affinità con altre molecole di acido ialuronico e con gli altri componenti della matrice extracellulare consente la formazione di una fitta ed intricata rete ad elevato peso molecolare. Rappresenta uno dei principali componenti del tessuto connettivo, in particolare della sostanza amorfa. Utile per il trofismo dei tessuti, sostenendo così il funzionamento fisiologico delle cartilagini articolari. L’acido ialuronico, assicura alla pelle la giusta idratazione e tonicità in modo da prevenire l’invecchiamento cellulare. Come integratore risulta utile per trattare l’artrosi, un disturbo che colpisce le articolazioni; esso difatti è presente nella cartilagine e nel liquido sinoviale che lubrifica le giunture in modo da poter muovere l’articolazione senza attrito.
63
B-complex formula L
e vitamine del gruppo B sono vitamine idrosolubili che svolgono numerose funzioni essenziali per il funzionamento del nostro organismo. La vitamina Bl o tiamina è contenuta nei cereali integrali, funghi, germe di grano, legumi, lievito di birra, semi. Svolge il ruolo di coenzima nel metabolismo dei glucidi, influenza la trasmissione dell’impulso nervoso ed interviene nel metabolismo dell’alcol etilico. È quindi importante per la salute del sistema nervoso e per la digestione dei carboidrati. La vitamina B2 o riboflavina si trova nei cibi di origine animale (come fegato, uova, latte e pesce), nei cereali integrali, nel lievito di birra e nei legumi. È un costituente coenzimatico, in particolare degli enzimi FAD e FMN, e partecipa nel mantenimento delle mucose. È quindi fondamentale per il metabolismo e la salute di vista, pelle, unghie e capelli (aiuta la respirazione cellulare). Ha proprietà antidermatitiche. La vitamina B3 o PP (acido nicotinico o niacina) è contenuta soprattutto nei cibi di origine animale come fegato, pollame, latte,
65 1
tonno, uova, carne, nei legumi e nel lievito di birra. Nel nostro organismo può essere sintetizzata a partire dal triptofano, un aminoacido. È un costituente enzimatico del NAD e NADP , interviene nel metabolismo di lipidi, glucidi e protidi. La vitamina BS o acido pantotenico la troviamo nel fegato, nella carne, nei cereali integrali, in vegetali come broccoli e cavoli e nelle noci. Presente nei tessuti sotto forma di coenzima A, che svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo dei lipidi, glucidi e protidi, coinvolta inoltre nella sintesi del colesterolo e degli ormoni steroidei. Contribuisce a mantenere in buona salute il sistema immunitario, il funzionamento del sistema nervoso ed é fondamentale per il metabolismo energetico del nostro corpo. Gli alimenti che contengono più vitamina B6 sono cereali integrali, lievito di birra, banane, spinaci, nocciole, carote. La vitamina B6 o piridossina regola il sistema nervoso e interviene nella sintesi della serotonina, è un costituente dei coenzimi che intervengono nel metabolismo degli amminoacidi. Ha proprietà antidermatitiche. La vitamina B8 o vitamina H (biotina) è presente in avena, riso integrale, vegetali verdi, legumi, lievito di birra, fegato, ed è sintetizzata dalla flora batterica. È un coenzima che partecipa alla sintesi di lipidi, glucidi e amminoacidi. Anch’essa come la vitamina B2 e B6 presenta proprietà antidermatitiche. La vitamina B9 anche conosciuta come acido folico è fondamentale come coenzima nella sintesi degli acidi nucleici, per la sintesi
66
dei globuli rossi e per il funzionamento delle funzioni cerebrali. Ha proprietà antianemiche. È fondamentale in gravidanza, previene le malformazioni neonatali come la spina bifida. Gli alimenti che ne sono particolarmente ricchi sono il lievito di birra, l’avocado, i vegetali verdi, il germe di grano ed i legumi. La vitamina B12 o cianocobalamina nella sua forma attiva si trova solo negli alimenti di origine animale, come carne, uova, pesce, fegato e latte. Nel nostro organismo viene immagazzinata nel fegato. È antianemica, è costituente di un coenzima utile per diverse funzioni quali la sintesi degli acidi nucleici, la replicazione dei globuli rossi e per il funzionamento del sistema nervoso. Mantiene ai giusti livelli l’omocisteina, un eccesso di questo amminoacido è relazionato con Io sviluppo di diverse patologie. Le persone che seguono una dieta vegana devono assumere questa vitamina attraverso un integratore o alimenti che ne sono stati arricchiti. Protegge la salute del cuore e delle arterie. Inoltre rafforza il sistema immunitario. Partecipa nella regolazione della funzione ormonale della tiroide, può utilizzarsi sia per l’ipertiroidismo che per l’ipotiroidismo. Nel sistema nervoso, la vitamina B5 è necessaria per il corretto funzionamento delle ghiandole surrenali, la produzione di alcuni ormoni e sostanze che regolano il sistema nervoso. B12, Bl e B6 sono essenziali per la regolazione e il funzionamento corretto di tutto il sistema nervoso. Nel sistema digestivo, le vitamine Bl, B2, B3 e B6. Essenziale per la corretta digestione e per aiutare nella
67 1
decomposizione degli acidi grassi, proteine e carboidrati. Il gruppo B, la biotina e la colina risultano utili per il buono stato di salute della pelle, capelli e unghie. Per contrastare dermatiti, secchezza della pelle/pelle grassa, acne, forfora/capelli grigi. Partecipano nella produzione di energia a livello cellulare e alle reazioni metaboliche.
68
B-15
(Acido Pangamico)
L
a vitamina B15 o acido pangamico ha proprietà antiossidanti proteggendo le cellule dagli stress ossidativi. La principale funzione é il trasporto di ossigeno e di facilitarne l’assorbimento nei tessuti. Si utilizza insieme alle vitamine A e E per potenziarne l’effetto antiossidante. Inoltre aiuta a migliorare il sistema immunitario. Partecipa nella diminuzione del colesterolo nel sangue, in questo modo svolge un’azione preventiva sui disturbi cardiaci. Protegge il fegato, favorendo l’eliminazione delle tossine. Solitamente si utilizza come integratore in patologie quali cirrosi. Migliora la circolazione sanguigna. Protegge dagli agenti inquinanti esterni, partecipa nella risoluzione dell’asma.
71
Beta carotene I
(Carotene)
l betacarotene appartiene alla famiglia dei carotenoidi, è una pro-vitamina, precursore della vitamina A considerata una vitamina essenziale. La vitamina A è essenziale per mantenere un buono stato di salute della vista, della pelle e delle ossa ed è uno degli antiossidanti più potenti. La provitamina A è in grado di trasformarsi in vitamina A quando l’organismo ne ha necessità. AI contrario della vitamina A ìl suo eccesso non è tossico, si accumula nel tessuto adiposo e aiuta a proteggere la cute dai raggi ultravioletti. Il betacarotene oltre ad essere precurose della vitamina A, presenta numerose proprieta: antiossidanti, contrastando l’insorgenza dei radicali liberi, è la fonte di vitamina A per i vegetariani, viene convertito in retinolo, importante per la visione, che a sua volta viene convertito in acido retinoico, essenziale per la crescita ed il differenziamento cellulare. Vanta proprietà immunomodulatorie, fondamentali per mantenere il corretto funzionamento del sistema immunitario. Ha potenziale attivita preventiva nei confronti di patologie cardiache, proteggendo dai danni ossidativi relazionati con le LDL ematiche. Attiva la melanina, proteggendo la pelle dai raggi solari, oltre a favorire l’abbronzatura. 73 1
Calcio 500 e vitamina D I
l calcio con vitamina D agisce in forma sinergica beneficiando le ossa e i denti. Il calcio nel tessuto osseo ha funzione strutturale, il calcio extraosseo è necessario per la trasmissione del segnale nervoso, è coinvolto nel meccanismo molecolare della contrazione muscolare, è necessario per il funzionamento di alcuni enzimi che intervengono nella cascata della coagulazione, funziona da segnale intracellulare per alcuni ormoni come l’insulina, mantiene unite le cellule facendo parte delle giunzioni serra te. Quindi è un elemento che partecipa per il buon funzionamento delle ossa, dei denti, del cuore (fondamentale per la contrazione cardiaca), dei muscoli e del cervello. La vitamina D è necessaria per la formazione delle ossa, favorisce la deposizione di calcio e fosfato nelle regioni cartilaginee, è implicata nell’assorbimento di calcio (e con esso di fosfato) nel tratto digestivo, promuove la mobilitazione del calcio dalle ossa e ne stimola il riassorbimento renale. L’associazione di vitamina D è quindi importante per aumentare la disponibilità e l’utilizzo del calcio.
75 1
Calcio Chelato I
l calcio nel tessuto osseo ha funzione strutturale, il calcio extraosseo è necessario per la trasmissione del segnale nervoso, è coinvolto nel meccanismo molecolare della contrazione muscolare, è necessario per il funzionamento di alcuni enzimi che intervengono nella cascata della coagulazione, funziona da segnale intracellulare per alcuni ormoni come l’insulina, mantiene unite le cellule facendo parte delle giunzioni serrate. Quindi è un elemento che partecipa per il buon funzionamento delle ossa, dei denti, del cuore (fondamentale per la contrazione cardiaca), dei muscoli e del cervello. Nel prodotto è presente nella sua forma chelata che presenta un buon assorbimento da parte dell’organismo.
