[PAOLO GALLI]
Stile di vita ed alimentazione per una vita sana IL MODELLO DI VITA CHE IN MILIONI DI ANNI HA FORGIATO INDELEBILMENTE IL D.N.A. DELLA MACCHINA PERFETTA CHE OGGI NOI SIAMO IL RUOLO CHIAVE DELL’ALIMENTAZIONE NELLO SVILUPPO DELLA SPECIE UMANA:
la “Dieta Selvaggia” Libro-Manuale
NOTE SULL’AUTORE L’autore è uno degli scienziati italiani più affermati e riconosciuti nel mondo. Laureato in Chimica Industriale e PhD in Chemical Engineering, ha ricevuto le più alte onorificenze scientifiche in Europa, Stati Uniti, Russia, Giappone e Cina. Tra le più prestigiose l’elezione a membro della “Hall of Fame“ Americana, dell’Accademia delle Scienze Russe e dell’Accademia dei Georgofili, la ”Hermann Mark” e la “Otto Bayer” Medals, le più importanti onorificenze scientifiche Austriache e Tedesche (vedi sito www.paologalli.info), in riconoscimento del suo ruolo di leader nel settore della catalisi, chimica macromolecolare, scienza dei materiali e biotecnologie. E’ stato l’autore della rinascita del Centro di Ricerche Montedison di Ferrara, rifondato e lanciato scientificamente rendendolo col nome di Centro Ricerche Giulio Natta, leader nel mondo dei materiali e processi poliolefinici, posizione che a tutt’oggi detiene. E’ stato quindi chiamato a dirigere la ricerca della società americana Himont in Wilmington, (DE) e successivamente della ricerca di tutta la Montecatini, Farmitalia e Carlo Erba, sviluppando in particolare i settori dei materiali biocompatibili, biodegradabili e della farmaceutica, attivando i progetti di ricerca più avanzati nei settori della farmacologia e delle biotecnologie, in collaborazione con importanti società nord americane quali la Monsanto, leader nel settore delle biotecnologie e della genetica. Ha assunto infine la carica di Presidente della Società di Ricerca Montell J.V. tra Montedison e Shell con sede in Amsterdam, dirigendo i settori più avanzati della ricerca sulla catalisi, scienza dei materiali e nuovi processi industriali, ancora una volta recitando un ruolo di incontrastata ladership mondiale nei settori interessati. Ha esercitato un’intensa attività accademica ricoprendo le cariche di Professore Universitario sia in Italia presso le Università di Ferrara e Bologna, sia in USA, presso le Università di Wilmigton (DE) e Berkeley (CA).
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“La nostra più importante medicina è quello che mangiamo“ (Umberto Veronesi).
“La cultura deve ripartire dal suo luogo d’origine: il Corpo, con la sua fisiologia, la sua dieta...” (Baruch Spinoza)
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INDICE Premessa....................................................................................................................13 Parte Prima.........................................................................................................15 Sezione 1: SALUTE ED ALIMENTAZIONE GENESI : SPECIALIZZAZIONE E DEFINIZIONE BIO-STRUTTURALE DELLA NOSTRA“MACCHINA - ORGANISMO” NELLA SUA EVOLUZIONE IN SIMBIOSI CON L’AMBIENTE............................................17 Sezione 2: STORIA DEGLI ANTEFATTI AMBIENTALI CHE HANNO INNESCATO E PORTATO ALLA GENESI DELLA SPECIE UMANA.......................................................................................25 Sezione 3: IL TRAUMATICO PROCESSO D’EVOLUZIONE DELLA SPECIE UMANA NEL CONTINUO SOFFERTO E SELETTIVO MECCANISMO D’ADATTAMENTO ALLE MUTEVOLI SITUAZIONI AMBIENTALI..........................................................................................................29 Sezione 4: L’IMPROCRASTINABILE PRESA DI COSCIENZA DELLA NUOVA REALTA’......................................................................................43 Sezione 5: ”STORIA DELLA GENESI E DELLO SVILUPPO DELLA NOSTRA CIVILTA’ “...............................................................................................47 Parte Seconda.....................................................................................................63 Sezione 6: LE LINEE D’AZIONE PER FRONTEGGIARE LA NUOVA REALTA’.....................................................................................................................65 Sezione 7: L’ODIERNO STILE DI VITA ED IL CONSEGUENTE RISCHIO FISIOLOGICO INSITO NELL’ADOZIONE DELLA NUOVA PROFONDAMENTE ALTERATA (INDISCIPLINA) ALIMENTARE.........................................................................................................69 Seizone 8: IL RUOLO CHIAVE DELLE FIBRE VEGETALI E RESIDUI CARTAGINEI D’ORIGINE ANIMALE SULLA STABILITA’ E FUNZIONALITA’ INTESTINALI; LA LORO POSITIVA RICADUTA SULLO STATO DI BENESSERE DELL’INTERO ORGANISMO. RECENTI NOTE INFORMATIVE DA PARTE DELLA COMUNITÁ BIO-
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MEDICA INTERNAZIONALE..............................................................................75 Seizone 9: LA STRATEGIA DI SOPRAVVIVENZA NEL NOSTRO ATTUALE REGIME D’ECCESSO DI BENESSERE E “ PULIZIA” : LE FONDAMENTALI LINEE GUIDA DI UNA SANA ALIMENTAZIONE ..................................87 Sezione 10: LINEE GUIDA GENERALI DI BASE PER UN REGIME DI VITA.EQUILIBRATO E SALUTARE..............................................................93 Appendice.............................................................................................................99 Allegati..................................................................................................................103 Ricette...................................................................................................................125 Luoghi....................................................................................................................143
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PRESENTAZIONE
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a nutrigenetica concentra la sua attenzione sul singolo individuo e sulle sue peculiari caratteristiche genetiche. Nello specifico la nutrigenetica si occupa di individuare quelle piccole variazioni genetiche di ognuno che possono tradursi in risposte errate dell’organismo a seguito dell’introduzione di determinati nutrienti. Nonostante l’assetto genetico sia immodificabile, l’epigenetica ci insegna che alcuni fattori come l’assunzione o la mancata assunzione di nutrienti, introdotti quotidianamente con la dieta, possono modificare l’espressione di alcuni geni. Da “Ardi“ all’esplosione dell’onda di progresso e benessere che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere il lungo cammino che dalla primissima genesi della specie pre-umana prima ed umana poi oltre 30 milioni d’anni fa, ci ha portato negli ultimi secoli all’attuale realtà socio-economica, sconvolgendo senza che ce ne rendessimo conto, il nostro modo di vivere ed in particolare le nostre abitudini alimentari. In questa pubblicazione il Prof Paolo Galli ripercorre con rigore storico scientifico questo fenomeno, con utilissime indicazione su come e quali alimenti privilegiare nella nostra dieta per attrezzare le persone alle sfide batteriche e degenerative a cui l’organismo è sottoposto nell’era post moderna.
Eugenio Costa Montabone editore
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INTRODUZIONE AL LAVORO
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a domanda che il lettore si potrà giustificatamente porre è: perché un altro libro sull’alimentazione e, per di più, con un titolo così astruso, scritto da un autore, sia pur con un profondo e riconosciuto background accademico-scientifico, ma tuttavia noto ed affermato esclusivamente in campo scientifico-tecnologico ed industriale. Ma proprio in questa sta l’aspetto fondamentale e caratterizzante del lavoro stesso nel suo approccio al complesso tema dell’alimentazione, nuovo, anzi rivoluzionario e completamente diverso rispetto ad ogni altro. Lo scrivente è, nella sua preparazione e nella lunga esperienza maturate sia in campo accademico, sia nella ricerca, nello sviluppo scientifico e tecnologico industriale nei settori della Chimica,Chimica-Fisica, Scienza dei Materiali, Ingegneria, Farmaceutica e Bio-tecnologie, un soggetto assolutamente anomalo,unico ed inaspettato per un saggio sull’alimentazione. Passo quindi ora alla prima persona per meglio descrivere le motivazioni che mi hanno guidato, con una breve sintesi della logica di sviluppo del lavoro; -quella stessa logica che ha caratterizzato tutte le azioni che ho diretto nei diversi settori scientifico – tecnologico- industriali in cui ho avuto modo di operare. Nell’ ideazione, progettazione e realizzazione di una molteplicità di brevetti ed innovazioni tecnico scientifiche , di macchinari ed impianti industriali d’assoluta avanguardia, d’ogni tipo e dimensione, di rilevanza e diffusione mondiale, ho sempre e solo seguito una modalità di sviluppo del progetto su basi rigorosamente razionali. Qualsiasi nuova “macchina od impianto“ ideato e progettato doveva essere concepito e realizzato in maniera perfetta, seguendo un percorso, che con termine prettamente tecnico dobbiamo definire come “ottimizzativo“, dell’intero sistema macchna o impianto in ognuno dei suoi aspetti realizzativi : designe, rigorosa progettazione , scelta dei materiali costruttivi, perfezione costruttiva, funzionalità e sicurezza ma e sopratutto in una simbiosi di determinante importanza, con la scelta della più adatta fonte di energia motrice, perfettamente predefinita, assolutamente unica rigorosamente specifica ed insostituibile: elettrica, eolica, idraulica, meccanica, termica,termochimica, termonucleare; il tutto in un isieme termodinamicamente perfettamente ben predefinito. Dopo una tale premessa tecnologico-ingegneristica dobbiamo aprire un capitolo introduttivo allo studio, che ne chiarisca l’impostazione di base fornendo tre spunti di guida necessari alla sua comprensione, che ne diventeranno la fondamentale premessa di base, anche se, in quanto di natura
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completamente diversa da ogni logica aspettativa, sorprendentemente spaziando nell’area dell’Antropologia. -Nel periodo risalente ad oltre 60 milioni di anni fa (m.a.f.) è cominciata ad apparire e ad affermarsi sulla terra la grande famiglia, prima dei piccoli mammiferi e subito a seguire, dei grandi mammiferi. -Nel periodo risalente a 35-36 m.a.f. fanno la loro comparsa gli antenati dei primati e delle scimmie, da cui deriveranno 25-30 m.a.f. i membri della grande famiglia degli Hominoidea : gorilla, scimpanzè ed i primissimi pre-umani che iniziano in tale periodo il loro distacco definitivo e sempre più marcato dalla famiglia degli scimpanzè, i nostri più vicini cugini tanto da condivdere con noi il 98% del D.N.A. -Si attiva da tale momento quel processo di continua, inarrestabile evoluzione e specializzazione, senza uguali nel creato che porterà alla genesi della specie umana. Nessun’altra specie animale è andata incontro ad un processo di così drastica modifica, mammiferi in particolare che da oltre 50 m.a.f. sono rimasti praticamente immutati. L’uomo entra invece in un processo di continue, profonde mutazioni evolutive d’assoluta unicità nell’intero mondo vivente, accompagnate , anzi più esattamente rese possibili, catalizzate ed indotte da un nuovo tipo di dieta, drasticamente rivoluzionata rispetto al passato, con un impatto determinante sul suo sviluppo fisico ed intellettuale. L’ assunzione di sempre più diversi modelli di vita e d’ abitudini, conseguenti al traumatizzante totalmente nuovo modello di dieta, comporterà delle sempre più profonde modifiche antropologiche , fisiche e comportamentali, come l’assuzione della posizione eretta, la crescita del cervello e lo sviluppo di tutta quella serie di doti intellettuali e dello spirito d’intraprendenza che ci caratterizza, fino a portarci a questa privilegiata situazione di perfetta, “sofisticatissima, macchina –organismo”, senza precedenti nella sua perfezione. La macchina più specializzata ed avanzata “ che sia mai esistita ma nella cui genesi, specializzazione progettuale e sofisticatissimo sviluppo, proprio la selezione e scelta della forma di energia più consona, il “ combustibile- dieta”, è stato non solo determinante, ma, in perfetta linea con quanto descritto con riferimento alla “macchina perfetta”, non più oggetto di qualsivoglia possibile modifica. Ma di questo, purtroppo, (quasi )nessuno se ne rende responsabilmente conto. Ma con questo entriamo appunto nel tema del libro.
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PREMESSA
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l processo di genesi della specie umana, lungo tutto l’arco d’esistenza nel suo sofferto cammino di adattamento ed allineamento con il sistema ambiente-disponibilità alimentari, ha indissolubilmente forgiato tutto il nostro attuale sistema biofisico. Solo la “scoperta”, la comprensione e la responsabile valorizzazione di questo quadro possono costituire la più chiara e concreta realtà da cui prendere le mosse per la comprensione ed ottimale gestione del nostro stato di benessere fisico-sanitario. La presa di coscienza e l’approfondita analisi d’una tale complessa realtà sono la base e l’indispensabile premessa ad un razionale approccio dello studio della nostra disciplina alimentare . Le condizioni di vita ed il modo d’alimentarsi dell’umanità sono infatti stati oggetto di sconvolgenti e rivoluzionari cambiamenti che hanno comportato profonde mutazioni di significativo impatto sul piano genetico, portando nell’arco dei milioni di anni a quella specializzazione ed assestamento del nostro D.N.A. che costituisce oggi la base del nostro essere. Questo lungo capitolo della vita umana è stato solo in tempi recentissimi interrotto e rivoluzionato dalla traumatizzante “technology driven esplosion” economico-industriale dell’ultimo secolo che ha scardinato con la sua onda travolgente il nostro modo di vivere. Il richiamo alla necessità d’una attenta valutazione d’un tale scenario costituisce quidi l’aspetto chiave per un responsabile ed approfondito studio di base, il corretto inquadramento e la gestione del nostro sistema salute. Non possiamo prescindere da una sua accurata valutazione se vogliamo giungere all’individuazione delle azioni base di primaria importanza per l’impostazione del nostro più sano ed equilibrato sistema di vita. Ancor più precisamente quest’aspetto costitisce il target ed il punto focale del presente lavoro la base ed il punto di partenza per l’impostazione d’ogni serio e razionalmente basato studio di disciplina dietetica. Quanto di seguito esposto rappresenta un’innovativa e per molti aspetti spregiudicata, fin brutale analisi del retaggio sul nostro D.N.A. ed intero sistema salute nel lungo cammino di crescita nel incessante sviluppo evolutivo della specie umana il cui percorso di crescita, fin dalla sua genesi milioni di anni fa, è stato infatti caratterizzato da un continuo adattamento ed allineamento ad un sistema ambiente/disponibilità di risorse
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che ne ha sostenuto e segnato l’equilibrato sviluppo. Un modo d’essere e di crescere che si è protratto senza soluzioni di continuità per milioni d’anni e che, senza che noi ce ne rendessimo conto, è stato scardinato dall’ esplosione di quell’ onda di rivoluzione, agricola prima, industriale tecnologica e scientifica poi, sempre più accompagnata da eccesso di benessere, che negli ultimissimi secoli lo ha sconvolto. Nella presa di coscienza di come è giunta a maturazione la nostra “personalità biologica“ possiamo oggi impostare un razionale processo di responsabile accettazione e continuazione del nostro processo di crescita pur permanendo nell’attualeo stato di benessere. Proprio la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico che ci hanno portato all’attuale stato di benessere, ci offrono infatti tutti i migliori mezzi per capire, ben inquadrare e gestire in maniera ottimale il nostro quadro fisico-sanitario nella miglior utilizzazione di tutte le più avanzate risorse conoscitive, medico-sanitarie e dietetico- alimentari oggi così ampiamente disponibili La PARTE PRIMA del presente lavoro, costituita dai 5 capitoli 1-5, si propone di fornire l’indispensabile scenario conoscitivo sulle cui basi si sviluppa poi nella PARTE SECONDA, capitoli 6-10, la tematica riguardante gli indirizzi dietetici ed i suggerimenti di disciplina biofisica in generale che ne derivano.
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PARTE PRIMA
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Sezione1: SALUTE ED ALIMENTAZIONE GENESI, SPECIALIZZAZIONE E DEFINIZIONE BIO-STRUTTURALE DELLA NOSTRA “MACCHINA - ORGANISMO” NELLA SUA EVOLUZIONE IN SIMBIOSI CON L’AMBIENTE.
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Da “ Ardi “ all’esplosione dell’onda di progresso e benessere che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere : il lungo cammino che dalla primissima genesi della specie pre-umana prima ed umana poi oltre 30 milioni d’anni fa, ci ha portato negli ultimi secoli all’attuale realtà socio-economica, sconvolgendo senza che ce ne rendessimo conto il nostro modo di vivere ed in particolare le nostre abitudini alimentari.
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“ a nostra più importante medicina è quello che mangiamo“ (Umberto Veronesi). Su questa tematica si è recentemente attivata anche l’Accademia dei Georgofili che ha promosso, in collaborazione con il GOIRC (Gruppo Oncologico Italiano di Ricerca Clinica), un convegno, tenutosi in Firenze presso la nostra Accademia il 12 gennaio 2017, centrato sullo stesso argomento e sulle cui linee guida si riporta in dettaglio più avanti. E’ questo comunque un tema sempre più attuale che riguarda non solo tutti noi ma l’intero futuro dell’umanità e cui dovremmo dedicare ben più attenzione e sensibilità. E’, o meglio dovrebbe essere, ben noto che la nostra dieta deve essere molto varia, bilanciata, completa ed equilibrata. Ciò vuol dire allineata con quelle che sono le esigenze in termini di soddisfazione delle nostre necessità energetiche immediate e dell’altrettanto vitale apporto dei basilari elementi costruttivi fondamentali per la crescita ed il reintegro del nostro organismo nel medio lungo termine.
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Ciò che invece non è purtroppo per nulla noto è che la nostra dieta deve mantenere tutti quei principi nutritivi fondamentali che permangono nel ricordo ancestrale di quanto è stata l’alimentazione base dell’uomo nell’intero corso del suo lunghissimo periodo di genesi, sviluppo e crescita, forgiandone in maniera indissolubile l’organismo ed il suo relativo meccanismo di funzionamento, catalizzando e supportando tutto quell’incredibile e stupefacente processo d’ evoluzione selettiva che ha portato a noi. Un’ alimentazione che ha giocato un ruolo di significativo impatto sulla genesi ed evoluzione del DNA della specie umana, riplasmandone in maniera continua ed irreversibile l’organismo ed il suo meccanismo di funzionamento, catalizzandone e sostenendone l’incredibile e stupefacente processo di sviluppo in quella profonda evoluzione e trasformazione selettiva che ha portato alla fine di un lunghissimo cammino alla nostra “macchina organismo”. Una “macchina-organismo” generata ed indissolubilmente legata a quella che è stata la sua alimentazione base da milioni di anni a questa parte. Ci sono oggi libri e pubblicazioni che recitano : “noi siamo quello che mangiamo”. Non è esatto. Questo lavoro, pur riconoscendo la validità e la grande importanza di questa affermazione,ne pone in risalto l’inesattezza o meglio l’incompletezza e ci richiama alla versione più appropriata in quanto la definizione esatta deve piuttosto essere: “noi siamo quello che i nostri predecessori hanno mangiato durante tutto l’arco d’esistenza della specie pre-umana ed umana, forgiandone il binomio organismo-alimentazione in un processo di sviluppo nel quale l’alimentazione ha avuto un ruolo determinante”. E questo costituisce il fattore decisamente di maggior importanza e su cui richiamare , anzi polarizzare, tutta la nostra attenzione: il punto base, il vero “tip of the iceberg”, di un iceberg costituito dal più profondo costrutto del nostro essere le cui origini risalgono a milioni d’anni fa e che si è andato continuamente riarticolando in tutto il periodo dalle sue prime origini ai giorni nostri. Diventa qui necessario,anzi doveroso,ricordare che la nostra “macchina- organismo” è il meraviglioso frutto di un lunghissimo, implacabilmente auto- selettivo e progressivo cammino di sviluppo che si è attivato e continuamente rigenerato in un processo molto articolato, specializzatosi in un arco di tempo della durata di milioni di anni. Si è così autogenerato un sofisticatissimo meccanismo di precisione , una vera “macchina speciale” adatta sia alla sopravvivenza della specie nel lungo termine e nei più difficili ambienti, sia all’appropriata soddisfazione di tutti i bisogni immediati ed esigenze a breve e medio termine,specializzatasi in uno stato di “corrispondenza biunivoca della Macchina Organismo col suo Carburante”.
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Vogliamo quindi qui subito richiamare che come e di più che, nei principi della meccanica classica, “ogni motore è progettato per funzionare con un ben determinato carburante.” Tutto il sofisticato meccanismo che ci costituisce è infatti un articolato ma rigido sistema ormai “in place“ da oltre 30 milioni di anni, autospecializzatosi per soddisfare al contempo necessità energetiche ed esigenze costruttive del nostro organismo in un delicato processo assimilativo,equilibrato nel complesso apporto e necessaria metabolizzazione di tutti gli elementi fondamentali che lo compongono. Va posto tuttavia in dovuta evidenza come tali elementi nutritivi base debbano essere sempre associati ad una significativa massa di fibre d’ogni tipo ed al fondamentale apporto, seppur quantitativamente minoritario ma diffusissimo ed estremamente differenziato in termini di tipi e qualità, della più gran varietà di oligoelementi vitali, dai più svariati e complessi sistemi di metalli, metalloidi, sali minerali,vitamine e fermenti. Una gran varietà di microelementi che costituiscono però i veri ed indispensabili catalizzatori dell’appropriata assimilazione, trasformazione ed utilizzazione di tutti i principi nutritivi assunti e determinanti nella genesi di quella molteplicità di ormoni e componenti biochimici garanti del mantenimento della protezione intima e della basilare stabilità genetica delle cellule di fronte all’aggressività degli agenti esterni ostili. Su questo così complesso, equilibrato e ben integrato processo si regge il buon funzionamento della nostra “macchina-organismo” in tutte le sue capacità, abilità e selettive esperienze di metabolizzazione, specializzate nell’arco di molti milioni di anni! “Macchina e carburante“ si sono reciprocamente adeguati ed adattati in un ormai ben ottimizzato e selezionato equilibrio nutrizionale / assimilativo / costruttivo, in un processo d’adattamento che si è andato specializzando e cristallizzando nell’arco di tempo di milioni d’anni e che vale per tutte le specie viventi. Un equilibrio nutrizionale essenziale per l’intero sistema macchina-organismo,il generatore ultimo del suo vero ed intimo carburante per la nostra genesi e sopravvivenza e la cui adeguata e delicatissima sintesi preparatoria assume un’importanza uguale se non superiore alla stessa qualità degli alimenti base introdotti. Maggiore quindi di : “ di quello che mangiamo”!. Ma come e dove possiamo identificare e fisicamente localizzare il fondamentale centro operativo sintetizzatore, attivatore e sostegno, chiave dell’intero sistema? E’ opportuno qui richiamarne fin d’ora i tre punti fondamentali: - L’essenza genetica più intima e profonda dell’intero sistema macchina- carburante va identificata nel nostro apparato gastro-intestinale, il nocciolo e cuore operativo del reattore ed intima fucina della sintesi biochimica del carburante finale.
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-Tutti i diversi alimenti introdotti nel nostro organismo vengono metabolizzati e rielaborati in un incredibilmente complesso laboratorio bio-chimico ove una variegata, attivissima e meravigliosa flora batterica sintetizza dagli alimenti stessi quella vasta gamma di componenti di natura energetica, costruttiva, proteica , complessi vitaminici, oligoelementi, fermenti , anticorpi ed amminoacida ad azione protettiva, antidegenerativa, antitumoarle ed antidiabetica. – Il buon funzionamento di questo sofisticatissimo ma delicato laboratorio è tuttavia reso possibile ed efficiente esclusivamente solo se posto in condizioni bio-chimiche ottimali, garantite dalla possibilità di attivarsi operando su di un fondamentale ed assolutamente necessario substrato di fibre inerti di svariatissima natura , d’origine sia animale, sia vegetale. La nostra scelta responsabile consiste quindi nell’assicurare l’adeguato apporto di appropriati alimenti base al sistema operativo per la sintesi finale dell’ultimo vero carburante della nostra macchina, evitando drasticamente al contempo l’assunzione di qualsiasi tipo di lassativi, farmaci in generale ed antibiotici in particolare, che esercitando una letale azione squilibrante su tutta la flora intestinale portano inesorabilmente alla progressiva devastante distruzione del nostro delicato sistema Microbiota intestinale. Solo così potremo garantire il mantenimento di quel prezioso, vitale, essenziale,delicatissimo equilibrio bio-chimico,vera base della buona sopravvivenza e funzionalità della nostra macchina-organismo. Qualsiasi scostamento da una tale, ben radicata situazione di equilibrio genera ineluttabilmente gravi scompensi nel funzionamento della Macchina. Con l’indebolimento ed il collasso delle sue funzioni di autodifesa contro gli attacchi esterni di natura batterica e virale ed ogni tipo di mutazione genetic-degenerativa.
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30 Milioni di anni
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Sezione2: STORIA DEGLI ANTEFATTI AMBIENTALI CHE HANNO INNESCATO E PORTATO ALLA GENESI DELLA SPECIE UMANA
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eniamo alla specie umana il cui processo evolutivo e specializzativo non sfugge alle leggi che hanno regolato sviluppo e crescita di tutte le specie viventi ma che però, e va fin d’ora messo nella dovuta evidenza, ha iniziato nelle più recenti fasi del suo sviluppo un progressivo, molto preoccupante, sempre più traumatico distacco dalle sue antichissime standardizzate abitudini alimentari su cui ci siamo formati, plasmati e sulla cui deriva, piaccia o no, viviamo come poi dettagliatamente descritto nella sezione 5. Le primordiali origini della specie umana vengono fatte risalire ad oltre 30 milioni di anni fa con la comparsa della famiglia delle grandi scimmie arboricole antropomorfe ed ancor più precisamente col distacco dalla stessa di quel ramo privilegiato da cui ha avuto origine il nostro predecessore “Ardi”, il capostipite della specie degli “Ominini“ da cui tutte le specie umane hanno preso poi origine, in quella separazione allora avvenuta dalla specie dello scimpanzé, che tuttavia già si avvicina moltissimo alla specie umana tanto da condividere con noi un DNA col 98% dei nostri caratteri. Tutto quest’insieme di famiglie visse comunque a lungo indisturbato nella grande foresta pluviale africana trovando facile nutrimento nella grande disponibilità di frutta, vegetali vari ma anche, e va ben ricordato mentre i più lo ignorano (!), con un sia pur minoritario,ma di fondamentale importanza biologica, apporto proteico d’origine animale da uova, nidiacei, piccoli mammiferi, rettili e molluschi, fino anche ed in particolare, nelle specie più evolute (!)da forme di frequente, se non sistematico ed organizzato cannibalismo. E questo continuò fino all’evento che sconvolse le sorti del nostro pianeta ! 15 milioni di anni fa si verificò infatti per una significativa parte di quel mondo un traumatico evento: la genesi e crescita del profondo movimento tettonico che, generando il grande ed estesissimo “Rift africano”, spaccò in due la grande foresta pluviale.Tutta la parte orientale della foresta, , quella che occupava l’area ove oggi si trovano Etiopia, Somalia, Sudan meridionale, Kenia,Tanzania, non più bagnata dalle correnti umide di origine atlantica, cessò d’essere “foresta pluviale“ per iniziare a desertificarsi , trasformandosi in savana e zone più o meno aride e poco ospitali. La grande foresta pluviale, i suoi grandi alberi, la sua ricchezza d’ogni tipo di facile nutrimento scomparve per sempre.
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Sezione 3: IL TRAUMATICO PROCESSO D’ EVOLUZIONE DELLA SPECIE UMANA NEL CONTINUO SOFFERTO E SELETTIVO MECCANISMO D’ADATTAMENTO ALLE MUTEVOLI SITUAZIONI AMBIENTALI
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er le grandi scimmie così isolate e senza scampo divenne necessario scegliere: vivere o morire. O meglio, per gli esemplari più intraprendenti e coraggiosi, scendere dagli alberi della foresta morente, alzarsi in piedi,guardarsi ben bene attorno e mettersi a correre per cercare cibo, qualsiasi tipo di cibo, su aree sempre più vaste e poco generose e scappando al contempo ai grandi predatori. Facendo di necessità virtù, non ci fu miglior alternativa che darsi per disperazione ad una alimentazione esclusivamente basata su quel poco ma di tutto che si poteva trovare a terra, nelle savane, boschi , macchie selvatiche, steppe ,paludi, fiumi e zone costiere in genere: poca frutta selvatica ,verdure in stagione ,germogli , gemme, bacche, semi vari e soprattutto radici, bulbi e tuberi, reperibili lungo tutto il corso dell’anno tra cui alcuni identificabili anche se ricoperti dal terreno grazie al penetrante odore emanato come alcune specie della famiglia delle Liliacee, quali cipolle ed aglio, sulla cui sempre più attuale importanza nella dieta dell’umanità si tornerà più avanti. Ma ancor più importante, sia per assicurare una pur magra e difficile sopravvivenza e di vitale preziosa importanza, sia perché presente durante tutto l’arco dell’anno in quanto non dipendente dall’alternanza delle stagioni, sia per quel fondamentale apporto costruttivo proteico e lipidico determinante per lo sviluppo fisico e cerebrale dell’organismo: la caccia con la ricerca di piccoli mammiferi, uccelli,uova, nidiacei, molluschi, vermi, pesci , insetti e, non ultimo, le carogne d’animali e quant’altro lasciati dai grandi carnivori. Le carogne d’animali in genere abbandonate dai più grandi predatori carnivori, dopo averne divorato in primo luogo le viscere e le parti intestinali più ricche di sostanze vegetali, hanno costituito lungo tutto l’arco dei primi milioni di anni vita dell’uomo la sua principale piu’ continua, facile e sicura fonte alimentare di sostanze proteiche così preziose e fondamentali. Non ancora organizzati per le battute di caccia, come avverra’ invece con micidiale efficacia e devastante impatto in epoche successive, l’uomo seppe. inizialmente, trarre vantaggi dalle sue capacità manuali nell’utilizzare strumenti in pietra per rompere i cranii e le ossa da cui estrarre la materia celebrale e il midollo, che i grandi predatori non riuscivano a mangiare. Ma dovunque c’era sempre e comunque poco di tutto e ciò rendeva necessario muoversi su aree sempre più estese e velocemente per anticipare gli altri predatori, catturare la selvaggina aggredibile, sfuggire a quella aggressiva; la rapidità in tutti i sensi sia nell’avvistare, sia nell’agire, il fondamentale “MUST” di sopravvivenza! Ma d’altra parte cos’altro poteva fare questa creatura ,debole, derelitta, inetta in tutto, caduta impreparata dall’albero senza artigli ne denti adeguati, lenta, fisicamente poco dotata ed inetta in ogni campo? L’assunzione della posizione eretta
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divenne subito ,il secondo fondamentale ”MUST“ vitale che, operando in stretta sinergia col primo, costituì la combinata vincente per l’avvistamento, l’inseguimento e la cattura della selvaggina di medio- piccola taglia e di quant’altro raggiungibile prima degli altri e da più lontano possibile. Ovviamente non essendo dotato d’alcuna valida arma d’offesa bisognava accontentarsi di qualsiasi tipo d’alimento potesse essere prontamente reperibile e catturabile, razzolando sul terreno, salvo invece fuggire precipitosamente di fronte alla minaccia d’uno dei tanti sempre presenti pericoli mortali. Quindi l’unica via di sopravvivenza divenne il rendersi subito conto che, una volta “scesi dal pero“ bisognava muoversi in fretta, drizzarsi in piedi per guardarsi attorno e correre per cacciare o scappare a seconda dei casi. Ma, soprattutto ed ancor più, al fine di soddisfare le fondamentali esigenze alimentari e garantire la mera sopravvivenza una volta razzolato tutto quanto localmente reperibile, si rendeva necessario allargare la ricerca spaziando su aree sempre più vaste per cercare di ovviare alle sistematicamente fatiscenti e miserande disponibilità territoriali da sempre oggetto di rapido spesso, irreversibile, esaurimento. La ricerca prioritaria e più spasmodica è stata comunque fin dai primissimi passi della specie umana, quella degli agognati alimenti di origine animale: selvaggina,pesci ,molluschi,piccoli rettili, uova e simili; quell’alimentazione ricca di proteine e grassi che ha permesso il nostro progressivo affrancamento dalle iniziali difficoltà d’inserimento nei nuovi ambienti, consentendo il graduale sviluppo fisico ed intellettuale dell’umanità. Un tipo di alimentazione che per quanto difficile e contesa, costituì fin dalle nostre origini, sempre e per sempre, il tipo d’alimentazione più attraente e bramata da qualsiasi specie di “homo “. Ma purtroppo anche una risorsa che in ogni ambiente oggetto di caccia sistematica sempre si rarefa rapidamente molto spesso fino alla sua completa estinzione in tutto il territorio battuto. A tal fine l’umanità ha dovuto fin dalle sue primissime origini muoversi senza ne pace ne soste, spostandosi continuamente in un incessante esodo verso sempre nuove aree, sempre più vaste e lontane,da una regione all’altra, da un continente all’altro e spesso anche con vistosi fenomeni di ritorno verso zone e direzioni già battute. Le distanze coperte in questa estenuante espansione in una continua ossessiva peregrinazione verso sempre nuove aree sperabilmente più promettenti e sicure sono impressionanti. Merita qui richiamare alcuni passi tratti dal testo:”HOMO SAPIENS - Il cammino dell’Umanità“, di Telmo Pievani-Istituto Geografico De Agostini: “ L’inarrestabile ed incessante spinta della fame : l’esaurimento delle risorse alimentari del territorio ed il continuo esodo verso nuove aree incontaminate e ricche di risorse ,da continente a continente su tutto il globo terrestre. La “driving force “dei grandi spostamenti geografici umani è sempre stata la ricerca, l’inseguimento e la caccia, fino spesso a provocarne l’ estinzione, di tutti i tipi
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di selvaggina, da ogni tipo di mammifero, roditore, rettile, uccello, fino ai giganteschi mastodonti e mammut,senza risparmiare neppure i grandi carnivori quali il possente orso delle caverne e la tigre coi denti a sciabola. Partendo dai casi più recenti e più documentati perché più vicini a noi, solo nell’arcipelago Australe l’arrivo del’Homo Sapiens ha comportato la totale sparizione della cosiddetta “megafauna australiana” composta da grandi marsupiali, diprotodonti, canguri giganti, leoni marsupiali, grandi capibara, vombati, tapiri e da enormi uccelli corridori che, con le loro uova, furono le prime e più ghiotte vittime. Lo stesso avvenne nel Nordamerica dove viveva indisturbata una grande varietà di mammiferi carnivori ed erbivori, dai vigorosi mastodonti americani, lo smilodonte, il milodonte, l’homotherium, il giptodone, l’armadillo gigante, i bradipi e tapiri giganti, i leoni, i grandi orsi dal muso corto, i castori giganti, le maestose e terribili tigri dal denti a sciabola che superavano i 400 kg e che attaccavano prede di ogni dimensione ma la cui pericolosità non è bastata per sottrarle al’estinzione causata dall’arrivo dei primi cacciatori umani provenienti dalle aree siberiane attraverso il grande ponte gelato dello stretto di Bering. Questi sono comunque solo alcuni dei più importanti componenti della fauna scomparsa assieme a molti altri ancora; tra questi merita ricordare il cavallo,sterminato e reintrodotto poi dagli spagnoli millenni più tardi. Dall’arrivo dei primi cacciatori “Clovis” 12.000 anni fa alla fine dell’ultima glaciazione 57 specie di mammiferi di grandi dimensioni si estinsero in pochi millenni. Ancor più numerose le specie di grandi uccelli corridori come i “dinorniti”, tra cui il moa gigante della Nuova Zelanda alto più di tre metri e pesante più di 300 kg, le anatre giganti delle Haway che pesavano fino a 200 kg, assieme a molteplici altre specie cugine, di oche ed anatre nel resto del mondo, tipo il Genyoarnis newtoni, e per finire, con quello che è diventato un’icona dell’estinzione di animali causata dall’uomo: il Dodo, columbide gigante i cui ultimi esemplari sono stati portati all’estinzione nell’isola Mauritius nell’oceano indiano. Lo sterminio fino all’estinzione di intere famiglie di grandi mammiferi, grossi rettili ed uccelli fu ancor maggiore in Sudamerica con la scomparsa di diverse centinaia di specie. Ancor più impressionante il numero di specie cacciate fino all’estinzione in Europa ed Asia anche se il numero è più difficile da quantificare dati i tempi molto più lontani, ma che vien comunque considerato dell’ordine delle diverse centinaia di specie e delle quali sono state disseppellite montagne di scheletri, unico resto delle cacce che ne hanno comportato l’estinzione. Tra le più conosciute, anche perché tra le più recenti, l’incessante caccia ai mammut dal Nord Europa, Asia centro settentrionale, Siberia, Mongolia, Manciuria e Corea, inseguendo senza tregua le grandi mandrie attraverso il ponte gelato dello stretto di Bering fino alla discesa nel Nord America. La caccia al mammut era una pratica molto pericolosa, come certo lo furono tutte le precedenti cacce ai grandi mam-
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miferi, non ultimi i possenti carnivori, tant’era la spinta della fame , ma se aveva successo risolveva i problemi alimentari di intere comunità per diverso tempo. Questa in sintesi la spinta principale alle incessanti migrazioni del genere umano con spostamenti entro ciascun continente e da un continente all’altro. Una valutazione molto riduttiva effettuata calcolando esclusivamente i percorsi diretti verso obiettivi ed aree specifiche nell’ambito di ciascun continente porta a quantificare degli spostamenti d’almeno: 75.000 Km all’interno del Continente Africano, 180.000 Km in Asia Minore, Vicino Oriente, Asia, Penisola Indonesiana ed Australia, 80.000 Km in tutta l’Europa ad ovest della catena degli Urali, 95.000 nella direttrice dallo stretto di Bering, al Nord, Centro America ed isole Caraibiche, 65.000 nel Sud America fino alla Patagonia. Il tutto assomma ad un totale di 495.000Km. Ma è un valore estremamente riduttivo in quanto tiene conto solo degli spostamenti in linea diretta e solo verso i singoli specifici insediamenti. Se dovessimo considerare tutte le distanze coperte nel continuo errabondare entro le singole aree od in spostamenti collaterali da un’area all’altra per la ricerca del cibo, l’inseguimento della selvaggina o la fuga dalle minacce, il totale salirebbe di diversi ordini di grandezza a livello quindi dei milioni di chilometri. Questo continuo, estenuante movimento migratorio imposto dalla necessità di sopravvivenza, ha sempre comportato il devastante impoverimento dell’ambiente naturale e come visto, prima d’ogni altra cosa, della più ambita e ricercata fonte d’alimentazione: la selvaggina d’ogni tipo e dimensione come ben noto il nutrimento d’eccellenza,preferito ma sempre molto conteso ed in rapido esaurimento. La spinta vitale alla sopravvivenza ha dovuto quindi, inevitabilmente e fin dall’inizio indirizzarsi verso altre alternative costituite dai più ampiamente disponibili e diversificati alimenti di origine vegetale che, per quanto meno nobili ed attraenti, furono anch’essi da sempre e non di meno ferocemente contesi. Anche gli alimenti d’origine vegetale vanno infatti incontro ad esaurimento e sono per di più soggetti a negativi cicli naturali e conseguenti carestie. Di qui la spasmodica ricerca, ancora in accesa competizione, di quella endemicamente altrettanto scarsa anche se poco appetibile oltre che ipocalorica alimentazione, costituita da vegetali poveri ed effimeri, ogni volta che la molto più bramata e nutriente cacciagione e pesca ,su cui da sempre sussisteva uno stato di ancor più accesa e cruenta competizione con altre tribù o razze e che comunque e da sempre giungeva a rapido esaurimento. Un acceso antagonismo che riguardava quindi la ricerca di tutti i tipi d’alimenti di qualsiasi origine e natura in tutti i territori frequentati in un continuo confronto caratterizzato da feroci lotte tribali che hanno finito per portare al sistematico sterminio di tutte le altre specie umane concorrenti con la sopravvivenza finale della sola specie dell’”HOMO SAPIENS” ed alla sua superiorità rispetto agli altri esseri viventi.
