#2 a modo mio | sulla Riparazione

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A MODO MIO | sulla Riparazione


#2 A MODO MIO Prova di laurea elaborata da Evelyn Dalmonech per la sessione d’esame 2012/13, 13.1 Relatrice Emanuela De Cecco - Correlatore Steffen Kaz Libera Università di Bolzano Facoltà di Design e Arti

Carta Usomano 140 gr - Serimax 300 gr Font Rockwell Std





INTRODUZIONE Questa raccolta fotografica documenta un’indagine sui significati che vengono attribuiti al concetto di riparazione ed un tentativo di comprendere come le persone si pongono nei confronti di una rottura. In questo caso la rottura è rappresentata da un buco al centro di un quadrato di stoffa che ho consegnato ad un campione eterogeneo di persone alle quali ho chiesto di riparare il pezzo di stoffa a loro modo, o meglio la consegna citava: “Repair it in your way”. In seguito hanno scritto, chi più nel dettaglio e chi meno, il procedimento e i materiali utilizzati. Il campione di stoffa di undici per undici centimetri di cotone bianco non intendeva rappresentare di per sé nulla oltre se stesso, era compito del partecipante, nel caso in cui ne sentisse la necessità, attribuire una collocazione, funzionale o meno, al quadrato di cotone. L’indagine non prevedeva limitazioni, nell’uso di materiali, tecniche o procedimenti, è stata data assoluta libertà di scelta. Le persone che si sono gentilmente prestate a partecipare a questo esperimento hanno dai tredici agli ottantacinque anni, sono maschi e femmine, svolgono professioni diverse e diversi percorsi di studio, non necessariamente possiedono capacità artistiche o manuali. I risultati mostrano un’assoluta molteplicità di soluzioni al problema, che non necessariamente presumono la chiusura del buco, il tentativo di nascondere la rottura o rendere invisibile la riparazione. In alcuni casi la frattura è stata addirittura evidenziata attraverso il lavoro di riparazione, oppure è diventata elemento centrale e di valore della composizione. Alcune persone non sono intervenute sul quadrato di cotone, non ritenendo il buco centrale una rottura e quindi giudicando inutile una eventuale riparazione. Alcuni esempi mostrano rimedi al problema non riconducibili propriamente alla riparazione, ma piuttosto al riuso, in quanto in essi al quadrato di cotone è stata attribuita una funzione o un utilizzo inedito grazie alla presenza di un elemento di rottura. Il pezzo di stoffa è stato quindi ripensato e riprogettato


in qualcosa di nuovo. Si può ritrovare attraverso alcuni elaborati una differenza generazionale, che appare evidente nella scelta del metodo e/o dei materiali. Alcuni lavori derivano da un’educazione alla riparazione con precise regole e processi, quindi l’utilizzo di ago e filo ed il tentativo di nascondere la rottura, mentre altri, i cui soggetti evidentemente non hanno ricevuto una formazione in questo senso, risultano quindi più eterogenei rispetto alle soluzioni impiegate. In particolare in questi ultimi casi, è stato interessante vedere come ogni persona ha trovato una soluzione in base ai mezzi che possedeva, vagliando tra le proprie capacità, competenze, materiali e strumenti a disposizione la relazione più idonea alla risoluzione del problema. In questa raccolta si possono trovare riparazioni molto accurate, dove traspare l’impegno adottato, altre invece efficaci proprio perché rispondono all’obiettivo di impiegare il minor tempo possibile. Altri quadrati di cotone sono stati elaborati con tecniche non convenzionali rispetto alla cultura sartoriale, o materiali molto lontani dal campo tessile. I criteri alla base delle scelte poste per riparare il buco sono stati vari e molteplici, in alcuni casi riguardano l’estetica o la funzione, altri l’impiego di un metodo semplice o l’occasione di mostrare le proprie capacità, alcuni la chiusura del buco come obiettivo principale tralasciando tutti gli altri aspetti estetici o funzionali. Ogni singolo esempio rappresenta un ritratto, anche se parziale, della persona che lo ha realizzato, poiché quest’ultima ha messo in campo, attraverso le scelte compiute, parte delle sue esperienze e del suo carattere, proprio per questo non vi è un lavoro uguale ad un’altro. Questo libro rappresenta una raccolta ricca di particolari e dettagli che, grazie ai diversi legami e percorsi che si possono creare tra di essi, raccontano il carattere espressivo e l’ingegno che stanno alla base del concetto di riparazione, così come la soggettività sopra la concezione di rottura.





























































































Gloria Sonia Concertino Giulia Luca Meneghel Alessandro Lucia Riegler Valentin Maddalena Kuno Prey Omar Elena Antonino Benincasa Maryse Boschetti Fischnaller Markus Markus Kofler Jessica Manuela Albert Kofler Alessandro De Cenzo Arturo Degasperi Simone Alberto Pellegrini Luca Barbara Alessio Perli Kuno Prey Antonietta Merler Anita Meneghini Grazia Walther Luciana Anna Elena AndrĂŠ Fincato Kris Krois Elisabetta Alex Erlacher Rita Jenny, Martina, Alex Alvise Tita Sonia Luana Matteo Moretti



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