77 1
Calcio corallo I
coralli sono ricchi di calcio e costituiscono un’eccellente integrazione alimentare, essendo il calcio facilmente assorbibile e non causando la stipsi in genere riscontrabile con l’assunzione di tutti gli altri integratori a base di calcio. La fauna marina assimila i minerali ionici marini e li elimina sotto forma di corallo. Il corallo contiene 73 minerali ed oligoelementi in forma organica quindi facilmente assimilabili. L’assunzione di corallo risulta un buon metodo per far si che l’organismo riceva il corretto apporto di minerali. II calcio corallo presenta le seguenti caratteristiche: è facilmente assorbibile in quanto è un minerale organico che viene previamente digerito dal corallo stesso; è ionico, quindi fornisce elettroni che migliorano la salute delle cellule danneggiate, migliorando la salute del nostro organismo; aiuta a mantenere livelli adeguati di pressione arteriale; può migliorare il rendimento fisico, prevenendo crampi e contratture muscolari; è alcalinizzante, aiuta il mantenimento di valori adeguati di pH prevenendo l’acidificazione e la comparsa di patologie correlate; è ricco in calcio, ciò beneficia la salute di ossa, denti, tessuto muscolare e cerebro.
79 1
Calcio, Magnesio e Zinco I
l magnesio agisce come rilassante del sistema nervoso, risulta utile per persone che soffrono condizioni di stress. Aiuta a fissare il calcio ed il fosforo. Rego la il pH e favorisce l’equilibrio ormonale. Calcio, sodio e potassio sono i minerali che si occupano della conversione degli zuccheri in energia per l’organismo. Lo zinco partecipa nel mantenimento del corretto stato di salute della pelle. Può essere utile per migliorare problemi come acne, psoriasi o eczema. II complesso aiuta in caso di ipertensione e di patologie cardiovascolari, partecipa nella sintesi di insulina. Aiuta a migliorare i sintomi dell’allergia e del sistema immunitario. Inoltre agisce come epa topro tettore, aiutando a mantenere il corretto stato di salute dei vasi sanguigni, polmoni, pancreas e dei sensi come gusto e olfatto.
81 1
Lievito e Selenio L
’insieme del lievito di birra e del selenio aiuta il giusto equilibrio di capelli e unghie. Il selenio è un antiossidante che contrasta l’invecchiamento cellulare, stimola il sistema immunitario e previene patologie cardiache. La vista, i capelli e la pelle dipendono dal selenio. Contrasta la psoriasi, l’invecchiamento prematuro e promuove l’elasticità cutanea. A livello del cuoio capelluto previene i capelli grassi e da vigore al capello. A livello della vista aiuta a prevenire la cataratta e la degenerazione maculare. Il lievito di birra (Sacclzaromyces cerevisiae) è un fungo microscopico le cui colonie vengono coltivate su un substrato di malto (orzo germogliato). È ricco delle vitamine del gruppo B, selenio, cromo (cofattore dell’insulina e preventivo del diabete mellito), glutatione, zolfo, aminoacidi essenziali (Ieucina, valina, isoleucina, treonin a, feni lalanina, metionina, triptofano, lisina), fosforo, potassio e magnesio. La ricchezza di micronutrienti ed oligoelementi fornisce al lievito di birra funzioni di mantenimento dell’apparato tegumentario e degli annessi cutanei (peli, unghie e capelli), contrasta la disidratazione della cute, funzioni dermatologiche interessanti per il miglioramento di patologie come la seborrea e l’acne. Ha attività probiotica
83 1
utile per supportare la corretta funzionalitĂ gastro-enterica e per preservare il corretto funzionamento del sistema immunitario. Ha funzioni cicatrizzanti, utili in caso di ustioni e ferite, rivitalizzanti e metaboliche.
84 1
Carbone complex C
ontiene Carbone vegetale, Finocchio, Cardamomo, Anice verde, Camomilla, Lactobacillus Complex, Timo
Carbone È una polvere ottenuta dalla lavorazione del legname, del pino o come nel nostro caso dal cocco, sottoposti ad una particolare combustione. Una volta ottenuta la polvere viene trattato per conferirgli la tipica porosità. La caratteristica del carbone è la sua capacità adsorbente, che lo rende in grado di legare sulla sua superficie differenti molecole favorendone l’eliminazione. In questo modo può essere utilizzato per favorire l’eliminazione di tossine, gas e alcuni batteri. Viene utilizzato in presenza di aerofagia, diarrea, meteorismo e flatulenza. Oltre ad adsorbire direttamente i gas intestinali trattiene anche parte dei batteri che li producono svolgendo una blanda azione disinfettante. Utile anche in caso di alitosi data da fermentazione intestinale.
87 1
Cardamomo Il cardamomo è una pianta di coltivazione orientale, i semi si utilizzano per contrastare disturbi dispeptici. Ha proprietà colagoghe e coleretiche, ovvero stimola la secrezione di bile e ne favorisce l’escrezione dalla cistifellea. In questo modo risulta utile per favorire il processo digestivo. Anice verde All’anice vengono attribuite proprietà stomachiche, colagoghe, coleretiche e carminative. Per questo motivo la pianta ha ottenuto l’approvazione ufficiale per il trattamento dei disturbi digestivi e dei sintomi ad essi associati, come flatulenza, senso di pienezza e gonfiore addominale. Finocchio La droga é costituita dai frutti essiccati (erroneamente chiamati semi). Sono ricchi di flavonoidi o fitoestrogeni. Agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione regolarizzando e migliorando la funzione epatica. Sul sistema nervoso alleviando gli spasmi muscolari. I frutti contengono oli volatili, tra cui l’anetolo ed il fenicone, a cui si deve l’azione stimolante sulla motilità dello stomaco e dell’intestino (azione carminativa), rendendolo utile in presenza di meteorismo e flatulenza. È indicato per le dispepsie, la pesantezza di stomaco, flatulenza, meteorismo, colite, atonia digestiva.
88 1
Camomilla La camomilla è utilizzata per le sue proprietà antinfiammatorie e antispastiche sulla muscolatura liscia del tubo digerente, è quindi indicata in caso di gastriti enteriti, coliti, esofagiti e ulcera peptica. Timo Il timo possiede proprietà stomachiche e antispamodiche, date dai flavonoidi in esso contenuti. Risulta quindi utile in caso di digestione lenta, dolori addominali e disturbi digestivi. Lactobacillus È un complesso di probiotici costituito da Lactobacillus acidophilus, termophylus e bulgaricus. La flora intestinale può indebolirsi a causa di situazioni di stress, alimentazione squilibrata, trattamenti antibiotici, ecc. Per questo motivo può risultare utile un’integrazione di lattobacilli per rafforzare la flora batterica in caso di gastroenteriti, in seguito a trattamento con antibiotici, ecc.
89 1
Carbone vegetale attivo E’
una polvere ottenuta dalla lavorazione del legname, del pino o come nel nostro caso dal cocco, sottoposti ad una particolare combustione. Una volta ottenuta la polvere viene trattato per conferirgli la tipica porosità. La caratteristica del carbone è la sua capacità adsorbente, che Io rende in grado di legare sulla sua superficie differenti molecole favorendone l’eliminazione. In questo modo può essere utilizzato per favorire l’eliminazione di tossine, gas e alcuni batteri. Viene utilizzato in presenza di aerofagia, diarrea, meteorismo e flatulenza. Oltre ad adsorbire direttamente i gas intestinali trattiene anche parte dei batteri che li producono svolgendo una blanda azione disinfettante. Utile anche in caso di alitosi data da fermentazione intestinale.
91 1
Chitosano e HCA-Garcinia I
l chitosano è una fibra contenuta nel guscio dei crostacei, evita l’assorbimento dei grassi ingeriti favorendone l’eliminazione. Non viene digerita dal nostro organismo, ed ha la capacità di assorbire i grassi ingeriti con la dieta promuovendone l’eliminazione attraverso le feci. La Garcinia viene utilizzata in diete dimagranti, aiuta a ridurre la conversione dei carboidrati in lipidi evitandone l’accumulo nel nostro organismo. Il principio attivo è l’acido id rossicitrico. Ha effetto saziante, non agisce a livello del cerebro ma a livello epatico stimolando i glucorecettori La contestuale assunzione di Garcinia sembrerebbe potenziare l’attività benefica del chitosano. Il prodotto non deve essere assunto da persone allergiche ai crostacei.
93 1
Chitosano, Te' rosso,Te' verde e Vitamina C A
ssociazione di integratori volti alla perdita di peso.
Chitosano Il Chitosano è una fibra contenuta nel guscio dei crostacei, aiuta ad evitare l’assorbimento dei grassi ingeriti favorendone l’eliminazione. Non viene digerita dal nostro organismo, e sembrerebbe avere la capacità di assorbire i grassi ingeriti con la dieta promuovendone l’eliminazione attraverso le feci. Il Chitosano eserciterebbe un’azione inibitrice nei confronti dell’assorbimento di trigliceridi, garantendo una riduzione delle concentrazioni ematiche di questi elementi; garantirebbe una riduzione delle concentrazioni ematiche di colesterolo LDL e permetterebbe un miglior controllo delle dimensioni della placca ateromasica. Tè Rosso Il Tè rosso appartiene alla medicina tradizionale cinese. Si ricava, al pari delle altre due principali qualità (tè verde e tè nero), dall’infuso delle foglie di Camelia sinensis, preparate però con procedimento leggermente differente. Contiene polifenoli quali quercetina e ca95 1
techina che gli conferiscono l’elevato potere antiossidante, inoltre ha dimostrato avere un effetto positivo sulla riduzione del peso corporeo. Questo è dovuto al contenuto di caffeina e catechine che presentano un’azione sinergica nell’aumentare il metabolismo corporeo e la velocità di ossidazione dei grassi. Inoltre sembra aumentare l’eliminazione fecale di lipidi e può quindi risultare utile per contribuire a ridurre l’asorbimento intestinale di colesterolo. I suoi effetti antiossidanti prevengono l’ossidazione delle LDL, risultando utile come preven tivo dei processi arteriosclerotici. Tè Verde Il tè verde è ottenuto dalle foglie di Camelia sinensis non sottoposte ad ossidazione come il tè nero. Presenta numerose proprietà dovute al suo contenuto in catechine e metilxan tine. Le catechine presenti (la più abbondante è l’epigallocatechina gallato), sono responsabili della potente azione antiossidante del tè verde; riducono i livelli di colesterolo LDL e di trigliceridi esercitando un’azione protettiva dalle malattie cardiovascolari. L’azione dimagrante è data dalle metilxantine (caffeina, teobromina,teofillina) per la loro capacità di stimolare la lipolisi. Favoriscono la mobilitazione dei grassi localizzati nel tessuto adiposo e la loro ossidazione a scopo energetico, promuovendo la perdita di peso. Le stesse sostanze sono anche in grado di aumentare il metabolismo, possiedono inoltre un blando effetto diuretico, utile per combattere la ritenzione idrica, ed anoressizzante (inibisce lo stimolo della fame). 96 1
Vitamina C La vitamina C è un’importante vitamina implicata in molteplici processi metabolici. È responsabile della sintesi di collagene, della noradrenalina e della carnitina tra gli altri. Riduce la tossicità di alcuni minerali, favorisce l’utilizzazione del selenio e potenzia l’assorbimento di ferro. È un potente antiossidante, evita l’ossidazione della vitamina A, E e dell’acido folico. In questa formulazione risulta utile in quanto, dato il suo carattere acido, aumenta l’assorbimento del chitosano.