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Ma tanto , caccia per caccia , eravamo e da sempre, tutti cannibali! Quest’impressionante documentazione di supporto presentata nel documento di Telmo Pievani di cui si riportano di seguito in sintesi alcuni passi ci forniscono un quadro chiaro del profondo perché all’incessante esodo migratorio dell’umanità: “La spinta alla sistematica ricerca di zone sempre nuove e che offrissero una maggior disponibilità di alimenti d’ogni genere, prima di tutto la selvaggina, sempre e comunque necessariamente seguita da quelle classi di alimenti meno nobili e nutrienti, ma che costituivano quel rifugio alimentare, cui abbiamo già accennato in precedenza, più diffusamente e stabilmente reperibile durante periodi più lunghi, come erbe, germogli, gemme, bacche, radici, tuberi, frutta secca e fresca in stagione e molti altri ancora, nonché, ove e se appena disponibili, molluschi, anfibi vari, piccoli rettili,larve ed insetti .E quando andava bene bisognava accontentarsi! E su questa scelta obbligata di alimenti poverissimi e poco stimolanti ha dovuto comunque ripiegare sistematicamente l’umanità intera in quella sofferta ricerca per garantire la sopravvivenza che ha caratterizzato i periodi più lunghi della sua esistenza, segnati dalla forzata astinenza dalla tanto bramata quanto rapidamente evanescente selvaggina. Anticipiamo qui due concetti, meglio ripresi in seguito, di fondamentale importanza nell’ impostazione di tutte le nostre abitudini alimentari: -Non possiamo dimenticare che dobbiamo la nostra sopravvivenza proprio a questa dieta poverissima, ma al contempo necessariamente estremamente varia e piena di detriti e scorie d’ogni tipo,basata sul razzolare tutto quanto fosse reperibile, purché almeno in parte assimilabile. Una dieta veramente molto, molto vicina a quella del cinghiale, facocero e simili. -Una seconda importantissima considerazione da non sottovalutare è che tutto doveva essere forzatamente mangiato sporco, o meglio non c’era alcuna alternativa al dover mangiare qualsiasi alimento con tutto il terriccio, la sabbia, l’humus, gli inerti e la gran quantità di scorie, minerali, vegetali ed animali, i più svariati fermenti che sistematicamente ed ineluttabilmente l’accompagnavano. Ma questo comportava il loro tanto inconscio quanto fondamentale apporto in termini di ogni tipo di minerali e fermenti naturali, non sussistendo alcun mezzo o possibilità di pulire, selezionare o lavare gli alimenti comunque raccolti, come peraltro da sempre fa qualsiasi animale selvatico . Tutte scorie ma che appaiono a noi moderni scostanti se non repellenti e disgustose, garantiscono invece come si vedrà in maggior dettaglio più avanti, un significativo apporto di quella vastissima gamma di preziosi elementi, sia di natura inorganica, sia
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organica, quali composti minerali vari, sali dei metalli e metalloidi più disparati, oligoelementi, fermenti, enzimi, vitamine e batteri, e tanti , tanti tipi d’inerti d’ogni natura e tipo, tutti necessari e di vitale importanza per la garanzia della stabilità biologica delle cellule. Non si è certo trattato d’un adattamento facile ed indolore! E’ dimostrato che ci fu una spaventosa selezione naturale durata tempi lunghissimi che solo pochissimi individui, i più capaci, forti e predisposti riuscirono a superare adattandosi al cambiamento. Iniziò comunque proprio così quella implacabile e spietata selezione naturale che in tanti milioni di anni gradualmente portò a noi. Selezione favorita sia dalle doti d’acume geneticamente presenti atte a garantire la sopravvivenza giorno per giorno, sia dalla progressiva sensibile crescita della struttura cerebrale resa possibile dalla sia pur povera dieta,ma con una significativa presenza di proteine e grassi di origine animale: piccoli mammiferi-uccelli-uova-molluschi-pesci-insetti-carcasse animali. Una selezione che si è innescata su tali basi e che ha giocato il ruolo chiave nella nostra evoluzione permettendoci di diventare quella specie assolutamente unica che siamo oggi nel creato. Tre sono stati gli aspetti che, agendo in strettissima simbiosi nel fondamentale processo di mutazione genetica e di specializzazione della specie, hanno reso possibile la nostra incredibile differenziazione da ogni altro organismo vivente . Tre aspetti attinenti e direttamente conseguenti al medesimo tipo di processo perché biunivocamente indotti da quello stesso cambiamento selettivo che abbiamo attivato, ma, al contempo anche gli stessi che hanno permesso alla nostra specie di differenziarsi drammaticamente e traumaticamente da ogni altro essere vivente superando tutte le maggiori difficoltà di percorso in un processo che potremmo scientificamente definire “AUTOCATALITICO” : 1-lo sviluppo del cervello e delle nostre capacità cerebrali ed unicità intellettuali, dovuto da un lato al tipo di dieta forzatamente molto più varia, ricca di proteine e grassi animali rispetto di quella delle scimmie, dall’altro all’implacabile selezione naturale che, in un così drammatico contesto ambientale ed evolutivo che si è trascinato per milioni di anni, ha consentito la sopravvivenza selettiva dei soli pochissimi, più predisposti individui: “i più pronti,presenti e svegli...!(non cambia mai niente nella vita). 2-Lo sviluppo dei glutei ,che garantiscono la posizione eretta e ci consente di correre e camminare speditamente su lunghissime distanze, muscoli unici per diversi aspetti nell’intero mondo animale. I glutei hanno consentito la stabilità nella posizione eretta, una sempre maggior velocità di movimento quella incredibile capacità di lunghi spostamenti che, come abbiamo visto, ci ha con-
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sentito di coprire distanze enormi occupando ogni più recondito angolo della terra. Ma ancor più l’assunzione della posizione eretta,la capacità di correrere coprendo lunghissime distanze a forte andatura,grazie all’efficientissimo sistema di smaltimento del calore,ha consentito all’uomo in generale ed alla specie Ergaster in particolare ,operando spesso in gruppi numerosi, d’inseguire la selvaggina fino allo sfinimento ed a provocarne il collasso per completo esaurmento fisico. Le prede così indebolite venivano quindi facilmente sopraffatte ed abbattute. Questo sistema di caccia ,sempre più sistematico ed organizzato nel tempo, si è focalizzato su prede sempre più grosse e spesso anche feroci come il gigantesco orso delle caverne e la tigre dai denti a sciabola, facendo emergere quest’altro aspetto di unicità della specie umana, che trasformandosi da essere imbelle ed indifeso “caduto dall’ albero”, l’ha trasformata in “una VERA MACCHINA DA GUERRA” capace di scatenare come vedremo subito più avanti azioni dirompenti con impatto catastrofico sul resto del creato.
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Proprio l’assunzione della posizione eretta ha inoltre reso possibile la significativa riduzione nell’esposizione all’eccessiva e pericolosa radiazione solare, una volta venuta a mancare la presistente protezione dell’ombra forestale. 3-L’eliminazione della fitta coltre pilifera che ricopriva il corpo dei nostri predecessori ha reso disponibile tutta la nostra vasta superfice epidermica ad un più rapido smaltimento del calore corporeo, garantendo una nuova ed efficiente capacità di scambio termico; fenomeno che, in associazione con la genesi di un rivoluzionario e completamente nuovo sistema di sudorazione, esteso all’intera sistema epidermico, ha permesso la realizzazione del più efficiente, efficace e rapido sistema di raffreddamento corporeo conosciuto, caso unico nell’intero sistema animale vivente. Questa nuova ed unica efficentissima macchina di smaltimento del calore è quella che ha reso l’uomo capace di sopravvivere, rendendolo capace di coprire tutti quei lunghissimi tratti di corsa veloce necessari per l’inseguimento delle prede o l’altrettanto rapida fuga dagli aggressori, nonché d’effettuare quei grandi, continui spostamenti in tutta la vasità dei territori africani prima e nel resto del mondo poi, che sono stati il teatro d’azione dei nostri predecessori già dai primi milioni d’anni della loro esistenza. L’assoluta unicità di queste mutazioni indotte è ciò che ha, in estrema sintesi, alla fine permesso al nostro progenitore, povero essere “caduto dall’albero” imbelle, lento ed indifeso di accettare la grande sfida d’una tribolata sopravvivenza in un ambiente sempre estremamente difficile ed ostile con una sola opzione: adeguarsi od estinguersi. Abbiamo accettato e siamo incredibilmente, diventati invece gli incontrastati dominatori del mondo. L’indiscusso primo attore di quest’incredibile impresa si identifica con il nostro più evoluto e vicino predecessore, L’HOMO ERGASTER. Inedito, nuovo modello assolutamente rivoluzionario di ominino, il più innovativo rappresentante della specie umana comparso due milioni di anni fa: Figura slanciata, ossa leggere, pienamente bipede, pelle liscia, raffreddamento corporeo molto efficiente, maggior capacità cranica, grande intraprendenza, efficienti abilità manuali e nuove tecnologie di lavorazione della pietra, alimentazione mista, estremamente varia ma con signiicativa presenza di carni ed alimenti animali d’ogni genere e tanti tuberi e radici, le basi di una alimentazione reperibile in ogni stagione ed in ogni parte del mondo. L’ “ HOMO ERGASTER ha sintetizzato ed ottimizzato in se i tre aspetti sopra descritti specializzandoli drammaticamente e portando a conclusione la nostra differenziazione con ogni altro essere vivente. Questi veri “ominini bipedi di prateria”, dotati di grandi capacità di coprire enormi distannze geografiche,
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diventeranno i colonizzatori dell’intero mondo, le prime specie umane a spingersi fuori dall’Africa, dando inizio alla planetarizzazione del gener umano, con comparsa in Eurasia, Caucaso, Georgia, intera Europa, Medio Oriente Pakistan, Cina, Giava e Penisola Malese e tutta l’Indonesia , aree geografiche su cui hanno esercitato un dominio incontrastato per oltre un milione di anni, lasciando poi il passo ai nostri ancor più vicini progenitori, l”Homo Heidelbergensis“ e l’ “Homo Sapiens”. L’impatto della planetarizzazione del genere umano ha comunque e dovunque comportato effetti devastanti se non catastrofici. Significativo il seguente passaggio tratto dall’ultimissimo e vivace libro di Telmo Pievani “Homo Sapiens ed altre catastrofi” “ L’impatto della specie umana sul pianeta ha lasciato ovunque il segno della devastazione fin dai suoi esordi. Dove sono passati esseri umani la comunità ecologica è rimasta stravolta. Nessun ecosistema, nemmeno il più inospitale e resistente, ha retto a lungo la presenza umana senza subire trasformazioni radicali. Emblematico il caso dello sterminio pleistocenico dei grandi mammiferi americani ed australiani . Alla fine del Pleistocene gli abili e veloci cacciatori sapiens scesero rapidamente lungo i corridoi liberi dai ghiacci e in alcuni secoli avanzarono fino al Messico. La loro penetrazione, alimentata dalla disponibilità pressochè infinita di prede e da habitat ospitali, giunse ben presto fino alla punta del continente meridionale. L’equilibrio che regola solitamente i rapporti fra cacciatori e prede non venne più rispettato: i sapiens pensarono di avere di fronte un eden naturale indefinitamente prolifico e non diedero limiti alla loro sistematica mattanza; i poveri mastodonti non fecero tempo ad apprestare alcuna strategia difensiva. Fu così che gli uomini di Clovis, 11.500 anni fa, organizzarono il più grande banchetto della storia naturale dell’ Homo Sapiens. Dovunque e comunque in tutto il globo terrestre il passaggio del sapiens si è concretizzato nell’estinzione totale dei grandi mammiferi. “CE LI SIAMO MANGIATI FINO ALL’ULTIMO”. Possiamo veramente concludere che il nostro povero predecessore, “caduto dall’albero” imbelle ed indifeso , ha saputo evolversi in una micidiale “Macchina da Guerra” con un impatto catastrofico e devastante sul creato. Un’inarrestabile ed implacabile conseguenza di quel sorprendentemente rivoluzionario, autocatalico processo di crescita e sviluppo biofisico evolutivo delle tre fondamentali direttrici di mutazione genetica sopra descritte. Un processo evolutivo che è stato innescato, reso possibile e supportato, assieme ad altri fattori concomitanti e stimolanti, fondamentalmente dalla forzatamente varia-
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tissima ma altrettanto ineluttabile unico tipo di dieta possibile, in quanto reperibile in ogni nuovo territorio e stagione: piccola e grande selvaggina, piccoli animali con il loro fondamentale apporto proteico e lipidico e tanti tuberi e radici, bacche, licheni ed ogni qual volta possibile verdure di qualsiasi tipo, frutto del sistematico “Razzolamento“ del territorio: appunto quella che definiamo come “La dieta del CINGHIALE“
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Sezione 4: L’IMPROCRASTINABILE PRESA DI COSCIENZA DELLA NUOVA REALTA’
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tuttavia a tal punto di fondamentale importanza per il nostro presente capire a fondo la natura del nostro passato e chiarire le basi della genesi della specie umana, del come e perché tutto ciò abbia potuto succedere, inquadrando esattamente da dove veniamo, cosa più ci contraddistingue, noi e solo noi, alla luce di quanto è successo o piuttosto “non è successo“ nel nostro passato, nei milioni di anni che lo hanno caratterizzato. E di qui, ancor più fondamentale giungere all’illuminante chiarimento ed alla conseguente decisione di cosa dobbiamo al meglio oggi fare per evitare pericolose degenerazioni. Perché porci questo nuovo problema? Dobbiamo guardare in faccia la nuova realtà odierna e cercare di capirne ed accettarne i risvolti insiti nel fatto traumatizzante che tutto è cambiato ed in tempi estremamente brevi e con l’aggravante che non ce ne siamo accorti, o, peggio, non ne vogliamo tener conto! E questo è il punto chiave : capire, accettare e muoversi nella consapevolezza che nella storia dell’umanità è “appena” successo qualcosa di drammaticamente importante per l’impatto sulla nostra vita ed il nostro futuro, di cui non possiamo più evitare di non prenderne responsabilmente atto! E’sintomatico come proprio quest’aspetto abbia costituito il fulcro di quanto è emerso nel succitato convegno “ALIMENTAZIONE e SALUTE“ organizzato in Firenze a cura dell’Accademia dei Georgofili e le cui linee guida si possono così riassumere: -L’umanità è nata e cresciuta trovando un equilibrio con i diversi ambienti; i rapidi cambiamenti imposti dalla società industriale non hanno permesso di mettere a punto strategie di vita in linea con le nuove condizioni. -L’attuale stile di vita ha cambiato i modelli passati. L’alimentazione che per millenni si era adattata alle modalità della fatica fisica, ai lunghi e continui tragitti a piedi per gli spostamenti e la mobilità necessari alla sopravvivenza, alla difesa dal freddo o dal caldo, oggi deve affrontare condizioni radicalmente mutate. -Fortunatamente nello stesso tempo la ricerca scientifica ha fatto enormi progressi nelle conoscenze dei meccanismi fisiologici che sono gli strumenti chiave per creare nuovi modelli di vita alla cui base sta in primo luogo la corretta ALIMENTAZIONE. Diviene quindi d’importanza propedeutica per poter capire ,accettare e procedere utilmente nel discorso, approfondire quello che è stato il tema base di alcuni precedenti lavori scientifici concernenti la genesi e l’evoluzione del progresso scientifico e tecnologico dell’umanità, preparati in collaborazione col Professor L.G. Maury, docente di Antropologia dell’Istituto di Geologia dell’Università del Delaware, presentati ed accolti con grande interesse dalla comunità scientifica internazionale da ormai oltre 30 anni in diversi Congressi Scientififici Internazionali. La fondamentale premessa allo studio della genesi e sviluppo di tutto il percorso di progresso scientifico dell’u-
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manità non poteva che essere l’attento studio dell’intero percorso storico di genesi e di tutto il lungo cammino di crescita dell’umanità stessa. Ecco di seguito una sintesi, in parole abbastanza semplici e spero abbordabili, tratta da una delle pubblicazioni scientifiche sul tema, presentata e pubblicata nel 1990. Ci limitiamo qui a riportarne in estrema sintesi nella seguente sezione 5 il tema di base, il sommario, alcuni dei diagrammi ed immagini più significative.
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Sezione 5: STORIA DELLA GENESI E DELLO
SVILUPPO DELLA NOSTRA CIVILTA’
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Sommario
A
partire dalle origini dell’uomo vengono descritti e spiegati i momenti salienti che hanno caratterizzato il suo percorso di crescita. Vien posta in evidenza l’importanza d’una comprensione su basi scientifiche dei rapporti causa-effetto nelle varie tappe che hanno contrassegnato il lungo processo di evoluzione e crescita dell’umanità. Si pongono le prime basi per la ricerca di quella spiegazione “intelligente“ d’ogni fenomeno naturale, chiave di volta nell’impostazione e sviluppo del processo di genesi dello sviluppo scientifico. Dopo milioni d’anni di torpore evolutivo in quelle specie che daranno poi origine ai primissimi Preominidi, alcuni sconvolgimenti geomorfologici della crosta terrestre hanno creato le premesse e fornito il necessario stimolo alla comparsa di una nuova specie intelligente che ha saputo poi evolversi con sempre maggior dinamicità. Si propone come un primo esempio per un approfondimento critico del concetto causa-effetto, il caso della scomparsa della foresta pluviale in una vasta area dell’Africa Orientale e si spiega come questo evento abbia costituito la premessa e dato l’opportunità alla transizione dalle Scimmie Antropomorfe a quella che diventerà la Specie Umana. dalla comparsa della rivoluzionaria specie degli “Ominini“, ai successivi preominidi ed ominidi , fino ai nostri giorni con l’Homo Sapiens. (Figure pagina 53-59) Viene sottolineato in particolare il ruolo chiave esercitato ,tanto nel passato quanto e forse ancor più nel presente, dal progresso scientifico per un’equilibrata crescita e sviluppo economico della nostra civiltà. (Figure pagina 60-61) In contrasto con il lungo e lentissimo processo volutivo della specie umana, oggi ormai valutato nell’arco d’oltre 30 milioni d’anni, il progresso scientifico–tecnologico si è innescato all’i mprovviso, ma non senza motivo, con un processo auto-catalitico ed inarrestabile,che sta “esplosivamente” cambiando il nostro modo di vivere! (Figura pagina 62) La chiave fondamentale e la costante nella genesi ed in tutte le successive fasi caratterizzanti lo sviluppo del progresso vanno fatte risalire alla scelta, specializzazione ed all’uso intelligente dei MATERIALI che l’uomo ha saputo effet-
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tuare nelle varie età che hanno contrassegnato la sua crescita. Tale processo ha portato alla creazione nei tempi più recenti di vere nuove famiglie di materiali innovativi che hanno reso possibile la concezione e la realizzazione delle più avanzate e rivoluzionarie invenzioni che oggi caratterizzano il nostro livello di benessere e di vivere civile. Va posto infine in doveroso risalto come l’inscindibile binomio “progresso scientifico- tecnologico” costituisca oggi sempre più drammaticamente la vera, unica combinata vincente per l’ulteriore crescita, il continuo miglioramento del tenore di vita se non addirittura la sopravvivenza della nostra civiltà. Il messaggio finale si può così sintetizzare - Capire il nostro passato - Capire cos’è il presente, come diretta eredità del passato stesso. -Orchestrare responsabilmente il nostro futuro attraverso un intelligente ed equilibrato modello di sviluppo scientifico, finalizzato ad un progresso fondato su innovazione e sostenibilità.
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Alla grande famiglia degli Austrolopitechi fa seguito la comparsa due milioni di anni fa, del primo, rivoluzionario esemplare di uomo nuovo, l’homo Ergaster, che ha dato poi origine, senza ulterioriori significative varazioni biofisiche e individuali, al nostro genere Homo Sapiens.
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“IL RAGAZZO DEL TURKANA” Homo Ergaster di 9 anni il cui scheletro è stato rinvenuto sulle rive del lago Turkana; incredibilmente simile all’uomo moderno, il capostipite di tutti gli umani grandi camminatori.
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IL CAMMINO DELL’UMANITÀ È STATO SCONVOLTO SOLO NEL CORSO DELL’ULTIMO SECOLO DALL’ONDA ESPLOSIVA DEL PROGRESSO SCIENTIFICO, TECNOLOGICO , INDUSTRIALE ED ECONOMICO CHE HA PORTATO AD UNA GRANDE E RADICALE MODIFICA ALLE NOSTRE ABITUDINI ANCESTRALI
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PARTE SECONDA
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SEZIONE 6: LE LINEE D’AZIONE PER FRONTEGGIARE LA NUOVA REALTA’
L
a nostra strategia per identificare e sviluppare la linea d’azione ottimale per una nostra sana sopravvivenza dovrà articolarsi, sulla base del messaggio che le precedenti informazioni ci portano, all’implementazione dei principi ben focalizzati nella pubblicazione precedente: - Capire il nostro passato - Rendersi conto di cos’è il presente - Orchestrare responsabilmente il nostro futuro. Questo sintetico messaggio conclusivo, che ci indica le tre fondamentali direttrici d’azione secondo cui dobbiamo muoverci, deve essere però ben focalizzato, capito e responsabilmente vissuto nella lucida visione ed a accettazione dei due punti salienti di tutto quell’intero contesto che caratterizza oggi la nostra realtà; un contesto da cui non si può prescindere nella responsabilmente doverosa valutazione del nostro attuale stile di vita ed abitudini alimentari in particolare in confronto col passato: -primo, dopo milioni d’anni di pressoché totale inerzia nella nostra presenza terrena e nessun tipo di sviluppo in alcun campo, si è verificato un momento di assoluta unicità ,di rottura , traumatico ,”ESPLOSIVO.” Un’ “esplosione “ sulla cui onda stiamo inconsciamente galleggiando ed in parte irresponsabilmente vivendo. (fig. p. 62) -“l’esplosione” è stata determinata dallo sviluppo scientifico-tecnologico che l’uomo ha saputo, solo recentissimamente nella sua storia(!), innescare con gli enormi benefici di cui oggi godiamo; ma ciò comporta anche tante attuali e potenziali ricadute sul nostro equilibrio e stato di benessere fisico che dobbiamo conoscere, capire e di cui dobbiamo responsabilmente renderci conto per poter adeguare il nostro comportamento, prima di tutto sul piano alimentare, in modo da evitarne o contenerne l’impatto negativo: APPUNTO! Con riferimento ai diagrammi del lavoro preso in considerazione si rileva che a partire dalle primissime origini dei nostri precursori arboricoli circa 30 milioni di anni fa,dalla comparsa degli “ominini“ 15 milioni d’anni fa, ovvero dalla comparsa dei primi veri ominidi del tutto simili a noi 3,5 milioni di anni fa, i primi segni di quel progresso che ha contribuito a drammaticamente cambiare tutte le nostre abitudini, prima tra tutte quella che sta alla base della nostra rivoluzione alimentare e cioè l’origine dell’agricoltura, si sono manifestati non prima di 5000 anni fa. Ma 5000 anni fa significa, fatte le debite proporzioni, lo 0,0166 % del tempo di esistenza della specie umana fin dalla primissima origine dei nostri pre-
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cursori, valutata a 30 milioni di anni fa, o, lo 0,142% del tempo di vita valutato dalla comparsa dei primi ominidi. In altre parole se considerassimo il periodo di tempo d’esistenza, della nostra specie sulla terra come pari ad una giornata di 24 ore, misurandolo a partire dalle sue più lontane origini, questi ultimi 5000 anni sarebbero pari a 0,864 secondi; se consideriamo le 24 ore della giornata d’esistenza dell’umanità a partire dalla comparsa degli ominidi, quest’ ultimi 5000 anni sarebbero pari a 7,4 secondi nella giornata dell’uomo! Periodi di tempo assolutamente insignificanti se valutati nell’ottica dei tempi d’evoluzione di qualsiasi specie vivente, vegetale od animale! Quindi noi siamo ancora come organismo e sua funzionalità quelli che eravamo prima della traumatizzante “esplosione del progresso“ di ...pochefrazioni di secondi fa! Ebbene grazie a questa recentissima esplosione del progresso tutto è cambiato, anzi è stato completamente rivoluzionato, con immensa fortuna per l’intera umanità che finalmente, ma solo poche migliaia di anni fa, è uscita da quella sofferta sopravvivenza che ha caratterizzato i precedenti milioni di anni durante i quali non ha mai potuto superare le poche migliaia di unità, e che pur sopravvivendo miseramente ed in continuo pericolo d’estinzione, ha finalmente cominciato a crescere. L’agricoltura,i fertilizzanti, le macchine agricole e quant’altro è stato reso disponibile dal progresso scientifico - tecnologico - industriale hanno rapidamente portato all’attuale grande, ricca e continua, troppo spesso abusata, disponibilità di cibo.
