Messa armena cattolica 03 - Unità

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SANTE MESSE ARMENE - UNITÀ Mons. Vartan W. Boghossian , sdb Membro della Commissione Patriarcale di Liturgia ottobre 2014 exarmal@gmail.com

C'è una unità grande fra le diverse modalità di celebrare la santa Messa nella liturgia armena! I testi sono quasi gli stessi per le quattro modalità di Messa: Solenne, Cantata, Semplice con partecipazione di Fedeli e Semplice senza partecipazione di Fedeli. Divergono nel fatto di essere cantate o no, nelle melodie utilizzate o nel dialogo realizzato con i testi, invece di cantargli. Fra Messa solenne ("Hantissavor"), cantata ("Tzainavor") e semplice ("Tiv") con presenza di fedeli, la differenza più notevole deve essere la solennità decrescente utilizzata. Solennità che coinvolge la quantità di ministri, la bellezza degli ornamenti, degli oggetti sacri, i canti e i diversi modi di adornare la chiesa. Mai cancellando le modalità liturgiche di celebrare la santa Messa armena. LA CROCE La santa Croce occupa un luogo importante nella spiritualità armena. La presentazione della Croce con foglie nelle estremità indica che è una legno verde, un legno che germoglia, l'albero della vita, l'albero della nuova creazione. Presentata con due alle e sopra un circolo indica che non é la Croce della morte sino della gloria, della vita, della Resurrezione: Cristo risorto e Signore del mondo, rappresentato dal circolo terrestre! Il continuo uso dei "khachikar", sparsi in grande quantità in Armenia, anche come marco di avvenimenti importanti, è un altro segno dell'importanza della Croce e della sua centralità. Nella liturgia, i sacramenti e i sacramentali sono ministrati tenendo la Croce in mano, da parte del ministro principale. La santa Messa non è una eccezione! La Croce in mano non deve essere considerata un adorno, un segno di solennità, di Messa "Hantissavor". Nella Messa solenne si usa la Croce più bella, ma essa non deve essere assente in nessuna modalità di Messa armena!


2 Alla conclusione della santa Messa, la Croce (che dovrebbe essere in mano al Celebrante) è invocata dal Diacono e dal Celebrante per benedire il popolo: "Surp Khachives...", " Bahbaniá ... badvagan Khachivet kov...".

LA PROCESSIONE DELLE OFFERTE

Lo stesso si dica del "Veraperum", la Processione delle Offerte. È parte della liturgia della Messa armena e non segno di solennità! Non c'è senso liturgico cominciare la santa Messa armena, la "Liturgia della Parola" o "Dei Catecumeni", con il calice e le offerte già al centro dell'Altare! Esiste, o dovrebbe esistere, in ogni chiesa o cappella armena un altare laterale a questo fine; li le offerte vengo preparate, prima di incominciare, nel Altare principale, la prima parte della santa Messa propriamente detta, con l' "Orhnial takavorutiunn ...", il segno di Croce ed il "Jamamud". Diventa difficile trovare una giustificativa per cancellare questa rubrica liturgica, considerandola come un adorno, un segno di solennità, proprio della santa Messa Solenne, forse anche della Cantata, ma mai della Semplice. Se la Messa è Semplice, con o senza presenza di fedeli, il chierichetto o il proprio Celebrante porta le offerte, al momento dell'offertorio, con semplicità e direttamente all'Altare, lasciando la solennità del trasporto per le altre modalità di Messe. Ma le offerte vengono preparate al suo posto ed, al suo tempo, dopo l'atto penitenziale del Celebrante, portate all'Altare, per la Liturgia Eucaristica!

In conclusione Ogni Messa armena dovrebbe essere celebrata tenendo il Celebrante la Croce in mano e preparando le offerte nell'Altare delle Offerte!


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