97 1
I
CLA (o Acido Linoleico Coniugato)
l CLA o acido linoleico coniugato, è un acido grasso essenziale in quanto l’organismo non presenta gli enzimi per la sua sintesi e deve quindi essere introdotto con la dieta. Deriva dall’acido linoleico, un acido grasso polinsaturo appartenente alla famiglia degli omega 6 che presenta due doppi legami. L’acido linoleico coniugato differisce per la posizione dei due doppi legami. Le principali fonti sono la carne animale, il latte ed i suoi derivati. Per la produzione di integratori si utilizza come fonte vegetale l’olio di cartamo per il suo alto contenuto di CLA. Presenta vari usi, tra i principali partecipa alla perdita di peso, favorisce il tono muscolare, ha attività preventiva nei confronti di patologie cardiovascolari. Modula la sintesi di acido arachidonico e di molecole proinfiammatorie e protrombotiche, per questo motivo può risultare utile nella prevenzione di disturbi che interessano l’apparato cardiovascolare. Può contribuire ad un aumento delle difese per la sua azione immunomodulatoria, contribuendo a diminuire le concentrazioni di immunoglobuline responsabili di reazioni allergiche e incrementa la risposta immunitaria specifica utile nei confronti degli agenti patogeni. 99 1
Viene principalmente utilizzato come integratore per la sua azione nei confronti della perdita di peso. Soprattutto sembrerebbe contribuire ad una migliore distribuzione della composizione corporea, diminuendo significativamente i livelli di massa grassa a favore della massa muscolare. Può risultare quindi utile per le persone che svolgono un’attività sportiva o che desiderano perdere peso.
1010
Indice in ordine alfabetico
Açai Aceto di mele Aceto di Mele+fucus Acido Ialuronico Alfa o erba medica Aloe vera Artiglio del diavolo B-15 B-complex Beta carotene Biancospino Biancospino + Aglio + Olivo 16 Boldo Borragine Borragine & Enotera Caffè Verde Caffè Verde complex Calcio 500 + Vitamina D Calcio Chelato Calcio Corallo Calcio Magnesio Zinco Capelli e unghie (lievito e selenio) Carbone Complex Carbone vegetale attivo Carciofo Carciofo complex Chitosano e HCA Garcinia Chitosano, Te’ rosso, Te’ verde e vitamina c CLA o Acido Linoleico Coniugato
Pag. 13 Pag. 15 Pag. 17 Pag. 63 Pag. 21 Pag. 25 Pag. 29 Pag. 71 Pag. 65 Pag. 73 Pag. 31 Pag. 35 Pag. 39 Pag. 41 Pag. 43 Pag. 45 Pag. 47 Pag. 75 Pag. 77 Pag. 79 Pag. 81 Pag. 83 Pag. 87 Pag. 91 Pag. 53 Pag. 57 Pag. 93 Pag. 95 Pag. 99
2020 mRNA vegetali e fitomolecole :Piante del benessere e della longevitĂ
Rider Digest Montabone editore
swamy.bio@gmail.com
Capitolo 2
MiRNA vegetali e fitomolecole come terapeutiche antitumorali Nikita Shukla, Virendra Shukla e Sangeeta Saxena
Abstract Nel sistema sanitario indiano, le piante sono utilizzate come fonte di medicina per curare vari disturbi e forniscono anche un'alta qualità di cibo e materie prime per gli esseri umani. Nel corso del tempo, gradualmente, le competenze sviluppate in usi selettivi di diverse piante e dei loro metaboliti secondari nel trattamento di alcune condizioni di malattia. Molte di queste parti di piante sono ora utilizzate come farmaci alternativi per il trattamento di diverse forme di malattie, tra cui il cancro. La ricerca è in corso per identificare il componente attivo/fitomolecole presenti negli estratti vegetali per curare alcuni disturbi e per essere utilizzati come terapeutica. In questo capitolo, stiamo sottolineando il ruolo delle diverse piante e delle loro fitomolecole nel trattamento del cancro con una panoramica dettagliata, e le parti specifiche delle piante sono discusse nella parte successiva di questo capitolo. Come seconda linea di pensiero, gli autori ritengono che uno dei principali componenti genetici, cioè il microRNA delle piante, sia stato trascurato da anni e possa rivelarsi un ruolo importante come molecola terapeutica. I microRNA sono attribuiti al controllo dell'espressione genica ad un livello molto fine sia trascrizionalmente che post trascrizionalmente. Gli studi hanno indi- cato che l'espressione aberrante di diversi geni porta al cancro e danneggia i normali processi cellulari legati a molte malattie umane. I miRNA delle piante possono svolgere un ruolo importante nella regolazione di tale espressione genica, incidendo così sullo sviluppo della fisiologia e sullo sviluppo del corpo umano. È interessante notare che molti rapporti suggeriscono la possibile regolazione incrociata dell'espressione genica dei mammiferi da parte di microRNA di origine vegetale. La possibilità che il miRNA di origine alimentare può inibire la crescita del cancro nei mammiferi è attraente come microRNA di origine vegetale sono segnalati per passare attraverso il tratto gastrointestinale e si trovano nel siero umano che regola l'espressione di mRNA endogeno. Il presente capitolo mette in evidenza le piante e le loro fitomolecole derivate che hanno proprietà antitumorali e ha anche esplorato il potenziale del miRNA come nuovo terapeutico nel campo della biologia del cancro. swamy.bio@gmail.com
Parole chiave Cross-kingdom - Fitomolecole - miRNA - RISC - UTR
N. Shukla - V. Shukla - S. Saxena (*) Dipartimento di Biotecnologia, UniversitĂ di Babasaheb Bhimrao Ambedkar, Lucknow, Uttar Pradesh, India e-mail: dr_sangeeta_saxena@yahoo.com
swamy.bio@gmail.com
Š Springer Nature Singapore PteLtd. 2018 M. S. Akhtar, M. K. Swamy (a cura di), Anticancro Piante: Meccanismi e le interazioni molecolari, https://doi.org/10.1007/978-981-10-8417-1_2