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Sezione 7: L’ODIERNO STILE DI VITA ED IL CONSEGUENTE RISCHIO FISIOLOGICO INSITO NELL’ADOZIONE DELLA NUOVA PROFONDAMENTE ALTERATA (IN)DISCIPLINA ALIMENTARE
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eniamo da milioni d’anni di fame e stenti d’ogni tipo, fatiche estreme al limite della sopravvivenza, esposizione a tutte le intemperie, costretti ad un’alimentazione precaria, poverissima, basata su quanto si poteva cacciare, raccogliere razzolando ogni sorta di residui animali e vegetali, nel continuo rischio d’estinzione e siamo ora sommersi in un’ondata di benessere, con una ridondanza di cibi ipercalorici e super raffinati. Il tutto poi completato ed aggravato da una generale carenza di moto e di pressoché ogni tipo d’impegno fisico. Ma a questo non eravamo ne abituati ne tantomeno preparati e predisposti. Troppo di tutto e con un apporto calorico eccessivo, esageratamente concentrato; tra i primi zuccheri e farinacei, oggi per di più super raffinati e privati di conseguenza di tutti quei preziosi elementi costruttivi prima presenti nelle originali specie in forma integrale. Grandissimi generatori di energia quindi ma per contro completamente privi di tutti i fondamentali elementi chimici e biochimici base essenziali alla stabilità, integrità ed intima protezione cellulare. Ma il discorso è molto più generale e profondo: purtroppo la maggior parte di tali elementi, prima ubiquitari sono oggi quasi assenti nell’odierna alimentazione. Le cellule del nostro organismo sono continuamente sommerse in questo bagno d’energia sovrabbondante e ne vengono disorientate,ubriacate, rese incapaci di reagire appropriatamente agli stimoli ed aggressioni esterne. Possono essere paragonate ai polli d’allevamento,gonfi di cibo ma deboli ed esposti ad ogni tipo di attacco infettivo o degenerativo, al contrario dei loro rudi ruspanti predecessori. Le cellule così ipernutrite hanno perso il loro carattere, le loro capacità di autodifesa, si sono addormentate nel loro eccesso di benessere, indebolite di fronte ai pericoli, di contaggio batterico, virale, a tutte le pandemie in particolare e sempre più oggetto di pericolose degenerazioni . Prime tra queste malattie come il diabete, un tempo malattia rara o poco conosciuta e che ora costituisce una vera piaga sociale e molte altre malattie basate e causate da degenerazioni cellulari di natura neoplastica. Tra queste,come esempio, il “beri-beri“ grave malattia degenerativa del sistema nervoso, molto comune in India ed Estremo Oriente, dovuta ad alimentazione basata sull’uso di riso brillato e come tale praticamente amido allo stato puro. Ma la ricerca scientifica ha d’altro canto chiarito e dimostrato con implacabile certezza come tale fenomeno di indebolimento e disorientamento cellulare sia dovuto ed acuito proprio dalla scarsità o totale mancanza di molti degli elementi base diffusamente presenti invece in quella forzatamente variegata alimentazione base del passato: vitamine, oligoelementi, sali minerali, elementi essenziali per la vita contenuti, spesso in quantitativi minimi ma essenziali, in tutti i materiali di
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origine animale, vegetale o minerale ed inoltre normalmente presenti nel terriccio, humus con i relativi fermenti, sabbia ed altre simili “impurità naturali“. Questa variegata gamma di elementi agisce, anche se presente in proporzioni minime, come il vero intimo “catalizzatore-tutore”di tutti quei fondamentali processi di supporto all’equilibrato sviluppo biochimico cellulare.Va ben sottolineato come ogni tipo di organismo animale e vegetale ne contenga quantità significativamente importanti nella sua struttura globale, purché assunto in forma assolutamente e rigorosamente integrale! Dobbiamo quindi farci una solida ragione del fatto che tutti i nostri principali alimenti base sono esageratamente raffinati e purificati al punto da non contenere più niente dei tanti, svariatissimi principi catalitici nutritivo/formativi alcuni dei quali , ma non tutti, sopra ricordati, fornendoci invece solo quelle grandi quantità di pericolosa energia concentrata con dimostrate ricadute degenerative. La situazione è purtroppo aggravata dal fatto che la maggior parte dei prodotti di origine animale provengono a loro volta da allevamenti anch’essi alimentati con mangimi artificiali raffinati e soffrono quindi delle stesse tare : la mancanza di tutta quella necessaria variegata varietà di componenti essenziali cui eravamo abituati. Non c’è purtroppo più traccia di quanto ci ha accompagnato supportando la nostra evoluzione e che invece era sempre sistematicamente presente, distribuito in quell’enorme varietà di alimenti poveri che costituivano il fondamento della nostra sia pur “sporca ma biologicamente sana dieta di ex razzolatori”. Il risultato di tutto ciò è che il nostro attuale equilibrio cellulare può risultare molto probabilmente alterato e gravemente compromesso,oltre che come visto dall’eccesso di componenti ricchi solo di energia , ancor più dalla carenza di potassio e dei “tre S”: Se, S, Si, cioè ( selenio, zolfo, silicio ) nonché di P (fosforo) e di elementi vitaminici del gruppo B, C ed E, fermenti di molteplici origini e natura. Tutti elementi invece presenti nella rude, ”sporca”, dieta primitiva tanto inquinata quanto ricca in tutti quegli elementi introdotti nella dieta di “razzolamento“, con la più ampia varietà di alimenti animali, vegetali e minerali nella loro più spinta integrità, tanta cellulosa e tutti i relativi residui d’ogni origine sempre rigorosamente e sistematicamente assunti ed assimilati e senza scarti nella globalità dei loro componenti base. Non possiamo omettere d’enfatizzare in questa spietata analisi la seguente brutale sintesi, tanto basilare quanto di difficile accettazione dalla maggior parte di noi “civili “come“sgradevolmente accettabile”. Si tratta infatti di dare un quadro indicativo ma molto chiaro delle modalità con cui i nostri predecessori si sono da sempre e per milioni e milioni d’anni adattati e ben abituati a nutrirsi: niente piatti, posate e simili, mancanza sistematica d’acqua pulita ed ogni altro sistema di pulizia del cibo, raccattato in genere da terra assieme a parti di animali o vegetali senza curarsi di qualsiasi aspetto di pulizia con tutta la terra, sabbia
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ed altri detriti che l’accompagnavano. Ciò comportava peraltro l’assunzione di rilevanti quantità di minerali, silico-calcarei in prevalenza e bio-elementi d’ogni tipo con tutto il loro prezioso apporto in termini di composti di silicio, calcio, magnesio, potassio,litio, manganese,zolfo, selenio, fosforo, arsenico, ferro, cromo, nonché fermenti d’ogni tipo, muffe d’ogni genere, pollini e quant’altro diffusamente presente in tutto il variegato ambiente circostante. Ma tutto questo complesso di elementi ha da sempre costituito il basilare fattore equilibrante a livello cellulare della dieta, sia dei nostri predecessori fino a pochi millenni fa, sia della pressochè totalità degli animali; un fattore chiave che non possiamo ne sottovalutare ne tantomeno non considerare. Recenti studi sull’equilibrio bio fisico di svariate specie di animali superiori confermano con sempre maggior chiarezza tale principio. Un esempio tra tutti: l’elefante,capace di vivere adattandosi ai climi ed ambienti più diversi, difficili, spesso ostili e che per nutrirsi non ha altra via che racogliere, aspirando sistematicamente con la proboscide assieme agli alimenti, ingentissime quantità di polveri,sabbie e residui del terreno dei tipi più svariati, con vitale apporto di tutti quegli elementi minerali ed organici di fondamentale importanza biochimica, indispensabili al mantenimento delle sue eccezionali doti di equilibrato metabolismo e capacità di sopravvivenza. Tutta la grande famiglia degli animali superiori onnivori , dall’orso, al cinghiale, il facocero, l’ippopotamo e tanti altri sono comunque soggetti, sia pur con modalità d’assunzione diverse caso per caso, all’inevitabile condizionamento di un’alimentazione “sporca”. Una dieta quindi costituita da un’alimentazione basata ancora una volta sul “razzolamento” di tutto quanto reperibile sul terreno con un significativo contributo del terreno stesso in un apporto di tutti i suoi componenti sia di natura organica sia minerale, Silicio in particolare ed in primissimo piano con tutto il suo potere di rafforzamento delle difese immunitarie ed antidegenerative a livello cellulare. Una dieta certamente si tanto “disgustosa”, quanto però assolutamente essenziale a garantire la necessaria, fondamentale stabilità cellulare, necessaria per il mantenimento del suo patrimonio genetico, resistendo a tutti i tipi di attacco da elementi esterni a effetto degenerativo. Una dieta assimilabile a quella dell’onnivoro e tanto fisiologicamente simile a noi, “principe dei razzolatori” che è il cinghiale e, va sottolineato, nella cui specie non sono mai ancora state rilevate degenerazioni di tipo neoplastico (!). Il messaggio che ne deriva e che oggi dovremmo recepire è quindi di non preoccuparci solo di evitare e spesso demonizzare le tante, troppe, spesso imprevedibili ed ancor più spesso del tutto ignote(!) cause responsabili del possibile attacco degenerativo sulle cellule, ma piuttosto ed ancor prima ed ancor più importante, IRROBUSTIRE la cellula nella sua intimità rendendola un organismo forte e capace di resistere autonomamente alla maggior parte degli attacchi
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esterni. Ecco il motivo primo della necessaria presenza di tutti quegli oligoelementi, componenti vegetali, animali e minerali, vitamine e quant’altro poteva essere contenuto nella variegata dieta dei nostri antenati, od in altri termini in quella che definiremo come la “dieta del cinghiale.” Va da se che sarebbe comunque oggi del tutto improponibile anche solo lontanamente pensare di tornare al sistema alimentare dei nostri predecessori; sarebbe giustificatamente considerato disgustoso e repellente. Possiamo però, tenendo in debita considerazione gli aspetti ora descritti,farne tesoro, leggerne il contenuto profondo e, sulle preziose basi del grande patrimonio scientifico-farmaceutico oggi a nostra disposizione, pianificare un programma di opportuna integrazione proprio di tutti quegli elementi chiave di cui la nostra dieta moderna e pulita ci ha privati. Elementi che oggi siamo in grado di ben conoscere ed identificare nel loro specifico ruolo di “tutori“ della stabilità e del buon equilibrio cellulare. Quelle doti di stabilità ed equilibrio cellulare che stanno alla base delle nostre capacità di resistenza immunitaria e ci garantiscono contro ogni tipo di attacco batterico e virale, nonché ogni tipo di degenrazione tumorale.
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Sezione 8 : IL RUOLO CHIAVE DELLE FIBRE VEGETALI E RESIDUI CARTLAGINEI D’ORIGINE ANIMALE SULLA STABILITA’ E FUNZIONALITA’ INTESTINALI; LA LORO POSITIVA RICADUTA SULLO STATO DI BENESSERE DELL’INTERO ORGANISMO. RECENTI NOTE INFORMATIVE DA PARTE DELLA COMUNITA’ BIOMEDICA INTERNAZIONALE
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na parte seppur ancora molto limitata della comunità scientifica e biomedica internazionale sta cominciando a maturare un sempre più vivo interesse verso lo studio di riscoperta ed approfondimento di una disciplina dietetica che si rifaccia alle piu’ profonde ed antiche abitudini alimentari dell’umanita’. Si riporta di seguito un sintetico summary di alcune interessanti considerazioni e spunti informativi apparsi nelle piu’ recenti pubblicazioni scientifiche, espressione di quanto recentemente pubblicato in merito da parte di questa “nuova scuola di pensiero“, ancor tuttavia limitate allo studio dell’alimentazione nei riguardi della flora batterica intestinale. -Gli studi piu’ recenti sul tema mettono innanzitutto in evidenza come il nostro sistema “MICROBIOTA” intestinale in tutte le sue complessita’ in termini di flora batterica cambia a seconda di cosa mangiamo. L’aspetto di maggior interesse e su cui tutti concordano sta nella fondamentale importanza di una flora intestinale che nella sua ricchezza e varieta’ si avvicini il piu’ possibile a quella che i nostri piu’ lontani predecessori avevano. Una flora batterica profondamente variegata caratterizzata da un‘estrema diversita’ microbiotica che porti alla creazione un “microbiota intestinale” capace di influenzare positivamente la nostra salute, rafforzando innanzitutto il nostro sistema immunitario, la stabilita’ cellulare e la conseguente resistenza alle degenerazioni di tipo neoplastico, la resistenza alle infezioni, la stabilita’ del peso ed infine il binomio carattere/umore. -Antesignano di tale nuova scuola di pensiero è il Professor Tim Spector docente di epidemiologia genetica presso il King’s College di Londra. un ricercatore che ha sperimentato la validita’ delle sue teorie su se stesso e di cui si puo’ dire che “ha ingurgitato tutto per la scienza”. Ha abbandonato il confort e la dieta inglesi per catapultarsi nel cuore della Tanzania e vivere con gli Hazda, un, popolo “cacciatore -racoglitore“ della regione. Il suo obiettivo mangiare come loro e vedere come cambiava il suo “microbiota“ intestinale. Ha cosi vissuto mangiando carne di porcospino, tuberi d’ogni tipo, frutti del baobab e pezzi di favo che, oltre al miele, contenevano le larve delle api. Egli ha quindi verificato con approfondite analisi mappando i batteri della sua flora intestinale con risultati sorprendenti: il raggiungimento di una estrema biodiversita’ con una ricchezza di nuove specie intestinali prima sconosciute con significativi effetti sul proprio stato di salute e benessere. -Spector e’ quindi il piu’ convinto e profondo sostenitore della validita/necessita’ per il nostro benessere della dieta del “cacciatore-raccoglitore” o “scavenger“ con termini anglosassoni.
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Assieme ad altri ricercatori sta studiando sistematicamente gli Hazda, veri campioni di biodiversita’ microbiotica, dimostrando come le loro eccezionali caratteristiche biofisiche siano dovute al fatto di mangiare in modo integrale tutto cio’ che trovano in natura ,ogni specie sia di animali, sia di vegetali . Aspetto su cui tutti concordano : la dieta per eccellenza quella ormai ufficialmente definita del “ Cacciatore -Raccoglitore” e nel mangiare “Tutto e di Tutto” quello che si trova in natura : ogni specie di animali e di piante.. La dieta viene sottolineato che tutta l’umanita’ ha da sempre seguito fino all’avvento dell’agricoltura. Jeff Leach, ricercatore che ha fondato lo Human Food Project afferma : “Questa e’ la strategia per aumentare la diversita’ e la salute del microbiota; bisogna mangiare si di tutto ma in particolare tante verdure e tanta frutta; ma bisogna mangiare tutta la pianta e non solo le parti tenere e saporite come ad esempio tutto l’asparago e non solo la punta, il gambo dei broccoli e non solo il fiore . Non e’ masochismo ne’ odio allo spreco ma e’ cosi’ che si aumenta la quantita’ di fibre , quella parte dei vegetali per noi indigeribile ma per i batteri invece preziosa fonte di nutrienti perche’ sono in grado di degradarle . Il positivo ruolo della massa cellulosica sull’efficienza e funzionalità intestinale è ben nota da tempo. Ora però è stato scientificamente messo in evidenza come una voluminosa massa cellulosica porti al rigoglioso sviluppo di svariatissime specie batteriche che, metabolizzando la cellulosa sintetizzano dalla stessa particolari prodotti specificamente dotati di proprietà anticancro ed antidiabete e più in generale di grande rafforzante delle difese immunitarie. Riscuote di conseguenza generale consenso nel più aggiornato contesto scientifico e biomedico in particolare ,il principio che bisogna far arrivare all’intestino molte fibre che nutrono i nostri preziosi ospiti batterici al contrario di zuccheri e farinacei raffinati. “ Se non si ha una dieta ricca in fibre come purtroppo accade nei paesi occidentali, si sta di fatto affamando il proprio microbiotico , puntualizza Erica Sommemburg della Stanford University e che insieme al marito Justin Sommemburg ha scritto il libro “The Good Gut “. In questo caso cosa succede? I microrganismi cercano un’altra fonte di alimentazione ed attaccano lo strato di muco che ricopre il nostro intestino mettendo pericolosamente in contatto i batteri con le nostre cellule dell’epitelio intestinale .” I Sommemburg teorizzano che questi meccanismi possano portare ad infiammazioni croniche ed a conseguenti pericolose degenerazioni di varia natura mentre i microbi appropriatamente nutriti producono sostanze benefiche,quali per esempio quelle che regolano la secrezione dell’insulina con positive effetti sulla prevenzione e cura del diabete,oltre a promuovere la secrezione dell’ormone della sazieta’
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che fa passare il senso della fame. -Tra le piu’ utili specie vegetali ricche di fibre preziose per il nutrimento del nostro probiotico Tim Spector nel suo libro “Il Mito della Dieta” indica carciofi, cicoria, rucola, cipolle, aglio, mele e pere. Oltre a tali verdure Tim Spector consiglia altri tipi di alimenti “ Dovremmo mangiare regolarmente cibi fermentati come yoghurt, kefir , crauti ma anche formaggi. Tutti contengono microrganismi che una volta superata la barriera gastrica, impresa non facile ,arrivano al nostro intestine dove danno man forte al nostro microbiota. Raggiungono l’intestino in piccole quantita’ ma abbastanza per avere un effetto positivo contribuendo ad aumentare la nostra biodiversita’. Nel nostro menu entrano infine ma appropriatamente anche il vino rosso ed il cioccolato amaro; contengono polifenoli che forniscono ai batteri energia e permettono la produzione di molecole antiossidanti. Li troviamo anche in frutti di bosco, olio di olive, frutta secca e verdure come cavolfiori e verze, cipolle e, soprattutto, aglio.” -I più recenti studi scientifici sul ruolo di alimenti vegetali della famiglia delle Liliacee o più appropriatamente delle Amarylliaceaee, quali aglio e cipolla, oggi troppo emarginati se non messi al bando in molti “ambienti civili”, ne impongono una doverosa rivalorizzazione, ponendo in sempre più chiara evidenza il ruolo chiave di questi veri catalizzatori nella sintesi di elementi fondamentali per l’equilibrato sviluppo ed il sostegno del nostro “Microbiota Digestivo”. Rivalorizzazione, e se vogliamo riscoperta ,in quanto tali elementi hanno costitituito nei trascorsi millenni oltre che una delle fonti di sostentamento dell’umanità, anche le basi e chiavi della forza e del successo di molte delle grandi civiltà che hanno segnato il nostro passato ad iniziare con l’egizia, che ad esempio dell’aglio imponeva l’uso massiccio da parte degli schiavi impegnati nella costruzione delle piramidi ed a seguire le civiltà sumera, ebraica, mongolica, romana, fino a Carlo Magno che ne rese obbligatoria la coltivazione e l’uso in alimentazione. Particolare risalto merita l’importanza che ha avuto l’aglio nella civiltà romana tanto da portare alla lapidaria definizione “Ubi Roma ibi alium”, valida per l’intero mondo romano, principio che si ritiene oggi uno dei fondamenti della forza vitale,particolarmente combattiva, aggressiva e propulsiva della repubblica prima e dell’impero successivamente. La dieta base del legionario romano è sempre stata centrata sull’uso massiccio dell’aglio, unitamente ad un chilo e mezzo di pane integrale e un litro e mezzo di vino rosso, come pure lo era in quella dei gladiatori. E, guarda caso per inciso, in quella dei galli da combattimento! Con l’aglio sempre come stimolante dell’aggressività, forza fisica, imbattibile combattività e come indispensabile antibiotico nutrizionale capace di catalizzare la sintesi nel grosso intestino
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dalle sostanze cellulosiche a preziose indispensabili proteine ed amminoacidi essenziali, base fondamentale per la salute, la forza fisca e la sana sopravvivenza di qualsiasi organismo sogetto ad intensa disciplina fisca, sforzi ed esperienze traumatiche di ogni genere.Proteine e d amminoacidi tanto fondamentali all’integrità e forza fisica di un legionario, quanto altrimenti impossibili da garantire per ragioni logistico-strutturali in un esercito sempre in movimento o dislocato in aree prive di capacità di vettovagliamento, come nel caso dell’esercito romano che seppe così invece sempre brillantemente superare tale potenziale rischio insito in un’alimentazione ipoproteica. Di qui la forza irresistibile di un esercito aggressivo e determinato che ebbe sempre la meglio sugli spesso molto più numerosi eserciti nemici sistematicamente piegati da dissenteria, tifo e daltre numerose infezioni. Ma il caso non resta comunque isolato in quanto anche altre ben note invincibili armate come ad esempio le irresistibili armate mongole di Gengis Khan ne facevano uso sistematico, e come, in tempi storicamente più vicini e ben documentati , l’Armata Russa Siberiana abbia fermato per prima e non solo nell’intero corso di tutta la campagna di Russia ma nel più ampio arco dell’intero teatro di guerra europeo (!) , l’implacabile e fino ad allora inarrestabile attacco della macchina da guerra nazista. E’ iniziata così, proprio alle porte di Mosca con quella che è stata chiamata “ La Battaglia di Mosca ”, l’inversione delle sorti della seconda guerra mondiale . Dopo infatti la pesante disfatta su tutto il fronte russo della possente Armata Rossa con perdite e prigionieri d’oltre 2 milioni di uomini, le sole 32 divisioni dell’Armata Siberiana, chiamate come riserva estrema dalla Siberia e dal Kazakistan ,caratterizzate da indomabile combattività ed irresistibile aggressività, fermavano ,infliggendole gravissime e non più recuperabili perdite( 830.000 uomini), la fino ad allora invicibile Wehrmacht! Un vero incredibile , inaccettabile affronto e miracolo ,specie agli occhi di Hitler e dei suoi aristocratici e raffinati generali ,segnando il crollo del mito della loro invincibilità! La forza delle divisioni siberiane era costituita, oltre che da un adeguato armamento leggero ed un buon equipaggiamento invernale con sci, tute bianche , armi automatiche e bombe anticarro ,soprattutto da una tremenda combattività, aggressività, ferocia ,sprezzo del pericolo ed estrema rapidità d’azione, supportate da un alimentazione basata pressochè esclusivamente sull’uso di carne secca accompagnata da grandissime e fondamentali quantità di aglio,come risulta da inconfutabile documentazione storica, tanto da diventare il terrore dei Nazisti! Ma anche le armate francesi ed inglesi ne fecero largo uso durante tutta la prima guerra mondiale, impiegandolo sistematicamente e massicciamente, prima della scoperta degli antibiotici, sia come medicina generale di base preventiva,sia per combattere la cancrena e gli altri tipi di infezioni che affligge-
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vano tutti gli eserciti, tipo, dissenteria,tifo e molte altre malattie contagiose. Uso che è comunque continuato nelle armate russe fino a tempi recentissimi tanto da porttare alla denominazione dell’aglio come “Penicillina russa”. Alla base di tutto ciò sta il fatto di fondamentale importanza, che è stato scientificamente provato fin dagli anni 50 del secolo scorso, di come l’aglio costituisca un “antibiotico nutrizionale” attivo in particolare contro i batteri del tifo, della dissenteria, del grande ceppo dello Staffilococcus aureus, d’infezioni e parassiti d’ogni tipo, compresi oggi molti ceppi di batteri antibiotico resistenti. Di qui il segreto della forza degli eserciti più forti ed aggressivi del passato. Tornando ora , dopo questo comunque doveroso inserto di carattere storico, alla tematica nutrizionale va posto in tutto il suo rilievo come questo elemento chiave, l’antibiotico nutrizionale, oltre ad esplicare la sua potente carica antibatterica , eserciti una determinante azione di controllo dei fenomeni di fermentazione nel grosso intestino inducendo, o meglio, in termini prettamente chimici, catalizzando, la trasformazione delle fibre cellulosiche fino alla lignina, altrimenti inutilizzabili, in proteine microbiotiche contenenti amminoacidi essenziali, con incorporazione di minerali inorganici fondamentali in molecole organiche ad elevato assorbimento ed utilizzazione biologica, la sintesi di vitamine del gruppo B e di innumerovoli altri composti ad azione antitumorale ed antidiabetica, tutte sostanze non originariamente presenti negli alimenti vegetali d’origine. Tutto questo processo bio-chimico specificatamente attivato dall’aglio genera il grande potenziale nutrizionale capace di trasformare una dieta povera e prevalentemente vegetariana in una dieta ricca di elementi capaci di sostenere gli sforzi immani ad esempio dei costruttori delle piramidi o degli eserciti più implacabili anche nelle condizioni più avverse. Questa tematica è oggi doverosamente diventata oggetto di studio da parte della comunità scientifica ma sarebbe troppo lungo e complesso inoltrarvisi. Esiste una ricca documentazione bibliografica in merito. Un’interessante sintesi che viene a conferma dei discorsi pregressi ed è opportuno citare è quella pubblicata il 7 Febbraio 2018 a cura dell’Accademia dei Georgofili che vien riportata in allegato. Va sottolineato come l’Accademia dei Georgofili dedichi da tempo sempre maggior interesse a tale tematica nell’approfondimeno scientifico rivolto in partcolare al suo coinvolgimento nell’ambito dell’alimentazione umana . Non entriamo infine nella soluzione proposta da alcuni medici di curare diverse sindromi patologiche intestinali, quali ad esempio l’infezione da Clostridium Difficilis con trapianto di feci di un donatore con un buon equilibrio di fora batterica fecale, che vengono somministrati al paziente con risultati spesso risolutivi. Nulla di nuovo in fondo per i beduini del deserto che da sempre mangiano lo sterco del cammello, purche’ fresco, per combattere varie
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patologie intestinali. E’ a tal punto più elegante ricordare l’usanza degli antichi Sumeri che, come risulta da una ricca documentazione riportata su tavolette in scrittura cuneiforme,usavano nutrirsi di miele miscelato con il fango dei fiumi. Un’usanza questa, sorprendentemente assimilabile a quella della popolazione alto Himalayana degli Hunza, su cui parleremo diffusamente di seguito, che bevono acqua di origine glaciale mescolata con sabbia silicea. In conclusione, ad interessante conferma della validità dei contenuti di questo capitolo e ad ulteriore loro appropriata integrazione, merita porre in risalto il caso della popolazione Hunza, il popolo più longevo ed in buona salute al mondo. Un caso molto interessante anche perché si tratta di un gruppo razziale come più sotto descritto, molto simile a noi europei con pelle bianca, occhi e capelli chiari. Una popolazione di non più di 10.000 individui che arrivano a vivere in buona salute e piena attività fisica fino a 120-140 anni e tra cui non esistono casi di tumori, malattie degenerative d’alcun genere e rarissimi casi di malttie cardiovascolari. Vivono isolati nelle più impervie ed inaccessibili valli Himalayane del Pakistan del nord ad un altitudine dai 1660 ai 2800 m, con un sistema di vita estremamente difficile e spartano, caratterizzato da una intensissima, continua attività fisica,legata all’estrema asperità del territorio, alla grandi distanze e dislivelli da superare per la ricerca delle scarse risorse alimentari disponibili, per condurre gli sparuti greggi e mandrie di capre e yack nei magri pascoli delle impervie pendenze sub-glaciali. La loro dieta è basata su quanto riescono a trovare in natura, prevalentemente tanti vegetali quali tuberi, erbe, verdure a foglia verde, bacche d’ogni genere e sugli ortaggi che riescono a coltivare nei terrazzi delle loro montagne, quali radicchio, cicoria, cavoli, spinaci, rape, ravanelli, pomodori, patate, legumi di tutti i tipi ,piselli e lenticchie in particolare, poco grano ed orzo assunti in genere sotto forma i germogli verdi ed infine, molto comuni, cipolle ed aglio. Altrettanto importante se non determinante il ruolo della frutta, more, ciliege, pesche, mele, pere, melograni, ma e soprattutto, in particolare tante noci, nocciole ed albicocche. Noci, nocciole, ma ancor più le albicocche che oltre che usate fresche vengono essiccate in grandissima quantità e che costituiscono largamente la più grande ed importante riserva alimentare per il loro sostentamento durante l’intero arco dell’ anno. Si ritiene che le albicocche, in particolare essiccate, assunte come tali o sotto forma di zuppe e gelati, loro fondamentale fonte di sostentamento nelle stagioni fredde e primaverili, costituiscano per il loro elevatissimo contenuto in B carotene,vitamine E e K, ferro, potassio e boro, molti antiossidanti e fibre, una delle principali ragioni chiave del loro eccellente stato di salute. Delle Albicocche (Fig pag
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SINTESI DEI PRINCIPI DI VITA E SALUTE DELLA POPOLAZIONE HUNZA 1- Intensa, sistematica, impegnativa attività fisica in un ambiente caratterizzato da aria, acqua e suolo assolutamente puri.. 2- Alimentazione quantitativamente contenuta ma estremamente varia e molto ben equilibrata, con un buon apporto di liquidi come molto the e succhi di frutta varia e sempre con il fondamentale apporto di inerti ricchi di silicio provenienti da terreno e sabbie silicee. 3- Dieta base caratterizzata da decisa preponderanza di alimenti di origine vegetale (oltre il 70%): verdure di ogni tipo, tuberi, radici, frutta fresca e secca tutto l’anno.
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4- Modesta ma significativa presenza di alimenti di origine animale, fondamentali per il loro apporto in termini di proteine nobili: uova, latte, burro, yogurt e carni varie. 5- Completa esclusione di zuccheri, alimenti raffinati in genere, compresi tutti i tipi di farine, purche non in forma rigorosamente integrale.
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Cosa va invece evitato? Principalmente Junk food, zuccheri, dolciumi in genere e farinacei raffinati che è stato dimostrato provocano drastiche diminuzioni delle specie batteriche intestinalia a livelli del 40% ed oltre. Ma ancora da parte di tutti i ricercatori ritorna la forte raccomandazione . “E’ di fondamentale importanza prestare molta attenzione nell’evitare il più possibile l’assunzione indiscriminata di medicinali in genere,dei lassativi ed in particolare degli antibiotici, qualora non assolutamente necessari . Gli antibiotici in genere , mentre non esercitano alcuna specifica azione contro i virus, comportano un effetto devastante sulla flora batterica intestinale e sul nostro prezioso sistema “MICROBIOTA”, i veri tutori delle nostre difese immunitarie ,della sintesi dei principi di stabilità cellulare, antimutagenici , antitumorali,antidiabetici e degenerazioni d’ogni tipo”. Infine un altro eccesso cui dovremmo rinunciare sono i troppi disinfettanti, detergenti ed una esagerata cura nella radicale sterilizzazione e pulizia dei cibi. E citando ancora Tim Spector: “se vivere nello sporco non e’ salutare non lo è neppure il vivere in ambienti asettici“.
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Sezione 9 : LA STRATEGIA DI SOPRAVVIVENZA NEL NOSTRO ATTUALE REGIME D’ECCESSO DI BENESSERE E “PULIZIA”: LE FONDAMENTALI LINEE GUIDA D’UNA SANA ALIMENTAZIONE.
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ome reagire e, nella completa ed ormai irrinunciabile, rilassante se non felice, accettazione dell’odierno acquisito stato di benessere, intervenire responsabilmente sulla nostra alimentazione adeguandola alle necessità profonde ed ancestrali del nostro organismo, allineandola ai principi base che l’hanno generato e preservato? Non è certo il caso di rassegnarsi passivamente;il progresso ci ha anche aperto la strada verso molteplici opportunità che possiamo razionalmente sfruttare, quali la vasta gamma delle nostre odierne conoscenze nel grande supporto fornitoci dalla ricerca scientifica. In sostanza possiamo quindi operare con razionalità e senza problemi , ovviando alle predette carenze, intervenendo per correggere i comportamenti sbagliati ed aggiungendo tutti quegli elementi base che abbiamo scoperto essere determinanti ma oggi purtroppo poco presenti nella nostra in genere troppo ricca e raffinata alimentazione attuale. In sostanza possiamo utilizzare al meglio la grande disponibilità e ricchezza di alimenti freschi, nutrienti... e appetitosi(!) che abbiamo a disposizione, apportandovi tutte le più necessarie integrazioni “strategiche“ di quei preziosi elementi, spesso micro-elementi, che oggi sempre meglio conosciamo, consentendoci di riequilibrare la nostra dieta, adeguandola a quel modello che si richiama alle basi essenziali della nostra dieta ancestrale. Possiamo oggi veramente trarre il massimo vantaggio dalla colta e cosciente utilizzazione della grande ricchezza, freschezza e varietà di buoni alimenti disponibili, con tutte le opportune, mirate e necessarie integrazioni oggi sempre meglio conosciute e facilmente reperibili. LA BASE FONDAMENTALE DEL NOSTRO PROGRAMMA ALIMENTARE DOVRA’ IN SINTESI ESSERE RAPPRESENTATA DA UNA SOLIDA E LARGA PIATTAFORMA COSTITUITA DA ALIMENTI FRESCHI D’ORIGINE VEGETALE SU CUI IMPOSTARE UNA COLONNA PORTANTE PARTICOLARMENTE RICCA DI QUEGLI INSOSTITUIBILI E FONDAMENTALI COMPONENTI CHIAVE STRUTTURALI COSTRUTTIVI DI ORIGINE ANIMALE, SEMPRE CON LA DETERMINANTE PRESENZA DI TANTE FIBRE VEGETALI E QUEI PREZIOSI RESIDUI FIBRO CARTLAGINEI D’ORIGINE ANIMALE. IL TUTTO CEMENTATO DALLA PRESENZA DAI GRANDI CATALIZZATORI DEL BENESSERE QUALI LE VITAMINE, I MINERALI, I METALLI ED I METALLOIDI FONDAMENTALI, GLI ESSENZIALI OLIGOLEMENTI, ENZIMI E FERMENTI DA ASSUMERE PREVALENTEMENTE SOTTO FORMA D’ OPPORTUNI INTEGRATORI Ecco di seguito una breve e certo non esauriente sintesi,delle principali classi di alimenti che devono essere presenti all’appello e che figurano oggi invece presenti in quantità insufficienti, quando non totalmente assenti e che devo-
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no essere invece fortemente raccomandati sia come alimenti veri e propri, sia come necessari integratori: 1) VEGETALI: verdure/erbe e frutta, non gonfiate e raffinate, preferibilmente nelle varietà caratterizzate da colori di forte intensità, dal verde profondo al rosso ,giallo, arancio viola: (cicoria,spinaci, rucola,broccoli,cavolo nero, peperoni e rape rosse) legumi, tuberi, radici, tutte le Liliacee (aglio, cipolla, scalogno) in particolare, bacche d’ogni genere, gemme, funghi, alghe, tutti i semi di cereali selvatici e non, purchè non raffinati, tutti i tipi semi d’ogni specie e varietà, da tutta la frutta senza esclusioni e con agrumi in primo piano(!), vinaccioli (acini d’uva), noci, mandorle, nocciole, arachidi ecc; in sostanza tutta la frutta secca. Dobbiamo quindi sopperire con l’introduzione di quegli elementi base per l’equilibrio cellulare che l’odierna voluta alimentazione ben pulita, con l’integrale eliminazione d’ogni tipo di inerti da terriccio sabbia, humus e quant’altro accompagnava i vegetali e tutti gli altri cibi nel nostro più lontano passato, non è più in grado di darci,ma cui possiamo e dobbiamo sopperire con gli opportuni integratori che oggi sempre meglio conosciamo ed abbiamo a disposizione. L’elenco certo non esaustivo delle principali conseguenti carenze nutrizionali indotte cui è quindi necessario far fronte include primariamente: potassio, silicio, zinco, ferro, rame, selenio, zolfo, fosforo, arsenico e le vitamine tipo B, C, E, K. Il potassio in particolare, presente in larga misura in tutti i vegetali, esercita un ruolo chiave sia nella prevenzione di tutte le malattie cardiovascolari, sia nel rafforzamento antidegenerativo cellulare. Ruolo altrettanto importante gioca il Silicio, potente rafforzatore delle difese immunitarie del nostro intero organismo. Va inoltre ricordata, ben considerata e sottolineata la fondamentale importanza di un’adeguata presenza di tutte quelle voluminose masse cellulosiche che costituiscono l’ambiente fondamentale per lo sviluppo della vitale ed essenziale flora batterica intestinale, fulcro dell’equilibrio biochimico ed endocrino dell’intero organismo e della nostra stessa sopravvivenza, nonché preziose fonti della mobilità, dello stimolo alla peristalsi e la pulizia dell’intestino con comprovato effetto anti neoplastico intestinale. Fondamentali in particolare in una dieta fortemente o integralmente vegetariana, la significativa presenza di componenti della famiglia delle Amarylliacee, determinanti per catalizzare l’attività del nostro sistema microbiotico con la sintesi di quei fondamentali principi proteici altrimenti assenti in diete rigorosamnte vegetariane. Marita qui il richiamo a quanto già descritto sulla dieta dei legionari romani e di altrettanto combattivi ed irresistibili eserciti, la cui dieta era integrata con l’apporto di proteine sintetizzate dal nostro sistema microbiotico, nella trasformazione delle fibre cellulosiche in amminoacidi essenziali.Un’importante regola da tenere in-
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fine ben presente è che una dieta ricca d’alimenti d’origine vegetale per essere veramente efficace dal punto di vista nutrizionale con l’adeguato assorbimento degli elementi essenziali va sempre accompagnata da condimenti di tipo grasso, olio di oliva in primo piano,in una positiva associazione chimico-fisica che li solubilizza e veicola in tutto il nostro organismo. La maggior parte delle vitamine e dei principi nutrizionali d’origine vegetale più importanti sono selettivamente ed esclusivamente liposolubili ed il loro apporto andrebbe perso se non fossero opportunamente solubilizzati e solo così veicolati e resi assimilabili. In conclusione in ogni caso una dieta molto ricca in cibi di origine vegetale, anzi verso gli stessi fortemente sbilanciata in modo che gli stessi ne costituiscano la parte predominante e curando d’evitare di scartare semi, bucce e fibre, è sempre ed assolutamente raccomandabile. Vale qui la pena di sottolineare come tutti gli animali superiori abbiano, da sempre sistematicamente avuto questo comportamento del tutto ignoto ed inaspettato ai più: una dieta ricca se non prevalente in alimenti vegetali, perfino i grandi e piccoli carnivori. E’ infatti per quest’ultimi tutti ben nota ed innata regola base, scatenarsi non appena abbattuta la preda a divorarne subito e con feroce bramosia, prima di ogni altra parte del corpo, l’apparato intestinale con tutto il suo contenuto vegetale più o meno parzialmente digerito, lasciando poi in genere semmai gran parte della carcassa con tutta la carne residua alla disponibilità di terzi, inclusi i nostri predecessori. 2)CIBI DI ORIGINE ANIMALE: carni rosse e bianche d’ogni specie, selvaggina inclusa (anzi raccomandata!); pesci di tutte le specie,crostacei, molluschi d’ogni genere, latte e latticini in genere. Alimenti tutti di fondamentale importanza per l’indispensabile, fondamentale apporto di proteine ed altri principi strutturali e componenti essenziali, sia in termini d’elementi costruttivi tipo minerali, oligoelementi e le diverse importanti vitamine d’origine animale, sia e dei tanto oggi demonizzati, quanto invece necessari grassi animali, insostituibili per il loro contributo nella costruzione e buon mantenimento del tessuto cerebrale e dell’intero sistema nervoso più in generale. Non sarà mai abbastanza ripetuto, sottolineato e ricordato come tutti i cibi d’ origine animale abbiano costituito per il periodo significativamente più lungo e continuo durante tutto l’arco d’esistenza dell’umanità, la sua sorgente d’alimentazione,più comune e diffusa, costituendone, spesso per lunghissimi periodi, l’unica possibilità di sopravvivenza. Un secondo aspetto che è doveroso sottolineare è la necessità, che si acuisce quando il nostro organismo si avvia, in genere superati i 50 anni, verso il periodo dell’anzianità, di fronteggiare il problema dell’invecchiamento in un processo di vera usura meccanica di tutte le parti del nostro organismo oggetto di stress fisico-meccanico, con un sistema osseo e cartlagineo, tendi-
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ni, giunture, articolazioni nel senso più vasto,soggetti ad un deterioramento sempre più pronunciato, generalizzato e sistematico. Si acuisce così la necessità di un’adeguata disponibilità di “materiali costruttivi” per una continua manutenzione dei vari tessuti oggetto di deterioramento: alimenti ricchi in proteine animali d’ogni tipo, collagene e tessuti connettivi di natura cartillaginea, sali minerali e vitamine. Tutti elementi che solo un’alimentazione ricca e variegata in tutta la più vsta gamma di alimenti d’origine animale è in grado di garantire. Un tipo d’alimentazione ,va ribadito , ben radicata nella nostra memoria biologica cui siamo quindi particolarmente ben predisposti ed assuefatti in una struttura di stretta interdipendenza ed irrinunciabile necessità(!).