swamy.bio@gmail.com
27
28
2.1
N. Shukla et al.
Introduzione
Il cancro è una delle principali malattie mortali ed è la seconda causa di morte al mondo. Il cancro è una crescita incontrollata e la proliferazione di cellule anomale negli organismi che possono portare alla morte. Il cancro colpisce qualsiasi parte del corpo in qualsiasi fascia d'età. Sono stati segnalati più di 100 tipi di cancro, tra cui il cancro al seno - cervelletto, cancro al colon, cancro ai polmoni, cancro alla pelle, cancro alla prostata e linfoma. Ci sono molti fattori che sono responsabili di fattori genetici e ambientali simili al cancro (Pandey e Sharma 2006). Ogni anno a molte persone viene diagnosticato il cancro alla lattina e ogni anno uccide circa 3500 milioni di persone in tutto il mondo (Prakash et al. 2013). Sono disponibili diversi trattamenti per curare il cancro, tra cui la chemioterapia, la radioterapia e i farmaci di derivazione chimica. Questi tipi di terapie producono effetti collaterali e altri problemi di salute. Pertanto, vi è l'urgente necessità di sviluppare trattamenti alternativi con il minor numero possibile di effetti collaterali. Le molecole vegetali stanno guadagnando molto interesse per il loro uso come agenti terapeutici a causa dei loro effetti collaterali minori. L'India ha un ricco deposito della grande varietà di piante medicinali ed è chiamata il "giardino botanico del mondo" (Mahima et al. 2012). Queste piante medicinali hanno proprietà terapeutiche che curano una serie di malattie e forniscono anche un alto valore nutritivo alla popolazione mondiale. È stato riportato che circa il 70-80% della popolazione mondiale si affida ai farmaci naturali per combattere le proprie esigenze sanitarie primarie grazie alla loro modalità d'azione più sicura e ai minori effetti collaterali (Akhtar et al. 2014a, b; Swamy et al. 2016). Le piante e le molecole derivate dalle piante hanno proprietà medicinali e sono state utilizzate per curare le malattie umane. Nello scenario attuale, i prodotti natu- rali di origine vegetale hanno la capacità di controllare la progressione del cancro, e negli studi clinici i farmaci natu- rali coprono oltre il 50% di tutti i farmaci moderni testati. L'Organizzazione Mondiale della Sanità riferisce che l'80% della popolazione mondiale utilizza prodotti naturali o prodotti di origine vegetale per i propri problemi di salute primari (Sivalokanathan et al. 2005). Molti studi hanno riportato che circa il 60% dei pazienti affetti da cancro dipende dai prodotti vegetali per curare la propria malattia. In condizioni ambientali stressanti, diverse parti della pianta producono una serie di metaboliti secondari per mantenere l'omeostasi delle piante. Questi metaboliti secondari stanno guadagnando molto interesse a causa delle loro elevate proprietà medicinali. È stato riportato che i metaboliti secondari come alcaloidi, terpeni, flavonoidi e polifenoli possiedono proprietà antitumorali e antimutagene. Oltre alle proprietà medicinali, queste molecole derivate dalle piante e i metaboliti secondari sono anche in grado di influenzare i miRNA dell'organismo (Fig. 2.1). I microRNA (miRNA) sono piccoli RNA non codificanti che sono di natura endogena e sono noti per svolgere un ruolo importante nella regolazione genica e nella segnalazione cellulare. I miRNA sono una classe di piccoli (19-24 nucleotidi), RNA regolatori non codificanti che funzionano come molecole regolatrici mediante accoppiamento di base con 3′ regione non tradotta (UTR) o sequenza codificante (CDS) regione di mRNA putativo (Reinhart et al. 2002; Duursma et al. 2008; Zhang et al. 2012) con conseguente silenziamento del gene. I MiRNA non solo controllano le normali attività biologiche, ma possono anche swamy.bio@gmail.com
regolare molte attivitĂ patogenetiche come l'evoluzione, la patogenesi e la progressione del cancro (Goldie 2001; Li et al. 2010). Recentemente, i miRNA hanno assunto un ruolo centrale nel campo della
swamy.bio@gmail.com
2 MiRNA vegetali e fitomolecole AsAnticancer Therapeutics
29
Fig. 2.1 Il diagramma schematico mostra le molecole delle piante/miRNA inibiscono la progressione del cancro
La biologia molecolare delle piante, la biologia dello sviluppo e l'oncologia come scienziato e ricercatore stanno scoprendo il loro ruolo nei rispettivi campi. Questi miRNA sono rela- tivamente conservati tra le diverse specie e sono associati a vari eventi mentali di sviluppo (Sunkar et al. 2012). Nell'uomo, è stato riportato che piĂš del 60% dei geni che codificano le proteine contengono un minimo di uno conservato e diversi siti di legame non conservati per i miRNA (Friedman et al. 2009). Grazie ai siti di legame conservati, i miRNA possono regolare diversi processi biologici negli animali, vale a dire, apoptosi, metabolismo cellulare, risposte immunitarie, segnalazione cellulare, ecc. (Alvarez-Garcia e Miska 2005; Miska 2005; Zhang et al. 2007; Bushati e Cohen 2007). Nelle cellule vegetali, i miRNA controllano anche la fioritura, l'omeostasi dei nutrienti e le risposte allo stress biotico e abiotico (Dugas e Bartel 2004; Kruszka et al. 2012). Ăˆ interessante notare che ora ci sono crescenti evidenze di regolazione genetica cross-regno da parte dei miRNA vegetali. Zhang et al. (2012) hanno rilevato la presenza di miRNA vegetali nel siero e nel plasma dei mammiferi quando assunti per via orale attraverso il cibo. Inoltre hanno anche demonizzato la regolazione dell'espressione del gene bersaglio da parte di questi miRNA esogeni delle piante nel sistema animale. Diversi miRNA vegetali sono stati identificati in varie colture commestibili come papaia e pomodoro e alcuni membri della famiglia delle cucurbitacee come Lagenaria siceraria, Cucurbita moschata, Cucurbita pepo e Citrullus lantus (Sunkar et al. 2012; Aryal et al. 2012). Tali miRNA caratterizzati da piante medicinali possono essere ulteriormente investigati per il loro ruolo nella regolazione genica cross-kingdom e come terapeutici in alcune malattie. Grazie alla loro partecipazione a diversi fenomeni bio logici, tra cui le malattie umane, i miRNA sono diventati una nuova speranza per l'industria farmaceutica. Il presente capitolo mette in evidenza le piante e le fitomolecole da esse derivate che hanno proprietĂ antitumorali e ha anche esplorato il potenziale del miRNA come nuovo terapeutico nel campo della biologia del cancro. swamy.bio@gmail.com
30
2.2
N. Shukla et al.
Attività antitumorali delle piante e dei loro composti derivati
Il cancro è una delle malattie che riducono drasticamente la qualità e l'aspettativa di vita. Anche se si è lavorato molto per curare e prevenire la morte prematura dovuta al cancro, è ancora la malattia più terribile che causa il maggior numero di morti in tutto il mondo. La chemioterapia ora può essere sostituita dai fitochimici, prevenendo così la sovraesposizione e gli effetti collaterali delle sostanze chimiche sul corpo umano. Nel sistema indiano della medicina, le piante e i suoi composti sono stati utilizzati per il trattamento di diverse malattie croniche e acute fin dall'antichità. Soprattutto nei paesi in via di sviluppo, la medicina erboristica fornisce un nuovo percorso per scoprire nuovi farmaci a base di piante per curare la progressione del cancro senza effetti collaterali. Molto lavoro è stato fatto su queste piante medicinali per curare la progressione del cancro (Coseri 2009). Sulla base di questi rapporti scientifici, alcuni prodotti vegetali sono stati riconosciuti come farmaci antitumorali (Kharb et al. 2012). Molti composti sono stati estratti e identificati dalle piante e sono ben noti per la loro attività antitumorale, ovvero brassinosteroidi, polifenoli e taxoli. L'uso di sostanze fitochimiche è molto diffuso in molte pratiche medicinali alternative come trattamento efficace per controllare e gestire la lattina, oltre ad essere facilmente disponibile con risultati comprovati. La ricerca di agenti antitumorali a base vegetale è iniziata con la scoperta degli alcaloidi della vinca (vinblastina e vin- cristina) negli anni '50 (Cragg e Newman 2005). Gli alcaloidi della vinca sono il primo agente antitumorale isolato dal Catharanthus roseus. I taxani, i derivati della podofilotossina, i derivati della camptocina e l'omoarringtonina sono farmaci di origine vegetale che sono clinicamente dimostrati come agenti antitumorali (Itokawa et al. 1993; Lee e Xiao 2005; Kingston 2005; Rahier et al. 2005). Esistono diverse piante medicinali, che vengono usate tradizionalmente per il trattamento del cancro (Aggarwal e Shishodia 2006; Sarangi e Padhi 2014). Poche piante medicinali con attività antitumorale e le loro parti utilizzate per ricavarne le sostanze fitochimiche sono elencate nella Tabella 2.1.
2.3
Potenziale terapeutico dei miRNA
I MiRNA sono RNA brevi e non codificanti che possono regolare l'espressione genica di molteplici processi biologici come la proliferazione cellulare, la differenziazione e l'apoptosi. Sono conservati dal virus all'uomo e possono controllare diversi mRNA all'interno di percorsi e reti cellulari. Grazie alla loro partecipazione a diversi fenomeni biologici, non compresi i disturbi umani, gli mRNA sono diventati una nuova molecola terapeutica per l'industria farmaceutica. Il primo miRNA lin-4 riportato da Ambros e Ruvkun controlla i tempi di sviluppo larvale di Caenorhabditis elegans (Lee et al. 1993; Wightman et al. 1993). Oggi, a due decenni dall'introduzione del primo miRNA, molti farmaci a base di miRNA sono in studi clinici molto più vicini all'esposizione al mercato (Rooij e Kauppinen 2014; Schmidt 2014; Lam et al. 2015). swamy.bio@gmail.com
2 MiRNA vegetali e fitomolecole come terapia antitumorale31 Tabella 2.1 Alcune importanti piante medicinali con attività antitumorale Nome botanico
Nome comune
Famiglia
Componenti attivi
Acorus Calamus
Bach
Araceae
Allium sativum
Aglio
Amaryllidaceae
Asarone, eugenolo, metil eugenolo, acido palmitico e camfene Allicina
Andrographis paniculata
Kalmegh
Acanthaceae
Naftochinoni e loro analoghi
Bruguiera exaristata
Mangrovia a frutti di costola
Rizoforaceae
Caesalpine (α, β, γ, δ, ε) e omoisoflavone
Butea monosperma
Palash
Fabaceae
Butein
Cajanus cajan
Arhar
Fabaceae
Camelia sinensis
Tè verde, tè nero
Theaceae
Cayratia carnosa
Amalbel
Vitaceae
Quercetina, xantone, biflavonoide, neoflavonoide Crisofanolo, renano, isocristanolo e βsitosterolo Lattone sesquiterpenico e lignina
Catharanthus roseus
Vinca
Apocynaceae
Vincristina e Vinblastina
Calotropis gigantea
Madar
Asclepiadaceae
Calotropain FI e FII, Taraxeroli
Cissus quadrangolare
Hadjod
Vitaceae
Flavonoide, flavone, limonoide, limonene, nobiletina e tangeretina
Curcuma longa Dauco carota
Curcuma Carota
Zingibaraceae Apiaceae
Ginkgo biloba
Ginkgo
Ginkgoaceae
Jatropha curcas
Danti
Euphorbiaceae
Morinda citrifolia Mimosa pudica
Gelso indiano Pianta addormentata
Rubiaceae
Curcumina Beta-carotene, luteina e poliacetilene Ginkgetina, ginkgolidi A e B Impia nto compl eto Fenoli, flavonoidi Foglie, semi, oli Flavonoidi, iridoidi, Frutta alcaloidi Mimosina alcaloide Impia nto compl eto
Fabaceae
swamy.bio@gmail.com
Parti utilizzate Rizoma
Lampadin a Impia nto compl eto Impia nto compl eto Corte ccia, fiore Foglia, seme Foglia
Impia nto compl eto Impia nto compl eto Impia nto compl eto Impia nto compl eto Rizoma Radice
Ocimum santuario
Tulsi
Lamiaceae
Panax ginseng Podophyllum peltatum Terminalia arjuna Tinospora cordifolia
Ginseng Mayapple
Araliaceae Podophyllaceae
Arjuna
Combretaceae
Giloy
Eugenolo, derivati Impia dell'eugenolo, acido nto linolenico, acido rosmarinico compl eto Ginsenosidi Radice Podofilotossine Radice
Acidi fenolici (acido gallico, acido ellagico) Menispermaceae Arabinogalattano, siringhe, cordiolo, cordioside
Bark Fusto, radice, foglia (segue)
swamy.bio@gmail.com
32
N. Shukla et al.
Tabella 2.1 (segue) Nome botanico
Nome comune
Famiglia
Componenti attivi
Taxus brevifolia Vitex trifolia
Taxol Nichinda
Taxaceae Lamiaceae
Withania somnifera
Ashwagandha
Solanaceae
Paclitaxel Lamiacee, acido vanillico, acido pidrossibenzoico Withanolides, Withaferins
Zingiber officinale
Ginger
Zingibaraceae
2.3.1
Gingerenone A, zingerone, gingerolo
Parti utilizzate Bark Foglia, corteccia del gambo Fusto, radice, foglia Rizoma
miRNA Biogenesi
La biogenesi dei miRNA vegetali inizia con la trascrizione dei geni codificanti i miRNA da parte della RNA polimerasi II nel nucleo. Inizialmente, questi sono sintetizzati come dsRNA con struttura ad anello di diverse centinaia di nucleotidi chiamati miRNA primario (pri-miRNA). Ogni pri-miRNA codifica da uno a sei precursori di pre-miRNA con l'aiuto di diverse proteine, ad esempio, l'enzima Dicer-like 1 (DCL1), Hyponastic leaves 1protein (HYL1), serrate (SE), Dawdle (DDL), e CBP20 e CBP80 (Lobbes et al. 2006; Kim et al. 2008; Dong et al. 2008; Yu et al. 2008; Liu et al. 2012; Saxena et al. 2014). Questi pri-miRNA sono ulteriormente scissi dall'enzima RNAse III fam- ily e formano miRNA/miRNA* duplex (lunghezza 22 nt) e sono chiamati miRNA maturi (Xie et al. 2010). Una volta che questi miRNA escono dal nucleo nel citoplasma, cercano i loro mRNA target e solo una delle sequenze di miRNA maturi che è complementare al suo mRNA target interagisce e si lega ad esso. I miRNA delle piante sono riportati per legare sia l'UTR che le regioni di codifica dell'mRNA di destinazione con perfetta complementarità o con poche base/corti segmenti di complementarità. Nel caso di perfetta complementarità quando il miRNA si lega sia alla codifica che alla regione UTR, si ha una scissione dell'mRNA; d'altra parte, la maggior parte dei casi di brevi segmenti di miRNA che si legano con poche basi nella regione UTR dell'mRNA di destinazione sono riportati per risultare in una traduzione attenuata. Così l'intero processo risulta in nessuna espressione del gene o del silenziamento genico, definito anche come silenziamento genico post-trascrizione (PTGS) (Fig. 2.2).
2.3.2
MiRNA a base vegetale nello sviluppo della terapeutica
Gli esseri umani consumano verdure fresche, frutta, cereali, erbe, ecc. per nutrire il loro corpo e fornirgli carichi di carboidrati, proteine, grassi, minerali e diverse altre sostanze nutritive e soddisfare il fabbisogno giornaliero. Insieme a queste diete, consumiamo anche il suo materiale genetico, cioè il DNA e l'RNA, compresi alcuni piccoli RNA regolatori non codificati, cioè il miRNA. Si sottolinea che questi diversi miRNA provenienti da fonti alimentari distinte giocano un ruolo significativo nella regolazione del gene nella fisiologia dell'ospite una volta swamy.bio@gmail.com
assunto
swamy.bio@gmail.com
2 MiRNA vegetali e fitomolecole come terapia antitumorale33
Fig. 2.2 biogenesi del miRNA nelle piante
come cibo. Tali miRNA vegetali sono già stati rilevati nei sieri animali se alimentati con alimenti come il riso per via orale (Zhang et al. 2012). La presenza di 2′-O-metilazione sul ribosio a 3′-terminali è una caratteristica unica che si trova nei miRNA vegetali e lo distingue con i miRNA animali; quindi i miRNA vegetali possono essere facilmente rilevati nel siero animale quando vengono trattati con il parodato in quanto mostrano resistenza per l'ossidazione del parodato. In uno dei primi rapporti, Xiang et al. hanno usato l'E. coli ingegnerizzato che esprime la forcina corta (shRNA) contro il CTNNB1 (catenina-β1) e hanno dimostrato sperimentalmente il silenziamento genico nell'epitelio intestinale e nei topi xenotrapianti per il cancro al colon umano. Questo studio ha fornito un esempio di interferenza dell'RNA trans-regno negli organismi superiori (Xiang et al. 2006). Successivamente molti studi hanno dimostrato la pres- enza di miRNA specifico per piante nel siero dei mammiferi, plasma, secrezioni dagli occhi, tessuto nasale, ecc. che può essere ulteriormente utilizzato come diagnostica e come una nuova classe di biomarcatori identificati per alcune malattie. Per la prima volta, Zhang et al. 2012 hanno segnalato la presenza di miRNA 168a esogeno vegetale nel siero umano, acquisito per via orale attraverso l'assunzione di cibo. Nel loro studio hanno sottolineato che il rivestimento delle cellule epiteliali dell'intestino potrebbe assorbire miRNA di origine vegetale dal cibo, confezionarli in microvescicole (MV), e infine rilasciare questi miRNA vegetali nel sistema circolatorio. La popolazione cinese consuma pesantemente la dieta dipendente dal riso, e a causa di questo, contengono miR168a nel loro siero. Hanno condotto diversi studi in vitro e in vivo e hanno trovato che l'uomo / topo a bassa densità di lipoproteine recettore 1 (LDRAP1) mRNA è stato un obiettivo di riso miR168a, che potrebbe legare e inibire la sua swamy.bio@gmail.com
34
N. Shukla et al.
espressione nel fegato. Tuttavia, il fatto che la pianta miR168a diminuisce la concentrazione della proteina LDLRAP1 senza influenzare il livello di mRNA suggerisce che il riso miR168a ha agito come miRNA animale all'interno del sistema animale e in realtà ha portato ad un'attenuazione traslazionale, a differenza di un miRNA vegetale che molto probabilmente lega l'mRNA di destinazione con perfetta complementarietà con conseguente degradazione completa dell'mRNA stesso. Generalmente LDLRAP1 è abbondante nel fegato che facilita la rimozione di LDL dal sistema circolatorio, tuttavia, se l'espressione di LDLRAP1 è inibita a causa di essere un bersaglio di miR168a, il colesterolo LDL nel plasma può essere elevato, aumentando così il rischio di malattie cardiache e ictus. Un altro gruppo con lo stesso approccio ha fatto un'analisi comparativa tra i miRNA dell'anguria e i miRNA contenuti nei succhi di frutta misti. Hanno trovato 16 miRNA comuni in entrambi. Dopo la somministrazione orale nel volontario sano, il loro siero è risultato positivo con un'amplificazione coerente per 10 miRNA di anguria e 6 miRNA di succo di frutta misto (Liang et al. 2015). La regolazione genica dell'incrocio dei geni da parte del miRNA delle piante non è limitata agli esseri umani, ma lo hanno trovato anche nei sieri animali che sono stati alimentati con la dieta delle piante. Uno studio ha riportato l'assorbimento di miRNA dietetici chiamato anche come ipotesi "xenomiR" (Witwer 2012) da com- mercialmente disponibile a base vegetale, sostanza ricca di miRNA vegetali (frullato di frutta di seta e proteine) quando somministrato a macachi con coda di maiale (Witwer et al. 2013). In un altro esperimento Liang et al. 2014 hanno mostrato la presenza di miRNA derivato da Brassica oleracea nei topi. Hanno estratto RNA totale in quantità di 10-50 microgrammi e alimentato i topi con la somministrazione di RNA purificato nella sua cavità orale con punta della pipetta, e in alcuni esperti, hanno anche aggiunto soluzione di RNA nella dieta dei topi. È interessante notare che miR172, il miRNA vegetale più abbondante in B. oleracea, è sopravvissuto attraverso il tratto GI ed è stato rilevato nel siero, stomaco, intestino e feci. Anche se le funzioni di questi miRNA vegetali nei mammiferi sono ancora in discussione (Liang et al. 2014), i risultati sono abbastanza promettenti per l'ipotesi di regolazione genetica cross-regione. Un altro interessante studio ha rivelato il trasferimento di miRNA da una pianta di gelso a un baco da seta. Bombyx mori, noto anche come baco da seta, è un insetto che si nutre solo di foglie di gelso. Quando è stato testato per la presenza di miRNA specifico per il gelso miRNA miR166b, l'insetto è stato trovato positivo; miR166b è stato rilevato nel suo corpo emolinfa e grasso. Negli esperimenti di subse- quent utilizzando miR166b sintetico, l'assunzione di esso è stata trovata positiva nell'emolinfa dell'insetto (Jia et al. 2015). Pochi altri studi hanno dimostrato la rilevazione di microRNA derivati dal mais nei suini, dove gli autori hanno valutato i livelli di microRNA nelle diete a base di chow cotto e hanno mostrato che il miRNA vegetale è resistente alla cottura dura fino a un certo punto. I suini sono stati alimentati con mais fresco, e poi dopo 7 giorni il miRNA del mais è stato rilevato nei tessuti e nel siero dei suini. Questo studio ha dimostrato la regolazione genica degli mRNA dei suini da miRNA di mais in modo incrociato (Luo et al. 2017). In un altro studio Chin et al. 2016 hanno riportato che i sieri di donatori occidentali contenevano la pianta miR159, e la sua presenza inversamente correlata con l'incidenza del cancro al seno nelle pazienti. miR159 è stato rilevato in vescicole extracellulari di sieri umani e ha trovato essere resistente swamy.bio@gmail.com
all'ossidazione del parodato di sodio che mostra miRNA di origine vegetale a causa della presenza di 2'-O-metilazione su ribosio 3'-terminale una caratteristica unica dei miRNA vegetali. Ulteriori ricerche sono state effettuate su mimica sintetica di miR159 nelle cellule tumorali della mammella in grado di inibire la proliferazione cellulare mirando TCF-7 che codifica un fattore di trascrizione di segnalazione Wnt, che porta alla diminuzione della proteina myc.