3-Vitamine, Sali Minerali ed Integratori Alimentari: queste tre seguenti classi di elementi costituiscono la base essenziale per l’integrazione d’un odierna alimentazione equilibrata: VITAMINE: tutte presenti in una ricca alimentazione con tanti vegetali freschi,semi, latticini,uova,interiora,pesce azzurro (A, B, C, D); sempre opportuna l’integrazione di vitamine specifiche con in particolare:C-agrumi, kiwi, frutta fresca; E- semi di agrumi, legumi, germogli, frutta secca. Merita d’essere responsabilmente segnalata la grande sinergia nell’azione d’anti invecchiamento cellulare offerta dalla combinazione vitamina E e Se (Selenio). MINERALI: presenti in una dieta attentamente ricca e variegata come sopra, + possibilmente frutta secca, cacao, bucce di patate (Si, Se), interiora e cartilagini animali, collagene, tendini “nervetti“, pesce tutto e piccoli pesci con lische e teste (Ca, Zn, S, J, P, Fe ); sempre opportuna l’integrazione con minerali specifici: K, Ca, Mg, Si, Se (!), Zn, Cu. INTEGRATORI: Omega 3, lecitina di soia, fitosterine, fitoestrogeni e complessi polifenolici cromatici antocianini-stabilizzanti-ravestroli-licopene, da olio d’oliva, concentrato/succo di pomodoro e bacche colorate con bucce e semi, the verde, acido ialuronico, glucosamina,...
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Sezione 10 : LINEE GUIDA GENERALI DI BASE PER UN REGIME DI VITA EQUILIBRATO E SALUTARE
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N
el trarre infine le conclusioni per l’impostazione di un sano regime di vita non possiamo non considerare un principio d’importanza altrettanto basilare quanto ,ma assolutamente non secondo, a quello dell’alimentazione. Un principio tanto noto quanto troppo spesso trascurato o considerato secondario; quello del ruolo dell’attività fisica sul benessere corporeo. L’intensa e continua attività fisica,determinante alla sopravvivenza dei nostri antenati è profondamente entrata nel nostro D.N.A. e costituisce un altro dei fattori basilari che hanno contribuito a forgiarlo. E’ stato scientificamente provato che l’esercizio fisico, purché intenso e sistematico, esercita un ruolo importante sull’organismo con una significativa opera di rafforzamento cellulare a livello globale,sull’attivazione del metabolismo generale e cellulare in particolare, con un impatto diretto preventivo sull’insorgenza di alcune delle più gravi patologie che affliggono l’uomo moderno, quali in primo piano: -Degenerazioni di tipo neoplastico: l’irrobustimento cellulare indotto dall’esercizio costituisce un forte deterrente all’insorgenza di tutti i tipi di malattie a carattere degenerativo -Diabete: il consumo dell’eccesso calorico introdotto e la rafforzata capacità di metabolizzazione costituiscono due punti cardine nella prevenzione e cura della malattia. -Malattie circolatorie e cardio-vascolari in particolare: l’impatto preventivo e curativo dell’esercizio fisico sono ormai due acquisiti punti fermi, coadiuvati e rafforzati dai più opportuni farmaci specifici caso per caso senza sottovalutare la vecchia, sana aspirina.
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SINTESI CONCLUSIVA LINEE GUIDA GENERALI PER UNA VITA SANA 1-Dieta base attenta, completa ed equilibrata in linea con quanto già descritto. Mangiare bene tutto e di tutto con le relative scorie cellulosiche e quanto più possibile osseo-cartilaginee, limitando al massimo invece tutti gli alimenti di pressoché esclusivo contenuto energetico quali zuccheri, dolci e farinacei non in forma integrale. 2-Adozione d’un sistema alimentare di buon livello, adeguato, equilibrato, moderato e senza eccessi si, ma caratterizzato al contempo da una significativa e quantitativamente apprezzabile assunzione di cibo in modo da assicurare l’indispensabile apporto di tutti quegli elementi costruttivi e protettivi necessari alla manutenzione del nostro organismo,quali proteine, sali minerali e vitamine, di cui è di fondamentale importanza sia garantito il mantenimento ad un livello superiore alla soglia critica . 3-Assumere con sistematicità tutti quegli integratori alimentari, principi vitaminici e minerali che la nostra dieta odierna, basata su alimenti troppo raffinati e purificati ha portato ad escludere od assumere in maniera insufficiente. 4-Sistematica, impegnativa attività fisica; 70 % il del nostro stato di benessere deriva dalla pratica d’un intenso e sistematico esercizio fisico. Va tenuto sotto controllo il rischio di usura delle articolazioni anche attraverso una dieta ricca in quegli specifici elementi costruttivi ed integratori alimentari. 5-Cercare di vivere in un clima sereno e distensivo, a contatto con la natura, senza disdegnare alimenti piacevolmente rilassanti quali vino e birra purchè in quantità sempre moderate. Curare la quantità e qualità del sonno anche col ricorso alla Melatonina, prezioso componente ormonale naturale del nostro organismo non limitatamente alla la qualità del riposo ma anche per il suo valido contributo stimolante e riequilibratore a livello di tutto il nostro intero sistema endocrino. In conclusione accanto ad una DIETA COSCIENTE ed EQUILIBRATA è altrettanto ed ancor più necessario TANTO ESERCIZIO FISICO e BREVI STIMOLANTI DIGIUNI.
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Ancora niente di nuovo; vuol ancora e solo dire: UNIFORMARCI E RESTARE PER QUANTO PIU’ POSSIBILE IN LINEA CON QUELLO CHE E’ STATO, FIN DALLE PRIMISSIME ORIGINI DELLA NOSTRA SPECIE, IL MODELLO DI VITA DEI NOSTRI PREDECESSORI CHE HA IMPRESSO PER SEMPRE IL SUO INDELEBILE SIGILLO SUL NOSTRO D.N.A.
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BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Accademia dei Georgofili 2017; Convegno “Alimentazione, Stress e Salute “GOIRC-Gruppo Oncologico Italiano di Ricerca Clinica ed Accademia dei Georgofili, Firenze 20 Gennaio 2017, Atti dell’Accademia di Georgofili. Accademia dei Georgofili; 2018, Giovanni Ballarini-Aglio, l’utilità dell-apparentemente inutile, Notiziario di Informazione dell’Accademia dei Georgofili, Firenze, 7 Febbraio 2018. Allman,W.E., 1994 “The Stone Age Present: How Evolution Has Shaped Modern Life.” New York ,Simon and Shuster. Emsley J. 1997, ”Molecules at an Exibition Portraits of intriguing materials in everyday life”, The Science of Everyday Life, Oxford University Press, London , 1998. Gilbert, J. Knight, R., Blackesbee, S. 2017, “DIRT IS GOOD: The Advantage of Germs for your Child’s Developing Immune System”, Amazon, 6 Giugno 2017 Leach J., 2015, “ REWILD”, “ Human Food Project”, “ American Gut “, Terlingua,Texas 2015. Liji T., 2018, ”Fecal Microbiota Transplantation Current Application Effectiveness and Future Perspectives“, NEWS MEDICAL LIFESCIENCE, AZO NETWORK 23 Agosto 2018 Pievani T.2012, “HOMO SAPIENS. Il Cammino dell-Umanità“, Istituto De Agostini Novara, Giugno 2012. Pievani T. 2016, ”HOMO SAPIENS!”, Le Nuove Storie dell-Evoluzione dell-Umanità, Libreria Geografica, Novara 2016. Pievani T. 2018, “Homo sapiens e altre catastrofi“, Milano, Meltemi edit, Collana Lince n 21, 2018 Sommenburg, E D, Sommemburg J.I., 2016, “The GRAN GUT“ , “The GOOD GUT“ , “GUT MICROBIOTA“, “the GUT CONNECTION“, Stanford University, School of Medicine, SCIENZA, 25 Agosto 2017. Spector T., 2015, “Il MITO DELLA DIETA. LA VERA SCIENZA DIETRO A CIO’ CHE MANGIAMO.” Bollati Boringhieri,Torino 2015 Sivan A., Corrales L., Hubert, N. Aquino-Michaels K.Earl, Z., 2015, - Commensal Bifidobacterium promuove l-immunità antitumorale e facilita l-effi cacia anti PD-L1-, University of Chicago, Science, 27 Novembre 2015. Spranger, S., Sivan, A., Corrales, L. Gajevsky, T., 2016, - Fattori tumorali e ospiti che controllano l-attività antitumorale e l-effi cacia del cancro immunoterapia-.University of Chicago ,Adv.Immunol., E publ. 22 Gennaio 2016
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APPENDICE
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E
ccezionale scoperta nella lotta ai tumori: trovato il codice che autodistrugge le cellule. La scoperta della Northwestern University potrebbe essere importante per trovare cure alternative alla chemioterapia. La lotta contro il cancro non conosce sosta e i ricercatori analizzano, sperimentano, studiano costantemente il comportamento delle cellule tumorali per trovare una soluzione a questa malattia. Di recente alcuni studiosi della Northwestern University hanno scoperto il codice di autodistruzione delle cellule, scoperta questa che potrebbe sancire la fine della chemioterapia. Questo codice, proprio come succede nell’elaborazione di un software, è racchiuso all’interno di ogni cellula e diventa attivo quando sono colpite dal tumore e si ammalano. Andando avanti nella ricerca, si potrebbe mettere a punto una cura basata sul “suicidio” solo delle cellule tumorali. Passi avanti, quindi, per quanto riguarda il trattamento dei malati affetti da cancro. Come è noto, infatti, la chemioterapia uccide le cellule malate, ma non solo, provocando in questo modo tumori secondari. “Adesso che conosciamo il codice, possiamo far scattare il meccanismo senza dovere più ricorrere alla chemioterapia e senza interferire con il genoma”, questo è il commento di Tomas Spies, coordinatore della ricerca. Secondo la scoperta dei ricercatori della Northwestern University, il codice di autodistruzione si trova in una proteina che ha più di 800mila anni e che ha il compito, appunto, di difendere il corpo dal cancro. Questa proteina va ad agire sulla produzione della molecola di RNA, che lavora a stretto contatto con il DNA, e dei micro RNA. Controllare queste molecole significa controllare le armi anticancro. Conoscendo il codice, infatti, è possibile fermare il processo
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che stimola l’autodistruzione delle cellule e attivare i micro RNA solo sulle cellule malate.In più questa scoperta non avrebbe effetti collaterali che ha, invece, la chemioterapia. Ora il passo successivo, come spiega lo stesso Spies è di: “Non trovare una nuova sostanza artificiale tossica per il tumore, ma seguire il corso della natura, utilizzando un meccanismo che la natura ha sviluppato”. E’ interessante citare in chiusura del lavoro una recente scoperta scientifica che riconferma la validità del principio di basilare importanza che consiste nel facilitare e rendere possibile innanzitutto l’adeguata reazione intima delle nostre cellule contro le malattie degenerative in genere. Noi dobbiamo essenzialmente aiutarle a reagire autonomamente, trovando in se stesse la forza di attivare e rafforzare il loro indebolito processo di naturale autodifesa ed in linea con quanto cita la nota informativa allegata “utilizzando il meccanismo che la natura ha sviluppato“. Ancora una volta facilitare e rendere possibile l’adeguata reazione autoprotettiva delle nostre cellule che devono trovare in se stesse la forza di reagire. Noi dobbiamo solo aiutarle nell’attivare il loro processo difensivo, a volte purtroppo assopito, non intervenendo con metodologie invasive e distruttive che possono disorientare l’equilibrio del sistema autoimmunitario.
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ALLEGATI
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INDICAZIONI SU ALCUNI TIPI DI ALIMENTI TRA I PIÙ IDONEI PER UNA “DIETA SELVAGGIA.”
1- pane e pasta rigorosamente integrali: amminoacidi, complesso vitaminico gruppo B, E, principi proteici vegetali, folati, colina, betaina, sali minerali, calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, zinco, zolfo, Fibre.
2-Â carne bovina rossa con cartilagini, piselli, lenticchie, fagioli: fondamentale apporto di proteine nobili animali e vegetali; complesso vitaminico gruppo B, A, C e K, fosforo, magnesio, potassio, ferro; Fibre .
3- frutta secca, mandorle, noci, nocciole, pistacchi, albicocche: la più ricca fonte di grassi insaturi Omega 3 e C, proteine, fitosteroli, carotenoidi ed antiossidanti; complesso vitaminico B, A ,E, K, sali minerali, fosforo, calcio, magnesio, potassio, selenio.
4 -frutta fresca: arance rosse, kiwi, ananas, papaia; la più ricca fonte di vitamine C, A, E, K, carotenoidi, flavonoidi, polofenoli, sali minerali, calcio, potassio, fosforo, ferro. Fibre.
5 e 6 - ortaggi: verdure: carote, cipollotti, pomodori, asparagi, ravanelli, cipolle rosse, porro, peperoncino rosso; grande e significativo apporto d’ogni tipo di vitamine, antiossidanti, polifenoli e flavonoidi; vitamine A,B, C, D, K, E, sali minerali, calcio, potassio, magnesio, ferro, zolfo, fosforo, selenio, silicio, ibre.
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7- Salmone, avocado: significativo contributo in termini di proteine animali nobili, omega 3, vitamine A, gruppo B, C , D, K, carotenoidi, antiossidanti, sali minerali Calcio, potassio, fosforo, jodio .
8- Aglio, zenzero, salvia,rosmarino ,prezzemolo : fondamentale apporto di una vasta gamma di preziose proprietĂ medicamentose: antibatteriche, antivirali,antitumorali,antiarteriosclerotiche, ipotensive,epatoprotettive, ipocolesterolizzanti,antiossidanti e prevenzione Alzheimer; catalizzatori della flora microbiotica intestinale per la sintesi di agenti anticancro ed anti diabete; vitamine gruppo B, PP, C, E, K, ; sali minerali potassio, zolfo, fosforo, ferro, zinco, boro, rame, nickel, manganese, Jodio, selenio.
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9 - Carne bovina con presenza cartilagini e fibre connettive, cipolle rosse, aglio, cavolo nero, patata dolce ,ravanelli: proteine nobili ricostruttive, vitamine A, betacarotenoidi, gruppo B, C, D, E, K, sali minerali, zolfo, ferro, fluoro, cromo, potassio, ferro, magnesio, flavonoidi, polifenoli, forti proprietà antibatteriche, antiossidanti, antidiabetiche ed antitumorali, anti acido urico, anti gotta, significativa riduzione colesterolo, trigliceridi e glicemia, fibre.
10-Carciofi: ricca presenza di importanti proprietà disintossicanti, epatoprotettive, antitossiche, antiossidanti. Vitamine gruppo B, E, K, sali minerali calcio, ferro, potassio ì, magnesio, manganese, fosforo, potente concentrato di fibre.
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11- Alici, pomodori: significativo apporto di proteine nobili, omega 3, vitamine A, gruppo B, D, E, K sali minerali jodio, foforo, calcio, magnesio, componenti fibro cartilaginei animali .
12-radicchio rosso, cavolo nero. notevole contributo di vitamine A, C, E, K, flavonoidi, epatoprotettori, antiossidanti, depurativi, e gran ricchezza in fibre .
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Rucola: Due famiglie di vegetali tra i più ricchi di proprietà salutari e curative; potente mix di vitamine, sali minerali, in assoluto tra i più ricchi di fibre. eccezionali proprietà bio-medicali con presenza di tutti i gruppi di vitamine A, B, C, D, E, K, tra glialimenti più ricchi di fibre, vasta gamma di carotenoidi, antiossidanti, agenti anti invecchiamento cellulare,importanti agenti battericidi, antivirali ed antitumorali tra i quali, tiocianati, isotiocianati, solforano,sulfozofano, erucina, elementi dotati potenti proprietà antcrancro, melanomi e dermatiti atipiche ;specifiche proprietà antidiabetiche ed antitromRucola : bolitiche, drenanti, diuretiche ed anti infiammatorie; azionerimineralizzante con rinforzo dei tessuti ossei e dentari e conbio-medicali prevenzione osteoporosi . eccezionali proprietà condell’ presenza di tutti i gruppi di vitamine A, B, C, D, E, K, tra gli alimenti più ricchi di fibre, vasta gamma di carotenoidi, antiossidanti, agenti anti invecchiamento cellulare,
Cicoria Spadona: importanti agenti battericidi, antivirali ed antitumorali tra i quali, tiocianati, isotiocianati, solforano, sulfozofano, erucina, elementi dotati potenti proprietà antcancro, melanomi e dermatiti atipiche ;
specifiche ricchissimo mix delle più importanti, famiglie didiuretiche vitamineedA,anti gruppo B, C, E,azione acido proprietà antidiabetiche ed antitrombolitiche, drenanti, infiammatorie; pantotenico e folati, sali minerali, potassio in particolare, magnesio, fosforo, zinco, e proprietà rimineralizzante con rinforzo dei tessuti ossei e dentari e con prevenzione dell'osteoporosi . bio- medicali in genere edin particolare ,grazie all’elevato contenuto in INULINA, preziosa Cicoria Spadona : fibra altamente fermentabile ad opera dei batteri intestinali. Secondo i più recenti studi medici, riduce significativamente i livelli del colesterolo e glucosio aiutando laacido metabolizzazione ricchissimo mix delle più importanti, famiglie di vitamine A, gruppo B, C, E, pantotenico e dei grassi e la prevenzione e trattamento del diabete;. Possiede inoltre comprovate proprietà folati, sali minerali, potassio in particolare, magnesio, fosforo, zinco, e proprietà bio- medicali in generedisined tossicanti e stimolanti per il fegato anti infiammatorie per le articolazionie la cura in particolare ,grazie all'elevato contenuto in INULINA, preziosa fibra altamente fermentabile addell’artrosi. opera dei batteri intestinali, secondo i più recenti studi medici, riduce significativamente i livelli del colesterolo e glucosio aiutando la metabolizzazione dei grassi e la prevenzione e trattamento del diabete;. possiede inoltre comprovate proprietà disintossicanti e stimolanti per il fegato ,anti infiammatorie per le articolazioni e la cura dell'artrosi .
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13-La rucola ha un particolare sapore amarognolo e tante proprietà benefiche e terapeutiche: aiuta la digestione, purifica l’organismo e aiuta a prevenire i tumori. Inoltre è considerata un’erba afrodisiaca. Scopriamo tutte le proprietà della rucola!
CICORIA SPADONA 14-Cicoria Spadona : ricchissimo mix delle più importanti, famiglie di vitamine A, gruppo B, C, E, acido pantotenico e folati , sali minerali, potassio in particolare , magnesio, fosforo , zinco, e proprietà bio- medicali in genere ed in particolare ,grazie all’elevato contenuto in INULINA, preziosa fibra altamente fermentabile ad opera dei batteri intestinali, secondo i più recenti studi medici, riduce significativamente i livelli del colesterolo e glucosio aiutando la metabolizzazione dei grassi e la prevenzione e trattamento del diabete;. possiede inoltre comprovate proprietà disintossicanti e stimolanti per il fegato ,anti infiammatorie per le articolazioni e la cura dell’artrosi .
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DATTERO 15-Il dattero è un frutto giustamente considerato un concentrato di proprietà benefiche. Ricchissimo in diverse specie di antiossidanti di vitamine A, tutto il gruppo B, C, E, K ed importanti metalli con in particolare fosforo, potassio,magnesio, manganese , zolfo e rame ,nonché un buon contenuto in diversi tipi di fibre . Ha una azione rinforzante sulle ossa e la articolazioni e combatte quindi sia le degenerazioni artrosiche articolari che l’osteoporosi. Costituisce un valido supporto in particolare per gli atleti impegnati in attività fisiche impegnative. Ha una spiccata e riconosciuta azione anti infiammatoria specie sulle vie respiratorie. E’ infine un buon coadiuvante circolatorio e cardiovascolare con un significativo effetto d’abbassamento del livello di colesterolo.
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RICETTE
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LA VALORIZZAZIONE DI DUE TRA I PIU" IMPORTANTI ALIMENTI VEGETALI PER IL LORO SIGNIFICATIVO CONTRIBUTO IN TERMINI DI RICCHISSIMA GAMMA DI PROPRIETA' SALUTARI, CURATIVE E BIOMEDICHEALI OFFERTE.
AGLIO: riconosciuto potente agente antiossidante, antibatterico, antivirale ed antitumorale con specificacapacità chelante, drenante e solubilizzante dei metalli pesanti accertata causa di una vasta gamma di‘tumori; previene in particolare i tumori della vescica, prostata, seno, colon e stomaco, rafforzando tutto il sistema immunitario; grande sostegno del sistema cardio-vascolare con decisa azione ipotensiva e di riduzione del colesterolo; specifica azione ipoglicernicizzante ed antidiabetica, attraverso la capacità di catalizzare nell'intestino la sintesi mirata di particolari tipi di amminoacidi che svolgono la stessa funzione dell'insulina.
PEPERONCINO PICCANTE( Capsicum); potente agente antibatterico ed antivirale, rivitalizzante ed attivatore del metabolismo in generale, ricchissimo in tutti i gruppi di vitamine, 4,8, C,E, K, edi una vasta gamma di carotenoidi ; dotato di specifica azione anticolesterolo, antidiabetica e di aiuto del sistema cardio- circolatorio con riduzione del rischio di ischemia; azione antitumorale ed in maniera specifica del tumore alla prostata. Ricco in fibre. Ed infine concilia il sonno.
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Gli spaghetti “salvavita” all’aglio, olio e peperoncino Semplice è buonissima questa pasta con aglio olio e peperoncino è un classico. Pronta in pochi minuti usando ingredienti sempre in dispensa, ottima e veloce. Una quantità generosa d’aglio è ingrediente chiave tradizionale.
PREPARAZIONE Ingredienti: 450 gr di spaghetti {meglio se integrali} Olio extra vergine di Oliva 12 spicchi d’aglio finemente tritati 8 peperoncini secchi tritati 6 cucchiai di prezzemolo fresco Sale , parmigiano, grattugiato per servire
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Goulash Austriaco/Altoatesino/Friulano Piatto tipico delle regioni alpine; E’ uno “spezzatino” particolarmente piccante con aglio e cipolla.
PREPARAZIONE
Cucinare in un litro di brodo le cipolle fino a consumare la maggior parte del liquido, fino a farla diventare quasi una crema, aggiungere la carne continuare a cucinare rosolare, con aggiunta di altro brodo e vino
Ingredienti: 1 Kg di carne bovina, tipo roast beef, ideale guancia tagliate a pezzi. 1,5 Kg di Cipolle 1 testa d’aglio 6 peperoncini rossi piccanti Rosmarino, noce moscata, chiodi di garofalo, sale e pepe a piacere. 1 Bicchiere di olio di oliva 2 bicchieri di vino rosso
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Gulyas Transilvano alla maniera di Ivan Tipico piatto della Transilvania, in Ungherese si chiama Székelygulyas. Piatto dei mandriani che cucinavano al fuoco di un paiolo usando ogni scarto di carne e vegetali reperiti în loco
PREPARAZIONE Rosolate per metà le cipolle, aggiungere la carne, aggiungere l’aglio schiacciato e i crauti un bel po’ di cumino e paprika piccante in polvere. Quando la carne è tenera aggiungere la pancetta e la salsiccia o costine affumicate ed il peperone verde tagliato a pezzi. Continuare a cuocere sotto coperchio fino a che l’insieme abbia assunto una consistenza morbida. Lasciato raffreddare stemperiamo lo Yogurt, aggiungere due bicchieri di vino bianco e concludere con la paprika dolce per dare un bel colore. Ingredienti: 800 gr di carne di maiale lombata, spalla, guanciale tagliato a dadi 200 gr di pancetta 200 gr di salsiccia o costine affumicate 2 Cipolle 4 Teste d’aglio 6 peperoncini rossi piccanti 1 peperone verde Olio, (in verità andrebbe lo strutto) 800 gr di crauti acidi { Cavolo cappuccio fermentato)
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RICETTE pokè selvaggi Dalla natura il cibo della salute e della longenità (sottotitolo della sezione:tratto dal audiolibro del DR. Cristiano Mancini Montabone editore giugno 2019)
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1) Rucola olio limone scaglie di grana e bresaola
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2) Rucola olio, limone e con salame Golfetta
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3) Rucola olio, limone e con carpaccio di Fassona
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4) Rucola con salmone affumicato e capperi e cipolle
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5) Rucola, olio, limone, scaglie di grana e uova
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6)Visione d' insieme
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7) Cicoria spadona, cipollotti, uova sode, olio e limone “Piatto base nella cena dei nostri vecchi contadini, completo con buon apporto di proteine, vitamine (Gruppo B, C, E, K), Sali minerali, fibre e una vasta gamma di agenti con spiccata azione biomedicale antidiabetica, antiartereosclerotica, ed anti tumorali presenti nella Cicoria�
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LUOGHI Con ideale predisposizione all’impostazione di un modello di vita il piÚ possibile vicino a quanto suggerito.
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3-LUOGHI CON NATURALE IDEALE PREDISPOSIZIONE ALLA REALIZZAZIONE DI UN MODELLO DI VITA IL PIU’ POSSIBILMENTE ALLINEATO CON LE “ LINEE di GUIDA BASE PER UN REGIME DI VITA EQUILIBRATO E SALUTARE “ ; (Sez 10 ) Ho avuto modo di visitare nella mia vita praticamente tutto il Mondo: dalla Groenlandia al Sud Africa, da Alaska a Patagonia,da Siberia, Mongolia, Giappone ad India, penisola ed isole Malesi, l’intero continente Australe ed infine tutti i principali arcipelaghi insulari dal Mediterraneo, Haway, Caraibi, Bahamas, Baleari, Canarie. Ho cercato di capire, toccando con mano, come si vive nelle diverse entità geografiche ed ho sempre meglio negli anni selezionato i luoghi più vocati verso quel modello di vita sintetizzato nei 5 principi enunciati al Capitolo 10 e che, pur senza rinunciare alle comodità ed il benessere offerte da un area adeguatamente civilizzata, potessere offrire il più alto standard di genuinità alimentare e di integrità e purezza ambientali. A valle d’una approfondita, rigorosa lunga analisi selettiva che ha preso in considerazione purezza di aria ed acqua,sia dolce ,sia marina, disponibilità di alimenti freschi dei generi più svariati e sani durante tutto il corso dell’anno,nella concomitante offerta delle più ampie possibilità di vita all’aria aperta e di sano ed impegnativo impegno fisico, la scelta d’eccellenza si è focalizzata sul modello di vita del tipo di quello realizzabile nelle isole Azzorre: un ambiente incantevole ed incontaminato, assimilabile, fatta salva la estrema differenza d’altitudine e di difficoltà fisico- ambientali , al modello di vita delle popolazioni Hunza delle alte valli Himlayane . Un ambiente idoneo a qualsiasi genere e livello di impegno fisico in una totale purezza ambientale esaltata da paesaggi suggestivi, con una incredibile genuinità e varietà d’ ortaggi e frutta d’ogni genere, da una ricca produzione tipo dieta mediterranea, alla disponibilità di frutta di natura sub-tropicale come manghi, ananas, banane, papaie etc. e senza dimenticare la grande disponibilità d’ogni tipo di latticini, carni bianche e rosse d’ogni tipo ed infine un’offerta ricchissima d’ogni tipo di pesce sempre freschissimo. In termini di ambiente e di scenari natuali si possono vedere delle altrettanto valide opportunità ad esempio sulle pendici dei rilievi della Nuova Zelanda,ma il paragone non si può però assolutamente estendere alla così ricca e completa (!)
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gamma di frutta e verdure d’ogni genere ,di alimenti freschi d’origine animale dalle carni ai latticini ed al pasce ,sempre disponibili in tutto l’arcipelago delle isole Azzorre . Posso quindi ed a ragion veduta concludere veramente che non ho ancora trovato al mondo una così completa ricca e variegata gamma di doti paesaggistiche e genuina varietà d’alimenti sempre freschi ed assolutamente naturali ,accompagnate da un altrettanto stimolante possibilità di praticare le più variegate, volendo anche impegnative, ma sempre stimolanti e rilassanti attività sportive, in un così suggestivo ed assolutamente , incontaminato ambiente naturale !
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Le Isole Azzorre STORIA Le isole Azzorre sono situate nell’Oceano Atlantico settentrionale. Esse fanno parte del Portogallo, si trovano a circa 1360 km della costa del portogallo. L’arcipelago delle Azzorre è formato da 9 isole, São Miguel, Terceira, São Jorge, Pico, Faial, Flores, Graciosa, Corvo e Santa Maria.
La data esatta della scoperta delle isole rimane incerta, alcuni sostengono che l'arcipelago fosse stato scoperto alla metà del XIV sec secondo altri invece pensano che la scoperta delle Azzorre da parte dei portoghesi avvenne nella prima metà del XV sec comunque sia le isole erano tutte disabitate. In seguito vennero scoperte S. Miguel, Terceira, S. Jorge, Graciosa, Pico e Faial, mentre solo parecchi anni più tardi, nel 1452, si raggiunsero le isole di Flores e Corvo. Le isole vennero colonizzate dai fiamminghi e dai fiandri a causa di Enrico il Navigatore che possedeva anche i territori delle Fiandre, le Azzorre acquisirono i soprannomi di Isole Fiamminghe e Isole delle Fiandre.
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FAUNA Nel '400 nessun mammifero popolava le isole e c'era solo qualche uccello: il Priolo, una specie di ciuffolotto grigio, uccelli marini e rapaci, nibbi e falchi in particolare che volavano numerosi sopra le prime navi di esploratori. I marinai li chiamavano genericamente falconi, Açores: e quello diventò anche il nome delle isole degli Açores. Nel mare, vivevano anche i maggiori mammiferi capodogli e delfini e poi tonni, pesci spada, acciughe, cernie, barracuda. Le Azzorre sono sosta obbligata ed ideale per la moltitudine di uccelli migratori durante le loro volate transatlantiche; grazie infatti alla posizione delle Azzorre proprio al centro della rotta tra Europa ed America sono una vera e propria oasi per questi volatili. Il paesaggio delle Azzorre ricco di natura incontaminata e rigogliosa, di laghi, di coste frastagliate rendono queste isole ideali anche per i nidi e per il riposo per moltissime specie migratorie. Una specie realmente endemica delle Azzorre in senso stretto, non si trova. Ma molte specie hanno adottato queste isole come loro casa e si sono evolute in sub-specie con diverse forme, dimensione e colori. Questo tipo di evoluzione è dovuto principalmente alla posizione isolata in cui si trovano le Azzorre ed alla loro posizione geografica. Le Azzorre sono una destinazione molto amata dagli appassionati di Birdwatching.
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FLORA Le ortensie, rigogliosissime, che sono un po' il simbolo dell'isola, e le foreste di azalee rosse sono state tutte impiantate dopo la colonizzazione e hanno trovato l'ambiente migliore per la propria crescita. L'infinita varietà di fiori oltre a ortensie e azalee, magnolie, camelie, ibischi e piante delle isole provengono all'80% dall'Europa e il resto dall'America. Solo alcuni arbusti in particolare lauro, ginepro, tamerici costituivano l'originaria foresta endemica delle Azzorre, che sopravvive soprattutto a Sao Miguel, Pico e Terceira. Un caso di specie diffusa e originaria è la Myrica Faya, o lauro delle Canarie. Piante delle più disparate provenienze si sono acclimatate perfettamente nel clima dolce e umido delle isole. Convivono così cedri del Libano, palissandri del Brasile, tulipifere della Virginia, alberi della canfora e criptomerie del Giappone, persino il raro ginkgo e l'albero australiano della carta, insieme ai più «tranquilli» pini, tigli, platani, comuni anche dalle nostre parti. Nelle fattorie dei coloni più ricchi si potevanotrovare palme, azalee, orchidee - cominciò ad essere coltivato (dal principio in vaso, a scopo ornamentale) l'ananas, che oggi dà una produzione annua, in serra, di oltre 3 milioni di frutti. Tra le piantagioni figurano la canapa, il lino, il tabacco e il the. Alle Azzorre nessuno raccoglie i funghi ma ce ne sono tanti belli ed invoglianti soprattutto porcini per cui se vi interessano le Azzorre sono un ottimo terreno di raccolta.
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Credits fotografie: nella Sezione “indicazioni su alcuni tipi di alimenti piu’ idonei per una dieta selvaggia, foto N° 1 - 2 - 3 - 4 - 7 - 9 - 10 - 11 - 12 di Michela Salvotti, altre foto: a cura della redazione. Montabone (www.selfie3d.it/Edizioni)
Montabone, pioniere della fotografia in italia, è ricordato in particolare per il suo album “Ricordi del viaggio in Persia- 1862”. Attivo dal 1856 fino alla morte, la sua carriera è culminata con l’apertura di diversi studi fotografici a Roma, Firenze, Torino e Milano. Successivamente nello stabilimento di Roma fu Mariano Costa, bisnonno di Eugenio della cui volontà rinasce la casa editrice Montabone, che coniuga in una sapiente miscela tecniche di stampa antiche e moderne producendo anche pregiate opere in edizione limitata.
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[PAOLO GALLI]
Stile di vita ed alimentazione per una vita sana IL MODELLO DI VITA CHE IN MILIONI DI ANNI HA FORGIATO INDELEBILMENTE IL D.N.A. DELLA MACCHINA PERFETTA CHE OGGI NOI SIAMO IL RUOLO CHIAVE DELL’ALIMENTAZIONE NELLO SVILUPPO DELLA SPECIE UMANA:
la “Dieta Selvaggia”
NOTAS DO AUTOR O autor é um dos mais estabelecidos e reconhecidos cientistas italianos do mundo. Licenciado em Química Industrial e Doutorado em Engenharia Química, recebeu as mais altas honras científicas na Europa, Estados Unidos, Rússia, Japão e China. Entre os mais prestigiados estão a eleição como membro do Americana “Hall of Fame”, a Academia Russa de Ciências e a Academia Georgofili, as medalhas “Hermann Mark” e “Otto Bayer”, os mais importantes prêmios científicos austríacos e alemães (ver www.paologalli.info), em reconhecimento de seu papel como líder no campo da catálise, química macromole-colar, ciência dos materiais e biotecnologia. Foi o autor do renascimento do Centro de Pesquisa Montedison em Ferrara, refundado e lançado cientificamente, tornando-o conhecido como o Centro de Pesquisa Giulio Natta, líder no mundo dos materiais e processos de poliolefinas, posição que ainda hoje ocupa. Ele foi chamado para dirigir a pesquisa da empresa americana Himont em Wilmin- gton, (DE) e posteriormente a pesquisa de todos os Montecatini, Farmitalia e Carlo Erba, desenvolvendo em particular os setores de materiais biocompatíveis, biodegradáveis e farmacêuticos, ativando os mais avançados projetos de pesquisa nas áreas de farmacologia e biotecnologia, em colaboração com importantes empresas norte-americanas como a Monsanto, líder no campo da biotecnologia e genética. Ele finalmente assumiu o cargo de Presidente da empresa de pesquisa Montell J.V. entre Montedison e Shell, com sede em Amsterdã, liderando as áreas mais avançadas de pesquisa de catálise, ciência de materiais e novos processos industriais, mais uma vez desempenhando um papel indiscutível de liderança global nos setores envolvidos. Exerceu uma intensa actividade académica, ocupando os cargos de Professor Universidade tanto na Itália, nas Universidades de Ferrara e Bolonha, e nos EUA, nas Universidades de Wilmigton (DE) e Berkeley (CA).
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“O nosso remédio mais importante é o que (Umberto Veronesi).
“A cultura deve recomeçar a partir do seu lugar de origem: o Corpo, com o seu “Desculpa, desculpa, desculpa, mas desculpa...” (Baruch Spinoza)
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INDICE Premessa....................................................................................................................13 Parte Prima.........................................................................................................15 Sezione 1: SALUTE ED ALIMENTAZIONE GENESI : SPECIALIZZAZIONE E DEFINIZIONE BIO-STRUTTURALE DELLA NOSTRA“MACCHINA - ORGANISMO” NELLA SUA EVOLUZIONE IN SIMBIOSI CON L’AMBIENTE............................................17 Sezione 2: STORIA DEGLI ANTEFATTI AMBIENTALI CHE HANNO INNESCATO E PORTATO ALLA GENESI DELLA SPECIE UMANA.......................................................................................25 Sezione 3: IL TRAUMATICO PROCESSO D’EVOLUZIONE DELLA SPECIE UMANA NEL CONTINUO SOFFERTO E SELETTIVO MECCANISMO D’ADATTAMENTO ALLE MUTEVOLI SITUAZIONI AMBIENTALI..........................................................................................................29 Sezione 4: L’IMPROCRASTINABILE PRESA DI COSCIENZA DELLA NUOVA REALTA’......................................................................................43 Sezione 5: ”STORIA DELLA GENESI E DELLO SVILUPPO DELLA NOSTRA CIVILTA’ “...............................................................................................47 Parte Seconda.....................................................................................................63 Sezione 6: LE LINEE D’AZIONE PER FRONTEGGIARE LA NUOVA REALTA’.....................................................................................................................65 Sezione 7: L’ODIERNO STILE DI VITA ED IL CONSEGUENTE RISCHIO FISIOLOGICO INSITO NELL’ADOZIONE DELLA NUOVA PROFONDAMENTE ALTERATA (INDISCIPLINA) ALIMENTARE.........................................................................................................69 Seizone 8: IL RUOLO CHIAVE DELLE FIBRE VEGETALI E RESIDUI CARTAGINEI D’ORIGINE ANIMALE SULLA STABILITA’ E FUNZIONALITA’ INTESTINALI; LA LORO POSITIVA RICADUTA SULLO STATO DI BENESSERE DELL’INTERO ORGANISMO. RECENTI NOTE INFORMATIVE DA PARTE DELLA COMUNITÁ BIO-
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MEDICA INTERNAZIONALE..............................................................................75 Seizone 9: LA STRATEGIA DI SOPRAVVIVENZA NEL NOSTRO ATTUALE REGIME D’ECCESSO DI BENESSERE E “ PULIZIA” : LE FONDAMENTALI LINEE GUIDA DI UNA SANA ALIMENTAZIONE ..................................87 Sezione 10: LINEE GUIDA GENERALI DI BASE PER UN REGIME DI VITA.EQUILIBRATO E SALUTARE..............................................................93 Appendice.............................................................................................................99 Allegati..................................................................................................................103 Ricette...................................................................................................................125 Luoghi....................................................................................................................143
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PRESENTAZIONE
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a nutrigenetica concentra la sua attenzione sul singolo individuo e sulle sue peculiari caratteristiche genetiche. Nello specifico la nutrigenetica si occupa di individuare quelle piccole variazioni genetiche di ognuno che possono tradursi in risposte errate dell’organismo a seguito dell’introduzione di determinati nutrienti. Nonostante l’assetto genetico sia immodificabile, l’epigenetica ci insegna che alcuni fattori come l’assunzione o la mancata assunzione di nutrienti, introdotti quotidianamente con la dieta, possono modificare l’espressione di alcuni geni. Da “Ardi“ all’esplosione dell’onda di progresso e benessere che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere il lungo cammino che dalla primissima genesi della specie pre-umana prima ed umana poi oltre 30 milioni d’anni fa, ci ha portato negli ultimi secoli all’attuale realtà socio-economica, sconvolgendo senza che ce ne rendessimo conto, il nostro modo di vivere ed in particolare le nostre abitudini alimentari. In questa pubblicazione il Prof Paolo Galli ripercorre con rigore storico scientifico questo fenomeno, con utilissime indicazione su come e quali alimenti privilegiare nella nostra dieta per attrezzare le persone alle sfide batteriche e degenerative a cui l’organismo è sottoposto nell’era post moderna.
Eugenio Costa Montabone editor
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INTRODUZIONE AL LAVORO
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a domanda che il lettore si potrà giustificatamente porre è: perché un altro libro sull’alimentazione e, per di più, con un titolo così astruso, scritto da un autore, sia pur con un profondo e riconosciuto background accademico-scientifico, ma tuttavia noto ed affermato esclusivamente in campo scientifico-tecnologico ed industriale. Ma proprio in questa sta l’aspetto fondamentale e caratterizzante del lavoro stesso nel suo approccio al complesso tema dell’alimentazione, nuovo, anzi rivoluzionario e completamente diverso rispetto ad ogni altro. Lo scrivente è, nella sua preparazione e nella lunga esperienza maturate sia in campo accademico, sia nella ricerca, nello sviluppo scientifico e tecnologico industriale nei settori della Chimica,Chimica-Fisica, Scienza dei Materiali, Ingegneria, Farmaceutica e Bio-tecnologie, un soggetto assolutamente anomalo,unico ed inaspettato per un saggio sull’alimentazione. Passo quindi ora alla prima persona per meglio descrivere le motivazioni che mi hanno guidato, con una breve sintesi della logica di sviluppo del lavoro; -quella stessa logica che ha caratterizzato tutte le azioni che ho diretto nei diversi settori scientifico – tecnologico- industriali in cui ho avuto modo di operare. Nell’ ideazione, progettazione e realizzazione di una molteplicità di brevetti ed innovazioni tecnico scientifiche , di macchinari ed impianti industriali d’assoluta avanguardia, d’ogni tipo e dimensione, di rilevanza e diffusione mondiale, ho sempre e solo seguito una modalità di sviluppo del progetto su basi rigorosamente razionali. Qualsiasi nuova “macchina od impianto“ ideato e progettato doveva essere concepito e realizzato in maniera perfetta, seguendo un percorso, che con termine prettamente tecnico dobbiamo definire come “ottimizzativo“, dell’intero sistema macchna o impianto in ognuno dei suoi aspetti realizzativi : designe, rigorosa progettazione , scelta dei materiali costruttivi, perfezione costruttiva, funzionalità e sicurezza ma e sopratutto in una simbiosi di determinante importanza, con la scelta della più adatta fonte di energia motrice, perfettamente predefinita, assolutamente unica rigorosamente specifica ed insostituibile: elettrica, eolica, idraulica, meccanica, termica,termochimica, termonucleare; il tutto in un isieme termodinamicamente perfettamente ben predefinito. Dopo una tale premessa tecnologico-ingegneristica dobbiamo aprire un capitolo introduttivo allo studio, che ne chiarisca l’impostazione di base fornendo tre spunti di guida necessari alla sua comprensione, che ne diventeranno la fondamentale premessa di base, anche se, in quanto di natura
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completamente diversa da ogni logica aspettativa, sorprendentemente spaziando nell’area dell’Antropologia. -Nel periodo risalente ad oltre 60 milioni di anni fa (m.a.f.) è cominciata ad apparire e ad affermarsi sulla terra la grande famiglia, prima dei piccoli mammiferi e subito a seguire, dei grandi mammiferi. -Nel periodo risalente a 35-36 m.a.f. fanno la loro comparsa gli antenati dei primati e delle scimmie, da cui deriveranno 25-30 m.a.f. i membri della grande famiglia degli Hominoidea : gorilla, scimpanzè ed i primissimi pre-umani che iniziano in tale periodo il loro distacco definitivo e sempre più marcato dalla famiglia degli scimpanzè, i nostri più vicini cugini tanto da condivdere con noi il 98% del D.N.A. -Si attiva da tale momento quel processo di continua, inarrestabile evoluzione e specializzazione, senza uguali nel creato che porterà alla genesi della specie umana. Nessun’altra specie animale è andata incontro ad un processo di così drastica modifica, mammiferi in particolare che da oltre 50 m.a.f. sono rimasti praticamente immutati. L’uomo entra invece in un processo di continue, profonde mutazioni evolutive d’assoluta unicità nell’intero mondo vivente, accompagnate , anzi più esattamente rese possibili, catalizzate ed indotte da un nuovo tipo di dieta, drasticamente rivoluzionata rispetto al passato, con un impatto determinante sul suo sviluppo fisico ed intellettuale. L’ assunzione di sempre più diversi modelli di vita e d’ abitudini, conseguenti al traumatizzante totalmente nuovo modello di dieta, comporterà delle sempre più profonde modifiche antropologiche , fisiche e comportamentali, come l’assuzione della posizione eretta, la crescita del cervello e lo sviluppo di tutta quella serie di doti intellettuali e dello spirito d’intraprendenza che ci caratterizza, fino a portarci a questa privilegiata situazione di perfetta, “sofisticatissima, macchina –organismo”, senza precedenti nella sua perfezione. La macchina più specializzata ed avanzata “ che sia mai esistita ma nella cui genesi, specializzazione progettuale e sofisticatissimo sviluppo, proprio la selezione e scelta della forma di energia più consona, il “ combustibile- dieta”, è stato non solo determinante, ma, in perfetta linea con quanto descritto con riferimento alla “macchina perfetta”, non più oggetto di qualsivoglia possibile modifica. Ma di questo, purtroppo, (quasi )nessuno se ne rende responsabilmente conto. Ma con questo entriamo appunto nel tema del libro.
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PREMESSA
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l processo di genesi della specie umana, lungo tutto l’arco d’esistenza nel suo sofferto cammino di adattamento ed allineamento con il sistema ambiente-disponibilità alimentari, ha indissolubilmente forgiato tutto il nostro attuale sistema biofisico. Solo la “scoperta”, la comprensione e la responsabile valorizzazione di questo quadro possono costituire la più chiara e concreta realtà da cui prendere le mosse per la comprensione ed ottimale gestione del nostro stato di benessere fisico-sanitario. La presa di coscienza e l’approfondita analisi d’una tale complessa realtà sono la base e l’indispensabile premessa ad un razionale approccio dello studio della nostra disciplina alimentare . Le condizioni di vita ed il modo d’alimentarsi dell’umanità sono infatti stati oggetto di sconvolgenti e rivoluzionari cambiamenti che hanno comportato profonde mutazioni di significativo impatto sul piano genetico, portando nell’arco dei milioni di anni a quella specializzazione ed assestamento del nostro D.N.A. che costituisce oggi la base del nostro essere. Questo lungo capitolo della vita umana è stato solo in tempi recentissimi interrotto e rivoluzionato dalla traumatizzante “technology driven esplosion” economico-industriale dell’ultimo secolo che ha scardinato con la sua onda travolgente il nostro modo di vivere. Il richiamo alla necessità d’una attenta valutazione d’un tale scenario costituisce quidi l’aspetto chiave per un responsabile ed approfondito studio di base, il corretto inquadramento e la gestione del nostro sistema salute. Non possiamo prescindere da una sua accurata valutazione se vogliamo giungere all’individuazione delle azioni base di primaria importanza per l’impostazione del nostro più sano ed equilibrato sistema di vita. Ancor più precisamente quest’aspetto costitisce il target ed il punto focale del presente lavoro la base ed il punto di partenza per l’impostazione d’ogni serio e razionalmente basato studio di disciplina dietetica. Quanto di seguito esposto rappresenta un’innovativa e per molti aspetti spregiudicata, fin brutale analisi del retaggio sul nostro D.N.A. ed intero sistema salute nel lungo cammino di crescita nel incessante sviluppo evolutivo della specie umana il cui percorso di crescita, fin dalla sua genesi milioni di anni fa, è stato infatti caratterizzato da un continuo adattamento ed allineamento ad un sistema ambiente/disponibilità di risorse
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che ne ha sostenuto e segnato l’equilibrato sviluppo. Un modo d’essere e di crescere che si è protratto senza soluzioni di continuità per milioni d’anni e che, senza che noi ce ne rendessimo conto, è stato scardinato dall’ esplosione di quell’ onda di rivoluzione, agricola prima, industriale tecnologica e scientifica poi, sempre più accompagnata da eccesso di benessere, che negli ultimissimi secoli lo ha sconvolto. Nella presa di coscienza di come è giunta a maturazione la nostra “personalità biologica“ possiamo oggi impostare un razionale processo di responsabile accettazione e continuazione del nostro processo di crescita pur permanendo nell’attualeo stato di benessere. Proprio la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico che ci hanno portato all’attuale stato di benessere, ci offrono infatti tutti i migliori mezzi per capire, ben inquadrare e gestire in maniera ottimale il nostro quadro fisico-sanitario nella miglior utilizzazione di tutte le più avanzate risorse conoscitive, medico-sanitarie e dietetico- alimentari oggi così ampiamente disponibili La PARTE PRIMA del presente lavoro, costituita dai 5 capitoli 1-5, si propone di fornire l’indispensabile scenario conoscitivo sulle cui basi si sviluppa poi nella PARTE SECONDA, capitoli 6-10, la tematica riguardante gli indirizzi dietetici ed i suggerimenti di disciplina biofisica in generale che ne derivano.
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PRIMEIRA PARTE
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Secção 1: SAÚDE E NUTRIÇÃO GÉNESE, ESPECIALIZAÇÃO E DEFINIÇÃO BIO-ESTRUTURAL DA NOSSA “MÁQUINA - ORGANISMO” NA SUA EVOLUÇÃO EM SIMBIOSE COM O AMBIENTE.
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De “Ardi” à explosão da onda de progresso e bem-estar que revolucionou nosso modo de vida: o longo caminho que desde a primeira gênese das espécies pré-humanas, primeiro e depois há mais de 30 milhões de anos, nos levou nos últimos séculos à realidade socioeconômica atual, perturbando sem nos darmos conta de nosso modo de vida e em particular de nossos hábitos alimentares.
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“ a nostra più importante medicina è quello che mangiamo“ (Umberto Veronesi). Su questa tematica si è recentemente attivata anche l’Accademia dei Georgofili che ha promosso, in collaborazione con il GOIRC (Gruppo Oncologico Italiano di Ricerca Clinica), un convegno, tenutosi in Firenze presso la nostra Accademia il 12 gennaio 2017, centrato sullo stesso argomento e sulle cui linee guida si riporta in dettaglio più avanti. E’ questo comunque un tema sempre più attuale che riguarda non solo tutti noi ma l’intero futuro dell’umanità e cui dovremmo dedicare ben più attenzione e sensibilità. E’, o meglio dovrebbe essere, ben noto che la nostra dieta deve essere molto varia, bilanciata, completa ed equilibrata. Ciò vuol dire allineata con quelle che sono le esigenze in termini di soddisfazione delle nostre necessità energetiche immediate e dell’altrettanto vitale apporto dei basilari elementi costruttivi fondamentali per la crescita ed il reintegro del nostro organismo nel medio lungo termine.
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Ciò che invece non è purtroppo per nulla noto è che la nostra dieta deve mantenere tutti quei principi nutritivi fondamentali che permangono nel ricordo ancestrale di quanto è stata l’alimentazione base dell’uomo nell’intero corso del suo lunghissimo periodo di genesi, sviluppo e crescita, forgiandone in maniera indissolubile l’organismo ed il suo relativo meccanismo di funzionamento, catalizzando e supportando tutto quell’incredibile e stupefacente processo d’ evoluzione selettiva che ha portato a noi. Un’ alimentazione che ha giocato un ruolo di significativo impatto sulla genesi ed evoluzione del DNA della specie umana, riplasmandone in maniera continua ed irreversibile l’organismo ed il suo meccanismo di funzionamento, catalizzandone e sostenendone l’incredibile e stupefacente processo di sviluppo in quella profonda evoluzione e trasformazione selettiva che ha portato alla fine di un lunghissimo cammino alla nostra “macchina organismo”. Una “macchina-organismo” generata ed indissolubilmente legata a quella che è stata la sua alimentazione base da milioni di anni a questa parte. Ci sono oggi libri e pubblicazioni che recitano : “noi siamo quello che mangiamo”. Non è esatto. Questo lavoro, pur riconoscendo la validità e la grande importanza di questa affermazione,ne pone in risalto l’inesattezza o meglio l’incompletezza e ci richiama alla versione più appropriata in quanto la definizione esatta deve piuttosto essere: “noi siamo quello che i nostri predecessori hanno mangiato durante tutto l’arco d’esistenza della specie pre-umana ed umana, forgiandone il binomio organismo-alimentazione in un processo di sviluppo nel quale l’alimentazione ha avuto un ruolo determinante”. E questo costituisce il fattore decisamente di maggior importanza e su cui richiamare , anzi polarizzare, tutta la nostra attenzione: il punto base, il vero “tip of the iceberg”, di un iceberg costituito dal più profondo costrutto del nostro essere le cui origini risalgono a milioni d’anni fa e che si è andato continuamente riarticolando in tutto il periodo dalle sue prime origini ai giorni nostri. Diventa qui necessario,anzi doveroso,ricordare che la nostra “macchina- organismo” è il meraviglioso frutto di un lunghissimo, implacabilmente auto- selettivo e progressivo cammino di sviluppo che si è attivato e continuamente rigenerato in un processo molto articolato, specializzatosi in un arco di tempo della durata di milioni di anni. Si è così autogenerato un sofisticatissimo meccanismo di precisione , una vera “macchina speciale” adatta sia alla sopravvivenza della specie nel lungo termine e nei più difficili ambienti, sia all’appropriata soddisfazione di tutti i bisogni immediati ed esigenze a breve e medio termine,specializzatasi in uno stato di “corrispondenza biunivoca della Macchina Organismo col suo Carburante”. Vogliamo quindi qui subito richiamare che come e di più che, nei principi della meccanica classica, “ogni motore è progettato per funzionare con un ben deter-
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minato carburante.” Tutto il sofisticato meccanismo che ci costituisce è infatti un articolato ma rigido sistema ormai “in place“ da oltre 30 milioni di anni, autospecializzatosi per soddisfare al contempo necessità energetiche ed esigenze costruttive del nostro organismo in un delicato processo assimilativo,equilibrato nel complesso apporto e necessaria metabolizzazione di tutti gli elementi fondamentali che lo compongono. Va posto tuttavia in dovuta evidenza come tali elementi nutritivi base debbano essere sempre associati ad una significativa massa di fibre d’ogni tipo ed al fondamentale apporto, seppur quantitativamente minoritario ma diffusissimo ed estremamente differenziato in termini di tipi e qualità, della più gran varietà di oligoelementi vitali, dai più svariati e complessi sistemi di metalli, metalloidi, sali minerali,vitamine e fermenti. Una gran varietà di microelementi che costituiscono però i veri ed indispensabili catalizzatori dell’appropriata assimilazione, trasformazione ed utilizzazione di tutti i principi nutritivi assunti e determinanti nella genesi di quella molteplicità di ormoni e componenti biochimici garanti del mantenimento della protezione intima e della basilare stabilità genetica delle cellule di fronte all’aggressività degli agenti esterni ostili. Su questo così complesso, equilibrato e ben integrato processo si regge il buon funzionamento della nostra “macchina-organismo” in tutte le sue capacità, abilità e selettive esperienze di metabolizzazione, specializzate nell’arco di molti milioni di anni! “Macchina e carburante“ si sono reciprocamente adeguati ed adattati in un ormai ben ottimizzato e selezionato equilibrio nutrizionale / assimilativo / costruttivo, in un processo d’adattamento che si è andato specializzando e cristallizzando nell’arco di tempo di milioni d’anni e che vale per tutte le specie viventi. Un equilibrio nutrizionale essenziale per l’intero sistema macchina-organismo,il generatore ultimo del suo vero ed intimo carburante per la nostra genesi e sopravvivenza e la cui adeguata e delicatissima sintesi preparatoria assume un’importanza uguale se non superiore alla stessa qualità degli alimenti base introdotti. Maggiore quindi di : “ di quello che mangiamo”!. Ma come e dove possiamo identificare e fisicamente localizzare il fondamentale centro operativo sintetizzatore, attivatore e sostegno, chiave dell’intero sistema? E’ opportuno qui richiamarne fin d’ora i tre punti fondamentali: - L’essenza genetica più intima e profonda dell’intero sistema macchina- carburante va identificata nel nostro apparato gastro-intestinale, il nocciolo e cuore operativo del reattore ed intima fucina della sintesi biochimica del carburante finale.
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30 MilhĂľes de anos
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Secção 2: HISTÓRIA DO CONTEXTO AMBIENTAL QUE DESENCADEOU E CONDUZIU À GÉNESE DA ESPÉCIE HUMANA
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Chegamos à espécie humana cujo processo evolutivo e especializado não escapa às leis que têm regulado o desenvolvimento e o crescimento de todas as espécies vivas, mas que, no entanto, e que já devem ser evidenciadas, começaram na fases mais recentes do seu desenvolvimento um progressivo, muito preocupante, cada vez mais traumático distanciamento de seus hábitos alimentares padronizados muito antigos sobre os quais nos formamos, moldamos e em cuja deriva, vivemos ou não, vivemos como então descrito em detalhe na seção 5. As origens primordiais da espécie humana remontam a mais de 30 milhões de anos atrás com a com- pisão da família dos grandes macacos antropomórficos arborícolas e, ainda mais precisamente, com o desprendimento dela daquele ramo privilegiado do qual nosso predecessor “Ardi”. originária, a progenitora das espécies dos “Hominídeos” das quais todas as espécies humanas tiveram origem, nessa separação ocorreu então da espécie do chimpanzé, que, no entanto, já está muito próxima da espécie humana para compartilhar conosco um DNA com 98% de nossos caracteres. Todo este grupo de famílias viveu, no entanto, durante muito tempo sem perturbações, na grande floresta pluvial africana, encontrando fácil alimentação na grande disponibilidade de frutas, vários legumes, mas também, e deve ser recordado bem, enquanto a maioria delas o ignora (!!).), com uma minoria, mas de importância biológica fundamental, contribuição proteica de origem animal, de ovos, filhotes, pequenos mamíferos, répteis e moluscos, mesmo e em particular, nas espécies mais evoluídas (!), de formas de canibalismo frequentes, se não sistemáticas e organizadas. E isto continuou até ao evento que perturbou o destino do nosso planeta! Há 15 milhões de anos ocorreu um evento traumático para uma parte significativa desse mundo: a gênese e o crescimento do movimento tectônico profundo que, gerando o grande e muito extenso “Rift Africano”, dividiu a grande floresta tropical em duas.Toda a parte oriental da floresta, aquela que estava ocupando a área onde hoje se encontram a Etiópia, Somália, sul do Sudão, Quênia, Tanzânia, não mais molhada pelas correntes úmidas de origem atlântica, deixou de ser “floresta pluvia” e passou a desertificar, transformando-se em savana e zonas mais ou menos áridas e pouco hospitaleiras. A grande floresta pluvial, suas grandes árvores, sua riqueza de qualquer tipo de alimentação fácil desapareceram para sempre.
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Secção 3: IL TRAUMATICO PROCESSO D’ EVOLUZIONE DELLA SPECIE UMANA NEL CONTINUO SOFFERTO E SELETTIVO MECCANISMO D’ADATTAMENTO ALLE MUTEVOLI SITUAZIONI AMBIENTALI
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er le grandi scimmie così isolate e senza scampo divenne necessario scegliere: vivere o morire. O meglio, per gli esemplari più intraprendenti e coraggiosi, scendere dagli alberi della foresta morente, alzarsi in piedi,guardarsi ben bene attorno e mettersi a correre per cercare cibo, qualsiasi tipo di cibo, su aree sempre più vaste e poco generose e scappando al contempo ai grandi predatori. Facendo di necessità virtù, non ci fu miglior alternativa che darsi per disperazione ad una alimentazione esclusivamente basata su quel poco ma di tutto che si poteva trovare a terra, nelle savane, boschi , macchie selvatiche, steppe ,paludi, fiumi e zone costiere in genere: poca frutta selvatica ,verdure in stagione ,germogli , gemme, bacche, semi vari e soprattutto radici, bulbi e tuberi, reperibili lungo tutto il corso dell’anno tra cui alcuni identificabili anche se ricoperti dal terreno grazie al penetrante odore emanato come alcune specie della famiglia delle Liliacee, quali cipolle ed aglio, sulla cui sempre più attuale importanza nella dieta dell’umanità si tornerà più avanti. Ma ancor più importante, sia per assicurare una pur magra e difficile sopravvivenza e di vitale preziosa importanza, sia perché presente durante tutto l’arco dell’anno in quanto non dipendente dall’alternanza delle stagioni, sia per quel fondamentale apporto costruttivo proteico e lipidico determinante per lo sviluppo fisico e cerebrale dell’organismo: la caccia con la ricerca di piccoli mammiferi, uccelli,uova, nidiacei, molluschi, vermi, pesci , insetti e, non ultimo, le carogne d’animali e quant’altro lasciati dai grandi carnivori. Le carogne d’animali in genere abbandonate dai più grandi predatori carnivori, dopo averne divorato in primo luogo le viscere e le parti intestinali più ricche di sostanze vegetali, hanno costituito lungo tutto l’arco dei primi milioni di anni vita dell’uomo la sua principale piu’ continua, facile e sicura fonte alimentare di sostanze proteiche così preziose e fondamentali. Non ancora organizzati per le battute di caccia, come avverra’ invece con micidiale efficacia e devastante impatto in epoche successive, l’uomo seppe. inizialmente, trarre vantaggi dalle sue capacità manuali nell’utilizzare strumenti in pietra per rompere i cranii e le ossa da cui estrarre la materia celebrale e il midollo, che i grandi predatori non riuscivano a mangiare. Ma dovunque c’era sempre e comunque poco di tutto e ciò rendeva necessario muoversi su aree sempre più estese e velocemente per anticipare gli altri predatori, catturare la selvaggina aggredibile, sfuggire a quella aggressiva; la rapidità in tutti i sensi sia nell’avvistare, sia nell’agire, il fondamentale “MUST” di sopravvivenza! Ma d’altra parte cos’altro poteva fare questa creatura ,debole, derelitta, inetta in tutto, caduta impreparata dall’albero senza artigli ne denti adeguati, lenta, fisicamente poco dotata ed inetta in ogni campo? L’assunzione della posizione eretta divenne subito ,il secondo fondamentale ”MUST“ vitale che, operando in stret-
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ta sinergia col primo, costituì la combinata vincente per l’avvistamento, l’inseguimento e la cattura della selvaggina di medio- piccola taglia e di quant’altro raggiungibile prima degli altri e da più lontano possibile. Ovviamente non essendo dotato d’alcuna valida arma d’offesa bisognava accontentarsi di qualsiasi tipo d’alimento potesse essere prontamente reperibile e catturabile, razzolando sul terreno, salvo invece fuggire precipitosamente di fronte alla minaccia d’uno dei tanti sempre presenti pericoli mortali. Quindi l’unica via di sopravvivenza divenne il rendersi subito conto che, una volta “scesi dal pero“ bisognava muoversi in fretta, drizzarsi in piedi per guardarsi attorno e correre per cacciare o scappare a seconda dei casi. Ma, soprattutto ed ancor più, al fine di soddisfare le fondamentali esigenze alimentari e garantire la mera sopravvivenza una volta razzolato tutto quanto localmente reperibile, si rendeva necessario allargare la ricerca spaziando su aree sempre più vaste per cercare di ovviare alle sistematicamente fatiscenti e miserande disponibilità territoriali da sempre oggetto di rapido spesso, irreversibile, esaurimento. La ricerca prioritaria e più spasmodica è stata comunque fin dai primissimi passi della specie umana, quella degli agognati alimenti di origine animale: selvaggina,pesci ,molluschi,piccoli rettili, uova e simili; quell’alimentazione ricca di proteine e grassi che ha permesso il nostro progressivo affrancamento dalle iniziali difficoltà d’inserimento nei nuovi ambienti, consentendo il graduale sviluppo fisico ed intellettuale dell’umanità. Un tipo di alimentazione che per quanto difficile e contesa, costituì fin dalle nostre origini, sempre e per sempre, il tipo d’alimentazione più attraente e bramata da qualsiasi specie di “homo “. Ma purtroppo anche una risorsa che in ogni ambiente oggetto di caccia sistematica sempre si rarefa rapidamente molto spesso fino alla sua completa estinzione in tutto il territorio battuto. A tal fine l’umanità ha dovuto fin dalle sue primissime origini muoversi senza ne pace ne soste, spostandosi continuamente in un incessante esodo verso sempre nuove aree, sempre più vaste e lontane,da una regione all’altra, da un continente all’altro e spesso anche con vistosi fenomeni di ritorno verso zone e direzioni già battute. Le distanze coperte in questa estenuante espansione in una continua ossessiva peregrinazione verso sempre nuove aree sperabilmente più promettenti e sicure sono impressionanti. Merita qui richiamare alcuni passi tratti dal testo:”HOMO SAPIENS - Il cammino dell’Umanità“, di Telmo Pievani-Istituto Geografico De Agostini: “ L’inarrestabile ed incessante spinta della fame : l’esaurimento delle risorse alimentari del territorio ed il continuo esodo verso nuove aree incontaminate e ricche di risorse ,da continente a continente su tutto il globo terrestre. La “driving force “dei grandi spostamenti geografici umani è sempre stata la ricerca, l’inseguimento e la caccia, fino spesso a provocarne l’ estinzione, di tutti i tipi di selvaggina, da ogni tipo di mammifero, roditore, rettile, uccello, fino ai gi-
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ganteschi mastodonti e mammut,senza risparmiare neppure i grandi carnivori quali il possente orso delle caverne e la tigre coi denti a sciabola. Partendo dai casi più recenti e più documentati perché più vicini a noi, solo nell’arcipelago Australe l’arrivo del’Homo Sapiens ha comportato la totale sparizione della cosiddetta “megafauna australiana” composta da grandi marsupiali, diprotodonti, canguri giganti, leoni marsupiali, grandi capibara, vombati, tapiri e da enormi uccelli corridori che, con le loro uova, furono le prime e più ghiotte vittime. Lo stesso avvenne nel Nordamerica dove viveva indisturbata una grande varietà di mammiferi carnivori ed erbivori, dai vigorosi mastodonti americani, lo smilodonte, il milodonte, l’homotherium, il giptodone, l’armadillo gigante, i bradipi e tapiri giganti, i leoni, i grandi orsi dal muso corto, i castori giganti, le maestose e terribili tigri dal denti a sciabola che superavano i 400 kg e che attaccavano prede di ogni dimensione ma la cui pericolosità non è bastata per sottrarle al’estinzione causata dall’arrivo dei primi cacciatori umani provenienti dalle aree siberiane attraverso il grande ponte gelato dello stretto di Bering. Questi sono comunque solo alcuni dei più importanti componenti della fauna scomparsa assieme a molti altri ancora; tra questi merita ricordare il cavallo,sterminato e reintrodotto poi dagli spagnoli millenni più tardi. Dall’arrivo dei primi cacciatori “Clovis” 12.000 anni fa alla fine dell’ultima glaciazione 57 specie di mammiferi di grandi dimensioni si estinsero in pochi millenni. Ancor più numerose le specie di grandi uccelli corridori come i “dinorniti”, tra cui il moa gigante della Nuova Zelanda alto più di tre metri e pesante più di 300 kg, le anatre giganti delle Haway che pesavano fino a 200 kg, assieme a molteplici altre specie cugine, di oche ed anatre nel resto del mondo, tipo il Genyoarnis newtoni, e per finire, con quello che è diventato un’icona dell’estinzione di animali causata dall’uomo: il Dodo, columbide gigante i cui ultimi esemplari sono stati portati all’estinzione nell’isola Mauritius nell’oceano indiano. Lo sterminio fino all’estinzione di intere famiglie di grandi mammiferi, grossi rettili ed uccelli fu ancor maggiore in Sudamerica con la scomparsa di diverse centinaia di specie. Ancor più impressionante il numero di specie cacciate fino all’estinzione in Europa ed Asia anche se il numero è più difficile da quantificare dati i tempi molto più lontani, ma che vien comunque considerato dell’ordine delle diverse centinaia di specie e delle quali sono state disseppellite montagne di scheletri, unico resto delle cacce che ne hanno comportato l’estinzione. Tra le più conosciute, anche perché tra le più recenti, l’incessante caccia ai mammut dal Nord Europa, Asia centro settentrionale, Siberia, Mongolia, Manciuria e Corea, inseguendo senza tregua le grandi mandrie attraverso il ponte gelato dello stretto di Bering fino alla discesa nel Nord America. La caccia al mammut era una pratica molto pericolosa, come certo lo furono tutte le precedenti cacce ai grandi mammiferi, non ultimi i possenti carnivori, tant’era la spinta della fame , ma se aveva successo risolveva i problemi alimentari di intere comunità per diverso tempo.