swamy.bio@gmail.com
2 MiRNA vegetali e fitomolecole come terapia antitumorale35
La proteina Myc, una fosfoproteina nucleare, è nota per molteplici funzioni tra cui il suo ruolo nella progressione del ciclo cellulare, apoptosi e trasformazione cellulare, e qualsiasi tipo di mutazione in Myc può portare a condizioni simili al cancro. Un altro ottimo esempio di regolazione genica cross-kingdom è mostrato nel caso del virus dell'influenza. Come sappiamo, le infezioni da virus sono sempre state una minaccia per l'umanità e milioni di persone sono portatori di questi virus. Un recente studio di Zhou et al. 2014 ha riportato che il microRNA miR2911, che reprime direttamente il virus dell'influenza (IAV) prendendo di mira i geni PB2 e NS1 che giocano un ruolo significativo durante la replicazione del virus dell'influenza. miR2911 si trova arricchito nel caprifoglio vegetale cinese. I cinesi hanno bevuto il decotto di caprifoglio (Lonicera japonica) per trattare l'infezione da IAV, quindi questo studio ha riportato che miR2911 è il primo decotto di caprifoglio che inibisce la replicazione del virus e può essere usato come terapia aumentata contro l'infezione da IAV. Se si parla di regolazione genica da parte dei miRNA all'interno della stessa specie, ad esempio, negli esseri umani, i miRNA si trovano a trasferirsi da individuo (madre) a individuo (neonato) attraverso la produzione di latte della ghiandola mammaria, che alimenta i neonati e fornisce anche l'immunità. Il latte materno contiene anticorpi secretori IgA, leucociti e alcuni fattori non specifici come il lisozima, la lattoferrina e alcuni oligosaccaridi che hanno effetti antimicrobici. Uno studio di Kosaka et al. 2010 ha riportato che molti miRNA relativi all'immunità sono stati trasferiti al neonato attraverso l'allattamento al seno durante i primi mesi. All'interno della pianta, è stato riportato che i miRNA si trovano a regolare una serie di geni coinvolti nei processi di sviluppo come la formazione di foglie, fiori ed embrioni, l'inizio dei fiori, ecc. (Saxena et al. 2014).
2.3.3
Estratti vegetali/Fitomolecole di regolazione del miRNA
Frutta, verdura e piante medicinali sono le fonti importanti di fitomolecole. Queste fitomolecole esercitano la loro attività antitumorale mirando a molteplici vie di segnalazione, compresi i miRNA nel sistema biologico. Queste molecole naturali a base vegetale stanno guadagnando molta attenzione per combattere la progressione del cancro negli ultimi anni. Gli estratti vegetali e le fitomolecole, vale a dire, curcumina, genisteina, resveratrolo, Epigallocatechina-3-Gallato (EGCG), Indolo-3-carbinolo (I3C), e 3,3′-diindolil-metano (DIM), potrebbero regolare i miRNA ed eliminare la resistenza delle cellule tumorali al trattamento con ventional (Li et al. 2010). È stato riportato che il succo di melograno utilizzato per il trattamento di pochi tumori come il cancro alla prostata (Wang et al. 2012a, b), il cancro al seno (Banerjee et al. 2012; Rocha et al. 2012; Martens-Talcott et al. 2013) regolando i miRNA, che possono svolgere un ruolo nella prevenzione del cancro. Il cancro alla prostata è lo sviluppo del cancro nella ghiandola prostatica, una parte del sistema riproduttivo maschile ed è uno dei fastidi. Al giorno d'oggi, le persone stanno lavorando per trovare rimedi naturali per il trattamento del cancro alla prostata. Finora non sono state descritte prove di miRNA per il melograno, ma gli estratti di succo di melograno sono risultati efficaci aumentando la concentrazione dei miRNA soppressori di tumori e diminuendo il swamy.bio@gmail.com
livello di diversi miRNA oncogeni in caso di cancro alla prostata.
swamy.bio@gmail.com
36
N. Shukla et al.
In un altro rapporto è stato dimostrato anche il ruolo del succo di melograno, ed è stato scoperto che la somministrazione di estratti di succo porta a una riduzione del miRNA-155 e del miRNA-27a nelle cellule tumorali del seno (Banerjee et al. 2012). Il succo di melograno è stato trovato anche molto efficace nell'arrestare completamente la crescita delle cellule tumorali nelle linee cellulari del cancro al seno MCF-7 e MDA-MB-231 (Wang et al. 2012a, b; Rocha et al. 2012). Questi rapporti suggeriscono il ruolo del pomo-granato per regolare gli miRNA umani, specialmente nel caso di metastasi del cancro alla prostata e del cancro al seno. Pertanto, il succo di melograno e le sue parti di frutta commestibili possono servire come un significativo fattore terapeutico nel trattamento del cancro. La curcumina è un altro agente naturale derivato dai rizomi della Curcuma longa che ha una forte attività antiossidante, antinfiammatoria e antitumorale. Può inibire la proliferazione cellulare e l'angiogenesi e può anche indurre l'arresto del ciclo cellulare e l'apoptosi su diversi tipi di cancro, cioè seno, cervicale, colon, gastrica, melanoma, prostata e pancreatica (Kingston 2005; Karunagaran et al. 2007; Gupta et al. 2010). Le cellule pancreatiche umane trattate con curcumina hanno mostrato un upregulation di miR-22 e downregulation di miR-199a, e miR22 ha preso di mira i geni SP1 e ESR1 (Bushati e Cohen 2007). Questi risultati hanno rivelato le proprietà antitumorali della curcumina influenzando l'espressione dei miRNA. Martens-Talcott e gruppo ha mostrato il ruolo dell'acido betulinico (BA) nell'inibire la crescita del cancro al seno. L'acido betulinico, un terpenoide isolato dalla corteccia di un albero, è stato trovato per diminuire il cancro al seno ER-negativo MDA-MB-231 crescita delle cellule. È stato riportato per ridurre il livello di espressione di diverse specificità pro-tine che sono sovraespresse nel tumore inducendo l'espressione di ZBTB10 (un presunto soppressore di sp) e diminuendo l'espressione di miR27a (Martens-Talcott et al. 2013). Allo stesso modo, pochi studi su composti bioattivi di origine vegetale, polifenoli, acidi grassi polinsaturi (PUFA) e acidi grassi a catena corta, hanno riportato la modulazione dell'espressione del miRNA dell'ospite nel cancro colorettale. Il cancro colorettale è anche conosciuto come cancro dell'intestino o cancro del colon ed è uno dei più comunemente diagnosticati tra i maschi e le femmine e causa di morte in tutto il mondo (Siegel et al. 2016). La maggiore incidenza di questo cancro è stata ancora una volta attribuita a stili di vita moderni e malsani e al cambiamento delle abitudini alimentari (Haggar e Boushey 2009). Il resveratrolo è una molecola naturale che si trova in molte piante, ad esempio, bacche, uva, arachidi e prugne. L'attività antitumorale del resveratrolo è mediata dall'arresto della crescita delle cellule tumorali e dall'apoptosi. Il resveratrolo ha upregolato l'espressione del soppressore tumorale miR-663 e downregulated molti miRNA che si trovano generalmente upregolati nelle cellule tumorali del colon umano come miR-17, miR-21, miR-25, miR- 26a, miR-92a-2, miR-103-1 e -1032, e miR-181a2 (Tili et al. 2010). Il catrame di miR-663 sta trasformando il fattore di crescita beta 1 (TGFβ1). Ulteriori studi hanno rivelato che il resveratrolo è in grado di ridimensionare molti miRNA come miR-17-92 e miR- 106ab nelle cellule tumorali della prostata (Dhar et al. 2011). Questi rapporti suggeriscono che il resveratrolo gioca un ruolo importante per arrestare la progressione del cancro nelle cellule attraverso la regolazione dell'espressione dei miRNA. Una fitomolecola, l'Epigallocatechina-3-Gallato (EGCG) è uno dei principali costituenti del tè verde con una potente attività antiossidante ha dimostrato un'attività anticancerogena. Mostra anche effetti protettivi contro gli agenti swamy.bio@gmail.com
cancerogeni nel sistema di modello del topo. Ăˆ stato riportato che EGCG influenzare l'espressione di diversi miRNA in HepG2 umana
swamy.bio@gmail.com
2 MiRNA vegetali e fitomolecole come terapia antitumorale37
cellule tumorali epatiche. Ha anche migliorato l'espressione di molti miRNA, di cui 13 miRNA sono mostrati sopra l'espressione tra cui miR-16 e 48 miRNA sono downregulated in cellule tumorali epatiche umane. Il miR-16 inibisce la proteina Bcl-2, mirando ad essa, e Tsang e Kwok hanno anche dimostrato che l'EGCG è in grado di ridurre il Bcl-2 che partecipa all'apoptosi delle cellule HepG2 (Tsang e Kwok 2010). In un altro studio, è stato riportato che l'EGCG riduce l'espressione di miR-98-5p nelle cellule tumorali del polmone A549 come effetto risultante del cisplatino. A causa di questo pro- cess, l'EGCG ha indotto la morte cellulare e upregola l'espressione del gene p53 (Zhou et al. 2014). Questi rapporti hanno esplorato il potenziale dell'EGCG per inibire la crescita del cancro attraverso la regolazione dei miRNA. Oltre a ciò, un altro rapporto suggerisce che l'acido ursolico, un triterpene derivato da piante medicinali come Oldenlandia diffusa e Radix actinidiae, ha indotto l'apoptosi nelle cellule del glioblastoma U252 attraverso miR21. 21. L'acido ursolico regola l'espressione di miR-21 risultante espressione- sione indotta di PDCD4 (Wang et al. 2012a, b). Allo stesso modo Garcinol, un benzofenone poliisoprenylated benzophenone, è un'altra fitomolecola isolata dagli estratti di Garcinia indica, la Transizione Epiteliale-Mesenchimale inversa (EMT) nelle linee cellulari del cancro al seno (MDA-MB-231, BT-549) upregulating l'espressione miR-200b, miR-200c, let- 7a, let-7e e let-7f (Ahmad et al. 2012). La quercetina, un altro fitomolo- cule naturale, che è un flavonoide in natura, si trova nel tè verde, nel vino rosso e nelle mele, con un sacco di proprietà medicinali. È noto che una dieta alimentare ricca di quercetina può modulare l'espressione di diversi miRNA. Questi miRNA mediati con quercetina sono stati segnalati per inibire la proliferazione cellulare, indurre apoptosi, upregolare i miRNA soppressori di tumori e diminuire le metastasi e l'invasione (miR-125a, miR-155, miR-183, miR-146a e let-7 family, ecc. Del Follo-Martinez e il gruppo hanno dimostrato che la combinazione di quercetina e resveratrolo ha indotto l'apop-tosi nelle cellule tumorali colorettali attraverso il downregulation dell'oncogeno miR27a (Del et al. 2013). Ci sono molte prove disponibili sotto forma di pubblicazione di ricerca che sostengono che le molecole vegetali inibiscono il cancro attraverso la regolazione dei miRNA.