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Questa in sintesi la spinta principale alle incessanti migrazioni del genere umano con spostamenti entro ciascun continente e da un continente all’altro. Una valutazione molto riduttiva effettuata calcolando esclusivamente i percorsi diretti verso obiettivi ed aree specifiche nell’ambito di ciascun continente porta a quantificare degli spostamenti d’almeno: 75.000 Km all’interno del Continente Africano, 180.000 Km in Asia Minore, Vicino Oriente, Asia, Penisola Indonesiana ed Australia, 80.000 Km in tutta l’Europa ad ovest della catena degli Urali, 95.000 nella direttrice dallo stretto di Bering, al Nord, Centro America ed isole Caraibiche, 65.000 nel Sud America fino alla Patagonia. Il tutto assomma ad un totale di 495.000Km. Ma è un valore estremamente riduttivo in quanto tiene conto solo degli spostamenti in linea diretta e solo verso i singoli specifici insediamenti. Se dovessimo considerare tutte le distanze coperte nel continuo errabondare entro le singole aree od in spostamenti collaterali da un’area all’altra per la ricerca del cibo, l’inseguimento della selvaggina o la fuga dalle minacce, il totale salirebbe di diversi ordini di grandezza a livello quindi dei milioni di chilometri. Questo continuo, estenuante movimento migratorio imposto dalla necessità di sopravvivenza, ha sempre comportato il devastante impoverimento dell’ambiente naturale e come visto, prima d’ogni altra cosa, della più ambita e ricercata fonte d’alimentazione: la selvaggina d’ogni tipo e dimensione come ben noto il nutrimento d’eccellenza,preferito ma sempre molto conteso ed in rapido esaurimento. La spinta vitale alla sopravvivenza ha dovuto quindi, inevitabilmente e fin dall’inizio indirizzarsi verso altre alternative costituite dai più ampiamente disponibili e diversificati alimenti di origine vegetale che, per quanto meno nobili ed attraenti, furono anch’essi da sempre e non di meno ferocemente contesi. Anche gli alimenti d’origine vegetale vanno infatti incontro ad esaurimento e sono per di più soggetti a negativi cicli naturali e conseguenti carestie. Di qui la spasmodica ricerca, ancora in accesa competizione, di quella endemicamente altrettanto scarsa anche se poco appetibile oltre che ipocalorica alimentazione, costituita da vegetali poveri ed effimeri, ogni volta che la molto più bramata e nutriente cacciagione e pesca ,su cui da sempre sussisteva uno stato di ancor più accesa e cruenta competizione con altre tribù o razze e che comunque e da sempre giungeva a rapido esaurimento. Un acceso antagonismo che riguardava quindi la ricerca di tutti i tipi d’alimenti di qualsiasi origine e natura in tutti i territori frequentati in un continuo confronto caratterizzato da feroci lotte tribali che hanno finito per portare al sistematico sterminio di tutte le altre specie umane concorrenti con la sopravvivenza finale della sola specie dell’”HOMO SAPIENS” ed alla sua superiorità rispetto agli altri esseri viventi. Ma tanto , caccia per caccia , eravamo e da sempre, tutti cannibali! Quest’impressionante documentazione di supporto presentata nel documento di Telmo Pievani di cui si riportano di seguito in sintesi alcuni passi ci forni-
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scono un quadro chiaro del profondo perché all’incessante esodo migratorio dell’umanità: “La spinta alla sistematica ricerca di zone sempre nuove e che offrissero una maggior disponibilità di alimenti d’ogni genere, prima di tutto la selvaggina, sempre e comunque necessariamente seguita da quelle classi di alimenti meno nobili e nutrienti, ma che costituivano quel rifugio alimentare, cui abbiamo già accennato in precedenza, più diffusamente e stabilmente reperibile durante periodi più lunghi, come erbe, germogli, gemme, bacche, radici, tuberi, frutta secca e fresca in stagione e molti altri ancora, nonché, ove e se appena disponibili, molluschi, anfibi vari, piccoli rettili,larve ed insetti .E quando andava bene bisognava accontentarsi! E su questa scelta obbligata di alimenti poverissimi e poco stimolanti ha dovuto comunque ripiegare sistematicamente l’umanità intera in quella sofferta ricerca per garantire la sopravvivenza che ha caratterizzato i periodi più lunghi della sua esistenza, segnati dalla forzata astinenza dalla tanto bramata quanto rapidamente evanescente selvaggina. Anticipiamo qui due concetti, meglio ripresi in seguito, di fondamentale importanza nell’ impostazione di tutte le nostre abitudini alimentari: -Non possiamo dimenticare che dobbiamo la nostra sopravvivenza proprio a questa dieta poverissima, ma al contempo necessariamente estremamente varia e piena di detriti e scorie d’ogni tipo,basata sul razzolare tutto quanto fosse reperibile, purché almeno in parte assimilabile. Una dieta veramente molto, molto vicina a quella del cinghiale, facocero e simili. -Una seconda importantissima considerazione da non sottovalutare è che tutto doveva essere forzatamente mangiato sporco, o meglio non c’era alcuna alternativa al dover mangiare qualsiasi alimento con tutto il terriccio, la sabbia, l’humus, gli inerti e la gran quantità di scorie, minerali, vegetali ed animali, i più svariati fermenti che sistematicamente ed ineluttabilmente l’accompagnavano. Ma questo comportava il loro tanto inconscio quanto fondamentale apporto in termini di ogni tipo di minerali e fermenti naturali, non sussistendo alcun mezzo o possibilità di pulire, selezionare o lavare gli alimenti comunque raccolti, come peraltro da sempre fa qualsiasi animale selvatico . Tutte scorie ma che appaiono a noi moderni scostanti se non repellenti e disgustose, garantiscono invece come si vedrà in maggior dettaglio più avanti, un significativo apporto di quella vastissima gamma di preziosi elementi, sia di natura inorganica, sia organica, quali composti minerali vari, sali dei metalli e metalloidi più disparati, oligoelementi, fermenti, enzimi, vitamine e batteri, e tanti , tanti tipi d’inerti d’ogni natura e tipo, tutti necessari e di vitale importanza per la garanzia della
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stabilità biologica delle cellule. Non si è certo trattato d’un adattamento facile ed indolore! E’ dimostrato che ci fu una spaventosa selezione naturale durata tempi lunghissimi che solo pochissimi individui, i più capaci, forti e predisposti riuscirono a superare adattandosi al cambiamento. Iniziò comunque proprio così quella implacabile e spietata selezione naturale che in tanti milioni di anni gradualmente portò a noi. Selezione favorita sia dalle doti d’acume geneticamente presenti atte a garantire la sopravvivenza giorno per giorno, sia dalla progressiva sensibile crescita della struttura cerebrale resa possibile dalla sia pur povera dieta,ma con una significativa presenza di proteine e grassi di origine animale: piccoli mammiferi-uccelli-uova-molluschi-pesci-insetti-carcasse animali. Una selezione che si è innescata su tali basi e che ha giocato il ruolo chiave nella nostra evoluzione permettendoci di diventare quella specie assolutamente unica che siamo oggi nel creato. Tre sono stati gli aspetti che, agendo in strettissima simbiosi nel fondamentale processo di mutazione genetica e di specializzazione della specie, hanno reso possibile la nostra incredibile differenziazione da ogni altro organismo vivente . Tre aspetti attinenti e direttamente conseguenti al medesimo tipo di processo perché biunivocamente indotti da quello stesso cambiamento selettivo che abbiamo attivato, ma, al contempo anche gli stessi che hanno permesso alla nostra specie di differenziarsi drammaticamente e traumaticamente da ogni altro essere vivente superando tutte le maggiori difficoltà di percorso in un processo che potremmo scientificamente definire “AUTOCATALITICO” : 1-lo sviluppo del cervello e delle nostre capacità cerebrali ed unicità intellettuali, dovuto da un lato al tipo di dieta forzatamente molto più varia, ricca di proteine e grassi animali rispetto di quella delle scimmie, dall’altro all’implacabile selezione naturale che, in un così drammatico contesto ambientale ed evolutivo che si è trascinato per milioni di anni, ha consentito la sopravvivenza selettiva dei soli pochissimi, più predisposti individui: “i più pronti,presenti e svegli...!(non cambia mai niente nella vita). 2-Lo sviluppo dei glutei ,che garantiscono la posizione eretta e ci consente di correre e camminare speditamente su lunghissime distanze, muscoli unici per diversi aspetti nell’intero mondo animale. I glutei hanno consentito la stabilità nella posizione eretta, una sempre maggior velocità di movimento quella incredibile capacità di lunghi spostamenti che, come abbiamo visto, ci ha consentito di coprire distanze enormi occupando ogni più recondito angolo della terra. Ma ancor più l’assunzione della posizione eretta,la capacità di correrere coprendo lunghissime distanze a forte andatura,grazie all’efficientissimo siste-
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ma di smaltimento del calore,ha consentito all’uomo in generale ed alla specie Ergaster in particolare ,operando spesso in gruppi numerosi, d’inseguire la selvaggina fino allo sfinimento ed a provocarne il collasso per completo esaurmento fisico. Le prede così indebolite venivano quindi facilmente sopraffatte ed abbattute. Questo sistema di caccia ,sempre più sistematico ed organizzato nel tempo, si è focalizzato su prede sempre più grosse e spesso anche feroci come il gigantesco orso delle caverne e la tigre dai denti a sciabola, facendo emergere quest’altro aspetto di unicità della specie umana, che trasformandosi da essere imbelle ed indifeso “caduto dall’ albero”, l’ha trasformata in “una VERA MACCHINA DA GUERRA” capace di scatenare come vedremo subito più avanti azioni dirompenti con impatto catastrofico sul resto del creato.
Proprio l’assunzione della posizione eretta ha inoltre reso possibile la significa-
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tiva riduzione nell’esposizione all’eccessiva e pericolosa radiazione solare, una volta venuta a mancare la presistente protezione dell’ombra forestale. 3-L’eliminazione della fitta coltre pilifera che ricopriva il corpo dei nostri predecessori ha reso disponibile tutta la nostra vasta superfice epidermica ad un più rapido smaltimento del calore corporeo, garantendo una nuova ed efficiente capacità di scambio termico; fenomeno che, in associazione con la genesi di un rivoluzionario e completamente nuovo sistema di sudorazione, esteso all’intera sistema epidermico, ha permesso la realizzazione del più efficiente, efficace e rapido sistema di raffreddamento corporeo conosciuto, caso unico nell’intero sistema animale vivente. Questa nuova ed unica efficentissima macchina di smaltimento del calore è quella che ha reso l’uomo capace di sopravvivere, rendendolo capace di coprire tutti quei lunghissimi tratti di corsa veloce necessari per l’inseguimento delle prede o l’altrettanto rapida fuga dagli aggressori, nonché d’effettuare quei grandi, continui spostamenti in tutta la vasità dei territori africani prima e nel resto del mondo poi, che sono stati il teatro d’azione dei nostri predecessori già dai primi milioni d’anni della loro esistenza. L’assoluta unicità di queste mutazioni indotte è ciò che ha, in estrema sintesi, alla fine permesso al nostro progenitore, povero essere “caduto dall’albero” imbelle, lento ed indifeso di accettare la grande sfida d’una tribolata sopravvivenza in un ambiente sempre estremamente difficile ed ostile con una sola opzione: adeguarsi od estinguersi. Abbiamo accettato e siamo incredibilmente, diventati invece gli incontrastati
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dominatori del mondo. L’indiscusso primo attore di quest’incredibile impresa si identifica con il nostro più evoluto e vicino predecessore, L’HOMO ERGASTER. Inedito, nuovo modello assolutamente rivoluzionario di ominino, il più innovativo rappresentante della specie umana comparso due milioni di anni fa: Figura slanciata, ossa leggere, pienamente bipede, pelle liscia, raffreddamento corporeo molto efficiente, maggior capacità cranica, grande intraprendenza, efficienti abilità manuali e nuove tecnologie di lavorazione della pietra, alimentazione mista, estremamente varia ma con signiicativa presenza di carni ed alimenti animali d’ogni genere e tanti tuberi e radici, le basi di una alimentazione reperibile in ogni stagione ed in ogni parte del mondo. L’ “ HOMO ERGASTER ha sintetizzato ed ottimizzato in se i tre aspetti sopra descritti specializzandoli drammaticamente e portando a conclusione la nostra differenziazione con ogni altro essere vivente. Questi veri “ominini bipedi di prateria”, dotati di grandi capacità di coprire enormi distannze geografiche, diventeranno i colonizzatori dell’intero mondo, le prime specie umane a spingersi fuori dall’Africa, dando inizio alla planetarizzazione del gener umano, con comparsa in Eurasia, Caucaso, Georgia, intera Europa, Medio Oriente Pakistan, Cina, Giava e Penisola Malese e tutta l’Indonesia , aree geografiche su cui hanno esercitato un dominio incontrastato per oltre un milione di anni, lasciando poi il passo ai nostri ancor più vicini progenitori, l”Homo Heidelbergensis“ e l’ “Homo Sapiens”. L’impatto della planetarizzazione del genere umano ha comunque e dovunque comportato effetti devastanti se non catastrofici. Significativo il seguente passaggio tratto dall’ultimissimo e vivace libro di Telmo Pievani “Homo Sapiens ed altre catastrofi” “ L’impatto della specie umana sul pianeta ha lasciato ovunque il segno della devastazione fin dai suoi esordi. Dove sono passati esseri umani la comunità ecologica è rimasta stravolta. Nessun ecosistema, nemmeno il più inospitale e resistente, ha retto a lungo la presenza umana senza subire trasformazioni radicali. Emblematico il caso dello sterminio pleistocenico dei grandi mammiferi americani ed australiani . Alla fine del Pleistocene gli abili e veloci cacciatori sapiens scesero rapidamente lungo i corridoi liberi dai ghiacci e in alcuni secoli avanzarono fino al Messico. La loro penetrazione, alimentata dalla disponibilità pressochè infinita di prede e da habitat ospitali, giunse ben presto fino alla punta del continente meridionale. L’equilibrio che regola solitamente i rapporti fra cacciatori e prede non venne più rispettato: i sapiens pensarono di avere di fronte un eden naturale indefinitamente prolifico e non diedero limiti alla loro sistematica mattanza; i poveri mastodonti non fecero tempo ad apprestare alcuna strategia difensiva. Fu così che gli uomini di Clovis, 11.500 anni fa, organizzarono il più grande banchetto
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della storia naturale dell’ Homo Sapiens. Dovunque e comunque in tutto il globo terrestre il passaggio del sapiens si è concretizzato nell’estinzione totale dei grandi mammiferi. “CE LI SIAMO MANGIATI FINO ALL’ULTIMO”. Possiamo veramente concludere che il nostro povero predecessore, “caduto dall’albero” imbelle ed indifeso , ha saputo evolversi in una micidiale “Macchina da Guerra” con un impatto catastrofico e devastante sul creato. Un’inarrestabile ed implacabile conseguenza di quel sorprendentemente rivoluzionario, autocatalico processo di crescita e sviluppo biofisico evolutivo delle tre fondamentali direttrici di mutazione genetica sopra descritte. Un processo evolutivo che è stato innescato, reso possibile e supportato, assieme ad altri fattori concomitanti e stimolanti, fondamentalmente dalla forzatamente variatissima ma altrettanto ineluttabile unico tipo di dieta possibile, in quanto reperibile in ogni nuovo territorio e stagione: piccola e grande selvaggina, piccoli animali con il loro fondamentale apporto proteico e lipidico e tanti tuberi e radici, bacche, licheni ed ogni qual volta possibile verdure di qualsiasi tipo, frutto del sistematico “Razzolamento“ del territorio: appunto quella che definiamo come “La dieta del CINGHIALE“
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Secção 4: A CONSCIÊNCIA IRRESISTÍVEL DA NOVA REALIDADE
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No entanto, em tal ponto de fundamental importância para que nosso pré ensaio entenda plenamente a natureza do nosso passado e esclareça as bases da gênese da espécie humana, de como e por que tudo isso poderia acontecer, quadrado exatamente de onde viemos, o que mais nos distingue, e só a nós, à luz do que aconteceu ou melhor, “não aconteceu” em nosso passado, nos milhões de anos que o caracterizaram. E, a partir daqui, é ainda mais importante chegar à clarificação esclarecedora e à consequente decisão do que devemos fazer melhor hoje para evitar uma perigosa degeneração. Porquê trazer-nos este novo problema? Temos de enfrentar a nova realidade de hoje e tentar compreender e aceitar as implicações inerentes ao facto traumático de que tudo mudou e que, em muito pouco tempo e com a circunstância agravante que não notámos, ou, pior ainda, não queremos tê-la em conta! E este é o ponto-chave: compreender, aceitar e mover-se na consciência de que na história da humanidade algo dramaticamente importante acabou de acontecer - tantos pelo impacto nas nossas vidas e no nosso futuro, que já não podemos deixar de notar responsavelmente! É sintomático que este aspecto tenha sido o fulcro do que emergiu na mencionada convenção “Alimentação e Saúde” organizada em Florença pela Acc- demia dei Georgofili e cujas diretrizes podem ser resumidas a seguir: -A humanidade nasceu e cresceu encontrando um equilíbrio com os diferentes ambientes; o As rápidas mudanças impostas pela sociedade industrial não permitiram que as estratégias de vida fossem desenvolvidas de acordo com as novas condições. -O estilo de vida actual mudou os modelos passados. A dieta que durante milhares de anos se adaptou às modalidades de fadiga física, às longas e contínuas viagens a pé para os movimentos e mobilidade necessários à sobrevivência, às dificuldades do frio ou do calor, tem hoje de enfrentar condições radicalmente alteradas. -Felizmente, ao mesmo tempo, a pesquisa científica tem feito enormes avanços no conhecimento dos mecanismos fisiológicos que são as ferramentas chave para a criação de novos modelos de vida baseados principalmente no alimento correto. Torna-se, portanto, de importância propedêutica para poder aceitar, aceitar e proceder utilmente no discurso, aprofundar o que tem sido o tema básico de alguns trabalhos científicos anteriores sobre a gênese e a evolução do progresso científico e tecnológico da humanidade, preparados em colabo-
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ração com o Professor L.G. Maury, professor de Antropologia do Instituto de Geologia da Universidade de Delaware, apresentados e acolhidos com grande interesse pela comunidade científica internacional durante mais de 30 anos em vários Congressos Científicos Internacionais. A premissa fundamental para o estudo da gênese e desenvolvimento de todo o progresso científico da uA primeira delas foi o estudo cuidadoso de todo o caminho histórico da gênese e de todo o longo caminho de crescimento da própria humanidade. Aqui está um resumo, em palavras simples e esperemos que acessível, de uma das publicações científicas sobre o assunto, apresentada e publicada em 1990. Limitamonos aqui a resumir na secção seguinte 5 o tema básico, o resumo, alguns dos diagramas e imagens mais significativos.
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Secção 5: STORIA DELLA GENESI E DELLO
SVILUPPO DELLA NOSTRA CIVILTA’
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Sommario
A
partire dalle origini dell’uomo vengono descritti e spiegati i momenti salienti che hanno caratterizzato il suo percorso di crescita. Vien posta in evidenza l’importanza d’una comprensione su basi scientifiche dei rapporti causa-effetto nelle varie tappe che hanno contrassegnato il lungo processo di evoluzione e crescita dell’umanità. Si pongono le prime basi per la ricerca di quella spiegazione “intelligente“ d’ogni fenomeno naturale, chiave di volta nell’impostazione e sviluppo del processo di genesi dello sviluppo scientifico. Dopo milioni d’anni di torpore evolutivo in quelle specie che daranno poi origine ai primissimi Preominidi, alcuni sconvolgimenti geomorfologici della crosta terrestre hanno creato le premesse e fornito il necessario stimolo alla comparsa di una nuova specie intelligente che ha saputo poi evolversi con sempre maggior dinamicità. Si propone come un primo esempio per un approfondimento critico del concetto causa-effetto, il caso della scomparsa della foresta pluviale in una vasta area dell’Africa Orientale e si spiega come questo evento abbia costituito la premessa e dato l’opportunità alla transizione dalle Scimmie Antropomorfe a quella che diventerà la Specie Umana. dalla comparsa della rivoluzionaria specie degli “Ominini“, ai successivi preominidi ed ominidi , fino ai nostri giorni con l’Homo Sapiens. (Figure pagina 53-59) Viene sottolineato in particolare il ruolo chiave esercitato ,tanto nel passato quanto e forse ancor più nel presente, dal progresso scientifico per un’equilibrata crescita e sviluppo economico della nostra civiltà. (Figure pagina 60-61) In contrasto con il lungo e lentissimo processo volutivo della specie umana, oggi ormai valutato nell’arco d’oltre 30 milioni d’anni, il progresso scientifico–tecnologico si è innescato all’i mprovviso, ma non senza motivo, con un processo auto-catalitico ed inarrestabile,che sta “esplosivamente” cambiando il nostro modo di vivere! (Figura pagina 62) La chiave fondamentale e la costante nella genesi ed in tutte le successive fasi caratterizzanti lo sviluppo del progresso vanno fatte risalire alla scelta, specializzazione ed all’uso intelligente dei MATERIALI che l’uomo ha saputo effet-
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tuare nelle varie età che hanno contrassegnato la sua crescita. Tale processo ha portato alla creazione nei tempi più recenti di vere nuove famiglie di materiali innovativi che hanno reso possibile la concezione e la realizzazione delle più avanzate e rivoluzionarie invenzioni che oggi caratterizzano il nostro livello di benessere e di vivere civile. Va posto infine in doveroso risalto come l’inscindibile binomio “progresso scientifico- tecnologico” costituisca oggi sempre più drammaticamente la vera, unica combinata vincente per l’ulteriore crescita, il continuo miglioramento del tenore di vita se non addirittura la sopravvivenza della nostra civiltà. Il messaggio finale si può così sintetizzare - Capire il nostro passato - Capire cos’è il presente, come diretta eredità del passato stesso. -Orchestrare responsabilmente il nostro futuro attraverso un intelligente ed equilibrato modello di sviluppo scientifico, finalizzato ad un progresso fondato su innovazione e sostenibilità.
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A grande família de Austrolopithecus foi seguida há dois milhões de anos pelo aparecimento do primeiro espécime revolucionário de um novo homem, o homo Ergaster, que então deu origem, sem mais mudanças biofísicas e individuais significativas, ao nosso gênero Homo Sapiens.
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“Homo Ergaster de 9 anos, cujo esqueleto foi encontrado nas margens do lago Turkana; incrivelmente semelhante ao homem moderno, o progenitor de todos os grandes caminhantes humanos.
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PARTE DOIS
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SECÇÃO 6: AS LINHAS DE AÇÃO PARA ENFRENTAR A NOVA REALIDADE
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a nostra strategia per identificare e sviluppare la linea d’azione ottimale per una nostra sana sopravvivenza dovrà articolarsi, sulla base del messaggio che le precedenti informazioni ci portano, all’implementazione dei principi ben focalizzati nella pubblicazione precedente: - Capire il nostro passato - Rendersi conto di cos’è il presente - Orchestrare responsabilmente il nostro futuro. Questo sintetico messaggio conclusivo, che ci indica le tre fondamentali direttrici d’azione secondo cui dobbiamo muoverci, deve essere però ben focalizzato, capito e responsabilmente vissuto nella lucida visione ed a accettazione dei due punti salienti di tutto quell’intero contesto che caratterizza oggi la nostra realtà; un contesto da cui non si può prescindere nella responsabilmente doverosa valutazione del nostro attuale stile di vita ed abitudini alimentari in particolare in confronto col passato: -primo, dopo milioni d’anni di pressoché totale inerzia nella nostra presenza terrena e nessun tipo di sviluppo in alcun campo, si è verificato un momento di assoluta unicità ,di rottura , traumatico ,”ESPLOSIVO.” Un’ “esplosione “ sulla cui onda stiamo inconsciamente galleggiando ed in parte irresponsabilmente vivendo. (fig. p. 62) -“l’esplosione” è stata determinata dallo sviluppo scientifico-tecnologico che l’uomo ha saputo, solo recentissimamente nella sua storia(!), innescare con gli enormi benefici di cui oggi godiamo; ma ciò comporta anche tante attuali e potenziali ricadute sul nostro equilibrio e stato di benessere fisico che dobbiamo conoscere, capire e di cui dobbiamo responsabilmente renderci conto per poter adeguare il nostro comportamento, prima di tutto sul piano alimentare, in modo da evitarne o contenerne l’impatto negativo: APPUNTO! Con riferimento ai diagrammi del lavoro preso in considerazione si rileva che a partire dalle primissime origini dei nostri precursori arboricoli circa 30 milioni di anni fa,dalla comparsa degli “ominini“ 15 milioni d’anni fa, ovvero dalla comparsa dei primi veri ominidi del tutto simili a noi 3,5 milioni di anni fa, i primi segni di quel progresso che ha contribuito a drammaticamente cambiare tutte le nostre abitudini, prima tra tutte quella che sta alla base della nostra rivoluzione alimentare e cioè l’origine dell’agricoltura, si sono manifestati non prima di 5000 anni fa. Ma 5000 anni fa significa, fatte le debite proporzioni, lo 0,0166 % del tempo di esistenza della specie umana fin dalla primissima origine dei nostri pre-
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cursori, valutata a 30 milioni di anni fa, o, lo 0,142% del tempo di vita valutato dalla comparsa dei primi ominidi. In altre parole se considerassimo il periodo di tempo d’esistenza, della nostra specie sulla terra come pari ad una giornata di 24 ore, misurandolo a partire dalle sue più lontane origini, questi ultimi 5000 anni sarebbero pari a 0,864 secondi; se consideriamo le 24 ore della giornata d’esistenza dell’umanità a partire dalla comparsa degli ominidi, quest’ ultimi 5000 anni sarebbero pari a 7,4 secondi nella giornata dell’uomo! Periodi di tempo assolutamente insignificanti se valutati nell’ottica dei tempi d’evoluzione di qualsiasi specie vivente, vegetale od animale! Quindi noi siamo ancora come organismo e sua funzionalità quelli che eravamo prima della traumatizzante “esplosione del progresso“ di ...pochefrazioni di secondi fa! Ebbene grazie a questa recentissima esplosione del progresso tutto è cambiato, anzi è stato completamente rivoluzionato, con immensa fortuna per l’intera umanità che finalmente, ma solo poche migliaia di anni fa, è uscita da quella sofferta sopravvivenza che ha caratterizzato i precedenti milioni di anni durante i quali non ha mai potuto superare le poche migliaia di unità, e che pur sopravvivendo miseramente ed in continuo pericolo d’estinzione, ha finalmente cominciato a crescere. L’agricoltura,i fertilizzanti, le macchine agricole e quant’altro è stato reso disponibile dal progresso scientifico - tecnologico - industriale hanno rapidamente portato all’attuale grande, ricca e continua, troppo spesso abusata, disponibilità di cibo.
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Secção 7: O ESTILO DE VIDA ATUAL E O CONSEQUENTE RISCO FISIOLÓGICO INERENTE À ADOÇÃO DAS NOVAS E PROFUNDAMENTE ALTERADAS (IN)LEI ALIMENTAR
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eniamo da milioni d’anni di fame e stenti d’ogni tipo, fatiche estreme al limite della sopravvivenza, esposizione a tutte le intemperie, costretti ad un’alimentazione precaria, poverissima, basata su quanto si poteva cacciare, raccogliere razzolando ogni sorta di residui animali e vegetali, nel continuo rischio d’estinzione e siamo ora sommersi in un’ondata di benessere, con una ridondanza di cibi ipercalorici e super raffinati. Il tutto poi completato ed aggravato da una generale carenza di moto e di pressoché ogni tipo d’impegno fisico. Ma a questo non eravamo ne abituati ne tantomeno preparati e predisposti. Troppo di tutto e con un apporto calorico eccessivo, esageratamente concentrato; tra i primi zuccheri e farinacei, oggi per di più super raffinati e privati di conseguenza di tutti quei preziosi elementi costruttivi prima presenti nelle originali specie in forma integrale. Grandissimi generatori di energia quindi ma per contro completamente privi di tutti i fondamentali elementi chimici e biochimici base essenziali alla stabilità, integrità ed intima protezione cellulare. Ma il discorso è molto più generale e profondo: purtroppo la maggior parte di tali elementi, prima ubiquitari sono oggi quasi assenti nell’odierna alimentazione. Le cellule del nostro organismo sono continuamente sommerse in questo bagno d’energia sovrabbondante e ne vengono disorientate,ubriacate, rese incapaci di reagire appropriatamente agli stimoli ed aggressioni esterne. Possono essere paragonate ai polli d’allevamento,gonfi di cibo ma deboli ed esposti ad ogni tipo di attacco infettivo o degenerativo, al contrario dei loro rudi ruspanti predecessori. Le cellule così ipernutrite hanno perso il loro carattere, le loro capacità di autodifesa, si sono addormentate nel loro eccesso di benessere, indebolite di fronte ai pericoli, di contaggio batterico, virale, a tutte le pandemie in particolare e sempre più oggetto di pericolose degenerazioni . Prime tra queste malattie come il diabete, un tempo malattia rara o poco conosciuta e che ora costituisce una vera piaga sociale e molte altre malattie basate e causate da degenerazioni cellulari di natura neoplastica. Tra queste,come esempio, il “beri-beri“ grave malattia degenerativa del sistema nervoso, molto comune in India ed Estremo Oriente, dovuta ad alimentazione basata sull’uso di riso brillato e come tale praticamente amido allo stato puro. Ma la ricerca scientifica ha d’altro canto chiarito e dimostrato con implacabile certezza come tale fenomeno di indebolimento e disorientamento cellulare sia dovuto ed acuito proprio dalla scarsità o totale mancanza di molti degli elementi base diffusamente presenti invece in quella forzatamente variegata alimentazione base del passato: vitamine, oligoelementi, sali minerali, elementi essenziali per la vita contenuti, spesso in quantitativi minimi ma essenziali, in tutti i materiali di
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origine animale, vegetale o minerale ed inoltre normalmente presenti nel terriccio, humus con i relativi fermenti, sabbia ed altre simili “impurità naturali“. Questa variegata gamma di elementi agisce, anche se presente in proporzioni minime, come il vero intimo “catalizzatore-tutore”di tutti quei fondamentali processi di supporto all’equilibrato sviluppo biochimico cellulare.Va ben sottolineato come ogni tipo di organismo animale e vegetale ne contenga quantità significativamente importanti nella sua struttura globale, purché assunto in forma assolutamente e rigorosamente integrale! Dobbiamo quindi farci una solida ragione del fatto che tutti i nostri principali alimenti base sono esageratamente raffinati e purificati al punto da non contenere più niente dei tanti, svariatissimi principi catalitici nutritivo/formativi alcuni dei quali , ma non tutti, sopra ricordati, fornendoci invece solo quelle grandi quantità di pericolosa energia concentrata con dimostrate ricadute degenerative. La situazione è purtroppo aggravata dal fatto che la maggior parte dei prodotti di origine animale provengono a loro volta da allevamenti anch’essi alimentati con mangimi artificiali raffinati e soffrono quindi delle stesse tare : la mancanza di tutta quella necessaria variegata varietà di componenti essenziali cui eravamo abituati. Non c’è purtroppo più traccia di quanto ci ha accompagnato supportando la nostra evoluzione e che invece era sempre sistematicamente presente, distribuito in quell’enorme varietà di alimenti poveri che costituivano il fondamento della nostra sia pur “sporca ma biologicamente sana dieta di ex razzolatori”. Il risultato di tutto ciò è che il nostro attuale equilibrio cellulare può risultare molto probabilmente alterato e gravemente compromesso,oltre che come visto dall’eccesso di componenti ricchi solo di energia , ancor più dalla carenza di potassio e dei “tre S”: Se, S, Si, cioè ( selenio, zolfo, silicio ) nonché di P (fosforo) e di elementi vitaminici del gruppo B, C ed E, fermenti di molteplici origini e natura. Tutti elementi invece presenti nella rude, ”sporca”, dieta primitiva tanto inquinata quanto ricca in tutti quegli elementi introdotti nella dieta di “razzolamento“, con la più ampia varietà di alimenti animali, vegetali e minerali nella loro più spinta integrità, tanta cellulosa e tutti i relativi residui d’ogni origine sempre rigorosamente e sistematicamente assunti ed assimilati e senza scarti nella globalità dei loro componenti base. Non possiamo omettere d’enfatizzare in questa spietata analisi la seguente brutale sintesi, tanto basilare quanto di difficile accettazione dalla maggior parte di noi “civili “come“sgradevolmente accettabile”. Si tratta infatti di dare un quadro indicativo ma molto chiaro delle modalità con cui i nostri predecessori si sono da sempre e per milioni e milioni d’anni adattati e ben abituati a nutrirsi: niente piatti, posate e simili, mancanza sistematica d’acqua pulita ed ogni altro sistema di pulizia del cibo, raccattato in genere da terra assieme a parti di animali o vegetali senza curarsi di qualsiasi aspetto di pulizia con tutta la terra, sabbia
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ed altri detriti che l’accompagnavano. Ciò comportava peraltro l’assunzione di rilevanti quantità di minerali, silico-calcarei in prevalenza e bio-elementi d’ogni tipo con tutto il loro prezioso apporto in termini di composti di silicio, calcio, magnesio, potassio,litio, manganese,zolfo, selenio, fosforo, arsenico, ferro, cromo, nonché fermenti d’ogni tipo, muffe d’ogni genere, pollini e quant’altro diffusamente presente in tutto il variegato ambiente circostante. Ma tutto questo complesso di elementi ha da sempre costituito il basilare fattore equilibrante a livello cellulare della dieta, sia dei nostri predecessori fino a pochi millenni fa, sia della pressochè totalità degli animali; un fattore chiave che non possiamo ne sottovalutare ne tantomeno non considerare. Recenti studi sull’equilibrio bio fisico di svariate specie di animali superiori confermano con sempre maggior chiarezza tale principio. Un esempio tra tutti: l’elefante,capace di vivere adattandosi ai climi ed ambienti più diversi, difficili, spesso ostili e che per nutrirsi non ha altra via che racogliere, aspirando sistematicamente con la proboscide assieme agli alimenti, ingentissime quantità di polveri,sabbie e residui del terreno dei tipi più svariati, con vitale apporto di tutti quegli elementi minerali ed organici di fondamentale importanza biochimica, indispensabili al mantenimento delle sue eccezionali doti di equilibrato metabolismo e capacità di sopravvivenza. Tutta la grande famiglia degli animali superiori onnivori , dall’orso, al cinghiale, il facocero, l’ippopotamo e tanti altri sono comunque soggetti, sia pur con modalità d’assunzione diverse caso per caso, all’inevitabile condizionamento di un’alimentazione “sporca”. Una dieta quindi costituita da un’alimentazione basata ancora una volta sul “razzolamento” di tutto quanto reperibile sul terreno con un significativo contributo del terreno stesso in un apporto di tutti i suoi componenti sia di natura organica sia minerale, Silicio in particolare ed in primissimo piano con tutto il suo potere di rafforzamento delle difese immunitarie ed antidegenerative a livello cellulare. Una dieta certamente si tanto “disgustosa”, quanto però assolutamente essenziale a garantire la necessaria, fondamentale stabilità cellulare, necessaria per il mantenimento del suo patrimonio genetico, resistendo a tutti i tipi di attacco da elementi esterni a effetto degenerativo. Una dieta assimilabile a quella dell’onnivoro e tanto fisiologicamente simile a noi, “principe dei razzolatori” che è il cinghiale e, va sottolineato, nella cui specie non sono mai ancora state rilevate degenerazioni di tipo neoplastico (!). Il messaggio che ne deriva e che oggi dovremmo recepire è quindi di non preoccuparci solo di evitare e spesso demonizzare le tante, troppe, spesso imprevedibili ed ancor più spesso del tutto ignote(!) cause responsabili del possibile attacco degenerativo sulle cellule, ma piuttosto ed ancor prima ed ancor più importante, IRROBUSTIRE la cellula nella sua intimità rendendola un organismo forte e capace di resistere autonomamente alla maggior parte degli attacchi
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esterni. Ecco il motivo primo della necessaria presenza di tutti quegli oligoelementi, componenti vegetali, animali e minerali, vitamine e quant’altro poteva essere contenuto nella variegata dieta dei nostri antenati, od in altri termini in quella che definiremo come la “dieta del cinghiale.” Va da se che sarebbe comunque oggi del tutto improponibile anche solo lontanamente pensare di tornare al sistema alimentare dei nostri predecessori; sarebbe giustificatamente considerato disgustoso e repellente. Possiamo però, tenendo in debita considerazione gli aspetti ora descritti,farne tesoro, leggerne il contenuto profondo e, sulle preziose basi del grande patrimonio scientifico-farmaceutico oggi a nostra disposizione, pianificare un programma di opportuna integrazione proprio di tutti quegli elementi chiave di cui la nostra dieta moderna e pulita ci ha privati. Elementi che oggi siamo in grado di ben conoscere ed identificare nel loro specifico ruolo di “tutori“ della stabilità e del buon equilibrio cellulare. Quelle doti di stabilità ed equilibrio cellulare che stanno alla base delle nostre capacità di resistenza immunitaria e ci garantiscono contro ogni tipo di attacco batterico e virale, nonché ogni tipo di degenrazione tumorale.
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Secção 8 : IL RUOLO CHIAVE DELLE FIBRE VEGETALI E RESIDUI CARTLAGINEI D’ORIGINE ANIMALE SULLA STABILITA’ E FUNZIONALITA’ INTESTINALI; LA LORO POSITIVA RICADUTA SULLO STATO DI BENESSERE DELL’INTERO ORGANISMO. RECENTI NOTE INFORMATIVE DA PARTE DELLA COMUNITA’ BIOMEDICA INTERNAZIONALE
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na parte seppur ancora molto limitata della comunità scientifica e biomedica internazionale sta cominciando a maturare un sempre più vivo interesse verso lo studio di riscoperta ed approfondimento di una disciplina dietetica che si rifaccia alle piu’ profonde ed antiche abitudini alimentari dell’umanita’. Si riporta di seguito un sintetico summary di alcune interessanti considerazioni e spunti informativi apparsi nelle piu’ recenti pubblicazioni scientifiche, espressione di quanto recentemente pubblicato in merito da parte di questa “nuova scuola di pensiero“, ancor tuttavia limitate allo studio dell’alimentazione nei riguardi della flora batterica intestinale. -Gli studi piu’ recenti sul tema mettono innanzitutto in evidenza come il nostro sistema “MICROBIOTA” intestinale in tutte le sue complessita’ in termini di flora batterica cambia a seconda di cosa mangiamo. L’aspetto di maggior interesse e su cui tutti concordano sta nella fondamentale importanza di una flora intestinale che nella sua ricchezza e varieta’ si avvicini il piu’ possibile a quella che i nostri piu’ lontani predecessori avevano. Una flora batterica profondamente variegata caratterizzata da un‘estrema diversita’ microbiotica che porti alla creazione un “microbiota intestinale” capace di influenzare positivamente la nostra salute, rafforzando innanzitutto il nostro sistema immunitario, la stabilita’ cellulare e la conseguente resistenza alle degenerazioni di tipo neoplastico, la resistenza alle infezioni, la stabilita’ del peso ed infine il binomio carattere/umore. -Antesignano di tale nuova scuola di pensiero è il Professor Tim Spector docente di epidemiologia genetica presso il King’s College di Londra. un ricercatore che ha sperimentato la validita’ delle sue teorie su se stesso e di cui si puo’ dire che “ha ingurgitato tutto per la scienza”. Ha abbandonato il confort e la dieta inglesi per catapultarsi nel cuore della Tanzania e vivere con gli Hazda, un, popolo “cacciatore -racoglitore“ della regione. Il suo obiettivo mangiare come loro e vedere come cambiava il suo “microbiota“ intestinale. Ha cosi vissuto mangiando carne di porcospino, tuberi d’ogni tipo, frutti del baobab e pezzi di favo che, oltre al miele, contenevano le larve delle api. Egli ha quindi verificato con approfondite analisi mappando i batteri della sua flora intestinale con risultati sorprendenti: il raggiungimento di una estrema biodiversita’ con una ricchezza di nuove specie intestinali prima sconosciute con significativi effetti sul proprio stato di salute e benessere. -Spector e’ quindi il piu’ convinto e profondo sostenitore della validita/necessita’ per il nostro benessere della dieta del “cacciatore-raccoglitore” o “scavenger“ con termini anglosassoni.
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Assieme ad altri ricercatori sta studiando sistematicamente gli Hazda, veri campioni di biodiversita’ microbiotica, dimostrando come le loro eccezionali caratteristiche biofisiche siano dovute al fatto di mangiare in modo integrale tutto cio’ che trovano in natura ,ogni specie sia di animali, sia di vegetali . Aspetto su cui tutti concordano : la dieta per eccellenza quella ormai ufficialmente definita del “ Cacciatore -Raccoglitore” e nel mangiare “Tutto e di Tutto” quello che si trova in natura : ogni specie di animali e di piante.. La dieta viene sottolineato che tutta l’umanita’ ha da sempre seguito fino all’avvento dell’agricoltura. Jeff Leach, ricercatore che ha fondato lo Human Food Project afferma : “Questa e’ la strategia per aumentare la diversita’ e la salute del microbiota; bisogna mangiare si di tutto ma in particolare tante verdure e tanta frutta; ma bisogna mangiare tutta la pianta e non solo le parti tenere e saporite come ad esempio tutto l’asparago e non solo la punta, il gambo dei broccoli e non solo il fiore . Non e’ masochismo ne’ odio allo spreco ma e’ cosi’ che si aumenta la quantita’ di fibre , quella parte dei vegetali per noi indigeribile ma per i batteri invece preziosa fonte di nutrienti perche’ sono in grado di degradarle . Il positivo ruolo della massa cellulosica sull’efficienza e funzionalità intestinale è ben nota da tempo. Ora però è stato scientificamente messo in evidenza come una voluminosa massa cellulosica porti al rigoglioso sviluppo di svariatissime specie batteriche che, metabolizzando la cellulosa sintetizzano dalla stessa particolari prodotti specificamente dotati di proprietà anticancro ed antidiabete e più in generale di grande rafforzante delle difese immunitarie. Riscuote di conseguenza generale consenso nel più aggiornato contesto scientifico e biomedico in particolare ,il principio che bisogna far arrivare all’intestino molte fibre che nutrono i nostri preziosi ospiti batterici al contrario di zuccheri e farinacei raffinati. “ Se non si ha una dieta ricca in fibre come purtroppo accade nei paesi occidentali, si sta di fatto affamando il proprio microbiotico , puntualizza Erica Sommemburg della Stanford University e che insieme al marito Justin Sommemburg ha scritto il libro “The Good Gut “. In questo caso cosa succede? I microrganismi cercano un’altra fonte di alimentazione ed attaccano lo strato di muco che ricopre il nostro intestino mettendo pericolosamente in contatto i batteri con le nostre cellule dell’epitelio intestinale .” I Sommemburg teorizzano che questi meccanismi possano portare ad infiammazioni croniche ed a conseguenti pericolose degenerazioni di varia natura mentre i microbi appropriatamente nutriti producono sostanze benefiche,quali per esempio quelle che regolano la secrezione dell’insulina con positive effetti sulla prevenzione e cura del diabete,oltre a promuovere la secrezione dell’ormone della sazieta’
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che fa passare il senso della fame. -Tra le piu’ utili specie vegetali ricche di fibre preziose per il nutrimento del nostro probiotico Tim Spector nel suo libro “Il Mito della Dieta” indica carciofi, cicoria, rucola, cipolle, aglio, mele e pere. Oltre a tali verdure Tim Spector consiglia altri tipi di alimenti “ Dovremmo mangiare regolarmente cibi fermentati come yoghurt, kefir , crauti ma anche formaggi. Tutti contengono microrganismi che una volta superata la barriera gastrica, impresa non facile ,arrivano al nostro intestine dove danno man forte al nostro microbiota. Raggiungono l’intestino in piccole quantita’ ma abbastanza per avere un effetto positivo contribuendo ad aumentare la nostra biodiversita’. Nel nostro menu entrano infine ma appropriatamente anche il vino rosso ed il cioccolato amaro; contengono polifenoli che forniscono ai batteri energia e permettono la produzione di molecole antiossidanti. Li troviamo anche in frutti di bosco, olio di olive, frutta secca e verdure come cavolfiori e verze, cipolle e, soprattutto, aglio.” -I più recenti studi scientifici sul ruolo di alimenti vegetali della famiglia delle Liliacee o più appropriatamente delle Amarylliaceaee, quali aglio e cipolla, oggi troppo emarginati se non messi al bando in molti “ambienti civili”, ne impongono una doverosa rivalorizzazione, ponendo in sempre più chiara evidenza il ruolo chiave di questi veri catalizzatori nella sintesi di elementi fondamentali per l’equilibrato sviluppo ed il sostegno del nostro “Microbiota Digestivo”. Rivalorizzazione, e se vogliamo riscoperta ,in quanto tali elementi hanno costitituito nei trascorsi millenni oltre che una delle fonti di sostentamento dell’umanità, anche le basi e chiavi della forza e del successo di molte delle grandi civiltà che hanno segnato il nostro passato ad iniziare con l’egizia, che ad esempio dell’aglio imponeva l’uso massiccio da parte degli schiavi impegnati nella costruzione delle piramidi ed a seguire le civiltà sumera, ebraica, mongolica, romana, fino a Carlo Magno che ne rese obbligatoria la coltivazione e l’uso in alimentazione. Particolare risalto merita l’importanza che ha avuto l’aglio nella civiltà romana tanto da portare alla lapidaria definizione “Ubi Roma ibi alium”, valida per l’intero mondo romano, principio che si ritiene oggi uno dei fondamenti della forza vitale,particolarmente combattiva, aggressiva e propulsiva della repubblica prima e dell’impero successivamente. La dieta base del legionario romano è sempre stata centrata sull’uso massiccio dell’aglio, unitamente ad un chilo e mezzo di pane integrale e un litro e mezzo di vino rosso, come pure lo era in quella dei gladiatori. E, guarda caso per inciso, in quella dei galli da combattimento! Con l’aglio sempre come stimolante dell’aggressività, forza fisica, imbattibile combattività e come indispensabile antibiotico nutrizionale capace di catalizzare la sintesi nel grosso intestino
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dalle sostanze cellulosiche a preziose indispensabili proteine ed amminoacidi essenziali, base fondamentale per la salute, la forza fisca e la sana sopravvivenza di qualsiasi organismo sogetto ad intensa disciplina fisca, sforzi ed esperienze traumatiche di ogni genere.Proteine e d amminoacidi tanto fondamentali all’integrità e forza fisica di un legionario, quanto altrimenti impossibili da garantire per ragioni logistico-strutturali in un esercito sempre in movimento o dislocato in aree prive di capacità di vettovagliamento, come nel caso dell’esercito romano che seppe così invece sempre brillantemente superare tale potenziale rischio insito in un’alimentazione ipoproteica. Di qui la forza irresistibile di un esercito aggressivo e determinato che ebbe sempre la meglio sugli spesso molto più numerosi eserciti nemici sistematicamente piegati da dissenteria, tifo e daltre numerose infezioni. Ma il caso non resta comunque isolato in quanto anche altre ben note invincibili armate come ad esempio le irresistibili armate mongole di Gengis Khan ne facevano uso sistematico, e come, in tempi storicamente più vicini e ben documentati , l’Armata Russa Siberiana abbia fermato per prima e non solo nell’intero corso di tutta la campagna di Russia ma nel più ampio arco dell’intero teatro di guerra europeo (!) , l’implacabile e fino ad allora inarrestabile attacco della macchina da guerra nazista. E’ iniziata così, proprio alle porte di Mosca con quella che è stata chiamata “ La Battaglia di Mosca ”, l’inversione delle sorti della seconda guerra mondiale . Dopo infatti la pesante disfatta su tutto il fronte russo della possente Armata Rossa con perdite e prigionieri d’oltre 2 milioni di uomini, le sole 32 divisioni dell’Armata Siberiana, chiamate come riserva estrema dalla Siberia e dal Kazakistan ,caratterizzate da indomabile combattività ed irresistibile aggressività, fermavano ,infliggendole gravissime e non più recuperabili perdite( 830.000 uomini), la fino ad allora invicibile Wehrmacht! Un vero incredibile , inaccettabile affronto e miracolo ,specie agli occhi di Hitler e dei suoi aristocratici e raffinati generali ,segnando il crollo del mito della loro invincibilità! La forza delle divisioni siberiane era costituita, oltre che da un adeguato armamento leggero ed un buon equipaggiamento invernale con sci, tute bianche , armi automatiche e bombe anticarro ,soprattutto da una tremenda combattività, aggressività, ferocia ,sprezzo del pericolo ed estrema rapidità d’azione, supportate da un alimentazione basata pressochè esclusivamente sull’uso di carne secca accompagnata da grandissime e fondamentali quantità di aglio,come risulta da inconfutabile documentazione storica, tanto da diventare il terrore dei Nazisti! Ma anche le armate francesi ed inglesi ne fecero largo uso durante tutta la prima guerra mondiale, impiegandolo sistematicamente e massicciamente, prima della scoperta degli antibiotici, sia come medicina generale di base preventiva,sia per combattere la cancrena e gli altri tipi di infezioni che affliggevano tutti gli eserciti, tipo, dissenteria,tifo e molte altre malattie contagiose. Uso che è comunque continuato nelle armate russe fino a tempi recentissimi tanto
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da porttare alla denominazione dell’aglio come “Penicillina russa”. Alla base di tutto ciò sta il fatto di fondamentale importanza, che è stato scientificamente provato fin dagli anni 50 del secolo scorso, di come l’aglio costituisca un “antibiotico nutrizionale” attivo in particolare contro i batteri del tifo, della dissenteria, del grande ceppo dello Staffilococcus aureus, d’infezioni e parassiti d’ogni tipo, compresi oggi molti ceppi di batteri antibiotico resistenti. Di qui il segreto della forza degli eserciti più forti ed aggressivi del passato. Tornando ora , dopo questo comunque doveroso inserto di carattere storico, alla tematica nutrizionale va posto in tutto il suo rilievo come questo elemento chiave, l’antibiotico nutrizionale, oltre ad esplicare la sua potente carica antibatterica , eserciti una determinante azione di controllo dei fenomeni di fermentazione nel grosso intestino inducendo, o meglio, in termini prettamente chimici, catalizzando, la trasformazione delle fibre cellulosiche fino alla lignina, altrimenti inutilizzabili, in proteine microbiotiche contenenti amminoacidi essenziali, con incorporazione di minerali inorganici fondamentali in molecole organiche ad elevato assorbimento ed utilizzazione biologica, la sintesi di vitamine del gruppo B e di innumerovoli altri composti ad azione antitumorale ed antidiabetica, tutte sostanze non originariamente presenti negli alimenti vegetali d’origine. Tutto questo processo bio-chimico specificatamente attivato dall’aglio genera il grande potenziale nutrizionale capace di trasformare una dieta povera e prevalentemente vegetariana in una dieta ricca di elementi capaci di sostenere gli sforzi immani ad esempio dei costruttori delle piramidi o degli eserciti più implacabili anche nelle condizioni più avverse. Questa tematica è oggi doverosamente diventata oggetto di studio da parte della comunità scientifica ma sarebbe troppo lungo e complesso inoltrarvisi. Esiste una ricca documentazione bibliografica in merito. Un’interessante sintesi che viene a conferma dei discorsi pregressi ed è opportuno citare è quella pubblicata il 7 Febbraio 2018 a cura dell’Accademia dei Georgofili che vien riportata in allegato. Va sottolineato come l’Accademia dei Georgofili dedichi da tempo sempre maggior interesse a tale tematica nell’approfondimeno scientifico rivolto in partcolare al suo coinvolgimento nell’ambito dell’alimentazione umana . Non entriamo infine nella soluzione proposta da alcuni medici di curare diverse sindromi patologiche intestinali, quali ad esempio l’infezione da Clostridium Difficilis con trapianto di feci di un donatore con un buon equilibrio di fora batterica fecale, che vengono somministrati al paziente con risultati spesso risolutivi. Nulla di nuovo in fondo per i beduini del deserto che da sempre mangiano lo sterco del cammello, purche’ fresco, per combattere varie patologie intestinali. E’ a tal punto più elegante ricordare l’usanza degli antichi Sumeri che, come risulta da una ricca documentazione riportata su tavolette in scrittura cuneiforme,usavano nutrirsi di miele miscelato con il fango dei fiumi. Un’usanza questa, sorprendentemente assimilabile a quella della popolazione
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alto Himalayana degli Hunza, su cui parleremo diffusamente di seguito, che bevono acqua di origine glaciale mescolata con sabbia silicea. In conclusione, ad interessante conferma della validità dei contenuti di questo capitolo e ad ulteriore loro appropriata integrazione, merita porre in risalto il caso della popolazione Hunza, il popolo più longevo ed in buona salute al mondo. Un caso molto interessante anche perché si tratta di un gruppo razziale come più sotto descritto, molto simile a noi europei con pelle bianca, occhi e capelli chiari. Una popolazione di non più di 10.000 individui che arrivano a vivere in buona salute e piena attività fisica fino a 120-140 anni e tra cui non esistono casi di tumori, malattie degenerative d’alcun genere e rarissimi casi di malttie cardiovascolari. Vivono isolati nelle più impervie ed inaccessibili valli Himalayane del Pakistan del nord ad un altitudine dai 1660 ai 2800 m, con un sistema di vita estremamente difficile e spartano, caratterizzato da una intensissima, continua attività fisica,legata all’estrema asperità del territorio, alla grandi distanze e dislivelli da superare per la ricerca delle scarse risorse alimentari disponibili, per condurre gli sparuti greggi e mandrie di capre e yack nei magri pascoli delle impervie pendenze sub-glaciali. La loro dieta è basata su quanto riescono a trovare in natura, prevalentemente tanti vegetali quali tuberi, erbe, verdure a foglia verde, bacche d’ogni genere e sugli ortaggi che riescono a coltivare nei terrazzi delle loro montagne, quali radicchio, cicoria, cavoli, spinaci, rape, ravanelli, pomodori, patate, legumi di tutti i tipi ,piselli e lenticchie in particolare, poco grano ed orzo assunti in genere sotto forma i germogli verdi ed infine, molto comuni, cipolle ed aglio. Altrettanto importante se non determinante il ruolo della frutta, more, ciliege, pesche, mele, pere, melograni, ma e soprattutto, in particolare tante noci, nocciole ed albicocche. Noci, nocciole, ma ancor più le albicocche che oltre che usate fresche vengono essiccate in grandissima quantità e che costituiscono largamente la più grande ed importante riserva alimentare per il loro sostentamento durante l’intero arco dell’ anno. Si ritiene che le albicocche, in particolare essiccate, assunte come tali o sotto forma di zuppe e gelati, loro fondamentale fonte di sostentamento nelle stagioni fredde e primaverili, costituiscano per il loro elevatissimo contenuto in B carotene,vitamine E e K, ferro, potassio e boro, molti antiossidanti e fibre, una delle principali ragioni chiave del loro eccellente stato di salute. Delle Albicocche (Fig pag 86) mangiano sistematicamente anche i semi, ricchi di Amigdalina, sostanza dotata di comprovate proprietà anti radicali liberi ed anticacancro. A questa dieta vegetale si accompagnano comunque modeste quantità di uova, latte, sia vaccino sia di capra, burro, formaggi e poca carne, mentre come condimenti e sostanze grasse in genere, oltre al burro vengono usati gli oli da spremitura di semi, noci e nocciole. Data comunque l’endemica,sistematica,grande scarsità nella disponibilità di cibo, acuita in particolare nei periodi invernali e prima-
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verili, gli Hunza sono costretti a lunghi periodi di pressoche totale digiuno, interrotto solo dall’assunzione di albicocche secche e noci, base fondamentale per la loro sopravvivenza e come sopra detto, ritenute una delle ragioni del loro incredibile stato di salute Oltre a tali aspetti va doverosamente segnalato che gli Hunza non conoscono ne farina ne zuccheri e nessun tipo di cosmetico, saponi o detersivi. A riconferma della validità dei precedenti assunti va però qui anche debitamente segnalato come, nei tempi più recenti, con l’arrivo dal mondo civile di prodotti raffinati tipo farine, zuccheri, dolciumi in genere si sono iniziate a manifestare gran parte delle malattie degenerative che affliggono il resto dell’umanità. E’ comunque di significativa importanza sottolineare il fatto che, come all’inizio accennato, gli Hunza non siano affatto un gruppo etnico particolare, esotico e diverso da noi bensì del tutto a assimilabile a noi, di razza indoeuropea, bianca e discendenti, secondo alcuni storici, da un contingente di soldati macedoni scesi in India e giunti nell’Hindu-Kush al seguito di Alessandro Magno e colà rimasti isolati per duemila anni in queste pressochè inaccessibili valli alto Himalayane.
SINTESI DEI PRINCIPI DI VITA E SALUTE DELLA POPOLAZIONE HUNZA 1- Intensa, sistematica, impegnativa attività fisica in un ambiente caratterizzato da aria, acqua e suolo assolutamente puri.. 2- Alimentazione quantitativamente contenuta ma estremamente varia e molto ben equilibrata, con un buon apporto di liquidi come molto the e succhi di frutta varia e sempre con il fondamentale apporto di inerti ricchi di silicio provenienti da terreno e sabbie silicee. 3- Dieta base caratterizzata da decisa preponderanza di alimenti di origine vegetale (oltre il 70%): verdure di ogni tipo, tuberi, radici, frutta fresca e secca tutto l’anno. 4- Modesta ma significativa presenza di alimenti di origine animale, fondamentali per il loro apporto in termini di proteine nobili: uova, latte, burro, yogurt e carni varie. 5- Completa esclusione di zuccheri, alimenti raffinati in genere, compresi tutti i tipi di farine, purche non in forma rigorosamente integrale.
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Secção 9 : NO NOSSO ACTUAL REGIME DE EXCESSO DE BEM-ESTAR E “LIMPEZA”. AS DIRECTRIZES BÁSICAS PARA UMA ALIMENTAÇÃO SAUDÁVEL.
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ome reagire e, nella completa ed ormai irrinunciabile, rilassante se non felice, accettazione dell’odierno acquisito stato di benessere, intervenire responsabilmente sulla nostra alimentazione adeguandola alle necessità profonde ed ancestrali del nostro organismo, allineandola ai principi base che l’hanno generato e preservato? Non è certo il caso di rassegnarsi passivamente;il progresso ci ha anche aperto la strada verso molteplici opportunità che possiamo razionalmente sfruttare, quali la vasta gamma delle nostre odierne conoscenze nel grande supporto fornitoci dalla ricerca scientifica. In sostanza possiamo quindi operare con razionalità e senza problemi , ovviando alle predette carenze, intervenendo per correggere i comportamenti sbagliati ed aggiungendo tutti quegli elementi base che abbiamo scoperto essere determinanti ma oggi purtroppo poco presenti nella nostra in genere troppo ricca e raffinata alimentazione attuale. In sostanza possiamo utilizzare al meglio la grande disponibilità e ricchezza di alimenti freschi, nutrienti... e appetitosi(!) che abbiamo a disposizione, apportandovi tutte le più necessarie integrazioni “strategiche“ di quei preziosi elementi, spesso micro-elementi, che oggi sempre meglio conosciamo, consentendoci di riequilibrare la nostra dieta, adeguandola a quel modello che si richiama alle basi essenziali della nostra dieta ancestrale. Possiamo oggi veramente trarre il massimo vantaggio dalla colta e cosciente utilizzazione della grande ricchezza, freschezza e varietà di buoni alimenti disponibili, con tutte le opportune, mirate e necessarie integrazioni oggi sempre meglio conosciute e facilmente reperibili. LA BASE FONDAMENTALE DEL NOSTRO PROGRAMMA ALIMENTARE DOVRA’ IN SINTESI ESSERE RAPPRESENTATA DA UNA SOLIDA E LARGA PIATTAFORMA COSTITUITA DA ALIMENTI FRESCHI D’ORIGINE VEGETALE SU CUI IMPOSTARE UNA COLONNA PORTANTE PARTICOLARMENTE RICCA DI QUEGLI INSOSTITUIBILI E FONDAMENTALI COMPONENTI CHIAVE STRUTTURALI COSTRUTTIVI DI ORIGINE ANIMALE, SEMPRE CON LA DETERMINANTE PRESENZA DI TANTE FIBRE VEGETALI E QUEI PREZIOSI RESIDUI FIBRO CARTLAGINEI D’ORIGINE ANIMALE. IL TUTTO CEMENTATO DALLA PRESENZA DAI GRANDI CATALIZZATORI DEL BENESSERE QUALI LE VITAMINE, I MINERALI, I METALLI ED I METALLOIDI FONDAMENTALI, GLI ESSENZIALI OLIGOLEMENTI, ENZIMI E FERMENTI DA ASSUMERE PREVALENTEMENTE SOTTO FORMA D’ OPPORTUNI INTEGRATORI Ecco di seguito una breve e certo non esauriente sintesi,delle principali classi di alimenti che devono essere presenti all’appello e che figurano oggi invece presenti in quantità insufficienti, quando non totalmente assenti e che devo-
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no essere invece fortemente raccomandati sia come alimenti veri e propri, sia come necessari integratori: 1) VEGETALI: verdure/erbe e frutta, non gonfiate e raffinate, preferibilmente nelle varietà caratterizzate da colori di forte intensità, dal verde profondo al rosso ,giallo, arancio viola: (cicoria,spinaci, rucola,broccoli,cavolo nero, peperoni e rape rosse) legumi, tuberi, radici, tutte le Liliacee (aglio, cipolla, scalogno) in particolare, bacche d’ogni genere, gemme, funghi, alghe, tutti i semi di cereali selvatici e non, purchè non raffinati, tutti i tipi semi d’ogni specie e varietà, da tutta la frutta senza esclusioni e con agrumi in primo piano(!), vinaccioli (acini d’uva), noci, mandorle, nocciole, arachidi ecc; in sostanza tutta la frutta secca. Dobbiamo quindi sopperire con l’introduzione di quegli elementi base per l’equilibrio cellulare che l’odierna voluta alimentazione ben pulita, con l’integrale eliminazione d’ogni tipo di inerti da terriccio sabbia, humus e quant’altro accompagnava i vegetali e tutti gli altri cibi nel nostro più lontano passato, non è più in grado di darci,ma cui possiamo e dobbiamo sopperire con gli opportuni integratori che oggi sempre meglio conosciamo ed abbiamo a disposizione. L’elenco certo non esaustivo delle principali conseguenti carenze nutrizionali indotte cui è quindi necessario far fronte include primariamente: potassio, silicio, zinco, ferro, rame, selenio, zolfo, fosforo, arsenico e le vitamine tipo B, C, E, K. Il potassio in particolare, presente in larga misura in tutti i vegetali, esercita un ruolo chiave sia nella prevenzione di tutte le malattie cardiovascolari, sia nel rafforzamento antidegenerativo cellulare. Ruolo altrettanto importante gioca il Silicio, potente rafforzatore delle difese immunitarie del nostro intero organismo. Va inoltre ricordata, ben considerata e sottolineata la fondamentale importanza di un’adeguata presenza di tutte quelle voluminose masse cellulosiche che costituiscono l’ambiente fondamentale per lo sviluppo della vitale ed essenziale flora batterica intestinale, fulcro dell’equilibrio biochimico ed endocrino dell’intero organismo e della nostra stessa sopravvivenza, nonché preziose fonti della mobilità, dello stimolo alla peristalsi e la pulizia dell’intestino con comprovato effetto anti neoplastico intestinale. Fondamentali in particolare in una dieta fortemente o integralmente vegetariana, la significativa presenza di componenti della famiglia delle Amarylliacee, determinanti per catalizzare l’attività del nostro sistema microbiotico con la sintesi di quei fondamentali principi proteici altrimenti assenti in diete rigorosamnte vegetariane. Marita qui il richiamo a quanto già descritto sulla dieta dei legionari romani e di altrettanto combattivi ed irresistibili eserciti, la cui dieta era integrata con l’apporto di proteine sintetizzate dal nostro sistema microbiotico, nella trasformazione delle fibre cellulosiche in amminoacidi essenziali.Un’importante regola da tenere in-
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fine ben presente è che una dieta ricca d’alimenti d’origine vegetale per essere veramente efficace dal punto di vista nutrizionale con l’adeguato assorbimento degli elementi essenziali va sempre accompagnata da condimenti di tipo grasso, olio di oliva in primo piano,in una positiva associazione chimico-fisica che li solubilizza e veicola in tutto il nostro organismo. La maggior parte delle vitamine e dei principi nutrizionali d’origine vegetale più importanti sono selettivamente ed esclusivamente liposolubili ed il loro apporto andrebbe perso se non fossero opportunamente solubilizzati e solo così veicolati e resi assimilabili. In conclusione in ogni caso una dieta molto ricca in cibi di origine vegetale, anzi verso gli stessi fortemente sbilanciata in modo che gli stessi ne costituiscano la parte predominante e curando d’evitare di scartare semi, bucce e fibre, è sempre ed assolutamente raccomandabile. Vale qui la pena di sottolineare come tutti gli animali superiori abbiano, da sempre sistematicamente avuto questo comportamento del tutto ignoto ed inaspettato ai più: una dieta ricca se non prevalente in alimenti vegetali, perfino i grandi e piccoli carnivori. E’ infatti per quest’ultimi tutti ben nota ed innata regola base, scatenarsi non appena abbattuta la preda a divorarne subito e con feroce bramosia, prima di ogni altra parte del corpo, l’apparato intestinale con tutto il suo contenuto vegetale più o meno parzialmente digerito, lasciando poi in genere semmai gran parte della carcassa con tutta la carne residua alla disponibilità di terzi, inclusi i nostri predecessori. 2)CIBI DI ORIGINE ANIMALE: carni rosse e bianche d’ogni specie, selvaggina inclusa (anzi raccomandata!); pesci di tutte le specie,crostacei, molluschi d’ogni genere, latte e latticini in genere. Alimenti tutti di fondamentale importanza per l’indispensabile, fondamentale apporto di proteine ed altri principi strutturali e componenti essenziali, sia in termini d’elementi costruttivi tipo minerali, oligoelementi e le diverse importanti vitamine d’origine animale, sia e dei tanto oggi demonizzati, quanto invece necessari grassi animali, insostituibili per il loro contributo nella costruzione e buon mantenimento del tessuto cerebrale e dell’intero sistema nervoso più in generale. Non sarà mai abbastanza ripetuto, sottolineato e ricordato come tutti i cibi d’ origine animale abbiano costituito per il periodo significativamente più lungo e continuo durante tutto l’arco d’esistenza dell’umanità, la sua sorgente d’alimentazione,più comune e diffusa, costituendone, spesso per lunghissimi periodi, l’unica possibilità di sopravvivenza. Un secondo aspetto che è doveroso sottolineare è la necessità, che si acuisce quando il nostro organismo si avvia, in genere superati i 50 anni, verso il periodo dell’anzianità, di fronteggiare il problema dell’invecchiamento in un processo di vera usura meccanica di tutte le parti del nostro organismo oggetto di stress fisico-meccanico, con un sistema osseo e cartlagineo, tendi-
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ni, giunture, articolazioni nel senso più vasto,soggetti ad un deterioramento sempre più pronunciato, generalizzato e sistematico. Si acuisce così la necessità di un’adeguata disponibilità di “materiali costruttivi” per una continua manutenzione dei vari tessuti oggetto di deterioramento: alimenti ricchi in proteine animali d’ogni tipo, collagene e tessuti connettivi di natura cartillaginea, sali minerali e vitamine. Tutti elementi che solo un’alimentazione ricca e variegata in tutta la più vsta gamma di alimenti d’origine animale è in grado di garantire. Un tipo d’alimentazione ,va ribadito , ben radicata nella nostra memoria biologica cui siamo quindi particolarmente ben predisposti ed assuefatti in una struttura di stretta interdipendenza ed irrinunciabile necessità(!).