2.4
Conclusioni e prospettive future
Frutta commestibile, verdura e piante medicinali e le loro molecole derivate sono state le prime fonti di farmaci naturali per gravi condizioni mediche come il cancro in pratiche alternative, vale a dire, l'Ayurveda e le medicine Unani. Questi farmaci naturali mantengono la salute umana, migliorano l'immunità del corpo e sono anche in grado di curare vari tipi di cancro. In questi giorni, le piante e le sue fitomolecole guadagnano molta attenzione nella terapia del cancro grazie alla loro modalità d'azione sicura e all'assenza di effetti collaterali. Un certo numero di molecole vegetali hanno giocato un ruolo significativo nello sviluppo della terapia del cancro, alcune delle quali sono in fase di sperimentazione clinica con successo. La vinblastina, il vincris- tine e gli alcaloidi di Vinca rosea sono i farmaci più utilizzati nella terapia del cancro. Su 1000 specie di piante medicinali, alcune sono state segnalate per la loro attività antitumorale nel sistema biologico, quindi è swamy.bio@gmail.com
necessario intraprendere ulteriori ricerche per rivelare l'attivitĂ antitumorale delle piante rimanenti. Il taxolo isolato dal Taxus brevifolia ha
swamy.bio@gmail.com
38
N. Shukla et al.
figurava in alto nel segmento terapeutico del cancro. Insieme con la natura chemiopreventiva, le piante e le sue fitomolecole, vale a dire, curcumina, resveratrolo, e EGCG, possono influenzare i profili di espressione del miRNA. Il cancro è causato da difetti nei geni multipli, e le fitomolecole mostrano effetti pleiotropici, implicando che il miRNA indotto dal fitomolo-eccule può colpire più geni o vie contemporaneamente. A causa delle caratteristiche di cui sopra, i miRNA sono una nuova speranza per la terapia del cancro.
Riferimenti Aggarwal BB, Shishodia S (2006) Obiettivi molecolari di agenti dietetici per la prevenzione e la terapia del cancro. Biochem Pharmacol 71:1397-1421 Ahmad A, Sarkar SH, Bitar B, Ali S, Aboukameel A, Sethi S, Li Y, Bao B, Kong D, Banerjee S, Padhye SB, Sarkar FH (2012) Garcinol regola i percorsi di segnalazione EMT e Wnt in vitro e in vivo che portano all'attività antitumorale contro le cellule tumorali del seno. Mol Cancer Ther 11:2193-2201 Akhtar MS, Birhanu G, Demisse S (2014a) Attività antimicrobica di Piper nigrum L. e Cassia didymobotyra L. estratto di foglie su agenti patogeni selezionati di origine alimentare. Asian Pac J Trop Dis 4:S911-S919 Akhtar MS, Degaga B, Azam T (2014b) Attività antimicrobica degli oli essenziali estratti da piante medicinali contro i microrganismi patogeni: una revisione. Problemi Biol Sci Pharm Res 2:1-7 Alvarez-Garcia I, Miska EA (2005) MicroRNA funziona nello sviluppo degli animali e nella disfacilità umana. Sviluppo 132:4653-4662 Aryal R, Yang X, Yu Q, Sunkar R, Li L, Ming R (2012) Dis- tribuzione asimmetrica purinopirimidinica nella piccola popolazione cellulare di papaia. BMC Genomica 13:682. https://doi. org/10.1186/1471/1471-2164-13-682 Banerjee N, Talcott S, Safe S, Martens-Talcott SU (2012) Citotossicità dei polifenoli di melograno nelle cellule tumorali della mammella in vitro e in vivo: ruolo potenziale del miRNA-27a e del miRNA-155 nella sopravvivenza cellulare e nell'infiammazione. Cancro al seno Res Treat 136:21-34 Bushati N, Cohen SM (2007) Funzioni MicroRNA. Annu Rev Cell Dev Biol 23:175-205 Chin AR, Fong MY, Somlo G, Wu J, Swiderski P, Wu X, Wang SE (2016) Inhibi- regno della crescita del cancro al seno da parte della pianta miR159. Res cella 26:217-228 Coseri S (2009) Prodotti naturali e loro analoghi come farmaci antitumorali efficaci. Med Chem 9:560-571 Cragg GM, Newman DJ (2005) Plants come fonte di agenti antitumorali. J Etanofarmaco 100:7279 Del Follo-Martinez A, Banerjee N, Li X, Safe S, Martens-Talcott S (2013) Resveratrolo e quercetina in combinazione hanno attività antitumorale nelle cellule tumorali del colon e reprimono il microRNA-27a oncogeno. Cancro del Nutr 65:494-504 Dhar S, Hicks C, Levenson AS (2011) Resveratrolo e cancro alla prostata: ruolo promettente per le microR-NA. Mol Nutr Food Res 55:1219-1229 Dong Z, Han MH, Fedoroff N (2008) Le proteine leganti dell'RNA HYL1 e SE promuovono l'accuratezza elaborazione in vitro di pri-miRNA da parte di DCL1. Proc Natl Acad Sci U S A 105:99709975 Dugas DV, Bartel B (2004) MicroRNA regolazione dell'espressione genica nelle piante. Curr Opin Pianta Biol 7:512-520 Duursma AM, Kedde M, Schrier M, Ie Sage C, Agami R (2008) miR 148 si rivolge alla regione di codifica della proteina DNMT3b umana. RNA 14:872-877 Friedman RC, Farh KK, Burge CB, Bartel DP (2009) La maggior parte dei mRNA dei mammiferi sono bersagli conservati di microRNA. Genoma Res 19:92-105
swamy.bio@gmail.com
2 MiRNA vegetali e fitomolecole come terapia antitumorale39 Goldie JH (2001) La resistenza ai farmaci nel cancro: una prospettiva. Cancer Metastasis Rev 20:63-68 Gupta SC, Kim JH, Prasad S, Aggarwal BB (2010) Regolazione della sopravvivenza, proliferazione, invasione angiogenesi e metastasi delle cellule tumorali attraverso la modulazione delle vie infiammatorie da parte dei nutraceutici. Metastasi tumorali Rev. 29:405-434 Haggar FA, Boushey RP (2009) Epidemiologia del cancro colorettale: incidenza, mortalità, sopravvivenza e fattori di rischio. Clin Colon Rectal Surg 22:191-197 Itokawa H, Ibraheim ZZ, Ya FQ, Takeya K (1993) Antrachinoni, naftoidrochinone dim- mers da Rubia cordifolia e la loro attività citotossica. Chem Pharm Bull 41:1869-1872 Jia L, Zhang D, Xiang Z, He N (2015) Ingestione non funzionale di miRNA vegetali in bachi da seta rivelati da PCR digitale a goccia e analisi del trascrittoma. Sci Rep 5:12290. https://doi. org/10.1038/srep12290 Karunagaran D, Joseph J, Santhosh Kumar TR (2007) Regolazione della crescita cellulare. In: Aggarwal BB, Surh YJ, Sishodia S (eds) I bersagli molecolari e gli usi terapeutici della curcumina in salute e malattia. Adv Exp Med Biol 595:245-268 Kharb M, Jat RK, Gupta A (2012) Una rassegna sulle piante medicinali utilizzate come fonte di agenti antitumorali. Int J Drug Res Technol 2:177-183 Kim S, Yang JY, Xu J (2008) Due proteine CBP20 e CBP80 sono coinvolte in microRNA primari pro- cessanti. Fisiolo a cellule vegetali 49:1634-1644 Kingston DGI (2005) Taxol e i suoi analoghi. In: Cragg GM, Kingston DGI, Newman DJ (eds) Agenti antitumorali da prodotti naturali. Brunner-Routledge Psycology Press/Taylor e Francis Group, Boca Raton Kosaka N, Izumi H, Sekine K, Ochiya T (2010) microRNA come nuovo agente immunoregolatore nel latte materno. Silenzio 1:7. https://doi.org/10.1186/1758-907X-1-7 Kruszka K, Pieczynski M, Windels D, Bielewicz D, Jarmolowski A, Szweykowska-Kulinska Z, Vazquez F (2012) Ruolo dei microRNA e di altri sRNA di piante nel loro ambiente mutevole. J Pianta Physiol 169:1664-1672 Lam TK, Shao S, Zhao Y, Marincola FM, Pesatori AC, Bertazzi PA, Caporaso NE, Wang E, Landi MT (2012) Influenza dell'assunzione di cibo ricco di quercetina sull'espressione dei microRNA nei tessuti tumorali polmonari. Cancro Epidemiolo Biomark Prev 21:2176-2184 Lam JK, Chow MY, Zhang Y, Leung SW (2015) siRNA contro miRNA come terapia per il silenziamento genico. Acidi Nucleici Mol Ther 4:e252 Lee KH, Xiao Z (2005) Podophyllotoxins e analoghi. In: Cragg GM, Kingston DGI, Newman DJ (eds) Agenti antitumorali da prodotti naturali. Brunner-Routledge Psychology Press/Taylor e Francis Group, Boca Raton Lee RC, Feinbaum RL, Ambros V (1993) Il gene eterocronico C. elegans lin-4 codifica piccoli RNA con complementarità antisenso a lin-14. Cella 75:843-854 Li Y, Kong D, Wang Z, Sarkar FH (2010) Regolamentazione dei microRNA da parte di agenti naturali: un campo emergente nella ricerca in chemioprofilassi e chemioterapia. Pharm Res 27:1027-1041 Liang G, Zhu Y, Sun B, Shao Y (2014) Valutazione della sopravvivenza dei microRNA esogeni delle piante nei topi. Cibo Sci Nutr 2:380-388 Liang H, Zhang S, Fu Z, Wang Y (2015) Efficace rilevamento e quantificazione dei microRNA vegetali dieteticamente assorbiti nel plasma umano. J Nutr Biochem 26:505-512 Liu C, Axtell MJ, Fedoroff NV (2012) I domini dell'elicasi e dell'RNAseIIIa di Arabidopsis DicerCome 1 modulano i parametri catalitici durante la biogenesi del microRNA. Impianto Physiol 159:748-758 Lobbes D, Rallapalli G, Schmidt DD, Martin C, Clarke J (2006) SERRATE: un nuovo giocatore sul impianto microRNA scena. EMBO Rep 7:1052-1058 Luo Y, Wang P, Wang X, Wang Y, Mu Z, Li Q, Li Q, Fu Y, Xiao J, Li G, Li G, Ma Y, Gu Y, Gu Y, Jin L, Ma J, Tang Q, Jiang A, Li X, Li M (2017) Rilevamento di microRNA dieteticamente assorbiti dal mais nei suini. Sci Rep 7:645. https://doi.org/10.1038/s41598-017-00488-y Mahima RA, Deb R, Latheef SK, Abdul Samad H, Tiwari R, Verma AK, Kumar A, Dhama K (2012) Potenziali immunomodulatori e terapeutici dei farmaci erboristici, tradizionali/indigeni ed etno-noviziari. Pak J Biol Sci 15:754-774
swamy.bio@gmail.com
40
N. Shukla et al.
Martens-Talcott SU, Noratto GD, Li X, Angel-Morales G, Bertoldi MC, Safe S (2013) L'acido betulinico diminuisce la crescita delle cellule del cancro al seno ER-negativo in vitro e in vivo: ruolo dei fattori di trascrizione sp e microRNA-27a:ZBTB10. Mol Carcinog 52:591-602 Miska EA (2005) Come i microRNA controllano la divisione cellulare, la differenziazione e la morte. Curr Opin Genet Dev 15:563-568 Pandey G, Sharma M (2006) Prodotti a base di erbe autoctone nel trattamento del cancro. Phytomedica 7:99-104 Prakash OM, Amit K, Pawan K, Ajeet A (2013) Potenziale antitumorale delle piante e dei prodotti naturali: una recensione. Am J Pharm Sci 1:104-115 Rahier NJ, Thomas CJ, Hecht SM (2005) Camptothecin e i suoi analoghi. In: Cragg GM, Kingston DGI, Newman DJ (eds) Agenti antitumorali da prodotti naturali. BrunnerRoutledge Psycology Press/Taylor e Francis Group, Boca Raton Reinhart BJ, Weinstein EG, Rhoades MW, Bartel B, Bartel DP (2002) MicroRNA negli impianti. Genes Dev 16:1616-1626 Rocha A, Wang L, Penichet M, Martins-Green M (2012) Il succo di melograno e i composti specifici inibiscono i processi cellulari e molecolari critici per le metastasi del cancro al seno. Cancro al seno Res Treat 136:647-658 Rooij EV, Kauppinen S (2014) Lo sviluppo della terapeutica dei microRNA sta diventando adulto. EMBO Mol Med 6:851-864 Sarangi MK, Padhi S (2014) Impianti con potenziali attività antitumorali - una recensione. Int J Phytomed 6:1-15 Saxena S, Kumar A, Babu SG (2014) PLANT miRNAs: attori chiave nella regolazione dei geni tra i regni e all'interno del regno. Int J Pharma Bio Sci 5:374-389 Schmidt MF (2014) MiRNA target droga: cambiamenti e sfide. Tendenze Biotechnol 32:578-585 Siegel RL, Miller KD, Jemal A (2016) Statistiche sul cancro. CA Cancro J Clin 66:7-30 Sivalokanathan S, Ilayaraja M, Balasubramanian MP (2005) Efficacia di Terminalia arjuna (Roxb.) sul carcinoma epatocellulare indotto da N-nitrosodietilammina nei ratti. Indiano J Exp Biol 43:264-267 Sunkar R, Li YF, Jagadeeswaran G (2012) Funzioni dei microRNA nelle risposte allo stress delle piante. Tendenze Impianto Sci 17:196-203 Swamy MK, Akhtar MS, Sinniah UR (2016) Proprietà antimicrobiche degli oli essenziali vegetali contro gli agenti patogeni umani e le loro modalità di azione: una revisione aggiornata. Evidence-Based Compl Altern Med 2016:3012462. https://doi.org/10.1155/2016/3012462 Tili E, Michaille JJ, Alder H, Volinia S, Delmas D, Latruffe N, Croce CM (2010) Il resveratrolo modula i livelli di microRNA che prendono di mira i geni che codificano i soppressori tumorali e gli effettori del TGFβ nella via di segnalazione nelle cellule SW480. Biochem Pharmacol 80:2057-2065 Tsang WP, Kwok TT (2010) Epigallocatechin gallate up-regolazione del miR-16 e induzione dell'apoptosi nelle cellule tumorali umane. J Nutr Biochem 21:140-146 Wang J, Li Y, Wang X, Jiang C (2012a) L'acido ursolico inibisce la proliferazione e induce l'apoptosi nelle linee cellulari umane di glioblastoma U251 sopprimendo la via TGF-β1/miR21/PDCD4. Clin Clinica di base Pharmacol Toxicol 111:106-112 Wang L, Ho J, Glackin C, Martins-Green M (2012b) Componenti specifici del succo di melograno come potenziali inibitori delle metastasi del cancro alla prostata. Traduzione Oncol 5:344-355 Wightman B, Ha I, Ruvkun G (1993) La regolazione post-trascrizionale del gene eterocronico lin-14 da lin-4 media la formazione del modello temporale in C. elegans. Cella 75:855-862 Witwer KW (2012) XenomiRs e omeostasi miRNA in salute e malattia: prova che la dieta e i miRNA dietetici influenzano direttamente e indirettamente i profili miRNA circolanti. RNA Biol 9:1147-1154 Witwer KW, McAlexander MA, Queen SE, Adams RJ (2013) La PCR quantitativa in tempo reale e la PCR digitale a goccia per miRNA vegetali nel sangue di mammifero forniscono poche prove dell'assorbimento generale di miRNA alimentari. RNA Biol 10:1080-1086 Xiang S, Fruehauf J, Li CJ (2006) Breve forcina per capelli batteri che esprimono l'RNA provocano l'interferenza dell'RNA nei mammiferi. Nat Biotechnol 24:697-702
swamy.bio@gmail.com
2 MiRNA vegetali e fitomolecole come terapia antitumorale41 Xie K, Khanna K, Ruan S (2010) Espressione dei microRNA e la loro regolazione nelle piante. Semin Cell Dev Biol 21:790-797 Yu B, Bi L, Zheng B, Ji L, Chevalier D, Agarwal M, Ramachandran V, Li W, Lagrange T, Walker JC, Chen X (2008) Le proteine del dominio FHA DAWDLE in Arabidopsis e SNIP1 negli esseri umani agiscono nella biogenesi del piccolo RNA. Proc Natl Acad Sci U S A 105:10073-10078 Zhang B, Wang Q, Pan X (2007) MicroRNA e i loro ruoli di regolamentazione negli animali e nelle piante. J Fisiolo a cellule 210:279-289 Zhang L, Hou D, Chen X, Li D, Zhu L, Zhang Y, Li J, Bian Z, Liang X, Cai X, Yin Y, Wang C, Zhang T, Zhu D, Zhang D, Zhang D, Xu J, Chen Q, Ba Y, Liu J, Wang Q, Chen J, Wang J, Wang J, Wang M, Zhang Q, Zhang J, Zhang J, Zen K, Zhang C (2012) L'impianto esogeno MiR168a si rivolge specificamente ai mammiferi DLRAP1: prova di una regolazione incrociata da parte del microRNA. Res della cellula 22:107-126 Zhou DH, Wang X, Feng Q (2014) EGCG migliora l'efficacia del cisplatino riducendo la regolazione dell'hsa-miR-98-5p nelle cellule NSCLC A549. Nutr Cancro 66:636-644
swamy.bio@gmail.com Visualizza le statistiche della pubblicazione
P
iante e minerali che si descrivono, in questa edizione, presetano le caratteristiche botaniche, le virtù terapeutiche e le proprietà curative, capaci di alleviare i sintomi dei disturbi più comuni. Si auspica quindi una più ampia riflessione sul fatto che la società occidentale, già da qualche decennio, ha avvertito i limiti di una medicina incentrata esclusivamente sui segni evidenti di un malessere o di una patologia. Si sta modificando dunque il concetto di salute, non più concepita come assenza di malattia, ma come benessere della persona nella sua interezza, come ricerca della causa – con un approccio olistico e non solo come rimedio – di una determinata problematica, in un’ottica che tenda a ristabilire l’armonia tra il corpo, la dimensione interiore e il mondo esterno. Tra le pratiche terapeutiche vi è in una sorta di ritorno alle origini della medicina, avvicinando la persona alla natura circostante. Si ringrazia l’artista Paolo Rossetto per l’immagine di copertina e delle opere incluse nel volume.
Euro 29.00