3-Vitamine, Sali Minerali ed Integratori Alimentari: queste tre seguenti classi di elementi costituiscono la base essenziale per l’integrazione d’un odierna alimentazione equilibrata: VITAMINE: tutte presenti in una ricca alimentazione con tanti vegetali freschi,semi, latticini,uova,interiora,pesce azzurro (A, B, C, D); sempre opportuna l’integrazione di vitamine specifiche con in particolare:C-agrumi, kiwi, frutta fresca; E- semi di agrumi, legumi, germogli, frutta secca. Merita d’essere responsabilmente segnalata la grande sinergia nell’azione d’anti invecchiamento cellulare offerta dalla combinazione vitamina E e Se (Selenio). MINERALI: presenti in una dieta attentamente ricca e variegata come sopra, + possibilmente frutta secca, cacao, bucce di patate (Si, Se), interiora e cartilagini animali, collagene, tendini “nervetti“, pesce tutto e piccoli pesci con lische e teste (Ca, Zn, S, J, P, Fe ); sempre opportuna l’integrazione con minerali specifici: K, Ca, Mg, Si, Se (!), Zn, Cu. INTEGRATORI: Omega 3, lecitina di soia, fitosterine, fitoestrogeni e complessi polifenolici cromatici antocianini-stabilizzanti-ravestroli-licopene, da olio d’oliva, concentrato/succo di pomodoro e bacche colorate con bucce e semi, the verde, acido ialuronico, glucosamina,...
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Sezione 10 : ORIENTAÇÕES GERAIS BÁSICAS PARA UM ESTILO DE VIDA EQUILIBRADO E SAUDÁVEL
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N
el trarre infine le conclusioni per l’impostazione di un sano regime di vita non possiamo non considerare un principio d’importanza altrettanto basilare quanto ,ma assolutamente non secondo, a quello dell’alimentazione. Un principio tanto noto quanto troppo spesso trascurato o considerato secondario; quello del ruolo dell’attività fisica sul benessere corporeo. L’intensa e continua attività fisica,determinante alla sopravvivenza dei nostri antenati è profondamente entrata nel nostro D.N.A. e costituisce un altro dei fattori basilari che hanno contribuito a forgiarlo. E’ stato scientificamente provato che l’esercizio fisico, purché intenso e sistematico, esercita un ruolo importante sull’organismo con una significativa opera di rafforzamento cellulare a livello globale,sull’attivazione del metabolismo generale e cellulare in particolare, con un impatto diretto preventivo sull’insorgenza di alcune delle più gravi patologie che affliggono l’uomo moderno, quali in primo piano: -Degenerazioni di tipo neoplastico: l’irrobustimento cellulare indotto dall’esercizio costituisce un forte deterrente all’insorgenza di tutti i tipi di malattie a carattere degenerativo -Diabete: il consumo dell’eccesso calorico introdotto e la rafforzata capacità di metabolizzazione costituiscono due punti cardine nella prevenzione e cura della malattia. -Malattie circolatorie e cardio-vascolari in particolare: l’impatto preventivo e curativo dell’esercizio fisico sono ormai due acquisiti punti fermi, coadiuvati e rafforzati dai più opportuni farmaci specifici caso per caso senza sottovalutare la vecchia, sana aspirina.
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SINTESI CONCLUSIVA LINEE GUIDA GENERALI PER UNA VITA SANA 1-Dieta base attenta, completa ed equilibrata in linea con quanto già descritto. Mangiare bene tutto e di tutto con le relative scorie cellulosiche e quanto più possibile osseo-cartilaginee, limitando al massimo invece tutti gli alimenti di pressoché esclusivo contenuto energetico quali zuccheri, dolci e farinacei non in forma integrale. 2-Adozione d’un sistema alimentare di buon livello, adeguato, equilibrato, moderato e senza eccessi si, ma caratterizzato al contempo da una significativa e quantitativamente apprezzabile assunzione di cibo in modo da assicurare l’indispensabile apporto di tutti quegli elementi costruttivi e protettivi necessari alla manutenzione del nostro organismo,quali proteine, sali minerali e vitamine, di cui è di fondamentale importanza sia garantito il mantenimento ad un livello superiore alla soglia critica . 3-Assumere con sistematicità tutti quegli integratori alimentari, principi vitaminici e minerali che la nostra dieta odierna, basata su alimenti troppo raffinati e purificati ha portato ad escludere od assumere in maniera insufficiente. 4-Sistematica, impegnativa attività fisica; 70 % il del nostro stato di benessere deriva dalla pratica d’un intenso e sistematico esercizio fisico. Va tenuto sotto controllo il rischio di usura delle articolazioni anche attraverso una dieta ricca in quegli specifici elementi costruttivi ed integratori alimentari. 5-Cercare di vivere in un clima sereno e distensivo, a contatto con la natura, senza disdegnare alimenti piacevolmente rilassanti quali vino e birra purchè in quantità sempre moderate. Curare la quantità e qualità del sonno anche col ricorso alla Melatonina, prezioso componente ormonale naturale del nostro organismo non limitatamente alla la qualità del riposo ma anche per il suo valido contributo stimolante e riequilibratore a livello di tutto il nostro intero sistema endocrino. In conclusione accanto ad una DIETA COSCIENTE ed EQUILIBRATA è altrettanto ed ancor più necessario TANTO ESERCIZIO FISICO e BREVI STIMOLANTI DIGIUNI.
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Ancora niente di nuovo; vuol ancora e solo dire: UNIFORMARCI E RESTARE PER QUANTO PIU’ POSSIBILE IN LINEA CON QUELLO CHE E’ STATO, FIN DALLE PRIMISSIME ORIGINI DELLA NOSTRA SPECIE, IL MODELLO DI VITA DEI NOSTRI PREDECESSORI CHE HA IMPRESSO PER SEMPRE IL SUO INDELEBILE SIGILLO SUL NOSTRO D.N.A.
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APÊNDICE
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ccezionale scoperta nella lotta ai tumori: trovato il codice che autodistrugge le cellule. La scoperta della Northwestern University potrebbe essere importante per trovare cure alternative alla chemioterapia. La lotta contro il cancro non conosce sosta e i ricercatori analizzano, sperimentano, studiano costantemente il comportamento delle cellule tumorali per trovare una soluzione a questa malattia. Di recente alcuni studiosi della Northwestern University hanno scoperto il codice di autodistruzione delle cellule, scoperta questa che potrebbe sancire la fine della chemioterapia. Questo codice, proprio come succede nell’elaborazione di un software, è racchiuso all’interno di ogni cellula e diventa attivo quando sono colpite dal tumore e si ammalano. Andando avanti nella ricerca, si potrebbe mettere a punto una cura basata sul “suicidio” solo delle cellule tumorali. Passi avanti, quindi, per quanto riguarda il trattamento dei malati affetti da cancro. Come è noto, infatti, la chemioterapia uccide le cellule malate, ma non solo, provocando in questo modo tumori secondari. “Adesso che conosciamo il codice, possiamo far scattare il meccanismo senza dovere più ricorrere alla chemioterapia e senza interferire con il genoma”, questo è il commento di Tomas Spies, coordinatore della ricerca. Secondo la scoperta dei ricercatori della Northwestern University, il codice di autodistruzione si trova in una proteina che ha più di 800mila anni e che ha il compito, appunto, di difendere il corpo dal cancro. Questa proteina va ad agire sulla produzione della molecola di RNA, che lavora a stretto contatto con il DNA, e dei micro RNA. Controllare queste molecole significa controllare le armi anticancro. Conoscendo il codice, infatti, è possibile fermare il processo
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che stimola l’autodistruzione delle cellule e attivare i micro RNA solo sulle cellule malate.In più questa scoperta non avrebbe effetti collaterali che ha, invece, la chemioterapia. Ora il passo successivo, come spiega lo stesso Spies è di: “Non trovare una nuova sostanza artificiale tossica per il tumore, ma seguire il corso della natura, utilizzando un meccanismo che la natura ha sviluppato”. E’ interessante citare in chiusura del lavoro una recente scoperta scientifica che riconferma la validità del principio di basilare importanza che consiste nel facilitare e rendere possibile innanzitutto l’adeguata reazione intima delle nostre cellule contro le malattie degenerative in genere. Noi dobbiamo essenzialmente aiutarle a reagire autonomamente, trovando in se stesse la forza di attivare e rafforzare il loro indebolito processo di naturale autodifesa ed in linea con quanto cita la nota informativa allegata “utilizzando il meccanismo che la natura ha sviluppato“. Ancora una volta facilitare e rendere possibile l’adeguata reazione autoprotettiva delle nostre cellule che devono trovare in se stesse la forza di reagire. Noi dobbiamo solo aiutarle nell’attivare il loro processo difensivo, a volte purtroppo assopito, non intervenendo con metodologie invasive e distruttive che possono disorientare l’equilibrio del sistema autoimmunitario.
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INDICAZIONI SU ALCUNI TIPI DI ALIMENTI TRA I PIÙ IDONEI PER UNA “DIETA SELVAGGIA.”
A VALORIZAÇÃO DE TRÊS DOS MAIS IMPORTANTES ALIMENTOS VEGETAIS PELA SUA CONTRIBUIÇÃO SIGNIFICATIVA EM TERMOS DA GAMA MUITO RICA DE PROPRIEDADES SAUDÁVEIS, CURATIVAS E BIOMÉDICAS OFERECIDAS. AGLIO: reconhecido poderoso agente antioxidante, antibacteriano, antiviral e antitumoral com quelatação específica, drenagem e capacidade de solubilização de metais pesados comprovada para causar uma ampla gama de cânceres, em particular impede tumores da bexiga, próstata, mama, estômago cólon fortalecer todo o sistema imunológico; grande suporte do sistema cardiovascular com forte ação hipotensiva e redução do colesterol; ação hipoglicemiante e antidiabética específica, através da capacidade de catalisar no intestino a síntese direcionada de determinados tipos de aminoácidos que desempenham a mesma função que a insulina. PEPERONCINO PICCANTE (Capsicum); poderoso agente antibacteriano e antiviral, revitalizando e ativando o metabolismo em geral, muito rico em todos os grupos de vitaminas, A, B, C, E, K, e uma ampla gama de carotenóides; com ação específica contra o colesterol, antidiabético e ajuda do sistema cardio-circulatório com redução do risco de isquemia; ação antitumoral e especificamente do câncer de próstata. Rico em fibras. E finalmente... reconcilia o sono. RUCOLA (Eruca Sativa) ; um vegetal precioso com propriedades biomédicas excepcionais: rico em todos os grupos de vitaminas A, B, C, D, E, K, entre os alimentos mais ricos em fibras, ampla gama de carotenóides, antioxidantes, célula de agentes antienvelhecimento, importantes agentes bactericidas, antivirais e anticancerígenos incluindo, tiocianatos, isotiocianatos, sulfurano, sulfozofano, erucina, elementos com poderosas propriedades anti câncer, melanomas e dermatites atípicas; propriedades específicas antidiabéticas e antitrombolíticas, drenantes, diuréticas e anti-inflamatórias; acção remineralizante com reforço dos tecidos ósseos e dentários e com prevenção da osteoporose. Mistura excepcional dos mais importantes, famílias de vitaminas, minerais e propriedades biomédicas em geral e, absolutamente, entre os mais ricos em fibras
1- Pão e massa de trigo integral: aminoácidos, vitaminas do grupo complexo B, E, proteínas vegetais, folatos, colina, betaína, sais minerais, cálcio, ferro, magnésio, fósforo, potássio, sio, zinco, enxofre, fibras.
2 - Carne de vaca vermelha com cartilagem, ervilhas, lentilhas, feijões: contribuição fundamental das teínas nobres animais e vegetais; vitaminas do grupo complexo B, A, C e K, fósforo, magnésio, potássio, ferro; fibras.
3- Frutas secas, amêndoas, nozes, avelãs, pistácios, damascos: a fonte mais rica de gorduras insa- turi Omega 3 e C, proteínas, fitosteróis, carotenóides e antioxidantes; complexo vitamínico B, A E, K, sais minerais, fósforo, cálcio, magnésio, potássio, selénio.
5 e 6 - ortaggi: verdure: carote, cipollotti, pomodori, asparagi, ravanelli, cipolle rosse, porro, peperoncino rosso; grande e significativo apporto d’ogni tipo di vitamine, antiossidanti, polifenoli e flavonoidi; vitamine A,B, C, D, K, E, sali minerali, calcio, potassio, magnesio, ferro, zolfo, fosforo, selenio, silicio, ibre.
4 -frutta fresca: arance rosse, kiwi, ananas, papaia; la piĂš ricca fonte di vitamine C, A, E, K, carotenoidi, flavonoidi, polofenoli, sali minerali, calcio, potassio, fosforo, ferro. Fibre. Â
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7- Salmone, avocado: significativo contributo in termini di proteine animali nobili, omega 3, vitamine A, gruppo B, C , D, K, carotenoidi, antiossidanti, sali minerali Calcio, potassio, fosforo, jodio .
8- Aglio, zenzero, salvia,rosmarino ,prezzemolo : fondamentale apporto di una vasta gamma di preziose proprietĂ medicamentose: antibatteriche, antivirali,antitumorali,antiarteriosclerotiche, ipotensive,epatoprotettive, ipocolesterolizzanti,antiossidanti e prevenzione Alzheimer; catalizzatori della flora microbiotica intestinale per la sintesi di agenti anticancro ed anti diabete; vitamine gruppo B, PP, C, E, K, ; sali minerali potassio, zolfo, fosforo, ferro, zinco, boro, rame, nickel, manganese, Jodio, selenio.
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9 - Carne bovina con presenza cartilagini e fibre connettive, cipolle rosse, aglio, cavolo nero, patata dolce ,ravanelli: proteine nobili ricostruttive, vitamine A, betacarotenoidi, gruppo B, C, D, E, K, sali minerali, zolfo, ferro, fluoro, cromo, potassio, ferro, magnesio, flavonoidi, polifenoli, forti proprietà antibatteriche, antiossidanti, antidiabetiche ed antitumorali, anti acido urico, anti gotta, significativa riduzione colesterolo, trigliceridi e glicemia, fibre.
10-Carciofi: ricca presenza di importanti proprietà disintossicanti, epatoprotettive, antitossiche, antiossidanti. Vitamine gruppo B, E, K, sali minerali calcio, ferro, potassio ì, magnesio, manganese, fosforo, potente concentrato di fibre.
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11- Alici, pomodori: significativo apporto di proteine nobili, omega 3, vitamine A, gruppo B, D, E, K sali minerali jodio, foforo, calcio, magnesio, componenti fibro cartilaginei animali .
12-radicchio rosso, cavolo nero. notevole contributo di vitamine A, C, E, K, flavonoidi, epatoprotettori, antiossidanti, depurativi, e gran ricchezza in fibre .
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Duas famílias de plantas entre as mais ricas em propriedades saudáveis e curativas; poderosa mistura de vitaminas, minerais, absolutamente entre as mais ricas em fibras. Foguetão : propriedades biomédicas excepcionais com a presença de todos os grupos de vitaminas A, B, C, D, E, K, entre os alimentos mais ricos em fibras, uma vasta gama de carotenóides, antioxidantes, agentes contra o envelhecimento celular, importantes agentes bactericidas, antivirais e anticancerígenos incluindo, tiocianatos, isotiocianatos, enxofre, sulfofan, erucina, elementos com poderosas propriedades anticancerígenas, melanomas e dermatites atípicas; propriedades específicas anti-diabéticas e antitrombolíticas, drenantes, diuréticas e anti-inflamatórias; acção remineralizante com reforço dos tecidos ósseos e dentários e prevenção da osteoporose. Chicória de espadarte : mistura rica das mais importantes, famílias de vitaminas A, grupo B, C, E, ácido pantotênico e folatos, sais minerais, potássio em particular, magnésio, fósforo, zinco e propriedades biomédicas em geral e, em particular, graças ao alto teor de INULIN, fibra preciosa altamente fermentável pelas bactérias intestinais, de acordo com os mais recentes estudos médicos, reduz significativamente os níveis de colesterol e glicose ajudando o metabolismo das gorduras e a prevenção e tratamento da diabetes;. Também tem propriedades desintoxicantes e estimulantes comprovadas para o fígado, propriedades anti-inflamatórias para as articulações e o tratamento da artrose.
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13-La rucola ha un particolare sapore amarognolo e tante proprietà benefiche e terapeutiche: aiuta la digestione, purifica l’organismo e aiuta a prevenire i tumori. Inoltre è considerata un’erba afrodisiaca. Scopriamo tutte le proprietà della rucola!
ESPAÇO CHICORY 9-Cicoria Spadona : mistura rica das mais importantes vitaminas A, grupo B, C, E, ácido pantotênico e folatos, sais minerais, potássio em particular, magnésio, fósforo, zinco e propriedades biomédicas em geral e em particular, graças ao alto teor de INULIN, uma fibra preciosa altamente fermentável pelas bactérias intestinais, de acordo com os últimos estudos médicos, reduz significativamente os níveis de colesterol e glucose ajudando o metabolismo das gorduras e a prevenção e tratamento da diabetes;. Também tem propriedades desintoxicantes e estimulantes comprovadas para o fígado, propriedades anti-inflamatórias para as articulações e o tratamento da artrose.
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DATTERO 15-Il dattero è un frutto giustamente considerato un concentrato di proprietà benefiche. Ricchissimo in diverse specie di antiossidanti di vitamine A, tutto il gruppo B, C, E, K ed importanti metalli con in particolare fosforo, potassio,magnesio, manganese , zolfo e rame ,nonché un buon contenuto in diversi tipi di fibre . Ha una azione rinforzante sulle ossa e la articolazioni e combatte quindi sia le degenerazioni artrosiche articolari che l’osteoporosi. Costituisce un valido supporto in particolare per gli atleti impegnati in attività fisiche impegnative. Ha una spiccata e riconosciuta azione anti infiammatoria specie sulle vie respiratorie. E’ infine un buon coadiuvante circolatorio e cardiovascolare con un significativo effetto d’abbassamento del livello di colesterolo.
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A VALORIZAÇÃO DE TRÊS DOS MAIS IMPORTANTES ALIMENTOS VEGETAIS PELA SUA CONTRIBUIÇÃO SIGNIFICATIVA EM TERMOS DA GAMA MUITO RICA DE PROPRIEDADES SAUDÁVEIS, CURATIVAS E BIOMÉDICAS OFERECIDAS. AGLIO: reconhecido poderoso agente antioxidante, antibacteriano, antiviral e antitumoral com quelatação específica, drenagem e capacidade de solubilização de metais pesados comprovada para causar uma ampla gama de cânceres, em particular impede tumores da bexiga, próstata, mama, estômago cólon fortalecer todo o sistema imunológico; grande suporte do sistema cardiovascular com forte ação hipotensiva e redução do colesterol; ação hipoglicemiante e antidiabética específica, através da capacidade de catalisar no intestino a síntese direcionada de determinados tipos de aminoácidos que desempenham a mesma função que a insulina. PEPERONCINO PICCANTE (Capsicum); poderoso agente antibacteriano e antiviral, revitalizando e ativando o metabolismo em geral, muito rico em todos os grupos de vitaminas, A, B, C, E, K, e uma ampla gama de carotenóides; com ação específica contra o colesterol, antidiabético e ajuda do sistema cardio-circulatório com redução do risco de isquemia; ação antitumoral e especificamente do câncer de próstata. Rico em fibras. E finalmente... reconcilia o sono. RUCOLA (Eruca Sativa) ; um vegetal precioso com propriedades biomédicas excepcionais: rico em todos os grupos de vitaminas A, B, C, D, E, K, entre os alimentos mais ricos em fibras, ampla gama de carotenóides, antioxidantes, célula de agentes antienvelhecimento, importantes agentes bactericidas, antivirais e anticancerígenos incluindo, tiocianatos, isotiocianatos, sulfurano, sulfozofano, erucina, elementos com poderosas propriedades anti câncer, melanomas e dermatites atípicas; propriedades específicas antidiabéticas e antitrombolíticas, drenantes, diuréticas e anti-inflamatórias; acção remineralizante com reforço dos tecidos ósseos e dentários e com prevenção da osteoporose. Mistura excepcional dos mais importantes, famílias de vitaminas, minerais e propriedades biomédicas em geral e, absolutamente, entre os mais ricos em fibras
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Esparguete salva-vidas com alho, óleo e malagueta Simples é delicioso esta deliciosa massa com óleo de alho e chilli é um clássico. Pronto em poucos minutos usando ingredientes sempre na despensa, excelente e rápido. Uma generosa quantidade de alho é o principal ingrediente tradicional. PREPARAÇÃO Ingredientes: 450 gr de esparguete (de preferência esparguete inteiro) Azeite virgem extra 12 dentes de alho finamente picados 8 malaguetas secas picadas 6 colheres (sopa) de salsa fresca Sal, queijo parmesão ralado para servir
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Austríaco/Alto Adige/Friulan Goulash Prato típico das regiões alpinas; É um “guisado” particularmente picante com alho e cebola. PREPARAÇÃO Cozinhe as cebolas em um litro de caldo até que você tenha consumido a maior parte do líquido, até que se torne quase um creme, adicione a carne continuar a cozinhar marrom, com a adição de mais caldo e vinho Ingredientes: 1 kg de carne bovina, tipo rosbife, bochecha ideal cortada em pedaços. 1,5 Kg de cebola 1 cabeça de alho 6 malaguetas Alecrim, noz-moscada, cravinho, sal e pimenta a gosto. 1 Copo de azeite de oliva 2 Copos de vinho tinto
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Gulyas Transilvânia como Ivan Prato típico da Transilvânia, em húngaro é chamado Székelygulyas. Um prato dos pastores que cozinharam no fogo de um panela usando qualquer resíduo de carne e vegetais encontrados no local PREPARAÇÃO Brown metade das cebolas, adicione a carne, adicione o alho esmagado e chucrute uma boa quantidade ‘de cominho e colorau picante em pó. Quando a carne estiver tenra, juntar o toucinho e o enchido ou as costelas fumadas e o pimento verde cortado em pedaços. Continue a cozinhar sob a tampa até que a mistura adquira uma consistência macia. Deixe o iogurte esfriar, adicione dois copos de vinho branco e termine com o pimentão doce para dar uma cor agradável. Ingredientes: 800 gr de lombo de porco, pá, guanciale cortado em cubos 200 gr de bacon 200 gr de linguiça ou costelas fumadas 2 Cebolas 4
Cabeças de alho
6 pimentas quentes 1 pimentão verde Óleo, (na verdade, ele iria para a banha) 800 gr de chucrute ácido ( Couve fermentada
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formulações piques selvagens Da natureza o alimento da saúde e da longevidade (subtítulo da secção: retirado do audiolivro do DR. Cristiano Mancini Editora Montabone Junho 2019)
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1)1) Rucola e bresaola limone Flocos deolio óleo de foguetescaglie de limãodide grana queijo parmesão e bresaola
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2)Óleo de rúcula, limão com salame de golfetta e con salame Golfetta 2) Rucola olio, limone
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3) Óleo de foguete, limão e carpaccio de Fassona 3) Rucola olio, limone e con carpaccio di Fassona
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4) RĂşcula com salmĂŁo fumado e alcaparras e cebolas
4) Rucola con salmone affumicato e capperi e cipolle
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5) Rucola, olio, limone, scaglie di grana e uova 5) Foguete, รณleo, limรฃo, flocos de cereais e ovos
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d' insieme 6)Visione VISĂƒO GERAL
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7) Cicoria spadona, cipollotti, uova sode, olio e limone
7) Espadas de chicória, cebolinhas, ovos cozidos, azeite e limão
“Piatto base nella cena dei nostri vecchi contadini, completo con “Prato básico no jantar de nossos antigos agricultores, completo com buon apportode di proteínas, proteine,vitaminas vitamine(Grupo (Gruppo Sali uma boa ingestão B, B, C, C, E, E, K),K), sais miminerali, fibre e una vasta gamma di agenti con spiccata azione nerais, fibras e uma ampla gama de agentes com forte ação biomédica antidiabética, anti-artereosclerótica e antioxidante. biomedicale antidiabetica, antiartereosclerotica, ed anti “Não sou um paciente com cancro na chicória.” tumorali presenti nella Cicoria”
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LUGARES Com predisposição ideal para o ajuste de um modelo de vida o mais próximo possível do que o sugerido.
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3- Lugares com IDEAL NATURAL PREDISPOSTO À IMPLEMENTAÇÃO DE UM MODELO DE VIDA O MAIS POSSÍVEL ALinhado COM AS "Linhas de orientação de base para um SISTEMA DE VIDA BALANÇADO E Diga olá " ; (Seção 10 ) Em minha vida tive a oportunidade de visitar praticamente todo o mundo: da Groenlândia à África do Sul, do Alasca à Patagônia, da Sibéria, Mongólia, Japão à Índia, península e ilhas malaias, todo o continente sul e finalmente todos os principais arquipélagos insulares do Mediterrâneo, Haway, Caribe, Bahamas, Ilhas Baleares, Ilhas Canárias. Tentei compreender, tocando com as minhas próprias mãos, como vivemos em diferentes entidades geográficas e sempre seleccionei melhor ao longo dos anos os locais mais adequados a esse modelo de vida resumido nos 5 princípios enunciados no Capítulo 10 e que, sem sacrificar o conforto e bem-estar oferecidos por uma área devidamente civilizada, pode ser oferecido o mais elevado padrão de autenticidade alimentar e de integridade e pureza ambiental. A jusante de uma análise selectiva exaustiva, rigorosa e longa, que tem em conta a pureza do ar e da água, tanto doce como marinha, a disponibilidade de alimentos frescos de vários tipos e saudáveis ao longo do ano. durante o ano, na concomitante oferta das mais amplas possibilidades de vida ao ar livre e de envolvimento físico saudável e exigente, a escolha da excelência centrou-se no modelo de vida do tipo de vida que se pode alcançar nas ilhas dos Açores: um ambiente encantador e descontaminado, assimilável, com excepção do extrema diferença de altitude e dificuldades físico-ambientais, para o modelo de vida das populações de Hunza dos vales altos do Himalaia. Um ambiente adequado para qualquer tipo e nível de compromisso físico em uma pureza ambiental total reforçada por belas paisagens, com uma genuinidade incrível e variedade de "vegetais e frutas de todos os tipos, desde uma produção rica tipo dieta mediterrânica, para a disponibilidade de frutas de natureza subtropical, como mangas, abacaxis, bananas, papaias, etc e sem esquecer a grande disponibilidade de todos os tipos de produtos lácteos, carne branca e vermelha de todos os tipos e, finalmente, um rico fornecimento de
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todos os tipos de peixes sempre muito fresco. Em termos de ambiente e cenário natural você pode ver oportunidades igualmente boas, por exemplo nas encostas das montanhas da Nova Zelândia, mas a comparação não pode ser absolutamente estendida aos tão ricos e completos (!) gama de frutas e legumes de todos os tipos, alimentos frescos de origem animal desde a carne aos produtos lácteos e pastéis, sempre disponíveis em todo o arquipélago dos Açores. Posso, portanto, concluir, e com razão, que ainda não encontrei no mundo uma tal uma gama completa, rica e variada de dons naturais e uma variedade genuína de alimentos sempre frescos e absolutamente naturais, acompanhados por uma oportunidade igualmente estimulante de praticar as mais variadas, querendo mesmo desafiar, mas sempre desafiantes e relaxantes actividades desportivas, num ambiente natural tão pitoresco e absolutamente intocado!
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Ilhas dos Açores HISTÓRIA As ilhas dos Açores estão situadas no Oceano Atlântico Norte. Fazem parte de Portugal, estão localizados a cerca de 1360 km da costa de Portugal. O arquipélago dos Açores é constituído por 9 ilhas, São Miguel, Terceira, São Jorge, Pico, Faial, Flores, Graciosa, Corvo e Santa Maria.
A data exacta da descoberta das ilhas permanece incerta, alguns afirmam que o arquipélago foi descoberto em meados do século XIV, enquanto outros pensam que a descoberta dos Açores pelos portugueses ocorreu na primeira metade do século XV, no entanto, ambas as ilhas estavam desabitadas. Mais tarde, S. Miguel, Terceira, S. Jorge, Graciosa, Pico e Faial foram descobertos, enquanto apenas alguns anos mais tarde, em 1452, foram alcançadas as ilhas das Flores e do Corvo. As ilhas foram colonizadas por Flamengos e Flandres por causa de D. Henrique, o Navegador, que também possuía os territórios da Flandres, os Açores adquiriram os apelidos das Ilhas Flamengas e Flandres.
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FAUNA No século XV nenhum mamífero povoou as ilhas e havia apenas algumas aves: o Priolo, uma espécie de toureiro cinzento, aves marinhas e aves de rapina, papagaios e gaviões em particular, que sobrevoaram numerosos navios de exploração. Os marinheiros geralmente chamavam-lhes falcões, Açores: e isso também se tornou o nome das ilhas dos Açores. No mar, também viviam os principais mamíferos cachalotes e golfinhos e depois o atum, espadarte, anchovas, garoupas, barracudas. Os Açores são uma escala ideal para a multidão de aves migratórias durante os seus voos transatlânticos; com efeito, graças à posição dos Açores mesmo no meio da rota entre a Europa e a América, são um verdadeiro oásis para estas aves. A paisagem dos Açores, rica em natureza descontaminada e luxuriante, em lagos, em costas recortadas, torna estas ilhas ideais também para ninhos e para descanso de muitas espécies migratórias. Não se encontra uma espécie verdadeiramente endémica dos Açores em sentido estrito. Mas muitas espécies adoptaram estas ilhas como o seu lar e evoluíram para subespécies com diferentes formas, tamanhos e cores. Este tipo de evolução deve-se principalmente à posição isolada dos Açores e à sua posição geográfica. Os Açores são um destino popular para os observadores de aves.
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FLORA As hortênsias exuberantes, que são um pouco o símbolo da ilha, e as florestas de azáleas vermelhas foram todas plantadas após a colonização e encontraram o melhor ambiente para o seu crescimento. A infinita variedade de flores, bem como hortênsias e azáleas, magnólias, camélias, hibiscos e plantas da ilha vêm 80% da Europa e o resto da América. Apenas alguns arbustos, em particular o loureiro, o zimbro e o tamargueiro, formaram a floresta endémica original dos Açores, que sobrevive principalmente em São Miguel, Pico e Terceira. Um caso de uma espécie difundida e original é a Myrica Faya, ou loureiro das Ilhas Canárias. Plantas das origens mais díspares se aclimataram perfeitamente no clima ameno e úmido das ilhas. Assim, cedros libaneses, palisandro brasileiro, tulipíferos da Virgínia, cânforas e criptoméria japonesa convivem, até mesmo o raro ginkgo e a árvore de papel australiana, junto com os pinheiros mais “calmos”, limões, plátanos, comuns também em nossas partes. Nas fazendas dos mais ricos colonizadores, encontramos palmeiras, azáleas, orquídeas - o abacaxi, que hoje dá uma produção anual, em estufa, de mais de 3 milhões de frutos, passou a ser cultivado (desde o início, em vaso, para fins ornamentais). As plantações incluem cânhamo, linho, tabaco e chá. Nos Açores ninguém apanha cogumelos, mas existem muitos cogumelos bonitos e tentadores, especialmente o porco porcini, por isso se estiver interessado nos Açores, são um excelente local de colheita.
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ECONOMIA E TURISMO A economia dos Açores assenta essencialmente na agricultura, na produção de leite, no turismo, na pecuária e na pesca. As condições climáticas favoráveis do arquipélago tornaram possíveis as culturas exóticas como o tabaco, o chá, a banana e o ananás. Não devemos esquecer a produção de vinho que, nos últimos tempos, encontrou o seu próprio nicho de mercado e o exportou para outros países. Nos últimos anos as ilhas dos Açores tornaram-se um destino turístico popular devido às belas paisagens que lhe podem oferecer e à variedade de locais que pode visitar. Existem várias agências que o acompanham para visitar florestas e oferecer-lhe atividades interessantes.
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Montabone (www.selfie3d.it/Edizioni)
Montabone, um pioneiro da fotografia em Itália, é particularmente lembrado pelo seu álbum “Ricordi del viaggio in Persia - 1862”. Activo desde 1856 até à sua morte, a sua carreira culminou com a abertura de vários estúdios fotográficos em Roma, Florença, Turim e Milão. Mariano Costa, bisavô de Eugenio, foi mais tarde estabelecido na fábrica de Roma. A editora Montabone renasceu da sua vontade, combinando técnicas de impressão antigas e modernas numa mistura hábil e produzindo também valiosas obras de edição limitada.
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